1. Le difficoltà psicologiche dell’alunno conLe difficoltà psicologiche dell’alunno con
Dislessia in ClasseDislessia in Classe
Dott. LuigiDott. Luigi IovinoIovinoDott. LuigiDott. Luigi IovinoIovino
((Psicologo e Psicoterapeuta)Psicologo e Psicoterapeuta)
Supervisore unità diValutazione CEDICOLSupervisore unità diValutazione CEDICOL
(Centro per i Disturbi della Comunicazione e del Linguaggio)(Centro per i Disturbi della Comunicazione e del Linguaggio)
Responsabile IRFID Onlus Istituto per la Ricerca, la Formazione eResponsabile IRFID Onlus Istituto per la Ricerca, la Formazione e
l’Informazione sulle Disabilitàl’Informazione sulle Disabilità
Coordinatore unità di Diagnosi eValutazione CISACoordinatore unità di Diagnosi eValutazione CISA
(Centro Integrato per lo Studio dell’Autismo)(Centro Integrato per lo Studio dell’Autismo)
2. Qual è l’impatto che la Dislessia
può avere sullo sviluppo psicologicopuò avere sullo sviluppo psicologico
emotivo e affettivo
del bambino?
3. Tra i tuoi alunni c’è Imma che trattiene le lacrime.
In questo momento ha visto che gli altri bambini
hanno letto e capito velocemente la lettura che hai
assegnato.
A lei la lettura pesa, le parole sembrano molto similiA lei la lettura pesa, le parole sembrano molto simili
tra loro e alcune lettere sembrano confondersi, altre
hanno lo stesso suono.
Tu le hai detto che non si è impegnata abbastanza,
ecco perché sbagliava le parole e rimaneva sempre
indietro.
4. Sembra che lo faccia apposta. Muove le mani
giocherella, si gira, guarda i compagni dice di non
riuscire a vedere bene, la scrittura è piccola, la testa le
pesa, chiede d’uscire.
Poi rientra e prende il quaderno, lo gira, un po’ su e unPoi rientra e prende il quaderno, lo gira, un po’ su e un
po’ giù.
Pare sempre svogliata e si direbbe che non le importi
niente della scuola.
7. Cosa sta succedendo?Cosa sta succedendo?
Il bambino si accorge che non sa fare come gli altri ed elabora
un’immagine di sé improntata sulla sfiducia
Gli insegnanti sono preda del dubbio, aumentano gli stimoli,
confermano l’insuccessoconfermano l’insuccesso
La famiglia è in allarme; subisce la ferita narcisistica
conseguente al messaggio di avere un figlio diverso dalla
proprie rappresentazioni e aspettative
9. ASPETTI PSICOLOGICIASPETTI PSICOLOGICI
Ogni apprendimento non è solo il frutto di un
processo di maturazione biologica.
Lo sviluppo delle abilità cognitiveabilità cognitive di base nonLo sviluppo delle abilità cognitiveabilità cognitive di base non
possono essere considerate come separate da
quelle affettive e relazionaliaffettive e relazionali.
Esse sono dipendenti le une dalle altre.Esse sono dipendenti le une dalle altre.
10. COSA PUÒ ACCADERE AD UNA PERSONACOSA PUÒ ACCADERE AD UNA PERSONA
CON DSA, SOPRATTUTTO SE NONVIENECON DSA, SOPRATTUTTO SE NONVIENE
RICONOSCIUTA?RICONOSCIUTA?
11. COSA PUÒ ACCADERE AD UNA PERSONACOSA PUÒ ACCADERE AD UNA PERSONA
CON DSA, SOPRATTUTTO SE NONVIENECON DSA, SOPRATTUTTO SE NONVIENE
RICONOSCIUTA?RICONOSCIUTA?
12. COSA PUÒ ACCADERE AD UNA PERSONA CON DSA,
SOPRATTUTTO SE NONVIENE RICONOSCIUTA?
• Le frustrazioni conseguenti alle difficolta di
apprendimento possono ridurre il livello di autostima
nell’alunno e aumentare il rischio psicopatologico di
disturbi emotivi e psicologici: ansia, disturbi del
comportamento, instabilità psicomotoria, depressione...
Il ragazzo inizia a demotivarsi e a disinvestire energie in• Il ragazzo inizia a demotivarsi e a disinvestire energie in
ambito scolastico.
• Si percepisce inadeguato, soprattutto a scuola, e inizia a
crearsi una visione di se negativa.
• Sperimenta nuovi insuccessi che confermeranno il suo
senso di inadeguatezza.
13. Quello che spesso si realizza nelle difficoltà scolastiche in
generale è la costruzione di un circolo viziosocircolo vizioso in cui una
difficoltàdifficoltà cognitiva o una situazione di disagio emotivo
portano ad insuccessiinsuccessi scolastici, tali insuccessi determinano
negli insegnanti e nei genitori una serie di attribuzioniattribuzioni
relative alle incapacità dello studente che a loro volta
influenzano negativamente l’apprendimento.
14. Capacità funzionali inferiori
a quanto richiesto
Maggiori probabilità di
insuccessoinsuccesso nelle prestazioni
richieste
Aumento delle lacune,
maggiori difficoltà di
sviluppo e di uso di abilità
strategiche e
CIRCOLOVIZIOSOCIRCOLOVIZIOSO
richieste
Esperienze di insuccesso
determinano un
abbassamentoabbassamento
dell’autostimadell’autostima e generano
giudizi sociali negativi
strategiche e
metacognitive
CaloCalo delladella motivazionemotivazione,
comparsa di
comportamenti di
evitamento del compito e
reazioni di passività o
aggressività
Tratto da Tressoldi e Vio, 1997
15. Attribuzioni che influenzano
negativamente la sua motivazionemotivazione ad
apprendere.
Le Reazioni Individuali
apprendere.
Questa dinamica attiva comportamenti di
evitamentoevitamento del compito eo reazioni di
passivitàpassività o diversamente di iperattivitàiperattività e
aggressivitàaggressività.
16. Le emozioni che possono presentarsiLe emozioni che possono presentarsi
nel bambino con DSAnel bambino con DSA
Ansia
Rabbia e frustrazioneRabbia e frustrazione
Depressione
17. Quali comportamenti si possono osservareQuali comportamenti si possono osservare
nei diversi bambininei diversi bambini
Reazioni di rifiuto con o senza correlatiReazioni di rifiuto con o senza correlati
neurofisiologicineurofisiologici
InibizioneInibizioneInibizioneInibizione
Iperattività e/o aggressivitàIperattività e/o aggressività
Rifiuto delle relazioni socialiRifiuto delle relazioni sociali
18. Il bambino inibitoIl bambino inibito
- Ha un comportamento caratterizzato dalla passività
- È tranquillo, non dà fastidio ai compagni
- Non ricerca aiuto per risolvere problemi
- Non esprime spontaneamente nessuna opinione
- Non manifesta sentimenti né affettuosi né scontrosi
- Di fronte alle difficoltà decide di scappare senza essere
visto
19. Il bambino iperattivo e/o aggressivoIl bambino iperattivo e/o aggressivo
Il suo comportamento è caratterizzato da vivacità e
schiettezza
È il bambino che pensa che è meglio essere sgridati
e creare danni piuttosto che essere dimenticato
È il bambino che appare spavaldo in gruppo maÈ il bambino che appare spavaldo in gruppo ma
quasi perso quando rimane solo
È un bambino che di fronte alle difficoltà decide di
nascondersi creando confusione
20. Il bambino che sfugge alle relazioniIl bambino che sfugge alle relazioni
Ha un comportamento che esprime continuo disagio,
attraverso meccanismi di avvicinamento/allontanamento
Viene escluso dai coetanei e difficilmente riesce a partecipare ai
giochi di gruppo
Si avvicina agli altri in modo goffo e con dispettiSi avvicina agli altri in modo goffo e con dispetti
Non è consapevole delle proprie provocazioni e non capisce
perché gli altri lo trattano male
È un bambino spaventato e deluso, sente di sbagliare qualsiasi
cosa fa, e non sa davvero come migliorare il suo stato d’animo.
21. Comportamenti che hanno come effetto
immediato:
l’aumento
delle lacune
l’aumento
delle difficoltàdelle lacune
scolastiche
delle difficoltà
specifiche
difficoltà
nell’acquisizione di
strategie
metacognitive
22. Riassumendo la presenza di un disturbo specifico
di apprendimento, come la dislessia, spesso
determina difficoltà psicologiche nelle seguenti
aree:
affettività
comportamento
autostima
affettività
controllo della
propria
emotività
23. Ma in che modo è possibile concettualizzare le
difficoltà emotive, la frustrazione, la paura,
l’ansia……e in che modo possiamo aiutare un
bambino con DSA???
25. Possiamo avere i seguenti elementi che influenzano il
numeratore:
Capacità
metacognitive
Entità del disturbo
LeAttribuzioni degli
insegnanti (Scarso
impegno, scarsa
motivazione, pigrizia,
disattenzione)
LeAttribuzioni familiari
(Scarso impegno, scarsa
motivazione, pigrizia,
disattenzione)
26. RiconoscereRiconoscere lala dislessiadislessia
• Riconoscere che quel bambino non è pigro, non
è svogliato, non è poco intelligente
• Riconoscere che il disturbo esiste e si può
nominare
• Segnare un confine chiaro tra ciò che dipende
dall’impegno del bambino e ciò che non dipendedall’impegno del bambino e ciò che non dipende
da lui
• Sapere che quel disturbo ha certe
caratteristiche e che si può fare qualcosa
• Capire ciò che è modificabile e quello che serve
per modificarlo
• Accettare che qualcosa non si modificherà
27. L’L’autostimaautostima del bambino con DSAdel bambino con DSA
Molti studi hanno messo in evidenza come il
funzionamento scolastico rappresenti uno dei
fattori più importanti in grado di condizionare
l’autostima
Va da sé quindi che i bambini con D.S.A. sono più
vulnerabili allo sviluppo di una bassa autostima
Performance scolastica e autostima si trovano
quindi in un rapporto interattivo
28. L’autostimaL’autostima
In psicologia dell’età evolutiva un’autostima positiva è
considerata il fattore centrale di un buon adattamento
socio-emozionale
Un’autostima sana è considerata importante nei bambini,
perché è in età infantile che si gettano le basi delle
percezioni che si avranno di sé nel corso della vita
30. Competenza socioCompetenza socio--emozionaleemozionale
La competenza socio-emozionale che deriva da
un’autovalutazione positiva può essere una forza che aiuterà a
evitare al bambino gravi problemi futuri
Un bambino che si sente bene con sé stesso può fronteggiare
meglio i problemi che incontra (ad es., difficoltà
nell’apprendimento o altro) e di solito riesce a limitarne gli
effetti dannosi
31. Imma non riesce a
leggere come gli altri
compagni
Imma inizia a demotivarsi e a
disinvestire energie in ambito
scolastico
Sperimenta nuovi insuccessi
che confermeranno il senso
di inadeguatezza
Si percepisce inadeguata
(inizia a costruirsi una
visione di sé negativa in
ambito scolastico)
32. Ma cos’è l’autostima?Ma cos’è l’autostima?
Nasce dal confronto tra
equivale al concetto di sé, alla
conoscenza di quelle abilità,
caratteristiche e qualità che sono
presenti o assenti nelle persone. È
influenzato dall’ambiente.
È l’immagine della persona che ci
piacerebbe essere e che pensiamo sia
giusto essere
33. Autostima è quindi data dal confronto tra i
risultati ottenuti e le aspettative che ci
siamo posti….
….tanto più i risultati si allontano dalle….tanto più i risultati si allontano dalle
aspettative….tanto più avremo un bassa
autostima ….
34. Come si costruisce l’autostima in unCome si costruisce l’autostima in un
bambino dislessicobambino dislessico
il bambino vive la confusione e
avverte la fatica, nota che i suoi compagni non
hanno le sue stesse difficoltà. Gli insegnanti gli
rimandano l’idea di un bambino svogliato, che non
arriva al livello degli altri e per questo non èarriva al livello degli altri e per questo non è
apprezzato..risultato : sono una persona che non
riesce e se non riesco non valgo nulla
il bambino vorrebbe essere come i
suoi compagni, bravo, intelligente e meritevole per
le insegnanti e i genitori
35. Allorché i bambini hanno sviluppato una serie di idee su come sono, è
probabile che comincino a comportarsi con maggiore frequenza in
modi conformi al proprio concetto di sé, provocando negli altri
feedback tali da avvalorare ulteriormente l’immagine che si sono creati
di sé stessi
In questo modo il giudizio degli altri diventa una profezia che si autoavvera
riguardo al concetto di sé del bambino e al suo comportamento
36. Se durante gli anni delle scuole elementari il
bambino continuerà a sperimentare questa
discrepanza tra ciò che il vorrebbe essere
e ciò che invece sperimenta di essere…
…..vi ritroverete alle medie con un bambino…..vi ritroverete alle medie con un bambino
che avrà un basso livello di autostima……
…..ritenete di saper riconoscere un
bambino con bassa autostima….?
37. Come favorire la costruzione di unaCome favorire la costruzione di una
immagine di Séimmagine di Sé positiva…positiva…..
Attenzione dell’insegnante al proprio
comportamento
Attenzione dell’insegnante al
comportamento dell’alunno
Fornire incoraggiamenti
positivi (“so che per te è faticoso
leggere ma puoi riuscire
Aumentare il senso di
autoefficacia (convinzioni
circa le proprie capacità di
leggere ma puoi riuscire
ugualmente a fare il riassunto se ti
concedo più tempo”)
Non giudicare la persona ma
solo il comportamento (non
dire :“sei uno sciocco”, ma :
“facendo questa cosa non hai
riflettuto sulle conseguenza,
questo è un modo di comportarsi
non corretto”)
circa le proprie capacità di
riuscita)
Costruire uno stile di
attribuzione dei risultati
adeguato alle situazioni
38. Senso di autoefficaciaSenso di autoefficacia
“convinzione nelle proprie capacità di organizzare
e realizzare il corso di azioni necessario a gestire
adeguatamente le situazioni che incontreremo in
modo da raggiungere i risultati prefissati.” (Bandura
1986).1986).
39. Autoefficacia nei bambini con DSAAutoefficacia nei bambini con DSA
Secondo voi per un bambino che, per quanto si
sforzi, si sente sempre ripetere “hai sbagliato”,
“non hai completato i compiti perché non ti
sei impegnanto abbastanza”,etc… può
sviluppare un alto senso di autoefficacia???sviluppare un alto senso di autoefficacia???
Questo bambino quando si troverà di fronte
alla difficile richiesta di leggere e scrivere saprà
ripetere a sé stesso “posso farcela” e, ancora
più difficilmente,“sono capace”?
40. Ed ecco un’altra sfida per laEd ecco un’altra sfida per la
scuola…..scuola…..
Promuovere e consentire ad alunni con abilità
scolastiche inefficienti di fare esperienza di
autoefficacia…
Perché l’autoefficacia non può essere
appresa…..
Deve essere sperimentata!
41. Affinchè ciò avvenga è necessario
programmare un percorso personalizzaro
all’interno del quale l’alunno in difficoltà
possa fare esperienza e possa dirsi “sono
capace”,“posso farcela”…
Se al contrario l’insegnante si accanisce ad
esporlo a situazioni nelle quali il fallimento
è certo per l’alunno ci sarà la conferma
della sua personale inefficacia…..
42. Stile di attribuzioneStile di attribuzione
Ci riferiamo alla tendenza che ognuno di noi
ha ad attribuire i risultati conseguiti a :
• cause esterne (s/fortuna,difficoltà/facilità del
compito, aiuto esterno)compito, aiuto esterno)
• cause interne (impegno, bravura, attenzione,
etc..)
Questo processo influisce sulla motivazione a
persistere di fronte alle difficoltà….
43. Uno stile di attribuzione
distorto
Troppo interno /immodificabile Troppo esterno/colpevolizzante
(“Ho la dislessia!!!”) (“mi fate leggere cose troppo difficili!”)
Disconnette causalmente l’azione dal risultato (buona
lettura)
44. Per questo è importante aiutare i bambini nello
sviluppo di uno stile di attribuzione
adeguato…
…in particolare per un dislessico è importante
capire che l’impegno non è solo una quantità
di tempo maggiore dedicato allo studio, madi tempo maggiore dedicato allo studio, ma
anche maggiore attenzione, concentrazione,
tolleranza alla fatica, alla frustrazione, pazienza
e motivazione alla riuscita, comprensione e
attuazione di strategie adeguate per la
risoluzione degli specifici problemi…
45. Come aiutare un bambino a sviluppare unoCome aiutare un bambino a sviluppare uno
stilestile attribuzionaleattribuzionale produttivo??produttivo??
Se è vero che per un dislessico può suonare
beffarda l’ingiunzione “devi impegnarti di
più”..neanche dobbiamo fare passare l’idea “sei
dislessico è inutile che ti impegni tanto non ce
la puoi fare”la puoi fare”
Bisogna spiegarli cosa vuol dire impegnarsi e
fargli capire che se è vero che non è tutta colpa
sua, lui con la sua tenacia nel superamento delle
difficoltà (e la comprensione degli insegnanti) ha
la sua buona dote di responsabilità nella
riuscita…
46. Ecco a mo’ di esempio due gruppi diEcco a mo’ di esempio due gruppi di
domande:domande:
Perché hai svolto male questo compito? Da cosa è dipeso
secondo te? Sei sicuro che sia dipeso da sfortuna, difficoltà
(dovute alla dislessia), mancanza di aiuto (fattori esterni)? Come
avresti potuto fare? Hai gli strumenti per aggirare le tue
difficoltà di base e riuscire nel compito?difficoltà di base e riuscire nel compito?
Perché hai svolto bene il compito? Da cosa è dipeso secondo
te? Come e cosa hai fatto durante lo svolgimento del compito?
Perché questo modo di fare il compito ti ha permesso di
raggiungere il risultato positivo? Come potresti applicare queste
modalità anche ad altri compiti?
47. PerPer RiassumereRiassumere QualeQuale aiutoaiuto??
Restituire significato alla sofferenza
Evitare che si cristallizzi una reazione di difesa dovuta alla
ferita insanabile della propria identità
Evitare l’instaurarsi di una dinamica di vergogna, colpa,
rifiuto che può pregiudicare anche l’accettazione di ogni
aiutoaiuto
Aiutare il ragazzo ad avere consapevolezza precocemente
Incoraggiare a sperimentare la capacità di agire sulla realtà
esterna per modificarla
Favorire lo sviluppo di un senso di autoefficacia e di
competenza per recuperare uno sviluppo armonico pur
conservando aree di vulnerabilità
48. «A scuola i miei compagni e i miei insegnanti hanno capito
che io posso imparare, ma con strumenti diversi. È molto
faticoso, ma i risultati stanno aumentando.Adesso ho meno
paura, e quando la prof. ci chiede di fare qualcosa, io ascoltopaura, e quando la prof. ci chiede di fare qualcosa, io ascolto
e provo a farla. Prima non ascoltavo perché per me era tutto
troppo difficile.A scuola ho molti amici e mi apprezzano per
quello che sono, nonostante la mia difficoltà.
(Arianna, 12 anni). » [Storie di Dislessia, G. Stella]
49. Spero con questo corso di avervi fatto capire
perché e come questi bambini vanno aiutati
e incoraggiati……
…spero possiate essere voi quelle persone
speciali che bambini dislessici, divenuti adulti,
ringrazieranno per la comprensione e ilringrazieranno per la comprensione e il
supporto che hanno consentito loro di
affrontare le difficoltà lungo il cammino della
vita….
50. Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’Grazie per l’attenzione……attenzione……attenzione……attenzione……attenzione……attenzione……attenzione……attenzione……