2. Una miniera e un pozzo di petrolio
nel bidone della spazzatura
Emanuele Pizzurno
Scuola di Ingegneria Industriale
3. COMINCIAMO DA QUI:
“Piano provinciale per
la gestione integrata dei
rifiuti urbani ed assimilati”
COS’È?
CHI LO FA?
A COSA SERVE?
4. Il “Piano Provinciale per la gestione integrata dei rifiuti urbani
ed assimilati” è lo strumento per la programmazione della
gestione dei rifiuti nel territorio provinciale
Lo redige la Provincia
Serve a:
- Pianificare il sistema di smaltimento e recupero dei rifiuti
- Elaborare i dati sulla produzione dei rifiuti
- Fissare gli obiettivi di contenimento della produzione di rifiuti e di recupero
- Censire gli impianti esistenti e individuare le necessità impiantistiche
- Individuare le aree non idonee alla costruzione di nuovi impianti di
recupero e smaltimento
- Stimare i costi delle operazioni di recupero e smaltimento
5. LE PRIORITÁ DELLA GESTIONE RIFIUTI
in ordine di importanza
1) PREVENZIONE
Riduzione della produzione dei rifiuti, riutilizzo
2) RECUPERO/RICICLAGGIO DI MATERIA
Potenziamento di raccolta differenziata,
riciclaggio, compostaggio
3) RECUPERO DI ENERGIA
Produzione di energia o CDR dai rifiuti
4) SMALTIMENTO
In discarica
6. Riutilizzo, riciclaggio e recupero
• Riutilizzo: quando si verifica l’utilizzo ripetuto e
reiterato di un prodotto per il medesimo scopo (es.
bottiglie di vetro usate dopo il lavaggio)
• Riciclaggio: si ha quando i residui vengono reintrodotti
nel ciclo produttivo di provenienza (es. rottame di
vetro reinserito nel ciclo produttivo del vetro)
• Recupero: si ha quando i residui vengono reinseriti in
un diverso ciclo produttivo rispetto a quello di
provenienza (es. energia dai rifiuti, recupero di minerali
di ferro da siderurgia nei cementifici)
8. INIZIATIVE DI INFORMAZIONE
Campagne di sensibilizzazione
INIZIATIVE RIVOLTE AI DISTRIBUTORI
Riduzione degli imballaggi, marchio ecologico
INIZIATIVE RIVOLTE AI CONSUMATORI
Calcolo della tariffa anche sulla base dei
rifiuti effettivamente prodotti
Promozione dell’acquisto di prodotti sfusi
Consumo di acqua dal rubinetto
Incentivazione del compostaggio domestico
Riutilizzo degli imballaggi
9. ESEMPI DI “BUONE PRATICHE”
Acquisto di prodotti sfusi da dispenser
X
X X
10. ESEMPI DI “BUONE PRATICHE”
Consumo di acqua del rubinetto
X
Di certo l’acqua del rubinetto costa
meno, ma siamo proprio sicuri che
sia meno buona?
11. ESEMPI DI “BUONE PRATICHE”
Il compostaggio domestico
Gli avanzi di cibo non
sono più un rifiuto …
… ma diventano compost:
un terriccio fertilizzante
12. ESEMPI DI “BUONE PRATICHE”
Uso di imballaggi e posate riutilizzabili
Riutilizzo dei pallet
Borse di tela anziché di
plastica per la spesa
Uso di piatti di ceramica
Vetro a rendere e di posate in metallo
13. 2 RECUPERO/RICICLAGGIO DI MATERIA
La raccolta differenziata ed il riciclaggio
Vediamo la tabella con i dati dei comuni della provincia!
41. 3 RECUPERO DI ENERGIA
Solo con quel che rimane dopo la raccolta differenziata
Termovalorizzazione con
recupero di energia nella
combustione di CDR
(Combustibile Derivato
dai Rifiuti)
42. Per tutto ciò che non può essere
utilmente riciclato
• Alcuni rifiuti sono rifiutati/residuano dai centri di
recupero:
della plastica, della carta e del vetro
della frazione organica per produzione di terriccio
del CDR per Trattamento Meccanico - Biologico (TMB)
(foto Di Fazio)
44. IL RECUPERO DI ENERGIA:
Schema del funzionamento
di un termovalorizzatore
45. IL RECUPERO DI ENERGIA:
Cos’è il CDR?
Il CDR è il Combustibile Derivato dai Rifiuti.
Per produrlo si parte dal rifiuto
indifferenziato residuo (sacco viola); si
trita, si vaglia, vengono tolti il ferro e le
parti pesanti e fini. Rimane un prodotto in
scaglie: “coriandoli” di residui che non è
possibile recuperare in altro modo e che a
questo punto sono pronti per essere
bruciati.
Questo materiale può anche essere
pressato in “pellet”
46. L’incenerimento è comunque
uno spreco di energia!
• Una combinazione tra riuso, riciclaggio e
compostaggio risparmia 3-4 volte più energia
di quella ottenuta della incenerimento
producendo energia elettrica
• Le soluzioni migliori sono quelle che abbinano
alla produzione di energia
elettrica, l’alimentazione di una rete di
teleriscaldamento
47. Obiettivo a tendere
• Se non possiamo riutilizzarlo, riciclarlo o
compostarlo, l’industria non dovrebbe
produrlo!!!
• Oggi “rifiuti zero” è un obiettivo a tendere,
non una concreta realtà. Ciò non toglie che sia
il traguardo a cui puntare
48. 4 SMALTIMENTO
Conferimento in discarica del rifiuto residuo
Obiettivo: smaltire il rifiuto
minimizzando l’impatto
ambientale
49. La gestione dei rifiuti oggi
• Non esistono soluzioni ottimali per tutti (one-best way)
– Dimensione e struttura urbana condizionano la possibilità di adottare certe
soluzioni (es. porta a porta; compost domestico)
– Collaborazione e maturità dei cittadini
– Possibilità di recupero offerte dal mercato locale, soprattutto per i materiali su
cui il trasporto a distanza ha incidenza maggiore (es. calore; compost; inerti)
• Le soluzioni possibili sono un mix di alternative complementari:
– Riduzione alla fonte (finché si può)
– Recupero diretto e riciclo (finché è sensato)
– Incenerimento con recupero di energia
– Riutilizzo delle scorie come materiale secondario (es. compost, inerti, cemento)
• E nel frattempo:
– Educare: i cittadini, i consumatori, gli utenti dei servizi
– Ricercare nuove soluzioni
– Promuovere e incentivare comportamenti virtuosi (e viceversa)
– Anticipare le crisi programmando con anticipo e preparando oggi il terreno alle
soluzioni di domani
50. I vincoli del problema
• Produzione di rifiuti = 32 milioni di t/anno
– Ci sono anche se non li vogliamo
– Se facciamo finta che non ci siano, creiamo le premesse per farli gestire alla
Protezione Civile o alla criminalità
– Tutte le cose che ci possiamo fare, in un modo o nell’altro, inquinano (anche
se entro limiti ragionevoli)
• I limiti della riduzione
– Ridurre i rifiuti si può, almeno in parte, soprattutto mobilitando le filiere
industriali che producono e commercializzano i beni
– Occorre mobilitare l’industria che produce i beni e indirizzare gli acquisti dei
consumatori
• I limiti del riciclo
– Le raccolte differenziate oltre un certo limite hanno rendimenti decrescenti (in
termini quantitativi ma soprattutto qualitativi)
– Il residuo che rimane da smaltire è comunque importante
– Anche in questo caso occorre mobilitare l’industria indirizzandola verso
l’impiego di materiali riciclabili e prodotti che facilitino il riciclo
– E occorre anche un intervento volto a stabilizzare e sviluppare i mercati a valle
del riciclo, al fine di assicurare uno sbocco a tutti i materiali
51. Produzione totale rifiuti urbani (32,5 milioni di ton)
Frazione Residuo
Carta 5,9
Frazione Recupero % RD
Organico 7,3
Carta 2,5 30%
Plastica 4,3
Organico 2,7 27%
Metalli 0,5
Plastica 0,5 10%
Legno 0,9
Metalli 0,3 38% 1,5 Scarti Vetro 0,6
Legno 0,6 39%
Vetro 1,2 66% (1,5) Altro 4,7
Altro 0,5 10%
Totale 24,1
Totale 8,4 26%
9,0
3,3
Trattamento Trattamento
5,7 Cdr (0,7) termico (4,4)
1,2 meccanico/biologico (9,0)
0,7
1,3
Evaporazione 1,7
5,3
Circuito rifiuti
Recupero materia (5,7) Discarica per rifiuti speciali (2,7)
urbani (17,6)
52. Una miniera e un pozzo di petrolio
nel bidone della spazzatura
Emanuele Pizzurno
epizzurno@liuc.it
www.liuc.it