Il fenomeno dell' F-Commerce, le piattaforme ecommerce su facebook. Quanti lo fanno? che numeri genera? quali sono le opportunità? proviamo a fare il punto della situazione.
4. INTRO
Oggi
su
Facebook
grazie
ad
un
accordo
con
PayPal,
è
possibile
installare
un
vero
e
proprio
e-‐commerce,
dotato
di
sistema
di
pagamento
online.
Vendere
su
Facebook
vuol
dire
avere
un
bacino
di
750
milioni
di
uten@
nel
mondo
Di
cui
più
di
20
milioni
In
Italia
6. INTRO
La
pra@ca
per
ora
è
diffusa
solo
al
6%
degli
uten@
priva@
facebook
e
all’8%
delle
aziende.
Sono
già
molte
le
aziende
che
vendono
applicazioni
in
grado
di
rendere
in
pachi
passi
una
fan
page
in
grado
di
compiere
transazioni
economiche,
tra
cui
l’italiana
Blomming.
www.blomming.com
TuTavia
alcune
delle
aziende
più
grandi,
preferiscono
affidarsi
ad
agenzie
specializzate
che
scrivono
per
loro
applicazioni
su
misura.
8. DATI
•
I
primi
tre
marchi
su
Facebook
per
numero
di
fan
-‐
Coca
Cola,
Starbucks
e
Disney
–
vendono
già
su
Facebook.
•
1000
pannolini
all’ora
vendu@
da
Diasper
sul
suo
F-‐Commerce.
•
650
mila
dollari
ha
perso
il
@tolo
della
società
di
noleggi
DVD
NeXlix
quando
Warner
ha
aperto
un
noleggio
in
streaming
su
Facebook
nella
primavera
2011.
•
Ogni
se^mana
Asos
(abbigliamento)
aggiunge
1300
ar@coli
al
suo
negozio
su
Facebook.
9. DATI
Un
fan
spende
mediamente
il
117%
in
più
I
visitatori
che
diventano
Fan
rispeTo
ad
un
non
fan.
hanno
il 51% di probabilit◊ in
più
(fonte:
FOCUS)
di
fare
acquis@
rispeTo
ad
uten@
normali.
(fonte:
FOCUS)
Un
fan
ha
il
41%
di
chances
in
più
di
raccomandare
un
prodoTo
rispeTo
ad
un
non-‐fan.
(fonte:
FOCUS)
Coloro
che
navigano
su
internet
senza
usare
Facebook
spendono
in
media
online
$27.
Il
68%
di
coloro
che
diventano
fan
di
una
pagina,
lo
fanno
per
ricevere
info
sui
Gli
uten@
facebook
invece
hanno
una
media
di
prodo8.
$68.
(fonte:
eMarketer)
(fonte:
eMarketer)
15. OPPORTUNITA’
Customer
experience
• Le
persone
possono
conversare
tra
loro
direTamente
sulla
pagina,
scambiarsi
consigli
e
parlare
prima
e
dopo
l’acquisto:
per
cer@
versi
è
davvero
come
andare
a
fare
shopping
con
tu^
i
propri
amici.
• Il
customer
care
non
è
più
un’a^vità
post
vendita,
ma
una
relazione
con
i
propri
clien@
in
tempo
reale.
Ad
esempio
nel
caso
di
un’azienda
di
abbigliamento
si
può
può
usare
la
pagina
per
consigliare
come
abbinare
e
come
usare
al
meglio
i
capi
in
vendita
(lavaggi,
colori,
mode,
tendenze)
Engage
• Facebook
si
presta
molto
bene
ad
a^vità
di
couponing,
si
possono
immaginare
meccaniche
che
rilascino
codici
di
sconto
univoci
come
già
accade,
ma
da
spendere
subito
su
quella
pagina.
• I
prospect
possono
essere
prima
coinvol@
nel
frequentare
il
profilo
tramite
applicazioni
gioco,
quiz,
contenu@
virali
di
vario
genere
e
poi
in
un
secondo
tempo
u@lizzare
l’ecommerce
direTamente
da
li.
16. OPPORTUNITA’
Word
of
mouth
• Questo
ovviamente
è
il
punto
più
forte
di
tu^,
facebook
è
faTo
apposta
per
far
sapere
a
tu^
quello
che
stai
facendo.
All’azienda
–
o
all’agenzia-‐
resta
il
compito
di
rendere
così
memorabile
l’esperienza
d’acquisto
da
rendere
irresis@bile
lo
s@molo
di
dirlo
a
tu^.
Fidelizzazione
• Facebook
permeTe
di
rimanere
in
contaTo
con
i
fan
della
propria
pagina
in
diversi
modi.
• Si
può
usare
il
micro
blogging
di
facebook
in
mol@
modi,
consigliando
ad
esempio
video,
musica,
leTure,
qualunque
cosa
che
aiu@
a
meglio
delineare
il
mondo
della
marca.
• Gli
aggiornamen@
di
pagina
possono
essere
considera@
l’equivalente
di
una
DEM,
certo
sta
all’azienda
trovare
un
modo
interessante
di
farlo.
18. RISCHI
• Non
tu^
sono
su
facebook.
• Non
tuTe
le
aziende
hanno
la
mentalità
giusta
per
avere
un
dialogo
aperto
con
i
consumatori.
• Se
le
persone
si
trovano
male
e
scrivono
male
di
voi
lo
sapranno
tu^.
• Facebook
si
fa
pagare
per
permeTervi
di
fare
business
sulla
sua
piaTaforma
a
ques@
livelli,
di
norma
chiede
un
inves@mento
minimo
di
pianificazione.
• Queste
a^vità
vanno
seguite,
è
necessario
che
ci
siano
delle
risorse
dedicate
interne
od
esterne,
e
questo
è
un
costo
aggiun@vo
di
cui
bisogna
tenere
conto.
20. CONCLUSIONI
• Ad
oggi
la
pra@ca
non
è
ancora
molto
diffusa,
ma
sappiamo
ormai
per
esperienza
che
il
processo
di
“socializzazione”
della
rete
è
cominciato
e
non
accenna
a
fermarsi.
• Gli
uten@
ci
sono,
-‐
anche
in
Italia
-‐
mentre
le
aziende
sono
poche
-‐
specialmente
in
Italia
-‐
• Le
aziende
che
per
prime
inves@ranno
in
Italia
in
questa
opportunità,
è
probabile
che
non
oTengano
grandi
risulta@
da
subito
perché
la
pra@ca
non
è
ancora
diffusa.
• Ma
è
anche
vero
che
chi
riesce
ad
affermarsi
ora,
potrà
risultare
un
innovatore
agli
occhi
delle
persone
e
presidiare
un
segmento
ancora
non
saturo.