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#libreitaliaconf2020 – 19 dicembre 2020
Storia dell’adozione del FLOSS
nelle PA. Fatto e da fare
Flavia Marzano – LibreItalia
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ROTFL:
Resilienza
Openness
Tecnologia
Freedom
Letteratura
3 / 27
Sono una #WhyNotter 
● Computer scientist (nessuno è perfetto)
● Ex Direttrice del Master su Pubblica
Amministrazione Smart all’Università Link Campus
● Consulente per la Trasformazione Digitale della
Pubblica Amministrazione
● Fondatrice della rete WISTER, Stati Generali dell’Innovazione, Eutopian
● Ex Assessora al Comune di Roma con deleghe per: smart city,
innovazione, partecipazione, inclusione, cittadinanza attiva,
trasformazione digitale
● Altri tag: open source, open data, smart land, equal opportunity for all,
SDGs (Sustainable Development Goals)
Chi
sono
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Legge n. 633 (22 Aprile,1941)
● Art. 11
– Alle amministrazioni dello stato, alle provincie ed ai
comuni spetta il diritto di autore sulle opere create e
pubblicate sotto il loro nome ed a loro conto e spese.
Lo stesso diritto spetta agli enti privati che non
perseguano scopi di lucro, salvo diverso accordo con
gli autori delle opere pubblicate, nonché alle
accademie e agli altri enti pubblici culturali sulla
raccolta dei loro atti e sulle loro pubblicazioni.
5 / 27
La storia comincia molto tempo fa
Le prime iniziative politiche si ebbero con:
● i progetti di legge presentati al Senato dal Senatore
Fiorello Cortiana (febbraio 2002) "Norme sul pluralismo
informatico, sull'adozione e diffusione del software
libero e sulla portabilità dei documenti informatici nella
PA", e
● alla Camera dei Rappresentanti dell'On. Pietro Folena
(marzo 2002) “Norme sul pluralismo informatico e
incentivi alla diffusione del software libero, con
l'obiettivo di diffondere e sviluppare software libero… ".
6 / 27
Ministro Lucio Stanca
● Sulla scia di queste iniziative, il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie
Lucio Stanca ha istituito la Commissione per il software open source nella
PA (Decreto 31 ottobre 2002) con il compito di "esaminare le strutture
tecniche, economiche e organizzative legate all'utilizzo dell'open source
nella PA analizzando le posizioni in materia di Unione Europea, i principali
Paesi industrializzati nonché gli operatori di mercato per fornire elementi
di valutazione documentati per le scelte e le strategie in tema di PA ”.
● La Commissione, presieduta dal prof. Angelo Raffaele Meo, ha prodotto la
"Indagine cognitiva su software open source", una prima analisi del
contesto internazionale di applicazione di FLOSS, dei possibili criteri di
valutazione per l'utilizzo di FLOSS nella PA e di eventuali interventi a livello
di standardizzazione e a livello organizzativo per l'adozione degli stessi.
7 / 27
Direttiva Stanca (Dicembre 2003)
● Sulla base delle indicazioni contenute nell'indagine, il MIT ha
emanato la Direttiva "Sviluppo e utilizzo di programmi informatici da
parte delle PA" con l'obiettivo di fornire alle PA "indicazioni e criteri
tecnici e operativi per gestire più efficacemente il processo di
predisposizione o acquisizione di programmi informatici", tenendo
conto della disponibilità di FLOSS sul mercato.
● Secondo la Direttiva, le PA devono acquisire i programmi per
elaboratore dopo aver effettuato una valutazione tecnica ed
economica comparativa, tenendo conto anche del costo totale di
proprietà (TCO) delle singole soluzioni e del costo di uscita.
Pubblicato in G.U. 31/2004
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Leggi Regionali… dal 2004
● Toscana L.1/2004
● Emilia Romagna (2004)
● Umbria (2006)
● Veneto (2008)
● Piemonte (2009)
● Lazio (2012)
● Puglia (2012)
● …
9 / 27
CAD/2005 Legislazione su PA digitale
È un testo unico che raccoglie e organizza le regole
riguardanti l'informatizzazione della Pubblica
Amministrazione nei rapporti con i cittadini e le
imprese. Istituito dal decreto legislativo n. 82
(7 marzo 2005), è stato successivamente modificato
ed integrato dapprima con il decreto legislativo n. 179
(22 agosto 2016) e poi con il decreto legislativo n.
217 (13 dicembre 2017) per promuovere i diritti di
cittadinanza digitale e renderli effettivi.
10 / 27
CAD Art. 68
Le pubbliche amministrazioni acquisiscono programmi informatici o parti di essi
nel rispetto dei principi di economicità e di efficienza, tutela degli investimenti,
riuso e neutralità tecnologica, a seguito di una valutazione comparativa di tipo
tecnico ed economico tra le seguenti soluzioni disponibili sul mercato:
a) software sviluppato per conto della pubblica amministrazione;
b) riutilizzo di software o parti di esso sviluppati per conto della pubblica
amministrazione;
c) software libero o a codice sorgente aperto;
d) software fruibile in modalità cloud computing;
e) software di tipo proprietario mediante ricorso a licenza d’uso;
f) software combinazione delle precedenti soluzioni.
11 / 27
CAD Art. 69
Riuso delle soluzioni e standard aperti
1. Le pubbliche amministrazioni che siano titolari di soluzioni e
programmi informatici realizzati su specifiche indicazioni del
committente pubblico, hanno l’obbligo di rendere disponibile il
relativo codice sorgente, completo della documentazione e
rilasciato in repertorio pubblico sotto licenza aperta, in uso
gratuito ad altre pubbliche amministrazioni o ai soggetti
giuridici che intendano adattarli alle proprie esigenze, salvo
motivate ragioni di ordine e sicurezza pubblica, difesa
nazionale e consultazioni elettorali.
12 / 27
Seconda Commissione “Meo” 2007
Il Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica
Amministrazione Luigi Nicolais ha istituito la Commissione
Nazionale per il software Open Source nella PA. Il Ministero che
istituisce la Commissione (16 maggio 2007) ha definito tre
obiettivi prioritari:
● un'analisi dello scenario europeo e italiano;
● la definizione di linee guida operative per supportare le
Amministrazioni nell'approvvigionamento di software open
source;
● un'analisi dell'approccio open source per promuovere la
cooperazione, l'interoperabilità e il riutilizzo delle applicazioni.
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Molti Comuni…
● Risoluzione del Consiglio di Roma: Ottobre 2016:
impegno per l'uso di software libero o open source
nell'amministrazione capitolina
– 14.000 licenze LibreOffice installate
– più di 7.000 licenze Office non in uso da più di 6 mesi
disinstallate
– software per la contabilità passato all'open source
– Zimbra (client di posta elettronica)
● Ho lasciato a settembre 2019, speriamo che continuino ...
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Maggio 2019
Linee guida per l'acquisizione e il riutilizzo del
software nella PA
● Grazie alle nuove linee guida le PA possono
riutilizzare il sw senza accordi specifici, facendo
solo riferimento alla licenza aperta
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Lettera dal Prof. Meo alla Ministra Azzolina
(Giugno 2020 #1/2)
Con questo messaggio mi permetto di farLe notare
l’inopportunità delle pagine di suggerimento dedicate sul
portale del suo Ministero a importanti piattaforme didattiche
proprietarie che sono ospitate su infrastrutture controllate dai
giganti del web (come Google, Microsoft e Amazon) dove
quindi confluiscono i dati e i metadati dei nostri studenti.
Ricordo anche che le scuole sono tenute a scegliere le
soluzioni da acquisire solo dopo aver realizzato la valutazione
comparativa prevista dall’art. 68 del D. Lgs. 82/2005, che
impone di preferire software libero: sarebbe importante che il
Ministero supportasse le scuole nell’adempiere a quest’obbligo.
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Lettera dal Prof. Meo alla Ministra Azzolina
(Giugno 2020 #2/2)
● Tenga presente che in Rete sono disponibili
piattaforme libere caratterizzate da funzioni e
prestazioni paragonabili o superiori a quelle delle più
note piattaforme proprietarie.
● Per questa ragione ci permettiamo di chiederLe di
adoperarsi, nell’ambito del Consiglio dei Ministri, per
cogliere questa opportunità destinando gli
investimenti che verranno a breve realizzati nel
digitale esclusivamente a tecnologie in software
libero.
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Cosa succede in Europa
● La Commissione Europea ha adottato la
prima strategia per l’uso interno di
software open source
nel 2000…
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EU Open Source Software Strategy
2020-2023 (#1/3)
19 / 27
…che scoperta! 
20 / 27
EU Open Source Software Strategy
2020-2023 (#2/3)
21 / 27
EU Open Source Software Strategy
2020-2023 (#2/3)
L'open source ha un impatto sull'autonomia digitale dell'Europa. Contro gli hyper-
scaler nel cloud, è probabile che l'open source possa dare all'Europa la possibilità
di creare e mantenere il proprio approccio digitale indipendente e mantenere il
controllo dei suoi processi, delle sue informazioni e della sua tecnologia, perché:
● l'open source è indipendente da aziende e paesi. Riduce al minimo il rischio di
vendor lock-in e di essere coinvolti in imbrogli politici o controversie commerciali;
● l'open source è il modello principale e fornisce intrinsecamente la piattaforma più
flessibile per lo sviluppo di software alla frontiera digitale, dalla blockchain, al
calcolo ad alte prestazioni e all'intelligenza artificiale all'Internet delle cose;
● sfruttando l'open source, l'Europa può escogitare un approccio al cloud computing
e al software-as-a-service che ne bilanci vantaggi e rischi;
● essere aperti promuove la fiducia nell'Unione e nelle sue istituzioni.
22 / 27
Strategia per l’innovazione tecnologica
e la digitalizzazione del Paese 2025
● Open Source non è MAI citato;
● Riuso è citato solo due volte.
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Cosa si può fare? (#1/2)
● Un'analisi su quante e quali PA hanno soluzioni
“non open source” e sulla motivazione delle loro
scelte
● Proposta di disegno di legge che includa anche
l'obbligo di pubblicare la motivazione che ha
portato alla scelta del software proprietario nella
sezione “amministrazione trasparente” dei siti
della PA
24 / 27
Cosa si può fare? (#2/2)
● Ora è il momento di fare squadra e andare avanti!
● La strada tracciata è quella giusta ma bisogna
continuare a verificare che i processi attivi
continuino, che le regole, le linee guida e le
normative siano rispettate!
"Quanto manca alla vetta?"
"Tu sali e non pensarci!" (Friedrich Nietzsche)
25 / 27
Siamo ottimisti!
Presidente Von Der Leyen:
“It may be too late to replicate hyper-scalers, but
it is not too late to achieve technological
sovereignty in some critical technology areas.”
Potrebbe essere troppo tardi per replicare gli
hyper-scaler, ma non è troppo tardi per
raggiungere la sovranità tecnologica in alcune
aree tecnologiche critiche.
26 / 27
Insieme ce la possiamo fare!
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons
Attribuzione/Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
Grazie!
Flavia Marzano
LibreItalia
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F. Marzano - Storia dell'adozione del FLOSS nelle PA. Fatto e da fare

  • 1. #libreitaliaconf2020 – 19 dicembre 2020 Storia dell’adozione del FLOSS nelle PA. Fatto e da fare Flavia Marzano – LibreItalia
  • 3. 3 / 27 Sono una #WhyNotter  ● Computer scientist (nessuno è perfetto) ● Ex Direttrice del Master su Pubblica Amministrazione Smart all’Università Link Campus ● Consulente per la Trasformazione Digitale della Pubblica Amministrazione ● Fondatrice della rete WISTER, Stati Generali dell’Innovazione, Eutopian ● Ex Assessora al Comune di Roma con deleghe per: smart city, innovazione, partecipazione, inclusione, cittadinanza attiva, trasformazione digitale ● Altri tag: open source, open data, smart land, equal opportunity for all, SDGs (Sustainable Development Goals) Chi sono
  • 4. 4 / 27 Legge n. 633 (22 Aprile,1941) ● Art. 11 – Alle amministrazioni dello stato, alle provincie ed ai comuni spetta il diritto di autore sulle opere create e pubblicate sotto il loro nome ed a loro conto e spese. Lo stesso diritto spetta agli enti privati che non perseguano scopi di lucro, salvo diverso accordo con gli autori delle opere pubblicate, nonché alle accademie e agli altri enti pubblici culturali sulla raccolta dei loro atti e sulle loro pubblicazioni.
  • 5. 5 / 27 La storia comincia molto tempo fa Le prime iniziative politiche si ebbero con: ● i progetti di legge presentati al Senato dal Senatore Fiorello Cortiana (febbraio 2002) "Norme sul pluralismo informatico, sull'adozione e diffusione del software libero e sulla portabilità dei documenti informatici nella PA", e ● alla Camera dei Rappresentanti dell'On. Pietro Folena (marzo 2002) “Norme sul pluralismo informatico e incentivi alla diffusione del software libero, con l'obiettivo di diffondere e sviluppare software libero… ".
  • 6. 6 / 27 Ministro Lucio Stanca ● Sulla scia di queste iniziative, il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca ha istituito la Commissione per il software open source nella PA (Decreto 31 ottobre 2002) con il compito di "esaminare le strutture tecniche, economiche e organizzative legate all'utilizzo dell'open source nella PA analizzando le posizioni in materia di Unione Europea, i principali Paesi industrializzati nonché gli operatori di mercato per fornire elementi di valutazione documentati per le scelte e le strategie in tema di PA ”. ● La Commissione, presieduta dal prof. Angelo Raffaele Meo, ha prodotto la "Indagine cognitiva su software open source", una prima analisi del contesto internazionale di applicazione di FLOSS, dei possibili criteri di valutazione per l'utilizzo di FLOSS nella PA e di eventuali interventi a livello di standardizzazione e a livello organizzativo per l'adozione degli stessi.
  • 7. 7 / 27 Direttiva Stanca (Dicembre 2003) ● Sulla base delle indicazioni contenute nell'indagine, il MIT ha emanato la Direttiva "Sviluppo e utilizzo di programmi informatici da parte delle PA" con l'obiettivo di fornire alle PA "indicazioni e criteri tecnici e operativi per gestire più efficacemente il processo di predisposizione o acquisizione di programmi informatici", tenendo conto della disponibilità di FLOSS sul mercato. ● Secondo la Direttiva, le PA devono acquisire i programmi per elaboratore dopo aver effettuato una valutazione tecnica ed economica comparativa, tenendo conto anche del costo totale di proprietà (TCO) delle singole soluzioni e del costo di uscita. Pubblicato in G.U. 31/2004
  • 8. 8 / 27 Leggi Regionali… dal 2004 ● Toscana L.1/2004 ● Emilia Romagna (2004) ● Umbria (2006) ● Veneto (2008) ● Piemonte (2009) ● Lazio (2012) ● Puglia (2012) ● …
  • 9. 9 / 27 CAD/2005 Legislazione su PA digitale È un testo unico che raccoglie e organizza le regole riguardanti l'informatizzazione della Pubblica Amministrazione nei rapporti con i cittadini e le imprese. Istituito dal decreto legislativo n. 82 (7 marzo 2005), è stato successivamente modificato ed integrato dapprima con il decreto legislativo n. 179 (22 agosto 2016) e poi con il decreto legislativo n. 217 (13 dicembre 2017) per promuovere i diritti di cittadinanza digitale e renderli effettivi.
  • 10. 10 / 27 CAD Art. 68 Le pubbliche amministrazioni acquisiscono programmi informatici o parti di essi nel rispetto dei principi di economicità e di efficienza, tutela degli investimenti, riuso e neutralità tecnologica, a seguito di una valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico tra le seguenti soluzioni disponibili sul mercato: a) software sviluppato per conto della pubblica amministrazione; b) riutilizzo di software o parti di esso sviluppati per conto della pubblica amministrazione; c) software libero o a codice sorgente aperto; d) software fruibile in modalità cloud computing; e) software di tipo proprietario mediante ricorso a licenza d’uso; f) software combinazione delle precedenti soluzioni.
  • 11. 11 / 27 CAD Art. 69 Riuso delle soluzioni e standard aperti 1. Le pubbliche amministrazioni che siano titolari di soluzioni e programmi informatici realizzati su specifiche indicazioni del committente pubblico, hanno l’obbligo di rendere disponibile il relativo codice sorgente, completo della documentazione e rilasciato in repertorio pubblico sotto licenza aperta, in uso gratuito ad altre pubbliche amministrazioni o ai soggetti giuridici che intendano adattarli alle proprie esigenze, salvo motivate ragioni di ordine e sicurezza pubblica, difesa nazionale e consultazioni elettorali.
  • 12. 12 / 27 Seconda Commissione “Meo” 2007 Il Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais ha istituito la Commissione Nazionale per il software Open Source nella PA. Il Ministero che istituisce la Commissione (16 maggio 2007) ha definito tre obiettivi prioritari: ● un'analisi dello scenario europeo e italiano; ● la definizione di linee guida operative per supportare le Amministrazioni nell'approvvigionamento di software open source; ● un'analisi dell'approccio open source per promuovere la cooperazione, l'interoperabilità e il riutilizzo delle applicazioni.
  • 13. 13 / 27 Molti Comuni… ● Risoluzione del Consiglio di Roma: Ottobre 2016: impegno per l'uso di software libero o open source nell'amministrazione capitolina – 14.000 licenze LibreOffice installate – più di 7.000 licenze Office non in uso da più di 6 mesi disinstallate – software per la contabilità passato all'open source – Zimbra (client di posta elettronica) ● Ho lasciato a settembre 2019, speriamo che continuino ...
  • 14. 14 / 27 Maggio 2019 Linee guida per l'acquisizione e il riutilizzo del software nella PA ● Grazie alle nuove linee guida le PA possono riutilizzare il sw senza accordi specifici, facendo solo riferimento alla licenza aperta
  • 15. 15 / 27 Lettera dal Prof. Meo alla Ministra Azzolina (Giugno 2020 #1/2) Con questo messaggio mi permetto di farLe notare l’inopportunità delle pagine di suggerimento dedicate sul portale del suo Ministero a importanti piattaforme didattiche proprietarie che sono ospitate su infrastrutture controllate dai giganti del web (come Google, Microsoft e Amazon) dove quindi confluiscono i dati e i metadati dei nostri studenti. Ricordo anche che le scuole sono tenute a scegliere le soluzioni da acquisire solo dopo aver realizzato la valutazione comparativa prevista dall’art. 68 del D. Lgs. 82/2005, che impone di preferire software libero: sarebbe importante che il Ministero supportasse le scuole nell’adempiere a quest’obbligo.
  • 16. 16 / 27 Lettera dal Prof. Meo alla Ministra Azzolina (Giugno 2020 #2/2) ● Tenga presente che in Rete sono disponibili piattaforme libere caratterizzate da funzioni e prestazioni paragonabili o superiori a quelle delle più note piattaforme proprietarie. ● Per questa ragione ci permettiamo di chiederLe di adoperarsi, nell’ambito del Consiglio dei Ministri, per cogliere questa opportunità destinando gli investimenti che verranno a breve realizzati nel digitale esclusivamente a tecnologie in software libero.
  • 17. 17 / 27 Cosa succede in Europa ● La Commissione Europea ha adottato la prima strategia per l’uso interno di software open source nel 2000…
  • 18. 18 / 27 EU Open Source Software Strategy 2020-2023 (#1/3)
  • 19. 19 / 27 …che scoperta! 
  • 20. 20 / 27 EU Open Source Software Strategy 2020-2023 (#2/3)
  • 21. 21 / 27 EU Open Source Software Strategy 2020-2023 (#2/3) L'open source ha un impatto sull'autonomia digitale dell'Europa. Contro gli hyper- scaler nel cloud, è probabile che l'open source possa dare all'Europa la possibilità di creare e mantenere il proprio approccio digitale indipendente e mantenere il controllo dei suoi processi, delle sue informazioni e della sua tecnologia, perché: ● l'open source è indipendente da aziende e paesi. Riduce al minimo il rischio di vendor lock-in e di essere coinvolti in imbrogli politici o controversie commerciali; ● l'open source è il modello principale e fornisce intrinsecamente la piattaforma più flessibile per lo sviluppo di software alla frontiera digitale, dalla blockchain, al calcolo ad alte prestazioni e all'intelligenza artificiale all'Internet delle cose; ● sfruttando l'open source, l'Europa può escogitare un approccio al cloud computing e al software-as-a-service che ne bilanci vantaggi e rischi; ● essere aperti promuove la fiducia nell'Unione e nelle sue istituzioni.
  • 22. 22 / 27 Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025 ● Open Source non è MAI citato; ● Riuso è citato solo due volte.
  • 23. 23 / 27 Cosa si può fare? (#1/2) ● Un'analisi su quante e quali PA hanno soluzioni “non open source” e sulla motivazione delle loro scelte ● Proposta di disegno di legge che includa anche l'obbligo di pubblicare la motivazione che ha portato alla scelta del software proprietario nella sezione “amministrazione trasparente” dei siti della PA
  • 24. 24 / 27 Cosa si può fare? (#2/2) ● Ora è il momento di fare squadra e andare avanti! ● La strada tracciata è quella giusta ma bisogna continuare a verificare che i processi attivi continuino, che le regole, le linee guida e le normative siano rispettate! "Quanto manca alla vetta?" "Tu sali e non pensarci!" (Friedrich Nietzsche)
  • 25. 25 / 27 Siamo ottimisti! Presidente Von Der Leyen: “It may be too late to replicate hyper-scalers, but it is not too late to achieve technological sovereignty in some critical technology areas.” Potrebbe essere troppo tardi per replicare gli hyper-scaler, ma non è troppo tardi per raggiungere la sovranità tecnologica in alcune aree tecnologiche critiche.
  • 26. 26 / 27 Insieme ce la possiamo fare!
  • 27. Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione/Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale. Grazie! Flavia Marzano LibreItalia https://twitter.com/flavia_marzano https://www.linkedin.com/in/flaviamarzano/