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3. GABINETTO DEL MINISTRO
N. 15004/21(3)- Seti:. AA.GG. Roma. !3 luglio 2001
ALL'UFFICIO CENTRALE DEL BILANCIO
SEDE
OGGETTO: Dott. Luciano Zocchi- D.M. 12 luglio 200 l.
Per l'apposizione del prescritto visto, si trasmette, in originale e due
copie, il D.M. 12 luglio 2001 con il quale il Dott. Luciano Zocchi, estraneo
all'Amministrazione dello Stato, è chiamato a far parte del Gabinetto del Ministro
con funzioni di Segretario Particolare.
IL CAPO DI GABINETTO
l'El'? IL CAPO Cl GABINETTO
F.to BONll''.!lC!O
ALLA SEGRETERIA DEL SIG. MTNISTRO
SEDE
... per notizia
IL DIRIGE~ SETTORE AFFARI GENERALl
~~·
c_j
4. SENATO DELLA REPUBBLICA
XIV LEGISLATURA
158a SEDUTA PUBBLICA
RESOCONTO
SOMMARIO. E STENOGRAFICO
l'!POG!t:FlA DEL SENATO 11100)
MARTEDÌ 16 APRILE 2002
(Antimeridiana)
Presidenza del presidente PERA
INDICE GENERALE
RESOCONTO SOMMARIO ......... . . Pag. V-XIII
RESOCONTO STENOGRAFICO ........... 1-45
ALLEGATO A (contiene i testi esaminati nel
corso della seduta) . .................. 47-49
ALLEGATO B (contiene i testi evemualmente
consegnati alla Presidenza dagli oratori, i
prospetti delle votazioni qualificate, le comu-
nicazioni all'Assemblea non lette in Aula e
gli atti di indirizzo e di controllo) ..... ... 51-73
5. o della Repubblica - 29 - XIV Legislatura
' SED!ITA (antimerid.) AssEMBLEA - REsoCONTO STENOGRAFICO 16 APRILE 2002
Peraltro, dietro insistenze dello stesso professar Biagi, e anche eser-
citate dal ministro Maroni direttamente sul prefetto di Roma, quest'ultimo
fece riesaminare la situazione in altre tre occasioni - il 2 luglio, il 4 set-
tembre e il 18 settembre -, ma l'esito fu sempre negativo per la conferma
delle posizioni assunte dalle diverse Forze di polizia.
A metà settembre, com'è noto, diramavo una direttiva in materia di
misure di protezione, direttiva da inquadrare in un più vasto disegno volto,
come ho già detto prima, a recuperare personale di polizia a compiti ope-
rativi e ad un più capillare controllo del nostro territorio, ma anche teso a
garantire ogni mezzo di protezione personale a coloro che ne avessero ef-
fettivo bisogno.
In questo ambito, si inseriva il taglio di quelle misure di protezione
non più_ rispondenti ai parametri già indicati nelle precedenti direttive,
nuovamente riaffermati, e consistenti soprattutto nel!'accertamento della
effettività e attualità del rischio, connesso all'effettuazione di riscontri
che dovevano essere sempre più precisi e incisivi e da svolgersi accurata-
mente, caso per caso.
n dispositivo di protezione del professar Biagi venne progressiva-
mente revocato anche nelle altre province: prima a Milano, per effetto
della decisione del 19 settembre, poi a Bologna, per effetto delle decisioni
del 21 e 26 settembre, infine a Modena, il 3 ottobre, decisioni sempre mo-
tivate dalle circostanze che non vi fosse più la sussistenza della situazione
di pericolo in termini di concretezza e di attualità
Questi in estrema sintesi i fatti. Rispetto ad essi è emersa, però, l'e-
sigenza di accertare se nel!'architettura delle decisioni adottate, al di là
della puntualità dei riscontri cartolari, siano state sottovalutate circostanze
o situazioni che, ove meglio approfondite o meglio ponderate da tutti i re-
sponsabili, avrebbero potuto condurre a un esito diverso delle stesse deci-
sioni basate evidentemente su specifici elementi di conoscenza. Voglio
dirlo forte: né era ipotizzabile un mio interessamento mai richiesto da al-
cuno su una vicenda di cui non ero mai stato informato.
Si è appurata un'evidente distonia nel circuito valutativo a livello
centrale e periferico, che è stata fondata distintamente nelle fasi della con-
cessione e poi della revoca delle misure di protezione su parametri non
omogenei e che ha prodotto risultati evidentemente disomogenei. Se nella
prima fase è stato infatti privilegiato il ragionamento deduttivo desunto
dalle analisi di scenario, nella seconda fase - quella della revoca - si è
invece privilegiata ·la ricerca di elementi di pericolo in sede locale.
n sistema non è stato, in sostanza, in grado di assicurare una visione
d'insieme capace di cogliere questa differente logica. Ciò è accaduto al
centro come in periferia per il tipo di struttnrazione e di organizzazione
del sistema di protezione e per la parcellizzazione degli stessi servizi di
scorta e di tutela.
Eppure va rilevato che a livello ministeriale non è mancata l'analisi
del pericolo terroristico stimato in un'ottica di scenario relativamente ai
settori di rischio e alle categorie di persone più esposte. E .J'analisi non
ha mai indicato il dissolversi del pericolo, semmai una probabile radicaliz-