Condivise dal nuovo Ad le linee di piano 2013-2016: Prelios sarà polo europeo di servizi. Focus sulla piattaforma di gestione e servizi in Italia e all'estero con dismissione progressiva delle attività di co-investimento. Intanto dai fondi sovrani orientali 8,4 miliardi di investimenti ed i fondi pensione nei primi sei mesi 2012 hanno raggiunto il 16% dei finanziamenti nel real estate europeo.
2. (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 03 dic
Il piano di risanamento 2013-2016 di Prelios sara' attestato da un esperto
indipendente ai sensi dell' articolo 67 comma 3, lettera "d" della Legge
fallimentare. Lo afferma una nota della societa' spiegando che nella riunione
del cda di oggi il nuovo a.d. Sergio Iasi ha condiviso le linee guida del
progetto di rilancio relative alla sola componente operativa gia' discusse nel
board del 13 novembre. Il piano strategico complessivo, relativo anche alla
componente patrimoniale e finanziaria, verra' invece effettuata in un prossimo
cda, anche alla luce dell' evoluzione dell' operazione straordinaria con la
Feidos di Massimo Caputi. In sintesi, le linee di piano identificano l'
obiettivo della societa' di divenire, nel giro di pochi anni, un polo europeo di
riferimento nel settore dei servizi immobiliari e finanziari, attraverso: la
focalizzazione sulla piattaforma di gestione e servizi per portafogli
immobiliari e asset bancari per conto di investitori terzi, sia in Italia che in
Germania, la dismissione progressiva delle attivita' di co-investimento, con l'
obiettivo di ridurre gradualmente l' esposizione dell' equity e l' ulteriore
riduzione dei costi di struttura, con specifico riferimento alla holding, e il
potenziamento delle risorse disponibili per le societa' operative.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 03 dic
Iasi ha iniziato la sua carriera nei primi anni Ottanta in Iri. Dopo aver
ricoperto cariche dirigenziali in Assolombarda, e' entrato nel mondo delle
telecomunicazioni, lavorando in realta' nazionali ed internazionali, fino a
diventare assistant to Ceo in Canal Plus con la responsabilita' dei mercati
europei ed americani. Nel 2002 e' stato nominato vicedirettore Generale della
Rai e successivamente ha maturato una grande esperienza nell' asset management
finanziario ed immobiliare. In questo settore, negli ultimi anni ha gestito in
qualita' di amministratore delegato progetti di turnaround e rilancio aziendale
in societa' di medie e grandi dimensioni come Sansedoni e Silvano Toti Holding.
(RADIOCOR)
Il cda di Prelios ha nominato Sergio Iasi nuovo amministratore delegato della
societa'. Dopo aver ricoperto ruoli di vertice nel settore delle
telecomunicazioni, Iasi ha maturato una profonda esperienza nel settore real
estate e dei servizi, avendo tra l' altro gestito come Ceo progetti di rilancio
aziendale in rilevanti societa' immobiliari. A seguito della nomina del nuovo
a.d., Enrico Parazzini lascia la carica di a.d. Finance ed e' nominato
vicepresidente di Prelios, con l' incarico di seguire lo sviluppo dell'
operazione volta al rafforzamento patrimoniale e finanziario e al rilancio
industriale del gruppo cosi' come previsto dal memorandum of understanding
sottoscritto tra Prelios e la Feidos di Massimo Caputi. L' altro amministratore
delegato, Paolo Bottelli, aveva rassegnato le dimissioni nelle scorse settimane.
3. PRELIOS: IASI NOMINATO AD, PARAZZINI VICEPRESIDENTE
Milano, 3 dic. - (Adnkronos) - Il cda di Prelios ha nominato Sergio Iasi
amministratore delegato della societa', mentre Enrico Parazzini, eletto
vicepresidente, lascia la carica di ad Finance. Nella riunione del cda il neo ad
ha condiviso le linee di piano 2013-2016 del gruppo, relative alla componente
operativa e gia' discusse nel precedente consiglio del 13 novembre. L'
approvazione del piano strategico complessivo verra' effettuata in un prossimo
cda.
Nel corso del cda odierno di Prelios, il neo a.d. Sergio Iasi ha condiviso le
linee del piano 2013-2016 del gruppo relative alla sola componente operativa e
gia' discusse nel precedente cda del 13 novembre che prevedono in particolare un
focus sulla piattaforma di gestione e servizi sia in Italia che in Germania, la
dismissione progressiva delle attività di co-investimento e l' ulteriore
riduzione dei costi di struttura. Per attestare il piano di risanamento inoltre
verra' nominato un esperto indipendente.
(ANSA) - MILANO, 3 DIC - Prelios viene fermata a Piazza Affari per eccesso di
volatilita', con un rialzo teorico del 18%. Gli ordini di acquisto si sono
intensificati dopo la diffusione delle linee guida 2013-2016 condivise in
consiglio dal nuovo ad Sergio Iasi.
4. Dai fondi sovrani orientali 8,4 miliardi di investimenti
Con i fondi pensione nei primi sei mesi 2012 hanno raggiunto il 16% dei
finanziamenti nel real estate europeo
di Paola Dezza
Sono arrivate le ultime parole dell'emiro del Qatar Hamad bin Jassim Al Thani
sui prossimi investimenti a riportare la luce sui fondi sovrani. L'emiro, già
proprietario della Costa Smeralda - acquistata la primavera scorsa per 650
milioni di euro - è pronto a impegnare ancora capitali in Italia.
Ma qual è l'apporto dei capitali internazionali al business del mattone in
Europa? Da diverse ricerche e interviste emerge che il contesto europeo ha
sempre più appeal agli occhi degli investitori che arrivano dal Medio e
dall'estremo Oriente. E non solo.
«Nella prima metà del 2012 i fondi sovrani e i fondi pensione hanno raggiunto
una quota pari al 16% degli investimenti totali nel real estate in Europa -
spiega Iryna Pylypchuk, associate director di Cbre -. Un dato in linea con la
media del 17% che è stata realizzata nel corso degli ultimi due anni, ma
significativamente al di sopra di quell'8-9% registrato invece nel biennio 2006-
2007. In termini assoluti gli investimenti realizzati da tali istituti sono
stati pari a 8,4 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2012.
La differenza di scelte tra fondi pensione e fondi sovrani evidenzia che questi
ultimi sono sempre più attivi, soprattutto quelli in arrivo dall'Asia e dal
Medio Oriente, in mercati come Londra e Parigi. Si tratta di Qatar Investment
Authority, Hong Kong Monetary Authority, Poba, ossia Korean Pension Fund. Ma
anche il fondo norvegese è stato protagonista di deal di grande importanza sul
mercato nell'ultimo periodo.
Secondo un recente studio della società inglese di consulenza Knight Frank gli
investimenti dei fondi sovrani - in generale, non solo nel real estate - sono
cresciuti del 9% nel 2011 fino a raggiungere una cifra pari a 4.800 miliardi di
dollari (3.750 miliardi di euro), mentre nel 2012 secondo le stime un ulteriore
aumento porterà gli asset under management a quota 5.200 miliardi di dollari
(4mila miliardi di euro).
L'aumento riflette la creazione di nuovi fondi, oltre che la ricapitalizzazione
di fondi esistenti. Il real estate fa parte delle diverse asset class in cui i
fondi sovrani riversano i proprio capitali. Dal 2005 al 2011, rileva Knight
Frank, Stati Uniti e Gran Bretagna sono state invece le mete predilette dei
fondi pensione, con quote rispettivamente del 19% e del 17%.
Il fondo sovrano del Qatar è stato nei 12 mesi finiti a giugno 2012 il
principale attore di investimenti real estate in Europa, con 4,33 miliardi di
dollari (3,38 miliardi di euro) spesi in otto deal, compreso l'acquisto dei
building all'indirizzo 52-60 degli Champs Elysées a Parigi per 500 milioni di
euro oppure dei terreni alla periferia della capitale francese. Non solo,
l'emiro ha acquistato in Italia la Costa Smeralda, terreni, golf club e quattro
hotel di super-lusso da Colony Capital per circa 650 milioni di euro.
Anche l'Italia quindi torna a far parte dei Paese prescelti per gli investimenti
in area europea da parte di questi attori del mercato? «Se escludiamo casi
isolati che riguardano gioielli come la Costa Smeralda - sottolinea Massimo
Caputi, ex ad di Fimit e oggi presidente di Feidos, che per primo ha portato in
Italia il fondo sovrano di Singapore - l'Italia non è pronta a riaprire le porte
agli investimenti esteri che nel 2003-2006 erano presenti sul mercato. Diversi i
fattori: in primis l'Italia è uscita dal radar che guida gli investimenti
immobiliari stranieri, ci sono poi le incertezze normative interne a bloccare
l'interesse da oltre frontiera. Mi riferisco in particolare alla riforma,
introdotta anche con misure retroattive, che ha cambiato il profilo normativo
per gli investitori esteri. Dobbiamo reintrodurre regole chiare e certe senza
5. possibilità che ci siano regole retroattive». Caputi tiene a sottolineare anche
che in Italia manca il prodotto adatto agli investitori esteri. «Oggi si
presentano solo investitori speculativi che vogliono raccogliere le spoglie
della crisi» conclude.
In tabella sono indicati i dieci
maggiori fondi sovrani al mondo con
Paese di appartenenza e con relativo
patrimonio under management (in
miliardi di dollari). Si tratta di
fondi che investono in diverse asset
class, tra cui il real estate. In
Europa in particolare alcuni di questi
fondi hanno effettuato negli ultimi
anni numerosi acquisti di carattere
immobiliare
Fonte: SWF Institute, TheCityUK
estimates, aprile 2011