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Official Journal of the
           Italian Society of Otorhinolaryngology - Head and Neck Surgery

           Organo Ufficiale della
           Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale




                         Argomenti di

           ACTA
                                                                                            www.actaitalica.it
           Otorhinolaryngologica Italica
                                                                                  Vol. IV • No. 1
                                                                                  Maggio 2010




                          Raccomandazioni cliniche sulla gestione
                                    delle epistassi

                   Documento finale dei lavori della Consensus Conference tenutasi a Rimini
                          il 14 maggio 2009 nell’ambito del 96° Congresso Nazionale
                   della Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale




Pacini
EditorE
MEdicina
Volume IV – Numero 1 – Maggio 2010


                                     Argomenti di


Otorhinolaryngologica Italica
Official Journal of the Italian Society of Otorhinolaryngology - Head and Neck Surgery
Organo Ufficiale della Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale




Editorial Board                               Italian Scientific Board                  © Copyright 2010 by
Editor-in-Chief: F. Chiesa                    L. Bellussi, G. Danesi, C. Grandi,        Società Italiana di Otorinolaringologia e
President of S.I.O.: A. Rinaldi Ceroni        A. Martini, L. Pignataro, F. Raso,        Chirurgia Cervico-Facciale
Former Presidents of S.I.O.:                  R. Speciale, I. Tasca                     Via Luigi Pigorini, 6/3
G. Borasi, E. Pirodda (†),                                                              00162 Roma, Italy
I. De Vincentiis, D. Felisati, L. Coppo,      International Scientific Board
G. Zaoli, P. Miani, G. Motta,                 J. Betka, P. Clement, A. De La Cruz,      Publisher
L. Marcucci, A. Ottaviani, G. Perfumo,        M. Halmagyi, L.P. Kowalski,               Pacini Editore SpA
P. Puxeddu, I. Serafini, M. Maurizi,          M. Pais Clemente, J. Shah,                Via Gherardesca 1
G. Sperati, D. Passali, E. de Campora,        H. Stammberger                            56121 Pisa, Italy
A. Sartoris, P. Laudadio, E. Mora,                                                      Tel. +39 050 313011
M. De Benedetto, S. Conticello, D. Casolino   Treasurer                                 Fax +39 050 3130300
Former Editors-in-Chief:                      C. Miani                                  Info@pacinieditore.it
C. Calearo (†), E. de Campora,                                                          www.pacinimedicina.it
A. Staffieri, M. Piemonte                     Editorial Office
                                              Editor-in-Chief: F. Chiesa                Cited in Index Medicus/MEDLINE,
Editorial Staff                               Divisione di Chirurgia Cervico-Facciale   Science Citation Index Expanded, Scopus
Editor-in-Chief: F. Chiesa                    Istituto Europeo di Oncologia
Deputy Editor: C. Vicini                      Via Ripamonti, 435
Associate Editors:                            20141 Milano, Italy
C. Viti, F. Scasso                            Tel. +39 02 57489490
Editorial Coordinators:                       Fax +39 02 57489491
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Argomenti – Editorial Coordinators:           maryolyna@libero.it
G. Bertino, C. Viti




    Pacini
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Informazioni per gli Autori comprese le norme per la preparazione dei manoscritti
Acta Otorhynolaringologica Italica continua gli Annali di Laringologia Otologia e                       La seconda pagina deve contenere il Riassunto in inglese ed in italiano che deve consistere
Faringologia fondati nel 1901 da Giulio Masini e già Organo Ufficiale di stampa degli                   in una esauriente sintesi esplicativa di 300/400 parole. Esso deve includere l’impostazione
Otologi Italiani (A.O.O.I.) e dal 1976 della Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia        del problema, i metodi di studio, i risultati ed il significato della ricerca.
Cervico-Facciale (S.I.O. Ch. C.-F.).
La rivista pubblica in inglese lavori originali di interesse otorinolaringologico, gli atti ufficiali   Tabelle. (4 copie), devono essere contenute nel numero (evitando di presentare lo stesso dato
della Società, editoriali, note di attualità, recensioni, rubriche redazionali, notizie sindacali.      in più forme), dattiloscritte una per pagina e numerate progressivamente con numerazione
I contributi devono essere inediti, non sottoposti contemporaneamente ad altra rivista, ed il           romana. Nel testo della tabella e nella legenda utilizzare, nell’ordine di seguito riportato, i
loro contenuto conforme alla legislazione vigente in materia di etica della ricerca.                    seguenti simboli: *, †, ‡, §, ¶, **, ††, ‡‡ …
In caso di sperimentazioni su umani, gli Autori devono attestare che tali sperimentazio-
ni sono state svolte secondo i principi riportati nella Dichiarazione di Helsinki (1983); gli           Figure. (4 copie), vanno riprodotte in foto. I grafici ed i disegni possono essere in fotocopia,
Autori sono gli unici responsabili delle affermazioni contenute nell’articolo e sono tenuti             purché di buona qualità. Le figure devono essere numerate e devono riportare sul retro, su
a dichiarare di aver ottenuto il consenso informato dei pazienti o genitori nel caso di casi            un’apposita etichetta, il nome dell’Autore, il titolo dell’articolo, il verso (alto).
pediatrici per la sperimentazione e per l’eventuale riproduzione di immagini. Per studi su
cavie animali, gli Autori sono invitati a dichiarare che sono state rispettate le relative leggi
                                                                                                        Bibliografia. Va limitata alle voci essenziali identificate nel testo con numeri arabi tra paren-
nazionali e le linee guida istituzionali.
                                                                                                        tesi ed elencate al termine del dattiloscritto nell’ordine in cui sono state citate.
I lavori che provengono da Istituti scientifici, di ricerca o da Divisioni ospedaliere devono
                                                                                                        Dovrà riportare:
recare la firma autografa del Direttore dell’Istituto o Reparto di provenienza. Gli articoli
pubblicati impegnano unicamente la responsabilità degli Autori. La proprietà letteraria degli           cognome ed iniziale del nome degli Autori (devono essere riportati i primi tre, eventualmente
articoli è riservata alla Rivista.                                                                      seguiti da et al.), titolo dell’articolo in lingua originale, titolo della rivista secondo l’abbrevia-
I lavori vengono pubblicati in lingua inglese con abstract in italiano ed in inglese.                   zione dell’Index Medicus, anno di pubblicazione, volume, prima ed ultima pagina.
I lavori vengono pubblicati gratuitamente. Gli Autori hanno diritto a 30 estratti gratuiti del
lavoro.                                                                                                 Esempi di corretta citazione bibliografica per:

Conflitto di interessi. Gli Autori devono dichiarare se hanno ricevuto finanziamenti o se han-          Articoli e Riviste
no in atto contratti o altre forme di finanziamento, personali o istituzionali, con Aziende i           Chiesa A, Maroldi R, Perugini S, et al. Il ruolo della tomografia assiale computerizzata
cui prodotti sono citati nel testo. Questa dichiarazione verrà trattata dal Direttore come una          nella patologia rinosinusale. Acta Otorhinolaryngol Ital 1981;1:173-94.
informazione riservata e non verrà inoltrata ai revisori. I lavori accettati verranno pubblicati
con l’accompagnamento di una dichiarazione ad hoc, allo scopo di rendere nota la fonte e la             Libri
natura del finanziamento.                                                                               Smith DW. Recognizable patterns of human malformation. Third Edition. Philadelphia: WB
                                                                                                        Saunders Co.; 1982.
Norme generali per gli Autori
Testo. I lavori devono essere inviati in lingua inglese. Il manoscritto sarà sottoposto a revi-         Capitoli di Libri o Atti di Congressi
sione della lingua inglese a cura e a carico della Redazione della Rivista. La Redazione si             Krmpotic-Nemanic J, Kostovis I, Rudan P. Aging changes of the form and infrastructure
riserva il diritto di non accettare eventuali lavori formulati in lingua inglese non corretta.          of the external nose and its importance in rhinoplasty. In: Conly J, Dickinson JT, editors.
Eventuali lavori pervenuti in lingua italiana, qualora di riconosciuto valore scientifico e di          Plastic and reconstructive surgery of the face and neck. New York, NY: Grune and Stratton;
particolare interesse per la Rivista, potranno essere comunque pubblicati, previa traduzione            1972. p. 84.
in inglese a totale carico degli Autori.
Il lavoro deve pervenire alla Redazione in quattro copie (gli Autori sono comunque pregati              Ringraziamenti, indicazioni di grants o borse di studio, devono essere citati prima della
di conservare copia del materiale inviato), dattiloscritto, con ampio margine, massimo 25               bibliografia.
righe per pagina, con interlinea doppia, con numerazione delle pagine a partire dalla prima,            Le note, contraddistinte da asterischi o simboli equivalenti, compariranno nel testo, a piè
e corredato di:
                                                                                                        di pagina.
1) titolo del lavoro (in italiano ed inglese);
                                                                                                        Termini matematici, formule, abbreviazioni, unità e misure devono conformarsi agli stan-
2) riassunto (in italiano ed inglese);
                                                                                                        dards riportati in Science 1954;120:1078.
3) parole chiave (in italiano ed inglese; massimo 5);
4) titolo e didascalie di eventuali tabelle e delle figure.                                             I farmaci vanno indicati col nome chimico. Solo se inevitabile potranno essere citati col
                                                                                                        nome commerciale (scrivendo in maiuscolo la lettera iniziale del prodotto, seguita dalla casa
I lavori non devono superare le 10 pagine di stampa della rivista, compresi bibliografia,               farmaceutica, città e nazione).
figure e tabelle (750 parole a pagina di stampa; per ogni figura o tabella di 1/4 di pagina
considerare circa 250 parole in meno; per ogni figura o tabella di mezza pagina conside-                Gli scritti (ed il relativo dischetto) di cui si fa richiesta di pubblicazione vanno indirizzati,
rare circa 500 parole in meno). Può essere oggetto di pubblicazione la descrizione di una               unitamente alla lettera di cessione del copyright nel caso il lavoro venga pubblicato, a:
o più osservazioni cliniche di una medesima patologia di rilevante interesse diagnostico e              Direzione della Rivista Acta Otorhinolaryngologica Italica
terapeutico. La stesura di tali “note cliniche” non deve superare le 4 pagine di stampa, com-           S.O.C. ORL Azienda Ospedaliera “Santa Maria della Misericordia”
presi clichés e tabelle. Lo schema da seguire per la stesura deve prevedere: descrizione del/i          P.le Santa Maria della Misericordia, 15 – 33100 Udine
caso/i clinico/i osservati con le notizie anamnestiche principali, l’esame obiettivo, gli esami
strumentali e di laboratorio più significativi e le considerazioni conclusive con i necessari           Ogni pubblicazione scientifica porterà la data di ricevimento e quella di accettazione da
riferimenti bibliografici.                                                                              parte del Comitato Scientifico. I dattiloscritti e le illustrazioni dei lavori non si restituiscono
I lavori di maggiore estensione potranno essere pubblicati come supplementi e l’intero co-              e dopo un anno vengono distrutti.
sto di stampa sarà a carico degli Autori.
                                                                                                        Le tabelle, le fotolito e gli estratti (al di sopra dei 30 gratuiti) sono addebitati agli Autori a
Una pagina fuori testo deve indicare il nome e l’indirizzo (incluso numero di telefono, fax ed          prezzo di costo. Assegni e vaglia vanno inviati a:
indirizzo e-mail) dell’Autore cui vanno indirizzate la corrispondenza relativa al lavoro e le           Acta Otorhinolaryngologica Italica
bozze di stampa. In assenza di tale indicazione le bozze verranno inviate al 1° Autore.                 Pacini Editore SpA
                                                                                                        via Gherardesca 1 – 56121 Ospedaletto (Pisa)
Non si accettano articoli che non siano accompagnati dal relativo dischetto su cui è regi-
strata l’ultima versione corretta del testo, corrispondente alla copia dattiloscritta. Il testo         Abbonamenti
deve essere scritto con programmi Word per Dos o Macintosh: i dischetti devono riportare                La Rivista Acta Otorhinolaryngologica Italica è bimestrale e viene inviata gratuitamente a
sull’apposita etichetta il nome del primo Autore, il titolo abbreviato dell’articolo, il tipo di        tutti i Soci in regola con la quota annuale. I prezzi dell’abbonamento per l’anno 2008 per i
sistema operativo (Dos o Macintosh), il programma di scrittura e la versione, il nome del/i
                                                                                                        non Soci sono i seguenti:
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                                                                                                        Italia: € 81; estero: € 91. Singolo fascicolo: € 21.
Agli Autori è riservata la correzione ed il rinvio (entro e non oltre 4 gg. dal ricevimento)
                                                                                                        Numeri e annate arretrate: € 31 (se disponibili).
delle sole prime bozze del lavoro.

Nella prima pagina devono comparire:                                                                    Per le inserzioni pubblicitarie e le richieste di abbonamento rivolgersi a:
1) Titolo del lavoro in inglese ed in italiano; i titoli devono essere concisi, chiari e informa-       Acta Otorhinolaryngologica Italica
tivi. Eventuali sottotitoli devono essere necessari a compendiare il concetto predominante              Pacini Editore SpA
del lavoro.                                                                                             via Gherardesca 1 – 56121 Ospedaletto (Pisa), Italy
2) Nomi e cognomi degli Autori (il nome precede ed è ridotto all’iniziale seguita dal punto);           Tel. +39 050 313 011 – Fax +39 050 313 0300
se gli Autori appartengono a più Istituti, il 1° Autore e gli eventuali co-Autori dello stesso          E-mail: Info@pacinieditore.it
Istituto saranno indicati con un asterisco, gli Autori di un altro Istituto con due asterischi,         Internet: www.pacinimedicina.it
e così via.
3) Nome e la sede dell’Istituto o degli Istituti in cui il lavoro è stato effettuato; titolo, nome      Per gli arretrati rivolgersi a:
(per intero), cognome e indirizzo dell’Autore (comprensivi di recapito telefonico, fax e indi-          Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale
rizzo e-mail) cui vanno indirizzate le richieste di estratti (Corrispondenza: …).                       Via L. Pigorini, 6 – 00162 Roma
4) Parole chiave (Key words) in inglese ed in italiano.                                                 Tel. 06 44291164 – Fax 06 44235157




                                              Norme per l’invio del materiale in formato elettronico
Gli Autori sono invitati ad inviare i manoscritti secondo le seguenti norme:                            maker, Quark X-press, Indesign. Non formattare il testo in alcun modo (evitare stili, bordi,
                                                                                                        ombreggiature …); utilizzare solo gli stili di carattere come corsivo, grassetto, sottolineato.
Modalità di invio                                                                                       Non inviare il testo in formato .PDF.
- CD-ROM o DVD (evitare di utilizzare Dischetti da 3 ½”)                                                - Nome del/i file/s: il testo e le singole tabelle devono essere salvati in files separati.
- È anche possibile utilizzate pen-drives USB o dischi esterni USB-Firewire
- Posta elettronica (concordare con il personale Pacini le modalità)                                    Illustrazioni
- FTP (concordare con il personale Pacini le modalità)                                                  Inviare le immagini in files separati dal testo e dalle tabelle.
                                                                                                        - Software e formato: inviare immagini preferibilmente in formato TIFF o EPS, con risolu-
Testo                                                                                                   zione minima di 300 dpi e formato di 100 x 150 mm. Altri formati possibili: JPEG, PDF.
- Software: preferibilmente Microsoft Word, salvando i file in formato .RTF. Possono essere             Evitare nei limiti del possibile .PPT (file di Powerpoint) e .DOC (immagini inseriti in file
utilizzati anche altri programmi, anche open source, avendo accortezza di salvare sempre i              di .DOC).
file in formato .RTF.                                                                                   - Nome del/i file/s: inserire un’estensione che identifichi il formato del file (esempio: .tif;
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Indice
RaCCOmandazIOnI ClInIChE Sulla gESTIOnE dEllE EPISTaSSI

documento finale dei lavori della Consensus Conference tenutasi a Rimini il 14 maggio 2009
nell’ambito del 96° Congresso nazionale della Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia
Cervico-Facciale

1.     Finalità ........................................................................................................................................ pag.    2

2.     Metodologia ...............................................................................................................................      »        2

3.     La bibliografia valutata secondo l’Evidence Based Medicine ....................................................                                  »        2

4.     Epidemiologia ............................................................................................................................       »        2

5.     Epistassi in atto...........................................................................................................................     »        3

6.     Epistassi ricorrente intercritica ...................................................................................................            »        8

7.     L’embolizzazione nel trattamento delle epistassi .......................................................................                         »       15

8.     Epistassi e alterazioni del sistema emocoagulativo ....................................................................                          »       17

9.     L’epistassi in atto nel paziente complesso ..................................................................................                    »       20

10. L’epistassi nella malattia di Rendu-Osler-Weber o Teleangiectasia Emorragica Ereditaria ......                                                      »       21


notiziario SIO ..................................................................................................................................       »       29
ARGOMENTI DI ACTA OTORHINOLARYNGOLOGICA ITALICA 2010; 4: 1-28




Raccomandazioni cliniche sulla gestione
delle epistassi
Documento finale dei lavori della Consensus Conference tenutasi a Rimini
il 14 maggio 2009 nell’ambito del 96° Congresso Nazionale
della Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale


 Coordinatori
 Aldo Campanini, Claudio Vicini

 Board di esperti
 Marco Benazzo, Maurizio Bignami, Paolo Castelnuovo, Maria Luisa Fiorella, Rolando Fustos, Massimo Magnani,
 Leonardo Manzari, Fabio Pagella, Alberto Vandelli, Maurizio Vigili, Giuseppe Villari

 Collaboratori
 U. Barbone, F. Basilico, P. Battaglia, C. Biasoli , L.Califano, C. Cambria, Pietro Canzi, F. Chu, A. Colombo, G. Cra-
 paro, G. D’Agostino C. Danesino, F. De Bernardi, G. Delù, D. Di Maria, I. Ermoli, F. Ferreli, M. Ferrini, R. Fiorella,
 S. Gallo, A. Karligkiotis, F. Lamanna , B. Mafera, E. Matti, G. Padoan, F. Pieri, A. Pistochini, M. Rebecchi, A. Ricci
 Maccarini, G. Romano, F. Sberze, F. Simoncello, M. Stacchini, P. Terranova, R. Zaccari




                                                                                                                          1




glossario
ACE: arteria carotide esterna
ACI: arteria carotide interna
AEA: arteria etmoidale anteriore
AEP: arteria etmoidale posteriore
AMI: arteria mascellare interna
ASP: arteria sfeno-palatina
EBM: Evidence Based Medicine
ECB: elettro-coagulazione bipolare
EIA: epistassi in atto
ERI: epistassi ricorrente intercritica
FESS: Functional Endoscopic Sinus Surgery
HHT: Hereditary Hemorrhagic Telangiectasia
LDP: livelli di prova
MDC: mezzo di contrasto
PS: Pronto Soccorso
TAO: terapia anticoagulante orale
Argomenti di ACTA Otorhinolaryngologica Italica




    1. Finalità                                                      In accordo con la “Proposta operativa per uniformare la
                                                                     realizzazione e la redazione delle Linee Guida SIO” 3, i
    a. Migliorare la “omogeneità” del trattamento terapeuti-         lavori della letteratura, le prove di efficacia e sicurezza
       co, fornendo, per la prima volta nell’ambito della So-        delle informazioni sono state ricercate innanzitutto nella
       cietà Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervi-      Cochrane Library (CLIB), e più precisamente nella ban-
       co-Facciale (SIO e ChCF), algoritmi decisionali su un         ca dati di revisioni sistematiche (Cochrane Database of
       evento, l’epistassi, tanto comune quanto critico nella        Systematic Reviews, CDSR) o dei loro abstract (Database
       pratica clinica otorinolaringoiatrica.                        of Abstracts of Reviews of Effects, DARE). Di seguito, le
    b. Migliorare la “buona pratica”, adeguando l’approccio          ricerche bibliografiche sono state eseguite consultando il
       terapeutico delle epistassi alle recenti evoluzioni della     sito PubMed ed i lavori sono stati analizzati secondo il
       chirurgia endoscopica e della angiografia interventisti-      criterio dei livelli di prova (LDP).
       ca. Si impone un salto di mentalità: il tamponamento          Il presente documento finale è stato approvato e sottoscrit-
       nasale non deve essere più inteso come la terapia del-        to dai Coordinatori e dal Board di Esperti in data 27 mar-
       l’epistassi in atto ma un provvedimento temporaneo            zo 2010 a Castrocaro Terme (FC).
       prima del trattamento vero e proprio, sia esso chirurgi-
       co o radiologico interventistico.
    c. Migliorare la “appropriatezza” delle scelte terapeuti-        3. la bibliografia valutata secondo
       che, privilegiando, in un corretto rapporto costi-bene-       l’Evidence Based Medicine
       fici, le procedure meno rischiose o meno invasive.            Sono state raccolte 186 voci bibliografiche, a loro volta
    d. Favorire un “approccio multidisciplinare”, soprattutto        valutate secondo i criteri dell’EBM in 6 LDP 1 3 (Tab. I).
       nel paziente complesso.

    2. metodologia                                                    Tab. I. Livelli di prova.
    In linea con quanto previsto dal PNLG (Programma Na-                  LDP                        Tipo di evidenza
    zionale per le Linee Guida) 1 e sulla base della necessità        I         Prove ottenute da più studi clinici controllati randomizzati
    di produrre raccomandazioni dettagliate ed adattabili al                    e/o da revisioni sistematiche di studi randomizzati
    trattamento del singolo paziente, abbiamo impostato il            II        Prove ottenute da un solo studio randomizzato di disegno
    lavoro secondo il Metodo Rand 2, ossia, guidati dal con-                    adeguato
2   cetto di appropriatezza, individuando gli scenari clinici e
                                                                      III       Prove ottenute da studi di coorte non randomizzati con
    costruendo i rispettivi algoritmi specifici.
                                                                                controlli concorrenti o storici o loro metanalisi
    Il rispetto di tale metodo ha così condotto all’applicazione
    dei seguenti punti:                                               IV        Prove ottenute da studi retrospettivi tipo caso-controllo o
    a. definizione di appropriatezza: situazione in cui il ricorso              loro metanalisi
         ad un dato intervento è in grado di garantire, con ragio-    V         Prove ottenute da studi di casistica («serie di casi») senza
         nevole probabilità, più beneficio che danno al paziente;               gruppo di controllo
    b. metodo di produzione: è stato selezionato un board di          VI        Prove basate sull’opinione di esperti autorevoli o di comi-
         esperti a cui è stata assegnata la revisione della let-                tati di esperti come indicato in linee guida o consensus
         teratura da valutare secondo i criteri EBM (Evidence                   conference, o basata su opinioni dei membri del gruppo di
         Based Medicine). Il gruppo, sulla base della revisione                 lavoro responsabile di queste Linee Guida
         della letteratura e dell’esperienza clinica, ha prodot-
         to un numero elevato di “scenari clinici”, a loro volta
         approfonditi fino a costruire algoritmi decisionali tera-   La distribuzione globale dei 186 lavori specifici sull’epi-
         peutici specifici;                                          stassi 4-189, valutati secondo i LDP (Tab. II) dimostra come
    c. ambito di applicazione: la valutazione di appropria-          la letteratura sia sostanzialmente basata su studi con LDP
         tezza è stata applicata alle procedure adottabili nei       di grado V e VI, quindi di bassa evidenza scientifica.
         molti scenari correlati all’evento epistassi (includendo
         alcune situazioni patologiche croniche concomitanti
         paradigmatiche, quali ad esempio la Teleangiectasia
                                                                     4. Epidemiologia
         Emorragica Ereditaria (HHT), le coagulopatie, ecc.);        L’epistassi è una manifestazione clinica molto comune. Si
         per contro non è apparso possibile strutturare algorit-     stima infatti che ben il 60% della popolazione generale
         mi in grado di comprendere tutti i complessi percorsi       presenti almeno un episodio di epistassi nella vita: in ol-
         che conseguono alla coesistenza di singole o multiple       tre l’80% dei casi si tratta di epistassi lievi originate dalla
         gravi malattie croniche;                                    porzione antero-inferiore del setto (plesso di Kiesselbach
    d. limiti: le indicazioni espresse nel presente documento,       o area di Little), con arresto spontaneo oppure suscettibili
         espressione del lavoro promosso dalla Società Italiana      di un semplice trattamento ambulatoriale 51.
         di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale,        È stato stimato che solo il 6% dei pazienti presenta epi-
         vengono formulate ad uso dei Colleghi Otorinolarin-         stassi rilevanti che richiedono cure mediche tempestive 84.
         goiatri. Forniscono orientamenti decisionali nell’ap-       Le prime cure mediche dell’epistassi in atto vengono ge-
         proccio terapeutico delle epistassi, ma con la consape-     neralmente prestate in Pronto Soccorso (PS). Un’analisi
         volezza che la coesistenza di singole o multiple gravi      epidemiologica sulla attività negli anni 2006, 2007 e 2008
         malattie croniche ne rende impossibile l’applicazione       del PS di Forlì, a cui afferiscono circa 48.000 persone l’an-
         a tutti i casi clinici.                                     no di cui circa il 36% per problemi di tipo traumatico, ha
Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi




 Tab. II. Distribuzione della bibliografia secondo LDP.
                                                                      LDP          Riferimento bibliografico           N. lavori

                                                                            I                  4                          1

                                                                           II                5-13                         9

                                                                        III                  14-15                        2

                                                                        IV                   16-20                        5

                                                                           V                 21-83                        63

                                                                        VI                  84-189                       106



condotto a focalizzare nei seguenti punti il problema delle         L’episodio acuto di epistassi può essere di lieve entità
epistassi:                                                          (arresto spontaneo o risolvibile con digitopressione o con
– oltre il 75% dei pazienti afferisce di propria iniziativa         tamponamento nasale) oppure imponente, tale da rappre-
    al PS, il 20% circa utilizza il 118 e una percentuale           sentare un’emergenza potenzialmente fatale e quindi ri-
    inferiore al 5% è inviata dal medico di famiglia o dalla        chiedere in urgenza provvedimenti chirurgici o l’interven-
    Guardia Medica;                                                 to del radiologo interventista.
– va sempre considerata la potenziale gravità per insta-            Lo scenario in cui più frequentemente vengono prestate
    bilità emodinamica e/o rischio di inalazione, nonché            le prime cure mediche è il Pronto Soccorso, ma chiun-
    la ingestione con possibile simulazione di emorragia            que prenda in carico il paziente, dovrà accertare i seguenti
    digestiva;                                                      aspetti clinici:
– sono in media 400 i casi/anno di epistassi spontanee e            – rilevamento delle funzioni vitali con particolare atten-
    80 le epistassi traumatiche (0,26% della popolazione x              zione alla stabilità emodinamica e respiratoria, fino
    anno);                                                              a manovre rianimatorie come da Basic Life Support
– solo il 5% delle epistassi viene ricoverato (4% in Oto-               (BLS);                                                            
    rinolaringoiatria – ORL);                                       – valutazione del sanguinamento (sede, tempo di insor-
– la consulenza ORL urgente viene richiesta nel 15% dei
                                                                        genza ed entità);
    casi ed ha come indicazione primaria il fallimento del-
                                                                    – posizione seduta del paziente con capo inclinato in
    l’emostasi in PS;
                                                                        avanti e svuotamento del cavo orale da sangue/saliva
– nel 66% dei casi viene dimesso dal PS ed inviato al-
                                                                        in una arcella;
    l’“ambulatorio ORL per competenza” al fine di ef-
                                                                    – tentativo di emostasi con digitopressione del naso per
    fettuare il controllo e la rimozione del tampone o di
                                                                        15’ o eventuale tamponamento;
    avviare il percorso per completamento diagnostico e
    trattamento eziologico definitivo;                              – in caso di epistassi importante procedere ad un accesso
– è stimabile che all’Otorinolaringoiatra afferisca trami-              venoso;
    te PS circa lo 0,22% della popolazione per anno.                – valutazione complessiva del paziente (anamnesi ed
                                                                        esame obiettivo);
                                                                    – ricerca dei fattori predisponenti o facilitanti (malattie
5. Epistassi in atto                                                    della coagulazione o farmaci anticoagulanti/antiaggre-
Sono stati valutati secondo EBM n. 77 lavori sull’epistassi             ganti, traumi, patologie croniche, ecc.);
in atto (EIa), che appaiono sostanzialmente distribuiti su          – in casi selezionati, effettuare esami di laboratorio (coa-
LDP di grado V e VI, quindi di bassa evidenza scientifica               gulopatie congenite, trattamento anticoagulante orale,
(Tab. III).                                                             insufficienza epatica o renale).


 Tab. III. Distribuzione della bibliografia sull’EIA secondo LDP.
                                                                     LDP             Riferimento bibliografico            N. lavori

                                                                       I

                                                                       II                       10                             1

                                                                       III

                                                                      IV                        17                             1

                                                                       V        21, 22, 27, 28-31, 33, 40, 41, 52-67           26

                                                                      VI          84-98, 106-108, 144, 146-175                 49
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    Fig. 1. Algoritmo decisionale del trattamento ambulatoriale della EIA.



    La Figura 1 intende sintetizzare il percorso ambulatoria-       lieve di epistassi, che si è arrestato senza ricorrere a
    le di prima assistenza, dal PS all’Otorinolaringoiatra.         tamponamento;
    Le modalità di uscita dal PS sono 4:                         b. tamponamento nasale efficace: l’epistassi è stata arre-
    a. arresto spontaneo: il paziente è giunto con un episodio      stata mediante tamponamento;
Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi




c. tamponamento nasale non efficace: il paziente presen-                   In caso di arresto della epistassi (casi a e b) il paziente
   ta ancora epistassi nonostante tamponamento;                            verrà dimesso dal PS e inviato a visita ORL differibile.
d. epistassi in atto: tamponamento non eseguito.                           Nel caso a la visita ORL seguirà gli algoritmi della epi-
                                                                           stassi intercritica.
                                                                           Nel caso b la visita ORL dovrà essere eseguita preferibil-
  1a Raccomandazione                                                       mente dopo 48 ore per lo stamponamento.
  Indipendentemente dall’arresto o meno della epistas-                     In caso di epistassi persistente (casi c e d), il paziente non
  si, il paziente deve essere inviato a visita specialistica               verrà dimesso dal PS ma inviato a consulenza ORL urgen-
  ORL.                                                                     te, previo accesso venoso e trattamento di eventuale picco
                                                                           ipertensivo.




 Tab. IV. Caratteristiche dei principali materiali utilizzati per il tamponamento nasale.
                    Periodo di        Tipo di materiale           Caratteristiche                Vantaggi                   Svantaggi
                     utilizzo
 Garza            In passato        Sostanza antibatterica     Le strisce di garza      – Efficacia dell’emostasi    – Adesività alle mucose
 iodoformica 84                     prodotta per azione        devono essere            – Ridotto rischio di           nasali
                                    dello iodio sull’acetone   disposte a palizzata       infezioni secondarie       – Talora
                                    in presenza di alcali      dal basso verso l’alto                                  sanguinamento
                                                               in modo da riempire                                     e dolore alla
                                                               completamente                                           rimozione
                                                               la cavità nasale
 Clauden® 85 86   Dagli anni ’50    Garza assorbente           – Polvere di Clauden®    – Non irrita                 – Non utilizzabile in
                                    impregnata di polvere      – È ottenuta da          – Non aderisce                 caso di riconosciuta
                                    di Clauden®                  sangue defibrinato       alla mucosa                  allergia alle proteine
                                                                 di bovino                ed al coagulo                bovine
                                                               – Facilita                                            – Adesività intermedia
                                                                 coagulazione                                                                     
                                                                 fisiologica
 Merocel® 52 87   Dalla fine        Acetato di polivinile:     – Biocompatibile         – Facile collocazione        Adesività al coagulo
                  degli anni ’80    – sintetico                – Anallergico            –  dolore
                                    – spugnoso                 – Non citotossico          nell’introduzione
                                    – essiccato                                         –  traumatismo mucoso
                                    – compresso                                         – Espansione con buon
                                                                                          adattamento cavitario
                                                                                        – Possibilità
                                                                                          di modellamento
                                                                                        – Possibilità di contenere
                                                                                          cannule di ventilazione
 Lyofoam® 88 89   Dall’inizio       Poliuretano espanso        – Molto morbido          – Possibilità di modellare   Minore efficacia
                  degli anni ’80    (materiale spugnoso)       – Superficie liscia        secondo necessità          nelle epistassi massive
                                                                 antiaderente           – Scarso dolore
                                                                                          all’introduzione
                                                                                        – Scarsa adesività
 Rapid rhino® 53 Dal 2000           Gelatinoso                 Confezionati disidratati, – Introduzione-rimozione Scarsa praticità
                                    idrocolloidale a base di   devono essere immersi       agevole e poco dolorosa di applicazione
                                    carbossi-metilcellulosa    in acqua bidistillata     – La carbossimetilcellulosa
                                    (Gel Knit®)                sterile per creare una      facilita i processi
                                                               superficie gelatinosa       coagulativi
                                                                                         – Accelera
                                                                                           la riepitelizzazione
                                                                                         – Modesta adesività
 Epistat® 10 90   Dagli anni ’90    Catetere nasale in         – 2 serbatoi gonfiabili – Specificamente dedicati     Elevate e/o prolungate
                                    silicone sagomabile          destinati alla cavità   alle epistassi posteriori   pressioni possono
                                    dotato di manicotto          nasale (30 cc)        – Adattamento alla            causare:
                                    bicamerale                   e rinofaringe (10 cc)   complessa anatomia          – lesioni ischemiche
                                                               – Canale centrale         nasale                      – dolore
                                                                 per la respirazione   – Facilità d’introduzione     – decubiti sull’ala
                                                                                       – Non adesività                  nasale
                                                                                       – Assenza di dolore           – perforazioni settali
                                                                                         allo stamponamento
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    1. Tamponamento nasale temporaneo                                 Una volta rimossi i cotonoidi, si procede alla causticazio-
    Di fronte al paziente con epistassi in atto la prima necessi-     ne dell’area sanguinante. Nel caso di pazienti poco colla-
    tà è rappresentata dall’arresto dell’emorragia, cercando di       boranti (pediatrici, deficit psichici, ecc.) o con comorbilità
    individuare il punto sanguinante, monitorando e control-          gravi, il tamponamento diventa la scelta obbligata. Qualo-
    lando i parametri vitali.                                         ra eseguito, per evitare complicanze, deve essere rimosso
    In caso di epistassi severa la raccolta anamnestica deve          dopo 48-72 ore in funzione dell’entità della epistassi e di
    essere essenziale (altri recenti episodi, patologie in atto o     eventuali fattori individuali concomitanti. In sostanza il
    croniche, assunzione di farmaci, traumi cranici o recente         “trattamento chirurgico” delle teleangiectasie segue l’al-
    intervento chirurgico naso-sinusale) e condotta rapida-           goritmo operativo dello Scenario 1 della ERI (epistassi
    mente.                                                            ricorrente intercritica) (Fig. 4), al quale si rimanda.
    L’arresto della emorragia richiede un tamponamento nasa-          1.b Epistassi posteriore. Generalmente l’entità del san-
    le che deve essere temporaneo e mirato.                           guinamento è cospicua e la possibilità di eseguire la proce-
                                                                      dura chirurgica in prima istanza è poco frequente. Pertanto
      2a Raccomandazione                                              diventa scelta obbligata il tamponamento nasale tempora-
      Il tamponamento nasale deve essere:                             neo, che viene rimosso dopo 24-72 ore. Contestualmente
      – mirato al riconoscimento e trattamento della causa,           alla rimozione si effettua l’esame delle cavità nasali (rino-
         evitandolo o limitando al massimo il/i tampona-              scopia/endoscopia). A questo punto si possono verificare
         mento/i nasale/i;                                            le seguenti situazioni:
      – inteso come intervento temporaneo, propedeutico               1.b.1 mancata identificazione della sede del sanguina-
         all’indagine endonasale, effettuata mediante rino-                  mento: se la ricerca endoscopica accurata di tutte le
         scopia anteriore ed esame endoscopico.                              possibili sedi di epistassi non identifica la sede del
                                                                             sanguinamento, il paziente viene inserito in un pro-
                                                                             gramma di follow-up endoscopico. Qualora si pre-
      3a Raccomandazione                                                     sentassero ripetuti episodi di epistassi con le stesse
      Il tamponamento terapeutico temporaneo deve essere                     caratteristiche e senza identificarne l’origine, si deve
      commisurato alla sede ed entità dell’epistassi.                        seguire l’algoritmo dell’epistassi intercritica (Fig. 3);
      Qualora possibile, vanno privilegiati:                          1.b.2 riconoscimento del punto sanguinante, che secondo
      – tamponamento monolaterale e mirato;                                  sede o tipologia, sarà attribuibile a:
      – compressione leggera ( disagio,  rischio di ische-                 a. arteria sfeno-palatina (ASP) e/o arteria etmoidale
        mia e di sovrainfezioni);                                               anteriore (AEA) e/o arteria etmoidale posteriore
      – breve durata ( disagio,  rischio di ischemia e di                      (AEP): si seguirà l’algoritmo chirurgico della Fi-
         sovrainfezioni);                                                        gura 2;
       e utilizzati materiali:                                               b. neoformazione sanguinante si deve seguire lo
      – con superficie scivolosa (riduzione dolore e trauma-                     Scenario 3 dell’epistassi intercritica (Fig. 6).
         tismo all’inserimento);                                      1.c Tamponamento nasale non efficace. I caratteri del-
      – con azione emostatica facilitante l’aggregazione              l’epistassi (sanguinamento importante o prolungato nono-
         piastrinica;                                                 stante tamponamento nasale) e la valutazione clinica del
      – con attività antimicrobica (ridotta sovrainfezione);          paziente (inclusiva dell’emocromo per valutare l’entità
      – facilitanti i processi riparativi superficiali ( rischio     della perdita ematica) devono orientare lo specialista ORL
         di recidiva durante o dopo stamponamento);                   nella scelta terapeutica urgente/emergente da adottare.
      – con scarsa adesività superficiale ( dolore e  rischio
         di recidiva durante o dopo lo stamponamento).                  4a Raccomandazione
                                                                        Quando il tamponamento nasale non è efficace, l’in-
                                                                        tervento chirurgico deve essere considerato senza esi-
    Le caratteristiche dei principali materiali utilizzati per il       tazione.
    tamponamento nasale vengono presentate nella Tabella IV.
    L’esame obiettivo è spesso condizionato dall’entità del
    sanguinamento e dal grado di agitazione del paziente.             2. Trattamento chirurgico dell’epistassi in atto
    Esso può essere eseguito in rinoscopia anteriore e, quando        Nei casi 1.b.2 e 1.c il paziente diventa chirurgico e gestito
    possibile, in endoscopia nasale: procedura che permette           secondo l’algoritmo decisionale della Figura 2. La scelta
    di visualizzare la porzione posteriore e laterale delle fosse     della tecnica chirurgica è in relazione alla sede del sangui-
    nasali non altrimenti ispezionabile.                              namento ed alla sua causa. Le procedure di radiologia in-
    1.a nell’epistassi anteriore (90-95% dei casi) il sangui-         terventistica possono rappresentare una valida alternativa
    namento ha origine dalla porzione anteriore del setto na-         alla chirurgia.
    sale, in corrispondenza del locus Valsalvae o area di Little
    (plesso di Kiesselbach) 91 92. L’emorragia è frequentemen-          5a Raccomandazione
    te poco copiosa ed il punto sanguinante individuabile me-           La situazione auspicabile è che il sanguinamento ven-
    diante rinoscopia/endoscopia nasale. Spesso è sufficiente           ga riconosciuto e gestito in prima istanza con la pro-
    un tamponamento con cotonoidi imbevuti di miscela ane-              cedura chirurgica adeguata.
    stetico-decongestionante, lasciati in sede per pochi minuti.        La conoscenza e l’applicazione di tutte le opzioni
    Se il trattamento previsto è la causticazione bipolare, è ne-       chirurgiche devono entrare nel bagaglio professionale
    cessario anestetizzare entrambi i versanti del setto nasale         dell’otorinolaringoiatra.
    poiché la corrente elettrica si trasmette attraverso i tessuti.
Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi




Fig. 2. Algoritmo chirurgico nella EIA.
                                                                                                                                       
A) Epistassi anteriori                                            Si prosegue l’iter diagnostico con le indagini radiologi-
Nei pazienti poco collaboranti (pediatrici, deficit psichici,     che (TC massiccio facciale e RM encefalo con mezzo di
ecc.) o con comorbilità importanti anche le epistassi ante-       contrasto – mdc) propedeutiche alla biopsia, da evitarsi
riori meritano l’accesso in Sala Operatoria per la rimozio-       qualora i caratteri clinico-radiologici propendano per una
ne del tamponamento ed il trattamento mirato (Fig. 4).            lesione altamente vascolarizzata (angiofibroma giovanile)
                                                                  o con contenuto liquorale (meningoencefalocele): Scena-
B) C) D) Epistassi posteriori                                     rio 3 dell’ERI (Fig. 6).
Nelle epistassi posteriori, se la sede del sanguinamento
è riconoscibile, occorre eseguire la procedura chirurgica         F) Epistassi dall’arteria carotide interna
sull’arteria o le arterie di pertinenza (ASP, AEA, AEP):          Un’epistassi massiva con insorgenza di shock ipovo-
Figura 5.                                                         lemico può far pensare ad una lesione carotidea. Una
                                                                  delle cause più frequenti di epistassi dell’ACI (arteria
E) Epistassi da neoformazione endonasale                          carotide interna) intracavernosa è la rottura di uno pseu-
Il trattamento dell’EIA da neoformazione sanguinante si           do-aneurisma post-traumatico 21 93 95, la cui diagnosi e
basa sullo stesso algoritmo decisionale dell’ERI Scena-           trattamento devono essere tempestivi, poiché l’epistassi
rio 3, pertanto l’unico provvedimento attuabile nella EIA         può essere fatale nel 30-50% dei casi 93. Questa situa-
è il tamponamento temporaneo.                                     zione va sospettata soprattutto se il paziente riferisce un


 Tab. V. Distribuzione della bibliografia sull’ERI secondo LDP.
                                                                   LDP     Riferimento bibliografico             N. lavori
                                                                    I

                                                                    II

                                                                    III

                                                                    IV

                                                                    V                23 32                          10

                                                                    VI            99-113 141                        16
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    recente trauma cranio-facciale (di solito da 5 giorni a               rantire una ispezione completa delle fosse nasali 33 e da
    9 settimane prima 21) ed ha presentato sanguinamen-                   eseguire:
    ti minori (epistassi sentinella) e/o cefalea ed amaurosi              – con ottiche rigide dotate di diverse angolazioni (0°,
    omolaterale. Le rare cause non traumatiche sono iatro-                    30°, 45°) o con sistemi flessibili;
    gene post-chirurgiche oppure micotiche 22 96 97. L’unico              – prima e dopo decongestione ed eventuale anestesia lo-
    provvedimento attuabile in acuto è il tamponamento                        cale per contatto;
    temporaneo. Se si sospetta una lesione carotidea, arre-               – valutando accuratamente tutte le possibili sedi di san-
    stata l’epistassi, l’approfondimento diagnostico preve-                   guinamento, ossia il locus Valsalvae, il plesso di Woo-
    de l’angio-RMN urgente, poi si segue l’algoritmo dello                    druff, le arterie etmoidali, i turbinati medio, superiore
    Scenario 4 dell’ERI (Fig. 7).                                             e supremo, i meati relativi, il rinofaringe.
                                                                          L’esame obiettivo è il punto di partenza dell’algoritmo de-
                                                                          cisionale dell’ERI (Fig. 3).
    6. Epistassi ricorrente intercritica                                  Se l’esame obiettivo è positivo porterà a diversi algoritmi
    I lavori sull’epistassi ricorrente intercritica (ERI), esclusi        chirurgici, quali:
    quelli già valutati in Tabella III, sono 26 e vengono strati-         a. varici anteriori : Scenario 1;
    ficati secondo LDP nella Tabella V, che mostra l’apparte-             b. varici posteriori: Scenario 2;
    nenza solo ai livelli di evidenza scientifica più bassa (gra-         c. neoformazione: Scenario 3.
    do V e VI).                                                           Nell’ERI l’esame obiettivo è più frequentemente negati-
    Nell’epistassi ricorrente intercritica è fondamentale il cor-         vo. In tal caso, di fronte ad un paziente con multipli epi-
    retto inquadramento clinico del                                       sodi di epistassi importante, è doverosa un’angio-RM il
    paziente, basato su anamnesi, esame obiettivo (rinoendo-              cui risultato a sua volta può condurre a 3 diversi scenari,
    scopia) ed eventuale imaging.                                         oppure al follow-up:
                                                                          1. Angio-RM positiva
    Anamnesi                                                                  – Identificazione di neoformazione nei seni parana-
    È necessaria un’approfondita anamnesi per orientarsi fra                      sali: Scenario 3
    le possibili cause di epistassi 98 (Tab. VI).                             d. Pseudo-aneurisma o aneurisma ACI: Scenario 4.
                                                                          2. Angio-RM negativa
    Esame obiettivo                                                           e. Anemizzazione importante o epistassi numerose:
    A volte la semplice rinoscopia anteriore consente di iden-                    Scenario 5
   tificare il punto di sanguinamento, se questo è localizzato               f. Solo in caso di ERI rare e/o di modica entità il
    anteriormente nella fossa nasale. Questo non esime dal                        paziente può essere semplicemente messo in fol-
    completare l’obiettività mediante rinoendoscopia, a ga-                       low-up.


     Tab. VI. Cause di epistassi.
                                                               Cause di epistassi
                                       Locali                                                          Generali
     – Idiopatiche                                                       – Ematologiche
     – Traumatiche                                                         - coagulopatie (es. emofilia)
       - picking nasale                                                    - trombocitopenia (es. leucemia, linfoma)
       - ferite facciali                                                   - piastrinopatie (es. malattia di Von Willebrand)
       - corpo estraneo                                                  – Ambientali
     – Infiammatorie                                                       - temperatura
       - infezioni                                                         - umidità
       - rinosinusiti allergiche                                           - altitudine
       - poliposi nasale                                                 – Farmacologiche
     – Neoplastiche                                                        - anticoagulanti (es. eparina, warfarin)
       - benigne (es. angiofibroma giovanile)                              - antiaggreganti (es. aspirina)
       - maligne (es. carcinoma squamoso)                                – Insufficienze d’organo
     – Vascolari                                                           - renali
       - congenite (telangectasia emorragica ereditaria)                   - epatiche (es. cirrosi)
       - acquisite (granulomatosi di Wegener)                            – Aneurisma dell’arteria carotide interna
     – Iatrogene                                                           - post-traumatico
       - chirurgiche (es. ORL, maxillofacciali e oftalmiche)               - iatrogeno
       - sondini nasali                                                    - micotico
     – Strutturali                                                       – Altro
       - deviazione o creste settali                                       - ipertensione arteriosa
       - perforazione settale                                              - aterosclerosi
     – Farmacologiche                                                      - alcool
       - spray nasali (es. decongestionanti nasali)
       - droghe (es. cocaina)
Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi




                                                                                                                                     




Fig. 3. Algoritmo decisionale nell’ERI.



In sintesi l’approccio chirurgico diventa necessario in pre-    anelli analoga alla pinza di Blakesley-Wilde, ha reso age-
senza di una causa ben precisa del sanguinamento (varice,       volmente raggiungibili sotto visione endoscopica i ber-
neoformazione, pseudo-aneurisma o aneurisma) o quan-            sagli anatomici endonasali, ossia l’arteria sfeno-palatina
do, pur non essendoci una causa precisa, si verifichino nu-     con i suoi rami principali e le arterie etmoidali anteriore
merosi episodi di epistassi o compaiano segni e sintomi di      e posteriore.
anemizzazione (anemia cronica Hb  10 g/dl).                    L’ECB permette la deafferentazione vascolare dell’area
                                                                sanguinante mediante l’esecuzione di un tatuaggio circo-
ScEnARIO 1. Identificazione di varice anteriore                 lare attorno alla stessa. Per evitare il rischio di perfora-
In caso di riscontro di varici anteriori, il trattamento chi-   zioni settali, l’ECB deve essere limitata ad un solo lato
rurgico (causticazione) è definito nella Figura 4.              alla volta del setto, rimandando possibilmente di almeno 1
                                                                mese il trattamento di punti sanguinanti controlaterali. Si
La maggior parte delle ERI è riconducibile alla presenza        ricorda che è necessario anestetizzare entrambi i versanti
di teleangectasie vascolari solitamente a livello del locus     del setto nasale, poiché la corrente elettrica si trasmette
Valsalvae. Sedi meno frequenti sono la testa del turbinato      attraverso i tessuti.
inferiore e del turbinato medio.                                Nel trattamento delle teleangiectasie anteriori non sangui-
La Tabella VII sintetizza le proprietà dei principali metodi    nanti (ERI) può essere utilizzata la causticazione chimica
di causticazione (chimici, elettrici, laser).                   (nitrato d’argento o acido tricloroacetico).
Il rapporto costo-beneficio rende l’elettrocoagulazione bi-     Qualora disponibili, risultano efficienti anche trattamenti
polare (ECB) il gold standard nel trattamento sia dell’EIA      con argon plasma ed altri tipi di laser indicati in tabella,
che dell’ERI.                                                   sebbene meno versatili della ECB con le diverse pinze (a
La realizzazione di pinze bipolari, con impugnatura ad          baionetta ed endoscopiche).
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     Fig. 4. Scenario 1 dell’algoritmo decisionale nell’ERI.


     Per le motivazioni sintetizzate nella Tabella VI, è da pro-            Nel postoperatorio è utile la somministrazione di oli o
     scrivere l’uso della coagulazione monopolare.                          pomate nasali per ridurre la secchezza mucosale ed am-
     Il successivo tamponamento nasale è superfluo se la zona               morbidire le crostosità che inevitabilmente si formano
     sanguinante è stata correttamente individuata e se non                 dopo la causticazione 99. Suggeribile l’utilizzo di po-
     coesistono disturbi della coagulazione. In alternativa è               mate antibiotiche (senza corticosteroidi) da applicare
10   adottabile il posizionamento temporaneo e mirato, in cor-              localmente, per garantire un adeguato processo di ci-
     rispondenza dell’area di causticazione, di garza grassa.               catrizzazione e per scongiurare l’eventualità di infezio-


      Tab. VII. Proprietà dei principali metodi di causticazione.
                 Metodo                     Meccanismo d’azione                          Vantaggi                  Svantaggi / Effetti collaterali
      Nitrato d’argento              Trombosi vascolare                     Facile reperibilità, costi contenuti   – Possibile danno a pericondrio
                                     per causticazione chimica                                                       e cartilagine
                                     prevalentemente superficiale                                                  – Discromia della cute nasale
                                     a carico di mucosa e sottomucosa                                                in caso di contatto
      Acido tricloroacetico                                                                                        – Ustioni nelle zone di
                                                                                                                     applicazione non controllata
      Argon plasma                   Coagulazione tissutale, specialmente – Basso rischio di perforazione   – Discreti costi di investimento
                                     dei vasi sanguigni, mediante energia    settale (solo 1-2 mm           – Necessità di analgesia
                                     elettrica ad alta frequenza trasmessa   di penetrazione tissutale)       preoperatoria
                                     attraverso il gas argon in forma      – Basso danno termico ai tessuti
                                     ionizzata                               adiacenti
      Laser (Nd-YAG, KTP)            Coagulazione, carbonificazione         Efficacia a lungo termine,             – Alti costi di investimento,
                                     e vaporizzazione tissutale mediante    specificità d’azione                     scarso controllo degli effetti
                                     fotocoagulazione laser                                                          tissutali profondi
                                                                                                                   – Necessità di analgesia
                                                                                                                     preoperatoria
      Causticazione monopolare       Elettrocoagulazione tissutale          Importante coagulazione tissutale – Danno tissutale profondo,
                                     mediante corrente ad alta frequenza                                        rischio di propagazione
                                                                                                                elettrica con possibile danno
                                                                                                                2° e 3° nc) 98
                                                                                                              – Necessità di analgesia
                                                                                                                preoperatoria
      Causticazione bipolare         Elettrocoagulazione per effetto        – Scarsa propagazione ai tessuti       – Necessità di analgesia
                                     termico da diffusione della corrente     adiacenti (corrente solo               preoperatoria
                                     elettrica tra due poli                   fra i due poli della pinza)
                                                                            – Azione mirata e modulabilità
                                                                              della causticazione
Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi




ne con possibile conseguente necrosi della cartilagine               b.2 se il rischio anestesiologico è basso o l’embo-
settale.                                                                  lizzazione risulta impossibile (Fig. 11) occorre
                                                                          adottare soluzioni chirurgiche, che, allo stato
ScEnARIO 2. Identificazione di varici posteriori                          dell’arte e sulla base dell’analisi costo/benefici
L’identificazione di varici posteriori impone un trattamen-               appaiono le seguenti:
to modulato secondo l’algoritmo decisionale presentato                    b.2.1 ECB o clip della ASP con tecnica endosco-
nella Figura 5.                                                                    pica, che richiede tempi molto brevi ed ha
a. Se la conformazione anatomica e l’entità delle epistassi                        alta probabilità di successo.
    lo consentono, il trattamento di scelta potrà essere mini-            b.2.2 ECB o clip della AEA e/o AEP:
    invasivo, ossia realizzando coagulazioni mirate con pin-                       – con tecnica endoscopica se pregressa
    ze bipolari con impugnatura ad anelli analoga alla pinza                          etmoidectomia o presenza di sinusopa-
    di Blakesley-Wilde sotto visione endoscopica.                                     tia cronica;
b. Diversamente la scelta terapeutica dipenderà dal ri-                            – con approccio esterno con incisione
    schio anestesiologico:                                                            cutanea secondo Lynch-Howarth 100 in
    b.1 se coesistono comorbilità gravi che rendono il ri-                            caso contrario.
         schio anestesiologico alto e se non è allergico ai      In rari casi è necessario procedere alla legatura dell’arte-
         mezzi di contrasto iodati, il paziente può essere       ria mascellare. In alternativa all’approccio classico tran-
         inviato al radiologo interventista per angiografia      santrale 101, è stato consolidato l’approccio endonasale che
         ed eventuale embolizzazione (Figg. 10, 11);             permette di raggiungere l’arteria mascellare mediante re-




                                                                                                                                      11




Fig. 5. Scenario 2 dell’algoritmo decisionale nell’ERI.
Argomenti di ACTA Otorhinolaryngologica Italica




     sezione dell’area delle fontanelle e della parete posteriore     a. Se la lesione non è particolarmente vascolarizzata si
     del seno mascellare fino a esporre la fossa pterigomascel-          può procedere al prelievo bioptico per ottenere l’esa-
     lare ed infratemporale. Utilizzando ottiche a 45° e stru-           me istologico definitivo. Il passo successivo è quindi
     menti angolati è possibile individuare e chiudere l’arteria         l’asportazione della lesione secondo i protocolli previ-
     con una clip vascolare.                                             sti per ogni specifica neoformazione naso-sinusale.
                                                                      b. Se la RM mostra una lesione vascolarizzata che non
     ScEnARIO 3. Identificazione di neoformazione                        ha indicazione all’embolizzazione, e questo si defini-
     naso-sinusale monolaterale                                          sce sull’assenza di vasi portanti (arteriole) e sul tipo di
     L’algoritmo decisionale è presentato nella Figura 6.                vascolarizzazione prevalentemente venulo-capillare, si
     Prima di eseguire una qualsiasi procedura invasiva sulla            procede all’intervento chirurgico di asportazione della
     lesione (anche una semplice biopsia), è fondamentale pon-           lesione stessa (come nel caso di emangioma del setto).
     derare la possibilità che si tratti di meningocele (rischio di   c. Se la RM mostra una lesione altamente vascolarizzata
     fistola liquorale e sue complicanze) o di neoformazione             sospetta per angiofibroma giovanile o che deve essere
     vascolarizzata (rischio di epistassi drammatiche, soprat-           ulteriormente studiata, si esegue l’angiografia dei tron-
     tutto nell’età infantile). Al minimo dubbio occorre esegui-         chi epiaortici che permette di valutare la vascolarizza-
     re uno studio radiologico.                                          zione della lesione e di evidenziare eventuali afferenze
     La TC del massiccio facciale senza mezzo di contrasto,              provenienti dall’arteria carotide interna, dall’arteria
     con algoritmo osseo ed acquisizione volumetrica nei 3 pia-          carotide esterna (arteria vidiana, arterie oftalmiche).
     ni dello spazio, è fondamentale per lo studio dei rapporti          Un’eccessiva entità di apporto del circolo dell’ACI
     della lesione con le strutture ossee circostanti e per eviden-      o la presenza di eventuali shunt artero-venosi sono
     ziare eventuali segni di erosione ossea o infiltrazione che         condizioni che rendono critica o persino controindi-
     possono deporre per una neoplasia ad alta aggressività.             cano l’embolizzazione, perché non verrebbe garantita
     Sono segni radiologici tipici dell’angiofibroma giovanile           l’esclusione vascolare della lesione con il rischio del
     lo slargamento del canale pterigo-palatino (meno frequen-           passaggio di particelle al circolo della carotide interna.
     temente lo svasamento del canale vidiano) e l’erosione del          Nella stessa seduta, se non controindicato, è possibile
     processo pterigoideo dello sfenoide.                                effettuare l’embolizzazione dei vasi arteriosi afferenti
     Il miglior livello informativo dell’imaging circa la pre-           alla lesione. La procedura viene eseguita dal Radiologo
     sumibile natura della lesione è ottenibile, aggiungendo             Interventista mediante l’iniezione di micro-particelle
     ai reperti TC, la RM del massiccio facciale con mezzo di            (di alcune centinaia di micron) di Polivinilalcol (PVA),
12   contrasto, che fornisce preziose informazioni sia sulla             che raggiungendo i vasi più distali e di piccolo calibro
     composizione tissutale (utile per la diagnosi differenziale         dell’albero vascolare, inducono con un meccanismo di
     con meningocele e meningoencefalocele) e sull’entità del-           trombosi locale l’occlusione non definitiva del vaso.
     la vascolarizzazione (vasi ad alto flusso caratterizzati da         Si effettua generalmente tra le 24 e le 48 ore prima
     assenza di segnale - flow void) della neoformazione sia sui         della data prevista per l’intervento chirurgico. Oltre le
     suoi rapporti con i tessuti molli circostanti.                      96 ore (e comunque in relazione al distretto vascola-
     Dopo lo studio radiologico gli scenari sono 3:                      re coinvolto, alle caratteristiche del flusso sanguigno




     Fig. 6. Scenario 3 dell’algoritmo decisionale nell’ERI.
Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi




   locale e alla quantità di micro-particelle iniettate) co-          sione nello stesso tempo diagnostico, ovviamente
   mincia a venir meno l’effetto occlusivo del PVA, che               dopo aver accertato il compenso vascolare contro-
   lascia spazio a meccanismi di ri-perfusione ed aumen-              laterale e le condizioni generali del paziente 102.
   ta così il rischio di sanguinamento. A questo punto è          2. Qualora il circolo controlaterale non garantisca la
   possibile procedere all’asportazione chirurgica della              perfusione cerebrale, si ricorre (se possibile) all’in-
   lesione riducendo il sanguinamento intraoperatorio e               tervento neurochirurgico di by-pass extracranico-
   rendendo più sicura la procedura.                                  intracranico (Superficial Temporal Artery – Medial
                                                                      Cerebral Artery, STA-MCA) della lesione e legatu-
ScEnARIO 4. Obiettività rinoendoscopica                               ra con clip a monte e a valle della stessa 23 24 103.
negativa ma imaging sospetto per patologie                        3. Sfortunatamente, nella maggior parte dei casi, gli
dell’arteria carotide interna                                         aneurismi della carotide interna sono legati ad una
Un paziente con multipli episodi di epistassi importante              sofferenza di tutta la parete e non solo di un singo-
che non mostra lesioni nasali all’endoscopia deve eseguire            lo segmento e gli stent finora utilizzati sono rigidi
una angio-RM (Fig. 7). Questa indagine consente di iden-              e mal si adattano alle curvature del vaso. In questi
tificare eventuali neoformazioni occulte del distretto naso-          casi si deve allora procedere alla legatura esterna
sinusale e contemporaneamente informa sulle condizioni                della carotide per via cervicotomica.
dei vasi di questa regione.                                    c. In caso di imaging negativo, il trattamento seguirà l’al-
a. Se l’indagine rivela la presenza di una neoformazione          goritmo decisionale dello Scenario 5.
     si rimanda allo Scenario 3.
b. Se invece la radiologia identifica un aneurisma del-        ScEnARIO 5. Obiettività rinoendoscopica
     l’ACI, in particolare nel tratto cavernoso o paracliva-   ed imaging negativo
     le, l’esame successivo da eseguire è l’angiografia dei    Nel paziente con epistassi ricorrenti, una volta escluse pa-
     tronchi epiaortici, per meglio studiare dimensione,       tologie sistemiche e lesioni all’endoscopia e all’angio-RM,
     conformazione, stato delle sue pareti e rapporti della    l’indicazione al trattamento chirurgico preventivo dipende
     lesione aneurismatica con le strutture circostanti.       dall’entità del sanguinamento (entità e numero delle epi-
     1. L’angiografia consente inoltre di procedere al-        stassi) e dalla presenza o meno di anemizzazione. Gli Sce-
          l’eventuale trattamento endovascolare della le-      nari 2 e 5 sono solo apparentemente simili: la differenza


                                                                                                                                     1




Fig. 7. Scenario 4 dell’algoritmo decisionale nell’ERI.
Argomenti di ACTA Otorhinolaryngologica Italica




1




     Fig. 8. Scenario 5 dell’algoritmo decisionale nell’ERI.

      Tab. VIII. Risultati dei trattamenti chirurgici utilizzati in caso di ERI negli ultimi 10 anni.
      Riferimento       Anno     N. casi                                        Tecnica chirurgica                                          % successo
      bibliografico
                                   71                                    Sphenopalatine artery occlusion                                       88,7
           109          2007
                                    6                                        Ethmoid artery occlusion
            27          2007       45                               Endoscopic sphenopalatine artery ligation                                  93
                                   31                           Ligation or cauterization of sphenopalatine artery                             91,2
            25          2006
                                    4                              Ligation or cauterization of ethmoid arteries
           106          2006       20        Endoscopic ligation and/or cauterization of sphenopalatine artery or anterior ethmoid artery      90
            26          2006       15                         Endoscopic cauterization of the sphenopalatine artery                            87
           107          2004       19                               Endoscopic sphenopalatine artery ligation                                  89
            28          2004       10                         Endoscopic cauterization of the sphenopalatine artery                            90
           112          2003       127                              Endoscopic sphenopalatine artery ligation                                  98
                                   21                          Isolated coagulation of an identified bleeding source                           79
                                    6        Cutting or coagulation or arterial branches running through the sphenopalatine foramen            83,3
           110          2003
                                                  Transection and coagulation following identification of the division in conchal              95,7
                                   69
                                                               and septal branches of the sphenopalatine artery
           111          2002       10                           Ligation or cauterization of sphenopalatine artery                             66
                                   10                              Endoscopic sphenopalatine artery diathermy                                  90
           108          2000
                                    4                             Endoscopic anterior ethmoid artery diathermy
            29          2000       14                           Endoscopic clipping of the sphenopalatine artery                               100
            30          2000       13                            Endoscopic ligation of the sphenopalatine artery                              92
            31          1999       38                            Endoscopic ligation of the sphenopalatine artery                              87
Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi




fondamentale sta nel fatto che nello Scenario 2 la rinoendo-                         potranno così essere trattate con clip vascolari o
scopia è positiva e quindi la chirurgia è mirata secondo una                         con ECB e loro successiva sezione.
sede nota, mentre nello Scenario 5 la sede è ignota e, come                 In rari casi è necessario procedere alla legatura dell’arte-
sopra definito, il trattamento chirurgico non può che esse-                 ria mascellare (Scenario 2).
re preventivo. Quindi, di fronte a provvedimenti chirurgici                 I lavori degli ultimi 10 anni, che descrivono il trattamen-
basati sul concetto di probabilità, la decisione deve essere                to chirurgico dei vasi arteriosi in caso di epistassi e re-
oculata e pesata sul rischio anestesiologico e sull’eventuale               lativa percentuale di successo, vengono sintetizzati nella
praticabilità di una embolizzazione selettiva (Fig. 8).                     Tabella VIII.
La maggior parte dei sanguinamenti posteriori dipende                       La revisione della letteratura evidenzia che le procedure
dall’arteria sfenopalatina a causa dei suoi molteplici rami                 chirurgiche endoscopiche sono nettamente incrementate
collaterali e della maggior superficie nasale irrorata rispet-              negli ultimi 10 anni 25 26 106-108. L’analisi dei risultati dei
to alle arterie etmoidali 104 105. Pertanto il paziente deve                vari approcci chirurgici, rende evidente come la sicurezza
essere sottoposto alla causticazione preventiva dell’arteria                e l’efficacia delle tecniche endoscopiche abbiano ricevuto
sfenopalatina (ASP) con i suoi rami collaterali ed even-                    un crescente consenso, dimostrandosi affidabili ed efficaci
tualmente anche delle arterie etmoidali anteriore (AEA) e                   e quindi ponendosi come alternativa agli approcci chirur-
posteriore (AEP).                                                           gici più invasivi 27-33 110-113.
a. Se le condizioni generali del paziente indicano un ri-
    schio anestesiologico alto, la scelta terapeutica puó
    essere duplice:                                                         7. l’embolizzazione nel trattamento
    1. se si decide per il trattamento chirurgico è pre-                    delle epistassi
        feribile procedere alla ECB o clip della ASP che                    L’embolizzazione arteriosa è una metodica angiografica
        richiede tempi molto brevi ed ha alta probabilità                   terapeutica che ha lo scopo di occludere i vasi afferenti o
        di risolvere definitivamente il problema. In caso di                quantomeno di determinare la caduta di perfusione seletti-
        successiva epistassi recidiva si può procedere in un                va nella zona di pertinenza. Il meccanismo di azione non è
        secondo tempo a causticazione o clip delle AEA ed
                                                                            tanto quello di determinare una devascolarizzazione naso-
        AEP (vedi sotto b.1 e b.2);
                                                                            sinusale quanto quello di ridurre la pressione arteriosa in
    2. in alternativa, se non coesistono allergie ai mezzi
                                                                            modo da facilitare una normale trombogenesi nell’area
        di contrasto iodati, il paziente può essere inviato al
                                                                            sanguinante.
        radiologo interventista per angiografia ed eventuale
                                                                            Come ogni metodica ha punti di forza e non, che vengono
        embolizzazione qualora possibile (Figg. 10, 11).                                                                                                1
                                                                            sintetizzati nella Tabella IX.
b. Se il paziente presenta un basso rischio anestesiolo-
                                                                            Allo scopo di evidenziare le possibili anastomosi ed esclu-
    gico, la scelta operativa è chirurgica. Si può decidere
                                                                            dere controindicazioni alla embolizzazione stessa, è indi-
    se eseguire la elettrocoagulazione solo della ASP e dei
                                                                            spensabile eseguire uno studio sia delle carotide esterna
    suoi rami o associare quella dell’AEA e/o AEP, proce-
    dure, queste ultime, che possono prevedere un approc-                   che interna di entrambi i lati.
    cio endoscopico oppure esterno.                                         La Figura 9 enfatizza sia il possibile ruolo in fase pre-chi-
    1. Se coesiste una flogosi dei seni paranasali oppure è                 rurgica (Fig. 6) sia il ruolo terapeutico della embolizzazio-
        già stata eseguita una etmoidectomia si procede ad                  ne nel trattamento delle epistassi (Figg. 5, 8).
        un approccio endoscopico con esposizione delle
        arterie etmoidali e loro ECB.
    2. In caso contrario è preferibile l’approccio ester-
        no con incisione cutanea secondo Lynch-Howar-
        th 100 e successivo scollamento sottoperiosteo del
        versante laterale della lamina papiracea. In questo
        modo, conservando l’integrità della periorbita, si
        metteranno in tensione le arteria etmoidali fino al                 Fig. 9. Ambiti di utilizzo della embolizzazione nel tratta-
        raggiungimento dell’apice dell’orbita. Le arterie                   mento delle epistassi.



 Tab. IX. Vantaggi e limiti della embolizzazione.
                               Vantaggi                                                                     Limiti
 Richiede solo l’anestesia locale in sede di ingresso del catetere, evi-   Mancanza di una Radiologia Interventistica con esperienza specifica
 tando i rischi della anestesia generale                                   in molti Centri Ospedalieri
 L’angiografia pre-trattamento può permettere di identificare l’origine    Non eseguibile nei pazienti con allergia nota ai mezzi di contrasto
 del sanguinamento e consentire l’embolizzazione mirata                    iodati
 Raramente la carotide esterna è talmente ostruita da non consentire       Non seguibile embolizzazione di:
 l’accesso alla mascellare                                                 – arterie etmoidali (rischi oculari e cerebrali in quanto rami
                                                                             della carotide interna)
                                                                           – in presenza di circoli collaterali congeniti o acquisiti fra ACE ed ACI;
                                                                           – arteriosclerosi avanzata
                                                                             - difficoltà di passaggio del catetere in vasi stretti e tortuosi
                                                                           – rischio di embolia da distacco di placche arteriosclerotiche
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     Fig. 10. Criteri decisionali per scelta embolizzazione vs. trattamento chirurgico.



1




     Fig. 11. Algoritmo decisionale in corso di studio agiografico.
Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi




Pochi e chiari sono i criteri che possono determinare la scel-       Le complicanze di questo trattamento sono diverse e pos-
ta terapeutica fra l’embolizzazione e la chirurgia (Fig. 10):        sono essere classificate in maggiori (in circa il 6% dei casi)
a. allergia ai mezzi di contrasto iodati: rappresenta una            e minori (in circa il 21% dei casi): vedi Tabella X.
     controindicazione all’angiografia e quindi alla embo-
     lizzazione;                                                     8. Epistassi e alterazioni del sistema
b. l’alto rischio anestesiologico può rappresentare un
     buon motivo per richiedere l’angiografia e la conte-
                                                                     emocoagulativo
     stuale embolizzazione qualora possibile (Figg. 5, 8);           Circa l’80% delle epistassi è considerato idiopatico o essen-
c. la sede della epistassi:                                          ziale, ma vari Autori, analizzando più dettagliatamente casi
     1. qualora nota, porta a privilegiare il trattamento chi-       classificati idiopatici, hanno dimostrato nel 46% dei casi una
         rurgico (Figg. 4-6);                                        concomitante alterazione dell’emostasi primaria 33 oppure
     2. se ignota rende possibili sia il trattamento chirurgi-       un’alterazione del profilo coagulativo nel 48% dei casi 34.
         co che la embolizzazione (Fig. 8).                          D’altra parte il sempre più crescente impiego di anticoa-
Occorre avere ben chiaro il fatto che avviare il paziente            gulanti orali o di antiaggreganti piastrinici ha modificato
allo studio angiografico non costituisce garanzia di tratta-         e modifica il problema delle epistassi.
mento mediante embolizzazione, poiché questo dipende                 Sembra che la frequenza del sanguinamento nasale non
da numerosi fattori sintetizzati nella Figura 11:                    sia significativamente superiore tra soggetti trattati con
1. l’ostruzione pressoché completa della ACE (arteria                warfarin rispetto al gruppo di controllo, mentre maggiore
     carotide esterna) rende ineseguibile la progressione            appaiono sia la difficoltà nell’arrestare il sanguinamento
     del catetere così come l’arteriosclerosi avanzata rende         sia il numero di giornate di degenza 5.
     consistente il pericolo di malattia embolica da distacco        Altrettanto noto l’effetto dei farmaci antinfiammatori non
     di placche ateromasiche;                                        steroidei (FANS): i consumatori in cronico di FANS pre-
2. l’embolizzazione delle arterie etmoidali è gravata da             sentano una ridotta aggregazione piastrinica e sembrano
     rischi oculari e cerebrali, pertanto i sanguinamenti dai        presentare una maggiore insorgenza di epistassi rispetto al
     distretti etmoidali non possono essere embolizzati;             gruppo di controllo 35.
3. occorre escludere la presenza di anastomosi fra ACE e             L’emostasi (Tab. XI) è il risultato di 4 meccanismi che agi-
     ACI ed in particolare escludere che l’arteria oftalmica         scono in termini sequenziali (fasi) che si attivano in segui-
     origini dall’ACE;                                               to ad una soluzione di continuo di un vaso ed ha lo scopo
4. esclusi i punti 1, 2 e 3 si può procede alla emboliz-             di arrestare l’emorragia e ripristinare l’integrità vasale.
     zazione, che sarà ipsilaterale in caso di certezza sul          Nella Tabella XII sono indicate le patologie ed i meccani-               1
     lato ed assenza di anastomosi fra i 2 lati, mentre dovrà        smi patogenetici dei principali disordini emocoagulativi.
     essere bilaterale nel caso opposto.                             In questo tipo di patologie l’epistassi è un epifenomeno
Al termine della procedura di embolizzazione, l’ulteriore            che rientra in un quadro più ampio di malattia. I tratta-
angiografia permetterà di valutare i risultati ottenuti.             menti, tranne l’arresto della epistassi in atto, sono pertanto
L’arteria che più frequentemente viene embolizzata è l’arte-         legati alla patologia di base e l’approccio dovrà essere ne-
ria mascellare, in maniera isolata ma spesso anche in asso-          cessariamente multidisciplinare.
ciazione ad altre arterie. Ciò è giustificato dal fatto che non      L’anamnesi, dal PS alla consulenza ORL, riveste un ruolo
sempre è possibile identificare il punto di sanguinamento,           fondamentale e definisce le scelte operative: vedi Figura
soprattutto se il paziente è già tamponato o se è già stato          12.
sottoposto a trattamenti chirurgici di sintesi vascolare.            Lo screening di routine di tutti i pazienti con epistassi ri-
Infine, per decidere quando avviare il paziente ad emboliz-          veste uno scarso significato ed aggiunge solo un inappro-
zazione occorre conoscerne (e far conoscere al paziente) i           priato aumento di costi. Pochi e mirati esami sono invece
risultati in termini di successo e complicanze.                      necessari in caso di:
La percentuale di successi va dal 79 al 96% entro la prima           a. coagulopatia o piastrinopenia nota: trattandosi di pa-
settimana, ma questi valori diminuiscono con il passare                  tologie congenite o croniche, spesso il paziente oppure
del tempo verosimilmente a causa della formazione di cir-                i suoi familiari sono già in grado di indicare la terapia
coli collaterali che possono rendere ragione di eventuali                antiemorragica necessaria (specialmente i pazienti af-
ulteriori episodi di epistassi.                                          fetti da emofilia A e B e malattia di Von Willebrand);


 Tab. X. Possibili complicanze della embolizzazione per epistassi.
                                  Maggiori                                                          Minori
 –   Accidenti cerebrovascolari                                      –   Dolore facciale
 –   Cecità                                                          –   Dolore alle mandibole
 –   Oftalmoplegia                                                   –   Cefalea
 –   Necrosi dei tessuti molli (ala del naso, palato, setto)         –   Parestesie/ipo-anestesie
 –   Paralisi facciale                                               –   Trisma
 –   Anafilassi al mdc                                               –   Perforazione settale
 –   Dissezione della carotide interna                               –   Otite
                                                                     –   Sinusite
                                                                     –   Dolore inguinale
                                                                     –   Ematoma inguinale
Tab. XI. Le fasi della coagulazione.
                               Fase vasale          Rallenta il flusso
                               (vasocostrizione)    Favorisce la formazione del tappo piastrinico
                                                    Adesione delle piastrine ai margini della soluzione di continuo
      Emostasi primaria                             Attivazione e liberazione di fattori piastrinici
                               Fase piastrinica     Aggregazione e formazione del trombo bianco. Il trombo bianco che si forma in tempi
                                                    brevi sulla sede della lesione è in grado di arrestare temporaneamente il sanguinamento
                                                    di piccole lesioni ma si dissolverebbe in breve tempo se non venisse consolidato me-
                                                    diante la formazione del robusto reticolo di fibrina (trombo rosso)
                                                    Coagulazione o processo enzimatico che determina la formazione di filamenti di fibrina
                                                    attorno e all’interno del tappo piastrinico determinando l’arresto stabile dell’emorragia;
      Emostasi secondaria      Fase coagulativa
                                                    avviene attraverso la trasformazione di proenzimi in enzimi attivi (fattori della coagula-
                                                    zione) con attivazione a cascata
                               Fase fibrinolitica   È il processo di dissoluzione del coagulo di fibrina



        diversamente è buona norma prendere contatto con un                   2. Eparinoidi
        Centro di riferimento per tali patologie;                             3. Antiaggregante
     b. patologie con potenziale coagulopatia (epatopatie, ne-           d. Sospetta patologia sistemica o sospetta coagulopatia
        fropatie, patologie ematologiche o neoplastiche);                     associate all’epistassi.
     c. Terapia anticoagulante:                                          Il trattamento ORL seguirà gli algoritmi dell’EIA o del-
        1. Anticoagulante Orale (TAO): in corso di terapia               l’ERI (Figg. 1-3), mentre il trattamento internistico-ema-
            anticoagulante a range terapeutico non sempre è              tologico tratterà la patologia e/o la coagulopatia.
            necessario sospendere il farmaco, mentre è dove-             L’esecuzione di ulteriori e più specifici test coagulativi,
            roso riadattare il dosaggio o addirittura utilizzare         non sempre indispensabili nella fase acuta, va perseguita
            antagonisti in caso di eccessiva scoagulazione e /o          presso laboratorio attrezzato ed in collaborazione con un
1          concomitante grave anemizzazione.                            esperto in campo coagulativo.




     Fig. 12. Algoritmo decisionale per le coagulopatie.
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Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi

  • 1. Official Journal of the Italian Society of Otorhinolaryngology - Head and Neck Surgery Organo Ufficiale della Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale Argomenti di ACTA www.actaitalica.it Otorhinolaryngologica Italica Vol. IV • No. 1 Maggio 2010 Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi Documento finale dei lavori della Consensus Conference tenutasi a Rimini il 14 maggio 2009 nell’ambito del 96° Congresso Nazionale della Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale Pacini EditorE MEdicina
  • 2. Volume IV – Numero 1 – Maggio 2010 Argomenti di Otorhinolaryngologica Italica Official Journal of the Italian Society of Otorhinolaryngology - Head and Neck Surgery Organo Ufficiale della Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale Editorial Board Italian Scientific Board © Copyright 2010 by Editor-in-Chief: F. Chiesa L. Bellussi, G. Danesi, C. Grandi, Società Italiana di Otorinolaringologia e President of S.I.O.: A. Rinaldi Ceroni A. Martini, L. Pignataro, F. Raso, Chirurgia Cervico-Facciale Former Presidents of S.I.O.: R. Speciale, I. Tasca Via Luigi Pigorini, 6/3 G. Borasi, E. Pirodda (†), 00162 Roma, Italy I. De Vincentiis, D. Felisati, L. Coppo, International Scientific Board G. Zaoli, P. Miani, G. Motta, J. Betka, P. Clement, A. De La Cruz, Publisher L. Marcucci, A. Ottaviani, G. Perfumo, M. Halmagyi, L.P. Kowalski, Pacini Editore SpA P. Puxeddu, I. Serafini, M. Maurizi, M. Pais Clemente, J. Shah, Via Gherardesca 1 G. Sperati, D. Passali, E. de Campora, H. Stammberger 56121 Pisa, Italy A. Sartoris, P. Laudadio, E. Mora, Tel. +39 050 313011 M. De Benedetto, S. Conticello, D. Casolino Treasurer Fax +39 050 3130300 Former Editors-in-Chief: C. Miani Info@pacinieditore.it C. Calearo (†), E. de Campora, www.pacinimedicina.it A. Staffieri, M. Piemonte Editorial Office Editor-in-Chief: F. Chiesa Cited in Index Medicus/MEDLINE, Editorial Staff Divisione di Chirurgia Cervico-Facciale Science Citation Index Expanded, Scopus Editor-in-Chief: F. Chiesa Istituto Europeo di Oncologia Deputy Editor: C. Vicini Via Ripamonti, 435 Associate Editors: 20141 Milano, Italy C. Viti, F. Scasso Tel. +39 02 57489490 Editorial Coordinators: Fax +39 02 57489491 M.G. Rugiu, L. Calabrese actaitalica@ieo.it Editorial Assistant: Editorial Coordinator M. Shields M.G. Rugiu Argomenti – Editorial Coordinators: maryolyna@libero.it G. Bertino, C. Viti Pacini EditorE MEdicina
  • 3. Informazioni per gli Autori comprese le norme per la preparazione dei manoscritti Acta Otorhynolaringologica Italica continua gli Annali di Laringologia Otologia e La seconda pagina deve contenere il Riassunto in inglese ed in italiano che deve consistere Faringologia fondati nel 1901 da Giulio Masini e già Organo Ufficiale di stampa degli in una esauriente sintesi esplicativa di 300/400 parole. Esso deve includere l’impostazione Otologi Italiani (A.O.O.I.) e dal 1976 della Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia del problema, i metodi di studio, i risultati ed il significato della ricerca. Cervico-Facciale (S.I.O. Ch. C.-F.). La rivista pubblica in inglese lavori originali di interesse otorinolaringologico, gli atti ufficiali Tabelle. (4 copie), devono essere contenute nel numero (evitando di presentare lo stesso dato della Società, editoriali, note di attualità, recensioni, rubriche redazionali, notizie sindacali. in più forme), dattiloscritte una per pagina e numerate progressivamente con numerazione I contributi devono essere inediti, non sottoposti contemporaneamente ad altra rivista, ed il romana. Nel testo della tabella e nella legenda utilizzare, nell’ordine di seguito riportato, i loro contenuto conforme alla legislazione vigente in materia di etica della ricerca. seguenti simboli: *, †, ‡, §, ¶, **, ††, ‡‡ … In caso di sperimentazioni su umani, gli Autori devono attestare che tali sperimentazio- ni sono state svolte secondo i principi riportati nella Dichiarazione di Helsinki (1983); gli Figure. (4 copie), vanno riprodotte in foto. I grafici ed i disegni possono essere in fotocopia, Autori sono gli unici responsabili delle affermazioni contenute nell’articolo e sono tenuti purché di buona qualità. Le figure devono essere numerate e devono riportare sul retro, su a dichiarare di aver ottenuto il consenso informato dei pazienti o genitori nel caso di casi un’apposita etichetta, il nome dell’Autore, il titolo dell’articolo, il verso (alto). pediatrici per la sperimentazione e per l’eventuale riproduzione di immagini. Per studi su cavie animali, gli Autori sono invitati a dichiarare che sono state rispettate le relative leggi Bibliografia. Va limitata alle voci essenziali identificate nel testo con numeri arabi tra paren- nazionali e le linee guida istituzionali. tesi ed elencate al termine del dattiloscritto nell’ordine in cui sono state citate. I lavori che provengono da Istituti scientifici, di ricerca o da Divisioni ospedaliere devono Dovrà riportare: recare la firma autografa del Direttore dell’Istituto o Reparto di provenienza. Gli articoli pubblicati impegnano unicamente la responsabilità degli Autori. La proprietà letteraria degli cognome ed iniziale del nome degli Autori (devono essere riportati i primi tre, eventualmente articoli è riservata alla Rivista. seguiti da et al.), titolo dell’articolo in lingua originale, titolo della rivista secondo l’abbrevia- I lavori vengono pubblicati in lingua inglese con abstract in italiano ed in inglese. zione dell’Index Medicus, anno di pubblicazione, volume, prima ed ultima pagina. I lavori vengono pubblicati gratuitamente. Gli Autori hanno diritto a 30 estratti gratuiti del lavoro. Esempi di corretta citazione bibliografica per: Conflitto di interessi. Gli Autori devono dichiarare se hanno ricevuto finanziamenti o se han- Articoli e Riviste no in atto contratti o altre forme di finanziamento, personali o istituzionali, con Aziende i Chiesa A, Maroldi R, Perugini S, et al. Il ruolo della tomografia assiale computerizzata cui prodotti sono citati nel testo. Questa dichiarazione verrà trattata dal Direttore come una nella patologia rinosinusale. Acta Otorhinolaryngol Ital 1981;1:173-94. informazione riservata e non verrà inoltrata ai revisori. I lavori accettati verranno pubblicati con l’accompagnamento di una dichiarazione ad hoc, allo scopo di rendere nota la fonte e la Libri natura del finanziamento. Smith DW. Recognizable patterns of human malformation. Third Edition. Philadelphia: WB Saunders Co.; 1982. Norme generali per gli Autori Testo. I lavori devono essere inviati in lingua inglese. Il manoscritto sarà sottoposto a revi- Capitoli di Libri o Atti di Congressi sione della lingua inglese a cura e a carico della Redazione della Rivista. La Redazione si Krmpotic-Nemanic J, Kostovis I, Rudan P. Aging changes of the form and infrastructure riserva il diritto di non accettare eventuali lavori formulati in lingua inglese non corretta. of the external nose and its importance in rhinoplasty. In: Conly J, Dickinson JT, editors. Eventuali lavori pervenuti in lingua italiana, qualora di riconosciuto valore scientifico e di Plastic and reconstructive surgery of the face and neck. New York, NY: Grune and Stratton; particolare interesse per la Rivista, potranno essere comunque pubblicati, previa traduzione 1972. p. 84. in inglese a totale carico degli Autori. Il lavoro deve pervenire alla Redazione in quattro copie (gli Autori sono comunque pregati Ringraziamenti, indicazioni di grants o borse di studio, devono essere citati prima della di conservare copia del materiale inviato), dattiloscritto, con ampio margine, massimo 25 bibliografia. righe per pagina, con interlinea doppia, con numerazione delle pagine a partire dalla prima, Le note, contraddistinte da asterischi o simboli equivalenti, compariranno nel testo, a piè e corredato di: di pagina. 1) titolo del lavoro (in italiano ed inglese); Termini matematici, formule, abbreviazioni, unità e misure devono conformarsi agli stan- 2) riassunto (in italiano ed inglese); dards riportati in Science 1954;120:1078. 3) parole chiave (in italiano ed inglese; massimo 5); 4) titolo e didascalie di eventuali tabelle e delle figure. I farmaci vanno indicati col nome chimico. Solo se inevitabile potranno essere citati col nome commerciale (scrivendo in maiuscolo la lettera iniziale del prodotto, seguita dalla casa I lavori non devono superare le 10 pagine di stampa della rivista, compresi bibliografia, farmaceutica, città e nazione). figure e tabelle (750 parole a pagina di stampa; per ogni figura o tabella di 1/4 di pagina considerare circa 250 parole in meno; per ogni figura o tabella di mezza pagina conside- Gli scritti (ed il relativo dischetto) di cui si fa richiesta di pubblicazione vanno indirizzati, rare circa 500 parole in meno). Può essere oggetto di pubblicazione la descrizione di una unitamente alla lettera di cessione del copyright nel caso il lavoro venga pubblicato, a: o più osservazioni cliniche di una medesima patologia di rilevante interesse diagnostico e Direzione della Rivista Acta Otorhinolaryngologica Italica terapeutico. La stesura di tali “note cliniche” non deve superare le 4 pagine di stampa, com- S.O.C. ORL Azienda Ospedaliera “Santa Maria della Misericordia” presi clichés e tabelle. Lo schema da seguire per la stesura deve prevedere: descrizione del/i P.le Santa Maria della Misericordia, 15 – 33100 Udine caso/i clinico/i osservati con le notizie anamnestiche principali, l’esame obiettivo, gli esami strumentali e di laboratorio più significativi e le considerazioni conclusive con i necessari Ogni pubblicazione scientifica porterà la data di ricevimento e quella di accettazione da riferimenti bibliografici. parte del Comitato Scientifico. I dattiloscritti e le illustrazioni dei lavori non si restituiscono I lavori di maggiore estensione potranno essere pubblicati come supplementi e l’intero co- e dopo un anno vengono distrutti. sto di stampa sarà a carico degli Autori. Le tabelle, le fotolito e gli estratti (al di sopra dei 30 gratuiti) sono addebitati agli Autori a Una pagina fuori testo deve indicare il nome e l’indirizzo (incluso numero di telefono, fax ed prezzo di costo. Assegni e vaglia vanno inviati a: indirizzo e-mail) dell’Autore cui vanno indirizzate la corrispondenza relativa al lavoro e le Acta Otorhinolaryngologica Italica bozze di stampa. In assenza di tale indicazione le bozze verranno inviate al 1° Autore. Pacini Editore SpA via Gherardesca 1 – 56121 Ospedaletto (Pisa) Non si accettano articoli che non siano accompagnati dal relativo dischetto su cui è regi- strata l’ultima versione corretta del testo, corrispondente alla copia dattiloscritta. Il testo Abbonamenti deve essere scritto con programmi Word per Dos o Macintosh: i dischetti devono riportare La Rivista Acta Otorhinolaryngologica Italica è bimestrale e viene inviata gratuitamente a sull’apposita etichetta il nome del primo Autore, il titolo abbreviato dell’articolo, il tipo di tutti i Soci in regola con la quota annuale. 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Eventuali sottotitoli devono essere necessari a compendiare il concetto predominante Pacini Editore SpA del lavoro. via Gherardesca 1 – 56121 Ospedaletto (Pisa), Italy 2) Nomi e cognomi degli Autori (il nome precede ed è ridotto all’iniziale seguita dal punto); Tel. +39 050 313 011 – Fax +39 050 313 0300 se gli Autori appartengono a più Istituti, il 1° Autore e gli eventuali co-Autori dello stesso E-mail: Info@pacinieditore.it Istituto saranno indicati con un asterisco, gli Autori di un altro Istituto con due asterischi, Internet: www.pacinimedicina.it e così via. 3) Nome e la sede dell’Istituto o degli Istituti in cui il lavoro è stato effettuato; titolo, nome Per gli arretrati rivolgersi a: (per intero), cognome e indirizzo dell’Autore (comprensivi di recapito telefonico, fax e indi- Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale rizzo e-mail) cui vanno indirizzate le richieste di estratti (Corrispondenza: …). Via L. Pigorini, 6 – 00162 Roma 4) Parole chiave (Key words) in inglese ed in italiano. Tel. 06 44291164 – Fax 06 44235157 Norme per l’invio del materiale in formato elettronico Gli Autori sono invitati ad inviare i manoscritti secondo le seguenti norme: maker, Quark X-press, Indesign. Non formattare il testo in alcun modo (evitare stili, bordi, ombreggiature …); utilizzare solo gli stili di carattere come corsivo, grassetto, sottolineato. Modalità di invio Non inviare il testo in formato .PDF. - CD-ROM o DVD (evitare di utilizzare Dischetti da 3 ½”) - Nome del/i file/s: il testo e le singole tabelle devono essere salvati in files separati. - È anche possibile utilizzate pen-drives USB o dischi esterni USB-Firewire - Posta elettronica (concordare con il personale Pacini le modalità) Illustrazioni - FTP (concordare con il personale Pacini le modalità) Inviare le immagini in files separati dal testo e dalle tabelle. - Software e formato: inviare immagini preferibilmente in formato TIFF o EPS, con risolu- Testo zione minima di 300 dpi e formato di 100 x 150 mm. Altri formati possibili: JPEG, PDF. - Software: preferibilmente Microsoft Word, salvando i file in formato .RTF. 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  • 4. Indice RaCCOmandazIOnI ClInIChE Sulla gESTIOnE dEllE EPISTaSSI documento finale dei lavori della Consensus Conference tenutasi a Rimini il 14 maggio 2009 nell’ambito del 96° Congresso nazionale della Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale 1. Finalità ........................................................................................................................................ pag. 2 2. Metodologia ............................................................................................................................... » 2 3. La bibliografia valutata secondo l’Evidence Based Medicine .................................................... » 2 4. Epidemiologia ............................................................................................................................ » 2 5. Epistassi in atto........................................................................................................................... » 3 6. Epistassi ricorrente intercritica ................................................................................................... » 8 7. L’embolizzazione nel trattamento delle epistassi ....................................................................... » 15 8. Epistassi e alterazioni del sistema emocoagulativo .................................................................... » 17 9. L’epistassi in atto nel paziente complesso .................................................................................. » 20 10. L’epistassi nella malattia di Rendu-Osler-Weber o Teleangiectasia Emorragica Ereditaria ...... » 21 notiziario SIO .................................................................................................................................. » 29
  • 5.
  • 6. ARGOMENTI DI ACTA OTORHINOLARYNGOLOGICA ITALICA 2010; 4: 1-28 Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi Documento finale dei lavori della Consensus Conference tenutasi a Rimini il 14 maggio 2009 nell’ambito del 96° Congresso Nazionale della Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale Coordinatori Aldo Campanini, Claudio Vicini Board di esperti Marco Benazzo, Maurizio Bignami, Paolo Castelnuovo, Maria Luisa Fiorella, Rolando Fustos, Massimo Magnani, Leonardo Manzari, Fabio Pagella, Alberto Vandelli, Maurizio Vigili, Giuseppe Villari Collaboratori U. Barbone, F. Basilico, P. Battaglia, C. Biasoli , L.Califano, C. Cambria, Pietro Canzi, F. Chu, A. Colombo, G. Cra- paro, G. D’Agostino C. Danesino, F. De Bernardi, G. Delù, D. Di Maria, I. Ermoli, F. Ferreli, M. Ferrini, R. Fiorella, S. Gallo, A. Karligkiotis, F. Lamanna , B. Mafera, E. Matti, G. Padoan, F. Pieri, A. Pistochini, M. Rebecchi, A. Ricci Maccarini, G. Romano, F. Sberze, F. Simoncello, M. Stacchini, P. Terranova, R. Zaccari 1 glossario ACE: arteria carotide esterna ACI: arteria carotide interna AEA: arteria etmoidale anteriore AEP: arteria etmoidale posteriore AMI: arteria mascellare interna ASP: arteria sfeno-palatina EBM: Evidence Based Medicine ECB: elettro-coagulazione bipolare EIA: epistassi in atto ERI: epistassi ricorrente intercritica FESS: Functional Endoscopic Sinus Surgery HHT: Hereditary Hemorrhagic Telangiectasia LDP: livelli di prova MDC: mezzo di contrasto PS: Pronto Soccorso TAO: terapia anticoagulante orale
  • 7. Argomenti di ACTA Otorhinolaryngologica Italica 1. Finalità In accordo con la “Proposta operativa per uniformare la realizzazione e la redazione delle Linee Guida SIO” 3, i a. Migliorare la “omogeneità” del trattamento terapeuti- lavori della letteratura, le prove di efficacia e sicurezza co, fornendo, per la prima volta nell’ambito della So- delle informazioni sono state ricercate innanzitutto nella cietà Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervi- Cochrane Library (CLIB), e più precisamente nella ban- co-Facciale (SIO e ChCF), algoritmi decisionali su un ca dati di revisioni sistematiche (Cochrane Database of evento, l’epistassi, tanto comune quanto critico nella Systematic Reviews, CDSR) o dei loro abstract (Database pratica clinica otorinolaringoiatrica. of Abstracts of Reviews of Effects, DARE). Di seguito, le b. Migliorare la “buona pratica”, adeguando l’approccio ricerche bibliografiche sono state eseguite consultando il terapeutico delle epistassi alle recenti evoluzioni della sito PubMed ed i lavori sono stati analizzati secondo il chirurgia endoscopica e della angiografia interventisti- criterio dei livelli di prova (LDP). ca. Si impone un salto di mentalità: il tamponamento Il presente documento finale è stato approvato e sottoscrit- nasale non deve essere più inteso come la terapia del- to dai Coordinatori e dal Board di Esperti in data 27 mar- l’epistassi in atto ma un provvedimento temporaneo zo 2010 a Castrocaro Terme (FC). prima del trattamento vero e proprio, sia esso chirurgi- co o radiologico interventistico. c. Migliorare la “appropriatezza” delle scelte terapeuti- 3. la bibliografia valutata secondo che, privilegiando, in un corretto rapporto costi-bene- l’Evidence Based Medicine fici, le procedure meno rischiose o meno invasive. Sono state raccolte 186 voci bibliografiche, a loro volta d. Favorire un “approccio multidisciplinare”, soprattutto valutate secondo i criteri dell’EBM in 6 LDP 1 3 (Tab. I). nel paziente complesso. 2. metodologia Tab. I. Livelli di prova. In linea con quanto previsto dal PNLG (Programma Na- LDP Tipo di evidenza zionale per le Linee Guida) 1 e sulla base della necessità I Prove ottenute da più studi clinici controllati randomizzati di produrre raccomandazioni dettagliate ed adattabili al e/o da revisioni sistematiche di studi randomizzati trattamento del singolo paziente, abbiamo impostato il II Prove ottenute da un solo studio randomizzato di disegno lavoro secondo il Metodo Rand 2, ossia, guidati dal con- adeguato 2 cetto di appropriatezza, individuando gli scenari clinici e III Prove ottenute da studi di coorte non randomizzati con costruendo i rispettivi algoritmi specifici. controlli concorrenti o storici o loro metanalisi Il rispetto di tale metodo ha così condotto all’applicazione dei seguenti punti: IV Prove ottenute da studi retrospettivi tipo caso-controllo o a. definizione di appropriatezza: situazione in cui il ricorso loro metanalisi ad un dato intervento è in grado di garantire, con ragio- V Prove ottenute da studi di casistica («serie di casi») senza nevole probabilità, più beneficio che danno al paziente; gruppo di controllo b. metodo di produzione: è stato selezionato un board di VI Prove basate sull’opinione di esperti autorevoli o di comi- esperti a cui è stata assegnata la revisione della let- tati di esperti come indicato in linee guida o consensus teratura da valutare secondo i criteri EBM (Evidence conference, o basata su opinioni dei membri del gruppo di Based Medicine). Il gruppo, sulla base della revisione lavoro responsabile di queste Linee Guida della letteratura e dell’esperienza clinica, ha prodot- to un numero elevato di “scenari clinici”, a loro volta approfonditi fino a costruire algoritmi decisionali tera- La distribuzione globale dei 186 lavori specifici sull’epi- peutici specifici; stassi 4-189, valutati secondo i LDP (Tab. II) dimostra come c. ambito di applicazione: la valutazione di appropria- la letteratura sia sostanzialmente basata su studi con LDP tezza è stata applicata alle procedure adottabili nei di grado V e VI, quindi di bassa evidenza scientifica. molti scenari correlati all’evento epistassi (includendo alcune situazioni patologiche croniche concomitanti paradigmatiche, quali ad esempio la Teleangiectasia 4. Epidemiologia Emorragica Ereditaria (HHT), le coagulopatie, ecc.); L’epistassi è una manifestazione clinica molto comune. Si per contro non è apparso possibile strutturare algorit- stima infatti che ben il 60% della popolazione generale mi in grado di comprendere tutti i complessi percorsi presenti almeno un episodio di epistassi nella vita: in ol- che conseguono alla coesistenza di singole o multiple tre l’80% dei casi si tratta di epistassi lievi originate dalla gravi malattie croniche; porzione antero-inferiore del setto (plesso di Kiesselbach d. limiti: le indicazioni espresse nel presente documento, o area di Little), con arresto spontaneo oppure suscettibili espressione del lavoro promosso dalla Società Italiana di un semplice trattamento ambulatoriale 51. di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale, È stato stimato che solo il 6% dei pazienti presenta epi- vengono formulate ad uso dei Colleghi Otorinolarin- stassi rilevanti che richiedono cure mediche tempestive 84. goiatri. Forniscono orientamenti decisionali nell’ap- Le prime cure mediche dell’epistassi in atto vengono ge- proccio terapeutico delle epistassi, ma con la consape- neralmente prestate in Pronto Soccorso (PS). Un’analisi volezza che la coesistenza di singole o multiple gravi epidemiologica sulla attività negli anni 2006, 2007 e 2008 malattie croniche ne rende impossibile l’applicazione del PS di Forlì, a cui afferiscono circa 48.000 persone l’an- a tutti i casi clinici. no di cui circa il 36% per problemi di tipo traumatico, ha
  • 8. Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi Tab. II. Distribuzione della bibliografia secondo LDP. LDP Riferimento bibliografico N. lavori I 4 1 II 5-13 9 III 14-15 2 IV 16-20 5 V 21-83 63 VI 84-189 106 condotto a focalizzare nei seguenti punti il problema delle L’episodio acuto di epistassi può essere di lieve entità epistassi: (arresto spontaneo o risolvibile con digitopressione o con – oltre il 75% dei pazienti afferisce di propria iniziativa tamponamento nasale) oppure imponente, tale da rappre- al PS, il 20% circa utilizza il 118 e una percentuale sentare un’emergenza potenzialmente fatale e quindi ri- inferiore al 5% è inviata dal medico di famiglia o dalla chiedere in urgenza provvedimenti chirurgici o l’interven- Guardia Medica; to del radiologo interventista. – va sempre considerata la potenziale gravità per insta- Lo scenario in cui più frequentemente vengono prestate bilità emodinamica e/o rischio di inalazione, nonché le prime cure mediche è il Pronto Soccorso, ma chiun- la ingestione con possibile simulazione di emorragia que prenda in carico il paziente, dovrà accertare i seguenti digestiva; aspetti clinici: – sono in media 400 i casi/anno di epistassi spontanee e – rilevamento delle funzioni vitali con particolare atten- 80 le epistassi traumatiche (0,26% della popolazione x zione alla stabilità emodinamica e respiratoria, fino anno); a manovre rianimatorie come da Basic Life Support – solo il 5% delle epistassi viene ricoverato (4% in Oto- (BLS); rinolaringoiatria – ORL); – valutazione del sanguinamento (sede, tempo di insor- – la consulenza ORL urgente viene richiesta nel 15% dei genza ed entità); casi ed ha come indicazione primaria il fallimento del- – posizione seduta del paziente con capo inclinato in l’emostasi in PS; avanti e svuotamento del cavo orale da sangue/saliva – nel 66% dei casi viene dimesso dal PS ed inviato al- in una arcella; l’“ambulatorio ORL per competenza” al fine di ef- – tentativo di emostasi con digitopressione del naso per fettuare il controllo e la rimozione del tampone o di 15’ o eventuale tamponamento; avviare il percorso per completamento diagnostico e trattamento eziologico definitivo; – in caso di epistassi importante procedere ad un accesso – è stimabile che all’Otorinolaringoiatra afferisca trami- venoso; te PS circa lo 0,22% della popolazione per anno. – valutazione complessiva del paziente (anamnesi ed esame obiettivo); – ricerca dei fattori predisponenti o facilitanti (malattie 5. Epistassi in atto della coagulazione o farmaci anticoagulanti/antiaggre- Sono stati valutati secondo EBM n. 77 lavori sull’epistassi ganti, traumi, patologie croniche, ecc.); in atto (EIa), che appaiono sostanzialmente distribuiti su – in casi selezionati, effettuare esami di laboratorio (coa- LDP di grado V e VI, quindi di bassa evidenza scientifica gulopatie congenite, trattamento anticoagulante orale, (Tab. III). insufficienza epatica o renale). Tab. III. Distribuzione della bibliografia sull’EIA secondo LDP. LDP Riferimento bibliografico N. lavori I II 10 1 III IV 17 1 V 21, 22, 27, 28-31, 33, 40, 41, 52-67 26 VI 84-98, 106-108, 144, 146-175 49
  • 9. Argomenti di ACTA Otorhinolaryngologica Italica Fig. 1. Algoritmo decisionale del trattamento ambulatoriale della EIA. La Figura 1 intende sintetizzare il percorso ambulatoria- lieve di epistassi, che si è arrestato senza ricorrere a le di prima assistenza, dal PS all’Otorinolaringoiatra. tamponamento; Le modalità di uscita dal PS sono 4: b. tamponamento nasale efficace: l’epistassi è stata arre- a. arresto spontaneo: il paziente è giunto con un episodio stata mediante tamponamento;
  • 10. Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi c. tamponamento nasale non efficace: il paziente presen- In caso di arresto della epistassi (casi a e b) il paziente ta ancora epistassi nonostante tamponamento; verrà dimesso dal PS e inviato a visita ORL differibile. d. epistassi in atto: tamponamento non eseguito. Nel caso a la visita ORL seguirà gli algoritmi della epi- stassi intercritica. Nel caso b la visita ORL dovrà essere eseguita preferibil- 1a Raccomandazione mente dopo 48 ore per lo stamponamento. Indipendentemente dall’arresto o meno della epistas- In caso di epistassi persistente (casi c e d), il paziente non si, il paziente deve essere inviato a visita specialistica verrà dimesso dal PS ma inviato a consulenza ORL urgen- ORL. te, previo accesso venoso e trattamento di eventuale picco ipertensivo. Tab. IV. Caratteristiche dei principali materiali utilizzati per il tamponamento nasale. Periodo di Tipo di materiale Caratteristiche Vantaggi Svantaggi utilizzo Garza In passato Sostanza antibatterica Le strisce di garza – Efficacia dell’emostasi – Adesività alle mucose iodoformica 84 prodotta per azione devono essere – Ridotto rischio di nasali dello iodio sull’acetone disposte a palizzata infezioni secondarie – Talora in presenza di alcali dal basso verso l’alto sanguinamento in modo da riempire e dolore alla completamente rimozione la cavità nasale Clauden® 85 86 Dagli anni ’50 Garza assorbente – Polvere di Clauden® – Non irrita – Non utilizzabile in impregnata di polvere – È ottenuta da – Non aderisce caso di riconosciuta di Clauden® sangue defibrinato alla mucosa allergia alle proteine di bovino ed al coagulo bovine – Facilita – Adesività intermedia coagulazione fisiologica Merocel® 52 87 Dalla fine Acetato di polivinile: – Biocompatibile – Facile collocazione Adesività al coagulo degli anni ’80 – sintetico – Anallergico – dolore – spugnoso – Non citotossico nell’introduzione – essiccato – traumatismo mucoso – compresso – Espansione con buon adattamento cavitario – Possibilità di modellamento – Possibilità di contenere cannule di ventilazione Lyofoam® 88 89 Dall’inizio Poliuretano espanso – Molto morbido – Possibilità di modellare Minore efficacia degli anni ’80 (materiale spugnoso) – Superficie liscia secondo necessità nelle epistassi massive antiaderente – Scarso dolore all’introduzione – Scarsa adesività Rapid rhino® 53 Dal 2000 Gelatinoso Confezionati disidratati, – Introduzione-rimozione Scarsa praticità idrocolloidale a base di devono essere immersi agevole e poco dolorosa di applicazione carbossi-metilcellulosa in acqua bidistillata – La carbossimetilcellulosa (Gel Knit®) sterile per creare una facilita i processi superficie gelatinosa coagulativi – Accelera la riepitelizzazione – Modesta adesività Epistat® 10 90 Dagli anni ’90 Catetere nasale in – 2 serbatoi gonfiabili – Specificamente dedicati Elevate e/o prolungate silicone sagomabile destinati alla cavità alle epistassi posteriori pressioni possono dotato di manicotto nasale (30 cc) – Adattamento alla causare: bicamerale e rinofaringe (10 cc) complessa anatomia – lesioni ischemiche – Canale centrale nasale – dolore per la respirazione – Facilità d’introduzione – decubiti sull’ala – Non adesività nasale – Assenza di dolore – perforazioni settali allo stamponamento
  • 11. Argomenti di ACTA Otorhinolaryngologica Italica 1. Tamponamento nasale temporaneo Una volta rimossi i cotonoidi, si procede alla causticazio- Di fronte al paziente con epistassi in atto la prima necessi- ne dell’area sanguinante. Nel caso di pazienti poco colla- tà è rappresentata dall’arresto dell’emorragia, cercando di boranti (pediatrici, deficit psichici, ecc.) o con comorbilità individuare il punto sanguinante, monitorando e control- gravi, il tamponamento diventa la scelta obbligata. Qualo- lando i parametri vitali. ra eseguito, per evitare complicanze, deve essere rimosso In caso di epistassi severa la raccolta anamnestica deve dopo 48-72 ore in funzione dell’entità della epistassi e di essere essenziale (altri recenti episodi, patologie in atto o eventuali fattori individuali concomitanti. In sostanza il croniche, assunzione di farmaci, traumi cranici o recente “trattamento chirurgico” delle teleangiectasie segue l’al- intervento chirurgico naso-sinusale) e condotta rapida- goritmo operativo dello Scenario 1 della ERI (epistassi mente. ricorrente intercritica) (Fig. 4), al quale si rimanda. L’arresto della emorragia richiede un tamponamento nasa- 1.b Epistassi posteriore. Generalmente l’entità del san- le che deve essere temporaneo e mirato. guinamento è cospicua e la possibilità di eseguire la proce- dura chirurgica in prima istanza è poco frequente. Pertanto 2a Raccomandazione diventa scelta obbligata il tamponamento nasale tempora- Il tamponamento nasale deve essere: neo, che viene rimosso dopo 24-72 ore. Contestualmente – mirato al riconoscimento e trattamento della causa, alla rimozione si effettua l’esame delle cavità nasali (rino- evitandolo o limitando al massimo il/i tampona- scopia/endoscopia). A questo punto si possono verificare mento/i nasale/i; le seguenti situazioni: – inteso come intervento temporaneo, propedeutico 1.b.1 mancata identificazione della sede del sanguina- all’indagine endonasale, effettuata mediante rino- mento: se la ricerca endoscopica accurata di tutte le scopia anteriore ed esame endoscopico. possibili sedi di epistassi non identifica la sede del sanguinamento, il paziente viene inserito in un pro- gramma di follow-up endoscopico. Qualora si pre- 3a Raccomandazione sentassero ripetuti episodi di epistassi con le stesse Il tamponamento terapeutico temporaneo deve essere caratteristiche e senza identificarne l’origine, si deve commisurato alla sede ed entità dell’epistassi. seguire l’algoritmo dell’epistassi intercritica (Fig. 3); Qualora possibile, vanno privilegiati: 1.b.2 riconoscimento del punto sanguinante, che secondo – tamponamento monolaterale e mirato; sede o tipologia, sarà attribuibile a: – compressione leggera ( disagio, rischio di ische- a. arteria sfeno-palatina (ASP) e/o arteria etmoidale mia e di sovrainfezioni); anteriore (AEA) e/o arteria etmoidale posteriore – breve durata ( disagio, rischio di ischemia e di (AEP): si seguirà l’algoritmo chirurgico della Fi- sovrainfezioni); gura 2; e utilizzati materiali: b. neoformazione sanguinante si deve seguire lo – con superficie scivolosa (riduzione dolore e trauma- Scenario 3 dell’epistassi intercritica (Fig. 6). tismo all’inserimento); 1.c Tamponamento nasale non efficace. I caratteri del- – con azione emostatica facilitante l’aggregazione l’epistassi (sanguinamento importante o prolungato nono- piastrinica; stante tamponamento nasale) e la valutazione clinica del – con attività antimicrobica (ridotta sovrainfezione); paziente (inclusiva dell’emocromo per valutare l’entità – facilitanti i processi riparativi superficiali ( rischio della perdita ematica) devono orientare lo specialista ORL di recidiva durante o dopo stamponamento); nella scelta terapeutica urgente/emergente da adottare. – con scarsa adesività superficiale ( dolore e rischio di recidiva durante o dopo lo stamponamento). 4a Raccomandazione Quando il tamponamento nasale non è efficace, l’in- tervento chirurgico deve essere considerato senza esi- Le caratteristiche dei principali materiali utilizzati per il tazione. tamponamento nasale vengono presentate nella Tabella IV. L’esame obiettivo è spesso condizionato dall’entità del sanguinamento e dal grado di agitazione del paziente. 2. Trattamento chirurgico dell’epistassi in atto Esso può essere eseguito in rinoscopia anteriore e, quando Nei casi 1.b.2 e 1.c il paziente diventa chirurgico e gestito possibile, in endoscopia nasale: procedura che permette secondo l’algoritmo decisionale della Figura 2. La scelta di visualizzare la porzione posteriore e laterale delle fosse della tecnica chirurgica è in relazione alla sede del sangui- nasali non altrimenti ispezionabile. namento ed alla sua causa. Le procedure di radiologia in- 1.a nell’epistassi anteriore (90-95% dei casi) il sangui- terventistica possono rappresentare una valida alternativa namento ha origine dalla porzione anteriore del setto na- alla chirurgia. sale, in corrispondenza del locus Valsalvae o area di Little (plesso di Kiesselbach) 91 92. L’emorragia è frequentemen- 5a Raccomandazione te poco copiosa ed il punto sanguinante individuabile me- La situazione auspicabile è che il sanguinamento ven- diante rinoscopia/endoscopia nasale. Spesso è sufficiente ga riconosciuto e gestito in prima istanza con la pro- un tamponamento con cotonoidi imbevuti di miscela ane- cedura chirurgica adeguata. stetico-decongestionante, lasciati in sede per pochi minuti. La conoscenza e l’applicazione di tutte le opzioni Se il trattamento previsto è la causticazione bipolare, è ne- chirurgiche devono entrare nel bagaglio professionale cessario anestetizzare entrambi i versanti del setto nasale dell’otorinolaringoiatra. poiché la corrente elettrica si trasmette attraverso i tessuti.
  • 12. Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi Fig. 2. Algoritmo chirurgico nella EIA. A) Epistassi anteriori Si prosegue l’iter diagnostico con le indagini radiologi- Nei pazienti poco collaboranti (pediatrici, deficit psichici, che (TC massiccio facciale e RM encefalo con mezzo di ecc.) o con comorbilità importanti anche le epistassi ante- contrasto – mdc) propedeutiche alla biopsia, da evitarsi riori meritano l’accesso in Sala Operatoria per la rimozio- qualora i caratteri clinico-radiologici propendano per una ne del tamponamento ed il trattamento mirato (Fig. 4). lesione altamente vascolarizzata (angiofibroma giovanile) o con contenuto liquorale (meningoencefalocele): Scena- B) C) D) Epistassi posteriori rio 3 dell’ERI (Fig. 6). Nelle epistassi posteriori, se la sede del sanguinamento è riconoscibile, occorre eseguire la procedura chirurgica F) Epistassi dall’arteria carotide interna sull’arteria o le arterie di pertinenza (ASP, AEA, AEP): Un’epistassi massiva con insorgenza di shock ipovo- Figura 5. lemico può far pensare ad una lesione carotidea. Una delle cause più frequenti di epistassi dell’ACI (arteria E) Epistassi da neoformazione endonasale carotide interna) intracavernosa è la rottura di uno pseu- Il trattamento dell’EIA da neoformazione sanguinante si do-aneurisma post-traumatico 21 93 95, la cui diagnosi e basa sullo stesso algoritmo decisionale dell’ERI Scena- trattamento devono essere tempestivi, poiché l’epistassi rio 3, pertanto l’unico provvedimento attuabile nella EIA può essere fatale nel 30-50% dei casi 93. Questa situa- è il tamponamento temporaneo. zione va sospettata soprattutto se il paziente riferisce un Tab. V. Distribuzione della bibliografia sull’ERI secondo LDP. LDP Riferimento bibliografico N. lavori I II III IV V 23 32 10 VI 99-113 141 16
  • 13. Argomenti di ACTA Otorhinolaryngologica Italica recente trauma cranio-facciale (di solito da 5 giorni a rantire una ispezione completa delle fosse nasali 33 e da 9 settimane prima 21) ed ha presentato sanguinamen- eseguire: ti minori (epistassi sentinella) e/o cefalea ed amaurosi – con ottiche rigide dotate di diverse angolazioni (0°, omolaterale. Le rare cause non traumatiche sono iatro- 30°, 45°) o con sistemi flessibili; gene post-chirurgiche oppure micotiche 22 96 97. L’unico – prima e dopo decongestione ed eventuale anestesia lo- provvedimento attuabile in acuto è il tamponamento cale per contatto; temporaneo. Se si sospetta una lesione carotidea, arre- – valutando accuratamente tutte le possibili sedi di san- stata l’epistassi, l’approfondimento diagnostico preve- guinamento, ossia il locus Valsalvae, il plesso di Woo- de l’angio-RMN urgente, poi si segue l’algoritmo dello druff, le arterie etmoidali, i turbinati medio, superiore Scenario 4 dell’ERI (Fig. 7). e supremo, i meati relativi, il rinofaringe. L’esame obiettivo è il punto di partenza dell’algoritmo de- cisionale dell’ERI (Fig. 3). 6. Epistassi ricorrente intercritica Se l’esame obiettivo è positivo porterà a diversi algoritmi I lavori sull’epistassi ricorrente intercritica (ERI), esclusi chirurgici, quali: quelli già valutati in Tabella III, sono 26 e vengono strati- a. varici anteriori : Scenario 1; ficati secondo LDP nella Tabella V, che mostra l’apparte- b. varici posteriori: Scenario 2; nenza solo ai livelli di evidenza scientifica più bassa (gra- c. neoformazione: Scenario 3. do V e VI). Nell’ERI l’esame obiettivo è più frequentemente negati- Nell’epistassi ricorrente intercritica è fondamentale il cor- vo. In tal caso, di fronte ad un paziente con multipli epi- retto inquadramento clinico del sodi di epistassi importante, è doverosa un’angio-RM il paziente, basato su anamnesi, esame obiettivo (rinoendo- cui risultato a sua volta può condurre a 3 diversi scenari, scopia) ed eventuale imaging. oppure al follow-up: 1. Angio-RM positiva Anamnesi – Identificazione di neoformazione nei seni parana- È necessaria un’approfondita anamnesi per orientarsi fra sali: Scenario 3 le possibili cause di epistassi 98 (Tab. VI). d. Pseudo-aneurisma o aneurisma ACI: Scenario 4. 2. Angio-RM negativa Esame obiettivo e. Anemizzazione importante o epistassi numerose: A volte la semplice rinoscopia anteriore consente di iden- Scenario 5 tificare il punto di sanguinamento, se questo è localizzato f. Solo in caso di ERI rare e/o di modica entità il anteriormente nella fossa nasale. Questo non esime dal paziente può essere semplicemente messo in fol- completare l’obiettività mediante rinoendoscopia, a ga- low-up. Tab. VI. Cause di epistassi. Cause di epistassi Locali Generali – Idiopatiche – Ematologiche – Traumatiche - coagulopatie (es. emofilia) - picking nasale - trombocitopenia (es. leucemia, linfoma) - ferite facciali - piastrinopatie (es. malattia di Von Willebrand) - corpo estraneo – Ambientali – Infiammatorie - temperatura - infezioni - umidità - rinosinusiti allergiche - altitudine - poliposi nasale – Farmacologiche – Neoplastiche - anticoagulanti (es. eparina, warfarin) - benigne (es. angiofibroma giovanile) - antiaggreganti (es. aspirina) - maligne (es. carcinoma squamoso) – Insufficienze d’organo – Vascolari - renali - congenite (telangectasia emorragica ereditaria) - epatiche (es. cirrosi) - acquisite (granulomatosi di Wegener) – Aneurisma dell’arteria carotide interna – Iatrogene - post-traumatico - chirurgiche (es. ORL, maxillofacciali e oftalmiche) - iatrogeno - sondini nasali - micotico – Strutturali – Altro - deviazione o creste settali - ipertensione arteriosa - perforazione settale - aterosclerosi – Farmacologiche - alcool - spray nasali (es. decongestionanti nasali) - droghe (es. cocaina)
  • 14. Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi Fig. 3. Algoritmo decisionale nell’ERI. In sintesi l’approccio chirurgico diventa necessario in pre- anelli analoga alla pinza di Blakesley-Wilde, ha reso age- senza di una causa ben precisa del sanguinamento (varice, volmente raggiungibili sotto visione endoscopica i ber- neoformazione, pseudo-aneurisma o aneurisma) o quan- sagli anatomici endonasali, ossia l’arteria sfeno-palatina do, pur non essendoci una causa precisa, si verifichino nu- con i suoi rami principali e le arterie etmoidali anteriore merosi episodi di epistassi o compaiano segni e sintomi di e posteriore. anemizzazione (anemia cronica Hb 10 g/dl). L’ECB permette la deafferentazione vascolare dell’area sanguinante mediante l’esecuzione di un tatuaggio circo- ScEnARIO 1. Identificazione di varice anteriore lare attorno alla stessa. Per evitare il rischio di perfora- In caso di riscontro di varici anteriori, il trattamento chi- zioni settali, l’ECB deve essere limitata ad un solo lato rurgico (causticazione) è definito nella Figura 4. alla volta del setto, rimandando possibilmente di almeno 1 mese il trattamento di punti sanguinanti controlaterali. Si La maggior parte delle ERI è riconducibile alla presenza ricorda che è necessario anestetizzare entrambi i versanti di teleangectasie vascolari solitamente a livello del locus del setto nasale, poiché la corrente elettrica si trasmette Valsalvae. Sedi meno frequenti sono la testa del turbinato attraverso i tessuti. inferiore e del turbinato medio. Nel trattamento delle teleangiectasie anteriori non sangui- La Tabella VII sintetizza le proprietà dei principali metodi nanti (ERI) può essere utilizzata la causticazione chimica di causticazione (chimici, elettrici, laser). (nitrato d’argento o acido tricloroacetico). Il rapporto costo-beneficio rende l’elettrocoagulazione bi- Qualora disponibili, risultano efficienti anche trattamenti polare (ECB) il gold standard nel trattamento sia dell’EIA con argon plasma ed altri tipi di laser indicati in tabella, che dell’ERI. sebbene meno versatili della ECB con le diverse pinze (a La realizzazione di pinze bipolari, con impugnatura ad baionetta ed endoscopiche).
  • 15. Argomenti di ACTA Otorhinolaryngologica Italica Fig. 4. Scenario 1 dell’algoritmo decisionale nell’ERI. Per le motivazioni sintetizzate nella Tabella VI, è da pro- Nel postoperatorio è utile la somministrazione di oli o scrivere l’uso della coagulazione monopolare. pomate nasali per ridurre la secchezza mucosale ed am- Il successivo tamponamento nasale è superfluo se la zona morbidire le crostosità che inevitabilmente si formano sanguinante è stata correttamente individuata e se non dopo la causticazione 99. Suggeribile l’utilizzo di po- coesistono disturbi della coagulazione. In alternativa è mate antibiotiche (senza corticosteroidi) da applicare 10 adottabile il posizionamento temporaneo e mirato, in cor- localmente, per garantire un adeguato processo di ci- rispondenza dell’area di causticazione, di garza grassa. catrizzazione e per scongiurare l’eventualità di infezio- Tab. VII. Proprietà dei principali metodi di causticazione. Metodo Meccanismo d’azione Vantaggi Svantaggi / Effetti collaterali Nitrato d’argento Trombosi vascolare Facile reperibilità, costi contenuti – Possibile danno a pericondrio per causticazione chimica e cartilagine prevalentemente superficiale – Discromia della cute nasale a carico di mucosa e sottomucosa in caso di contatto Acido tricloroacetico – Ustioni nelle zone di applicazione non controllata Argon plasma Coagulazione tissutale, specialmente – Basso rischio di perforazione – Discreti costi di investimento dei vasi sanguigni, mediante energia settale (solo 1-2 mm – Necessità di analgesia elettrica ad alta frequenza trasmessa di penetrazione tissutale) preoperatoria attraverso il gas argon in forma – Basso danno termico ai tessuti ionizzata adiacenti Laser (Nd-YAG, KTP) Coagulazione, carbonificazione Efficacia a lungo termine, – Alti costi di investimento, e vaporizzazione tissutale mediante specificità d’azione scarso controllo degli effetti fotocoagulazione laser tissutali profondi – Necessità di analgesia preoperatoria Causticazione monopolare Elettrocoagulazione tissutale Importante coagulazione tissutale – Danno tissutale profondo, mediante corrente ad alta frequenza rischio di propagazione elettrica con possibile danno 2° e 3° nc) 98 – Necessità di analgesia preoperatoria Causticazione bipolare Elettrocoagulazione per effetto – Scarsa propagazione ai tessuti – Necessità di analgesia termico da diffusione della corrente adiacenti (corrente solo preoperatoria elettrica tra due poli fra i due poli della pinza) – Azione mirata e modulabilità della causticazione
  • 16. Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi ne con possibile conseguente necrosi della cartilagine b.2 se il rischio anestesiologico è basso o l’embo- settale. lizzazione risulta impossibile (Fig. 11) occorre adottare soluzioni chirurgiche, che, allo stato ScEnARIO 2. Identificazione di varici posteriori dell’arte e sulla base dell’analisi costo/benefici L’identificazione di varici posteriori impone un trattamen- appaiono le seguenti: to modulato secondo l’algoritmo decisionale presentato b.2.1 ECB o clip della ASP con tecnica endosco- nella Figura 5. pica, che richiede tempi molto brevi ed ha a. Se la conformazione anatomica e l’entità delle epistassi alta probabilità di successo. lo consentono, il trattamento di scelta potrà essere mini- b.2.2 ECB o clip della AEA e/o AEP: invasivo, ossia realizzando coagulazioni mirate con pin- – con tecnica endoscopica se pregressa ze bipolari con impugnatura ad anelli analoga alla pinza etmoidectomia o presenza di sinusopa- di Blakesley-Wilde sotto visione endoscopica. tia cronica; b. Diversamente la scelta terapeutica dipenderà dal ri- – con approccio esterno con incisione schio anestesiologico: cutanea secondo Lynch-Howarth 100 in b.1 se coesistono comorbilità gravi che rendono il ri- caso contrario. schio anestesiologico alto e se non è allergico ai In rari casi è necessario procedere alla legatura dell’arte- mezzi di contrasto iodati, il paziente può essere ria mascellare. In alternativa all’approccio classico tran- inviato al radiologo interventista per angiografia santrale 101, è stato consolidato l’approccio endonasale che ed eventuale embolizzazione (Figg. 10, 11); permette di raggiungere l’arteria mascellare mediante re- 11 Fig. 5. Scenario 2 dell’algoritmo decisionale nell’ERI.
  • 17. Argomenti di ACTA Otorhinolaryngologica Italica sezione dell’area delle fontanelle e della parete posteriore a. Se la lesione non è particolarmente vascolarizzata si del seno mascellare fino a esporre la fossa pterigomascel- può procedere al prelievo bioptico per ottenere l’esa- lare ed infratemporale. Utilizzando ottiche a 45° e stru- me istologico definitivo. Il passo successivo è quindi menti angolati è possibile individuare e chiudere l’arteria l’asportazione della lesione secondo i protocolli previ- con una clip vascolare. sti per ogni specifica neoformazione naso-sinusale. b. Se la RM mostra una lesione vascolarizzata che non ScEnARIO 3. Identificazione di neoformazione ha indicazione all’embolizzazione, e questo si defini- naso-sinusale monolaterale sce sull’assenza di vasi portanti (arteriole) e sul tipo di L’algoritmo decisionale è presentato nella Figura 6. vascolarizzazione prevalentemente venulo-capillare, si Prima di eseguire una qualsiasi procedura invasiva sulla procede all’intervento chirurgico di asportazione della lesione (anche una semplice biopsia), è fondamentale pon- lesione stessa (come nel caso di emangioma del setto). derare la possibilità che si tratti di meningocele (rischio di c. Se la RM mostra una lesione altamente vascolarizzata fistola liquorale e sue complicanze) o di neoformazione sospetta per angiofibroma giovanile o che deve essere vascolarizzata (rischio di epistassi drammatiche, soprat- ulteriormente studiata, si esegue l’angiografia dei tron- tutto nell’età infantile). Al minimo dubbio occorre esegui- chi epiaortici che permette di valutare la vascolarizza- re uno studio radiologico. zione della lesione e di evidenziare eventuali afferenze La TC del massiccio facciale senza mezzo di contrasto, provenienti dall’arteria carotide interna, dall’arteria con algoritmo osseo ed acquisizione volumetrica nei 3 pia- carotide esterna (arteria vidiana, arterie oftalmiche). ni dello spazio, è fondamentale per lo studio dei rapporti Un’eccessiva entità di apporto del circolo dell’ACI della lesione con le strutture ossee circostanti e per eviden- o la presenza di eventuali shunt artero-venosi sono ziare eventuali segni di erosione ossea o infiltrazione che condizioni che rendono critica o persino controindi- possono deporre per una neoplasia ad alta aggressività. cano l’embolizzazione, perché non verrebbe garantita Sono segni radiologici tipici dell’angiofibroma giovanile l’esclusione vascolare della lesione con il rischio del lo slargamento del canale pterigo-palatino (meno frequen- passaggio di particelle al circolo della carotide interna. temente lo svasamento del canale vidiano) e l’erosione del Nella stessa seduta, se non controindicato, è possibile processo pterigoideo dello sfenoide. effettuare l’embolizzazione dei vasi arteriosi afferenti Il miglior livello informativo dell’imaging circa la pre- alla lesione. La procedura viene eseguita dal Radiologo sumibile natura della lesione è ottenibile, aggiungendo Interventista mediante l’iniezione di micro-particelle ai reperti TC, la RM del massiccio facciale con mezzo di (di alcune centinaia di micron) di Polivinilalcol (PVA), 12 contrasto, che fornisce preziose informazioni sia sulla che raggiungendo i vasi più distali e di piccolo calibro composizione tissutale (utile per la diagnosi differenziale dell’albero vascolare, inducono con un meccanismo di con meningocele e meningoencefalocele) e sull’entità del- trombosi locale l’occlusione non definitiva del vaso. la vascolarizzazione (vasi ad alto flusso caratterizzati da Si effettua generalmente tra le 24 e le 48 ore prima assenza di segnale - flow void) della neoformazione sia sui della data prevista per l’intervento chirurgico. Oltre le suoi rapporti con i tessuti molli circostanti. 96 ore (e comunque in relazione al distretto vascola- Dopo lo studio radiologico gli scenari sono 3: re coinvolto, alle caratteristiche del flusso sanguigno Fig. 6. Scenario 3 dell’algoritmo decisionale nell’ERI.
  • 18. Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi locale e alla quantità di micro-particelle iniettate) co- sione nello stesso tempo diagnostico, ovviamente mincia a venir meno l’effetto occlusivo del PVA, che dopo aver accertato il compenso vascolare contro- lascia spazio a meccanismi di ri-perfusione ed aumen- laterale e le condizioni generali del paziente 102. ta così il rischio di sanguinamento. A questo punto è 2. Qualora il circolo controlaterale non garantisca la possibile procedere all’asportazione chirurgica della perfusione cerebrale, si ricorre (se possibile) all’in- lesione riducendo il sanguinamento intraoperatorio e tervento neurochirurgico di by-pass extracranico- rendendo più sicura la procedura. intracranico (Superficial Temporal Artery – Medial Cerebral Artery, STA-MCA) della lesione e legatu- ScEnARIO 4. Obiettività rinoendoscopica ra con clip a monte e a valle della stessa 23 24 103. negativa ma imaging sospetto per patologie 3. Sfortunatamente, nella maggior parte dei casi, gli dell’arteria carotide interna aneurismi della carotide interna sono legati ad una Un paziente con multipli episodi di epistassi importante sofferenza di tutta la parete e non solo di un singo- che non mostra lesioni nasali all’endoscopia deve eseguire lo segmento e gli stent finora utilizzati sono rigidi una angio-RM (Fig. 7). Questa indagine consente di iden- e mal si adattano alle curvature del vaso. In questi tificare eventuali neoformazioni occulte del distretto naso- casi si deve allora procedere alla legatura esterna sinusale e contemporaneamente informa sulle condizioni della carotide per via cervicotomica. dei vasi di questa regione. c. In caso di imaging negativo, il trattamento seguirà l’al- a. Se l’indagine rivela la presenza di una neoformazione goritmo decisionale dello Scenario 5. si rimanda allo Scenario 3. b. Se invece la radiologia identifica un aneurisma del- ScEnARIO 5. Obiettività rinoendoscopica l’ACI, in particolare nel tratto cavernoso o paracliva- ed imaging negativo le, l’esame successivo da eseguire è l’angiografia dei Nel paziente con epistassi ricorrenti, una volta escluse pa- tronchi epiaortici, per meglio studiare dimensione, tologie sistemiche e lesioni all’endoscopia e all’angio-RM, conformazione, stato delle sue pareti e rapporti della l’indicazione al trattamento chirurgico preventivo dipende lesione aneurismatica con le strutture circostanti. dall’entità del sanguinamento (entità e numero delle epi- 1. L’angiografia consente inoltre di procedere al- stassi) e dalla presenza o meno di anemizzazione. Gli Sce- l’eventuale trattamento endovascolare della le- nari 2 e 5 sono solo apparentemente simili: la differenza 1 Fig. 7. Scenario 4 dell’algoritmo decisionale nell’ERI.
  • 19. Argomenti di ACTA Otorhinolaryngologica Italica 1 Fig. 8. Scenario 5 dell’algoritmo decisionale nell’ERI. Tab. VIII. Risultati dei trattamenti chirurgici utilizzati in caso di ERI negli ultimi 10 anni. Riferimento Anno N. casi Tecnica chirurgica % successo bibliografico 71 Sphenopalatine artery occlusion 88,7 109 2007 6 Ethmoid artery occlusion 27 2007 45 Endoscopic sphenopalatine artery ligation 93 31 Ligation or cauterization of sphenopalatine artery 91,2 25 2006 4 Ligation or cauterization of ethmoid arteries 106 2006 20 Endoscopic ligation and/or cauterization of sphenopalatine artery or anterior ethmoid artery 90 26 2006 15 Endoscopic cauterization of the sphenopalatine artery 87 107 2004 19 Endoscopic sphenopalatine artery ligation 89 28 2004 10 Endoscopic cauterization of the sphenopalatine artery 90 112 2003 127 Endoscopic sphenopalatine artery ligation 98 21 Isolated coagulation of an identified bleeding source 79 6 Cutting or coagulation or arterial branches running through the sphenopalatine foramen 83,3 110 2003 Transection and coagulation following identification of the division in conchal 95,7 69 and septal branches of the sphenopalatine artery 111 2002 10 Ligation or cauterization of sphenopalatine artery 66 10 Endoscopic sphenopalatine artery diathermy 90 108 2000 4 Endoscopic anterior ethmoid artery diathermy 29 2000 14 Endoscopic clipping of the sphenopalatine artery 100 30 2000 13 Endoscopic ligation of the sphenopalatine artery 92 31 1999 38 Endoscopic ligation of the sphenopalatine artery 87
  • 20. Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi fondamentale sta nel fatto che nello Scenario 2 la rinoendo- potranno così essere trattate con clip vascolari o scopia è positiva e quindi la chirurgia è mirata secondo una con ECB e loro successiva sezione. sede nota, mentre nello Scenario 5 la sede è ignota e, come In rari casi è necessario procedere alla legatura dell’arte- sopra definito, il trattamento chirurgico non può che esse- ria mascellare (Scenario 2). re preventivo. Quindi, di fronte a provvedimenti chirurgici I lavori degli ultimi 10 anni, che descrivono il trattamen- basati sul concetto di probabilità, la decisione deve essere to chirurgico dei vasi arteriosi in caso di epistassi e re- oculata e pesata sul rischio anestesiologico e sull’eventuale lativa percentuale di successo, vengono sintetizzati nella praticabilità di una embolizzazione selettiva (Fig. 8). Tabella VIII. La maggior parte dei sanguinamenti posteriori dipende La revisione della letteratura evidenzia che le procedure dall’arteria sfenopalatina a causa dei suoi molteplici rami chirurgiche endoscopiche sono nettamente incrementate collaterali e della maggior superficie nasale irrorata rispet- negli ultimi 10 anni 25 26 106-108. L’analisi dei risultati dei to alle arterie etmoidali 104 105. Pertanto il paziente deve vari approcci chirurgici, rende evidente come la sicurezza essere sottoposto alla causticazione preventiva dell’arteria e l’efficacia delle tecniche endoscopiche abbiano ricevuto sfenopalatina (ASP) con i suoi rami collaterali ed even- un crescente consenso, dimostrandosi affidabili ed efficaci tualmente anche delle arterie etmoidali anteriore (AEA) e e quindi ponendosi come alternativa agli approcci chirur- posteriore (AEP). gici più invasivi 27-33 110-113. a. Se le condizioni generali del paziente indicano un ri- schio anestesiologico alto, la scelta terapeutica puó essere duplice: 7. l’embolizzazione nel trattamento 1. se si decide per il trattamento chirurgico è pre- delle epistassi feribile procedere alla ECB o clip della ASP che L’embolizzazione arteriosa è una metodica angiografica richiede tempi molto brevi ed ha alta probabilità terapeutica che ha lo scopo di occludere i vasi afferenti o di risolvere definitivamente il problema. In caso di quantomeno di determinare la caduta di perfusione seletti- successiva epistassi recidiva si può procedere in un va nella zona di pertinenza. Il meccanismo di azione non è secondo tempo a causticazione o clip delle AEA ed tanto quello di determinare una devascolarizzazione naso- AEP (vedi sotto b.1 e b.2); sinusale quanto quello di ridurre la pressione arteriosa in 2. in alternativa, se non coesistono allergie ai mezzi modo da facilitare una normale trombogenesi nell’area di contrasto iodati, il paziente può essere inviato al sanguinante. radiologo interventista per angiografia ed eventuale Come ogni metodica ha punti di forza e non, che vengono embolizzazione qualora possibile (Figg. 10, 11). 1 sintetizzati nella Tabella IX. b. Se il paziente presenta un basso rischio anestesiolo- Allo scopo di evidenziare le possibili anastomosi ed esclu- gico, la scelta operativa è chirurgica. Si può decidere dere controindicazioni alla embolizzazione stessa, è indi- se eseguire la elettrocoagulazione solo della ASP e dei spensabile eseguire uno studio sia delle carotide esterna suoi rami o associare quella dell’AEA e/o AEP, proce- dure, queste ultime, che possono prevedere un approc- che interna di entrambi i lati. cio endoscopico oppure esterno. La Figura 9 enfatizza sia il possibile ruolo in fase pre-chi- 1. Se coesiste una flogosi dei seni paranasali oppure è rurgica (Fig. 6) sia il ruolo terapeutico della embolizzazio- già stata eseguita una etmoidectomia si procede ad ne nel trattamento delle epistassi (Figg. 5, 8). un approccio endoscopico con esposizione delle arterie etmoidali e loro ECB. 2. In caso contrario è preferibile l’approccio ester- no con incisione cutanea secondo Lynch-Howar- th 100 e successivo scollamento sottoperiosteo del versante laterale della lamina papiracea. In questo modo, conservando l’integrità della periorbita, si metteranno in tensione le arteria etmoidali fino al Fig. 9. Ambiti di utilizzo della embolizzazione nel tratta- raggiungimento dell’apice dell’orbita. Le arterie mento delle epistassi. Tab. IX. Vantaggi e limiti della embolizzazione. Vantaggi Limiti Richiede solo l’anestesia locale in sede di ingresso del catetere, evi- Mancanza di una Radiologia Interventistica con esperienza specifica tando i rischi della anestesia generale in molti Centri Ospedalieri L’angiografia pre-trattamento può permettere di identificare l’origine Non eseguibile nei pazienti con allergia nota ai mezzi di contrasto del sanguinamento e consentire l’embolizzazione mirata iodati Raramente la carotide esterna è talmente ostruita da non consentire Non seguibile embolizzazione di: l’accesso alla mascellare – arterie etmoidali (rischi oculari e cerebrali in quanto rami della carotide interna) – in presenza di circoli collaterali congeniti o acquisiti fra ACE ed ACI; – arteriosclerosi avanzata - difficoltà di passaggio del catetere in vasi stretti e tortuosi – rischio di embolia da distacco di placche arteriosclerotiche
  • 21. Argomenti di ACTA Otorhinolaryngologica Italica Fig. 10. Criteri decisionali per scelta embolizzazione vs. trattamento chirurgico. 1 Fig. 11. Algoritmo decisionale in corso di studio agiografico.
  • 22. Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi Pochi e chiari sono i criteri che possono determinare la scel- Le complicanze di questo trattamento sono diverse e pos- ta terapeutica fra l’embolizzazione e la chirurgia (Fig. 10): sono essere classificate in maggiori (in circa il 6% dei casi) a. allergia ai mezzi di contrasto iodati: rappresenta una e minori (in circa il 21% dei casi): vedi Tabella X. controindicazione all’angiografia e quindi alla embo- lizzazione; 8. Epistassi e alterazioni del sistema b. l’alto rischio anestesiologico può rappresentare un buon motivo per richiedere l’angiografia e la conte- emocoagulativo stuale embolizzazione qualora possibile (Figg. 5, 8); Circa l’80% delle epistassi è considerato idiopatico o essen- c. la sede della epistassi: ziale, ma vari Autori, analizzando più dettagliatamente casi 1. qualora nota, porta a privilegiare il trattamento chi- classificati idiopatici, hanno dimostrato nel 46% dei casi una rurgico (Figg. 4-6); concomitante alterazione dell’emostasi primaria 33 oppure 2. se ignota rende possibili sia il trattamento chirurgi- un’alterazione del profilo coagulativo nel 48% dei casi 34. co che la embolizzazione (Fig. 8). D’altra parte il sempre più crescente impiego di anticoa- Occorre avere ben chiaro il fatto che avviare il paziente gulanti orali o di antiaggreganti piastrinici ha modificato allo studio angiografico non costituisce garanzia di tratta- e modifica il problema delle epistassi. mento mediante embolizzazione, poiché questo dipende Sembra che la frequenza del sanguinamento nasale non da numerosi fattori sintetizzati nella Figura 11: sia significativamente superiore tra soggetti trattati con 1. l’ostruzione pressoché completa della ACE (arteria warfarin rispetto al gruppo di controllo, mentre maggiore carotide esterna) rende ineseguibile la progressione appaiono sia la difficoltà nell’arrestare il sanguinamento del catetere così come l’arteriosclerosi avanzata rende sia il numero di giornate di degenza 5. consistente il pericolo di malattia embolica da distacco Altrettanto noto l’effetto dei farmaci antinfiammatori non di placche ateromasiche; steroidei (FANS): i consumatori in cronico di FANS pre- 2. l’embolizzazione delle arterie etmoidali è gravata da sentano una ridotta aggregazione piastrinica e sembrano rischi oculari e cerebrali, pertanto i sanguinamenti dai presentare una maggiore insorgenza di epistassi rispetto al distretti etmoidali non possono essere embolizzati; gruppo di controllo 35. 3. occorre escludere la presenza di anastomosi fra ACE e L’emostasi (Tab. XI) è il risultato di 4 meccanismi che agi- ACI ed in particolare escludere che l’arteria oftalmica scono in termini sequenziali (fasi) che si attivano in segui- origini dall’ACE; to ad una soluzione di continuo di un vaso ed ha lo scopo 4. esclusi i punti 1, 2 e 3 si può procede alla emboliz- di arrestare l’emorragia e ripristinare l’integrità vasale. zazione, che sarà ipsilaterale in caso di certezza sul Nella Tabella XII sono indicate le patologie ed i meccani- 1 lato ed assenza di anastomosi fra i 2 lati, mentre dovrà smi patogenetici dei principali disordini emocoagulativi. essere bilaterale nel caso opposto. In questo tipo di patologie l’epistassi è un epifenomeno Al termine della procedura di embolizzazione, l’ulteriore che rientra in un quadro più ampio di malattia. I tratta- angiografia permetterà di valutare i risultati ottenuti. menti, tranne l’arresto della epistassi in atto, sono pertanto L’arteria che più frequentemente viene embolizzata è l’arte- legati alla patologia di base e l’approccio dovrà essere ne- ria mascellare, in maniera isolata ma spesso anche in asso- cessariamente multidisciplinare. ciazione ad altre arterie. Ciò è giustificato dal fatto che non L’anamnesi, dal PS alla consulenza ORL, riveste un ruolo sempre è possibile identificare il punto di sanguinamento, fondamentale e definisce le scelte operative: vedi Figura soprattutto se il paziente è già tamponato o se è già stato 12. sottoposto a trattamenti chirurgici di sintesi vascolare. Lo screening di routine di tutti i pazienti con epistassi ri- Infine, per decidere quando avviare il paziente ad emboliz- veste uno scarso significato ed aggiunge solo un inappro- zazione occorre conoscerne (e far conoscere al paziente) i priato aumento di costi. Pochi e mirati esami sono invece risultati in termini di successo e complicanze. necessari in caso di: La percentuale di successi va dal 79 al 96% entro la prima a. coagulopatia o piastrinopenia nota: trattandosi di pa- settimana, ma questi valori diminuiscono con il passare tologie congenite o croniche, spesso il paziente oppure del tempo verosimilmente a causa della formazione di cir- i suoi familiari sono già in grado di indicare la terapia coli collaterali che possono rendere ragione di eventuali antiemorragica necessaria (specialmente i pazienti af- ulteriori episodi di epistassi. fetti da emofilia A e B e malattia di Von Willebrand); Tab. X. Possibili complicanze della embolizzazione per epistassi. Maggiori Minori – Accidenti cerebrovascolari – Dolore facciale – Cecità – Dolore alle mandibole – Oftalmoplegia – Cefalea – Necrosi dei tessuti molli (ala del naso, palato, setto) – Parestesie/ipo-anestesie – Paralisi facciale – Trisma – Anafilassi al mdc – Perforazione settale – Dissezione della carotide interna – Otite – Sinusite – Dolore inguinale – Ematoma inguinale
  • 23. Tab. XI. Le fasi della coagulazione. Fase vasale Rallenta il flusso (vasocostrizione) Favorisce la formazione del tappo piastrinico Adesione delle piastrine ai margini della soluzione di continuo Emostasi primaria Attivazione e liberazione di fattori piastrinici Fase piastrinica Aggregazione e formazione del trombo bianco. Il trombo bianco che si forma in tempi brevi sulla sede della lesione è in grado di arrestare temporaneamente il sanguinamento di piccole lesioni ma si dissolverebbe in breve tempo se non venisse consolidato me- diante la formazione del robusto reticolo di fibrina (trombo rosso) Coagulazione o processo enzimatico che determina la formazione di filamenti di fibrina attorno e all’interno del tappo piastrinico determinando l’arresto stabile dell’emorragia; Emostasi secondaria Fase coagulativa avviene attraverso la trasformazione di proenzimi in enzimi attivi (fattori della coagula- zione) con attivazione a cascata Fase fibrinolitica È il processo di dissoluzione del coagulo di fibrina diversamente è buona norma prendere contatto con un 2. Eparinoidi Centro di riferimento per tali patologie; 3. Antiaggregante b. patologie con potenziale coagulopatia (epatopatie, ne- d. Sospetta patologia sistemica o sospetta coagulopatia fropatie, patologie ematologiche o neoplastiche); associate all’epistassi. c. Terapia anticoagulante: Il trattamento ORL seguirà gli algoritmi dell’EIA o del- 1. Anticoagulante Orale (TAO): in corso di terapia l’ERI (Figg. 1-3), mentre il trattamento internistico-ema- anticoagulante a range terapeutico non sempre è tologico tratterà la patologia e/o la coagulopatia. necessario sospendere il farmaco, mentre è dove- L’esecuzione di ulteriori e più specifici test coagulativi, roso riadattare il dosaggio o addirittura utilizzare non sempre indispensabili nella fase acuta, va perseguita antagonisti in caso di eccessiva scoagulazione e /o presso laboratorio attrezzato ed in collaborazione con un 1 concomitante grave anemizzazione. esperto in campo coagulativo. Fig. 12. Algoritmo decisionale per le coagulopatie.