Project Work Master in Risorse Umane: Intervista a Barbara Spangaro - SEA Aer...ISTUD Business School
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L’impatto del lay out ambientale sul benessere e sulla produttività di una organizzazione: analisi nelle aziende farmaceutiche e biomedicali
1. L’impatto del lay out ambientale sul benessere e sulla produttività di una
organizzazione: analisi nelle aziende farmaceutiche e biomedicali
Abstract
Nei paesi industrializzati, il luogo di lavoro è lo spazio fisico in cui l’individuo passa circa il 35% della
propria giornata.
Diversi studi dimostrano che un ambiente di lavoro poco organizzato e insoddisfacente può causare una
diminuzione della produttività del lavoratore, in termini di stimolo, creatività e innovazione, effetti di cui
beneficerebbe non soltanto la persona ma anche l’azienda per cui lavora. D’altro canto, un ambiente di
lavoro progettato per garantire elevati livelli di benessere organizzativo e che sappia venire incontro alle
specifiche esigenze del dipendente in termini di salute ed ergonomia, avrà un outcome completamente
diverso favorendo quindi la produttività associata ad una determinata funzione.
Dal XIX secolo ad oggi c’è stata una evoluzione del concetto di “benessere organizzativo”: incentrato, in
principio, sull’aumento dell’efficienza lavorativa attraverso il miglioramento del rendimento del lavoratore,
si è poi sviluppato inglobando negli anni anche gli aspetti delle relazioni umane, dei bisogni di stima e
autoaffermazione e quelli della sicurezza e prevenzione di malattie e infortuni nei luoghi di lavoro.
I temi della salute e del lavoro sono di fondamentale importanza per lo Stato Italiano, tanto da essere
esplicitamente tutelati fin dalla carta costituzionale.
Una svolta importante, in materia di sicurezza sul lavoro si ebbe nel 1994 quando fu introdotto il Decreto
Legislativo 626, ampliato e confluito nel 2008 all’interno del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul
Lavoro (TUSL). Tra gli obiettivi cardine del TUSL vi era quello di definire univocamente responsabilità e
sanzioni in funzione delle contravvenzioni e reati commessi in tale campo. A livello pratico, la legislazione
regolamenta come all’interno dell’ambiente di lavoro debbano essere garantiti livelli ottimali di
illuminazione, aerazione, microclima, comfort acustico ed ergonomico. La sommatoria degli effetti che si
ottengono rispettando i limiti imposti dalla Legge garantisce la prevenzione di tutta una serie di problemi
fisici e psichici che definiscono il campo delle “malattie professionali”. Queste affliggono principalmente il
sistema cardiovascolare, l’apparato gastrointestinale, l’apparato osteoarticolare e possono portare alla
comparsa di stress lavoro-correlato.
Contribuiscono al benessere e alla produttività del lavoratore anche la disposizione e l’organizzazione degli
spazi di lavoro. Per queste ragioni risulta fondamentale un’analisi aziendale che fornisca tutte le informazioni
relative alle caratteristiche qualitative e quantitative dell’organizzazione (mansioni, numero degli impiegati,
previsioni di incremento di personale), le caratteristiche del flusso della comunicazione e l’identificazione
dei fattori di disturbo nell’ambiente di lavoro. Interessante è notare come il tipo di ufficio (a cella, condiviso,
2. flex office, ecc) si presti ad una differente percezione di bilanciamento tra comunicazione nel lavoro di
squadra e capacità di concentrazione in postazione isolata.
L’azienda non deve limitarsi soltanto all’ideazione degli uffici e di altri spazi di lavoro, ma anche a quella di
microambienti per specifici momenti di incontro e zone di relax: situazioni che favoriscono la ricreazione, la
condivisione e lo sviluppo di nuove idee.
La finalità principale di questo studio è stata quella di valutare l’impatto dell’ambiente di lavoro, in
particolare dell’ufficio, sulla produttività e sul benessere del personale impiegato in un’azienda farmaceutica
e/o biomedicale.
E’ stato utilizzato a tal proposito, un questionario strutturato che, dopo essere stato visionato ed approvato
dal Responsabile delle Risorse Umane dell’azienda, è stato poi somministrato e compilato online dai
dipendenti impiegati nelle varie funzioni aziendali (es. area marketing, R&S, area controllo di gestione, HR,
ecc).
Il questionario comprendeva domande suddivise in 5 macro-aree:
- Introduction: dati relativi a età, ruolo, tipo di ufficio e area funzionale in cui è impiegata la persona;
- Safety (suddivisa a sua volta in 5 micro-aree: Acustica, Microclima, Illuminazione, Aerazione,
Ergonomia e Impianti elettrici): valuta la tutela delle condizioni di sicurezza e comfort della persona;
- Workspace: valuta la percezione soggettiva degli spazi destinati al singolo individuo, al gruppo e
all’interazione con gli altri colleghi;
- Layout del workspace e produttività: valuta l’impatto soggettivo che l’ambiente ufficio ha sulla
propria performance;
- Esigenze percettive dell’ambiente di lavoratore: verifica se le persone, all’interno del proprio spazio
di lavoro, hanno la possibilità di personalizzare l’ambiente e in che modo.
I risultati hanno mostrato che il 67% degli intervistati lavora in un ufficio condiviso con 2-3 persone.
Dall’analisi di Safety si evince che il dipendente considera mediamente buone le condizioni attuali della
propria postazione di lavoro, infatti circa l’80% delle persone che hanno risposto al questionario afferma che
le condizioni acustiche, luminose, microclimatiche, ergonomiche e di aerazione attuali sono favorevoli allo
svolgimento della propria attività.
Per quanto riguarda il workspace, oltre il 90% degli intervistati ritiene che il proprio luogo di lavoro
favorisca le interazioni con i colleghi, ma questo a discapito della propria privacy. Inoltre il lavoro dei
colleghi può diventare esso stesso fonte di distrazione riducendo il vantaggio di produttività che può dare
l’ufficio condiviso, se non ben strutturato.
Si osserva inoltre come la maggior parte degli intervistati (77%) ritenga che il proprio ambiente di lavoro sia
idoneo al corretto svolgimento della propria attività lavorativa, Tuttavia emerge come non si vengano a
creare condizioni adatte allo sviluppo della propria creatività, come lo stesso 70% degli intervistati afferma.
Infine l’analisi dei dati ha mostrato come i dipendenti godano di grande libertà nel poter personalizzare
l’arredamento del proprio ufficio, rendendolo più familiare.
3. In conclusione l’ufficio medio di un’azienda farmaceutica e/o biomedicale:
• favorisce lo svolgimento delle attività lavorative da parte del dipendente;
• garantisce condizioni di lavoro ottimali dal punto di vista del benessere e della salute;
• assicura una buona collaborazione tra colleghi;
• promuove la produttività;
• presenta un arredamento ed un lay-out gradito e personalizzabile.
A cura dei partecipanti alla XIII edizione del Programma Scienziati in Azienda:
• Maria Ilaria Roselli
• Francesco Rocco
• Marcello Salis
• Antonio Cipriani
• Lorenzo Del Giovane
• Marco Magliocchetti
Per informazioni sul Programma Scienziati in Azienda: http://www.istud.it/scienziati