2. Definizioni
Il concetto di coping è stato creato nell’ambito della
psicologia negli anni sessanta, dallo scienziato
americano Lazarus, professore emerito alla Berkeley
University,che lo ha studiato come un processo
strettamente collegato allo stress.
Può essere tradotto con “fronteggiamento”, “gestione
attiva”, “risposta efficace”, “capacità di risolvere i
problemi”, ed indica l’insieme di strategie mentali e
comportamentali che sono messe in atto per
fronteggiare una certa situazione.
3. Lazarus e Folkman definiscono il coping come uno sforzo
cognitivo e comportamentale per far fronte a domande
specifiche sia interne che esterne valutate dall’individuo.
Lo stress è quindi rappresentato dalle prove che offre la
vita e le strategie di coping sono le modalità che
definiscono il processo di adattamento ad una situazione
stressante.
Tuttavia
esse non garantiscono il successo di tale adattamento.
Infatti il coping, se è funzionale alla situazione può
mitigare e ridurre la portata stressogena dell’evento,
ma, se è disfunzionale ad essa, può anche
amplificarla.
4. Caratteristiche distintive del coping:
- è un processo dinamico, in quanto è costituito da
una serie di risposte reciproche, attraverso le quali
ambiente e individuo si influenzano a vicenda;
- comprende una serie di azioni, sia cognitive che
comportamentali, intenzionali, finalizzate a
controllare l’impatto negativo dell’evento
stressante.
5. Tipologie di coping
Secondo Lazarus e Folkman, il coping svolge diverse
funzioni fondamentali in base alle quali può essere
suddiviso in diverse tipologie:
• Emotion-focused coping, che consiste nella
regolazione delle reazioni emotive negative conseguenti
alla situazione stressante;
• Problem-focused coping, che consiste nel tentativo di
modificare o risolvere la situazione che sta minacciando
o danneggiando l’individuo
(Lazarus, 1991; Lazarus e Folkman, 1984).
7. Esempi di strategie di coping emozionali sono il
negare o minimizzare il problema, l’esprimere rabbia
verso qualcuno, il rifugiarsi nella fantasia.
Esempi di strategie di coping strategiche o
centrate sul problema sono l’analizzare la situazione
per trovare soluzioni, il ricercare informazioni, il
chiedere aiuto a supporti sociali esterni, l’organizzare
una risposta consapevole.
Lo stile personale di coping si sviluppa in base alle
caratteristiche personali, all’esperienza di successi e
insuccessi, ai feedback positivi e negativi ed al
sostegno sociale.
8. Endler e Parker,
partendo da Lazarus e Folkman, nel 1990,
hanno individuato tre tipologie di coping predominanti:
1. coping centrato sul compito (task coping): è rappresentato
dalla tendenza ad affrontare il problema in maniera
diretta,ricercando soluzioni per fronteggiare la crisi;
2. coping centrato sulle emozioni (emotion coping):
rappresentato da abilità specifiche di regolazione affettiva, che
consentono di mantenere una prospettiva positiva di speranza e
controllo delle proprie emozioni in una condizione di disagio,
oppure di abbandono alle emozioni, come la tendenza a sfogarsi
o, ancora, la rassegnazione;
3. coping centrato sull’evitamento (avoidance coping):
rappresentatodal tentativo dell’individuo di ignorare la minaccia
dell’evento stressante o attraverso la ricerca del supporto sociale
o impegnandosi in attività che distolgono la sua attenzione dal
problema.
9. Il coping proattivo
Le studiose Aspinwall e Taylor sostengono che il coping
proattivo (attuato prima che l'evento si verifichi) ha
importanti benefici per la persona, in quanto:
• minimizza l'ammontare complessivo di stress che la
persona potrebbe incontrare;
• aumenta il numero di opzioni possibili per affrontare una
situazione;
• consente di preservare risorse personali quali tempo ed
energia
10. Aspinwall e Taylor
modello articolato in quattro tappe:
1. individuazione - intesa come la capacità di prevedere gli effetti
stressanti di un evento in arrivo
2. appraisal iniziale - che consiste nel definire in via preliminare il
problema in modo da gestirne le emozioni iniziali che possono
accompagnare la consapevolezza graduale che l'evento stressante
è all'orizzonte. Richiede la formulazione di domande quali: '' mi
devo preoccupare di ciò? e ''è qualcosa su cui devo prendere
provvedimenti?
3. sforzi iniziali di coping - cioè la capacità di pianificare e di
intraprendere attivando le risorse che sembrano utili
4. richiedere e usare il feedback - consente di avere informazioni
aggiornate sullo sviluppo dell'evento - è aumentato lo stress? ha
cambiato forma? - sul fatto che l'evento stressante possa cambiare
in risposta agli sforzi di coping - posso fare qualcosa o devo
aspettare per vedere se è un problema? E sugli effetti prodotti dai
propri sforzi preliminari sull'evento stressante: sono riuscita/o ad
allontanarlo?
12. Le risposte di coping attivo
orientato al problema
• pianificazione e progettazione: la persona tende a
prendersi del tempo per progettare, pianificare e ipotizzare
degli step per poi, adottando comportamenti coerenti, dare
seguito alle fasi con cui rispondere all’evento;
• ricerca attiva di supporti operativi: davanti al problema la
persona attiva una ricerca di persone, libri, eventi o altro
materiale idoneo a fornire una sorta di sostegno;
• orientamento al compito: la persona tende a concentrare
l’attenzione sull’individuazione di quegli elementi che
possono essere considerati utili nella soluzione del
problema;
• percezione dello stressor come sfida: in questo caso la
persona tende a dare il meglio di sé al fine di raccogliere la
sfida e dare vita ad un cambiamento.
13. Le principali risposte di coping
evitante orientato al problema:
• evitamento del problema: quando l’evento è molto
stressante rappresenta la forma di risposta più efficace
in assoluto, in quanto permette alla persona di tenere
sotto controllo le emozioni;
• desistenza comportamentale: consiste nel non farsi
agganciare tramite automatismi o abitudini negative dalla
situazione disagevole.
14. Le principali risposte di coping
attivo orientato all'emozione:
• la ristrutturazione cognitiva: consiste nell’attribuire
un’interpretazione diversa a quanto sta accadendo;
• la ricerca attiva di supporti emotivi: in questo caso la
persona manifesta la tendenza a rivolgersi a familiari,
amici o semplici conoscenti per avere un sostegno
emotivo e per sentirsi meno sola;
• l’accettazione: consiste nel diventare consapevoli di
quanto sta accadendo e inserirlo nella storia della
propria esistenza. Nel caso dell’accettazione gli eventi
stressanti solitamente consistono nella perdita di una
persona cara o del lavoro;
• l’attribuzione di significati positivi: è il caso di persone
molto credenti che interpretano quanto sta accadendo
come un segno di fede
15. Le principali risposte di coping
evitante orientato all'emozione:
• la negazione: consiste nel negare che quanto accaduto
si sia veramente manifestato;
• il disimpegno mentale: circostanza in cui la persona
tende ad occuparsi d’altro per non pensare al problema;
• l’isolamento sociale: la persona si ritira per un periodo di
tempo utile per concentrare il proprio pensiero su ciò che
si desidera che accada.
16. Non esistono stili di coping
adattivi o disadattivi a priori
Strategie che possono risultare efficaci in
una situazione, potrebbero non esserlo in
un’altra e modalità reattive che risultano
positive, se usate moderatamente e
temporaneamente, possono divenire
negative se usate in modo esclusivo.
17. Coping e benessere
La capacità di coping si riferisce non soltanto alla
capacità di risolvere delle situazioni di difficoltà,
ma anche all’abilità di saper gestire le emozioni
che da queste difficoltà derivano.
Ne consegue che il coping è una strategia
fondamentale per il raggiungimento del
benessere e presuppone un’attivazione
comportamentale dell’individuo, che lo renda
protagonista della situazione e non soggetto
passivo
18. Lo stato di benessere è dunque raggiungibile
attraverso un equilibrio tra le volontà della persona
e la possibilità di realizzarle in sintonia con il
contesto in cui vive, potenziando, quindi, le sue
risorse interne e quelle disponibili nell’ambiente.
19. In conclusione
Se non sempre è possibile
eliminare le situazioni che procurano
stress,
possiamo però trovare il modo per evitare
di
sentirci impotenti,di fronte ad esse.
20. Bibliografia
• Aspinwall, L. G., & Taylor, S. E. (1997). A stitch in time: Self-regulation and
proactive coping. Psychological Bulletin, 121, 417-436.
• Endler, N. S. e Parker, J. D. (1990) Coping Inventory for Stressful Situations
(CISS): Manual. Multi Health System. Toronto.
• Lazarus, R.S. (1968). Emotion and adaptation: conceptual and empirical
relation. Arnold, W.J. (Ed) Nebraska Symposium on Motivation, University of
Nebraska Press, Lincoln.
• Lazarus, R.S. (1991). Emotion and adaptation. Oxford University Press,
New York.
• Lazarus, R.S., Averill, J.R. and Opton, E.M. (1974). The psychology of
coping: issues of reserch and assesment. In Coelho, G.V., Hamburg, D.A.
and Adams, J.E. (Eds.) Coping and Adaptation, Basic Books, New York.
• Lazarus, R.S. and Folkman, S. (1984). Stress, appraisal and coping,
Springer, New York.
• Lazarus, R.S. and Folkman, S. (1987). Transactional theory and research
on emotion and coping. European Journal of Personality, 1, 141-169.
• Zani, B. e Cicognani, C. (1999). Le vie del benessere: eventi di vita e
strategie di coping. Carocci Editore, Roma.