2. !
Il modello di gestione dei rifiuti basato su discarica e incenerimento è
superato da decenni ed appartiene ad una cultura che non ci
appartiene.
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Osservate dal punto di vista dei rifiuti, la società, la legislazione ai vari
livelli, la sensibilità sono cambiate moltissimo, così come le possibilità di
creare filiere virtuose.
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Fino ad oggi però la politica poco ha saputo fare per questi temi,
limitandosi ad enunciazioni di massima che però si sono tradotte in
poche azioni concrete e non hanno saputo o voluto arginare il
meccanismo delle emergenze con formidabili processi di auto-
assolvimento che però gravano oggi come macigni sui cittadini.
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9. RIFIUTI#LIGURIACHEVORREI #RETEASINISTRA
3. Manca oggi il ruolo di coordinamento e sostegno in un ottica di
efficientamento delle aziende pubbliche che si occupano di questi temi,
delle amministrazioni locali che vogliono impegnarsi al rispetto dei
parametri di legge, di quell imprenditoria che ha capito che si può creare
valore ed occupazione localmente, dei cittadini che attraverso dei
percorsi partecipativi possono mettere a disposizione competenze ed
impegno.
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Scegliere tra sostenere questa rete complessa oppure adagiarsi
favorendo le grandi multiutility è una scelta politica che qualifica un
intero programma di governo della Regione.
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Qui di seguito alcuni punti su cui è necessario investire al più presto:
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9. RIFIUTI#LIGURIACHEVORREI #RETEASINISTRA
4. 1. Il miglior rifiuto è quello che non esiste
La priorità è ridurre la produzione dei rifiuti in quanto è questa l azione
energeticamente più efficiente, ambientalmente più sostenibile e su cui le
amministrazioni locali non riescono ad intervenire efficacemente. Urge
innanzitutto coinvolgere le amministrazioni locali e mappare in dettaglio i
flussi dei rifiuti all interno ed in entrata/uscita dalla regione. Alla luce di
tali informazioni, intraprendere azioni finalizzate alla prevenzione ed alla
riduzione dei rifiuti quali ad esempio intercettare da subito i grandi
produttori, guidare e sostenerne le loro azioni di riduzione dei rifiuti (ad
esempio bandendo il concetto di usa e getta a favore di sistemi alla
spina) avviare centri dedicati alla riparazione ed al riuso.
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2. La Natura non produce rifiuti
In Natura non esistono i rifiuti. In un ambienta naturale, il ciclo del
carbonio si chiude e non genera scorie pericolose. I rifiuti sono quindi
una invenzione umana. Le mancate separazione e pre-trattamento del
9. RIFIUTI#LIGURIACHEVORREI #RETEASINISTRA
5. rifiuto tal quale, peraltro previste dalla legge, sono alla base del disastro
di discariche come quella genovese di Scarpino. Oltre alla riduzione, urge
quindi separare alla fonte i materiali il più possibile così da avviarli a
filiere di trattamento che dovrebbero essere il più locali possibile. Nel
caso della frazione umida, dobbiamo ridurre i rifiuti favorendo il
compostaggio domestico e di comunità in loco, eliminando così anche il
trasporto e gli annessi costi. Anche le altre frazioni devono essere
gestite il più localmente possibile allo scopo di garantire un controllo che
generi raccolte pulite , necessarie per il recupero di materia e per
scongiurare il rischio di una raccolta differenziata che finisce per
alimentare gli inceneritori.
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3. Chi inquina paga
Di concerto con le amministrazioni e le aziende locali Introdurre la
tariffazione puntuale o comunque strumenti economici che stimolino alla
non produzione di rifiuti non riciclabili. Non solo per colpire i cittadini
9. RIFIUTI#LIGURIACHEVORREI #RETEASINISTRA
6. indisciplinati ma anche per sostenere quelli virtuosi in tempi di crisi
economica. La raccolta differenziata deve essere un dovere di tutti i
cittadini ma anche un diritto delle generazioni future che sostiene una
nova economia e preserva l ambiente. E chiaro che il raggiungimento di
questo obiettivo passa per un ripensamento dei metodi di raccolta dei
materiali post consumo ed in cui il cosiddetto porta a porta è il
principale strumento.
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4. Responsabilizzare i cittadini e le imprese
La transizione verso una società a rifiuti zero è un percorso che non può
prescindere dal coinvolgimento dei cittadini. Questi hanno diritto ad una
formazione trasparente e devono essere messi in condizione di
comprendere che il rifiuto nasce, ad esempio, anche nel momento in cui
si acquistano oggetti contenuti in imballi inadeguati o che presto
dovranno essere gettati via. Urge avviare percorsi di formazione che
sappiano calarsi nella realtà quotidiana. Il settore pubblico può fare
9. RIFIUTI#LIGURIACHEVORREI #RETEASINISTRA
7. moltissimo partendo semplicemente da percorsi formativi obbligatori per
tutto il personale.
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5. Le discariche liguri devono essere messe in sicurezza
Le discariche genovesi sono un emergenza idrogeologica nazionale e
come tale devono essere trattate. E necessario attivarsi presso il
Governo e la Comunità Europea per risolvere definitivamente queste
situazioni che potrebbero esplodere da un momento all altro. Nel breve
termine è necessario separare i materiali post consumo secchi da quelli
umidi per bloccare il peggioramento del quadro generale.
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6. Il valore del pubblico
La gestione dei rifiuti deve essere pubblica nel rispetto della volontà
espressa dai cittadini italiani con il referendum sui servizi pubblici. Solo
aziende trasparenti e sotto il pieno controllo del cittadino, migliorate le
9. RIFIUTI#LIGURIACHEVORREI #RETEASINISTRA
8. loro efficienze, possono garantire la transizione verso il modello rifiuti
zero che auspichiamo.
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7. Da rifiuto a risorsa
Nell attuale contesto di crisi, quello che fino a ieri era percepito come un
problema da risolvere nel minore tempo possibile (generando disastri
ecologici ed alimentando le cosiddette eco-mafie ) sta diventando nel
mondo una fonte occupazionale che genera interessanti ricadute
economiche e non spreca risorse altrimenti non rinnovabili. Attivare
filiere industriali basate sul riciclo dei materiali post-consumo è
un occasione per rivitalizzare con una imprenditoria verde e di alto
profilo alcuni dei distretti industriali depressi liguri.
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8. Il ruolo della ricerca
Ripensare i materiali che impieghiamo giornalmente perché durino di più
e siano più facilmente riciclabili: la ricerca pubblica e privata entra a
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9. pieno titolo nella transizione verso il modello di economia circolare verso
cui le principali potenze economiche mondiali stanno migrando.
Sostenere la ricerca significa sostenere i giovani e fare della Liguria
un esperienza pilota di collaborazione pubblico-privata finalizzata alla
riduzione dell impronta ecologica dei cittadini e delle imprese.
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9. Adeguare alle nuove sfide le aziende che si occupano di rifiuti
Le aziende che in Liguria si occupano di rifiuti sono estremamente
frammentare ed hanno visioni differenti del loro ruolo. L Amministrazione
regionale deve essere regia di un processo di omogeneizzazione dei
valori che proponiamo, inserendo le azoni delle singole aziende in un
quadro di economia circolare e che valorizzi le best-practice in tal
senso e le condivida per migliorare le performance per offrire il migliore
servizio ai cittadini a 360 gradi.
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9. RIFIUTI#LIGURIACHEVORREI #RETEASINISTRA
10. 10. Rispettare la legge
Le normative europee ed italiane indicano priorità, obiettivi e tempistiche
chiari nell ambito dei rifiuti. La Liguria, certamente come tante altre
regioni italiane, è in pesante ritardo. Ha però il vantaggio di non avere un
impianto di incenerimento rifiuti da mantenere alimentato pe ridurne la
diseconomia e di dover sostenere enormi costi per l esportazione dei
rifiuti stessi in sede di emergenza. Questi sono aspetti che, se
propriamente sfruttati, possono aumentare la responsività del sistema
ligure al cambiamento verso una gestione virtuosa.
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11. Sostenere gli acquisti verdi
Oggi il sistema nazionale degli incentivi sbilancia il mercato e sostiene
pratiche non ecocompatibili e non premia chi lavora perseguendo
interessi più ampi. La Regione può mettere in campo azioni e sinergie
territoriale finalizzate a sostenere la creatività e l imprenditorialità
territoriale finalizzate alla riduzione dei rifiuti, agli acquisti verdi, alla
9. RIFIUTI#LIGURIACHEVORREI #RETEASINISTRA
11. riduzione e semplificazione degli imballaggi anche incentivando
l accessibilità a prodotti a chilometro zero.
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