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We were Brothers (WBS)
The Race for Rome
We were Brothers – La scatola
La scatola edizione de luxe di we were brothers fornita in esclusiva a coloro
che hanno creduto nel progetto e hanno finanziato il lavoro della WBS di Carlo
Ameddeo. Un gioco tattico che sta fra il wargame 3D e 2D ambientato in Italia.
Il manuale di gioco
Riccamente illustrato, buona lettura, organizzazione delle regole non
sempre chiara. Molte opzioni, fra cui la sezione per il gioco il solitario e
una serie di regole per la generazione di scenari.
Le mappe
Ci sono 12 mappe rigide componibili per ricreare il terreno con una
griglia sovrastampata con due tipologie di esagoni: i piccoli sono utilizzati
per il movimento, quelli grandi per determinare la gittata delle armi.
Sezioni ferrovia, strada e ponti
Quando richiesto dallo scenario, è possibile indicare ferrovie, ponti e
strade con le sezioni rigide in dotazione. Grafica ottima e colori pastello
che non infastidiscono
Edifici
E’ possibile costruire gli edifici necessari con la serie di componenti in cartone
forniti con la confezione. Il produttore sottolinea anche la possibilità di
rendere ancora più accattivante il campo di battaglia con gli edifici forniti dalle
principali case di modellismo statico.
Le mappe in dettaglio
Nella figura è possibile chiaramente individuare gli esagoni piccoli e quelli più
grandi (evidenziti dai vertici in neretto). Si noti la grafica “tridimensionale” dei
crateri nel dettaglio. A riprova di una particolare attenzione alla qualità del
prodotto finale.
Mezzi
Nell’immagine i mezzi che possono essere piazzati quando richiesti dagli
scenari. Il regolamento base non fornisce regole sui mezzi. Nella fattispecie
sono solo ostacoli e ripari . Anche per questi elementi, il produttore
raccomanda l’uso di modellini in scala 1/72.
Le carte
Le carte fornite sono appartenenti alle varie nazionalità che erano
presenti in Italia. Ogni carta rappresenta un soldato con la propria arma.
Ci sono anche gli specialisti
Le carte
In dettaglio le sezioni che compongono ogni carta: l’arma, i caricatori
disponibili (3 rosso), dadi da utilizzare nel combattimento e in basso i
modificatori rispetto alle posizioni di ogni soldato.
I dadi
I 9 dadi necessari per determinare i danni inflitti. Il colore da utilizzare è
determinato dalla distanza e da alcuni modificatori.
I piccoli dadi
Utilizzati sulle carte per indicare il numero di colpi rimasti
I pannelli di gioco
Ogni plancia può ospitare fino a quattro carte soldato e si possono
posizionare pure altri markers per le informazioni di ogni singolo soldato
I markers
Le varie pedine di informazioni da collocare sulla plance di gioco. Sulla
sinistra i sostegni di palstica per i muretti e le siepi.
I soldati
Le unità in campo sono rappresentate da soldati in scala 1/72. Di media
qualità, abbiamo notato nella confezione un errore nella dotazione. Sono
stati inseriti i soldati russi anziché quelli inglesi.
We were Brothers – il sistema di gioco
• Per spiegare il sistema
prendiamo due squadre
da 4 soldati e li
posizioniamo su un
terreno composto da due
sezioni e collochiamo
qualche elemento del
terreno. I soldati possono
assumere tre posizioni,
quindi per ogni elemento
della squadra si
prenderanno tre pezzi.
We were Brothers – I pannelli
• Sui pannelli abbiamo
posizionato le carte, i
dadini per i caricatori, le
granate disposizione sia
fumogene che
esplosive, e i dischetti
per lo status di ogni
soldato. Rimangono
anche i soldatini con le
posizioni non utilizzate.
We were Brothers – setup iniziale
• In questo scenario
ipotetico quattro soldati
tedeschi avanzano
lungo una strada
protetta da dei muretti,
mentre quattro soldati
americani sono in
agguato in una radura
laterale dietro delle
siepi.
We were Brothers – Fase di fuoco
• Il sistema di WwB
prevede tre fasi. Si inizia
con la fase di fuoco e
l’iniziativa è determinata
secondo alcuni criteri a
pagina 6 del regolamento.
In questo scenario
ipotetico, diamo
l’iniziativa agli americani
che tendono l’imboscata.
We were Brothers – La LoS (line of sight)
Quando si spara, soprattutto in un tattico, è necessario che si possa avvistare
l’obiettivo. Nella realtà è scontato, ma in un wargame bisogna sempre
verificarlo considerata l’astrazione di mappa e ostacoli. Se c’è “los”, bene si può
sparare. Nell’esempio il muretto ha diverse altezze e impedisce o meno la los.
LoS OK
No Los
We were Brothers – fuoco diretto
• Nella figura il soldato
americano fa fuoco
contro il soldato tedesco
che ha una copertura
parziale data dal muretto.
Il fuoco diretto è diviso in
6 fasi: scelta bersaglio,
utilizzo proiettili,
determinare la distanza,
applicare modificatori,
lancio del dado e
risoluzione danni
We were Brothers – fuoco diretto (2)
• Charlie 1 (leader della squadra e
armato di thompson) fa fuoco
nell’esempio. Si sposta il dadino
di uno spazio verso dx per
indicare i proiettili usati e si
determina la distanza contando i
grandi esagoni. La distanza è di
tre grandi esagoni e si userà il
dado giallo, dato che il dado blu
può essere usato ad una distanza
di due esagoni o meno. In
aggiunta il bersaglio in piedi ha
una copertura parziale data dal
muretto, si appplica un ulteriore
modificatore di -2, quindi si userà
il dado grigio.
Distanza 3 esagoni grandi
La scala dei dadi da combattimento
We were Brothers – fuoco diretto (3)
Il risultato del dado dà la freccia “soppresso” con una medaglia che dà al soldato che
ha sparato un punto abilità nell’uso dell’arma. Posizioniamo il marker soppresso sul
pannello di Kondor2. Rovesciamo il marker Kondor 2 sul lato attenzione. Kondor 2 va
automaticamente in postura ginocchio per coprirsi dietro il muretto.
We were Brothers – fase di movimento tedesca
Gli altri soldati tedeschi lungo la strada non sono visibili, quindi per abbreviare
la recensione del sistema procedo alla fase di movimento del giocatore
tedesco, considerando i soldati americani immobili dietro alle siepi in attesa.
We were Brothers – movimento
• La seconda fase di un turno
giocatore è appunto il
movimento. Nella fattispecie i
nostri soldati tedeschi
muoveranno tutti dietro il
muretto di livello 1 che offre
una copertura completa. Un
soldato in piedi può percorrere
8 esagoni di corsa quindi non
avranno problemi a
raggiungere il muro. L’unico a
rimanere fermo è Kondor 2
ancora soppresso.
Completiamo il turno e
procediamo.
We were Brothers – movimento (2)
Il giocatore americano ha ancora l’iniziativa dato che conta quattro soldati
attivi contro i 3 tedeschi. Non può sparare, dato che non ha nessuno in vista
(come il tedesco), quindi faremo un esempio di movimento in varie modalità
senza inutili tatticismi.
We were Brothers – movimento (3)
Nella figura i soldati americano hanno scavalcato al siepe e hanno assunto la
posizione prona spendendo un punto movimento. Ricordiamo che cambiare
postura da in piedi a in ginocchio e viceversa non richiede la spesa di punti
movimento
We were Brothers – fuoco di opportunità
Il terzo turno vede ancora l’americano con l’iniziativa e invece di sparare opta per il fuoco di opportunità
piazzando i relativi segnalini. Questo gli permetterà di sparare quando il giocatore tedesco muoverà e sarà
visibile. Il giocatore tedesco muove dalla posizione dietro al muro dove era completamente coperto a quella da
dove può sparare, cambiando varie posizioni e sempre di corsa. Appena è visibile dall’americano, subisce il fuoco
di opportunità.
We were brothers – fuoco di opportunità (2)
Charlie 1 dopo tutti i modificatori usa un dado rosa, lo stesso per Charlie 2, 3 e 4,
dato che hanno pesanti modificatori negativi sia per il muretto alto che per la
posizione prona. In ogni caso i soldati tedeschi subiscono alcune ferite lievi e
soppressione. Le ferite vengono segnate sul pannello muovendo il dischetto rosso.
We were Brothers – situazione finale ed eventuali
sviluppi
Lo scenario è appena iniziato e appare evidente il vantaggio dell’iniziativa che permette di
posizionarsi meglio e sparare per primi. Nel turno quarto sarà l’americano a sparare per
primo e risponderà il tedesco . Una situazione che appare piuttosto irreale, visto che il fuoco
dovrebbe essere simultaneo . Non convincente. In futuro effettueremo ulteriori
approfondimenti e giocheremo uno scenario completo dato dal manuale.
We were Brothers – considerazioni finali
Mi rimane molto da testare in questo gioco. Non è
certamente per neofiti, ma un tattico per essere ben
accetto dagli appassionati, non può prescindere da certe
regole. Le mappe sono rigide e con una bella grafica. La
dotazione è ricca, anche se dobbiamo censurare l’errore di
confezionamento riguardo i soldati inglesi. Il manuale delle
regole è completo con sezioni interessanti quali quella del
gioco in solitario o per la generazione di scenari
personalizzati. Non mi è piaciuta l’organizzazione e manca
un spiegazione del sistema attraverso la descrizione di uno
scenario. Mi sento di consigliarlo in quanto ha delle grandi
potenzialità e può essere arricchito con nuovi eserciti e
regole su tutti i fronti. L’hanno definito un cross over,
termine ampiamente condivisibile.
We were Brothers (wbs)

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We were Brothers (wbs)

  • 1. We were Brothers (WBS) The Race for Rome
  • 2. We were Brothers – La scatola La scatola edizione de luxe di we were brothers fornita in esclusiva a coloro che hanno creduto nel progetto e hanno finanziato il lavoro della WBS di Carlo Ameddeo. Un gioco tattico che sta fra il wargame 3D e 2D ambientato in Italia.
  • 3. Il manuale di gioco Riccamente illustrato, buona lettura, organizzazione delle regole non sempre chiara. Molte opzioni, fra cui la sezione per il gioco il solitario e una serie di regole per la generazione di scenari.
  • 4. Le mappe Ci sono 12 mappe rigide componibili per ricreare il terreno con una griglia sovrastampata con due tipologie di esagoni: i piccoli sono utilizzati per il movimento, quelli grandi per determinare la gittata delle armi.
  • 5. Sezioni ferrovia, strada e ponti Quando richiesto dallo scenario, è possibile indicare ferrovie, ponti e strade con le sezioni rigide in dotazione. Grafica ottima e colori pastello che non infastidiscono
  • 6. Edifici E’ possibile costruire gli edifici necessari con la serie di componenti in cartone forniti con la confezione. Il produttore sottolinea anche la possibilità di rendere ancora più accattivante il campo di battaglia con gli edifici forniti dalle principali case di modellismo statico.
  • 7. Le mappe in dettaglio Nella figura è possibile chiaramente individuare gli esagoni piccoli e quelli più grandi (evidenziti dai vertici in neretto). Si noti la grafica “tridimensionale” dei crateri nel dettaglio. A riprova di una particolare attenzione alla qualità del prodotto finale.
  • 8. Mezzi Nell’immagine i mezzi che possono essere piazzati quando richiesti dagli scenari. Il regolamento base non fornisce regole sui mezzi. Nella fattispecie sono solo ostacoli e ripari . Anche per questi elementi, il produttore raccomanda l’uso di modellini in scala 1/72.
  • 9. Le carte Le carte fornite sono appartenenti alle varie nazionalità che erano presenti in Italia. Ogni carta rappresenta un soldato con la propria arma. Ci sono anche gli specialisti
  • 10. Le carte In dettaglio le sezioni che compongono ogni carta: l’arma, i caricatori disponibili (3 rosso), dadi da utilizzare nel combattimento e in basso i modificatori rispetto alle posizioni di ogni soldato.
  • 11. I dadi I 9 dadi necessari per determinare i danni inflitti. Il colore da utilizzare è determinato dalla distanza e da alcuni modificatori.
  • 12. I piccoli dadi Utilizzati sulle carte per indicare il numero di colpi rimasti
  • 13. I pannelli di gioco Ogni plancia può ospitare fino a quattro carte soldato e si possono posizionare pure altri markers per le informazioni di ogni singolo soldato
  • 14. I markers Le varie pedine di informazioni da collocare sulla plance di gioco. Sulla sinistra i sostegni di palstica per i muretti e le siepi.
  • 15. I soldati Le unità in campo sono rappresentate da soldati in scala 1/72. Di media qualità, abbiamo notato nella confezione un errore nella dotazione. Sono stati inseriti i soldati russi anziché quelli inglesi.
  • 16. We were Brothers – il sistema di gioco • Per spiegare il sistema prendiamo due squadre da 4 soldati e li posizioniamo su un terreno composto da due sezioni e collochiamo qualche elemento del terreno. I soldati possono assumere tre posizioni, quindi per ogni elemento della squadra si prenderanno tre pezzi.
  • 17. We were Brothers – I pannelli • Sui pannelli abbiamo posizionato le carte, i dadini per i caricatori, le granate disposizione sia fumogene che esplosive, e i dischetti per lo status di ogni soldato. Rimangono anche i soldatini con le posizioni non utilizzate.
  • 18. We were Brothers – setup iniziale • In questo scenario ipotetico quattro soldati tedeschi avanzano lungo una strada protetta da dei muretti, mentre quattro soldati americani sono in agguato in una radura laterale dietro delle siepi.
  • 19. We were Brothers – Fase di fuoco • Il sistema di WwB prevede tre fasi. Si inizia con la fase di fuoco e l’iniziativa è determinata secondo alcuni criteri a pagina 6 del regolamento. In questo scenario ipotetico, diamo l’iniziativa agli americani che tendono l’imboscata.
  • 20. We were Brothers – La LoS (line of sight) Quando si spara, soprattutto in un tattico, è necessario che si possa avvistare l’obiettivo. Nella realtà è scontato, ma in un wargame bisogna sempre verificarlo considerata l’astrazione di mappa e ostacoli. Se c’è “los”, bene si può sparare. Nell’esempio il muretto ha diverse altezze e impedisce o meno la los. LoS OK No Los
  • 21. We were Brothers – fuoco diretto • Nella figura il soldato americano fa fuoco contro il soldato tedesco che ha una copertura parziale data dal muretto. Il fuoco diretto è diviso in 6 fasi: scelta bersaglio, utilizzo proiettili, determinare la distanza, applicare modificatori, lancio del dado e risoluzione danni
  • 22. We were Brothers – fuoco diretto (2) • Charlie 1 (leader della squadra e armato di thompson) fa fuoco nell’esempio. Si sposta il dadino di uno spazio verso dx per indicare i proiettili usati e si determina la distanza contando i grandi esagoni. La distanza è di tre grandi esagoni e si userà il dado giallo, dato che il dado blu può essere usato ad una distanza di due esagoni o meno. In aggiunta il bersaglio in piedi ha una copertura parziale data dal muretto, si appplica un ulteriore modificatore di -2, quindi si userà il dado grigio. Distanza 3 esagoni grandi La scala dei dadi da combattimento
  • 23. We were Brothers – fuoco diretto (3) Il risultato del dado dà la freccia “soppresso” con una medaglia che dà al soldato che ha sparato un punto abilità nell’uso dell’arma. Posizioniamo il marker soppresso sul pannello di Kondor2. Rovesciamo il marker Kondor 2 sul lato attenzione. Kondor 2 va automaticamente in postura ginocchio per coprirsi dietro il muretto.
  • 24. We were Brothers – fase di movimento tedesca Gli altri soldati tedeschi lungo la strada non sono visibili, quindi per abbreviare la recensione del sistema procedo alla fase di movimento del giocatore tedesco, considerando i soldati americani immobili dietro alle siepi in attesa.
  • 25. We were Brothers – movimento • La seconda fase di un turno giocatore è appunto il movimento. Nella fattispecie i nostri soldati tedeschi muoveranno tutti dietro il muretto di livello 1 che offre una copertura completa. Un soldato in piedi può percorrere 8 esagoni di corsa quindi non avranno problemi a raggiungere il muro. L’unico a rimanere fermo è Kondor 2 ancora soppresso. Completiamo il turno e procediamo.
  • 26. We were Brothers – movimento (2) Il giocatore americano ha ancora l’iniziativa dato che conta quattro soldati attivi contro i 3 tedeschi. Non può sparare, dato che non ha nessuno in vista (come il tedesco), quindi faremo un esempio di movimento in varie modalità senza inutili tatticismi.
  • 27. We were Brothers – movimento (3) Nella figura i soldati americano hanno scavalcato al siepe e hanno assunto la posizione prona spendendo un punto movimento. Ricordiamo che cambiare postura da in piedi a in ginocchio e viceversa non richiede la spesa di punti movimento
  • 28. We were Brothers – fuoco di opportunità Il terzo turno vede ancora l’americano con l’iniziativa e invece di sparare opta per il fuoco di opportunità piazzando i relativi segnalini. Questo gli permetterà di sparare quando il giocatore tedesco muoverà e sarà visibile. Il giocatore tedesco muove dalla posizione dietro al muro dove era completamente coperto a quella da dove può sparare, cambiando varie posizioni e sempre di corsa. Appena è visibile dall’americano, subisce il fuoco di opportunità.
  • 29. We were brothers – fuoco di opportunità (2) Charlie 1 dopo tutti i modificatori usa un dado rosa, lo stesso per Charlie 2, 3 e 4, dato che hanno pesanti modificatori negativi sia per il muretto alto che per la posizione prona. In ogni caso i soldati tedeschi subiscono alcune ferite lievi e soppressione. Le ferite vengono segnate sul pannello muovendo il dischetto rosso.
  • 30. We were Brothers – situazione finale ed eventuali sviluppi Lo scenario è appena iniziato e appare evidente il vantaggio dell’iniziativa che permette di posizionarsi meglio e sparare per primi. Nel turno quarto sarà l’americano a sparare per primo e risponderà il tedesco . Una situazione che appare piuttosto irreale, visto che il fuoco dovrebbe essere simultaneo . Non convincente. In futuro effettueremo ulteriori approfondimenti e giocheremo uno scenario completo dato dal manuale.
  • 31. We were Brothers – considerazioni finali Mi rimane molto da testare in questo gioco. Non è certamente per neofiti, ma un tattico per essere ben accetto dagli appassionati, non può prescindere da certe regole. Le mappe sono rigide e con una bella grafica. La dotazione è ricca, anche se dobbiamo censurare l’errore di confezionamento riguardo i soldati inglesi. Il manuale delle regole è completo con sezioni interessanti quali quella del gioco in solitario o per la generazione di scenari personalizzati. Non mi è piaciuta l’organizzazione e manca un spiegazione del sistema attraverso la descrizione di uno scenario. Mi sento di consigliarlo in quanto ha delle grandi potenzialità e può essere arricchito con nuovi eserciti e regole su tutti i fronti. L’hanno definito un cross over, termine ampiamente condivisibile.