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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA



                FACOLTA’ DI INGEGNERIA
                     Corso di Laurea in Ingegneria Civile
                           DISTART-Trasporti
          Corso di Teoria e Tecnica della Circolazione




 IPOTESI DI ATTIVAZIONE DI UN SERVIZIO
                     DI TRASPORTO AEREO
         NELL’AEROPORTO DI GALATINA




Tesi di Laurea di:
GIANPIERO BRUNO STICCHI
                                                                 Relatore:
                                             Prof. Ing. GIANNINO PRAITONI


                                                               Correlatore:
                                        Dott. Ing. ANGELO EFISIO SERRAU




                        Anno Accademico 1999-2000
DISTART




                 LAMC


 Tesi di laurea svolta in parte presso il DISTART

Laboratorio di Meccanica Computazionale (LAMC)

              Università di Bologna
PAROLE CHIAVE

TRASPORTO AEREO
AEROPORTO
DOMANDA
RICETTIVITA’
TURISMO
SISTEMA INTEGRATO
TERMINAL
PISTA DI VOLO
NAVETTA
INDICE
Premessa                                                              3
Cap.1 IL SISTEMA DI TRASPORTO AEREO                                   5
   1.1 L’evoluzione del trasporto aereo
   1.2 Il trasporto aereo in Italia
   1.3 Matrice dei movimenti nei vari scali e PGT
Cap.2 PIANO OPERATIVO REGIONALE DEI TRASPORTI                        10
   2.1 Aspetti generali
   2.2 Analisi dei bisogni specifici e delle potenzialità
   2.3 Obiettivi per il trasporto aereo
Cap.3 IPOTESI PER LA FATTIBILITA’ DELLO SCALO                        16
   3.1 Il sistema aeroportuale nella regione Puglia
   3.2 Ruolo dell’aeroporto di Brindisi
   3.3 Valutazioni sul collegamento Lecce città-Brindisi aeroporto
   3.4 Ipotesi di fattibilità
   3.5 Indagine attraverso i Tour operators
Cap.4 ANALISI DELLA DOMANDA                                          27
   4.1 Generalità sul metodo di studio
   4.2 La domanda di trasporto aereo
   4.3 Caratteristiche socio-economiche
   4.4 Territori turisticamente rilevanti
   4.5 Offerta ricettiva attuale
   4.6 Turismo nella provincia di Lecce
   4.7 Ricerca del bacino di utenza attuale
   4.8 Ricerca del bacino di utenza con scalo a Galatina
Cap.5 PREVISIONI DI SVILUPPO DELLA DOMANDA                           47
   5.1 Master plan
   5.2 Stima della domanda futura
   5.3 Prospettive di crescita dell’offerta turistica
   5.4 Stima definitiva
   5.5 Stima dei movimenti/anno
   5.6 Previsioni traffico ora di punta
Cap.6 AEROPORTO DI GALATINA                                          58
   6.1 Analisi consistenza infrastrutture volo


                                      3
6.2 Analisi primi interventi infrastrutture volo
   6.3 Analisi del bisogno infrastrutture ad uso esclusivo civile
   6.4 Dimensionamento piazzale di sosta aerei
   6.5 Funzioni del terminal
   6.6 Organizzazione dell’aerostazione
   6.7 Altre strutture
   6.8 Parcheggio auto e viabilità
Cap.7 I TRASPORTI NEL TERRITORIO                                    76
   7.1 Sistema dei trasporti nel territorio
   7.1.1 La rete viaria
   7.1.2 La rete ferroviaria
   7.2 Rete di trasporti pubblici su gomma
   7.3 Servizi per scopi turistici
   7.3.1 Itinerario turistico F.S.E.
   7.3.2 Iniziativa “Salentoinbus”
Cap.8 IL SISTEMA INTEGRATO                                           86
   8.1 Il sistema integrato dei trasporti
   8.2 Obiettivo e possibilità
   8.3 Conclusioni e scelta del mezzo
   8.4 Servizio navetta
   8.4.1 Ruolo della centrale operativa
   8.4.2 Area da servire e sistema utilizzato
   8.4.3 Struttura dell’algoritmo
   8.4.4 Caratteristiche dell’algoritmo e diagramma di flusso
Cap.9 VALUTAZIONI TECNICHE ED ECONOMICHE                            96
   9.1 Proposte per l’ubicazione del terminal
   9.2 Coordinamento attività civili e militari
   9.3 Analisi dei costi d’investimento
   9.4 Analisi dei costi di Gestione
   9.5 Analisi dei ricavi
Appendice                                                           104
   Programma Fortran77 per l’Organizzazione del Servizio Navetta




                                       4
IPOTESI DI ATTIVAZIONE DI UN SERVIZIO DI
TRASPORTO AEREO NELL’AEREOPORTO DI
                             GALATINA

       Premessa


       Il territorio salentino è una zona con forti potenzialità di sviluppo
nel settore industriale e artigianale, ma, soprattutto, in quello turistico.
Ciò è reso evidente dal continuo impegno da parte dell’U.E. ad invogliare
gli investimenti con cospicui finanziamenti in vista dell’utilizzo degli
strumenti di programmazione negoziata (Patti territoriali e Contratti di
programma) e dell’applicazione della legge 488/92 che inserisce il
turismo come attività industriale, che darebbero un grosso input per un
sostanziale aumento delle strutture ricettive.
       In tali prospettive si può pensare di rivedere l’organizzazione
territoriale dei trasporti, che già nell’ultimo decennio hanno avuto un
grosso potenziamento, visibile nel raddoppio e elettrificazione della linea
ferroviaria Bari-Lecce e nell’ultimazione dei lavori di adeguamento della
S.S.16 come appendice della A14 da Bari fino a Lecce.
       Per quanto riguarda il trasporto aereo sono da segnalare gli sforzi
per migliorare le attuali aerostazioni di Brindisi e Grottaglie, quest’ultima
ritornata in primo piano durante la guerra del Kosovo, ma solo per quel
periodo, quando era diventata per motivi di sicurezza l’unico aeroporto
attivo in Puglia.
       Le Gestioni di tali terminali, però, ad oggi non sono riuscite a
sviluppare   delle   condizioni   tali   da      rendere   più   appetibile   il
raggiungimento della zona a sud di Lecce, che visti i suoi numeri è quella
che ha maggiori possibilità di sviluppo turistico.
       Deriva da ciò l’idea di attivare uno scalo civile nell’aeroporto di
Galatina, che ha il vantaggio di avere una posizione baricentrica in
provincia di Lecce e di avere nelle immediate vicinanze buone arterie
stradali che permettono in tempi brevi di raggiungere qualsiasi località
del basso Salento, questione divenuta di fondamentale importanza vista


                                     5
la tendenza dei tour operators di vendere soprattutto pacchetti week-end
o settimanali.
        Un ponderato studio di fattibilità di tale scalo, deve tener conto
anche tutti i vantaggi che possono scaturire dai riflessi economico-sociali
nel territorio in termini di immagine, investimenti e occupazione. A tale
scopo si potrebbe impostare un analisi sviluppando un processo deduttivo
basato su curve di crescita economica, che diano come risultato la
valenza o meno di tale investimento.
         Un primo approccio è rappresentato dalla ricerca del bacino di
utenza, quindi la risultante domanda di trasporto, che potrebbe scaturire,
mediante l’analisi delle categorie, dalla sommatoria dei potenziali
utilizzatori.
        La seconda fase è quella di rilevare il sistema dei trasporti
esistente nel territorio e valutare il grado di integrazione che è in grado di
offrire, quindi gli interventi da realizzare per migliorare tale parametro.
        Nell’ultima fase sono state considerate le esigenze strutturali dello
scalo e il coordinamento delle attività civili e militari per l’utilizzo
promiscuo del lato aria del terminal.




                                      6
CAP.1 IL SISTEMA DI TRASPORTO AEREO


       1.1 L’evoluzione del trasporto aereo


       Attualmente l’aviazione civile svolge un ruolo decisamente
importante, in conseguenza alla domanda di abbattimento delle distanze
caratteristica della società moderna, con un incremento della mobilità sul
territorio sia a breve che a lungo raggio.
       Numerosi studi hanno dimostrato che in tutto il mondo il reddito
pro capite ed il volume di traffico crescono di pari passo, inoltre un
postulato di Yacov Zahavi afferma che in media ai trasporti viene
riservata una quota abbastanza prevedibile delle spese generali, che nei
paesi sviluppati si è stabilizzata intorno al 1015% del reddito.
        I dati storici, inoltre, confermano un secondo postulato di Zahavi:
in media si riserva una frazione costante del proprio tempo per gli
spostamenti pari a 11,5 ore a persona al giorno. Questi dati sono validi
in tutti i contesti socio-economici e geografici, dal villaggio africano al
Giappone. In conclusione se la popolazione tende a mantenere costante il
tempo del viaggio, ma richiede una maggiore mobilità al crescere del
reddito, inevitabilmente sceglierà mezzi di trasporto sempre più rapidi
per coprire una distanza sempre maggiore nel medesimo tempo.
        I dati confermano questo ragionamento: a bassi redditi il traffico
motorizzato è prevalentemente dominato dagli autobus e dai treni a bassa
velocità; a redditi elevati gli aerei e i treni ad alta velocità soppiantano le
automobili, che trovano il loro massimo impiego in corrispondenza di
redditi intermedi. A tutt’oggi il sistema aereo copre il 96% del totale
trasporti ad alta velocità e si prevede che è destinato ad aumentare
parallelamente al declino dell’uso dei mezzi gommati, che si prevede
passeranno dall’attuale 52% al 35% nel 2050.
        I trasporti ad alta velocità nel 2050 andranno a coprire il 41% di
tutti i chilometri percorsi in quell’anno. La bassa velocità continuerà
comunque ad incidere sull’allocazione dei tempi di spostamento; infatti il
cittadino dei paesi sviluppati riserverà ancora quotidianamente la sua 1,1
ora agli spostamenti in automobile, mentre la domanda di alta velocità si


                                      7
tradurrà in solo 12 minuti a persona al giorno: un tempo breve a cui ,
però, corrisponde una notevole distanza via aerea.


        1.2 Il trasporto aereo in Italia


        La quota di traffico aereo, negli ultimi quattro anni, è cresciuta
dal 7 all'8%. Contemporaneamente quella dei treni è diminuita dal 22,9 al
22,3% mentre l'auto, pur in leggera flessione, con il 51,3% resta di gran
lunga il mezzo di trasporto più usato. L'aereo è dunque la modalità di
trasporto che ha avuto il maggior incremento di traffico passeggeri, con
un +35,2% nel periodo 1994-97. A favorire la crescita del traffico aereo
sono stati, in misura consistente, i primi benefici derivati dell'apertura del
mercato, con i prezzi del trasporto aereo che sono calati in termini reali
dell'8%. Il boom del traffico internazionale ha coinvolto soprattutto gli
aeroporti del Nord che in questo ultimo periodo, anche grazie all'apertura
di Malpensa 2000, sono riusciti a convogliare su di essi i connecting
passenger che Alitalia contava di poter recuperare con il nuovo hub
lombardo, ma che evidentemente in molti casi preferiscono far rotta sugli
aeroporti europei concorrenti attraverso gli scali minori italiani.


              Internazionali                  Interni
                                                                    Totale
            Arrivi    Partenze       Arrivi       Partenze                           var.%
1985        7.830       7.841        8.550          8.550           32.771
1986        7.694       7.662        9.174          9.174           33.704           2,85
1987        8.260       8.304       10.582         10.582           37.728           11,94
1988        9.071       9.149       11.371         11.371           40.962           8,57
1989        9.548       9.581       12.033         12.030           43.192           5,44
1990       10.422      10.458       13.498         13.497           47.875           10,84
1991       10.023      10.072       12.995         12.995           46.085           -3,74
1992       11.243      11.175       13.899         13.900           50.217           8,97
1993       11.838      11.857       14.272         14.265           52.232           4,01
1994       13.140      13.210       14.511         14.512           55.373           6,01
1995       14.042      14.330       14.817         14.817           58.006           4,76
1996       15.520      15.993       16.560         16.560           64.633           11,42
1997       16.571      16.696       18.599         18.598           70.464           9,02
1998    17.908       18.127       19.835         19.835             75.705           7,44
   Movimenti passeggeri negli aeroporti italiani dal 1985 al 1998      FONTE ISTAT




                                          8
Traffico passeggeri

              100000

              80000
   migliaia


              60000

              40000

              20000

                   0
                        1985
                               1986
                                      1987
                                              1988
                                                      1989
                                                                 1990
                                                                        1991
                                                                               1992
                                                                                      1993
                                                                                             1994
                                                                                                    1995
                                                                                                           1996
                                                                                                                  1997
                                                                                                                         1998
                                                                        anni



                         Movimenti aeromobili negli aeroporti italiani
                                             Internazionale
                       Anni                                       Band.               Interni
                                       Totale                    italiana
                       1985            94.709                    35.618               124.308
                       1986            99.082                    38.383               137.004
                       1987           109.717                    34.430               155.165
                       1988           122.260                    38.546               166.977
                       1989           134.060                    45.011               173.439
                       1990           144.042                    49.826               174.011
                       1991           146.612                    52.048               176.364
                       1992           155.050                    57.571               181.525
                       1993           164.332                    59.477               193.291
                       1994           173.990                    64.925               193.180
                       1995           191.276                    67.849               203.145
                       1996           213.083                    74.929               225.381
                       1997           220.045                    75.506               237.315
                       1998           237.872                    84.636               258.527
                                                     FONTE ISTAT




              La crescita, pur differenziata nelle varie realtà regionali italiane,
non ha modificato i rapporti di forza già instauratisi nei primi anni ’70.
Rimane il primato assoluto di Roma, ma la sua posizione relativa rispetto
a Milano si è andata indebolendo nel corso degli ultimi 25 anni. Gli
aeroporti romani e milanesi continuano a totalizzare il 61% del traffico
aeroportuale italiano dei passeggeri e quasi l’80% di quello merci.

                                                             9
1.3 Matrice dei movimenti nei vari scali e PGT


       Nel Piano Generale dei Trasporti (PGT), elaborato nel 1985 per
regolamentare e coordinare il complesso sistema dei trasporti, tra le altre
cose si possono evidenziare le seguenti indicazioni:
        la necessaria integrazione della rete aeroportuale con le altre reti

di superficie;
        la      definizione di un piano poliennale di sviluppo e
manutenzione degli scali aeroportuali
        la graduale realizzazione, nel breve periodo, di sistemi veloci di

collegamento città – aeroporto
        una certa attenzione sulla definizione dei bacini di traffico dei

singoli aeroporti.
       Il PGT tenendo conto del tipo di traffico e del bacino d’influenza,
classifica gli aeroporti in cinque categorie:
       ctg.1 - aeroporti intercontinentali
       ctg.2 - aeroporti internazionali
       ctg.3 - aeroporti nazionali
       ctg.4 - aeroporti regionali
       ctg.5 - aeroporti locali
       Facendo riferimento ai dati ISTAT si evidenzia che la percorrenza
media del movimento passeggeri in Italia è pari a1.325 km. Al di sopra di
tale media si collocano gli scali di Milano-Malpensa, Verona-Villafranca,
Roma-Fiumicino, Roma-Ciampino, Bergamo-Orio al Serio e Rimini.
         Facendo un confronto coi dati ISTAT che riguardano il
movimento passeggeri per ogni aeroporto emergono due osservazioni: la
prima è che gli scali in cui si rileva una consistente quantità di movimenti
si verifica anche un traffico di lungo raggio. La seconda riguarda la
natura di specializzazione degli aeroporti che pone Milano-Malpensa
primo per traffico intercontinentale (lungo raggio) mentre sugli altri
menzionati prima si rileva un traffico di medio raggio. Gli altri scali
invece sono caratterizzati da un traffico di natura locale e solo
occasionalmente con l’estero.


                                     10
Quest’ultima categoria definisce il “trasporto aereo di terzo
livello”, il quale comprende il traffico interregionale anche tra nazioni
limitrofe e ha le seguenti caratteristiche:
- percorsi brevi e bassa densità di traffico
- collegamenti fra centri minori o con centri di livello superiore (HUB)
- operazioni svolte con aeromobili di piccola capacità
- tariffe molto alte per assorbire gli elevati costi
         La funzione più importante dell’ aviazione di terzo livello è quella
di permettere l’utilizzo dell’aereo in modo diffuso.
         Un eventuale scalo civile nell’aeroporto, per il momento militare,
di Galatina si andrebbe a inserire in questa categoria di aeroporti.
         L’uso di tale scalo, come vedremo, sarà per la maggior parte
dedicato ad un movimento di matrice turistica, per due motivi: il primo
perché il reddito medio pro capite della zona (inferiore a 18milioni) non
può garantire un bacino di traffico locale, anche in relazione alle tariffe
che bisognerebbe applicare per assorbire i costi di uno scalo di piccole
dimensioni. Il secondo riguarda la vocazione del territorio, che non
avendo risorse di tipo industriale, punta tutto sullo sviluppo del turismo


PERCORRENZA MEDIA DE MOVIMENTO PASSEGGERI ANNO 1998

Aeroporti         Km           Aeroporti        km        Aeroporti          km
Milano-Mal.        3.546       Torino             709     Trieste               493
Verona             2.355       Reggio Cal.        696     Olbia                 483
Roma Fiu.          1.842       Firenze            687     Forli                 474
Roma Ciam.         1.804       Brindisi           664     Trapani               454
Rimini             1.422       Lampedusa          636     Alghero               430
Bergamo            1.328       Lamezia T.         632     Pantelleria           400
Bologna             897        Palermo            603     Perugia               364
Catania             889        Bari               565     Ancona                358
Napoli              823        altri              547     Marina di C.          306
Venezia             791        Genova             530
Milano-Lin.         774        Pescara            525
Pisa                751        Cagliari           515     media              1.325
FONTE ISTAT




                                          11
CAP.2 PIANO OPERATIVO REGIONALE DEI TRASPORTI


        2.1 Aspetti generali


        Gli interventi infrastrutturali nel settore Trasporti, in corso e
programmati od in fase di avvio in Puglia, costituiscono la risposta alla
esigenza di potenziamento infrastrutturale delle aree depresse del Paese
ed insieme l’adeguato supporto ad una realtà di rilievo nazionale in
fortissima crescita.
        In tal senso il D.P.C.M. del 22 gennaio 1999 ha costituito il
"Tavolo di Lavoro Puglia" da cui è scaturito un documento che fissa, per
ogni settore gli interventi da considerarsi prioritari. Tra questi assumono
particolare importanza, per quanto concerne il settore Trasporti, quello
sui porti.
        Il sistema dei trasporti è elemento essenziale e qualificante del
processo dello sviluppo regionale ed il suo adeguamento consente di
rimuovere gli ostacoli di ordine strutturale, che negli ultimi anni hanno
limitato le prospettive di crescita della Puglia nel suo insieme.
        Inoltre, la pluralità di competenze amministrative nell’ambito
delle varie modalità di trasporto e la necessità di pervenire
all’affermazione di una politica di intermodalità richiedono un momento
unitario di coordinamento delle molteplici iniziative nel settore.
        La situazione dei trasporti in Puglia presenta una dotazione
quantitativa e soprattutto qualitativa di infrastrutture che risulta inferiore
a quella media nazionale ed europea.
        Attualmente la situazione relativa al comparto, a livello
provinciale, registra i seguenti valori indice tratti dal POR della Puglia:
         l’indice di dotazione della rete stradale - strade statali e

provinciali - ed autostradale si ragguaglia ad appena il 61,2% del valore
medio nazionale, con punte di minima nelle province di Lecce (34,9%) e
Brindisi (38,5%);
         la rete ferroviaria assegna alla Puglia un indice di dotazione

riferito alle linee a binario semplice e non elettrificate pari al 71,1% ma



                                     12
con valori di minima localizzati nelle province economicamente più
dinamiche (Lecce=48,8%; Taranto=56,7%);
        la dotazione aeroportuale- area sedime, area parcheggio aerei,

lunghezza piste, volume delle merci e numero passeggeri - presenta per
la Puglia un indice molto basso pari al 43,4% del valore medio nazionale
con punte minime a Lecce (36,6%) e Taranto (41,7%). Mentre per la
portualità, pur registrando un indice regionale superiore al dato nazionale
(112,7%), assolutamente negativo è il riferimento alla provincia di
Foggia (31,7%) - dove peraltro è in corso la sperimentazione del
contratto d’area - e di Lecce (57,8%);
       Tale connotazione rappresenta un punto di debolezza che
penalizza in modo particolarmente grave tutto il sistema produttivo
pugliese.
       Ne rinviene la necessità di adeguare il sistema dei trasporti
regionale attraverso interventi mirati che vanno dal potenziamento delle
infrastrutture esistenti, alla creazione di infrastrutture secondarie
connesse a quelle primarie.
       Accanto a tali interventi ne vanno adottati altri tesi al
miglioramento e alla corretta gestione delle infrastrutture fisiche,
all’accrescimento della capacità di servizio, alla creazione di un sistema
integrato fra le varie tipologie di trasporto, allo sviluppo della logistica
del trasporto.
       Tali ultimi interventi dovrebbero privilegiare il coinvolgimento,
anche economico, di operatori privati.
       La realizzazione di tali iniziative farà sì che miglioreranno le
condizioni di vita della popolazione pugliese e si creeranno le condizioni
ambientali e di dotazione infrastrutturale del sistema produttivo regionale
tali da aumentarne e valorizzarne i fattori di attrattività e migliorarne i
livelli di competività
       Il P.O.R. Puglia, recentemente approvato, riconosce la necessità
di intervenire in misura decisiva per rafforzare la rete di trasporto
attraverso l’individuazione di due obiettivi specifici ovvero:
        agevolare l’incremento e qualificare l’interscambio di merci e la

mobilità delle persone con l’esterno della regione, a partire dalle grandi


                                    13
direttrici internazionali legate alla realizzazione del Corridoio Adriatico e
del Corridoio Transbalcanico n. 8, realizzando e/o migliorando la
connessione tra le reti globali, attraverso l’innalzamento dei livelli di
accessibilità, degli standard di sicurezza e delle logistica;
           realizzare una rete di trasporto integrata ed interconnessa a

livello    locale   basata    sul   potenziamento,      l’ammodernamento    e
l’integrazione delle singole configurazioni infrastrutturali e modali, sia a
rete che puntuali, puntando in particolare ad una maggiore utilizzazione
delle vie del mare, attrezzando e innovando i porti, i relativi nodi
intermodali e le linee di accesso terrestri.
          Tali obiettivi sono collegati ad una linea di intervento che
definisce l’adeguamento e miglioramento delle reti di trasporto
attraverso:
           la realizzazione, implementazione e completamento funzionale

delle infrastrutture nodali ed intermodali;
           il rafforzamento delle reti di trasporto e di collegamento locali

con le direttrici nazionali e completamento funzionale ed innalzamento
degli standard qualitativi.
          Il complemento di programmazione, attualmente in fase di
definizione, conformemente a quanto previsto dall’art. 18, punto 3., del
Reg (CE) 1260/99, indicherà le misure di attuazione che concorreranno al
raggiungimento degli obiettivi indicati.
          In tale ambito dovrà trovare attuazione la strategia delineata dagli
obiettivi specifici, previa concordata definizione degli indici di priorità
degli interventi sulla base degli indirizzi unitariamente espressi in ordine
ai vari modi di trasporto e alle risorse disponibili.


          2.2 Analisi dei bisogni specifici e delle potenzialità

          L’analisi del settore trasporti ha messo in luce in primo luogo un
grado di infrastrutturazione ancora inadeguato rispetto alle dinamiche
della domanda ed alle prospettive dell’innovazione tecnologica, livelli di
accessibilità e qualità ancora scarsi, cui fanno riscontro tuttavia ampie
potenzialità rappresentate dalla collocazione geografica che pone la
regione come crocevia privilegiato delle direttrici di comunicazione.

                                       14
La regione Puglia presenta un livello medio di infrastrutture di
base più elevato rispetto ad altre regioni meridionali, in ogni modo
inadeguate per quanto riguarda:
         la connessione/accessibilità alle principali direttrici di traffico
nazionale ed internazionale
         la connessione/accessibilità dei centri minori, connotati da un
elevato potenziale di sviluppo di sistemi produttivi locali, alle principali
direttrici regionali
         la scarsa connessione intermodale delle principali infrastrutture
di trasporti
         la bassa dotazione infrastrutturale per ciò che riguarda
l’accessibilità alle strutture aeroportuali, alla rete stradale ed autostradale
ed alla rete ferroviaria
         Insufficiente accesso ed utilizzo alle reti ed ai servizi di
telecomunicazione delle famiglie e delle imprese
        La regione Puglia ha grosse potenzialità nel panorama generale
dello sviluppo economico, grazie alla posizione geografica e alle risorse
ambientali può sfruttare le opportunità che si stanno presentando, come
ad esempio:
         il forte aumento atteso nei traffici commerciali marittimi
internazionali da e verso la regione; possibilità congiunta di rilancio
consistente anche del cabotaggio interno al Paese
         lo sviluppo progettuale della connessione con l’Europa
         la conquista di nuovi segmenti del mercato turistico interno e
internazionale, agevolato dalla presenza della rete regionale dei porti
turistici;
         l’apertura    di nuovi mercati e di nuove opportunità di
integrazione transfrontaliera verso i Paesi del Nord-Africa e del Sud Est
Europeo.
        Con    queste      prospettive    si   delineano   dei   rischi   legati
all’accrescimento del carico ambientale a causa dei costi esternalizzati
conseguenti alla realizzazione di infrastrutture, in particolare in aree ad
elevata sensibilità naturalistico-paesaggistica o di rischio ambientale.



                                         15
2.3 Obbiettivi per il trasporto aereo in Puglia


          L’aeroporto è una infrastruttura necessaria per creare, favorire e
valorizzare le risorse turistiche, ambientali e culturali del territorio da
esso servito, per migliorare la qualità delle città sotto l’aspetto della
mobilità dei cittadini per destinazioni di medio-lungo percorso, per
concorrere allo sviluppo dei sistemi produttivi attraverso la tempestività
del trattamento di merci deperibili o di elevato valore economico.
          L’impresa aeroporto ha il compito di ottimizzare l’utilizzo di tutte
le risorse aeroportuali infrastrutturali e di assicurare il futuro sviluppo.
Un punto nodale è quindi la conferma del ruolo del singolo aeroporto
nella politica del trasporto aereo e dei trasporti in generale, sia in termini
di infrastrutture aeroportuali che di infrastrutture di accesso al bacino di
utenza.
          In questo quadro previsionale di sviluppo dei traffici aeroportuali,
le regioni del Mezzogiorno possono trovare l’occasione per riequilibrare
il ritardo di sviluppo solo a fronte di un effettivo ammodernamento e
potenziamento       delle   strutture     aeroportuali,   del   miglioramento
dell’accessibilità dal territorio circostante e dai centri urbani, nonchè
dell’ammodernamento tecnologico della rete di assistenza al volo che ne
garantisca maggiore regolarità al servizio.
          Particolare importanza nel Mezzogiorno ha il potenziamento dei
collegamenti aerei a scala interregionale e internazionale che è stato già
attivato con l’apertura del nuovo Hub a Malpensa che garantisce gli
scambi tra trasporto interregionale e quello internazionale permettendo
alle regioni del meridione di integrarsi completamente con la rete
europea e intercontinentale.
          In continuità con tale quadro strategico, nonchè sulla base delle
indicazioni fornite dal CIPE in data 20 maggio 1999, è stato predisposto
il Programma di Sviluppo 2000-2006 nel settore dell’Aviazione Civile, le
cui linee di intervento riguardano:
           La sicurezza e operatività

           Lo sviluppo del traffico passeggeri e merci con salvaguardia e

valorizzazione degli aspetti ambientali


                                         16
 L’integrazione nel territorio (collegamenti aeroporto - centri

urbani, sia su ferro che su strada).
         Obiettivo di tale programma è quello di innalzare l’indicatore di
contesto chiave che riguarda il trasporto aereo, vale a dire i passeggeri
imbarcati e sbarcati via aerea per 100 abitanti.
         Nel 1998 in Puglia tale valore si attestava, secondo dati ISTAT, a
40,6 passeggeri per 100 abitanti, contro i 131,5 della media italiana e i
158,1 del centro - nord.
         Gli interventi previsti dovrebbero far innalzare, secondo le stime
fatte da chi ha redatto tale programma, l’indicatore chiave a valori 5969
(ipotesi bassaipotesi alta).


         Tab. Passeggeri sbarcati ed imbarcati via aerea per 100 abitanti
          1985    1986   1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998

Puglia     15,1   15,7   17,2   18,0   20,2    23,3   22,9   26,3   28,0   27,5   26,5   30,5   37,6   40,6

Italia    57,5    59,1   65,6 67,2 73,2 81,8 78,2 87,7 90,6 95,7 100,9 110,2 122,5 131,4

                                   Fonte: Istat (elaborazioni)




                                              17
CAP.3 IPOTESI PER LA FATTIBILITA’ DELLO SCALO A
GALATINA


        3.1 Il sistema aeroportuale della regione Puglia


       La Regione Puglia dispone di quattro aeroporti civili e sei
aeroporti o basi militari. In alcuni casi vi e di fatto un uso promiscuo
dell'infrastruttura “pista” come nel caso di: Bari, Brindisi e Grottaglie.
       L'aeroporto Gino Lisa di Foggia non ha al suo interno la presenza
di una base militare. Nel caso degli aeroporti di Gioia del Colle, Foggia
Amendola e Galatina, invece, c’e solo la presenza militare.
       Il sistema aeroportuale della Regione ha conosciuto alterne
fortune vi sono stati momenti di attenzione delle compagnie estere in
diverse occasioni.
       Al momento i quattro aeroporti, ad eccezione del Gino Lisa di
Foggia dove coabitano due gestori, sono gestiti dalla Seap (Società per
l'Esercizio degli Aeroporti Pugliesi).
       La Seap è in fase di privatizzazione ed è comunque impegnata
sulle problematiche gestionali interne, guardando con privilegio agli
scali di Bari e Brindisi, pur attardandosi sul piano dello sviluppo degli
investimenti.
       Allo stato attuale l'interesse allo sviluppo dei traffici aerei non è
diminuito anche perché comincia ad emergere un'esigenza articolata
territorialmente per l'outgoing e l’incoming anche rispetto agli scali
minori. Gli investimenti industriali in corso di sviluppo nell'area di
Manfredonia hanno, ad esempio, accresciuto l'interesse allo sviluppo
dell'aeroporto Gino Lisa di Foggia.
       I collegamenti che attualmente svolgono gli scali pugliesi sono
esclusivamente di carattere nazionale, ad eccezione di Bari Palese che ha
due voli da e verso paesi esteri (Grecia, Albania). Sono collegamenti
soprattutto con le grandi città come Roma e Milano, sono presenti (non
tutti i giorni) quelli con Genova, Verona, Bergamo, Pisa, Bologna,
Palermo, Catania e Venezia. I collegamenti con il nord-ovest e il nord-est
sono scarsi o inesistenti, come anche quelli internazionali.


                                      18
3.2 Ruolo dell’aeroporto di Brindisi


       Il ruolo che svolge lo scalo dell’aeroporto di Brindisi è quello di
servire la stessa provincia, quella di Lecce e in parte quella di Taranto.
Per continuare lo studio oggetto di questo lavoro si deve analizzare
quello che succede in questo scalo per trarre delle utili suggerimenti.
Vediamo dunque alcune notizie e dati forniti dalla SEAP.


       3.2.1 Aeroporto di Brindisi – Notizie storiche e alcuni dati




       Attivo già prima della seconda guerra mondiale con una pista
costruita dal Demanio Militare, l'aeroporto di Brindisi decolla nel
trasporto aereo commerciale con la compagnia Ala Littoria, che collega
la città con la capitale. Dopo un decennio sulla stessa rotta subentra
l'Alitalia, che collega anche Catania a Brindisi, via Bari. Nello stesso
periodo una nuova aerostazione passeggeri rimpiazza la precedente,
mentre Brindisi è utilizzato sempre più come scalo per i voli diretti nel
Medio Oriente, data la completa inagibilità di Corfù. Tra il 1960 e il 1970
la seconda pista è allungata fino ai 2.623 metri attuali. Dal 1970 al 1974
la Olympic Airways collega lo scalo con Corfù, mentre nel '74, con
l'introduzione del DC 9/30, l'Ati inaugura il servizio Brindisi-Bari-
Genova-Milano Linate. I servizi del gruppo Alitalia durano fino ai giorni
nostri, anche se l'Ati subentra all'Alitalia, ma gli unici voli diretti
operativi rimangono quelli con Milano e Roma. Nell’Aprile 1995 si
                                    19
aggiunge un servizio giornaliero dell'Aliadriatica, con B737, ma poco
dopo la compagnia, divenuta AirOne, abbandona lo scalo. Negli anni
ottanta le strutture vengono sostanzialmente modificate con l'edificazione
di una serie di edifici, tra cui una caserma dei Vigili del Fuoco ed una
struttura per il traffico merci.
        Per l'aeroporto di Brindisi l'anno appena concluso può essere
annoverato tra quelli più importanti; basti pensare all'autentica esplosione
del traffico charter (circa 600 movimenti nel periodo maggio – ottobre, di
cui 300 solo dalla Germania), e all'avvio di importanti interventi di
adeguamento       sulle     infrastrutture   (rifacimento    impianto     di
condizionamento, sistemazione viabilità e aree di parcheggio) che
consentiranno alla struttura di migliorare sensibilmente lo standard
qualitativo dei servizi offerti all’ utenza. Per quanto riguarda le cifre, lo
scorso anno il traffico passeggeri sullo scalo brindisino ha sfiorato le 600
mila unità. I 299.528 passeggeri in arrivo (+26,2% rispetto al 1999) e i
299.294 passeggeri in partenza (+28,3%) hanno consentito una crescita
del 27,2% rispetto al '99 e del 10,8% rispetto al '98, quando i passeggeri
furono 540.568. Sensibile l'aumento del traffico aeromobili, 10.550
movimenti nel 2000, cresciuto del 38,4% rispetto al '99 (7.618
movimenti) e del 10% rispetto al '98 (9.589 movimenti).




                                      20
21
3.2.2 Considerazioni finali


         L’ultimo istogramma è importante per capire che tipo di utenti
 arrivano a Brindisi. Si vede, infatti, che ci sono un picco nei mesi estivi,
 perciò, considerata anche la vocazione del territorio, si tratterà
 sicuramente di vacanzieri e turisti. Questo spiega anche il motivo per cui
 arrivano 600 charter in quello stesso periodo, di cui 300 solo dalla
 Germania.
         Tutti questi utenti avranno sicuramente la destinazione finale in
 provincia di Brindisi o di Lecce.
         Analizzando i collegamenti di linea che svolge quest’aeroporto si
 vede che si tratta di voli nazionali con centri di livello superiore (HUB) .
         Da ciò risulta che l’aeroporto di Brindisi, se volessimo inserirlo in
 una delle categorie impostate dal PGT, svolge un ruolo anomalo, infatti è
 un aeroporto internazionale (2°categoria) per quanto riguarda il traffico
 charter, ma risulta regionale (4°categoria) se si pensa al traffico di linea.


         Voli del Giorno                                        ( FONTE SEAP)

   Partenza           Arrivo         Vettore     Volo    OraP. OraA.   Frequenza
    Brindisi       Milano Linate     Air One    AP07561 20:05 21:40 1,2,3,4,5,6,7
     Roma             Brindisi       Alitalia   AZ1617   08:45 09:55 1,2,3,4,5,6,7
Milano Malpensa       Brindisi       Alitalia   AZ1641   09:45 11:30 1,2,3,4,5,6,7
     Roma             Brindisi       Alitalia   AZ1619   12:50 14:00 1,2,3,4,5,6,7
     Roma             Brindisi       Alitalia   AZ1621   14:55 16:05   1,2,3,4,5,6
     Roma             Brindisi       Alitalia   AZ1623   17:30 18:40 1,2,3,4,5,6,7
     Roma             Brindisi       Alitalia   AZ1625   21:25 22:35 1,2,3,4,5,6,7
     Roma             Brindisi       Air One    AP7552   18:10 19:20 1,2,3,4,5,6,7
Milano Malpensa       Brindisi       Alitalia   AZ1645   21:50 23:35 1,2,3,4,5,6,7
 Milano Linate        Brindisi       Air One AP07560     07:55 09:30 1,2,3,4,5,6,7
    Brindisi           Roma          Air One    AP7553   10:15 11:25 1,2,3,4,5,6,7
    Brindisi           Roma          Alitalia   AZ1618   06:45 08:00 1,2,3,4,5,6,7
    Brindisi      Milano Malpensa    Alitalia   AZ1642   06:35 07:35 1,2,3,4,5,6,7
    Brindisi           Roma          Alitalia   AZ1620   10:45 12:00 1,2,3,4,5,6,7
    Brindisi      Milano Malpensa    Alitalia   AZ1644   12:10 14:00 1,2,3,4,5,6,7
    Brindisi           Roma          Alitalia   AZ1622   14:40 15:55 1,2,3,4,5,6,7
    Brindisi           Roma          Alitalia   AZ1624   16:45 18:00   1,2,3,4,5,6
    Brindisi           Roma          Alitalia   AZ1626   19:20 20:35 1,2,3,4,5,6,7



                                       22
3.3 Valutazioni sul collegamento: Lecce città-Brindisi aeroporto




       Il trasferimento dallo scalo di Brindisi a Lecce può essere
effettuato percorrendo la S.S.613 (tipo B, strada extraurbana principale,
con doppia carreggiata) con mezzo proprio o noleggiato, oppure con le
Autolinee Regionali. E’ possibile, inoltre, usare la ferrovia tramite i
numerosi treni FS, previo trasferimento alla stazione di Brindisi distante
dall’aeroporto km.6.
       L’unico collegamento diretto che hanno gli utenti, quindi, è
quello delle Autolinee Regionali, ma anche questo ha delle deficienze;
infatti andando a confrontare gli orari di arrivo e partenza dei voli con

                                   23
quelli degli autobus si nota che non sono ben integrati, o addirittura
mancano i collegamenti per alcuni voli. Se, inoltre, la destinazione non è
Lecce città, ma un paese della provincia                i tempi non di viaggio si
allungano, perché si prospetta un altro cambio di mezzo con le relative
attese.
          Da queste considerazioni si evidenzia un’inadeguata accessibilità
del territorio leccese, in quanto nell’epoca dell’alta velocità viene a
mancare l’utilità della stessa quando si vuole raggiungere il cosiddetto
tacco d’Italia.      Da qui le conseguenze in termini di sviluppo di un
territorio di elevate potenzialità, ma in crisi di ossigeno per la mancanza
di infrastrutture.


           AUTOLINEA REGIONALE LECCE - BRINDISI AEROPORTO
               Fermate                S1         S3      S5          S7         S9     S11
 LECCE - V.le XXV Luglio             05.25      09.25   11.00    13.20         15.25   18.00
 LECCE - Via Cavallotti              05.30      09.30   11.05    13.25         15.30   18.05
 LECCE - Bar Commercio               05.35      09.35   11.10    13.30         15.35   18.10
 BRINDISI - Aeroporto                06.05      10.10   11.45    14.05         16.10   18.45


                  Fermate                        S2     S4      S6        S8     S10    S12
 BRINDISI – Aeroporto                           06.10 10.25 12.00 14.50 16.35 19.15
 LECCE - Hotel Tiziano                          06.40 10.55 12.30 15.20 17.05 19.45
 LECCE - V. Cavallotti (ang. Via Battisti)      06.45 11.00 12.35 15.25 17.10 19.50
 LECCE - Via Cavallotti                         06.50 11.05 12.40 15.30 17.15 19.55
 LECCE - Bar Commercio                          06.55 11.10 12.45 15.35 17.20 20.00


          3.4 Ipotesi di fattibilità avanzata dalla Provincia di Lecce


          La Provincia di Lecce in questi anni ha operato fortemente a
favore della organizzazione di un sistema intermodale dei trasporti,
attualmente in via di potenziamento sul territorio salentino grazie alla
realizzazione dell’interporto di Lecce-Surbo, al rilancio dei porti di
Otranto e Gallipoli e alla ristrutturazione della rete ferroviaria. Tutto ciò
richiede, inoltre, la necessaria integrazione col trasporto aereo.
          Una delibera del Consiglio provinciale del 29/10/1987 stabiliva di
chiedere ai Ministeri dei Trasporti e della Difesa la concessione
dell’agibilità dell’Aeroporto di Galatina per un servizio di voli charter.


                                           24
Lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare nello stesso anno ha
rassegnato la disponibilità a studiare forme di utilizzo dell’aeroporto per
uso civile. Considerato il notevole traffico militare, al fine di valutare
l’idoneità della struttura alla ricezione del traffico civile e la
compatibilità con l’attività esistente, tale disponibilità veniva subordinata
a uno studio di previsione del traffico dei veicoli, gli orari e la frequenza
giornaliera, nonché dei mezzi e dei servizi da dedicare alle operazioni di
assistenza.
       La possibilità di utilizzo parziale e temporaneo dell'aeroporto di
Galatina per finalità turistiche è stata individuata, da uno studio sul
turismo prodotto dalla Provincia di Lecce, sulla base delle risultanze di
un'indagine mirata, effettuata presso un centinaio di tour operators che ha
evidenziato le potenzialità delle attrattive turistiche salentine.
       La stessa indagine aveva evidenziato, inoltre, l'handicap della
perifericità salentina, che potrà migliorare le performance competitive
con l'apertura al traffico civile dell'aeroporto di Galatina.
       Il Salento rivendica il miglioramento dell'offerta di attrattiva
turistica specie nella stagione estiva. Lo scalo di Brindisi - Casale non è
in grado di rendere completa l'offerta per raggiungere le località balneari
salentine e per i tour operators risulta difficile costituire un idoneo
pacchetto con la formula charter; occorre tener presente, a titolo di
esempio che lo standard di un tour operator come “Tuip” richiede che dal
momento dell'atterraggio al raggiungimento della destinazione della
vacanza non si superino le due ore di tempo. Dopo un volo di una o due
ore i turisti dovrebbero infatti sobbarcarsi lo stress di uno spostamento su
pullman di analoga o superiore durata. Questo stato di disagio non
poteva continuare a penalizzare il Salento e la vicenda è stata portata sui
tavoli del Governo perché venisse affrontata in maniera adeguata.
       L’idea di realizzare uno scalo aereo a Galatina può destare
qualche preoccupazione riguardo la concorrenza nei riguardi degli altri
scali esistenti. Premesso che il bacino di utenza della provincia di Lecce
attualmente è assorbito esclusivamente dall’aeroporto di Brindisi, questo
è l’unico ad aver ragione di preoccuparsi. Tale apprensione è lecita se si
pensasse di istituire a Galatina dei collegamenti con Roma e Milano, ma


                                      25
un primo approccio che si intende dare è l’esclusivo utilizzo turistico
dell’aeroporto.
       Un possibile disegno per l’uso dovrebbe prevedere in particolare
lo sviluppo del traffico charter outgoing e incoming nazionale,
internazionale e dei tour operators, ad uso del turismo stagionale e di
quello culturale, di cui quest’ultimo dovrebbe garantire lo sfruttamento
dello scalo durante tutto l’anno. E’ evidente che una strategia di questo
tipo si rifletta sul profilo del gestore, che avrà il compito principale di
sviluppare il traffico dello scalo con opportune convenzioni con i tour
operators (marketing aeroportuale), con accordi con società di gestione e
compagnie aeree. In questo modo l’aeroporto di Galatina potrebbe
assumere una propria fisionomia, specializzandosi nel traffico charter ed
executive.


             ACCESSIBILITA’ DEI PRINCIPALI CENTRI (ns. elaborazione)
                                 Accessibilità           (distanza in km)

             Lecce-Surbo         Casello Autostradale                192
                                 Stazione Ferroviaria                  5
                                 Aeroporto Brindisi                   85
                                 Aeroporto di Galatina                21

             Maglie-Melpignano Casello Autostradale                  185
                               Stazione Ferroviaria                    3
                               Aeroporto Brindisi                     75
                               Aeroporto di Galatina                  10
             Galatina-Soleto     Casello Autostradale                177
                                 Stazione Ferroviaria                  2
                                 Aeroporto Brindisi                   66
                                 Aeroporto di Galatina                 5
             Nardò-Galatone      Casello Autostradale                177
                                 Stazione Ferroviaria                  2
                                 Aeroporto Brindisi                   65
                                 Aeroporto di Galatina                 7
             Gallipoli           Casello Autostradale                192
                                 Stazione Ferroviaria                  5
                                 Aeroporto Brindisi                   85
                                 Aeroporto di Galatina                23
             Casarano            Casello Autostradale                148
                                 Stazione Ferroviaria                  3
                                 Aeroporto Brindisi                   83
                                 Aeroporto di Galatina                19
             Tricase-Specchia-   Casello Autostradale                207
             Miggiano            Stazione Ferroviaria                  3
                                 Aeroporto Brindisi                   90
                                 Aeroporto di Galatina                30
             Otranto             Casello Autostradale                192
                                 Stazione Ferroviaria                  3
                                 Aeroporto Brindisi                   91
                                 Aeroporto di Galatina                32


                                          26
3.5 Indagine attraverso i tour operators


        Il sistema dei trasporti influenza la domanda turistica con
riferimento alla scelta della destinazione, determinando il grado di
accessibilità di un area (in termini di tempi e costi) e, a parità di offerta,
orienta la domanda a privilegiare le zone vacanziere con il minor costo di
accessibilità.
        La facilità di raggiungimento di una destinazione turistica è
spesso orientata dai tour operators internazionali che, conoscendo i
bisogni dei clienti e le situazioni dei trasporti, confezionano pacchetti
viaggio-soggiorno più opportuni.
        E’ da segnalare, per sottolineare l’importanza dell’accessibilità, la
politica di gestione del tour operators Tuip che esclude l’organizzazione
di pacchetti che prevedano un trasferimento dopo lo scalo all’aeroporto
di durata superiore alle due ore.
        Sulla base di un indagine svolta su un campione di 102 tour
operators suddivisi per le seguenti nazionalità: 24,49% Italia, 16,33%
Germania, 12,24% Gran Bretagna, 11,22% Olanda, 8,16% Giappone,
7,14% Francia, 5,10% Belgio, 4,8% Australia, 2,4% Canada, 7,16% altri
paesi, emerge che la città di Lecce e il Salento è sicuramente un’area
conosciuta per il 64,79% dei tour operators, in particolare da quelli
statunitensi, tedeschi, francesi, olandesi. Qualche perplessità la suscita il
35,21% degli intervistati che dichiara apertamente di non conoscere la
provincia.
        Altri dati sorprendenti sono quello relativo alla conoscenza delle
risorse turistiche dell’area con il 62,86% di operatori che ha risposto
negativamente e la bassa percentuale di coloro che intervengono con i
propri programmi (26,76%).
        A questo punto è interessante notare come facendo un parallelo
con l’indagine motivazionale turistica nell’estate 1997 emerga che
rapportando a 100 tutti gli arrivi, 32 scelga la tipologia “mare”, 14 “arte”,
2 “termale”.


                                     27
Questi dati evidenziano le potenzialità di sviluppo turistico del
Salento e le strategie da definire per attirare l’attenzione dei soggetti che
condizionano i flussi.




                                     28
CAP.4 ANALISI DELLA DOMANDA

       4.1 Generalità sul metodo di studio

       La scelta ottimale nella progettazione di un sistema di trasporti
deriva da un accurato studio della potenziale domanda e di una possibile
offerta, come compromesso fra la soluzione di max efficienza e quella
che materializza la max utilità.
        La complessa problematica per l’individuazione della soluzione
ottimale può essere facilitata da un approccio logico dato dal Modello
generalizzato dei trasporti, che ci guida nell’inquadramento del
problema, affrontando lo studio in maniera più oggettiva possibile, anche
se l’esperienza del progettista svolge un ruolo di primo piano. Vediamo,
infatti, la stima di una domanda che non si può rilevare in modo diretto,
prevede l’applicazione di un modello matematico che ha bisogno
d’indagini mirate e di eventuali elaborazioni per la sua calibrazione,
quindi essenzialmente di scelte soggettive del progettista.
        Lo studio è affrontato mettendo in relazione le caratteristiche del
sistema socio-economico del territorio e quelle del servizio di trasporto
necessario per soddisfare la domanda, in pratica prefissato lo scopo, che
sia di progettazione o di organizzazione, analizzate le componenti di
base, che scaturiscono dal sistema socio-economico, individuato il settore
di intervento, spaziale o strutturale, siamo in possesso dei dati per la
soluzione del nostro problema.
        La principale difficoltà che s’incontra è quella di limitare il
numero delle variabili indipendenti in modo da raggiungere una
formulazione trattabile del problema, per la comprensione del fenomeno
della domanda di trasporto e la progettazione del sistema di trasporto
adeguato, a tale fine si può arrivare se si ipotizza un modo per aggregare
le singole caratteristiche e considerare dei valori medi indicativi, da ciò
dipende molto l’affidabilità del risultato.
        Infine è da tener presente che lo studio della domanda non deve
limitarsi al solo momento di generazione, ma deve anche considerare i
meccanismi con cui si evolve tramite le interrelazioni con l’offerta. Si
suppone, infatti, che il bisogno di spostarsi può in generale derivare dalla
necessità di svolgere delle mansioni in luoghi differenti, ma solo

                                     29
nell’eventualità che ciò sia possibile, vale a dire nel caso in cui è
garantita l’accessibilità al sistema, altrimenti viene a mancare lo stimolo.
Con ciò intendo evidenziare quanto sia importante e delicato l’atto di
inserire in un ambiente con determinati equilibri socio-economici un
piano per i trasporti, poiché questo influenza in maniera determinante le
abitudini e le attitudini stesse della realtà socio-economica presente,
perciò è di fondamentale importanza fare uno studio, nei limiti del
possibile, accurato, data la responsabilità che si ha al momento della
scelta.


          4.2 La domanda di trasporto aereo


          L’insieme di movimenti di persone o cose in un certo ambito
territoriale è definito mobilità, la quale descrive sotto l’aspetto
quantitativo e qualitativo la domanda di trasporto, fornisce i dati
necessari per la progettazione dei sistemi di trasporto delle necessarie
dimensioni e che svolgano il servizio nel modo richiesto. La collocazione
territoriale e le caratteristiche fisiche della struttura aeroportuale derivano
dall’analisi dell’ambiente come spazio fisico, mentre considerandolo
come spazio di relazione, elaborando in particolare le caratteristiche
socio-economiche, si può definire il bacino di utenza. Attraverso ulteriori
indagini si può risalire alla potenziale domanda, ossia l’entità di traffico,
che è espressa nelle seguenti unità di misura:
          -volume passeggeri: numero di passeggeri trasportati in un dato
periodo
          -numero di voli effettuati: numero di aerei arrivati e partiti
          -numero di passeggeri per chilometro: tiene conto sia del numero
passeggeri sia della lunghezza del viaggio; risulta la più indicativa in una
rete di trasporto aereo
           Per arrivare a queste entità di traffico bisogna inserire nel
modello utilizzato tutti gli attributi che influenzano maggiormente la
domanda di trasporto aereo, vale a dire: reddito pro capite, costo del
trasporto, accessibilità, abitudini sociali, ricettività, da cui derivano tempi
e modi per effettuare il servizio.


                                        30
Una volta fissato lo scopo si suddivide la domanda secondo
quattro parametri che rispondono alle domande:
       -perché?: vale a esporre il motivo del viaggio (affari e non affari)
       -quando?: cioè la distribuzione della domanda per periodo (utile
per il dimensionamento)
       -dove?: cioè una suddivisione per origine e destinazione
       -come?: cioè la diversificazione per lunghezza di tratta, giacché il
trasporto aereo fino a 700-1000 Km è in competizione con gli altri mezzi
di trasporto
         Continuando su questa strada, tenendo sempre ben fisso lo
scopo, si fa in modo di specializzare sempre più i risultati, perché
diventino più attendibili per l’applicazione specifica che vogliamo farne.
       La caratteristica peculiare del trasporto aereo è quella di essere un
trasporto di qualità (cioè breve e comodo), quindi questo sistema si
afferma maggiormente nelle zone dove si ha un’adeguata crescita
economica, quindi un sistema produttivo avanzato nel settore dei servizi
e in quello dei prodotti.
       Per analizzare correttamente la potenziale domanda di trasporto
aereo del territorio salentino, che potrebbe essere assorbita da un
eventuale scalo civile nell’aeroporto di Galatina, occorre individuare le
possibili cause che lo generano e prevedere i possibili sviluppi. I primi
dati che possono interessare sono quelli che riguardano la condizione di
vita, società, economia, ambiente e territorio.


       4.3 Caratteristiche socio-economiche


       La superficie territoriale della provincia è di 2.759,4 kmq con una
popolazione di 876.000 abitanti.
       Quasi il 70% del territorio è occupato da terreni appartenenti ad
aziende agricole e comprende, quindi, le superfici destinate alle
coltivazioni (erbacee e legnose), ai boschi, le aree non utilizzate, nonché
quelle occupate da parchi e giardini ornamentali, purché situati entro il
perimetro dei terreni aziendali.In particolare le coltivazioni permanenti
(vite, olivo, agrumi, fruttiferi, ecc. ) e le coltivazioni erbacee (cereali,


                                     31
leguminose, coltivazioni orticole, tabacco, ecc.) sono quelle che, a livello
provinciale, investono le superfici maggiori. Le prime occupano, infatti,
oltre il 36% del territorio, mentre per la coltivazione di seminativi viene
utilizzato poco più del 25% del totale provinciale. La superficie non
appartenente ad aziende agricole (costituita principalmente da fabbricati,
strade, terreni sterili, acque, ecc.) riguarda oltre il 31% del territorio della
provincia.
       Secondo l'ultimo censimento intermedio dell'industria e dei
servizi (anno 1996), le imprese della provincia di Lecce impiegano nel
complesso quasi 102.000 addetti, di cui gran parte nell'industria (48%) e
in esercizi commerciali, alberghi e ristoranti (33%), e per il restante 19%
nella produzione di altri servizi. Il maggior numero di addetti e' registrato
dalle imprese del settore manifatturiero, sia in termini assoluti (34.668),
che come media aziendale (5,3). Seguono le attività legate al commercio
e alla riparazione di auto, moto e beni personali, che impiegano quasi
30.000 persone nonostante una media di occupati per impresa
decisamente ridotta (1,7). Tra i restanti settori gli unici a superare i
10.000 addetti sono le costruzioni (13.457) e le attività immobiliari,
noleggio ed informatica (10.407). La maggiore dimensione media
aziendale riguarda, come si e' detto, le imprese che operano nel settore
manifatturiero. Seguono le aziende di intermediazione monetaria e
finanziaria (in media 5,2 addetti per impresa) e quelle che si occupano
dell'estrazione di minerali (4,3). Nei restanti settori il numero medio di
addetti per impresa non raggiunge le 3 unita', rivelando la diffusa
presenza nel territorio leccese di aziende di piccole e piccolissime
dimensioni.
       Il settore, che riguarda da vicino il settore turistico, vale a dire
alberghi e ristoranti, conta 1997 attività con 4190 addetti nel 1996 (fonte
ISTAT).
        Il reddito pro capite, che si aggira attorno ai 18milioni annui, non
può garantire un bacino di utenza locale per quanto riguarda il servizio di
trasporto aereo, che è il oneroso dei servizi, specialmente nei modi che
sarà possibile improntare nell’aeroporto di Galatina.



                                      32
4.4 Territori turisticamente rilevanti




        La provincia salentina costituisce nella sua globalità un polo di
attrazione rispetto al crescente interesse dei turisti nei confronti del
patrimonio culturale complessivo in un area di villeggiatura. Il Salento,
infatti, si inserisce a pieno titolo fra le località di grande interesse
turistico per le sue bellezze naturali (in particolare le aree costiere), le
caratteristiche architettoniche delle sue città (Magna Grecia, influenze
arabe e bizantine, il Barocco, ecc.) ed il patrimonio storico-culturale
(folklore).
        La Legge Regionale n.23 del 1996 individua nella provincia di
Lecce i territori turisticamente rilevanti “al fine di garantire l’omogeneità
della   promozione     di   sviluppo    turistico   e   attuare   un’aderente
razionalizzazione della spesa”. Il provvedimento riguarda in tutto 23
comuni (Castrignano del Capo, Castro, Copertino, Corsano, Gagliano del
Capo, Gallipoli, Giuggianello, Lecce, Maglie, Melendugno, Morciano di
Leuca, Nardò, Otranto, Parabita, Poggiardo, Porto Cesareo, Salve, Santa
Cesarea Terme, Surbo, Taviano, Tricase, Ugento, Vernole), cui
corrisponde una superficie complessiva di 1168 ha, pari al 42% della
superficie provinciale.




                                       33
34
4.5 Offerta ricettiva attuale


       Gli esercizi ricettivi della provincia di Lecce offrono nel
complesso oltre 41 mila posti letto, la maggior parte dei quali (46%)
messa a disposizione dai 22 campeggi e villaggi turistici presenti nella
provincia, per una media di 873 letti per esercizio. Un’altra quota
considerevole (32%) è offerta dai 156 alberghi, che in media mettono a
disposizione 85 posti letto. Fa seguito il 17 per cento dei posti letto
fornito dai 51 alloggi privati affittati dalle imprese iscritte al Registro
degli Esercenti il Commercio (REC), anche se la media appare alquanto
consistente, 140 posti per struttura ricettiva. Più contenuta (4%) è la
consistenza dei posti letto disponibili nei 32 alloggi agro turistici.




   Fonte: Istat, 1998


       La tipologia ricettiva è divisa secondo la qualità del servizio in
questo modo:
                                               esercizi     letti
                        cinque stelle             1         127
                        qurattro stelle           20        2276
                        tre stelle                77        6294
             ALBERGHI
                        due stelle                34        776
                        una stella                17        448
                        res. Tur. Alb.            13        1031
                        app.R.E.C.                61        7772
                        campeggi e vill.          22       20469
           EXTRALBERGHI
                        all. agrotur.             47        512
                        altre strutt.             3         246
                        all. no R.E.C.            13        108
                   TOTALE                        308       40059

          Fonte: A.P.T. Lecce
                                       35
Consistenza degli esercizi ricettivi - Anno 1998
Strutture ricettive                                                                 Prov.Lecce            Puglia

                                                             Numero                            156
                                                                                                                 636

                                                             Letti                         13.230
                                                                                                            49.030
Alberghi
                                                             Camere                         5.927
                                                                                                            24.350

                                                             Bagni                          5.723
                                                                                                            23.464

                                                             Numero                              22
                                                                                                                 201
                               Campeggi e Vill.
                                                             Letti                         19.215
                              turistici                                                                   111.391
                                                             Superficie
                                                                                      1.352.799
                                                            (mq)                                        7.736.687

                                                             Numero                              51
                              Alloggi iscritti al                                                                208
                              REC*
                                                             Letti                          7.129
                                                                                                              8.809

                                                             Numero                              32
                                                                                                                 125
                              Alloggi Agro Tur.
Esercizi                                                     Letti                          1.618
                                                                                                              2.919
complementari
                              Ostelli per                   Numero                                  -               1
                              Giov.                         Letti                                   -             70
                                                            Numero                                 3                3
                              Case per Ferie
                                                            Letti                              246
                                                                                                                 246
                                                            Numero                                  -               7
                              Altri esercizi
                                                            Letti                                   -
                                                                                                                 266

                                                             Numero                            108
                               Totale esercizi                                                                   545
                              complementari
                                                             Letti                         28.208
                                                                                                          123.701
                                                             Numero                                6             103
 Alloggi privati non iscritti al REC
                                                             Letti                               54              504

*Il dato riguarda gli Alloggi privati dati in affitto da imprese iscritte al registro degli esercenti il commercio (R.E.C)
Fonte: Istat




                                                     36
4.6 Turismo nella provincia di Lecce


            Recenti dati dell’Azienda di Promozione Turistica (A.P.T.)
mostrano gli arrivi registrati in provincia di Lecce negli ultimi anni.


                  Grafico arrivi               (FONTE A.P.T.)


 450000




 400000




 350000




 300000




 250000




 200000




 150000
          1980


                  1981


                         1982


                                1983


                                       1984


                                              1985


                                                     1986


                                                            1987


                                                                   1988


                                                                           1989


                                                                                  1990


                                                                                         1991


                                                                                                1992


                                                                                                       1993


                                                                                                              1994


                                                                                                                     1995


                                                                                                                            1996


                                                                                                                                   1997


                                                                                                                                          1998


                                                                                                                                                 1999


                                                                                                                                                        2000
                 Il dato che emerge è che l’andamento denota una effettiva
crescita dei flussi turistici, con flessioni e aumenti legati soprattutto alle
vicende che hanno coinvolto la zona.
            Le tensioni che si sono avute nei vicini paesi balcanici e gli
sbarchi dei profughi negli anni compresi fra il 1996 e il 1997, non ha
giovato all’economia del turismo nel Salento nell’ultimo quinquennio.
            E’ interessante analizzare l’evoluzione e la composizione degli
arrivi negli ultimi sei anni, escludendo il 2000 che ha caratteristiche
eccezionali.
            In media la presenza turistica è per l’87% italiana, proveniente
dalle regioni centro-settentrionali, soprattutto dalle grandi città, mentre
per quella straniera i principali comparti di provenienza sono Germania,
Francia e Svizzera.



                                                                          37
Tabella e grafico arrivi    (FONTE A.P.T.)


      400000
      350000
      300000
      250000                                                                       italiani
      200000
      150000                                                                       stranieri
      100000
       50000
                                                                                   totale
           0
                   1994    1995         1996         1997   1998     1999
   italiani       290869 272700 285799 264685 303913 307803
   stranieri 31304 32320 35006 34324 42930 45019
   totale 322173 305020 320805 299009 346843 352822


    Tabella e grafico presenze (FONTE A.P.T.)
      2400000
      2100000
      1800000
      1500000
      1200000
       900000
       600000                                                                           italiani
       300000
              0
                                                                                        stranieri
                   1994       1995          1996        1997       1998     1999        totale
   italiani       1785965 1740431 1758628 1683839 1956959 1847122
   stranieri 214047 187167 214183 218270 239098 302476
   totale    2000012 1927598 1972811 1902109 2196057 2149598



        Le motivazioni che determinano la scelta della vacanza nel
Salento sono dovute alla posizione geografica di questo territorio che si
estende nel mare, quindi presenta un’ottima vocazione balneare, ma oltre
questa sono presenti interessanti attrazioni di carattere storico-artistico,
archeologico, folkloristico e curativo termale. La stagione estiva è quella
che presenta il maggior flusso con punte max nei mesi di luglio e agosto,
questo dato è di fondamentale importanza per la fattibilità dello scalo
aereo a Galatina. Non si può pensare, infatti, di ipotizzare un
investimento della portata quale può essere un aeroporto, per sfruttarlo
solo nella stagione estiva, considerato anche che le strutture ricettive
adatte al tipo di utenti che si muovono con l’aereo forniscono solo 13.000
posti letto. L’obbiettivo potrebbe essere quello di destagionalizzare


                                                38
l’offerta turistica, in modo da poter garantire un quota di traffico di base
per tutti i mesi dell’anno.


     Tabella e grafico arrivi per mese nel 1996 (FONTE ENTE PROVINCIALE PER IL TURSMO)

    100000

      90000

      80000

      70000

      60000

      50000

      40000

      30000

      20000

      10000

             0
                  G      F      M      A      M      G      L      A      S      O       N     D
  italiani       8573   8155   9540 12127 15478 31914 53937 88140 25548 13747 9942            8698
  stranieri      624    602    1048   1958   3819   4651   5899   5950   5857   2718   1040   840
  totale         9197   8575 10588 14085 19297 36565 59836 94090 31405 16465 10982 9538




             4.7 Ricerca del bacino di utenza attuale


             Lo studio delle condizioni socio-economiche ha messo in
evidenza che, almeno per il momento, l’uso dello scalo è riservato al
turismo, in quanto non sono presenti nel territorio grosse industrie che
potrebbero creare una mobilità per lavoro, né la popolazione percepisce
un reddito tale da avere una domanda di trasporto aereo considerando i
costi legati a questo tipo di sistema.
             È utile quindi farsi un’idea della provenienza degli utenti, da cui
si può risalire, tramite elaborazioni, al mezzo usato per raggiungere la
destinazione da ciascuna provenienza.
             Tali elaborazioni sono necessarie in quanto non sono mai stati
rilevati dei dati che ci indicano il mezzo di trasporto utilizzato dai turisti
che raggiungono il Salento per paese di provenienza, ciò è indispensabile
per poter capire l’effetto della realizzazione di uno scalo a Galatina.




                                               39
Tabella: Arrivi e presenze nella totalità degli esercizi per
         nazionalità. Anno 1996

Lecce 1996
stranieri                                 arrivi       presenze          P.M.
Austria                                    1 206          8.976          7,4
Belgio                                       625          3.901          6,2
Danimarca                                     98            327          3,3
Finlandia                                     43            183          4,4
Francia                                     2527          10864          4.3
Germania                                  14.058        108.724          7,7
Greca                                        827          1.834          2,2
Irlanda                                       70            223          3,2
Jugoslavia                                   322            932          2,9
Lussemburgo                                   41            165          4,0
Norvegia                                      66            293          4,4
Paesi Bassi                                  638           2895          4,5
Portogallo                                    74            340          4,6
Regno Unito                                1.564          7.680          4,9
Spagna                                       283          1.114          3,9
Svezia                                       439          2.441          5,5
Svizzera                                   4.188         23.182          5,5
Turchia                                      153            280          4,8
Unione sovietica                           2.684         22.482          8,4
Altri paesi europei                        2.305          6.384          2,8
Canada                                       112            289          2,8
Stati Uniti                                1.074          4.162          3,9
Messico                                       18             57          3,2
Venezuela                                      7             26          3,7
Brasile                                      143            652          4,6
Argentina                                     60            232          3,9
Altri paesi Amer. latina                     112            976          8,7
Giappone                                     370          1.830          4,9
Australia                                    134            344          2,6
Israele                                       70            418          1,7
Egitto                                        23             67          2,9
Medio OrIente                                 72            265          3,7
Sud Africa                                    18             34          1,9
Altri paesi extra-europei                    582          1.937          3,3
Totale stranieri                          35.006        214.183          6,1
Totale italiani                          285.799      1.758.628          6,2
Totale generale                          320.805      1.972.811          6,1



       Il mezzo di trasporto utilizzato per raggiungere il Salento,
secondo un’indagine svolta a campione da Euroconsulting Financing 
Engineering s.r.l,. è quasi esclusivamente l’auto propria, sono comunque
significative le percentuali di coloro che utilizzano il trasporto ferroviario
aereo e marittimo. In particolare è interessante notare quanto incida
l’aereo nell’arrivo dei turisti nel territorio provinciale, se si tengono
presenti le carenze infrastrutturali, arrivano,infatti, con tale mezzo circa
13153 turisti.




                                        40
Tabella:    Mezzo di trasporto utilizzato     (FONTE E.F. E.)
                                                            Val.%
                      Auto propria                     80,00
                      Camper                            7,60
                      Treno                             5,10
                      Aereo                             4,10
                      Moto                              1,50
                      Pullman                           1,00
                      Nave                              0,30
                      Furgone (tenda)                   0,20
                      Barca                             0,20
                                   t                            1
                           otale                       00



        A questo punto per poter elaborare questi dati faccio delle
aggregazioni, cioè suddivido gli arrivi a secondo se la provenienza è:
- lontana: intercontinentale
- medio-lontana: Nord Europa (Benelux, Danimarca, Svezia, Norvegia,
Irlanda, Regno Unito, Finlandia, Portogallo,Spagna, Turchia)
- vicina (nord Italia, Germania, Svizzera, Francia, Jugoslavia, Austria,
Grecia).
        Un’altra suddivisione che bisogna tener presente è quella che
raggruppa i turisti stanziali e itineranti, per fare ciò si osserva la
permanenza media in giorni e si fa un ripartizione in bassa e alta,
ponendo come limite il valore di permanenza media pari a 3,5 giorni. Si
può ipotizzare questo in base ad un semplice ragionamento basato
sull’analisi dei costi e le abitudini di un turista medio, a seconda del
tempo che intende fermarsi in un certo luogo preferisce usare il mezzo
che più rende max l’utilità, quindi se la permanenza è lunga potrà usare
un mezzo più lento (soprattutto trasporto su gomma), al contrario se
pensa di fermarsi pochi giorni. Un discorso particolare si fa per i turisti
intercontinentali che sono obbligati a prendere l’aereo per venire in Italia,
ma atterreranno a Brindisi solo se la p.m. è alta, altrimenti si possono
considerare con buona sicurezza itineranti, cioè sono atterrati in altri
aeroporti italiani.
        Un organigramma servirà a far capire il modello che intendo
applicare :

                                        41
SUDDIVISIONE TURISTI


                                                          Turisti



                 Vicini                                    Medi                               Lontani
                                                                                         (intercontinentali)


   Itineranti              Stanziali        Itineranti               Stanziali    Itineranti             Stanziali


      aereo               altro mezzo          aereo                altro mezzo   altro mezzo             aereo
(arrivo a Brindisi)                      (arrivo a Brindisi)                                        (arrivo a Brindisi)


           Nella casella con scritto aereo intendo comprendere il numero di
turisti, che oggi atterrano nell’aeroporto di Brindisi, con destinazione la
provincia di Lecce.
           Inizio con gli stranieri, perché per l’italiani si hanno delle
condizioni un po’ diverse, di conseguenza altre valutazioni.


                                        TURISTI STRANIERI
         VICINI                                 MEDI               LONTANI
          23138                                 9083                 2795
  p.m. bassa p.m. alta                  p.m. bassa p.m. alta p.m. bassa p.m. alta
     1159      21979                       2626       6457      957        1838
      5%        95%                        28%        72%       34%        66%

           Si trova che il numero di turisti stranieri che arrivano
all’aeroporto di Brindisi che hanno destinazione il territorio leccese sono
in totale 5623.
           Per quanto riguarda i turisti italiani, i dati disponibili per quanto
riguarda la regione di provenienza, sono quelli ISTAT del 1998 che
forniscono il numero degli arrivi negli esercizi ricettivi della regione
Puglia.
           Considerando Nord – Italia le regioni del Piemonte, Valle
D’Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli, Liguria ed Emilia Romagna,




                                                      42
comprendendo inoltre la Sardegna, viene fuori che la loro somma risulta
il 35% del totale.


          Tab. Turisti italiani (Fonte ISTAT)
Regioni di                                  Regioni di
provenienza                                 provenienza
Piemonte                    65338           Lazio                173724
Valle D'Aosta                6595           Abruzzo               26190
Lombardia                   167642          Molise                 9742
Trentino Alto Adige         25984           Campania             119415
Veneto                      73697           Puglia               233750
Friuli                      19224           Basilicata            17856
Liguria                     24672           Calabria              47218
Emilia-Romagna              83528           Sicilia              101570
Toscana                     59265           Sardegna              12384
Umbria                      23581

                            34852                     Totale     584378
Marche


          A questo punto supponendo che la matrice di provenienza risulti
simile per le province della Puglia, il 35% dei turisti arrivati a Lecce nel
1996 risulta pari a 100568.
          Dalla prossima tabella si ricava la media percentuale di residenti
nel Nord – Italia che usano l’aereo per andare in vacanza, pari al 10%,
vale a dire che il 3,5% (35% x 10%) del totale di italiani che arrivano a
Lecce lo fanno in aereo.
          Questa percentuale bassa non deve stupire considerando che la
distanza media della città di provenienza si aggira in media ai 700 Km
(distanza che mette in concorrenza l’aereo con gli altri mezzi di
trasporto) e che la loro permanenza media è abbastanza alta (6,2 giorni),
quindi il loro numero è di 9484 persone.
          Tale numero per lo stato attuale è comunque un po’ esagerato,
perché il 10% deriva dalla media di tutti i viaggi degli italiani, di
conseguenza considera un’accessibilità media della zona simile a quelle
in cui è già presente un aeroporto.
          E’ possibile supporre quindi che gli utenti italiani che usano
l’aereo per arrivare a Lecce non superi le 8.000 unità.


                                      43
Il numero totale di utenti che viene fuori dall’elaborazione di
   questo modello risulta quindi un valore che non si discosta molto dal
   13153 trovato applicando il 4.1% dato dall’indagine campionaria


Tab. Viaggi di vacanza degli italiani per ripartizione geografica di residenza,
     per tipologia di vacanza e principale mezzo di trasporto utilizzato

          Tipologia della              Ripartizione geografica
          vacanza
          e mezzo di               Nord       Centro       Sud
          trasporto                Italia      Italia    Italia    Italia
          Vacanza 1-3
          notti
          Aereo                      720         313       833     1.867
          Treno                    2.319       1.103     1.294     4.716
          Auto                    14.462       7.065     6.363    27.890
          Altro mezzo              1.417         708     1.025     3.149
          Totale                  18.917       9.190     9.515    37.622
          Vacanza 4 o più
          notti
          Aereo                    3.298       1.270     1.451     6.019
          Treno                    1.978         697     1.199     3.875
          Auto                    15.676       5.737     5.319    26.731
          Altro mezzo              2.735       1.221       942     4.898
          Totale                  23.687       8.925     8.911    41.523
          Totale
          vacanze
          Aereo                    4.018       1.584     2.284     7.886
          Treno                    4.297       1.801     2.493     8.591
          Auto                    30.137      12.802    11.682    54.621
          Altro mezzo              4.152       1.929     1.966     8.047
          Totale                  42.604      18.115    18.426    79.145
                    (Dati in migliaia) Anno 1998 FONTE ISTAT




                                      44
4.8 Ricerca del bacino di utenza con lo scalo a Galatina


       Per impostare un discorso sul bacino di utenza con lo scalo a
Galatina è prioritario porsi una domanda: “A chi interessa risparmiare in
media un’ora per il trasferimento, nell’eventualità che sia realizzato lo
scalo a Galatina?”
       Si può fare una classifica che tenga conto della durata del viaggio
e del numero di presenze medio, cominciando con quelli più vicini che
hanno il numero di presenze medie basso.
        In questa sono sicuramente compresi i turisti che provengono
dalle nazioni vicine e medio - lontane (secondo l’aggregazione che è stata
fatta nel paragrafo precedente), cioè fino alla distanza temporale max di
67 ore, comprensiva dei tempi necessari per i trasferimenti da e per
l’aeroporto, le operazioni di check-in, imbarco, sbarco e volo.
       E’ trascurabile, invece, l’incentivo di utilità che può avere la
domanda intercontinentale, che considero rigida.
       In questa tabella, per i soli paesi stranieri europei, ho ipotizzato
che l’entità di utenti incentivata ad utilizzare l’aereo è proporzionale alla
maggiore utilità frutto di una funzione moltiplicativa, che mette in
relazione il tempo risparmiato e la permanenza media:


                t  t       p.m.  3,5 
       U2,3 =  VA VP
                            
                              p.m.         se p.m.  3,5.
                tVA                    

             t t       
       U1 =  VA VP
              t         
                                               se p.m.  3,5
              VA        


       In questo modo arrivo a questi risultati:
       - gruppi V1, M1: l’aumento del numero di utenti è proporzionale
al solo risparmio di tempo
       - gruppi V2, M2: l’entità di traffico incentivata a usare l’aereo è
proporzionale all’originale numero di utenti per il 75% della “var h %”
       -gruppi V3, M3: li ritengo incentivabili, considerando la
permanenza media che è alta, per il 50% della “var. h %”



                                       45
PAESE           p.m      turisti   tVA   tVP   var. U%   pot. Utenti
                 Grecia          2,2
              V1                           1159     5     4      20%        1391
                 Jugoslavia      2,9



    VICINI
                 Francia         4,3
              V2                           6715     6     5      13%         835
                 Svizzera        5,5
                 Germania        7,7
              V3                          15264     6     5       9%        1297
                 Austria         7,4
                 Turchia         1,8
                 AltriPaesi      2,8
              M1                           2626     7     6      14%        3002
                 Danimarca       3,3
                 Irlanda         3,2
                 Spagna          3,9
                 Lussemburgo      4
    MEDI




                 Finlandia       4,4
                 Norvegia        4,4
              M2                           3148     7     6      11%         338
                 Paesi Bassi     4,5
                 Portogallo      4,6
                 Regno unito     4,9
                 Svezia          5,5
                 Belgio          6,2
              M3                           3309     7     6       7%         231
                 U. Sovietica    8,4
                                       Totale                               7094

             In totale il numero di turisti europei che arriveranno in provincia
di Lecce, dopo che è stato realizzato lo scalo civile a Galatina, è stimato
in circa 7094 utenti, circa il 20% del totale stranieri. Questo valore si
allinea con la percentuale media dei turisti stranieri che raggiungono
l’Italia in aereo, che tramite una rivelazione degli organi della Polizia di
frontiera si attesta attorno al 18%.       A questi va aggiunta la domanda dei
turisti intercontinentali, che ho ipotizzato rigida, di 1838 utenti, e viene
un totale di 8932 utenti stranieri nel 1996.
             Per quanto riguarda l’utenza italiana si può supporre valida la
cifra trovata nel paragrafo precedente considerando l’uso medio
dell’aereo che fanno i turisti del Nord – Italia, cioè 10.000 nel 1996.
             Facendo la sommatoria degli utenti potenziali, che si sarebbero
potuti avere nel 1996 se ci fosse stato uno scalo a Galatina, si trova il
bacino di utenza con lo scalo a Galatina che è pari a 18.932 utenti, cioè
circa il 6,75% del totale dei turisti.
             Rapportando questa cifra al numero di arrivi del 1999 (ultimo
anno di disponibilità statistica), si trova che sarebbero stati 21120 arrivi
di cui 10.769 italiani e 10.351 stranieri.




                                          46
Tale numero è destinato ad aumentare se si guardano le politiche
della Regione e Provincia, che intendono migliorare di molto
l’accessibilità e la ricettività turistica.


        4.9 Altro metodo per la ricerca del bacino di utenza


        Il trasporto aereo è molto costoso per cui gli utenti hanno un
reddito alto, di conseguenza si può presumere che chi va a dormire in un
albergo cinque o quattro stelle ha la possibilità di pagare un biglietto
aereo. Con questo presupposto utilizzando i dati ISTAT che danno gli
arrivi per categorie di esercizio e nazionalità di provenienza ho trovato la
percentuale di turisti che vanno in alberghi di lusso, questo è anche un
indicatore del reddito pro capite della nazione di provenienza (si può
notare infatti che i turisti intercontinentali, che sono costretti a prendere
l’aereo, hanno in media una percentuale maggiore di clienti di hotel di
lusso, specialmente il Giappone).


             PAESI EUROPEI
      Paese             5 e 4 stelle      totale  % 5 e 4 arrivi Lecce   Aereo
      Finlandia           32.810          86.051   38%         43          16
      Svezia             104.286         277.170   38%        439         165
      Danimarca           54.081         173.939   31%         98          30
      Irlanda             31.394          85.452   37%         70          26
      Regno Unito        736.217        1.605.096 46%        1.564        717
      Paesi Bassi        157.871         492.453   32%        638         205
      Belgio             184.747         532.310   35%        625         217
      Lussemburgo         12.514          33.908   37%         41          15
      Germania          1.636.451       6.239.687 26%        14.058      3.687
      Francia            641.744        1.983.563 32%        2.527        818
      Austria            312.247        1.262.299 25%        1.206        298
      Spagna             363.173         790.752   46%        283         130
      Portogallo          75.442         137.697   55%         74          41
      Grecia             104.222         215.273   48%        827         400
      Norvegia            47.904         109.498   44%         66          29
      Svizzera           369.616        1.122.227 33%        4.188       1.379
      Jugoslavia          38.325         195.615   20%        322          58
      Turchia             39.584          83.338   47%        153          73
      Russia             104.447         331.872   31%       2.684        845
      Altri Paesi        142.846         582.802   25%       2.305        565
      Totale            5.235.607      16.341.002 31%        32.211      9.714




                                          47
PAESI EXTRAEUROPEI
     Paese          5 e 4 stelle   totale  % 5 e 4 arrivi Lecce Aereo
     Egitto           12.608       28.934   44%         23        10
     Sud Africa       15.133       38.270   40%         18         7
     USA            1.696.082 3.047.383     56%       1.074      598
     Canada          102.271      228.238   45%        112        50
     Mex              49.087      100.995   49%         18         9
     Venezuela        12.354       28.574   43%          7         3
     Brasile         153.083      390.489   39%        143        56
     Argentina       101.367      249.491   41%         60        24
     Altri Am. Lat.   77.515      201.542   38%        112        43
     Israele         113.067      234.047   48%         70        34
     Med. Oriente     66.642      128.910   52%         72        37
     Giappone       1.573.958 2.137.958     74%        370       272
     Australia       146.804      355.846   41%        134        55
     Altri Paesi     708.511     1.216.840  58%        582       339
     totale         4.828.482 8.387.517     58%       2.795     1.538


       Rapportando a questa percentuale il numero di turisti che arrivano
nella provincia di Lecce si arriva ad un numero di potenziali utenti di un
trasporto aereo.
       In totale arrivano a Lecce in aereo, secondo questo metodo, 11252
turisti stranieri.




                                   48
CAP.5 PREVISIONI DI SVILUPPO DELLA DOMANDA

       5.1 Master plan


       Lo spazio è il primo tema dominante nella progettazione della
funzionalità aeroportuale: le aree di pertinenza , i parcheggi, la
complessità degli elementi tecnici, problemi della sicurezza sono tutti
elementi che hanno importanti riflessi sul progetto e sulla architettura
dell’aeroporto, nel quale gli aspetti funzionali e gli elementi tecnologici
hanno quasi sempre prevaricato i caratteri tipologici degli spazi interni ed
esterni e il disegno architettonico degli edifici. In rari casi sono state
prese in considerazione le caratteristiche locali del territorio e della città.
In genere si è sviluppato uno stile “piatto” e banale che è stato esportato
da altri luoghi , con altre funzioni di scala urbana più complessa.
       La pianificazione aeroportuale è a lungo termine e comporta
ingenti investimenti, anche in termini di vincoli territoriali di lunga
durata, vi è, quindi, la necessità di disegnare in maniera adeguata questa
porta d’ingresso ad uno specifico territorio e di investire il denaro in
maniera più razionale e allo stesso tempo flessibile alle mutazioni . una
particolare e preliminare attenzione in tal senso va posta sul tema degli
ingombri aeroportuali e dei perimetri recintati che circoscrivono ampi
spazi aperti. Il rapporto con il paesaggio e con gli assetti insediativi fanno
emergere il tema dei “bordi” dell’aeroporto.
       Per questi motivi gli organismi internazionali competenti
ritengono che un aeroporto, fin dalla sua costruzione, debba dotarsi di un
Master Plan a lungo termine, l’unico strumento in grado di garantire la
razionalità delle scelte per la collocazione, nel tempo e nello spazio
disponibile, delle funzioni aeroportuali.
       Il Master Plan di un aeroporto può essere definito             come la
pianificazione di lungo periodo delle arre interessate dal progetto,
indipendentemente dalle loro dimensioni e dal tipo di traffico servito, con
l’obbiettivo di ricercare le soluzioni progettuali che siano in grado di
soddisfare la domanda di trasporto aereo, sulla base di criteri di
ottimizzazione delle risorse, compatibilmente con le esigenze socio-
economiche ed ambientali della comunità.

                                      49
5.2 Stima della domanda futura

         Dall’analisi della domanda per l’anno 1999 si è stimato che
sarebbero potuti arrivare in provincia di Lecce 21120 turisti in aereo.
         Per poter stimare la domanda nel prossimo futuro si deve tener
conto di due condizioni:
- la crescita turistica degli ultimi anni
- le prospettive di sviluppo dell’offerta ricettiva e dell’accessibilità.
         Dall’elaborazione dei dati dell’Azienda di Promozione Turistica si
rileva che tendenzialmente si ha una crescita, anche considerando i valori
anomali negativi dovuti alla situazione di tensione che si era creata nei
paesi balcani qualche anno fa.


              italiani   stranieri      totale   var.% ita. var.% stra. var.% tot
  1994       290869         31304       322173
  1995       272700         32320       305020    -0,06246 0,032456       -0,05324
  1996       285799         35006       320805    0,048034 0,083106 0,051751
  1997       264685         34324       299009    -0,07388    -0,01948    -0,06794
  1998       303913         42930       346843    0,148206 0,250728 0,159975
  1999       307803         45019       352822      0,0128 0,048661 0,017238
           var. media percentuale                  0,01454 0,079094 0,021556


         Se si ipotizza che il numero di utenti dell’aeroporto vari
parallelamente con la crescita turistica si può estrapolare una prima bozza
di tasso di crescita.
                                Tot.
  anno italiani stranieri
                               utenti
  1994 10252         8901      19153
  1995     9706      8427      18133
  1996 10209         8863      19072
  1997     9515      8261      17776
  1998 11037         9583      20620
  1999 11305         9815      21120


         Da questa tabella viene fuori che l’incremento             medio avuto
annualmente è pari a un tasso composto del 1.8%. Ciò è dovuto
esclusivamente a un fattore moda, visto che durante questi anni non ci



                                         50
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  • 1. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTA’ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Civile DISTART-Trasporti Corso di Teoria e Tecnica della Circolazione IPOTESI DI ATTIVAZIONE DI UN SERVIZIO DI TRASPORTO AEREO NELL’AEROPORTO DI GALATINA Tesi di Laurea di: GIANPIERO BRUNO STICCHI Relatore: Prof. Ing. GIANNINO PRAITONI Correlatore: Dott. Ing. ANGELO EFISIO SERRAU Anno Accademico 1999-2000
  • 2. DISTART LAMC Tesi di laurea svolta in parte presso il DISTART Laboratorio di Meccanica Computazionale (LAMC) Università di Bologna
  • 4. INDICE Premessa 3 Cap.1 IL SISTEMA DI TRASPORTO AEREO 5 1.1 L’evoluzione del trasporto aereo 1.2 Il trasporto aereo in Italia 1.3 Matrice dei movimenti nei vari scali e PGT Cap.2 PIANO OPERATIVO REGIONALE DEI TRASPORTI 10 2.1 Aspetti generali 2.2 Analisi dei bisogni specifici e delle potenzialità 2.3 Obiettivi per il trasporto aereo Cap.3 IPOTESI PER LA FATTIBILITA’ DELLO SCALO 16 3.1 Il sistema aeroportuale nella regione Puglia 3.2 Ruolo dell’aeroporto di Brindisi 3.3 Valutazioni sul collegamento Lecce città-Brindisi aeroporto 3.4 Ipotesi di fattibilità 3.5 Indagine attraverso i Tour operators Cap.4 ANALISI DELLA DOMANDA 27 4.1 Generalità sul metodo di studio 4.2 La domanda di trasporto aereo 4.3 Caratteristiche socio-economiche 4.4 Territori turisticamente rilevanti 4.5 Offerta ricettiva attuale 4.6 Turismo nella provincia di Lecce 4.7 Ricerca del bacino di utenza attuale 4.8 Ricerca del bacino di utenza con scalo a Galatina Cap.5 PREVISIONI DI SVILUPPO DELLA DOMANDA 47 5.1 Master plan 5.2 Stima della domanda futura 5.3 Prospettive di crescita dell’offerta turistica 5.4 Stima definitiva 5.5 Stima dei movimenti/anno 5.6 Previsioni traffico ora di punta Cap.6 AEROPORTO DI GALATINA 58 6.1 Analisi consistenza infrastrutture volo 3
  • 5. 6.2 Analisi primi interventi infrastrutture volo 6.3 Analisi del bisogno infrastrutture ad uso esclusivo civile 6.4 Dimensionamento piazzale di sosta aerei 6.5 Funzioni del terminal 6.6 Organizzazione dell’aerostazione 6.7 Altre strutture 6.8 Parcheggio auto e viabilità Cap.7 I TRASPORTI NEL TERRITORIO 76 7.1 Sistema dei trasporti nel territorio 7.1.1 La rete viaria 7.1.2 La rete ferroviaria 7.2 Rete di trasporti pubblici su gomma 7.3 Servizi per scopi turistici 7.3.1 Itinerario turistico F.S.E. 7.3.2 Iniziativa “Salentoinbus” Cap.8 IL SISTEMA INTEGRATO 86 8.1 Il sistema integrato dei trasporti 8.2 Obiettivo e possibilità 8.3 Conclusioni e scelta del mezzo 8.4 Servizio navetta 8.4.1 Ruolo della centrale operativa 8.4.2 Area da servire e sistema utilizzato 8.4.3 Struttura dell’algoritmo 8.4.4 Caratteristiche dell’algoritmo e diagramma di flusso Cap.9 VALUTAZIONI TECNICHE ED ECONOMICHE 96 9.1 Proposte per l’ubicazione del terminal 9.2 Coordinamento attività civili e militari 9.3 Analisi dei costi d’investimento 9.4 Analisi dei costi di Gestione 9.5 Analisi dei ricavi Appendice 104 Programma Fortran77 per l’Organizzazione del Servizio Navetta 4
  • 6. IPOTESI DI ATTIVAZIONE DI UN SERVIZIO DI TRASPORTO AEREO NELL’AEREOPORTO DI GALATINA Premessa Il territorio salentino è una zona con forti potenzialità di sviluppo nel settore industriale e artigianale, ma, soprattutto, in quello turistico. Ciò è reso evidente dal continuo impegno da parte dell’U.E. ad invogliare gli investimenti con cospicui finanziamenti in vista dell’utilizzo degli strumenti di programmazione negoziata (Patti territoriali e Contratti di programma) e dell’applicazione della legge 488/92 che inserisce il turismo come attività industriale, che darebbero un grosso input per un sostanziale aumento delle strutture ricettive. In tali prospettive si può pensare di rivedere l’organizzazione territoriale dei trasporti, che già nell’ultimo decennio hanno avuto un grosso potenziamento, visibile nel raddoppio e elettrificazione della linea ferroviaria Bari-Lecce e nell’ultimazione dei lavori di adeguamento della S.S.16 come appendice della A14 da Bari fino a Lecce. Per quanto riguarda il trasporto aereo sono da segnalare gli sforzi per migliorare le attuali aerostazioni di Brindisi e Grottaglie, quest’ultima ritornata in primo piano durante la guerra del Kosovo, ma solo per quel periodo, quando era diventata per motivi di sicurezza l’unico aeroporto attivo in Puglia. Le Gestioni di tali terminali, però, ad oggi non sono riuscite a sviluppare delle condizioni tali da rendere più appetibile il raggiungimento della zona a sud di Lecce, che visti i suoi numeri è quella che ha maggiori possibilità di sviluppo turistico. Deriva da ciò l’idea di attivare uno scalo civile nell’aeroporto di Galatina, che ha il vantaggio di avere una posizione baricentrica in provincia di Lecce e di avere nelle immediate vicinanze buone arterie stradali che permettono in tempi brevi di raggiungere qualsiasi località del basso Salento, questione divenuta di fondamentale importanza vista 5
  • 7. la tendenza dei tour operators di vendere soprattutto pacchetti week-end o settimanali. Un ponderato studio di fattibilità di tale scalo, deve tener conto anche tutti i vantaggi che possono scaturire dai riflessi economico-sociali nel territorio in termini di immagine, investimenti e occupazione. A tale scopo si potrebbe impostare un analisi sviluppando un processo deduttivo basato su curve di crescita economica, che diano come risultato la valenza o meno di tale investimento. Un primo approccio è rappresentato dalla ricerca del bacino di utenza, quindi la risultante domanda di trasporto, che potrebbe scaturire, mediante l’analisi delle categorie, dalla sommatoria dei potenziali utilizzatori. La seconda fase è quella di rilevare il sistema dei trasporti esistente nel territorio e valutare il grado di integrazione che è in grado di offrire, quindi gli interventi da realizzare per migliorare tale parametro. Nell’ultima fase sono state considerate le esigenze strutturali dello scalo e il coordinamento delle attività civili e militari per l’utilizzo promiscuo del lato aria del terminal. 6
  • 8. CAP.1 IL SISTEMA DI TRASPORTO AEREO 1.1 L’evoluzione del trasporto aereo Attualmente l’aviazione civile svolge un ruolo decisamente importante, in conseguenza alla domanda di abbattimento delle distanze caratteristica della società moderna, con un incremento della mobilità sul territorio sia a breve che a lungo raggio. Numerosi studi hanno dimostrato che in tutto il mondo il reddito pro capite ed il volume di traffico crescono di pari passo, inoltre un postulato di Yacov Zahavi afferma che in media ai trasporti viene riservata una quota abbastanza prevedibile delle spese generali, che nei paesi sviluppati si è stabilizzata intorno al 1015% del reddito. I dati storici, inoltre, confermano un secondo postulato di Zahavi: in media si riserva una frazione costante del proprio tempo per gli spostamenti pari a 11,5 ore a persona al giorno. Questi dati sono validi in tutti i contesti socio-economici e geografici, dal villaggio africano al Giappone. In conclusione se la popolazione tende a mantenere costante il tempo del viaggio, ma richiede una maggiore mobilità al crescere del reddito, inevitabilmente sceglierà mezzi di trasporto sempre più rapidi per coprire una distanza sempre maggiore nel medesimo tempo. I dati confermano questo ragionamento: a bassi redditi il traffico motorizzato è prevalentemente dominato dagli autobus e dai treni a bassa velocità; a redditi elevati gli aerei e i treni ad alta velocità soppiantano le automobili, che trovano il loro massimo impiego in corrispondenza di redditi intermedi. A tutt’oggi il sistema aereo copre il 96% del totale trasporti ad alta velocità e si prevede che è destinato ad aumentare parallelamente al declino dell’uso dei mezzi gommati, che si prevede passeranno dall’attuale 52% al 35% nel 2050. I trasporti ad alta velocità nel 2050 andranno a coprire il 41% di tutti i chilometri percorsi in quell’anno. La bassa velocità continuerà comunque ad incidere sull’allocazione dei tempi di spostamento; infatti il cittadino dei paesi sviluppati riserverà ancora quotidianamente la sua 1,1 ora agli spostamenti in automobile, mentre la domanda di alta velocità si 7
  • 9. tradurrà in solo 12 minuti a persona al giorno: un tempo breve a cui , però, corrisponde una notevole distanza via aerea. 1.2 Il trasporto aereo in Italia La quota di traffico aereo, negli ultimi quattro anni, è cresciuta dal 7 all'8%. Contemporaneamente quella dei treni è diminuita dal 22,9 al 22,3% mentre l'auto, pur in leggera flessione, con il 51,3% resta di gran lunga il mezzo di trasporto più usato. L'aereo è dunque la modalità di trasporto che ha avuto il maggior incremento di traffico passeggeri, con un +35,2% nel periodo 1994-97. A favorire la crescita del traffico aereo sono stati, in misura consistente, i primi benefici derivati dell'apertura del mercato, con i prezzi del trasporto aereo che sono calati in termini reali dell'8%. Il boom del traffico internazionale ha coinvolto soprattutto gli aeroporti del Nord che in questo ultimo periodo, anche grazie all'apertura di Malpensa 2000, sono riusciti a convogliare su di essi i connecting passenger che Alitalia contava di poter recuperare con il nuovo hub lombardo, ma che evidentemente in molti casi preferiscono far rotta sugli aeroporti europei concorrenti attraverso gli scali minori italiani. Internazionali Interni Totale Arrivi Partenze Arrivi Partenze var.% 1985 7.830 7.841 8.550 8.550 32.771 1986 7.694 7.662 9.174 9.174 33.704 2,85 1987 8.260 8.304 10.582 10.582 37.728 11,94 1988 9.071 9.149 11.371 11.371 40.962 8,57 1989 9.548 9.581 12.033 12.030 43.192 5,44 1990 10.422 10.458 13.498 13.497 47.875 10,84 1991 10.023 10.072 12.995 12.995 46.085 -3,74 1992 11.243 11.175 13.899 13.900 50.217 8,97 1993 11.838 11.857 14.272 14.265 52.232 4,01 1994 13.140 13.210 14.511 14.512 55.373 6,01 1995 14.042 14.330 14.817 14.817 58.006 4,76 1996 15.520 15.993 16.560 16.560 64.633 11,42 1997 16.571 16.696 18.599 18.598 70.464 9,02 1998 17.908 18.127 19.835 19.835 75.705 7,44 Movimenti passeggeri negli aeroporti italiani dal 1985 al 1998 FONTE ISTAT 8
  • 10. Traffico passeggeri 100000 80000 migliaia 60000 40000 20000 0 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 anni Movimenti aeromobili negli aeroporti italiani Internazionale Anni Band. Interni Totale italiana 1985 94.709 35.618 124.308 1986 99.082 38.383 137.004 1987 109.717 34.430 155.165 1988 122.260 38.546 166.977 1989 134.060 45.011 173.439 1990 144.042 49.826 174.011 1991 146.612 52.048 176.364 1992 155.050 57.571 181.525 1993 164.332 59.477 193.291 1994 173.990 64.925 193.180 1995 191.276 67.849 203.145 1996 213.083 74.929 225.381 1997 220.045 75.506 237.315 1998 237.872 84.636 258.527 FONTE ISTAT La crescita, pur differenziata nelle varie realtà regionali italiane, non ha modificato i rapporti di forza già instauratisi nei primi anni ’70. Rimane il primato assoluto di Roma, ma la sua posizione relativa rispetto a Milano si è andata indebolendo nel corso degli ultimi 25 anni. Gli aeroporti romani e milanesi continuano a totalizzare il 61% del traffico aeroportuale italiano dei passeggeri e quasi l’80% di quello merci. 9
  • 11. 1.3 Matrice dei movimenti nei vari scali e PGT Nel Piano Generale dei Trasporti (PGT), elaborato nel 1985 per regolamentare e coordinare il complesso sistema dei trasporti, tra le altre cose si possono evidenziare le seguenti indicazioni:  la necessaria integrazione della rete aeroportuale con le altre reti di superficie;  la definizione di un piano poliennale di sviluppo e manutenzione degli scali aeroportuali  la graduale realizzazione, nel breve periodo, di sistemi veloci di collegamento città – aeroporto  una certa attenzione sulla definizione dei bacini di traffico dei singoli aeroporti. Il PGT tenendo conto del tipo di traffico e del bacino d’influenza, classifica gli aeroporti in cinque categorie: ctg.1 - aeroporti intercontinentali ctg.2 - aeroporti internazionali ctg.3 - aeroporti nazionali ctg.4 - aeroporti regionali ctg.5 - aeroporti locali Facendo riferimento ai dati ISTAT si evidenzia che la percorrenza media del movimento passeggeri in Italia è pari a1.325 km. Al di sopra di tale media si collocano gli scali di Milano-Malpensa, Verona-Villafranca, Roma-Fiumicino, Roma-Ciampino, Bergamo-Orio al Serio e Rimini. Facendo un confronto coi dati ISTAT che riguardano il movimento passeggeri per ogni aeroporto emergono due osservazioni: la prima è che gli scali in cui si rileva una consistente quantità di movimenti si verifica anche un traffico di lungo raggio. La seconda riguarda la natura di specializzazione degli aeroporti che pone Milano-Malpensa primo per traffico intercontinentale (lungo raggio) mentre sugli altri menzionati prima si rileva un traffico di medio raggio. Gli altri scali invece sono caratterizzati da un traffico di natura locale e solo occasionalmente con l’estero. 10
  • 12. Quest’ultima categoria definisce il “trasporto aereo di terzo livello”, il quale comprende il traffico interregionale anche tra nazioni limitrofe e ha le seguenti caratteristiche: - percorsi brevi e bassa densità di traffico - collegamenti fra centri minori o con centri di livello superiore (HUB) - operazioni svolte con aeromobili di piccola capacità - tariffe molto alte per assorbire gli elevati costi La funzione più importante dell’ aviazione di terzo livello è quella di permettere l’utilizzo dell’aereo in modo diffuso. Un eventuale scalo civile nell’aeroporto, per il momento militare, di Galatina si andrebbe a inserire in questa categoria di aeroporti. L’uso di tale scalo, come vedremo, sarà per la maggior parte dedicato ad un movimento di matrice turistica, per due motivi: il primo perché il reddito medio pro capite della zona (inferiore a 18milioni) non può garantire un bacino di traffico locale, anche in relazione alle tariffe che bisognerebbe applicare per assorbire i costi di uno scalo di piccole dimensioni. Il secondo riguarda la vocazione del territorio, che non avendo risorse di tipo industriale, punta tutto sullo sviluppo del turismo PERCORRENZA MEDIA DE MOVIMENTO PASSEGGERI ANNO 1998 Aeroporti Km Aeroporti km Aeroporti km Milano-Mal. 3.546 Torino 709 Trieste 493 Verona 2.355 Reggio Cal. 696 Olbia 483 Roma Fiu. 1.842 Firenze 687 Forli 474 Roma Ciam. 1.804 Brindisi 664 Trapani 454 Rimini 1.422 Lampedusa 636 Alghero 430 Bergamo 1.328 Lamezia T. 632 Pantelleria 400 Bologna 897 Palermo 603 Perugia 364 Catania 889 Bari 565 Ancona 358 Napoli 823 altri 547 Marina di C. 306 Venezia 791 Genova 530 Milano-Lin. 774 Pescara 525 Pisa 751 Cagliari 515 media 1.325 FONTE ISTAT 11
  • 13. CAP.2 PIANO OPERATIVO REGIONALE DEI TRASPORTI 2.1 Aspetti generali Gli interventi infrastrutturali nel settore Trasporti, in corso e programmati od in fase di avvio in Puglia, costituiscono la risposta alla esigenza di potenziamento infrastrutturale delle aree depresse del Paese ed insieme l’adeguato supporto ad una realtà di rilievo nazionale in fortissima crescita. In tal senso il D.P.C.M. del 22 gennaio 1999 ha costituito il "Tavolo di Lavoro Puglia" da cui è scaturito un documento che fissa, per ogni settore gli interventi da considerarsi prioritari. Tra questi assumono particolare importanza, per quanto concerne il settore Trasporti, quello sui porti. Il sistema dei trasporti è elemento essenziale e qualificante del processo dello sviluppo regionale ed il suo adeguamento consente di rimuovere gli ostacoli di ordine strutturale, che negli ultimi anni hanno limitato le prospettive di crescita della Puglia nel suo insieme. Inoltre, la pluralità di competenze amministrative nell’ambito delle varie modalità di trasporto e la necessità di pervenire all’affermazione di una politica di intermodalità richiedono un momento unitario di coordinamento delle molteplici iniziative nel settore. La situazione dei trasporti in Puglia presenta una dotazione quantitativa e soprattutto qualitativa di infrastrutture che risulta inferiore a quella media nazionale ed europea. Attualmente la situazione relativa al comparto, a livello provinciale, registra i seguenti valori indice tratti dal POR della Puglia:  l’indice di dotazione della rete stradale - strade statali e provinciali - ed autostradale si ragguaglia ad appena il 61,2% del valore medio nazionale, con punte di minima nelle province di Lecce (34,9%) e Brindisi (38,5%);  la rete ferroviaria assegna alla Puglia un indice di dotazione riferito alle linee a binario semplice e non elettrificate pari al 71,1% ma 12
  • 14. con valori di minima localizzati nelle province economicamente più dinamiche (Lecce=48,8%; Taranto=56,7%);  la dotazione aeroportuale- area sedime, area parcheggio aerei, lunghezza piste, volume delle merci e numero passeggeri - presenta per la Puglia un indice molto basso pari al 43,4% del valore medio nazionale con punte minime a Lecce (36,6%) e Taranto (41,7%). Mentre per la portualità, pur registrando un indice regionale superiore al dato nazionale (112,7%), assolutamente negativo è il riferimento alla provincia di Foggia (31,7%) - dove peraltro è in corso la sperimentazione del contratto d’area - e di Lecce (57,8%); Tale connotazione rappresenta un punto di debolezza che penalizza in modo particolarmente grave tutto il sistema produttivo pugliese. Ne rinviene la necessità di adeguare il sistema dei trasporti regionale attraverso interventi mirati che vanno dal potenziamento delle infrastrutture esistenti, alla creazione di infrastrutture secondarie connesse a quelle primarie. Accanto a tali interventi ne vanno adottati altri tesi al miglioramento e alla corretta gestione delle infrastrutture fisiche, all’accrescimento della capacità di servizio, alla creazione di un sistema integrato fra le varie tipologie di trasporto, allo sviluppo della logistica del trasporto. Tali ultimi interventi dovrebbero privilegiare il coinvolgimento, anche economico, di operatori privati. La realizzazione di tali iniziative farà sì che miglioreranno le condizioni di vita della popolazione pugliese e si creeranno le condizioni ambientali e di dotazione infrastrutturale del sistema produttivo regionale tali da aumentarne e valorizzarne i fattori di attrattività e migliorarne i livelli di competività Il P.O.R. Puglia, recentemente approvato, riconosce la necessità di intervenire in misura decisiva per rafforzare la rete di trasporto attraverso l’individuazione di due obiettivi specifici ovvero:  agevolare l’incremento e qualificare l’interscambio di merci e la mobilità delle persone con l’esterno della regione, a partire dalle grandi 13
  • 15. direttrici internazionali legate alla realizzazione del Corridoio Adriatico e del Corridoio Transbalcanico n. 8, realizzando e/o migliorando la connessione tra le reti globali, attraverso l’innalzamento dei livelli di accessibilità, degli standard di sicurezza e delle logistica;  realizzare una rete di trasporto integrata ed interconnessa a livello locale basata sul potenziamento, l’ammodernamento e l’integrazione delle singole configurazioni infrastrutturali e modali, sia a rete che puntuali, puntando in particolare ad una maggiore utilizzazione delle vie del mare, attrezzando e innovando i porti, i relativi nodi intermodali e le linee di accesso terrestri. Tali obiettivi sono collegati ad una linea di intervento che definisce l’adeguamento e miglioramento delle reti di trasporto attraverso:  la realizzazione, implementazione e completamento funzionale delle infrastrutture nodali ed intermodali;  il rafforzamento delle reti di trasporto e di collegamento locali con le direttrici nazionali e completamento funzionale ed innalzamento degli standard qualitativi. Il complemento di programmazione, attualmente in fase di definizione, conformemente a quanto previsto dall’art. 18, punto 3., del Reg (CE) 1260/99, indicherà le misure di attuazione che concorreranno al raggiungimento degli obiettivi indicati. In tale ambito dovrà trovare attuazione la strategia delineata dagli obiettivi specifici, previa concordata definizione degli indici di priorità degli interventi sulla base degli indirizzi unitariamente espressi in ordine ai vari modi di trasporto e alle risorse disponibili. 2.2 Analisi dei bisogni specifici e delle potenzialità L’analisi del settore trasporti ha messo in luce in primo luogo un grado di infrastrutturazione ancora inadeguato rispetto alle dinamiche della domanda ed alle prospettive dell’innovazione tecnologica, livelli di accessibilità e qualità ancora scarsi, cui fanno riscontro tuttavia ampie potenzialità rappresentate dalla collocazione geografica che pone la regione come crocevia privilegiato delle direttrici di comunicazione. 14
  • 16. La regione Puglia presenta un livello medio di infrastrutture di base più elevato rispetto ad altre regioni meridionali, in ogni modo inadeguate per quanto riguarda:  la connessione/accessibilità alle principali direttrici di traffico nazionale ed internazionale  la connessione/accessibilità dei centri minori, connotati da un elevato potenziale di sviluppo di sistemi produttivi locali, alle principali direttrici regionali  la scarsa connessione intermodale delle principali infrastrutture di trasporti  la bassa dotazione infrastrutturale per ciò che riguarda l’accessibilità alle strutture aeroportuali, alla rete stradale ed autostradale ed alla rete ferroviaria  Insufficiente accesso ed utilizzo alle reti ed ai servizi di telecomunicazione delle famiglie e delle imprese La regione Puglia ha grosse potenzialità nel panorama generale dello sviluppo economico, grazie alla posizione geografica e alle risorse ambientali può sfruttare le opportunità che si stanno presentando, come ad esempio:  il forte aumento atteso nei traffici commerciali marittimi internazionali da e verso la regione; possibilità congiunta di rilancio consistente anche del cabotaggio interno al Paese  lo sviluppo progettuale della connessione con l’Europa  la conquista di nuovi segmenti del mercato turistico interno e internazionale, agevolato dalla presenza della rete regionale dei porti turistici;  l’apertura di nuovi mercati e di nuove opportunità di integrazione transfrontaliera verso i Paesi del Nord-Africa e del Sud Est Europeo. Con queste prospettive si delineano dei rischi legati all’accrescimento del carico ambientale a causa dei costi esternalizzati conseguenti alla realizzazione di infrastrutture, in particolare in aree ad elevata sensibilità naturalistico-paesaggistica o di rischio ambientale. 15
  • 17. 2.3 Obbiettivi per il trasporto aereo in Puglia L’aeroporto è una infrastruttura necessaria per creare, favorire e valorizzare le risorse turistiche, ambientali e culturali del territorio da esso servito, per migliorare la qualità delle città sotto l’aspetto della mobilità dei cittadini per destinazioni di medio-lungo percorso, per concorrere allo sviluppo dei sistemi produttivi attraverso la tempestività del trattamento di merci deperibili o di elevato valore economico. L’impresa aeroporto ha il compito di ottimizzare l’utilizzo di tutte le risorse aeroportuali infrastrutturali e di assicurare il futuro sviluppo. Un punto nodale è quindi la conferma del ruolo del singolo aeroporto nella politica del trasporto aereo e dei trasporti in generale, sia in termini di infrastrutture aeroportuali che di infrastrutture di accesso al bacino di utenza. In questo quadro previsionale di sviluppo dei traffici aeroportuali, le regioni del Mezzogiorno possono trovare l’occasione per riequilibrare il ritardo di sviluppo solo a fronte di un effettivo ammodernamento e potenziamento delle strutture aeroportuali, del miglioramento dell’accessibilità dal territorio circostante e dai centri urbani, nonchè dell’ammodernamento tecnologico della rete di assistenza al volo che ne garantisca maggiore regolarità al servizio. Particolare importanza nel Mezzogiorno ha il potenziamento dei collegamenti aerei a scala interregionale e internazionale che è stato già attivato con l’apertura del nuovo Hub a Malpensa che garantisce gli scambi tra trasporto interregionale e quello internazionale permettendo alle regioni del meridione di integrarsi completamente con la rete europea e intercontinentale. In continuità con tale quadro strategico, nonchè sulla base delle indicazioni fornite dal CIPE in data 20 maggio 1999, è stato predisposto il Programma di Sviluppo 2000-2006 nel settore dell’Aviazione Civile, le cui linee di intervento riguardano:  La sicurezza e operatività  Lo sviluppo del traffico passeggeri e merci con salvaguardia e valorizzazione degli aspetti ambientali 16
  • 18.  L’integrazione nel territorio (collegamenti aeroporto - centri urbani, sia su ferro che su strada). Obiettivo di tale programma è quello di innalzare l’indicatore di contesto chiave che riguarda il trasporto aereo, vale a dire i passeggeri imbarcati e sbarcati via aerea per 100 abitanti. Nel 1998 in Puglia tale valore si attestava, secondo dati ISTAT, a 40,6 passeggeri per 100 abitanti, contro i 131,5 della media italiana e i 158,1 del centro - nord. Gli interventi previsti dovrebbero far innalzare, secondo le stime fatte da chi ha redatto tale programma, l’indicatore chiave a valori 5969 (ipotesi bassaipotesi alta). Tab. Passeggeri sbarcati ed imbarcati via aerea per 100 abitanti 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 Puglia 15,1 15,7 17,2 18,0 20,2 23,3 22,9 26,3 28,0 27,5 26,5 30,5 37,6 40,6 Italia 57,5 59,1 65,6 67,2 73,2 81,8 78,2 87,7 90,6 95,7 100,9 110,2 122,5 131,4 Fonte: Istat (elaborazioni) 17
  • 19. CAP.3 IPOTESI PER LA FATTIBILITA’ DELLO SCALO A GALATINA 3.1 Il sistema aeroportuale della regione Puglia La Regione Puglia dispone di quattro aeroporti civili e sei aeroporti o basi militari. In alcuni casi vi e di fatto un uso promiscuo dell'infrastruttura “pista” come nel caso di: Bari, Brindisi e Grottaglie. L'aeroporto Gino Lisa di Foggia non ha al suo interno la presenza di una base militare. Nel caso degli aeroporti di Gioia del Colle, Foggia Amendola e Galatina, invece, c’e solo la presenza militare. Il sistema aeroportuale della Regione ha conosciuto alterne fortune vi sono stati momenti di attenzione delle compagnie estere in diverse occasioni. Al momento i quattro aeroporti, ad eccezione del Gino Lisa di Foggia dove coabitano due gestori, sono gestiti dalla Seap (Società per l'Esercizio degli Aeroporti Pugliesi). La Seap è in fase di privatizzazione ed è comunque impegnata sulle problematiche gestionali interne, guardando con privilegio agli scali di Bari e Brindisi, pur attardandosi sul piano dello sviluppo degli investimenti. Allo stato attuale l'interesse allo sviluppo dei traffici aerei non è diminuito anche perché comincia ad emergere un'esigenza articolata territorialmente per l'outgoing e l’incoming anche rispetto agli scali minori. Gli investimenti industriali in corso di sviluppo nell'area di Manfredonia hanno, ad esempio, accresciuto l'interesse allo sviluppo dell'aeroporto Gino Lisa di Foggia. I collegamenti che attualmente svolgono gli scali pugliesi sono esclusivamente di carattere nazionale, ad eccezione di Bari Palese che ha due voli da e verso paesi esteri (Grecia, Albania). Sono collegamenti soprattutto con le grandi città come Roma e Milano, sono presenti (non tutti i giorni) quelli con Genova, Verona, Bergamo, Pisa, Bologna, Palermo, Catania e Venezia. I collegamenti con il nord-ovest e il nord-est sono scarsi o inesistenti, come anche quelli internazionali. 18
  • 20. 3.2 Ruolo dell’aeroporto di Brindisi Il ruolo che svolge lo scalo dell’aeroporto di Brindisi è quello di servire la stessa provincia, quella di Lecce e in parte quella di Taranto. Per continuare lo studio oggetto di questo lavoro si deve analizzare quello che succede in questo scalo per trarre delle utili suggerimenti. Vediamo dunque alcune notizie e dati forniti dalla SEAP. 3.2.1 Aeroporto di Brindisi – Notizie storiche e alcuni dati Attivo già prima della seconda guerra mondiale con una pista costruita dal Demanio Militare, l'aeroporto di Brindisi decolla nel trasporto aereo commerciale con la compagnia Ala Littoria, che collega la città con la capitale. Dopo un decennio sulla stessa rotta subentra l'Alitalia, che collega anche Catania a Brindisi, via Bari. Nello stesso periodo una nuova aerostazione passeggeri rimpiazza la precedente, mentre Brindisi è utilizzato sempre più come scalo per i voli diretti nel Medio Oriente, data la completa inagibilità di Corfù. Tra il 1960 e il 1970 la seconda pista è allungata fino ai 2.623 metri attuali. Dal 1970 al 1974 la Olympic Airways collega lo scalo con Corfù, mentre nel '74, con l'introduzione del DC 9/30, l'Ati inaugura il servizio Brindisi-Bari- Genova-Milano Linate. I servizi del gruppo Alitalia durano fino ai giorni nostri, anche se l'Ati subentra all'Alitalia, ma gli unici voli diretti operativi rimangono quelli con Milano e Roma. Nell’Aprile 1995 si 19
  • 21. aggiunge un servizio giornaliero dell'Aliadriatica, con B737, ma poco dopo la compagnia, divenuta AirOne, abbandona lo scalo. Negli anni ottanta le strutture vengono sostanzialmente modificate con l'edificazione di una serie di edifici, tra cui una caserma dei Vigili del Fuoco ed una struttura per il traffico merci. Per l'aeroporto di Brindisi l'anno appena concluso può essere annoverato tra quelli più importanti; basti pensare all'autentica esplosione del traffico charter (circa 600 movimenti nel periodo maggio – ottobre, di cui 300 solo dalla Germania), e all'avvio di importanti interventi di adeguamento sulle infrastrutture (rifacimento impianto di condizionamento, sistemazione viabilità e aree di parcheggio) che consentiranno alla struttura di migliorare sensibilmente lo standard qualitativo dei servizi offerti all’ utenza. Per quanto riguarda le cifre, lo scorso anno il traffico passeggeri sullo scalo brindisino ha sfiorato le 600 mila unità. I 299.528 passeggeri in arrivo (+26,2% rispetto al 1999) e i 299.294 passeggeri in partenza (+28,3%) hanno consentito una crescita del 27,2% rispetto al '99 e del 10,8% rispetto al '98, quando i passeggeri furono 540.568. Sensibile l'aumento del traffico aeromobili, 10.550 movimenti nel 2000, cresciuto del 38,4% rispetto al '99 (7.618 movimenti) e del 10% rispetto al '98 (9.589 movimenti). 20
  • 22. 21
  • 23. 3.2.2 Considerazioni finali L’ultimo istogramma è importante per capire che tipo di utenti arrivano a Brindisi. Si vede, infatti, che ci sono un picco nei mesi estivi, perciò, considerata anche la vocazione del territorio, si tratterà sicuramente di vacanzieri e turisti. Questo spiega anche il motivo per cui arrivano 600 charter in quello stesso periodo, di cui 300 solo dalla Germania. Tutti questi utenti avranno sicuramente la destinazione finale in provincia di Brindisi o di Lecce. Analizzando i collegamenti di linea che svolge quest’aeroporto si vede che si tratta di voli nazionali con centri di livello superiore (HUB) . Da ciò risulta che l’aeroporto di Brindisi, se volessimo inserirlo in una delle categorie impostate dal PGT, svolge un ruolo anomalo, infatti è un aeroporto internazionale (2°categoria) per quanto riguarda il traffico charter, ma risulta regionale (4°categoria) se si pensa al traffico di linea. Voli del Giorno ( FONTE SEAP) Partenza Arrivo Vettore Volo OraP. OraA. Frequenza Brindisi Milano Linate Air One AP07561 20:05 21:40 1,2,3,4,5,6,7 Roma Brindisi Alitalia AZ1617 08:45 09:55 1,2,3,4,5,6,7 Milano Malpensa Brindisi Alitalia AZ1641 09:45 11:30 1,2,3,4,5,6,7 Roma Brindisi Alitalia AZ1619 12:50 14:00 1,2,3,4,5,6,7 Roma Brindisi Alitalia AZ1621 14:55 16:05 1,2,3,4,5,6 Roma Brindisi Alitalia AZ1623 17:30 18:40 1,2,3,4,5,6,7 Roma Brindisi Alitalia AZ1625 21:25 22:35 1,2,3,4,5,6,7 Roma Brindisi Air One AP7552 18:10 19:20 1,2,3,4,5,6,7 Milano Malpensa Brindisi Alitalia AZ1645 21:50 23:35 1,2,3,4,5,6,7 Milano Linate Brindisi Air One AP07560 07:55 09:30 1,2,3,4,5,6,7 Brindisi Roma Air One AP7553 10:15 11:25 1,2,3,4,5,6,7 Brindisi Roma Alitalia AZ1618 06:45 08:00 1,2,3,4,5,6,7 Brindisi Milano Malpensa Alitalia AZ1642 06:35 07:35 1,2,3,4,5,6,7 Brindisi Roma Alitalia AZ1620 10:45 12:00 1,2,3,4,5,6,7 Brindisi Milano Malpensa Alitalia AZ1644 12:10 14:00 1,2,3,4,5,6,7 Brindisi Roma Alitalia AZ1622 14:40 15:55 1,2,3,4,5,6,7 Brindisi Roma Alitalia AZ1624 16:45 18:00 1,2,3,4,5,6 Brindisi Roma Alitalia AZ1626 19:20 20:35 1,2,3,4,5,6,7 22
  • 24. 3.3 Valutazioni sul collegamento: Lecce città-Brindisi aeroporto Il trasferimento dallo scalo di Brindisi a Lecce può essere effettuato percorrendo la S.S.613 (tipo B, strada extraurbana principale, con doppia carreggiata) con mezzo proprio o noleggiato, oppure con le Autolinee Regionali. E’ possibile, inoltre, usare la ferrovia tramite i numerosi treni FS, previo trasferimento alla stazione di Brindisi distante dall’aeroporto km.6. L’unico collegamento diretto che hanno gli utenti, quindi, è quello delle Autolinee Regionali, ma anche questo ha delle deficienze; infatti andando a confrontare gli orari di arrivo e partenza dei voli con 23
  • 25. quelli degli autobus si nota che non sono ben integrati, o addirittura mancano i collegamenti per alcuni voli. Se, inoltre, la destinazione non è Lecce città, ma un paese della provincia i tempi non di viaggio si allungano, perché si prospetta un altro cambio di mezzo con le relative attese. Da queste considerazioni si evidenzia un’inadeguata accessibilità del territorio leccese, in quanto nell’epoca dell’alta velocità viene a mancare l’utilità della stessa quando si vuole raggiungere il cosiddetto tacco d’Italia. Da qui le conseguenze in termini di sviluppo di un territorio di elevate potenzialità, ma in crisi di ossigeno per la mancanza di infrastrutture. AUTOLINEA REGIONALE LECCE - BRINDISI AEROPORTO Fermate S1 S3 S5 S7 S9 S11 LECCE - V.le XXV Luglio 05.25 09.25 11.00 13.20 15.25 18.00 LECCE - Via Cavallotti 05.30 09.30 11.05 13.25 15.30 18.05 LECCE - Bar Commercio 05.35 09.35 11.10 13.30 15.35 18.10 BRINDISI - Aeroporto 06.05 10.10 11.45 14.05 16.10 18.45 Fermate S2 S4 S6 S8 S10 S12 BRINDISI – Aeroporto 06.10 10.25 12.00 14.50 16.35 19.15 LECCE - Hotel Tiziano 06.40 10.55 12.30 15.20 17.05 19.45 LECCE - V. Cavallotti (ang. Via Battisti) 06.45 11.00 12.35 15.25 17.10 19.50 LECCE - Via Cavallotti 06.50 11.05 12.40 15.30 17.15 19.55 LECCE - Bar Commercio 06.55 11.10 12.45 15.35 17.20 20.00 3.4 Ipotesi di fattibilità avanzata dalla Provincia di Lecce La Provincia di Lecce in questi anni ha operato fortemente a favore della organizzazione di un sistema intermodale dei trasporti, attualmente in via di potenziamento sul territorio salentino grazie alla realizzazione dell’interporto di Lecce-Surbo, al rilancio dei porti di Otranto e Gallipoli e alla ristrutturazione della rete ferroviaria. Tutto ciò richiede, inoltre, la necessaria integrazione col trasporto aereo. Una delibera del Consiglio provinciale del 29/10/1987 stabiliva di chiedere ai Ministeri dei Trasporti e della Difesa la concessione dell’agibilità dell’Aeroporto di Galatina per un servizio di voli charter. 24
  • 26. Lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare nello stesso anno ha rassegnato la disponibilità a studiare forme di utilizzo dell’aeroporto per uso civile. Considerato il notevole traffico militare, al fine di valutare l’idoneità della struttura alla ricezione del traffico civile e la compatibilità con l’attività esistente, tale disponibilità veniva subordinata a uno studio di previsione del traffico dei veicoli, gli orari e la frequenza giornaliera, nonché dei mezzi e dei servizi da dedicare alle operazioni di assistenza. La possibilità di utilizzo parziale e temporaneo dell'aeroporto di Galatina per finalità turistiche è stata individuata, da uno studio sul turismo prodotto dalla Provincia di Lecce, sulla base delle risultanze di un'indagine mirata, effettuata presso un centinaio di tour operators che ha evidenziato le potenzialità delle attrattive turistiche salentine. La stessa indagine aveva evidenziato, inoltre, l'handicap della perifericità salentina, che potrà migliorare le performance competitive con l'apertura al traffico civile dell'aeroporto di Galatina. Il Salento rivendica il miglioramento dell'offerta di attrattiva turistica specie nella stagione estiva. Lo scalo di Brindisi - Casale non è in grado di rendere completa l'offerta per raggiungere le località balneari salentine e per i tour operators risulta difficile costituire un idoneo pacchetto con la formula charter; occorre tener presente, a titolo di esempio che lo standard di un tour operator come “Tuip” richiede che dal momento dell'atterraggio al raggiungimento della destinazione della vacanza non si superino le due ore di tempo. Dopo un volo di una o due ore i turisti dovrebbero infatti sobbarcarsi lo stress di uno spostamento su pullman di analoga o superiore durata. Questo stato di disagio non poteva continuare a penalizzare il Salento e la vicenda è stata portata sui tavoli del Governo perché venisse affrontata in maniera adeguata. L’idea di realizzare uno scalo aereo a Galatina può destare qualche preoccupazione riguardo la concorrenza nei riguardi degli altri scali esistenti. Premesso che il bacino di utenza della provincia di Lecce attualmente è assorbito esclusivamente dall’aeroporto di Brindisi, questo è l’unico ad aver ragione di preoccuparsi. Tale apprensione è lecita se si pensasse di istituire a Galatina dei collegamenti con Roma e Milano, ma 25
  • 27. un primo approccio che si intende dare è l’esclusivo utilizzo turistico dell’aeroporto. Un possibile disegno per l’uso dovrebbe prevedere in particolare lo sviluppo del traffico charter outgoing e incoming nazionale, internazionale e dei tour operators, ad uso del turismo stagionale e di quello culturale, di cui quest’ultimo dovrebbe garantire lo sfruttamento dello scalo durante tutto l’anno. E’ evidente che una strategia di questo tipo si rifletta sul profilo del gestore, che avrà il compito principale di sviluppare il traffico dello scalo con opportune convenzioni con i tour operators (marketing aeroportuale), con accordi con società di gestione e compagnie aeree. In questo modo l’aeroporto di Galatina potrebbe assumere una propria fisionomia, specializzandosi nel traffico charter ed executive. ACCESSIBILITA’ DEI PRINCIPALI CENTRI (ns. elaborazione) Accessibilità (distanza in km) Lecce-Surbo Casello Autostradale 192 Stazione Ferroviaria 5 Aeroporto Brindisi 85 Aeroporto di Galatina 21 Maglie-Melpignano Casello Autostradale 185 Stazione Ferroviaria 3 Aeroporto Brindisi 75 Aeroporto di Galatina 10 Galatina-Soleto Casello Autostradale 177 Stazione Ferroviaria 2 Aeroporto Brindisi 66 Aeroporto di Galatina 5 Nardò-Galatone Casello Autostradale 177 Stazione Ferroviaria 2 Aeroporto Brindisi 65 Aeroporto di Galatina 7 Gallipoli Casello Autostradale 192 Stazione Ferroviaria 5 Aeroporto Brindisi 85 Aeroporto di Galatina 23 Casarano Casello Autostradale 148 Stazione Ferroviaria 3 Aeroporto Brindisi 83 Aeroporto di Galatina 19 Tricase-Specchia- Casello Autostradale 207 Miggiano Stazione Ferroviaria 3 Aeroporto Brindisi 90 Aeroporto di Galatina 30 Otranto Casello Autostradale 192 Stazione Ferroviaria 3 Aeroporto Brindisi 91 Aeroporto di Galatina 32 26
  • 28. 3.5 Indagine attraverso i tour operators Il sistema dei trasporti influenza la domanda turistica con riferimento alla scelta della destinazione, determinando il grado di accessibilità di un area (in termini di tempi e costi) e, a parità di offerta, orienta la domanda a privilegiare le zone vacanziere con il minor costo di accessibilità. La facilità di raggiungimento di una destinazione turistica è spesso orientata dai tour operators internazionali che, conoscendo i bisogni dei clienti e le situazioni dei trasporti, confezionano pacchetti viaggio-soggiorno più opportuni. E’ da segnalare, per sottolineare l’importanza dell’accessibilità, la politica di gestione del tour operators Tuip che esclude l’organizzazione di pacchetti che prevedano un trasferimento dopo lo scalo all’aeroporto di durata superiore alle due ore. Sulla base di un indagine svolta su un campione di 102 tour operators suddivisi per le seguenti nazionalità: 24,49% Italia, 16,33% Germania, 12,24% Gran Bretagna, 11,22% Olanda, 8,16% Giappone, 7,14% Francia, 5,10% Belgio, 4,8% Australia, 2,4% Canada, 7,16% altri paesi, emerge che la città di Lecce e il Salento è sicuramente un’area conosciuta per il 64,79% dei tour operators, in particolare da quelli statunitensi, tedeschi, francesi, olandesi. Qualche perplessità la suscita il 35,21% degli intervistati che dichiara apertamente di non conoscere la provincia. Altri dati sorprendenti sono quello relativo alla conoscenza delle risorse turistiche dell’area con il 62,86% di operatori che ha risposto negativamente e la bassa percentuale di coloro che intervengono con i propri programmi (26,76%). A questo punto è interessante notare come facendo un parallelo con l’indagine motivazionale turistica nell’estate 1997 emerga che rapportando a 100 tutti gli arrivi, 32 scelga la tipologia “mare”, 14 “arte”, 2 “termale”. 27
  • 29. Questi dati evidenziano le potenzialità di sviluppo turistico del Salento e le strategie da definire per attirare l’attenzione dei soggetti che condizionano i flussi. 28
  • 30. CAP.4 ANALISI DELLA DOMANDA 4.1 Generalità sul metodo di studio La scelta ottimale nella progettazione di un sistema di trasporti deriva da un accurato studio della potenziale domanda e di una possibile offerta, come compromesso fra la soluzione di max efficienza e quella che materializza la max utilità. La complessa problematica per l’individuazione della soluzione ottimale può essere facilitata da un approccio logico dato dal Modello generalizzato dei trasporti, che ci guida nell’inquadramento del problema, affrontando lo studio in maniera più oggettiva possibile, anche se l’esperienza del progettista svolge un ruolo di primo piano. Vediamo, infatti, la stima di una domanda che non si può rilevare in modo diretto, prevede l’applicazione di un modello matematico che ha bisogno d’indagini mirate e di eventuali elaborazioni per la sua calibrazione, quindi essenzialmente di scelte soggettive del progettista. Lo studio è affrontato mettendo in relazione le caratteristiche del sistema socio-economico del territorio e quelle del servizio di trasporto necessario per soddisfare la domanda, in pratica prefissato lo scopo, che sia di progettazione o di organizzazione, analizzate le componenti di base, che scaturiscono dal sistema socio-economico, individuato il settore di intervento, spaziale o strutturale, siamo in possesso dei dati per la soluzione del nostro problema. La principale difficoltà che s’incontra è quella di limitare il numero delle variabili indipendenti in modo da raggiungere una formulazione trattabile del problema, per la comprensione del fenomeno della domanda di trasporto e la progettazione del sistema di trasporto adeguato, a tale fine si può arrivare se si ipotizza un modo per aggregare le singole caratteristiche e considerare dei valori medi indicativi, da ciò dipende molto l’affidabilità del risultato. Infine è da tener presente che lo studio della domanda non deve limitarsi al solo momento di generazione, ma deve anche considerare i meccanismi con cui si evolve tramite le interrelazioni con l’offerta. Si suppone, infatti, che il bisogno di spostarsi può in generale derivare dalla necessità di svolgere delle mansioni in luoghi differenti, ma solo 29
  • 31. nell’eventualità che ciò sia possibile, vale a dire nel caso in cui è garantita l’accessibilità al sistema, altrimenti viene a mancare lo stimolo. Con ciò intendo evidenziare quanto sia importante e delicato l’atto di inserire in un ambiente con determinati equilibri socio-economici un piano per i trasporti, poiché questo influenza in maniera determinante le abitudini e le attitudini stesse della realtà socio-economica presente, perciò è di fondamentale importanza fare uno studio, nei limiti del possibile, accurato, data la responsabilità che si ha al momento della scelta. 4.2 La domanda di trasporto aereo L’insieme di movimenti di persone o cose in un certo ambito territoriale è definito mobilità, la quale descrive sotto l’aspetto quantitativo e qualitativo la domanda di trasporto, fornisce i dati necessari per la progettazione dei sistemi di trasporto delle necessarie dimensioni e che svolgano il servizio nel modo richiesto. La collocazione territoriale e le caratteristiche fisiche della struttura aeroportuale derivano dall’analisi dell’ambiente come spazio fisico, mentre considerandolo come spazio di relazione, elaborando in particolare le caratteristiche socio-economiche, si può definire il bacino di utenza. Attraverso ulteriori indagini si può risalire alla potenziale domanda, ossia l’entità di traffico, che è espressa nelle seguenti unità di misura: -volume passeggeri: numero di passeggeri trasportati in un dato periodo -numero di voli effettuati: numero di aerei arrivati e partiti -numero di passeggeri per chilometro: tiene conto sia del numero passeggeri sia della lunghezza del viaggio; risulta la più indicativa in una rete di trasporto aereo Per arrivare a queste entità di traffico bisogna inserire nel modello utilizzato tutti gli attributi che influenzano maggiormente la domanda di trasporto aereo, vale a dire: reddito pro capite, costo del trasporto, accessibilità, abitudini sociali, ricettività, da cui derivano tempi e modi per effettuare il servizio. 30
  • 32. Una volta fissato lo scopo si suddivide la domanda secondo quattro parametri che rispondono alle domande: -perché?: vale a esporre il motivo del viaggio (affari e non affari) -quando?: cioè la distribuzione della domanda per periodo (utile per il dimensionamento) -dove?: cioè una suddivisione per origine e destinazione -come?: cioè la diversificazione per lunghezza di tratta, giacché il trasporto aereo fino a 700-1000 Km è in competizione con gli altri mezzi di trasporto Continuando su questa strada, tenendo sempre ben fisso lo scopo, si fa in modo di specializzare sempre più i risultati, perché diventino più attendibili per l’applicazione specifica che vogliamo farne. La caratteristica peculiare del trasporto aereo è quella di essere un trasporto di qualità (cioè breve e comodo), quindi questo sistema si afferma maggiormente nelle zone dove si ha un’adeguata crescita economica, quindi un sistema produttivo avanzato nel settore dei servizi e in quello dei prodotti. Per analizzare correttamente la potenziale domanda di trasporto aereo del territorio salentino, che potrebbe essere assorbita da un eventuale scalo civile nell’aeroporto di Galatina, occorre individuare le possibili cause che lo generano e prevedere i possibili sviluppi. I primi dati che possono interessare sono quelli che riguardano la condizione di vita, società, economia, ambiente e territorio. 4.3 Caratteristiche socio-economiche La superficie territoriale della provincia è di 2.759,4 kmq con una popolazione di 876.000 abitanti. Quasi il 70% del territorio è occupato da terreni appartenenti ad aziende agricole e comprende, quindi, le superfici destinate alle coltivazioni (erbacee e legnose), ai boschi, le aree non utilizzate, nonché quelle occupate da parchi e giardini ornamentali, purché situati entro il perimetro dei terreni aziendali.In particolare le coltivazioni permanenti (vite, olivo, agrumi, fruttiferi, ecc. ) e le coltivazioni erbacee (cereali, 31
  • 33. leguminose, coltivazioni orticole, tabacco, ecc.) sono quelle che, a livello provinciale, investono le superfici maggiori. Le prime occupano, infatti, oltre il 36% del territorio, mentre per la coltivazione di seminativi viene utilizzato poco più del 25% del totale provinciale. La superficie non appartenente ad aziende agricole (costituita principalmente da fabbricati, strade, terreni sterili, acque, ecc.) riguarda oltre il 31% del territorio della provincia. Secondo l'ultimo censimento intermedio dell'industria e dei servizi (anno 1996), le imprese della provincia di Lecce impiegano nel complesso quasi 102.000 addetti, di cui gran parte nell'industria (48%) e in esercizi commerciali, alberghi e ristoranti (33%), e per il restante 19% nella produzione di altri servizi. Il maggior numero di addetti e' registrato dalle imprese del settore manifatturiero, sia in termini assoluti (34.668), che come media aziendale (5,3). Seguono le attività legate al commercio e alla riparazione di auto, moto e beni personali, che impiegano quasi 30.000 persone nonostante una media di occupati per impresa decisamente ridotta (1,7). Tra i restanti settori gli unici a superare i 10.000 addetti sono le costruzioni (13.457) e le attività immobiliari, noleggio ed informatica (10.407). La maggiore dimensione media aziendale riguarda, come si e' detto, le imprese che operano nel settore manifatturiero. Seguono le aziende di intermediazione monetaria e finanziaria (in media 5,2 addetti per impresa) e quelle che si occupano dell'estrazione di minerali (4,3). Nei restanti settori il numero medio di addetti per impresa non raggiunge le 3 unita', rivelando la diffusa presenza nel territorio leccese di aziende di piccole e piccolissime dimensioni. Il settore, che riguarda da vicino il settore turistico, vale a dire alberghi e ristoranti, conta 1997 attività con 4190 addetti nel 1996 (fonte ISTAT). Il reddito pro capite, che si aggira attorno ai 18milioni annui, non può garantire un bacino di utenza locale per quanto riguarda il servizio di trasporto aereo, che è il oneroso dei servizi, specialmente nei modi che sarà possibile improntare nell’aeroporto di Galatina. 32
  • 34. 4.4 Territori turisticamente rilevanti La provincia salentina costituisce nella sua globalità un polo di attrazione rispetto al crescente interesse dei turisti nei confronti del patrimonio culturale complessivo in un area di villeggiatura. Il Salento, infatti, si inserisce a pieno titolo fra le località di grande interesse turistico per le sue bellezze naturali (in particolare le aree costiere), le caratteristiche architettoniche delle sue città (Magna Grecia, influenze arabe e bizantine, il Barocco, ecc.) ed il patrimonio storico-culturale (folklore). La Legge Regionale n.23 del 1996 individua nella provincia di Lecce i territori turisticamente rilevanti “al fine di garantire l’omogeneità della promozione di sviluppo turistico e attuare un’aderente razionalizzazione della spesa”. Il provvedimento riguarda in tutto 23 comuni (Castrignano del Capo, Castro, Copertino, Corsano, Gagliano del Capo, Gallipoli, Giuggianello, Lecce, Maglie, Melendugno, Morciano di Leuca, Nardò, Otranto, Parabita, Poggiardo, Porto Cesareo, Salve, Santa Cesarea Terme, Surbo, Taviano, Tricase, Ugento, Vernole), cui corrisponde una superficie complessiva di 1168 ha, pari al 42% della superficie provinciale. 33
  • 35. 34
  • 36. 4.5 Offerta ricettiva attuale Gli esercizi ricettivi della provincia di Lecce offrono nel complesso oltre 41 mila posti letto, la maggior parte dei quali (46%) messa a disposizione dai 22 campeggi e villaggi turistici presenti nella provincia, per una media di 873 letti per esercizio. Un’altra quota considerevole (32%) è offerta dai 156 alberghi, che in media mettono a disposizione 85 posti letto. Fa seguito il 17 per cento dei posti letto fornito dai 51 alloggi privati affittati dalle imprese iscritte al Registro degli Esercenti il Commercio (REC), anche se la media appare alquanto consistente, 140 posti per struttura ricettiva. Più contenuta (4%) è la consistenza dei posti letto disponibili nei 32 alloggi agro turistici. Fonte: Istat, 1998 La tipologia ricettiva è divisa secondo la qualità del servizio in questo modo: esercizi letti cinque stelle 1 127 qurattro stelle 20 2276 tre stelle 77 6294 ALBERGHI due stelle 34 776 una stella 17 448 res. Tur. Alb. 13 1031 app.R.E.C. 61 7772 campeggi e vill. 22 20469 EXTRALBERGHI all. agrotur. 47 512 altre strutt. 3 246 all. no R.E.C. 13 108 TOTALE 308 40059 Fonte: A.P.T. Lecce 35
  • 37. Consistenza degli esercizi ricettivi - Anno 1998 Strutture ricettive Prov.Lecce Puglia Numero 156 636 Letti 13.230 49.030 Alberghi Camere 5.927 24.350 Bagni 5.723 23.464 Numero 22 201 Campeggi e Vill. Letti 19.215 turistici 111.391 Superficie 1.352.799 (mq) 7.736.687 Numero 51 Alloggi iscritti al 208 REC* Letti 7.129 8.809 Numero 32 125 Alloggi Agro Tur. Esercizi Letti 1.618 2.919 complementari Ostelli per Numero - 1 Giov. Letti - 70 Numero 3 3 Case per Ferie Letti 246 246 Numero - 7 Altri esercizi Letti - 266 Numero 108 Totale esercizi 545 complementari Letti 28.208 123.701 Numero 6 103 Alloggi privati non iscritti al REC Letti 54 504 *Il dato riguarda gli Alloggi privati dati in affitto da imprese iscritte al registro degli esercenti il commercio (R.E.C) Fonte: Istat 36
  • 38. 4.6 Turismo nella provincia di Lecce Recenti dati dell’Azienda di Promozione Turistica (A.P.T.) mostrano gli arrivi registrati in provincia di Lecce negli ultimi anni. Grafico arrivi (FONTE A.P.T.) 450000 400000 350000 300000 250000 200000 150000 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Il dato che emerge è che l’andamento denota una effettiva crescita dei flussi turistici, con flessioni e aumenti legati soprattutto alle vicende che hanno coinvolto la zona. Le tensioni che si sono avute nei vicini paesi balcanici e gli sbarchi dei profughi negli anni compresi fra il 1996 e il 1997, non ha giovato all’economia del turismo nel Salento nell’ultimo quinquennio. E’ interessante analizzare l’evoluzione e la composizione degli arrivi negli ultimi sei anni, escludendo il 2000 che ha caratteristiche eccezionali. In media la presenza turistica è per l’87% italiana, proveniente dalle regioni centro-settentrionali, soprattutto dalle grandi città, mentre per quella straniera i principali comparti di provenienza sono Germania, Francia e Svizzera. 37
  • 39. Tabella e grafico arrivi (FONTE A.P.T.) 400000 350000 300000 250000 italiani 200000 150000 stranieri 100000 50000 totale 0 1994 1995 1996 1997 1998 1999 italiani 290869 272700 285799 264685 303913 307803 stranieri 31304 32320 35006 34324 42930 45019 totale 322173 305020 320805 299009 346843 352822 Tabella e grafico presenze (FONTE A.P.T.) 2400000 2100000 1800000 1500000 1200000 900000 600000 italiani 300000 0 stranieri 1994 1995 1996 1997 1998 1999 totale italiani 1785965 1740431 1758628 1683839 1956959 1847122 stranieri 214047 187167 214183 218270 239098 302476 totale 2000012 1927598 1972811 1902109 2196057 2149598 Le motivazioni che determinano la scelta della vacanza nel Salento sono dovute alla posizione geografica di questo territorio che si estende nel mare, quindi presenta un’ottima vocazione balneare, ma oltre questa sono presenti interessanti attrazioni di carattere storico-artistico, archeologico, folkloristico e curativo termale. La stagione estiva è quella che presenta il maggior flusso con punte max nei mesi di luglio e agosto, questo dato è di fondamentale importanza per la fattibilità dello scalo aereo a Galatina. Non si può pensare, infatti, di ipotizzare un investimento della portata quale può essere un aeroporto, per sfruttarlo solo nella stagione estiva, considerato anche che le strutture ricettive adatte al tipo di utenti che si muovono con l’aereo forniscono solo 13.000 posti letto. L’obbiettivo potrebbe essere quello di destagionalizzare 38
  • 40. l’offerta turistica, in modo da poter garantire un quota di traffico di base per tutti i mesi dell’anno. Tabella e grafico arrivi per mese nel 1996 (FONTE ENTE PROVINCIALE PER IL TURSMO) 100000 90000 80000 70000 60000 50000 40000 30000 20000 10000 0 G F M A M G L A S O N D italiani 8573 8155 9540 12127 15478 31914 53937 88140 25548 13747 9942 8698 stranieri 624 602 1048 1958 3819 4651 5899 5950 5857 2718 1040 840 totale 9197 8575 10588 14085 19297 36565 59836 94090 31405 16465 10982 9538 4.7 Ricerca del bacino di utenza attuale Lo studio delle condizioni socio-economiche ha messo in evidenza che, almeno per il momento, l’uso dello scalo è riservato al turismo, in quanto non sono presenti nel territorio grosse industrie che potrebbero creare una mobilità per lavoro, né la popolazione percepisce un reddito tale da avere una domanda di trasporto aereo considerando i costi legati a questo tipo di sistema. È utile quindi farsi un’idea della provenienza degli utenti, da cui si può risalire, tramite elaborazioni, al mezzo usato per raggiungere la destinazione da ciascuna provenienza. Tali elaborazioni sono necessarie in quanto non sono mai stati rilevati dei dati che ci indicano il mezzo di trasporto utilizzato dai turisti che raggiungono il Salento per paese di provenienza, ciò è indispensabile per poter capire l’effetto della realizzazione di uno scalo a Galatina. 39
  • 41. Tabella: Arrivi e presenze nella totalità degli esercizi per nazionalità. Anno 1996 Lecce 1996 stranieri arrivi presenze P.M. Austria 1 206 8.976 7,4 Belgio 625 3.901 6,2 Danimarca 98 327 3,3 Finlandia 43 183 4,4 Francia 2527 10864 4.3 Germania 14.058 108.724 7,7 Greca 827 1.834 2,2 Irlanda 70 223 3,2 Jugoslavia 322 932 2,9 Lussemburgo 41 165 4,0 Norvegia 66 293 4,4 Paesi Bassi 638 2895 4,5 Portogallo 74 340 4,6 Regno Unito 1.564 7.680 4,9 Spagna 283 1.114 3,9 Svezia 439 2.441 5,5 Svizzera 4.188 23.182 5,5 Turchia 153 280 4,8 Unione sovietica 2.684 22.482 8,4 Altri paesi europei 2.305 6.384 2,8 Canada 112 289 2,8 Stati Uniti 1.074 4.162 3,9 Messico 18 57 3,2 Venezuela 7 26 3,7 Brasile 143 652 4,6 Argentina 60 232 3,9 Altri paesi Amer. latina 112 976 8,7 Giappone 370 1.830 4,9 Australia 134 344 2,6 Israele 70 418 1,7 Egitto 23 67 2,9 Medio OrIente 72 265 3,7 Sud Africa 18 34 1,9 Altri paesi extra-europei 582 1.937 3,3 Totale stranieri 35.006 214.183 6,1 Totale italiani 285.799 1.758.628 6,2 Totale generale 320.805 1.972.811 6,1 Il mezzo di trasporto utilizzato per raggiungere il Salento, secondo un’indagine svolta a campione da Euroconsulting Financing  Engineering s.r.l,. è quasi esclusivamente l’auto propria, sono comunque significative le percentuali di coloro che utilizzano il trasporto ferroviario aereo e marittimo. In particolare è interessante notare quanto incida l’aereo nell’arrivo dei turisti nel territorio provinciale, se si tengono presenti le carenze infrastrutturali, arrivano,infatti, con tale mezzo circa 13153 turisti. 40
  • 42. Tabella: Mezzo di trasporto utilizzato (FONTE E.F. E.) Val.% Auto propria 80,00 Camper 7,60 Treno 5,10 Aereo 4,10 Moto 1,50 Pullman 1,00 Nave 0,30 Furgone (tenda) 0,20 Barca 0,20 t 1 otale 00 A questo punto per poter elaborare questi dati faccio delle aggregazioni, cioè suddivido gli arrivi a secondo se la provenienza è: - lontana: intercontinentale - medio-lontana: Nord Europa (Benelux, Danimarca, Svezia, Norvegia, Irlanda, Regno Unito, Finlandia, Portogallo,Spagna, Turchia) - vicina (nord Italia, Germania, Svizzera, Francia, Jugoslavia, Austria, Grecia). Un’altra suddivisione che bisogna tener presente è quella che raggruppa i turisti stanziali e itineranti, per fare ciò si osserva la permanenza media in giorni e si fa un ripartizione in bassa e alta, ponendo come limite il valore di permanenza media pari a 3,5 giorni. Si può ipotizzare questo in base ad un semplice ragionamento basato sull’analisi dei costi e le abitudini di un turista medio, a seconda del tempo che intende fermarsi in un certo luogo preferisce usare il mezzo che più rende max l’utilità, quindi se la permanenza è lunga potrà usare un mezzo più lento (soprattutto trasporto su gomma), al contrario se pensa di fermarsi pochi giorni. Un discorso particolare si fa per i turisti intercontinentali che sono obbligati a prendere l’aereo per venire in Italia, ma atterreranno a Brindisi solo se la p.m. è alta, altrimenti si possono considerare con buona sicurezza itineranti, cioè sono atterrati in altri aeroporti italiani. Un organigramma servirà a far capire il modello che intendo applicare : 41
  • 43. SUDDIVISIONE TURISTI Turisti Vicini Medi Lontani (intercontinentali) Itineranti Stanziali Itineranti Stanziali Itineranti Stanziali aereo altro mezzo aereo altro mezzo altro mezzo aereo (arrivo a Brindisi) (arrivo a Brindisi) (arrivo a Brindisi) Nella casella con scritto aereo intendo comprendere il numero di turisti, che oggi atterrano nell’aeroporto di Brindisi, con destinazione la provincia di Lecce. Inizio con gli stranieri, perché per l’italiani si hanno delle condizioni un po’ diverse, di conseguenza altre valutazioni. TURISTI STRANIERI VICINI MEDI LONTANI 23138 9083 2795 p.m. bassa p.m. alta p.m. bassa p.m. alta p.m. bassa p.m. alta 1159 21979 2626 6457 957 1838 5% 95% 28% 72% 34% 66% Si trova che il numero di turisti stranieri che arrivano all’aeroporto di Brindisi che hanno destinazione il territorio leccese sono in totale 5623. Per quanto riguarda i turisti italiani, i dati disponibili per quanto riguarda la regione di provenienza, sono quelli ISTAT del 1998 che forniscono il numero degli arrivi negli esercizi ricettivi della regione Puglia. Considerando Nord – Italia le regioni del Piemonte, Valle D’Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli, Liguria ed Emilia Romagna, 42
  • 44. comprendendo inoltre la Sardegna, viene fuori che la loro somma risulta il 35% del totale. Tab. Turisti italiani (Fonte ISTAT) Regioni di Regioni di provenienza provenienza Piemonte 65338 Lazio 173724 Valle D'Aosta 6595 Abruzzo 26190 Lombardia 167642 Molise 9742 Trentino Alto Adige 25984 Campania 119415 Veneto 73697 Puglia 233750 Friuli 19224 Basilicata 17856 Liguria 24672 Calabria 47218 Emilia-Romagna 83528 Sicilia 101570 Toscana 59265 Sardegna 12384 Umbria 23581 34852 Totale 584378 Marche A questo punto supponendo che la matrice di provenienza risulti simile per le province della Puglia, il 35% dei turisti arrivati a Lecce nel 1996 risulta pari a 100568. Dalla prossima tabella si ricava la media percentuale di residenti nel Nord – Italia che usano l’aereo per andare in vacanza, pari al 10%, vale a dire che il 3,5% (35% x 10%) del totale di italiani che arrivano a Lecce lo fanno in aereo. Questa percentuale bassa non deve stupire considerando che la distanza media della città di provenienza si aggira in media ai 700 Km (distanza che mette in concorrenza l’aereo con gli altri mezzi di trasporto) e che la loro permanenza media è abbastanza alta (6,2 giorni), quindi il loro numero è di 9484 persone. Tale numero per lo stato attuale è comunque un po’ esagerato, perché il 10% deriva dalla media di tutti i viaggi degli italiani, di conseguenza considera un’accessibilità media della zona simile a quelle in cui è già presente un aeroporto. E’ possibile supporre quindi che gli utenti italiani che usano l’aereo per arrivare a Lecce non superi le 8.000 unità. 43
  • 45. Il numero totale di utenti che viene fuori dall’elaborazione di questo modello risulta quindi un valore che non si discosta molto dal 13153 trovato applicando il 4.1% dato dall’indagine campionaria Tab. Viaggi di vacanza degli italiani per ripartizione geografica di residenza, per tipologia di vacanza e principale mezzo di trasporto utilizzato Tipologia della Ripartizione geografica vacanza e mezzo di Nord Centro Sud trasporto Italia Italia Italia Italia Vacanza 1-3 notti Aereo 720 313 833 1.867 Treno 2.319 1.103 1.294 4.716 Auto 14.462 7.065 6.363 27.890 Altro mezzo 1.417 708 1.025 3.149 Totale 18.917 9.190 9.515 37.622 Vacanza 4 o più notti Aereo 3.298 1.270 1.451 6.019 Treno 1.978 697 1.199 3.875 Auto 15.676 5.737 5.319 26.731 Altro mezzo 2.735 1.221 942 4.898 Totale 23.687 8.925 8.911 41.523 Totale vacanze Aereo 4.018 1.584 2.284 7.886 Treno 4.297 1.801 2.493 8.591 Auto 30.137 12.802 11.682 54.621 Altro mezzo 4.152 1.929 1.966 8.047 Totale 42.604 18.115 18.426 79.145 (Dati in migliaia) Anno 1998 FONTE ISTAT 44
  • 46. 4.8 Ricerca del bacino di utenza con lo scalo a Galatina Per impostare un discorso sul bacino di utenza con lo scalo a Galatina è prioritario porsi una domanda: “A chi interessa risparmiare in media un’ora per il trasferimento, nell’eventualità che sia realizzato lo scalo a Galatina?” Si può fare una classifica che tenga conto della durata del viaggio e del numero di presenze medio, cominciando con quelli più vicini che hanno il numero di presenze medie basso. In questa sono sicuramente compresi i turisti che provengono dalle nazioni vicine e medio - lontane (secondo l’aggregazione che è stata fatta nel paragrafo precedente), cioè fino alla distanza temporale max di 67 ore, comprensiva dei tempi necessari per i trasferimenti da e per l’aeroporto, le operazioni di check-in, imbarco, sbarco e volo. E’ trascurabile, invece, l’incentivo di utilità che può avere la domanda intercontinentale, che considero rigida. In questa tabella, per i soli paesi stranieri europei, ho ipotizzato che l’entità di utenti incentivata ad utilizzare l’aereo è proporzionale alla maggiore utilità frutto di una funzione moltiplicativa, che mette in relazione il tempo risparmiato e la permanenza media:  t  t  p.m.  3,5  U2,3 =  VA VP    p.m.   se p.m.  3,5.  tVA   t t  U1 =  VA VP  t   se p.m.  3,5  VA  In questo modo arrivo a questi risultati: - gruppi V1, M1: l’aumento del numero di utenti è proporzionale al solo risparmio di tempo - gruppi V2, M2: l’entità di traffico incentivata a usare l’aereo è proporzionale all’originale numero di utenti per il 75% della “var h %” -gruppi V3, M3: li ritengo incentivabili, considerando la permanenza media che è alta, per il 50% della “var. h %” 45
  • 47. PAESE p.m turisti tVA tVP var. U% pot. Utenti Grecia 2,2 V1 1159 5 4 20% 1391 Jugoslavia 2,9 VICINI Francia 4,3 V2 6715 6 5 13% 835 Svizzera 5,5 Germania 7,7 V3 15264 6 5 9% 1297 Austria 7,4 Turchia 1,8 AltriPaesi 2,8 M1 2626 7 6 14% 3002 Danimarca 3,3 Irlanda 3,2 Spagna 3,9 Lussemburgo 4 MEDI Finlandia 4,4 Norvegia 4,4 M2 3148 7 6 11% 338 Paesi Bassi 4,5 Portogallo 4,6 Regno unito 4,9 Svezia 5,5 Belgio 6,2 M3 3309 7 6 7% 231 U. Sovietica 8,4 Totale 7094 In totale il numero di turisti europei che arriveranno in provincia di Lecce, dopo che è stato realizzato lo scalo civile a Galatina, è stimato in circa 7094 utenti, circa il 20% del totale stranieri. Questo valore si allinea con la percentuale media dei turisti stranieri che raggiungono l’Italia in aereo, che tramite una rivelazione degli organi della Polizia di frontiera si attesta attorno al 18%. A questi va aggiunta la domanda dei turisti intercontinentali, che ho ipotizzato rigida, di 1838 utenti, e viene un totale di 8932 utenti stranieri nel 1996. Per quanto riguarda l’utenza italiana si può supporre valida la cifra trovata nel paragrafo precedente considerando l’uso medio dell’aereo che fanno i turisti del Nord – Italia, cioè 10.000 nel 1996. Facendo la sommatoria degli utenti potenziali, che si sarebbero potuti avere nel 1996 se ci fosse stato uno scalo a Galatina, si trova il bacino di utenza con lo scalo a Galatina che è pari a 18.932 utenti, cioè circa il 6,75% del totale dei turisti. Rapportando questa cifra al numero di arrivi del 1999 (ultimo anno di disponibilità statistica), si trova che sarebbero stati 21120 arrivi di cui 10.769 italiani e 10.351 stranieri. 46
  • 48. Tale numero è destinato ad aumentare se si guardano le politiche della Regione e Provincia, che intendono migliorare di molto l’accessibilità e la ricettività turistica. 4.9 Altro metodo per la ricerca del bacino di utenza Il trasporto aereo è molto costoso per cui gli utenti hanno un reddito alto, di conseguenza si può presumere che chi va a dormire in un albergo cinque o quattro stelle ha la possibilità di pagare un biglietto aereo. Con questo presupposto utilizzando i dati ISTAT che danno gli arrivi per categorie di esercizio e nazionalità di provenienza ho trovato la percentuale di turisti che vanno in alberghi di lusso, questo è anche un indicatore del reddito pro capite della nazione di provenienza (si può notare infatti che i turisti intercontinentali, che sono costretti a prendere l’aereo, hanno in media una percentuale maggiore di clienti di hotel di lusso, specialmente il Giappone). PAESI EUROPEI Paese 5 e 4 stelle totale % 5 e 4 arrivi Lecce Aereo Finlandia 32.810 86.051 38% 43 16 Svezia 104.286 277.170 38% 439 165 Danimarca 54.081 173.939 31% 98 30 Irlanda 31.394 85.452 37% 70 26 Regno Unito 736.217 1.605.096 46% 1.564 717 Paesi Bassi 157.871 492.453 32% 638 205 Belgio 184.747 532.310 35% 625 217 Lussemburgo 12.514 33.908 37% 41 15 Germania 1.636.451 6.239.687 26% 14.058 3.687 Francia 641.744 1.983.563 32% 2.527 818 Austria 312.247 1.262.299 25% 1.206 298 Spagna 363.173 790.752 46% 283 130 Portogallo 75.442 137.697 55% 74 41 Grecia 104.222 215.273 48% 827 400 Norvegia 47.904 109.498 44% 66 29 Svizzera 369.616 1.122.227 33% 4.188 1.379 Jugoslavia 38.325 195.615 20% 322 58 Turchia 39.584 83.338 47% 153 73 Russia 104.447 331.872 31% 2.684 845 Altri Paesi 142.846 582.802 25% 2.305 565 Totale 5.235.607 16.341.002 31% 32.211 9.714 47
  • 49. PAESI EXTRAEUROPEI Paese 5 e 4 stelle totale % 5 e 4 arrivi Lecce Aereo Egitto 12.608 28.934 44% 23 10 Sud Africa 15.133 38.270 40% 18 7 USA 1.696.082 3.047.383 56% 1.074 598 Canada 102.271 228.238 45% 112 50 Mex 49.087 100.995 49% 18 9 Venezuela 12.354 28.574 43% 7 3 Brasile 153.083 390.489 39% 143 56 Argentina 101.367 249.491 41% 60 24 Altri Am. Lat. 77.515 201.542 38% 112 43 Israele 113.067 234.047 48% 70 34 Med. Oriente 66.642 128.910 52% 72 37 Giappone 1.573.958 2.137.958 74% 370 272 Australia 146.804 355.846 41% 134 55 Altri Paesi 708.511 1.216.840 58% 582 339 totale 4.828.482 8.387.517 58% 2.795 1.538 Rapportando a questa percentuale il numero di turisti che arrivano nella provincia di Lecce si arriva ad un numero di potenziali utenti di un trasporto aereo. In totale arrivano a Lecce in aereo, secondo questo metodo, 11252 turisti stranieri. 48
  • 50. CAP.5 PREVISIONI DI SVILUPPO DELLA DOMANDA 5.1 Master plan Lo spazio è il primo tema dominante nella progettazione della funzionalità aeroportuale: le aree di pertinenza , i parcheggi, la complessità degli elementi tecnici, problemi della sicurezza sono tutti elementi che hanno importanti riflessi sul progetto e sulla architettura dell’aeroporto, nel quale gli aspetti funzionali e gli elementi tecnologici hanno quasi sempre prevaricato i caratteri tipologici degli spazi interni ed esterni e il disegno architettonico degli edifici. In rari casi sono state prese in considerazione le caratteristiche locali del territorio e della città. In genere si è sviluppato uno stile “piatto” e banale che è stato esportato da altri luoghi , con altre funzioni di scala urbana più complessa. La pianificazione aeroportuale è a lungo termine e comporta ingenti investimenti, anche in termini di vincoli territoriali di lunga durata, vi è, quindi, la necessità di disegnare in maniera adeguata questa porta d’ingresso ad uno specifico territorio e di investire il denaro in maniera più razionale e allo stesso tempo flessibile alle mutazioni . una particolare e preliminare attenzione in tal senso va posta sul tema degli ingombri aeroportuali e dei perimetri recintati che circoscrivono ampi spazi aperti. Il rapporto con il paesaggio e con gli assetti insediativi fanno emergere il tema dei “bordi” dell’aeroporto. Per questi motivi gli organismi internazionali competenti ritengono che un aeroporto, fin dalla sua costruzione, debba dotarsi di un Master Plan a lungo termine, l’unico strumento in grado di garantire la razionalità delle scelte per la collocazione, nel tempo e nello spazio disponibile, delle funzioni aeroportuali. Il Master Plan di un aeroporto può essere definito come la pianificazione di lungo periodo delle arre interessate dal progetto, indipendentemente dalle loro dimensioni e dal tipo di traffico servito, con l’obbiettivo di ricercare le soluzioni progettuali che siano in grado di soddisfare la domanda di trasporto aereo, sulla base di criteri di ottimizzazione delle risorse, compatibilmente con le esigenze socio- economiche ed ambientali della comunità. 49
  • 51. 5.2 Stima della domanda futura Dall’analisi della domanda per l’anno 1999 si è stimato che sarebbero potuti arrivare in provincia di Lecce 21120 turisti in aereo. Per poter stimare la domanda nel prossimo futuro si deve tener conto di due condizioni: - la crescita turistica degli ultimi anni - le prospettive di sviluppo dell’offerta ricettiva e dell’accessibilità. Dall’elaborazione dei dati dell’Azienda di Promozione Turistica si rileva che tendenzialmente si ha una crescita, anche considerando i valori anomali negativi dovuti alla situazione di tensione che si era creata nei paesi balcani qualche anno fa. italiani stranieri totale var.% ita. var.% stra. var.% tot 1994 290869 31304 322173 1995 272700 32320 305020 -0,06246 0,032456 -0,05324 1996 285799 35006 320805 0,048034 0,083106 0,051751 1997 264685 34324 299009 -0,07388 -0,01948 -0,06794 1998 303913 42930 346843 0,148206 0,250728 0,159975 1999 307803 45019 352822 0,0128 0,048661 0,017238 var. media percentuale 0,01454 0,079094 0,021556 Se si ipotizza che il numero di utenti dell’aeroporto vari parallelamente con la crescita turistica si può estrapolare una prima bozza di tasso di crescita. Tot. anno italiani stranieri utenti 1994 10252 8901 19153 1995 9706 8427 18133 1996 10209 8863 19072 1997 9515 8261 17776 1998 11037 9583 20620 1999 11305 9815 21120 Da questa tabella viene fuori che l’incremento medio avuto annualmente è pari a un tasso composto del 1.8%. Ciò è dovuto esclusivamente a un fattore moda, visto che durante questi anni non ci 50