3. 3
«Veritas, non auctoritas
facit legem.»
Jürgen Habermas (*)
(*) Jürgen Habermas , Strukturwandel der
Öffentlichkeit. Untersuchungen zu einer
Kategorie der bürgerlichen Gesellschaft,
Luchterhand, Darmstadt, 1962 (tr. it. Storia
e critica dell’opinione pubblica, Laterza,
Roma-Bari, 2001].
4. Opinione pubblica e sfera pubblica
Per Jürgen Habermas la sfera pubblica è lo spazio in cui i
privati individui discutono di temi di interesse pubblico e in
cui si forma l’opinione pubblica.
L’opinione pubblica è l’espressione degli orientamenti del
pubblico, mentre la sfera pubblica è l’insieme dei processi
comunicativi tramite cui le opinioni dei singoli maturano.
La sfera pubblica borghese con funzioni politiche deriva da
una sfera pubblica letteraria, che è stata la palestra in cui si
è affinato gusto dell’argomentazione razionale.
4
5. L’evoluzione della sfera pubblica
La sfera pubblica è una funzione intermedia fra società e
stato, maturata con la democrazia borghese, che permette
alla società di criticare e controllare lo stato.
Nell’800 la diffusione della stampa e dei partiti di massa ha
trasformato la sfera pubblica in un terreno di scontro e di
compromesso fra interessi privati conflittuali.
Nella edizione originale dell’opera Habermas constata il venir
meno della separazione fra stato e società borghese e
intravede dunque il declino della sfera pubblica sotto forma
di rifeudalizzazione della società.
5
6. La rivisitazione del 1990
Nella introduzione a una nuova edizione(*), Habermas rivede
in chiave autocritica alcuni dei cardini su cui si fondava
l’impostazione originale del lavoro.
In particolare esprime una visione meno pessimista rispetto
alla possibilità per la società civile di «concorrere con buone
prospettive con il potere mediatico degli invasori politici ed
economici»(**).
6
(*) Jürgen Habermas , Strukturwandel der Öffentlichkeit. Untersuchungen zu einer Kategorie der
bürgerlichen Gesellschaft, Suhrkamp, Frankfurt/Main, 1990 (tr. it. Storia e critica dell’opinione
pubblica, Laterza, Bari, 2002].
(**) Ibidem, 47-48.
7. 7
«We shall assume that
what each man does is
based not on direct and
certain knowledge, but on
pictures made by himself or
given to him.»
Walter Lippmann (*)
(*) Public Opinion, The MacMillan Company,
New York, 1922 (tr. it. L’opinione pubblica,
Comunità, Milano, 1963).
8. La sfera pubblica mediatizzata
I mass media costruiscono stereotipi, ossia semplificazioni e
parzializzazioni della realtà (pseudo-environments)
concepite per il consumo da parte di un vasto pubblico.
Le rappresentazioni mediate sono in grado di influenzare
non solo le opinioni dei cittadini, ma anche le loro decisioni e
i loro comportamenti.
In talune circostanze, le rappresentazioni della realtà sono in
grado di esercitare un potere superiore a quello esercitato
dalla realtà stessa.
8
(*) Walter Lippmann, Public Opinion, The MacMillan Company, New York, 1922 (disponibile online:
http://xroads.virginia.edu/~HYPER2/Lippman/header.html).
9. L’avvento dei nuovi media
Per due decenni si è discusso dello scontro culturale(*)
fra vecchi e nuovi media, riconducibili a due modi diversi di
intendere le notizie e il ruolo dei giornalisti.
Il realtà la natura del giornalismo è cambiata per gradi nel
corso del XX secolo, prima dell’avvento di Internet.
Tre le fasi riconoscibili: 1) affermazione del modello
industriale assoggettato a ricavi pubblicitari e audience; 2)
avvento della tv commerciale; 3) globalizzazione.
9
(*) Tom Rosenstiel, Mark Jurkowitz, Hong Ji, Obstacles to Change: The Culture Wars, «Pew Research
Journalism Project», 5 marzo 2012, disponibile online:
http://www.journalism.org/2012/03/05/obstacles-change-culture-wars/, luogo, data.
10. Lo scenario attuale
Siamo senz’altro in presenza di un nuovo ecosistema della
notizia, in cui – non solo a causa dell’avvento di Internet –
scontiamo fenomeni di riduzione del pluralismo, sovraccarico
informativo , mixed media culture e crisi della terzietà(*).
Tuttavia il tema del rapporto fra informazione e verità resta
attuale, ed è anzi diventato più scottante: come garantire il
fact checking nel nuovo ecosistema?
10
(*) Paolo Costa, La notizia smarrita. Modelli di giornalismo in trasformazione e cultura digitale, G.
Giappichelli Editore, Torino, 2010.
11. Fact checking e social media(*)
La verifica dei fatti è critica perché la diffusione delle
informazioni non è più appannaggio dei giornalisti, ma
coinvolge tutti gli utenti della Rete.
In secondo luogo il ciclo della notizia si è accorciato
drammaticamente: spesso i giornalisti aggiustano le cose
dopo che la notizia è andata online, non prima.
Infine prima i blog e poi Twitter hanno incoraggiato modelli
alternativi al classico approccio anglosassone («i fatti
separati dalle notizie») a favore di una narrazione coinvolta.
11
(*) Marc Fisher, Who cares if it’s true?, «Columbia Journalism Review», marzo-aprile 2014,
disponibile online: http://www.cjr.org/cover_story/who_cares_if_its_true.php
12. Twitter è un news medium?
Da un certo punto di vista Twitter ci impone un formato
narrativo molto personale: i contenuti di un tweet sono privi
di mediazione e rispecchiano il pensiero dell’autore.
Da un altro punto di vista anche un tweet può essere una
notizia, per cui il suo autore dovrebbe attenersi a criteri di
accuratezza e correttezza analoghi a quelli di altri media.
In ogni caso non tutto ciò che appare su Twitter è attendibile,
anche se è stato pubblicato da un giornalista.
12
13. Quando un tweet è attendibile?
Il primo criterio di valutazione è costituito dalla biografia e
dalla storia su Twitter del suo autore: da quanto tempo è
attivo? Usa abitualmente la piattaforma per fare reporting?
Ha ricevuto in passato contestazioni? Chi lo segue?
Altri criteri riguardano il tweet in sé: come è scritto? Rimanda
a una fonte riconoscibile? In che modo permettere di
certificare l’attendibilità della notizia (link, foto, altro)?
13
15. Twitter nel mondo e in Italia(*)
Nel mondo gli utenti di Twitter hanno superato i 600 milioni,
ma gli utenti mensili attivi sono meno della metà (240 milioni
circa) e generano 58 milioni di tweet al giorno.
In Italia ci sono 4,7 milioni di utenti, pari al 15% della
popolazione attiva su Internet (gli utenti di Facebook sono 23
milioni).
La maggioranza degli italiani (53%) accede a Internet da
smartphone.
15
(*) Fonti: Twitter, Duepuntozero Research / Doxa.
19. Twitter e news media (USA)
19
L’84% degli americani
non usa Twitter
Il 16% degli americani
usa Twitter
L’8% degli americani usa
Twitter per informarsi
Fonte: Pew Research Center, settembre 2013.