1. o Il VOLTO PUBBLICO DEL SOFTWARE LIBERO Indagine sull'adozione del software libero nei Comuni della Regione Toscana Tesi di Laura Bertellotti Pisa, 12 luglio 2010
2. Argomenti 1. Rivoluzione digitale 2. Il software libero 3. Il software libero nella Pubblica Amministrazione 4. Indagine sull'uso del software libero nei Comuni della Regione Toscana 5. Educare con il software libero. Educare al software libero 6. Conclusioni
3.
4.
5. 2. Il software libero Che cosa è? Qualsiasi software distribuito con una licenza che ne permetta la libera distribuzione in forma sorgente e che conferisca all’utente la possibilità di modificare il programma originario e di poterne distribuire la versione modificata. LIBERTA' 0 La libertà di eseguire il programma a qualsiasi scopo LIBERTA' 1 La libertà di studiare come il programma lavora e adattarlo alle proprie necessità LIBERTA' 2 La libertà di distribuire copie a chi ne ha bisogno LIBERTA' 3 La libertà di migliorare il programma e rilasciare i propri miglioramenti al pubblico in modo che l’intera comunità ne benefici Free Software Secondo la FSF di Stallman il sw deve essere libero non in quanto gratuito ma per una questione etica e di principio. Open source Comunità open source condivide in larga misura le posizioni del mondo del free software ma non enfatizza gli aspetti etici, fondando le proprie scelte e motivazioni su convinzioni di carattere economico e politico.
6. 2. Il software libero MODELLO ORGANIZZATIVO PROPRIETARIO VS LIBERO COMUNITA' Milioni di utenti interconnessi nella Rete riescono a cooperare, scambiando e mettendo a disposizione in forma virtuale il proprio capitale umano , formato da competenze e background personali, dando vita a veri e propri modelli alternativi di business. Partecipazione Libertà Democrazia sono i pilastri delle comunità virtuali degli sviluppatori di sofware libero. Cattedrale Bazaar GERARCHIA ORDINE CONTROLLO PROGRAMMAZIONE CHIUSURA DIFESA DEI CONFINI AUTONOMIA DISORDINE LIBERTA' DI ACCESSO AUTO-ORGANIZZAZIONE APERTURA COOPERAZIONE E SCAMBIO
7. 2. Il software libero Motivazioni alla partecipazione volontaria a progetti di sviluppo di software libero ECONOMIA DEL DONO
8. 2. Il software libero Economicamente il software è pura informazione e come tale è un bene non escludibile e non rivale , così come la conoscenza. Il software è soggetto a ESTERNALITA' DI RETE ECONOMIE DI SCALA SWITCHING COST LOCK-IN Si presenta in ogni mercato in cui il numero di utilizzatori totali di un bene è un attributo rilevante per determinare l'utilità del bene stesso. Le tecnologie caratterizzate da consistenti effetti di rete tendono a esibire periodi molto lunghi di introduzione seguiti da una crescita esplosiva. Questo andamento è noto come feedback positivo : al crescere del numero di utenti che sono già dotati della nuova tecnologia, un numero sempre maggiore di altri utenti vengono da questa attratti. Nel caso in cui venga raggiunta la massa critica , allora il prodotto conquista il mercato. Per raggiungere la massa critica il valore fondamentale sono le aspettative . Il prodotto che tutti si aspettano che diventi lo standard, diventerà poi effettivamente tale. Il costo unitario di produzione diminuisce al crescere della scala di produzione. Nel caso dell'informazione il costo spesso è concentrato nella produzione della "prima copia", che può poi essere duplicata a zero costi. ALTI COSTI FISSI BASSI COSTI MARGINALI
9. Il software è soggetto a ESTERNALITA' DI RETE ECONOMIE DI SCALA SWITCHING COST LOCK-IN 2. Il software libero Costi di transizione da una tecnologia ad un’altra Quando i costi per passare da una tecnologia ad un’altra sono rilevanti Nell’economia dell’informazione gli switching cost sono la norma. Gli switching cost costituiscono una barriera all’entrata per nuovi produttori, in quanto vincolano i clienti ai fornitori esistenti. Per entrare è necessario liberare i clienti dal lock-in che li lega a questi ultimi. Lock-in imprigionano il compratore obbligandolo a determinate scelte di acquisto, pur avendo a disposizione una varietà consistente di prodotti tecnologici tra i quali scegliere.
10.
11.
12.
13. 3. Il software libero nella Pubblica Amministrazione NORMATIVE: 2002 : Linee guida del Governo per lo sviluppo della Società dell’Informazione Introducono la definizione nominale di “ Open Source ”: “ Si diffonderanno gli standard aperti e i software Open Source, cioè i software liberi, la cui proprietà non sia di un singolo fornitore ma governati da una licenza d’uso che ne garantisce la possibilità di libero utilizzo, scambio, studio e modificabilità”. 2002 : Disegno di Legge proposto dall'On. Pietro Folena e del Sen. Fiorello Cortiana Promuove l'uso del software libero nell'amministrazione come scelta strategica ai fini di garantire indipendenza culturale ed economica all'Italia. Obbligo di “ utilizzare nella propria attività programmi per elaboratore elettronico dei quali si possieda il codice sorgente ”. 2003 : Direttiva Ministro Stanca 2005: Codice Amministrazione Digitale 2007: Legge Finanziaria art. 1 prevede l’erogazione di 10 milioni di euro l’anno, per tre anni, a sostegno dei progetti per la Società dell’Informazione, nell’ambito dei quali la priorità viene assegnata a quelli che utilizzano e/o sviluppano applicazioni a codice sorgente aperto per la PA. Criteri tecnici di comparazione: La PA nell'acquisto dei programmi informatici deve privilegiare le soluzioni che garantiscano la disponibilità del codice sorgente per l'ispezione e la tracciabilità da parte delle Pubbliche Amministrazioni, esportino dati e documenti in più formati, di cui almeno uno di tipo aperto.
14. 3. Il software libero nella Pubblica Amministrazione TOSCANA: prima Regione ad avere un chiaro indirizzo verso la scelta di software libero 2004 : Promozione dell'amministrazione elettronica e della società dell'informazione e della conoscenza nel sistema regionale. Disciplina della Rete telematica regionale toscana Art 4.” ...promozione, sostegno ed utilizzo preferenziale di soluzioni basate su programmi con codice sorgente aperto, in osservanza del principio di neutralità tecnologica, al fine di abilitare l’interoperabilità di componenti prodotti da una pluralità di fornitori, di favorirne la possibilità di riuso, di ottimizzare le risorse e di garantire la piena conoscenza del processo di trattamento dei dati ” 2009 : Istituzione del sistema informativo e del sistema statistico regionale. Misure per il coordinamento delle infrastrutture e dei servizi per lo sviluppo della societàdell’informazione e della conoscenza Art.26. 1. La Regione, nel rispetto della normativa statale in materia di informatizzazione della pubblica amministrazione, sostiene l’innovazione, incentiva la ricerca e promuove lo sviluppo e la diffusione di programmi informatici a codice sorgente aperto e di formati liberi come strumenti e modalità operative in grado di assicurare la libertà di accesso, l’interoperabilità tra le applicazioni ed i servizi, l’uso e lo sviluppo delle tecnologie, il pluralismo e la crescita della competitività nell’offerta dei prodotti informatici.
15. Si è scelto di focalizzare l'attenzione sulla scelta del software nei Comuni pur non rappresentando la totalità delle realtà pubbliche della Regione. DIFFUSI OMOGENEI DISTINGUIBILI SOLO IN BASE ALLA DIMENSIONE CAMPIONE : Sulla base dei 287 Comuni presenti sul territorio toscano, EROSS ha elaborato un campione composto da 164 Comuni suddivisi in quattro fasce dimensionali secondo la popolazione residente. 4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana A >15.000 B 15.000<>5.000 C 5.000<>3.000 D <3.000
16. 4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana METODO D'INDAGINE E STRUMENTI Durata: 8 mesi di cui 3 di raccolta dati (marzo-maggio 2010) Somministrazione di un questionario per raccogliere informazioni qualitative e quantitative sui software utilizzati nei Comuni. Destinato ai Responsabili dei Sistemi Informativi dei singoli Comuni . Fase 1 : Presentazione iniziativa attraverso canali istituzionali Fase 2 : Invio del questionario attraverso mailing list istituzionale Fase 3 : Contatto telefonico con i Responsabili - Per verificare l'effettiva ricezione del materiale - Per offrire un aiuto nella compilazione - Per chiarire eventuali dubbi - Per raccogliere i feedback Fase 4 : Controllo dei questionari ricevuti e controllo della coerenza e sollecito dei questionari mancanti Fase 5 : Eventuale ulteriore contatto con i Responsabili Fase 6 : Analisi e restituzione dei dati
17.
18.
19. 4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana RISULTATI Il vostro Ente utilizza software free o open source? L' 83,5% dei Comuni ha risposto affermativamente.
20. 4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana RISULTATI Relazione tra grado di utilizzo dichiarato di software libero per fascia dimensionale e il possesso di uno specifico ATTO DI INDIRIZZO a favore del software libero.
21. 4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana RISULTATI Se l'amministrazione decidesse di cambiare le piattaforme IT o i fornitori di servizi quali sarebbero i maggiori ostacoli? Max 3 risposte
22. 4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana OSTACOLI e RISULTATI COLLATERALI Problemi di comunicazione Il 73% dei Responsabili dei Sistemi Informativi contattati dichiara di non aver ricevuto le molteplici comunicazioni via posta elettronica inviate dalla Regione, o di non averle lette. Cause Liste dei contatti non aggiornate in maniera costante Abuso delle comunicazioni Scarsa abitudine a consultare annunci sulle pagine web istituzionali. Si è riusciti a contattare solo il 46% dei Responsabili nonostante circa 600 telefonate e l'uso degli elenchi forniti dalla Regione, delle liste dei referenti per i Comuni aderenti a RTRT, degli URP e dei siti web dei singoli Enti Generale imprecisione dei dati forniti Responsabili spesso irreperibili Responsabili esterni alla struttura Assenza di un Responsabile univoco nei piccoli Comuni Numero di questionari ricevuti per sollecito
23. 4. Indagine sul software libero nei Comuni della Regione Toscana OSTACOLI e RISULTATI COLLATERALI Numero di questionari ricevuti per settimana in base alle sollecitazioni effettuate
24.
25.
26.
27. Se fai piani per un anno, semina riso. Se fai piani per dieci anni, pianta alberi. Se fai piani per una vita, forma ed educa persone. Antico proverbio cinese 6. Conclusioni GRAZIE PER L'ATTENZIONE