1. IMPATTO AMBIENTALE DELLO SPRECO ALIMENTARE (WWF)
Lo spreco alimentare non è solo un problema di cibo ma anche di impatti sulla biodiversità e
sul clima, un allarme che il WWF rilancia nell’anno che vedrà il Vertice mondiale di Parigi
come momento clou per gli impegni di riduzione delle emissioni di CO2 al livello globale.
I dati resi noti nel rapporto “Food wastage footprint. Impacts on natural resources” realizzato
dal Dipartimento di gestione ambientale e delle risorse naturali della FAO nel 2013, segnalano
infatti che l’impronta di carbonio del cibo prodotto ma non mangiato e quindi sprecato ogni
anno, viene stimata in 3.3 miliardi di tonnellate di CO2, una cifra complessiva che inserisce
questo sconcertante dato di emissioni di prodotti che non vengono neanche utilizzati, al terzo
posto nella classifica dei maggiori emettitori di CO2 a livello mondiale dopo Cina e Stati Uniti.
E' un circolo vizioso perché, secondo studi recenti, il cambiamento climatico a sua volta
potrebbe ridurre la produttività agricola, diminuendo le disponibilità alimentari globali e
danneggiando le popolazioni più povere e le famiglie che basano il proprio reddito sulle colture,
l'allevamento del bestiame e la pesca.
ANCHE LE RISORSE IDRICHE SUBISCONO L’EFFETTO ‘SPRECO’: Globalmente il
consumo di acqua blu, che è collegato allo spreco alimentare, è di circa 250 km cubici,
equivalenti al flusso annuale d’acqua del Volga oppure a tre volte il volume delle acque del
lago di Ginevra.
Il cibo prodotto e sprecato occupa quasi 1.4 miliardi di ettari di terra, costituendo il 30% della
superficie occupata da terre agricole a livello mondiale.
E’ difficile stimare l’impatto sulla biodiversità dello spreco alimentare a livello globale,
comunque gli effetti negativi dell’espansione agricola e delle coltivazioni estensive è tale sulla
frammentazione degli habitat e sulla perdita di biodiversità che appare veramente assurdo che
una parte importante di quanto prodotto, con significativi impatti ambientali, vada addirittura
sprecato.
La perdita di terra, acqua e biodiversità attribuibile allo spreco alimentare come anche gli
impatti negativi da esso provocati sul cambiamento climatico rappresenta un costo elevato per
l’intera società non ancora ben quantificato. Il diretto costo economico dello spreco alimentare
dei prodotti agricoli (escluso i prodotti del pescato) viene valutato sui 750 miliardi di dollari, una
cifra equivalente al PIL della Svizzera.
Nel suo Programma One Planet Food, dedicato all’alimentazione sostenibile con un focus
speciale sulla riduzione dello spreco alimentare lungo tutta la filiera , il WWF ha sviluppato
iniziative di sensibilizzazione ed attivazione che stanno coinvolgendo milioni di italiani in
comportamenti virtuosi e replicabili grazie alla collaborazione con importanti imprese del
settore.
2. IL PESO AMBIENTALE DELLO SPRECO :
La responsabilità è dei consumatori, che spendono in media 316 € euro l’anno in cibo che per
disattenzione o negligenza viene buttato senza essere consumato, ma anche di un sistema
produttivo che troppo spesso perde cibo e risorse lungo la filiera, fino al 50% delle perdite
totali, prima ancora che arrivino in tavola.
LA CAMPAGNA INFORMATIVA CON LA GRANDE DISTRIBUZIONE E FOOD SERVICE
L’alleanza stretta dal WWF con aziende della grande distribuzione e food service per
Campagne dedicate, consentirà di veicolare consigli e buone pratiche contro lo spreco
alimentare verso un grandissimo numero di cittadini,
Prosegue, infatti, la campagna di sensibilizzazione sulla riduzione dello spreco alimentare
domestico con iniziative in punto vendita e sul web. in tutti i punti vendita IKEA vengono
distribuite le eco-vaschette anti-spreco realizzate in collaborazione con WWF.