SlideShare une entreprise Scribd logo
1  sur  61
Scenari del primo dopoguerra

       dal 1920 al 1930
Scenario 1
    La Russia della
Rivoluzione bolscevica
L’abdicazione dello zar
                         i governi provvisori
                       • Nel marzo 1917, lo zar Nicola II Romanoff fu
                         costretto a abdicare dalla contestazione di operai e
                         (soprattutto) soldati coalizzati
                       • I governi provvisori che si alternarono al potere
                         dopo la monarchia furono prima quelli guidato dal
                         liberale L’vov e poi quello più spostato a sinistra
                         retto da Kerenskij
                       • I governi di L’vov (marzo-agosto 1917) furono
La famiglia Romanoff     sostenuti da moderati, menscevichi e socialisti
                         rivoluzionari
                       • Menscevichi e socialisti rivoluzionari ritenevano
                         prematura qualsiasi iniziativa rivoluzionaria e
                         necessaria una fase di potere democratica a guida
                         borghese
                       • L’obiettivo dei governi L’vov fu la modernizzazione
                         del paese, prendendo a modello l’occidente sia per il
                         sistema istituzionale, che per l’economia
                       • La guerra al fianco dell’Intesa avrebbe dovuto
                         continuare.
I soviet
                                   I bolscevichi
                               • Dentro la politica russa permanevano e si
                                 rafforzavano i soviet, tra cui aveva grande
                                 importanza quello di Pietrogrado, capace di
                                 agire come governo alternativo a quello
                                 ufficiale
                               • I bolscevichi non erano entrati nei governi
                                 ufficiali, in quanto la loro strategia puntava
                                 a un’alleanza tra operai e contadini poveri
                                 per realizzare la rivoluzione
Lenin,tornato dall’esilio      • In questa situazione, fu dirompente la
in Svizzera,arringa la folla     ricomparsa in Russia di Lenin, rientrato nel
                                 paese dopo anni di esilio grazie alla
                                 complicità dei tedeschi e postosi
                                 immediatamente alla guida dei bolscevichi
                                 rimasti in patria
Le tesi di aprile di Lenin
• Lenin preparò e rese pubblico, al suo rientro in patria, un
  documento in dieci punti, che poi furono indicate come le
  “Tesi di aprile”
• Egli riteneva che fosse giunto il momento per forzare la
  mano e condurre la situazione politica verso uno sbocco
  rivoluzionario
• Smentendo le idee di Marx, secondo il quale la rivoluzione
  sarebbe nata per prima nei paesi più industrializzati, a
  causa delle loro contaddizioni
• Lenin sosteneva che la Russia, in quanto era il paese più
  debole tra quelli imperialisti, avrebbe messo in crisi il
  sistema capitalistico e imperialistico
• In primo luogo i bolscevichi avrebbero dovuto conquistare
  il controllo dei soviet propagandando tre obiettivi: la pace;
  la terra ai contadini; la produzione controllata dai consigli
  operai
Il governo Kerenskij
• I bolscevichi ampliarono il loro seguito, e anche le
  distanze con menscevichi e socialisti rivoluzionari,
  fomentando la resistenza alla politica del governo
  provvisorio
• Quest’ultimo era in gravi difficoltà, soprattutto
  nella prosecuzione della guerra, alla quale una
  parte di operai e soldati era contraria
• Ad agosto cominciò l’esperienza del governo
  Kerenskij, che però era debole sia per il
  moderatissimo sostegno che Kerenskij aveva da
  parte dei suoi compagni di partito, sia perché i
  moderati avevano trovato una nuova leadership
  nel generale Kornilov
Il tentato colpo di stato militare
                        di Kornilov
• All’inizio di settembre Kornilov tentò un colpo di stato
  militare, e Kerenskij reagì chiedendo l’aiuto e il
  sostegno da parte di tutte le forze socialiste, a cui
  risposero positivamente anche i bolscevichi
• La reazione popolare al tentativo di golpe militare,
  dovuta alla mobilitazione della gente grazie all’opera
  soprattutto dei bolscevichi, stroncò il tentativo di
  Kornilov
• I veri vincitori della lotta furono i bolscevichi, che
  controllavano adesso i soviet delle due città
  principali: Pietrogrado e Mosca
• Lenin decise che era il momento di insistere sulla
  parola d’ordine: «tutto il potere ai soviet» per togliere
  di mezzo il governo di Kerenskij
I bolscevichi preparano l’insurrezione
                     • In realtà anche dentro il partito bolscevico
                       non c’era unità su questa scelta
                     • La posizione di Lenin era appoggiata da
                       Lev Trotskij, ex menscevico, che guidava il
                       soviet di Pietrogrado
                     • Altri due leader di primo piano Kamenev e
                       Zinov’ev erano contrari a forzare la mano,
                       ma la maggioranza segui Lenin e Trotskij
    Trotzky          • L’insurrezione armata fu progettata e
                       coordinata da Trotskij e prevedeva che
                       soldati di orientamento rivoluzionario e
                       milizie operaie armate, le “guardie rosse”,
                       avrebbero acquisito il controllo dei luoghi
                       principali di Pietrogrado durante la notte,
                       e poi il Palazzo d’Inverno, sede del
                       governo, sarebbe stato circondato e isolato
Lenin con
Zinoviev e Kamenev
La rivoluzione d’ottobre,
                     7 novembre 1917
• Il 25 ottobre 1917 del calendario russo, il 7 novembre del
  calendario occidentale, l’azione dei bolscevichi si realizzò
  con successo e senza molte vittime, nonostante Kerenskij
  avesse imposto di allontanare i reparti ostili dell’esercito e
  di arrestare i dirigenti bolscevichi
• Nello stesso giorno i bolscevichi fecero riunire i delegati di
  tutti i soviet dell’ex impero russo, con l’obiettivo, già
  programmato, di far approvare a essi, che erano in gran
  maggioranza bolscevichi, la presa del potere
• Il congresso dei soviet approvò due decreti voluti da Lenin
   – I. la pace giusta e democratica senza annessioni e
      indennità
   – II. l’abolizione immediata e senza indennizzi della grande
      proprietà terriera
• Venne poi formato un nuovo governo rivoluzionario
  presieduto da Lenin
Il colpo di mano antidemocratico
                    dei bolscevichi
• Le altre forze politiche rimasero spiazzate
  dall’azione dei bolscevichi, e riuscirono solo a
  protestare
• In realtà le elezioni della fine di novembre del
  1917 per scegliere, sul modello della Rivoluzione
  francese l’assemblea costituente, videro una
  vittoria schiacciante dei socialisti rivoluzionari,
  sostenuti dai contadini, e una sostanziale
  sconfitta dei bolscevichi, mentre menscevichi e
  moderati scomparvero elettoralmente
• Ma alla prima riunione la Costituente fu sciolta
  dai militari bolscevichi, gennaio 1918, su ordine
  del Congresso dei soviet
Le idee antidemocratiche
                        di Lenin
• Lo scioglimento forzato era in linea con le idee di Lenin
• Egli non riteneva validi i principi della democrazia
  borghese e affermava che solo il proletariato aveva il
  diritto di guidare la rivoluzione, per mezzo dei soviet,
  sua espressione diretta, e del partito, sua avanguardia
  politica
• In questo modo Lenin e il suo partito aprivano la strada
  all’instaurazione di una dittatura bolscevica sulla Russia
• In realtà i bolscevichi erano isolati: gli altri partiti erano
  stati eliminati con la forza e le minoranze più qualificate
  del paese, tecnici, imprenditori,intellettuali, alti ufficiali
  dell’esercito lasciarono la Russia, preferendo l’esilio alla
  dittatura (1 milione di esuli politici tra 1918 e 1926)
“Stato e rivoluzione”

• I bolscevichi avevano come obiettivo
  dichiarato quello di costruire uno stato
  proletario che avesse come modello la
  Comune di Parigi, ispirandosi allo scritto di
  Lenin intitolato “Stato e rivoluzione”
• Su questo obiettivo contavano di ottenere il
  sostegno delle masse popolari, che non erano
  schierate con loro
La costruzione della
                    dittatura bolscevica
    Contemporaneamente alla ricerca di consenso, il
    regime bolscevico a partire dalla fine del ‘17 assunse
    caratteri sempre più autoritari
•   1. creazione della Ceka, la polizia politica che aveva il
    compito di indagare sui “controrivoluzionari”
•   2. istituzione del Tribunale rivoluzionario centrale, che
    doveva giudicare tutti i disobbedienti al governo
    operaio e contadino (organo che permetteva di
    condannare ogni oppositore al regime)
•   3. tutti i partiti furono messi fuori legge
•   4. fu ripristinata la pena di morte
    In generale i bolscevichi fecero arrestare o
    condannare a morte tutti coloro che erano dichiarati
    “nemici di classe”
La pace di Brest-Litovsk
           e le sue conseguenze
• La decisione di ritirarsi dalla guerra fu presa dai
  bolscevichi in condizione di grave debolezza, per
  cui la firma della pace di Brest Litovsk (marzo
  1918) si rivelò negativa per le conseguenze che
  provocò
• I socialisti rivoluzionari si opposero con forza
• Gli ex alleati dell’Intesa si sentirono traditi dai
  russi e appoggiarono le iniziative militari
  antibolsceviche che si organizzarono in varie
  parti del paese a opera di ex ufficiali zaristi
Stranieri e “bianchi”
                          contro il regime bolscevico
                            • A metà del 1918 truppe anglo-francesi
                              sbarcarono nel Nord e nel Mar Nero, e
                              altrettanto fecero statunitensi e
                              giapponesi in Siberia
                            • Tali iniziative spinsero a organizzarsi i
                              “bianchi”, ovvero gli antibolscevichi
Trotsky arringa soldati       monarchici e conservatori
dell’Armata Rossa
                            • Contro di essi fu mobilitato un esercito di
                              nuovo tipo chiamato Armata rossa degli
                              operai e dei contadini, progettato da
                              Trotzkij: teoricamente era una milizia di
                              popolo
                            • L’Armata rossa era in realtà un esercito
                              estremamente organizzato, basato su una
                              disciplina molto rigida, al cui comando si
                              trovarono anche ex ufficiali zaristi
Le resistenze antibolsceviche
• A est le le armate bianche acquisirono il controllo di
  una parte considerevole della Siberia, e penetrarono
  tra gli Urali e il Volga
• Lo zar e la sua famiglia furono uccisi per ordine del
  soviet di Ekaterinenburg, dove erano prigionieri
• Nel nord ebbero luogo altre ribellioni, sostenute dalla
  presenza di truppe dell’Intesa
• Per il pericolo politico la capitale fu trasferita dai
  bolscevichi da Pietrogrado a Mosca
• La resistenza contro i bolscevichi era forte anche nella
  regione del Don e in Ucraina
La sconfitta dei bianchi
• L’Armata rossa riuscì in un tempo relativamente
  breve, circa due anni, a avere la meglio sugli avversari
  del regime bolscevico
• Questi erano superiori di numero, ma divisi
  politicamente e lontani geograficamente e quindi non
  riuscivano a coordinarsi in modo ordinato
• Inoltre i contadini non appoggiavano i “bianchi”
  temendo il ritorno del vecchio regime zarista
• Quando nel 1919 i “bianchi” persero l’appoggio dei
  paesi occidentali e rimasero soli, la loro posizione si
  fece sempre più difficile
• Nella primavera del 1920 i bolscevichi avevano
  praticamente vinto la guerra civile
L’invasione polacca
      e la reazione dell’Armata rossa
• L’ultimo pericolo venne dalla Polonia, che tra maggio
  e giugno del ‘20 invase la Russia per conquistare alcuni
  territori, in quanto insoddisfatta della spartizione di
  Versailles
• L’Armata rossa passò rapidamente alla controffensiva
  e in agosto giunse fino a Varsavia, prima di essere
  ricacciata indietro dai polacchi
• I due paesi giunsero alla pace nel 1921, con la cessione
  da parte della Russia di territori ucraini e bielorussi
• L’effetto positivo del conflitto per i bolscevichi fu che
  esso stimolò la coesione nazionale e il sostegno al loro
  regime
Le guerre sul suolo russo tra 1917 e 1921
La Terza Internazionale
      o Internazionale comunista/Comintern
• I bolscevichi ritenevano che il nuovo regime politico
  russo potesse sostenersi solo con il supporto dei
  proletari dei paesi più avanzati
• Per realizzare questo progetto, Lenin decise di creare
  una nuova Internazionale dei lavoratori, di tipo
  comunista
• Il suo obiettivo sarebbe stato di coordinare l’azione dei
  movimenti rivoluzionari del globo
• A Mosca nel 1919 si riunì per la prima volta questa
  Terza Internazionale, anche se i delegati presenti erano
  quasi tutti ex sudditi dell’impero russo
• La nuova Internazionale si diede il nome di
  Internazionale Comunista, o Comintern
Le regole per far parte del Comintern




                                              Manifesto del Comintern per
                                              celebrare i 5 anni della Rivoluzione
                                              d’ottobre

• Il II congresso del Comintern, tenutosi a Mosca nel luglio
  1920, fissò per tutti i partiti che ne volevano essere parte
  una serie di regole ferree:
• 1. organizzarsi secondo il modello bolscevico
• 2. cambiare il nome da “partito socialista” a “partito
  comunista”
• 3. difendere sempre la causa della Russia sovietica
• 4. espellere i riformisti dal partito
Scenario II
La Germania di Weimar
La situazione prerivoluzionaria della Germania
• La Germania al momento dell’armistizio era in una situazione pre-
  rivoluzionaria
• Il governo era in mano a un Consiglio dei commissari del popolo
• L’esercito era in completa disgregazione, e gli ex soldati si sparsero
  per il paese armi in pugno
• Il vero potere in molte grandi città era dei consigli di soldati e
  operai
• Berlino era una capitale con duecentomila disoccupati e in preda a
  scontri di piazza ovunque
  Tuttavia una rivoluzione simile a quella russa non era possibile
  perché:
• 1. le truppe dell’Intesa stanziate ai confini del paese non l’avrebbero
  permessa
• 2. i contadini erano ostili a derive socialiste
• 3. La grande borghesia di imprenditori, burocrati, alti ufficiali, grandi
  proprietari terrieri era più forte e radicata socialmente rispetto alla
  Russia
Le mediazioni politiche

• La Spd non aveva una strategia politica leninista,
  ma puntava a costruire una vera democrazia
  parlamentare
• I socialdemocratici trovarono una mediazione con
  la classe dirigente prebellica e con l’esercito
• I militari erano disposti a rispettare le istituzioni
  repubblicane purché fosse mantenuto l’ordine
  pubblico e l’esercito mantenesse le sue gerarchie
  tradizionali
L’estrema sinistra
                      • I problemi vennero da dentro la
                        sinistra, in cui i
                        socialdemocratici radicali e i
                        rivoluzionari della Lega di
                        Spartaco volevano rafforzare i
Rosa Luxemburg,         consigli, possibile base di una
leader spartachista
                        rivoluzione socialista
                      • Gli spartachisti erano però in
                        forte minoranza sia nei consigli,
                        che nel consenso popolare
                      • Un episodio fosco li colpì nel
                        gennaio 1919
La repressione dell’estrema sinistra
                    • A Berlino una manifestazione popolare
                      contro la destituzione di un capo della
                      polizia socialista fu scelta dagli spartachisti
                      come occasione per incitare i lavoratori a
                      rovesciare il governo
                    • L’insurrezione degli spartachisti fu repressa
                      sanguinosamente per decisione della Spd,
                      che era alla guida del governo
                    • Il commissario della Spd Gustav Noske, non
                      avendo gli uomini necessari per fronteggiare
                      la rivolta usò le squadre volontarie dei
Gustav Noske
passa in rassegna
                      Freikorps, ex soldati comandati da ufficiali
un reparto dei        nazionalisti
Freikorps           • Essi provocarono una strage e massacrarono
                      anche i leader spartachisti Liebknecht e
                      Luxemburg
Le tappe verso la democrazia di Weimar

• Nel gennaio del ‘19 le elezioni per l’Assemblea
  costituente diedero la maggioranza non
  assoluta alla Spd
• La Spd dovette cercare un accordo con il
  partito cattolico (Zentrum) e i gruppi politici
  liberali
• Questo accordo diede vita a un governo di
  coalizione a guida Spd e portò alla scrittura di
  una costituzione democratica
La costituzione di Weimar

   La costituzione chiamata “di
     Weimar”, dal nome della città in
     cui si tennero i lavori della
     Costituente aveva come cardini
   • la struttura federale dello stato
   • il suffragio universale ambosessi
   • la responsabilità del governo di
     fronte al Parlamento
   • l’elezione diretta del presidente
     della Repubblica
La confusione politica permanente
                          • La situazione tedesca era però
                            costantemente incerta e confusa
                          • I comunisti mantennero un
                            atteggiamento ostile e
                            insurrezionalistico
                          • I Freikorps a loro volta diventarono
                            un attore politico autonomo, al di
Freikorps in posa           fuori del controllo delle autorità
                          • Il governo fu indebolito anche
                            dalla delegittimazione portata
                            dagli altri gradi dell’esercito
La teoria della pugnalata alla schiena
• I generali, nonostante l’impegno di lealtà verso il governo
  democratico, diffusero nell’opinione pubblica l’idea della
  “pugnalata alla schiena”
• Essi, che erano i principali responsabili della sconfitta militare
  della Germania, affermarono che in realtà il paese avrebbe
  potuto vincere la guerra, se una parte della politica, cioè i
  partiti di sinistra, non l’avessero “pugnalato alla schiena”
• Era un’idea completamente priva di fondamento, che però
  screditò la Spd, che nelle elezioni del ‘20 pagò sia la
  repressione degli spartachisti, perdendo voti a sinistra, sia
  questa idea della pugnalata alla schiena, perdendo voti
  moderati
• Il nuovo governo formatosi dopo queste elezioni fu guidato
  dal Zentrum
La debolezza della repubblica di
               Weimar
• La repubblica di Weimar fu debole dal punto di
  vista politico
• I governi erano instabili per la grande
  frammentazione dei diversi partiti e gruppi
  politici
• Questi non riuscivano a controllare e indirizzare
  le dinamiche sociali, e nessuna era in grado di
  proporsi come guida autorevole del paese nella
  situazione di crisi che stava vivendo
Classi sociali e schieramenti politici

• La Spd era il partito più votato dagli operai
• Le classi medie si indirizzavano verso tre
  gruppi politici: il Zentrum, il Partito popolare
  tedesco-nazionale, e il Partito tedesco-
  popolare
• Aveva un certo seguito anche il Partito
  democratico tedesco, una forza politica
  sostenuta da numerosi intellettuali moderati
Le riparazioni di guerra
                  •   Ebbe un impatto dirompente sul paese la questione delle
                      riparazioni di guerra, che furono quantificate nel 1921 da una
                      commissione formata dai paesi vincitori del primo conflitto
                      mondiale
                  •   L’entità del debito fu fissata in 132 miliardi di marchi-oro da
                      pagare in 46 anni. Ciò avrebbe costretto i tedeschi a pagare
                      per circa mezzo secolo una cifra pari al 25% del prodotto
                      nazionale lordo
                  •   La cifra era altissima e rischiava di far collassare
                      economicamente un paese uscito già pesantemente vessato
                      dalla I guerra mondiale
                  •   L’opinione pubblica tedesca si sentiva pesantemente umiliata
                      e offesa dall’imposizione, contrattata dal governo
                      repubblicano
Walter Rathenau   •   Contro il governo si scatenò l’estrema destra nazionalista, di
                      cui faceva parte anche il Partito nazionalsocialista tedesco
                      guidata da un ex combattente, l’austriaco Adolf Hitler
                  •   Nel ‘21 fu ucciso il ministro della Finanze Erzberger, nel ‘22 fu
                      eliminato anche Rathenau, il ministro degli Esteri impegnato
                      a concordare condizioni meno vessatorie con gli alleati.
                  •   Rathenau fu ucciso da due ex ufficiali dell’esercito tedesco
I primi pagamenti dei debiti di guerra
• I governi si impegnarono a pagare le prime rate
  delle riparazioni
• Tuttavia essi non tagliarono drasticamente la
  spesa pubblica e non aumentarono
  pesantemente le tasse
• Decisero di aumentare la quantità di carta
  moneta in circolazione, provocando una
  fortissima inflazione
• L’idea dei governi era di togliere valore al marco
  con l’obiettivo di dissuadere i governi creditori a
  proseguire nella richiesta delle riparazioni
La grande crisi tedesca del ‘23
                              • La crisi economica precipitò nel 1923, quando Francia
                                e Belgio decisero di occupare militarmente la zona
                                della Ruhr, la più ricca della Germania
                              • Il pretesto preso dai due paesi era di controllare la
                                consegna dei materiali dovuti dalla Germania, ma in
                                realtà la Francia e Belgio volevano imporre alla
                                Germania di pagare comunque il suo debito, a
                                prescindere dalla perdita di valore del marco
  La Ruhr occupata            • Si creò una situazione paradossale: il governo tedesco
                                spinse imprenditori e operai a abbandonare le
                                fabbriche della Ruhr per non collaborare con gli
                                occupanti, dando vita a una resistenza passiva
                              • Gruppi terroristici legati ai Freikorps (sciolti
                                ufficialmente) organizzarono attentati e sabotaggi
                                contro francesi e belgi, che dal canto loro arrestavano
                                e fucilavano
                              • Economicamente il paese era allo stremo, perché la
                                Ruhr era il motore economico della Germania e il
                                governo doveva aumentare la spesa pubblica per
                                sostenere la resistenza passiva: sussidi erano dati agli
Manifesto di propaganda per     imprenditori e ai lavoratori non più occupati
la resistenza passiva
La grande svalutazione del marco
                       • L’inflazione raggiunse livelli inimmaginabili, tanto
                         che il valore del marco precipitò fino a farlo
                         diventare carta senza valore: 1 dollaro nel
                         novembre 1923 valeva 4000 miliardi di marchi, 1
                         kg di pane costava 400 miliardi
                       • Lo Stato stampava grandi quantità di banconote
                         dal valore nominale altissimo
                       • Chi veniva pagato con esse se ne liberava
                         rapidamente in cambio di altro, e questo faceva
                         aumentare la circolazione della moneta, quindi
                         l’inflazione
                       • Si impoverirono i lavoratori dipendenti, i cui
                         salari non reggevano i ritmi dell’inflazione
Banconota del 1923
                       • Furono rovinati i risparmiatori e i detentori di
da                       titoli di stato
1 miliardo di marchi
                       • I vantaggi furono per gli industriali che
                         esportavano i loro prodotti e si facevano pagare in
                         valuta straniera
                       • Nel 1923 l’industria tedesca conquistò nuovi
                         mercati, aumentò i profitti e gli investimenti
La politica internazionale
             del governo Stresemann
             • La situazione esplosiva del paese
               impose ai partiti maggiori di coalizzarsi
               e dare vita a un governo unitario
               presieduto dal moderato-conservatore
               Stresemann
             • Il governo di Stresemann cercò un
               accordo con le potenze vincitrici: la
               resistenza passiva fu interrotta e i
               rapporti con la Francia furono
Gustav         riallacciati, tra le proteste della destra
Stresemann
               estrema e dei nazionalisti radicali, che
               alimentavano una forte tensione
               antigovernativa
Il putsch della birreria
                                      • Dotato di poteri eccezionali, il governo
                                        Stresemann li usò per sciogliere governi regionali di
                                        estrema sinistra e reprimere un’insurrezione
                                        comunista a Amburgo
                                      • Il pericolo maggiore venne tuttavia da un tentativo
                                        di insurrezione destrorso, un colpo di stato che si
                                        svolse a Monaco e fu guidato dal Partito
                                        nazionalsocialista di Hitler (Nsdap)e dell’ex stratega
                                        militare Ludendorff, con la collaborazione attiva
                                        delle SA, squadre paramilitari capeggiate da Ernst
                                        Rohm
Ludendorff e Hitler nel ‘23
                                      • Il moto, noto come putsch della Birreria, per il
                                        luogo in cui ebbe inizio, la Bürgebräukeller, si svolse
                                        tra 8 e 9 novembre 1923 e coinvolse alcune
                                        migliaia di persone, ma non fu sostenuto dai
                                        militari, e nemmeno dalle autorità locali
                                      • Dopo la sua repressione, Hitler fu condannato a
                                        cinque anni di carcere (che in gran parte furono
                                        condannati)
Le SA arrestano politici socialisti
La politica di stabilizzazione economica
             del governo Stresemann
• Stresemann cercò di stabilizzare la situazione
  economica attraverso una serie di provvedimenti
• L’emissione di una moneta il Rentenmark, che
  aveva un valore garantito dal patrimonio agricolo
  e industriale tedesco
• Una politica deflazionistica (per ridurre la
  quantità di denaro in circolazione): limitazione
  del credito, riduzione della spesa pubblica,
  aumento delle tasse
Il piano Dawes
                  • La Germania fu sostenuta nella ripresa
                    economica dagli Stati Uniti, in particolare dal
                    piano ideato dal finanziere Dawes
                  • Era un progetto di rientro dei tedeschi dai
                    debiti di guerra, basato sull’idea che per far
                    fronte ai suoi impegni la Germania avrebbe
                    dovuto recuperare la sua piena efficienza
                    industriale
  C. Dawes        • Le rate del debito avrebbero dovuto essere
                    più graduali e la finanza statunitense (in
                    concorso con altri paesi) avrebbe concesso
                    alla Germania prestiti a lunga scadenza
                  • Effetti positivi del piano
                  • 1. la Ruhr sarebbe tornata alla Germania
                  • 2. i debiti sarebbero stati meno impellenti
                  • 3. l’iniezione di soldi americani avrebbero
                    favorito la ripresa economica

Il piano Dawes
La situazione tedesca tra 1924 e 1929
                      • Politicamente la situazione rimase piuttosto
                        precaria
                      • Il governo di grosse koalition finì al termine
                        del 1923, e nelle elezioni del ’24 estrema
                        destra e estrema sinistra, contrarie al piano
                        Dawes, avanzarono ai danni dei partiti
                        democratici
                      • Nel ‘25 fu eletto presidente della Repubblica
                        l’ex capo di Stato maggiore della I guerra
                        mondiale Hindeburg
                      • Tra ‘25 e ‘28 i governi furono di centrodestra,
Paul von                mentre nel ‘28 tornarono al potere i
Hindenburg,             socialdemocratici
presidente della      • A garantire la posizione internazionale della
Repubblica tedesca,     Germania fu la costante presenza di
alla sua scrivania
nel 1927
                        Stresemann come ministro degli Esteri fino
                        alla sua morte, nel 1929
Gli equilibri postbellici costruiti dalla Francia
• La Francia aveva mantenuto nella vicenda della Ruhr una
  posizione intransigente in quanto la sua politica era
  finalizzata a costruire un sistema di sicurezza che
  difendesse la situazione creatasi al termine della Grande
  Guerra, con la quale pensava che la Germania non le
  avrebbe più nuociuto
• Per questo aveva stretto alleanze con tutti gli stati
  dell’Europa centro-orientale che avevano ottenuto
  benefici dai trattati di Versailles, e non volevano
  modificare gli equilibri usciti da quei trattati: Jugoslavia,
  Polonia, Cecoslovacchia, Romania formarono con la
  Francia la piccola Intesa (1921)
• La vicenda della Ruhr fu causata dal senso di insicurezza
  che pesava sui francesi, che, nonostante la piccola Intesa,
  non volevano lasciare alla Germania lo spazio per
  risollevarsi
La politica di convivenza di Stresemann e Briand
• Dopo il piano Dawes, Francia e Germania mutarono il
  loro atteggiamento reciproco, e diedero vita a una
  politica di maggiore distensione e collaborazione
• Il tedesco Stresemann e il francese Briand, rispettivi
  ministri degli Esteri, contribuirono a questa politica,
  anche se con obiettivi diversi
• Stresemann lavorava nell’ottica di un superamento
  degli equilibri di Versailles e di un recupero del ruolo
  di grande potenza della Germania
• Briand voleva blindare la situazione di fine conflitto
• Entrambi però furono impegnati nell’obiettivo di
  realizzare un progetto di sicurezza europea
La conferenza di Locarno, 1925
                                • Tale progetto prese corpo a Locarno, in Svizzera, nel
                                  1925, quando furono firmati accordi fondamentali
                                  per la distensione europea
                                • Francia, Germania e Belgio riconobbero le frontiere
                                  comuni di Versailles
                                • Italia e Gran Bretagna garantirono gli accordi contro
                                  qualsiasi violazione
                                • In questo modo la Germania accettava la perdita di
                                  Alsazia e Lorena, ma non era obbligata a subire
                                  impegni simili di cessione sul proprio confine
                                  orientale
                                • La Francia ottenne la garanzia internazionale ai sui
                                  confini, che cercava dalla fine della Grande Guerra
                                • La Germania nel 1926 fu ammessa nella Società
                                  delle Nazioni
                                • Un nuovo piano sulle riparazioni, più favorevole alla
    Briand e Stresemann
                                  Germania, fu varato nel 1929
          a Locarno             • Nel giugno 1930 i francesi si ritirarono dalla Ruhr
      Entrambi vinsero
il Nobel per la pace nel 1926
Scenario III
Il dopoguerra in Francia, Gran Bretagna e Usa
Esplode l’inflazione

• Il dopoguerra fu un periodo di grandi difficoltà
  economiche per tutti gli Stati usciti dal conflitto,
  a parte gli Usa
• Le spese di guerra erano state coperte durante il
  conflitto da aumenti di tasse, sottoscrizioni
  volontarie di titoli di stato da parte dei cittadini, e
  in seguito da prestiti soprattutto con gli Usa
• Infine gli stati europei avevano cominciato a
  stampare carta-moneta in grandi quantità,
  facendo crescere l’inflazione, che già si impennò
  a conflitto in corso
Che cosa è l’inflazione

• Inflazione significa perdita del potere d’acquisto della
  moneta
• La causa sta nel fatto che la moneta circola in quantità e
  con velocità superiori alla richiesta del mercato
• La moneta è una merce, e come tale obbedisce alla legge
  della domanda e dell’offerta
• Se circola troppa moneta, il valore di questa si abbassa
• Il tasso di inflazione misura l’entità del deprezzamento
• Un tasso di inflazione al 10% significa che in un dato
  periodo considerato(in genere un mese o un anno) la
  quantità di beni che si possono acquistare con una
  determinata quantità di denaro è diminuita di quella
  percentuale
Le vittime dell’inflazione
        Il problema della disoccupazione
• L’inflazione colpì soprattutto i risparmi dei ceti
  medi, impiegati e dipendenti pubblici, e gli
  investimenti di chi aveva titoli di stato o era
  proprietario di terre e case, che riscuoteva canoni
  d’affitto svalutati
• Questa situazione provocò forti tensioni sociali
• Esse vennero anche aggravate dal problema della
  disoccupazione, che aumentò a partire dal 1920,
  quando il processo di riconversione bellica delle
  imprese provocò ondate di licenziamenti
Il ruolo dei governi
• I governi per tenere sotto controllo le tensioni sociali e
  a causa delle pressioni di partiti e sindacati attuarono
  blocchi dei prezzi sui generi di prima necessità e sui
  canoni di affitto
• Anche le imprese che dovevano riconvertire la loro
  produzione da bellica in pacifica cercarono il sostegno
  governativo
• Ciò determinò la sopravvivenza di ministeri e uffici
  speciali, che, creati in tempo di guerra, mantennero i
  loro compiti: controllo sui prezzi, distribuzione di
  materie prime alle industrie, composizione dei
  conflitti di lavoro, ecc.
• La situazione economica si mantenne difficile in Europa
  fino al 1925, quando il superamento della crisi della
  Ruhr e una migliore congiuntura economica aiutarono
  la ripresa
La Francia negli anni ‘20
                      • La Francia realizzò una sostanziale stabilizzazione
                        politica, grazie alla maggioranza di centro-destra
                        che governò dal 1919 al 1925
                      • La politica economica francese penalizzò
                        soprattutto i ceti popolari: licenziamenti,
                        compressione salariale, aumenti delle tasse
                      • Dopo una breve parentesi di governo della sinistra
 Edouard Herriot        radicale (‘25-’26), con presidente Herriot,
                        tornarono al potere i moderati guidati dal leader
                        storico Poicaré
                      • Durante i tre anni successivi il governo Poicaré
                        stabilizzò il corso del franco e risanò il bilancio
                        dello stato aumentando la pressione fiscale sui
                        consumi popolari
                      • Nella seconda metà degli anni ‘20 la Francia ebbe
                        un’esplosione economica, soprattutto nei settori
                        della chimica e della meccanica

Raymond Poincare
La Gran Bretagna negli anni ‘20
                    •   La Gran Bretagna stentò a riprendersi dalla Grande Guerra,
                        perché la sua industria era diventata più vecchia e meno
                        competitiva rispetto ai paesi suoi concorrenti, tanto che negli
                        anni Venti visse una fase economica di ristagno produttivo
                    •   Politicamente i conservatori mantennero la guida del governo
                        per undici anni, dal 1918 al 1929, tranne
                    •   La novità della politica inglese in quel decennio fu la
                        progressiva emarginazione dei liberali, che furono nettamente
                        sconfitti alle elezioni del novembre 1924
                    •   Nei mesi precedenti a quelle elezioni, per la prima volta il
                        Labour Party riuscì brevemente a formare un governo guidato
                        da Mac Donald, e negli anni successivi i laburisti diventarono la
                        seconda forza politica del paese
                    •   Nella seconda metà degli anni ‘20 i conservatori tennero
                        saldamente in mano il governo, affrontando con risolutezza una
                        lotta forte dei minatori che per sette mesi (1926) rimasero in
                        stato di agitazione, finché dovettero cedere al governo
J.R.Mac Donald.     •   I conservatori cercarono di sfruttare questa sconfitta contro i
                        laburisti, vietando scioperi di solidarietà agli aderenti delle
leader del Labour       Trade Unions
Party               •   Tuttavia nel 1929 il Labour tornò a avere la maggioranza dei
                        voti e formò un secondo governo guidato da Mac Donald
I roaring Twenties americani
• Gli Usa, dopo la breve fase di depressione seguita alla I
  guerra mondiale, vissero un periodo di grande prosperità
  economica
• L’industria aumentò la produttività grazie alla produzione
  in serie e all’applicazione dei metodi tayloristi: +30%
• Anche il reddito nazionale aumentò: + 25%
• Diminuì l’occupazione nell’industria, a causa dell’impiego
  massiccio della tecnologia nelle imprese: la quantità di
  lavoro umano necessaria a ottenere un prodotto si riduceva
  in modo tale da non essere compensata da un aumento
  della produzione
• Aumentò, invece, l’occupazione nei servizi, per
  l’espansione delle funzioni organizzative e burocratiche
• Gli stili di vita furono influenzati da questo boom
  economico: automobili e elettrodomestici si diffusero in
  grande quantità, anche grazie alle vendite rateali
I Presidenti repubblicani e la politica repubblicana negli anni ‘20
                          • La politica americana fu controllata e
                            indirizzata dal Partito repubblicano, che fece
                            eleggere alla presidenza tre suoi esponenti
                            (1920,1924,1928)
                          • I repubblicani erano convintamente liberisti
                            e ritenevano che l’accumulazione di ricchezza
                            privata fosse una garanzia di prosperità
                          • Per questo ridussero le imposte dirette (sulla
                            ricchezza) e aumentarono quelle indirette
                            (sui consumi), sfavorendo così i lavoratori
                            dipendenti
Manifesto elettorale
di Warren Harding,        • La spesa pubblica fu molto ridotta, così il
eletto nel 1920 e primo     sostegno economico dello Stato verso i ceti
di tre presidenti           più bassi era molto debole
repubblicani              • Le grandi imprese industriali e i grandi
(seguirono Coolidge,
1923, e Hoover, 1929)
                            gruppi finanziari furono favoriti dalla
                            rinuncia del governo americano a un’azione
                            di controllo dei monopoli
Le sperequazioni sociali degli anni Venti
                                   • La conseguenza di questa politica fu
                                     che si verificarono grosse differenze
                                     tra i lavoratori
                                   • I salari crescevano meno dei profitti
Auto Ford appena terminate sulla
                                   • I lavoratori di grande imprese (come
      catena di montaggio            Ford e General Electric) e la
                                     manodopera a alta qualificazione
                                     godevano di stipendi relativamente
                                     alti e di un sistema previdenziale
                                     favorevole
                                   • La maggioranza degli operai comuni, e
                                     tra essi gli immigrati e le persone di
                                     colore, avevano condizioni di vita e
  Immagine pubblicitaria             lavoro al limite della sopportabilità
  per un refigeratore
L’ideologia conservatrice e le sue vittime
• L’ideologia conservatrice fu molto diffusa, e le sue
  “vittime” erano le minoranze, immigrati e popolazione
  di razza non bianca
• L’immigrazione fu limitata da leggi che volevano
  difendere la purezza americana da pericolose
  contaminazioni “etniche” e “ideologiche” (paura del
  socialismo e dell’anarchismo che venivano dall’Europa)
• La discriminazione razziale, proibita ufficialmente, era
  in realtà molto pervasiva, ad esempio per l’azione
  della setta del Ku Klux Klan, un’organizzazione razzista
  che divenne un fenomeno di massa (a essa aderirono
  politici, pubblici funzionari, uomini di legge, membri
  delle forze dell’ordine)
• Anche cattolici e ebrei furono spesso discriminati
Vittime e protagonisti dell’ideologia
                      conservatrice




Gli anarchici italiani Nicola Sacco
e Bartolomeo Vanzetti furono                 Un raduno del Ku Klux Klan, presso
processati e condannati a morte         Denver, Colorado, negli anni ‘30: i membri
                                      indossano la tipica veste del Klan, coprendosi
per una falsa accusa di omicidio           il volto con cappucci a punta bianchi
Vennero giustiziati nel 1927, per        Si trovano di fronte al simbolo delle loro
quanto diverse prove emerse a           scorrerie contro le minoranze (neri, ebrei):
                                                     una croce in fiamme
inchiesta in corso mostrassero
inequivocabilmente la loro
innocenza
Il proibizionismo:
   controllo sociale e aumento della criminalità organizzata
• Il proibizionismo, cioè il divieto di produrre e commercializzare alcoolici,
  fu introdotto da una legge nel 1920 e durò fino al 1933
• Fu un tentativo di disciplinamento della popolazione, soprattutto del
  proletariato, e delle minoranze
• Ebbe il sostegno delle classi dominanti, in quanto in esso si vedeva la
  possibilità di raggiungere rapidamente, e grazie all’autorità dello stato,
  ordine, disciplina e uniformità sociale, cioè gli obiettivi dei conservatori
• Fu però un esperimento fallito, perché il tentativo di cambiare
  comportamenti diffusi e radicati, come il consumo di alcoolici, si rivelò
  impraticabile
• Un gran numero di persone si diedero a pratiche illegali per procurarsi gli
  alcoolici: si diffusero violenza e corruzione, perché chi controllava il
  traffico illegale di alcool costruì grandi fortune, con cui corrompeva
  l’apparato poliziesco e giudiziario
• Si formò un settore di economica illegale parallelo, che fu chiamato
  “criminalità organizzata”, controllato da gruppi di gangster, alcuni dei
  quali diventarono famosi (Lucky Luciano, Al Capone, Ace Rothstein,
  Mervyn Lanski) e appartenevano proprio a quelle minoranze che il
  proibizionismo voleva controllare e reprimere
L’euforia economica
                               • Nonostante queste contraddizioni
                                 sociali, la borghesia americana
                                 mostrava un solido ottimismo e
                                 confidava in una crescita infinita del
                                 benessere e della ricchezza
                               • L’effetto di questa mentalità
                                 ottimistica fu la grande attività di
                                 investimento finanziario
                                 concentrata nella Borsa di New
Attentato dinamitardo a          York, Wall Street
Wall Street il 16 settembre    • Questa attività era fatta di
1920, attribuito a anarchici     speculazioni, che erano incoraggiate
italiani
                                 dalla prospettiva di guadagni facili,
                                 ottenuti acquistando le azioni e
                                 rivendendole a un prezzo
                                 maggiorato
Una crescita dalle basi fragili
                          • L’euforia economica aveva basi fragili
                          • Essa si basava sulla grande espansione
                            del mercato dei beni di consumo
                            durevoli (auto, elettrodomestici), che
                            determinò una capacità produttiva
                            delle industrie sproporzionata rispetto
                            alla effettiva possibilità del mercato di
                            assorbire quanto prodotto
                          • I beni di consumo durevoli saturavano il
                            mercato, a causa della loro natura
                            appunto “durevole”
Catalogo di moda          • Inoltre i redditi da lavoro agricolo
maschile, anni ‘20          erano bassi, quindi gli agricoltori
                            partecipavano solo marginalmente al
                            boom dei consumi
Il legame economico Usa-Europa
• Le imprese americane equilibrarono i limiti del loro mercato
  interno esportando all’estero i loro prodotti, soprattutto in Europa
• L’Europa nella seconda metà degli anni Venti aveva goduto di una
  certa ripresa economica anche grazie al sostegno dei prestiti
  americani
• Si era creato così un apparente circolo virtuoso
• Gli Usa sostenevano la crescita europea e L’Europa contribuiva con
  le importazioni allo sviluppo statunitense
• Era un equilibrio instabile, tuttavia, perché i prestiti americani
  all’Europa erano erogati da banche d’affari che potevano decidere
  in qualsiasi momento di spostare i loro investimenti verso
  operazioni finanziarie diverse
• Nel 1928 le banche statunitensi spostarono capitali dai prestiti alle
  imprese e agli stati europei verso le speculazioni di borsa negli Usa
• Subito l‘economia europea ne risentì, le importazioni dagli Usa si
  ridussero e nell’estate del ‘29 la produzione industriale americana
  cominciò a calare
• La Grande crisi dell’ottobre 1929 era alle porte
Bibliografia

• Richard J.Overy, Crisi tra le due guerre mondiali
  (1919 -1939), Bologna, il Mulino
• Giovanni Sabbatucci - Vittorio Vidotto, Il mondo
  contemporaneo. Dal 1848 a oggi,Roma-Bari,
  Laterza
• Heinrich A. Winkler, La repubblica di Weimar.
  1918-1933: storia della prima democrazia
  tedesca, Roma, Donzelli
• Anthony Wood, La rivoluzione russa, Bologna, il
  Mulino

Contenu connexe

Tendances

Tendances (20)

Napoleone
NapoleoneNapoleone
Napoleone
 
La seconda guerra mondiale
La seconda guerra mondialeLa seconda guerra mondiale
La seconda guerra mondiale
 
Napoleone Bonaparte - Età napoleonica
Napoleone Bonaparte - Età napoleonicaNapoleone Bonaparte - Età napoleonica
Napoleone Bonaparte - Età napoleonica
 
Il Risorgimento italiano, 1831- 1848
Il Risorgimento italiano, 1831- 1848Il Risorgimento italiano, 1831- 1848
Il Risorgimento italiano, 1831- 1848
 
Il 1848 dei popoli e delle nazioni
Il 1848 dei popoli e delle nazioniIl 1848 dei popoli e delle nazioni
Il 1848 dei popoli e delle nazioni
 
Cause Grande Guerra
Cause Grande GuerraCause Grande Guerra
Cause Grande Guerra
 
Mussolini e il fascismo [salvato automaticamente]
Mussolini e il fascismo [salvato automaticamente]Mussolini e il fascismo [salvato automaticamente]
Mussolini e il fascismo [salvato automaticamente]
 
Destra e Sinistra storica
Destra e Sinistra storicaDestra e Sinistra storica
Destra e Sinistra storica
 
Fascismo
FascismoFascismo
Fascismo
 
La Prima Guerra Mondiale
La Prima Guerra MondialeLa Prima Guerra Mondiale
La Prima Guerra Mondiale
 
Il Risorgimento italiano 1848 - 1861
Il Risorgimento italiano 1848 - 1861Il Risorgimento italiano 1848 - 1861
Il Risorgimento italiano 1848 - 1861
 
Decolonizzazione
DecolonizzazioneDecolonizzazione
Decolonizzazione
 
L'età giolittiana
L'età giolittianaL'età giolittiana
L'età giolittiana
 
Le cause della prima guerra mondiale
Le cause della prima guerra mondialeLe cause della prima guerra mondiale
Le cause della prima guerra mondiale
 
Seconda Guerra Mondiale by Lucia Gangale
Seconda Guerra Mondiale by Lucia GangaleSeconda Guerra Mondiale by Lucia Gangale
Seconda Guerra Mondiale by Lucia Gangale
 
Moti del 1820 21 in italia ed europa
Moti del 1820 21 in italia ed europaMoti del 1820 21 in italia ed europa
Moti del 1820 21 in italia ed europa
 
La rivoluzione russa del 1917
La rivoluzione russa del 1917La rivoluzione russa del 1917
La rivoluzione russa del 1917
 
Adolf hitler
Adolf hitlerAdolf hitler
Adolf hitler
 
09. riv russa e stalinismo (2)
09. riv russa e stalinismo (2)09. riv russa e stalinismo (2)
09. riv russa e stalinismo (2)
 
16 eta giolittiana
16 eta giolittiana16 eta giolittiana
16 eta giolittiana
 

Similaire à Scenari del primo dopoguerra: Russia, Germania,Francia,Gran Bretagna, Usa

La rivoluzione russa.ppt
La rivoluzione russa.pptLa rivoluzione russa.ppt
La rivoluzione russa.pptLiberoCutrone
 
09. riv russa e stalinismo (2)
09. riv russa e stalinismo (2)09. riv russa e stalinismo (2)
09. riv russa e stalinismo (2)Nini Antonio
 
10. fascismo 1919 25
10. fascismo 1919 2510. fascismo 1919 25
10. fascismo 1919 25Nini Antonio
 
10. fascismo 1919 25
10. fascismo 1919 2510. fascismo 1919 25
10. fascismo 1919 25Antonio Nini
 
Prova rivoluzione russa
Prova rivoluzione russaProva rivoluzione russa
Prova rivoluzione russaMiriam Becocci
 
Autoritarismi1 111112084730-phpapp02
Autoritarismi1 111112084730-phpapp02Autoritarismi1 111112084730-phpapp02
Autoritarismi1 111112084730-phpapp02Giada Signori
 
Autoritarismi1 111112084730-phpapp02
Autoritarismi1 111112084730-phpapp02Autoritarismi1 111112084730-phpapp02
Autoritarismi1 111112084730-phpapp02Valeria Serraino
 
Relazione storia IMPERIALISMI,CRISI IMPERIALISMI, 1° GUERRA MONDIALE, TRATTATI
Relazione storia IMPERIALISMI,CRISI IMPERIALISMI, 1° GUERRA MONDIALE, TRATTATIRelazione storia IMPERIALISMI,CRISI IMPERIALISMI, 1° GUERRA MONDIALE, TRATTATI
Relazione storia IMPERIALISMI,CRISI IMPERIALISMI, 1° GUERRA MONDIALE, TRATTATIfilipposbmcimpec
 
Totalitarismo e seconda guerra mondiale filippo risoldi
Totalitarismo e seconda guerra mondiale filippo risoldiTotalitarismo e seconda guerra mondiale filippo risoldi
Totalitarismo e seconda guerra mondiale filippo risoldiIC De Filis
 
La Politica Nel 900
La Politica Nel 900La Politica Nel 900
La Politica Nel 900guest9ae447
 
La Politica Nel 900
La Politica Nel 900La Politica Nel 900
La Politica Nel 900guest9ae447
 
La Politica Nel 900
La Politica Nel 900La Politica Nel 900
La Politica Nel 900guest9ae447
 
Dal secondo dopoguerra
Dal secondo dopoguerraDal secondo dopoguerra
Dal secondo dopoguerraRiccardoGaluca
 

Similaire à Scenari del primo dopoguerra: Russia, Germania,Francia,Gran Bretagna, Usa (20)

storia (1).docx
storia (1).docxstoria (1).docx
storia (1).docx
 
Rivoluzione russa carla
Rivoluzione russa carlaRivoluzione russa carla
Rivoluzione russa carla
 
La rivoluzione russa.ppt
La rivoluzione russa.pptLa rivoluzione russa.ppt
La rivoluzione russa.ppt
 
La rivoluzione russa
La rivoluzione russaLa rivoluzione russa
La rivoluzione russa
 
09. riv russa e stalinismo (2)
09. riv russa e stalinismo (2)09. riv russa e stalinismo (2)
09. riv russa e stalinismo (2)
 
Guerra fredda
Guerra freddaGuerra fredda
Guerra fredda
 
10. fascismo 1919 25
10. fascismo 1919 2510. fascismo 1919 25
10. fascismo 1919 25
 
10. fascismo 1919 25
10. fascismo 1919 2510. fascismo 1919 25
10. fascismo 1919 25
 
Prova rivoluzione russa
Prova rivoluzione russaProva rivoluzione russa
Prova rivoluzione russa
 
Totalitarismi
TotalitarismiTotalitarismi
Totalitarismi
 
Autoritarismi1 111112084730-phpapp02
Autoritarismi1 111112084730-phpapp02Autoritarismi1 111112084730-phpapp02
Autoritarismi1 111112084730-phpapp02
 
Autoritarismi1 111112084730-phpapp02
Autoritarismi1 111112084730-phpapp02Autoritarismi1 111112084730-phpapp02
Autoritarismi1 111112084730-phpapp02
 
Relazione storia IMPERIALISMI,CRISI IMPERIALISMI, 1° GUERRA MONDIALE, TRATTATI
Relazione storia IMPERIALISMI,CRISI IMPERIALISMI, 1° GUERRA MONDIALE, TRATTATIRelazione storia IMPERIALISMI,CRISI IMPERIALISMI, 1° GUERRA MONDIALE, TRATTATI
Relazione storia IMPERIALISMI,CRISI IMPERIALISMI, 1° GUERRA MONDIALE, TRATTATI
 
Il fascismo.pdf
Il fascismo.pdfIl fascismo.pdf
Il fascismo.pdf
 
Totalitarismo e seconda guerra mondiale filippo risoldi
Totalitarismo e seconda guerra mondiale filippo risoldiTotalitarismo e seconda guerra mondiale filippo risoldi
Totalitarismo e seconda guerra mondiale filippo risoldi
 
La Politica Nel 900
La Politica Nel 900La Politica Nel 900
La Politica Nel 900
 
La Politica Nel 900
La Politica Nel 900La Politica Nel 900
La Politica Nel 900
 
La Politica Nel 900
La Politica Nel 900La Politica Nel 900
La Politica Nel 900
 
L Imperorusso
L Imperorusso L Imperorusso
L Imperorusso
 
Dal secondo dopoguerra
Dal secondo dopoguerraDal secondo dopoguerra
Dal secondo dopoguerra
 

Plus de Giorgio Scudeletti

Alessandro Magno e l'ellenismo
Alessandro Magno e l'ellenismoAlessandro Magno e l'ellenismo
Alessandro Magno e l'ellenismoGiorgio Scudeletti
 
Dalla guerra del Peloponneso all'ascesa macedone:431-336
Dalla guerra del Peloponneso all'ascesa macedone:431-336Dalla guerra del Peloponneso all'ascesa macedone:431-336
Dalla guerra del Peloponneso all'ascesa macedone:431-336Giorgio Scudeletti
 
Guerre persiane e età periclea
Guerre persiane e età pericleaGuerre persiane e età periclea
Guerre persiane e età pericleaGiorgio Scudeletti
 
Prussia, Russia e Austria tra Seicento e Settecento
Prussia, Russia e Austria tra Seicento e SettecentoPrussia, Russia e Austria tra Seicento e Settecento
Prussia, Russia e Austria tra Seicento e SettecentoGiorgio Scudeletti
 
Come non si uccide Nerone: la congiura di Pisone, 65 d.C.
Come non si uccide Nerone: la congiura di Pisone, 65 d.C.Come non si uccide Nerone: la congiura di Pisone, 65 d.C.
Come non si uccide Nerone: la congiura di Pisone, 65 d.C.Giorgio Scudeletti
 
Le origini della lingua in Italia
Le origini della lingua in ItaliaLe origini della lingua in Italia
Le origini della lingua in ItaliaGiorgio Scudeletti
 
La crisi dei poteri universali
La crisi dei poteri universaliLa crisi dei poteri universali
La crisi dei poteri universaliGiorgio Scudeletti
 
L'Impero romano d'oriente e le Crociate
L'Impero romano d'oriente e le CrociateL'Impero romano d'oriente e le Crociate
L'Impero romano d'oriente e le CrociateGiorgio Scudeletti
 
L'affermazione dell'Islam, secc. VII-IX
L'affermazione dell'Islam, secc. VII-IXL'affermazione dell'Islam, secc. VII-IX
L'affermazione dell'Islam, secc. VII-IXGiorgio Scudeletti
 
I Franchi, dalle origini a Carlo Magno
I Franchi, dalle origini a Carlo MagnoI Franchi, dalle origini a Carlo Magno
I Franchi, dalle origini a Carlo MagnoGiorgio Scudeletti
 
La decolonizzazione in Asia e Africa (1949-1975)
La decolonizzazione in Asia e Africa (1949-1975)La decolonizzazione in Asia e Africa (1949-1975)
La decolonizzazione in Asia e Africa (1949-1975)Giorgio Scudeletti
 
Ungari, normanni e saraceni, tra alto e basso Medioevo
Ungari, normanni e saraceni, tra alto e basso MedioevoUngari, normanni e saraceni, tra alto e basso Medioevo
Ungari, normanni e saraceni, tra alto e basso MedioevoGiorgio Scudeletti
 
Agrippina, Giulia Domna, Zenobia: tre donne in cerca del potere a Roma
Agrippina, Giulia Domna, Zenobia: tre donne in cerca del potere a RomaAgrippina, Giulia Domna, Zenobia: tre donne in cerca del potere a Roma
Agrippina, Giulia Domna, Zenobia: tre donne in cerca del potere a RomaGiorgio Scudeletti
 
Neoclassicismo e preromanticismo
Neoclassicismo e preromanticismoNeoclassicismo e preromanticismo
Neoclassicismo e preromanticismoGiorgio Scudeletti
 
Europa nel secondo '500: Lepanto, Invencible Armada...
Europa nel secondo '500: Lepanto, Invencible Armada...Europa nel secondo '500: Lepanto, Invencible Armada...
Europa nel secondo '500: Lepanto, Invencible Armada...Giorgio Scudeletti
 

Plus de Giorgio Scudeletti (20)

Alessandro Magno e l'ellenismo
Alessandro Magno e l'ellenismoAlessandro Magno e l'ellenismo
Alessandro Magno e l'ellenismo
 
Dalla guerra del Peloponneso all'ascesa macedone:431-336
Dalla guerra del Peloponneso all'ascesa macedone:431-336Dalla guerra del Peloponneso all'ascesa macedone:431-336
Dalla guerra del Peloponneso all'ascesa macedone:431-336
 
Guerre persiane e età periclea
Guerre persiane e età pericleaGuerre persiane e età periclea
Guerre persiane e età periclea
 
Il feudalesimo
Il feudalesimoIl feudalesimo
Il feudalesimo
 
Prussia, Russia e Austria tra Seicento e Settecento
Prussia, Russia e Austria tra Seicento e SettecentoPrussia, Russia e Austria tra Seicento e Settecento
Prussia, Russia e Austria tra Seicento e Settecento
 
Le donne del primo imperatore
Le donne del primo imperatoreLe donne del primo imperatore
Le donne del primo imperatore
 
Come non si uccide Nerone: la congiura di Pisone, 65 d.C.
Come non si uccide Nerone: la congiura di Pisone, 65 d.C.Come non si uccide Nerone: la congiura di Pisone, 65 d.C.
Come non si uccide Nerone: la congiura di Pisone, 65 d.C.
 
Le origini della lingua in Italia
Le origini della lingua in ItaliaLe origini della lingua in Italia
Le origini della lingua in Italia
 
La crisi dei poteri universali
La crisi dei poteri universaliLa crisi dei poteri universali
La crisi dei poteri universali
 
L'Impero romano d'oriente e le Crociate
L'Impero romano d'oriente e le CrociateL'Impero romano d'oriente e le Crociate
L'Impero romano d'oriente e le Crociate
 
La "Scuola siciliana"
La "Scuola siciliana"La "Scuola siciliana"
La "Scuola siciliana"
 
L'affermazione dell'Islam, secc. VII-IX
L'affermazione dell'Islam, secc. VII-IXL'affermazione dell'Islam, secc. VII-IX
L'affermazione dell'Islam, secc. VII-IX
 
I Franchi, dalle origini a Carlo Magno
I Franchi, dalle origini a Carlo MagnoI Franchi, dalle origini a Carlo Magno
I Franchi, dalle origini a Carlo Magno
 
La decolonizzazione in Asia e Africa (1949-1975)
La decolonizzazione in Asia e Africa (1949-1975)La decolonizzazione in Asia e Africa (1949-1975)
La decolonizzazione in Asia e Africa (1949-1975)
 
Ungari, normanni e saraceni, tra alto e basso Medioevo
Ungari, normanni e saraceni, tra alto e basso MedioevoUngari, normanni e saraceni, tra alto e basso Medioevo
Ungari, normanni e saraceni, tra alto e basso Medioevo
 
Agrippina, Giulia Domna, Zenobia: tre donne in cerca del potere a Roma
Agrippina, Giulia Domna, Zenobia: tre donne in cerca del potere a RomaAgrippina, Giulia Domna, Zenobia: tre donne in cerca del potere a Roma
Agrippina, Giulia Domna, Zenobia: tre donne in cerca del potere a Roma
 
Il romanticismo
Il romanticismoIl romanticismo
Il romanticismo
 
Neoclassicismo e preromanticismo
Neoclassicismo e preromanticismoNeoclassicismo e preromanticismo
Neoclassicismo e preromanticismo
 
Le rivoluzioni inglesi
Le rivoluzioni inglesiLe rivoluzioni inglesi
Le rivoluzioni inglesi
 
Europa nel secondo '500: Lepanto, Invencible Armada...
Europa nel secondo '500: Lepanto, Invencible Armada...Europa nel secondo '500: Lepanto, Invencible Armada...
Europa nel secondo '500: Lepanto, Invencible Armada...
 

Scenari del primo dopoguerra: Russia, Germania,Francia,Gran Bretagna, Usa

  • 1. Scenari del primo dopoguerra dal 1920 al 1930
  • 2. Scenario 1 La Russia della Rivoluzione bolscevica
  • 3. L’abdicazione dello zar i governi provvisori • Nel marzo 1917, lo zar Nicola II Romanoff fu costretto a abdicare dalla contestazione di operai e (soprattutto) soldati coalizzati • I governi provvisori che si alternarono al potere dopo la monarchia furono prima quelli guidato dal liberale L’vov e poi quello più spostato a sinistra retto da Kerenskij • I governi di L’vov (marzo-agosto 1917) furono La famiglia Romanoff sostenuti da moderati, menscevichi e socialisti rivoluzionari • Menscevichi e socialisti rivoluzionari ritenevano prematura qualsiasi iniziativa rivoluzionaria e necessaria una fase di potere democratica a guida borghese • L’obiettivo dei governi L’vov fu la modernizzazione del paese, prendendo a modello l’occidente sia per il sistema istituzionale, che per l’economia • La guerra al fianco dell’Intesa avrebbe dovuto continuare.
  • 4. I soviet I bolscevichi • Dentro la politica russa permanevano e si rafforzavano i soviet, tra cui aveva grande importanza quello di Pietrogrado, capace di agire come governo alternativo a quello ufficiale • I bolscevichi non erano entrati nei governi ufficiali, in quanto la loro strategia puntava a un’alleanza tra operai e contadini poveri per realizzare la rivoluzione Lenin,tornato dall’esilio • In questa situazione, fu dirompente la in Svizzera,arringa la folla ricomparsa in Russia di Lenin, rientrato nel paese dopo anni di esilio grazie alla complicità dei tedeschi e postosi immediatamente alla guida dei bolscevichi rimasti in patria
  • 5. Le tesi di aprile di Lenin • Lenin preparò e rese pubblico, al suo rientro in patria, un documento in dieci punti, che poi furono indicate come le “Tesi di aprile” • Egli riteneva che fosse giunto il momento per forzare la mano e condurre la situazione politica verso uno sbocco rivoluzionario • Smentendo le idee di Marx, secondo il quale la rivoluzione sarebbe nata per prima nei paesi più industrializzati, a causa delle loro contaddizioni • Lenin sosteneva che la Russia, in quanto era il paese più debole tra quelli imperialisti, avrebbe messo in crisi il sistema capitalistico e imperialistico • In primo luogo i bolscevichi avrebbero dovuto conquistare il controllo dei soviet propagandando tre obiettivi: la pace; la terra ai contadini; la produzione controllata dai consigli operai
  • 6. Il governo Kerenskij • I bolscevichi ampliarono il loro seguito, e anche le distanze con menscevichi e socialisti rivoluzionari, fomentando la resistenza alla politica del governo provvisorio • Quest’ultimo era in gravi difficoltà, soprattutto nella prosecuzione della guerra, alla quale una parte di operai e soldati era contraria • Ad agosto cominciò l’esperienza del governo Kerenskij, che però era debole sia per il moderatissimo sostegno che Kerenskij aveva da parte dei suoi compagni di partito, sia perché i moderati avevano trovato una nuova leadership nel generale Kornilov
  • 7. Il tentato colpo di stato militare di Kornilov • All’inizio di settembre Kornilov tentò un colpo di stato militare, e Kerenskij reagì chiedendo l’aiuto e il sostegno da parte di tutte le forze socialiste, a cui risposero positivamente anche i bolscevichi • La reazione popolare al tentativo di golpe militare, dovuta alla mobilitazione della gente grazie all’opera soprattutto dei bolscevichi, stroncò il tentativo di Kornilov • I veri vincitori della lotta furono i bolscevichi, che controllavano adesso i soviet delle due città principali: Pietrogrado e Mosca • Lenin decise che era il momento di insistere sulla parola d’ordine: «tutto il potere ai soviet» per togliere di mezzo il governo di Kerenskij
  • 8. I bolscevichi preparano l’insurrezione • In realtà anche dentro il partito bolscevico non c’era unità su questa scelta • La posizione di Lenin era appoggiata da Lev Trotskij, ex menscevico, che guidava il soviet di Pietrogrado • Altri due leader di primo piano Kamenev e Zinov’ev erano contrari a forzare la mano, ma la maggioranza segui Lenin e Trotskij Trotzky • L’insurrezione armata fu progettata e coordinata da Trotskij e prevedeva che soldati di orientamento rivoluzionario e milizie operaie armate, le “guardie rosse”, avrebbero acquisito il controllo dei luoghi principali di Pietrogrado durante la notte, e poi il Palazzo d’Inverno, sede del governo, sarebbe stato circondato e isolato Lenin con Zinoviev e Kamenev
  • 9. La rivoluzione d’ottobre, 7 novembre 1917 • Il 25 ottobre 1917 del calendario russo, il 7 novembre del calendario occidentale, l’azione dei bolscevichi si realizzò con successo e senza molte vittime, nonostante Kerenskij avesse imposto di allontanare i reparti ostili dell’esercito e di arrestare i dirigenti bolscevichi • Nello stesso giorno i bolscevichi fecero riunire i delegati di tutti i soviet dell’ex impero russo, con l’obiettivo, già programmato, di far approvare a essi, che erano in gran maggioranza bolscevichi, la presa del potere • Il congresso dei soviet approvò due decreti voluti da Lenin – I. la pace giusta e democratica senza annessioni e indennità – II. l’abolizione immediata e senza indennizzi della grande proprietà terriera • Venne poi formato un nuovo governo rivoluzionario presieduto da Lenin
  • 10. Il colpo di mano antidemocratico dei bolscevichi • Le altre forze politiche rimasero spiazzate dall’azione dei bolscevichi, e riuscirono solo a protestare • In realtà le elezioni della fine di novembre del 1917 per scegliere, sul modello della Rivoluzione francese l’assemblea costituente, videro una vittoria schiacciante dei socialisti rivoluzionari, sostenuti dai contadini, e una sostanziale sconfitta dei bolscevichi, mentre menscevichi e moderati scomparvero elettoralmente • Ma alla prima riunione la Costituente fu sciolta dai militari bolscevichi, gennaio 1918, su ordine del Congresso dei soviet
  • 11. Le idee antidemocratiche di Lenin • Lo scioglimento forzato era in linea con le idee di Lenin • Egli non riteneva validi i principi della democrazia borghese e affermava che solo il proletariato aveva il diritto di guidare la rivoluzione, per mezzo dei soviet, sua espressione diretta, e del partito, sua avanguardia politica • In questo modo Lenin e il suo partito aprivano la strada all’instaurazione di una dittatura bolscevica sulla Russia • In realtà i bolscevichi erano isolati: gli altri partiti erano stati eliminati con la forza e le minoranze più qualificate del paese, tecnici, imprenditori,intellettuali, alti ufficiali dell’esercito lasciarono la Russia, preferendo l’esilio alla dittatura (1 milione di esuli politici tra 1918 e 1926)
  • 12. “Stato e rivoluzione” • I bolscevichi avevano come obiettivo dichiarato quello di costruire uno stato proletario che avesse come modello la Comune di Parigi, ispirandosi allo scritto di Lenin intitolato “Stato e rivoluzione” • Su questo obiettivo contavano di ottenere il sostegno delle masse popolari, che non erano schierate con loro
  • 13. La costruzione della dittatura bolscevica Contemporaneamente alla ricerca di consenso, il regime bolscevico a partire dalla fine del ‘17 assunse caratteri sempre più autoritari • 1. creazione della Ceka, la polizia politica che aveva il compito di indagare sui “controrivoluzionari” • 2. istituzione del Tribunale rivoluzionario centrale, che doveva giudicare tutti i disobbedienti al governo operaio e contadino (organo che permetteva di condannare ogni oppositore al regime) • 3. tutti i partiti furono messi fuori legge • 4. fu ripristinata la pena di morte In generale i bolscevichi fecero arrestare o condannare a morte tutti coloro che erano dichiarati “nemici di classe”
  • 14. La pace di Brest-Litovsk e le sue conseguenze • La decisione di ritirarsi dalla guerra fu presa dai bolscevichi in condizione di grave debolezza, per cui la firma della pace di Brest Litovsk (marzo 1918) si rivelò negativa per le conseguenze che provocò • I socialisti rivoluzionari si opposero con forza • Gli ex alleati dell’Intesa si sentirono traditi dai russi e appoggiarono le iniziative militari antibolsceviche che si organizzarono in varie parti del paese a opera di ex ufficiali zaristi
  • 15. Stranieri e “bianchi” contro il regime bolscevico • A metà del 1918 truppe anglo-francesi sbarcarono nel Nord e nel Mar Nero, e altrettanto fecero statunitensi e giapponesi in Siberia • Tali iniziative spinsero a organizzarsi i “bianchi”, ovvero gli antibolscevichi Trotsky arringa soldati monarchici e conservatori dell’Armata Rossa • Contro di essi fu mobilitato un esercito di nuovo tipo chiamato Armata rossa degli operai e dei contadini, progettato da Trotzkij: teoricamente era una milizia di popolo • L’Armata rossa era in realtà un esercito estremamente organizzato, basato su una disciplina molto rigida, al cui comando si trovarono anche ex ufficiali zaristi
  • 16. Le resistenze antibolsceviche • A est le le armate bianche acquisirono il controllo di una parte considerevole della Siberia, e penetrarono tra gli Urali e il Volga • Lo zar e la sua famiglia furono uccisi per ordine del soviet di Ekaterinenburg, dove erano prigionieri • Nel nord ebbero luogo altre ribellioni, sostenute dalla presenza di truppe dell’Intesa • Per il pericolo politico la capitale fu trasferita dai bolscevichi da Pietrogrado a Mosca • La resistenza contro i bolscevichi era forte anche nella regione del Don e in Ucraina
  • 17. La sconfitta dei bianchi • L’Armata rossa riuscì in un tempo relativamente breve, circa due anni, a avere la meglio sugli avversari del regime bolscevico • Questi erano superiori di numero, ma divisi politicamente e lontani geograficamente e quindi non riuscivano a coordinarsi in modo ordinato • Inoltre i contadini non appoggiavano i “bianchi” temendo il ritorno del vecchio regime zarista • Quando nel 1919 i “bianchi” persero l’appoggio dei paesi occidentali e rimasero soli, la loro posizione si fece sempre più difficile • Nella primavera del 1920 i bolscevichi avevano praticamente vinto la guerra civile
  • 18. L’invasione polacca e la reazione dell’Armata rossa • L’ultimo pericolo venne dalla Polonia, che tra maggio e giugno del ‘20 invase la Russia per conquistare alcuni territori, in quanto insoddisfatta della spartizione di Versailles • L’Armata rossa passò rapidamente alla controffensiva e in agosto giunse fino a Varsavia, prima di essere ricacciata indietro dai polacchi • I due paesi giunsero alla pace nel 1921, con la cessione da parte della Russia di territori ucraini e bielorussi • L’effetto positivo del conflitto per i bolscevichi fu che esso stimolò la coesione nazionale e il sostegno al loro regime
  • 19. Le guerre sul suolo russo tra 1917 e 1921
  • 20. La Terza Internazionale o Internazionale comunista/Comintern • I bolscevichi ritenevano che il nuovo regime politico russo potesse sostenersi solo con il supporto dei proletari dei paesi più avanzati • Per realizzare questo progetto, Lenin decise di creare una nuova Internazionale dei lavoratori, di tipo comunista • Il suo obiettivo sarebbe stato di coordinare l’azione dei movimenti rivoluzionari del globo • A Mosca nel 1919 si riunì per la prima volta questa Terza Internazionale, anche se i delegati presenti erano quasi tutti ex sudditi dell’impero russo • La nuova Internazionale si diede il nome di Internazionale Comunista, o Comintern
  • 21. Le regole per far parte del Comintern Manifesto del Comintern per celebrare i 5 anni della Rivoluzione d’ottobre • Il II congresso del Comintern, tenutosi a Mosca nel luglio 1920, fissò per tutti i partiti che ne volevano essere parte una serie di regole ferree: • 1. organizzarsi secondo il modello bolscevico • 2. cambiare il nome da “partito socialista” a “partito comunista” • 3. difendere sempre la causa della Russia sovietica • 4. espellere i riformisti dal partito
  • 23. La situazione prerivoluzionaria della Germania • La Germania al momento dell’armistizio era in una situazione pre- rivoluzionaria • Il governo era in mano a un Consiglio dei commissari del popolo • L’esercito era in completa disgregazione, e gli ex soldati si sparsero per il paese armi in pugno • Il vero potere in molte grandi città era dei consigli di soldati e operai • Berlino era una capitale con duecentomila disoccupati e in preda a scontri di piazza ovunque Tuttavia una rivoluzione simile a quella russa non era possibile perché: • 1. le truppe dell’Intesa stanziate ai confini del paese non l’avrebbero permessa • 2. i contadini erano ostili a derive socialiste • 3. La grande borghesia di imprenditori, burocrati, alti ufficiali, grandi proprietari terrieri era più forte e radicata socialmente rispetto alla Russia
  • 24. Le mediazioni politiche • La Spd non aveva una strategia politica leninista, ma puntava a costruire una vera democrazia parlamentare • I socialdemocratici trovarono una mediazione con la classe dirigente prebellica e con l’esercito • I militari erano disposti a rispettare le istituzioni repubblicane purché fosse mantenuto l’ordine pubblico e l’esercito mantenesse le sue gerarchie tradizionali
  • 25. L’estrema sinistra • I problemi vennero da dentro la sinistra, in cui i socialdemocratici radicali e i rivoluzionari della Lega di Spartaco volevano rafforzare i Rosa Luxemburg, consigli, possibile base di una leader spartachista rivoluzione socialista • Gli spartachisti erano però in forte minoranza sia nei consigli, che nel consenso popolare • Un episodio fosco li colpì nel gennaio 1919
  • 26. La repressione dell’estrema sinistra • A Berlino una manifestazione popolare contro la destituzione di un capo della polizia socialista fu scelta dagli spartachisti come occasione per incitare i lavoratori a rovesciare il governo • L’insurrezione degli spartachisti fu repressa sanguinosamente per decisione della Spd, che era alla guida del governo • Il commissario della Spd Gustav Noske, non avendo gli uomini necessari per fronteggiare la rivolta usò le squadre volontarie dei Gustav Noske passa in rassegna Freikorps, ex soldati comandati da ufficiali un reparto dei nazionalisti Freikorps • Essi provocarono una strage e massacrarono anche i leader spartachisti Liebknecht e Luxemburg
  • 27. Le tappe verso la democrazia di Weimar • Nel gennaio del ‘19 le elezioni per l’Assemblea costituente diedero la maggioranza non assoluta alla Spd • La Spd dovette cercare un accordo con il partito cattolico (Zentrum) e i gruppi politici liberali • Questo accordo diede vita a un governo di coalizione a guida Spd e portò alla scrittura di una costituzione democratica
  • 28. La costituzione di Weimar La costituzione chiamata “di Weimar”, dal nome della città in cui si tennero i lavori della Costituente aveva come cardini • la struttura federale dello stato • il suffragio universale ambosessi • la responsabilità del governo di fronte al Parlamento • l’elezione diretta del presidente della Repubblica
  • 29. La confusione politica permanente • La situazione tedesca era però costantemente incerta e confusa • I comunisti mantennero un atteggiamento ostile e insurrezionalistico • I Freikorps a loro volta diventarono un attore politico autonomo, al di Freikorps in posa fuori del controllo delle autorità • Il governo fu indebolito anche dalla delegittimazione portata dagli altri gradi dell’esercito
  • 30. La teoria della pugnalata alla schiena • I generali, nonostante l’impegno di lealtà verso il governo democratico, diffusero nell’opinione pubblica l’idea della “pugnalata alla schiena” • Essi, che erano i principali responsabili della sconfitta militare della Germania, affermarono che in realtà il paese avrebbe potuto vincere la guerra, se una parte della politica, cioè i partiti di sinistra, non l’avessero “pugnalato alla schiena” • Era un’idea completamente priva di fondamento, che però screditò la Spd, che nelle elezioni del ‘20 pagò sia la repressione degli spartachisti, perdendo voti a sinistra, sia questa idea della pugnalata alla schiena, perdendo voti moderati • Il nuovo governo formatosi dopo queste elezioni fu guidato dal Zentrum
  • 31. La debolezza della repubblica di Weimar • La repubblica di Weimar fu debole dal punto di vista politico • I governi erano instabili per la grande frammentazione dei diversi partiti e gruppi politici • Questi non riuscivano a controllare e indirizzare le dinamiche sociali, e nessuna era in grado di proporsi come guida autorevole del paese nella situazione di crisi che stava vivendo
  • 32. Classi sociali e schieramenti politici • La Spd era il partito più votato dagli operai • Le classi medie si indirizzavano verso tre gruppi politici: il Zentrum, il Partito popolare tedesco-nazionale, e il Partito tedesco- popolare • Aveva un certo seguito anche il Partito democratico tedesco, una forza politica sostenuta da numerosi intellettuali moderati
  • 33. Le riparazioni di guerra • Ebbe un impatto dirompente sul paese la questione delle riparazioni di guerra, che furono quantificate nel 1921 da una commissione formata dai paesi vincitori del primo conflitto mondiale • L’entità del debito fu fissata in 132 miliardi di marchi-oro da pagare in 46 anni. Ciò avrebbe costretto i tedeschi a pagare per circa mezzo secolo una cifra pari al 25% del prodotto nazionale lordo • La cifra era altissima e rischiava di far collassare economicamente un paese uscito già pesantemente vessato dalla I guerra mondiale • L’opinione pubblica tedesca si sentiva pesantemente umiliata e offesa dall’imposizione, contrattata dal governo repubblicano Walter Rathenau • Contro il governo si scatenò l’estrema destra nazionalista, di cui faceva parte anche il Partito nazionalsocialista tedesco guidata da un ex combattente, l’austriaco Adolf Hitler • Nel ‘21 fu ucciso il ministro della Finanze Erzberger, nel ‘22 fu eliminato anche Rathenau, il ministro degli Esteri impegnato a concordare condizioni meno vessatorie con gli alleati. • Rathenau fu ucciso da due ex ufficiali dell’esercito tedesco
  • 34. I primi pagamenti dei debiti di guerra • I governi si impegnarono a pagare le prime rate delle riparazioni • Tuttavia essi non tagliarono drasticamente la spesa pubblica e non aumentarono pesantemente le tasse • Decisero di aumentare la quantità di carta moneta in circolazione, provocando una fortissima inflazione • L’idea dei governi era di togliere valore al marco con l’obiettivo di dissuadere i governi creditori a proseguire nella richiesta delle riparazioni
  • 35. La grande crisi tedesca del ‘23 • La crisi economica precipitò nel 1923, quando Francia e Belgio decisero di occupare militarmente la zona della Ruhr, la più ricca della Germania • Il pretesto preso dai due paesi era di controllare la consegna dei materiali dovuti dalla Germania, ma in realtà la Francia e Belgio volevano imporre alla Germania di pagare comunque il suo debito, a prescindere dalla perdita di valore del marco La Ruhr occupata • Si creò una situazione paradossale: il governo tedesco spinse imprenditori e operai a abbandonare le fabbriche della Ruhr per non collaborare con gli occupanti, dando vita a una resistenza passiva • Gruppi terroristici legati ai Freikorps (sciolti ufficialmente) organizzarono attentati e sabotaggi contro francesi e belgi, che dal canto loro arrestavano e fucilavano • Economicamente il paese era allo stremo, perché la Ruhr era il motore economico della Germania e il governo doveva aumentare la spesa pubblica per sostenere la resistenza passiva: sussidi erano dati agli Manifesto di propaganda per imprenditori e ai lavoratori non più occupati la resistenza passiva
  • 36. La grande svalutazione del marco • L’inflazione raggiunse livelli inimmaginabili, tanto che il valore del marco precipitò fino a farlo diventare carta senza valore: 1 dollaro nel novembre 1923 valeva 4000 miliardi di marchi, 1 kg di pane costava 400 miliardi • Lo Stato stampava grandi quantità di banconote dal valore nominale altissimo • Chi veniva pagato con esse se ne liberava rapidamente in cambio di altro, e questo faceva aumentare la circolazione della moneta, quindi l’inflazione • Si impoverirono i lavoratori dipendenti, i cui salari non reggevano i ritmi dell’inflazione Banconota del 1923 • Furono rovinati i risparmiatori e i detentori di da titoli di stato 1 miliardo di marchi • I vantaggi furono per gli industriali che esportavano i loro prodotti e si facevano pagare in valuta straniera • Nel 1923 l’industria tedesca conquistò nuovi mercati, aumentò i profitti e gli investimenti
  • 37. La politica internazionale del governo Stresemann • La situazione esplosiva del paese impose ai partiti maggiori di coalizzarsi e dare vita a un governo unitario presieduto dal moderato-conservatore Stresemann • Il governo di Stresemann cercò un accordo con le potenze vincitrici: la resistenza passiva fu interrotta e i rapporti con la Francia furono Gustav riallacciati, tra le proteste della destra Stresemann estrema e dei nazionalisti radicali, che alimentavano una forte tensione antigovernativa
  • 38. Il putsch della birreria • Dotato di poteri eccezionali, il governo Stresemann li usò per sciogliere governi regionali di estrema sinistra e reprimere un’insurrezione comunista a Amburgo • Il pericolo maggiore venne tuttavia da un tentativo di insurrezione destrorso, un colpo di stato che si svolse a Monaco e fu guidato dal Partito nazionalsocialista di Hitler (Nsdap)e dell’ex stratega militare Ludendorff, con la collaborazione attiva delle SA, squadre paramilitari capeggiate da Ernst Rohm Ludendorff e Hitler nel ‘23 • Il moto, noto come putsch della Birreria, per il luogo in cui ebbe inizio, la Bürgebräukeller, si svolse tra 8 e 9 novembre 1923 e coinvolse alcune migliaia di persone, ma non fu sostenuto dai militari, e nemmeno dalle autorità locali • Dopo la sua repressione, Hitler fu condannato a cinque anni di carcere (che in gran parte furono condannati) Le SA arrestano politici socialisti
  • 39. La politica di stabilizzazione economica del governo Stresemann • Stresemann cercò di stabilizzare la situazione economica attraverso una serie di provvedimenti • L’emissione di una moneta il Rentenmark, che aveva un valore garantito dal patrimonio agricolo e industriale tedesco • Una politica deflazionistica (per ridurre la quantità di denaro in circolazione): limitazione del credito, riduzione della spesa pubblica, aumento delle tasse
  • 40. Il piano Dawes • La Germania fu sostenuta nella ripresa economica dagli Stati Uniti, in particolare dal piano ideato dal finanziere Dawes • Era un progetto di rientro dei tedeschi dai debiti di guerra, basato sull’idea che per far fronte ai suoi impegni la Germania avrebbe dovuto recuperare la sua piena efficienza industriale C. Dawes • Le rate del debito avrebbero dovuto essere più graduali e la finanza statunitense (in concorso con altri paesi) avrebbe concesso alla Germania prestiti a lunga scadenza • Effetti positivi del piano • 1. la Ruhr sarebbe tornata alla Germania • 2. i debiti sarebbero stati meno impellenti • 3. l’iniezione di soldi americani avrebbero favorito la ripresa economica Il piano Dawes
  • 41. La situazione tedesca tra 1924 e 1929 • Politicamente la situazione rimase piuttosto precaria • Il governo di grosse koalition finì al termine del 1923, e nelle elezioni del ’24 estrema destra e estrema sinistra, contrarie al piano Dawes, avanzarono ai danni dei partiti democratici • Nel ‘25 fu eletto presidente della Repubblica l’ex capo di Stato maggiore della I guerra mondiale Hindeburg • Tra ‘25 e ‘28 i governi furono di centrodestra, Paul von mentre nel ‘28 tornarono al potere i Hindenburg, socialdemocratici presidente della • A garantire la posizione internazionale della Repubblica tedesca, Germania fu la costante presenza di alla sua scrivania nel 1927 Stresemann come ministro degli Esteri fino alla sua morte, nel 1929
  • 42. Gli equilibri postbellici costruiti dalla Francia • La Francia aveva mantenuto nella vicenda della Ruhr una posizione intransigente in quanto la sua politica era finalizzata a costruire un sistema di sicurezza che difendesse la situazione creatasi al termine della Grande Guerra, con la quale pensava che la Germania non le avrebbe più nuociuto • Per questo aveva stretto alleanze con tutti gli stati dell’Europa centro-orientale che avevano ottenuto benefici dai trattati di Versailles, e non volevano modificare gli equilibri usciti da quei trattati: Jugoslavia, Polonia, Cecoslovacchia, Romania formarono con la Francia la piccola Intesa (1921) • La vicenda della Ruhr fu causata dal senso di insicurezza che pesava sui francesi, che, nonostante la piccola Intesa, non volevano lasciare alla Germania lo spazio per risollevarsi
  • 43. La politica di convivenza di Stresemann e Briand • Dopo il piano Dawes, Francia e Germania mutarono il loro atteggiamento reciproco, e diedero vita a una politica di maggiore distensione e collaborazione • Il tedesco Stresemann e il francese Briand, rispettivi ministri degli Esteri, contribuirono a questa politica, anche se con obiettivi diversi • Stresemann lavorava nell’ottica di un superamento degli equilibri di Versailles e di un recupero del ruolo di grande potenza della Germania • Briand voleva blindare la situazione di fine conflitto • Entrambi però furono impegnati nell’obiettivo di realizzare un progetto di sicurezza europea
  • 44. La conferenza di Locarno, 1925 • Tale progetto prese corpo a Locarno, in Svizzera, nel 1925, quando furono firmati accordi fondamentali per la distensione europea • Francia, Germania e Belgio riconobbero le frontiere comuni di Versailles • Italia e Gran Bretagna garantirono gli accordi contro qualsiasi violazione • In questo modo la Germania accettava la perdita di Alsazia e Lorena, ma non era obbligata a subire impegni simili di cessione sul proprio confine orientale • La Francia ottenne la garanzia internazionale ai sui confini, che cercava dalla fine della Grande Guerra • La Germania nel 1926 fu ammessa nella Società delle Nazioni • Un nuovo piano sulle riparazioni, più favorevole alla Briand e Stresemann Germania, fu varato nel 1929 a Locarno • Nel giugno 1930 i francesi si ritirarono dalla Ruhr Entrambi vinsero il Nobel per la pace nel 1926
  • 45. Scenario III Il dopoguerra in Francia, Gran Bretagna e Usa
  • 46. Esplode l’inflazione • Il dopoguerra fu un periodo di grandi difficoltà economiche per tutti gli Stati usciti dal conflitto, a parte gli Usa • Le spese di guerra erano state coperte durante il conflitto da aumenti di tasse, sottoscrizioni volontarie di titoli di stato da parte dei cittadini, e in seguito da prestiti soprattutto con gli Usa • Infine gli stati europei avevano cominciato a stampare carta-moneta in grandi quantità, facendo crescere l’inflazione, che già si impennò a conflitto in corso
  • 47. Che cosa è l’inflazione • Inflazione significa perdita del potere d’acquisto della moneta • La causa sta nel fatto che la moneta circola in quantità e con velocità superiori alla richiesta del mercato • La moneta è una merce, e come tale obbedisce alla legge della domanda e dell’offerta • Se circola troppa moneta, il valore di questa si abbassa • Il tasso di inflazione misura l’entità del deprezzamento • Un tasso di inflazione al 10% significa che in un dato periodo considerato(in genere un mese o un anno) la quantità di beni che si possono acquistare con una determinata quantità di denaro è diminuita di quella percentuale
  • 48. Le vittime dell’inflazione Il problema della disoccupazione • L’inflazione colpì soprattutto i risparmi dei ceti medi, impiegati e dipendenti pubblici, e gli investimenti di chi aveva titoli di stato o era proprietario di terre e case, che riscuoteva canoni d’affitto svalutati • Questa situazione provocò forti tensioni sociali • Esse vennero anche aggravate dal problema della disoccupazione, che aumentò a partire dal 1920, quando il processo di riconversione bellica delle imprese provocò ondate di licenziamenti
  • 49. Il ruolo dei governi • I governi per tenere sotto controllo le tensioni sociali e a causa delle pressioni di partiti e sindacati attuarono blocchi dei prezzi sui generi di prima necessità e sui canoni di affitto • Anche le imprese che dovevano riconvertire la loro produzione da bellica in pacifica cercarono il sostegno governativo • Ciò determinò la sopravvivenza di ministeri e uffici speciali, che, creati in tempo di guerra, mantennero i loro compiti: controllo sui prezzi, distribuzione di materie prime alle industrie, composizione dei conflitti di lavoro, ecc. • La situazione economica si mantenne difficile in Europa fino al 1925, quando il superamento della crisi della Ruhr e una migliore congiuntura economica aiutarono la ripresa
  • 50. La Francia negli anni ‘20 • La Francia realizzò una sostanziale stabilizzazione politica, grazie alla maggioranza di centro-destra che governò dal 1919 al 1925 • La politica economica francese penalizzò soprattutto i ceti popolari: licenziamenti, compressione salariale, aumenti delle tasse • Dopo una breve parentesi di governo della sinistra Edouard Herriot radicale (‘25-’26), con presidente Herriot, tornarono al potere i moderati guidati dal leader storico Poicaré • Durante i tre anni successivi il governo Poicaré stabilizzò il corso del franco e risanò il bilancio dello stato aumentando la pressione fiscale sui consumi popolari • Nella seconda metà degli anni ‘20 la Francia ebbe un’esplosione economica, soprattutto nei settori della chimica e della meccanica Raymond Poincare
  • 51. La Gran Bretagna negli anni ‘20 • La Gran Bretagna stentò a riprendersi dalla Grande Guerra, perché la sua industria era diventata più vecchia e meno competitiva rispetto ai paesi suoi concorrenti, tanto che negli anni Venti visse una fase economica di ristagno produttivo • Politicamente i conservatori mantennero la guida del governo per undici anni, dal 1918 al 1929, tranne • La novità della politica inglese in quel decennio fu la progressiva emarginazione dei liberali, che furono nettamente sconfitti alle elezioni del novembre 1924 • Nei mesi precedenti a quelle elezioni, per la prima volta il Labour Party riuscì brevemente a formare un governo guidato da Mac Donald, e negli anni successivi i laburisti diventarono la seconda forza politica del paese • Nella seconda metà degli anni ‘20 i conservatori tennero saldamente in mano il governo, affrontando con risolutezza una lotta forte dei minatori che per sette mesi (1926) rimasero in stato di agitazione, finché dovettero cedere al governo J.R.Mac Donald. • I conservatori cercarono di sfruttare questa sconfitta contro i laburisti, vietando scioperi di solidarietà agli aderenti delle leader del Labour Trade Unions Party • Tuttavia nel 1929 il Labour tornò a avere la maggioranza dei voti e formò un secondo governo guidato da Mac Donald
  • 52. I roaring Twenties americani • Gli Usa, dopo la breve fase di depressione seguita alla I guerra mondiale, vissero un periodo di grande prosperità economica • L’industria aumentò la produttività grazie alla produzione in serie e all’applicazione dei metodi tayloristi: +30% • Anche il reddito nazionale aumentò: + 25% • Diminuì l’occupazione nell’industria, a causa dell’impiego massiccio della tecnologia nelle imprese: la quantità di lavoro umano necessaria a ottenere un prodotto si riduceva in modo tale da non essere compensata da un aumento della produzione • Aumentò, invece, l’occupazione nei servizi, per l’espansione delle funzioni organizzative e burocratiche • Gli stili di vita furono influenzati da questo boom economico: automobili e elettrodomestici si diffusero in grande quantità, anche grazie alle vendite rateali
  • 53. I Presidenti repubblicani e la politica repubblicana negli anni ‘20 • La politica americana fu controllata e indirizzata dal Partito repubblicano, che fece eleggere alla presidenza tre suoi esponenti (1920,1924,1928) • I repubblicani erano convintamente liberisti e ritenevano che l’accumulazione di ricchezza privata fosse una garanzia di prosperità • Per questo ridussero le imposte dirette (sulla ricchezza) e aumentarono quelle indirette (sui consumi), sfavorendo così i lavoratori dipendenti Manifesto elettorale di Warren Harding, • La spesa pubblica fu molto ridotta, così il eletto nel 1920 e primo sostegno economico dello Stato verso i ceti di tre presidenti più bassi era molto debole repubblicani • Le grandi imprese industriali e i grandi (seguirono Coolidge, 1923, e Hoover, 1929) gruppi finanziari furono favoriti dalla rinuncia del governo americano a un’azione di controllo dei monopoli
  • 54. Le sperequazioni sociali degli anni Venti • La conseguenza di questa politica fu che si verificarono grosse differenze tra i lavoratori • I salari crescevano meno dei profitti Auto Ford appena terminate sulla • I lavoratori di grande imprese (come catena di montaggio Ford e General Electric) e la manodopera a alta qualificazione godevano di stipendi relativamente alti e di un sistema previdenziale favorevole • La maggioranza degli operai comuni, e tra essi gli immigrati e le persone di colore, avevano condizioni di vita e Immagine pubblicitaria lavoro al limite della sopportabilità per un refigeratore
  • 55. L’ideologia conservatrice e le sue vittime • L’ideologia conservatrice fu molto diffusa, e le sue “vittime” erano le minoranze, immigrati e popolazione di razza non bianca • L’immigrazione fu limitata da leggi che volevano difendere la purezza americana da pericolose contaminazioni “etniche” e “ideologiche” (paura del socialismo e dell’anarchismo che venivano dall’Europa) • La discriminazione razziale, proibita ufficialmente, era in realtà molto pervasiva, ad esempio per l’azione della setta del Ku Klux Klan, un’organizzazione razzista che divenne un fenomeno di massa (a essa aderirono politici, pubblici funzionari, uomini di legge, membri delle forze dell’ordine) • Anche cattolici e ebrei furono spesso discriminati
  • 56. Vittime e protagonisti dell’ideologia conservatrice Gli anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti furono Un raduno del Ku Klux Klan, presso processati e condannati a morte Denver, Colorado, negli anni ‘30: i membri indossano la tipica veste del Klan, coprendosi per una falsa accusa di omicidio il volto con cappucci a punta bianchi Vennero giustiziati nel 1927, per Si trovano di fronte al simbolo delle loro quanto diverse prove emerse a scorrerie contro le minoranze (neri, ebrei): una croce in fiamme inchiesta in corso mostrassero inequivocabilmente la loro innocenza
  • 57. Il proibizionismo: controllo sociale e aumento della criminalità organizzata • Il proibizionismo, cioè il divieto di produrre e commercializzare alcoolici, fu introdotto da una legge nel 1920 e durò fino al 1933 • Fu un tentativo di disciplinamento della popolazione, soprattutto del proletariato, e delle minoranze • Ebbe il sostegno delle classi dominanti, in quanto in esso si vedeva la possibilità di raggiungere rapidamente, e grazie all’autorità dello stato, ordine, disciplina e uniformità sociale, cioè gli obiettivi dei conservatori • Fu però un esperimento fallito, perché il tentativo di cambiare comportamenti diffusi e radicati, come il consumo di alcoolici, si rivelò impraticabile • Un gran numero di persone si diedero a pratiche illegali per procurarsi gli alcoolici: si diffusero violenza e corruzione, perché chi controllava il traffico illegale di alcool costruì grandi fortune, con cui corrompeva l’apparato poliziesco e giudiziario • Si formò un settore di economica illegale parallelo, che fu chiamato “criminalità organizzata”, controllato da gruppi di gangster, alcuni dei quali diventarono famosi (Lucky Luciano, Al Capone, Ace Rothstein, Mervyn Lanski) e appartenevano proprio a quelle minoranze che il proibizionismo voleva controllare e reprimere
  • 58. L’euforia economica • Nonostante queste contraddizioni sociali, la borghesia americana mostrava un solido ottimismo e confidava in una crescita infinita del benessere e della ricchezza • L’effetto di questa mentalità ottimistica fu la grande attività di investimento finanziario concentrata nella Borsa di New Attentato dinamitardo a York, Wall Street Wall Street il 16 settembre • Questa attività era fatta di 1920, attribuito a anarchici speculazioni, che erano incoraggiate italiani dalla prospettiva di guadagni facili, ottenuti acquistando le azioni e rivendendole a un prezzo maggiorato
  • 59. Una crescita dalle basi fragili • L’euforia economica aveva basi fragili • Essa si basava sulla grande espansione del mercato dei beni di consumo durevoli (auto, elettrodomestici), che determinò una capacità produttiva delle industrie sproporzionata rispetto alla effettiva possibilità del mercato di assorbire quanto prodotto • I beni di consumo durevoli saturavano il mercato, a causa della loro natura appunto “durevole” Catalogo di moda • Inoltre i redditi da lavoro agricolo maschile, anni ‘20 erano bassi, quindi gli agricoltori partecipavano solo marginalmente al boom dei consumi
  • 60. Il legame economico Usa-Europa • Le imprese americane equilibrarono i limiti del loro mercato interno esportando all’estero i loro prodotti, soprattutto in Europa • L’Europa nella seconda metà degli anni Venti aveva goduto di una certa ripresa economica anche grazie al sostegno dei prestiti americani • Si era creato così un apparente circolo virtuoso • Gli Usa sostenevano la crescita europea e L’Europa contribuiva con le importazioni allo sviluppo statunitense • Era un equilibrio instabile, tuttavia, perché i prestiti americani all’Europa erano erogati da banche d’affari che potevano decidere in qualsiasi momento di spostare i loro investimenti verso operazioni finanziarie diverse • Nel 1928 le banche statunitensi spostarono capitali dai prestiti alle imprese e agli stati europei verso le speculazioni di borsa negli Usa • Subito l‘economia europea ne risentì, le importazioni dagli Usa si ridussero e nell’estate del ‘29 la produzione industriale americana cominciò a calare • La Grande crisi dell’ottobre 1929 era alle porte
  • 61. Bibliografia • Richard J.Overy, Crisi tra le due guerre mondiali (1919 -1939), Bologna, il Mulino • Giovanni Sabbatucci - Vittorio Vidotto, Il mondo contemporaneo. Dal 1848 a oggi,Roma-Bari, Laterza • Heinrich A. Winkler, La repubblica di Weimar. 1918-1933: storia della prima democrazia tedesca, Roma, Donzelli • Anthony Wood, La rivoluzione russa, Bologna, il Mulino