1. 1
La sicurezza stradale e la
moderazione del traffico
(traffic calming)
Finalità: raffrontare la pericolosità di siti o sistemi diversi
Disomogeneità dei dati rilevati (definizione di incidente e di morto)
Morto in Italia entro una settimana dall’incidente (entro 30 gg
dall’incidente solo dal 01.01.1999)
Morto in Europa entro 30 gg dall’incidente (= il 95% dei decessi da
incidente)
Indice ideale Rv = Vi / V
oppure R’v = Vi / (V x km)
Con Vi = veicoli coinvolti in incidenti
V = parco circolante
ES. 1992 Vi (auto) = 225.000 V= 27.000.000 km = 10.000
Rv = 8 incid. / 1.000 veic circolanti
R’v = 0,8 incid / 1.000.000 veic/km
Indice ideale Ri = I / V
oppure Ri = I / (V x km)
Con I = numero di incidenti
Indici di incidentalità
2. 2
Indice di mortalità Rm = D / V
oppure Rm = D / (V x km)
oppure Rm = D / (pass x km)
oppure Rm = D / P
Con D = numero di decessi
P= popolazione
Indice di lesività RL = (F + D) / V
oppure RL = (F + D) / (V x km)
oppure RL = (F + D) / (pass x km)
oppure RL = (F + D) / P
Con F = numero di feriti
NB: gli indici in termini di (pass x km) sono utilizzabili per qualsiasi
sistema di trasporto
Indici di incidentalità (fonti anglosassoni)
La sicurezza stradale e la
moderazione del traffico
(traffic calming)
3. 3
Indice di pericolosità Rp = D / I x 100
Con D = numero di decessi I = numero di incidenti
Indice di gravità Rg = D / (F + D) x 100
Con F = numero di feriti
Valori di riferimento assoluti (per un’area metropolitana)
aree da considerarsi a rischio (Regno Unito)
Fortemente urbanizzata I > = 12 (in tre anni successivi)
Debolmente urbanizzata I > = 4 ( “ “ “ “ )
Indici di incidentalità (fonti anglosassoni)
La sicurezza stradale e la
moderazione del traffico
(traffic calming)
4. 4
Rapporto di mortalità (ISTAT) Rd = D / I x 1.000
Con D = numero di decessi I = numero di incidenti
Rapporto di lesività (ISTAT) RL = F / I x 1.000
Rapporto di gravità (ISTAT) Rg = D / (F + D) x 1.000
Con F = numero di feriti
Rapporto di sinistrosità (ISTAT) R = Vi / V
Con Vi = veicoli coinvolti in incidenti V = parco circolante
Rapporto di sinistrosità (ISTAT) R’ = (Vi x kmi) / (V x km)
Rischio di morte per persona (ISTAT)
R’M = (D x kmD) / (pass.x kmpass)
Indici di incidentalità (fonte ISTAT)
La sicurezza stradale e la
moderazione del traffico
(traffic calming)
5. 5
Divisione dell’itinerario in tronchi omogenei
(< 1 km extraurb < 100 m in urbano)
Tasso di incidentalità per il tronco i Ti = (106*Ii) / [365*Li*t(TGMit)]
Con L = lunghezza tronco I = numero di incidenti
TGMt = traffico giornaliero medio dell’anno t
Tasso di incidentalità per l’intersezione i Ti = (106*Ii) / [365*(Vi)]
Con Vi = (1/2)* t j (TGM(i, j) t)
Vi =veicoli che hanno attraversato l’intersezione nel periodo j = braccio
Tasso di incidentalità medio per l’intero itinerario Tm = i ( Ti )
con (i) esteso ai tronchi e alle intersezioni dell’itinerario
Analisi quantitativa degli incidenti (metodologia C.N.R.)
La sicurezza stradale e la
moderazione del traffico
(traffic calming)
6. 6
Tasso di incidentati per il tronco i
TT = [108*(Di+ Fi)] / [365*Li*t(TGMit)]
Con Di = numero di decessi Fi = numero di feriti
Tasso di incidentati per l’intersezione i
TT = [108*(Di+ Fi)] / [365*(Vi)]
Con Vi = (1/2)* t j (TGM(i, j) t)
Analisi quantitativa degli incidenti (metodologia C.N.R.)
La sicurezza stradale e la
moderazione del traffico
(traffic calming)
7. 7
Classificazione tronchi (CNR)
debole incidentalità Ti < T*
inf
Media incidentalità T*
inf < Ti < T*
sup
Forte incidentalità Ti > T*
sup
Analisi quantitativa degli incidenti (metodologia C.N.R.)
La sicurezza stradale e la
moderazione del traffico
(traffic calming)
8. 8
Il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale (PNSS)
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Istituito dall’art. 32 L.17.05.1999 n.144 (la stessa dei NuVV)
Obiettivo: ridurre il numero e gli effetti degli incidenti stradali
Consiste in un sistema articolato di indirizzi, di:
• misure per la promozione e l'incentivazione di piani e strumenti per migliorare i
livelli di sicurezza da parte degli enti proprietari e gestori,
• interventi infrastrutturali,
• misure di prevenzione e controllo,
• dispositivi normativi e organizzativi, finalizzati al miglioramento della sicurezza
secondo gli obiettivi comunitari.
L’aggiornamento va fatto almeno ogni 3 anni
Gli indirizzi generali e le linee guida di attuazione sono definiti dal Min.LL.PP. (di
concerto con altri Min.)
L’attuazione del Piano avviene attraverso programmi di attuazione annuali
predisposti dal Ministro dei lavori pubblici, approvati dal CIPE.
I programmi di attuazione traducono il PNSS in azioni concrete
Regioni e Province provvedono comunque, compatibilmente con la disponibilità dei
fondi, ad avviare i programmi locali di attuazione del PNSS, con interventi di vario
tipo (es. guard rail, rotatorie, dissuasori di velocità, ecc.).
9. 9
Il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale (PNSS)
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Individua 4 aree di intervento:
Sistemi infrastrutturali di massimo rischio
Aree urbane e strutture territoriali
Utenti deboli ed utenti a rischio
Incidenti stradali sul lavoro
Rileva che spesso i PUT trattano adeguatam. la sicur. Stradale
Stabilisce che i PUT debbano contenere:
Obiettivi quantitativamente definiti di riduzione di incidenti, morti e feriti
Strumenti per la verifica quantitativa dei risultati (monitoraggio locale)
Prevedano misure e provved da attuare qualora gli obiettivi non vengano
raggiunti o lo siano solo parzialmente
Le linee guida di attuazione del PNSS prevedono la promozione
ed incentivazione (anche con cofin.) dei PUT di 2° gen orientati
alla sicurezza stradale
10. 10
Linee guida per la redazione dei Piani della
sicurezza stradale urbana (PSSU) (Min LL.PP. 2001)
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Composte di 3 capitoli + 2 appendici:
1. Il problema (descrizione del fenomeno dell’incidentalità urbana)
2. Gli interventi possibili (descrizione sintetica)
3. La programmazione organica degli interventi (contenuti e strumenti
per la pianificazione della sicur strad a scala locale – province e
comuni)
4. Appendice 1 (criteri e metodologie per la scelta degli interventi)
5. Appendice 2 (L’analisi dei dati di incidentalità)
11. 11
Linee guida per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Cap 1: Il problema
Gli incidenti possono avere causa in:
L’ambiente stradale (infrastrutture e traffico che inducono in errore)
Gli utenti della strada (adottano un comportamento sbagliato)
I veicoli (influenzano la sicurezza attiva e passiva)
Il fattore umano (cioè gli utenti) e in particolare:
velocità eccessiva
non rispetto precedenze e semafori,
distrazione,
insuff distanza di sicurezza,
stato psico-fisico alterato,
comportamento errato dei pedoni
incide in Italia, in città, per 83% dei casi
ed è fondamentale nel 78% degli incidenti con danni alle persone
12. 12
Linee guida
per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
13. 13
Linee guida
per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
14. 14
Linee guida per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Cap 2: Gli interventi possibili
Strategie per la riduzione dell’incidentalità:
Riduzione esposizione al rischio (riduz veic x km percorsi)
Riduzione rischio di incidente (interventi sull’ambiente stradale e sugli
utenti [comportamento])
Protezione dell’utenza debole (azioni specifiche per utenti più esposti)
Attenuazione delle conseguenze (azioni su dispositivi di sicurezza e
servizi di soccorso
15. 15
Linee guida
per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione del
traffico (traffic calming)
16. 16
Linee guida
per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
17. 17
Linee guida
per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Cap 3: La programmazione organica degli interventi
Approccio tipo «Piano processo» con 2 livelli di dettaglio della
pianificazione per la sicurezza stradale
Livello direttore Piani Direttori (in base all’incidentalità):
Individuano obiettivi quantitativi, classi e sottoclassi di intervento, costi,
punti neri dell’area
Quantificano in modo aggregato e parametrico i costi di implementazione
Stimano in modo aggregato e parametrico i benefici attesi
Regolano le modalità di coordinamento fra tutti i soggetti coinvolti
Regolano modalità di risoluzione di conflitti e sovrapp di competenze
Fissano le modalità di monitoraggio degli effetti
Livello attuativo Piani Attuativi
Definiscono (a partire dalle sottoclassi di intervento del Piano Direttore) gli
interventi da implementare
Prevedono gli effetti degli interventi (con sinergie reciproche)
Stimano nel dettaglio i costi degli interventi
Definiscono le modalità di utilizzo/reperimento dei fondi necessari
Definiscono il cronoprogramma di attuazione degli interventi
Definiscono le modalità di monitoraggio dei risultati
18. 18
Linee guida
per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Appendice 1: Interventi delle classi di ingegneria
Interventi di ingegneria nelle aree urbane di medie e grandi dimensioni
Classe Ingengeria del traffico e della mobilità
19. 19
Linee guida
per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Appendice 1: Interventi delle classi di ingegneria
Interventi di ingegneria nelle aree urbane di medie e grandi dimensioni
Classe Infrastrutture
20. 20
Linee guida
per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione del
traffico (traffic calming)
Appendice 1: Interventi delle classi di ingegneria
Intervnelleareeurbdipiccoledimensioni
21. 21
Linee guida
per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione del
traffico (traffic calming)
Appendice 1: Individuaz interventi di ingegneria per punti ed aree nere
Strumenti:
Analisi di incidentalità (appendice A.2)
Aggregata Individuazione punti o aree nere (in cui la differenza fra
frequenze attese e frequenze osservate di incidenti è tale da suggerire un legame con le
caratteristiche della strada)
Punto nero
Tronco nero
Zona nera
Disaggregata individuazione cause
Verifiche di sicurezza sugli elementi strutturali
Identific caratter tecniche geometr. e funzion non compatibili con sicurezza
Individuaz interventi e accorgim per eliminare o contenere i probl di sicurezza
Riduzione rischio di incidente sulle strade adiacenti
Liste di controllo (eventuale utilizzo)
22. 22
Linee guida
per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione del
traffico (traffic calming)
Appendice 1: Individuaz interventi di ingegneria per punti ed aree nere
23. 23
Linee guida
per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione del
traffico (traffic calming)
Appendice2.1:Analisiaggregatadatiincident
24. 24
Linee guida
per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione del
traffico (traffic calming)
Appendice 2.1: Analisi aggregata dati incidentalità
Dati necessari e fonti
25. 25
Linee guida
per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione del
traffico (traffic calming)
Appendice 2.1: Analisi aggregata dati incidentalità
Valori da utilizzare:
N. incid, decessi e lesioni nell’anno e loro variazione negli anni
N: incid, decessi e lesioni per m e per g della sett e variaz nei mm. e gg.
N. incid, decessi e lesioniper fasce orarie di interesse
Indicatori da calcolare
% (sul totale) degli incid, decessi e lesioni su tronchi e rami stradali
% (sul totale) degli incid, decessi e lesioni nei diversi tipi di intersezioni
Incid, decessi e lesioni per abitante
Incid, decessi e lesioni per veicolo circolante
Incid, decessi e lesioni per km di rete
Incid, decessi e lesioni per veicxkm
Incid, decessi e lesioni per passxkm
Lesioni/ incidenti (rapporto di lesività)
Decessi /incidenti (rapporto di mortalità)
% incid, decessi, lesioni per tipologia (scontro frontale, leterale, ecc.)
% incid, decessi, lesioni per causa (eccesso velocità, non rispetto preced, ecc)
% incidenti per età coinvolti
% incid, con pedoni coinvolti
26. 26
Linee guida
per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione del
traffico (traffic calming)
Appendice 2.2: Analisi disaggregata dati incidentalità: Strumenti
Diagramma di collisione
Rappresentazione grafica in mappa di ciascun incidente (nell’arco di 3-5 anni)
con simboli specifici riportanti alcune caratteristiche dell’incidente
Eventuale rappresentazione tabellare (foglio elettronico) con la possibilità di
inserire grigli e filtri
Scenari di incidente
Definizione «svolgimento prototipale corrispondente ad un gruppo di
incidenti che presentano una similitudine d’insieme nel concatenamento
degli eventi e delle relazioni causali all’interno delle diverse fasi che
conducono alla collisione»
Consiste in un raggruppamento incidenti sulla base di similitudini
derivanti da fattori oggettivi (stati ed eventi) e soggettivi (comportamenti)
Procedura:
1. Analisi di ogni incidente per individuarne l’evoluzione in fasi: di guida
(precedente all’evento), di rottura (evento di non ritorno), di emergenza
(immediatam prima dell’impatto), di impatto
2. Raggruppamento incidenti per similitudine (analisi di cluster)
3. Associazione di ogni gruppo ad uno scenario di incidente
27. 27
Linee guida
per i PSSU
La sicurezza stradale e la moderazione del
traffico (traffic calming)
Appendice 2.2: Analisi disaggregata dati incidentalità
28. 28
Ambito dei programmi per la sicurezza
Su tratti di strada
il sito di intervento viene individuato sulla base degli indici di
incidentalità e l’intervento viene studiato ad hoc
Generalizzati
Individuato il rimedio si va alla ricerca dei siti in cui il rimedio può
essere efficace (economie di scala)
Su itinerari
vengono studiati insieme tratti pericolosi lungo un intero itinerario
Su aree
L’intervento è studiato per un’intera area
Gli interventi per la sicurezza
La sicurezza stradale e la
moderazione del traffico
(traffic calming)
29. 29
Procedura di messa a punto degli interventi
Identificazione di obiettivi e vincoli
Selezione dei siti
sulla base degli indici calcolati sulla media di almeno 3 anni
Analisi dei siti individuati
sulla base dell’analisi di ciascun incidente (manovre dei veicoli coinvolti,
condiz di illuminazione ed atmosferiche, ecc)
Progetto degli interventi
Avvalendosi della conoscenza delle dinamiche e delle cause degli incidenti
avvenuti
Valutazione degli effetti degli interventi progettati
avvalendosi di specifici modelli e tenendo conto anche del costo degli
interventi
Monitoraggio degli effetti degli interventi attuati (tenendo presente
che):
il monitoraggio deve essere condotto per almeno 3 anni
il cambiamento di altri fattori che possono far variare il numero di
incidenti (raffrontare le variazioni sui siti vicini)
sono possibili ampie fluttuazioni del valore medio senza che questo
cambi (la fluttuazione può interessare sia gli anni antecedenti che quelli
seguenti l’intervento con conseguenze sui risultati del monitoraggio)
Gli interventi per la sicurezza
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
30. 30
Misure correttive per la sicurezza
Gli interventi per la sicurezza
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
CARATTERISTICHE CHE
INFLUISCONO SULLA SICUREZZA MISURE CORRETTIVE
Geometria stradale
Planimetria:
scarsa visibilità in curva associata ad incidenti
conseguenti a sbandamento e a sorpasso.
Profilo:
scarsa visibilità ai dossi associata a incidenti
dovuti al sorpasso su strade a doppio senso di
marcia.
Carreggiata:
piattaforma larga con conseguente eccessiva
velocità di marcia associata a rischi elevati per
i pedoni che attraversano.
Intersezioni:
incidenti associati alle manovre in conflitto.
Aumento raggi di curvatura; aumento visibilità; misure per ridurre la velocità
Pavimentazione a maggiore aderenza; miglioramento drenaggio
Segnaletica per aumentare l’attenzione
Aumento raggi di curvatura; aumento visibilità
Regolamentazione sosta ed accessi nei dossi e avvallamenti
Realizzazione di cordoli centrali ai dossi e mini rotatorie agli avvallamenti
Isole salvagente e attraversamenti pedonali rialzati; sovrappassi e sottopassi.
Restringimenti stradali; interventi per ridurre la velocità
Parcheggi riparati con estensioni di marciapiedi dove i pedoni in attesa di
attraversare sono visibili per i guidatori.
Ridurre e semplificare i conflitti; controllo semaforico dell’intersezione.
Miglioramento dei passaggi pedonali.
31. 31
Misure correttive per la sicurezza
Gli interventi per la sicurezza
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
CARATTERISTICHE CHE INFLUISCONO
SULLA SICUREZZA STRADALE MISURE CORRETTIVE
Superficie stradale
Pavimentazione:
incidenti da slittamento conseguente a superficie
sdrucciolevole
Segnaletica:
Slittamento su segnali piani
Confusione da visibilità e segnaletica insufficienti
Adeguati programmi di manutenzione e rifacimento del tappeto.
Speciali trattamenti anti slittamento in punti critici quali gli attraversamenti
pedonali.
Uso di segnali visibili di notte e resistenti all’umidità
Margini stradali
Cordolo
Problemi per i portatori di handicap
Margine stradale e spartitraffico centrale inadeguati
Illuminazione:
standard modesto o disomogeneo (in particolare in
caso di pioggia)
Abbassare i cordoli in punti specifici.
Usare le barriere anti urto dove lo spazio è ridotto.
Spaziatura corretta e altezza per le colonnine luminose.
Illuminazione speciale degli attraversamenti pedonali.
Accesso veicolare da e per la carreggiata
Incidenti alle intersezioni conseguenti ad accessi
diretti sulle arterie principali e Veicoli parcheggiati
e in sosta.
Ridurre i conflitti deviando gli accessi in altri punti
Fornire parcheggi in un strade secondarie o in strutture fuori strada
Realizzare spazi per la sosta temporanea (merci).
32. 32
Analisi quantitativa degli incidenti (metodologia C.N.R.)
La sicurezza stradale
CORRISPONDENZA TRA DIFETTI OSSERVATI E POSSIBILI CAUSE DEGLI INCIDENTI
Tipo di incidente
critico
Manovra /
Traiettoria
Difetti possibili della strada Difetti possibili della
circolazione
Influenze possibili
dell’ambiente
circostante
Incidente isolato Difetto di adattam. al
tracciato
Geometria della strada:
tracciato planimetrico, altimetrico e
coordinamento;
Sagoma trasversale
Disturbi ottici provocati da elementi a margine
Qualità del piano viabile (aderenza, regolarità,
drenaggio acque superficiali)
Condizioni di velocità, rispetto della
corsia di circolazione
Stato dell'ambiente,
elementi di distrazione,
condizioni atmosferiche
Sorpasso Cambio di corsia (in
fase di sorpasso,
affiancam. e rientro)
Geometria dei tratti correnti e delle intersezioni
Distanza di visibilità
Anomalie ottiche
Segnaletica
Intensità e composizione del
traffico, velocità, distanziam. dei
veicoli
Piantagioni, ostacoli della
visibilità
Tamponamento Circolazione in fila Omogeneità del tracciato della strada
Segnaletica (semafori)
Distanza di visibilità
Intensità del traffico, velocità,
distanziam. dei veicoli, comportam.
dei pedoni
Elementi di distrazione
Cambiamento di
direzioni
Diversione Geometria dell’intersezione
Segnaletica
Distanza di visibilità
Velocità, rispetto del C.d.S. Contesto che induce in
errore
In
corrispondenza
di intersezioni e
incroci
Attraversam,
immissione da destra,
svolta a sinistra
Geometria dell’intersezione
Segnaletica
Condizioni visibilità
Intensità del traffico, velocità,
distanziam. dei veicoli, rispetto del
C.d.S. (diritto di precedenza)
Piantagioni.
urbanizzazione
Collisione
frontale
Occupazione della
corsia di senso
opposto
Geometria della strada:
tracciato planimetrico, altimetrico e
coordinamento
Dimensioni della piattaforma
Condizioni generali di visibilità
Velocità, rispetto del C.d.S. e della
corsia di circolazione
Illuminazione, elementi di
distrazione,
restringimento
Pedoni Sorpasso/ svolta in
corrispond. di un
passaggio pedonale
Tracciato della strada
Profilo
Condizioni di aderenza
Distanza di visibilità
Segnaletica
Intensità di traffico, velocità,
possibilità di sorpasso, comportam.
dei pedoni
Piantagioni,
illuminazione, condizioni
atmosferiche
Fonte: Consiglio Nazionale delle ricerche (C.N.R.), Commissione di studio per le norme relative ai materiali stradali e progettazione, costruzione e manutenzione delle
strade. Rapporto: "Criteri per la dassitcazione della rete delle strade esistenti ai sensi dell'ari. 13, comma 4 e5 dei Nuovo Codice della Strada Roma. 27 febbraio 1998 -
Allegato 3
Gli interventi per la sicurezza
35. 35
L’incidentalità in città (dati svizzeri)
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
36. 36
L’incidentalità in città (dati svizzeri)
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
37. 37
L’incidentalità in città (dati svizzeri 1996-2000)
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
38. 38
Traffic calming (TC) = moderazione
del traffico
Riduzione degli impatti negativi del
traffico veicolare motorizzato
attraverso il miglioramento delle
condizioni per gli utenti non
motorizzati
Provvedimenti self enforcing
Nascita: Olanda, anni ’70,
esperienza degli “Woonerf”
Relazione fra velocità e sinistrosità
e velocità e flussi
Maggiore presenza di fattori di
pericolo sulle strade urbane
Effetto condizionante della strada e
dell’ambiente sul guidatore
(minimizzaz del Cg = P + a x T + b x
R + c x C)
Inefficacia dei soli limiti di velocità
Rapporto velocità – flusso in campo
urbano
Gli interventi per la sicurezza
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
H/C
V
VA
VB = VC
C
B
A
VFL
VFL Rid.
1
0
Figura 1: situazioni rappresentative del deflusso stradale senza
rallentatori (punto A) e con rallentatori (punti B e C)
39. 39
Obiettivi del TC
Riduzione numero e gravità degli incidenti (aumento sicurezza)
Riduzione volumi di traffico di attraversamento
Riduzione dell’inquinamento acustico ed atmosferico (meno volumi,
velocità massime e accelerazioni)
Miglioramento della qualità della vita per residenti e lavoratori
Miglioramento delle capacità attrattive (maggiore fruibilità
infrastruttura per pedoni, ciclisti e trasporto pubblico)
Riduzione spese di controllo per rispetto C.d.S. e ordine pubblico
Maggiore possibilità di inserimento di verde e arredo pubblici
Tecniche di TC incidono su tre fattori:
Velocità di punta dei veicoli
Volumi di traffico
Sicurezza degli utenti (in particolare di quelli non motorizzati)
Gli interventi per la sicurezza
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
40. 40
Dossi
Materiale: gomma o conglomerato bituminoso
Dimensioni (bumps) : L = 20–40 cm; H 6-8 cm (USA)
Efficacia: scarsa (inversamente proporz alla velocità)
Dimensione: (humps – USA): L= 4-7,5 m; h= 7-10 cm (USA, e altri
paesi); di forma piatta, circolare o parabolica, anche con pavimentz
differente;
Si distinguono fra gli humps:
Dossi corti (L4m, H=8-10cm) per strade residenziali con H=1000-1500
veic/g; V(obiettivo) = 30-35 km/h
Dossi lunghi (L>6m, H=6-8cm) per strade di maggiore importanza con
H= 3000-8000 veic/g e V(obiettivo) = 40-45 km/h
Efficacia: riduz dell’85°percentile delle velocità del 25 – 40%
Dossi interrotti (speed cushions) in presenza di autobus – (restano i
problemi per i veicoli di emergenza Vmax = 24-32 km/h)
Distanza relativa(consigliata): 100-200m in USA; 60-90m in Canada
e 30-50m dalle intersezioni
Gli interventi di TC per la riduzione della velocità
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
41. 41
La sicurezza
stradale e la
moderazione
del traffico
(traffic
calming)
Gli interventi
di TC per la
riduzione
della velocità
Dossi-
pedane
secondo la
normativa
svizzera
42. 42
La sicurezza
stradale e la
moderazione
del traffico
(traffic calming)
Gli interventi
di TC per la
riduzione
della velocità
Dossi-
pedane
secondo la
normativa
svizzera
43. 43
La sicurezza
stradale e la
moderazione
del traffico
(traffic calming)
Gli interventi
di TC per la
riduzione
della velocità
Dossi-
pedane
secondo la
normativa
svizzera
44. 44
La sicurezza
stradale e la
moderazione
del traffico
(traffic
calming)
Gli interventi
di TC per la
riduzione
della velocità
Dossi-
pedane
secondo la
normativa
svizzera
45. 45
Dossi
Materiale: prefabbricati (gomma) per V<=50 e 40 km/h; anche
conglomerato bituminoso per V<= 30 km/h
Impiego: (solo tipi approvati dal ministero)
strade dove c’è il limite minore di 50km/h
solo strade residenziali, parchi pubblici e privati, residences, ecc
vietati su strade che sono itinerari preferenziali di servizi di soccorso o
pronto intervento
Distanza relativa: compresa tra 20 e 100 m
• Rallentatori ad effetto ottico (poco efficaci)
almeno 4 strisce bianche con largh cresente nel senso di marcia e distanziam
crescente
• Rallentatori ad effetto acustico (non idonei in città)
irruvidimento della pavimentazione (scarificazione o incisione) o applicazione
strisce adesive
1. I rallentatori di velocità
secondo il C.d.S. (art.179 del Regolamento)
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
46. 46
1. I rallentatori di velocità (Dossi)
secondo il C.d.S. (art.179 del Regolamento)
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
47. 47
Pedane (speed tables)
Caratteristiche: come i dossi ma estesi a tutto il piano viabile (fino ai
marciapiedi) e per lunghezze maggiori (p.es. intera intersezione)
Più accette agli automobilisti
• Rotonde
Collocazione: anche lungo un tronco di strada
Vantaggi: riduzione della velocità (su strada) e degli incidenti nelle
intersezioni (-40-50%) – rendono più agevole l’inversione di marcia
Svantaggi: perdita parcheggi – rallentamento dei veicoli del TP
1. Gli interventi di TC per la riduzione della velocità
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Figura 6: dosso lungo (4,25 m) Figura 7: pedana realizzata in una
intersezione
Figura 9: rotonda realizzata lungo un tronco
stradale
48. 48
Pedane/ dossi:
Cuscini berlinesi
1. Gli interventi di TC
per la riduzione della
velocità
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
49. 49
Deviazioni planimetriche
(chicanes)
Vantaggi:
costanza della velocità (minore
inquinamento)
miglioramento del paesaggio
Svantaggi
Possibile perdita di parcheggi
Rallentamento dei veicoli del
TP e di emergenza
Efficacia proporzionale alle
dimensioni dei veicoli
1. Gli interventi di TC per la riduzione della velocità
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Tabella 1: Parametri delle chicanes e velocità
delle autovetture [8]
Lunghezza di sfalsamento
[L] (m) per ottenere la
velocità di
Larghezza
corsia [B]
(m)
Ampiezza
visuale
libera [A]
(m) 25
km/h
30
km/h
40
km/h
+1,0 6 9 14
0,0 9 13 183,0
-1,0 12 16 -
+1,0 - - 11
0,0 9 12 153,5
-1,0 11 15 19
+1,0 - 7 9
0,0 - 9 124,0
-1,0 - 11 15
A
B
L
Figura 10: Schema rappresentativo dei parametri
caratteristici delle deviazioni planimetriche
52. 52
Deviazioni planimetriche (chicanes)
1. Gli interventi di TC per la riduzione della velocità
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Figura 19: Balliol Street a Toronto dopo l'attuazione del progetto pilota di traffic calming
53. 53
La sicurezza
stradale e la
moderazione del
traffico (traffic
calming)
Deviazioni planimetriche
(chicanes)
1. Gli interventi di TC
per la riduzione della
velocità
54. 54
Deviatori diagonali, semideviatori barriere mediane e estremità
chiuse
2. Gli interventi di TC per la riduzione del volume di traffico
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Figura 11: Schema e realizzazione di un deviatore
diagonale
Figura 12: Schema e realizzazione di un semideviatore
55. 55
Deviatori diagonali, semideviatori barriere mediane e estremità chiuse
2. Gli interventi di TC per la riduzione del volume di traffico
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Figura 14: Schema e realizzazione di una estremità
chiusa (cul de sac)
Figura 13: Schema e realizzazione di una barriera
mediana (sullo sfondo nella foto)
Svantaggi: impatto negativo sui veicoli del TP e su quelli di emergenza
56. 56
Corsie riservate
– Privilegiano alcune categorie di utente (TP, ciclisti)
– Provvedimenti non self enforcing (anomali nell’ambito del TC)
Strozzature
– Restringimento della carreggiata fino anche ad una sola corsia
– Comporta notevoli disagi per gli utenti motorizzati
2. Gli interventi di TC per la riduzione del volume di traffico
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
57. 57
Salvagente
– Facilitano l’attraversamento dei pedoni e riducono la velocità dei veicoli
(riduzione della sezione stradale); richiamano l’attenzione degli
automobilisti sul passaggio pedonale
– AAA: riducono anche la capacità (da evitare vicino alle intersezioni)
Allargamenti del marciapiede
– Facilitano l’attraversamento dei pedoni e riducono la velocità dei veicoli
(riduzione della sezione stradale); richiamano l’attenzione degli
automobilisti sul passaggio pedonale
– Se in corrispondenza delle fermate del TP, migliorano l’accessib e
facilitano la manovra
– AAA: riducono anche la capacità (da evitare vicino alle intersezioni)
Attraversamenti pedonali rialzati
Facilitano l’attraversamento dei pedoni e rendono evidente il passaggio
Adattamento degli accessi
– Variazione della pavimentazione ed idonea segnaletica all’ingresso di
una strada locale
3. Gli interventi di TC per il miglioramento della sicurezza
dei pedoni
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
58. 58
3. Gli interventi di TC per il miglioramento della sicurezza
dei pedoni
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Figura 17: attraversamento pedonale rialzatoFigura 16: Allargamento del marciapiede realizzato in corrispondenza
di attraversamenti pedonali prossimi ad una intersezione
59. 59
Attraversamento pedonale rialzato
1. Gli interventi di TC per il
miglioramento della
sicurezza dei pedoni
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
60. 60
Misurazione dell’efficacia:
– Numero di incidenti
– Velocità media dei veicoli
– Velocità dell’85° percentile
– Velocità massima rilevata
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Efficacia ed attuabilità degli interventi di TC
Tabella 3: valori delle velocità attesi dai diversi provvedimenti di traffic
calming in presenza di un limite di velocità di 50 km/h [10]
Limite super.
velocità massima
(km/h)
Limite super.
dell'85° percentile
(km/h)
Intervallo di
velocità media
(km/h)
prima dopo prima dopo prima dopo
Spostam. verticali
carreggiata (dossi) 100 40 75 30 4565 1825
Spostame laterali
carreggiata (chicanes) 100 65 75 45 4565 2235
Restringim strada
ad una sola corsia 100 65 75 45 4565 2235
Rotatorie 100 65 75 45 4565 2235
Restringimento
della strada (senza
riduz. numero corsie)
100 95 75 70 4565 4055
Isole centrali 100 95 75 70 4565 4055
Gli interventi più efficaci sono i
dossi e pedane (da tab. Univ.
Leeds)
Paragonabili per efficacia tutti
gli altri
61. 61
Risultati su una strada di Portland (Oregon): V = - 30%
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Efficacia ed attuabilità degli interventi di TC
62. 62
Risultati su Balliol Street a Toronto
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Efficacia ed attuabilità degli interventi di TC
Tabella 4: risultati del progetto pilota di traffic calming su Balliol Streeet a
Toronto [6]
Vol di traff.
(veic / g)
Percent. di veicoli che
superano la velocità di
Vel.medi
a (km/h)
85° percent
vel. (km/h)
30 km/h 40 km/h 50 km/h
Prima 1.300 86 54 13 40 47
Dopo 1.200 45 9 2 30 36
L’intervento comprende (su 750m della strada) 5 intersezioni rialzate
con allargamento del marciapiede e restring della carregg., limite di vel
da 40 a 30 km/h, pavimentaz a contrasto e più verde
Il parere dei residenti sul progetto è risultato:
60% favorevole; 14% indifferente; 26% contrario
63. 63
Ritardo di intervento dei mezzi di emergenza e soccorso
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Efficacia ed attuabilità degli interventi di TC
Maggior ritardo sui diversi veicoli antincendio è prodotto in ordine
(studio sperimentale a Portland):
1. dalle rotonde (ritardo per 1 solo rallentatore = 1,3 – 10,7 s)
2. dai dossi da 4,25 m (ritardo per 1 solo rallentatore = 1,0 – 9,4 s)
3. dai dossi da 6,70 m (ritardo per 1 solo rallentatore = 0,0 – 9,2 s)
Distanza limite di impatto è in ordine (studio sperimentale a Portland):
1. dalle rotonde (52 – 383 m)
2. dai dossi da 4,25 m (45 – 351 m)
3. dai dossi da 6,70 m (0,0 – 303 m)
64. 64
Finalità, tipologia di intervento, e localizzazione
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Efficacia ed attuabilità degli interventi di TC
Tabella 7: Tipologia dell'intervento più idoneo al raggiungimento di una data
finalità in una specifica localizzazione
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO
STRADE INTERSEZIONI
Urb. loc e
parchi
Urbane
diverse Sub urbane Urbane
Sub
Urbane
FINALITA'
Senza
trasporto
pubblico
Con TP e
intensa
urbaniz
Con TP e
diffusa
urbanizz
Riduzione
velocità
Dossi corti e
lunghi
Dossi L o
cuscini
Chicanes
Rotonde
Bande
rumorose
Rotatorie
Pedane Rotatorie
Riduzione
volume di
traffico
Estremità
chiuse
Strozzat
Dossi
Barr. Med.
Corsie dedic
Allarg marc
Deviat diag
Semi deviat
Aumento
sicurezza dei
pedoni
Attraversam
rialzati
Allarg marc
Allarg marc
Attraver rialz
Salvagenti
Attraver rialz
Allarg marc
Salvagenti
Pedane
Attraver rialz
Salvagenti
Adatt accessi
Salvagenti
Allarg marc
65. 65
Utenti deboli:
– Disabili (non deambulanti e non vedenti): problematiche specifiche
– Anziani: Agilità e capacità sensoriali ridotte attraversam strada,
accesso ai mezzi del TP
– Bambini: Antropometria limitante, scarsa esperienza attraversam
strada
– Ammalati: disabilità temporanee
Problematiche interessanti i disabili
– Non deambulanti: abbattimento barriere (forti dislivelli e gradini)
rampe ed elevatori
– Non vedenti: organizzazione e ordinamento barriere, arredi e
ostacoli diversi importanza dei cordoli dei marciapiedi
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Accessibilità e sicurezza per gli utenti deboli
66. 66
Fruibilità dei sistemi di trasporto da parte dei disabili:
Disabili motori:
a) Annullare il dislivello fra veicolo e banchina
b) Installare pedana elevatrice sul veicolo
• Soluzione a)
– Treno no problem (banchine a livello)
– Tram pianale ribassato 35 cm max e marciapiede rialzato (a
livello)
– Bus pianale ribassato 32 cm, marciap. a 24 cm, bus inclinabile
Disabili della vista:
Orientamento generale in città riordino ostacoli e cordoli,
pavimentazioni speciali
Individuazione della fermata a cui salire scritte in Braille
Individuazione della corsa messaggi a sintesi vocale alle fermate
Individuazione della fermata a cui scendere messaggi a sintesi vocale
su veicoli
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Accessibilità e sicurezza per gli utenti deboli
67. 67
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Accessibilità e sicurezza per gli utenti deboli
68. 68
La sicurezza stradale e la moderazione
del traffico (traffic calming)
Accessibilità e sicurezza per gli utenti deboli
69. 69
Le velocità
Rischio di incidente
Velocità = principale elemento di pericolo (non unico)
Altri: elementi di pericolo
Promiscuità di uso (diff. tipologie veicoli e vel. desiderate)
Errata percezione della strada da parte del conducente
(elemento connesso alla velocità)
Rischio di incidenti R = R (P, V, T, E)
Con P = Pericolosità dell’area (connessa a stili di guida
commistione traffico velocità ecc)
V = Vulnerabilità = pericolosità del sito (propensione ad
essere luogo di incidenti – caratteristiche fisiche, arredo,
segnaletica, ecc)
T = Tipologia (caratteristiche della popolazione che
influiscono sul rischio)
E = Esposizione (quantità e valore degli elementi esposti
al rischio
70. 70
Le velocità
Velocità, rischio e costo percepito
Rischio di incidente per l’utente
Rs = variabile del costo percepito
Cp = P + a * T + b * c * S + d * Rs + e * Rr
Con Rr = Rischio di arrivare in ritardo
L’utente cerca di minimizzare il costo percepito
Pericolosità conseguenza dell’errata percezione del rischio:
Realtà Rs = Rs (V2) (proporzionale spazi di arresto e
aceleraz.)
Percezione Rs = Rs (V)
Ruolo della percezione del pericolo trasmessa dalla strada
Tecnica costr stradali
A. Velocità + livello di sicurezza dimensioni elementi strada
B. velocità da imporre caratteristiche elementi strada
Purtroppo gli strumenti per B. non esistono !!!
71. 71
Le velocità
Velocità e caratteristiche della strada
Riduzione della velocità dei veicoli
Più efficaci messaggi astratti che quelli concreti o scritte
Riduzione dei messaggi visivi presenti (segnaletica,
pubblicità, ecc.)
Modifiche alla geometria da verificare rispetto a sicurezza
complessiva, ambiente vivibilità
Modifiche alla geometria da effettuare se la velocità dell’85%
percentile è di molto superiore della velocità di sicurezza
Categorie di interventi infrastrutturali:
Interruzione prospettiva = rottura linearità della via (inflessioni e
disassamento carreggiata, incroci, rotonde, linee spezzate lungo
i bordi)
Trattamento della prospettiva per migliorare la percezione di
punti pericolosi quali gli incroci (differenziazione tipologia e
colore pavimentazioni, rivestimenti di muri e banchine, ecc)
Riduzione della sezione stradale (meno larghezza e/o corsie)
72. 72
Le velocità
Velocità, capacità e livello di servizio
Riduz velocità riduz capacità (campo urbano)
Equazione del deflusso H = V * D (V)
Con H = flusso
D = densità funzione della velocità
Vc = velocità critica = 45 – 55 km/h
Per V < Vc H < Hmax
Per V 0 H 0
(ramo basso della curva)
Tuttavia la riduzione di capacità e velocità media è modesta data la
notevole influenza delle intersezioni.
H
V
Hmax
Vc
0
73. 73
Le velocità
Contenimento velocità con misure organizzative
A. Criterio della specializzazione (limitazione accesso
veicoli)
Per tipologia (autostrade, corsie preferenziali, piste
ciclabili, percorsi pedonali)
Per itinerario ( deviazione del traffico di attraversamento)
B. Criterio dell’integrazione (omogeneizz comportam
veicoli strade urbane)
NB :Per l’applicazione di A è utile la classificazione
delle strade
74. 74
Valutazione degli interventi
Misurazione dell’efficacia rispetto ad un obiettivo unico
Valore prima e dopo dell’indicatore obiettivo (misura e
simulazione ove possibile)
Necessità della valutazione della convenienza economica
complessiva, conseguente a:
Molteplicità degli obiettivi perseguiti
Costi di intervento non sempre trascurabili
Opposizione automobilisti (aumento costo percepito per
maggiori tempi di percorrenza, minore confort, maggiore
distanza a piedi dal parcheggio alla destinazione)
Opposizione commercianti (temuta riduzione volume d’affari)
Opposizione commercianti e trasportatori (maggiori costi di
consegna merci per regolamentazione carico e scarico)
Impossibilità di attuazione del progetto se questo non
riscuote un certo consenso
75. 75
Valutazione degli interventi
Principali obiettivi degli interventi:
Riduzione velocità
Riduzione incidenti
Riduzione volumi di traffico
Aumento sicurezza soggettiva dei pedoni
Aumento vivibilità per residenti ed addetti
Riduzione inquinamento acustico
Riduzione inquinamento atmosferico
Soggetti coinvolti dagli interventi:
Automobilisti e motociclisti
Ciclisti e pedoni
Operatori del trasporto merci
Operatori del sistema (forze di polizia, VV.FF. N.U. ecc)
Residenti
Titolari e addetti alle attività commerciali e produttive
76. 76
Valutazione degli interventi
Tecniche di valutazione applicabili
Economicistiche (Analisi B-C)
Difficoltà di stimare il valore monetario di criteri con forte componente
soggettiva (vivibilità, senso di sicurezza, ecc)
Multicriteri (più indicata) con i seguenti criteri (orientativi):
Costo intervento
Numero di incidenti;
Tipologia e distribuzione degli incidenti;
Numero di incidenti con pedoni;
Sicurezza percepita;
Velocità dei veicoli;
Volumi di traffico;
Emissioni da traffico;
Rumore da traffico;
Favore di gruppi di residenti e utenti;
Volume d’affari delle attività
Livello di agilità della strada;
Quantità e tipo di partecipazione della cittadinanza;
Misura di quali problemi sono stati trasferiti altrove;
Esigenze delle proprietà locali;
Amenità del paesaggio ed ecologia.
77. 77
Valutazione degli interventi
Stima del valore monetario dei criteri (Analisi B-C)
Stima valore del danno evitato (solo per alcuni criteri)
Rilevazione (indagini), presso i soggetti coinvolti, sulla WTP
o WTA per quel criterio
Indagini RP impossibilità di valutare prima di attuare il
progetto
Indagini SP scarsa attendibilità su criteri poco percepibili)
Valore finale come media pesata dei valori medi ricavati dalle
diverse categorie di soggetti coinvolti intervistati
Stima dell’utilità dei criteri (Analisi M-C)
Rilevazione (indagini), presso i soggetti coinvolti, sulla
utilità di ciascun criterio (giudizio espresso con punteggio
+/-)
Stessi problemi circa le tecniche di indagine RP e SP
Stessa procedura per ricavare il valore (media pesata)