Agile Business Day
Venezia, 17 settembre 2016
Nella cultura aziendale contemporanea fortemente orientata al "can do", un progetto fallito rappresenta a tutti gli effetti un lutto e raramente viene discusso ed elaborato con razionalità.
Molto spesso miti e tabù del management ci rendono ciechi di fronte alla realtà che un progetto ha perso la ragion d'essere, o si sta trasformando in un morto vivente... che può minacciare la sopravvivenza di tutto un gruppo di lavoro.
Quali segnali raccogliere per riconoscere i sintomi che anticipano la morte di un progetto? Esistono linguaggi e metodologie per gestire il trapasso di iniziative inutili e superare il lutto?
Quale è il costo di un progetto che viene lasciato vagare senza speranza? E quanto costa realmente "terminare" un progetto, per liberare spazio, tempo e risorse nel nostro portfolio? Esploreremo racconti, strategie e strumenti per poter includere nella cultura "can do" anche la necessaria opzione di chiudere serenamente un progetto.
10. LEAN KILL THINKING
11
SEGNALI D’ALLARME
Lessico del conflitto e dell’indecisione
UN ALTRO LAVORO DI *!@!$#
SUL PROGETTO DEL *?&#!!
DI QUEL CLIENTE !?#§*#!%!
NON POSSIAMO NON FARLO!
CI ABBIAMO INVESTITO TROPPO!
ALZIAMO LA TARIFFA?
DITEMI VOI...
16. LEAN KILL THINKING
17
«The first step in a growth policy
is not to decide where and how to
grow. It is to decide what to
abandon. In order to grow, a
business must have a systematic
policy to get rid of the outgrown,
the obsolete, the unproductive.»
«It cannot be said often enough
that one should not postpone;
one abandons.»
ABANDON
17. LEAN KILL THINKING
18
«I like the conscious decision-
making you obtain with “kill,”
rather than letting projects fade
into the twilight as “abandon”
might imply.»
«Shelving a project (i.e. the project
portfolio parking lot
or backlog) is a great way of
killing a project for now. »
Commit, Kill,
Transform
25. LEAN KILL THINKING
26
La consapevolezza della morte
modifica i comportamenti in
vita, l’interpretazione della vita
stessa e l’organizzazione
dell’intera società.
CULTURA E
FILOSOFIA
DELLA morte
31. LEAN KILL THINKING
33
“No, no, no.
This was the system.
Wirth had invented it.
It worked.
And because it worked,
it was irreversible.”
– Franz Stangl
Gitta Sereny interviewing Franz Stangl
38. LEAN KILL THINKING
40
Negazione o rifiuto
Meccanismo di difesa
Rigetto dell'esame di realtà
Rabbia
Momento critico
Richiesta di aiuto / ritiro in sé.
Contrattazione
O del patteggiamento. Verificare cosa si è
ancora in grado di fare ed in quali progetti
investire la speranza
Depressione
Consapevolezza delle perdite, passate e
future (anticipazione)
Accettazione
Il momento dei saluti e della restituzione, del
“testamento” e della sistemazione di quanto
può essere sistemato
Elisabeth Kübler Ross
1926 – 2004
Elaborazione psicologica
dell'evento-morte.
Tanatologia
Psicologica
Kubler-Ross E., La morte e il morire, Cittadella
54. LEAN KILL THINKING
56
“Until you make the
unconscious conscious, it
will direct your life and
you will call it fate.”
― C.G. Jung
"Senex" or the Wise Old Man – Paint by C.G. Jung
57. LEAN KILL THINKING
59
Ogni stadio della vita, ogni
passaggio cruciale,
dalla nascita alla morte,
dall'infanzia alla maturità,
è scandito dall'attivazione
di precisi archetipi.
L’EROE
DENTRO DI NOI
Carol S. Pearson – Risvegliare l'eroe dentro di noi.
58. LEAN KILL THINKING
60
Il Viaggio dell'Eroe è il viaggio
dell'Io per raggiungere
l'Autorealizzazione e
comprendere tutti gli archetipi e
saperli gestire in modo
armonioso
Il VIAGGIO
DELL’EROE
Christopher Vogler – Il viaggio dell’Eroe
66. LEAN KILL THINKING
71
INCEPTION DECK
It's About Getting the Right People on the Bus
Chapter 3
How to Get Everyone on the Bus
Many projects get killed before they even get out of the starting blocks.
This is mostly because of the following reasons:
67. LEAN KILL THINKING
72
DECEPTION DECK
It's About No More having the Right People on the Wrong Bus
Quanto costerà spegnere?
Quanto tempo ci vorrà?
Chi dobbiamo informare?
Cosa ce ne facciamo
dell'architettura esistente?
Quali preoccupazioni non
avremo più?
Cosa abbiamo imparato?