2. PARTE I
L’ultimo desiderio nelle religioni
PARTE II
Immagini intorno alla teologia
dell’Assunta
Editrice Aracne, Roma 2011, pp. 266, € 12
3. PARTE PRIMA
Capitolo I
Esiste oggi il bisogno di vita eterna ?
Ma come è possibile che l’essere
umano apparentemente destinato
alla morte possieda il senso di vita
perenne?
Come può immaginare una vita più
forte della morte?
In quale recondito luogo bio-
psichico-spirituale la persona è
capace di sognare una perennità
gioiosa?
Non potremmo ragionevolmente
ipotizzare un’impronta divina che
anima questa insopprimibile
speranza umana?
4. PARTE PRIMA
5: Se hai sentito parlare di Lourdes e di Fatima, che cosa
Capitolo II ne sai?
Giovani e religione 6: Che cosa vuol dire Maria è assunta in cielo?
7: Quali sono le tue considerazioni su questo aspetto
della fede cristiana?
Capitolo III
L’integrità finale nelle religioni
Indù, ebrei e cristiani credono in un’incarnazione di
Dio che deve ancora venire Kalkin, Messia (Is
30,27s; Mic 1,3s; Sal 96,13), Cristo Giudice.
Quasi come completamento della discesa della
divinità sulla terra, credono anche possibile la
salita dell’essere umano presso Dio.
L’ascesa umana al cielo è la vera conclusione
della discesa di Dio sulla terra.
5. PARTE SECONDA
Capitolo I
Una donna glorificata
Capitolo II
L’Assunta mai isolata, sempre associata
Capitolo III
Maria precede l’umanità
nella comunione dei Santi
Capitolo IV
La prima donna attratta dal Risorto
6. I. Una donna
glorificata
La permanente sfida
dell’Assunta
permette di
ragionare su “verità
naturali o razionali
quali il destino del
corpo, la spiritualità
dell’essere umano,
la vita oltre la
morte, la
ricompensa eterna
come conferma
ultima della
giustizia…
7. La perpetua
provocatio
Con la fede nella
Glorificata i cristiani
testimoniano la
bellezza della
risurrezione quale
anelito più profondo di
ogni persona: una
incessante sfida alle
coscienze umane, una
sfida a tutta la
coscienza storica
dell'uomo.
8. II. L’ Assunta: mai
isolata, sempre
associata
“Maria, in tutto il suo
mistero e nella sua
missione, non è una
persona che va
considerata
solamente come
individualità a sé
stante, isolata o al di
sopra o al di fuori
della Chiesa”
9. Partecipe della
gloria di Cristo
Unita all’umanità
La conoscenza
perfetta “faccia a
faccia” tra la
Glorificata e la
Trinità è dinamismo
vitale, è relazione
cosmico-divina, è
condivisa azione
incessante di
rinascita,
rinnovamento,
liberazione e
promozione del
popolo pellegrino
sulla terra
10. III. Maria precede l’umanità nella comunione dei santi
La sorellanza solidale
La Donna possiede la capacità di vedere la storia secondo
parametri spirituali che fondano sulla roccia la società
umana: l’ascolto, la pazienza, il sacrificio, la gratuità, il
silenzio, la solidarietà, la condivisione
11. IV. La prima donna attratta dal Risorto
Insieme a Cristo, la Glorificata “è
tutta protesa verso la definitiva
pienezza del Regno quando “Dio
sarà tutto in tutti” (1 Cor 15,28).
Dalla terra al cielo e dal cielo per
la terra la Regina dell’universo è
“fortezza inespugnabile”
presenza materna che intercede
senza soste per l’umanità.
La sua intercessione presso il
Figlio potrà terminare solo
quando “tutte le famiglie dei
popoli” saranno “felicemente
riunite in un solo popolo di Dio a
gloria della santissima e
indivisibile Trinità”.
12. Il Crocifisso
Risorto
Esprime il culmine
storico e perenne
dell’amore salvifico
di Dio. È l’unico
centro gravitazionale
veramente
significativo di quel
processo di
innalzamento che
conduce tutto e tutti
verso la pienezza
della vita
14. La madre santissima di Dio, che ha
preso parte ai misteri di Cristo, viene
dalla Chiesa giustamente onorata
con culto speciale
(CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Cost. Dogm. Lumen
Gentium 66 in EV I/442).
.
dobbiamo in primo luogo rivolgere
la Nostra attenzione alla sacra
Liturgia; essa, infatti, oltre un ricco
contenuto dottrinale, possiede
un'incomparabile efficacia
pastorale e ha un riconosciuto
valore esemplare per le altre
forme di culto
(Marialis cultus n. 1).
15. Né si deve dimenticare che il Calendario Romano non registra tutte le celebrazioni di
contenuto mariano: che ai Calendari particolari spetta accogliere, con fedeltà alle
norme liturgiche, ma anche con cordiale adesione, le feste mariane proprie delle varie
Chiese locali (Marialis cultus n. 9)
16. La riforma della Liturgia Romana presupponeva
un accurato restauro del suo Calendario
Generale. Esso, ordinato a disporre con il La fede mariana si
dovuto rilievo, in determinati giorni, la svela singolarmente,
celebrazione dell'opera della salvezza persuasiva e
distribuendo lungo il corso dell'anno l'intero coinvolgente: interiore e
mistero del Cristo, dall'Incarnazione fino profonda in base ad una
all'attesa del suo glorioso ritorno, ha permesso devozione che fa della
di inserire in modo più organico e con un ragione il punto attorno
legame più stretto la memoria della Madre nel a cui raccogliere tutta la
ciclo annuale dei misteri del Figlio. vita personale.
17. Questo culto, quale sempre fu nella
chiesa, sebbene del tutto singolare
(singularis omnino quamquam est),
differisce essenzialmente dal culto di
adorazione, prestato al Verbo Incarnato
come al Padre e allo Spirito Santo, e
particolarmente lo promuove.
Riferendosi ad “una persona unica per sua
perfezione personale e per la sua missione”
è un culto “del tutto singolare, differente
rispetto all’adorazione della Trinità e alla
venerazione dei santi.
18. Ripercorrendo, infatti, la
storia del culto cristiano,
si nota che sia in Oriente,
sia in Occidente le
espressioni più alte e più
limpide della pietà verso
la Beata Vergine sono
fiorite nell'ambito della
Liturgia o in essa sono
state incorporate.
19. solennità
festa
Im o l
ma 8 di 1 gennaio
br ai e d e
c o c em
lat Madre di Dio feb zion
2 ta r e
memoria
libera
a c bre n o
on ese Sign
c ez Pr memoria
ion obbligatoria
e
21 no
Prese ve
ntazio mbre 25 marzo
ne di i Gesù
Maria Annunciazione d
7 ottobre
Vergine del Rosario
31 m
Visi aggio
mbre rata t azi
one
se tte dolo Ma
1 5 n e ad ria 16
aria
tà d bre
i de lug
erg
iM
Regin o
tivi ttem
S. M
Assunzio
5 a ria M
15 agost
l M lio
os t
V
a
go s a gg
.C
a
2 2 ag
e
arm
8s
to
e lo
o
Na
ne
.
20. Quattro solennità
1 gennaio: Santa Madre di Dio
25 marzo: Annunciazione del Signore
15 agosto: Assunzione B.V. Maria Memorie libere
8 dicembre: Immacolata concezione 11 febbraio: B.v. Maria di Lourdes
Sabato dopo la solennità del S. Cuore
Tre feste di Gesù: Cuore immacolato della b.v.
Maria
2 febbraio: Presentazione del Signore 16 luglio: B.v. Maria del M. Carmelo
31 maggio: Visitazione b.v.Maria 5 agosto: Dedicazione della Basilica di
8 settembre: Natività della b.v. Maria S. Maria Maggiore
Memorie
Quattro memorie obbligatorie lasciate ai calendari particolari
Venerdì dopo la I domenica di
22 agosto: B.v. Maria regina passione: Sette dolori della b.v. Maria
15 settembre: B.v. Maria Addolorata 12 settembre:Ss.Nome della b.v. Maria
7 ottobre: B.v. Maria del Rosario 24 settembre: B.v. Maria della
21 novembre: Presentazione b.v. Maria mercede
11 ottobre: maternità della b.v. Maria
22. La solennità del 15 agosto
celebra la gloriosa
Assunzione di Maria al
cielo; è, questa, la festa del
suo destino di pienezza e di
beatitudine, della
glorificazione della sua
anima immacolata e del
suo corpo verginale, della
sua perfetta configurazione
a Cristo risorto; una festa
che propone alla Chiesa e
all'umanità l'immagine e il
consolante documento
dell'avverarsi della
speranza finale: che tale
piena glorificazione è il
destino di quanti Cristo ha
fatto fratelli, avendo con
loro in comune il sangue e
la carne (Eb 2,14; cfr Gal 4,4)
23. La solennità
dell'Assunzione ha
un prolungamento
festoso nella
celebrazione della
beata Maria
Vergine Regina,
che ricorre otto
giorni dopo, nella
quale si contempla
colei che, assisa
accanto al Re dei
secoli, splende
come Regina e
intercede come
Madre.
24. La riflessione liturgica
potrebbe scoprire che gran
parte delle innovazioni
dogmatiche e dei titoli, anche
in mariologia, hanno un
retroterra latreutico.
Di fatto la pietas fidelium è
sempre stata antesignana e
portatrice con se stessa della
lex credendi. Essa è presente
nell’humus della pietà dei
fedeli. La pietas liturgica
mentre alimenta e fomenta la
pietas fidelium da essa è
alimentata e fomentata .
25. L’exeperiri del rito
è importante e va
curato nella
ripetitività del
linguaggio
liturgico. Esso è
una “possibilità
sempre nuova di
accedere ad una
verità insaturabile
nella storia e che
si dà nuova al
fedele che si
sottopone alla
disciplina
dell’arcano”
26. Senza voler ridurre la
rivelazione al soggetto è
necessario aver cura della
persona e della sua
esperienza religiosa
cristiana, tenendo presente
la sintesi irriducibile dell’io
nella storia.
Per esempio nel novecento la
devozione popolare per la
Madonna di Piedigrotta si
esprimeva con il bere l’acqua del
pozzo del santuario, con
l’ungersi la gola per mezzo
dell’olio delle lampade votive,
per guarire o preservarsi dalle
malattie, con l’accomodarsi sulla
sedia delle gestanti che
chiedavano a Maria un parto
rapido e sicuro.
27. Nel campo del culto della
Vergine è necessario vigilare
con “tatto pastorale e costanza”
da parte dei responsabili delle
comunità locali e con
“prontezza ad accogliere
orientamenti e proposte” da
parte dei fedeli per mantenere
cristallina e “genuina” la natura
del culto cristiano.
Spesso nel “vangelo secondo il
popolo” la figura di Maria non
corrisponde a quella ufficiale
del catechismo o della
predicazione, ma è
un’immagine inculturata e che
fa parte della vita ordinaria o
festiva.
Gli elementi esistenziali messi in
gioco sono principalmente l’aiuto,
la protezione e la salvezza.
28. Il mese di agosto è il mese che
ci ricorda Maria Assunta e
Regina.
Il dogma ha la sua origine, la
sua forza motrice e anche il suo
obiettivo non tanto nel
contenuto di una proposizione,
quanto piuttosto nell’atto
dell’omaggio, dell’esaltazione.
La forza motrice decisiva per
l’affermazione dogmatica fu il
culto verso la madre di Gesù.
29. Dopo la promulgazione del
dogma dell’Assunta la presenza
di Maria nella chiesa è compresa
sempre più in relazione a Gesù
Cristo.
Maria Madre e Vergine fu
accanto “ieri” al Figlio nel tempo,
accanto “per sempre”
nell’eternità perché è assunta
nell’eschaton, accanto anche nell’
“oggi liturgico” celebrativo
30. Nell’Assunta Dio manifesta il compimento del
suo disegno salvifico nei confronti
dell’umanità e dona un segno di consolazione
e di speranza al popolo ancora pellegrino sulla
terra:
“in lei, primizia e immagine della Chiesa, ha
rivelato il compimento del mistero di salvezza
e hai fatto risplendere per il tuo popolo,
pellegrino sulla terra, un segno di
consolazione e di sicura speranza”
31. In Spagna ad Elche nella provincia di Alicante si celebrano i misteri d’Elx:
dramma sacro che ricrea la morte, l’assunzione e la coronazione della madre
di Dio. Si basa sui racconti della dormizione e del Transito di Maria diffusi
nel medioevo da Jacopo di Varazze con la sua Leggenda Aurea (seconda metà
del sec. XIII). Messo in scena dal medioevo ad oggi è stato incluso
dall’UNESCO nel “Patrimonio orale e immateriale dell’umanità.
32. La lex vivendi insieme alla lex orandi e alla lex credendi origina la presenza di Maria nel tessuto e nel
vissuto ecclesiale ma anche culturale. Gli aspetti storici, folcloristici, filogici sono il vissuto
antropologico che va assunto negli orientamenti teologi e pastorali.
33. Sin dai primordi la madre di Dio è percepita
come realtà numinosa e gloriosa che
trascende le miserie della condizione umana.
La Theotokos è creduta quale “un luogo
luminoso, in una terra dei viventi”. “La
Kecharitoménē ha creduto contro ogni
evidenza come Abramo; non ha cercato le
procedure di rassicurazione, pur chiedendo
conto del ‘come è possibile? ’; ha rischiato
sulla Parola di Dio ed è stata giustificata,
addirittura preservata dalla colpa originale”.
La preghiera verso di lei è vissuta come
thauma, come realtà trascendente e
meravigliosa, “con lo stupore e la lode
estatica”. Nella figura liturgica di Maria
l’uomo e la Chiesa contemplano un prototipo
umano strettamente connesso alla loro
origine, alla loro vita e al loro destino finale.
34. Gesù Cristo ha indicato
ad ogni persona il fine
della vita: “Mio cibo è fare
la volontà di colui che mi ha
mandato”. Perciò ogni
cristiano dovrebbe
trovare un “contatto
vitale, intimo e Il costume moderno sta trasformando le ferie di agosto in
confidente con Dio” per una immensa liturgia profana. Ma l’ozio estivo può essere
vivere in profondità, occasione contemplativa che soddisfa l’intima essenza
verità e amore la sua dell’uomo. Le persone soffocate tutto l’anno dal cappio della
esistenza. produzione e del consumo possono concedersi la gioia di
giornate libere. Nel cuore di questa pausa i cristiani
celebrano il mistero della glorificazione del corpo di Maria.
“Salvata dal naufragio delle feste di precetto della nostra
nazione per molti italiani è ferragosto più che la festa
dell’assunzione”.
35. Di fronte all’aumento
Questa
celebrazione dello scetticismo e
mariana posta nel dell’incredulità nei
cuore dell’estate confronti della vita eterna
“non è solo un non scoraggiamoci e
distogliere per un
ricordiamo che “quando
attimo il nostro
sguardo dalle aumenta il numero dei
premure terrene per ciechi, non per questo
ricondurlo verso la smette di esistere il sole”.
pace della
Gerusalemme
celeste, ma è vivere La grande festività è posta al margine in un vago
ogni nostro umano folclore paesano che si nota in diversi luoghi.
sentire e gustare Quale vero e proprio segno di contraddizione
come orientato fin nell’imperante cultura del divertimento, non
d’ora ad essere sempre sano, la luce della festa liturgica
ricolmo di tutta la dell’Assunta si presta ad accompagnare le
pienezza di Dio. persone che nel cammino estivo possono rischiare
di più la perdita della propria identità.
37. La festa dell’Assunzione
corporea di Maria al cielo si
fonda su una tradizione
antichissima e la sanziona il
dogma che dal 1950 corona
e conferma quanto già i
cristiani credevano fin dal
tempo delle persecuzioni. La
solennità del 15 agosto era
festeggiata in Oriente già nel
IV secolo; in Occidente la si
trova nelle liturgie gallicana
prima e ambrosiana poi tra il
V e VI secolo. A Roma essa
è attestata solo nel VII
secolo.
38. Nelle Chiese d’Oriente, fin dal tempo del
Concilio di Efeso (431), la solennità del
Transito o Dormizione è la «festa delle
feste» della Madre di Dio. T
utte le Chiese orientali – siriaca,
alessandrina, etiopica, greca ed armena,
non esclusa l’assira, che già viveva isolata
nel secolo V oltre i confini dell’impero
bizantino – considerano la Dormizione di
Maria come la più grande festa mariana, e
vi si preparano con molti giorni di
preghiere e di austeri digiuni .
39. Lo speciale digiuno inizia il 1 agosto
per terminare il 14. Nel tropario
principale del giorno si canta:
“Popoli, rallegratevi in anticipo, battete
le mani, e riunitevi con amore; nel
gaudio di questo giorno alziamo voci
festose, perché la madre di Dio sta per
elevarsi dalla terra alla gloria del cielo:
glorifichiamola con cantici quale
Genitrice di Dio”. Fino al 13 agosto la
Chiesa bizantina celebra la
Trasfigurazione del Signore Gesù
Cristo per l’importantissima festa
del 6 agosto molto sentita in
Oriente.
40. Nell’ufficiatura mattutina del 14 agosto si canta verso la “Somigliantissima” a
Cristo: “Vergine pura, il tuo sepolcro testimonia insieme la tua sepoltura e il
tuo passaggio corporale verso i cieli”
Nessuno sa quando e dove avvenne la Dormizione e l’Assunzione di Maria al cielo,
se ad Efeso a Gerusalemme o altrove.Il ricordo del trasferimento in cielo della
“sempreverde verga di Iesse” ha iniziato ad essere tramandato tra i cristiani già tra il
IV e il V secolo.
41. All’inizio “un atteggiamento di riflessione e di silenzio” di fronte al mistero
della fine terrena della Madre di Gesù era quello più diffuso. Le due ipotesi:
morte e sepoltura oppure un epilogo glorioso coesistevano. Il silenzio dei
testimoni è un segno che Maria è veramente morta, ed ha terminato la sua
vita in modo apparentemente banale. Infatti la fede dei cristiani
nell’Assunzione non è basata sul fondamento di una osservazione storica .
Si fonda su una verità essenziale: la perfetta unione che Maria ha sempre
conservato e sviluppato con il suo Figlio.
42. Poi s’iniziò a balbettare come la “spirituale
aurora portatrice di luce” fosse stata
assunta da Gesù nella forma divina in
quanto Gesù ricevette da lei la forma
umana. “Infatti Cristo Dio, rivestito da
questa Semprevergine di carne animata e
razionale per opera dello Spirito Santo,
dopo averla chiamata presso di sé l’ha
rivestita dell’incorruttibilità del suo proprio
corpo, l’ha glorificata di una gloria
incomparabile, donandole la sua eredità,
perché lei è la sua santissima Madre”. E
ancora : “ per cui anche la Vergine fino al
presente resta immortale per mezzo di
colui che abitò in essa, il quale,
assumendola con sé, la portò nelle dimore
celesti”.
43. In un racconto della tradizione copta ed etiopica Gesù gridò sulla tomba
della Madre: “ Levati, corpo mortale conforme alla sua natura; rivestiti della
tua anima immortale, affinché tu sia tutto immortale e così ti possa
trasportare nella regione dei vivi “.
Secondo queste tradizioni passano 206 giorni tra la dormizione e
l’assunzione di Maria. Perciò queste ricorrenze mariane sono festeggiate
separatamente.
44. Nel tempo s’inizia a
presentare l’assunzione
sempre nel medesimo
modo: “non si addiceva al
tuo corpo, che aveva
accolto Dio nel suo
grembo di essere
consumato da una
mortificante corruzione”.
COSMA VESTITOR (sec. VIII), «Maria trasferendosi in cielo, fa
sì che il suo spirito continui ad essere inseparabile dagli uomini»
in TMPM 2, 577.
45. Prende consistenza anche
la convinzione che la
protezione di Maria agli
uomini “non sarà mai tolta”
per lo meno “fino alla
consumazione di coloro che
sono nel mondo”.
“Infatti come, quando vivevi
in questo mondo, tu non eri
estranea alle celesti usanze
così, dopo che ti sei
trasferita, tu non ti sei
distaccata in spirito dalla tua
comunanza con gli uomini”.
46. SUB TUUM
PRAESIDIUM
confùgimus, sancta
Dei Génitrix, nostras
deprecatiònes ne
despìcias in
necessitatibus
nostris, sed a
perìculis cuntis
libera nos sempre
Noi ci rifuggiamo Virgo gloriosa e
sotto la tua benedica :
protezione, o Santa
Madre di Dio; non
disdegnare le nostre
suppliche nelle
necessità; ma
liberaci da ogni
pericolo, o Vergine
Gloriosa e
benedetta
47. Tu non hai mandato via coloro
che tu hai salvato, non hai
abbandonato coloro che hai
radunato, poiché il tuo spirito
vive sempre e la tua carne non
attese la corruzione della
tomba. Tu sorvegli tutti, e il
tuo sguardo è su tutti, cosicchè
anche se i nostri occhi si
sforzano di non vederti, o
Santissima, invece tu ti
intrattieni volentieri in mezzo a
noi manifestandoti in vari modi
a coloro che ne sono degni.
(….) E perciò, O Madre di
Dio, noi crediamo che tu
cammini insieme a noi”
48. Esulti tutto il
creato, il quale
può
misticamente
attingere da
questa sorgente
verginale i
rivoli
dell’immortalit
à, per mezzo
dei quali viene
liberata dalla
sua sete
mortale
49. I veri cristiani non si
scoraggiano anche
se l’uomo esteriore
si va disfacendo
sanno che quello
interiore si rinnova
di giorno in giorno.
I discepoli di Gesù
sono convinti della
“quantità smisurata
ed eterna di gloria”
che la pura grazia e
l’amore di Dio
offrono a chi fissa lo
sguardo sulle cose
invisibili ed eterne
50. La Purissima è icona della Chiesa, simbolo e anticipo dell'umanità
trasfigurata dalla grazia, modello e sicura speranza per quanti muovono i
loro passi verso la Gerusalemme del cielo Realizzazione di tante
prefigurazioni veterotestamentarie.
51. È necessario ricordare come il
cristianesimo è “venuto
dall’Oriente verso Occidente; e
una volta saldamente radicato in
Oriente, le sue realizzazioni
artistiche, liturgiche, monastiche,
teologiche e letterarie si sono
riversate sull’Occidente”.
I cristiani orientali “ardenti di fervida
devozione fanno a gara nel venerare la
sempre vergine Madre di Dio”. L’oriente
si affida alla penetrante intuizione del
sentimento più che alle definizioni
razionali e ricorre a quelle immagini
archetipe, a quelle parole tenere ed
elevate delle quali la scrittura è
inesauribilmente ricca. La loro teologia
mariana è bella ma non può essere
fissata secondo le necessità di una
rigorosa riflessione teologica.
52. Tutte le donne mirò, volendo il
Signore nostro in terra scendere,
ed una si scelse che era fra tutte
bella.
Quella scrutò ed umiltà e santità
trovò in essa,
e bei pensieri, ed un’anima della
divinità innamorata,
ed un cuore puro e tutti pensieri di
perfezione;
e perciò lei scelse, pura e di
bellezza piena…
E vide che simile od uguale non
v’era al mondo,
e lei per sua Madre prese per
sorbire da lei latte puro.
521, S. Giacomo di Sarug, De virginibus II,2,6
53. Nella liturgia bizantina, in tutte le ore
dell'Ufficio divino, la lode della Madre è
unita alla lode del Figlio e alla lode che,
per mezzo del Figlio, si eleva verso il
Padre nello Spirito Santo. Nell'anafora, o
preghiera eucaristica, di san Giovanni
Crisostomo, subito dopo l'epiclèsi, la
comunità adunata canta così la Madre di
Dio: «È veramente giusto proclamare
beata te, o Deipara, che sei beatissima,
tutta pura e Madre del nostro Dio. Noi
magnifichiamo te, che sei più onorabile dei
cherubini e incomparabilmente più
gloriosa dei serafini. Tu che, senza
perdere la tua verginità, hai messo al
mondo il Verbo di Dio. Tu che veramente
sei la Madre di Dio». Queste lodi, che in
ogni celebrazione della liturgia eucaristica
si elevano a Maria, hanno forgiato la fede,
la pietà e la preghiera dei fedeli. Nel corso
dei secoli esse hanno permeato tutto
l’atteggiamento spirituale dei cristiani,
suscitando in loro una devozione profonda
per la «Tutta Santa Madre di Dio»
54. Il silenzio su questa morte, nella tradizione primitiva, mostra che non c'è stata nessuna
manifestazione straordinaria in quel momento. Maria ha avuto una morte di apparenza
ordinaria, che non ha attirato l'attenzione”.
55. Per i cristiani d’oriente la festa della
Dormizione della Madre di Dio è certamente
la più importante tra quelle mariane, come
prova anche l’espressione popolare “seconda
Pasqua”. Così recita uno splendido tropario
bizantino:
“ Nella tua maternità hai conservato la
verginità, nella tua dormizione non hai
abbandonato il mondo, o Madre di Dio hai
raggiunto la sorgente della Vita, Tu che hai
concepito il Dio vivente e che con le tue
preghiere libererai le nostre anime dalla
morte ”.
Nella Chiesa bizantina la Dormizione è celebrata come «la
Pasqua della Madre di Dio». I quattordici giorni che
precedono la Festa sono chiamati «piccola quaresima della
Vergine», in analogia con la grande quaresima che conduce
alla Pasqua di Cristo. Le altre quaresime sono per Natale, per
Pasqua e per i santi Pietro e Paolo.
56. Prima del 626 il monaco teologo
Massimo il Confessore ha scritto una
Vita di Maria nella quale si rivolge alla
Regina del cielo con queste parole:
“Ora che dal Figlio tuo e tuo Dio hai
ottenuto la corona della bellezza e lo
scettro del regno e la nobiltà al di
sopra di ogni principato, ti
supplichiamo: non dimenticare il
popolo che loda il Figlio tuo e canta il
tuo nome, perché tutto tu puoi presso
il tuo Figlio clemente che ama gli
uomini ed esaudisce con generosità
tutte le tue suppliche e le tue richieste;
e tu stessa sei misericordiosa verso
tutti i tuoi e verso quanti sperano in
te”.
58. Nonostante tutte le preghiere, i culti
e le manifestazioni popolari che in
Italia e nel mondo vengono tributate
all’Assunta questo dogma “risulta
particolarmente difficile da
comprendere e da accettare perché
non riusciamo a immaginarci cosa si
possa intendere in questo caso per
"cielo", e come un corpo possa
essere "assunto in cielo". (…)
Rappresenta quindi una grande
sfida alla nostra capacità di
comprendere che cosa siano il
cielo, il corpo, l’uomo, e quale possa
essere il futuro di questi”.
59. Primizia dell’umanità nuova che
Dio sta suscitando con i fermenti
La Glorificata è il progetto salvifico
della Pasqua di Cristo, “la di Dio espresso in tutto il suo
glorificazione di Maria è un fulgore. Questo progetto
gratuito e amoroso atto col quale
il Padre fa partecipare la Madre
splendidamente attuato nella
messianica alla gloria del Figlio singolarità personale di Maria,
per la collaborazione da lei data attende di realizzarsi nella
alla realizzazione del mistero
della croce”.
globalità della chiesa. Maria sta
alla radice della Chiesa e la
Chiesa è radicata in Maria.
L’umiltà e la fedeltà vissute da
Maria devono essere praticate
anche dalla Chiesa. Esse sono le
regole che la Chiesa deve seguire
per tenersi lontana da un eccesso
(identificazione con il Regno) e da
un difetto (la dimissione del
compito escatologico).
60. Lo studio e l’interesse contemporaneo
per la religiosità del popolo manifestano
come una lettura più attenta delle
seduzioni dello Spirito fanno
dell’individuo un essere religioso, capax
Dei. La religiosità popolare appare
come un’esperienza antropologica
profonda che permette di trovare le
coordinate spazio-temporali e di sentirsi
integrati in una realtà che abbraccia la
visione intera del mondo. Essa è parte
della vita concreta e quotidiana del
Dopo il Vaticano II la Chiesa si è singolo credente e della comunità, è
riscoperta come comunità dei credenti con vicina alla natura e alla terra ed il
una propria vita religiosa che si esprime popolo ne è protagonista. Se la
anche nelle forme di pietà e di devozione religiosità popolare favorisce
individuali e comunitarie. Il popolo di Dio “generosità e sacrificio fino all’eroismo,
ricorda il mistero dell’Assunzione di Maria senso acuto degli attributi di Dio,
primariamente con la liturgia della Parola atteggiamenti interiori come la
e dell’Eucarestia quale culmen et fonsdel pazienza, il senso della croce nella vita
culto, poi per mezzo di manifestazioni quotidiana, il distacco, l’apertura agli
legate sia alla religiosità popolare sia alla altri, la devozione” è un’occasione
pietà popolare propizia per risvegliare la fede cristiana
assopita nei cuori delle persone.
61. La sete di Dio è manifestata
con la devozione alla Madre
del Signore dai semplici e dai
poveri che “celebrano con
gioia le sue feste,
partecipano volentieri alle
processioni, si recano in
pellegrinaggio ai suoi
santuari, amano cantare in
suo onore, le offrono doni
votivi. Non tollerano che
qualcuno la offenda e
istintivamente diffidano di chi
non la onora”.
62. lo scopo ultimo
del culto alla
Beata Vergine
è di glorificare
Dio e di
impegnare i
cristiani ad una
vita del tutto
conforme alla
sua volontà.
63. La storia ha dimostrato
come la devozione
mariana conduce a
Cristo e guida
all’Eucaristia. In maniera
splendida Giovanni
Paolo II ha approfondito
il misterioso legame tra
la Madre di Dio e
l’Eucarestia
64. "In certo senso, Maria ha esercitato la sua fede
eucaristica prima ancora che l'Eucaristia fosse
istituita, per il fatto stesso di aver offerto il suo
grembo verginale per l'incarnazione del Verbo
di Dio. L'Eucaristia, mentre rinvia alla Passione
e alla Resurrezione, si pone al tempo stesso in
continuità con l'Incarnazione. Maria concepì
nell'Annunciazione il Figlio divino nella verità
anche fisica del corpo e sangue, anticipando in
sé ciò che in qualche misura si realizza
sacramentalmente in ogni credente che riceve,
nel segno del pane e del vino, il corpo e il
sangue del Signore.(…) Quando, nella
Visitazione, porta in grembo il Verbo fatto
carne, ella si fa, in qualche modo, "tabernacolo"
- il primo tabernacolo della storia - dove il Figlio
di Dio, ancora invisibile agli occhi degli uomini,
si concede all'adorazione di Elisabetta, quasi
'irradiando' la sua luce attraverso gli occhi e la
voce di Maria
65. Anche per questo la
pietà mariana possiede
una forte carica di
evangelizzazione
capace di evocare ed
esaudire i sentimenti più
nobili di un cristiano
66. Nel Nuovo Testamento non
c’è alcun racconto
dell’Assunzione di Maria.
Infatti, “l’elevazione della
madre di Gesù, in corpo e
anima alla gloria celeste,
non è stato né un
avvenimento visibile né
costatabile”. Perciò nella
liturgia dell’Assunzione è
proposto il racconto della
Visitazione. Nella tradizione
della Chiesa il viaggio di
Maria da Elisabetta è
metafora della sua vita di
donna dall’Annunciazione
fino “all’ora della morte con
l’entrata nella gloria celeste”.
67. Maria “si è alzata” ed in fretta ha
corso da Elisabetta per portarle il
lieto annuncio. Parte da Nazareth
per recarsi molto probabilmente a
Ain-Karim, 6 Km. a ovest di
Gerusalemme: una strada in salita
sulle montagne della Giudea.
Maria ha continuato a salire in
tutta la sua vita accrescendo la
sua fede verso Dio e il suo amore
per gli altri. Il suo esempio ricorda
ai cristiani che sono chiamati a
salire sempre più in alto a non
fermarsi mai nel dono di sé. Lo
Spirito Santo ha sostenuto la
madre di Gesù fino alla sua morte
e alla sua unione col Cristo
celeste. Lc 1,39: è lo stesso verbo
che Luca ha usato per esprimere
la Risurrezione di Gesù.
68. “Nella Vergine assunta nella gloria del cielo è il nostro supremo destino che ci
viene richiamato, proprio nel culmine della stagione delle ferie, cioè quando
molti hanno una pausa più distesa per pensare a porsi problemi che vanno al di
là del contingente. Non è un invito al disimpegno in attesa del nostro ultimo
giorno, ma, al contrario uno stimolo forte ad operare generosamente come
singoli ma anche come popolo. Ci sentiamo davvero in cammino verso l’Eterno
oppure ci accontentiamo di restare accampati nel nostro comodo provvisorio,
lusingati dai nostri successi personali, dai nostri soldi, dalle nostre terrene
aspirazioni”.
69.
70. Il ruolo storico che la pietà popolare
ha svolto nella proclamazione dei due
ultimi dogmi mariani può essere ben
espresso dal Beato Bartolo Longo.
Tra il 1895 e il 1900 egli si fece
promotore di una sottoscrizione, tra
tutti i cattolici del mondo, per
chiedere al Santo Padre Leone XIII la
proclamazione del dogma di Maria
SS.ma Assunta in cielo. Raccolse
cinque milioni di firme e le portò lui
stesso al Papa. Cinquant'anni dopo, il
1° novembre del 1950, Pio XII
proclamerà solennemente quel
dogma
71. In Friuli Venezia Giulia
nella provincia di Udine
ad Aquileia c’è la basilica
dedicata alla Vergine
Assunta. La cripta
massenziana è del IX
secolo e venne costruita
per conservare le reliquie
dei Santi Martiri della
Chiesa aquileiese
(Ermacora, Fortunato,
Crisogono, i fratelli
Canziani ed altri); gli
affreschi, invece,
risalgono al XII secolo
72. Sulle pareti sono
affrescate la
Crocefissione, la
Deposizione, la
Sepoltura di Cristo e
la dormizione di
Maria. “Presso il
sepolcro ci si recava a
chiedere la salute e la
grazia, ci si fermava a
pregare, lo si toccava,
ci si dormiva accanto,
vi si passavano pure i
giorni e le settimane.
73. La convinzione che si trattasse
di uno spazio specialissimo di
scambio con l’aldilà era
radicata e diffusa, proprio per
merito della reliquia (o
dell’oggetto) in esso custodita” .
Non possiamo dimenticare che
“la venerazione della sante
reliquie appartiene
all’esperienza vissuta della
fede, alla sua tradizione viva”.
La memoria, le preghiere e le
celebrazioni in onore dei santi
sono infatti presenti nel culto
popolare e nella liturgia fin dai
primi secoli”. “Il santuario come
luogo in cui è possibile fare
esperienza di Dio e del suo
stare fra gli uomini”:
Notes de l'éditeur
Cf. JORGE LOUIS BORGES, Storia dell’eternità, Adelphi, Milano 2005 3 ; Dio “ha messo la nozione dell’eternità nel loro cuore, senza però che gli uomini possano capire l’opera compiuta da Dio dal principio alla fine” (Qo 3,11).
Guido Reni, collegiata di s. maria maggiore pieve di cento (BO)
Aquileia nell’ XI secolo è precisata con l’Assunta in corrispondenza con la memoria del suo dies natalis. Giovanni Paolo II , Redemptoris Mater, n. 52, in EV 10/1419. [p. 137]
[ p. 160] Ghirlandaio, Coronazione della Vergine , 1486 , Pinacoteca comunale , Città di castello SALVATORE M. MEO , « Le tematiche teologiche attuali intorno alla funzione materna di Maria verso gli uomini », in AA.VV., Il ruolo di Maria nell'oggi della Chiesa e del mondo, Marianum - Edizioni dehoniane, Roma-Bologna 1979, 54; “mariologia ecclesiotipica” (GERHARD LUDWIG MÜLLER, Dogmatica cattolica , 581). [p. 160]
1375-80 CENNi di Francesco di Ser Cenni humility,Fundación Colección Thyssen-Bornemisza, Pedralbes, Tempera on panel, 77 x 51 cm
1120 GISLEBERTUS Cathedral of Saint-Lazare, Autun ROMANESQUE SCULPTOR, French Saint-Andoche, Saulieu 1302-10 Pisano Giovanni cattedrale PISA
XII sec. sinai s. caterina l'ascensione la discesa dello spirito la dormitio epistola Templon ( PAOLO VI « Marialis Cultus » n. 2
XII sec. s. caterina bettesimo spirito santo dormitio sinai CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, « Lumen Gentium» 66 in EV I/442
XIII Nogvorod Tretyakov PAOLO VI, « Marialis cultus » n. 15
XIII Nogvorod Tretyakov Mosca Marialis cultus (1974) n. 6
1334 Giotto, Cappella Baroncelli, S. Croce, Firenze CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, « Lumen Gentium» 66 in EV I/442.
XIII-XIV Recklinghuasen museo delle icone Germania ROBERTO TAGLIAFERRI, « La Tota pulchra celebrata nella liturgia Un approccio estetico alla mariologia »in Theotokos XIII (2005) nn.1-2,409.
1330-1335Dormizione della Theotokos Monastero Decani ROBERTO TAGLIAFERRI, « La Tota pulchra celebrata nella liturgia »,422.
XV Novgorod museo russo s. pietroburgo CLAUDIO CANZANELLA, « I volti di Maria. Miti e Riti. Le sei sorelle. Il culto popolare della Madonna in Campania» Altrastampa Napoli ed. 2002, 27.
XIV secolo Novgorod verso della Madre di Dio del Don Tret’jakov
1497 Scuola di Mosca Tret’Jakov Cfr. JOSEPH RATZINGER « La figlia di Sion: la devozione a Maria nella Chiesa » trad. it. G. POLETTI Jaca Book Milano 1979, 70.
Andrea Nicos
Di Pietro
1296-1302 Arnolfo di Cambio dormitio marmo Staatliche Museen, Berlin STEFANO DE FIORES, « Mariologia in dimensione estetica » in Theotokos XIII (2005) nn.1-2, 71.
1230 Cattedrale di Strasburgo sud; ACHILLE M. TRIACCA, « Le vie della presenza di Maria nell’età moderna », 67.
1296- 1300 Pietro Cavallini S. maria in trastevere; STEFANO DE FIORES, « L’esperienza religiosa dei cristiani » in Maria Nuovissimo dizionario EDB Bologna 2006 vol.2 ,1358-1359: SEVERIANO DI GABALA, « Oratio in mundi creationem » , VI: PG 56,496-498. ROBERTO TAGLIAFERRI, « La Tota pulchra celebrata nella liturgia »,409. DANIELE M. MONTAGNA, « La lode alla Theotokos nei testi greci dei secoli IV-VII » in Marianum 24 (1962) 478.
1296 Jacopo Torriti S. Maria Maggiore ; Gv 4,34; Cfr. Sal 39,7-9; Mt 26,39.42; Eb 10,5ss; cfr. Sal 40,7-9. CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO, « Direttorio » n. 77 , 74. ERNESTO BALDUCCI, « Tempo e liturgia » Morcelliana Brescia 1966,177. COSMO FRANCESCO RUPPI, « Fonte di speranza e di consolazione » in L’Osservatore Romano CXXXVI (1996) n. 177, 6.
Cavallini dettaglio; TOMMASO FEDERICI « La gloria finale della Madre di Dio » in ORDomenica 10 agosto 1997, n. 599,il paginone. M. LOMBARDO PIJOLA « Ho dodici anni faccio la cubista mi chiamano principessa » Bompiani Milano 2007.
1467 - 69 Filippo Lippi Duomo di Spoleto; BENNO SCHARF, « Il volto della madre di Dio risplende più del sole » in L’Osservatore Romano CXXXVII (1997) n. 118, 4; CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Decr. « Unitatis Redintegratio n. 15 » in EV I/548.
ERMANNO M. TONIOLO (a cura di) , « Veglia dell’Assunta con salmodia e tropari della liturgia russa » Centro di Cultura Mariana Madre della Chiesa Roma, 2001, 5-6; J.E. TAYLOR, « Christians and the holy places The myth of Jewish-Christian origins » Claredon press Oxford 1993, 202
1310 Abbazia di S. Maria di Vezzolano (Asti) COSMO FRANCESCO RUPPI, « Una verità di fede sempre presente nel cuore del popolo » in L’Osservatore Romano 15 /08/2002 CXLII (2002) n. 188 ed.quotidiana, 4. MODESTO DI GERUSALEMME († 634) , « La Vergine, sempreverde verga di Iesse, è stata preservata “incombusta” » in TMPM 2,126.
1310 Abbazia di S. Maria di Vezzolano (Asti) EPIFANIO DI SALAMINA (c. 315-403), « Sulla fine terrena di Maria » in TMPM 1,395; JEAN GALOT, « Rivelazione della grandezza della Madre » in L’Osservatore Romano CXXXIX n. 187 15 agosto 1999 p. 5 : “Il silenzio su questa morte, nella tradizione primitiva, mostra che non c'è stata nessuna manifestazione straordinaria in quel momento. Maria ha avuto una morte di apparenza ordinaria, che non ha attirato l'attenzione”. EPIFANIO DI SALAMINA (c. 315-403), « La fine terrena di Maria e il culto a lei dovuto » in TMPM 1, 401. JEAN GALOT, « Oscurità terrena e splendore celeste » in L’Osservatore Romano CXXXVII (1997) n.188, 5
1388 Bartolo di Fredi dettaglio della coronazione della vergine Museo Civico e Diocesano d'Arte Sacra, Montalcino; MODESTO DI GERUSALEMME († 634), « Gesù ha rivestito la Vergine dell’incorruttibilità del suo proprio corpo » in TMPM 2, 127. MODESTO DI GERUSALEMME († 634), « Gesù ha rivestito la Vergine dell’incorruttibilità del suo proprio corpo » , 128. Cfr. Sal 44,10. TIMOTEO DI GERUSALEMME (VI sec.), « Maria è stata assunta in cielo dal Figlio » in TMPM 2, 46.
Ch. Mariam Tsion ad Aksum Etiopia TEODOSIO Patriarca di ALESSANDRIA († 566), « Sermone per l’Assunzione di Nostra Signora » in TMPM 2, 66.
Epistolario
1310 -1330 Giotto di Bondone Dormitio della Gemäldegalerie di Berlino, SUB TUUM PRAESIDIUM confùgimus, sancta Dei Génitrix, nostras deprecatiònes ne despìcias in necessitatibus nostris, sed a perìculis cuntis libera nos sempre Virgo gloriosa e benedica : Noi ci rifuggiamo sotto la tua protezione, o Santa Madre di Dio; non disdegnare le nostre suppliche nelle necessità; ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine Gloriosa e benedetta; Cfr. Preghiera Mariana in NDM,1142. COSMA VESTITOR (sec. VIII), « Maria ed Eva » in TMPM 2, 575. COSMA VESTITOR (sec. VIII), « La Madre di Dio ritorna dal suo Creatore per soccorrere quanti ancora sono nel mondo » in TMPM 2, 574. GERMANO DI COSTANTINOPOLI († 733), « Maria non ha abbandonato il mondo » in TMPM 2, 353.
1311 Duccio di Buoninsegna Siena pala; Mt 13,13: Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono.GERMANO DI COSTANTINOPOLI († 733), « Lo spirito di Maria vive sempre con noi »in TMPM 2, 354.
TEODORO STUDITA († 826), « L’Assunzione di Maria segno di liberazione universale »in TMPM 2, 651.
1311 Duccio di Buoninsegna Siena pala ; 2 Cor 4,16. 2 Cor 4,17.
1433-34 Beato Angelico museo diocesano di Cortona
1409 Taddeo di Bartolo palazzo pubblico di Siena; CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Decr. « Orientalium Ecclesiarum » n.69 in EV I/445; trad.it. da H. DENZINGER, 1569
1285 Duccio di Buoninsegna rimase fino al 1937 nella cappelladei rucellai a s. Maria Novella, fu commissionata dalla compagnia dei Laudesi ora è Uffizi Fi ruccela
1406 Taddeo di Bartolo Cappella del palazzo pubblico di Siena EPIFANIO DI SALAMINA (c. 315-403), « Sulla fine terrena di Maria » in TMPM 1,395; JEAN GALOT, « Rivelazione della grandezza della Madre » in L’Osservatore Romano CXXXIX n. 187 15 agosto 1999 p. 5 : “Il silenzio su questa morte, nella tradizione primitiva, mostra che non c'è stata nessuna manifestazione straordinaria in quel momento. Maria ha avuto una morte di apparenza ordinaria, che non ha attirato l'attenzione”. EPIFANIO DI SALAMINA (c. 315-403), « La fine terrena di Maria e il culto a lei dovuto » in TMPM 1, 401. JEAN GALOT, « Oscurità terrena e splendore celeste » in L’Osservatore Romano CXXXVII (1997) n.188, 5
1486 90 Ghirlandaio fresco Cappella Tornabuoni, Santa Maria Novella, Fl
1470-1533 Giovanni De Cramariis Duomo di S. Mauro di Maniago; MARIA DONADEO, « Gli “enkomia” per la dormizione della Vergine » in L’Osservatore Romano CXXXIV (1994) n. 187, 5. Strofa isolata più o meno lunga, composta all’inizio da brevi acclamazioni, e in seguito portata a maggiore lunghezza e più ricca dottrinaMODESTO DI GERUSALEMME († 634), « Gesù ha rivestito la Vergine dell’incorruttibilità del suo proprio corpo » in TMPM 2, 127.
1490 Sebastiano Mainardi cappella baroncelli S. croce Firenze MASSIMO IL CONFESSORE († 662), « Vita di Maria » in TMPM 2, 286.
1502-1503, Raffaello,Oddi altare, Pinacoteca Vaticana, olio su tela 267 x 163 cm; MARIA MAURA MURARO - MARIA MARCELLINA PEDICO , « La pietà popolare mariana in Italia Rassegna di studi e orientamenti (1962-1992) » in De cultu mariano saeculo XX vol. V. sectio gallica et italiana PAMI Città del Vaticano 1999, 601-633
MICHELE GIULIO MASCIARELLI , « La presenza della madre nella Chiesa nascente accanto al Figlio che ha vinto la morte » in L’Osservatore Romano CXXXVII (1997) n. 188, 5. MICHELE GIULIO MASCIARELLI , « Ha vissuto sulla terra la profondità della partecipazione al mistero del Figlio » in L’Osservatore Romano del 14-08-05 CXLV (2005) n. 191, 5.
SALVATORE M. PERRELLA , « La madre di Gesù nella coscienza ecclesiale contemporanea Saggi di teologia » PAMI Città del Vaticano, 2005,513. IGNAZIO M. CALABUIG , « Il “ direttorio su pietà popolare e liturgia”criteri ispiratori » in Pietà Popolare e Liturgia Teologia-Spiritualità-Catechesi- ALDO NATALE TERRIN , « Religiosità popolare e liturgia » in Nuovo Dizionario di Liturgia a cura di DANILO SARTORE e ACHILLE M. TRIACCA, Paoline Cinisello Balsamo (Milano) terza ed. 1988, 1169-1176. H. COX La seduzione dello Spirito: uso e abuso della religione popolare » trad. It. G. GRAMPA Queriniana Brescia 1974. JESÚS CASTELLANO CERVERA, « La pietà popolare alla Madre della Misericordia » in Maria Madre di Misericordia Monstra Te Esse Matrem a cura di P. DI DOMENICO – E. PERETTO Ed. Messaggero Padova 2003,272-273. ALDO NATALE TERRIN , « Religiosità popolare e liturgia » , 1172. ALDO NATALE TERRIN , « Religiosità popolare e liturgia » , 1175. PAOLO VI , « Evangelii nuntiandi » n. 48 in EV V/ 1643. Cultura ( a cura di M.SODI-G.LA TORRE) Libreria Editrice Vaticana Città del Vaticano, 2004, 3-14; Cfr. CONCILIO ECUMENICO VATICANO II , «Cost. Sacrosanctum Concilium n. 10 in EV 1/16: la liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della chiesa e, insieme, la fonte da cui promana tutta la sua virtù. CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO , « Direttorio » n. 10 , 22: la religiosità popolare non si rapporta necessariamente alla rivelazione cristiana.
1506 Pietro Perugino, ssma Annunziata FI ; CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO , « Lettera circolare Il santo padre ai presidenti delle commissioni nazionali per la liturgia, e documento Orientamenti e proposte per la celebrazione dell’anno mariano » , 3 aprile 1987, prot.n. 401/87 in EV X/1512.
PAOLO VI , « Marialis Cultis » n.39 in EV V/70.
1512-14 Palma il Vecchio assuznione gallerie accademia VE Oil on panel, 191 x 137 cm
TIZIANO Vecellio , Pittore italiano, scuola veneta, (nato a Pieve di Cadore nel 1490, muore a Venezia nel 1576) Assunzione della Vergine 1516-18, Olio su legno, 690 x 360 cm, Santa Maria Gloriosa dei Frari, Venezia; Lett. Enc. Ecclesia de Eucharestia »n. 55(17 apr. 2003) sull’Eucarestia nel suo rapporto con la Chiesa in EV XXII/307.
1590 Annibale Carracci Assunzione museo del Prado
1650 Nicolas Poussin Louvre Paris 57x 40 cm olio su tela JEAN GALOT , « L’ultimo Magnificat » in L’Osservatore Romano CXXXIV (1994) n. 187, 14 agosto, 1. IBIDEM.
1620 Rubens Pieter Pauwel Kunsthistorisches Museum, Vienna olio su tela 458 x 297 cm GIOVANNI PAOLO II , « Lett. Encicl. Redemptoris Mater » ( 25-3-87) n. 12 in EV X/1300.
XV Tommaso di Cristofano Masolino da Panicale musei vaticani
Maestro della morte di Maria
Hugo
[p. 134] Particolare affresco abside maggiore : in honore sanctae Dei genetrics semperque Virginis Mariae, vel santci Petri principis Apostolorum, sive sancti Marci constructa (cfr Chiesa di S. Giorgio a Oberzell,Costanza-Reicheneu -IX secolo- e San Vincenzo a Galliano, presso Cantù -1007 ca.- arte ottoniana) [p. 134]
Abside Maggiore di Aquileia Salvatore M. Perrella, « L ’ Assunzione di Maria nella teologia post-conciliare Contesto - Fatto - “ Nexus mysteriorum ” - Significato » , 341. [p. 126]
Cfr. GIORGIO CRACCO Tra santi e santuari in JEAN DELUMEAU (ed.) , « Storia vissuta del popolo cristiano » Torino 1985, 249-272. ANDREA TILATTI,« Santuari del Friuli Venezia Giulia Prime note per un’interpretazione » in GIORGIO CRACCO (a cura di) , Per una storia dei santuari cristiani d’Italia: approcci regionali Il Mulino Bologna 2002, 230. NATALINO VALENTINI, « Il culto dei santi e il cammino ecumenico » in Studi Ecumenici XXIV (2007)4,603. NATALINO VALENTINI, « Il culto dei santi e il cammino ecumenico », 607.