1. Il Licensing e la
Brand Extension
visti da un’ottica diversa:
quella del marketing e della
comunicazione
2. PERCHE’ BRAND JAM
Perché Playboy si è salvato dalla crisi del settore trasformandosi
in 6 anni da magazine per soli uomini a icona fashion
FEMMINILE.
E oggi l’80% del prodotto Playboy viene acquistato da donne.
3. PERCHE’ BRAND JAM
Perché Scrimaglio è un produttore storico di vini di alto livello,
che nonostante la polverizzazione del segmento riesce a
vendere il suo Fashion Wine anche in Nuova Zelanda.
E le sue bottiglie di vino Fiat sono state vendute a 39 euro su
eBay. Vuote.
4. PERCHE’ BRAND JAM
Perché Chupa Chups non è un lecca lecca, ma “LA VITA MENO
SERIA”.
E i giapponesi sono impazziti con il bagno schiuma Chupa
Chups alla frutta.
5. DI COSA PARLA
Le origini della brand extension e del licensing
- Cos’è e come nasce
- Come si è sviluppato in Italia
- Come sta evolvendo
La brand extension virtuosa
- I processi e gli approfondimenti di metodologia
Un modello di business anticrisi
- 3 brand che si sono evoluti grazie al licensing: Playboy, Chupa Chups, Gazzetta dello Sport
- 3 aziende che hanno creato competitività a breve grazie al licensing: Fix Design, Scrimaglio, Simon
- Il futuro del licensing e il direct to retail: Material Girl e Macys
Licensing come comunicazione: i linguaggi
- Le icone kidult
- Da calciatori e veline al vintage su t-shirt e jeans
- Il mix moda + design
- Il Pop
- Il New Gothic
- Nuova sobrietà
- Le dieci cose da sapere per acquistare e per vendere le properties
Le parole da conoscere
- Piccolo glossario per i non addetti ai lavori
6. A CHI INTERESSA
Imprenditori di aziende operanti in qualsiasi categoria merceologica
Manager commerciali – marketing, vendite
Buyer della distribuzione organizzata
Professionisti pubblicitari e Agenzie
Agenzie di promotion e eventi
Manager di Centri Media
Studenti
Accademici
Legali (tutto si basa sulla tutela della Proprietà Intellettuale, ma l’aspetto commerciale spesso sfugge ai tecnici legali)
Giornalisti
7. QUALCOSA SULL’AUTORE*
Paolo Lucci, nato a Torino nel 1962, è il maggior esperto di licensing e brand extension in Italia. Il suo background professionale si
fonda su una pluriennale esperienza tra marketing, comunicazione e sales. Product Manager prima in Ferrero poi in Star, con
una parentesi nell’advertising in Armando Testa, successivamente entra in Hasbro Italy come Marketing Manager. Lascerà
Hasbro come Channel Sales Manager e Trade Marketing Manager per entrare in Walt Disney Company Italia, dove si
perfeziona nel Licensing , prima gestendo tutte le attività di Licensing per le varie categorie merceologiche, per poi assumere
l’incarico di Direttore della Divisione Business to Business.
Passa alla libera attività nell’ottobre del 2001, fondando Luccitm Brand Extension -Licensing, con la missione innovativa di
applicare con approccio strategico il modello di business di licensing, all’epoca ancora poco frequentato in Italia, su qualsiasi
mercato. Tra i clienti figurano come Ferrari, Warner Bros, Mondadori, Gas Jeans, Ariston-Indesit Company, Roberto Benigni,
Unilever, Apple Corps – Beatles, Nestlè.
Nel 2007 apre Kazachok Italia, divisione che si occupa di licensing intelligence, tramite il più ricco database di operatori del settore
in Italia e in Europa. Censendo più di 2.000 brand, 290 licensor e 2000 aziende licenziatare italiane, il database Kazachok
permette un cortocircuito positivo tra domanda e offerta di licensing. Tra i servizi più apprezzati e conosciuti Paolo Lucci
edita la Guida Italiana del Licensing e Merchandising, l’unica directory esistente nel settore e il Licensing Magazine,
trimestrale di informazione specifica sul mercato licensing, di cui Lucci è direttore. E organizza il Licensing Forum annuale.
Paolo Lucci ha tenuto numerosi corsi sul tema presso l’Università di Torino, le Camere di Commercio di Milano e Modena, il
Fashion Institute of Technology, Sole24Ore. Contribuisce con articoli sul licensing e brand extension su periodici come
MarkUp, Promotion Magazine, Total Licensing, Micro&Macro Marketing- il Mulino. E’ inoltre socio della Licensing Executive
Society Italia.
* di Marina Martorana, giornalista e blogger Corriere della Sera