Rassegna stampa Massimo Caputi Maggio-Giugno 2014 I
* Massimo Caputi lancia l’alleanza Prelios-Fortress
* Caputi conferma Fortress su dossier Release e Uccmb
* Caputi: stiamo andando avanti per la fusione di Prelios SGR con Torre SGR
* Caputi: gli investitori esteri guardano all’Italia con ottica opportunistica
* Per Caputi Prelios è l’accesso privilegiato per investire in Italia
* Caputi: investitori anche sul Real Estate Residenziale
* Caputi: procedono a pieno ritmo le trattative per il nuovo assetto societario di Prelios
* Caputi e Iasi presentano il Piano Industriale di Prelios
2. Massimo Caputi lancia l’alleanza Prelios –
Fortress
La Repubblica - Affari Finanza - Adriano Bonafede - 12/05/2014
Prelios-Fortress insieme a caccia dei Npl
NASCE UNA NUOVA ALLEANZA CON DUE FUSIONI CHE HANNO LO SCOPO DI
ACCAPARRARSI LA RICCA TORTA, ALMENO 30 MILIARDI, DEI NON
PERFORMING LOANS DELLE BANCHE ITALIANE
Nemici prima, amici oggi. Perché pecunia non olet. E il piatto dei
crediti incagliati ( non perfoming loans ) delle banche italiane è
davvero ricco, con almeno una trentina di miliardi da spartirsi.
Nasce così la nuova alleanza fra Gruppo Fortress e Massimo Caputi
- che due anni fa lottarono senza esclusione di colpi per
l'acquisizione da Pirelli di Prelios, andata alla fine a Caputi -
con il benestare di Unicredit. L'alleanza si articola in due
operazioni. La prima, che arriverà a conclusione soltanto il
prossimo luglio, prevede la fusione tra Torre sgr, la società di
gestione del risparmio controllata da Fortress al 70 per cento
(attraverso Italfondiario) e da Unicredit al 30 (attraverso
Pioneer), e la sgr del gruppo Prelios. Le masse amministrate
arriveranno a circa 7 miliardi (5 di Prelios e 2 di Torre) e
comunque Prelios avrà la maggioranza delle quote. Il nodo del
prezzo dei concambi non è ancora stato affrontato anche perché
siamo indietro: entro fine maggio dovrà infatti essere svolta
l'analisi di fattibilità, a cui poi seguirà la definizione dei
concambi. La chiusura dell'operazione è prevista per fine luglio,
quando dovrà essere sottoposta all'esame della Banca d'Italia. Il
seocndo tassello dell'intesa passa da un'altra fusione perché, a
monte, Prelios Credit Services, la società di gestione dei crediti
del gruppo che fa capo a Caputi, si fonderà con Italfondiario,
anche questa specializzata nella gestione degli Npl. L'intreccio
azionario che ne verrà fuori è piuttosto complesso perché - oltre
ai vari attori nominati finora - c'è da considerare anche la
presenza di Intesa Sanpaolo, che ha il 12,5 per cento di
Italfondiario. L'obiettivo di questo nuovo rimescolamento di carte
è chiaramente - oltre alla gestione dei fondi immobiliari
sottostanti in una dimensione maggiore, il che comporta
significative economie di scala - anche il ricco piatto dei non
performing loans delle banche italiane. L' asset quality review i
cui esiti sono previsti per il prossimo ottobre sta costringendo
gli istituti di credito - spronati dalla Banca d'Italia - a fare
quella completa pulizia di bilancio rimandata o ritardata per
troppo tempo. Il che le obbligherà a far emergere tutte le
minusvalenze sui crediti. Il mercato si aspetta quindi una gran
quantità di non performing loans in vendita ed è questo che spiega
3. l'interesse di un gruppo come Fortress, pronto a mettere sul
piatto la sua forza finanziaria pur di fare buoni affari nel
mercato italiano. Ma non è tutto. Il puzzle si completa prendendo
in considerazione anche la gara per la vendita di Uccmb, la
società del gruppo di Unicredit specializzata proprio nella
gestione dei crediti problematici. Con questa iniziativa,
l'istituto guidato da Federico Ghizzoni ha deciso in pratica di
uscire dalla gestione diretta dei non performing loans. L'advisor
Ubs ha individuato, fra le tredici proposte iniziali, cinque
candidati per la short list. Si tratta delle cordate Tpg-Deutsche
Bank-Goldman Sachs; di Cvc-Jupiter-Cerberus, del fondo Usa Apollo,
assistito da Eidos Partners; di Blackstone; e, last but not least,
della nuova cordata-alleanza tra Italfondiario e Prelios, con in
più Rothschild e con l'assistenza di Mediobanca. È chiaro che se
Fortress-Prelios riuscissero a vincere questa gara si creerebbe un
colosso in grado di attirare business anche dalle altre banche
(tra l'altro Uccmb lavora già anche per altri istituti). Da questa
vendita, Unicredit potrà ricavare tra 700 milioni e 1 miliardo di
euro. Ma poi entrerà in ballo la vendita di almeno una parte dei
4,4 miliardi di euro di sofferenze che l'istituto guidato da
Ghizzoni vuole cedere, sembra a un valore vicino al 10 per cento
del nominale. Dentro Uccmb ci sono però almeno una trentina di
miliardi di sofferenze di altre banche, un piatto ghiotto per
chiunque. A escludere la strada di una cessione dei crediti
problematici dovrebbe restare soltanto Intesa Sanpaolo, che invece
vuole gestirseli per conto suo.
Caputi conferma Fortress su dossier Release e
Uccmb
BorsaItaliana.it 27/05/2014
Prelios conferma al lavoro con Fortress su
dossier Release e Uccmb
MILANO, 27 maggio (Reuters) - Prelios conferma di essere al lavoro
sulle due maggiori operazioni di cessione di non performing loans
annunciate in Italia, Release di Banco Popolare e Uccmb di
Unicredit. Lo ha detto il vicepresidente Massimo Caputi nel corso
di un incontro a Milano. "Come sapete siamo impegnati in due
grandi operazioni", ha detto per poi confermare, a margine, che i
deal in questione sono la cessione di Uccmb e di Release per le
quali è in corso una gara. In entrambe le operazioni Prelios si
propone come gestore attraverso Prelios Credit Servicing mentre
Fortress, che nel settore dei crediti in sofferenza controlla
4. Italfondiario, apporterebbe l'equity. Prelios e Fortress sono
peraltro in trattative per l'eventuale integrazione delle due
società di gestione dei crediti problematici e delle due sgr. La
due diligence sull'acquisto della maggioranza di Release, la bad
bank nata dalla ristrutturazione di Banca Italease e controllata
per l'80% da Banco Popolare, dovrebbe concludersi all'inizio di
giugno. Su Uccmb le offerte vincolanti sono attese tra alcune
settimane, secondo quanto recentemente dichiarato dall'AD di
Unicredit Federisco Ghizzoni. Una fonte vicina all'operazione
conferma indiscrezioni stampa di oggi secondo cui la scadenza
sarebbe stata posticipata a metà luglio.
Caputi: stiamo andando avanti per la fusione di Prelios SGR con
Torre SGR
BorsaItaliana.it 27/05/2014
Prelios, presto novità positive su
integrazione Sgr con Torre – Caputi
MILANO, 27 maggio (Reuters) - Le trattative tra Prelios e Fortress
per l'integrazione delle rispettive Sgr procedono senza intoppi e
nel giro di un paio di settimane potrebbe arrivare il momento
degli accordi vincolanti. Lo ha detto Massimo Caputi,
vicepresidente di Prelios, a margine di un convegno a Milano,
sottolineando che ci vorrà più tempo, invece, per l'eventuale
aggregazione delle società di gestione di crediti in sofferenza.
"Sulle Sgr siamo alacremente al lavoro. Penso che entro 10-15
giorni ci saranno novità positive", ha dichiarato. Per la
possibile integrazione tra Italfondiario e Prelios Credit
Servicing "il dicorso è più lungo". "Sono società più grandi, è
un'operazione più complessa. Prima lavoriamo sulle Sgr, poi con il
resto", ha precisato. Prelios ha annunciato lo scorso aprile la
sigla di un memorandum of understanding per la possibile
integrazione nei settori della gestione di patrimoni immobiliari e
non performing loans e per ulteriori sinergie di business. Prelios
Sgr amministra masse (Aum) per circa 5 miliardi di euro contro i 2
miliardi gestiti da Torre Sgr controllata dal gruppo Usa. Prelios
Credit Servicing ha una massa gestita di 8,5 miliardi,
Italfondiariocontro di 36,1 miliardi.
5. Caputi: gli investitori esteri guardano
all’Italia con ottica opportunistica
BorsaItaliana.it 27/05/2014
Immobili, estero guarda Italia con ottica
opportunistica - Caputi
L'approccio degli investitori esteri verso il mercato immobiliare
italiano è per ora puramente opportunistico e così probabilmente
resterà nei prossimi due-tre anni. E' l'opinione di Massimo
Caputi, vicepresidente di Prelios , chiamato a commentare in un
convegno il ritorno di interesse per l'Italia emerso nell'ultimo
anno da parte di molti fondi esteri. Nel 2013 i volumi degli
investimenti nel real estate italiano sono più che raddoppiati
rispetto al picco minimo dell'anno prima. Secondo i dati di Jones
Lang LaSalle da 1,8 miliardi nel 2012 si è passati a investimenti
per 4,5 miliardi di euro, in linea con la media degli ultimi dieci
anni. Anche la tipologia degli investitori è cambiata, con un
deciso incremento nel 2013 della fetta proveniente dall'estero che
è tornata a bilanciare quella domestica. "Penso che l'Italia
resterà preda di investitori esteri con ottica opportunistica
anche nei prossimi due-tre anni", ha dichiarato Caputi. "Anche noi
siamo in contatto con alcuni investitori esteri ma la loro logica
è puramente opportunistica", ha detto. Tra i motivi che frenano il
mercato e il suo appeal, dice l'imprenditore, ci sono la cronica
incertezza normativa che affligge il settore e l'assenza di
acquirenti nazionali. "Le banche italiane continuano a non dare
finanziamenti per le operazioni immobiliari. Noi facciamo
operazioni full-equity per conto di investitori esteri oppure
operazioni a debito con banche estere". Un elemento che potrebbe
dare un po' di movimento al mercato sarà la conclusione dell'asset
quality review imposta dalla Bce alle banche, che "dovranno
allineare i valori degli asset in portafoglio e potranno così
inziare a vendere". Incentivare gli investimenti nel mercato
residenziale potrebbe essere, secondo Caputi, un altro modo per
attrarre investitori di lungo termine. "È fondamentale che vengano
creati dei meccanismi di incentivazione per consentire agli
investitori istituzionali di in vestire nel settore residenziale.
In Germania e in America circa l'82% della popolazione è in
affitto, mentre in Italia l'80% delle persone sono proprietarie. I
modelli operativi sono elementari, bastano poche norme per avere
un flusso stabile di capitali verso case da locare", ha detto.
6. Per Caputi Prelios è l’accesso privilegiato per
investire in Italia
BorsaItaliana.it 27/05/2014
Immobili, estero guarda Italia con ottica
opportunistica – Caputi
MILANO, 27 maggio (Reuters) - L'approccio degli investitori esteri
verso il mercato immobiliare italiano è per ora puramente
opportunistico e così probabilmente resterà nei prossimi due-tre
anni. E' l'opinione di Massimo Caputi, vicepresidente di Prelios ,
chiamato a commentare in un convegno il ritorno di interesse per
l'Italia emerso negli ultimi mesi da parte di molti fondi esteri.
"Anche noi siamo in contatto con alcuni investitori esteri ma la
loro logica è puramente opportunistica", ha detto. Tra i motivi
che frenano il mercato e il suo appeal, dice l'imprenditore, ci
sono la cronica incertezza normativa che affligge il settore e
l'assenza di acquirenti nazionali. "Le banche italiane continuano
a non dare finanziamenti per le operazioni immobiliari. Noi
facciamo operazioni full-equity per conto di investitori esteri
oppure operazioni a debito con banche estere". Un elemento che
potrebbe dare un po' di movimento al mercato sarà la conclusione
dell'asset quality review imposta dalla Bce alle banche, che
"dovranno allineare i valori degli asset in portafoglio e potranno
così inziare a vendere". Incentivare gli investimenti nel mercato
residenziale potrebbe essere, secondo Caputi, un altro modo per
attrarre investitori di lungo termine. "È fondamentale che vengano
creati dei meccanismi di incentivazione per consentire agli
investitori istituzionali di in vestire nel settore residenziale.
In Germania e in America circa l'82% della popolazione è in
affitto, mentre in Italia l'80% delle persone sono proprietarie. I
modelli operativi sono elementari, bastano poche norme per avere
un flusso stabile di capitali verso case da locare", ha detto.
7. Caputi: investitori anche sul Real Estate Residenziale
Il Messaggero 28/05/2014 pg. 21 ed. Nazionale
Caputi: portare investitori anche sul
residenziale
«E' necessario portare ingenti investimenti esteri sul mercato
residenziale italiano, in particolare sul nuovo». L'ha detto
Massimo Caputi, vicepresidente di Prelios. «Dagli Usa alla
Germania - ha aggiunto - oltre l' 80% delle famiglie vive in
affitto in stabili di proprietà di grandi investitori
istituzionali, che curano il loro patrimonio e lo mantengono in
modo impeccabile. In Italia la situazione è inversa: oltre l'80%
della popolazione vive in case di proprietà, e nessun investitore
istituzionale ha in portafoglio nuove residenze da affittare. E'
un modello che potrebbe essere vincente anche da noi».
Caputi: procedono a pieno ritmo le trattative per
il nuovo assetto societario di Prelios
Sole 24 Ore - Marigia Mangano - 28/05/2014 pg. 29
Pirelli e Camfin, uscita in due tappe da
Prelios
Riassetti. Tronchetti Provera: «Accordo industriale con Rosneft
per la crescita in Russia» Il gruppo potrebbe vendere circa il 15%
Il riassetto di Camfin? «C'è un accordo industriale importante che
ci permette di vedere la crescita in Russia rafforzata». Il futuro
della partecipazione in Prelios? Sia Pirelli sia Camfin «cederanno
i propri pacchetti vendibili di Prelios ma al momento non c'é una
tempistica definita».
Marco Tronchetti Provera, numero uno del gruppo della Bicocca,
affronta per la prima volta il recente riassetto azionario di
Camfin, che vedrà il gruppo russo Rosneft entrare in possesso del
50% della holding, e lancia un preciso messaggio in tema di
partecipazioni: la quota in Prelios non è giudicata strategica e
la parte vendibile, che tra Camfin e Pirelli ammonta al 15%, sarà
8. dismessa appena possibile.
Parlando a margine di un convegno, Tronchetti Provera ha chiarito
che l'alleanza strategica e azionaria con il gruppo Rosneft
permetterà alla Bicocca di rafforzare la presa sul mercato russo.
«C'é un accordo industriale importante che ci permette di vedere
la crescita in Russia in prospettiva rafforzata - ha dichiarato
riferendosi ai contratti di espansione della rete di vendita e
relativi alla ricerca sulla gomma sintetica - È così sia per
l'accordo commerciale sia per la ricerca. Poi c'é un azionariato
in cui si affianca a noi un partner industriale con una visione di
lungo periodo attraverso un fondo pensione».
Tronchetti si è poi mostrato tranquillo sul fatto che
l'investimento di Rosneft in Pirelli, avvenuto nella delicata fase
di tensione tra Russia e Ucraina, possa in qualche modo subire
delle ripercussioni dalla situazione geopolitica in essere: «Negli
ultimi 30 anni abbiamo assistito a tensioni di vario tipo - ha
affermato -. Penso che con la volontà si trovi un percorso di
equilibrio nell'interesse di tutti. Il mondo delle imprese deve
contribuire a mantenere questo equilibrio».
Spostando l'attenzione sull'Italia invece l'imprenditore ha
confermato l'impegno del gruppo: «L'impegno in Italia rimane - ha
detto -. Abbiamo progetti di investimento che abbiamo portato
avanti anche in momenti difficili. Certo bisogna cambiare le
condizioni di competitività del Paese: è indispensabile non solo
per attirare investimenti ma per mantenere quelli che esistono».
Novità anche sul fronte immobiliare. Sia Pirelli sia Camfin
cederanno infatti i propri pacchetti vendibili di Prelios. Il
gruppo degli pneumatici è attualmente titolare del 29% di Prelios,
di questa quota il 7% è immediatamente cedibile mentre il restante
22% è vincolato fino al 2016. Camfin invece, a seguito
dell'ingresso di Rosneft, scorporerà in un altro veicolo
(partecipato solo dai soci italiani) l'8% della società
immobiliare. In tutto, dunque, si tratta del 15% del gruppo
immobiliare. «I tempi non li so - ha detto Tronchetti a proposito
dei due pacchetti cedibili - Pensiamo che saranno venduti».
Proprio il gruppo immobiliare, peraltro, è al momento impegnato in
un importante riassetto che prevede l'integrazione tra le Sgr di
Prelios (assistita da Lazard) e di Fortress (assistita da
Mediobanca). Tanto che ieri, Massimo Caputi, vicepresidente di
Prelios, ha dato un aggiornamento sul tema: le trattative - ha
detto - procedono senza intoppi e nel giro di un paio di settimane
potrebbe arrivare il momento degli accordi vincolanti.
«Sulle Sgr siamo alacremente al lavoro. Penso che entro 10-15
giorni ci saranno novità positive», ha dichiarato. Per la
possibile integrazione tra Italfondiario e Prelios Credit
Servicing «il discorso è più lungo. Sono società più grandi, è
un'operazione più complessa. Prima lavoriamo sulle Sgr, poi con il
resto», ha precisato. Ieri in Borsa Pirelli ha ceduto l'1%, mentre
Prelios è salita dell'1,85%.
9. Caputi e Iasi presentano il Piano Industriale di
Prelios
Il Sole 24 Ore - Evelina Marchesini - 29/05/2014 pg. 17 supp.
CASA 24 PLUS
Un «rally» semestrale per i titoli real
estate
Resta molto elevata la distanza dal massimo delle performance, ma
negli ultimi mesi le quotate italiane sono sopra alla media
europea Il mercato resta però illiquido e le uniche società
interessanti per gli asset manager globali sono per ora le due
Siiq quotate
a In sei mesi il real estate italiano ha dato migliori
soddisfazioni del relativo comparto a livello europeo e ottimi
risultati a chi ha puntato su tre titoli in particolare, premiando
da un lato la continuità della strategia aziendale e, dall'altro,
raccogliendo i frutti dei piani di ristrutturazione del debito (si
vedano i grafici a lato).
Nonostante il bilancio delle variazioni borsistiche dai massimi
assoluti sia devastante, con punte di perdite del 98-99%, nel
breve periodo l'indice Ftse Italia all share mette a segno un
+27,36% su base semestrale, contro il +4,8% dell'Euro Stoxx real
estate e il +10,15% dello Stoxx Europe 600 real estate, mentre su
base annuale i risultati sono, rispettivamente, del +21,75%,
+3,06% e +9,42 per cento. Ma da dove arrivano simili performance
in un momento in cui le società immobiliari quotate in Italia si
contano sulle dita di una mano e la maggior parte di esse è alle
prese con rilevanti problemi di ristrutturazione societaria, come
Risanamento Spa o Aedes?
A fare la maggior parte del lavoro al listino italiano è, di
fatto, Beni Stabili, che ripaga i propri azionisti con una
performance borsistica del 29,2% semestrale, che diventa il 24,23%
su base annuale. Tra l'altro si tratta praticamente dell'unico
titolo al momento preso in considerazione dai grandi fondi di
investimento internazionali e dai gestori globali, talvolta
accompagnato da Igd, l'unica altra Siiq quotata alla Borsa
milanese, come rilevato in una conferenza promossa dall'Epra
(l'Associazione delle società immobiliari e dei fondi quotati in
Borsa in Europa).
L'altro titolo che, dopo una caduta profonda in Borsa, ultimamente
ha dato soddisfazioni è Brioschi sviluppo immobiliare, guidato da
Matteo Cabassi, che è risalito del 28,27% in sei mesi e del 12,73%
su base annuale, sulla scia dell'accordo con le banche per la
ristrutturazione del debito, che è diventata efficace dallo scorso
10. 23 maggio e ridefinisce circa 143 milioni di impegni finanziari.
C'è invece grande attesa per il nuovo piano industriale che
presenterà Prelios il prossimo 4 giugno, sul quale gli analisti
stanno attendendo di effetturare il refresh di studi e analisi.
Prelios, dopo il cambio della guardia e di azionariato con
l'entrata in campo di Feidos e che vede alla guida Sergio Iasi,
sta effettuando un totale cambiamento di strategia rispetto al
passato: dismissione degli immobili e delle partecipazioni
azionarie in portafoglio e passaggio ai puri servizi di gestione,
con un'attenzione particolare all'asset management, facility e ai
distressed assets o Npl (Non performing loans).
Entrando nel dettaglio dei risultati, il 15 aprile scorso
l'assemblea degli azionisti di Beni Stabili ha approvato il
bilancio 2013, sulla base dei criteri riconosciuti dall'Epra, con
un risultato netto ricorrente di 74 milioni di euro, rispetto agli
82,5 del 2012. La società capitanata da Aldo Mazzocco aveva a fine
2013 un valore complessivo del portafoglio immobiliare di 4,157
miliardi (erano 4,269 a fine 2012), per un Nav (net asset value)
degli immobili di 1,946 miliarfi (2,040 a fine 2012). La posizione
finanziaria netta della società è di -2,164 miliardi, in
miglioramento rispetto ai -2,217 miliardi del 2012 e il rapporto
di loan to value è pari al 49,9 per cento. In definitiva, tenendo
conto delle svalutazioni immobiliari in linea con l'andamento del
mercato, il risultato netto consolidato 2013 è di -4,2 milioni di
euro, in deciso miglioramento rispetto ai -15,7 milioni del 2012.
L'assemblea ha deciso la distribuzione di un dividendo pari a
0,022 euro per azione, corrispondente a 42,1 milioni complessivi.
Prelios, di cui si attende appunto il piano industriale, ha appena
comunicato i risultati al primo trimestre 2014, con ricavi da
attività di gestione leggermente in crescita ma appesantimento dei
conti degli investimenti immobiliari nonostante la cessione degli
immobili tedeschi. I ricavi della piattaforma di gestione sono
pari a 16,9 milioni, contro i 16,3 del marzo 2013. Negativo
l'Ebit, il risultato operativo della gestione, per -5,3 milioni,
uguale all'anno precedente, soprattutto a causa dell'andamento
delle attività di investimento (-3,7 milioni). Ma anche l'attività
di gestione ha un Ebit negativo, pari a -1,7 milioni. Il risultato
netto di competenza è negativo per 13,4 milioni di euro, ma in
miglioramento del 28% rispetto al risultato consuntivato al 31
marzo 2013 (per i dettagli dei conti si veda anche il sito del
Sole 24 Ore). Marco Tronchetti Provera ha nei giorni scorsi
confermato di voler cedere le partecipazioni attualmente cedibili
di Pirelli e Camfin in Prelios, pari a circa il 7% del capitale,
senza però ulteriori dettagli.
Quanto a Risanamento, in totale fase di ristrutturazione sotto la
guida dell'a.d. Claudio Calabi, i risultati 2013 appena approvati
evidenziano una perdita di 72,9 milioni rispetto ai 133,2 milioni
di euro del precedente esercizio. Il risultato operativo, negativo
per 10,2 milioni di euro (contro 3,3 milioni positivo del
precedente esercizio), è sensibilmente influenzato dagli oneri non
ricorrenti relativi alla composizione transattiva dei rapporti con
Milanosesto Spa (ex Sesto Immobiliare Spa) in relazione alla
vendita dell'area ex Falck (circa 17,5 milioni di euro) e per gli
11. effetti derivanti dalla revisione della stima degli oneri di
bonifica di Milano Santa Giulia. Si ricorda che gli immobili
parigini, pari a nove edifici, vengono ceduti a Chelsified/Olayan,
per 1.225 milioni (il preliminare è stato firmato). Infine, poco
trapela dal quartiere generale di Aedes, in piena fase di
ristrutturazione e ricontrattazione del debito bancario. E la
Sator di Matteo Arpe ha confermato di stare studiando il dossier
Aedes.