La Sostenibilità Ambientale come fonte di vantaggio competitivo
1. La Sostenibilità
Ambientale
come fonte di
vantaggio
competitivo
www.istud.it
Caterina Carroli
carroli@istud.it
2. La Fondazione ISTUD è una
Business School
indipendente che opera in
Europa nel campo della
formazione professionale
superiore e della ricerca sul
management.
La sua missione è
consolidare e diffondere nella
classe dirigente pubblica e
privata una cultura di gestione
uniformata ai valori della
responsabilità sociale, della
multiculturalità, del rigore
professionale e della
produzione di valore.
3. Le finalità dei nostri Master e Programmi
Formare RISORSE
AD ALTO
POTENZIALE
interessate a
costruire un’identità
Professionale
coerente con le
proprie attitudini e
Aspirazioni
Fornire alle AZIENDE risorse
formate e pronte a inserirsi in spendibile con
maniera efficace nelle successo nel mondo
organizzazioni. del lavoro
4. L’esperienza di ISTUD sulla Green
Economy
Osservatorio Green Economy: luogo di confronto
per produrre idee, proposte, progetti di formazione
e ricerca intorno al tema “Innovations for a
Sustainable Economy”
Pubblicazioni, report, workshop e progetti di ricerca
sul tema della sostenibilità ambientale e sulla
responsabilità sociale
Programmi di formazione per manager d’impresa e
giovani laureati “Green Management Programme”
5. Contesto
Consumi insostenibili:
In Europa, Nord America, Giappone, Australia (1 mld di
persone), consumiamo 32 volte più petrolio, metalli e altre
risorse rispetto ai paesi meno consumanti (Africa), e 11
volte di più della Cina (1,2 mld di persone)
Quando la Cina e l’India raggiungeranno i nostri consumi,
il consumo di petrolio e metalli triplicherà
La Terra ora sostiene 6,5 mld di persone, ma questo è
possibile solo perché 5,5 mld consumano da 11 a 32 volte
in meno dell’altro miliardo
Per continuare a vivere bene, bisogna migliorare il tenore
di vita anche delle economie emergenti e in via di sviluppo;
ciò è possibile solo diminuendo il consumo di risorse
Fonte: What is your consumption factor, NYT, 2008
6. Contesto
Il consumatore inizia a preoccuparsi:
73% dichiara di essere moltoabbastanza d’accordo che
“il cambiamento climatico danneggerà me e la mia famiglia”
65% ritiene l’inquinamento ambientale un problema molto
grave
Più del 60% è allarmato per l’inquinamento ambientale e
la scarsità d’acqua
92% dichiara che sarà necessario cambiare il proprio stile
di vita per ridurre la quantità di gas prodotti; di questi, il
53% si dichiara pronto a farlo
Il rispetto dell’ambiente è indicato dai consumatori come il
primo compito delle aziende che si propongono di essere
“socialmente responsabili”
Fonte: Climate Change Monitor, Eurisko, 2007
8. Una pluralità di attori comunicano il
green perché…
“Il Green è nuovo business”
“Il Green è di moda”
“Il Green è un alto costo”
“Il Green è un investimento di lungo periodo”
“Il Green è un valore”
9. Definizione di Green Economy
Non esiste una definizione univoca di Green Economy, ma
esistono diversi possibili modelli di «interpretazione» dei
confini di questo neologismo.
Matrici di definizione dei differenti modelli di green economy secondo il grado
di partecipazione delle imprese e dei consumatori- "Wikilibro green economy"
- marzo 2011
CONSUMATORE
PARTECIPAZIONE
Modesta Elevata
MODELLO 0 MODELLO 1
SETTORIALE (settoriale (settoriale
imprenditoriale) partecipato)
IMPRESA
MODELLO 2
MODELLO 3
TRASVERSALE (trasversale
(culturale collettivo)
imprenditoriale)
10. Green è….
l’insieme integrato di ambiti e attori quali:
politiche green da parte delle istituzioni,
gestione green da parte delle imprese,
sviluppo di tecnologie green da parte del mondo della
ricerca,
consumatori green oriented,
occupazioni green
11. Sostenibilità motore di innovazione
Infrastruttura produttiva e
processo produttivo
Sostenibilità
ambientale come
motore di innovazione
Logistica Sviluppo prodotto
Approvvigionamento
12. Il legame tra sostenibilità ambientale e
vantaggio competitivo: casi
Impatto strategico
Impatto sulla generazione di valore Esempi
Sostenibilità ambientale come fattore competitivo
della Sostenibilità
Ridisegnare i prodotti (eco-design),
riducendone gli impatti ambientali, per Indesit Company
Prodotto soddisfare le aspettative dei clienti e Italcementi
andare incontro alle esigenze degli TNT
stakeholder
Parziale rivisitazione o innovazione
radicale nei processi produttivi per
Processi Foppapedretti
ridurre il consumo di risorse e materiali
Produttivi ed in generale per minimizzare impatti Mutti
negativi dei processi
Ricercare nuove forme di business per
Modello di Italgen
ampliare quote di mercato attraverso
business una strategia orientata alla Sostenibilità Social Housing
13. QUADRIO
Eletto “prodotto dell'anno” 2009
categoria Grandi Elettrodomestici
Gran Premio Marketing e Innovazione
http://www.hotpoint.co.uk/hotpoint/quadrio_uk/tvpress.html
14. Italcementi: prodotti innovativi sostenibili
TX Active® è il principio attivo fotocatalitico
per materiali cementizi, brevettato da
Italcementi.
I prodotti contenenti TX Active® sono in
grado di:
•abbattere gli inquinanti organici e inorganici
presenti nell’aria e
•conservano nel tempo la qualità estetica
Chiesa Dives in Misericordia - Roma dei manufatti
Architetto Richard Meier
Il cosiddetto “cemento trasparente”
consente di avere delle prestazioni di
trasparenza migliori delle fibre ottiche,
sperimentalmente utilizzate finora in questo
campo, a costi sensibilmente inferiori e
consentendone in questo modo
l’applicazione su larga scala.
L’interazione del prodotto con la luce
consente risparmio di energia elettrica e
comunica una sensazione di piacevolezza,
Padiglione italiano EXPO di Shangai che si traduce in una migliore qualità della
vita dei consumatori.
15. Italcementi: prodotti innovativi sostenibili
Il cosiddetto «cemento termico» consente la
riduzione del consumo di energia negli edifici.
Il prodotto è inoltre competitivo lungo l’intero ciclo
di vita:
garantisce un abbattimento delle emissioni di
CO2 durante la fase di lavorazione (gli aggregati
presenti nel calcestruzzo non provengono da
materie prime ma da aggregati vetrosi di
recupero);
il materiale è totalmente riciclabile al termine del
naturale ciclo di vita dell’opera.
.
i.clime è stato messo a punto per la
Casa100k€, un’abitazione di 100 m2
per 100.000 euro progettata
dall’architetto italiano Mario Cucinella.
16. TNT – nuovi servizi Green
TNT Express Italy
Ha attivato nel 2009, primo corriere espresso in Italia, un
collegamento internazionale strada-ferrovia, che consente di
ridurre da 36 a 14 le ore di guida su strada producendo 2
tonnellate di CO2 in meno ogni settimana;
sta partecipando al progetto europeo CityLog, avviato nel
2009 e volto all’implementazione di tecnologie e soluzioni
innovative per la movimentazione delle merci nelle città;
è in procinto di arricchire il proprio portafoglio d’offerta con
l’attivazione di prodotti di “green logistics”, soprattutto per
quanto riguarda il mercato internazionale.
Già oggi, è in grado di offrire ai clienti lo strumento CO2Tool,
che stima le emissioni di CO2 prodotte dalle diverse attività di
carattere operativo del network globale.
17. Foppapedretti: innovazione radicale al
processo produttivo
Nel nuovo impianto produttivo realizzato nel 1999,
Foppapedretti inaugura un nuovo processo basato
sull’uso di vernici ad acqua.
Questa innovazione, originata dalla volontà di essere
un’azienda più sostenibile, ha avuto impatti significativi su:
Conto economico
Ridisegno processo produttivo e interazione con la
progettazione
Qualità percepita del prodotto e relazione con i
consumatori
Oggi, tale innovazione rappresenta un vantaggio
competitivo:
Trend di consumo emergenti
Evoluzione della regolamentazione
18. Mutti: produzioni innovative e sostenibili
Mutti e WWF insieme per
l'ambiente.
Mutti è la prima in Italia e tra
le poche al mondo ad aver
effettuato l'analisi dei
consumi idrici della propria
produzione (impronta idrica),
dalla coltivazione del
pomodoro al prodotto finito,
avvalendosi del supporto
scientifico di WWF, della
Facoltà di Agraria e del
Dipartimento di Ecologia
Forestale dell'Università della
Tuscia.
19. Un nuovo modello di
business
Italgen, the Sustainable Electricity Company, è produttore e trader
di energia sul mercato internazionale.
Nasce nel 2001 come spin-off di tutte le attività energetiche del
Gruppo Italcementi: attualmente ha un patrimonio di 14 centrali
idroelettriche collocate tra Lombardia, Piemonte e Veneto e 24
elettrodotti per una lunghezza complessiva di 400 km che
collegano i centri produttivi energetici con le cementerie.
Attualmente sono in corso progetti in Egitto, Marocco, Turchia e
Bulgaria: quando i progetti in fase di realizzazione saranno
implementati la capacità di Italgen passerà dagli attuali 56MW
(che equivale alla capacità dell’idroelettrico in Italia)
potenzialmente a 347MW nel 2014.
20. Nuovo modello di business in edilizia: il Social
Housing
Il progetto Sms – Social
main street alla Bicocca
Torre in legno di 14 piani per
oltre 47 metri di altezza. Sarà
l'edificio in legno più alto al
mondo. Si svilupperà su una
superficie complessiva di
6.500 mq e ospiterà 112
appartamenti dai 48 mq ai
100 mq.
21. L'impatto strategico della sostenibilità
Corporate Sustainability Integration
Superamento dei concetti di CSR o Sostenibilità a favore di una
concezione che veda l'integrazione di queste tematiche nei modelli di
business aziendali
In questo modo, l'azienda crea valore per sè, conseguendo un
vantaggio competitivo personale, generando allo stesso tempo benefici
per la società e l’ambiente
La finalità è quella di ricercare nuove opportunità di business
attraverso l'innovazione e l'adozione di un sistema di management
orientato alla sostenibilità
22. Da innovazione ex post a innovazione
ex ante
Nuovi
mercati
Rischi Market
share
Riduzione dei
costi
Approccio
Adeguamento
proattivo
alla normativa
Approccio reattivo
Benefici
23. Le conclusioni di una recente ricerca ISTUD
Il tema rischio-opportunità viene esplicitamente
riconnesso a quello della competitività e confrontato
con l’operato dei competitors. Emergono processi
imitativi tra le imprese.
La reputazione aziendale rappresenta un ulteriore
fattore di vantaggio competitivo che può trasformarsi
in capacità attrattiva nei confronti dei clienti.
24. Le imprese target
Cemento: Italcementi
Trasporti: ATM, TNT,
Gruppo SEA
Energia: Edison
Carta: Fedrigoni
Acciaio: Feralpi
Agroalimentare: Barilla
25. Evoluzione Sistemi di Gestione Ambientale
Priorità principale:
impostazione di sistemi di
raccolta dei dati credibili e
affidabili, che siano in
grado di assicurare un
monitoraggio costante in
ottica di miglioramento
continuo e una corretta
misurazione.
26. Impatto sui processi finanziari
Il contesto istituzionale e normativo
ha determinato impatti significativi
anche sulle strategie finanziarie delle
aziende coinvolte, evidenziando la
tematica clima come una
componente strategica per la
decisione e la valutazione delle
performance.
Sviluppo di nuove competenze
finanziarie correlate alle normative al
fine di coglierne le opportunità
27. Innovazione sostenibile
Ruolo cruciale
dell’innovazione, per
guardare al futuro e declinare
in opportunità di business
l’attenzione alla sostenibilità
In quanto fondamentale driver
di innovazione per lo sviluppo di
processi e prodotti, la
sostenibilità rappresenta un
elemento centrale della
strategia competitiva delle
aziende analizzate
28. Formazione
Il tema delle competenze e il
ruolo della formazione risultano
cruciali per consolidare il
passaggio dall’innovazione al
mercato, ma anche, più in
generale, per supportare i
necessari processi di
cambiamento culturale e
organizzativo e per
diffondere a tutta l’azienda la
priorità ambientale
29. GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
Come mettersi in contatto con noi
FONDAZIONE ISTUD
Corso Umberto I 71,
28838 Stresa (VB)
Tel. 0323 933801
area_giovani@istud.it
Notes de l'éditeur
Da sempre la Fondazione ISTUD si occupa di indagare approfonditamente quali siano i criteri di scelta e di comportamento delle imprese e dei suoi manager alla luce dei cambiamenti storico-economici con una preoccupazione particolare per le tematiche della sostenibilità e della competitività del sistema impresa del nostro Paese. La ricerca si configura come un approfondimento oltre che una continuazione della precedente (“I pionieri dell’ambiente – la Sostenibilità come nuovo modello di business”), che aveva evidenziato come la sostenibilità rappresentasse un fattore importante di innovazione e competitività nelle aziende analizzate, ed è mossa dalla convinzione che è di fondamentale importanza muoversi con anticipo nel creare la consapevolezza e la conoscenza su temi che nell’immediato futuro avranno un impatto concreto sul sistema impresa e sulla preparazione dei manager.
Da sempre la Fondazione ISTUD si occupa di indagare approfonditamente quali siano i criteri di scelta e di comportamento delle imprese e dei suoi manager alla luce dei cambiamenti storico-economici con una preoccupazione particolare per le tematiche della sostenibilità e della competitività del sistema impresa del nostro Paese. La ricerca si configura come un approfondimento oltre che una continuazione della precedente (“I pionieri dell’ambiente – la Sostenibilità come nuovo modello di business”), che aveva evidenziato come la sostenibilità rappresentasse un fattore importante di innovazione e competitività nelle aziende analizzate, ed è mossa dalla convinzione che è di fondamentale importanza muoversi con anticipo nel creare la consapevolezza e la conoscenza su temi che nell’immediato futuro avranno un impatto concreto sul sistema impresa e sulla preparazione dei manager.
Modello settoriale partecipato: viene riconosciuto uno o più settori economici legati all’ambiente, alle tecnologie, ai rifiuti, all’energia, alle risorse, come il “campo di battaglia” della green economy. Arena abitata non solo dalle imprese ma da una molteplicità di attori, tra cui istituzioni e privati cittadini, che traggono dalla green economy opportunità economiche, sia di risparmio che di guadagno. Esempio: Multiutility ACEA di Pinerolo Modello imprenditoriale trasversale: riconduce sotto l’ombrello della green economy tanto le imprese che appartengono al settore ambientale (sia pure nella sua accezione più ampia), quanto quelle attive in settori “convenzionali”, ma che hanno operato per rendere i propri processi produttivi o i propri prodotti più sostenibili. La green economy è vista in quest’ottica come somma di due universi: green business + green production Modello culturale collettivo: i fautori di questo modello ritengono che al centro del processo vada collocata la domanda dei consumatori, piuttosto che l’offerta delle imprese; proprio la relazione tra i diversi attori (cittadini, istituzioni, imprese) va a ridefinire gli equilibri, fino a creare un nuovo paradigma economico. Green economy relazionale , dove l’impresa adotta criteri etici e di responsabilità nell’approccio al contesto in cui opera, si confronta con un cittadino informato e coscienzioso nelle scelte, grazie anche ad un’amministrazione pubblica che non rinuncia ai propri compiti di educazione/sensibilizzazione e dà il buon esempio.
I fattori di rischio così come i fattori di opportunità sono sostanzialmente valutati in questa ottica e nel confronto costante con l’operato dei propri competitors. Avere impianti produttivi CO 2 intensive diviene immediatamente un fattore di rischio nel confronto con competitors che sono in grado di emettere di meno, o di converso essere in grado di raggiungere obiettivi low carbon – sia dal punto di vista dei processi che dei prodotti e servizi - rappresenta un’opportunità di vantaggio competitivo. Il muoversi d’anticipo rispetto alla normativa e realizzare investimenti low carbon intensive, ancorché costosi, rappresentano l’unico modo per scegliere l’opzione opportunità e tentare di costruire un percorso vincente.
La scelta delle aziende del campione è stata guidata dall’appartenenza delle aziende ai settori maggiormente impattati dal problema (sostanzialmente i settori altamente emissivi). Le imprese che saranno maggiormente sollecitate dalle politiche climatiche sono infatti quelle che operano nel settore energetico (generazione e distribuzione di energia elettrica e gas) e in settori ad alto consumo di energia (carta, acciaio, cemento, chimica e trasporti).
La precedente ricerca della Fondazione ISTUD (“I Pionieri dell’ambiente”, Quaderno di ricerca 4, 2008) aveva evidenziato come l’adesione agli standard certificabili in materia di gestione ambientale venisse considerato un dato acquisito e quasi scontato, mentre l’enfasi era posta sull’impostazione di sistemi di gestione integrati, che comprendano anche gli aspetti di salute e sicurezza dei lavoratori e, soprattutto, sulla valorizzazione della potenzialità delle certificazioni per diffondere e consolidare aspetti culturali ritenuti cruciali per tutti gli ambiti di azione della sostenibilità ambientale, come ad esempio la cultura della raccolta dati e del monitoraggio degli obiettivi. I casi della presente ricerca confermano come il processo di estensione della certificazione ISO14001 a coprire tutti gli impianti produttivi stia procedendo e come la priorità principale delle aziende risieda oggi nell’impostazione di sistemi di raccolta dei dati credibili e affidabili, che siano in grado di assicurare un monitoraggio costante in ottica di miglioramento continuo e una corretta misurazione. Chiaramente, le direttive europee come la EU-ETS e la 20-20-20 inducono le imprese a preoccuparsi dell’aspetto della misurazione delle performance ambientali. Tuttavia, a livello di impresa sono ancora poche le metodologie di risk assessment specifiche e le proiezioni di dati sull’impatto del clima che consentano di stimare l’entità del problema. Tra i casi analizzati troviamo esempi di definizione di criteri di misurazione delle prestazioni che integrano le linee guida europee della Direttiva EU-ETS.
l’ausilio di strumenti finanziari avanzati risulta fondamentale per orientarsi all’interno dei cosiddetti meccanismi flessibili previsti dalla normativa europea EU-ETS sfruttandone appieno le potenzialità. Una nuova area di skill di natura finanziaria è stata sviluppata all’interno delle aziende campione.
Si conferma l’evidenza più significativa del progetto di ricerca precedente I Pionieri dell’Ambiente. La solo minimizzazione degli impatti ambientali in una logica di contenimento dei costi non può portare ad essere vincenti nell’arena competitiva internazionale. Tali politiche di contenimento vanno accompagnate allo sviluppo di nuovi processi e prodotti sostenibili.
L’evoluzione dei processi passa a breve termine principalmente attraverso il rinnovamento tecnologico, ma fa leva soprattutto sulla cultura e sui comportamenti individuali, portando inevitabilmente alla luce il nodo della qualità delle risorse e del modello organizzativo che risultino coerenti ed efficaci nel rapporto ”strategia- struttura” focalizzato alla sostenibilità, mentre assicura ovviamente la competitività dell’azienda e dei servizi che la caratterizzano . La complessità dello scenario e le pesanti ricadute sugli assetti strategici impone la necessità di qualificare le risorse umane con nuove competenze, attraverso progetti formativi attivati con logiche nuove (come le imprese analizzate hanno già iniziato a fare), ma anche attraverso nuovi inserimenti, ove possibile, coerentemente con gli spazi che consentono le logiche di necessario mantenimento di costi competitivi.. Il processo è di medio-lungo termine e, in ultima analisi, avrà significative implicazioni sul fronte dell’attrattività dell’impresa.