LdLdb IMPRESapp Sharing Ideas_Mainieri 01

La sharing economy e
la nascita di un nuovo
modello di servizio

Agenda dell’incontro
 Chi siamo
 Che cos’è la sharing economy
 Un po’ di storia
 Caratteristiche della sharing economy
 Un nuovo modello di servizio
 La situazione in Italia
 Declinazione del mondello sulle aziende
tradizionali
 Declinazione del modello sulle amministrazioni
www.collaboriamo.org

Sito
febbraio 2013

Sharitaly, il primo evento sull’economia
collaborativa in Italia
29 novembre 2013, Milano

Collaboriamo lancia Sharexpo per
rispondere al picco di domanda generato da
Expo con i servizi collaborativi

Che cosa facciamo nell’ambito
della sharing economy
Eventi, programmi
culturali, ricerche
Supportiamo aziende,
amministrazioni, startup nel
cogliere nuove opportunità per
creare e migliorare prodotti e
servizi
Formazione Consulenza
Offriamo programmi di
formazione in ambito
strategico, marketing e
comunicazione, organizzativo
Organizziamo eventi, convegni
e workshop.
Realizziamo ricerche per
aziende, organizzazioni,
amministrazioni.

Esercizio
Immaginate di ridefinire il vostro progetto in ambito
collaborativo, come e cosa cambia?

Rachel Botsman
L’economia collaborativa è il
grande insieme che racchiude il
tutto: “un’economia basata sulle
reti, distribuite e a loro volta
formate da comunità ed individui
interconnessi, in opposizione ad
istituzioni centralizzate, che
trasforma le modalità con cui noi
produciamo, consumiamo,
finanziamo ed impariamo”.
Comprende:
-p2p production
-carsharing
-consumo collaborativo
-sharing economy (affitto)

Michel Bauwens
Quattro scenari:
Due macro livelli di produzione: il
capitalismo cognitivo e la peer
producrion
“Il governo centralizzato della rete
(netarchical) e quello distribuito
differiscono nel controllo delle
infrastrutture ma entrambi sono
orientati verso l’accumulazione del
capitale e, dunque, sono parte del
modo di creazione e distribuzione di
valore del capitalismo cognitivo”,
mentre “le comunità resilienti e i
Commons globali individuano
l’ipotetico, si potrebbe dire
auspicabile, modello della
produzione peer avanzata sotto il
governo e il controllo dei cittadini
(quadranti a destra)”.

Jeremiah Owyang
Questo trend è ciò che definiamo
Economia Collaborativa: un
modello economico in cui la
proprietà e l’accesso sono
condivisi tra le imprese, le startup,
le persone. Un trend che si riflette
nella maggiore efficienza dei
mercati, supportando lo sviluppo
di nuovi prodotti e servizi, e la
crescita del volume d’affari.
Alcune volte chiamato “Sharing
Economy” o “consumo
collaborativo”, il movimento verso
la condivisione peer-to-peer si è
già affermato”.

Commissione Europea
La Commissione Europea
definisce Sharing Economy,
“quelle imprese che sviluppano
dei modelli di business basati
sull’accessibilità per i mercati
peer-to-peer e le loro comunità di
utenti”. Sono considerate tali
quelle imprese “la cui proposta di
valore consista nella creazione
di un match tra un peer che
possiede una determinata
risorsa (beni o competenze) ed
un peer che ha bisogno di
quella risorsa, nei tempi richiesti
e a fronte di costi di transazione
ragionevoli”.

La definizione di Collaboriamo

• Un nuova forma di economia che promuove lo
valorizzazione delle risorse grazie a tutte quelle
piattaforme digitali che abilitano le persone a
scambiare e condividere beni, tempo, denaro,
spazio e competenze; promuovendo nuovi stili di
vita che prediligono il risparmio o la ridistribuzione
del denaro e la socializzazione.

 Chi siamo
 La mappatura delle piattaforme italiane
 Declinazione del modello sugli operatori
tradizionali

“Possibile non trovare in rete un posto dove
depositare gli oggetti che non servono a te ma
possono servire ad altri?” Irina, Reoose
“Non sarebbe bello se in rete ci fosse un servizio
dove scrivere che avremmo bisogno di qualcuno
che portasse il cibo per il nostro cane?” Leah
Busque, Taskrabbit
“Perché non posso noleggiare un auto che rimane
ferma per la maggior parte del suo tempo?” Shelby
Clark, RelayRides

“Un nuovo sistema economico – il
“commons collaborativo” – sta facendo il
suo ingressso sulla scena mondiale”

RIUSO
ACCESSO
ACQUISTO
PROPRIETA’
VS

BENI TEMPO DENAROCOMPETENZE
COSA SI CONDIVIDE

Fubles mette in contatto le persone per
organizzare partite di calcetto

Gnammo mette in contatto cuochi non
professionisti e ospiti

TeatroXcasa mette in contatto case con
attori e spettatori

MysecretdressingRoom per condividere il
vestito da sera

Quali i punti in
comune di questi
servizi?

1. Efficenza

2. Azienda-piattaforma
CERCO OFFRO
Photo by Ivana Pais

3. Cittadini non consumatori

4. La reputazione come nuova moneta di
scambio
Photo by Simone Cicero

5. La tecnologia è abilitante

Collaborano
attraverso
piattaforme digitali:
39% in USA
25% in UK
22% in Italia

E’ la percentuale
in Europa di
persone disposte
a condividere
(Nielsen)
E’ la percentuale
in Europa di
persone disposte
a condividere
(Nielsen)
E’ la percentuale
degli italiani
propensa a
condividere
(Nielsen)
68% 55%54%
Predisposizione a condividere nel
mondo

Predisposizione degli italiani a
condividere
91% 48%53%
Percentuale degli italiani che si dicono propensi a condividere (“sicuramente si, potrei prenderlo in considerazione”). Fonte:
Duepuntozero (Doxa)

Una crescita non priva di ostacoli

#1. Normativi (legali e fiscali)

#2. Economici

#3. Culturali (digital divide)

Il nuovo paradigma dell’azienda
collaborativa
Chain
Community
Customize Choice
Convenience
Value
Proposition

La catena del valore si riduce alla
piattaforma che abilita
CERCO OFFRO
Photo by Ivana Pais
Chain

#1. Garantire l’affidabilità
Chain

#1.1 Il sistema delle recensioni
Chain

#1.2 Il centro assistenza h24
Chain

#1.3 La garanzia
Chain

#1.4. Gestione del denaro
Chain

Raggiungere massa critica 1/2
 Tempo
 Team dedicato
 Azioni di MKT digitale
mirate (SEM, Affiliation,
FB) tutte fatte in casa
 PR
 Partecipazione eventi
 TV
 Tempo
 Team dedicato
 Partecipazione eventi
 Verticalizzazioni su
community
(universitari,
coworking,
amministrazioni, …)
 Target 35.000 utenti

Raggiungere massa critica 2/2
 mappiamo tutti i campi della città;
 individuiamo gli organizzatori (gli influencer) cercando anche fra i
gruppi di Facebook e su Google,
 valutiamo i centri sportivi che hanno una gestione più ‘smart’
 f verifichiamo se fra i membri della nostra community c’è già
qualche utente che vive nella città che vogliamo lanciare
 contattiamo i giornali locali
 marketing online mirato. Locandine
 volantini funzionano poco, ma danno l’idea di esserci.
 I banner, invece, hanno un costo di ac- quisizione alto ma
possono servire per raccogliere i primi nominativi.
 Sappiamo, infatti, che basta far scendere in campo 50/100
persone e la città può considerarsi avviata.”

Gestire la communy

#1. Gli strumenti: i team

#1.1 Ogni team è una community con
obiettivi condivisi

#1.2 Gerarchia

#2. Gli strumenti: la gamification

#2.1 Ranking

#3. Gli incontri

#4. Gli eventi

#5. Il sistema di incentivazione

Sempre a portata di mano 24h
Choice

Customize

ECONOMICO AMBIENTALE SOCIALE
Convenience

Modelli di business

#1. Percentuale sul transato

#2. Accordi con grandi marchi

#3. Pubblicità

Piattaforma whitelabel

Abbonamento

Concludendo
PRIMA OGGI
Proprietà Accesso
Azienda Piattaforma
Clienti Membri
Moneta Reputazione
Pubblicità Passa parola
Click of through Soddisfazione

Esercizio
Immaginate il vostro progetto…..
• Quale modello di business?
• Quali strumenti per alimentare la fiducia?
• Quale strategia per far crescere una community?
(identificando il mix di azioni per ordine di
importanza)
• Quali strumenti per gestire la community?

Cosa mappa questo report

Piattaforme collaborative italiane attive
138

Suddivisione piattaforme collaborative
italiane
Piattaforme
attive
crowdfunding
(maggio ‘14)
Piattaforme per
condividere e
scambiare beni
che operano in
Italia (novembre
’14)
41 97

Le piattaforme collaborative che operano in
Italia divise per ambito
4% 4%
5%
30%
3%
9%
19%
1%
4%
12%
10%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%

Sono i giovani, ma non solo, a frequentare le
piattaforme collaborative italiane
49% 51%
0%20%40%60%
< 18
18 - 24
25 - 34
35 - 44
45 - 54
> 54
0% 10% 20% 30% 40%
< 18
18 -
24
25 -
34
35 -
44
45 -
54
> 54

Un trend in crescita a partire dal 2010
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%

Un fenomeno urbano e situato
prevalentemente nel nord Italia
ITALIA
USA
SVIZZERA
FRANCIA
SPAGNA
SINGAPORE
UK
44
4
2
2
1
1
1
64%
22%
14%

I fondatori dei servizi collaborativi italiani
intervistati sono soprattutto uomini con
un’età compresa tra i 25 e i 44 anni
78% 22%
0% 10% 20% 30% 40%
20-25
26-30
31-35
36-40
41-45
46-50
+50

L’Srl è la forma giuridica prevalente (68%)
68%
5%
11%
7%
9%
SRL SPA Non profit-associazioni P.Iva Nessuna forma giuridica

La percentuale sul transato è il modello di
business prevalente, e il 21% dei servizi non
ha un modello di business
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Accordi con grandi marchi: sponsorship
Basato sull’advertising
Abbonamento
Non ancora individuato
Percentuale sul transato

23%
4%
14%
1%
1%
5%
52%
"Venture capital + angel investment Finanziamenti europei
$Finanziamenti regionali e/o comunali Crowdfunding
Il 52% delle piattaforme ha utilizzato fondi
personali per lanciare il proprio servizio

Il 26% (n.8) delle piattaforme supera i
10.000 utenti ma solo 3 i 50.000
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45% 50%
10.000 e più
5001-10000
1001-5000
1000

Nuovi servizi per sfruttare a pieno le
proprie risorse
Le piattaforme hanno bisogno di
finanziamenti per crescere
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
formazione
norme chiare
relazioni con stakeholder
denaro

I servizi collaborativi italiani
crescono ma non senza difficoltà
Il settore mostra alcuni cenni di maturità:
 Differenziazione negli ambiti di servizio
 Consapevolezza di ricondurre il proprio modello
all’interno della sharing economy
 Forma giuridica solida
 Prime eccellenze
 Disponibilità a valutare partnership con attori
tradizionali

L’offerta rimane superiore alla
domanda
Il 68% dei servizi non raggiunge i 5000 utenti
attivi al mese
Difficoltà a raggiungere massa critica:
mancanza di strategia
mancanza di fondi
difficoltà a far comprendere e a
diffondere un modello nuovo

Azioni da intraprendere per facilitare
la crescita dei servizi
Riconoscere
Legittimare
Connettere
Sperimentare
Investire

 Chi siamo
 La situazione in Italia
 Declinazione del modello sugli operatori
tradizionali

In un mondo in cui i cittadini…

… preferiscono prestarsi la macchina
piuttosto che acquistarla

… preferiscono andare a casa di privati
piuttosto che in albergo

…preferiscono andare a cena dalla casalinga
di Voghera oltra che al ristorante

Cosa possono fare gli operatori tradizionali?

BlaBlaCar ha più passeggeri
dell’Eurostar
Source: Mashable

LendingClub ha raccolto prestiti
per $6.205.366.548

Friendsurance la prima
assicurazione peer2peer

Di fronte a questo nuovo
paradigma, come possono
muoversi le aziende?
L’OPPORTUNITA’

Maturity model
Siglare
accordo con
una
piattaforma
Diventare
utente attivo di
una
piattaforma
Acquistare una
start up o parte
di essa
Lanciare un
proprio
servizio
collaborativo
1
2
4
3

2
Siglare una partnership con una
piattaforma

Nuovi servizi per sfruttare a pieno le
proprie risorse
Diventare utente attivo di una
piattaforma

Acquistare una start up
4

www.collaboriamo.orgLanciare il proprio servizio collaborativo
5

Principali ambiti di sperimentazione
 Crowdsoucing
 Delivery
 Efficency

Principali vantaggi
 Creare nuovi servizi
 Fidelizzare il cittadino
 Disporre di un numero infinito di collaboratori
 Riduzione dei costi
 Monitoraggio dei bisogni dei cittadini

Esercizio
Immaginate il vostro progetto…..
• Con quali aziende potreste siglare delle
partnership? Di che tipo?

Diversi ambiti di sperimentazione
Trasporti
Welfare
Valorizzazione del territorio
Turismo
Abitare
Ottimizzazione delle risorse

Un’opportunità da cogliere per le
amministrazioni
Rafforzare la coesione sociale
Salvaguardare l’ambiente
Favorire la ridistribuzione della ricchezza
Creare nuovi servizi alternativi
Trattenere i “cervelli” in fuga

Autoincomune, il carpooling dei comuni
toscani (trasporti)

Tyse (UK) mette in contatto persone che
hanno bisogno di aiuto con un rete di
“assistenti” (Assistenza anziani)

Valorizzazione del territoroi

Bologna, crowdfunding per rifare il portico
di San Luca (finanziamento)

Lo Stato come piattaforma abilitatrice

Esercizio
Immaginate i vostro servizio:
-Quali possibili partnership con le amministrazioni?

Marta Mainieri
collaboriamo.org
marta@collaboriamo.org
@collaboriamo
GRAZIE

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