2. DEFINIZIONE
• Si può definire la personalità come “il risultato
dell’articolazione reciproca degli aspetti cognitivi,
emotivi, volitivi e motivazionali del singolo e della loro
interazione con l’ambiente” (Giannelli, 1993)
• La personalità è perciò descritta come la
caratteristica totalità dei tratti emozionali e
comportamentali di una persona che la caratterizzano
nella vita quotidiana in condizioni ordinarie; è
relativamente stabile e prevedibile.
3. • La personalità viene intesa come un’ entità dinamica ,
con un proprio divenire storico e collettivo.
• Di conseguenza una valutazione attenta non può
prescindere dal considerare gli aspetti culturali, etici
e sociali come fattori determinanti la struttura
personologica di ogni individuo.
• I disturbi di personalità non possono quindi essere
confusi con problemi associati alle diverse espressioni
religiose, politiche o di costume.
4. • Una fondamentale distinzione deve essere fatta fra i disturbi di
personalità e i tratti di personalità.
• Questi ultimi sono “modi costanti di percepire, rapportarsi e
pensare nei confronti dell’ambiente e di sé stessi, che si
manifestano in un ampio spettro di contesti sociali e personali
rilevanti”.
• Solo quando i tratti di personalità sono rigidi e non adattativi, e
causano una significativa compromissione del funzionamento
sociale o lavorativo, oppure una sofferenza soggettiva essi
costituiscono i sintomi di un disturbo di personalità.
5. • I sintomi del disturbo di personalità sono
spesso egosintonici (cioè la persona li ritiene
consoni, accettabili e coerenti con il resto
della personalità) e alloplastici (cioè tendono
ad affliggere maggiormente le persone vicine
al paziente che il paziente stesso).
• In genere queste persone giungono
all’osservazione medica o perché costrette dai
familiari, amici o colleghi o per il comparire di
altri sintomi come ansia, depressione, insonnia
e abuso di sostanze.
6. CLUSTER PER I DISTURBI DI
PERSONALITA’
• CLUSTER A:
– 1. Disturbo di personalità paranoide
– 2. Disturbo di personalità schizoide
– 3. Disturbo di personalità schizotipico
CLUSTER B
1. Disturbo di personalità borderline
2. Disturbo di personalità narcisistico
3. Disturbo di personalità istrionico
4. Disturbo di personalità antisociale
CLUSTER C
1. Disturbo di personalità ossessivo / compulsivo
2. Disturbo dipendente di personalità
3. Disturbo evitante di personalità
7. CRITERI DIAGNOSTICI PER I
DISTURBI DI PERSONALITA’
• A. Un modello abituale di esperienza interiore e di
comportamento che devia marcatamente rispetto
alle aspettative della cultura dell’individuo.
Questo modello si manifesta in una o più delle
seguenti aree:
cognitività (percepire e interpretare sé stessi, gli
altri e gli avvenimenti)
affettività
funzionamento interpersonale
controllo degli impulsi.
8. • B. Il modello abituale risulta inflessibile e pervasivo.
• C. Il modello abituale determina un disagio significativo e
compromissione del proprio funzionamento.
• D. Il modello è stabile e di lunga durata e l’esordio può essere
fatto risalire all’adolescenza o alla prima età adulta.
• E. Il modello abituale non risulta giustificato come
manifestazione di un altro disturbo mentale.
• F. IL modello abituale non risulta collegato agli effetti
fisiologici di una sostanza (droga, farmaco) o di una
condizione medica generale (peres., trauma cranico).
9. • Le prime manifestazioni del disturbo iniziano
generalmente nell’adolescenza o nella prima età
adulta, e si mantengono stabili per la maggior parte
della vita, possono attenuarsi con l’età avanzata.
• Le persone con disturbi di personalità non avvertono
ansia in relazione ai loro comportamenti maladattativi;
spesso non sono motivate per il trattamento, possono
rifiutare l’aiuto psichiatrico, sono difficili da curare.
10. CRITERI DIAGNOSTICI PER IL DISTURBO
PARANOIDE DI PERSONALITA’
• A. Diffidenza e sospettosità pervasive nei confronti
degli altri (le loro intenzioni sono sempre interpretate
come malevoli); devono essere presenti quattro o più
dei seguenti criteri:
– 1. sospetta di essere danneggiato o ingannato; 2. dubita
della lealtà di amici e colleghi; 3. è riluttante a confidarsi;
4. scorge significati nascosti, umilianti o minacciosi; 5.
porta costantemente rancore; 6. percepisce attacchi al
proprio ruolo o reputazione e reagisce con rabbia; 7.
sospetta della fedeltà del partner.
B. Non si manifesta durante il corso di un disturbo
psicotico, dell’umore o per una condizione medica
generale.
11. CRITERI DIAGNOSTI PER IL DISTURBO
SCHIZOIDE DI PERSONALITA’
• A. Una modalità pervasiva di distacco dalle relazioni
sociali e una gamma ristretta di espressioni
emotive; sono presenti quattro o più dei seguenti
criteri:
– 1. non prova piacere nelle relazioni strette; 2. sceglie
attività solitarie; 3. ha poco interesse per le esperienze
sessuali, piacere in nessuna o in poche attività; 4. non ha
amici; 5. è indifferente alle lodi o alle critche altrui; 6.
presenta freddezza emotiva, distacco o affettività
appiattita.
B. Non si manifesta durante il decorso di un disturbo
psicotico, dell’umore o per una condizione medica
generale
12. CRITERI PER IL DISTURBO
SCHIZOTIPICO DI PERSONALITA’
• A. Una modalità pervasiva di relazioni sociali e interpersonali
deficitarie, evidenziate da disagio acuto e ridotta capacità
riguardanti le relazioni strette e da distorsioni cognitive e
percettive ed eccentricità del comportamento; devono
essere presenti cinque o più dei seguenti criteri:
– 1. idee di riferimento; 2. credenze strane o pensiero magico;
3. esperienze percettive insolite; 4. pensiero e linguaggio strani;
5. sospettosità; 6. affettività inappropriata o coartata; 7.
comportamento o aspetto strani; 8. nessun amico stretto; 9.
eccessiva ansia sociale.
B. Non si manifesta durante il decorso di un disturbo
psicotico, dell’umore o per una condizione medica
generale
13. CRITERI DIAGNOSTICI PER IL DISTURBO
BORDERLINE DI PERSONALITA’
• A. Una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni
interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore e una
marcata impulsività; devono essere presenti uno o più dei
seguenti criteri:
– 1. sforzi disperati di evitare un reale o immaginario abbandono;
2. relazioni interpersonali instabili o intense con alternanza fra
iperidealizzazione e svalutazione; 3. alterazione dell’identità;
4. impulsività (spendere, sesso, abuso di sostanze, guida
spericolata, abbuffate); 5. comportamenti suicidiari o
automutilanti; 6. instabilità affettiva dovuta a marcata
reattività dell’umore; 7. sentimenti cronici di vuoto; 8.
rabbia intensa e immotivata; 9. ideazione paranoide o sintomi
dissociativi transitori.
14. • Si tratta di un disturbo al limite fra la psicosi e la nevrosi; tendono a
regredire a un pensiero simil - psicotico in presenza di una conservata
capacità di valutazione della realtà.
• Incidenza 1 – 2% della popolazione generale, più comune fra le donne.
• Spesso i pazienti con questo disturbo presentano un quadro clinico
drammatico: comportamento autolesionista, ideazione suicidiaria e/o
tentativi di suicidio, sintomi psicotici.
• E’ sempre presente un marcato e persistente disturbo dell’immagine di
sé, con sentimenti cronici di vuoto e noia, dell’identità, incertezza
sull’orientamento sessuale, sulle mete a lungo termine e sulle scelte
professionali, sulla scelte degli amici e del partner.
• Le persone borderline adottano frequentemente comportamenti
eccessivi e autolesionistici: abuso di sostanze, guida pericolosa, attività
illegali, spese eccessive, promiscuità sessuale.
15. • La rabbia pare essere l’affetto principale o esclusivo.
• Poiché si sentono sia dipendenti sia ostili, queste persone hanno
relazioni interpersonali tumultuose. Non riescono a tollerare la
solitudine, per questo accettano l’amicizia di persone estranee e
hanno comportamenti promiscui.
• Principale meccanismo di difesa di questi pazienti è la scissione,
che si manifesta con comportamenti e atteggiamenti
contradditori e percezione degli altri continuamente oscillante
fra idealizzazione e svalutazione
16. CRITERI DIAGNOSTICI PE RIL DISTURBO
NARCISISTICO DI PERSONALITA’
• A. Un quadro pervasivo di grandiosità (nella fantasia o
nel comportamento), necessità di ammirazione e
mancanza di empatia; necessitano cinque o più dei
seguenti criteri:
– 1. senso grandioso di importanza; 2. fantasie illimitate
di successo, potere, fascino, bellezza e amore ideale; 3.
credere di essere “speciale” e unico; 4. richiedere
eccessiva ammirazione; 5. avere la sensazione che tutto sia
dovuto; 6. sfruttamento intewrpersonale; 7. mancanza
di empatia; 8. invidia degli altri; 9. atteggiamento
arrogante e presuntuoso.
17. CRITERI DIAGNOSTICI PER IL DISTURBO
ISTRIONICO DI PERSONALITA’
• A. Un quadro pervasivo di emotività eccessiva e di
ricerca di attenzione; devono esssere presenti cinque
o più dei seguenti criteri:
1. disagio in situazioni in cui non è al centro dell’attenzione 2.
comportamento sessualmente provocante o seducente; 3.
emozioni mutevoli e superficiali; 4. utilizza l’aspetto fisico
per attirare l’attenzione su di sé; 5.stile dell’eloquio
impressionistico e privo di dettagli; 6. autodrammatizzazione;
7. teatralità ed espressione esagerata delle emozioni; 8.
suggestionabile; 9. considera le relazioni più intime di quanto
non siano realmente
18. CRITERI PER IL DISTURBO
ANTISOCIALE DI PERSONALITA’
• A. Un quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei
diritti degli altri, devono essere presenti tre o più dei
seguenti criteri:
• 1. incapacità di conformarsi alle norme sociali; 2. disonestà; 3.
impulsività; 4. aggressività; 5. inosservanza della sicurezza; 6.
irresponsabilità abituale; 7. mancanza di rimorso.
• B. L’individuo ha almeno 18 anni.
• C. Presenza di un disturbo della condottacon esordio prima dei 15
anni di età.
• D. Il comportamento antisociale non si manofesta esclusivamente
durante durante il decorso della schizofrenia o di un episodio
maniacale.
19. CRITERI DIAGNOSTICI PER IL DISTURBO
OSSESSIVO – COMPULSIVO DI
PERSONALITA’
• A. Un quadro pervasivo di preoccupazione per
l’ordine, perfezionismo e controllo mentale e
interpersonale, a spese di flessibilità, apertura ed
efficienza; sono presenti quattro o più dei seguenti
criteri:
• 1. attenzione per dettagli, liste, regole, schemi, al
punto che va perduto lo scopo principale; 2.
perfezionismo che interferisce col conpletamento dei
compiti