1. Le Vie dell'Acqua
· Balneum Benedettini
· Terme della Rotonda
· Pozzo di Gammazita
· Terme dell'Indirizzo
· Fontana e Fiume dell’Amenano
· Terme Achilliane
· Katane
2. Balneum Benedettini
Il Balneum era una piccola struttura adibita a terme per le persone più agiate;
grazie alla grande disponibilità d’acqua e con una piccola spesa, era possibile
costruirne privatamente anche dentro la propria casa.
All’interno del monastero dei benedettini emergono i resti di alcune ricchissime
case romane. Qui è possibile ammirare alcuni mosaici e altre opere di edilizia
risalenti al periodo romano.
In queste terme private sono state individuate vasche di vario tipo, tra le quali
figurano stanze riscaldate (tepidarium) e saune (calidarium).
3. Le terme della Rotonda
Le Terme della Rotonda sono un edificio termale di medie dimensioni. Purtroppo la struttura non ci è pervenuta nella sua interezza a
causa del peso degli edifici che gravano su di essa. Fino al 1938, l’edificio a cupola venne utilizzato come chiesa cristiana. Nello stesso
anno, dei bombardamenti portarono alla luce diversi reperti; da quel momento iniziarono gli scavi.
4. La sezione dissotterrata include uno spogliatoio, un frigidarium (dove veniva portata l’acqua fredda), il tepidarium (in cui veniva
portata l’acqua a temperatura ambiente), il calidarium (in cui arrivava l’acqua calda), ed infine una sauna (stanza adibita all’acqua più
calda). L’ipocausto era una zona parzialmente rialzata, grazie all’utilizzo di alcune colonnine, in cui venivano inseriti i tubi che
portavano l’aria e l’acqua. Le stanze più grandi delle terme furono trasformate in cappelle e successivamente Lorenzo Bolano le
identificò erroneamente come Pantheon romani.
5. Pozzo di Gammazita
Il nome «Gammazita» si può trovare in varie leggende. La più
verosimile narra di una ragazza di nome Gammazita, innamorata di
un ragazzo di nome Giordano, desiderato a sua volta da un’altra
donna chiamata Malcada. Ella era invidiosa a tal punto da stringere un
patto con un soldato francese, che desiderava ardentemente
Gammazita. Un giorno la fanciulla andò a prendere l’acqua in un
pozzo dove il suo amato Giordano era solito riposare; ma fu sorpresa
dal soldato francese che tentò di abusare di lei.
6. La ragazza riuscì ad allontanarlo con un morso, ma in preda al
panico si gettò nel pozzo, ponendo fine alla sua vita.
Gammazita divenne l’emblema della rivoluzione siciliana
contro le truppe francesi guidate da Carlo D’Angiò. Il pozzo si
trova vicino Castello Ursino, e secondo alcune leggende
catanesi si pensa che le macchie rosse di ruggine, presenti
all’interno del pozzo, non siano altro che le macchie di sangue
di Gammazita.
7. Le terme dell’Indirizzo
Il nome di queste terme deriva dal fatto che furono trasformate in un
convento in onore della Madonna dell’Indirizzo, il cui nome deriva da una
leggenda. Questa narra di un ammiraglio francese che tornando da una
battaglia contro dei pirati, cercò di approdare a Catania ma una tempesta lo
mise in difficoltà.
L’ammiraglio riuscì a raggiungere il porto grazie ad una luce che una
suora aveva acceso in onore della Madonna. Ai giorni nostri il
pavimento delle terme giace ad un livello inferiore rispetto a quello dove
camminavano i romani, ovvero quello in cui passavano i tubi per
l’’acqua.
8. Questa è una delle poche terme di cui ci sono pervenute le fornaci, necessarie per riscaldare le saune, che erano le zone più
calde e più piccole della struttura. A causa dell’inglobamento da parte del convento, alcune parti vennero stuccate, come le
canne fumarie, utilizzate per espellere il calore prodotto dalle fornaci. Le finestre presenti nelle terme erano poste a Sud in
modo che non entrasse il vento freddo proveniente da Nord.
9. Le terme Achilliane
Le terme Achilliane erano le terme più grandi della città e occupavano tutta Piazza
Duomo. Si pensa che risalgano al IV secolo a.C. Al giorno d’oggi ci è permesso
accedere a una sola grande stanza che contiene tre vasche alimentate da un braccio
secondario dell’Amenano. All’ interno della stanza sono presenti dei tubi che
prendono il nome di «idrovore», che hanno il compito di mantenere basso il livello
dell’acqua. Si pensa che le terme fossero decorate con lastre di marmo (delle quali ci
sono pervenute solo piccoli frammenti) e anche con disegni rappresentanti ambienti
floreali e figure umane.
10. Fiume Amenano
Il fiume Amenano, scorre sotto il centro storico della città di Catania e si divide in tre
bracci secondari: il primo passa sotto il Monastero dei Benedettini, il secondo passa dal
Teatro Greco e dalla Fontana omonima, il terzo infine passa sotto il Monastero di San
Giuliano. L’Amenano ha parzialmente scritto la storia della città, anche nei momenti più
tristi, per esempio ha portato un’epidemia che ha decimato la maggior parte degli abitanti.
Questo fiume ha anche richiamato alcune parti dimenticate della storia di Catania: infatti
nel Medioevo veniva chiamato “Iudicello”, perché esso attraversava la Judecca, cioè il
quartiere ebraico di Catania, (situato a sud della città) che fu acquistato dai Benedettini
dopo l’esilio degli Ebrei dalla Sicilia, di cui nessuno ha memoria oggi.
11. Fontanadell’Amenano
La Fontana dell’Amenano è stata costruita nel 1867 da Tito Angelini con il Marmo di Carrara ed è situata in Piazza Duomo
all’ingresso del ’’Mercato del Pesce’’. È stata costruita per adornare l’entrata della vecchia pescheria e indica il luogo in cui ancora
oggi scorre l'Amenano. Rappresenta un giovane ragazzo che tiene una cornucopia; l’acqua fuoriesce da essa e cade in una vasca
sottostante. L’acqua defluisce dalla vasca creando un effetto cascata verso l’Amenano che scorre sotto la fontana.