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1
LA MEMORIA
2
DEFINIZIONI
Capacità di un organismo vivente di conservare
tracce della propria esperienza passata e di
servirsene per relazionarsi al mondo e agli
eventi futuri
Insieme dei processi di acquisizione codifica,
consolidamento, mantenimento e recupero
dell’informazione e dei sistemi in cui viene
trattenuta (ritenuta) l’informazione.
3
• Struttura della memoria: com’è
organizzata la memoria? Esiste un solo
magazzino della memoria?
• I processi della memoria: come
avvengono e da cosa sono influenzati i
processi della memoria? Le modalità con
cui avviene il recupero(e la possibilità di
recuperare) dipendono da come è
avvenuta la codifica?
4
Alcune caratteristiche della memoria:
È multipla
È selettiva
È variabile
Memoria= processo assolutamente
attivo e modificabile
5
PROCESSI MNESTICI
1. ACQUISIZIONE E CODIFICA
 recepimento del segnale e la sua traduzione
in una rappresentazione interna
 stabilire nessi tra la nuova informazione e
quelle già presenti in memoria
6
2. RITENZIONE E CONSOLIDAMENTO
 Stabilizzazione nel tempo delle
informazioni acquisite in memoria in
precedenza codificate ed elaborate
 Immagazzinamento avviene attraverso
ripetizione o esercizio
7
3.PROCESSO DI RECUPERO
Richiamo alla mente del materiale
precedentemente immagazzinato nel registro
sensoriale a seguito dei processi di
acquisizione e ritenzione
I due metodi più usati:
richiamo libero
riconoscimento
8
Richiamo libero= riprodurre in modo attivo
l’informazione registrata in memoria
Riconoscimento = rendersi conto di aver già
avuto contatto con un dato stimolo
attraverso un confronto tra lo stimolo che
ci è proposto e quelli incamerati in
memoria
9
INTERPRETAZIONI TEORICHE DELLA MEMORIA
1. Associazionismo: Ebbinghaus
Secondo l’associazionismo il processo di
memorizzazione avviene attraverso un
meccanismo di associazione per continuità
temporale
Si tratta di un meccanismo elementare e passivo
Ebbinghaus (1880) esperimenti in laboratorio basati
sull’apprendimento di liste di triplette senza senso
10
L’andamento dell’oblio non è lineare
ma piuttosto logaritmico: da principio
vi è una dimenticanza rapida e
consistente (curva scende
rapidamente), in seguito progredisce
lentamente e tende poi a stabilizzarsi.
Le dinamiche dell’oblio: la curva dell’oblio.
11
Effetto delle ripetizioni sul tempo richiesto per il
ri-apprendimento
Memorizzazione basata sulla semplice
ripetizione dello stimolo è molto dispendiosa
Limiti delle teorie associazioniste: esperimenti in
laboratorio non corrispondenti alle esperienze di
vita quotidiana
12
1. Strutturalismo : Bartlett
 Secondo lo strutturalismo la memoria
presuppone l’ impiego di strategie attive nella
costruzione del ricordo
 Utilizzo di stimoli di tipo naturale (storie)
13
Ora tocca a voi……
14
Processi di trasformazione attiva del ricordo:
Omissione dei dettagli
Razionalizzazione
Alterazione d’ordine e di rilievo
Distorsioni di tipo affettivo ed emotivo
15
Esperimento dello studio
Alcuni soggetti accompagnati individualmente in una
stanza, presentata come lo studio del ricercatore. Viene
detto loro di aspettare il ricercatore, che è andato in
laboratorio per accertarsi che il soggetto precedente
avesse terminato la prova. La stanza contiene oggetti più
o meno coerenti con lo schema e “attesi”.
Fase 2 (test): dopo 35 secondi, lo sperimentatore ritorna
e conduce il soggetto in attesa in un’altra stanza ancora.
Lo sperimentatore, quindi, chiede al soggetto di scrivere
“tutto quello che ricorda della stanza in cui è stato”(tutti
gli oggetti che ricorda).
Risultato: il ricordo è influenzato dallo schema
relativo a ciò che normalmente si trova nello studio
di un ricercatore. Infatti…
16
Risultati
Ricordi corretti (accuratezza):
Oggetti “consistenti” con lo schema e “attesi”: il 96.7%
ricorda che lo studio aveva una scrivania e una sedia
(oggetti che fanno parte di uno schema relativo a ciò
che uno studio convenzionalmente contiene), il 70%
ricorda le mensole al muro e il 50% il tavolinetto (con
sopra il caffè).
Oggetti “meno attesi”: il 40% ricorda la sedia per
bambini (realmente presente) e il 36.7% il teschio
(anch’esso realmente presente).
Ricordi falsi:
Il 30% dei soggetti ricorda di aver visto dei libri e il
10% ricorda di aver visto uno schedario.
17
3. Approccio cognitivista: Neisser
Secondo approccio cognitivista memoria =
processo altamente individualizzato e
determinato dal contesto nel quale agisce
Studio della memoria in situazioni naturali
e quotidiane
18
4. Elaborazione dell’informazione
Secondo l’approccio dell’elaborazione
dell’informazione la memoria funziona
come la memoria di un calcolatore: quindi
segue una precisa sequenza di stadi
19
FASI SVILUPPO
MEMORIA
I FASE
Memoria motoria
II FASE
Memoria iconica
III FASE
Memoria semantica
/linguistica
20
I fase: memoria motoria
Interessa il primo anno di vita, ed è legata
all’attività motoria del bambino; si sviluppa
attraverso l’imitazione e la ripetizione
ecoica
La memoria in questa prima fase è limitata
al riconoscimento di ciò che il neonato
percepisce nel presente immediato
21
II fase: memoria iconica
Interessa il secondo e terzo anno di
vita.
La traccia mnestica è costituita da
un’immagine mentale.
22
III fase: memoria semantica/linguistica
A partire dal quarto quinto anno di
vita, la traccia mnestica è costituita da
un concetto di tipo verbale
23
LIVELLI DELLA
MEMORIA
(durata nel tempo)
MEMORIA
SENSORIALE
MEMORIA A
BREVE TERMINE
MEMORIA A
LUNGO TERMINE
24
Memoria sensoriale
Coincide con la capacità dei recettori di essere
modificati e di registrare l’arrivo di uno stimolo.
Si distingue in base agli organi di senso
interessati ( memoria visiva, uditiva, olfattiva…).
La memoria sensoriale può contenere
un’elevata quantità di informazioni, ma solo per
un periodo molto breve.
25
Presentazione per 50 ms di una matrice di lettere 4 x 3.
Dopo la scomparsa della immagine, entro 250 ms (per materiale visivo)
veniva presentato un segnale uditivo che indicava la riga che doveva
essere rievocata.
Il soggetto ricordava tutte le lettere della riga.
Se il segnale luminoso era presentato però dopo un intervallo superiore a 1
secondo il soggetto non era in grado di rievocare tutte le lettere. Ciò
dimostrava che tutte le lettere erano mantenute in memoria per un tempo
molto breve.
Registro Sensoriale (Sperling ,1960):
26
Memoria a breve termine (MBT)
Entra in gioco immediatamente dopo la memoria
sensoriale; consiste nella capacità di ritenere
informazioni per intervalli brevi (30 secondi).
Un adulto normale ha una capacità di memoria a
breve termine in media di 7 unità (+ o – 2).
Se l’informazione non viene reiterata il segnale
decadrà, se invece viene consolidata
l’informazione elaborata dalla memoria a breve
termine passa nella memoria a lungo termine
27
Memoria a lungo termine MLT
Anche detta memoria permanente, è la
registrazione stabile di quanto è transitato
nella MBT
Magazzino di memoria con capacità
elevata e durata praticamente illimitata.
28
Il passaggio dalla MBT alla MLT avviene
attraverso:
 Ripetizione meccanica
 Ripetizione elaborativa
Passaggio può essere anche accidentale
29
Esperimenti sulla MBT e MLT:
effetto posizione
1. Violino
2. Finestra
3. Penna
4. Tazzina
5. Scuola
6. Lampada
7. Luna
8. Giardino
9. Cappello
10.Auto
11.Coniglio
12. Fiume
13. Valigia
14. Sedia
15. anello
Prest molto buona
Prest. scadente
Prest migliore
Presentazione di una lista di
parole. Compito: richiamo libero
cioè rievocare le parole in
qualsiasi ordine.
30
Effetto“Primacy”
(buona riev. delle prime parole)
Effetto“Recency”
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Posizione della parola nella lista
%rievocate
Le parole recenti sono ancora in MBT; le prime parole sono
state sottoposte a maggiore reiterazione e sono
già“passate”in MLT.
Curva di Posizione Seriale
31
Ci sono strategie di elaborazione più efficaci?
Mnemotecniche= Operazioni che rendono
possibile sfruttare al meglio le capacità
mnestiche. Alcune tra queste strategie:
L’ORGANIZZAZIONE
 IL RAGGRUPPAMENTO
 L’ORGANIZZAZIONE GERARCHICA
LA VISUALIZZAZIONE O USO DELLE IMMAGINI
MENTALI
32
Il raggruppamento
Consiste nel raggruppare in un’ unica classe,
raggruppamento, informazioni che in origine
sono state presentate come singoli item
separati.
Esempio:
Ricordare la serie di lettere che segue:
D R P C U S A T W A
33
Contiene delle sigle!
DR; PC; U.S.A. T.W.A.
I raggruppamenti possono essere
poi combinati in frasi!
Questa procedura procura due vantaggi:
Fa diminuire il numero degli items da ricordare
Aumenta il contenuto di informazione di ciascun item
34
L’organizzazione gerarchica
Il criterio di organizzazione più produttivo e
utilizzato è quello gerarchico: items fra loro simili
e associati vengono raggruppati in categorie e le
categorie fra loro simili e associate vengono
riunite in categorie di ordine superiore.
• Studiare procedendo con schemi gerarchici
35
L’OBLIO
È la dimenticanza parziale o totale delle
esperienze passate, descrivibile
graficamente con la curva dell’oblio,
messa a punto per la prima volta da
Ebbinghaus
36
L’OBLIO
DECADIMENTO DELLA TRACCIA
(per disuso)
INTERFERENZA
INACESSIBILITA’ DELLA TRACCIA
LE CAUSE DELL’OBLIOLE CAUSE DELL’OBLIO
37
DECADIMENTO DELLA TRACCIA
Se una rappresentazione mnestica non viene
non viene utilizzata per un lasso di tempo essa
tende ad atrofizzarsi, ad impoverirsi
gradualmente fino ad un decadimento
spontaneo della traccia
38
INTERFERENZA
L’oblio per interferenza dipende dall’arrivo
simultaneo di segnali.
Si distinguono:
Interferenza retroattiva: effetto di interferenza
provocato dal materiale appreso
successivamente rispetto a quello presentato
per la rievocazione.
Interferenza proattiva: è l’’informazione appresa
in precedenza che interferisce con
l’apprendimento e il ricordo del materiale nuovo
39
INACCESSIBILIA’ DELLA TRACCIA
(RIMOZIONE)
L’oblio, in questo caso motivato, è considerato
come un meccanismo di difesa (Freud) volto a
proteggere la psiche da esperienze dolorose che
possono riferirsi a desideri insoddisfatti, conflitti
non risolti, impulsi socialmente riprovevoli.
Questo tipo di oblio non comporta la scomparsa
o il deterioramento delle tracce menstiche, ma
semplicemente il loro mancato recupero
40
Quindi il dimenticare qualcosa può
dipendere da:
difetto di acquisizione
difetto di ritenzione
difetto di recupero
41
AMNESIA
Perdita della memoria, temporanea o duratura,
globale o parziale. Può assumere varie forme, in
relazione al sistema di memoria interessato e
all’andamento temporale.
Può avere una causa:
organica
psicogena.
Può essere:
retrograda
anterograda
42
Amnesie organiche : differiscono in base
alle strutture cerebrali compromesse,
possono essere transitorie (anossie
cerebrali, intossicazioni, amnesie senili).
Amnesie psicogene: perdita di memoria
dovuta a cause psicologiche, non
organiche, ovvero “attribuibile ad un
evento o processo scatenante che non
risulta in un danno o malattia cerebrale”.
43
Le amnesie psicogene sono prodotte da
disturbi affettivi in soggetti con strutture
cerebrali indenni.
La soppressione della rappresentazione
cosciente dell’evento o del conflitto non
comporta la soppressione dell’affetto ad
essa legato che si sposta su un’altra
rappresentazione.
44
L’amnesia specifica (dissociativa): incapacità a
rievocare esperienze personali importanti,
compreso un trauma personale. Es.: le vittime di
stupri ed altri crimini violenti talvolta non sono in
grado di ricordare quando si è verificata la
violenza, néi fatti che l’hanno causata.
• E’possibile che il colpevole di un crimine sviluppi
una amnesia per il crimine? Il 26% dei colpevoli
dichiara di non ricordare di aver commesso il
fatto. In caso di ubriachezza, stato di ebbrezza,
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  • 2. 2 DEFINIZIONI Capacità di un organismo vivente di conservare tracce della propria esperienza passata e di servirsene per relazionarsi al mondo e agli eventi futuri Insieme dei processi di acquisizione codifica, consolidamento, mantenimento e recupero dell’informazione e dei sistemi in cui viene trattenuta (ritenuta) l’informazione.
  • 3. 3 • Struttura della memoria: com’è organizzata la memoria? Esiste un solo magazzino della memoria? • I processi della memoria: come avvengono e da cosa sono influenzati i processi della memoria? Le modalità con cui avviene il recupero(e la possibilità di recuperare) dipendono da come è avvenuta la codifica?
  • 4. 4 Alcune caratteristiche della memoria: È multipla È selettiva È variabile Memoria= processo assolutamente attivo e modificabile
  • 5. 5 PROCESSI MNESTICI 1. ACQUISIZIONE E CODIFICA  recepimento del segnale e la sua traduzione in una rappresentazione interna  stabilire nessi tra la nuova informazione e quelle già presenti in memoria
  • 6. 6 2. RITENZIONE E CONSOLIDAMENTO  Stabilizzazione nel tempo delle informazioni acquisite in memoria in precedenza codificate ed elaborate  Immagazzinamento avviene attraverso ripetizione o esercizio
  • 7. 7 3.PROCESSO DI RECUPERO Richiamo alla mente del materiale precedentemente immagazzinato nel registro sensoriale a seguito dei processi di acquisizione e ritenzione I due metodi più usati: richiamo libero riconoscimento
  • 8. 8 Richiamo libero= riprodurre in modo attivo l’informazione registrata in memoria Riconoscimento = rendersi conto di aver già avuto contatto con un dato stimolo attraverso un confronto tra lo stimolo che ci è proposto e quelli incamerati in memoria
  • 9. 9 INTERPRETAZIONI TEORICHE DELLA MEMORIA 1. Associazionismo: Ebbinghaus Secondo l’associazionismo il processo di memorizzazione avviene attraverso un meccanismo di associazione per continuità temporale Si tratta di un meccanismo elementare e passivo Ebbinghaus (1880) esperimenti in laboratorio basati sull’apprendimento di liste di triplette senza senso
  • 10. 10 L’andamento dell’oblio non è lineare ma piuttosto logaritmico: da principio vi è una dimenticanza rapida e consistente (curva scende rapidamente), in seguito progredisce lentamente e tende poi a stabilizzarsi. Le dinamiche dell’oblio: la curva dell’oblio.
  • 11. 11 Effetto delle ripetizioni sul tempo richiesto per il ri-apprendimento Memorizzazione basata sulla semplice ripetizione dello stimolo è molto dispendiosa Limiti delle teorie associazioniste: esperimenti in laboratorio non corrispondenti alle esperienze di vita quotidiana
  • 12. 12 1. Strutturalismo : Bartlett  Secondo lo strutturalismo la memoria presuppone l’ impiego di strategie attive nella costruzione del ricordo  Utilizzo di stimoli di tipo naturale (storie)
  • 13. 13 Ora tocca a voi……
  • 14. 14 Processi di trasformazione attiva del ricordo: Omissione dei dettagli Razionalizzazione Alterazione d’ordine e di rilievo Distorsioni di tipo affettivo ed emotivo
  • 15. 15 Esperimento dello studio Alcuni soggetti accompagnati individualmente in una stanza, presentata come lo studio del ricercatore. Viene detto loro di aspettare il ricercatore, che è andato in laboratorio per accertarsi che il soggetto precedente avesse terminato la prova. La stanza contiene oggetti più o meno coerenti con lo schema e “attesi”. Fase 2 (test): dopo 35 secondi, lo sperimentatore ritorna e conduce il soggetto in attesa in un’altra stanza ancora. Lo sperimentatore, quindi, chiede al soggetto di scrivere “tutto quello che ricorda della stanza in cui è stato”(tutti gli oggetti che ricorda). Risultato: il ricordo è influenzato dallo schema relativo a ciò che normalmente si trova nello studio di un ricercatore. Infatti…
  • 16. 16 Risultati Ricordi corretti (accuratezza): Oggetti “consistenti” con lo schema e “attesi”: il 96.7% ricorda che lo studio aveva una scrivania e una sedia (oggetti che fanno parte di uno schema relativo a ciò che uno studio convenzionalmente contiene), il 70% ricorda le mensole al muro e il 50% il tavolinetto (con sopra il caffè). Oggetti “meno attesi”: il 40% ricorda la sedia per bambini (realmente presente) e il 36.7% il teschio (anch’esso realmente presente). Ricordi falsi: Il 30% dei soggetti ricorda di aver visto dei libri e il 10% ricorda di aver visto uno schedario.
  • 17. 17 3. Approccio cognitivista: Neisser Secondo approccio cognitivista memoria = processo altamente individualizzato e determinato dal contesto nel quale agisce Studio della memoria in situazioni naturali e quotidiane
  • 18. 18 4. Elaborazione dell’informazione Secondo l’approccio dell’elaborazione dell’informazione la memoria funziona come la memoria di un calcolatore: quindi segue una precisa sequenza di stadi
  • 19. 19 FASI SVILUPPO MEMORIA I FASE Memoria motoria II FASE Memoria iconica III FASE Memoria semantica /linguistica
  • 20. 20 I fase: memoria motoria Interessa il primo anno di vita, ed è legata all’attività motoria del bambino; si sviluppa attraverso l’imitazione e la ripetizione ecoica La memoria in questa prima fase è limitata al riconoscimento di ciò che il neonato percepisce nel presente immediato
  • 21. 21 II fase: memoria iconica Interessa il secondo e terzo anno di vita. La traccia mnestica è costituita da un’immagine mentale.
  • 22. 22 III fase: memoria semantica/linguistica A partire dal quarto quinto anno di vita, la traccia mnestica è costituita da un concetto di tipo verbale
  • 23. 23 LIVELLI DELLA MEMORIA (durata nel tempo) MEMORIA SENSORIALE MEMORIA A BREVE TERMINE MEMORIA A LUNGO TERMINE
  • 24. 24 Memoria sensoriale Coincide con la capacità dei recettori di essere modificati e di registrare l’arrivo di uno stimolo. Si distingue in base agli organi di senso interessati ( memoria visiva, uditiva, olfattiva…). La memoria sensoriale può contenere un’elevata quantità di informazioni, ma solo per un periodo molto breve.
  • 25. 25 Presentazione per 50 ms di una matrice di lettere 4 x 3. Dopo la scomparsa della immagine, entro 250 ms (per materiale visivo) veniva presentato un segnale uditivo che indicava la riga che doveva essere rievocata. Il soggetto ricordava tutte le lettere della riga. Se il segnale luminoso era presentato però dopo un intervallo superiore a 1 secondo il soggetto non era in grado di rievocare tutte le lettere. Ciò dimostrava che tutte le lettere erano mantenute in memoria per un tempo molto breve. Registro Sensoriale (Sperling ,1960):
  • 26. 26 Memoria a breve termine (MBT) Entra in gioco immediatamente dopo la memoria sensoriale; consiste nella capacità di ritenere informazioni per intervalli brevi (30 secondi). Un adulto normale ha una capacità di memoria a breve termine in media di 7 unità (+ o – 2). Se l’informazione non viene reiterata il segnale decadrà, se invece viene consolidata l’informazione elaborata dalla memoria a breve termine passa nella memoria a lungo termine
  • 27. 27 Memoria a lungo termine MLT Anche detta memoria permanente, è la registrazione stabile di quanto è transitato nella MBT Magazzino di memoria con capacità elevata e durata praticamente illimitata.
  • 28. 28 Il passaggio dalla MBT alla MLT avviene attraverso:  Ripetizione meccanica  Ripetizione elaborativa Passaggio può essere anche accidentale
  • 29. 29 Esperimenti sulla MBT e MLT: effetto posizione 1. Violino 2. Finestra 3. Penna 4. Tazzina 5. Scuola 6. Lampada 7. Luna 8. Giardino 9. Cappello 10.Auto 11.Coniglio 12. Fiume 13. Valigia 14. Sedia 15. anello Prest molto buona Prest. scadente Prest migliore Presentazione di una lista di parole. Compito: richiamo libero cioè rievocare le parole in qualsiasi ordine.
  • 30. 30 Effetto“Primacy” (buona riev. delle prime parole) Effetto“Recency” (miglior riev. delle ultime parole) Posizione della parola nella lista %rievocate Le parole recenti sono ancora in MBT; le prime parole sono state sottoposte a maggiore reiterazione e sono già“passate”in MLT. Curva di Posizione Seriale
  • 31. 31 Ci sono strategie di elaborazione più efficaci? Mnemotecniche= Operazioni che rendono possibile sfruttare al meglio le capacità mnestiche. Alcune tra queste strategie: L’ORGANIZZAZIONE  IL RAGGRUPPAMENTO  L’ORGANIZZAZIONE GERARCHICA LA VISUALIZZAZIONE O USO DELLE IMMAGINI MENTALI
  • 32. 32 Il raggruppamento Consiste nel raggruppare in un’ unica classe, raggruppamento, informazioni che in origine sono state presentate come singoli item separati. Esempio: Ricordare la serie di lettere che segue: D R P C U S A T W A
  • 33. 33 Contiene delle sigle! DR; PC; U.S.A. T.W.A. I raggruppamenti possono essere poi combinati in frasi! Questa procedura procura due vantaggi: Fa diminuire il numero degli items da ricordare Aumenta il contenuto di informazione di ciascun item
  • 34. 34 L’organizzazione gerarchica Il criterio di organizzazione più produttivo e utilizzato è quello gerarchico: items fra loro simili e associati vengono raggruppati in categorie e le categorie fra loro simili e associate vengono riunite in categorie di ordine superiore. • Studiare procedendo con schemi gerarchici
  • 35. 35 L’OBLIO È la dimenticanza parziale o totale delle esperienze passate, descrivibile graficamente con la curva dell’oblio, messa a punto per la prima volta da Ebbinghaus
  • 36. 36 L’OBLIO DECADIMENTO DELLA TRACCIA (per disuso) INTERFERENZA INACESSIBILITA’ DELLA TRACCIA LE CAUSE DELL’OBLIOLE CAUSE DELL’OBLIO
  • 37. 37 DECADIMENTO DELLA TRACCIA Se una rappresentazione mnestica non viene non viene utilizzata per un lasso di tempo essa tende ad atrofizzarsi, ad impoverirsi gradualmente fino ad un decadimento spontaneo della traccia
  • 38. 38 INTERFERENZA L’oblio per interferenza dipende dall’arrivo simultaneo di segnali. Si distinguono: Interferenza retroattiva: effetto di interferenza provocato dal materiale appreso successivamente rispetto a quello presentato per la rievocazione. Interferenza proattiva: è l’’informazione appresa in precedenza che interferisce con l’apprendimento e il ricordo del materiale nuovo
  • 39. 39 INACCESSIBILIA’ DELLA TRACCIA (RIMOZIONE) L’oblio, in questo caso motivato, è considerato come un meccanismo di difesa (Freud) volto a proteggere la psiche da esperienze dolorose che possono riferirsi a desideri insoddisfatti, conflitti non risolti, impulsi socialmente riprovevoli. Questo tipo di oblio non comporta la scomparsa o il deterioramento delle tracce menstiche, ma semplicemente il loro mancato recupero
  • 40. 40 Quindi il dimenticare qualcosa può dipendere da: difetto di acquisizione difetto di ritenzione difetto di recupero
  • 41. 41 AMNESIA Perdita della memoria, temporanea o duratura, globale o parziale. Può assumere varie forme, in relazione al sistema di memoria interessato e all’andamento temporale. Può avere una causa: organica psicogena. Può essere: retrograda anterograda
  • 42. 42 Amnesie organiche : differiscono in base alle strutture cerebrali compromesse, possono essere transitorie (anossie cerebrali, intossicazioni, amnesie senili). Amnesie psicogene: perdita di memoria dovuta a cause psicologiche, non organiche, ovvero “attribuibile ad un evento o processo scatenante che non risulta in un danno o malattia cerebrale”.
  • 43. 43 Le amnesie psicogene sono prodotte da disturbi affettivi in soggetti con strutture cerebrali indenni. La soppressione della rappresentazione cosciente dell’evento o del conflitto non comporta la soppressione dell’affetto ad essa legato che si sposta su un’altra rappresentazione.
  • 44. 44 L’amnesia specifica (dissociativa): incapacità a rievocare esperienze personali importanti, compreso un trauma personale. Es.: le vittime di stupri ed altri crimini violenti talvolta non sono in grado di ricordare quando si è verificata la violenza, néi fatti che l’hanno causata. • E’possibile che il colpevole di un crimine sviluppi una amnesia per il crimine? Il 26% dei colpevoli dichiara di non ricordare di aver commesso il fatto. In caso di ubriachezza, stato di ebbrezza, assunzione di farmaci e alcool, lesione cerebrale o perdita di conoscenza durante il trauma, può verificarsi una perdita circoscritta della memoria.