Dopo il Ministero della Salute, anche la Regione Puglia evidenzia i dati dell’attività svolta da GVM Care & Research in Puglia attraverso le strutture Anthea hospital di Bari e Città di lecce hospital, di Lecce
Anche la Regione Puglia evidenzia i dati dell’attività svolta da GVM Care & Research in regione
1. Anche la Regione Puglia evidenzia i dati dell’attività
svolta da GVM Care & Research in regione
Dopo il Ministero della Salute, anche la Regione Puglia evidenzia i dati dell’attività
svolta da GVM Care & Research in Puglia attraverso le strutture Anthea hospital di
Bari e Città di lecce hospital, di Lecce.
Nel rendere nota l’attivazione del I registro Cardiochirurgico, nel quale sono inserite
le sette strutture cardiochirurgiche pugliesi, l’Ares (l’agenzia regionale dei servizi
sanitari pugliesi) ha diffuso le cifre relative ai casi trattati da tutti i centri.
I numeri relativi a Città di Lecce e Anthea evidenziano che le due strutture, da sole, e
con i loro 50 posti letto, eseguono oltre 1000 interventi annui che rappresentano un
terzo della casistica pugliese.
Anthea di Bari si conferma uno dei principali centri di riferimento del capoluogo di
regione, grazie agi interventi di alta complessità eseguiti ma soprattutto è la
struttura nel quale si esegue il maggior numero di interventi di mininvasiva di tutta
la Puglia.
Dai dati regionali – che prendono come riferimento i parametri internazionali
Euroscore (valicati dalle società italiana ed europea di Cardiochirurgia) – emerge che
per oltre il 90 per cento degli interventi eseguiti in Puglia, l’approccio chirurgico è la
sternotomia (approccio molto invasivo) mentre quelli di minitoracotomia – ovvero
mininvasiva con un taglio di pochi centimetri – registrano poco più del 5 per cento.
2. Sui 150 regionali, più di 100 sono eseguiti nella sola Anthea. A conferma di tale
fiducia da parte del sistema pubblico nel ruolo svolto dalle strutture private
accreditate, e in particolar modo di Anthea, vi è la decisione della Asl di Bari di
assegnare, nell'ambito dello stesso tetto di spesa, maggiori risorse per la disciplina di
Cardiochirurgia, oltre ch Cardiologia e Ortopedia.
Nel confermare il ruolo di partnership pubblico-privato, l’Ares ha evidenziato anche i
risultati conseguiti sul fronte delle complicanze con particolare riferimento al tasso
di mortalità attestato intorno a una media del 4% rispetto al 9,5% atteso su scala
regionale.