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Autocostruzione/autorecupero:
una possibile soluzione al disagio abitativo
L’esperienza di Alisei, dai paesi terzi e ritorno
1. Cos’è l’autocostruzione
Autocostruire significa avviare processi di produzione dell'habitat che hanno come
protagonista l'abitante e che sviluppano pratiche di organizzazione rivolte alla costruzione
collettiva, alla formazione tecnica, all’integrazione sociale e all’auto sviluppo. Il concetto su
cui l’autocostruzione si basa trae nome e filosofia dalla “partecipazione in gruppo” dei
beneficiari. Per questo, materia centrale e fondante di ogni progetto di autocostruzione è la
composizione del gruppo di soci e la sua formazione in termini di know how associativo e
tecnico mirata ad una efficace economia d’insieme del progetto.
Una soluzione in grado di sviluppare una molteplicità di valenze, che si configura come
strumento per la formazione di mano d'opera, incremento delle opportunità di impiego e
come contributo alla maturazione di potenziali gruppi sociali, di italiani e stranieri.
L'autocostruzione, nella sua accezione più tecnica, è intesa come un processo di
autogestione finalizzato a rispondere alle esigenze di costruzione e gestione del proprio
habitat, attraverso l’erogazione di lavoro manuale e organizzativo, riducendo la sequenza
di deleghe e mediazioni che caratterizzano il ciclo della costruzione nei nostri contesti ed il
costo complessivo dell'intervento.
È una risposta ad un bisogno reale di auto-realizzazione, di corrispondenza ad esigenze di
vita, di soluzione economicamente possibile della contraddizione fra costi sostenibili e
qualità della vita voluta.
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2. L’esperienza di Alisei all’estero
Alisei opera con programmi di cooperazione allo sviluppo e di aiuto umanitario da oltre 20
anni nei paesi in via di sviluppo ed emergenti, in Africa, America Latina, Europa Centrale
ed Asia.
In questi paesi Alisei ha maturato una vasta esperienza nella realizzazione di progetti nel
settore della ricostruzione e riabilitazione, sia di emergenza sia di sviluppo, ponendo in
evidenza l’importanza di modelli partecipati, con particolare riferimento alla metodologia in
autocostruzione.
Nei paesi in via di sviluppo il tasso di crescita demografica, l’immigrazione in area
metropolitane ed un lento ma costante processo di degradazione della terra di coltura ha
portato ad indirizzare gli sforzi verso l’autocostruzione assistita, soprattutto in aree non
urbanizzate, favorendo in tal modo la ristrutturazione dell’economia locale attraverso
adeguati programmi di habitat sociale.
Tramite un vasto coinvolgimento della popolazione locale, l’utilizzo di tecnologie locali,
semplici ed appropriate Alisei ha realizzato interventi in autocostruzione la cui semplicità
formale e progettuale non è dovuta a povertà ideativi bensì è il frutto di una estrema
razionalizzazione, certamente lontana dagli standard europei, volta a rendere
comprensibile le fasi costruttive e di assemblaggio dei materiali.
Di seguito, alcune delle esperienze più rappresentative, tra le decine di progetti realizzati
in vari paesi nei più diversi contesti.
La prima è stata quella nei campi profughi Saharawi della Regione di Tindouf, in Algeria,
nel 1987 con l’elaborazione di un progetto integrato di risanamento ambientale per il
miglioramento delle condizioni di vita della popolazione dei campi. L’obiettivo del progetto
era di fornire a circa 180 mila profughi strutture igieniche allo scopo di prevenire l’insorgere
di malattie trasmissibili con circuito oro-fecale. Seguendo l’esperienza dei Saharawi si è
prevista l’installazione di tre tipologie di latrine “a secco”, scelta tecnologica che è risultata
oltre che estremamente economica, utile al riciclaggio delle feci tramite la loro
trasformazione in fertilizzante.
A Sao Tomé e Principe, nel 1992, si è realizzato un programma di micro insediamento
edilizio in autocostruzione, inserito nel quadro di attività pertinenti l’appoggio ai piccoli
agricoltori dell’isola.
Tramite un sistema di costruzione a modulo ripetibile concepito seguendo le costruzioni
rurali tipiche dell’isola, si sono realizzate diverse unità insediative in aree rurali, a beneficio
del radicamento dei giovani.
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All’interno di un programma sanitario integrato, sempre a Sao Tomé, si sono studiati
moduli per cucine e latrine per la popolazione residente nelle varie Roças (aziende
agricole).
Sempre con il processo in autocostruzione, nel quadro di un progetto di emergenza a
favore di gruppi di donne nella provincia di Maputo, in Mozambico, si è realizzato un
nucleo abitativo sperimentale con materiali locali (caniço e lastre di zinco), la
ristrutturazione di un centro di salute, il recupero di 3 pozzi e la realizzazione di altri ex
novo.
Nei paesi dell’Ex Yugoslavia, a seguito del conflitto interetnico, Alisei ha sperimentato la
metodologia in autocostruzione in progetti di emergenza che prevedono interventi la cui
caratteristica consiste in una prima e temporanea risposta a situazioni straordinarie e
soluzioni per popolazioni di sfollati o rifugiati e comunque in condizioni di particolare
vulnerabilità dovute ad eventi straordinari.
In tali situazioni, le attività realizzate prevalentemente in Croazia ed in Bosnia Herzegovina
sono consistite nel ristrutturare o temporaneamente riabilitare un migliaio di alloggi per
famiglie di sfollati, strutture educative e sanitarie e nel ripristinare gli impianti energetici ed
idrici.
Anche in questo caso l’autocostruzione ha visto la piena partecipazione dei beneficiari in
qualità di manodopera nei cantieri, supportati da personale tecnico specializzato.
3. L’esperienza in Italia
Da questo filone di esperienze svolte all’estero è nata la ricerca di una risposta al perché
in quelle aree ci si può autocostruire la propria casa e non solo, con materiali poveri ma
soprattutto con tecnologie semplici e dedicandoci la propria manodopera. E in Italia no?
In sintesi, l’autocostruzione quale soluzione possibile all’emergenza e al disagio abitativo,
uno dei problemi più rilevanti della società italiana, nonché straordinario strumento di
coesione sociale.
La precarietà abitativa sembra infatti essere diffusa in tutta Italia: si va dai capannoni
industriali alla periferia di Milano o di Brescia, alle cascine dell’Alta Valle del Tevere, alle
costruzioni pericolanti e agli accampamenti abusivi alla periferia di Roma, fino alle case-
fabbrica dei comuni vesuviani in Campania.
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Negli ultimi anni il crescente flusso migratorio di lavoratori stranieri in Italia ha portato alla
ribalta una serie di casi abbastanza eclatanti di famiglie o gruppi costretti a vivere e
lavorare in condizioni difficili, a volte miserevoli, igienicamente precarie e prive delle
infrastrutture più elementari. La casa rappresenta oggi la più importante delle condizioni
dell’inserimento degli immigrati, certamente la più critica. Inserimento o esclusione
dipendono in gran parte dalla stabilizzazione dei percorsi abitativi, che condizionano a loro
volta gli altri ambiti di vita.
Alisei è così ripartita dalla straordinaria esperienza del movimento cooperativo edilizio del
nostro paese nel primo novecento e nell’immediato dopoguerra e dalle radici che risalgono
alla tradizione culturale dei villaggi operai, fenomeni di progettazione complessiva pensata
in funzione di un insediamento industriale, di assoluta rilevanza per la storia dell’edilizia
operaia e popolare e di notevole interesse anche per la vicenda urbanistica italiana.
La metodologia dell’autocostruzione associata adottata da Alisei si fonda sul lavoro dei
futuri proprietari.
Donne e uomini che fanno parte di nuclei familiari a basso reddito, italiani e stranieri, e che
possono vedere realizzato il sogno di avere un’abitazione di proprietà abbattendo
drasticamente i costi di costruzione e cominciando a pagarla, con rate di mutuo accettabili,
solo a costruzione ultimata.
Autocostruzione quindi per progettare soluzioni di lungo periodo capaci di soddisfare, nel
contempo, tanto le esigenze degli italiani quanto quelle degli stranieri, senza porre i diversi
gruppi etnici e sociali in concorrenza ma favorendo forme di collaborazione ed
integrazione.
Tale processo ha necessariamente costi limitati, mette in sinergia le risorse pubbliche con
quelle dei destinatari dell’intervento, nonché sollecita la nascita di cooperative di
autoriabilitazione e autocostruzione, adottando tecniche semplici e materiali a basso costo
per riattare immobili degradati o per edificare nuovi quartieri.
Il percorso è abbastanza semplice: un gruppo di persone acquista un terreno assegnato
dell’amministrazione locale, oppure reperito sul mercato privato, ma grazie alla
mediazione della stessa. Il gruppo viene guidato ed assistito nella realizzazione materiale
della propria casa, potendo beneficiare di mutui a condizioni agevolate e dell’assistenza
tecnica di Alisei sia per la componete di cantiere, sia di progetto architettonico che di
mediazione sociale. Sono gli stessi beneficiari, costituitisi in cooperativa, che prestano la
loro opera per la costruzione degli appartamenti, impegnando un determinato numero di
ore lavorative fino al termine del progetto.
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Alisei indirizza tutte le fasi del processo fornendo, oltre all’assistenza tecnica, anche quella
legale ed amministrativa.
L’iniziativa di Alisei sul territorio ha preso l’avvio in fase sperimentale in Umbria, nei primi
anni del 2000, con l’apertura dei cantieri di Terni, Marsciano e Perugia, per la costruzione
di 52 alloggi.
L’esperienza, seppur scontando alcune criticità, ha ben presto contaminato l’Emilia
Romagna dove la Regione ed il Comune di Ravenna si sono impegnati attivamente per la
promozione e la realizzazione di quattro cantieri, tre in località di Ravenna ed uno a
Cesena, per un totale di 70 unità abitative.
Nel passato più recente le esperienze di autocostruzione hanno preso un indirizzo diverso
in Lombardia dove, con il supporto e la promozione svolte da Innosense Partnership a
fianco di Alisei, l’Amministrazione Regionale ha lanciato un Bando Sperimentale di
Autocostruzione “a proprietà differita”.
In base a questo sistema le abitazioni restano di proprietà di un Ente Attuatore (Aler) che
le affitta ad un canone moderato ai soci della Cooperativa che, a loro volta, le riscattano al
decimo anno ad un prezzo definito e fissato in partenza all’interno del contratto di affitto.
Ad oggi in Lombardia sono in fase di costruzione oltre 120 unità abitative di otto
cooperative di autocostruttori e, a breve, è prevista l’apertura di due cantieri in Veneto
(Comuni di Cadoneghe e Mestrino), di un cantiere in Toscana, a Monteriggioni, nelle
Marche (ad Amandola) ed in Piemonte (ad Alessandria), per un totale di oltre un centinaio
di alloggi per famiglie di autocostruttori.
4. L’evoluzione dalla fase sperimentale alla dimensione di piano
Da una fase inizialmente sperimentale possiamo affermare che siamo entrati in una fase a
sistema il cui asse preponderante verte su una soluzione di housing sociale che investe su
di un modello ripetibile a livello nazionale.
Alisei ha infatti investito sullo studio di disegni legge regionali ai quali ha contribuito
direttamente, al nord, al centro e al sud d’Italia.
Attualmente, il modello fino ad oggi sperimentato e perfezionato ed in fase di
ingegnerizzazione, è sostenuto dai seguenti attori con i seguenti ruoli.
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Il network di Alisei le cui funzioni nel percorso di autocostruzione associata consistono in
un complesso di attività di supporto alle fasi operative del progetto che costituiscono
momenti determinanti per la riuscita delle attività costruttive
Le Istituzioni pubbliche
Il Ministero della Solidarietà Sociale ha coordinato il tavolo per un disegno di legge
sull’autocostruzione e l’autorecupero a livello nazionale.
Le Amministrazioni Regionali, Provinciali e Comunali forniscono il sostegno politico e la
promozione dell’iniziativa; mettono a disposizione risorse umane e materiali necessari alle
fasi di raccolta di adesioni e selezione dei potenziali autocostruttori, collaborano con i
tecnici di Alisei in fase di identificazione dell’area, eventuale richiesta di variante di PRG,
definizione progetto preliminare ed esecutivo, concessioni edilizie.
Il movimento cooperativo nazionale
Tramite la partecipazione dei consorzi di LegaCoop Sociale, fornisce i servizi di
costituzione, individuazione e animazione delle cooperative di autocostruttori e assicura,
attraverso la propria rete, tutte le componenti sociali del progetto.
Attraverso la partecipazione del Consorzio Toscano Cooperative, attore significativo del
mondo cooperativo che opera negli ambiti più innovativi e complessi del mondo delle
costruzioni, delle progettazioni e dei servizi.
Il supporto finanziario
Alcuni Istituti di credito, tra i quali Banca Etica, hanno sino ad ora accompagnato le
cooperative di autocostruttori, fornendo un modello finanziario autosostenibile, con
operazioni di pre-finanziamento e mutui ipotecari standard.
Alisei e Monte dei Paschi di Siena hanno recentemente siglato un accordo di programma
al fine di sostenere le cooperative di autocostruttori con l’elaborazione di specifici prodotti
bancari e l’assistenza negli aspetti di pianificazione, programmazione e ingegneria
finanziaria.
Nel corso dell’ anno passato Alisei ha ritenuto necessario un salto di qualità
nell’esperienza dell’autocostruzione ed insieme ad alcuni soggetti che fino ad allora hanno
contribuito alla sua diffusione a livello regionale, ha voluto promuoverne un respiro a livello
nazionale.
Alisei Autocostruzioni - la costola italiana che, all’interno del Network, si occupa in
particolare di autocostruzioni e autorecupero in diverse realtà regionali italiane - ed il
Consorzio Sociale Light, aderente a LegaCoop., hanno deciso di unire le loro capacità ed
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esperienze nella nascita dell’Impresa Sociale “SOTTO IL TETTO” per diffondere la pratica
dell’autocostruzione e dell’autorecupero a livello nazionale.
La prima portando con sé l’esperienza e la conoscenza specifica del tema, il secondo
mettendo a disposizione le proprie conoscenze tecniche relative ai servizi di costituzione,
individuazione e di animazione delle cooperative di autocostruttori e assicurando,
attraverso la propria rete, tutte le componenti sociali del progetto.
Alisei e il Consorzio Toscano Cooperative hanno deciso di unire le loro capacità ed
esperienze per diffondere la pratica dell’autocostruzione e dell’autorecupero mettendo in
rete il know how specifico del primo e la profonda conoscenza del mondo delle costruzioni
del secondo.
Alisei e il Consorzio Toscano Cooperative hanno inoltre costituito il Centro Internazionale
di Ricerca, Formazione e Documentazione sull’Autocostruzione e Autorecupero
“DESCANSO” con sede a Firenze.
Il Centro si propone di studiare e promuovere il tema dell’autocostruzione e
dell’autorecupero in modo globale, avvalendosi del Patrocinio del Ministero della
Solidarietà Sociale e del Ministero degli Esteri, nonché di una rete consolidata di rapporti
con le maggiori Università Italiane e straniere.