Introduzione alle tecniche SEO e SEM per le aziende
Galdus WR 2014 lezione bis
1.
2. Il SEO: Search Engine Optimisation
A differenza del SEM (Search Engine Marketing), che
acquista spazi legati alle parole chiave, il SEO si occupa
del buon posizionamento tra i risultati della ricerca su un
motore.
Per questo motivo l’ottimizzazione per motori di ricerca ha
un impatto solo sui risultati della ricerca naturale, non su
quelli “sponsorizzati” come ad esempio Google
AdWords.
3. Google e Googlebot
In questa analisi ci riferiremo in particolare Google, di gran
lunga il search engine più utilizzato, come risulta da
tutte le statistiche Alexa e dei vari siti, e al suo motore
Googlebot.
Il documento completo e analitico è messo a disposizione
dalla stessa Google all’indirizzo
4. Il titolo pagina
E’ uno dei criteri più importanti per il SEO.
Il titolo comunica gli argomenti della pagina sia agli utenti
che ai motori di ricerca.
Il tag <title> dovrebbe essere posizionato all’interno del tag
<head> nel codice HTML della pagina (1).
Andrebbe usato un titolo univoco per ogni pagina del sito.
Il contenuto del tag <title> comparirà, di solito, nella prima
riga dei risultati
5. Il titolo pagina: buone norme
① Evitare di scegliere un titolo che non abbia relazione con
il contenuto della pagina.
② Creare tag title unici per ogni pagina
③ Evitare di usare un solo tag title per tutte le pagine del
sito
④ Usare titoli brevi ma descrittivi
6. Il meta tag “description”
Fornisce a Google ed altri motori di ricerca un sommario
dell’argomento della pagina.
Mentre il titolo di una pagina dovrebbe essere composto da
poche parole o da una frase, il meta tag description di una
pagina può contenere una o due frasi, o un breve paragrafo.
Può essere utilizzato da Google come snippet, ovvero frase
di descrizione nel risultato di ricerca.
Le parole nella snippet sono in grassetto quando
corrispondono a quelle digitate dall’utente per la sua ricerca
7. Il meta tag “description”: buone
norme
① Descrivere accuratamente il contenuto della pagina, con
una descrizione che possa interessare gli utenti che lo
vedono come snippet in un risultato di ricerca.
② Usare una descrizione unica per ogni pagina.
③ Se il sito ha migliaia di pagine, scrivere manualmente i
meta tag description potrebbe rivelarsi impossibile. In
questo caso, occorre generarli in maniera automatica.
8. La struttura dell’URL
L’URL “parlante” è una delle caratteristiche del web 2.0,
come anche ricordato da 2Spaghi.
Per gli utenti è più facile da comprendere, memorizzare,
digitare, e quando compare nel risultato nella ricerca più
è chiaro e attinente meglio è: anche in questo caso, se
contiene parole presenti nelle chiavi di ricerca
dell’utente l’URL viene visualizzato in grassetto.
Ulteriori dettagli a
9. La struttura dell’URL: buone norme
① Evitare di usare lunghi URL con parametri e session ID
non necessari
② Evitare scegliere nomi generici per le tue pagine del tipo
“pagina1.html”
③ Non eccedere con le parole chiave.
④ Semplificare la struttura delle directory
⑤ Fornire una versione unica dell’URL per raggiungere un
dato documento
10. La semplicità nella navigazione
Altra componente indispensabile del Web 2.0.
Consigliabile l’uso di breadcrumb, liste link che aiutino
l’utente a ritrovare il percorso effettuato per giungere
alla pagina.
E’ utile predisporre una sitemap in XML che aiuti la
scansione del sito: una semplice pagina contenente i link
a tutte le pagine del sito o almeno alle più importanti
permetterà ai motori di ricerca di trovare più facilmente
le pagine del sito.
Meglio i link di testo che in Java script o Flash
11. Il contenuto: qualità e reputazione
Il contenuto deve essere ben organizzato, facile da leggere,
con frasi chiare e comprensibili se estrapolate nel
risultato della ricerca.
In ogni caso il contenuto non va “pensato” solo per i motori
di ricerca, ma per essere apprezzato, “viralizzato” e ben
valutato dagli utenti: la popolarità di una pagina è assai
importante.
12. Il contenuto: buone norme
① Buona qualità e chiarezza, con testi descrittivi e concisi, degli
anchor text, ovvero il testo cliccabile dei link, posizionato
all’interno del tag <a href=“...”></a>.
② Attenzione ai tag heading per i contenuti più importanti. Ci
sono 6 misure di tag heading: si parte da <h1>, il più
importante, fino ad arrivare ad <h6>, il meno importante. I tag
heading normalmente aumentano la dimensione del testo
contenuto all’interno del tag, e danno all’utente un informazione
visiva relativa all’importanza del testo presente al di sotto.
13. Il contenuto: buone norme
③ Limitare l’indicizzazione delle sezioni del sito non necessarie
usando il file robots.txt, che comunica ai motori di ricerca se
debbano o meno accedere e indicizzare le varie sezioni del tuo
sito. Questo file deve essere nominato “robots.txt” ed essere
situato nella cartella principale del sito.
④ Usare una buona densità di parole chiave relative al contenuto
trattato.
14. Versioni mobile: buone norme
① Informare gli utenti della versione mobile del proprio sito
② Verifica che il sito mobile sia indicizzato da Google
15. I link in entrata
La Link Popularity è la popolarità di un sito web o di una
determinata pagina per alcuni termini di ricerca. E’ uno dei modi
migliori per misurare la visibilità online del sito web e la presenza
online in generale ed è accertato in base al numero di siti web
collegati al sito web aziendale.
Se un certo numero di siti web predispone dei link verso l’esterno,
usando sempre le stesse parole chiave, i motori di ricerca
considerano questo sito web come il miglior candidato da
visualizzare nelle SERP quando gli utenti cercano quelle
determinate parole chiave.
In ogni caso, i link non vengono valutati solo in termini quantitativi,
ma anche e soprattutto per il ranking del sito di provenienza.
16. I link in entrata: buone norme
Diffondere la conoscenza del proprio sito attraverso azioni virali:
segnalazioni a blog, contatti con altri siti del settore, anche con
la possibilità di distribuire contenuti in RSS Feed.
Avere una presenza sui Social Networkche porti a vistare il sito per
i dettagli: Facebook, Twitter, MySpace.
Presenza sui siti di Social Bookmarking & News: es.
StumbleUpon, Delicious e Digg.
Presenza sui Social Media Sharing: YouTube, Flickr.
Presenza sui Social Content: AboutUs e Yahoo! Answers.
Per le attività locali è utile inserire il sito su Google Places.
Altrettanto importante è il traffico generato: un sito con molti link
e zero traffico non salirà nel ranking di Google.
17. Strumenti per Webmaster
Assistenza ai Webmaster
/
Google Analytics
Google Website Optimizer
Per sperimentare le pagine per capire cosa funziona e cosa no.
Google Webmaster Central Blog
http://googlewebmastercentral.blogspot.com/
Post frequenti da parte di Googlers (in inglese)
18. Altre parole chiave per una
buona presenza online
Nicchia
Long Tail
Contenuto
Keywords
Esperienza
Conoscenza
Reputazione
Originalità