Beginners Guide to TikTok for Search - Rachel Pearson - We are Tilt __ Bright...
2009 newsletter Dubbieverità 00
1. Newsletter di Dubbi(e)verità Numero 0 del mese di Novembre 2008
Che genere di Cultura genera la cultura di Genere?
L’angolo della Storia
La Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina (titolo in francese Déclaration des
droits de la femme et de la citoyenne) è un testo giuridico francese, che esige la piena
assimilazione legale, politica e sociale delle donne, pubblicata nel settembre 1791 dalla
scrittrice Olympe de Gouges sul modello della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del
cittadino del 1789 proclamata il 26 agosto dello stesso anno. Primo documento a invocare
l'uguaglianza giuridica e legale delle donne in rapporto agli uomini, la Dichiarazione dei
diritti della donna e della cittadina è stata pubblicata allo scopo di essere presentata
all'Assemblée nationale per esservi adottata. La Dichiarazione dei diritti della donna e della
cittadina costituisce un'imitazione critica della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del
cittadino, che elenca i diritti validi solo per gli uomini, allorché le donne non dispongono del
diritto di voto, dell'accesso alle istituzioni pubbliche, alle libertà professionali, ai diritti di
possedimento, ecc. L'autrice vi difende, non senza ironia sulle considerazioni dei pregiudizi
maschili, la causa delle donne, scrivendo che «La donna nasce libera e ha uguali diritti
all'uomo».
Nel 1793 fu ghigliottinata perché si era opposta all'esecuzione di Luigi XVI e aveva osato
attaccare Robespierre. Nella sua dichiarazione dei Diritti della Donna, aveva scritto in modo
premonitorio «Come la donna ha il diritto di salite sul patibolo, deve avere altresì il diritto di
salire alle più alte cariche». Ma il procuratore della Comune di Parigi, Pierre-Gaspard
Chaumette, nel suo discorso ai repubblicani, fustigò la sua memoria e applaudì alla sua
esecuzione, meritata secondo lui, se non altro perché aveva «dimenticato le virtù che
convenivano al suo sesso».
contraddistingue lo stesso gruppo bersaglio. Lo stereotipo
consente di far propria un'immagine semplice anziché
Gli stereotipi sessisti. Prima puntata. complessa e da la sensazione di un'idea che è condivisa da
molti altri.
Cosa sono gli stereotipi? Come li posso riconoscere?
Gli stereotipi sono ... Si possono riconoscere ...
"rappresentazioni schematiche di fenomeni che ricercando quegli che, secondo le principali definizioni, sono i
costituiscono un riferimento coerente e funzionale suoi elementi salienti:
per la vita di un singolo e di un gruppo" 1. la presenza di un gruppo bersaglio: le donne, gli ebrei,
“la conoscenza che l'individuo immagina già di gli uomini, gli italiani, ecc.(il bersaglio potrebbe anche
possedere” essere un luogo, un oggetto o un avvenimento);
“falsi concetti classificatori a cui, di regola, sono
assodate forti inclinazioni emozionali di simpatia o
antipatia, approvazione o disapprovazione" (Young)
“raffigurazioni di gruppi, largamente condivise,
schematiche, che nascono da relazioni di intergruppo
e guidano conoscenze e comportamenti sociali delle
persone”
“un’opinione precostituita, non acquisita sulla base
di un’esperienza diretta e scarsamente suscettibile di
modifica” De Mauro
2. la presenza di una caratteristica o di un insieme di
Cercando di approfondire i concetti sopra esposti, si può caratteristiche associate al gruppo: sensibili, taccagni,
affermare che lo stereotipo è un pensiero organizzato, uno forti, mafiosi, ecc.
schema, una porzione di sapere che utilizziamo per 3. l’assenza di reali conoscenze o di adeguati riscontri in
comprendere la realtà sociale di un gruppo. Lo stereotipo merito alle caratteristiche attribuite al gruppo (gli
individua un bersaglio, identificato da una etichetta linguistica stereotipi vengono sostenuti perfino di fronte alla prova
(ad esempio: donne, marocchini, tedeschi, zingari, ecc.), del contrario: il detto “dell’eccezione che conferma la
attorno al quale organizza un insieme di caratteristiche. regola” – è uno dei modi attraverso il quale lo stereotipo
Queste caratteristiche vengono ordinate gerarchicamente tenta di resistere all’evidenza che lo contraddice);
ritenendo alcuni tratti più tipici di altri e quindi più adatti per 4. l’attribuzione a tutti gli individui del gruppo
descrivere il bersaglio (le donne sono sensibili, gli zingari
sono ladri, i tedeschi sono rigidi, ecc). Lo stereotipo delle caratteristiche associate al gruppo stesso.
schematizza e cristallizza una realtà varia e in movimento Fine della prima puntata
rifiutandosi, nel contempo, di cogliere l’evoluzione che
Pag 1/4
2. Newsletter di Dubbi(e)verità Numero 0 del mese di Novembre 2008
Il Global Gender Gap Report 2007, basato su una innovativa metodologia introdotta
nel 2006, comprende profili dettagliati che consentono una comprensione più
approfondita degli aspetti economici, giuridici e sociali del divario uomini-donne di
ciascun Paese. Il Rapporto misura le dimensioni di questo divario in quattro aree
cruciali :
1) Partecipazione e opportunità economica – con rispetto agli stipendi,
livelli di partecipazione e accesso a professioni altamente qualificate
2) Livello di istruzione – con rispetto all’accesso all’istruzione di base e a
quella superiore
3) Responsabilizzazione politica– con rispetto alla rappresentanza nell’ambito
delle strutture decisionali
4) Sanità e sopravvivenza – con rispetto all’aspettativa di vita e al rapporto
maschi/femmine
Paese 2007 Punteggio 2006 Var.
Classifiche del Global Gender Gap 2007 – Prime venti posizioni China 73 0.6643 66
Brazil 74 0.6637 67
Paese 2007 Punteggio 2006 Variazione Peru 75 0.6624 68
Svezia 1 81.46% 1 0 Malta 76 0.6615 69
Norvegia 2 80.59% 2 0 Singapore 77 0.6609 70
Finlandia 3 80.44% 3 0 Uruguay 78 0.6608 71
Islanda 4 78.36% 4 0
Tajikistan* 79 0.6578 n/a n/a
Nuova Zelanda 5 76.49% 7 2
Bolivia 80 0.6574 72
Filippine 6 76.29% 6 0
Indonesia 81 0.6550 73
Germania 7 76.18% 5 -2
75.19%
Cyprus 82 0.6522 74
Danimarca 8 8 0
74.57% Kenya 83 0.6508 75
Irlanda 9 10 1
Spagna 10 74.44% 11 1
Italy 84 0.6498 76
Regno Unito 11 74.41% 9 -2
Paesi Bassi 12 73.83% 12 0
Lettonia 13 73.33% 19 6
Lituania 14 72.34% 21 7
Sri Lanka 15 72.30% 13 -2
Croazia 16 72.10% 16 0
Australia 17 72.04% 15 -2
Canada 18 71.98% 14 -4
Belgio 19 71.98% 20 1
Sudafrica 20 71.94% 18 -2
La graduatoria del Global Gender Gap Index può essere interpretata
come grado di riduzione del divario tra donne e uomini.
Ed ecco l’Italia, scesa nell’ultimo anno dal 76esimo all’84esimo
posto, in buona compagnia di Bolivia, Indonesia, Cipro e Kenia che
ci precedono di poco.
Da La Repubblica del 18/04/2008.
Incideranno questi dati sul Gender
Gap dell’anno venturo? Riusciremo a
non scivolare ulteriormente verso il
fondo (126esima posizione)?
Da La Repubblica del 30/05/2008
Pag 2/4
3. Newsletter di Dubbi(e)verità Numero 0 del mese di Novembre 2008
Parole di Parità. Conoscerle, capirle, usarle.
Azione positiva
Strumento per combattere attivamente le forme di discriminazione nei confronti delle lavoratrici e
favorire l'attuazione dei principi di parità e pari opportunità tra uomini e donne. Misure specifiche e
temporanee indirizzate ad un gruppo particolare con l’obiettivo di eliminare e prevenire la
discriminazione o di compensare gli svantaggi derivanti dagli atteggiamenti, dai comportamenti e
dalle strutture esistenti nella società e nel mondo del lavoro, allo scopo di pervenire ad una parità
sostanziale. (Introdotte in Italia per la prima volta con la Legge 10 aprile 1991, n. 125 "Azioni positive
per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro")
Conciliazione di vita professionale e vita familiare
Introduzione di azioni sistemiche che prendono in considerazione le esigenze della famiglia, di
congedi parentali, di soluzioni per la cura dei bambini e degli anziani e lo sviluppo di un contesto e di
un’organizzazione lavorativi tali da agevolare la conciliazione delle responsabilità lavorative e di
quelle familiari per le donne e gli uomini.
NB. Per le donne e per gli uomini indistintamente: entrambi i generi possono essere genitori,
entrambi i generi dovrebbero essere figli di qualcuno. In sintesi entrambi hanno il diritto di avere una
famiglia d’origine e a crearsene una propria e ad assumersi entrambi le responsabilità e i piaceri a
essa connessi. La famiglia è intesa come diritto-dovere per ambo i generi.
Arte e dintorni, al femminile.
due coniugi. Una pari altezza trasformare la coscienza
che trova le sue ragioni non umana.
tanto in una pari dimensione
fisica delle donne rispetto agli
uomini dell’epoca, quanto in
una pari dimensione sociale e
culturale.
Il culto della Dea madre
(30.000 - 1000 a.C.), o dea dei
serpenti, che presiedeva, in
alcun modo in subordinazione
rispetto alle divinità maschili,
la vita religiosa e culturale
dell’epoca, rafforza il quadro.
Le donne erano considerate
e valorizzate – regine,
sacerdotesse, artigiane,
membre anziane del clan – la
società era di carattere
Affresco minoico-miceneo egualitario. Si evidenziava un La dea dei serpenti (Creta, II
raffigurante una coppia di sposi particolare rispetto verso la millennio AC)
(Creta)
Madre Terra come simbolo
della Grande Madre. Il potere
Nella coppia di sposi
della donna era inteso non
dell’affresco minoico riportato
come dominio ma come
sopra notare la pari altezza dei
capacità di illuminare e
Pag 3/4
4. Newsletter di Dubbi(e)verità Numero 0 del mese di Novembre 2008
Proprietà intransitiva del matrimonio:
le donne hanno i mariti ma i mariti non hanno le mogli!
Le donne quadrano lo stipendio ma gli uomini non hanno mogli con cui quadrare.
Credo non ci sia altro da aggiungere al titolo salvo
ricordare che la Scuola è proprio uno di quei settori di
segregazione orizzontale di cui la Commissione Europea
parla nella Road Map per la parità ("Tabella di marcia
per la parità tra donne e uomini 2006-2010 {SEC(2006)
275”) quando dice: "Le donne continuano a dover far
fronte alla segregazione sia verticale che orizzontale.
La maggior parte di esse resta impiegata in settori
tradizionalmente riservati alle donne, di norma meno
riconosciuti e valutati…"
L'articolo avrebbe potuto accennarvi, avrebbe potuto
incentrare la sua analisi sulla difficoltà a rimuovere le
forme di segregazione orizzontale di cui fanno le spese
tanto gli uomini quanto le donne, quando si
avventurano in terreni a loro non adatti, stando agli
stereotipi in vigore.
Avrebbe invece potuto tacere sulla condizione
coniugale del corpo docente in quanto non pertinente.
O almeno, qualora i riferimenti alla vita privata di
necessario impatto emotivo, riferirli con correttezza
ed equilibrio. Per esempio ricordando che il Ministero
della Pubblica istruzione non ha imposto alcun celibato
obbligatorio e quindi, come ovvia conseguenza, che
anche agli uomini è data la PARI possibilità di "andare
meglio, perché portano a casa uno stipendio che si
somma a quello della moglie e fa quadrare i conti".
Vi ricordiamo che Dubbi(e)verità è un’associazione aperta ai contributi di tutti. Chi voglia proporre video,
articoli, commenti, vignette, e qualsiasi altro prodotto di carattere giornalistico, culturale o artistico, su
tematiche connesse agli stereotipi, alle questioni di genere o collegate alle pari opportunità, in armonia con
la linea editoriale del sito, può scriverci all’indirizzo(redazione@dubbieverita.it)
I contributi proposti saranno sottoposti a controllo editoriale ed eventualmente pubblicati sul sito
nuke.dubbieverita.it, secondo le regole della licenza di creative commons.
I nostri contatti provengono dalla rete. Se non volete più ricevere la nostra newsletter, potete cancellare la
vostra sottoscrizione semplicemente inviando una e-mail vuota a: redazione@dubbieverita.it
Pag 4/4