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Parte 2 | L’importanza dei contenuti generati dagli utenti per la comunicazione medico-scientifica   pag   1
Comunicare i vaccini
nell'era di Twitter
                   Cerca le fonti pubbliche più accattivanti per te e scopri le conversazioni2




Com’è usato il microblogging per parlare di vaccini in Italia e come può influenzare l’opinio-
ne degli italiani e, presumibilmente, le loro scelte comportamentali?
Quali sono gli argomenti correlati ai vaccini più popolari su Twitter e quali le parole chiave
sull’argomento più diffuse tra gli utenti italiani del social network più discusso negli ultimi
mesi?
Partendo da un’analisi del contenuto di un piccolo campione di messaggi pubblicati dagli
utenti italiani, cerco di capire quali sono le argomentazioni più discusse a proposito di vacci-
ni e a quali pagine web rimandano.
Una prima analisi di questo tipo può aiutare a cercare di ricavare quali fonti (testate gior-
nalistiche, blog, siti web di istituzioni, etc.) sono all’origine dell’informazione, così da poter
ipotizzare le ragioni del sentiment degli utenti, cioè dell’attitudine di chi scrive in merito
all’argomento di cui sta scrivendo.
Una semplice analisi di questo tipo permette anche di fare stime indicative sull’utilizzo di
Twitter per la ricerca e la condivisione di informazioni. Stime che potrebbero essere utili per
cercare di definire delle linee di intervento atte a comunicare più efficacemente l’informazio-
ne corretta attraverso questo strumento che, nello stesso brevissimo messaggio, dà acces-
so diretto ad approfondimenti sull’argomento twittato grazie ai link.




Autore: dott.ssa Laura Barberis |@loreleiberis|
Relatore: dott.ssa Cristina Rigutto |@cristinarigutto|


Supporto grafico: Nicoletta Faltracco |@nicofaltra|




2 Da: https://twitter.com/about
“Nell’era delle notizie 24 ore su 24, la press-conference tradizionale tenuta una volta al giorno da teste parlanti
con un sacco di titoli stravaganti va rinnovata e integrata con post su Twitter, video su YouTube e “mi piace’.
Il pubblico ha bisogno di partecipare alle conversazioni e ai dibattiti sulle questioni di salute pubblica, non ha
bisogno di essere istruito.“


                                                                                                                  Andre Picard1




1 “In the era of the 24-hour news cycle, the traditional once-a-day press conference featuring talking heads with a bunch of fancy
titles has to be revamped and supplemented with Twitter posts, YouTube videos and the like. The public needs to be engaged
in conversations and debate about issues of public health, they don’t need to be lectured to.” Picard A Lessons of H1N1: Preach
less, reveal more | 2010 | Globe and Mail | Disponibile al link: http://www.webcitation.org/5qYZly99e
Comunicare i vaccini nell’era di Twitter
Introduzione | Comunicare e monitorare i vaccini via Twitter

    pag.5      Perché (pre)occuparsi di comunicare e monitorare la medicina via Twitter?
    pag.7      A cosa serve cercare di capire come gli italiani parlano via Twitter dei vaccini?

Parte 1 | Cos’è Twitter e da chi è usato

    pag.8      Non solo un Social network ma anche un servizio di microblogging
    pag.9      Chi sono i 200 milioni di utenti che si scambiano informazioni
    pag.11     Gli italiani e i social media

Parte 2 | L’importanza dei contenuti generati dagli utenti per la comunicazione medico-scientifica
    pag.13     La medicina via Twitter
    pag.16     Infodemiology e Infoveillance: il microblogging come strumento per il monitoraggio
               delle vaccinazioni e la prevenzione delle epidemie

Parte 3 I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine
    pag.18     Vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine
    pag.20     Gli italiani e i vaccini: gli argomenti più ricorrenti nei tweet
    pag.22     Chi tweetta sui vaccini: 4 categorie di utenti italiani
    pag.24     L’analisi del sentiment per capire cosa pensano gli utenti e se la rete influisce sulle loro
               opinioni
    pag.26     Twitter non come fonte ma come veicolo di fonti

Conclusione | Twitter: social network, microblogging e veicolo di fonti
    pag.33

Bibliografia

    pag.35     Fonti e approfondimenti
    pag.40     Articoli correlati
Introduzione | Comunicare e monitorare i vaccini via Twitter                                                                pag       5

Comunicare e monitorare i vaccini via Twitter
Com’è usato il microblogging per parlare di vaccini in Italia e come può influenzare l’opinione degli
italiani e, presumibilmente, le loro scelte comportamentali?
Quali sono gli argomenti correlati ai vaccini più popolari su Twitter e quali le parole chiave
sull’argomento più diffuse tra gli utenti italiani del social network3 più discusso negli ultimi mesi?
Partendo da un’analisi del contenuto di un piccolo campione di messaggi pubblicati dagli utenti
italiani, cerco di capire quali sono le argomentazioni più discusse a proposito di vaccini e a quali
pagine web rimandano.
Una prima analisi di questo tipo può aiutare a cercare di ricavare quali fonti (testate giornalistiche,
blog, siti web di istituzioni, etc.) sono all’origine dell’informazione, così da poter ipotizzare le ragioni
del sentiment degli utenti, cioè dell’attitudine di chi scrive in merito all’argomento di cui sta
scrivendo.

Perché (pre)occuparsi di comunicare e monitorare la medicina via Twitter?
Twitter non è soltanto un social network ma è un servizio di microblogging, che fornisce agli utenti
che si registrano una pagina personale aggiornabile tramite messaggi di testo (chiamati tweet)
lunghi al massimo 140 caratteri.
Il microblogging (o micro-blogging o micro blogging) è una forma di pubblicazione costante di piccoli
contenuti in Rete, sotto forma di messaggi di testo (normalmente fino a 140 caratteri), immagini,
video, audio MP3 ma anche segnalibri, citazioni, appunti. Questi contenuti vengono pubblicati in un
servizio di rete sociale, visibili a tutti o soltanto alle persone della propria comunità.4
Twitter è stato lanciato nel 2006 ed è arrivato ora a contare 200 milioni di utenti, con più di 150
milioni di tweet al giorno.
Pur essendo un servizio di microblogging, perché ha un limite di 140 battute per messaggio, si dif-
ferenzia da altri servizi simili perché ha contenuti sociali pubblici ed è integrabile con una serie di
componenti aggiuntivi che ne fanno un vero servizio di broadcasting.5
Infatti, la maggior parte degli utenti usa Twitter come strumento per trovare informazioni sugli
argomenti di interesse dato che, a differenza di altri social network, permette di seguire non solo le
persone ma soprattutto le conversazioni.
Per questo Twitter è usato come mezzo di comunicazione per il business, ma anche in situazioni di
crisi (come nel caso del terremoto in Abruzzo dell’aprile 2009) o nell’ambito di convegni e conferenze.
Questo è il vantaggio comunicativo di Twitter: chiunque cerchi informazioni riguardo a un dato
argomento ha la possibilità di trovare rapidamente i messaggi che ne parlano e avere accesso, dai
collegamenti ipertestuali (link) inseriti nei messaggi, alle fonti delle informazioni.
Quotidianamente gli utenti diffondono e cercano milioni di informazioni, così i loro tweet




3 Riporto la definizione di Treccani.it: “Con l’espressione social network si identifica un servizio informatico on line che permette la
realizzazione di reti sociali virtuali. Si tratta di siti internet o tecnologie che consentono agli utenti di condividere contenuti testuali,
immagini, video e audio e di interagire tra loro. Generalmente i s. n. prevedono una registrazione mediante la creazione di un
profilo personale protetto da password e la possibilità di effettuare ricerche nel database della struttura informatica per localizzare
altri utenti e organizzarli in gruppi e liste di contatti. Le informazioni condivise variano da servizio a servizio e possono includere
dati personali, e professionali. Sui s. n. gli utenti non sono solo fruitori, ma anche creatori di contenuti. La rete sociale diventa un
ipertesto interattivo tramite cui diffondere pensieri, idee, link e contenuti multimediali.” Disponibile al link: http://www.treccani.it/
enciclopedia/social-network/
4 Da Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Microblogging
5 Rigutto C | L’informazione nell’informazione. Twitter come strumento di conoscenza e promozione nel convegno scientifico | In
corso di pubblicazione
Introduzione | Comunicare e monitorare i vaccini via Twitter                                                           pag       6

raggiungono in pochi minuti pubblici vastissimi con un effetto moltiplicatore.
Twitter fornisce una connessione globale che può servire a Università e Scuole come aiuto nella
didattica, ma anche alle Istituzioni come strumento di diffusione e di monitoraggio delle informazioni.

La brevità dei messaggi pubblicati via Twitter obbliga a preferire il contenuto rispetto alla forma,
ecco perché i tweet si prestano a diventare degli utili messaggi informativi.
Negli Stati Uniti molte Istituzioni usano questo strumento per comunicare informazioni medico-
sanitarie, come supporto per la didattica, per raccogliere e condividere informazioni ma anche per
promuovere attività o rendere note opportunità di lavoro.6
Scuole di medicina come la Duke University School of Medicine, la Yale School of Medicine o la
University of Medicine and Dentistry of New Jersey usano Twitter per favorire l’interazione tra stu-
denti, tra studenti e loro tutor e tra studenti e membri di facoltà, promuovendo così la collaborazione
a progetti.
Cliniche ospedaliere come MayoClinic, Aurora St Luke’s e St. Jude Children’s Research Hospital
lo usano per fare sondaggi, creare comunità online di pazienti in cui condividere esperienze, ma
anche per promuovere o permettere la partecipazione virtuale a eventi e convegni.
Organizzazioni sanitarie - prima su tutte l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ma anche il
Center for Disease Control (CDC) - usano Twitter perché, proprio per la sua doppia natura di social
network e microblogging, permette loro di fare annunci e lanciare allarmi sanitari in tempi brevissimi
e nello stesso tempo di monitorarne gli andamenti.

Durante l’epidemia del 2009 di influenza A(H1N1), nonostante le campagne informative anche su
social network di OMS e CDC, uno studio7 ha evidenziato che il 22,5% dei tweet analizzati riportava
esperienze personali riguardo la malattia o il vaccino.
Sui social media8 gli utenti non sono solo fruitori ma anche creatori di contenuti. Questo comporta
spesso la pubblicazione di informazioni frutto di esperienze o di opinioni personali ed è dimostrato9
che chi effettua ricerche sul web su argomenti che riguardano la salute sembra avere preferenze
per le informazioni personali (ad esempio da genitore a genitore).
Ad esempio, la circolazione sul web di informazioni derivanti da attitudini “anti-vaccinazione” influ-
enza la paura di effetti collaterali da vaccini. Questo porta a ribaltamenti considerevoli nella
percezione del rischio. Perciò i rischi degli effetti collaterali dei vaccini sono percepiti molto più alti
rispetto ai rischi ai quali si va incontro non vaccinandosi.10
Più gli utenti leggono informazioni “anti-vaccinazione“ collegate a esperienze personali - e più
queste esperienze coinvolgono emotivamente - più aumenta la percezione del rischio da
vaccinazione e maggiore è la probabilità che queste informazioni personali influenzino la scelta
comportamentale degli utenti.11



6 Hewett J K | Twitter for Medical Education - What is it and Why Should I Care? | 2009 | International Association of Medical
Science Educators | Disponibile al link: http://www.slideshare.net/jkhewett/twitter-in-medical-education
7 Chew C, Eysenbach G | Pandemics in the Age of Twitter: Content Analysis of Tweets during the 2009 H1N1 Outbreak | 2010 |
PLoS ONE 5(11): e14118. doi: 10.1371/journal.pone.0014118
8 Riporto la definizione di Wikipedia: “Social media è un termine generico che indica tecnologie e pratiche online che le persone
adottano per condividere contenuti testuali, immagini, video e audio.” Disponibile al link: http://it.wikipedia.org/wiki/Social_media
9 Zillien N, Aulittzky D, Billen A, Fröhlich G | Eine empirische Untersuchung der gesundheitlichen Internetnutzung von werdenden
und jungen Eltern (Information search when you’re expecting. An empirical study of health-related Internet use by young parents
and parents-to-be) | 2008 | Projektbericht | Universität Trier, Germany
10 Betsch C, Renkewitz F, Betsch T, Ulshöfer C | The influence of vaccine-critical websites on perceiving vaccination risks | 2010
| J Health Psychol. 15(3):446-55
11 Betsch C, Ulshöfer C, Renkewitz F, Betsch T | The influence of narrative vs. statistical information on perceiving vaccination
risks | 2011 | Med Decis Making.Mar 29. Epub ahead of print
Introduzione | Comunicare e monitorare i vaccini via Twitter                                                          pag       7



A cosa serve cercare di capire come gli italiani parlano via Twitter dei vaccini?
Cercare di capire dove gli utenti prendono le informazioni potrebbe aiutare a fare ipotesi sulla natura
delle informazioni stesse con cui entrano in contatto.
Guardando all’Italia, ho analizzato un campione di 1255 messaggi (di cui 505 risultati validi ai fini
della ricerca) pubblicati via Twitter dagli utenti italiani nell’arco di 10 giorni (dal 13 al 22 ottobre
2011).
Attraverso la raccolta ho individuato le parole chiave e gli argomenti più tweettati in Italia correlati ai
vaccini, ho cercato di analizzare il contenuto dei messaggi e di capirne il sentiment, infine di pre-
sumerne la fonte grazie ai collegamenti ipertestuali inclusi nei messaggi.

Cercare di capire dove gli utenti prendono le informazioni sui vaccini, potrebbe aiutare a fare ipotesi
sull’affidabilità delle informazioni su cui si basano i tweet e sul grado di attenzione/tempo che gli
stessi utenti impiegano per ricercarle.
L’analisi del sentiment e dei collegamenti ipertestuali può farmi ragionevolmente supporre che il
microblogging - in questo caso Twitter - è12 usato dagli utenti comuni sia per comunicare sfiducia,
dubbio e paura verso i vaccini (cosa che potrebbe comportare il diffondersi di informazioni che ne
scoraggiano l’uso), sia per cercare o condividere informazioni a chiarimento dei numerosi dubbi che
le persone continuano ad avere su questo argomento.
Potrei ragionevolmente presumere che il problema è che si pubblicano più collegamenti a fonti
“popolari” che a fonti “istituzionali”. Problema che può derivare dalla confusione tra fonte scientifica
e fonte pseudoscientifica.
Potrei anche ragionevolmente presumere che la preferenza verso fonti popolari derivi dal fatto che
qualsiasi risultato scientifico non è mai dato per certo (ma solo “ragionevolmente presunto allo stato
della conoscenza attuale”) dalle fonti istituzionali, mentre le fonti popolari operano scelte lessicali
che danno immediata certezza.
Per questo è interessante osservare come le informazioni che derivano da fonti popolari sono
veicolate via Twitter, perché sono così “popolari” e da chi sono pubblicate. Una semplice analisi
degli utenti che le pubblicano permette anche di fare stime indicative di quanti utenti possono rag-
giungere, per definire delle linee di intervento atte a comunicare più efficacemente l’informazione
corretta attraverso questo strumento di condivisione di informazioni che, nello stesso brevissimo
messaggio, da accesso diretto ad approfondimenti sull’argomento twittato grazie ai collegamenti
ipertestuali.




12 In questo caso specifico e, in altri casi in cui l’ho ritenuto opportuno in questa tesi, ho utilizzato al posto del congiuntivo il
modo indicativo, perché quest’ultimo garantisce una fruizione più accessibile del concetto espresso e si dimostra coerente con le
peculiarità del codice linguistico innovativo adottato dagli utenti italiani sul web.
Parte 1 | Cos’è Twitter e da chi è usato                                                          pag      8



Cos’è Twitter e da chi è usato
Nell’era dell’informazione digitale abbiamo bisogno di inviare messaggi che siano il più compressi
possibile – anche dal punto di vista linguistico – ma ricchi di contenuto e che si possano inoltrare
immediatamente a tante persone.
La comunicazione via web ha cambiato totalmente il nostro modo di concepire “il testo” e ci ha
abituati “all’ipertesto”, che permette cioè la navigazione non sequenziale tra varie risorse attraverso
collegamenti ipertestuali (o link).
Per questo, anche se siamo ormai allenati a inviare informazioni attraverso brevi messaggi, abbia-
mo bisogno di inserire collegamenti ad altre risorse (testi, immagini, audio, video, etc.) che invitano
ad approfondimenti successivi.
Twitter è lo strumento che meglio permette di inviare rapidamente a una rete capillare di utenti bre-
vissimi messaggi informativi (non più di 140 caratteri), che possono contenere collegamenti
ipertestuali ad altre pagine web.

Non solo un social network ma anche un servizio di microblogging
Twitter viene lanciato nel 2006 negli Stati Uniti da Jack Dorsey, Evan Williams e Biz Stone.
Inizialmente viene usato come servizio di comunicazione interna per i dipendenti del sito internet
Odeo.com, ma già a metà dello stesso anno viene aperta la versione al pubblico.
La fortuna del servizio arriva nel 2007 dopo la conferenza SXSW di Austin (Texas), dove viene
usato per dare informazioni ai partecipanti e dai partecipanti stessi per tenersi in contatto e
scambiare opinioni.
Secondo i dati della società statunitense Alexa, Twitter è adesso il 10° sito più visitato del mondo,
avendo superato i 200 milioni di iscritti.
Il nome deriva dal verbo inglese to tweet che significa “cinguettare”.
Gli utenti, dopo essersi registrati, hanno a disposizione solo 140 caratteri per ogni loro “cinguettio”
(tweet) e possono accedere al servizio sia da computer sia da mobile.
La brevità dei messaggi sprona a preferire il contenuto alla forma e invita a cercare di produrre mes-
saggi carichi di significato. I tweet diventano così veri e proprio messaggi informativi.
I messaggi sono pubblicati istantaneamente sul server e aggregati automaticamente nella pagina di
profilo dell’utente. Quando si sceglie di seguire (follow) un utente si diventa suo follower e i mes-
saggi pubblicati da chi si segue compaiono in ordine cronologico inverso sulla pagina principale.
Gli utenti possono anche decidere di limitare la visibilità dei loro messaggi, oppure possono creare
delle liste che permettono di seguire, menzionare e rispondere a interi gruppi con un solo invio.
Ad aver fatto la fortuna di Twitter è la flessibilità13. Nei primi due anni di vita sono stati gli stessi utenti
a implementare il servizio. Ad esempio sono state attribuite funzioni specifiche a caratteri come @ o
#, che permettono rispettivamente di inviare messaggi diretti a un altro utente e di aggregare tutti gli
aggiornamenti dedicati a uno stesso argomento.
L’attenzione verso il destinatario del messaggio (data dalla possibilità di inserire il simbolo @ prima
del nome per specificare a chi è rivolto) permette di creare un messaggio “su misura”, che viene
inserito comunque in un ambiente di discussione interattivo e partecipativo.
Questo fa sì che anche messaggi diretti, se ben costruiti e carichi di significato, vengano facilmente
condivisi e propagati da altri utenti.




13 Da Treccani.it: http://www.treccani.it/enciclopedia/twitter/
Parte 1 | Cos’è Twitter e da chi è usato                                                                                   pag   9

La doppia caratteristica del servizio, sia social network sia microblogging, riflette al meglio la natura
degli scambi comunicativi attraverso i social media.
Twitter fornisce dati che non contengono solo il messaggio trasmesso (microblogging) ma anche a
chi viene trasmesso, come viene recepito e come viene propagato (social network). Queste carat-
teristiche permettono lo studio di interi processi comunicativi come la diffusione delle informazioni,
dei comportamenti e delle opinioni, così come della struttura sociale in cui si svolgono i processi
stessi. Il vantaggio più grande è poi che questi dati sono pubblici14.

Chi sono i 200 milioni di utenti che si scambiano informazioni
Il social network più popolare è senza dubbio Facebook con i suoi 800 milioni di utenti.
Tuttavia Twitter ha visto crescere i suoi utenti rapidamente e negli ultimi anni è passato da appena 6
milioni di utenti nel 2009, a 105 milioni nel 2010, per arrivare ai 200 milioni attuali15.
Un’infografica16 aiuta a riassumere alcune curiosità riguardo questi 200 milioni di utenti:




                                                      er
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                          li o                      no co p
                                                                    r
                         G vor
                           l a                  u sa tto l pro
                                             e nta re i
                                           nn n co rna
                                       do si i gio
                                   Le ner ag
                                      te per
                                         e




                                                            Chi usa twitter?

                                                                                     %
                                                                                    42,3 twitter user tra i 30 e 49 anni

                                     200            milioni di utenti registrati
                                                                                     47    twitter user ha figli



                                                        milioni di utenti attivi
                                     100
                                                        (log in 1 volta al mese)     %
                                                                                     61    dei tweet è in inglese

                                                       milioni di utenti attivi
                                       50                                            18     dei tweet è in spagnolo
                                                       (log in 1 volta al giorno)




14 Salathé M, Khandelwal S | Assessing Vaccination Sentiments with Online Social Media: Implications for Infectious Disease
Dynamics and Control | 2011 | PLoS Comput Biol 7(10): e1002199. doi:10.1371/journal.pcbi.1002199
15 Fonte: mashable.com. Disponibile al link: http://mashable.com/2011/09/30/twitter-history-infographic/
16 Fonte: vedi nota 15
Parte 1 | Cos’è Twitter e da chi è usato                                                                             pag    10

Inoltre, gli utenti che utilizzano Twitter hanno un livello di educazione e di entrate superiore rispetto
agli utilizzatori di altri social network17:




   Profilo degli utenti
  Base: utilizzatori di twitter (N=136)                                                                        In%



      SESSO                                  ETÁ                  ENTRATA                          EDUCAZIONE
                                                                 (netta capofamiglia)


          49                                 13                          15                              43


          51                                 27                          19                              32


                                             37                          24                              10
   MASCHIO

                                             20                          29                               -
   FEMMINA

                                              4                          12                               -



                                          +50 ANNI                                                         -
                                                                        ND

                                          40-49 ANNI               +3000 €                       STUDI UNIVERSITARI
                                                                                                     CONCLUSI

                                          30-39 ANNI                  DA
                                                                 2000 A 3000 €                       MATURITÁ


                                          20-29 ANNI                  DA                             LICENZA TECNICA
                                                                 1000 A 2000 €                    O DIPLOMA DI SCUOLA
                                                                                                 SUPERIORE POLITECNICA


                                          14-19 ANNI                  SOTTO
                                                                      1000 €                     SCUOLA SUPERIORE


                                                                                                 SCUOLA ELEMENTRE
                                                                                                     O MEDIA


                                                                                                  NON PERVENUTO




17 Fonte: ecircle.com European Social Media & Email Monitor, il primo studio internazionale su email e social media realizzato in
collaborazione con Mediacom Science. Disponibile al link: http://www.ecircle.com/it/prodotti/piattaforma-social/studio-european-
social-media-email-monitor.html
Parte 1 | Cos’è Twitter e da chi è usato                                                                                       pag       11



Gli italiani e i social media
Il 67,8% degli italiani conosce almeno un social network, quota che sale al 91,8% tra i giovani (14-
29 anni). Sono complessivamente 33,5 milioni di italiani, in crescita rispetto ai 32,9 milioni del 2009.
Il social network più conosciuto è Facebook anche in Italia (65,3% della popolazione) che è anche il
più utilizzato (dal 49% degli italiani che accedono a Internet). Lo segue YouTube con il 54,5% degli
italiani che accedono a Internet.
Twitter è al quinto posto come popolarità (21,3%).18




     Quali social media conoscono gli italiani?                                                                                          In%




      65,3                    53                      41                   37,4                      21,3



                                                                                 Quali sono le attività degli italiani
                                                                                             su twitter

                                                                                        %
                                                                                       92              cercare le ultime novità



                                                                                       78        condividere link ad altri siti



                                                                                       76                       scambiare opinioni


                                                                                         Base: utilizzatori dei social network (N=787)




Rispetto agli utilizzatori di altri social network, gli utenti che usano Twitter sono più interessati alle
novità e a scambiare opinioni.
Inoltre, sono più predisposti a condividere informazioni/contenuti.




18 Fonti: e-circle [vedi nota 17] e 9° Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione “I media personali nell’era
digitale”. Disponibile al link: http://www.censis.it/16?relational_resource_99=112567&resource_100=112567&rel
ational_resource_414=112567&relational_resource_398=112567&relational_resource_415=112567&relational_
resource_416=112567&relational_resource_417=112567&relational_resource_418=112567&resource_field_
value_101=Duemila&relational_resource_242=112567&relational_resource_387=112567
Parte 1 | Cos’è Twitter e da chi è usato                                                                                                    pag   12

Gli italiani che usano i social network sono membri di almeno 2 network e tre quarti di loro li visita
giornalmente, con una media di 86,8 amici per utente19.



    A quanti social network sono iscritti gli utenti italiani?
   Base: utilizzatori dei social network (N=787)


                                                                                                   In%




             58




                              22

                                                  11
                                                              6                      4                     1,8

             1                 2                  3           4                  + di 4


            % di utenti            N° di social network   media di iscrizioni ai social network per utente




        Quanto spesso usano i social network gli utenti italiani?
        Base: utilizzatori dei social network (N=787)


                                                                                         In%


        4
                                                                    Meno frequentemente

        18                                                          Molte volte/una volta al mese


                                                                        Molte volte/una volta alla settimana


                                                                        Molte volte/una volta al giorno




     76




         Quanti amici hanno gli utenti italiani sui social network?
         Base: utilizzatori dei social network (N=787)

                                                                                                                         In%




    8                 12                  16                   21                                               35          7        86,8




     meno             10-30               30-50                50-100                                          100-500     oltre i
     DI 10            AMICI               AMICI                 AMICI                                           AMICI       500
     AMICI                                                                                                                 AMICI




         media di amici




19 Fonte: vedi nota 17
Parte 2 | L’importanza dei contenuti generati dagli utenti per la comunicazione medico-scientifica                          pag        13




L’importanza dei contenuti generati dagli utenti per la
comunicazione medico-scientifica
I social media si basano sulla pubblicazione via web di contenuti generati dall’utente. Contenuti
diversi da quelli cui siamo abituati, prodotti dalla stampa e dai media radio-televisivi e creati da
giornalisti o scrittori professionisti.
Quindi anche il microblogging è basato su contenuti generati dall’utente. E’ “micro” perché l’utente
ha a disposizione un numero limitato di caratteri per il messaggio (meno di quelli a disposizione per
un sms). E’ “blogging”20 perché è una specie di diario online dove le persone possono riportare pen-
sieri e opinioni e possono permettere a chi legge di interagire con il contenuto.
Ma queste caratteristiche che applicazioni possono avere per la comunicazione medico-scientifica?

La medicina via Twitter
Le nuove applicazioni tecnologiche e le nuove attitudini dei pazienti verso una medicina partecipata
(che prevede un ruolo attivo del paziente nelle questioni che riguardano la salute), stanno indiriz-
zando verso sistemi più aperti e trasparenti per accedere alle informazioni mediche.
I social media hanno il grande vantaggio di facilitare il collegamento tra le persone e la distribuzione
del contenuto ad un costo limitato, per questo Twitter è usato da diverse organizzazioni che si oc-
cupano dell’educazione e dell’insegnamento della medicina.
Scuole universitarie di medicina (@yalemedicine, @dukemedicine21) se ne servono per aiutare gli
studenti creando collegamenti virtuali all’interno delle facoltà, promuovendo la collaborazione a pro-
getti o condividendo risorse e informazioni.
Cliniche ospedaliere (@MayoClinic, @StJude) coordinano vere e proprie comunità online in cui i
pazienti possono scambiarsi esperienze e informazioni, ma anche promuovono attività e pubblicano
annunci di lavoro.
Le organizzazioni sanitarie (@WHONews, CDCFlu) usano Twitter sia per fare annunci, promuovere
informazioni e lanciare allarmi, sia per monitorare la popolazione in caso di emergenze sanitarie.
Grazie al flusso continuo di tweet, l’utente può cercare informazioni su quanto sta avvenendo in
quel momento in quel luogo. Per questo il CDC lo usa, per essere presente dove la popolazione
cerca le informazioni così da monitorare e poi raggiungere più utenti possibili.
Editori e riviste (@JAMA_current, @bmj_latest) condividono su Twitter immagini e promuovono at-
tività ed eventi.

Twitter non è usato solo per l’educazione.
Progetti come TrialX22, un servizio che aiuta i pazienti a trovare trial clinici e a mettersi in contatto
diretto con i ricercatori, hanno iniziato a utilizzarlo. In questo modo, attraverso i tweet, si estendono
le possibilità per gli interessati di essere informati sui trial.
I pazienti tra i 25 e i 34 anni si fanno influenzare dalle informazioni che trovano sui social media



20 Da oxforddictionaries.com: “La parola “blog” deriva dall’unione dei termini inglesi web ‘World Wide Web’ e log ‘regolare
e sistematica registrazione di avvenimenti o osservazioni’. (From web in the sense ‘World Wide Web’ + log in the sense
‘regular record of incidents’).” Disponibile al link: http://oxforddictionaries.com/definition/weblog#DWS-m-en_gb-msdict-
00002%E2%80%93036903
21 Nomi dei rispettivi account [nomi utente] Twitter | Vedi nota 6
22 http://trialx.com/ è un servizio lanciato nel 2008 che, tramite un sito web, aiuta i pazienti a trovare trial clinici e a contattare i
ricercatori via e-mail tramite il sito stesso.
Parte 2 | L’importanza dei contenuti generati dagli utenti per la comunicazione medico-scientifica                pag      14

per decisioni che riguardano la salute23. Per fornire informazioni alle generazioni più giovani è quindi
necessario adottare nuove strategie comunicative, che includono i social media.
Dal momento che sono usati da un numero sempre crescente di persone, si aprono numerose op-
portunità per incentivare le iniziative di comunicazione della medicina attraverso questi strumenti.
Per farlo però c’è bisogno di un’azione collettiva da parte dei professionisti della salute, che devono
coordinarsi per pianificare strategie di intervento ben mirate.
E la prima categoria interessata è quella dei medici. La comunicazione via Twitter offre grandi op-
portunità ma anche alcuni problemi per i medici, specie se si parla di una comunicazione diretta con
i pazienti.
Per capire meglio come possono funzionare dinamiche comunicative di questo tipo, Katherine C.
Chretien nel 2010 – Professore Associato di Medicina alla George Washington University School of
Medicine and Health Sciences – ha indagato sui profili Twitter di medici considerati influenti (con più
di 500 follower - utenti che li seguono).24
Caratteristiche dei medici che utilizzano Twitter:




                                 Medici su twitter - Caratteristiche ricavate da 260 profili pubblici

                                                                                                  %
                                                                                                 78,1

                                                       INDICANO NOME E COGNOME             203
                                              %
                                             77,7                               %
                                                                               70,4
                                        202                                               %
                                                        TITOLO:   MD    183               0,8
                                   PUBBLICANO FOTO
                                      DEL PROFILO                 DO                  2           %
                                                                                                27,31
                                                                  NON SPECIFICATO
                                                                                            71


                                                                                      %
                                                                                  92,3

                                   INSERISCONO LINK A SITI WEB
                                                                           240
                                                                                                  %
                                                                                                 16,9

                                   LINK A SITO WEB DEL LORO STUDIO O CLINICA
                                                                                           44
                                                                                  %
                                                                                47,7
                                   LINK AL LORO BLOG
                                                                         124

                                                                  :




23 Terry M | Twittering Healthcare: Social Media and Medicine | 2009 | Telemedicine and e-Health | July/August 2009 | 15(6): 507-
510. doi:10.1089/tmj.2009.9955
24 Chretien K C, Azar J, Kind T | Physicians on Twitter | 2011 | JAMA, 2011, Feb 9; 305(6): 566-8
Parte 2 | L’importanza dei contenuti generati dagli utenti per la comunicazione medico-scientifica                                                         pag   15


                                                Medicina interna
                                                                              %
                                             e altre specializzazioni
                                                                           11,2                     %
                                                                                                    9,6
                                                                  29
                          Chirurgia
                            e altre
                                            %                                                  25    Medici di famiglia

                        specializzazioni
                                            15
                                                                                                                           %
                                                                                                                          7,3

                                       39                                                                            19      Pediatria




                                                                                                                                  %
                                                                                                                                  6,2

                                                                                                                          16 Psichiatria

                                              SPECIALIZZAZIONI
                                                                                                                                  %
                                                                                                                                  6,2

                                                                                                                          16          Medicina d’urgenza


                                                                                                                 %
                                                                                                                 5

                                                                                                      13         Ostetricia e ginecologia

                                                          %                                  %
                                                         13,5                               26,5


                                                    35     Altro                      69      Non specificato




                                     %
                                     3,5

                 Canada         9
                                     %                                                %
                                    76,2                                              5,4

                 Stati Uniti   198                              Europa         14                                            %
                                                                                                                            2,3

                                                                                                          Asia        6




                                                                                                                                               %
                                                                                                                                               1,2

                                                                                                                          Australia        3

                                                                                              %
                                                                                             10,4

                                                                     Non specificato     27




Lo studio mirava ad analizzare se la condivisione di informazioni mediche su Twitter, da parte di
utenti che dichiarano di essere medici, può influenzare positivamente la comunicazione sulla salute.
In realtà, il rischio di una connessione diretta tra medici e pazienti è quello che venga confuso il con-
fine tra cosa è di pertinenza professionale e cosa personale, ad esempio che il paziente si aspetti di
poter contattare il professionista in qualsiasi momento.
Inoltre, gli interventi comunicativi si dimostrano efficaci solo quando rilasciano informazioni che ten-
gono conto delle richieste del paziente. Per fare questo, bisogna innanzitutto studiare la demografia
della base degli utenti per raggiungere la popolazione nel modo appropriato.
Cosa più importante: gli interventi devono essere fatti usando un linguaggio adatto, che permette
all’utente di capire il messaggio nel modo corretto.
Infatti, la preoccupazione principale da parte dei professionisti della salute è che diffondere in-
formazioni tramite social media porti a inesattezze e a un uso sbagliato delle informazioni da parte
dei pazienti. La generale mancanza di familiarità con questi strumenti di comunicazione da parte dei
Parte 2 | L’importanza dei contenuti generati dagli utenti per la comunicazione medico-scientifica                          pag       16

professionisti della salute, e la loro diffidenza riguardo ai problemi di privacy e alla sicurezza delle
informazioni, apre legittimi dibattiti sul loro utilizzo per la divulgazione della medicina.

Infodemiology e Infoveillance: il microblogging come strumento per il monitoraggio
delle vaccinazioni e la prevenzione delle epidemie
Il web partecipativo (o web 2.0)25 ha dato il via alla proliferazione di contenuti generati dagli utenti.
Gli utenti stessi assumono quindi un ruolo sempre maggiore nella trasmissione delle conoscenze
perché generano, filtrano e amplificano le informazioni.
Per questo è importante monitorare le reazioni e le percezioni della popolazione durante le
situazioni di emergenza ed esaminare l’efficacia delle strategie di trasmissione delle informazioni,
per poi intervenire con campagne di comunicazione su misura.
Un nuovo metodo di monitoraggio è disponibile proprio grazie all’avvento del web 2.0: l’estrazione,
l’aggregazione e l’analisi di dati testuali raccolti online da contenuti generati dagli utenti in tempo
reale. L’estrazione di questi dati permette di ricavare un’istantanea dell’opinione pubblica circolante
e dei comportamenti che ne derivano. Non solo, permette di ipotizzare perché avvengono dei
cambiamenti e che tipo di informazione interessa di più alla popolazione26.
L’infodemiology è un nuovo campo di ricerca basato sul principio che esiste una correlazione tra la
salute pubblica e i modelli comunicativi. Gunther Eysenbach, medico e infodemiologo del Centre for
Global eHealth Innovation (University Health Network, Toronto) e del Department of Health Policy,
Management and Evaluation (University of Toronto), la definisce come “la scienza che studia la
distribuzione e i determinanti dell’informazione in un medium elettronico - nello specifico Internet - o
nella popolazione, con lo scopo finale di informare la salute pubblica e le politiche pubbliche”27.
Il metodo prevede la raccolta e l’analisi sia del contenuto (dati testuali) pubblicato, cioè della
produzione di informazione, sia del contenuto (dati testuali) cercato, cioè della domanda di in-
formazione. Inoltre in alcune situazioni, come nel caso di epidemie, può rivelarsi vantaggioso poter
correlare i dati testuali raccolti con i dati dei profili e dei collegamenti che esistono tra gli utenti coin-
volti nell’analisi.
L’infodemiology fornisce la base di dati utili al monitoraggio delle dinamiche comunicative che av-
vengono su servizi come Twitter. Servizi che permettono agli utenti di produrre contenuto a proposi-
to di un argomento (microblogging) e di inserirlo in un flusso di contenuti sullo stesso argomento
prodotti da altri utenti (social network).

L’infoveillance è l’uso dei dati infodemiologici per la sorveglianza sanitaria.
Raccogliere e analizzare sistematicamente dati estratti da contenuti pubblicati o da ricerche effettu-
ate dagli utenti, può essere utile per la sorveglianza sindromica.
Monitorare le ricerche fatte dagli utenti sul web, dà la possibilità di prevedere eventi rilevanti ai fini
della salute pubblica in base a quanto riportato direttamente dalla popolazione.
Basandosi sull’estrazione e l’analisi di contenuti generati dagli utenti, c’è però il rischio che il reale
scoppio di un’epidemia possa essere confuso con la paura dello scoppio di un’epidemia. Perciò i
dati infodemiologici vanno confrontati con quelli ricavati dalle indagini tradizionali.



25 Da Wikipedia: “Si tende a indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato
livello di interazione tra il sito e l'utente (blog, forum, chat, wiki, flickr, youtube, facebook, myspace, twitter, google+, linkedin,
wordpress, foursquare, ecc.).” Disponibile al link: http://it.wikipedia.org/wiki/Web_2.0
26 Chew C, Eysenbach G | Vedi nota 7
27 “Infodemiology can be defined as the science of distribution and determinants of information in an electronic medium,
specifically the Internet, or in a population, with the ultimate aim to inform public health and public policy.” Eysenbach G |
Infodemiology and Infoveillance: Framework for an Emerging Set of Public Health Informatics Methods to Analyze Search,
Communication and Publication Behavior on the Internet | 2009 | J Med Internet Res 2009;11(1):e11
Parte 2 | L’importanza dei contenuti generati dagli utenti per la comunicazione medico-scientifica                      pag       17

E’ ciò che ha fatto Eysenbach in una ricerca che prevedeva la correlazione di dati raccolti con
metodi tradizionali sulla stagione influenzale 2004/2005 in Canada (per un periodo di 33 settimane),
con i dati provenienti dalle ricerche online sull’argomento influenza.28
Il metodo di raccolta dei dati da lui usato era tutt’altro che semplice o privo di limiti. Ma in generale
è emerso che le ricerche online trovavano più esatta corrispondenza e tempestività con le epidemie
dei report dei medici sentinella29.
Un’altra analisi, svolta da Natalie Henrich e Bev Holmes della School of Population and Public
Health, University of British Columbia (Vancouver, Canada), ha cercato di capire, attraverso l’analisi
di commenti ad articoli pubblicati online dagli utenti, qual era l’opinione del pubblico riguardo il vac-
cino contro l’influenza A(H1N1) e quali fattori influenzavano le loro decisioni a riguardo30. Il risultato
è stato che una fascia significativa di popolazione percepiva i rischi degli effetti collaterali di un
nuovo vaccino più alti dei rischi dell’influenza.
Il vantaggio dell’analisi dei commenti pubblicati online è che la pubblicazione avviene in tempo
reale, così i dati riflettono le attitudini della popolazione nell’esatto contesto al quale si riferiscono.
I messaggi pubblicati dagli utenti potrebbero servire per “fare una capatina” all’interno dell’opinione
pubblica e a valutare in tempo reale cosa pensa la popolazione su un determinato argomento.
Un ulteriore studio, svolto sempre da Eysenbach e Chew, ha visto applicato il metodo
dell’infoveillance questa volta proprio a Twitter, durante l’epidemia di influenza A(H1N1) nel 200931.
Lo studio ha raccolto e analizzato più di 2 milioni di tweet contenenti le parole chiave “swine flu,
swineflu and/or H1N1”. I tweet sono stati raccolti e analizzati con metodi automatizzati e i risultati
confrontati con metodi manuali: 7/10 interrogazioni automatiche concordavano con quelle manuali,
e i risultati dell’analisi concordavano con i dati ufficiali sull’incidenza dell’influenza A(H1N1).

Questi studi potrebbero suggerire che, nei casi in cui gli utenti consultano il web o i social media
prima del medico, il monitoraggio sistematico di dati testuali provenienti dalle loro ricerche e dalle
loro pubblicazioni possa integrare i metodi tradizionali di sorveglianza sanitaria.
Inoltre, un’analisi di questo tipo può non servire soltanto a cercare di prevenire epidemie, ma anche
a capire quali sono gli argomenti su cui gli utenti hanno più dubbi e paure o su cui circola disin-
formazione.
Ad esempio, un’indagine sulle conversazioni e sugli scambi informativi tra utenti a proposito delle
vaccinazioni su Twitter (che permette l’aggregazione di dati per argomenti chiave) può aiutare a
capire che tipo di informazioni richiede la popolazione, da dove arriva la disinformazione e dove av-
vengono le interruzioni nella trasmissione delle conoscenze.




28 Eysenbach G | Infodemiology: tracking flu-related searches on the web for syndromic surveillance | 2006 | AMIA Annu Symp
Proc 2006:244-248
29 Da Il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e
Promozione della Salute: “Questo sistema di monitoraggio si basa sulle segnalazioni ricevute da una rete di medici sentinella
(medici di medicina generale e pediatri di libera scelta) sparsi sul territorio. E' basato non più sulla diagnosi di malattia, ma sulla
presenza di un insieme di segni e sintomi, che costituiscono una sindrome. Questo tipo di sorveglianza è meno specifica ma
allo stesso tempo è molto più sensibile, perché prende in considerazione anche tutti i casi di diagnosi incerta che altrimenti non
verrebbero segnalati dai medici.
Questi sistemi hanno quindi l'obiettivo di identificare precocemente potenziali minacce per la salute pubblica, in modo da mettere
in atto una risposta rapida per ridurre morbilità e mortalità, e possono utilmente integrare le informazioni che derivano dalle
sorveglianze dei casi di malattie già in vigore nella maggioranza delle nazioni.”
Disponibile al link: http://www.epicentro.iss.it/focus/sorveglianza/sorveglianza.asp
30 Henrich N, Holmes B | What the Public Was Saying about the H1N1 Vaccine: Perceptions and Issues Discussed in On-Line
Comments during the 2009 H1N1 Pandemic | 2011 | PLoS ONE 6(4): e18479. doi:10.1371/journal.pone.0018479
31 Chew C, Eysenbach G | Vedi nota 7
Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine                                    pag       18



I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter:
una proposta di indagine
Per capire come potrebbero essere usati questi metodi di monitoraggio, e per abbozzare una foto-
grafia di quello che potrebbe essere il contesto di indagine nella realtà italiana, ho raccolto e aggre-
gato i brevi messaggi di testo (tweet) pubblicati via Twitter dagli utenti italiani, nell’arco dei 10 giorni
che vanno dal 13 al 22 ottobre 2011.

Il problema che mi si è posto subito è stata la scelta del criterio con cui aggregare i tweet.
Secondo Katrin Weller e Cornelius Puschmann32 ci sono due criteri fondamentali per raggrupparli:
1) in base agli utenti e 2) in base alle parole chiave.
Il limite dell’aggregazione basata sui tipi di utente è che uno stesso account 33 può essere condiviso
da un gruppo di persone (come nel caso dei gruppi di ricerca, delle redazioni, delle aziende, etc.).
Viceversa account che riguardano gruppi di persone, enti o istituzioni possono essere gestiti da una
persona sola. Capire l’attitudine di questi tipi di utente verso un determinato argomento può quindi
risultare difficile.
L’estrazione in base alle parole chiave (o hashtag) - codificate in categorie dagli stessi utenti grazie
al simbolo # che precede la parola - è il criterio che meglio permette l’aggregazione di dati testuali
relativi a uno specifico argomento. Anche questo criterio incontra un problema: molti tweet relativi
all’argomento in esame possono andare persi se gli utenti non inseriscono “#parolachiave”, se
sbagliano (“#paroolachiave) o cambiano (“#parola_chiave) l’ortografia della parola chiave, se non
identificano la parola chiave pertinente (parolachiave #altroriferimento).

Indagine Twitter: metodo e limiti
Usare nel modo corretto il sistema degli hashtag non è semplice e mette ancora in difficoltà anche
gli utenti più esperti. Perciò per questa piccola indagine ho impostato il criterio di estrazione auto-
matica34 di dati testuali pubblici, in questo caso tweet in lingua italiana, ricercando messaggi che
contenevano le parole chiave (senza specificare #parolachiave): “vaccini, vaccino, vaccinazione,
vaccinazioni, prevenzione.” La ricerca ha fornito in totale 1255 tweet, di cui meno della metà validi ai
fini dell’indagine. Quindi ho analizzato 505 tweet, di cui 47 erano retweet35.
Per permettere un approccio che tenesse il più possibile conto della doppia natura di Twitter (social
network e microblogging) e che desse anche solo un minimo esempio delle dinamiche comunicative
che avvengono tramite questo strumento in Italia, ho poi basato l’analisi dei dati estratti su 4 princi-
pali criteri:




32 Weller K, Puschmann C | Twitter for Scientific Communication: How Can Citations/References be Identified and Measured? |
2011 | WebSci’11, June 14-17, 2011, Koblenz, Germany
33 Riporto la definizione di Treccani.it: “Nel linguaggio di Internet, la registrazione presso un provider di un utente che voglia
accedere a un determinato servizio. Per estens., l’insieme delle informazioni (nome, password, ecc.), depositate presso il
provider medesimo, che identificano l’utente.” Disponibile al link: http://www.treccani.it/vocabolario/account/
34 Non avendo a disposizione software specifici per questo tipo di indagini, ho utilizzato l’applicazione “Power Pivot - Analytics fo
Twitter” disponibile gratuitamente a chi possiede Microsoft Excel 2010.
35 Riporto la definizione di twitteritalia.blogspot.com: “Un retweet è un post su Twitter che ne riprende semplicemente e
direttamente un altro, aggiungendo la sigla RT e un reply all'utente citato.” Disponibile al link: http://twitteritalia.blogspot.
com/2009/02/cosa-vuol-dire-retweet.html
Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine     pag     19

#                cos’è contenuto nel tweet (l’argomento specifico in relazione al generico “vaccini”)
@                chi ha pubblicato il tweet (le categorie di utenti che parlano dei vaccini)
☺                com’è espresso il contenuto del tweet (qual è il sentiment verso l’argomento vaccini)
http://it        che tipo di link è contenuto nel tweet (a quale fonte rimanda il tweet sui vaccini)

Ho anche raccolto informazioni sul numero di follower degli utenti autori dei tweet, in modo da avere
un’idea (anche se l’approccio è molto semplificato) della capillarità e della rapidità con cui il mes-
saggio pubblicato - comprensivo di link e sentiment - si può propagare e quanti altri potenziali utenti
potrebbe influenzare.
Riconosco che non tutti i tweet rilevanti sull’argomento pubblicati nell’arco di tempo studiato (dal
13 al 22 ottobre 2011) possono essere stati raccolti. Questo perché non tutti i tweet hanno potuto
includere le parole chiave scelte da me, ma averne usate altre più generiche (ad esempio salute,
medicina, etc.) oppure molto più specifiche (ad esempio nomi commerciali dei vaccini). Nel tempo
previsto per svolgere questa piccola indagine e con le risorse a mia disposizione, non era possibile
andare oltre l’analisi delle parole chiave più dirette relative all’argomento.
Va al di là dello scopo di questa ricerca il recupero del profilo completo di ogni utente per determi-
nare le caratteristiche demografiche del campione. Ho analizzato soltanto tweet in lingua italiana
e che si riferivano all’Italia. Ho escluso, ad esempio le campagne di vaccinazione svizzere, ma ho
incluso gli italiani che, presumibilmente dalle poche informazioni del profilo, risiedono all’estero e
hanno twettato notizie relative all’Italia. Una localizzazione geografica approfondita sarebbe stata
ininfluente per un’indagine di questo tipo.
Inoltre, fattori contingenti (campagne di vaccinazione stagionali, notizie relative a nuove scoperte sui
vaccini, etc.) possono aver influenzato i risultati dell’analisi.
I messaggi testuali possono essere interpretati in modo diverso da persone diverse, e per questo
l’analisi del sentiment può non essere accurata al 100%. Inoltre l’aver a disposizione per ogni tweet
soltanto 140 caratteri fa sì che le persone operino scelte sintattiche, semantiche e lessicali che ren-
dono più difficile l’analisi del messaggio.
Infine, ho combinato una preliminare analisi automatica all’approccio manuale. Usando strumenti
per l’analisi semantica più avanzati sarà in futuro senz’altro possibile classificare i tweet in modo più
preciso.
Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine               pag   20



Gli italiani e i vaccini: gli argomenti più ricorrenti nei tweet (#)
L’analisi ha evidenziato che nei 10 giorni tra il 13 e il 22 ottobre 2011, l’attenzione degli utenti Twitter
italiani sull’argomento “vaccini/vaccino” era indirizzata principalmente verso questi argomenti:




                                                                      INFLUENZA




                                          MALARIA
                                                                                   VACCINAZIONI




                                                                   VACCINO
                                                                                                  BAMBINI


                                                                    VACCINI




           SALUTE




                                                         CANCRO




Le bolle riportano la parola dominante a rappresentanza di raggruppamenti di parole identificativi
degli argomenti in cui ho suddiviso i tweet, ovviamente in tutte le varianti ortografiche per ciascuna
(ad esempio: Influenza, INFLUENZA, anti influenza, anti-influenza, Anti influenza, etc.).
Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine                          pag      21

Riporto di seguito un paio di tweet esemplificativi per ciascun argomento:


frequenza      40%             16%              15%              13%            6%              3%                2%
               VACCINI         MALARIA          INFLUEN-         VACCI-         BAM-            CANCRO            SALUTE
               (vaccino)       (antimalar-      ZA (antin-       NAZIONE        BINI (bimbi,    (tumore,          (sanità,
                               ia, antima-      fluenzale,       (vaccina-      neonati,        HPV, papil-       medicina)
                               larico)          antinflu-        zioni)         neonatale,      lomavirus)
argomento
                                                enza)                           pediatra,
                                                                                pediatria,
                                                                                pediatrico,
                                                                                pediatriche)
               la mia più      I test del       @Sradica-        Vaccinazi-     Risponde        3mila nuovi       Salute. Il
               grande          #vaccino         tAnonima         one antin-     il pediatra     casi tumore       vaccino
               paura sono      contro la        Ricordo          fluenzale      "Il vaccino     cervice ute-      contro la
               i vaccini,      #malaria         che io           al via, un     è efficace"     rina in italia    malaria
               pen-            promet-          mi faccio        milione        http://t.co/    . Il vaccino      funziona.
               sate che        tono bene        iniettare        di dosi:       lbisAoIJ        combatte          http://t.co/
               all'ultimo      http://t.co/     tutti gli anni   http://t.co/   #genova         l'hpv             gCnt5aH1
               stavo per       yB196krl         il vaccino       lpQ3aFRg       #news
               svenire ♥                        antinfluen-
                                                zale che
                                                da 3 giorni
                                                di dolori e
                                                febbre,x 10
esempio                                         tiket
tweet
               Al via la       Malaria:         #Influenza       Miti sulle     Malaria,        RT @               SANITA':
               campagna        un vaccino       in vista: al     Vaccinazio-    un vaccino Dica33Else-             SITI,
               antinfluen-     dimezza il       via i #vac-      ni di massa    potrebbe        vier: Vac-         APPRO-
               zale Vac-       rischio di       cini, gratis     http://t.co/   salvare dal cini, tumori           VATO
               cino per le     ammalarsi        per le fasce     W9EVYf         contagio        e trapianti:       PIANO
               categiorie      (Wired.it)       a rischio                       milioni di      così il sistema NAZI-
               a rischio       http://t.co/     http://t.co/                    bambini         immunitario ci ONALE
               http://t.       GZbNGrqh         dvVql1su                        http://t.co/    curerà: Dalla VACCINI
               coW-                                                                        L’argomento più tweettato
                                                                                S6IUwDN4 conoscenza                http://t.co/
               3PVGVE                                                                     dalle istituzioni è #influenza
                                                                                                del genoma,        rU9C1rkM
               #genova                                                                          all'evoluzione
               #news                                                                            ... http://t.co/
                                                                                                ODGrbD9L


Altri argomenti sono “comparsi” nei tweet, ma con frequenza inferiore all’1%: H1N1 (suina, influen-
                                                                      L’argomento più tweettato dagli
zasuina); 1bacio1vaccino; prevenzione; tetano (antitetano); farmacia (farmaceutici); è #malaria
                                                                          utenti comuni
polio (antipolio, endpolio); rotavirus; autismo; HIV; mamma (mamme).




                                                                                        All’uscita della notizia del vaccino
                 L’argomento più tweettato
                                                                                         antimalarico sono spariti i tweet
                dalle istituzioni è #influenza
                                                                                                    sull’ #H1N1




               L’argomento più tweettato dagli                                                La parola #prevenzione è
                   utenti comuni è #malaria                                                associata all’argomento vaccini
                                                                                                solo nell’1% dei tweet




               All’uscita della notizia del vaccino
                antimalarico sono spariti i tweet
                           sull’ #H1N1
Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine                                   pag       22

Il metodo di aggregazione per parole chiave (identificative degli argomenti) ha il vantaggio di per-
mettere un’analisi qualitativa, oltre che quantitativa36. Così è possibile fare ipotesi sulle ragioni di
cambiamenti improvvisi della popolarità di un argomento, e capire cosa interessa di più l’opinione
pubblica.
Nel caso della mia indagine, l’uscita il 18 ottobre della notizia sugli sviluppi del vaccino antimalari-
co37 ha causato un incremento dei tweet legati a questo argomento. La notizia ha influenzato parti-
colarmente le pubblicazioni della categoria che ho definito “utenti comuni” (vedi prossimo paragrafo)
e ha prevaricato l’argomento “influenza”, nonostante i numerosi lanci della stampa sull’inizio delle
campagne di vaccinazione stagionale.
L’arrivo di una notizia di rilievo può non solo influire sulla popolarità degli argomenti. Più avanti
cercherò di evidenziare come si può ragionevolmente supporre che possa influire anche sul senti-
ment degli utenti nei confronti dell’argomento, specie se la notizia arriva da fonti ritenute affidabili.

Chi tweetta sui vaccini: 4 categorie di utenti italiani (@)
Anche se il raggruppamento dei tweet per categorie di utenti ha diversi limiti dal punto di vista
dell’analisi del contenuto (microblogging), ho ritenuto opportuno utilizzarla per cercare di ipotizzare
le dinamiche comunicative che si instaurano su Twitter – inteso come social network – e che sono
alla base degli scambi di informazione attraverso i tweet.
Ho suddiviso gli utenti, autori dei tweet estratti automaticamente in base al criterio delle parole
chiave, in quattro categorie e riporto alcune informazioni interessanti sulle loro pubblicazioni:

                                                                          istituzioni, medici,     aziende private, enti e
              utenti comuni            stampa, editori, media
                                                                                 farmacie         fondazioni, associazioni

       account personali e             tutti gli account ufficiali        tutti gli account che
                                                                                                ad esempio l’account promotore
       comunque non                    di testate registrate –            potevano rilasciare
                                                                                                della campagna 1bacio1vaccino,
       appartenenti alle altre         giornali, radio, televi-           informazioni “uffi-
                                                                                                organizzata da Dash e UNICEF
       categorie                       sioni – e case editrici            ciali” sull’argomento




                                                                                                            l’unica categoria a pubbli-
                                                                                                            care retweet è quella degli
 FREQUENZA DEI TWEET PER CATEGORIE DI UTENTI                                                                       utenti comuni
                                                   13-22/10/2011, n=505


                                                                         In%
                                                                                                          la categoria più attiva è quella
                                                                                                          degli utenti comuni con 4 volte i
                                                                                                           tweet della categoria stampa




                0                              50                               100                         degli 11 utenti della categoria
                                                                                                            medici/istituzioni solo 3 sono
                    da utenti comuni   da stampa        da istituzioni         da aziende
                                                                                                             account ufficiali di istituzioni
                                                                                                                      pubbliche




36 Chew C, Eysenbach G | Vedi nota 7
37 Da daily.wired.it: “Malaria: un vaccino dimezza il rischio di ammalarsi.” Disponibile al link: http://daily.wired.it/news/
scienza/2011/10/18/vaccino-antimalaria-diminuisce-rischio-15057.html
Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine                             pag     23

 Caratteristiche degli utenti piu' attivi
                     @infoitsalute       @votaos-           @salutedom- @1bacio_1vaccino @dydme-                     @vegani-
                                         pedale             ani                          dicinaint                   talia

 utente




 numero di           45                  15                 7                7                      6                6
 tweet
 numero di           83                  17                 2695             403                    30               75
 follower
                     utenti comuni       utenti comuni      utenti comuni    aziende/enti           utenti           utenti
 categoria
                                                                                                    comuni           comuni
                     aggregatore         Sito di social weblog di an-        P&G con il suo         non pre-         Vegani e
                     di notizie          rating dove      tonio caperna      marchio Dash di        sente            vegetariani
                                         è possibile      giornalista        nuovo insieme                           d'italia,
                                         votare o                            a UNICEF per                            animalisti
                                         lasciare un                         combattere il                           e difensori
 profilo
                                         commento                            tetano neonatale:                       dei diritti
                                         sugli ospedali                      fino al 31-12, con                      animali!
                                         italiani pub-                       un semplice click,
                                         blici o privati.                    dona un vaccino
                                                                             #1bacio1vaccino.
                     Malaria:            News - Ma-         Ogni regione     Parte adesso la        L’abuso          H1N1: in
                     un vaccino          laria: Un          dovrebbe         gara di solidarietà!   di vaccini       Germania
                     dimezza il          nuovo vac-         ritagliare       Volete essere fra i    e farmaci        arrivano
                     rischio di          cino dimezza       una quota di     primi a donare un      anti-influen-    a sette i
 esempio di          ammalarsi           rischio per i      risorse per la   #vaccino con un        zali potrebbe    morti post
 tweet               (Wired.it)          neonati - 2du-     vaccinazione.    click? Fatelo ora:     provocare        vaccino -
                     http://t.co/        erighe http://t.   E' pericoloso    http://t.co/Ruwcp-     una disastro     [21-11-09]
                     GZbNGrqh            co/PZsh6YZV        tagliare sulla   sPy #Dash              umanitario       http://t.co/
                                                            prevenzione                             http://t.co/     EdrhuPs2
                                                                                                    akh9nRpf




Il numero di follower degli utenti più attivi può dare un’idea della capillarità e della rapidità con cui il
messaggio pubblicato può essere propagato. Su questo punto andrebbe svolta un’indagine più ap-
profondita che non ho potuto includere in questo breve approccio analitico.
Dal punto di vista dei contenuti, tra gli utenti comuni non è raro trovare vere e proprie
“conversazioni” che, proprio per la natura del servizio in cui si svolgono, sono rese pubbliche.
Questo fa sì che gli utenti si scambino opinioni ed esperienze personali tra di loro ma visibili anche
a tutta la loro rete di follower.
E’ dimostrato che chi effettua ricerche sul web su argomenti che riguardano la salute sembra avere
preferenze per le informazioni personali38. Per questo cercare di capire qual è l’attitudine (sentiment)
degli utenti verso un argomento, può servire a fare ipotesi sulla possibilità che la rete influisca sulle
opinioni e, di conseguenza, sulle decisioni degli utenti e quali pubblicazioni influiscono di più.




38 Zillien N, Aulittzky D, Billen A, Fröhlich G | Vedi nota 9
Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine                             pag       24



L’analisi del sentiment per capire cosa pensano gli utenti e se la rete influisce sulle
loro opinioni (☺)
Twitter fornisce accesso a dati testuali pubblici che permettono a strumenti efficienti e poco costosi
di ricavare il sentiment degli utenti verso un argomento.
Uno studio di questo tipo, compiuto di recente da Marcel Salathé del Department of Biology della
Penn State University,39 ha evidenziato come si può ipotizzare che un sentiment condiviso riguardo
ai vaccini possa influenzare la decisione di vaccinarsi o no. Su Twitter si trovano sia opinioni nega-
tive sia positive, l’osservazione rilevante è che le informazioni circolano più spesso tra utenti che
condividono lo stesso sentiment.
Nei social network si creano spontaneamente delle comunità, dei gruppi di utenti, che condividono
gli stessi interessi e opinioni e in cui domina un’attitudine positiva piuttosto che negativa riguardo un
argomento.
Eccone un esempio che proviene dalla mia indagine:

 data            tweet                                         tipo           provenienza            utente
 16-10-11        E già..meglio i vaccini ai farmaci "low       originale                             @omeopatia
                 cost" i "veleni"antitumorali hanno già
                 reso abbastanza, sia in termini di...
                 http://t.co/ttAAvsaJ

 16-10-11        RT @omeopatia: E già..meg-                    retweet        @omeopatia             @dydmedicinaint
                 lio i vaccini ai farmaci "low cost" i
                 "veleni"antitumorali hanno già reso
                 abbastanza, sia in termini di... http://t.co/
                 ttAAvsaJ
 16-10-11        L’abuso di vaccini e farmaci anti-influ-      originale                             @dydmedicinaint
                 enzali potrebbe provocare una disastro
                 umanitario http://t.co/akh9nRpf
 16-10-11        Miti sulle Vaccinazioni di massa http://t.    originale                             @omeopatia
                 co/Z1vkeYTh
 17-10-11        Miti sulle Vaccinazioni di massa http://t.    originale                             @dydmedicinaint
                 co/6gW9EVYf




Nel caso dei vaccini, questa tendenza crea il rischio che si creino raggruppamenti di utenti contrari,
in grado di influenzare la scelta di vaccinarsi oppure no di interi gruppi di popolazione. Le comunità
in cui il tasso di vaccinazione è basso risultano meno protette - anche se il tasso di vaccinazione
complessivo della popolazione è alto - per cui aumenta il rischio di scoppi di epidemie.
Per questo monitorare sistematicamente il sentiment degli utenti può servire a identificare le aree in
cui bisogna intervenire con una comunicazione più efficace, e a valutare l’efficacia degli interventi.
I tweet, che gli utenti rendono pubblici consapevolmente e in tempo reale, possono anche essere
considerati dati più “sinceri”, perché l’utente non sta rispondendo a un’indagine, ma sta comunican-
do di sua spontanea volontà.
L’analisi del sentiment si propone di capire l’attitudine di chi pubblica in merito all’argomento di
cui sta pubblicando40. L’attitudine può riguardare giudizi, valutazioni, descrizione di emozioni o la
volontà di trasmettere emozioni. Per questo un tweet può essere classificato in tre modi: positivo,
negativo e neutro.


39 Salathé M, Khandelwal S | Vedi nota 14
40 Go A, Bhayani R, Huang L | Twitter Sentiment Classification using Distant Supervision | 2009 | Disponibile al link: http://www.
stanford.edu/~alecmgo/papers/TwitterDistantSupervision09.pdf
Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine                                 pag       25

La brevità dei tweet e la semplicità del lessico usato di solito permettono di usare metodi automatiz-
zati di analisi del sentiment. Ma nonostante i progressi della ricerca linguistica per l’analisi sintat-
tica e lessicale automatizzata, i dati ricavati devono essere ancora supervisionati e confrontati con
metodi manuali.
L’analisi del sentiment può essere utile sia per cercare opinioni in merito ad argomenti/prodotti/ser-
vizi prima di avvalersene, sia per capire quali sono le opinioni che circolano tra gli utenti in merito a
determinati argomenti/prodotti/servizi prima di introdurli o, dopo averli introdotti, per intervenire per
migliorarli.

Riguardo la mia indagine, ho classificato ogni tweet in una delle tre categorie di sentiment, ponen-
domi per ogni messaggio la stessa domanda: “che tipo di attitudine ha l’autore del tweet verso i
vaccini?”
Riporto un paio di esempi per categoria di sentiment:

                Positivo                                   Negativo                                          Neutro
                      News - Malaria,                              Influenza suina:                                PARTE LA
                      metà dei con-                                il vaccino, gli                                 CAMPAGNA DI
                      tagi tra i bimbi                             effetti collaterali                             VACCINAZIONE
                      con nuovo vac-                               e le prime morti                                ANTINFLUENZA-
                      cino - Il Salva-      l’utente pensa         sospette - [14-                                 LE 2011 http://t.
                                            che i vaccini non                             l’utente si limita
l'utente pensa che gente http://t.                                 11-09] http://t.co/                             co/51Go5QQE
                                            siano utili per la                            a trasmettere
i vaccini siano utili co/6iUWwOp4                                  L2vDn7e2
                                            prevenzione e la                              un’informazione
a prevenire           Risponde il                                  ORA PARLO IO                                    Arriva l'influenza.
                                            tutela della salute,                          senza lasciare
infezioni e malat- pediatra "Il vac-                               (secondo appun-                                 È tempo di vac-
                                            anzi sono dannosi                             trasparire alcuna
tie e a salvare       cino è efficace"                             tamento) - Vit-                                 cinazioni http://t.
                                            e provocano do-                               opinione riguardo
vite, anche la loro. http://t.co/lbisAoIJ                          time dei vaccini                                co/fFEZAMam
                                            lore oppure hanno                             l’utilità dei vaccini.
                      #genova #news         effetti collaterali.   - Quanto dovrà
                                                                   durare ancora
                                                                   questo geno-
                                                                   cidio?: http://t.co/
                                                                   uU2HTMZ3




Come ho già notato analizzando gli argomenti più frequenti, anche l’analisi del sentiment può es-
sere influenzata da un accadimento inaspettato o dall’arrivo di una notizia di rilievo. In questo caso
la notizia è sempre la stessa: i progressi del vaccino antimalarico.
All’uscita della notizia, praticamente tutte le categorie di utenti hanno condiviso l’informazione,
includendo il rimando all’articolo cui facevano riferimento. Questo ha comportato un incremento dei
tweet con sentiment positivo nel giorno dell’uscita della notizia e nei successivi 2/3 giorni, ma non
solo. In seguito all’incremento di positività portato dal vaccino antimalarico, i messaggi
“anti-vaccinazione” (con sentiment negativo) sono drasticamente diminuiti.
Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine                               pag          26



         QUAL E’ IL SENTIMENT DEGLI ITALIANI VERSO I VACCINI?
                                                             Indagine Twitter, 13-22/10, n=505
                                                                                                                            In%




        AZIENDE                                          +                                              -                  =

     ISTITUZIONI                +                                                     =


         STAMPA              +                  -                                           =


UTENTI COMUNI                        +                                        -                              =


                   0       10          20           30        40         50         60          70          80        90           100




                         I tweet degli utenti comuni
                        hanno soprattutto sentiment
                                   positivo
                                                                                      I tweet degli utenti italiani si
                                                                                       limitano spesso a riportare
                                                                                   informazioni da fonti web senza
                                                                                     esprimere opinioni personali

                         Nessun tweet della categoria
                       istituzioni ha sentiment negativo




Questi pochi dati possono far ragionevolmente presumere che non è tanto il sentiment circolante in
un dato momento su un dato argomento ad influenzare le opinioni degli utenti, ma più che altro che
siano le fonti da cui arrivano le informazioni a influenzare il sentiment generale stesso.

Twitter non come fonte ma come veicolo di fonti
Twitter è un servizio che si basa sulla pubblicazione di messaggi brevissimi che contengono spesso
collegamenti ipertestuali ad altre pagine web. “In un certo senso i tweet sono veri nodi ipertestuali
di una rete di messaggi relativi a un argomento. Privilegiano l’immediatezza della comunicazione
fornendo il motivo essenziale dell’informazione, trascinando il lettore in un dialogo costellato di citazioni” 41.
Queste citazioni possono essere sia esterne (i link contenuti nei tweet che rimandano ad altre
pagine web), sia interne (attraverso i retweet, che rimandano a quanto pubblicato da un altro utente,
ma sempre nell’ambito di Twitter).
Inoltre, il microblogging consente di monitorare nel tempo l’interesse e l’attitudine verso determinati
argomenti.




41 Ciappelloni R | Twitter o la brevità nell’informazione scientifica: un modello letterario quantizzato | 2010 | Webzine Sanità
Pubblica Veterinaria: Numero 58, Febbraio 2010 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine                           pag         27

L’analisi svolta da Eysenbach e Chew nel 200942 ha evidenziato che i tweet più condivisi erano
quelli che contenevano collegamenti a fonti di informazione (52,6%) – o disinformazione (4,5%) – e
che il 61,8% dei tweet conteneva link.
I siti di testate erano la fonte principale (23,2%), mentre le agenzie governative e di salute avevano
collegamenti solo nell’1,5% dei casi. In ogni caso, il 90,2% dei messaggi includeva link quando la
citazione della fonte era opportuna. Inoltre, sia la diffusione virale delle informazioni che le cam-
pagne via Twitter hanno influito sul volume dei tweet.
Questo dato lascia ragionevolmente presumere che gli utenti sono meno propensi a condividere
(retwettare) il semplice aggiornamento di status di un altro utente e che ci sia un potenziale scarso
interesse, o una scarsa percezione di beneficio, nel propagare informazioni personali di “seconda
mano”.
Inoltre, nonostante le istituzioni sanitarie fossero spesso menzionate come conseguenza di citazioni
(ad esempio di titoli di notizie), i link diretti ai loro siti erano scarsamente frequenti, al principio. Solo
in un secondo momento c’è stata una crescita di collegamenti a siti di organismi istituzionali. Questa
crescita potrebbe lasciare supporre che gli utenti avessero iniziato a riconoscere l’utilità di rivolgersi
alle fonti ufficiali.
Questo può fare ragionevolmente presumere che i tweet possono essere usati non solo per l’analisi
in tempo reale dei contenuti, ma anche per ricerche su come le conoscenze si trasmettono tra gli
utenti.
Usare Twitter per effettuare studi infodemiologici sulla salute pubblica, oltre che a monitorare gli
sviluppi di eventuali epidemie, potrebbe permettere alle autorità di rispondere direttamente e in
tempo reale alle richieste di informazione da parte degli utenti. La risposta potrebbe non tanto es-
sere pubblicata sul social network, ma Twitter potrebbe servire da tramite per far sapere all’utente
che sul sito dell’autorità può trovare la risposta alla sua domanda, accedendo direttamente dal link
contenuto nel messaggio.

Data la crescente prevalenza nell’uso dei social media, le nuove generazioni si aspettano proba-
bilmente un certo livello di “abilità tecnologica“ da parte delle autorità sanitarie. Questo potrebbe
essere uno dei motivi per cui sembra che gli utenti si fidino delle informazioni che trovano sul web.
Un report del Pew Research Center’s Internet & American Life Project riporta che tre quarti degli
utenti che cercano informazioni online non indaga in modo approfondito sulle fonti delle informazioni
che trova.43
Per cercare di ipotizzare se anche gli utenti italiani la pensano così, ho svolto un semplice sondag-
gio via web, per capire quali sono i comportamenti degli utenti che cercano informazioni (in partico-
lare di medicina/salute) e se ritengono Twitter un utile veicolo di informazione.




42 Chew C, Eysenbach G | Vedi nota 7
43 Cain J, Romanelli F, Fox B | Pharmacy, social media, and health: Opportunity for impact | 2010 | Journal of the American
Pharmacists Association, 50:6, Nov/Dec 2010
Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine                                                            pag   28



                            Sondaggio web: metodo e limiti d’indagine
                            Ho effettuato l’indagine attraverso la somministrazione di un questionario via web (http://goo.gl/Kj9IR)
                            a quattro popolazioni, individuate tra
                            •	 early adopter (persone che hanno appena iniziato a usare Twitter)
                            •	 adopter (persone che fanno uso di Twitter)
                            •	 potential adopter (persone che potrebbero fare uso di Twitter)
                            •	 resistant (persone che non fanno uso di Twitter)
                            Ho formulato il questionario muovendo da obiettivi specifici e individuando per ciascuno gli argo-
                            menti che hanno portato allo sviluppo del questionario stesso:
                            •	 frequenza di condivisione dei link
                            •	 motivi di condivisione dei link
                            •	 affidabilità percepita dei link condivisi
                            Ho raccolto i dati nel periodo dal 5 al 12 novembre 2011, utilizzando uno strumento web gratuito
                            (Google). Questo rappresenta un limite per l’indagine perché lo strumento non impedisce la duplica-
                            zione, cioè non è stato possibile verificare se la stessa unità statistica compilasse il questionario più
                            di una volta.
                            L’impossibilità di utilizzare caselle di controllo adeguate, ha reso possibile l’inserimento di unità
                            statistiche incomplete o contrastanti, che pertanto non ho incluso nell’elaborazione dei dati.
                            Il campione esaminato non è da ritenersi statisticamente significativo, poiché non è casuale e tutte
                            le risposte considerate sono state ottenute su base volontaria. Ho pertanto presunto la significativa
                            dei dati.

                            Riassumo con infografiche i risultati del sondaggio web, 5-12/11/2011, n=206

                                        I PARTECIPANTI                                                                                                             I PARTECIPANTI CHE US

                                                                                                         In%                                  In%                      Pensano che i tweet conte

                                         Sesso                     M                                 F

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                                                        15-20      21-30    31-40            41-50   51-60       + 61



                             Usano Twitter                         NO                                SI
                                                                                                                                                                       Pensano che i link portino
                                                   0                                50                           100



       I PARTECIPANTI                                                                                                     I PARTECIPANTI CHE USANO TWITTER
                                                                                                                                                                      0                                   50

                                       I PARTECIPANTI CHE USANO TWITTER CONDIVIDONO LINKtweet contengano info utili:
                                                      In%               In%     Pensano che i PERCHÉ      mai                                                                             qualche volta

       Sesso                   M                                   F                                                      %
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                    15-20      21-30       31-40           41-50    51-60   + 61
                                                                                                                                                      %
                                                                                                                  Il titolo
Usano Twitter                  NO                                  SI
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                                                                                                                accattivante          L’articolo                                           1 utilizzato
                                                                                                                                          è
                                                                                                                               Pensano che i link   portino su siti inaffidabili:          link che rima
                0                                  50                       100
                                                                                                                                     interessante                                                 salute



                                                                                                                               0                              50                      100

    I PARTECIPANTI CHE USANO TWITTER CONDIVIDONO LINK PERCHÉ
                                                        PERCHÉ                                                                     mai        qualche volta     %     spesso         sempre
                                                                                                               CONDIVIDONO                                                             La maggior p
                                                                                                                   LINK
                                                                                                                                                Il sito
                                                                                                                                                   è
                                                                                                                                                               3                         preferisce c
                                                                                         %                                                    affidabile
Comunicare i vaccini nell'era di twitter
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Comunicare i vaccini nell'era di twitter

  • 1. Parte 2 | L’importanza dei contenuti generati dagli utenti per la comunicazione medico-scientifica pag 1
  • 2. Comunicare i vaccini nell'era di Twitter Cerca le fonti pubbliche più accattivanti per te e scopri le conversazioni2 Com’è usato il microblogging per parlare di vaccini in Italia e come può influenzare l’opinio- ne degli italiani e, presumibilmente, le loro scelte comportamentali? Quali sono gli argomenti correlati ai vaccini più popolari su Twitter e quali le parole chiave sull’argomento più diffuse tra gli utenti italiani del social network più discusso negli ultimi mesi? Partendo da un’analisi del contenuto di un piccolo campione di messaggi pubblicati dagli utenti italiani, cerco di capire quali sono le argomentazioni più discusse a proposito di vacci- ni e a quali pagine web rimandano. Una prima analisi di questo tipo può aiutare a cercare di ricavare quali fonti (testate gior- nalistiche, blog, siti web di istituzioni, etc.) sono all’origine dell’informazione, così da poter ipotizzare le ragioni del sentiment degli utenti, cioè dell’attitudine di chi scrive in merito all’argomento di cui sta scrivendo. Una semplice analisi di questo tipo permette anche di fare stime indicative sull’utilizzo di Twitter per la ricerca e la condivisione di informazioni. Stime che potrebbero essere utili per cercare di definire delle linee di intervento atte a comunicare più efficacemente l’informazio- ne corretta attraverso questo strumento che, nello stesso brevissimo messaggio, dà acces- so diretto ad approfondimenti sull’argomento twittato grazie ai link. Autore: dott.ssa Laura Barberis |@loreleiberis| Relatore: dott.ssa Cristina Rigutto |@cristinarigutto| Supporto grafico: Nicoletta Faltracco |@nicofaltra| 2 Da: https://twitter.com/about
  • 3. “Nell’era delle notizie 24 ore su 24, la press-conference tradizionale tenuta una volta al giorno da teste parlanti con un sacco di titoli stravaganti va rinnovata e integrata con post su Twitter, video su YouTube e “mi piace’. Il pubblico ha bisogno di partecipare alle conversazioni e ai dibattiti sulle questioni di salute pubblica, non ha bisogno di essere istruito.“ Andre Picard1 1 “In the era of the 24-hour news cycle, the traditional once-a-day press conference featuring talking heads with a bunch of fancy titles has to be revamped and supplemented with Twitter posts, YouTube videos and the like. The public needs to be engaged in conversations and debate about issues of public health, they don’t need to be lectured to.” Picard A Lessons of H1N1: Preach less, reveal more | 2010 | Globe and Mail | Disponibile al link: http://www.webcitation.org/5qYZly99e
  • 4. Comunicare i vaccini nell’era di Twitter Introduzione | Comunicare e monitorare i vaccini via Twitter pag.5 Perché (pre)occuparsi di comunicare e monitorare la medicina via Twitter? pag.7 A cosa serve cercare di capire come gli italiani parlano via Twitter dei vaccini? Parte 1 | Cos’è Twitter e da chi è usato pag.8 Non solo un Social network ma anche un servizio di microblogging pag.9 Chi sono i 200 milioni di utenti che si scambiano informazioni pag.11 Gli italiani e i social media Parte 2 | L’importanza dei contenuti generati dagli utenti per la comunicazione medico-scientifica pag.13 La medicina via Twitter pag.16 Infodemiology e Infoveillance: il microblogging come strumento per il monitoraggio delle vaccinazioni e la prevenzione delle epidemie Parte 3 I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine pag.18 Vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine pag.20 Gli italiani e i vaccini: gli argomenti più ricorrenti nei tweet pag.22 Chi tweetta sui vaccini: 4 categorie di utenti italiani pag.24 L’analisi del sentiment per capire cosa pensano gli utenti e se la rete influisce sulle loro opinioni pag.26 Twitter non come fonte ma come veicolo di fonti Conclusione | Twitter: social network, microblogging e veicolo di fonti pag.33 Bibliografia pag.35 Fonti e approfondimenti pag.40 Articoli correlati
  • 5. Introduzione | Comunicare e monitorare i vaccini via Twitter pag 5 Comunicare e monitorare i vaccini via Twitter Com’è usato il microblogging per parlare di vaccini in Italia e come può influenzare l’opinione degli italiani e, presumibilmente, le loro scelte comportamentali? Quali sono gli argomenti correlati ai vaccini più popolari su Twitter e quali le parole chiave sull’argomento più diffuse tra gli utenti italiani del social network3 più discusso negli ultimi mesi? Partendo da un’analisi del contenuto di un piccolo campione di messaggi pubblicati dagli utenti italiani, cerco di capire quali sono le argomentazioni più discusse a proposito di vaccini e a quali pagine web rimandano. Una prima analisi di questo tipo può aiutare a cercare di ricavare quali fonti (testate giornalistiche, blog, siti web di istituzioni, etc.) sono all’origine dell’informazione, così da poter ipotizzare le ragioni del sentiment degli utenti, cioè dell’attitudine di chi scrive in merito all’argomento di cui sta scrivendo. Perché (pre)occuparsi di comunicare e monitorare la medicina via Twitter? Twitter non è soltanto un social network ma è un servizio di microblogging, che fornisce agli utenti che si registrano una pagina personale aggiornabile tramite messaggi di testo (chiamati tweet) lunghi al massimo 140 caratteri. Il microblogging (o micro-blogging o micro blogging) è una forma di pubblicazione costante di piccoli contenuti in Rete, sotto forma di messaggi di testo (normalmente fino a 140 caratteri), immagini, video, audio MP3 ma anche segnalibri, citazioni, appunti. Questi contenuti vengono pubblicati in un servizio di rete sociale, visibili a tutti o soltanto alle persone della propria comunità.4 Twitter è stato lanciato nel 2006 ed è arrivato ora a contare 200 milioni di utenti, con più di 150 milioni di tweet al giorno. Pur essendo un servizio di microblogging, perché ha un limite di 140 battute per messaggio, si dif- ferenzia da altri servizi simili perché ha contenuti sociali pubblici ed è integrabile con una serie di componenti aggiuntivi che ne fanno un vero servizio di broadcasting.5 Infatti, la maggior parte degli utenti usa Twitter come strumento per trovare informazioni sugli argomenti di interesse dato che, a differenza di altri social network, permette di seguire non solo le persone ma soprattutto le conversazioni. Per questo Twitter è usato come mezzo di comunicazione per il business, ma anche in situazioni di crisi (come nel caso del terremoto in Abruzzo dell’aprile 2009) o nell’ambito di convegni e conferenze. Questo è il vantaggio comunicativo di Twitter: chiunque cerchi informazioni riguardo a un dato argomento ha la possibilità di trovare rapidamente i messaggi che ne parlano e avere accesso, dai collegamenti ipertestuali (link) inseriti nei messaggi, alle fonti delle informazioni. Quotidianamente gli utenti diffondono e cercano milioni di informazioni, così i loro tweet 3 Riporto la definizione di Treccani.it: “Con l’espressione social network si identifica un servizio informatico on line che permette la realizzazione di reti sociali virtuali. Si tratta di siti internet o tecnologie che consentono agli utenti di condividere contenuti testuali, immagini, video e audio e di interagire tra loro. Generalmente i s. n. prevedono una registrazione mediante la creazione di un profilo personale protetto da password e la possibilità di effettuare ricerche nel database della struttura informatica per localizzare altri utenti e organizzarli in gruppi e liste di contatti. Le informazioni condivise variano da servizio a servizio e possono includere dati personali, e professionali. Sui s. n. gli utenti non sono solo fruitori, ma anche creatori di contenuti. La rete sociale diventa un ipertesto interattivo tramite cui diffondere pensieri, idee, link e contenuti multimediali.” Disponibile al link: http://www.treccani.it/ enciclopedia/social-network/ 4 Da Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Microblogging 5 Rigutto C | L’informazione nell’informazione. Twitter come strumento di conoscenza e promozione nel convegno scientifico | In corso di pubblicazione
  • 6. Introduzione | Comunicare e monitorare i vaccini via Twitter pag 6 raggiungono in pochi minuti pubblici vastissimi con un effetto moltiplicatore. Twitter fornisce una connessione globale che può servire a Università e Scuole come aiuto nella didattica, ma anche alle Istituzioni come strumento di diffusione e di monitoraggio delle informazioni. La brevità dei messaggi pubblicati via Twitter obbliga a preferire il contenuto rispetto alla forma, ecco perché i tweet si prestano a diventare degli utili messaggi informativi. Negli Stati Uniti molte Istituzioni usano questo strumento per comunicare informazioni medico- sanitarie, come supporto per la didattica, per raccogliere e condividere informazioni ma anche per promuovere attività o rendere note opportunità di lavoro.6 Scuole di medicina come la Duke University School of Medicine, la Yale School of Medicine o la University of Medicine and Dentistry of New Jersey usano Twitter per favorire l’interazione tra stu- denti, tra studenti e loro tutor e tra studenti e membri di facoltà, promuovendo così la collaborazione a progetti. Cliniche ospedaliere come MayoClinic, Aurora St Luke’s e St. Jude Children’s Research Hospital lo usano per fare sondaggi, creare comunità online di pazienti in cui condividere esperienze, ma anche per promuovere o permettere la partecipazione virtuale a eventi e convegni. Organizzazioni sanitarie - prima su tutte l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ma anche il Center for Disease Control (CDC) - usano Twitter perché, proprio per la sua doppia natura di social network e microblogging, permette loro di fare annunci e lanciare allarmi sanitari in tempi brevissimi e nello stesso tempo di monitorarne gli andamenti. Durante l’epidemia del 2009 di influenza A(H1N1), nonostante le campagne informative anche su social network di OMS e CDC, uno studio7 ha evidenziato che il 22,5% dei tweet analizzati riportava esperienze personali riguardo la malattia o il vaccino. Sui social media8 gli utenti non sono solo fruitori ma anche creatori di contenuti. Questo comporta spesso la pubblicazione di informazioni frutto di esperienze o di opinioni personali ed è dimostrato9 che chi effettua ricerche sul web su argomenti che riguardano la salute sembra avere preferenze per le informazioni personali (ad esempio da genitore a genitore). Ad esempio, la circolazione sul web di informazioni derivanti da attitudini “anti-vaccinazione” influ- enza la paura di effetti collaterali da vaccini. Questo porta a ribaltamenti considerevoli nella percezione del rischio. Perciò i rischi degli effetti collaterali dei vaccini sono percepiti molto più alti rispetto ai rischi ai quali si va incontro non vaccinandosi.10 Più gli utenti leggono informazioni “anti-vaccinazione“ collegate a esperienze personali - e più queste esperienze coinvolgono emotivamente - più aumenta la percezione del rischio da vaccinazione e maggiore è la probabilità che queste informazioni personali influenzino la scelta comportamentale degli utenti.11 6 Hewett J K | Twitter for Medical Education - What is it and Why Should I Care? | 2009 | International Association of Medical Science Educators | Disponibile al link: http://www.slideshare.net/jkhewett/twitter-in-medical-education 7 Chew C, Eysenbach G | Pandemics in the Age of Twitter: Content Analysis of Tweets during the 2009 H1N1 Outbreak | 2010 | PLoS ONE 5(11): e14118. doi: 10.1371/journal.pone.0014118 8 Riporto la definizione di Wikipedia: “Social media è un termine generico che indica tecnologie e pratiche online che le persone adottano per condividere contenuti testuali, immagini, video e audio.” Disponibile al link: http://it.wikipedia.org/wiki/Social_media 9 Zillien N, Aulittzky D, Billen A, Fröhlich G | Eine empirische Untersuchung der gesundheitlichen Internetnutzung von werdenden und jungen Eltern (Information search when you’re expecting. An empirical study of health-related Internet use by young parents and parents-to-be) | 2008 | Projektbericht | Universität Trier, Germany 10 Betsch C, Renkewitz F, Betsch T, Ulshöfer C | The influence of vaccine-critical websites on perceiving vaccination risks | 2010 | J Health Psychol. 15(3):446-55 11 Betsch C, Ulshöfer C, Renkewitz F, Betsch T | The influence of narrative vs. statistical information on perceiving vaccination risks | 2011 | Med Decis Making.Mar 29. Epub ahead of print
  • 7. Introduzione | Comunicare e monitorare i vaccini via Twitter pag 7 A cosa serve cercare di capire come gli italiani parlano via Twitter dei vaccini? Cercare di capire dove gli utenti prendono le informazioni potrebbe aiutare a fare ipotesi sulla natura delle informazioni stesse con cui entrano in contatto. Guardando all’Italia, ho analizzato un campione di 1255 messaggi (di cui 505 risultati validi ai fini della ricerca) pubblicati via Twitter dagli utenti italiani nell’arco di 10 giorni (dal 13 al 22 ottobre 2011). Attraverso la raccolta ho individuato le parole chiave e gli argomenti più tweettati in Italia correlati ai vaccini, ho cercato di analizzare il contenuto dei messaggi e di capirne il sentiment, infine di pre- sumerne la fonte grazie ai collegamenti ipertestuali inclusi nei messaggi. Cercare di capire dove gli utenti prendono le informazioni sui vaccini, potrebbe aiutare a fare ipotesi sull’affidabilità delle informazioni su cui si basano i tweet e sul grado di attenzione/tempo che gli stessi utenti impiegano per ricercarle. L’analisi del sentiment e dei collegamenti ipertestuali può farmi ragionevolmente supporre che il microblogging - in questo caso Twitter - è12 usato dagli utenti comuni sia per comunicare sfiducia, dubbio e paura verso i vaccini (cosa che potrebbe comportare il diffondersi di informazioni che ne scoraggiano l’uso), sia per cercare o condividere informazioni a chiarimento dei numerosi dubbi che le persone continuano ad avere su questo argomento. Potrei ragionevolmente presumere che il problema è che si pubblicano più collegamenti a fonti “popolari” che a fonti “istituzionali”. Problema che può derivare dalla confusione tra fonte scientifica e fonte pseudoscientifica. Potrei anche ragionevolmente presumere che la preferenza verso fonti popolari derivi dal fatto che qualsiasi risultato scientifico non è mai dato per certo (ma solo “ragionevolmente presunto allo stato della conoscenza attuale”) dalle fonti istituzionali, mentre le fonti popolari operano scelte lessicali che danno immediata certezza. Per questo è interessante osservare come le informazioni che derivano da fonti popolari sono veicolate via Twitter, perché sono così “popolari” e da chi sono pubblicate. Una semplice analisi degli utenti che le pubblicano permette anche di fare stime indicative di quanti utenti possono rag- giungere, per definire delle linee di intervento atte a comunicare più efficacemente l’informazione corretta attraverso questo strumento di condivisione di informazioni che, nello stesso brevissimo messaggio, da accesso diretto ad approfondimenti sull’argomento twittato grazie ai collegamenti ipertestuali. 12 In questo caso specifico e, in altri casi in cui l’ho ritenuto opportuno in questa tesi, ho utilizzato al posto del congiuntivo il modo indicativo, perché quest’ultimo garantisce una fruizione più accessibile del concetto espresso e si dimostra coerente con le peculiarità del codice linguistico innovativo adottato dagli utenti italiani sul web.
  • 8. Parte 1 | Cos’è Twitter e da chi è usato pag 8 Cos’è Twitter e da chi è usato Nell’era dell’informazione digitale abbiamo bisogno di inviare messaggi che siano il più compressi possibile – anche dal punto di vista linguistico – ma ricchi di contenuto e che si possano inoltrare immediatamente a tante persone. La comunicazione via web ha cambiato totalmente il nostro modo di concepire “il testo” e ci ha abituati “all’ipertesto”, che permette cioè la navigazione non sequenziale tra varie risorse attraverso collegamenti ipertestuali (o link). Per questo, anche se siamo ormai allenati a inviare informazioni attraverso brevi messaggi, abbia- mo bisogno di inserire collegamenti ad altre risorse (testi, immagini, audio, video, etc.) che invitano ad approfondimenti successivi. Twitter è lo strumento che meglio permette di inviare rapidamente a una rete capillare di utenti bre- vissimi messaggi informativi (non più di 140 caratteri), che possono contenere collegamenti ipertestuali ad altre pagine web. Non solo un social network ma anche un servizio di microblogging Twitter viene lanciato nel 2006 negli Stati Uniti da Jack Dorsey, Evan Williams e Biz Stone. Inizialmente viene usato come servizio di comunicazione interna per i dipendenti del sito internet Odeo.com, ma già a metà dello stesso anno viene aperta la versione al pubblico. La fortuna del servizio arriva nel 2007 dopo la conferenza SXSW di Austin (Texas), dove viene usato per dare informazioni ai partecipanti e dai partecipanti stessi per tenersi in contatto e scambiare opinioni. Secondo i dati della società statunitense Alexa, Twitter è adesso il 10° sito più visitato del mondo, avendo superato i 200 milioni di iscritti. Il nome deriva dal verbo inglese to tweet che significa “cinguettare”. Gli utenti, dopo essersi registrati, hanno a disposizione solo 140 caratteri per ogni loro “cinguettio” (tweet) e possono accedere al servizio sia da computer sia da mobile. La brevità dei messaggi sprona a preferire il contenuto alla forma e invita a cercare di produrre mes- saggi carichi di significato. I tweet diventano così veri e proprio messaggi informativi. I messaggi sono pubblicati istantaneamente sul server e aggregati automaticamente nella pagina di profilo dell’utente. Quando si sceglie di seguire (follow) un utente si diventa suo follower e i mes- saggi pubblicati da chi si segue compaiono in ordine cronologico inverso sulla pagina principale. Gli utenti possono anche decidere di limitare la visibilità dei loro messaggi, oppure possono creare delle liste che permettono di seguire, menzionare e rispondere a interi gruppi con un solo invio. Ad aver fatto la fortuna di Twitter è la flessibilità13. Nei primi due anni di vita sono stati gli stessi utenti a implementare il servizio. Ad esempio sono state attribuite funzioni specifiche a caratteri come @ o #, che permettono rispettivamente di inviare messaggi diretti a un altro utente e di aggregare tutti gli aggiornamenti dedicati a uno stesso argomento. L’attenzione verso il destinatario del messaggio (data dalla possibilità di inserire il simbolo @ prima del nome per specificare a chi è rivolto) permette di creare un messaggio “su misura”, che viene inserito comunque in un ambiente di discussione interattivo e partecipativo. Questo fa sì che anche messaggi diretti, se ben costruiti e carichi di significato, vengano facilmente condivisi e propagati da altri utenti. 13 Da Treccani.it: http://www.treccani.it/enciclopedia/twitter/
  • 9. Parte 1 | Cos’è Twitter e da chi è usato pag 9 La doppia caratteristica del servizio, sia social network sia microblogging, riflette al meglio la natura degli scambi comunicativi attraverso i social media. Twitter fornisce dati che non contengono solo il messaggio trasmesso (microblogging) ma anche a chi viene trasmesso, come viene recepito e come viene propagato (social network). Queste carat- teristiche permettono lo studio di interi processi comunicativi come la diffusione delle informazioni, dei comportamenti e delle opinioni, così come della struttura sociale in cui si svolgono i processi stessi. Il vantaggio più grande è poi che questi dati sono pubblici14. Chi sono i 200 milioni di utenti che si scambiano informazioni Il social network più popolare è senza dubbio Facebook con i suoi 800 milioni di utenti. Tuttavia Twitter ha visto crescere i suoi utenti rapidamente e negli ultimi anni è passato da appena 6 milioni di utenti nel 2009, a 105 milioni nel 2010, per arrivare ai 200 milioni attuali15. Un’infografica16 aiuta a riassumere alcune curiosità riguardo questi 200 milioni di utenti: er rp i tte s tw ew no re n sa a i u rc r pe i in r ce s m pe er mic tatu itt uo o t w n a io s li o no co p r G vor l a u sa tto l pro e nta re i nn n co rna do si i gio Le ner ag te per e Chi usa twitter? % 42,3 twitter user tra i 30 e 49 anni 200 milioni di utenti registrati 47 twitter user ha figli milioni di utenti attivi 100 (log in 1 volta al mese) % 61 dei tweet è in inglese milioni di utenti attivi 50 18 dei tweet è in spagnolo (log in 1 volta al giorno) 14 Salathé M, Khandelwal S | Assessing Vaccination Sentiments with Online Social Media: Implications for Infectious Disease Dynamics and Control | 2011 | PLoS Comput Biol 7(10): e1002199. doi:10.1371/journal.pcbi.1002199 15 Fonte: mashable.com. Disponibile al link: http://mashable.com/2011/09/30/twitter-history-infographic/ 16 Fonte: vedi nota 15
  • 10. Parte 1 | Cos’è Twitter e da chi è usato pag 10 Inoltre, gli utenti che utilizzano Twitter hanno un livello di educazione e di entrate superiore rispetto agli utilizzatori di altri social network17: Profilo degli utenti Base: utilizzatori di twitter (N=136) In% SESSO ETÁ ENTRATA EDUCAZIONE (netta capofamiglia) 49 13 15 43 51 27 19 32 37 24 10 MASCHIO 20 29 - FEMMINA 4 12 - +50 ANNI - ND 40-49 ANNI +3000 € STUDI UNIVERSITARI CONCLUSI 30-39 ANNI DA 2000 A 3000 € MATURITÁ 20-29 ANNI DA LICENZA TECNICA 1000 A 2000 € O DIPLOMA DI SCUOLA SUPERIORE POLITECNICA 14-19 ANNI SOTTO 1000 € SCUOLA SUPERIORE SCUOLA ELEMENTRE O MEDIA NON PERVENUTO 17 Fonte: ecircle.com European Social Media & Email Monitor, il primo studio internazionale su email e social media realizzato in collaborazione con Mediacom Science. Disponibile al link: http://www.ecircle.com/it/prodotti/piattaforma-social/studio-european- social-media-email-monitor.html
  • 11. Parte 1 | Cos’è Twitter e da chi è usato pag 11 Gli italiani e i social media Il 67,8% degli italiani conosce almeno un social network, quota che sale al 91,8% tra i giovani (14- 29 anni). Sono complessivamente 33,5 milioni di italiani, in crescita rispetto ai 32,9 milioni del 2009. Il social network più conosciuto è Facebook anche in Italia (65,3% della popolazione) che è anche il più utilizzato (dal 49% degli italiani che accedono a Internet). Lo segue YouTube con il 54,5% degli italiani che accedono a Internet. Twitter è al quinto posto come popolarità (21,3%).18 Quali social media conoscono gli italiani? In% 65,3 53 41 37,4 21,3 Quali sono le attività degli italiani su twitter % 92 cercare le ultime novità 78 condividere link ad altri siti 76 scambiare opinioni Base: utilizzatori dei social network (N=787) Rispetto agli utilizzatori di altri social network, gli utenti che usano Twitter sono più interessati alle novità e a scambiare opinioni. Inoltre, sono più predisposti a condividere informazioni/contenuti. 18 Fonti: e-circle [vedi nota 17] e 9° Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione “I media personali nell’era digitale”. Disponibile al link: http://www.censis.it/16?relational_resource_99=112567&resource_100=112567&rel ational_resource_414=112567&relational_resource_398=112567&relational_resource_415=112567&relational_ resource_416=112567&relational_resource_417=112567&relational_resource_418=112567&resource_field_ value_101=Duemila&relational_resource_242=112567&relational_resource_387=112567
  • 12. Parte 1 | Cos’è Twitter e da chi è usato pag 12 Gli italiani che usano i social network sono membri di almeno 2 network e tre quarti di loro li visita giornalmente, con una media di 86,8 amici per utente19. A quanti social network sono iscritti gli utenti italiani? Base: utilizzatori dei social network (N=787) In% 58 22 11 6 4 1,8 1 2 3 4 + di 4 % di utenti N° di social network media di iscrizioni ai social network per utente Quanto spesso usano i social network gli utenti italiani? Base: utilizzatori dei social network (N=787) In% 4 Meno frequentemente 18 Molte volte/una volta al mese Molte volte/una volta alla settimana Molte volte/una volta al giorno 76 Quanti amici hanno gli utenti italiani sui social network? Base: utilizzatori dei social network (N=787) In% 8 12 16 21 35 7 86,8 meno 10-30 30-50 50-100 100-500 oltre i DI 10 AMICI AMICI AMICI AMICI 500 AMICI AMICI media di amici 19 Fonte: vedi nota 17
  • 13. Parte 2 | L’importanza dei contenuti generati dagli utenti per la comunicazione medico-scientifica pag 13 L’importanza dei contenuti generati dagli utenti per la comunicazione medico-scientifica I social media si basano sulla pubblicazione via web di contenuti generati dall’utente. Contenuti diversi da quelli cui siamo abituati, prodotti dalla stampa e dai media radio-televisivi e creati da giornalisti o scrittori professionisti. Quindi anche il microblogging è basato su contenuti generati dall’utente. E’ “micro” perché l’utente ha a disposizione un numero limitato di caratteri per il messaggio (meno di quelli a disposizione per un sms). E’ “blogging”20 perché è una specie di diario online dove le persone possono riportare pen- sieri e opinioni e possono permettere a chi legge di interagire con il contenuto. Ma queste caratteristiche che applicazioni possono avere per la comunicazione medico-scientifica? La medicina via Twitter Le nuove applicazioni tecnologiche e le nuove attitudini dei pazienti verso una medicina partecipata (che prevede un ruolo attivo del paziente nelle questioni che riguardano la salute), stanno indiriz- zando verso sistemi più aperti e trasparenti per accedere alle informazioni mediche. I social media hanno il grande vantaggio di facilitare il collegamento tra le persone e la distribuzione del contenuto ad un costo limitato, per questo Twitter è usato da diverse organizzazioni che si oc- cupano dell’educazione e dell’insegnamento della medicina. Scuole universitarie di medicina (@yalemedicine, @dukemedicine21) se ne servono per aiutare gli studenti creando collegamenti virtuali all’interno delle facoltà, promuovendo la collaborazione a pro- getti o condividendo risorse e informazioni. Cliniche ospedaliere (@MayoClinic, @StJude) coordinano vere e proprie comunità online in cui i pazienti possono scambiarsi esperienze e informazioni, ma anche promuovono attività e pubblicano annunci di lavoro. Le organizzazioni sanitarie (@WHONews, CDCFlu) usano Twitter sia per fare annunci, promuovere informazioni e lanciare allarmi, sia per monitorare la popolazione in caso di emergenze sanitarie. Grazie al flusso continuo di tweet, l’utente può cercare informazioni su quanto sta avvenendo in quel momento in quel luogo. Per questo il CDC lo usa, per essere presente dove la popolazione cerca le informazioni così da monitorare e poi raggiungere più utenti possibili. Editori e riviste (@JAMA_current, @bmj_latest) condividono su Twitter immagini e promuovono at- tività ed eventi. Twitter non è usato solo per l’educazione. Progetti come TrialX22, un servizio che aiuta i pazienti a trovare trial clinici e a mettersi in contatto diretto con i ricercatori, hanno iniziato a utilizzarlo. In questo modo, attraverso i tweet, si estendono le possibilità per gli interessati di essere informati sui trial. I pazienti tra i 25 e i 34 anni si fanno influenzare dalle informazioni che trovano sui social media 20 Da oxforddictionaries.com: “La parola “blog” deriva dall’unione dei termini inglesi web ‘World Wide Web’ e log ‘regolare e sistematica registrazione di avvenimenti o osservazioni’. (From web in the sense ‘World Wide Web’ + log in the sense ‘regular record of incidents’).” Disponibile al link: http://oxforddictionaries.com/definition/weblog#DWS-m-en_gb-msdict- 00002%E2%80%93036903 21 Nomi dei rispettivi account [nomi utente] Twitter | Vedi nota 6 22 http://trialx.com/ è un servizio lanciato nel 2008 che, tramite un sito web, aiuta i pazienti a trovare trial clinici e a contattare i ricercatori via e-mail tramite il sito stesso.
  • 14. Parte 2 | L’importanza dei contenuti generati dagli utenti per la comunicazione medico-scientifica pag 14 per decisioni che riguardano la salute23. Per fornire informazioni alle generazioni più giovani è quindi necessario adottare nuove strategie comunicative, che includono i social media. Dal momento che sono usati da un numero sempre crescente di persone, si aprono numerose op- portunità per incentivare le iniziative di comunicazione della medicina attraverso questi strumenti. Per farlo però c’è bisogno di un’azione collettiva da parte dei professionisti della salute, che devono coordinarsi per pianificare strategie di intervento ben mirate. E la prima categoria interessata è quella dei medici. La comunicazione via Twitter offre grandi op- portunità ma anche alcuni problemi per i medici, specie se si parla di una comunicazione diretta con i pazienti. Per capire meglio come possono funzionare dinamiche comunicative di questo tipo, Katherine C. Chretien nel 2010 – Professore Associato di Medicina alla George Washington University School of Medicine and Health Sciences – ha indagato sui profili Twitter di medici considerati influenti (con più di 500 follower - utenti che li seguono).24 Caratteristiche dei medici che utilizzano Twitter: Medici su twitter - Caratteristiche ricavate da 260 profili pubblici % 78,1 INDICANO NOME E COGNOME 203 % 77,7 % 70,4 202 % TITOLO: MD 183 0,8 PUBBLICANO FOTO DEL PROFILO DO 2 % 27,31 NON SPECIFICATO 71 % 92,3 INSERISCONO LINK A SITI WEB 240 % 16,9 LINK A SITO WEB DEL LORO STUDIO O CLINICA 44 % 47,7 LINK AL LORO BLOG 124 : 23 Terry M | Twittering Healthcare: Social Media and Medicine | 2009 | Telemedicine and e-Health | July/August 2009 | 15(6): 507- 510. doi:10.1089/tmj.2009.9955 24 Chretien K C, Azar J, Kind T | Physicians on Twitter | 2011 | JAMA, 2011, Feb 9; 305(6): 566-8
  • 15. Parte 2 | L’importanza dei contenuti generati dagli utenti per la comunicazione medico-scientifica pag 15 Medicina interna % e altre specializzazioni 11,2 % 9,6 29 Chirurgia e altre % 25 Medici di famiglia specializzazioni 15 % 7,3 39 19 Pediatria % 6,2 16 Psichiatria SPECIALIZZAZIONI % 6,2 16 Medicina d’urgenza % 5 13 Ostetricia e ginecologia % % 13,5 26,5 35 Altro 69 Non specificato % 3,5 Canada 9 % % 76,2 5,4 Stati Uniti 198 Europa 14 % 2,3 Asia 6 % 1,2 Australia 3 % 10,4 Non specificato 27 Lo studio mirava ad analizzare se la condivisione di informazioni mediche su Twitter, da parte di utenti che dichiarano di essere medici, può influenzare positivamente la comunicazione sulla salute. In realtà, il rischio di una connessione diretta tra medici e pazienti è quello che venga confuso il con- fine tra cosa è di pertinenza professionale e cosa personale, ad esempio che il paziente si aspetti di poter contattare il professionista in qualsiasi momento. Inoltre, gli interventi comunicativi si dimostrano efficaci solo quando rilasciano informazioni che ten- gono conto delle richieste del paziente. Per fare questo, bisogna innanzitutto studiare la demografia della base degli utenti per raggiungere la popolazione nel modo appropriato. Cosa più importante: gli interventi devono essere fatti usando un linguaggio adatto, che permette all’utente di capire il messaggio nel modo corretto. Infatti, la preoccupazione principale da parte dei professionisti della salute è che diffondere in- formazioni tramite social media porti a inesattezze e a un uso sbagliato delle informazioni da parte dei pazienti. La generale mancanza di familiarità con questi strumenti di comunicazione da parte dei
  • 16. Parte 2 | L’importanza dei contenuti generati dagli utenti per la comunicazione medico-scientifica pag 16 professionisti della salute, e la loro diffidenza riguardo ai problemi di privacy e alla sicurezza delle informazioni, apre legittimi dibattiti sul loro utilizzo per la divulgazione della medicina. Infodemiology e Infoveillance: il microblogging come strumento per il monitoraggio delle vaccinazioni e la prevenzione delle epidemie Il web partecipativo (o web 2.0)25 ha dato il via alla proliferazione di contenuti generati dagli utenti. Gli utenti stessi assumono quindi un ruolo sempre maggiore nella trasmissione delle conoscenze perché generano, filtrano e amplificano le informazioni. Per questo è importante monitorare le reazioni e le percezioni della popolazione durante le situazioni di emergenza ed esaminare l’efficacia delle strategie di trasmissione delle informazioni, per poi intervenire con campagne di comunicazione su misura. Un nuovo metodo di monitoraggio è disponibile proprio grazie all’avvento del web 2.0: l’estrazione, l’aggregazione e l’analisi di dati testuali raccolti online da contenuti generati dagli utenti in tempo reale. L’estrazione di questi dati permette di ricavare un’istantanea dell’opinione pubblica circolante e dei comportamenti che ne derivano. Non solo, permette di ipotizzare perché avvengono dei cambiamenti e che tipo di informazione interessa di più alla popolazione26. L’infodemiology è un nuovo campo di ricerca basato sul principio che esiste una correlazione tra la salute pubblica e i modelli comunicativi. Gunther Eysenbach, medico e infodemiologo del Centre for Global eHealth Innovation (University Health Network, Toronto) e del Department of Health Policy, Management and Evaluation (University of Toronto), la definisce come “la scienza che studia la distribuzione e i determinanti dell’informazione in un medium elettronico - nello specifico Internet - o nella popolazione, con lo scopo finale di informare la salute pubblica e le politiche pubbliche”27. Il metodo prevede la raccolta e l’analisi sia del contenuto (dati testuali) pubblicato, cioè della produzione di informazione, sia del contenuto (dati testuali) cercato, cioè della domanda di in- formazione. Inoltre in alcune situazioni, come nel caso di epidemie, può rivelarsi vantaggioso poter correlare i dati testuali raccolti con i dati dei profili e dei collegamenti che esistono tra gli utenti coin- volti nell’analisi. L’infodemiology fornisce la base di dati utili al monitoraggio delle dinamiche comunicative che av- vengono su servizi come Twitter. Servizi che permettono agli utenti di produrre contenuto a proposi- to di un argomento (microblogging) e di inserirlo in un flusso di contenuti sullo stesso argomento prodotti da altri utenti (social network). L’infoveillance è l’uso dei dati infodemiologici per la sorveglianza sanitaria. Raccogliere e analizzare sistematicamente dati estratti da contenuti pubblicati o da ricerche effettu- ate dagli utenti, può essere utile per la sorveglianza sindromica. Monitorare le ricerche fatte dagli utenti sul web, dà la possibilità di prevedere eventi rilevanti ai fini della salute pubblica in base a quanto riportato direttamente dalla popolazione. Basandosi sull’estrazione e l’analisi di contenuti generati dagli utenti, c’è però il rischio che il reale scoppio di un’epidemia possa essere confuso con la paura dello scoppio di un’epidemia. Perciò i dati infodemiologici vanno confrontati con quelli ricavati dalle indagini tradizionali. 25 Da Wikipedia: “Si tende a indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione tra il sito e l'utente (blog, forum, chat, wiki, flickr, youtube, facebook, myspace, twitter, google+, linkedin, wordpress, foursquare, ecc.).” Disponibile al link: http://it.wikipedia.org/wiki/Web_2.0 26 Chew C, Eysenbach G | Vedi nota 7 27 “Infodemiology can be defined as the science of distribution and determinants of information in an electronic medium, specifically the Internet, or in a population, with the ultimate aim to inform public health and public policy.” Eysenbach G | Infodemiology and Infoveillance: Framework for an Emerging Set of Public Health Informatics Methods to Analyze Search, Communication and Publication Behavior on the Internet | 2009 | J Med Internet Res 2009;11(1):e11
  • 17. Parte 2 | L’importanza dei contenuti generati dagli utenti per la comunicazione medico-scientifica pag 17 E’ ciò che ha fatto Eysenbach in una ricerca che prevedeva la correlazione di dati raccolti con metodi tradizionali sulla stagione influenzale 2004/2005 in Canada (per un periodo di 33 settimane), con i dati provenienti dalle ricerche online sull’argomento influenza.28 Il metodo di raccolta dei dati da lui usato era tutt’altro che semplice o privo di limiti. Ma in generale è emerso che le ricerche online trovavano più esatta corrispondenza e tempestività con le epidemie dei report dei medici sentinella29. Un’altra analisi, svolta da Natalie Henrich e Bev Holmes della School of Population and Public Health, University of British Columbia (Vancouver, Canada), ha cercato di capire, attraverso l’analisi di commenti ad articoli pubblicati online dagli utenti, qual era l’opinione del pubblico riguardo il vac- cino contro l’influenza A(H1N1) e quali fattori influenzavano le loro decisioni a riguardo30. Il risultato è stato che una fascia significativa di popolazione percepiva i rischi degli effetti collaterali di un nuovo vaccino più alti dei rischi dell’influenza. Il vantaggio dell’analisi dei commenti pubblicati online è che la pubblicazione avviene in tempo reale, così i dati riflettono le attitudini della popolazione nell’esatto contesto al quale si riferiscono. I messaggi pubblicati dagli utenti potrebbero servire per “fare una capatina” all’interno dell’opinione pubblica e a valutare in tempo reale cosa pensa la popolazione su un determinato argomento. Un ulteriore studio, svolto sempre da Eysenbach e Chew, ha visto applicato il metodo dell’infoveillance questa volta proprio a Twitter, durante l’epidemia di influenza A(H1N1) nel 200931. Lo studio ha raccolto e analizzato più di 2 milioni di tweet contenenti le parole chiave “swine flu, swineflu and/or H1N1”. I tweet sono stati raccolti e analizzati con metodi automatizzati e i risultati confrontati con metodi manuali: 7/10 interrogazioni automatiche concordavano con quelle manuali, e i risultati dell’analisi concordavano con i dati ufficiali sull’incidenza dell’influenza A(H1N1). Questi studi potrebbero suggerire che, nei casi in cui gli utenti consultano il web o i social media prima del medico, il monitoraggio sistematico di dati testuali provenienti dalle loro ricerche e dalle loro pubblicazioni possa integrare i metodi tradizionali di sorveglianza sanitaria. Inoltre, un’analisi di questo tipo può non servire soltanto a cercare di prevenire epidemie, ma anche a capire quali sono gli argomenti su cui gli utenti hanno più dubbi e paure o su cui circola disin- formazione. Ad esempio, un’indagine sulle conversazioni e sugli scambi informativi tra utenti a proposito delle vaccinazioni su Twitter (che permette l’aggregazione di dati per argomenti chiave) può aiutare a capire che tipo di informazioni richiede la popolazione, da dove arriva la disinformazione e dove av- vengono le interruzioni nella trasmissione delle conoscenze. 28 Eysenbach G | Infodemiology: tracking flu-related searches on the web for syndromic surveillance | 2006 | AMIA Annu Symp Proc 2006:244-248 29 Da Il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute: “Questo sistema di monitoraggio si basa sulle segnalazioni ricevute da una rete di medici sentinella (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta) sparsi sul territorio. E' basato non più sulla diagnosi di malattia, ma sulla presenza di un insieme di segni e sintomi, che costituiscono una sindrome. Questo tipo di sorveglianza è meno specifica ma allo stesso tempo è molto più sensibile, perché prende in considerazione anche tutti i casi di diagnosi incerta che altrimenti non verrebbero segnalati dai medici. Questi sistemi hanno quindi l'obiettivo di identificare precocemente potenziali minacce per la salute pubblica, in modo da mettere in atto una risposta rapida per ridurre morbilità e mortalità, e possono utilmente integrare le informazioni che derivano dalle sorveglianze dei casi di malattie già in vigore nella maggioranza delle nazioni.” Disponibile al link: http://www.epicentro.iss.it/focus/sorveglianza/sorveglianza.asp 30 Henrich N, Holmes B | What the Public Was Saying about the H1N1 Vaccine: Perceptions and Issues Discussed in On-Line Comments during the 2009 H1N1 Pandemic | 2011 | PLoS ONE 6(4): e18479. doi:10.1371/journal.pone.0018479 31 Chew C, Eysenbach G | Vedi nota 7
  • 18. Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine pag 18 I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine Per capire come potrebbero essere usati questi metodi di monitoraggio, e per abbozzare una foto- grafia di quello che potrebbe essere il contesto di indagine nella realtà italiana, ho raccolto e aggre- gato i brevi messaggi di testo (tweet) pubblicati via Twitter dagli utenti italiani, nell’arco dei 10 giorni che vanno dal 13 al 22 ottobre 2011. Il problema che mi si è posto subito è stata la scelta del criterio con cui aggregare i tweet. Secondo Katrin Weller e Cornelius Puschmann32 ci sono due criteri fondamentali per raggrupparli: 1) in base agli utenti e 2) in base alle parole chiave. Il limite dell’aggregazione basata sui tipi di utente è che uno stesso account 33 può essere condiviso da un gruppo di persone (come nel caso dei gruppi di ricerca, delle redazioni, delle aziende, etc.). Viceversa account che riguardano gruppi di persone, enti o istituzioni possono essere gestiti da una persona sola. Capire l’attitudine di questi tipi di utente verso un determinato argomento può quindi risultare difficile. L’estrazione in base alle parole chiave (o hashtag) - codificate in categorie dagli stessi utenti grazie al simbolo # che precede la parola - è il criterio che meglio permette l’aggregazione di dati testuali relativi a uno specifico argomento. Anche questo criterio incontra un problema: molti tweet relativi all’argomento in esame possono andare persi se gli utenti non inseriscono “#parolachiave”, se sbagliano (“#paroolachiave) o cambiano (“#parola_chiave) l’ortografia della parola chiave, se non identificano la parola chiave pertinente (parolachiave #altroriferimento). Indagine Twitter: metodo e limiti Usare nel modo corretto il sistema degli hashtag non è semplice e mette ancora in difficoltà anche gli utenti più esperti. Perciò per questa piccola indagine ho impostato il criterio di estrazione auto- matica34 di dati testuali pubblici, in questo caso tweet in lingua italiana, ricercando messaggi che contenevano le parole chiave (senza specificare #parolachiave): “vaccini, vaccino, vaccinazione, vaccinazioni, prevenzione.” La ricerca ha fornito in totale 1255 tweet, di cui meno della metà validi ai fini dell’indagine. Quindi ho analizzato 505 tweet, di cui 47 erano retweet35. Per permettere un approccio che tenesse il più possibile conto della doppia natura di Twitter (social network e microblogging) e che desse anche solo un minimo esempio delle dinamiche comunicative che avvengono tramite questo strumento in Italia, ho poi basato l’analisi dei dati estratti su 4 princi- pali criteri: 32 Weller K, Puschmann C | Twitter for Scientific Communication: How Can Citations/References be Identified and Measured? | 2011 | WebSci’11, June 14-17, 2011, Koblenz, Germany 33 Riporto la definizione di Treccani.it: “Nel linguaggio di Internet, la registrazione presso un provider di un utente che voglia accedere a un determinato servizio. Per estens., l’insieme delle informazioni (nome, password, ecc.), depositate presso il provider medesimo, che identificano l’utente.” Disponibile al link: http://www.treccani.it/vocabolario/account/ 34 Non avendo a disposizione software specifici per questo tipo di indagini, ho utilizzato l’applicazione “Power Pivot - Analytics fo Twitter” disponibile gratuitamente a chi possiede Microsoft Excel 2010. 35 Riporto la definizione di twitteritalia.blogspot.com: “Un retweet è un post su Twitter che ne riprende semplicemente e direttamente un altro, aggiungendo la sigla RT e un reply all'utente citato.” Disponibile al link: http://twitteritalia.blogspot. com/2009/02/cosa-vuol-dire-retweet.html
  • 19. Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine pag 19 # cos’è contenuto nel tweet (l’argomento specifico in relazione al generico “vaccini”) @ chi ha pubblicato il tweet (le categorie di utenti che parlano dei vaccini) ☺ com’è espresso il contenuto del tweet (qual è il sentiment verso l’argomento vaccini) http://it che tipo di link è contenuto nel tweet (a quale fonte rimanda il tweet sui vaccini) Ho anche raccolto informazioni sul numero di follower degli utenti autori dei tweet, in modo da avere un’idea (anche se l’approccio è molto semplificato) della capillarità e della rapidità con cui il mes- saggio pubblicato - comprensivo di link e sentiment - si può propagare e quanti altri potenziali utenti potrebbe influenzare. Riconosco che non tutti i tweet rilevanti sull’argomento pubblicati nell’arco di tempo studiato (dal 13 al 22 ottobre 2011) possono essere stati raccolti. Questo perché non tutti i tweet hanno potuto includere le parole chiave scelte da me, ma averne usate altre più generiche (ad esempio salute, medicina, etc.) oppure molto più specifiche (ad esempio nomi commerciali dei vaccini). Nel tempo previsto per svolgere questa piccola indagine e con le risorse a mia disposizione, non era possibile andare oltre l’analisi delle parole chiave più dirette relative all’argomento. Va al di là dello scopo di questa ricerca il recupero del profilo completo di ogni utente per determi- nare le caratteristiche demografiche del campione. Ho analizzato soltanto tweet in lingua italiana e che si riferivano all’Italia. Ho escluso, ad esempio le campagne di vaccinazione svizzere, ma ho incluso gli italiani che, presumibilmente dalle poche informazioni del profilo, risiedono all’estero e hanno twettato notizie relative all’Italia. Una localizzazione geografica approfondita sarebbe stata ininfluente per un’indagine di questo tipo. Inoltre, fattori contingenti (campagne di vaccinazione stagionali, notizie relative a nuove scoperte sui vaccini, etc.) possono aver influenzato i risultati dell’analisi. I messaggi testuali possono essere interpretati in modo diverso da persone diverse, e per questo l’analisi del sentiment può non essere accurata al 100%. Inoltre l’aver a disposizione per ogni tweet soltanto 140 caratteri fa sì che le persone operino scelte sintattiche, semantiche e lessicali che ren- dono più difficile l’analisi del messaggio. Infine, ho combinato una preliminare analisi automatica all’approccio manuale. Usando strumenti per l’analisi semantica più avanzati sarà in futuro senz’altro possibile classificare i tweet in modo più preciso.
  • 20. Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine pag 20 Gli italiani e i vaccini: gli argomenti più ricorrenti nei tweet (#) L’analisi ha evidenziato che nei 10 giorni tra il 13 e il 22 ottobre 2011, l’attenzione degli utenti Twitter italiani sull’argomento “vaccini/vaccino” era indirizzata principalmente verso questi argomenti: INFLUENZA MALARIA VACCINAZIONI VACCINO BAMBINI VACCINI SALUTE CANCRO Le bolle riportano la parola dominante a rappresentanza di raggruppamenti di parole identificativi degli argomenti in cui ho suddiviso i tweet, ovviamente in tutte le varianti ortografiche per ciascuna (ad esempio: Influenza, INFLUENZA, anti influenza, anti-influenza, Anti influenza, etc.).
  • 21. Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine pag 21 Riporto di seguito un paio di tweet esemplificativi per ciascun argomento: frequenza 40% 16% 15% 13% 6% 3% 2% VACCINI MALARIA INFLUEN- VACCI- BAM- CANCRO SALUTE (vaccino) (antimalar- ZA (antin- NAZIONE BINI (bimbi, (tumore, (sanità, ia, antima- fluenzale, (vaccina- neonati, HPV, papil- medicina) larico) antinflu- zioni) neonatale, lomavirus) argomento enza) pediatra, pediatria, pediatrico, pediatriche) la mia più I test del @Sradica- Vaccinazi- Risponde 3mila nuovi Salute. Il grande #vaccino tAnonima one antin- il pediatra casi tumore vaccino paura sono contro la Ricordo fluenzale "Il vaccino cervice ute- contro la i vaccini, #malaria che io al via, un è efficace" rina in italia malaria pen- promet- mi faccio milione http://t.co/ . Il vaccino funziona. sate che tono bene iniettare di dosi: lbisAoIJ combatte http://t.co/ all'ultimo http://t.co/ tutti gli anni http://t.co/ #genova l'hpv gCnt5aH1 stavo per yB196krl il vaccino lpQ3aFRg #news svenire ♥ antinfluen- zale che da 3 giorni di dolori e febbre,x 10 esempio tiket tweet Al via la Malaria: #Influenza Miti sulle Malaria, RT @ SANITA': campagna un vaccino in vista: al Vaccinazio- un vaccino Dica33Else- SITI, antinfluen- dimezza il via i #vac- ni di massa potrebbe vier: Vac- APPRO- zale Vac- rischio di cini, gratis http://t.co/ salvare dal cini, tumori VATO cino per le ammalarsi per le fasce W9EVYf contagio e trapianti: PIANO categiorie (Wired.it) a rischio milioni di così il sistema NAZI- a rischio http://t.co/ http://t.co/ bambini immunitario ci ONALE http://t. GZbNGrqh dvVql1su http://t.co/ curerà: Dalla VACCINI coW- L’argomento più tweettato S6IUwDN4 conoscenza http://t.co/ 3PVGVE dalle istituzioni è #influenza del genoma, rU9C1rkM #genova all'evoluzione #news ... http://t.co/ ODGrbD9L Altri argomenti sono “comparsi” nei tweet, ma con frequenza inferiore all’1%: H1N1 (suina, influen- L’argomento più tweettato dagli zasuina); 1bacio1vaccino; prevenzione; tetano (antitetano); farmacia (farmaceutici); è #malaria utenti comuni polio (antipolio, endpolio); rotavirus; autismo; HIV; mamma (mamme). All’uscita della notizia del vaccino L’argomento più tweettato antimalarico sono spariti i tweet dalle istituzioni è #influenza sull’ #H1N1 L’argomento più tweettato dagli La parola #prevenzione è utenti comuni è #malaria associata all’argomento vaccini solo nell’1% dei tweet All’uscita della notizia del vaccino antimalarico sono spariti i tweet sull’ #H1N1
  • 22. Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine pag 22 Il metodo di aggregazione per parole chiave (identificative degli argomenti) ha il vantaggio di per- mettere un’analisi qualitativa, oltre che quantitativa36. Così è possibile fare ipotesi sulle ragioni di cambiamenti improvvisi della popolarità di un argomento, e capire cosa interessa di più l’opinione pubblica. Nel caso della mia indagine, l’uscita il 18 ottobre della notizia sugli sviluppi del vaccino antimalari- co37 ha causato un incremento dei tweet legati a questo argomento. La notizia ha influenzato parti- colarmente le pubblicazioni della categoria che ho definito “utenti comuni” (vedi prossimo paragrafo) e ha prevaricato l’argomento “influenza”, nonostante i numerosi lanci della stampa sull’inizio delle campagne di vaccinazione stagionale. L’arrivo di una notizia di rilievo può non solo influire sulla popolarità degli argomenti. Più avanti cercherò di evidenziare come si può ragionevolmente supporre che possa influire anche sul senti- ment degli utenti nei confronti dell’argomento, specie se la notizia arriva da fonti ritenute affidabili. Chi tweetta sui vaccini: 4 categorie di utenti italiani (@) Anche se il raggruppamento dei tweet per categorie di utenti ha diversi limiti dal punto di vista dell’analisi del contenuto (microblogging), ho ritenuto opportuno utilizzarla per cercare di ipotizzare le dinamiche comunicative che si instaurano su Twitter – inteso come social network – e che sono alla base degli scambi di informazione attraverso i tweet. Ho suddiviso gli utenti, autori dei tweet estratti automaticamente in base al criterio delle parole chiave, in quattro categorie e riporto alcune informazioni interessanti sulle loro pubblicazioni: istituzioni, medici, aziende private, enti e utenti comuni stampa, editori, media farmacie fondazioni, associazioni account personali e tutti gli account ufficiali tutti gli account che ad esempio l’account promotore comunque non di testate registrate – potevano rilasciare della campagna 1bacio1vaccino, appartenenti alle altre giornali, radio, televi- informazioni “uffi- organizzata da Dash e UNICEF categorie sioni – e case editrici ciali” sull’argomento l’unica categoria a pubbli- care retweet è quella degli FREQUENZA DEI TWEET PER CATEGORIE DI UTENTI utenti comuni 13-22/10/2011, n=505 In% la categoria più attiva è quella degli utenti comuni con 4 volte i tweet della categoria stampa 0 50 100 degli 11 utenti della categoria medici/istituzioni solo 3 sono da utenti comuni da stampa da istituzioni da aziende account ufficiali di istituzioni pubbliche 36 Chew C, Eysenbach G | Vedi nota 7 37 Da daily.wired.it: “Malaria: un vaccino dimezza il rischio di ammalarsi.” Disponibile al link: http://daily.wired.it/news/ scienza/2011/10/18/vaccino-antimalaria-diminuisce-rischio-15057.html
  • 23. Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine pag 23 Caratteristiche degli utenti piu' attivi @infoitsalute @votaos- @salutedom- @1bacio_1vaccino @dydme- @vegani- pedale ani dicinaint talia utente numero di 45 15 7 7 6 6 tweet numero di 83 17 2695 403 30 75 follower utenti comuni utenti comuni utenti comuni aziende/enti utenti utenti categoria comuni comuni aggregatore Sito di social weblog di an- P&G con il suo non pre- Vegani e di notizie rating dove tonio caperna marchio Dash di sente vegetariani è possibile giornalista nuovo insieme d'italia, votare o a UNICEF per animalisti lasciare un combattere il e difensori profilo commento tetano neonatale: dei diritti sugli ospedali fino al 31-12, con animali! italiani pub- un semplice click, blici o privati. dona un vaccino #1bacio1vaccino. Malaria: News - Ma- Ogni regione Parte adesso la L’abuso H1N1: in un vaccino laria: Un dovrebbe gara di solidarietà! di vaccini Germania dimezza il nuovo vac- ritagliare Volete essere fra i e farmaci arrivano rischio di cino dimezza una quota di primi a donare un anti-influen- a sette i esempio di ammalarsi rischio per i risorse per la #vaccino con un zali potrebbe morti post tweet (Wired.it) neonati - 2du- vaccinazione. click? Fatelo ora: provocare vaccino - http://t.co/ erighe http://t. E' pericoloso http://t.co/Ruwcp- una disastro [21-11-09] GZbNGrqh co/PZsh6YZV tagliare sulla sPy #Dash umanitario http://t.co/ prevenzione http://t.co/ EdrhuPs2 akh9nRpf Il numero di follower degli utenti più attivi può dare un’idea della capillarità e della rapidità con cui il messaggio pubblicato può essere propagato. Su questo punto andrebbe svolta un’indagine più ap- profondita che non ho potuto includere in questo breve approccio analitico. Dal punto di vista dei contenuti, tra gli utenti comuni non è raro trovare vere e proprie “conversazioni” che, proprio per la natura del servizio in cui si svolgono, sono rese pubbliche. Questo fa sì che gli utenti si scambino opinioni ed esperienze personali tra di loro ma visibili anche a tutta la loro rete di follower. E’ dimostrato che chi effettua ricerche sul web su argomenti che riguardano la salute sembra avere preferenze per le informazioni personali38. Per questo cercare di capire qual è l’attitudine (sentiment) degli utenti verso un argomento, può servire a fare ipotesi sulla possibilità che la rete influisca sulle opinioni e, di conseguenza, sulle decisioni degli utenti e quali pubblicazioni influiscono di più. 38 Zillien N, Aulittzky D, Billen A, Fröhlich G | Vedi nota 9
  • 24. Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine pag 24 L’analisi del sentiment per capire cosa pensano gli utenti e se la rete influisce sulle loro opinioni (☺) Twitter fornisce accesso a dati testuali pubblici che permettono a strumenti efficienti e poco costosi di ricavare il sentiment degli utenti verso un argomento. Uno studio di questo tipo, compiuto di recente da Marcel Salathé del Department of Biology della Penn State University,39 ha evidenziato come si può ipotizzare che un sentiment condiviso riguardo ai vaccini possa influenzare la decisione di vaccinarsi o no. Su Twitter si trovano sia opinioni nega- tive sia positive, l’osservazione rilevante è che le informazioni circolano più spesso tra utenti che condividono lo stesso sentiment. Nei social network si creano spontaneamente delle comunità, dei gruppi di utenti, che condividono gli stessi interessi e opinioni e in cui domina un’attitudine positiva piuttosto che negativa riguardo un argomento. Eccone un esempio che proviene dalla mia indagine: data tweet tipo provenienza utente 16-10-11 E già..meglio i vaccini ai farmaci "low originale @omeopatia cost" i "veleni"antitumorali hanno già reso abbastanza, sia in termini di... http://t.co/ttAAvsaJ 16-10-11 RT @omeopatia: E già..meg- retweet @omeopatia @dydmedicinaint lio i vaccini ai farmaci "low cost" i "veleni"antitumorali hanno già reso abbastanza, sia in termini di... http://t.co/ ttAAvsaJ 16-10-11 L’abuso di vaccini e farmaci anti-influ- originale @dydmedicinaint enzali potrebbe provocare una disastro umanitario http://t.co/akh9nRpf 16-10-11 Miti sulle Vaccinazioni di massa http://t. originale @omeopatia co/Z1vkeYTh 17-10-11 Miti sulle Vaccinazioni di massa http://t. originale @dydmedicinaint co/6gW9EVYf Nel caso dei vaccini, questa tendenza crea il rischio che si creino raggruppamenti di utenti contrari, in grado di influenzare la scelta di vaccinarsi oppure no di interi gruppi di popolazione. Le comunità in cui il tasso di vaccinazione è basso risultano meno protette - anche se il tasso di vaccinazione complessivo della popolazione è alto - per cui aumenta il rischio di scoppi di epidemie. Per questo monitorare sistematicamente il sentiment degli utenti può servire a identificare le aree in cui bisogna intervenire con una comunicazione più efficace, e a valutare l’efficacia degli interventi. I tweet, che gli utenti rendono pubblici consapevolmente e in tempo reale, possono anche essere considerati dati più “sinceri”, perché l’utente non sta rispondendo a un’indagine, ma sta comunican- do di sua spontanea volontà. L’analisi del sentiment si propone di capire l’attitudine di chi pubblica in merito all’argomento di cui sta pubblicando40. L’attitudine può riguardare giudizi, valutazioni, descrizione di emozioni o la volontà di trasmettere emozioni. Per questo un tweet può essere classificato in tre modi: positivo, negativo e neutro. 39 Salathé M, Khandelwal S | Vedi nota 14 40 Go A, Bhayani R, Huang L | Twitter Sentiment Classification using Distant Supervision | 2009 | Disponibile al link: http://www. stanford.edu/~alecmgo/papers/TwitterDistantSupervision09.pdf
  • 25. Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine pag 25 La brevità dei tweet e la semplicità del lessico usato di solito permettono di usare metodi automatiz- zati di analisi del sentiment. Ma nonostante i progressi della ricerca linguistica per l’analisi sintat- tica e lessicale automatizzata, i dati ricavati devono essere ancora supervisionati e confrontati con metodi manuali. L’analisi del sentiment può essere utile sia per cercare opinioni in merito ad argomenti/prodotti/ser- vizi prima di avvalersene, sia per capire quali sono le opinioni che circolano tra gli utenti in merito a determinati argomenti/prodotti/servizi prima di introdurli o, dopo averli introdotti, per intervenire per migliorarli. Riguardo la mia indagine, ho classificato ogni tweet in una delle tre categorie di sentiment, ponen- domi per ogni messaggio la stessa domanda: “che tipo di attitudine ha l’autore del tweet verso i vaccini?” Riporto un paio di esempi per categoria di sentiment: Positivo Negativo Neutro News - Malaria, Influenza suina: PARTE LA metà dei con- il vaccino, gli CAMPAGNA DI tagi tra i bimbi effetti collaterali VACCINAZIONE con nuovo vac- e le prime morti ANTINFLUENZA- cino - Il Salva- l’utente pensa sospette - [14- LE 2011 http://t. che i vaccini non l’utente si limita l'utente pensa che gente http://t. 11-09] http://t.co/ co/51Go5QQE siano utili per la a trasmettere i vaccini siano utili co/6iUWwOp4 L2vDn7e2 prevenzione e la un’informazione a prevenire Risponde il ORA PARLO IO Arriva l'influenza. tutela della salute, senza lasciare infezioni e malat- pediatra "Il vac- (secondo appun- È tempo di vac- anzi sono dannosi trasparire alcuna tie e a salvare cino è efficace" tamento) - Vit- cinazioni http://t. e provocano do- opinione riguardo vite, anche la loro. http://t.co/lbisAoIJ time dei vaccini co/fFEZAMam lore oppure hanno l’utilità dei vaccini. #genova #news effetti collaterali. - Quanto dovrà durare ancora questo geno- cidio?: http://t.co/ uU2HTMZ3 Come ho già notato analizzando gli argomenti più frequenti, anche l’analisi del sentiment può es- sere influenzata da un accadimento inaspettato o dall’arrivo di una notizia di rilievo. In questo caso la notizia è sempre la stessa: i progressi del vaccino antimalarico. All’uscita della notizia, praticamente tutte le categorie di utenti hanno condiviso l’informazione, includendo il rimando all’articolo cui facevano riferimento. Questo ha comportato un incremento dei tweet con sentiment positivo nel giorno dell’uscita della notizia e nei successivi 2/3 giorni, ma non solo. In seguito all’incremento di positività portato dal vaccino antimalarico, i messaggi “anti-vaccinazione” (con sentiment negativo) sono drasticamente diminuiti.
  • 26. Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine pag 26 QUAL E’ IL SENTIMENT DEGLI ITALIANI VERSO I VACCINI? Indagine Twitter, 13-22/10, n=505 In% AZIENDE + - = ISTITUZIONI + = STAMPA + - = UTENTI COMUNI + - = 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 I tweet degli utenti comuni hanno soprattutto sentiment positivo I tweet degli utenti italiani si limitano spesso a riportare informazioni da fonti web senza esprimere opinioni personali Nessun tweet della categoria istituzioni ha sentiment negativo Questi pochi dati possono far ragionevolmente presumere che non è tanto il sentiment circolante in un dato momento su un dato argomento ad influenzare le opinioni degli utenti, ma più che altro che siano le fonti da cui arrivano le informazioni a influenzare il sentiment generale stesso. Twitter non come fonte ma come veicolo di fonti Twitter è un servizio che si basa sulla pubblicazione di messaggi brevissimi che contengono spesso collegamenti ipertestuali ad altre pagine web. “In un certo senso i tweet sono veri nodi ipertestuali di una rete di messaggi relativi a un argomento. Privilegiano l’immediatezza della comunicazione fornendo il motivo essenziale dell’informazione, trascinando il lettore in un dialogo costellato di citazioni” 41. Queste citazioni possono essere sia esterne (i link contenuti nei tweet che rimandano ad altre pagine web), sia interne (attraverso i retweet, che rimandano a quanto pubblicato da un altro utente, ma sempre nell’ambito di Twitter). Inoltre, il microblogging consente di monitorare nel tempo l’interesse e l’attitudine verso determinati argomenti. 41 Ciappelloni R | Twitter o la brevità nell’informazione scientifica: un modello letterario quantizzato | 2010 | Webzine Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 58, Febbraio 2010 [http://www.spvet.it/] ISSN 1592-1581
  • 27. Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine pag 27 L’analisi svolta da Eysenbach e Chew nel 200942 ha evidenziato che i tweet più condivisi erano quelli che contenevano collegamenti a fonti di informazione (52,6%) – o disinformazione (4,5%) – e che il 61,8% dei tweet conteneva link. I siti di testate erano la fonte principale (23,2%), mentre le agenzie governative e di salute avevano collegamenti solo nell’1,5% dei casi. In ogni caso, il 90,2% dei messaggi includeva link quando la citazione della fonte era opportuna. Inoltre, sia la diffusione virale delle informazioni che le cam- pagne via Twitter hanno influito sul volume dei tweet. Questo dato lascia ragionevolmente presumere che gli utenti sono meno propensi a condividere (retwettare) il semplice aggiornamento di status di un altro utente e che ci sia un potenziale scarso interesse, o una scarsa percezione di beneficio, nel propagare informazioni personali di “seconda mano”. Inoltre, nonostante le istituzioni sanitarie fossero spesso menzionate come conseguenza di citazioni (ad esempio di titoli di notizie), i link diretti ai loro siti erano scarsamente frequenti, al principio. Solo in un secondo momento c’è stata una crescita di collegamenti a siti di organismi istituzionali. Questa crescita potrebbe lasciare supporre che gli utenti avessero iniziato a riconoscere l’utilità di rivolgersi alle fonti ufficiali. Questo può fare ragionevolmente presumere che i tweet possono essere usati non solo per l’analisi in tempo reale dei contenuti, ma anche per ricerche su come le conoscenze si trasmettono tra gli utenti. Usare Twitter per effettuare studi infodemiologici sulla salute pubblica, oltre che a monitorare gli sviluppi di eventuali epidemie, potrebbe permettere alle autorità di rispondere direttamente e in tempo reale alle richieste di informazione da parte degli utenti. La risposta potrebbe non tanto es- sere pubblicata sul social network, ma Twitter potrebbe servire da tramite per far sapere all’utente che sul sito dell’autorità può trovare la risposta alla sua domanda, accedendo direttamente dal link contenuto nel messaggio. Data la crescente prevalenza nell’uso dei social media, le nuove generazioni si aspettano proba- bilmente un certo livello di “abilità tecnologica“ da parte delle autorità sanitarie. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui sembra che gli utenti si fidino delle informazioni che trovano sul web. Un report del Pew Research Center’s Internet & American Life Project riporta che tre quarti degli utenti che cercano informazioni online non indaga in modo approfondito sulle fonti delle informazioni che trova.43 Per cercare di ipotizzare se anche gli utenti italiani la pensano così, ho svolto un semplice sondag- gio via web, per capire quali sono i comportamenti degli utenti che cercano informazioni (in partico- lare di medicina/salute) e se ritengono Twitter un utile veicolo di informazione. 42 Chew C, Eysenbach G | Vedi nota 7 43 Cain J, Romanelli F, Fox B | Pharmacy, social media, and health: Opportunity for impact | 2010 | Journal of the American Pharmacists Association, 50:6, Nov/Dec 2010
  • 28. Parte 3 | I vaccini, come ne parlano gli italiani via Twitter: una proposta di indagine pag 28 Sondaggio web: metodo e limiti d’indagine Ho effettuato l’indagine attraverso la somministrazione di un questionario via web (http://goo.gl/Kj9IR) a quattro popolazioni, individuate tra • early adopter (persone che hanno appena iniziato a usare Twitter) • adopter (persone che fanno uso di Twitter) • potential adopter (persone che potrebbero fare uso di Twitter) • resistant (persone che non fanno uso di Twitter) Ho formulato il questionario muovendo da obiettivi specifici e individuando per ciascuno gli argo- menti che hanno portato allo sviluppo del questionario stesso: • frequenza di condivisione dei link • motivi di condivisione dei link • affidabilità percepita dei link condivisi Ho raccolto i dati nel periodo dal 5 al 12 novembre 2011, utilizzando uno strumento web gratuito (Google). Questo rappresenta un limite per l’indagine perché lo strumento non impedisce la duplica- zione, cioè non è stato possibile verificare se la stessa unità statistica compilasse il questionario più di una volta. L’impossibilità di utilizzare caselle di controllo adeguate, ha reso possibile l’inserimento di unità statistiche incomplete o contrastanti, che pertanto non ho incluso nell’elaborazione dei dati. Il campione esaminato non è da ritenersi statisticamente significativo, poiché non è casuale e tutte le risposte considerate sono state ottenute su base volontaria. Ho pertanto presunto la significativa dei dati. Riassumo con infografiche i risultati del sondaggio web, 5-12/11/2011, n=206 I PARTECIPANTI I PARTECIPANTI CHE US In% In% Pensano che i tweet conte Sesso M F Età Aprono i link che trovano 15-20 21-30 31-40 41-50 51-60 + 61 Usano Twitter NO SI Pensano che i link portino 0 50 100 I PARTECIPANTI I PARTECIPANTI CHE USANO TWITTER 0 50 I PARTECIPANTI CHE USANO TWITTER CONDIVIDONO LINKtweet contengano info utili: In% In% Pensano che i PERCHÉ mai qualche volta Sesso M F % Età 8 Aprono i link che trovano nei tweet 15-20 21-30 31-40 41-50 51-60 + 61 % Il titolo Usano Twitter NO SI è 39 accattivante L’articolo 1 utilizzato è Pensano che i link portino su siti inaffidabili: link che rima 0 50 100 interessante salute 0 50 100 I PARTECIPANTI CHE USANO TWITTER CONDIVIDONO LINK PERCHÉ PERCHÉ mai qualche volta % spesso sempre CONDIVIDONO La maggior p LINK Il sito è 3 preferisce c % affidabile