2. PROTOCOLLO DI VALUTAZIONE PSICOMETRICA DI PRIMO LIVELLO
PAZIENTI CON LESIONI CEREBRALI ACQUISITE
≤ a 4
anni
Tra 4 e 6 anni Tra 6 e 16 anni >16 anni
Livello
intellettivo
Griffits WPPSI o altro
(Leiter-R ecc.)
WISC-R o altro
(Matrici di Raven, Leiter-R,
ecc.)
WAIS-R o altro
(Matrici di Raven, Le iter-R,
Tinv)
Attenzione K- CPT CPT/CPT II CPT/CPT II
Memoria Test di Corsi
Figura di Rey memoria
Test di Corsi
Figura di Rey memoria
Test di Corsi
Figura di Rey
Funzioni visuo-
percettive
Benton linee Benton linee
Funzioni
prassico-
costruttive
Test della bicicletta
Figura di Rey copia
Test della bicicletta
Figura di Rey copia
Test della bicicletta
Figura di Rey copia
Funzioni
esecutive
Wcst Wcst
3. Tra 4 e 6 anni Tra 6 e 16 anni >16 anni
Attenzione Test delle campanelle Test delle campanelle Matrici attentive
Stroop
Trail Making Test
Memoria WRAML
TEMA
Digit span
WRAML
TEMA
Digit span
Wechsler Memory
MAS
Digit span
Memoria di prosa e racconto
Apprendimento coppie di parole
Apprendimento lista di parole
Benton visual retention test
Funzioni visuo-
percettive
TVPS
VMI
TVPS
VMI
Benton Volti
Visual Form Discrimination
Funzioni Frontali
Fluenze fonetiche
e categoriali
TCR
Fluenze fonetiche e
categoriali
Torre di Londra
Fluenze fonetiche
e categoriali
Category Test
Torre di Londra
Apprendimenti Prerequisiti scolastici
Prcr
Scolarità:
matematica, letto-
scrittura
PROTOCOLLO DI VALUTAZIONE PSICOMETRICA DI SECONDO LIVELLO
PAZIENTI CON LESIONI CEREBRALI ACQUISITE
4. SCALA VERBALE
Informazioni
Somiglianze
Aritmetica
Vocabolario
Comprensione
Memoria di Cifre
SCALA di PERFORMANCE
Completamento di figure
Storie figurate
Disegno con i cubi
Ricostruzione di oggetti
Cifrario
Labirinti
La somministrazione prevede l’alternanza dei subtest delle due scale
Scala WechslerScala Wechsler
8. Corretta: ben posta2 // mal
posta1
Deformata e/o incompleta ma
riconoscibile: ben posta1// mal
posta1/2
Irriconoscibile o assente: 0
9. Figura di Rey-B (Rey, 1968) 4 – 6 anni4 – 6 anni
Memoria visuo-spaziale a lungo termineMemoria visuo-spaziale a lungo termine
10. Memoria seriale a breve termineMemoria seriale a breve termine
di posizioni spazialidi posizioni spaziali
11. L’esaminatore dice al soggetto: “Ora le leggerò questo raccontino,
appena ho finito mi ripeta tutto ciò che ricorda”. Il raccontino era il
seguente:
“Sei Dicembre. La scorsa settimana un fiume straripò in una piccola
città situata a venti Km da Torino. L’acqua invase le strade e le case.
Quattordici persone annegarono e seicento si ammalarono a causa
dell’umidità e del freddo. Nel tentativo di salvare un ragazzo, un uomo si
ferì le mani.”
TEST MEMORIA DI PROSATEST MEMORIA DI PROSA
12. CONTINUOUS PERFORMANCE TEST (CPT)CONTINUOUS PERFORMANCE TEST (CPT)
INDICI del CPT CONSIDERATI NELLA RICERCA:
OMISSION
STANDARD ERROR
COMMISSION
RISK TAKING (b)
HIT REACTION TIME
HIT RT isi
OVERALL INDEX
Conners,1992
C SL X
DISTRATTORI TARGET
17. Funzioni esecutive: WISCONSIN CARDFunzioni esecutive: WISCONSIN CARD
SORTING TASKSORTING TASK
Sono utilizzate 128 carte definite "carte
risposta“. Le 4 figure usate sono: STELLE ,
CROCI, TRIANGOLI e CERCHI. I 4 colori
usati sono: ROSSO, GIALLO, BLU, VERDE.
porre ogni cartoncino sotto al modello con
cui reputa condivida qualche caratteristica, e
dopo ogni scelta l’esaminatore lo informa se
l’assegnazione è stata “giusta” o “sbagliata”.
1° cat: colore, e, dopo 10 risposte corrette
consecutive,
2° forma,
3°numero,
-mai avvertito di quando il criterio “giusto”
cambia.
-6 categorie (colore, forma, numero, colore,
forma, numero)
18. Funzioni esecutive: TORRE DI LONDRAFunzioni esecutive: TORRE DI LONDRA
VIDEO
Sono richieste tre operazioni:
(a)formulare un piano generale,
(b)identificare sotto-mete ed
organizzarle entro una
sequenza di movimenti,
(c) conservare le sotto-mete e il
piano generale nella
memoria di lavoro
(Morris et al., 1988; Owen et
al., 1990; Shallice, 1982).
19.
20. L’efficacia dell’interventoL’efficacia dell’intervento
dipende in larga misuradipende in larga misura
da un’accurata fase dida un’accurata fase di
valutazione preliminarevalutazione preliminare
orientata alla personaorientata alla persona
ed all’ambiente in cui viveed all’ambiente in cui vive
nella sua globalità enella sua globalità e
complessitàcomplessità
22. “La riabilitazione neuropsicologica è lo studio delle
opportunità riorganizzative assunte dal cervello che è stato
leso;
parte dal presupposto che le capacità neuroplastiche del
nostro cervello, presenti dopo la lesione, siano guidabili per
ottimizzare il trattamento riabilitativo orientato al
raggiungimento del massimo grado possibile di autonomia e di
indipendenza attraverso il recupero e/o la compensazione
delle abilità cognitive e comportamentali compromesse;
tale provvedimento risulta essere finalizzato, pertanto al
miglioramento della qualità della vita del paziente ed al
reinserimento dell’individuo nel proprio ambiente
familiare e sociale”
Mazzucchi, 1999
LA RIABILITAZIONELA RIABILITAZIONE
NEUROPSICOLOGICANEUROPSICOLOGICA
23. I PRESUPPOSTI TEORICII PRESUPPOSTI TEORICI
E’ stato dimostrato che una specifica terapia riabilitativa stimoli
l’espansione della rappresentazione nervosa colpita da una
lesione
La più recente letteratura ribadisce il concetto di neuroplastiictà,
non solo osservabile in caso di lesioni verificatesi nelle fasi di
sviluppo cerebrale, ma anche in individui adulti, quindi con
sviluppo completato
Il modello di modularità dell’organizzazione cognitiva: è
possibile osservare una riorganizzazione strutturale,
accompagnata da mutamenti prestazionali nella corteccia
sensoriale e motoria
Il superamento della concezione di periodo critico come unico
momento possibile per riorganizzare le mappe neuronali
24. la prestazione di un paziente cerebroleso
rispecchia l'attività dell'insieme delle componenti
del suo sistema cognitivo, meno quella/e
danneggiata/e dalla lesione cerebrale
Effetti del recupero funzionale sia spontaneo,
che indotto da riabilitazione (riorganizzazione
post-lesionale del sistema, che ne modifica
l’architettura, rendendola diversa da quella pre-
lesionale “normale”)
Effetti di strategie compensatorie (nuove, post-
lesionali o facenti parte del repertorio normale)
25. Se pazienti afasici possono recuperare alcune funzioniSe pazienti afasici possono recuperare alcune funzioni
linguistiche (interamente o parzialmente) nonostantelinguistiche (interamente o parzialmente) nonostante
le aree cerebrali del linguaggio siano distrutte, unle aree cerebrali del linguaggio siano distrutte, un
qualche cambiamento cerebrale deve aver luogo nellequalche cambiamento cerebrale deve aver luogo nelle
rimanenti parti del cervello !!!!rimanenti parti del cervello !!!!
PRESUPPOSTOPRESUPPOSTO:
27. Recupero:
Spontaneo Indotto da riabilitazione
Fattori prognostici
•Età
•Eziologia
•Sede ed estensione della lesione
•Gravità del quadro clinico
•Tempo intercorso dalla data dell’ictus
•Sesso
•Educazione
•ecc
28. Che cosa sta lavorando ?Che cosa sta lavorando ?
Plasticità cerebrale
L’efficacia del trattamento
Definire i principi di ri-organizzazioneDefinire i principi di ri-organizzazione
cerebralecerebrale
Correlazioni pre- e post intervento sono particolarmente
informative !!!
29. Meccanismi riparatori?Meccanismi riparatori?
Se ne ipotizzano 3 alla base del recuperoSe ne ipotizzano 3 alla base del recupero
di funzioni complessedi funzioni complesse
Adozione di nuove strategie cognitive per
esplicare la funzione perduta
Reclutamento di aree omologhe dell’emisfero
non dominante
Reclutamento di aree perilesionali
Rindondanza
S.F. Cappa, 2006
30. Adozione di strategie cognitive nuove che supportano laAdozione di strategie cognitive nuove che supportano la
funzionefunzione
es. recruitment di aree cerebrali risparmiate dalla lesione che in
condizioni normali non supportano la specifica funzione (Calvert
et al., 2000)
Recupero funzionale del linguaggio: perché?Recupero funzionale del linguaggio: perché?
31. GLI SCOPI DELGLI SCOPI DEL
TRAINING RIABILITATIVOTRAINING RIABILITATIVO
L’intervento riabilitativo può:
Migliorare l’adattamento funzionale del soggetto
Accrescere il benessere psicologico
Alleviare la disabilità del paziente nel proprio
contesto ambientale
33. IL PROGETTOIL PROGETTO
Altamente individualizzato:Altamente individualizzato:
basato sulle capacità residuali dell’individuo in
trattamento e sulle sue esigenze primarie
Realistico:Realistico:
gli obiettivi devono essere aderenti alla realtà:
non troppo ambiziosi perché rischiano di
suscitare attese troppo elevate ed indurre false
speranze; troppo modesti rischiano di produrre
demotivazione e di diminuire l’autostima.
34. Il percorso riabilitativo deve essere mirato non
solo alla presa in carico del paziente, ma al
supporto costante del nucleo familiare che
se ne assume la cura.
Il trattamento può agire su un continuum che
va dalla prestazione e dalle sue componenti
specifiche alle abilità generali sottostanti e
all’uso e al controllo di strategie cognitive.
IL PROGETTOIL PROGETTO
35. Nell’ambito della riabilitazione il funzionamento
cognitivo è influenzato anche da fattori
interpersonali: l’intervento cerca di sfruttare in
senso positivo e vantaggioso l’alleanza
terapeutica.
Paziente e terapeuta sono uniti da obiettivi
comuni e l’interazione diventa fattore di progresso;
Le aspettative devono essere controllate
periodicamente e devono essere equilibrate;
Le fasi di controllo e monitoraggio intermedio e
finale devono essere programmate e coinvolgere il
paziente in modo attivo.
38. Un esempio: REHACOMUn esempio: REHACOM
Uno dei sistemi più efficienti è attualmente il sistema Rehacom,
un programma computerizzato per la riabilitazione cognitiva
TASTIERA FACILITATATASTIERA FACILITATA
49. Funzioni EsecutiveFunzioni Esecutive
1. Distribuzione risorse attentive:
svolgere due compiti contemporaneamente implica le
seguenti abilità:
• distribuire volontariamente le risorse attentive a un
particolare compito a spese di altri;
• controllare contemporaneamente più informazioni
• stabilire corrette priorità tra queste informazioni;
• rispondere con prontezza e flessibilità ad eventuali
cambiamenti nella situazione ambientale ridistribuendo
opportunamente la disponibilità attentiva.
50. 2. Inibizione:
Capacità di inibire una risposta fortemente attivata
(comportamenti stereotipati, tendenza ad emettere
risposte fortemente attivate anche se non funzionali).
3. Problem solving:
Capacità di pianificare un compito, conoscenza delle
tappe, messa in sequenza delle tappe, iniziativa,
organizzazione delle attività complesse, monitoraggio,
utilizzo del feed back
(difficoltà di pianificazione, organizzazione delle variabili,
perseverazione di errori, non auto monitoraggio,
perdita di una visione critica).
Funzioni EsecutiveFunzioni Esecutive
51. 4. Ragionamento astratto:
-giudizio critico: stime cognitive, giudizi verbali,comprensione
metafore
-classificazione
-categorizzazione
(difficoltà di giudizio critico, difficoltà di classificazione, di
categorizzazione, di materiale astratto e/o concreto)
Funzioni EsecutiveFunzioni Esecutive
52.
53. 5. Flessibilità cognitiva:
Flessibiltà nella gestione delle variabili, nell’utilizzo di strategie
per la risoluzioni dei compiti e nell’utilizzo del feedback.
(presenza di rigidità cognitiva tendenza ad utilizzare una
strategie anche poco efficace e poco economica)
6. Working Memory:
Capacità di mantenere presenti ed attive informazioni per il
tempo necessario a completare in tappe successive
operazioni mentali complesse.
(difficoltà a mantenere nel magazzino di memoria di lavoro le
variabili necessarie all’esecuzione di un compito)
Deficit Funzioni EsecutiveDeficit Funzioni Esecutive
54.
55. CASO 1: Luca 8 anni e 6 mesiCASO 1: Luca 8 anni e 6 mesi
Data relazione: 10/07/2007
Motivo di presa in carico: valutazione e trattamento logopedico e
neuropsicologico
Dominanza manuale: destrimane
Scolarità: III Scuola Primaria
Dati anamnestici rilevanti per l’indagine neuropsicologica:
TCE in data 08/04/2007. GCS: 4
Alla RMN encefalo del 03/05/2007 lesione frontale polare destra,
dilatazione ventricolare bilaterale, soprattutto a dx.
Profilo neuropsicologico:
Alla prima valutazione (06/06/07) ingresso osservazione clinica-
funzionale che evidenziava quadro di funzionamento cognitivo
IV livello LOCFAS. quadro era in evoluzione positiva quindi
impostato un trattamento neuropsiologico di stimolazione
globale.
56. -In data 28/06/2007 è stato somministrato il protocollo psicometrico che
rilevava un livello cognitivo ai limiti inferiori di norma (QIT=81), con profilo
disarmonico per migliori prestazioni in ambito verbale (QIV=101), rispetto a
quello operativo (QIP=64). E’ importante segnalare che la performance
risultava negativamente influenzata dai deficit visivi presenti.
-L’attenzione sostenuta risultava fluttuante e limitata nel tempo, deficitaria
anche quella selettiva e divisa.
-Marcato deficit mnestico di tipo visuo-spaziale a breve e lungo termine.
-In ambito visuo-percettivo si segnalava la presenza di emi-negligenza dello
spazio sinistro, con modalità di esplorazione dell’ambiente e degli stimoli
scarsamente organizzata e superficiale.
-Moderato deficit delle prassie costruttive, sia per compiti concreti, che per
compiti grafici ad elevata complessità sintattica.
-Deficitarie anche le funzioni esecutive (analisi e categorizzazione).
-In ambito logopedico si rilevava difficoltà nella denominazione di colori e di
alcune figure anche di uso comune.
57. Sulla base dei dati emersi sono stati ridefiniti gli obiettivi del
trattamento neuropsicologico:
-Migliorare l’utilizzo di strategie funzionali di analisi ed
esplorazione in ambito visuo-percettivo;
-Migliorare capacità attentive e mnestiche;
-Maggior controllo dell’impulsività;
-Miglioramento delle capacità organizzative in compiti di
problem solving.
Ed è stato impostato un training logopedico finalizzato a:
Migliorare le possibilità di comprensione verbale;
Potenziamento delle capacità espressivo-linguisithce;
Miglioramento delle funzioni mnestiche e degli aspetti pragmatici
del linguaggio FILMATOFILMATO
58. Alla verifica psicometrica a fine del trattamento è emerso
quanto riportato di seguito.
-Il bambino si è dimostrato collaborante, ma scarsamente
interessato, se non per attività note ed estremamente semplici:
Luca esegue i compiti proposti del terapista in modo adeguato,
ma senza reale coinvolgimento e motivazione.
-Lieve incremento del livello di funzionamento cognitivo globale,
ora nella norma (QIT=89); permane marcata disarmonia nel
profilo, per una significativa discrepanza tra prove verbali
(QIV=109) e prove operative ai limiti inferiori di norma (QIP=72).
-Risultano nettamente migliorate le competenze attentive
(attenzione sostenuta, selettiva), che richiedono, tuttavia, di
essere monitorate nel corso del tempo, per la presenza di
tendenza all’impulsività.
59. -In ambito mnestico risultano nella norma le competenze a breve
termine; seppur incrementate, permangono lievemente
deficitarie le capacità di memoria a lungo termine visuo-spaziali.
Buone le capacità di apprendimento verbale e procedurale.
-In ambito visuo-percettivo Luca ha appreso adeguate strategie
di compenso per l’esplorazione dello spazio precedentemente
negletto.
-Potenziata anche la capacita di lavoro in autonomia in ambito
costruttivo: migliorata l’analisi e l’uso del modello,
l’individuazione delle parti e la ricostruzione della struttura.
-Permane, tuttavia, una marcata compromissione delle
competenze prassico-costruttive ed organizzative per compiti
sintatticamente complessi, in cui manca un modello visivo, o in
cui l’analisi del compito è prevalentemente su base cognitivo-
linguistica.
60. -Rapportabili al livello cognitivo le capacità logiche di base
(analisi, seriazione, categorizzazione) e la capacità critica.
-Nei compiti di problem solving Luca necessita tuttora di un
aiuto esterno per guidare la comprensione della situazione
problematica, l’individuazione di opportune strategie risolutorie
e l’organizzazione del piano d’azione. Qualora supportato in
tali fasi, è in grado di portare a termine i compiti proposti in
modo opportuno, dimostrando una maggiore capacità di
monitoraggio e correzione. Permangono difficoltà in compiti
poco familiari che richiedono maggiori livelli di astrazione e
capacità di inferenza.
61. -Le problematiche neuropsicologiche tuttora presenti possono
condizionare gli apprendimenti formali, come evidenziato dalla
somministrazione delle prove di verifica di scolarità per la
classe di appartenenza, che hanno evidenziato marcate
difficoltà nelle abilità di calcolo, in cui, a fronte di una sufficiente
conoscenza di fatti numerici, emergono deficit nell’accuratezza
dell’esecuzione delle operazioni scritte. Presenti, inoltre,
difficoltà specifiche di letto-scrittura.
-In ambito logopedico si sono registrati miglioramenti nelle
capacità di espressione linguistica, ma permangono difficoltà
pragmatiche di organizzazione e rielaborazione del materiale
verbale e nell’individuazione dei punti principali di un testo.
-Si segnala che il quadro psicologico può influenzare
negativamente il recupero cognitivo. La prognosi, comunque,
rimane positiva per un ulteriore miglioramento clinico.
62. CASO 2: Alessandro 16anni e 11 mesiCASO 2: Alessandro 16anni e 11 mesi
TCE in data: 2/8/08.
Lesione corticale e sottocorticale frontale sinistra, nello splenio del corpo
calloso nella parte centrale e con estensione verso sinistra, al nucleo
lenticolare destro
Profilo neuropsicologicoProfilo neuropsicologico
Il paziente è stato sottoposto a valutazione neuropsicologica, psicometrica e
logopedica.
-Paziente collaborante, orientato secondo i parametri spazio/temporali,
presenta adeguate competenze linguistico-comunicative.
-Livello cognitivo entro la norma (QIT=91) con migliori prestazioni in ambito
verbale (QIV=108), rispetto a quello operativo (QIP=72), in cui emergevano
difficoltà in compiti che richiedono capacità di analisi, sintesi ed integrazione
visuo-percettiva.
-L’attenzione risultava adeguata a livello basico (vigilanza ed attenzione
sostenuta), lievemente deficitaria nelle componenti sovraordinate (attenzione
selettiva, divisa, shift).
63. -Span di memoria visuo-spaziale e verbale adeguato; memoria a
lungo termine verbale nella norma, visuo-spaziale ai limiti inferiori
di norma. Le difficoltà di memoria visuo-spaziale sembravano
maggiormente attribuibili alle difficoltà di analisi e dallo stile
operativo frettoloso ed impulsivo.
-Prassie costruttive rapportabili al livello operativo per compiti
concreti e per compiti grafici ad elevata complessità sintattica, o
che richiedono capacità di rappresentazione mentale.
-Le funzioni esecutive (analisi, sintesi, categorizzazione,
astrazione) risultavano adeguate, tuttavia, in compiti complessi di
problem solving formale emergevano lievi difficoltà di
pianificazione e tendenza all’anticipazione. Lo stile operativo di
Alessandro era caratterizzato da impulsività e frettolosità inoltre la
performance complessiva era negativamente condizionata dai
livelli di ansia.
-In ambito logopedico è emerso un profilo cognitivo-linguistico
adeguato all’età cronologica.
64. Sulla base di quanto emerso dalla valutazione è stato
proposto un programma di trattamento riabilitativoprogramma di trattamento riabilitativo
neuropsicologico intensivoneuropsicologico intensivo di circa tre settimane con
frequenza di due volte al giorno, finalizzato ai seguenti
obiettivi specifici:
-Training attentivo: potenziamento delle componenti
sovraordinate
-Controllo dell’impulsività
-Training funzioni esecutive e abilità di problem solving
formale
-Training metacognitivo
65. Al controllo psicometrico e neuropsicologicocontrollo psicometrico e neuropsicologico effettuato al termine del
training si è registrata una positiva evoluzione del livello di funzionamento
cognitivo complessivo ed in particolare delle competenze operative (QIP=99,
incremento significativo di 27 punti).
-Potenziata l’attenzione divisa, alternata e lo shift, così come il controllo
dell’impulsività.
-Attraverso il trattamento meta-cognitivo Alessandro ha imparato a riconoscere
il tipo di attenzione implicata nei diversi compiti, a riconoscere i propri errori e
quindi a mettere in atto strategie di potenziamento attentivo e a controllare
l’impulsività.
-Le prassie costruttive risultano ora adeguate, sia per compiti concreti, che
grafici ad elevata complessità sintattica.
-Migliorate e potenziate le funzioni esecutive: incrementate le capacità di
analisi, integrazione e sintesi in compiti di problem solving visuo-percettivo. I
tempi di pianificazione risultano ora adeguati, così come l’utilizzo del feed-back,
più funzionale ai fini dell’auto-correzione
66. -Nei compiti di problem solving complessi il ragazzo ha imparato
ad effettuare un’analisi appropriata dei dati e ad individuare le
strategie risolutorie senza procedere per prove ed errori.
-L’incremento della consapevolezza del proprio funzionamento
cognitivo, associato ad una riduzione dei livelli di ansia, ha influito
positivamente sulla performance complessiva.
-In ambito riabilitativo, in particolare, si è evidenziata
un’evoluzione significativa nella capacità di affrontare le richieste
e gestire l’ansia da prestazione: uso maggiormente funzionale
dell’errore e maggiore disponibilità nell’accettare ed applicare i
suggerimenti del terapista, hanno portato a migliori prestazioni nei
diversi ambiti trattati
-Al fine di favorire il potenziamento e la generalizzazione degli
apprendimenti raggiunti in ambito riabilitativo, si ritiene utile
l’inserimento di Alessandro nel contesto scolastico. In tale ambito
è importante proporre attività graduali sia in termini di difficoltà
che di durata
67. Lo scopo della riabilitazione non è diLo scopo della riabilitazione non è di
modificare la prestazione ai testmodificare la prestazione ai test
neuropsicologici o a compiti cognitivineuropsicologici o a compiti cognitivi
specifici, ma di migliorare la capacità dellaspecifici, ma di migliorare la capacità della
persona di apprendere e generalizzarepersona di apprendere e generalizzare
nuove strategie per risolvere i probleminuove strategie per risolvere i problemi
quotidiani in un contesto reale, modificandoquotidiani in un contesto reale, modificando
strategie disfunzionali e fornendo abilitàstrategie disfunzionali e fornendo abilità
compensative.compensative.