3. La creazione di un corso on-line va inteso come un processo di lavoro nel quale le fasi sono strettamente sequenziali. Alla fine di ogni fase è previsto il rilascio di un oggetto che costituisce dal punto di vista formale il deliverable della fase, dal punto di vista operativo l’input per la fase successiva. documento di macro progettazione cartelle lezioni oggetti scorm corso on-line documento di micro progettazione
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6. Nella fase di Storyboarding prendono corpo le singole lezioni dette anche secondo una terminologia ormai affermatasi: Learning Object. Le lezioni vengono redatte su supporto elettronico predisposto ad hoc (modello di storyboarding); le lezioni vengono poi organizzate in cartelle, nelle quali si inseriscono tutti gli altri oggetti a corredo (immagini, animazioni, testi di approfondimento). A questo punto sono pronte per essere sviluppate per il web. documento di macro progettazione cartelle lezioni documento di micro progettazione
7. Nella fase di sviluppo lezioni vengono trasformate in oggetti didattici a standard scorm. Prendono forma cioè dei pacchetti di contenuto che sono fruibili via web e che garantiscono alcuni dati di tracciamento e fruizione da parte degli studenti. documento di macro progettazione cartelle lezioni oggetti scorm documento di micro progettazione
8. Quando i pacchetti scorm sono pronti, vengono caricati su un sistema di Learning Management system, o piattaforma di e-learning. Possono essere quindi testati e valutati dai vari attori ed infine rilasciati per la fruizione. Il corso on-line è pronto per essere erogato. documento di macro progettazione cartelle lezioni oggetti scorm corso on-line documento di micro progettazione
9. TRENO IN CORSA In ogni fase del processo si producono documenti di per se stessi utili, ogni fase quindi è una stazione lungo una linea continua, nella quale intervengo attori diversi, si ritrovano oggetti nuovi ……… e comunque nessuna stazione può essere saltata.
10. STAZIONE verde Cosa accade nella prima stazione? Il corso è all’inizio solo un’idea, un titolo, una necessità all’interno di un più vasto cotesto formativo. Certo non è il capolinea … in precedenza lo stesso organismo formativo, oppure un altro con competenza simile, ne ha decretato la necessità. Ora però il corso deve prendere forma. Gli attori che prendono parte a questa fase sono: l’esperto di contenuti, altrimenti definibile come responsabile scientifico, e in ambito universitario identificabile nel docente; il progettista e-learning; il grafico, lo sviluppatore. Tutti hanno un ruolo importante, ma le decisioni fondamentali spettano all’esperto di contenuti.
11. Finalità del corso Architettura didattica Impianto di valutazione Definizione delle interazioni Stile grafico Il documento di macroprogettazione prevede infatti, la definizione delle finalità del corso (la cui responsabilità ricade essenzialmente sull’esperto di contenuti/docente), la definizione dell’architettura didattica generale e dell’impianto di valutazione (che nascono da un’interazione tra docente ed esperto e-learning, definizione delle interazioni (parametri che vengono definiti con il contributo dello sviluppatore, ed infine lo stile grafico (che nasce da un’intesa tra l’esperto di contenuti ed il grafico)
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13. Siamo giunti nella II stazione la microprogettazione. Gli attori che prendono parte a questa fase sono: L’esperto di contenuti; Progettista e-learning; Grafico La valigia stavolta è nelle mani del progettista di e-learning che ha il compito di portare a compimento il documento di micro progettazione.
14. Sistema degli obiettivi Numero,titolo, durata,delle lezioni Articolazione dei momenti di valutazione Documenti di approfondimento Layout di pagina Numero e tipologia di animazioni Numero e tipologia di interazioni Nel documento di microprogettazione, che può essere considerato il documento centrale del processo, vengono definiti nel dettaglio gli elementi che costituiscono il corso. E’ una fase lunga caratterizzata da alcune attività specifiche. La prima attività è la declinazione degli obiettivi di apprendimento. Mentre nel precedente documento avevamo definito la finalità del corso, o anche detta obiettivo generale, occorre definire ora il sistema dei sotto obiettivi. Numero e tipologia degli obiettivi di apprendimento ci diranno immediatamente a colpo d’occhio di che tipo di corso si sta sviluppando: teorico o applicativo, di livello semplice o avanzato, a bassa o alta multimedialità, modulare semplice o a modularità spinta. Definiti gli obiettivi possono poi essere definiti gli altri elementi:
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16. Eccoci nella III stazione Storybaording A questo punto il docente, esperto di contenuti, può sviluppare in autonomia le lezioni seguendo le indicazioni del documento di microprogettazione. Il suo sapere viene decostruito e ricostruito in conformità al modello di lezione precedentemente definito. E’ una fase creativa prima, descrittiva poi.
17. Contenuti di I livello Verifiche di apprendimento Contenuti di II livello Strategia di comunicazione Utilizzando il modello di storyboard concordato in precedenza, il docente produce una sceneggiatura che indica come dovranno essere fruiti i contenuti. Per ciascuna lezione il docente definisce un campo di attività che investiranno l’utente- discente e definisce la propria strategia di comunicazione. Il filo conduttore sono i contenuti di I livello. Questi vengono esposti rincorrendo ai diversi media che si è stabilito di utilizzare: testo, immagini, video, audio, animazioni. Successivamente vengono create le verifiche di apprendimento di tali contenuti, che saranno realizzate nei formati concordati (test a risposta multipla, domande aperte, forum di discussione, creazione di elaborati, ecc). Infine vengono definiti i contenuti di II livello: glossari, dispense, web blbio, rassegne di link, wiki, ecc.. Tutto il materiale viene raccolto in una cartella e consegnato al responsabile della fase di sviluppo.
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19. STAZIONE fucsia La stazione successiva è Sviluppo. Da questa stazione ripartiranno , pronti per essere pubblicati on-line, i pacchetti delle lezioni. In questa fase c’è una forte e continua interazione tra il grafico e lo sviluppatore, e viene supervisionata dall’esperto e-learning. I confini tra sviluppo in senso informatico e sviluppo in senso grafico-comunicativo sono sottili. In un corso a bassa multimedialità spesso lo sviluppatore compie attività limitate alla sola pacchettizzazione, mentre il grafico ha il compito di trasformare gli storyboard del docente in oggetti per l’e-learning Laddove cresce il livello di multimedialità i compiti vengono maggiormente suddivisi e a ciascun attore compete lo sviluppo di un media. In entrambi i casi allo sviluppatore compete la trasformazione finale del prodotto in un oggetto conforme agli standard tecnologici dichiarati, molto spesso lo standard scorm.
20. Scelta del software sviluppo esportazione Identificazione della tipologia In questa fase occorre identificare la o le soluzioni software che più incontrano lo spirito dello storyboard consegnato dal docente. Una struttura lineare può essere interpretata come un wbt classico, oppure come una audio lezione. Una lezione molto applicativa può essere sviluppata come video didattico o video lezione. Una lezione a carattere fortemente esplorativo necessiterà di un sviluppo in senso ipertestuale. Per ciascuna forma definita deve essere individuato il software di sviluppo, scelto preferibilmente tra quelli specifici per l’e-learning oppure che dichiarano compatibilità agli standard. Ogni lezione viene dunque implementata singolarmente e poi esportata come pacchetto autoconsistente.
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22. L’ultima stazione Erogazione può essere intesa come una stazione di cambio. Di fatto il viaggio della creazione di un corso è terminato, inizia però un nuovo processo che vede nuovi attori sulla scena, gli studenti/utenti, nuove sfide tecnologiche, nuove professionalità. L’erogazione, intesa come fase finale del processo di creazione di un corso on-line, è caratterizzata dalla pubblicazione degli oggetti didattici sull’LMS. Questa fase vede come protagonista l’amministratore della piattaforma, che poi può essere anche, a seconda delle competenze di ciascuno, l’esperto di e-learning, oppure lo sviluppatore.
23. Personalizzare l’ambiente on-line Attivare i servizi Creare l’albero dei moduli e sottomoduli Upload dei pacchetti Per erogare un corso on-line occorre creare sull’LMS un ambiente del tutto corrispondente all’architettura didattica del corso ed attivare tutte le funzionalità previste in fase di macro e micro progettazione. L’ambiente on-line quindi non è standard ma personalizzato in base alle esigenze specifiche del corso da attivare. Anche la grafica dell’LMS deve trovare corrispondenza con la grafica del corso, al fine di ottenere un ambiente omogeneo che orienti e non disorienti l’utente. Forum, chat, messaggistica ed altri servizi tipici degli LMS devono essere integrati all’interno della strategia didattica del corso ed avere specifiche funzioni di supporto all’apprendimento. E’ per questo che le scelte iniziali, quelle di progettazione, tornano utili in questa fase. Il sistema di cartelle e sottocartelle, destinato ad accogliere le lezioni, deve rispecchiare l’architettura modulare definita in precedenza. Fatte queste operazioni preliminari i pacchetti possono essere caricati e successivamente testati.
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Notes de l'éditeur
La fasi principali del processo di lavoro sono: Macro progettazione Micro progettazione Storyboarding Sviluppo Erogazione
La creazione di un corso on-line va inteso come un processo di lavoro nel quale le fasi sono strettamente sequenziali. Alla fine di ogni fase è previsto il rilascio di un oggetto che costituisce dal punto di vista formale il deliverable della fase, dal punto di vista operativo l’input per la fase successiva.
La fase di Macro progettazione si conclude con il documento omonimo nel quale occorre indicare almeno: Finalità generale del corso Titolo del corso Architettura didattica generale Impianto di valutazione Tipo di interazioni Stile grafico
La fase di Micro progettazione parte dalle specifiche contenute nel documento di macroprogettazione e si conclude con il documento di progettazione di dettaglio o micro-progettazione, nel quale occorre indicare: Il numero delle lezioni L’obiettivo didattico di ciascuna lezione, il titolo, la durata L’articolazione dei momenti di valutazione I documenti di approfondimento Il layout di pagina Il numero e tipologia di animazioni Il numero e tipologia di interazioni
Nella fase di Storyboarding prendono corpo le singole lezioni dette anche secondo una terminologia ormai affermatasi: Learning Object. Le lezioni vengono redatte su supporto elettronico predisposto ad hoc (modello di storyboarding); le lezioni vengono poi organizzate in cartelle, nelle quali si inseriscono tutti gli altri oggetti a corredo (immagini, animazioni, testi di approfondimento). A questo punto sono pronte per essere sviluppate per il web.
Quando i pacchetti scorm sono pronti, vengono caricati su un sistema di learning Management system, o piattaforma di e-learning. Possono essere quindi testati e valutati dai vari attori ed infine rilasciati per la fruizione. Il corso on-line è pronto per essere erogato.
Quando i pacchetti scorm sono pronti, vengono caricati su un sistema di Learning Management system, o piattaforma di e-learning. Possono essere quindi testati e valutati dai vari attori ed infine rilasciati per la fruizione. Il corso on-line è pronto per essere erogato.
In ogni fase del processo si producono documenti di per se stessi utili, ogni fase quindi è una stazione lungo una linea continua, nella quale intervengo attori diversi, si ritrovano oggetti nuovi……… e comunque nessuna stazione può essere saltata.
Cosa accade nella prima stazione? Il corso è all’inizio solo un’idea, un titolo, una necessità all’interno di un più vasto cotesto formativo. Certo non è il capolinea…in precedenza lo stesso organismo formativo, oppure un altro con competenza simile, ne ha decretato la necessità. Ora però il corso deve prendere forma. Gli attori che prendono parte a questa fase sono: l’esperto di contenuti, altrimenti definibile come responsabile scientifico, e in ambito universitario identificabile nel docente; il progettista e-learning; il grafico, lo sviluppatore. Tutti hanno un ruolo importante, ma le decisioni fondamentali spettano all’esperto di contenuti.
Il documento di macroprogettazione prevede infatti, la definizione delle finalità del corso (la cui responsabilità ricade essenzialmente sull’esperto di contenuti/docente), la definizione dell’architettura didattica generale e dell’impianto di valutazione (che nascono da un’interazione tra docente ed esperto e-learning, definizione delle interazioni (parametri che vengono definiti con il contributo dello sviluppatore, ed infine lo stile grafico (che nasce da un’intesa tra l’esperto di contenuti ed il grafico)
Siamo giunti nella II stazione la microprogettazione. Gli attori che prendono parte a questa fase sono: L’esperto di contenuti; Progettista e-learning; Grafico La valigia stavolta è nelle mani del progettista di e-learning che ha il compito di portare a compimento il documento di micro progettazione.
Nel documento di microprogettazione, che può essere considerato il documento centrale del processo, vengono definiti nel dettaglio gli elementi che costituiscono il corso. E’ una fase lunga caratterizzata da alcune attività specifiche. La prima attività è la declinazione degli obiettivi di apprendimento. Mentre nel precedente documento avevamo definito la finalità del corso, o anche detta obiettivo generale, occorre definire ora il sistema dei sotto obiettivi. Numero e tipologia degli obiettivi di apprendimento ci diranno immediatamente a colpo d’occhio di che tipo di corso si sta sviluppando: teorico o applicativo, di livello semplice o avanzato, a bassa o alta multimedialità, modulare semplice o a modularità spinta. Definiti gli obiettivi possono poi essere definiti gli altri elementi: numero, titolo e durata delle lezioni L’articolazione dei momenti di valutazione I documenti di approfondimento Il layout di pagina Il numero e tipologia di animazioni Il numero e tipologia di interazioni
Eccoci nella III stazione Storybaording A questo punto il docente, esperto di contenuti, può sviluppare in autonomia le lezioni seguendo le indicazioni del documento di microprogettazione. Il suo sapere viene decostruito e ricostruito in conformità al modello di lezione precedentemente definito. E’ una fase creativa prima, descrittiva poi.
Utilizzando il modello di storyboard concordato in precedenza, il docente produce una sceneggiatura che indica come dovranno essere fruiti i contenuti. Per ciascuna lezione il docente definisce un campo di attività che investiranno l’utente- discente e definisce la propria strategia di comunicazione. Il filo conduttore sono i contenuti di I livello. Questi vengono esposti rincorrendo ai diversi media che si è stabilito di utilizzare: testo, immagini, video, audio, animazioni. Successivamente vengono create le verifiche di apprendimento di tali contenuti, che saranno realizzate nei formati concordati (test a risposta multipla, domande aperte, forum di discussione, creazione di elaborati, ecc). Infine vengono definiti i contenuti di II livello: glossari, dispense, web blbio, rassegne di link, wiki, ecc.. Tutto il materiale viene raccolto in una cartella e consegnato al responsabile della fase di sviluppo.
La stazione successiva è Sviluppo. Da questa stazione ripartiranno , pronti per essere pubblicati on-line, i pacchetti delle lezioni. In questa fase c’è una forte e continua interazione tra il grafico e lo sviluppatore, e viene supervisionata dall’esperto e-learning. I confini tra sviluppo in senso informatico e sviluppo in senso grafico-comunicativo sono sottili. In un corso a bassa multimedialità spesso lo sviluppatore compie attività limitate alla sola pacchettizzazione, mentre il grafico ha il compito di trasformare gli storyboard del docente in oggetti per l’e-learning. Laddove cresce il livello di multimedialità i compiti vengono maggiormente suddivisi e a ciascun attore compete lo sviluppo di un media. In entrambi i casi allo sviluppatore compete la trasformazione finale del prodotto in un oggetto conforme agli standard tecnologici dichiarati, molto spesso lo standard scorm.
In questa fase occorre identificare la o le soluzioni software che più incontrano lo spirito dello storyboard consegnato dal docente. Una struttura lineare può essere interpretata come un wbt classico, oppure come una audio lezione. Una lezione molto applicativa può essere sviluppata come video didattico o video lezione. Una lezione a carattere fortemente esplorativo necessiterà di un sviluppo in senso ipertestuale. Per ciascuna forma definita deve essere individuato il software di sviluppo, scelto preferibilmente tra quelli specifici per l’e-learning oppure che dichiarano compatibilità agli standard. Ogni lezione viene dunque implementata singolarmente e poi esportata come pacchetto autoconsistente.
L’ultima stazione Erogazione può essere intesa come una stazione di cambio. Di fatto il viaggio della creazione di un corso è terminato, inizia però un nuovo processo che vede nuovi attori sulla scena, gli studenti/utenti, nuove sfide tecnologiche, nuove professionalità. L’erogazione, intesa come fase finale del processo di creazione di un corso on-line, è caratterizzata dalla pubblicazione degli oggetti didattici sull’LMS. Questa fase vede come protagonista l’amministratore della piattaforma, che poi può essere anche, a seconda delle competenze di ciascuno, l’esperto di e-learning, oppure lo sviluppatore.
Per erogare un corso on-line occorre creare sull’LMS un ambiente del tutto corrispondente all’architettura didattica del corso ed attivare tutte le funzionalità previste in fase di macro e micro progettazione. L’ambiente on-line quindi non è standard ma personalizzato in base alle esigenze specifiche del corso da attivare. Anche la grafica dell’LMS deve trovare corrispondenza con la grafica del corso, al fine di ottenere un ambiente omogeneo che orienti e non disorienti l’utente. Forum, chat, messagistica ed altri servizi tipici degli LMS devono essere integrati all’interno della strategia didattica del corso ed avere specifiche funzioni di supporto all’apprendimento. E’ per questo che le scelte iniziali, quelle di progettazione, tornano utili in questa fase. Il sistema di cartelle e sottocartelle, destinato ad accogliere le lezioni, deve rispecchiare l’architettura modulare definita in precedenza. Fatte queste operazioni preliminari i pacchetti possono essere caricati e successivamente testati.