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•DSA: primi indicatori del
disturbo
•LA CONSAPEVOLEZZA
FONOLOGICA
Castegnato 27 gennaio 2010
MARIAGRAZIA GOZIO
AID BRESCIA brescia@dislessia.it
IMPORTANZA DELL’IDENTIFICAZIONE PRECOCE
CONCETTUALIZZAZIONE LINGUA SCRITTA E NUMERI
PROCESSI DI LETTURA, SCRITTURA E NUMERICI
CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA
COSA FARE
DI COSA PARLIAMO?
 FAVORIRE L’INSTAURARSI DI ADEGUATE STRATEGIE
 EVITARE CHE AUMENTI IL DIVARIO TRA LE PRESTAZIONI DEL
BAMBINO IN DIFFICOLTÀ E QUELLE DEL GRUPPO CLASSE
 EVITARE LA PERDITA DI MOTIVAZIONE
 ACQUISIRE UNA ADEGUATA AUTOSTIMA PERSONALE,
EVITANDO CHE SI INSTAURINO SENSI DI INADEGUATEZZA ED
INFERIORITÀ
Scuola dell’infanzia e primi anni scuola primaria
IDENTIFICAZIONE PRECOCE
Segnali di rischio e
difficoltà
Intervenire: “risolvere” o “ridurre”
quando?
di
per
SCUOLA DELL’INFANZIA:
Perché?
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SCRITTA E DEI NUMERI
CONTINUITÀ NEGLI INTERVENTI
METALINGUISTICA
INTERAGENDO CON L’AMBIENTE
IL BAMBINO COSTRUISCE
UNA PROPRIA CONOSCENZA
DEL NUMERO
E DELL’ ”UNIVERSO MATEMATICO”
Nei bambini è presente fin dalla nascita una
rappresentazione della numerosità (prima dei 6
anni risente di indici percettivi).
Nel primo anno di vita, riescono a discriminare
il numero di oggetti di insiemi presentati
visivamente (punti neri, figure diverse, immagini
in movimento, insiemi di azioni).
UTILIZZATA TECNICA
DELL’ABITUAZIONE-DISABITUAZIONE
Bambini di 5-6 mesi possiedono
anche aspettative aritmetiche che
riguardano cambiamenti di
numerosità dovuti
all’aggiunta/sottrazione di oggetti.
CONOSCENZA NUMERICA
• PROCESSI LESSICALI: attribuzione di un nome ai
numeri (dire la sequenza dei numeri, saperli leggere e
scrivere)
• PROCESSI SEMANTICI: capacità comprensione
significato dei numeri (acquisizione corrispondenza
numero-quantità)
• PROCESSI SINTATTICI: relativi alle relazioni spaziali
tra le cifre, individuare valore cifre
• COUNTING: capacità di conteggio
• CALCOLO A MENTE
• CALCOLO SCRITTO
PRINCIPALI PROCESSI COGNITIVI E
METACOGNITIVI
•A UN ANNO E MEZZO CONOSCONO LA SEQUENZA DI
ALCUNI NUMERI (Filastrocca dei numeri).
•18/24 MESI ANNI APPLICANO IL CONTEGGIO A
MATERIALE CONCRETO.
•2 ANNI: COMPARE IL PRINCIPIO DELLA
CORRISPONDENZA BIUNIVOCA
•A QUATTRO ANNI ESPRIMONO GIUDIZI DI GRANDEZZA
SUI NUMERI.
•A 4 ANNI E MEZZO, NELL’ATTIVITÀ DI DISTRIBUZIONE,
INFERISCONO (AL 50%) CHE DUE PERSONE HANNO
RICEVUTO UNA STESSA QUANTITÀ.
SVILUPPO ABILITÀ NUMERICHE 1
•A 4/5 ANNI LE TRASFORMAZIONI FISICHE POSSONO
ANCORA MODIFICARE LA VALUTAZIONE NUMERICA:
confrontando numerosità, la rapidità e l’accuratezza delle
risposte possono ancora essere influenzate dalla
disposizione degli oggetti.
•4/5 ANNI RICONOSCONO IL VALORE CARDINALE
DELLE PAROLE NUMERO PRONUNCIATE
•ULTIMO ANNO SCUOLA DELL’INFANZIA: LEGGONO E
SCRIVONO NUMERI, ESEGUONO SEMPLICI ADDIZIONI E
SOTTRAZIONI
SVILUPPO ABILITÀ NUMERICHE 2
LA LETTURA DI NUMERI
• Il riconoscimento della forma scritta dei
numeri (lettura) precede la capacità di
riprodurli (scrittura)
• Il riconoscimento del numero scritto non
implica l’acquisizione di una corretta
rappresentazione della quantità (aspetto
semantico)
• Inizialmente il bambino non attribuisce al
numero scritto il suo nome corretto; può
confonderlo con lettere o altri numeri.
• In seguito leggono i numeri più semplici e
frequenti.
• 5-6 anni riconoscono i numeri fino a 10
(possibilità di confusione 6 e 9: stessa forma
grafica, ma diverso orientamento).
LA SCRITTURA DEI NUMERI
• Dai 2 ai 7 anni il bambino è impegnato sia
nell’acquisizione del concetto di numero
sia nella costruzione dei segni
convenzionali.
• 5-7 anni accede al sistema simbolico
“notazionale”
- attività spontanee (es: inventa un sistema
di notazione dei punti guadagnati in un gioco)
- acquisizione dei sistemi notazionali della
propria cultura
COME ESPRIME GRAFICAMENTE LE
QUANTITÀ IL BAMBINO PRESCOLARE?
4 CATEGORIE
• Idiosincratica 3-4 anni (utilizza notazioni
incomprensibili ad un osservatore esterno).
• Pittografica 3-4 anni (riproduce
figurativamente gli oggetti)
• Iconica 4-5 anni (segni grafici in
corrispondenza biunivoca con gli oggetti)
• Simbolica 5-6 anni (numeri arabici)
Lucangeli – Ianniti – Vettore, Lo
sviluppo dell’intelligenza numerica”
Carocci, 2007
SVILUPPO ABILITÀ DI CALCOLO
I e II primaria
• Conteggio sulle dita
• Conteggio verbale
• Deposito nella MLT dei fatti numerici
• Inizio recupero fatti numerici
Dalla III primaria
• Conteggio sulle dita sempre meno frequente
• Recupero via via più frequente fatti aritmetici
• Utilizzo di strategie di scomposizione
PERCORSO DI COSTRUZIONE DELLA
LINGUA SCRITTA
• DIFFERENZIAZIONE DISEGNO
SCRITTURA
• LIVELLO PRESILLABICO
• LIVELLO SILLABICO
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• LIVELLO SILLABICO-ALFABETICO
• LIVELLO ALFABETICO
ESEMPI DI SCRITTURE SPONTANEE
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SILLABICO CONVENZIONALE
SILLABICO NON CONVENZIONALE
SILLABICO-ALFABETICO
CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICACONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA
 Sotto-area della consapevolezza
metalinguistica.
 Capacità di identificare le componenti
fonologiche di una lingua e di saperle
intenzionalmente manipolare.
 In quanto capacità di fare una buona analisi
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CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICACONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA
Cosa implica?Cosa implica?
 IDENTIFICAZIONE DI SILLABE, FONEMI,
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 RICONOSCIMENTO E PRODUZIONE DI RIME E
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 FUSIONE E SEGMENTAZIONE DEI SUONI
COSTITUENTI LA PAROLA
CONSAPEVOLEZZACONSAPEVOLEZZA
FONOLOGICAFONOLOGICA
GLOBALE, PRESENTE NEI BAMBINI
PRESCOLARI
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DELL’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA
SCRITTA
INDICAZIONI GENERALIINDICAZIONI GENERALI
ORDINE PRESENTAZIONE:
• Sillaba iniziale-sillaba finale-sillaba intermedia
• Fonema iniziale-fonema finale-fonema
intermedio
PRIMA ATTIVITÀ DI FUSIONE E POI DI
SEGMENTAZIONE
ESEMPI DI ATTIVITÀ FONOLOGICHEESEMPI DI ATTIVITÀ FONOLOGICHE
 RICONOSCERE E PRODURRE RIME
 RICONOSCERE PAROLE LUNGHE E PAROLE CORTE
 “DIMMI UNA PAROLA CHE INIZIA CON …”
“DIMMI UNA PAROLA CHE INIZIA COME …”
- IL TRENINO DELLE PAROLE
- IL CAPPELLO DEL MAGO
- GIOCO DELL’ECO
 IDENTIFICARE LA PAROLA SCANDITA
DALL’INSEGNANTE (o da un compagno) NELLE
SILLABE E NEI FONEMI COSTITUENTI
 SEGMENTARE PAROLE IN SILLABE E FONEMI
 ELIDERE O AGGIUNGERE SUONI A PAROLE
DATE (DITALE → DITA)
 TROVARE DIFFERENZE E UGUAGLIANZE TRA
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 “QUALE PAROLA NON INIZIA CON LO STESSO
SUONO TRA ...” (ES. PANE, PERA, TINO,
POLLO)?
 GIOCHIAMO CON LE PAROLE
 
QUANDO?
 È CONSIGLIABILE OPERARE PER SVILUPPARE LA
CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA GIÀ IN ETÀ
PRESCOLARE.
 IL RICONOSCIMENTO DI SILLABE E LA DISCRIMINAZIONE
DI PATTERN SONORI RICORRENTI FRA LE PAROLE (RIME,
ALLITTERAZIONI, ASSONANZE) È POSSIBILE DAI 3-4 ANNI.
 A 5 ANNI IL BAMBINO SEGMENTA LA PAROLA IN SILLABE.
CON L’ALLENAMENTO ARRIVA POI AD ANALIZZARE TUTTI
I SUONI DELLA PAROLA.
 LA MANIPOLAZIONE È POCO PRESENTE PRIMA DEI 6-7
ANNI
PER LA RILEVAZIONE DI DIFFICOLTÀ
NELLA COMPETENZA
METAFONOLOGICA:
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(Marotta-Trasciani-Vicari)
CONSAPEVOLEZZA GLOBALE
(Marotta-Trasciani-Vicari )
 DISCRIMINAZIONE DI SUONI
• DISCRIMINAZIONE UDITIVA DI COPPIE MINIME
 CLASSIFICAZIONE
• RICONOSCIMENTO DI RIME
• RICONOSCIMENTO DI SILLABE IN PAROLE DIVERSE
 FUSIONE E SEGMENTAZIONE
• SEGMENTAZIONE SILLABICA
• SINTESI SILLABICA
CONSAPEVOLEZZA ANALITICA
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 FUSIONE E SEGMENTAZIONE
• SINTESI E SEGMENTAZIONE FONEMICA
 MANIPOLAZIONE
• DELEZIONE SILLABICA E CONSONANTICA
• INVERSIONE DI INIZIALI (SPOONERISMO)
 CLASSIFICAZIONE
• RICOGNIZIONE DI RIME
• PRODUZIONE DI RIME
• FLUIDITÀ LESSICALE CON FACILITAZIONE
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MECCANISMI DEL PROCESSO DI
LETTURA
 MECCANISMO DI ANTICIPAZIONE:
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interamente.
Si basa su indici linguistici ed extralinguistici.
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 MECCANISMO DI DECIFRAZIONE:
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Meccanismo percettivo
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del bambino prescolare.
Meccanismi ugualmente efficienti nel lettore esperto.
FASI DI APPRENDIMENTO DELLA LETTURA
E DELLA SCRITTURA
(Modello di Uta Frith)
1. STADIO LOGOGRAFICO: le parole scritte
rappresentano gli oggetti.
2. STADIO ALFABETICO: le parole scritte
rappresentano il linguaggio verbale.
3. STADIO ORTOGRAFICO: analisi della parola in
unità ortografiche.
4. STADIO LESSICALE: formazione magazzino
lessicale.
FONEMA/GRAFEMA
• IL FONEMA È UN’UNITÀ LA CUI FUNZIONE
FONDAMENTALE È DI DISTINGUERE UNA
PAROLA DA UN’ALTRA
• UN GRAFEMA PUÒ ESSERE DEFINITO COME
UNA LETTERA O UN GRUPPO DI LETTERE CUI
CORRISPONDE UN FONEMA
(Orsolini, Fanari, Maronato 2005)
Es. CHILO
5 lettere, 4 grafemi, 4 fonemi
DIFFICOLTÀ CHE SI POSSONO
RISCONTRARE ALLA SCUOLA
DELL’INFANZIA
 A QUATTRO ANNI DIFFICOLTÀ DI
LINGUAGGIO
 INADEGUATEZZA NEI GIOCHI FONOLOGICI
 DIFFICOLTÀ NELLA COPIA DA MODELLO E
DISORDINE NELLO SPAZIO DEL FOGLIO
 DIFFICOLTÀ AD IMPARARE
FILASTROCCHE
 DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE NOMI DI OGGETTI
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 DIFFICOLTÀ DI ATTENZIONE
 INADEGUATA MANUALITÀ FINE
 GOFFAGGINE ACCENTUATA NEL VESTIRSI,
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 INADEGUATO RICONOSCIMENTO DELLA DESTRA E
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 DIFFICOLTÀ A RIPRODURRE RITMI E A MANTENERE
IL RITMO PER UN TEMPO PROLUNGATO
INDICAZIONI DIDATTICHE
GENERALI
PRINCIPI DA RISPETTARE
• Partecipazione attiva di alunno e insegnante
• Il bambino è costruttore di consapevolezza e
conoscenza
• Consapevolezza del docente di essere guida
negli apprendimenti
• Attenzione a promuovere nel bambino la
consapevolezza alle richieste del compito e
l’apprendimento di strategie adeguate
• Condurre il bambino a controllare e autoregolare
il proprio processo d’apprendimento.
 ATTIVITÀ PER SVILUPPARE CONSAPEVOLEZZA:
- fonologica
- testuale
- pragmatica
 ATTIVITÀ DI LETTURA E RIPRODUZIONE DI RITMI
 AFFINARE LA CONSAPEVOLOZZA DEI SUONI CHE
SI POSSONO PRODURRE ATTRAVERSO LA VOCE
 ATTIVITÀ DI SIMBOLIZZAZIONE
 LEGGERE MOLTO AI BAMBINI
 DARE LIBRI
 COSTRUIRE LIBRI
COSA FARE
SCUOLA
DELL’INFANZIA
 STIMOLARE LA PERCEZIONE E LA DISCRIMINAZIONE UDITIVA
 GIOCHI DI MEMORIA VISIVA, UDITIVA E VERBALE
 ORGANIZZARE UN AMBIENTE MOTIVANTE E STIMOLANTE VERSO L
 SOSTENERE LO SVILUPPO DELLA CONOSCENZA NUMERICA
 ESPORRE I NUMERI NELLE DIVERSE FORME IN CUI SI
POSSONO PRESENTARE.
 FILASTROCCHE DEI NUMERI
 “SEGNALARE” ALLA FAMIGLIA E ALLA SCUOLA
PRIMARIA
 ATTIVITÀ DI SCREENING
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
E
BUON LAVORO!
BIBLIOGRAFIABIBLIOGRAFIA
Lucangeli- De Candia-Poli, L’intelligenza numerica, vol. 1, Erickson,
2003
Lucangeli, Ianniti, Vettore, Lo sviluppo dell’intelligenza numerica,
Carocci, 2007
Marotta-Trasciani-Vicari, CMF Valutazione delle competenze
metafonologiche, Erickson, 2004
Medeghini (a cura di), Perché è così difficile? Come la scuola può
aiutare gli alunni con disturbi specifici di apprendimento, Vannini, 2005
Meloni-Sponza- Kvilekval- Valente-Bellantone, La dislessia
raccontata agli insegnanti 1 , Libri Liberi, 2002
Meloni-Sponza-Kvilekval-Valente, La dislessia raccontata agli
insegnanti 2 , Libri Liberi Firenze, 2003
Orsolini-Fanari-Maronato, Difficoltà di lettura nei bambini, Carocci,
2005
G. Pinto, Dal linguaggio orale alla lingua scritta: continuità e
cambiamento, La Nuova Italia, 1993
G. Stella, Apprendere a leggere e a scrivere – Guida la lettura,
Signum Scuola 1992
ATTIVITÀ DEL CONTARE
Presuppone l’acquisizione di:
• Sequenza verbale ( ordine stabile)
- utilizzata come stringa di parole
- distinzione tra parole-numero; sequenza
unidirezionale partendo da uno
- sequenza bidirezionale, partendo da un
numero qualsiasi, ordinata in modo
stabile
• Corrispondenza biunivoca tra parole-
numero ed elementi dell’insieme
- a due anni i bambini distribuiscono una
caramella ad ogni bambino, …
- fino a 4 anni non riescono ad inferire che il
numero di caramelle è lo stesso per tutti,
- a 5 anni corrispondenza biunivoca utilizzata
nel conteggio correttamente
La conta può essere influenzata da attenzione
al compito, disposizione e caratteristiche
degli oggetti
• Cardinalità acquisita verso i 5 anni.
• Irrilevanza dell’ordine
• Principio di astrazione
INTEGRA COMPETENZE LESSICALI
E SEMANTICHE
segmentazione
fusione
Roberto Medeghini (a cura di) “Perché è così difficile imparare? Come la
scuola può aiutare i bambini con disturbi specifici di apprendimento” Vannini
Roberto Medeghini (a cura di) “Perché è così difficile imparare? Come la
scuola può aiutare i bambini con disturbi specifici di apprendimento”
Vannini
Roberto Medeghini (a cura di) “Perché è così difficile imparare? Come la scuola può
aiutare i bambini con disturbi specifici di apprendimento” Vannini
Roberto Medeghini (a cura di) “Perché è così difficile imparare? Come la scuola può aiutare i
bambini con disturbi specifici di apprendimento” Vannini
Roberto Medeghini (a cura di) “Perché è così difficile imparare? Come la scuola può aiutare
i bambini con disturbi specifici di apprendimento” Vannini
Roberto Medeghini (a cura di) “Perché è così difficile imparare? Come la scuola può
aiutare i bambini con disturbi specifici di apprendimento” Vannini
PROVA DI RICOGNIZIONE DI RIME
(Marotta-Trasciani-Vicari Test CMF-Valutazione delle
competenze metafonologiche” Erickson)
RICONOSCIMENTO DELLA SILLABA INIZIALE DI UNA PAROLA
(Marotta-Trasciani-Vicari Test CMF-Valutazione delle competenze
metafonologiche” Erickson)
SPOONERISMOSPOONERISMO
AL BAMBINO VIENE CHIESTO DI
INVERTIRE IL FONEMA INIZIALE DI DUE
PAROLE PER FORMARE DUE NUOVE
PAROLE
Es. DUNA/LENTE ⇒ LUNA/DENTE
VASCA/TELA ⇒ TASCA/VELA
GIOCHIAMO CON I NOSTRI NOMI
• Inventiamo rime con i nostri nomi: Veronica suona
l’armonica, Michele va a gonfie vele, …
• Ricomponiamo il nostro nome spezzettato
• Diciamo il nostro nome a pezzi
• Cerchiamo parole che iniziano come il nostro
nome
• Si alzano tutti i bambini che hanno il nome che
inizia con …
• …
• Mettiamo nella scatola tutti i disegni che iniziano con
…
• Gioco del domino: RANA NAVE (svolto prima
con figurine e poi senza)
• Partire dal contesto, dalle esperienze
dei bambini
• Routine: basi per creare significati
condivisi
• Il proprio nome
• Cartelloni presenze, incarichi, …
• Grafici
Lo spazio per la lettura e scrittura nella
scuola dell’infanzia
“La scuola dell’infanzia dovrebbe permettere a
tutti i bambini
• una sperimentazione libera sui segni della
scrittura in un ambiente ricco di scritture diverse,
• un ascolto della lettura ad alta voce,
• di vedere gli adulti scrivere,
• di cercare di leggere,
• di giocare con il linguaggio per scoprire
somiglianze e differenze sonore”
(E. Ferreiro)
DISCRIMINAZIONE UDITIVA
•Discriminazione suono/silenzio
•Durata dei suoni
•Intensità dei suoni
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cosa, indovina chi
Roberto Medeghini (a cura di) “Perché è così difficile imparare? Come la scuola può
aiutare i bambini con disturbi specifici di apprendimento” Vannini
Roberto Medeghini (a cura di) “Perché è così difficile imparare? Come la scuola
può aiutare i bambini con disturbi pepcifici di apprendimento” Vannini
COME PARLARE DEI NUMERI?
• Già con i più piccoli parlarne associandoli alle
quantità (due occhi, una bocca, cinque dita; utilizzo di
storie)
• Giochi di confronto di numerosità (possono essere
svolti anche senza che i bambini conoscano il nome
dei numeri; domino, creazione di carte da gioco)
• Far recuperare ai bambini conoscenze di tipo
quantitativo e farle confrontare tra loro (sono più 4
ruote o 4 alberi?) portando la riflessione
sull’invarianza della quantità pur variando le
dimensioni fisiche
• Introdurre il numero arabico con il richiamo alla
quantità associata
1 = 2 = ….
• Se presentata nel modo opportuno la quantità
“cinque” può essere immediatamente riconosciuta e
facilitare così il conteggio
• Attività di corrispondenza biunivoca (guidando la
riflessione: perché una tazzina non ha il piattino?)
Programma “L’intelligenza numerica”
Vol 1 Lucangeli – De Candia – Poli Erickson 2003
PROCESSI LESSICALI
PROCESSI SEMANTICI
PROCESSI SINTATTICI
Ob. Selezionare gli oggetti differenziandoli per attributi
L’intelligenza numerica” Vol 1 Lucangeli – De Candia – Poli Erickson 2003
O. Distinguere un’unità dall’insieme di elementi che la costituiscono
L’intelligenza numerica” Vol 1 Lucangeli – De Candia – Poli Erickson 2003
Ob. Distinguere un’unità dall’insieme di elementi che la costituiscono
L’intelligenza numerica” Vol 1 Lucangeli – De Candia – Poli Erickson 2003
“Ascolta l’insegnante e disegna, quando è
possibile, per completare la frase che senti”
Una collana è formata da
tante
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infanzia primaria

  • 1. •DSA: primi indicatori del disturbo •LA CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA Castegnato 27 gennaio 2010 MARIAGRAZIA GOZIO AID BRESCIA brescia@dislessia.it
  • 2. IMPORTANZA DELL’IDENTIFICAZIONE PRECOCE CONCETTUALIZZAZIONE LINGUA SCRITTA E NUMERI PROCESSI DI LETTURA, SCRITTURA E NUMERICI CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA COSA FARE DI COSA PARLIAMO?
  • 3.  FAVORIRE L’INSTAURARSI DI ADEGUATE STRATEGIE  EVITARE CHE AUMENTI IL DIVARIO TRA LE PRESTAZIONI DEL BAMBINO IN DIFFICOLTÀ E QUELLE DEL GRUPPO CLASSE  EVITARE LA PERDITA DI MOTIVAZIONE  ACQUISIRE UNA ADEGUATA AUTOSTIMA PERSONALE, EVITANDO CHE SI INSTAURINO SENSI DI INADEGUATEZZA ED INFERIORITÀ Scuola dell’infanzia e primi anni scuola primaria IDENTIFICAZIONE PRECOCE Segnali di rischio e difficoltà Intervenire: “risolvere” o “ridurre” quando? di per
  • 4. SCUOLA DELL’INFANZIA: Perché? CONCETTUALIZZAZIONE DELLA LINGUA SCRITTA E DEI NUMERI CONTINUITÀ NEGLI INTERVENTI METALINGUISTICA
  • 5. INTERAGENDO CON L’AMBIENTE IL BAMBINO COSTRUISCE UNA PROPRIA CONOSCENZA DEL NUMERO E DELL’ ”UNIVERSO MATEMATICO”
  • 6. Nei bambini è presente fin dalla nascita una rappresentazione della numerosità (prima dei 6 anni risente di indici percettivi). Nel primo anno di vita, riescono a discriminare il numero di oggetti di insiemi presentati visivamente (punti neri, figure diverse, immagini in movimento, insiemi di azioni). UTILIZZATA TECNICA DELL’ABITUAZIONE-DISABITUAZIONE
  • 7. Bambini di 5-6 mesi possiedono anche aspettative aritmetiche che riguardano cambiamenti di numerosità dovuti all’aggiunta/sottrazione di oggetti.
  • 8. CONOSCENZA NUMERICA • PROCESSI LESSICALI: attribuzione di un nome ai numeri (dire la sequenza dei numeri, saperli leggere e scrivere) • PROCESSI SEMANTICI: capacità comprensione significato dei numeri (acquisizione corrispondenza numero-quantità) • PROCESSI SINTATTICI: relativi alle relazioni spaziali tra le cifre, individuare valore cifre • COUNTING: capacità di conteggio • CALCOLO A MENTE • CALCOLO SCRITTO PRINCIPALI PROCESSI COGNITIVI E METACOGNITIVI
  • 9. •A UN ANNO E MEZZO CONOSCONO LA SEQUENZA DI ALCUNI NUMERI (Filastrocca dei numeri). •18/24 MESI ANNI APPLICANO IL CONTEGGIO A MATERIALE CONCRETO. •2 ANNI: COMPARE IL PRINCIPIO DELLA CORRISPONDENZA BIUNIVOCA •A QUATTRO ANNI ESPRIMONO GIUDIZI DI GRANDEZZA SUI NUMERI. •A 4 ANNI E MEZZO, NELL’ATTIVITÀ DI DISTRIBUZIONE, INFERISCONO (AL 50%) CHE DUE PERSONE HANNO RICEVUTO UNA STESSA QUANTITÀ. SVILUPPO ABILITÀ NUMERICHE 1
  • 10. •A 4/5 ANNI LE TRASFORMAZIONI FISICHE POSSONO ANCORA MODIFICARE LA VALUTAZIONE NUMERICA: confrontando numerosità, la rapidità e l’accuratezza delle risposte possono ancora essere influenzate dalla disposizione degli oggetti. •4/5 ANNI RICONOSCONO IL VALORE CARDINALE DELLE PAROLE NUMERO PRONUNCIATE •ULTIMO ANNO SCUOLA DELL’INFANZIA: LEGGONO E SCRIVONO NUMERI, ESEGUONO SEMPLICI ADDIZIONI E SOTTRAZIONI SVILUPPO ABILITÀ NUMERICHE 2
  • 11. LA LETTURA DI NUMERI • Il riconoscimento della forma scritta dei numeri (lettura) precede la capacità di riprodurli (scrittura) • Il riconoscimento del numero scritto non implica l’acquisizione di una corretta rappresentazione della quantità (aspetto semantico)
  • 12. • Inizialmente il bambino non attribuisce al numero scritto il suo nome corretto; può confonderlo con lettere o altri numeri. • In seguito leggono i numeri più semplici e frequenti. • 5-6 anni riconoscono i numeri fino a 10 (possibilità di confusione 6 e 9: stessa forma grafica, ma diverso orientamento).
  • 13. LA SCRITTURA DEI NUMERI • Dai 2 ai 7 anni il bambino è impegnato sia nell’acquisizione del concetto di numero sia nella costruzione dei segni convenzionali. • 5-7 anni accede al sistema simbolico “notazionale” - attività spontanee (es: inventa un sistema di notazione dei punti guadagnati in un gioco) - acquisizione dei sistemi notazionali della propria cultura
  • 14. COME ESPRIME GRAFICAMENTE LE QUANTITÀ IL BAMBINO PRESCOLARE? 4 CATEGORIE • Idiosincratica 3-4 anni (utilizza notazioni incomprensibili ad un osservatore esterno). • Pittografica 3-4 anni (riproduce figurativamente gli oggetti) • Iconica 4-5 anni (segni grafici in corrispondenza biunivoca con gli oggetti) • Simbolica 5-6 anni (numeri arabici)
  • 15. Lucangeli – Ianniti – Vettore, Lo sviluppo dell’intelligenza numerica” Carocci, 2007
  • 16. SVILUPPO ABILITÀ DI CALCOLO I e II primaria • Conteggio sulle dita • Conteggio verbale • Deposito nella MLT dei fatti numerici • Inizio recupero fatti numerici Dalla III primaria • Conteggio sulle dita sempre meno frequente • Recupero via via più frequente fatti aritmetici • Utilizzo di strategie di scomposizione
  • 17. PERCORSO DI COSTRUZIONE DELLA LINGUA SCRITTA • DIFFERENZIAZIONE DISEGNO SCRITTURA • LIVELLO PRESILLABICO • LIVELLO SILLABICO - non convenzionale - convenzionale • LIVELLO SILLABICO-ALFABETICO • LIVELLO ALFABETICO
  • 18. ESEMPI DI SCRITTURE SPONTANEE (da Coruzzi-Ramazzotti) PRESILLABICO SILLABICO CONVENZIONALE
  • 20. CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICACONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA  Sotto-area della consapevolezza metalinguistica.  Capacità di identificare le componenti fonologiche di una lingua e di saperle intenzionalmente manipolare.  In quanto capacità di fare una buona analisi dei suoni costituenti la parola, è considerata la più pertinente all’ acquisizione di lettura e scrittura, soprattutto nelle prime fasi dell’alfabetizzazione.
  • 21. CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICACONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA Cosa implica?Cosa implica?  IDENTIFICAZIONE DI SILLABE, FONEMI, RAGGRUPPAMENTI DI SUONI ALL’INIZIO, ALLA FINE E NELLA PARTE CENTRALE DI UN TERMINE  RICONOSCIMENTO E PRODUZIONE DI RIME E ALLITTERAZIONI  MANIPOLAZIONE DI SUONI  FUSIONE E SEGMENTAZIONE DEI SUONI COSTITUENTI LA PAROLA
  • 22. CONSAPEVOLEZZACONSAPEVOLEZZA FONOLOGICAFONOLOGICA GLOBALE, PRESENTE NEI BAMBINI PRESCOLARI ANALITICA, POCO PRESENTE PRIMA DELL’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA SCRITTA
  • 23. INDICAZIONI GENERALIINDICAZIONI GENERALI ORDINE PRESENTAZIONE: • Sillaba iniziale-sillaba finale-sillaba intermedia • Fonema iniziale-fonema finale-fonema intermedio PRIMA ATTIVITÀ DI FUSIONE E POI DI SEGMENTAZIONE
  • 24. ESEMPI DI ATTIVITÀ FONOLOGICHEESEMPI DI ATTIVITÀ FONOLOGICHE  RICONOSCERE E PRODURRE RIME  RICONOSCERE PAROLE LUNGHE E PAROLE CORTE  “DIMMI UNA PAROLA CHE INIZIA CON …” “DIMMI UNA PAROLA CHE INIZIA COME …” - IL TRENINO DELLE PAROLE - IL CAPPELLO DEL MAGO - GIOCO DELL’ECO  IDENTIFICARE LA PAROLA SCANDITA DALL’INSEGNANTE (o da un compagno) NELLE SILLABE E NEI FONEMI COSTITUENTI  SEGMENTARE PAROLE IN SILLABE E FONEMI
  • 25.  ELIDERE O AGGIUNGERE SUONI A PAROLE DATE (DITALE → DITA)  TROVARE DIFFERENZE E UGUAGLIANZE TRA PAROLE (ES. CANE – TANE; SOLE-SALE)  “QUALE PAROLA NON INIZIA CON LO STESSO SUONO TRA ...” (ES. PANE, PERA, TINO, POLLO)?  GIOCHIAMO CON LE PAROLE  
  • 26. QUANDO?  È CONSIGLIABILE OPERARE PER SVILUPPARE LA CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA GIÀ IN ETÀ PRESCOLARE.  IL RICONOSCIMENTO DI SILLABE E LA DISCRIMINAZIONE DI PATTERN SONORI RICORRENTI FRA LE PAROLE (RIME, ALLITTERAZIONI, ASSONANZE) È POSSIBILE DAI 3-4 ANNI.  A 5 ANNI IL BAMBINO SEGMENTA LA PAROLA IN SILLABE. CON L’ALLENAMENTO ARRIVA POI AD ANALIZZARE TUTTI I SUONI DELLA PAROLA.  LA MANIPOLAZIONE È POCO PRESENTE PRIMA DEI 6-7 ANNI
  • 27. PER LA RILEVAZIONE DI DIFFICOLTÀ NELLA COMPETENZA METAFONOLOGICA: CMF (Marotta-Trasciani-Vicari)
  • 28. CONSAPEVOLEZZA GLOBALE (Marotta-Trasciani-Vicari )  DISCRIMINAZIONE DI SUONI • DISCRIMINAZIONE UDITIVA DI COPPIE MINIME  CLASSIFICAZIONE • RICONOSCIMENTO DI RIME • RICONOSCIMENTO DI SILLABE IN PAROLE DIVERSE  FUSIONE E SEGMENTAZIONE • SEGMENTAZIONE SILLABICA • SINTESI SILLABICA
  • 29. CONSAPEVOLEZZA ANALITICA (Marotta-Trasciani-Vicari)  FUSIONE E SEGMENTAZIONE • SINTESI E SEGMENTAZIONE FONEMICA  MANIPOLAZIONE • DELEZIONE SILLABICA E CONSONANTICA • INVERSIONE DI INIZIALI (SPOONERISMO)  CLASSIFICAZIONE • RICOGNIZIONE DI RIME • PRODUZIONE DI RIME • FLUIDITÀ LESSICALE CON FACILITAZIONE FONEMICA
  • 30. MECCANISMI DEL PROCESSO DI LETTURA  MECCANISMO DI ANTICIPAZIONE: il lettore immagina ciò che è scritto prima di decifrarlo interamente. Si basa su indici linguistici ed extralinguistici. Meccanismo cognitivo.  MECCANISMO DI DECIFRAZIONE: lo scritto viene analizzato nelle unità che lo compongono. Meccanismo percettivo Meccanismi presenti già nella lettura spontanea del bambino prescolare. Meccanismi ugualmente efficienti nel lettore esperto.
  • 31. FASI DI APPRENDIMENTO DELLA LETTURA E DELLA SCRITTURA (Modello di Uta Frith) 1. STADIO LOGOGRAFICO: le parole scritte rappresentano gli oggetti. 2. STADIO ALFABETICO: le parole scritte rappresentano il linguaggio verbale. 3. STADIO ORTOGRAFICO: analisi della parola in unità ortografiche. 4. STADIO LESSICALE: formazione magazzino lessicale.
  • 32. FONEMA/GRAFEMA • IL FONEMA È UN’UNITÀ LA CUI FUNZIONE FONDAMENTALE È DI DISTINGUERE UNA PAROLA DA UN’ALTRA • UN GRAFEMA PUÒ ESSERE DEFINITO COME UNA LETTERA O UN GRUPPO DI LETTERE CUI CORRISPONDE UN FONEMA (Orsolini, Fanari, Maronato 2005) Es. CHILO 5 lettere, 4 grafemi, 4 fonemi
  • 33. DIFFICOLTÀ CHE SI POSSONO RISCONTRARE ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA  A QUATTRO ANNI DIFFICOLTÀ DI LINGUAGGIO  INADEGUATEZZA NEI GIOCHI FONOLOGICI  DIFFICOLTÀ NELLA COPIA DA MODELLO E DISORDINE NELLO SPAZIO DEL FOGLIO  DIFFICOLTÀ AD IMPARARE FILASTROCCHE
  • 34.  DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE NOMI DI OGGETTI CONOSCIUTI ED UTILIZZATI SPESSO  DIFFICOLTÀ DI ATTENZIONE  INADEGUATA MANUALITÀ FINE  GOFFAGGINE ACCENTUATA NEL VESTIRSI, ALLACCIARSI LE SCARPE, RIORDINARE  INADEGUATO RICONOSCIMENTO DELLA DESTRA E DELLA SINISTRA  DIFFICOLTÀ A RIPRODURRE RITMI E A MANTENERE IL RITMO PER UN TEMPO PROLUNGATO
  • 35. INDICAZIONI DIDATTICHE GENERALI PRINCIPI DA RISPETTARE • Partecipazione attiva di alunno e insegnante • Il bambino è costruttore di consapevolezza e conoscenza • Consapevolezza del docente di essere guida negli apprendimenti • Attenzione a promuovere nel bambino la consapevolezza alle richieste del compito e l’apprendimento di strategie adeguate • Condurre il bambino a controllare e autoregolare il proprio processo d’apprendimento.
  • 36.  ATTIVITÀ PER SVILUPPARE CONSAPEVOLEZZA: - fonologica - testuale - pragmatica  ATTIVITÀ DI LETTURA E RIPRODUZIONE DI RITMI  AFFINARE LA CONSAPEVOLOZZA DEI SUONI CHE SI POSSONO PRODURRE ATTRAVERSO LA VOCE  ATTIVITÀ DI SIMBOLIZZAZIONE  LEGGERE MOLTO AI BAMBINI  DARE LIBRI  COSTRUIRE LIBRI COSA FARE SCUOLA DELL’INFANZIA
  • 37.  STIMOLARE LA PERCEZIONE E LA DISCRIMINAZIONE UDITIVA  GIOCHI DI MEMORIA VISIVA, UDITIVA E VERBALE  ORGANIZZARE UN AMBIENTE MOTIVANTE E STIMOLANTE VERSO L  SOSTENERE LO SVILUPPO DELLA CONOSCENZA NUMERICA  ESPORRE I NUMERI NELLE DIVERSE FORME IN CUI SI POSSONO PRESENTARE.  FILASTROCCHE DEI NUMERI  “SEGNALARE” ALLA FAMIGLIA E ALLA SCUOLA PRIMARIA  ATTIVITÀ DI SCREENING
  • 39. BIBLIOGRAFIABIBLIOGRAFIA Lucangeli- De Candia-Poli, L’intelligenza numerica, vol. 1, Erickson, 2003 Lucangeli, Ianniti, Vettore, Lo sviluppo dell’intelligenza numerica, Carocci, 2007 Marotta-Trasciani-Vicari, CMF Valutazione delle competenze metafonologiche, Erickson, 2004 Medeghini (a cura di), Perché è così difficile? Come la scuola può aiutare gli alunni con disturbi specifici di apprendimento, Vannini, 2005 Meloni-Sponza- Kvilekval- Valente-Bellantone, La dislessia raccontata agli insegnanti 1 , Libri Liberi, 2002 Meloni-Sponza-Kvilekval-Valente, La dislessia raccontata agli insegnanti 2 , Libri Liberi Firenze, 2003 Orsolini-Fanari-Maronato, Difficoltà di lettura nei bambini, Carocci, 2005 G. Pinto, Dal linguaggio orale alla lingua scritta: continuità e cambiamento, La Nuova Italia, 1993 G. Stella, Apprendere a leggere e a scrivere – Guida la lettura, Signum Scuola 1992
  • 40. ATTIVITÀ DEL CONTARE Presuppone l’acquisizione di: • Sequenza verbale ( ordine stabile) - utilizzata come stringa di parole - distinzione tra parole-numero; sequenza unidirezionale partendo da uno - sequenza bidirezionale, partendo da un numero qualsiasi, ordinata in modo stabile
  • 41. • Corrispondenza biunivoca tra parole- numero ed elementi dell’insieme - a due anni i bambini distribuiscono una caramella ad ogni bambino, … - fino a 4 anni non riescono ad inferire che il numero di caramelle è lo stesso per tutti, - a 5 anni corrispondenza biunivoca utilizzata nel conteggio correttamente La conta può essere influenzata da attenzione al compito, disposizione e caratteristiche degli oggetti
  • 42. • Cardinalità acquisita verso i 5 anni. • Irrilevanza dell’ordine • Principio di astrazione INTEGRA COMPETENZE LESSICALI E SEMANTICHE
  • 43. segmentazione fusione Roberto Medeghini (a cura di) “Perché è così difficile imparare? Come la scuola può aiutare i bambini con disturbi specifici di apprendimento” Vannini
  • 44. Roberto Medeghini (a cura di) “Perché è così difficile imparare? Come la scuola può aiutare i bambini con disturbi specifici di apprendimento” Vannini
  • 45. Roberto Medeghini (a cura di) “Perché è così difficile imparare? Come la scuola può aiutare i bambini con disturbi specifici di apprendimento” Vannini
  • 46. Roberto Medeghini (a cura di) “Perché è così difficile imparare? Come la scuola può aiutare i bambini con disturbi specifici di apprendimento” Vannini
  • 47. Roberto Medeghini (a cura di) “Perché è così difficile imparare? Come la scuola può aiutare i bambini con disturbi specifici di apprendimento” Vannini
  • 48. Roberto Medeghini (a cura di) “Perché è così difficile imparare? Come la scuola può aiutare i bambini con disturbi specifici di apprendimento” Vannini
  • 49. PROVA DI RICOGNIZIONE DI RIME (Marotta-Trasciani-Vicari Test CMF-Valutazione delle competenze metafonologiche” Erickson)
  • 50. RICONOSCIMENTO DELLA SILLABA INIZIALE DI UNA PAROLA (Marotta-Trasciani-Vicari Test CMF-Valutazione delle competenze metafonologiche” Erickson)
  • 51. SPOONERISMOSPOONERISMO AL BAMBINO VIENE CHIESTO DI INVERTIRE IL FONEMA INIZIALE DI DUE PAROLE PER FORMARE DUE NUOVE PAROLE Es. DUNA/LENTE ⇒ LUNA/DENTE VASCA/TELA ⇒ TASCA/VELA
  • 52. GIOCHIAMO CON I NOSTRI NOMI • Inventiamo rime con i nostri nomi: Veronica suona l’armonica, Michele va a gonfie vele, … • Ricomponiamo il nostro nome spezzettato • Diciamo il nostro nome a pezzi • Cerchiamo parole che iniziano come il nostro nome • Si alzano tutti i bambini che hanno il nome che inizia con … • …
  • 53. • Mettiamo nella scatola tutti i disegni che iniziano con … • Gioco del domino: RANA NAVE (svolto prima con figurine e poi senza)
  • 54. • Partire dal contesto, dalle esperienze dei bambini • Routine: basi per creare significati condivisi • Il proprio nome • Cartelloni presenze, incarichi, … • Grafici
  • 55. Lo spazio per la lettura e scrittura nella scuola dell’infanzia “La scuola dell’infanzia dovrebbe permettere a tutti i bambini • una sperimentazione libera sui segni della scrittura in un ambiente ricco di scritture diverse, • un ascolto della lettura ad alta voce, • di vedere gli adulti scrivere, • di cercare di leggere, • di giocare con il linguaggio per scoprire somiglianze e differenze sonore” (E. Ferreiro)
  • 56. DISCRIMINAZIONE UDITIVA •Discriminazione suono/silenzio •Durata dei suoni •Intensità dei suoni •Suoni simili •Giochi: tombola sonora, indovina cosa, indovina chi
  • 57. Roberto Medeghini (a cura di) “Perché è così difficile imparare? Come la scuola può aiutare i bambini con disturbi specifici di apprendimento” Vannini
  • 58. Roberto Medeghini (a cura di) “Perché è così difficile imparare? Come la scuola può aiutare i bambini con disturbi pepcifici di apprendimento” Vannini
  • 59. COME PARLARE DEI NUMERI? • Già con i più piccoli parlarne associandoli alle quantità (due occhi, una bocca, cinque dita; utilizzo di storie) • Giochi di confronto di numerosità (possono essere svolti anche senza che i bambini conoscano il nome dei numeri; domino, creazione di carte da gioco) • Far recuperare ai bambini conoscenze di tipo quantitativo e farle confrontare tra loro (sono più 4 ruote o 4 alberi?) portando la riflessione sull’invarianza della quantità pur variando le dimensioni fisiche
  • 60. • Introdurre il numero arabico con il richiamo alla quantità associata 1 = 2 = …. • Se presentata nel modo opportuno la quantità “cinque” può essere immediatamente riconosciuta e facilitare così il conteggio • Attività di corrispondenza biunivoca (guidando la riflessione: perché una tazzina non ha il piattino?)
  • 61. Programma “L’intelligenza numerica” Vol 1 Lucangeli – De Candia – Poli Erickson 2003 PROCESSI LESSICALI
  • 64. Ob. Selezionare gli oggetti differenziandoli per attributi L’intelligenza numerica” Vol 1 Lucangeli – De Candia – Poli Erickson 2003
  • 65. O. Distinguere un’unità dall’insieme di elementi che la costituiscono L’intelligenza numerica” Vol 1 Lucangeli – De Candia – Poli Erickson 2003
  • 66. Ob. Distinguere un’unità dall’insieme di elementi che la costituiscono L’intelligenza numerica” Vol 1 Lucangeli – De Candia – Poli Erickson 2003
  • 67. “Ascolta l’insegnante e disegna, quando è possibile, per completare la frase che senti” Una collana è formata da tante Un’ora è formata da tanti Una classe è formata da tanti Ob: Distinguere un’unità dall’insieme di elementi che la costituiscono