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I TERREMOTI


I fenomeni sismici sono tra i
disastri naturali più comuni e
spesso sono i più catastrofici
per l’umanità.
Mediamente nel mondo si
verificano ogni anno almeno un
paio     di   forti   terremoti
distruttivi;
mediamente ogni anno          il
numero      delle  vittime    è
superiore a 20.000;
circa un terzo della popolazione
mondiale      vive    in    zone
altamente sismiche occupando
edifici    senza      protezione
antisismica.
Anno       Località   Magnitudo   Vittime
                                               Terremoti nel Mondo (XX
1905      India           8,6         19.000
                                               secolo) con magnitudo > 8.5
1906      Colombia        8,9          1000

1906      Cile            8,6         20.000

1911      Cina            8,7           450

1920      Cina            8,6        180.000

1933      Giappone        8,9          2.990

1950      India           8,7          1.530

1952      Giappone        8,6            28    Anno             Località      Magnitudo   Vittime
1957      Mongolia        8,6            30
                                               1905   Calabria                   7,9          533
1964      Alaska          8,6           131
                                               1908   Messina                    7,5        83.000
1968      Giappone        8,6            48
                                               1915   Avezzano                   7,5        30.000

                                               1930   Irpinia e Vulture          6,5         1.430

                                               1968   Val Belice                 6,5          270


       Terremoti in Italia (XX                 1976   Friuli                     6,5          965

       secolo) con magnitudo > 6.4             1980   Campania e Basilicata      6,8         2.735
Mappa degli eventi occorsi nell’anno 2002
Sant’Andreas fault
TERREMOTO DI IZMIT
(TURCHIA), 1999, Mw = 7.4
Come e con cosa si misura un terremoto?
Il sismometro è uno strumento, un sensore, in grado di rilevare le vibrazioni (estremamente
piccole anche a grande distanza) prodotte da un movimento sismico. Le vibrazioni non sono
registrabili solo nell'area in prossimità dell'epicentro ma si propagano a grande distanza
proporzionatamente all'entità del terremoto stesso.
Un sismometro trasforma la vibrazione meccanica del suolo in impulsi elettrici adatti ad
essere registrati o su carta o in altre forme di registrazione elettronica.
Per poter rilevare la vibrazione di solito i sismometri usano un sistema inerziale. Una massa,
dotata di una certa inerzia, è lasciata libera di muoversi rispetto al suolo. Appropriati sensori
(trasduttori) trasformano la distanza tra un riferimento meccanico della massa rispetto al suo
sistema di sospensioni in segnali che possono rappresentare: lo spostamento, l'accelerazione o
la velocità. Da una qualsiasi di queste grandezze è possibile ricavare (relazionandole al tempo)
le altre due.
Calcolo dell’epicentro
Corrisponden
 Grado          za
                                                                      Effetti
Mercalli    con la scala
              Richter

                                Impercettibile. Scossa microsismica rilevata solo dagli strumenti in prossimità
   I           <2
                                                               dell’epicentro.
                                  Molto lieve. Scossa microsismica rilevata dagli strumenti anche a distanza
   II         < 2.5
                                                               dall’epicentro.



  III          <3
                           Scossa Lieve, avvertita da alcune persone specie ai piani alti delle abitazioni, può essere
                                               confusa col passaggio di un automezzo pesante

                            Scossa Moderata, può essere avvertita da alcune persone anche ai piani bassi, di rado
  IV         3 – 3.5
                                                                all’esterno.

                            Scossa moderatamente forte. Avvertita quasi da tutta la popolazione, alcuni vengono
   V          3.5 – 4
                                 svegliati, i lampadari oscillano e i piccoli oggetti si muovono negli scaffali

                           Scossa Forte. Tutti avvertono questo tipo di scossa che provoca spostamento di mobili e
  VI          4 – 4.5
                           cadute di oggetti, le campane delle chiese possono suonare per effetto delle oscillazioni.
                               Molto forte. Oscillazione di letti, incrinature alle pareti di case robuste, caduta di
  VII        4.5 – 5.5
                             intonaci, movimento di tegole e comignoli, difficoltà a mantenere la stazione eretta.
                           Caduta di mobili pesanti all’interno delle abitazioni, guida dei veicoli disturbata, danni
 VIII       5.5 – 5.8
                           agli edifici gravi negli edifici in muratura, le fondamenta degli edifici sono danneggiate
                            Scossa molto distruttiva, panico generale, danni alle costruzioni antisismiche, crollo di
   IX         5.8-6.8
                                                       edifici, l’acqua dei laghi si agita
                           Edifici in muratura distrutti, con distruzione anche degli edifici antisismici, grandi frane,
   X         6.8 – 7.5
                                         spostamento delle rotaie dei treni dalla loro sede, maremoti
                           Catastrofica con distruzione totale degli edifici, apertura di fessure nel terreno, crolli di
  XI         7.5 – 8
                                    dighe, ponti, deragliamento di treni con rotaie notevolmente piegate
                            Scossa con distruzione totale e catastrofica di cose e persone anche proiettate in aria,
  XII           >8
                                    trasformazioni topografiche, scomparsa di laghi e deviazione di fiumi
Irpinia 1982
                               Corrispondenza Scala Richter /
                               Energia in Erg
Terremoto Umbria-Marche 1997
                               0–2    0.5 Kg di tritolo < 2 x 10^10
                               2–3    50 t di tritolo 3000 x 10^10
                               3–4    3.5x10^15
                               4–5    Piccola bomba atomica (20
                                      kilotoni) 15x10^16
                               5–6    150x10^18
                               6–7    Piccola bomba all’idrogeno (1
                                      megatone) 120x10^20
                               7–8    100 bombe all’idrogeno 30x10^22
                               8–9    60.000 bombe all’idrogeno > 1 x
                                      10^25
Terreni di copertura (per Vs crescenti)           Vs (m/s)       ν      g (kN/m3)    Go (MPa)     x
 Colluvioni                                           300       0.35       17.7         162      0.03
 Detrito                                              400       0.35       19.6         320      0.01
 Fluvio lacustre limoso argilloso e Alluvioni         400        0.4       19.6         320      0.04
 limoso argillose
 Fluvio lacustre sabbioso ghiaioso e Alluvioni     400-700      0.35       19.6       320-980    0.01
 sabbioso ghiaiose 1 - 2
 Travertino 1 - 2                                  550-1000      0.3       19.6       605-2000   0.02
 Formazioni del substrato (bedrock)                Vs (m/s)       ν      g (kN/m3)    Go (MPa)     x
 Marnoso arenacea                                    1000        0.3       20.6        2100      0.005
 Schlier                                             1000        0.3       21.6        2200      0.005
 Bisciaro                                            1200       0.25       22.6        3312      0.005
 Scaglia cinerea (media)                             1000        0.3       21.6        2200      0.005
 Scaglia variegata                                   1200       0.25       22.6        3312      0.005
 Scaglia rossa                                       1500       0.25       23.5        5400      0.005
 Marne a fucoidi                                     1200       0.25       22.6        3312      0.005
 Maiolica                                            1500       0.25       23.5        5400      0.005
 Calcare Massiccio                                   2000       0.25       24.5        10000     0.005

Vs = velocità delle onde di taglio; ν = coefficiente di Poisson; g = peso di volume
Go = modulo di taglio iniziale; x = coefficiente di smorzamento iniziale
Morfologicamente, quali sono gli effetti superficiali di un
terremoto?
Con il termine Fagliazione superficiale
(surface faulting o earthquake fault) si
indicano l’insieme delle dislocazioni
tettoniche (costituite da allineamenti di
scarpate, fratture, fosse ed avvallamenti,
ecc.) che generalmente si producono in
occasione di forti       terremoti crostali
(magnitudo superiore a 6,5 e profondità
ipocentrali intorno a 10-15km).
Effetti di superficie: Gradini
Fratture al suolo
Frattura al suolo
Fenomeni franosi
Faglie su depositi
continentali quaternari
Terrazzi
“tettonici”
Scarpate di faglia
(Monte Vettore - Appennino centrale)
Etiopia
Come si studia un terremoto:
L’esempio della sequenza sismica Umbria-Marche 1997


A- dati di archivio
B- dati da foto aeree o da satellite
C- dati di campagna
D- dati strumentali
E- Paleosismologia
F- Analisi
Dal 1000 al 1600




Dal 1601 al 1899
Dal 1900 al 1980




Dal 1981 al 1990
Dal 1991 al 1995
Studi di tettonica attiva e paleosismicità
                                             Sono basati
                                             sull'osservazione
                                             che i grandi
                                             terremoti lasciano
                                             una traccia non solo
                                             nella memoria
                                             storica ma anche
                                             nell'assetto
                                             geologico e
                                             morfologico di una
                                             regione.
                                             La ripetizione di
                                             terremoti lungo la
                                             stessa faglia fa si
                                             che tali
                                             deformazioni si
                                             sommino
                                             diventando elementi
                                             caratteristici della
                                             geologia e del
                                             paesaggio.
La crisi sismica Umbria-Marche 1997-1998
Collecurti (comune
di Serravalle di
Chienti)
San Giuliano di Puglia: 31 ottobre 2002
Sismicità storica
dell’area molisano-
pugliese
Centro storico vecchio   Nuova urbanizzazione
Il terremoto come .....
....... risorsa scientifica e “turistica”
Scarpata di faglia
                     prodotta dal
                     terremoto di Nobi
                     (Giappone
                     centrale) nel 1891
                     M=8




Scarpata di faglia
prodotta dal
terremoto di Nobi
100 anni dopo
Gibellina
(terremoto del Belice, 1968)
Poggioreale
(terremoto del
Belice, 1968)

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lezione del Prof. Capponi sul rischio sismico

  • 1. I TERREMOTI I fenomeni sismici sono tra i disastri naturali più comuni e spesso sono i più catastrofici per l’umanità. Mediamente nel mondo si verificano ogni anno almeno un paio di forti terremoti distruttivi; mediamente ogni anno il numero delle vittime è superiore a 20.000; circa un terzo della popolazione mondiale vive in zone altamente sismiche occupando edifici senza protezione antisismica.
  • 2.
  • 3.
  • 4. Anno Località Magnitudo Vittime Terremoti nel Mondo (XX 1905 India 8,6 19.000 secolo) con magnitudo > 8.5 1906 Colombia 8,9 1000 1906 Cile 8,6 20.000 1911 Cina 8,7 450 1920 Cina 8,6 180.000 1933 Giappone 8,9 2.990 1950 India 8,7 1.530 1952 Giappone 8,6 28 Anno Località Magnitudo Vittime 1957 Mongolia 8,6 30 1905 Calabria 7,9 533 1964 Alaska 8,6 131 1908 Messina 7,5 83.000 1968 Giappone 8,6 48 1915 Avezzano 7,5 30.000 1930 Irpinia e Vulture 6,5 1.430 1968 Val Belice 6,5 270 Terremoti in Italia (XX 1976 Friuli 6,5 965 secolo) con magnitudo > 6.4 1980 Campania e Basilicata 6,8 2.735
  • 5. Mappa degli eventi occorsi nell’anno 2002
  • 6.
  • 7.
  • 9.
  • 11. Come e con cosa si misura un terremoto?
  • 12.
  • 13. Il sismometro è uno strumento, un sensore, in grado di rilevare le vibrazioni (estremamente piccole anche a grande distanza) prodotte da un movimento sismico. Le vibrazioni non sono registrabili solo nell'area in prossimità dell'epicentro ma si propagano a grande distanza proporzionatamente all'entità del terremoto stesso. Un sismometro trasforma la vibrazione meccanica del suolo in impulsi elettrici adatti ad essere registrati o su carta o in altre forme di registrazione elettronica. Per poter rilevare la vibrazione di solito i sismometri usano un sistema inerziale. Una massa, dotata di una certa inerzia, è lasciata libera di muoversi rispetto al suolo. Appropriati sensori (trasduttori) trasformano la distanza tra un riferimento meccanico della massa rispetto al suo sistema di sospensioni in segnali che possono rappresentare: lo spostamento, l'accelerazione o la velocità. Da una qualsiasi di queste grandezze è possibile ricavare (relazionandole al tempo) le altre due.
  • 14.
  • 15.
  • 17. Corrisponden Grado za Effetti Mercalli con la scala Richter Impercettibile. Scossa microsismica rilevata solo dagli strumenti in prossimità I <2 dell’epicentro. Molto lieve. Scossa microsismica rilevata dagli strumenti anche a distanza II < 2.5 dall’epicentro. III <3 Scossa Lieve, avvertita da alcune persone specie ai piani alti delle abitazioni, può essere confusa col passaggio di un automezzo pesante Scossa Moderata, può essere avvertita da alcune persone anche ai piani bassi, di rado IV 3 – 3.5 all’esterno. Scossa moderatamente forte. Avvertita quasi da tutta la popolazione, alcuni vengono V 3.5 – 4 svegliati, i lampadari oscillano e i piccoli oggetti si muovono negli scaffali Scossa Forte. Tutti avvertono questo tipo di scossa che provoca spostamento di mobili e VI 4 – 4.5 cadute di oggetti, le campane delle chiese possono suonare per effetto delle oscillazioni. Molto forte. Oscillazione di letti, incrinature alle pareti di case robuste, caduta di VII 4.5 – 5.5 intonaci, movimento di tegole e comignoli, difficoltà a mantenere la stazione eretta. Caduta di mobili pesanti all’interno delle abitazioni, guida dei veicoli disturbata, danni VIII 5.5 – 5.8 agli edifici gravi negli edifici in muratura, le fondamenta degli edifici sono danneggiate Scossa molto distruttiva, panico generale, danni alle costruzioni antisismiche, crollo di IX 5.8-6.8 edifici, l’acqua dei laghi si agita Edifici in muratura distrutti, con distruzione anche degli edifici antisismici, grandi frane, X 6.8 – 7.5 spostamento delle rotaie dei treni dalla loro sede, maremoti Catastrofica con distruzione totale degli edifici, apertura di fessure nel terreno, crolli di XI 7.5 – 8 dighe, ponti, deragliamento di treni con rotaie notevolmente piegate Scossa con distruzione totale e catastrofica di cose e persone anche proiettate in aria, XII >8 trasformazioni topografiche, scomparsa di laghi e deviazione di fiumi
  • 18. Irpinia 1982 Corrispondenza Scala Richter / Energia in Erg Terremoto Umbria-Marche 1997 0–2 0.5 Kg di tritolo < 2 x 10^10 2–3 50 t di tritolo 3000 x 10^10 3–4 3.5x10^15 4–5 Piccola bomba atomica (20 kilotoni) 15x10^16 5–6 150x10^18 6–7 Piccola bomba all’idrogeno (1 megatone) 120x10^20 7–8 100 bombe all’idrogeno 30x10^22 8–9 60.000 bombe all’idrogeno > 1 x 10^25
  • 19.
  • 20. Terreni di copertura (per Vs crescenti) Vs (m/s) ν g (kN/m3) Go (MPa) x Colluvioni 300 0.35 17.7 162 0.03 Detrito 400 0.35 19.6 320 0.01 Fluvio lacustre limoso argilloso e Alluvioni 400 0.4 19.6 320 0.04 limoso argillose Fluvio lacustre sabbioso ghiaioso e Alluvioni 400-700 0.35 19.6 320-980 0.01 sabbioso ghiaiose 1 - 2 Travertino 1 - 2 550-1000 0.3 19.6 605-2000 0.02 Formazioni del substrato (bedrock) Vs (m/s) ν g (kN/m3) Go (MPa) x Marnoso arenacea 1000 0.3 20.6 2100 0.005 Schlier 1000 0.3 21.6 2200 0.005 Bisciaro 1200 0.25 22.6 3312 0.005 Scaglia cinerea (media) 1000 0.3 21.6 2200 0.005 Scaglia variegata 1200 0.25 22.6 3312 0.005 Scaglia rossa 1500 0.25 23.5 5400 0.005 Marne a fucoidi 1200 0.25 22.6 3312 0.005 Maiolica 1500 0.25 23.5 5400 0.005 Calcare Massiccio 2000 0.25 24.5 10000 0.005 Vs = velocità delle onde di taglio; ν = coefficiente di Poisson; g = peso di volume Go = modulo di taglio iniziale; x = coefficiente di smorzamento iniziale
  • 21. Morfologicamente, quali sono gli effetti superficiali di un terremoto?
  • 22. Con il termine Fagliazione superficiale (surface faulting o earthquake fault) si indicano l’insieme delle dislocazioni tettoniche (costituite da allineamenti di scarpate, fratture, fosse ed avvallamenti, ecc.) che generalmente si producono in occasione di forti terremoti crostali (magnitudo superiore a 6,5 e profondità ipocentrali intorno a 10-15km).
  • 29. Scarpate di faglia (Monte Vettore - Appennino centrale)
  • 31. Come si studia un terremoto: L’esempio della sequenza sismica Umbria-Marche 1997 A- dati di archivio B- dati da foto aeree o da satellite C- dati di campagna D- dati strumentali E- Paleosismologia F- Analisi
  • 32. Dal 1000 al 1600 Dal 1601 al 1899
  • 33. Dal 1900 al 1980 Dal 1981 al 1990
  • 34. Dal 1991 al 1995
  • 35.
  • 36.
  • 37.
  • 38.
  • 39. Studi di tettonica attiva e paleosismicità Sono basati sull'osservazione che i grandi terremoti lasciano una traccia non solo nella memoria storica ma anche nell'assetto geologico e morfologico di una regione. La ripetizione di terremoti lungo la stessa faglia fa si che tali deformazioni si sommino diventando elementi caratteristici della geologia e del paesaggio.
  • 40.
  • 41.
  • 42. La crisi sismica Umbria-Marche 1997-1998
  • 43.
  • 45.
  • 46.
  • 47.
  • 48.
  • 49.
  • 50. San Giuliano di Puglia: 31 ottobre 2002
  • 52.
  • 53. Centro storico vecchio Nuova urbanizzazione
  • 54.
  • 55.
  • 56.
  • 57.
  • 58.
  • 59.
  • 60.
  • 61. Il terremoto come ..... ....... risorsa scientifica e “turistica”
  • 62. Scarpata di faglia prodotta dal terremoto di Nobi (Giappone centrale) nel 1891 M=8 Scarpata di faglia prodotta dal terremoto di Nobi 100 anni dopo