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Greenactions - opportunità di innovazione                                                                Pagina 1 di 4




                                                                                       newsletter: 6 dicembre 2010




                       I SETTE VIZI CAPITALI DEL GREENWASHING
                       Il verde è un trend ormai indiscutibile, e un certo modo di fare comunicazione non va
                       troppo     per    il   sottile€per   €cercare    di     approfittarne, con     il   risultato
                       di€demotivare€€un€consumatore poco€preparato ed informato.€Poi non è facile fare i conti
                       con le nuove€domande e le nuove prestazioni. A volte anche chi è in buona fede sbaglia
                       pensando di far bene.€Opportunamente molti€si stanno dedicando ad una benemerita
     Mario Iesari€di
     GreenActions      crociata€per correggere i€vizi del €greenwashing (traduci "come confondere le idee su un
                       argomento terribilmente serio"). Nella sezione approfondimenti€trovate la prima parte di
                       un€report sull'argomento€davvero interessante e pieno di spunti.€Di seguito vi
                       propongo€l'elenco dei 7 peccati di Greenwashing! Riflettiamoci sopra.
                       1) Il peccato del trade off nascosto: quando€la comunicazione€concentra l’attenzione
                       solo su alcuni attributi o impatti del processo€tralasciandone altri, magari meno virtuosi.
                       L’assoluzione ? Una bella Dichiarazione Ambientale di Prodotto che informa
                       correttamente su tutti gli impatti del ciclo di vita. €
                       2) Il peccato dell’assenza di prova: quando si afferma qualcosa basandosi su dati ed
                       informazioni che non vengono messe a disposizione. Troppo facile!
                       3) Il peccato della vaghezza: quando l’affermazione è cosi generale e poco definita che
                       può essere facilmente confusa. Es: “tutto naturale”. Cosa significa? Fra l'altro tutto
                       naturale non sempre è€positivo (alcuni veleni sono disponibili in natura).
                       4) Il peccato della irrilevanza: subdolo! Spaccia per segno di bontà quello che è già
                       richiesto dalla legge. Esempio ? Questo spray è CFC free!
                       5) Il peccato del minore dei due mali:€ attira l’attenzione sulla pagliuzza evitando la
                       trave.€Come quando€si elogia€la virtù ecologica di un €SUV per i suoi bassi consumi!
                       6) La Bugia: niente di più che dichiarare qualcosa che non si possiede come ad esempio
                       una certificazione ambientale. Purtroppo succede.
                       7) L’adorazione delle false etichette: quando si fa credere al consumatore che quel
                       marchietto sia frutto di una certificazione di terze parti e cosi non è (i nostri imballi ne
                       sono pieni).
                       Ne riparleremo ancora. La prossima uscita l'ultima prima di Natale.




                       MARKETING: ANCHE LE GREEN COMPANY DEVONO EVITARE IL GREENWASHING€€€€€€ Una
                       disputa€furiosa è in atto fra il colosso Procter&Gamble e 7th Generation.€La
                       multinazionale €contesta a questa ultima la correttezza delle informazioni
                       trasmesse€che riguardano i suoi prodotti (a base naturale, senza composti chimici
                       pericolosi) e le valutazioni sui concorrenti. E sembra avere qualche ragione.
                       €Infatti nel suo sito 7th Generation non si è limitata ad affermare che i suoi prodotti per
                       la pulizia della casa e della persona sono liberi da componenti chimici pericolosi€e più
                       sicuri di quelli dei concorrenti, che ha anche accusato di non fare abbastanza per
                       ridurre€i componenti chimici€pericolosi€€e di non informare€ i consumatori sugli effetti per
                       la salute, in specie per i bambini. La reazione di P&G,€tirata in ballo direttamente con il
                       suo€Tide,€è stata furente e ha spinto un’organizzazione di disciplina la NAD (National
                       Advertising Division), i cui giudizi€non sono vincolanti ma di solito rispettati,€a scendere
                       in campo per cercare di dirimere la disputa. Quale è stata la risposta? Che 7th
                       Generation deve cessare di fare affermazioni che non sono del tutto vere€e deve
                       chiaramente sostenerle. Evidentemente i suoi prodotti pur essendo molto più sicuri non




http://www.greenactions.it/viewdoc.asp?co_id=154                                                            08/12/2010
Greenactions - opportunità di innovazione                                                              Pagina 2 di 4



                    sono del tutto liberi da sostanze chimiche di sintesi. Inoltre l’attenzione di NAD si è
                    rivolta anche al termine "natural" (naturale) che viene utilizzato da molte aziende. Si
                    tratta di un termine ambiguo, ancora non chiarito. Nad chiede di utilizzarlo solo con
                    specifico riferimento alle sostanze utilizzate e di evitare affermazioni che possano far
                    pensare a prodotti 100% naturali quando non lo sono.


                    RICERCHE:€L'ECODESIGN E' UNA SCELTA IRREVERSIBILE ANCHE PER IL SETTORE DEL
                    PACKAGING
                    Sono stati resi recentemente disponibili i risultati del Survey annuale di Packaging
                    Digest che da quattro anni misura atteggiamenti e comportamenti delle aziende che
                    producono ed usano packaging.
                    Crescono i manager che sono consapevoli e familiari con i temi della sostenibilità: sono
                    passati dal 53% del 2007 al 98% della recente edizione, mentre sempre il 61% segnala una
                    maggiore richiesta di soluzioni verdi proveniente dai consumatori. Una rilevante
                    maggioranza degli intervistati è favorevole alla definizione di sistemi di misurazione e di
                    valutazione per aiutare la scelta degli acquirenti (le aziende) e favorire l’innovazione dei
                    produttori. In crescita il numero di aziende che possiede una politica per l’utilizzo di
                    packaging più sostenibile (dal 32% del 2007 al 45% del 2010). Gli argomenti maggiormente
                    presi in considerazione da queste politiche sono: il consumo di energia, le specifiche per
                    i materiali riciclati, le indicazioni di design, e il bando o limiti all’uso di determinati
                    materiali. Il report rileva ovviamente anche€i€limiti per la realizzazione di
                    ecopackaging.€€Il principale è causato dalla perdurante crisi economica, seguono poi il
                    maggior costo dei materiali sostenibili, la scarsità di alternative€ e la reale
                    possibilità/capacità di realizzare soluzioni con la stessa qualità o in grado di integrarsi
                    con gli altri sistemi di offerta. Viene segnalata infine da una parte significativa degli
                    intervistati, l’81%, la tendenza delle aziende a vantare performance ambientali false o
                    ambigue (greenwashing) per acquisire maggiore fidelizzazione da parte dei consumatori.


                    BIODIVERSITA': L'OLIO DI PALMA SUL BANCO DEGLI ACCUSATI PER LA
                    DEFORESTAZIONE
                    Un’altra grande azienda alimentare si aggiunge alla lista di chi intende ridurre
                    l’utilizzo di olio di palma nei prodotti di largo consumo. Si tratta di General Mills,
                    azienda americana produttrice di marchi famosi come lo yogurt Yoplait o i cereali
                    Cheerios. L’obiettivo di General Mills è di eliminare totalmente l’olio di palma dai
                    suoi prodotti entro il 2015.
                    lNegli ultimi 10 anni la terra utilizzata per la produzione di olio di palma è cresciuta del
                    40% a scapito prevalentemente delle foreste pluviali con i conseguenti effetti negativi
                    per i cambiamenti climatici e la biodiversità. Solo negli ultimi 12 mesi aziende come
                    Nestle, Burger King, Unilever e Abengoa Bioenergy hanno cambiato i loro fornitori di olio
                    di palma scegliendo€a vantaggio di coloro€che adottano pratiche sostenibili. Altri invece
                    come Sodexo (catering), Cadbury (alimentari) e Lush (cosmetici) hanno dichiarato di
                    voler eliminare completamente questa materia prima dai prodotti offerti. Nella
                    conferenza stampa in cui ha comunicato la sua decisione , General MIills€ ha dichiarato
                    che i certificati GreenPalm (vedi al sito www.greenpalm.org), che possono compensare€
                    gli acquisti di olio di palma, sono molto importanti per aiutare la nascita e lo sviluppo di
                    produttori sostenibili che attualmente non sono sufficienti a sostenere la domanda
                    mondiale di questa materia prima. La General Mills ha affermato inoltre di sostenere i
                    principi della Roundtable for Sustainable Palm Oil (vedi al link www.rspo.org) e di voler
                    coinvolgere tutti i suoi fornitori in questo impegno a sostegno della foresta pluviale e
                    della biodiversità.


                    BUSINESS : CRESCE IL NUMERO DELLE AZIENDE CHE SVELANO LE PROPRIE EMISSIONI
                    Il 90€% delle aziende nel mondo ritiene di poter cogliere nuove opportunità
                    commerciali e migliorare le relazioni con i clienti, dipendenti e stakeholder
                    mettendo in atto politiche volte a contrastare i cambiamenti climatici, lo
                    apprendiamo dagli ultimi report annuali del Carbon Disclosure Project (CDP).
                    Il CDP è un'iniziativa internazionale sostenuta da oltre 500 investitori istituzionali (grandi
                    banche e intermediari finanziari) con l’obiettivo di esaminare e valutare le maggiori
                    società del globo che sono presenti sui listini di Borsa in termini di performance
                    ambientali. Ogni anno sempre più aziende ricevono e rispondono al questionario inviato
                    dal CDP. Quest’anno sono state coinvolte nel report oltre 4,700 aziende in tutto il mondo.
                    I principali risultati? Nove aziende su dieci identificano la lotta al cambiamento climatico
                    come una importante fonte di opportunità. le aziende sono focalizzate prevalentemente
                    su due aree di intervento: l’efficienza energetica per ridurre ulteriormente i costi e lo
                    sviluppo di prodotti e servizi innovativi che permettano ai propri clienti di ridurre a loro
                    volta le loro emissioni. Infine il report mette in luce che le società americane sono in
                    ritardo rispetto alle europee per quanto riguarda la misurazione delle performance
                    ambientali e la diffusione dei risultati. . www.cdproject.net




http://www.greenactions.it/viewdoc.asp?co_id=154                                                         08/12/2010
Greenactions - opportunità di innovazione                                                                                          Pagina 3 di 4




                        EFFICIENZA: DA EBAY LE SCATOLE RIUTILIZZABILI PER SPEDIZIONI PIU' SOSTENIBILI
                        E’ partita nello scorso mese di Ottobre la fase pilota della nuova iniziativa green di
                        Ebay. Obiettivo: rendere le spedizioni degli acquisti e dalle vendite on line dei
                        propri clienti il più possibile sostenibili. L’idea: la creazione di Ebay Box, una
                        scatola al 100% riciclabile pensata per essere riutilizzata più volte.
                        Il contenitore è stato realizzato con carta riciclata certificata FSC (Forest Stewardship
                        Council) al 100% ed è stampato con inchiostro a base d’acqua. E’ facilmente richiudibile
                        ed è strutturato per poter sopportare l’usura derivante da molteplici spedizioni. L’Ebay
                        box sarà inviata gratuitamente dall’azienda di aste on line ai venditori che la
                        utilizzeranno per spedire merce ai loro clienti. Questi ultimi se ne serviranno quando a
                        loro volta venderanno altri oggetti su Ebay. E così via. Secondo stime dell’azienda se
                        ognuna delle 100.000 scatole viene riutilizzata almeno cinque volte, ciò salverà circa 4
                        mila alberi, permetterà di risparmiare l’ elettricità utile per soddisfare il fabbisogno di
                        49 case per un anno e porterà ad un risparmio di più di 9 milioni litri d’acqua. Chi riceve
                        l’Ebaybox può accedere ad uno speciale sito web di report sulla posizione delle scatole
                        attraverso il quale l’Ebay Green team traccia in tempo reale i vari spostamenti.


                           VUOI COMUNICARE I VANTAGGI AMBIENTALI DEI TUOI PRODOTTI IN€MANIERA
                           VINCENTE ?€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€
                           Noi di Greenactions siamo in grado di realizzare lo strumento più idoneo:€la
                           Dichiarazione Ambientale di Prodotto. Misura, Conosci€e Comunica i vantaggi
                           competitivi ambientali dei tuoi prodotti in modo€chiaro, completo ed inattaccabile.
                           Contattaci !



                        IL REPORT "THE SINS OF GREENWASHING" DI TERRA CHOICE
                        The Sins of Greenwashing è una ricerca che viene compiuta annualmente,dal 2007, a
                        cura di Terra Choice, www.terrachoice.com, società americana che si occupa di
                        marketing ambientale.Terra Choice fa parte del network di UL (Underwriters
                        Laboratories) uno dei gruppi leader nel mondo per test e certificazioni. La ricerca molto
                        documentata vuole fare il punto sulla proposta di prodotti verdi e sulla loro
                        comunicazione per valutare appunto l’evoluzione del fenomeno del Greenwashing. La
                        situazione sta migliorando ma bisogna mantenere alta la guardia in particolare contro la
                        diffusione di etichette e certificati ambientali poco credibili. Nella prima parte che
                        pubblichiamo oggi oltre all’executive summary sono presentati l’elenco dei 7 peccati di
                        greenwashing (vedi l’editoriale) e l’evidenza che le grandi aziende della distribuzione
                        sono quelle più attente nel selezionare prodotti green che non promettono false o
                        ambigue prestazioni. Un bel post it per i nostri produttori di beni di largo consumo! Per
                        scaricare la prima parte del report, fare click qui.



                        ECOABITARE€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€ Fiera
                        Milano, 4- 12 Dicembre 2010€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€
                        La casa è il luogo più importante su cui intervenire, sia in termini strutturali, sia per la
                        diffusione di buone pratiche che possono contenerne l’impatto sull’ambiente. Ecoabitare
                        2010 è il il Salone delle finiture, ed impianti per la casa per l’abitare ecologico; il tema
                        dominante è quindi la casa ecologica e sostenibile sia dal punto di vista delle imprese
                        che del privato cittadino. Maggiori info su: http://www.ecoabitare.net/home.php


                        CONSIGLI DI LETTURA: "BLUE€ECONOMY" di Gunther Pauli
                        La blue economy si basa sulle tecnologie ispirate dal funzionamento della natura. Non
                        richiede alle aziende di investire di più per salvare l'ambiente. Anzi, con minore impiego
                        di capitali è in grado di creare maggiori flussi di reddito e di costruire al tempo stesso
                        capitale sociale. Imitare i sistemi di raccolta dell'acqua di un coleottero per ridurre il
                        riscaldamento globale, sostituire le lame in metallo dei rasoi "usa e getta" con fili di
                        seta…. Fantascienza? No, realtà. In natura non esistono disoccupati e neppure rifiuti.
                        Tutti svolgono un compito e gli scarti degli uni diventano materia prima per altri, in un
                        sistema "a cascata" in cui niente viene sprecato.



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  • 1. Greenactions - opportunità di innovazione Pagina 1 di 4 newsletter: 6 dicembre 2010 I SETTE VIZI CAPITALI DEL GREENWASHING Il verde è un trend ormai indiscutibile, e un certo modo di fare comunicazione non va troppo per il sottile€per €cercare di approfittarne, con il risultato di€demotivare€€un€consumatore poco€preparato ed informato.€Poi non è facile fare i conti con le nuove€domande e le nuove prestazioni. A volte anche chi è in buona fede sbaglia pensando di far bene.€Opportunamente molti€si stanno dedicando ad una benemerita Mario Iesari€di GreenActions crociata€per correggere i€vizi del €greenwashing (traduci "come confondere le idee su un argomento terribilmente serio"). Nella sezione approfondimenti€trovate la prima parte di un€report sull'argomento€davvero interessante e pieno di spunti.€Di seguito vi propongo€l'elenco dei 7 peccati di Greenwashing! Riflettiamoci sopra. 1) Il peccato del trade off nascosto: quando€la comunicazione€concentra l’attenzione solo su alcuni attributi o impatti del processo€tralasciandone altri, magari meno virtuosi. L’assoluzione ? Una bella Dichiarazione Ambientale di Prodotto che informa correttamente su tutti gli impatti del ciclo di vita. € 2) Il peccato dell’assenza di prova: quando si afferma qualcosa basandosi su dati ed informazioni che non vengono messe a disposizione. Troppo facile! 3) Il peccato della vaghezza: quando l’affermazione è cosi generale e poco definita che può essere facilmente confusa. Es: “tutto naturale”. Cosa significa? Fra l'altro tutto naturale non sempre è€positivo (alcuni veleni sono disponibili in natura). 4) Il peccato della irrilevanza: subdolo! Spaccia per segno di bontà quello che è già richiesto dalla legge. Esempio ? Questo spray è CFC free! 5) Il peccato del minore dei due mali:€ attira l’attenzione sulla pagliuzza evitando la trave.€Come quando€si elogia€la virtù ecologica di un €SUV per i suoi bassi consumi! 6) La Bugia: niente di più che dichiarare qualcosa che non si possiede come ad esempio una certificazione ambientale. Purtroppo succede. 7) L’adorazione delle false etichette: quando si fa credere al consumatore che quel marchietto sia frutto di una certificazione di terze parti e cosi non è (i nostri imballi ne sono pieni). Ne riparleremo ancora. La prossima uscita l'ultima prima di Natale. MARKETING: ANCHE LE GREEN COMPANY DEVONO EVITARE IL GREENWASHING€€€€€€ Una disputa€furiosa è in atto fra il colosso Procter&Gamble e 7th Generation.€La multinazionale €contesta a questa ultima la correttezza delle informazioni trasmesse€che riguardano i suoi prodotti (a base naturale, senza composti chimici pericolosi) e le valutazioni sui concorrenti. E sembra avere qualche ragione. €Infatti nel suo sito 7th Generation non si è limitata ad affermare che i suoi prodotti per la pulizia della casa e della persona sono liberi da componenti chimici pericolosi€e più sicuri di quelli dei concorrenti, che ha anche accusato di non fare abbastanza per ridurre€i componenti chimici€pericolosi€€e di non informare€ i consumatori sugli effetti per la salute, in specie per i bambini. La reazione di P&G,€tirata in ballo direttamente con il suo€Tide,€è stata furente e ha spinto un’organizzazione di disciplina la NAD (National Advertising Division), i cui giudizi€non sono vincolanti ma di solito rispettati,€a scendere in campo per cercare di dirimere la disputa. Quale è stata la risposta? Che 7th Generation deve cessare di fare affermazioni che non sono del tutto vere€e deve chiaramente sostenerle. Evidentemente i suoi prodotti pur essendo molto più sicuri non http://www.greenactions.it/viewdoc.asp?co_id=154 08/12/2010
  • 2. Greenactions - opportunità di innovazione Pagina 2 di 4 sono del tutto liberi da sostanze chimiche di sintesi. Inoltre l’attenzione di NAD si è rivolta anche al termine "natural" (naturale) che viene utilizzato da molte aziende. Si tratta di un termine ambiguo, ancora non chiarito. Nad chiede di utilizzarlo solo con specifico riferimento alle sostanze utilizzate e di evitare affermazioni che possano far pensare a prodotti 100% naturali quando non lo sono. RICERCHE:€L'ECODESIGN E' UNA SCELTA IRREVERSIBILE ANCHE PER IL SETTORE DEL PACKAGING Sono stati resi recentemente disponibili i risultati del Survey annuale di Packaging Digest che da quattro anni misura atteggiamenti e comportamenti delle aziende che producono ed usano packaging. Crescono i manager che sono consapevoli e familiari con i temi della sostenibilità: sono passati dal 53% del 2007 al 98% della recente edizione, mentre sempre il 61% segnala una maggiore richiesta di soluzioni verdi proveniente dai consumatori. Una rilevante maggioranza degli intervistati è favorevole alla definizione di sistemi di misurazione e di valutazione per aiutare la scelta degli acquirenti (le aziende) e favorire l’innovazione dei produttori. In crescita il numero di aziende che possiede una politica per l’utilizzo di packaging più sostenibile (dal 32% del 2007 al 45% del 2010). Gli argomenti maggiormente presi in considerazione da queste politiche sono: il consumo di energia, le specifiche per i materiali riciclati, le indicazioni di design, e il bando o limiti all’uso di determinati materiali. Il report rileva ovviamente anche€i€limiti per la realizzazione di ecopackaging.€€Il principale è causato dalla perdurante crisi economica, seguono poi il maggior costo dei materiali sostenibili, la scarsità di alternative€ e la reale possibilità/capacità di realizzare soluzioni con la stessa qualità o in grado di integrarsi con gli altri sistemi di offerta. Viene segnalata infine da una parte significativa degli intervistati, l’81%, la tendenza delle aziende a vantare performance ambientali false o ambigue (greenwashing) per acquisire maggiore fidelizzazione da parte dei consumatori. BIODIVERSITA': L'OLIO DI PALMA SUL BANCO DEGLI ACCUSATI PER LA DEFORESTAZIONE Un’altra grande azienda alimentare si aggiunge alla lista di chi intende ridurre l’utilizzo di olio di palma nei prodotti di largo consumo. Si tratta di General Mills, azienda americana produttrice di marchi famosi come lo yogurt Yoplait o i cereali Cheerios. L’obiettivo di General Mills è di eliminare totalmente l’olio di palma dai suoi prodotti entro il 2015. lNegli ultimi 10 anni la terra utilizzata per la produzione di olio di palma è cresciuta del 40% a scapito prevalentemente delle foreste pluviali con i conseguenti effetti negativi per i cambiamenti climatici e la biodiversità. Solo negli ultimi 12 mesi aziende come Nestle, Burger King, Unilever e Abengoa Bioenergy hanno cambiato i loro fornitori di olio di palma scegliendo€a vantaggio di coloro€che adottano pratiche sostenibili. Altri invece come Sodexo (catering), Cadbury (alimentari) e Lush (cosmetici) hanno dichiarato di voler eliminare completamente questa materia prima dai prodotti offerti. Nella conferenza stampa in cui ha comunicato la sua decisione , General MIills€ ha dichiarato che i certificati GreenPalm (vedi al sito www.greenpalm.org), che possono compensare€ gli acquisti di olio di palma, sono molto importanti per aiutare la nascita e lo sviluppo di produttori sostenibili che attualmente non sono sufficienti a sostenere la domanda mondiale di questa materia prima. La General Mills ha affermato inoltre di sostenere i principi della Roundtable for Sustainable Palm Oil (vedi al link www.rspo.org) e di voler coinvolgere tutti i suoi fornitori in questo impegno a sostegno della foresta pluviale e della biodiversità. BUSINESS : CRESCE IL NUMERO DELLE AZIENDE CHE SVELANO LE PROPRIE EMISSIONI Il 90€% delle aziende nel mondo ritiene di poter cogliere nuove opportunità commerciali e migliorare le relazioni con i clienti, dipendenti e stakeholder mettendo in atto politiche volte a contrastare i cambiamenti climatici, lo apprendiamo dagli ultimi report annuali del Carbon Disclosure Project (CDP). Il CDP è un'iniziativa internazionale sostenuta da oltre 500 investitori istituzionali (grandi banche e intermediari finanziari) con l’obiettivo di esaminare e valutare le maggiori società del globo che sono presenti sui listini di Borsa in termini di performance ambientali. Ogni anno sempre più aziende ricevono e rispondono al questionario inviato dal CDP. Quest’anno sono state coinvolte nel report oltre 4,700 aziende in tutto il mondo. I principali risultati? Nove aziende su dieci identificano la lotta al cambiamento climatico come una importante fonte di opportunità. le aziende sono focalizzate prevalentemente su due aree di intervento: l’efficienza energetica per ridurre ulteriormente i costi e lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi che permettano ai propri clienti di ridurre a loro volta le loro emissioni. Infine il report mette in luce che le società americane sono in ritardo rispetto alle europee per quanto riguarda la misurazione delle performance ambientali e la diffusione dei risultati. . www.cdproject.net http://www.greenactions.it/viewdoc.asp?co_id=154 08/12/2010
  • 3. Greenactions - opportunità di innovazione Pagina 3 di 4 EFFICIENZA: DA EBAY LE SCATOLE RIUTILIZZABILI PER SPEDIZIONI PIU' SOSTENIBILI E’ partita nello scorso mese di Ottobre la fase pilota della nuova iniziativa green di Ebay. Obiettivo: rendere le spedizioni degli acquisti e dalle vendite on line dei propri clienti il più possibile sostenibili. L’idea: la creazione di Ebay Box, una scatola al 100% riciclabile pensata per essere riutilizzata più volte. Il contenitore è stato realizzato con carta riciclata certificata FSC (Forest Stewardship Council) al 100% ed è stampato con inchiostro a base d’acqua. E’ facilmente richiudibile ed è strutturato per poter sopportare l’usura derivante da molteplici spedizioni. L’Ebay box sarà inviata gratuitamente dall’azienda di aste on line ai venditori che la utilizzeranno per spedire merce ai loro clienti. Questi ultimi se ne serviranno quando a loro volta venderanno altri oggetti su Ebay. E così via. Secondo stime dell’azienda se ognuna delle 100.000 scatole viene riutilizzata almeno cinque volte, ciò salverà circa 4 mila alberi, permetterà di risparmiare l’ elettricità utile per soddisfare il fabbisogno di 49 case per un anno e porterà ad un risparmio di più di 9 milioni litri d’acqua. Chi riceve l’Ebaybox può accedere ad uno speciale sito web di report sulla posizione delle scatole attraverso il quale l’Ebay Green team traccia in tempo reale i vari spostamenti. VUOI COMUNICARE I VANTAGGI AMBIENTALI DEI TUOI PRODOTTI IN€MANIERA VINCENTE ?€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€ Noi di Greenactions siamo in grado di realizzare lo strumento più idoneo:€la Dichiarazione Ambientale di Prodotto. Misura, Conosci€e Comunica i vantaggi competitivi ambientali dei tuoi prodotti in modo€chiaro, completo ed inattaccabile. Contattaci ! IL REPORT "THE SINS OF GREENWASHING" DI TERRA CHOICE The Sins of Greenwashing è una ricerca che viene compiuta annualmente,dal 2007, a cura di Terra Choice, www.terrachoice.com, società americana che si occupa di marketing ambientale.Terra Choice fa parte del network di UL (Underwriters Laboratories) uno dei gruppi leader nel mondo per test e certificazioni. La ricerca molto documentata vuole fare il punto sulla proposta di prodotti verdi e sulla loro comunicazione per valutare appunto l’evoluzione del fenomeno del Greenwashing. La situazione sta migliorando ma bisogna mantenere alta la guardia in particolare contro la diffusione di etichette e certificati ambientali poco credibili. Nella prima parte che pubblichiamo oggi oltre all’executive summary sono presentati l’elenco dei 7 peccati di greenwashing (vedi l’editoriale) e l’evidenza che le grandi aziende della distribuzione sono quelle più attente nel selezionare prodotti green che non promettono false o ambigue prestazioni. Un bel post it per i nostri produttori di beni di largo consumo! Per scaricare la prima parte del report, fare click qui. ECOABITARE€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€ Fiera Milano, 4- 12 Dicembre 2010€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€ La casa è il luogo più importante su cui intervenire, sia in termini strutturali, sia per la diffusione di buone pratiche che possono contenerne l’impatto sull’ambiente. Ecoabitare 2010 è il il Salone delle finiture, ed impianti per la casa per l’abitare ecologico; il tema dominante è quindi la casa ecologica e sostenibile sia dal punto di vista delle imprese che del privato cittadino. Maggiori info su: http://www.ecoabitare.net/home.php CONSIGLI DI LETTURA: "BLUE€ECONOMY" di Gunther Pauli La blue economy si basa sulle tecnologie ispirate dal funzionamento della natura. Non richiede alle aziende di investire di più per salvare l'ambiente. Anzi, con minore impiego di capitali è in grado di creare maggiori flussi di reddito e di costruire al tempo stesso capitale sociale. Imitare i sistemi di raccolta dell'acqua di un coleottero per ridurre il riscaldamento globale, sostituire le lame in metallo dei rasoi "usa e getta" con fili di seta…. Fantascienza? No, realtà. In natura non esistono disoccupati e neppure rifiuti. Tutti svolgono un compito e gli scarti degli uni diventano materia prima per altri, in un sistema "a cascata" in cui niente viene sprecato. GREENACTIONS Via Silone, 35 - Macerata Phone: 3351302303_www.greenactions.it_ info@greenactions.it Per scaricare le precedenti edizioni delle nostre newsletter clicca qui http://www.greenactions.it/viewdoc.asp?co_id=154 08/12/2010
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