Prelios Mssimo Caputi - Rassegna II Giugno-Luglio 2014
* Caputi e Iasi spingono Prelios verso il nuovo corso
* LA PRELIOS DI CAPUTI CHIUDI L'ACCORDO AXA PER FONDO OLINDA
* La Prelios di Caputi advisor sull’Asset Quality Review delle banche.
* LA PRELIOS DI CAPUTI CON STARWOOD IN CORSA PER UNA HOTELS
* FICO VA AVANTI CON LA PRELIOS DI CAPUTI
* FICO NA VA FERMATA – VA AVANTI IL BANDO DELLA PRELIOS DI CAPUTI
* “STREET PARTY EIRE PER LA PRELIOS DI CAPUTI”
* “EVENTO FICO CON FONDO PAI DEL GRUPPO PRELIOS GUIDATO DA CAPUTI”
* “PRELIOS DI CAPUTI A EIRE CON PERFORMANCE DI URBAN ART”
2. Caputi e Iasi spingono Prelios verso il nuovo
corso
La Repubblica - Affari Finanza - Adriano Bonafede Luigi Dell'Olio
- 30/06/2014 pg. 17 ed. N.24 - 30 giugno 2014
VENDONO PARTE DELLE QUOTE NON VINCOLATE SIA LE BANCHE AZIONISTE
CHE PIRELLI-CAMFIN (UN 15% SARÀ MESSO SUL MERCATO) MENTRE CONTINUA
IL TURNAROUND SOCIETARIO CON LA TRASFORMAZIONE IN SOCIETÀ DI
SERVIZI, MA GLI ANALISTI SONO NEGATIVI
La nebulosa Prelios è in movimento per approdare in tempi non
lunghissimi - insieme alla vendita di tutti gli immobili "under
management" in cui ha ereditato anche una partecipazione diretta -
a un nuovo assetto, con nuovi soci e un nuovo modello di business,
lontano anni luce da quello in origine voluto da Marco Tronchetti
Provera e Carlo Puri Negri. A livello di azionisti, a parte le
banche che già oggi hanno deciso di voler vendere parte delle
quote frutto della trasformazione di crediti in titoli di
proprietà, c'è da segnalare anche l'intenzione manifesta di
PirelliCamfin di cedere in tempi non lunghi il 15 per cento
"libero" della quota complessiva del 39 per cento a cui è tornata
dopo la trasformazione del convertendo in azioni. A livello di
modello di business, è ormai chiaro che il vicepresidente e
azionista Massimo Caputi e l'ad Sergio Iasi puntano a una
metamorfosi completa: già quest'anno quella che un tempo era una
property company che era arrivata a gestire fino a 15 miliardi di
patrimonio e investito 2 miliardi di capitale direttamente, sarà
una società di servizi immobiliari. A fine 2014 si prevedono 80
milioni di ricavi e 10 di utile. Sul fronte dei servizi, la
3. società è già divisa in cinque aree: sgr, gestione di crediti in
bonis e in sofferenza (i non performing loans ), property e
project management, agency (intermediazione per conto di
investitori istituzionali), valutazioni. L'attuale management
punta alla crescita per linee esterne: l'accordo per la fusione,
carta contro carta, tra l'sgr di Prelios e quella di Fortress in
Italia è il primo passo, ma sono in corso trattative per ulteriori
integrazioni. Sono corse voci di possibili aumenti di capitale,
che non vengono a priori esclusi ma sarebbero esclusivamente
finalizzati ad eventuali acquisizioni nel campo delle sgr e dei
servizi. È chiaro che l'obiettivo di Caputi è di costruire un
grande gruppo di servizi immobiliari. Il target principale di
questo sforzo sarebbe l'acquisizione, mediante singole intese
strategiche, di pezzi dei ricchi portafogli di non performing
loans che le banche italiane vogliono cedere. Tutto il resto, e
cioè l'attività di progressiva dismissione del patrimonio,
prosegue secondo i piani. I veicoli o fondi di investimento (di
cui Prelios aveva anche una quota come proprietaria) avevano al 31
dicembre del 2012 7,7 miliardi di asset under management , per un
debito complessivo di 5,6 miliardi. Da allora ad oggi è proseguito
i processo di dismissione e al 3 marzo scorso gli asset erano
scesi a 4,2 miliardi, con un debito di 2,5. Un rimborso
consistente, che senza dubbio avrà fatto felici le banche
creditrici visto che hanno visto restituzioni di crediti per 3,1
miliardi. In Borsa, il titolo è reduce da un periodo non
esaltante. La performance trimestrale è negativa per circa il 20%,
un andamento che zavorra anche il confronto a un anno (-8%). La
fase di debolezza non sembra destinata a esaurirsi nel breve
termine. Nei giorni scorsi Mediobanca ha aggiornato il suo long
short portfolio, inserendo Prelios tra i titoli "corti" con un
target price di 0,54 euro. Mediobanca ritiene che ci vorrà più
tempo per vedere un recupero consistente dei servizi del gruppo,
mentre gli investimenti continueranno ad assorbire cassa. Inoltre,
la presentazione del business plan 2014-2016, con la conferma del
fatto che il gruppo vuole riposizionarsi come società di servizi
pura, non ha scaldato gli animi degli analisti di Piazzetta
Cuccia, che criticano il target della posizione finanziaria netta
alla fine del 2016 (sotto i 200 milioni di euro) definendolo
"deludente, dal momento che ad aprile - dopo la conversione del
bond equity linked - l'indebitamento netto del gruppo si è ridotto
a 176 milioni". La società si aspetta circa 140 milioni di cassa
derivanti dalla vendita di alcuni asset, per cui l'obiettivo dei
200 milioni di debiti tra due anni "fa pensare che circa 170 mln
euro saranno bruciati da investimenti, oneri finanziari e tasse".
Una posizione condivisa da Equita Sim, con Marco De Ambroggi che
non vede prospettive di inversione della rotta a breve in seguito
le voci secondo cui Pirelli, Unicredit e Intesa Sanpaolo avrebbero
dato mandato per valutare le opzioni strategiche per le quote non
vincolate in Prelios. L'analista condivide dunque l'analisi
dell'ad della società immobiliare, Sergio Iasi, secondo il quale
l'uscita delle banche dall'azionariato non è vicina. "Riteniamo
che il best case consisterebbe nell`entrata di partner strategico
che si affianchi a Fenice (holding che detiene il 16,4% del
4. capitale totale), evitando il placement delle azioni", sottolinea
De Ambroggi, accompagnando questa analisi all'indicazione
"reduce", con un target price di 0,69 euro. Un livello superiore a
quello ipotizzato da Banca Akros, secondo cui il prezzo obiettivo
è di 0,50 euro, per una media tra i tre report a quota 0,58 euro,
sostanzialmente in linea con gli attuali corsi azionari. [ I
PROTAGONISTI ] Massimo Caputi (1), vice presidente di Prelios e
l'ad Sergio Iasi (2). A lato, gli azionisti, una parte dei quali
senza diritto di voto
LA PRELIOS DI CAPUTI CHIUDI L'ACCORDO AXA PER
FONDO OLINDA
I dibattiti sui blog del Sole
24 Ore - Il colosso francese
Axa chiude sul fondo Olinda
Il colosso francese Axa chiude
sul fondo Olinda Si chiuderà
su una cifra di 310 milioni di
euro per rilevare il
patrimonio immobiliare residuo
gestito da Prelios Sgr
Domani si chiude la cessione di Olinda ad
Axa: sul piatto 310 milioni di euro
Domani si chiude la cessione di Olinda ad Axa: sul piatto 310
milioni di euro Il colosso francese Axa chiude sul fondo Olinda.
Secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, infatti, domani ci sarà il
closing e l’annuncio dell’operazione. Si chiuderà su una cifra di
310 milioni di euro per rilevare l’intero patrimonio immobiliare
residuo del fondo quotato Olinda Shops gestito da Prelios Sgr. Il
fondo possiede asset immobiliare del valore complessivo di 420
5. milioni, con debiti vicini ai 220 milioni.
Dopo l’iniziale selezione effettuata per conto della sgr guidata
dall’amministratore delegato Paolo Scordino dall’advisor Lazard,
si è arrivato alla trattativa in esclusiva con Axa che ha battuto
l’offerta di Orion. Olinda è dalla nascita specializzato nel
settore retail & entertainment (negozi, strutture commerciali e
cinema multisala). In portafoglio ci sono 26 proprietà (per una
superficie di 279 mila metri quadrati) tra Piemonte, Lombardia,
Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Lazio, che
ospitano attività commerciali di gruppi come Uci Cinema,
Conforama, Auchan e le palestre Virgin Active.
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La Prelios di Caputi advisor sull’Asset Quality Review delle
banche. Asset quality r eview, gli advisor inviano le perizie.
6. Aqr, gli advisor inviano le perizie
Asset quality r eview, gli advisor inviano le perizie Terminato il
lavoro dei consulenti sugli immobili detenuti dalle banche
italiane sottoposte all'esame della Bce.
TERMINATO IL LAVORO DEI CONSULENTI SUGLI IMMOBILI DETENUTI DALLE
BANCHE ITALIANE Aqr, gli advisor inviano le perizie
Le analisi per l'esame Bce sugli istituti avrebbero individuato
uno scostamento di valore non preoccupante, dicono alcune fonti.
Il numero delle valutazioni sarebbe inferiore alle previsioni
Gli advisor hanno completato il lavoro di valutazione degli
immobili nei bilanci delle banche italiane nell'ambito dell'Asset
quality review (Aqr) in corso. Gli esperti immobiliari
indipendenti hanno inviato a Banca d'Italia e Bce la
documentazione richiesta e i risultati delle analisi. Saranno le
autorità di vigilanza a definire eventuali svalutazioni: i
risultati finali di Aqr e stress test saranno diffusi a ottobre.
Per il momento fonti contattate da MF-Milano Finanza hanno stimato
uno scollamento medio del 10-15% tra i valori attuali e quelli
precedenti degli immobili analizzati. Un divario giudicato spesso
fisiologico, soprattutto nei casi in cui le precedenti perizie
risalivano a due-tre anni fa. Alcune fonti hanno rilevato che le
analisi sono state quantitativamente inferiori rispetto alle
previsioni di partenza e ai piani di lavoro programmati
all'inizio. Nella maggior parte dei casi si sarebbe trattato di
analisi a distanza (desktop) senza sopralluogo (drive-by). Di
conseguenza, viene segnalato, potrebbero esserci alla fine minori
costi complessivi per la valutazione degli immobili (e minori
introiti per i consulenti) rispetto alle previsioni iniziali del
bando, che aveva un valore stimato complessivo di 6,8 milioni. In
molti casi. secondo le fonti, le banche avevano già fatto
valutazioni recenti sugli immobili e queste sono state considerate
valide ai fini dell'esame Bce: un fattore che pub aver contribuito
a diminuire l'attività necessaria senza intaccare la qualità
dell'esame. I consulenti immobiliari selezionati per l'asset
quality review sono Crif Services, Prelios, Protos, Reag e Yard
Valtech, che hanno analizzato gli immobili delle banche con
criteri tali da evitare conflitti di interesse. Gli advisor
dovranno completare alcuni passaggi tecnici e potrebbero ricevere
richieste valutative ulteriori da parte della Bce su casi
specifici, ma la parte principale del lavoro è stata completata. I
servizi richiesti dal bando riguardavano «valutazioni di beni
immobili residenziali e commerciali, anche in fase di sviluppo e
di terreni (real estate appraisal) e valutazioni statistiche di
beni e/o gruppi di beni immobili». Oltre ai consulenti
immobiliari, Bankitalia si è avvalsa di Pwc, E&Y, Kpmg, Deloitte e
Mazars per la valutazione delle esposizioni al rischio e degli
accantonamenti. Oliver Wyman è invece il consulente della Bce per
l'asset qua-lity review a livello globale. Il costo complessivo
che la Banca d'Italia dovrà sostenere per l'utilizzo di personale
7. esterno è stato stimato da Via Nazionale in poco più di 20
milioni, cifra che pub salire fino a 30. Un intervento legislativo
ha rimosso gli ostacoli che impedivano a Banca d'Italia di
avvalersi di consulenti esterni. Le società di consulenza, come
spiegato in più occasioni dalla Bce e dalle autorità nazionali,
sono state selezionate per garantire in modo ancora più
significativo l'indipendenza e la credibilità dell'esame, oltre
che per svolgere l'ingente lavoro di analisi dei bilanci.
(riproduzione riservata)
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Sole 24 Ore
8. Prime «criticità» sull’Aqr
L'asset quality review. Gli advisor e il nodo della valutazione
degli immobili
I risultatìdell'assetqualityreview (Aqr) delle banche arriveranno
solo a ottobre, ma le prime indicazioni stanno già emergendo. Gli
advisor, chiamati a fare un'analisi dei bilanci delle banche,
hanno terminato parte del loro lavoro e hanno già trasmesso alcuni
risultati a Banca d'Italia individuata dalla Bce quale Nca
(National competent authority). Resta da completare solo un
approfondimento su collateral e crediti che richiederà altre 2-3
settimane per chiudersi entro il 15 luglio. Al momento appare
difficile fare una valutazione compiuta sui risultati, ma tra le
criticità emerse una fonte segnala a Radiocor come «alcune
valutazioni immobiliaririsalissero a tre anni primae quindi con
valori più alti di quelli attuali». Tuttavia, secondo gli addetti
ai lavori, «è difficile dire oggi se ci si debba aspettare una
richiesta di nuove svalutazioni» e ulteriore pulizia nei bilanci
bancari ed eventuali nuove ricapitalizzazioni. I numeri, infatti,
andranno aggregati e, alla fine, sarà la Bce a decidere. Nei mesi
scorsi la Banca d'Italia ha indetto una gara d'appalto da cui sono
emersi dieci soggetti indipendenti a cui è stato demandato il
compito di analizzare i bilanci di zo banche operanti in Italia,
divise in tre livelli: il primo con Intesa Sanpaolo e Unicredit e
il secondo e il terzo con gli altri 13 maggiori istituti italiani
a cui si aggiungono alcune grosse banche con una controllante
estera come Cariparma, Fidi Mutui (SocGen), Dexia Crediop,
Deutsche Bank, Bnl-Bnp Paribas. Il lavoro di approfondimento sui
bilanci bancari è stato condotto da Pwc, Ey, Kpmg, Deloitte e
Mazars per quanto riguarda la valutazione delle posizioni di
rischio, esposizioni e adeguatezza degli accantonamenti fatti.
Reag Prelios, Protos, Crif Services e Yard V altech, invece, si
sono occupati delle valutazioni dei portafogli immobiliari.
Bankitalia è stata attenta a evitare conflitti di interesse
derivanti dall'azionariato dei consulenti. E cos'', ad esempio,
Prelios Valuations non ha analizzato i portafogli immobiliari dei
suoi azionisti Intesa Sanpaolo e Unicredit, ma di Banco Popolare,
Ubi, Credem, Popolare di Vicenza, Cariparma e Fidi Mutui. Alla
società di consulenza Reag invece, è stata assegnata una delle
grandi banche, Unicredit, insieme a Medio-banca, Popolare di
Sondrio, Mps e DexiaCrediop. L'altra big, Intesa Sanpaolo, è
finita sotto la lente di Protos insieme a Bper e Iccrea Holding A
Crif sono toccate Veneto Banca, Carige e Crevai; aYard sono state
assegnate Bpm, Bnp e Deutsche Bank. Un lavoro certosino che dovrà
ora essere analizzato e sintetizzato dagli esperti della Bce e
dall'advisor Olivier Wyman. R.Fi.
9. LA PRELIOS DI CAPUTI CON STARWOOD IN CORSA PER UNA
HOTELS
Sei in corsa per gli hotel di Una
MELIA, ACCOR, NH E ATAHOTEL PUNTANO ALLA GESTIONE, PRELIOS E ORION
AGLI IMMOBILI
Entra nel vivo l'asta per la valorizzazione della catena che conta
32 strutture in Italia ma ha debiti con il sistema bancario per
oltre 300 milioni. Per evitare uno stralcio dell'esposizione di
130 min
C'è un futuro per Una Hotel. Nonostante la crisi del settore in
Italia e nonostante il fatto che il gruppo guidato da Elena David
abbia una zavorra rilevante cui fare fronte - il debito superiore
a 300 milioni - ci sono sempre più interessati al processo di
valorizzazione della società.
10. Nei giorni scorsi, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza da
fonti vicine all'operazione, l'advisor Colombo&Associati ha
ricevuto le proposte formali da sei gruppi del settore
alberghiero, la gran parte provenienti dall'estero. A riprova che
comunque c'è interesse per gli asset turistico-ricettivi del
mercato italiano. In particolare, per la catena che conta 32
strutture sparse sul territorio nazionale (per un totale di oltre
3 mila posti letto) si sono fatte avanti le francesi Melià e
Accor, la spagnola (a proprietà cinese) Nh Hoteles e l'italiana
Atahotel, controllata dalla compagnia assicurativa bolognese
UnipolSai dopo l'integrazione con FonSai. A questi quattro
soggetti interessa in modo particolare la sola gestione degli
alberghi di Una. Mentre al fondo d'investimento Orion in corsa
fino a due settimane fa per Olinda (il veicolo quotato di Prelios)
e all'accoppiata composta dalla stessa Prelios e da Starwood
interessa anche la parte immobiliare. Questi due ultimi competitor
in gara, infatti, hanno presentato offerte articolate che uniscono
sia la parte gestionale sia quella real estate. A questo punto la
palla passa alle banche creditrici - Unicredit, Mps, Unipol Banca,
Popolare Vicenza, Bpm, Intesa Sanpaolo e Bnl (azioniste indiretti
di Una attraverso Fenice Holding, la newco costituita per rilevare
la proprietà dalla famiglia Fusi). Toccherà a loro, e all'advisor
Colombo&Associati, valutare le diverse offerte e decretare la
migliore. Anche perché i tempi stringono e c'è da evitare il
rischio di uno stralcio di una parte importante dell'indebitamento
della catena alberghiera, si parla di almeno 130 milioni, che ha
chiuso il 2012 (ultimo bilancio disponibile) per un giro d'affari
di 61,5 milioni (-4,5% rispetto al 2011), un ebitda di 8,3 milioni
(-34,4%), un ebit negativo di 14,7 milioni (era di -1,3 milioni il
31 dicembre 2011) e una perdita di 18,14 milioni a fronte di un
rosso di 14,7 milioni dell'anno precedente.
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FICO VA AVANTI CON LA PRELIOS DI CAPUTI
Apicoltura, Segrè nella scia di Obama E
anche al Caab spuntano le arnie
II presidente difende il bando di Fico che favorisce i consorzi di
cooperative: «Anche i costruttori privati ci guadagneranno»
Ottantamila api Se ne prenderanno cura alcuni assegnatari degli
orti, a settembre si potrebbe festeggiare la prima smielatura
Continua la trasformazione ecologista del Caab in vista di Fico.
Al pari dell'amministrazione Obama che è scesa in campo per
difendere le api, il centro agroalimentare da ieri si è dotato di
due arnie per attirare l'attenzione dei bolognesi su questi utili
insetti.
11. Quanto alla Fabbrica italiana contadina, il presidente Andrea
Segrè ha ribadito che i lavoni cominceranno ad agosto e ha cercato
di smorzare le polemiche sollevate dall'Ance sul bando che
escludeva le Ati e i Corsi aperti a tutti Nella foto una delle due
arnie sistemate al Caab, II progetto prevede corsi di apicoltura
con la collaborazione di Conapi: partecipano molti assegnatari
degli orti pubblici consorzi non cooperativi. «Non credo ci siano
problemi a livello legale — ha chiosato Segrè —, l'Ance ha fatto
bene a porre il problema, ma credo che guadagnerà in ogni caso:
con Fico ci sarà la possibilità comunque di lavorare per le
piccole e medie imprese di Ance e se l'intero progetto si
concretizza, tutto il territorio ci guadagna. Magari sarebbe stato
meglio se i costruttori avessero parlato direttamente alla società
di gestione del risparmio, Prelios, che ha confezionato il bando,
anziché esprimersi sui giornali». Le due arnie contengono una
famiglia di 4o mila api ciascuna e saranno molti degli stessi
assegnatari degli orti a prendersene cura. Il Caab infatti ha
avviato dei corsi di apicoltura aperti a tutti, ma molti dei
novelli ortolani hanno già aderito. Già a settembre è probabile
che si arrivi a festeggiare la prima smielatura. Il progetto della
arnie didattiche vede la collaborazione di Conapi e più che alla
12. produzione del miele, mira a sensibilizzare i bolognesi al
rispetto di questi insetti, responsabili dell'impollinazione di 71
delle loo colture più importanti per l'alimentazione umana. Ieri è
stato anche tracciato un primo bilancio sull'attività legata ai
100 orti del Caab, coltivati da 100 orticoltori bolognesi,
formatisi dopo 4o ore: hanno coltivato bene 15o specie e fatto
registrare una produzione media di 15o chili per orto.
FICO NA VA FERMATA – VA AVANTI IL BANDO DELLA
PRELIOS DI CAPUTI
Segrè contro l'Ance "È
tutto regolare Fico
non va fermata"
BLOCCARE l'avvio dei cantieri di
Fico con un ricorso sarebbe
«irresponsabile» verso la città.
Il presidente del Caab, Andrea
Segrè, prova a mettere fine alle
polemiche innescate dall'Ance di
Bologna, critica nei confronti
della gara d'appalto per
costruire il parco agroalimentare
( si tratta del bando curato
dalla società di gestione Prelios
). «È tutto assolutamente
regolare — sottolinea il
professore —non credo ci sia
materia di carattere legale». Ma
l'ex preside di Agraria bacchetta
i costruttori bolognesi rispetto
alle modalità della protesta: «Da
parte di Ance è stato giusto
porre la questione, ma sarebbe
stato più utile un contatto
diretto con Prelios, che magari
c'è stato, per avere una risposta
non a mezzo stampa e senza
scatenare un polverone». Insomma,
sui futuri cantieri di Fico «non
c'è da alimentare polemiche, il
territorio guadagna in ogni caso
da questo progetto e c'è comunque
13. la possibilità di lavorare anche per le piccole e medie imprese
associate ad Ance». Ma, ricorda a tutti Segrè, il territorio
«guadagna se il progetto si fa, non se invece ci sono delle
difficoltà. Bloccarlo non sarebbe stato responsabile». Il Collegio
dei costruttori però non si arrende ( e continua a criticare
l'esclusione dal bando dei consorzi di imprese, ma non quelli
formati da cooperative ).Ospite suRadioCittà del Capo, il
direttorediAnce, Carmine Preziosi, rivela di aver chiesto a
Prelios una proroga di 15 giorni «per consentire collaborazioni
con le imprese specialistiche del territorio». Una richiesta che
però rischia di arrivare fuori tempo massimo, visto che la prima
parte del bando, gestito da Prelios, si è già chiusa.
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Assoimmobiliare: Mazzocco Presidente,
Caputi, Ferrero, Recchi Vice
Nel corso di EIRE si sta facendo il punto su proroga
preliquidazione Fondi e misure
L’Assemblea di Assoimmobiliare ha perfezionato l’iter di nomina
del Presidente Aldo Mazzocco (Beni Stabili) e dei tre Vice
Presidenti: Massimo Caputi (Prelios), Cesare Ferrero (BNP Paribas)
ed Emanuela Recchi (Recchi Ing.), approvandone la proposta di
programma di attività e di indirizzi generali. Il dg Paolo Crisafi
continuerà a svolgere anche le funzioni di segretario generale.
Entrano a far parte della giunta: Gilberto Coffari (IGD) e Antonio
Mazza (Aareal Bank). Sarà presente negli organi per Risanamento
Davide Albertini Petroni.
Nel corso di EIRE si sta facendo il punto sui provvedimenti di
prossima emanazione che si auspica possano riguardare in
particolare la proroga della preliquidazione dei Fondi e le misure
relative alle SIIQ (temi all’attenzione delle Autorità di
vigilanza e dei Ministeri competenti).
WallStreetItalia 24/06/2014
14. Assoimmobiliare: Mazzocco nominato
presidente, Caputi, Ferrero e Recchi vice
Roma, 24 giu. (TMNews) - L'assemblea di Assoimmobiliare ha
nominato presidente Aldo Mazzocco (Beni Stabili) e tre vice
Presidenti: Massimo Caputi (Prelios), Cesare Ferrero (BNP Paribas)
ed Emanuela Recchi (Recchi Ing.), approvandone la proposta di
programma di attività e di indirizzi generali. Il dg Paolo Crisafi
continuerà a svolgere anche le funzioni di segretario generale.
Entrano a far parte della giunta: Gilberto Coffari (IGD) e Antonio
Mazza (Aareal Bank). Sarà presente negli organi per Risanamento
Davide Albertini.
Yahoo Finanza 24/06/2014
Assoimmobiliare: Mazzocco nominato
presidente, Caputi, Ferrero e Recchi vice
Roma, 24 giu. (TMNews) - L'assemblea di Assoimmobiliare ha
nominato presidente Aldo Mazzocco (Beni Stabili) e tre vice
Presidenti: Massimo Caputi (Prelios), Cesare Ferrero (BNP Paribas)
ed Emanuela Recchi (Recchi Ing.), approvandone la proposta di
programma di attività e di indirizzi generali. Il dg Paolo Crisafi
continuerà a svolgere anche le funzioni di segretario generale.
Entrano a far parte della giunta: Gilberto Coffari (IGD) e Antonio
Mazza (Aareal Bank). Sarà presente negli organi per Risanamento
Davide Albertini.
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“STREET PARTY EIRE PER LA PRELIOS DI CAPUTI”
“EVENTO FICO CON FONDO PAI DEL GRUPPO PRELIOS GUIDATO DA CAPUTI”
“PRELIOS DI CAPUTI A EIRE CON PERFORMANCE DI URBAN ART”
Prelios interpreta i temi della trasformazione urbana e della
valorizzazione degli spazi in modo
innovativo ed originale proponendo la performance live di “NO
CURVES”,artista di fama mondiale tra i massimi esponenti della
tape art.