Presentazione utilizzata durante l'incontro tenuto presso l'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Vicenza in data 30 marzo 2017
2. La mappatura dei casi
• Giurisprudenza individuata:
• CTP n° 842 del 01 settembre 2016:
• Leveraged cash out «2.0»;
• CTP n° 956 del 23 settembre 2016:
• Diritto al contraddittorio e diritto UE;
• CTP n° 981 del 04 ottobre 2016:
• Pex, …, cessione di credito, perdita su crediti;
• CTP n° 1014 del 14 ottobre 2016:
• Efficacia probatoria delle dichiarazioni di terzi a verbale;
• CTP n° 1050 del 27 ottobre 2016:
• Aliud pro alio: affitto d’azienda o locazione d’immobile ?
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3. 842/16 – Leveraged 2.0
• Sentenza nel solco di quella commentata nello
scorso incontro;
• Identico modus operandi del contribuente;
• Utilizzo (artificioso) della possibilità di rivalutare la
partecipazione per evitare la tassazione dei
dividendi percepiti dai soci (persone fisiche)
qualificati;
• Abusivo … cosa ? La rivalutazione delle quote nell’ottica
dell’incasso dei dividendi (testo della sentenza, pag. 6).
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4. Tema trattato la volta scorsa
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Società A
Attenzione: ricostruzione a titolo descrittivo. Potrebbe non rispecchiare perfettamente i fatti di causa.
I dividendi distribuiti alla Holding
sono trasferiti ai soci come ripianamento del
debito.
Holding A
Dividendi
5. Come si salva l’operazione
• Opzione di rivalutazione è per sua natura
intrinsecamente aleatoria;
• La crisi sopravvenuta può rendere controproducente
questa scelta;
• Il contribuente non può recedere ex post dall’atto di
rivalutazione;
• Ogni operazione (effettivamente) aleatoria nel
tempo di esecuzione non può ritenersi mai
prodromica a un piano elusivo (successivo);
• Giurisprudenza vicentina costante (cfr. CTP n°740 del
2015, Sez. I).
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6. 842/16 – Contraddittorio
e diritto UE
• Tema: prova della retrocessione di
sponsorizzazione fondata sulle dichiarazioni dello
sponsorizzato recepite dalla Guardia di Finanza;
• Limitato contraddittorio sul punto e violazione
dell’art. 12, co. 7, l. 212/00;
• Necessità di una interpretazione
«comunitariamente orientata» della disciplina dello
statuto dei diritti del contribuente;
• Sentenza che si segnala per una sensibilità spiccata per
la tutela del principio del «giusto procedimento».
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7. Il quadro di riferimento
• Cass. SS.UU. 24823/15: il contraddittorio è tutelato
nel Diritto UE e non pienamente in quello
domestico, asimmetrie sono dunque accettabili;
• Garanzie a geometria variabile a seconda che il tributo
sia armonizzato (o regolato in modo uniforme nell’UE)
oppure no;
• Vale per l’Iva il principio del contraddittorio
endoprocedimentale con l’obbligo di dimostrare che
le eccezioni sollevate in quella fase non erano di
stile o meramente dilatorie (Cass. SS.UU. 9935/15).
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8. Da ricordare in
prospettiva
• Attuazione anche in Italia della direttiva (già
emanata) cd. «Anti elusione»;
• Progressiva estensione dell’ingerenza della Corte
di giustizia UE anche ad aspetti «altri « rispetto a
quelli tradizionali;
• Auspicata sensibilità delle Commissioni tributarie a
temi di diritto europeo;
• In sintesi (temi già trattati durante l’incontro 1) …
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9. Il fisco che verrà (in pillole)
• Direttiva anti elusione 2016/1164 del 12 luglio 2016;
• Articolo 1: la direttiva si applica a tutti i contribuenti che sono soggetti
all'imposta sulle società in uno o più Stati membri, comprese le stabili
organizzazioni situate in uno o più Stati membri di entità residenti a fini
fiscali in un paese terzo;
• Correlazione immediata alla soggettività passiva ai fini delle imposte dirette;
• Estensione a tutti i soggetti che, incorporati o meno, operano all’interno
dell’UE.
• Articolo 3: La direttiva non pregiudica l'applicazione di disposizioni
nazionali o convenzionali intese a salvaguardare un livello di protezione
più elevato delle basi imponibili nazionali per l'imposta sulle società.
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10. Le aree di intervento UE
1. Deducibilità degli interessi passivi (art. 4);
2. Disciplina della tassazione di uscita (cd. «Exit
Taxation») (art. 5);
3. GAAR (Norma generale anti abuso) (art. 6);
4. Necessità di raccordo con l’art. 10 bis l. 212/00;
5. Disciplina sulle società controllate estere (artt. 7 e
8);
6. Disciplina di contrasto agli strumento finanziari
cd. «ibridi» (art. 9).
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11. 981/16 – Pex e vicende
del credito
• Complessa operazione immobiliare transfrontaliera che
muove dalla costituzione all’estero di una società
(controllata) cui è erogato finanziamento e la
partecipazione alla quale è tenuta per diversi anni;
• Il collasso del mercato immobiliare spagnolo porta la
società italiana a:
1. Cedere la quota a valore simbolico;
2. Cedere pro soluto il credito vantato nei confronti della
partecipata ( e rilevazione di perdita su crediti) (art. 101, co.
5);
• Per l’Agenzia: si tratta di rinuncia al credito, posto il
regime di Pex riguardante la partecipazione (art. 87, co.
1 TUIR).
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13. La giurisprudenza
richiamata
• Cassazione (riferimenti mancanti): la cessione di
credito pro soluto non è espressione unilaterale ma
differenziale fra corrispettivo di cessione e valore
fiscalmente riconosciuto;
• A rigore, per la CTP, trattasi di minusvalenza;
• Cass. 247/15: nella cessione di credito pro soluto il
differenziale negativo rappresenta perdita
deducibile;
• Per converso, il regime di Pex impedisce la
valorizzazione fiscale della minusvalenza.
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14. 1014/16 – Dichiarazioni
di terzi
• Il contesto:
1. Emissione di fatture per operazioni in tutto (o in parte)
inesistenti;
2. Cessione irregolare (in nero) di preziosi;
• Inesistenza rilevata sulla base di testimonianze di
dipendenti dell’impresa emittente le fatture
(cedente i beni);
• Dichiarazioni raccolte a verbale e successivamente
prodotte in giudizio.
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15. L’ammissibilità del mezzo
di prova (e non)
• Commissione tributaria provinciale: atteggiamento
restrittivo nei confronti di questa modalità di
allegazione;
• Parola chiave: inutilizzabilità.
• Giurisprudenza di legittimità (non citata): «nel
processo tributario, le dichiarazioni dei terzi,
acquisite e riportate a verbale, concorrono a
formare il convincimento del giudice se confortate
da altri elementi di prova, ma non possono
assurgere a mezzo esclusivo di prova».
• Natura meramente indiziaria delle stesse.
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16. 557/16: immobile o azienda ?
• Due società stipulano contratto di affitto d’azienda e
applicano l’imposta di registro in misura fissa;
• L’oggetto particolare:
1. Due depositi (negozi ?) all’interno di un centro
commerciale, il contratto riguarda anche la licenza per
l’esercizio dell’attività in questione;
• Norma di salvaguardia: Art. 35, co. 10 quater d.l.
223/06: le disposizioni in materi di imposte indirette
previste per la locazione di fabbricati si applicano – se
meno favorevoli – anche per l’affitto di aziende il cui
valore complessivo sia costituito per più del 50% al
valore normale dei fabbricati, ex art. 14 dpr 633/72.
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17. Quadro giuridico come
visto dalla Commissione
• I capisaldi di riferimento al tempo dei fatti di causa
(2015);
• Affitto d’azienda sconta Iva con aliquota ordinaria
e il tributo di registro in misura fissa;
• Se però si avvera l’ipotesi della norma di
salvaguardia:
• Imposta di registro dovuta in misura pari all’1% (per gli
immobili strumentali) oltre all’Iva.
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18. Il corollario
• I criteri di determinazione del valore normale ex
art. 14 Dpr 633/72 devono essere usati anche per il
valore «normale» del complesso (asseritamente)
aziendale;
• I canoni di locazione danno la prova del valore
dell’immobile;
• Conforme: Circ. min. 12/E del 2007, validata dalla
CTP;
• Ne caso di specie non c’è vero e proprio avviamento, il
luogo è più che altro un deposito con pochi beni
strumentali all’attività di warehousing.
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19. La conclusione
• L’art. 35 citato in precedenza, che ha natura
antielusiva, può essere applicato in questo senso dato
il preponderante valore dell’immobile rispetto
all’azienda;
• L’applicazione dell’imposta di registro all’1% non
confligge con l’art. 40 del T.U. 131/86 e neanche con
l’art. 401 della direttiva 2006/112/CE come conferma la
Corte di giustizia UE (C-208/91 del 12 dicembre 1992,
Beaulande);
• Il riferimento però era all’art. 33 della VI Direttiva;
• … e il caso non esattamente sovrapponibile a quello qui in
esame (cfr. § 5 della sentenza).
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