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Il condizionamento operante
• La “gabbia di Skinner” (Skinner box):
gabbia con una leva che consente di
accedere al cibo o all’acqua.
• La gabbia ha un pavimento elettrificabile
(per eventuale somministrazione di stimoli
avversativi), e un dispositivo per la
registrazione automatica delle risposte.
Skinner box
© Marina Cosenza
Gli esperimenti di Skinner
• Soggetti: ratti o piccioni.
• All’interno della gabbia venivano create le
condizioni affinché l’animale premesse la
leva.
• Gli animali premevano accidentalmente
una leva e ottenevano cibo o acqua.
• L’animale affamato o assetato tendeva a
ripetere l’operazione (risposta operante)
se essa produceva un effetto positivo
(cibo = rinforzo).
Variabili in gioco
• Nel condizionamento operante:
L’acquisizione dell’apprendimento avviene
se il nuovo comportamento è seguito da
un rinforzo. Una risposta non rinforzata
tende a diminuire.
• L’estinzione della risposta dovrebbe
avvenire a seguito di ripetuta assenza di
rinforzo.
Nel condizionamento operante …
• Generalizzazione: il rinforzo dato ad un
certo comportamento avrà effetto anche
per comportamenti simili.
• Discriminazione: i soggetti vengono
condizionati e solo la risposta
desiderata viene rinforzata.
Il concetto di rinforzo
• Rinforzo = effetto che segue un certo
comportamento e determina la probabilità che
quel comportamento venga emesso. Nel
condizionamento operante il rinforzo è
condizione necessaria e sufficiente per
l’apprendimento.
• I rinforzi si distinguono in positivi e negativi
(valenza del rinforzo).
• I rinforzi agiscono su bisogni di varia natura.
Pertanto si distinguono in primari e secondari.
• La modalità di somministrazione dei rinforzi
può variare: i rinforzi possono essere continui o
intermittenti (parziali).
Valenza del rinforzo
• I rinforzi positivi producono un effetto
piacevole e agiscono da ricompensa. Essi
aumentano la probabilità che un comportamento
si manifesti.
• I rinforzi negativi aumentano la probabilità di
apprendimento di comportamenti che eliminano
attivamente una fonte di sofferenza (premere
una leva nella gabbia di Skinner per evitare
scosse elettriche), oppure consentono di
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tramite comportamenti di evitamento e fuga.
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Soddisfazione di bisogni
• Rinforzi primari e secondari: relativi a
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risposta desiderata) e rinforzi parziali
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• Efficacia del rinforzo intermittente, basato
sul tempo (intervallo fisso o variabile) o sul
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Schema di rinforzo a intervallo fisso
• La risposta viene rinforzata dopo un tempo
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• L’animale calibra le sue azioni sui tempi
del rinforzo.
Rinforzo
Rinforzo
Rinforzo
Rinforzo
Pausa
Pausa
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Schema a intervallo variabile
• La risposta viene rinforzata lo stesso
numero di volte ma a intervalli irregolari.
Il soggetto non può fare “previsioni”.
• L’apprendimento è più rapido e procede
per progressione costante.
• Il soggetto lavorerà di più e apprenderà di
più.
Schema a rapporto fisso
• Il rinforzo viene dato dopo un numero
prefissato di risposte.
• Il ratto di Skinner può essere rinforzato
dopo 5 o 10 pressioni della leva.
• Il soggetto lavora intensamente (come nel
lavoro a cottimo) e può programmare dei
periodi di riposo.
Schema a rapporto variabile
• Il rinforzo viene dato dopo un numero di
risposte variabile.
• Il soggetto non può fare previsioni.
• La risposta viene emessa
continuativamente e i tempi di riposo si
riducono (gioco d’azzardo).
• Per Skinner lo schema a rapporto variabile
è il più efficace.
La punizione
• Punizione Rinforzo.
• La punizione riduce la probabilità che un
comportamento venga prodotto. La
punizione inibisce temporaneamente il
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• La punizione è meno efficace del rinforzo.
E’ preferibile utilizzare il rinforzo positivo
(premiare) piuttosto che punire.
Quando la punizione serve
• Comportamento 1 (socialmente non
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• Ipotesi 1: Il soggetto conosce il
comportamento 2 e non lo assume. La
punizione è inevitabile.
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comportamento 2. Si insegna il comportamento
2 e si rinforza il soggetto quando lo assume. Il
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• Seligman (1976).
• L’esperimento: due gruppi di cani ai quali
venivano somministrate scosse elettriche. Il
primo gruppo (gruppo di scampo) poteva
premere una leva e interrompere il flusso
elettrico. Il secondo gruppo non aveva questa
possibilità.
• In sessioni successive i cani di questo gruppo
non erano in grado di apprendere
comportamenti di fuga e restavano immobili.
Variabili nel condizionamento
operante
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• Comportamento = azione o serie di azioni
finalizzate ad uno scopo (comportamento
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• Il concetto di mappa cognitiva = la
rappresentazione mentale della meta e dello
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raggiunta secondo il percorso più semplice e
meno dispendioso (principio del minimo
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• Exp. di Tolman e
Honzik (1930a) I ratti
agivano sulla base di
una rappresentazione
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che veniva “consultata”
e favoriva un
comportamento
parsimonioso
Studi recenti sulle mappe cognitive
• Uso di un labirinto con
piattaforma centrale e otto
bracci uguali.
• Alla fine di ogni braccio è
posto del cibo.
• Dopo 20 prove i ratti non
tornano più in bracci che
hanno già visitato (Olton,
1978; 1979).
L’apprendimento latente
• Si apprende anche senza
rinforzi per fare fronte ad una
situazione problematica, ma il
comportamento non viene esibito
se non si individua uno scopo da
realizzare.
• Exp. di Tolman e Honzik
(1930b)
• Tre condizioni sperimentali e tre
gruppi di ratti. Tutti i ratti
vengono posti una volta al giorno
nel labirinto.
© Marina Cosenza
• Gruppo 1: Nessun rinforzo all’uscita - Risultato:
debole riduzione degli errori nel tempo.
• Gruppo 2: Rinforzo all’uscita - Risultato: rapida
riduzione degli errori nel tempo.
• Gruppo 3: Per 10 giorni nessun rinforzo.
All’undicesimo giorno rinforzo all’uscita. I
soggetti commettevano molti errori per 10
giorni, ma si registrava una drastica riduzione
degli errori dopo l’undicesimo giorno. Per i primi
10 giorni il loro comportamento era analogo a
quello dei soggetti del gruppo
1, successivamente diventava simile a quello dei
soggetti del gruppo 2.
Uno sguardo ai risultati
Interpretazione dei risultati
• La mappa spaziale costruita vagando per
il labirinto è stata utilizzata quando si è
profilato uno scopo da realizzare.
• Il rinforzo è utile perché si manifesti un
comportamento e non perché lo si
apprenda.
• La conoscenza appresa può rimanere
latente in mancanza di motivazione
specifica.
L’apprendimento osservativo
• Il contributo dei teorici dell’apprendimento
sociale: Bandura
• Si apprende anche osservando un modello e
cercando di imitarlo.
• L’apprendimento imitativo perché sia
efficace richiede che siano attivi alcuni
processi cognitivi:
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b) che ci si rappresenti in memoria la sequenza
di azioni che il modello compie
c) che si sia in grado di riprodurre la sequenza a
livello motorio (riproduzione motoria)
d) che vi sia una certa autoconsapevolezza
Il ruolo dei rinforzi
il rinforzo è necessario per l’esecuzione
della risposta più che per l’apprendimento.
Il rinforzo crea motivazione.
Se il modello riceve rinforzi positivi questi
avranno un effetto sull’apprendimento
dell’osservatore che vorrà compiere la
stessa azione per essere ricompensato.
I rinforzi diretti possono consolidare la
risposta.
La teoria dell’apprendimento osservativo
coniuga le istanze del comportamentismo
con le posizioni della psicologia
cognitivista.
L’apprendimento nella teoria della
Gestalt
• L’apprendimento come soluzione dei
problemi: analisi della situazione
presente (secondo le leggi
dell’organizzazione percettiva) e uso
dell’esperienza passata per la
risoluzione del problema.
• Gli esperimenti di Köhler (1887-
1967) sulle scimmie antropoidi
(1913-1917 a Tenerife)
L’apprendimento per insight
• Per Köhler i tentativi degli animali non
erano casuali ma intelligenti (l’animale
valutava la situazione, formulava una
ipotesi di soluzione del problema e poi
verificava la soluzione).
• La ristrutturazione cognitiva avveniva
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Apprendimento condizionamento

  • 1. Il condizionamento operante • La “gabbia di Skinner” (Skinner box): gabbia con una leva che consente di accedere al cibo o all’acqua. • La gabbia ha un pavimento elettrificabile (per eventuale somministrazione di stimoli avversativi), e un dispositivo per la registrazione automatica delle risposte.
  • 3. Gli esperimenti di Skinner • Soggetti: ratti o piccioni. • All’interno della gabbia venivano create le condizioni affinché l’animale premesse la leva. • Gli animali premevano accidentalmente una leva e ottenevano cibo o acqua. • L’animale affamato o assetato tendeva a ripetere l’operazione (risposta operante) se essa produceva un effetto positivo (cibo = rinforzo).
  • 4. Variabili in gioco • Nel condizionamento operante: L’acquisizione dell’apprendimento avviene se il nuovo comportamento è seguito da un rinforzo. Una risposta non rinforzata tende a diminuire. • L’estinzione della risposta dovrebbe avvenire a seguito di ripetuta assenza di rinforzo.
  • 5. Nel condizionamento operante … • Generalizzazione: il rinforzo dato ad un certo comportamento avrà effetto anche per comportamenti simili. • Discriminazione: i soggetti vengono condizionati e solo la risposta desiderata viene rinforzata.
  • 6. Il concetto di rinforzo • Rinforzo = effetto che segue un certo comportamento e determina la probabilità che quel comportamento venga emesso. Nel condizionamento operante il rinforzo è condizione necessaria e sufficiente per l’apprendimento. • I rinforzi si distinguono in positivi e negativi (valenza del rinforzo). • I rinforzi agiscono su bisogni di varia natura. Pertanto si distinguono in primari e secondari. • La modalità di somministrazione dei rinforzi può variare: i rinforzi possono essere continui o intermittenti (parziali).
  • 7. Valenza del rinforzo • I rinforzi positivi producono un effetto piacevole e agiscono da ricompensa. Essi aumentano la probabilità che un comportamento si manifesti. • I rinforzi negativi aumentano la probabilità di apprendimento di comportamenti che eliminano attivamente una fonte di sofferenza (premere una leva nella gabbia di Skinner per evitare scosse elettriche), oppure consentono di eliminare uno stimolo sgradevole e penoso tramite comportamenti di evitamento e fuga.
  • 8. Evitamento e fuga Luce  Scossa elettrica. Il ratto impara a rifugiarsi nella zona non elettrificata appena viene presentato lo stimolo luminoso.
  • 9. Soddisfazione di bisogni • Rinforzi primari e secondari: relativi a bisogni primari o secondari.
  • 10. Modalità di somministrazione • Rinforzi continui (dati a seguito di ogni risposta desiderata) e rinforzi parziali (intermittenti, saltuari) • Efficacia del rinforzo intermittente, basato sul tempo (intervallo fisso o variabile) o sul numero delle risposte (a rapporto fisso o variabile)
  • 11. Schema di rinforzo a intervallo fisso • La risposta viene rinforzata dopo un tempo prefissato che viene mantenuto costante (rinforzo ogni X secondi, indipendentemente dall’attività del soggetto). • L’animale calibra le sue azioni sui tempi del rinforzo. Rinforzo Rinforzo Rinforzo Rinforzo Pausa Pausa Pausa
  • 12. Schema a intervallo variabile • La risposta viene rinforzata lo stesso numero di volte ma a intervalli irregolari. Il soggetto non può fare “previsioni”. • L’apprendimento è più rapido e procede per progressione costante. • Il soggetto lavorerà di più e apprenderà di più.
  • 13. Schema a rapporto fisso • Il rinforzo viene dato dopo un numero prefissato di risposte. • Il ratto di Skinner può essere rinforzato dopo 5 o 10 pressioni della leva. • Il soggetto lavora intensamente (come nel lavoro a cottimo) e può programmare dei periodi di riposo.
  • 14. Schema a rapporto variabile • Il rinforzo viene dato dopo un numero di risposte variabile. • Il soggetto non può fare previsioni. • La risposta viene emessa continuativamente e i tempi di riposo si riducono (gioco d’azzardo). • Per Skinner lo schema a rapporto variabile è il più efficace.
  • 15. La punizione • Punizione Rinforzo. • La punizione riduce la probabilità che un comportamento venga prodotto. La punizione inibisce temporaneamente il comportamento, ma non lo estingue. • La punizione è meno efficace del rinforzo. E’ preferibile utilizzare il rinforzo positivo (premiare) piuttosto che punire.
  • 16. Quando la punizione serve • Comportamento 1 (socialmente non desiderato) • Comportamento 2 (socialmente desiderato) • Ipotesi 1: Il soggetto conosce il comportamento 2 e non lo assume. La punizione è inevitabile. • Ipotesi 2: Il soggetto non conosce il comportamento 2. Si insegna il comportamento 2 e si rinforza il soggetto quando lo assume. Il rinforzo positivo funziona meglio.
  • 17. L’impotenza appresa • Seligman (1976). • L’esperimento: due gruppi di cani ai quali venivano somministrate scosse elettriche. Il primo gruppo (gruppo di scampo) poteva premere una leva e interrompere il flusso elettrico. Il secondo gruppo non aveva questa possibilità. • In sessioni successive i cani di questo gruppo non erano in grado di apprendere comportamenti di fuga e restavano immobili.
  • 18. Variabili nel condizionamento operante • Forza e salienza dei rinforzi o delle punizioni • Intervallo di tempo tra comportamento e rinforzo • Frequenza della conseguenze (tipo di schema di rinforzo)
  • 19. • Il modellamento (shaping) • Rinforzare ogni risposta che si avvicina alla risposta desiderata • Studi sull’uomo • Le macchine per insegnare. • Il principio di Premack, ovvero: premiare a condizione che ... “Un’attività piacevole può agire come rinforzo per un’attività spiacevole”.
  • 20. Il comportamentismo intenzionale di Tolman • Si possono postulare costrutti mentali per spiegare taluni comportamenti? • I teorici S-O-R (Stimolo, Organismo, Risposta) ritengono che ci sia una mediazione mentale tra stimolo e risposta.
  • 21. La teoria di Tolman (1886-1959) • Comportamento = azione o serie di azioni finalizzate ad uno scopo (comportamento intenzionale) • Variabili interferenti (Costrutti ipotetici: caratteristiche dei soggetti, natura e intensità dei bisogni da soddisfare). • Il concetto di mappa cognitiva = la rappresentazione mentale della meta e dello spazio che porta alla meta. La meta sarà raggiunta secondo il percorso più semplice e meno dispendioso (principio del minimo sforzo).
  • 22. Esperimento di Tolman e Honzik • Exp. di Tolman e Honzik (1930a) I ratti agivano sulla base di una rappresentazione dello spazio del labirinto, una mappa cognitiva che veniva “consultata” e favoriva un comportamento parsimonioso
  • 23. Studi recenti sulle mappe cognitive • Uso di un labirinto con piattaforma centrale e otto bracci uguali. • Alla fine di ogni braccio è posto del cibo. • Dopo 20 prove i ratti non tornano più in bracci che hanno già visitato (Olton, 1978; 1979).
  • 24. L’apprendimento latente • Si apprende anche senza rinforzi per fare fronte ad una situazione problematica, ma il comportamento non viene esibito se non si individua uno scopo da realizzare. • Exp. di Tolman e Honzik (1930b) • Tre condizioni sperimentali e tre gruppi di ratti. Tutti i ratti vengono posti una volta al giorno nel labirinto.
  • 26. • Gruppo 1: Nessun rinforzo all’uscita - Risultato: debole riduzione degli errori nel tempo. • Gruppo 2: Rinforzo all’uscita - Risultato: rapida riduzione degli errori nel tempo. • Gruppo 3: Per 10 giorni nessun rinforzo. All’undicesimo giorno rinforzo all’uscita. I soggetti commettevano molti errori per 10 giorni, ma si registrava una drastica riduzione degli errori dopo l’undicesimo giorno. Per i primi 10 giorni il loro comportamento era analogo a quello dei soggetti del gruppo 1, successivamente diventava simile a quello dei soggetti del gruppo 2.
  • 27. Uno sguardo ai risultati
  • 28. Interpretazione dei risultati • La mappa spaziale costruita vagando per il labirinto è stata utilizzata quando si è profilato uno scopo da realizzare. • Il rinforzo è utile perché si manifesti un comportamento e non perché lo si apprenda. • La conoscenza appresa può rimanere latente in mancanza di motivazione specifica.
  • 29. L’apprendimento osservativo • Il contributo dei teorici dell’apprendimento sociale: Bandura • Si apprende anche osservando un modello e cercando di imitarlo. • L’apprendimento imitativo perché sia efficace richiede che siano attivi alcuni processi cognitivi: a) che si presti attenzione al modello b) che ci si rappresenti in memoria la sequenza di azioni che il modello compie c) che si sia in grado di riprodurre la sequenza a livello motorio (riproduzione motoria) d) che vi sia una certa autoconsapevolezza
  • 30. Il ruolo dei rinforzi il rinforzo è necessario per l’esecuzione della risposta più che per l’apprendimento. Il rinforzo crea motivazione. Se il modello riceve rinforzi positivi questi avranno un effetto sull’apprendimento dell’osservatore che vorrà compiere la stessa azione per essere ricompensato. I rinforzi diretti possono consolidare la risposta.
  • 31. La teoria dell’apprendimento osservativo coniuga le istanze del comportamentismo con le posizioni della psicologia cognitivista.
  • 32. L’apprendimento nella teoria della Gestalt • L’apprendimento come soluzione dei problemi: analisi della situazione presente (secondo le leggi dell’organizzazione percettiva) e uso dell’esperienza passata per la risoluzione del problema. • Gli esperimenti di Köhler (1887- 1967) sulle scimmie antropoidi (1913-1917 a Tenerife)
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  • 37. L’apprendimento per insight • Per Köhler i tentativi degli animali non erano casuali ma intelligenti (l’animale valutava la situazione, formulava una ipotesi di soluzione del problema e poi verificava la soluzione). • La ristrutturazione cognitiva avveniva all’improvviso per intuizione. Dopo la prima intuizione gli scimpanzé erano in grado di ripetere l’azione (apprendimento per insight).