Catanzaro. I deputati del Movimento 5 Stelle, Dalila Nesci e Paolo Parentela, hanno consegnato stamattina nelle mani del procuratore di Catanzaro, Vincenzo Lombardo, due esposti sul finanziamento Unicz-Mater Domini e sulla convenzione Pugliese-Bambin Gesù.
Esposto Nesci Parentela su finanziamento Unicz-Mater Domini
1. Deputata Dalila Nesci
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Deputata Dalila Nesci
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Procura della Repubblica di Catanzaro
Piazza Matteotti – Catanzaro
Corte dei conti
Procura regionale Calabria
Via Buccarelli, 28 – Catanzaro
Oggetto: illiceità del finanziamento all’AOU “Mater Domini” di Catanzaro in carenza di
valido protocollo di intesa Regione/Università.
LA STORIA INIZIALE
Il rapporto tra l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro – cui fa capo l’Azienda
ospedaliero-universitaria “Mater Domini” di Catanzaro – e la Regione Calabria, finalizzato
all’integrazione dell’assistenza sanitaria regionale attraverso l’erogazione di prestazioni
dell’ AOU “Mater Domini”, è normato dal combinato disposto degli artt. 1 del D.Lgs. 517/99
e 17 della L.R. 11/2004 e s.m.i., che lo disciplina attraverso uno specifico protocollo
quadro di intesa della durata e validità di quattro anni.
Il primo protocollo è stato approvato con DGR n. 799 dell’Ottobre 2004 ed, avendo
una validità di quattro anni, è scaduto nell’Ottobre 2008.
Come è noto nella P.A. il regime di prorogatio non è consentito, salvo che, per mera
prassi e non certo per formale deroga di legge, per pochi mesi e in assenza di alternativa,
fattispecie entrambi inesistenti nella vicenda di seguito rappresentata.
I FATTI
Nei primi mesi del 2011 il Commissario ad acta, trovandosi in regime di
commissariamento per l’attuazione del Piano di rientro, inviava una bozza di protocollo di
intesa in esame preventivo ai Ministeri, senza ottenerne l’approvazione per la
decretazione. Il Subcommissario Luigi D’Elia, non appena nominato (giugno 2011), al fine
di rispondere alle sollecitazioni ministeriali e del c.d. «tavolo Massicci» e, soprattutto,
ritenendo non lecito il regime di vacatio, iniziò a concertare con il Rettore lo schema del
nuovo protocollo. Dopo sette mesi di negoziazione, si pervenne a uno schema
concordato tra i due soggetti dianzi citati, che fu recepito con Decreto del Commissario
ad acta n. 110 del 5 Luglio 2012 che, nella premessa, ricordava le sollecitazioni ministeriali
e, addirittura, affermava l’illiceità del regime di prorogatio per come di seguito testualmente
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2. Deputata Dalila Nesci
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riportato: «Constatata la vacatio determinatasi per la scadenza del protocollo quadro
d’intesa sottoscritto, per la vigenza di un quadriennio, nell’anno 2004 e mai rinnovato o
prorogato con atto formale peraltro non adottabile ai sensi delle norme vigenti in materia di
forniture di beni e servizi».
Si rammenta che, nell’attuale regime di commissariamento per l’attuazione del piano
di rientro cui è sottoposta la Regione Calabria, i decreti del Commissario ad acta hanno
valore di leggi regionali.
A sottolineare l’importanza di tale provvedimento si cita il commento della
Commissione Serra-Riccio (commissione governativa d’inchiesta sulla sanità calabrese
attivata nel 2008), in ordine al protocollo all’epoca vigente: «Così come bisognerebbe
ripensare al rapporto esistente con l’unica Università della Calabria, che attraverso
protocolli d’intesa eccessivamente sbilanciati a favore dell’Università condizionano le
scelte organizzative fondamentali della Mater Domini e non assicurano prestazioni
assistenziali adeguate all’impegno finanziario previsto» (vds. all. 2).
Della concertazione con il Subcommissario D’Elia, lo stesso Rettore diede
pubblicamente atto in particolare in una specifica riunione tenutasi, alla presenza di S.E. il
Prefetto, presso la Prefettura di Catanzaro nel febbraio 2013. La redazione del nuovo
schema di protocollo non è, pertanto, configurabile quale atto unilaterale della Regione
come, ancora oggi, erroneamente e strumentalmente sostenuto in giro.
La validazione del rapporto Regione/Università (e, quindi, la legittimazione del
finanziamento) doveva avvenire con la sottoscrizione del protocollo da parte del
Commissario ad acta e del Rettore, ciascuno per le parti rappresentate. L’art. 34 dello
stesso protocollo, recante «Entrata in vigore della convenzione», prevedeva testualmente
che «la presente convenzione entra in vigore dal 1° …… 2012», a dimostrazione della
necessità di un protocollo valido per mantenere il rapporto Regione/Università nell’ambito
del lecito.
Il Rettore, però, dopo avere concertato e concordato il testo del nuovo protocollo,
anziché procedere alla sua sottoscrizione rimetteva tutto in precariato, chiedendo al
Commissario ad acta una calendarizzazione per iniziare nuovamente la trattativa.
Quindi, il Rettore si è rifiutato per anni, con motivazioni assolutamente pretestuose, di
sottoscrivere ciò che lui stesso aveva negoziato, per sette mesi, e infine concordato con il
Subcommissario D’Elia, sfuggendo ad un preciso obbligo di legge. Ogni commento
sarebbe superfluo.
Il Commissario ad acta Giuseppe Scopelliti, che avrebbe dovuto garantire il rispetto
delle leggi – a maggior ragione di quelle da lui stesso emanate – nonché gli interessi della
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Regione, dopo avere pienamente condiviso lo schema del nuovo protocollo ed avere
sottoscritto senza eccepire alcunché la relativa proposta di decreto (divenuto, quindi, DCA
n. 110/2012), non ha mai assunto la dovuta posizione di tutela e difesa degli interessi della
Regione ma ha continuato ad erogare, in un illegittimo regime di prorogatio, finanziamenti
mensili pur in assenza di protocollo di intesa; che – giova ripetere – costituisce conditio
sine qua non per la fruizione di finanziamenti pubblici da parte dell’Università.
Nel Dicembre 2012, a seguito della richiesta di sottoscrizione della proposta di
decreto per l’individuazione delle risorse per garantire i LEA per l’anno 2012 (che sarebbe
divenuto DCA n. 4/2013), l’allora dirigente del settore «Piano di rientro», dr. Gianluigi
Scaffidi, sollevò il problema e fece rilevare al Subcommissario Gen. Luciano Pezzi, per le
vie brevi, la mancanza del requisito dell’Università per fruire di finanziamenti pubblici e
cioè l’assenza di sottoscrizione del nuovo protocollo, di cui al DPGR n. 110/2012, pronto
da oltre cinque mesi.
Ritenuti corretti ed accolti i rilievi espressi dal citato dirigente, il Subommissario Gen.
Pezzi inviò una nota, n. 11395 del 14 Gennaio 2013, firmata anche dal Commissario ad
acta Scopelliti al Rettore dell’Università “Magna Graecia”, con cui lo si invitava alla
sottoscrizione del protocollo entro il 31 Gennaio 2013. In tale nota, lo stesso protocollo
Regione/Università veniva definito «atto che ha reso finora legittimo il finanziamento
pubblico all’azienda in questione».
Attesa l’importanza del contenuto, la stessa nota veniva richiamata nella premessa
della proposta di decreto del Commissario ad acta, che sarebbe divenuto DCA n. 4/2013.
Il 31 Gennaio 2013 è trascorso da oltre tre anni e, ad oggi, nulla è stato sottoscritto,
mentre l’AOU “Mater Domini” ha continuato a essere oggetto di finanziamento mensile da
parte della Regione; fatto che, in assenza di protocollo d’intesa Regione/Università,
configura palesemente un vero e proprio illecito di natura penale, oltre che un chiaro
danno erariale, come si vedrà di seguito.
Infatti, il finanziamento mensile attualmente erogato all’AOU “Mater Domini” è
parametrato sul dato storico, in chiaro conflitto con l’art. 27 – recante «Finanziamento
dell’Azienda» – dello schema del nuovo protocollo di cui al Decreto n. 110/2012, che,
invece, prevede uno specifico metodo di finanziamento basato sulla produzione, nel
rispetto delle vigenti norme nazionali in merito. Il metodo di finanziamento sul dato storico,
ancora oggi adottato, si appalesa, quindi, in aperta violazione di legge e viene mantenuto
dalla voluta carenza di sottoscrizione del nuovo protocollo.
Ma vi è di più, a dimostrazione della “cortesia” che si sta usando, con soldi pubblici,
nei confronti dell’Università.
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4. Deputata Dalila Nesci
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ATTESTAZIONE DEL DCA N. 9/2015 NON COERENTE ALLA REALTA’
Il DCA n. 9/2015………, nella parte relativa ai rapporti Regione/Università, recita, fra
l’altro:
2.4.4 Protocolli con l'Università
La Regione Calabria ha decretato con DPGR n.ll0/12 la proposta di protocollo di
intesa tra la Regione e l'Università degli Studi Magna Graecia, essendo il precedente
scaduto nell'anno 2008. Il Protocollo regola, per legge, i rapporti tra l'Università e la
Regione in materia di attività integrate di didattica, ricerca ed assistenza svolta per conto
del Servizio Sanitario Regionale, nel rispetto dell'autonomia delle strutture competenti e
negli interessi comuni della tutela della salute della collettività, della formazione di
eccellenza, dello sviluppo della ricerca biomedica e sanitaria. Si regolano, in particolare,
l'assetto organizzativo, la programmazione, la gestione economico-finanziaria e
patrimoniale dell'Azienda ospedaliero-universitaria. In particolare queste ultime sono
riportate a coerenza con le norme vigenti in merito, prevedendo lo specifico art.27 del
protocollo un finanziamento per produzione e funzioni, contrariamente a quanto accaduto
in passato.
I Ministeri affiancanti hanno espresso, con parere n. 46 del 24 gennaio 2013, specifici
rilievi nei confronti del contenuto del modello di Accordo approvato dal DPGRn.ll0/2012,
successivamente ribaditi in sede di Tavolo di Verifica. La Regione ha, conseguentemente,
proceduto alla riformulazione del modello di Accordo per renderlo coerente con le
osservazioni ministeriali e, previa negoziazione con l'Università, ha trasmesso in
approvazione preventiva ai Ministeri affiancanti una nuova proposta di accordo.
La nuova bozza è stata valutata con parere prot. CALABRIA-DGPROG-13/06/2014-
0000135-P; si è, pertanto, provveduto ad apportare le variazioni necessarie per superare
gli ulteriori rilievi formulati dai Ministeri affiancanti, sempre previa negoziazione con la
controparte universitaria.
È stata in via di massima condivisa con il Rettore una nuova bozza di Protocollo di
Intesa, che si ritiene idonea a superare i rilievi precedentemente formulati dai Ministeri
Vigilanti e coerente con la nuova programmazione regionale. In particolare, l'allegato n.l
alla bozza di Protocollo individua la configurazione complessiva dell'A.O.U. Mater Domini,
nonché le corrispondenti UU.OO.CC. attivate o da attivare a regime.
Quanto affermato nel DCA n. 9/2015 – e sopra testualmente riportato – contrasta ed
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5. Deputata Dalila Nesci
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omette una parte di realtà documentale, in quanto lo schema del nuovo protocollo allegato
al Decreto n. 110/2012 era stato tempestivamente modificato dai Subcommissari Pezzi e
D’Elia, già nel Marzo 2013, in coerenza con le osservazioni espresse dai Ministeri
affiancanti con parere n. 46 del 24 Gennaio 2013. Tale modifica era stata inviata, in uno
con la relativa proposta di decreto, alla firma del Commissario ad acta, esattamente in
data 7 Marzo 2013. Da allora non è mai stata restituita, senza alcuna motivazione, dal
Commissario ad acta. Semplicemente scomparsa, per quanto appare, ancorché redatta in
rigorosa linea e coerenza alle richieste dei Ministeri.
Varie sollecitazioni formali ed informali – riassumibili chiaramente nelle note n.
133301 del 18 Aprile 2013 e n. 254080 del 31 Luglio 2013 inviate al Commissario ad acta
– alla sottoscrizione del protocollo avanzate dai Subcommissari D’Elia e Pezzi al
Commissario ad acta Scopelliti sono rimaste sempre senza esito.
Non v’è dubbio che, sulla base di quanto finora rappresentato, siano già ipotizzabili
chiari comportamenti di favore all’Università da parte della Regione.
Ma vi è, ancora, di più.
PRECEDENTE INTERESSE DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA IN
ORDINE AL PROTOCOLLO
Il primo protocollo Regione/Università, sottoscritto nel 2004 e scaduto nel 2008, era
stato oggetto di un rinnovo/proroga, da parte della Giunta regionale, con delibera n. 863
del 29 Dicembre 2010; evidente segno, già da allora, di una volontà di prorogatio da parte
della Giunta regionale. Anche se, per dirla con la Commissione Serra-Riccio, si trattava di
un protocollo «eccessivamente sbilanciato a favore dell’Università» e sarebbe stato
dovere degli amministratori pubblici porre rimedio a tale squilibrio a danno delle finanze
regionali (ci hanno provato i due sub Commissari e l’allora dirigente del settore “Piano di
rientro” ma – come si è visto – invano). Eppure il Commissario ad acta conosceva bene
anche la relazione Serra-Riccio per averla citata a piene mani nella campagna elettorale
delle regionali di Marzo 2010.
Con lo stesso atto citato, la Giunta deliberava di «rinviare ad un successivo
provvedimento del Commissario ad acta per il piano di rientro la ridefinizione dei rapporti
tra Regione Calabria-Università Magna Graecia nell’ambito del predetto protocollo,
apportando modifiche e/o integrazioni a precedenti intese con l’Università e a precedenti
delibere di G.R. in ordine alle predette intese», con ciò ammettendo la consapevolezza
della sua sopravvenuta incompetenza a trattare la materia in virtù del commissariamento
per l’attuazione del piano di rientro, tanto da rinviare la ridefinizione dei rapporti tra i due
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6. Deputata Dalila Nesci
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Enti al Commissario ad acta. Volutamente, però, adotta un contestuale «rinnovo del
protocollo quadro d’intesa», pur sapendo che l’emanazione di tale atto apparteneva alla
esclusiva competenza del Commissario ad acta.
Tale delibera di Giunta Regionale fu, ovviamente, ritenuta dai Ministeri affiancanti e
dal tavolo c.d. Massicci, interferente con i poteri del Commissario ad acta, tanto che ne fu
richiesto l’annullamento puntualmente avvenuto con Decreto del Commissario ad acta n.
62 del 22 Luglio 2011, sicché, a tal punto, non esisteva nemmeno una parvenza, ancorché
illegittima, di prorogatio. Si sottolinea che la Delibera di Giunta n. 863 del 29 Dicembre
2010, estratta dal sito web ufficiale della Regione Calabria (www.regione.calabria.it) è
priva di: firma dell’assessore proponente, firma del relatore, firma del responsabile del
procedimento, firma del dirigente di servizio, firma del dirigente di settore, prenotazione
impegno di spesa. Esiste la sola firma del dirigente generale del Dipartimento Tutela della
salute.
Si rammenta che la Procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto, a suo tempo,
un’indagine a carico del Presidente della Giunta in ordine alla DGR n. 863/2010 in
questione.
PREVISIONE DEL DCA N. 33/2014
Dovendosi procedere al riparto del fondo annuale alle Aziende sanitarie ed
ospedaliere della Regione per il loro funzionamento, nel Marzo 2014 veniva emanato il
DCA n. 33/2014. Tale DCA in ordine al finanziamento dell’AOU “Mater Domini” stabilisce
testualmente: «DATO ATTO CHE riguardo alla Azienda Ospedaliera “Mater Domini”, non
essendo stato ancora sottoscritto il protocollo d'intesa con l'Università “Magna Graecia” di
Catanzaro e che lo stesso è stato trasmesso al vaglio preventivo dei Ministeri competenti,
in riferimento ai criteri di finanziamento e nelle more della formalizzazione dell'atto, il
trasferimento delle risorse effettuato nell'anno 2013 sulla base del DPGR-CA n. 4/2013
(riparto FSR 2012) è da considerarsi quale anticipazione, ai sensi della normativa
vigente, della definitiva assegnazione che sarà determinata con successivo
provvedimento, coerentemente al predetto protocollo».
Il che significa che la somma mensilmente corrisposta all’AOU “Mater Domini”,
qualunque essa sia, rappresenta una «anticipazione», che dovrà, pertanto, vedere un
automatico conguaglio, a favore di una delle parti, ove la somma anticipata non
corrisponda precisamente al dovuto.
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POSIZIONE DEL SETTORE ECONOMICO-FINANZIARIO DEL DIPARTIMENTO
TUTELA DELLA SALUTE
Si rileva quanto mai opportuno riportare la posizione, in merito all’argomento,
formalmente espressa dal Settore Economico-Finanziario dello stesso Dipartimento Tutela
della salute in una nota dell’Agosto 2014 inviata al dirigente generale ff del Dipartimento di
cui, di seguito, si riporta la parte finale.
«Poichè quanto fino ad oggi trasferito alla AO Mater Domini, pari a €
28.209.951,00 per il periodo gennaio-luglio 2014, costituisce un importo prossimo al
livello di produzione mediamente reso dall'azienda negli ultimi esercizi e
considerato che questo Settore sta procedendo ad erogare i ratei mensili ancora
sulla base del DPGR-CA n. 4/2013 (Riparto FSR 2012), né risulta ancora sottoscritto
il citato protocollo Regione-Università, si comunica che dal mese di settembre p.v. i
decreti di erogazione mensile non recheranno la quota prevista per I'AO Mater
Domini a meno che i trasferimenti non vengano disposti dalla S.V. il cui gruppo
firma sarà apposto sulle bozze dei provvedimenti».
La sopra riportata affermazione non ha bisogno di alcun commento rappresentando,
oltre che una spiegazione solare, anche la pietra tombale di tutta la vicenda.
COMPORTAMENTO DEL DIRIGENTE GENERALE ff DEL DIPARTIMENTO,
ZITO.
Il dirigente generale, però, non ritiene di adottare atti consequenziali alle affermazioni
del Responsabile e del vice responsabile del Settore Economioco-finanziario del
Dipartimento. Tutt’altro!
Per tutta risposta, autorizza l’erogazione mensile con una nota – appunto – degna
dell’interesse della Procura della Repubblica, in cui confonde «funzioni cosiddette non
tariffabili» (ad es. rianimazione, pronto soccorso, etc.) con prestazioni, invece,
tariffabilissime, per le quali si arroga, da solo e senza alcuna negoziazione – a che cosa
valgono tutte quelle farraginosità che si chiamano «Settore economico-finanziario»,
«Subcommissario», «Commissario ad acta» e, soprattutto, «Presidente della Regione»,
che paga? –, il diritto di riconoscere all’AOU “Mater Domini” un surplus di finanziamento
pari al 40%.
Lo stesso dirigente non perde occasione di trasformarsi in legislatore nazionale. Una
prima volta ha già corretto a mano il decreto n. 151/2013, alterando, anche, i termini
previsti da normativa nazionale per il ricorso al Capo dello Stato (passati, secondo il
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legislatore Zito da 120 a 60 giorni).
Questa volta, a fronte dal D.L. 95/2012 che stabilisce una percentuale di riequilibrio
delle funzioni c.d. non tariffabili che «non può in ogni caso superare il 30% del limite di
remunerazione assegnato» si lancia in un 40% che, oltre a sforare il tetto massimo di
legge, non trova alcuna giustificazione, se non quella di continuare a favorire una somma
“impropria” all’Università.
Volendo – solo per un attimo – considerare corretta e legittima questa percentuale,
se ne desume che il 40% di 28.209.251, pari a 11.283.300, in aggiunta alla cifra iniziale
configurerebbe una cifra complessiva di 39.492.551. Questa ultima cifra è ben lontana
dalla cifra di 52 milioni “elargita” annualmente, contestata dal settore economico-
finanziario dello stesso Dipartimento Tutela della salute ma autorizzata dal suo Dirigente
generale ff!
In più, il Dirigente generale, oltre alla confusione sui conti, si esprime in tal modo sul
protocollo scaduto: «In merito al protocollo d’Intesa Regione-UMG si ritiene che lo stesso
continui a produrre gli effetti degli accordi ivi contenuti se non altro in ragione della tacita
prorogatio che si intende sussistere fino alla sottoscrizione del nuovo accordo, il quale
risulta ad oggi in fase di formalizzazione». Ottimo esempio di come un alto dirigente
regionale rispetta le leggi e fa gli interessi della Regione. Ecco dimostrata la convenienza
dell’Università alla prorogatio di un atto per la cui redazione occorrerebbero una decina di
giorni e non tre anni.
POSIZIONE DEL M5S ED INCONTRO CON SCURA
INCONTRO E RICHIESTA A SCURA
Nell'incontro – dello scorso 31 marzo, presso il dipartimento regionale “Tutela della
Salute” – della sottoscritta deputata M5s Dalila Nesci con l'attuale Commissario ad acta,
Massimo Scura, era stato prospettato il caso del finanziamento della Regione Calabria
all'Università di Catanzaro, peraltro richiamato più volte da M5s nell'ambito della
campagna elettorale per le ultime regionali. Al predetto Commissario è stato richiesto se
intendesse predisporre un decreto a stralcio per modificare il finanziamento de quo,
riparametrandolo ad evitare ingiustificabili sprechi. Ciò è avvenuto anche alla presenza del
Subcommissario Andrea Urbani e dell'assistente parlamentare (della deputata Nesci,)
Emiliano Morrone. Il Commissario si è detto contrario, precisando che tutte le strutture
come l'AOU “Mater Domini” hanno un finanziamento di tipo integrativo, senza il quale non
potrebbero andare avanti. ad oggi, pur avendone il diritto – rectius, il dovere – di far
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cessare questo illecito, il predetto Commissario non ha prodotto alcun decreto, mentre si è
affrettato ad emanare il contestatissimo DCA n. 9, sul quale sta promettendo a tutti
revisioni su revisioni. Quindi, il Commissario Scura mette fretta nei provvedimenti che
andrebbero ragionati e tralascia – volutamente, per perpetuare il finanziamento storico in
prorogatio illecita – il decreto sul protocollo Regione/Università.
CONCLUSIONI
Per concludere:
1) ad oggi vengono ancora erogati, dalla Regione, finanziamenti pubblici all’Università
per l’attività assistenziale erogata dall’AOU “Mater Domini” in assenza di protocollo
di intesa, essendo il primo scaduto da quasi sette anni e non avendo inteso
nessuna delle due parti (Regione/Università) procedere al rinnovo attraverso la
sottoscrizione del nuovo protocollo pronto da tre anni, in quanto recepito con
Decreto del Commissario ad acta n. 110 del 5 Luglio 2012 mai sospeso o revocato;
2) è in vigore un regime di prorogatio sulla cui illegittimità nella P.A non occorre
prolungarsi;
3) il Presidente/Commissario ad acta giustificava tale prorogatio in virtù di un tacito
rinnovo di un protocollo scaduto a fronte dell’esistenza, da oltre un anno e mezzo,
del nuovo schema da sottoscrivere dimenticandosi:
– di avere sottoscritto il DCA n. 110/2012 che, fra l’altro, riporta in premessa la seguente
affermazione: «Constatata la vacatio determinatasi per la scadenza del protocollo quadro
d’intesa sottoscritto, per la vigenza di un quadriennio, nell’anno 2004 e mai rinnovato o
prorogato con atto formale peraltro non adottabile ai sensi delle norme vigenti in materia di
forniture di beni e servizi»;
– avere annullato con un altro suo stesso decreto, il DPGR n. 62/2011, la Delibera di
Giunta n. 863 del 29 Dicembre 2010 che, ancorché in modo del tutto illegittimo, prorogava
il protocollo scaduto in quanto la Giunta regionale non era competente in materia;
4) tale prorogatio favorisce un metodo di remunerazione delle prestazioni, basato sul
dato “storico”, in aperta violazione delle norme nazionali vigenti in merito;
5) in conseguenza l’Università sta fruendo finanziamenti pubblici senza averne i
presupposti di legge e nell’ambito di tale illegittimo finanziamento fruisce, viepiù, di
un immotivato surplus (derivante dal finanziamento sul dato storico anziché sulla
produzione) a danno delle casse erariali;
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6) si rileva una evidente volontà di tutti gli organismi tecnici e politici interessati, fin dal
Dicembre 2010, di perpetuare tale illecito sistema.
7) tale vicenda va avanti da anni con la complicità del sub commissario Urbani e del
Dipartimento, in particolare del dirigente generale ff Zito che – a seguito di una
richiesta di blocco del finanziamento espressa dal settore economico-finanziario
dello stesso Dipartimento in ordine al continuo finanziamento mensile in assenza di
protocollo valido ed in presenza dell’esaurimento, già ad Agosto dell’anno, del
budget dell’AOU determinato sulla produzione storica – ha prodotto una incredibile
nota giustificativa ed autorizzativa del pagamento;
8) il sub commissario Urbani, delegato al rinnovo del protocollo, da diciotto mesi sta
negoziando con il Rettore un atto per la redazione del quale occorrono non più di
diciotto giorni.
9) IL FINANZIAMENTO BASATO SULLO STORICO E’ PARI A 52 MILIONI MENTRE
QUELLO DERIVANTE DALLA PRODUZIONE NON SUPEREREBBE, COME
RILEVATO DALLO STESSO SETTORE ECONOMICO-FINANZIARIO DEL
DIPARTIMENTO, I 30 MILIONI, PER CUI LA REGIONE STA INDEBITAMENTE
EROGANDO UN SURPLUS DI FINANZIAMENTO DI CIRCA 20 MILIONI/ANNO
DAL LUGLIO 2012.
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Intendendo far cessare lo spreco di risorse economiche della Regione ed
evidenziare, nel contempo, le responsabilità derivanti dai relazionati comportamenti
tecnici e politici, finalizzati al perpetuare di una “cortesia” con fondi pubblici
all’Università, di quanti avevano – ed hanno – obblighi di ufficio ed istituzionali ben
differenti, esponiamo la sopra riportata vicenda alle Autorità Giudiziarie in elenco al
fine di individuare, ciascuna per la propria competenza, fattispecie di natura penale
e/o di danno erariale eventualmente configurabili, con richiesta di essere informati
degli sviluppi delle indagini.
Con i migliori saluti.
Catanzaro, 21 maggio 2015
Dalila Nesci Paolo Parentela
Parlamentari, M5s
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