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Introduzione Quest’anno, per la prima volta, la classe 1 a E avrebbe dovuto realizzare una curvatura grafica attraverso un progetto P.O.R. (Piano Operativo Regionale), di durata triennale. Per ottenere la qualifica è necessario frequentare apposite lezioni durante l’anno scolastico e, al termine del triennio, sostenere un esame finale. Purtroppo il progetto, pur essendo stato approvato, non è mai partito per  problemi politico-economici della nostra Regione. Nonostante questo impedimento, prendendo spunto dal tema della grafica, nell’ambito della nostra area di progetto abbiamo realizzato, con la tecnica del collage, un cartellone dal titolo  “ Fame di Informazione”.
Premessa Tempo fa la prof di lettere ci ha proposto di realizzare un cartellone per l’area di progetto … e noi abbiamo accettato la proposta.  Come prima cosa ci siamo organizzati, ci siamo divisi i compiti, abbiamo scelto come metodo il collage, abbiamo deciso di realizzare il lavoro in classe e per questo abbiamo spostato i banchi al centro dell’aula per poter collaborare tutti, o quasi. Per la realizzazione abbiamo impiegato circa quattro ore e non sono mancate le difficoltà: cercare la giusta disposizione dei ritagli di giornale, riuscire a trovare un ragazzo affidabile a cui affidare il fondo cassa per l’acquisto dei materiali, ecc... Cosimo Bottino
Quest’anno la nostra classe ha lavorato a un progetto molto interessante e appassionante: giocare con la stampa. Abbiamo ritagliato dai quotidiani immagini, lettere e articoli, e da essi siamo riusciti a ricavare i titoli delle varie tematiche del cartellone e il titolo generale: “ Fame d’informazione ”. Gli argomenti trattati sono scaturiti dalle riflessioni fatte in classe con l’insegnante di Italiano, e sono collegati tra loro. I più importanti sono stati la discriminazione, la difesa dell’ambiente, la politica ma soprattutto la satira, con cui abbiamo dato un tocco divertente al cartellone. Il materiale utilizzato è stato importante : abbiamo comprato della pellicola protettiva e un’asta per appendere il cartellone al muro e per proteggerlo. Durante la realizzazione del lavoro ci sono stati dei piccoli imprevisti, tra cui il disordine e la quantità di giornali in classe, che rendeva difficile “ritrovare” i propri ritagli.  Consoli Giuseppe Com’è nato il cartellone
Il “cuore” della storia Il cartellone è stato realizzato nelle ore intra-curriculari di italiano: con la nostra collaborazione, e la molta pazienza della nostra insegnante, siamo riusciti a fare un lavoro niente male. Il tema principale è quello della scuola, ma non sono mancati i messaggi importanti, come quelli sulla fratellanza e anche un po’ di satira con i nostri politici in primo piano. Nel fare il cartellone abbiamo avuto bisogno di stabilire dei ruoli per organizzare meglio il lavoro, io ero direttore mentre tra i miei compagni c’erano 1 vicedirettore e 2 grafici; gli altri erano “ricercatori” e “ritagliatori”. Io, il vicedirettore e i 2 grafici abbiamo deciso quali immagini scegliere tra quelle selezionate dai ricercatori, come inserirle nel cartellone e soprattutto come posizionarle al suo interno. Durante questo lavoro abbiamo avuto qualche imprevisto, tra questi la mancanza di lettere per formare parole con la tecnica del collage, oppure le immagini che sparivano in mezzo ad un mare di brandelli di giornali; nonostante questi imprevisti è stato un lavoro divertente, ed è stato bello sbizzarrirsi con idee strane e geniali, che hanno dato al cartellone un messaggio nascosto tra i ritagli di parole e immagini,  all’apparenza messe a casaccio e solo per far ridere il lettore. Luigi Sansone
E ancora… Per elaborare le idee abbiamo suddiviso i ruoli,  comportandoci come una vera e propria redazione giornalistica.  C’erano  il direttore che doveva disporci in gruppi di lavoro, il redattore che doveva farci svolgere il lavoro e l’addetto alla grafica che aveva il compito di  esaminare le nostre idee e collocarle nello spazio bianco del cartellone. Abbiamo lavorato il venerdì,  perché è il giorno in cui abbiamo più ore di lettere,la materia che ci ha permesso di approfondire il tema del giornalismo. Per decorare il cartellone e dare corpo alle nostre idee abbiamo usato dei giornali in cui erano presenti articoli molto interessanti, attraverso i quali si potevano affrontare alcuni argomenti importanti in chiave satirica. Io non avevo un ruolo importante, ma prendendo spunto da una frase detta da un mio compagno ho ideato il titolo del cartellone :“Fame di Informazione”. Questo titolo ha avuto il consenso sia dei miei compagni che dell’insegnante. Quel giorno ci siamo divertiti molto perché abbiamo utilizzato le quattro ore di lezione scatenando la nostra creatività e trasformandole in un meraviglioso lavoro. Per mettere in evidenza che il cartellone era una nostra realizzazione, lo abbiamo firmato. Luciano Barbagallo
Analizzando il cartellone…
1) Nella società di oggi i ragazzi hanno bisogno di imparare e di sapere molte cose ed essere informati sui fatti che accadono nel nostro paese e nel mondo. Da qui il titolo  “Fame di informazione” . 1) 2) 3) 2)  “Nel 2° quadrimestre l’impossibile diventa possibile”.  Questa frase deve servire da incoraggiamento per coloro che hanno molte insufficienze: con buona volontà, impegno e qualche sacrificio si può ottenere la promozione. 3)  “Quattro mesi all’arrembaggio”: mancano solo pochi mesi di scuola e non bisogna fermarsi dopo aver studiato tanto fino a questo momento.
Le attività produttive dell’uomo emettono nell’atmosfera una serie di sostanze inquinanti che derivano dai processi di combustione. Purtroppo non ci sono strumenti per ripulire permanentemente  l’aria inquinata, quindi l’unica strategia che possiamo adottare è la prevenzione, ovvero evitare di immettere agenti inquinanti nell’atmosfera.   Questo titolo vuole fare intendere che siamo ricercati a causa del nostro comportamento. Nella figura, dove è rappresentato il famoso eroe dei fumetti “Tex”, risalta un particolare, cioè gli insoliti occhiali; essi ci lanciano un messaggio: ognuno di noi, anche un “bullo”, può cambiare e impegnarsi nello studio, dando una svolta alla propria vita.
In primo piano abbiamo la foto di Nelson Mandela, difensore dei diritti civili della propria gente e premio Nobel per la Pace. Le altre immagini mostrano le vittime della discriminazione razziale, sempre più diffusa: c’è Balotelli, vittima di cori razzisti. Un ebreo vittima dei campi di concentramento, dei ragazzi di colore dietro le sbarre di una gabbia che vengono guardati con disprezzo da un uomo bianco; dei profughi su una barca sovraffollata che cercano di cambiare vita emigrando in un altro paese che li tratterà altrettanto male. Per noi, appunto, sono tutti … Fratelli d’Italia!
La frase pronunciata dal pinguino ci vuole far capire in modo ironico che alcuni ragazzi non vogliono e/o… non  riescono a capire e ad imparare.   In questo periodo così difficile per il nostro Paese e per il mondo intero, molti pensano che un sorriso potrebbe salvarci dalla crisi che incombe. Ma è davvero così? O è meglio che si prendano provvedimenti seri per quella che potrebbe diventare una vera “Fine del Mondo”?
Il messaggio che ci vuole trasmettere questa figura è che la vita, in alcuni lavori, è appesa a un filo e un semplice casco la può salvare. È il problema serissimo della “sicurezza sui posti di lavoro” . L’idea dei petali d’arte è venuta ad un nostro compagno. Egli ha immaginato i ragazzi della classe come dei petali che insieme formano un grande fiore. La firma dell’insegnante rappresenterebbe lo stelo che ci sorregge.
È un appello delle natura che invoca rispetto: le sue risorse ci aiutano a vivere di più e noi la ringraziamo sfruttandola.   Questo messaggio ci vuole indurre a comprare, perché nel periodo natalizio le cose costano meno e la gente compra di più. In noi provoca la reazione opposta.
Abbiamo messo questi titoli perché siamo in un periodo di crisi; le buone idee dovrebbero essere valorizzate: potremmo produrre energia  attraverso centrali idroelettriche e  impianti fotovoltaici, che sicuramente inquinano meno del petrolio e dei suoi derivati.
In conclusione… Questo lavoro ha messo alla prova la nostra creatività, facendoci raccogliere tutte le nostre idee ma non solo; esso ha avuto anche lo scopo di responsabilizzarci: tuttavia, come ogni lavoro svolto bene , ci sono stati anche dei piccoli imprevisti, come la mancanza di tempo , la scarsa collaborazione da parte di alcuni di noi, ecc… Inoltre abbiamo avuto molte difficoltà nel posizionare le immagini , cosa che apparentemente sembra facile. Penso che questa esperienza sia stata bellissima per tutti e spero che si ripeta l’anno prossimo. Orazio Catalano È stato bello creare un cartellone per l’area di progetto, perché nel realizzarlo ci siamo divertiti molto; spero che l’anno prossimo potremo rivivere un’ esperienza del genere; anche perché abbiamo imparato ad usare la creatività, e forse siamo diventati più responsabili. Cosimo Bottino L’esperienza è stata bella e interessante. Tutti noi siamo riusciti a collaborare riscoprendo così il significato della parola “classe”. Giuseppe Consoli Alla fine ci siamo accorti che usando la nostra creatività e qualche giornale eravamo riusciti ad esprimere  i nostri pensieri in una piccola “opera d’arte”. E’ stata una bellissima esperienza che ripeterei volentieri, perché tutte le idee a confronto arricchiscono il sapere di ognuno di noi. Luciano Barbagallo

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  • 2. Introduzione Quest’anno, per la prima volta, la classe 1 a E avrebbe dovuto realizzare una curvatura grafica attraverso un progetto P.O.R. (Piano Operativo Regionale), di durata triennale. Per ottenere la qualifica è necessario frequentare apposite lezioni durante l’anno scolastico e, al termine del triennio, sostenere un esame finale. Purtroppo il progetto, pur essendo stato approvato, non è mai partito per problemi politico-economici della nostra Regione. Nonostante questo impedimento, prendendo spunto dal tema della grafica, nell’ambito della nostra area di progetto abbiamo realizzato, con la tecnica del collage, un cartellone dal titolo “ Fame di Informazione”.
  • 3. Premessa Tempo fa la prof di lettere ci ha proposto di realizzare un cartellone per l’area di progetto … e noi abbiamo accettato la proposta. Come prima cosa ci siamo organizzati, ci siamo divisi i compiti, abbiamo scelto come metodo il collage, abbiamo deciso di realizzare il lavoro in classe e per questo abbiamo spostato i banchi al centro dell’aula per poter collaborare tutti, o quasi. Per la realizzazione abbiamo impiegato circa quattro ore e non sono mancate le difficoltà: cercare la giusta disposizione dei ritagli di giornale, riuscire a trovare un ragazzo affidabile a cui affidare il fondo cassa per l’acquisto dei materiali, ecc... Cosimo Bottino
  • 4. Quest’anno la nostra classe ha lavorato a un progetto molto interessante e appassionante: giocare con la stampa. Abbiamo ritagliato dai quotidiani immagini, lettere e articoli, e da essi siamo riusciti a ricavare i titoli delle varie tematiche del cartellone e il titolo generale: “ Fame d’informazione ”. Gli argomenti trattati sono scaturiti dalle riflessioni fatte in classe con l’insegnante di Italiano, e sono collegati tra loro. I più importanti sono stati la discriminazione, la difesa dell’ambiente, la politica ma soprattutto la satira, con cui abbiamo dato un tocco divertente al cartellone. Il materiale utilizzato è stato importante : abbiamo comprato della pellicola protettiva e un’asta per appendere il cartellone al muro e per proteggerlo. Durante la realizzazione del lavoro ci sono stati dei piccoli imprevisti, tra cui il disordine e la quantità di giornali in classe, che rendeva difficile “ritrovare” i propri ritagli. Consoli Giuseppe Com’è nato il cartellone
  • 5. Il “cuore” della storia Il cartellone è stato realizzato nelle ore intra-curriculari di italiano: con la nostra collaborazione, e la molta pazienza della nostra insegnante, siamo riusciti a fare un lavoro niente male. Il tema principale è quello della scuola, ma non sono mancati i messaggi importanti, come quelli sulla fratellanza e anche un po’ di satira con i nostri politici in primo piano. Nel fare il cartellone abbiamo avuto bisogno di stabilire dei ruoli per organizzare meglio il lavoro, io ero direttore mentre tra i miei compagni c’erano 1 vicedirettore e 2 grafici; gli altri erano “ricercatori” e “ritagliatori”. Io, il vicedirettore e i 2 grafici abbiamo deciso quali immagini scegliere tra quelle selezionate dai ricercatori, come inserirle nel cartellone e soprattutto come posizionarle al suo interno. Durante questo lavoro abbiamo avuto qualche imprevisto, tra questi la mancanza di lettere per formare parole con la tecnica del collage, oppure le immagini che sparivano in mezzo ad un mare di brandelli di giornali; nonostante questi imprevisti è stato un lavoro divertente, ed è stato bello sbizzarrirsi con idee strane e geniali, che hanno dato al cartellone un messaggio nascosto tra i ritagli di parole e immagini, all’apparenza messe a casaccio e solo per far ridere il lettore. Luigi Sansone
  • 6. E ancora… Per elaborare le idee abbiamo suddiviso i ruoli, comportandoci come una vera e propria redazione giornalistica. C’erano il direttore che doveva disporci in gruppi di lavoro, il redattore che doveva farci svolgere il lavoro e l’addetto alla grafica che aveva il compito di esaminare le nostre idee e collocarle nello spazio bianco del cartellone. Abbiamo lavorato il venerdì, perché è il giorno in cui abbiamo più ore di lettere,la materia che ci ha permesso di approfondire il tema del giornalismo. Per decorare il cartellone e dare corpo alle nostre idee abbiamo usato dei giornali in cui erano presenti articoli molto interessanti, attraverso i quali si potevano affrontare alcuni argomenti importanti in chiave satirica. Io non avevo un ruolo importante, ma prendendo spunto da una frase detta da un mio compagno ho ideato il titolo del cartellone :“Fame di Informazione”. Questo titolo ha avuto il consenso sia dei miei compagni che dell’insegnante. Quel giorno ci siamo divertiti molto perché abbiamo utilizzato le quattro ore di lezione scatenando la nostra creatività e trasformandole in un meraviglioso lavoro. Per mettere in evidenza che il cartellone era una nostra realizzazione, lo abbiamo firmato. Luciano Barbagallo
  • 8. 1) Nella società di oggi i ragazzi hanno bisogno di imparare e di sapere molte cose ed essere informati sui fatti che accadono nel nostro paese e nel mondo. Da qui il titolo “Fame di informazione” . 1) 2) 3) 2) “Nel 2° quadrimestre l’impossibile diventa possibile”. Questa frase deve servire da incoraggiamento per coloro che hanno molte insufficienze: con buona volontà, impegno e qualche sacrificio si può ottenere la promozione. 3) “Quattro mesi all’arrembaggio”: mancano solo pochi mesi di scuola e non bisogna fermarsi dopo aver studiato tanto fino a questo momento.
  • 9. Le attività produttive dell’uomo emettono nell’atmosfera una serie di sostanze inquinanti che derivano dai processi di combustione. Purtroppo non ci sono strumenti per ripulire permanentemente l’aria inquinata, quindi l’unica strategia che possiamo adottare è la prevenzione, ovvero evitare di immettere agenti inquinanti nell’atmosfera. Questo titolo vuole fare intendere che siamo ricercati a causa del nostro comportamento. Nella figura, dove è rappresentato il famoso eroe dei fumetti “Tex”, risalta un particolare, cioè gli insoliti occhiali; essi ci lanciano un messaggio: ognuno di noi, anche un “bullo”, può cambiare e impegnarsi nello studio, dando una svolta alla propria vita.
  • 10. In primo piano abbiamo la foto di Nelson Mandela, difensore dei diritti civili della propria gente e premio Nobel per la Pace. Le altre immagini mostrano le vittime della discriminazione razziale, sempre più diffusa: c’è Balotelli, vittima di cori razzisti. Un ebreo vittima dei campi di concentramento, dei ragazzi di colore dietro le sbarre di una gabbia che vengono guardati con disprezzo da un uomo bianco; dei profughi su una barca sovraffollata che cercano di cambiare vita emigrando in un altro paese che li tratterà altrettanto male. Per noi, appunto, sono tutti … Fratelli d’Italia!
  • 11. La frase pronunciata dal pinguino ci vuole far capire in modo ironico che alcuni ragazzi non vogliono e/o… non riescono a capire e ad imparare. In questo periodo così difficile per il nostro Paese e per il mondo intero, molti pensano che un sorriso potrebbe salvarci dalla crisi che incombe. Ma è davvero così? O è meglio che si prendano provvedimenti seri per quella che potrebbe diventare una vera “Fine del Mondo”?
  • 12. Il messaggio che ci vuole trasmettere questa figura è che la vita, in alcuni lavori, è appesa a un filo e un semplice casco la può salvare. È il problema serissimo della “sicurezza sui posti di lavoro” . L’idea dei petali d’arte è venuta ad un nostro compagno. Egli ha immaginato i ragazzi della classe come dei petali che insieme formano un grande fiore. La firma dell’insegnante rappresenterebbe lo stelo che ci sorregge.
  • 13. È un appello delle natura che invoca rispetto: le sue risorse ci aiutano a vivere di più e noi la ringraziamo sfruttandola. Questo messaggio ci vuole indurre a comprare, perché nel periodo natalizio le cose costano meno e la gente compra di più. In noi provoca la reazione opposta.
  • 14. Abbiamo messo questi titoli perché siamo in un periodo di crisi; le buone idee dovrebbero essere valorizzate: potremmo produrre energia attraverso centrali idroelettriche e impianti fotovoltaici, che sicuramente inquinano meno del petrolio e dei suoi derivati.
  • 15. In conclusione… Questo lavoro ha messo alla prova la nostra creatività, facendoci raccogliere tutte le nostre idee ma non solo; esso ha avuto anche lo scopo di responsabilizzarci: tuttavia, come ogni lavoro svolto bene , ci sono stati anche dei piccoli imprevisti, come la mancanza di tempo , la scarsa collaborazione da parte di alcuni di noi, ecc… Inoltre abbiamo avuto molte difficoltà nel posizionare le immagini , cosa che apparentemente sembra facile. Penso che questa esperienza sia stata bellissima per tutti e spero che si ripeta l’anno prossimo. Orazio Catalano È stato bello creare un cartellone per l’area di progetto, perché nel realizzarlo ci siamo divertiti molto; spero che l’anno prossimo potremo rivivere un’ esperienza del genere; anche perché abbiamo imparato ad usare la creatività, e forse siamo diventati più responsabili. Cosimo Bottino L’esperienza è stata bella e interessante. Tutti noi siamo riusciti a collaborare riscoprendo così il significato della parola “classe”. Giuseppe Consoli Alla fine ci siamo accorti che usando la nostra creatività e qualche giornale eravamo riusciti ad esprimere i nostri pensieri in una piccola “opera d’arte”. E’ stata una bellissima esperienza che ripeterei volentieri, perché tutte le idee a confronto arricchiscono il sapere di ognuno di noi. Luciano Barbagallo