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di apprendimento, come la dislessia, spesso
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RiconoscereRiconoscere lala dislessiadislessia
• Riconoscere che quel bambino non è pigro, non
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nominare
• Segnare un confine chiaro tra ciò che dipende
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• Sapere che quel disturbo ha certe
caratteristiche e che si può fare qualcosa
• Capire ciò che è modificabile e quello che serve
per modificarlo
• Accettare che qualcosa non si modificherà
L’L’autostimaautostima del bambino con DSAdel bambino con DSA
Molti studi hanno messo in evidenza come il
funzionamento scolastico rappresenti uno dei
fattori più importanti in grado di condizionare
l’autostima
Va da sé quindi che i bambini con D.S.A. sono più
vulnerabili allo sviluppo di una bassa autostima
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L’autostimaL’autostima
In psicologia dell’età evolutiva un’autostima positiva è
considerata il fattore centrale di un buon adattamento
socio-emozionale
Un’autostima sana è considerata importante nei bambini,
perché è in età infantile che si gettano le basi delle
percezioni che si avranno di sé nel corso della vita
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Autostima globaleAutostima globale
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meglio i problemi che incontra (ad es., difficoltà
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effetti dannosi
Imma non riesce a
leggere come gli altri
compagni
Imma inizia a demotivarsi e a
disinvestire energie in ambito
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Sperimenta nuovi insuccessi
che confermeranno il senso
di inadeguatezza
Si percepisce inadeguata
(inizia a costruirsi una
visione di sé negativa in
ambito scolastico)
Ma cos’è l’autostima?Ma cos’è l’autostima?
Nasce dal confronto tra
equivale al concetto di sé, alla
conoscenza di quelle abilità,
caratteristiche e qualità che sono
presenti o assenti nelle persone. È
influenzato dall’ambiente.
È l’immagine della persona che ci
piacerebbe essere e che pensiamo sia
giusto essere
Autostima è quindi data dal confronto tra i
risultati ottenuti e le aspettative che ci
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….tanto più i risultati si allontano dalle….tanto più i risultati si allontano dalle
aspettative….tanto più avremo un bassa
autostima ….
Come si costruisce l’autostima in unCome si costruisce l’autostima in un
bambino dislessicobambino dislessico
il bambino vive la confusione e
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hanno le sue stesse difficoltà. Gli insegnanti gli
rimandano l’idea di un bambino svogliato, che non
arriva al livello degli altri e per questo non èarriva al livello degli altri e per questo non è
apprezzato..risultato : sono una persona che non
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Allorché i bambini hanno sviluppato una serie di idee su come sono, è
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di sé stessi
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riguardo al concetto di sé del bambino e al suo comportamento
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bambino continuerà a sperimentare questa
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Senso di autoefficaciaSenso di autoefficacia
“convinzione nelle proprie capacità di organizzare
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1986).1986).
Autoefficacia nei bambini con DSAAutoefficacia nei bambini con DSA
Secondo voi per un bambino che, per quanto si
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sei impegnanto abbastanza”,etc… può
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PerPer RiassumereRiassumere QualeQuale aiutoaiuto??
Restituire significato alla sofferenza
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ferita insanabile della propria identità
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rifiuto che può pregiudicare anche l’accettazione di ogni
aiutoaiuto
Aiutare il ragazzo ad avere consapevolezza precocemente
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competenza per recuperare uno sviluppo armonico pur
conservando aree di vulnerabilità
«A scuola i miei compagni e i miei insegnanti hanno capito
che io posso imparare, ma con strumenti diversi. È molto
faticoso, ma i risultati stanno aumentando.Adesso ho meno
paura, e quando la prof. ci chiede di fare qualcosa, io ascoltopaura, e quando la prof. ci chiede di fare qualcosa, io ascolto
e provo a farla. Prima non ascoltavo perché per me era tutto
troppo difficile.A scuola ho molti amici e mi apprezzano per
quello che sono, nonostante la mia difficoltà.
(Arianna, 12 anni). » [Storie di Dislessia, G. Stella]
Spero con questo corso di avervi fatto capire
perché e come questi bambini vanno aiutati
e incoraggiati……
…spero possiate essere voi quelle persone
speciali che bambini dislessici, divenuti adulti,
ringrazieranno per la comprensione e ilringrazieranno per la comprensione e il
supporto che hanno consentito loro di
affrontare le difficoltà lungo il cammino della
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Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’attenzione……attenzione……attenzione……attenzione……attenzione……attenzione……attenzione……attenzione……

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La gestione dsa_in_classe_aspetti_psicologici

  • 1. Le difficoltà psicologiche dell’alunno conLe difficoltà psicologiche dell’alunno con Dislessia in ClasseDislessia in Classe Dott. LuigiDott. Luigi IovinoIovinoDott. LuigiDott. Luigi IovinoIovino ((Psicologo e Psicoterapeuta)Psicologo e Psicoterapeuta) Supervisore unità diValutazione CEDICOLSupervisore unità diValutazione CEDICOL (Centro per i Disturbi della Comunicazione e del Linguaggio)(Centro per i Disturbi della Comunicazione e del Linguaggio) Responsabile IRFID Onlus Istituto per la Ricerca, la Formazione eResponsabile IRFID Onlus Istituto per la Ricerca, la Formazione e l’Informazione sulle Disabilitàl’Informazione sulle Disabilità Coordinatore unità di Diagnosi eValutazione CISACoordinatore unità di Diagnosi eValutazione CISA (Centro Integrato per lo Studio dell’Autismo)(Centro Integrato per lo Studio dell’Autismo)
  • 2. Qual è l’impatto che la Dislessia può avere sullo sviluppo psicologicopuò avere sullo sviluppo psicologico emotivo e affettivo del bambino?
  • 3. Tra i tuoi alunni c’è Imma che trattiene le lacrime. In questo momento ha visto che gli altri bambini hanno letto e capito velocemente la lettura che hai assegnato. A lei la lettura pesa, le parole sembrano molto similiA lei la lettura pesa, le parole sembrano molto simili tra loro e alcune lettere sembrano confondersi, altre hanno lo stesso suono. Tu le hai detto che non si è impegnata abbastanza, ecco perché sbagliava le parole e rimaneva sempre indietro.
  • 4. Sembra che lo faccia apposta. Muove le mani giocherella, si gira, guarda i compagni dice di non riuscire a vedere bene, la scrittura è piccola, la testa le pesa, chiede d’uscire. Poi rientra e prende il quaderno, lo gira, un po’ su e unPoi rientra e prende il quaderno, lo gira, un po’ su e un po’ giù. Pare sempre svogliata e si direbbe che non le importi niente della scuola.
  • 5. Imma non vuole più imparare a leggere e a scrivere.
  • 6. L'inserimento nella prima società formale rivela a Imma la sua diversità.diversità.
  • 7. Cosa sta succedendo?Cosa sta succedendo? Il bambino si accorge che non sa fare come gli altri ed elabora un’immagine di sé improntata sulla sfiducia Gli insegnanti sono preda del dubbio, aumentano gli stimoli, confermano l’insuccessoconfermano l’insuccesso La famiglia è in allarme; subisce la ferita narcisistica conseguente al messaggio di avere un figlio diverso dalla proprie rappresentazioni e aspettative
  • 9. ASPETTI PSICOLOGICIASPETTI PSICOLOGICI Ogni apprendimento non è solo il frutto di un processo di maturazione biologica. Lo sviluppo delle abilità cognitiveabilità cognitive di base nonLo sviluppo delle abilità cognitiveabilità cognitive di base non possono essere considerate come separate da quelle affettive e relazionaliaffettive e relazionali. Esse sono dipendenti le une dalle altre.Esse sono dipendenti le une dalle altre.
  • 10. COSA PUÒ ACCADERE AD UNA PERSONACOSA PUÒ ACCADERE AD UNA PERSONA CON DSA, SOPRATTUTTO SE NONVIENECON DSA, SOPRATTUTTO SE NONVIENE RICONOSCIUTA?RICONOSCIUTA?
  • 11. COSA PUÒ ACCADERE AD UNA PERSONACOSA PUÒ ACCADERE AD UNA PERSONA CON DSA, SOPRATTUTTO SE NONVIENECON DSA, SOPRATTUTTO SE NONVIENE RICONOSCIUTA?RICONOSCIUTA?
  • 12. COSA PUÒ ACCADERE AD UNA PERSONA CON DSA, SOPRATTUTTO SE NONVIENE RICONOSCIUTA? • Le frustrazioni conseguenti alle difficolta di apprendimento possono ridurre il livello di autostima nell’alunno e aumentare il rischio psicopatologico di disturbi emotivi e psicologici: ansia, disturbi del comportamento, instabilità psicomotoria, depressione... Il ragazzo inizia a demotivarsi e a disinvestire energie in• Il ragazzo inizia a demotivarsi e a disinvestire energie in ambito scolastico. • Si percepisce inadeguato, soprattutto a scuola, e inizia a crearsi una visione di se negativa. • Sperimenta nuovi insuccessi che confermeranno il suo senso di inadeguatezza.
  • 13. Quello che spesso si realizza nelle difficoltà scolastiche in generale è la costruzione di un circolo viziosocircolo vizioso in cui una difficoltàdifficoltà cognitiva o una situazione di disagio emotivo portano ad insuccessiinsuccessi scolastici, tali insuccessi determinano negli insegnanti e nei genitori una serie di attribuzioniattribuzioni relative alle incapacità dello studente che a loro volta influenzano negativamente l’apprendimento.
  • 14. Capacità funzionali inferiori a quanto richiesto Maggiori probabilità di insuccessoinsuccesso nelle prestazioni richieste Aumento delle lacune, maggiori difficoltà di sviluppo e di uso di abilità strategiche e CIRCOLOVIZIOSOCIRCOLOVIZIOSO richieste Esperienze di insuccesso determinano un abbassamentoabbassamento dell’autostimadell’autostima e generano giudizi sociali negativi strategiche e metacognitive CaloCalo delladella motivazionemotivazione, comparsa di comportamenti di evitamento del compito e reazioni di passività o aggressività Tratto da Tressoldi e Vio, 1997
  • 15. Attribuzioni che influenzano negativamente la sua motivazionemotivazione ad apprendere. Le Reazioni Individuali apprendere. Questa dinamica attiva comportamenti di evitamentoevitamento del compito eo reazioni di passivitàpassività o diversamente di iperattivitàiperattività e aggressivitàaggressività.
  • 16. Le emozioni che possono presentarsiLe emozioni che possono presentarsi nel bambino con DSAnel bambino con DSA Ansia Rabbia e frustrazioneRabbia e frustrazione Depressione
  • 17. Quali comportamenti si possono osservareQuali comportamenti si possono osservare nei diversi bambininei diversi bambini Reazioni di rifiuto con o senza correlatiReazioni di rifiuto con o senza correlati neurofisiologicineurofisiologici InibizioneInibizioneInibizioneInibizione Iperattività e/o aggressivitàIperattività e/o aggressività Rifiuto delle relazioni socialiRifiuto delle relazioni sociali
  • 18. Il bambino inibitoIl bambino inibito - Ha un comportamento caratterizzato dalla passività - È tranquillo, non dà fastidio ai compagni - Non ricerca aiuto per risolvere problemi - Non esprime spontaneamente nessuna opinione - Non manifesta sentimenti né affettuosi né scontrosi - Di fronte alle difficoltà decide di scappare senza essere visto
  • 19. Il bambino iperattivo e/o aggressivoIl bambino iperattivo e/o aggressivo Il suo comportamento è caratterizzato da vivacità e schiettezza È il bambino che pensa che è meglio essere sgridati e creare danni piuttosto che essere dimenticato È il bambino che appare spavaldo in gruppo maÈ il bambino che appare spavaldo in gruppo ma quasi perso quando rimane solo È un bambino che di fronte alle difficoltà decide di nascondersi creando confusione
  • 20. Il bambino che sfugge alle relazioniIl bambino che sfugge alle relazioni Ha un comportamento che esprime continuo disagio, attraverso meccanismi di avvicinamento/allontanamento Viene escluso dai coetanei e difficilmente riesce a partecipare ai giochi di gruppo Si avvicina agli altri in modo goffo e con dispettiSi avvicina agli altri in modo goffo e con dispetti Non è consapevole delle proprie provocazioni e non capisce perché gli altri lo trattano male È un bambino spaventato e deluso, sente di sbagliare qualsiasi cosa fa, e non sa davvero come migliorare il suo stato d’animo.
  • 21. Comportamenti che hanno come effetto immediato: l’aumento delle lacune l’aumento delle difficoltàdelle lacune scolastiche delle difficoltà specifiche difficoltà nell’acquisizione di strategie metacognitive
  • 22. Riassumendo la presenza di un disturbo specifico di apprendimento, come la dislessia, spesso determina difficoltà psicologiche nelle seguenti aree: affettività comportamento autostima affettività controllo della propria emotività
  • 23. Ma in che modo è possibile concettualizzare le difficoltà emotive, la frustrazione, la paura, l’ansia……e in che modo possiamo aiutare un bambino con DSA???
  • 24. Percezione soggettiva degli ostacoli e/o delle barriere Percezione delle proprie risorse di coping
  • 25. Possiamo avere i seguenti elementi che influenzano il numeratore: Capacità metacognitive Entità del disturbo LeAttribuzioni degli insegnanti (Scarso impegno, scarsa motivazione, pigrizia, disattenzione) LeAttribuzioni familiari (Scarso impegno, scarsa motivazione, pigrizia, disattenzione)
  • 26. RiconoscereRiconoscere lala dislessiadislessia • Riconoscere che quel bambino non è pigro, non è svogliato, non è poco intelligente • Riconoscere che il disturbo esiste e si può nominare • Segnare un confine chiaro tra ciò che dipende dall’impegno del bambino e ciò che non dipendedall’impegno del bambino e ciò che non dipende da lui • Sapere che quel disturbo ha certe caratteristiche e che si può fare qualcosa • Capire ciò che è modificabile e quello che serve per modificarlo • Accettare che qualcosa non si modificherà
  • 27. L’L’autostimaautostima del bambino con DSAdel bambino con DSA Molti studi hanno messo in evidenza come il funzionamento scolastico rappresenti uno dei fattori più importanti in grado di condizionare l’autostima Va da sé quindi che i bambini con D.S.A. sono più vulnerabili allo sviluppo di una bassa autostima Performance scolastica e autostima si trovano quindi in un rapporto interattivo
  • 28. L’autostimaL’autostima In psicologia dell’età evolutiva un’autostima positiva è considerata il fattore centrale di un buon adattamento socio-emozionale Un’autostima sana è considerata importante nei bambini, perché è in età infantile che si gettano le basi delle percezioni che si avranno di sé nel corso della vita
  • 29. Autostima globaleAutostima globale Ambito sociale/interpersonale Immagine corporea Autostima globaleAutostima globale Ambito scolastico Ambito familiare
  • 30. Competenza socioCompetenza socio--emozionaleemozionale La competenza socio-emozionale che deriva da un’autovalutazione positiva può essere una forza che aiuterà a evitare al bambino gravi problemi futuri Un bambino che si sente bene con sé stesso può fronteggiare meglio i problemi che incontra (ad es., difficoltà nell’apprendimento o altro) e di solito riesce a limitarne gli effetti dannosi
  • 31. Imma non riesce a leggere come gli altri compagni Imma inizia a demotivarsi e a disinvestire energie in ambito scolastico Sperimenta nuovi insuccessi che confermeranno il senso di inadeguatezza Si percepisce inadeguata (inizia a costruirsi una visione di sé negativa in ambito scolastico)
  • 32. Ma cos’è l’autostima?Ma cos’è l’autostima? Nasce dal confronto tra equivale al concetto di sé, alla conoscenza di quelle abilità, caratteristiche e qualità che sono presenti o assenti nelle persone. È influenzato dall’ambiente. È l’immagine della persona che ci piacerebbe essere e che pensiamo sia giusto essere
  • 33. Autostima è quindi data dal confronto tra i risultati ottenuti e le aspettative che ci siamo posti…. ….tanto più i risultati si allontano dalle….tanto più i risultati si allontano dalle aspettative….tanto più avremo un bassa autostima ….
  • 34. Come si costruisce l’autostima in unCome si costruisce l’autostima in un bambino dislessicobambino dislessico il bambino vive la confusione e avverte la fatica, nota che i suoi compagni non hanno le sue stesse difficoltà. Gli insegnanti gli rimandano l’idea di un bambino svogliato, che non arriva al livello degli altri e per questo non èarriva al livello degli altri e per questo non è apprezzato..risultato : sono una persona che non riesce e se non riesco non valgo nulla il bambino vorrebbe essere come i suoi compagni, bravo, intelligente e meritevole per le insegnanti e i genitori
  • 35. Allorché i bambini hanno sviluppato una serie di idee su come sono, è probabile che comincino a comportarsi con maggiore frequenza in modi conformi al proprio concetto di sé, provocando negli altri feedback tali da avvalorare ulteriormente l’immagine che si sono creati di sé stessi In questo modo il giudizio degli altri diventa una profezia che si autoavvera riguardo al concetto di sé del bambino e al suo comportamento
  • 36. Se durante gli anni delle scuole elementari il bambino continuerà a sperimentare questa discrepanza tra ciò che il vorrebbe essere e ciò che invece sperimenta di essere… …..vi ritroverete alle medie con un bambino…..vi ritroverete alle medie con un bambino che avrà un basso livello di autostima…… …..ritenete di saper riconoscere un bambino con bassa autostima….?
  • 37. Come favorire la costruzione di unaCome favorire la costruzione di una immagine di Séimmagine di Sé positiva…positiva….. Attenzione dell’insegnante al proprio comportamento Attenzione dell’insegnante al comportamento dell’alunno Fornire incoraggiamenti positivi (“so che per te è faticoso leggere ma puoi riuscire Aumentare il senso di autoefficacia (convinzioni circa le proprie capacità di leggere ma puoi riuscire ugualmente a fare il riassunto se ti concedo più tempo”) Non giudicare la persona ma solo il comportamento (non dire :“sei uno sciocco”, ma : “facendo questa cosa non hai riflettuto sulle conseguenza, questo è un modo di comportarsi non corretto”) circa le proprie capacità di riuscita) Costruire uno stile di attribuzione dei risultati adeguato alle situazioni
  • 38. Senso di autoefficaciaSenso di autoefficacia “convinzione nelle proprie capacità di organizzare e realizzare il corso di azioni necessario a gestire adeguatamente le situazioni che incontreremo in modo da raggiungere i risultati prefissati.” (Bandura 1986).1986).
  • 39. Autoefficacia nei bambini con DSAAutoefficacia nei bambini con DSA Secondo voi per un bambino che, per quanto si sforzi, si sente sempre ripetere “hai sbagliato”, “non hai completato i compiti perché non ti sei impegnanto abbastanza”,etc… può sviluppare un alto senso di autoefficacia???sviluppare un alto senso di autoefficacia??? Questo bambino quando si troverà di fronte alla difficile richiesta di leggere e scrivere saprà ripetere a sé stesso “posso farcela” e, ancora più difficilmente,“sono capace”?
  • 40. Ed ecco un’altra sfida per laEd ecco un’altra sfida per la scuola…..scuola….. Promuovere e consentire ad alunni con abilità scolastiche inefficienti di fare esperienza di autoefficacia… Perché l’autoefficacia non può essere appresa….. Deve essere sperimentata!
  • 41. Affinchè ciò avvenga è necessario programmare un percorso personalizzaro all’interno del quale l’alunno in difficoltà possa fare esperienza e possa dirsi “sono capace”,“posso farcela”… Se al contrario l’insegnante si accanisce ad esporlo a situazioni nelle quali il fallimento è certo per l’alunno ci sarà la conferma della sua personale inefficacia…..
  • 42. Stile di attribuzioneStile di attribuzione Ci riferiamo alla tendenza che ognuno di noi ha ad attribuire i risultati conseguiti a : • cause esterne (s/fortuna,difficoltà/facilità del compito, aiuto esterno)compito, aiuto esterno) • cause interne (impegno, bravura, attenzione, etc..) Questo processo influisce sulla motivazione a persistere di fronte alle difficoltà….
  • 43. Uno stile di attribuzione distorto Troppo interno /immodificabile Troppo esterno/colpevolizzante (“Ho la dislessia!!!”) (“mi fate leggere cose troppo difficili!”) Disconnette causalmente l’azione dal risultato (buona lettura)
  • 44. Per questo è importante aiutare i bambini nello sviluppo di uno stile di attribuzione adeguato… …in particolare per un dislessico è importante capire che l’impegno non è solo una quantità di tempo maggiore dedicato allo studio, madi tempo maggiore dedicato allo studio, ma anche maggiore attenzione, concentrazione, tolleranza alla fatica, alla frustrazione, pazienza e motivazione alla riuscita, comprensione e attuazione di strategie adeguate per la risoluzione degli specifici problemi…
  • 45. Come aiutare un bambino a sviluppare unoCome aiutare un bambino a sviluppare uno stilestile attribuzionaleattribuzionale produttivo??produttivo?? Se è vero che per un dislessico può suonare beffarda l’ingiunzione “devi impegnarti di più”..neanche dobbiamo fare passare l’idea “sei dislessico è inutile che ti impegni tanto non ce la puoi fare”la puoi fare” Bisogna spiegarli cosa vuol dire impegnarsi e fargli capire che se è vero che non è tutta colpa sua, lui con la sua tenacia nel superamento delle difficoltà (e la comprensione degli insegnanti) ha la sua buona dote di responsabilità nella riuscita…
  • 46. Ecco a mo’ di esempio due gruppi diEcco a mo’ di esempio due gruppi di domande:domande: Perché hai svolto male questo compito? Da cosa è dipeso secondo te? Sei sicuro che sia dipeso da sfortuna, difficoltà (dovute alla dislessia), mancanza di aiuto (fattori esterni)? Come avresti potuto fare? Hai gli strumenti per aggirare le tue difficoltà di base e riuscire nel compito?difficoltà di base e riuscire nel compito? Perché hai svolto bene il compito? Da cosa è dipeso secondo te? Come e cosa hai fatto durante lo svolgimento del compito? Perché questo modo di fare il compito ti ha permesso di raggiungere il risultato positivo? Come potresti applicare queste modalità anche ad altri compiti?
  • 47. PerPer RiassumereRiassumere QualeQuale aiutoaiuto?? Restituire significato alla sofferenza Evitare che si cristallizzi una reazione di difesa dovuta alla ferita insanabile della propria identità Evitare l’instaurarsi di una dinamica di vergogna, colpa, rifiuto che può pregiudicare anche l’accettazione di ogni aiutoaiuto Aiutare il ragazzo ad avere consapevolezza precocemente Incoraggiare a sperimentare la capacità di agire sulla realtà esterna per modificarla Favorire lo sviluppo di un senso di autoefficacia e di competenza per recuperare uno sviluppo armonico pur conservando aree di vulnerabilità
  • 48. «A scuola i miei compagni e i miei insegnanti hanno capito che io posso imparare, ma con strumenti diversi. È molto faticoso, ma i risultati stanno aumentando.Adesso ho meno paura, e quando la prof. ci chiede di fare qualcosa, io ascoltopaura, e quando la prof. ci chiede di fare qualcosa, io ascolto e provo a farla. Prima non ascoltavo perché per me era tutto troppo difficile.A scuola ho molti amici e mi apprezzano per quello che sono, nonostante la mia difficoltà. (Arianna, 12 anni). » [Storie di Dislessia, G. Stella]
  • 49. Spero con questo corso di avervi fatto capire perché e come questi bambini vanno aiutati e incoraggiati…… …spero possiate essere voi quelle persone speciali che bambini dislessici, divenuti adulti, ringrazieranno per la comprensione e ilringrazieranno per la comprensione e il supporto che hanno consentito loro di affrontare le difficoltà lungo il cammino della vita….
  • 50. Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’attenzione……attenzione……attenzione……attenzione……attenzione……attenzione……attenzione……attenzione……