Trasferire meccanicamente le tecniche di marketing alla politica è rischioso: meglio costruire una rapporto duraturo che preveda la partecipazione del cittadino e non si esaurisca con l'acquisto del «prodotto» (il voto). L'obiettivo di questa mini lezione è: 1) identificare 3 modelli base di marketing politico **Lezione 3 di 15 della serie «Comunicazione politica e media» in pubblicazione (estate 2014)** Domande @PieroZilio con #PilloleComPol

2. /432
L’obiettivo di questa mini lezione è:
• identificare 3 modelli base di marketing
politico

3. /43
PRIMA DI
COMINCIARE
3

4. /434
Questa mini lezione non dà giudizi di valore
sulle idee politiche
Eventuali opinioni sulle scelte di
marketing sono segnalate:

5. /43
Teorie di comunicazione e media
incidono sul tipo di campagna elettorale
5

6. /43
ANCHE IL
6
MERCATO
DICE LA SUA

7. /437
Il modello Lees-
Marshment individua tre
approcci al marketing
politico: POP, SOP e MOP
Jennifer Susan Lees-Marshment

8. /438
Non penso che sia
opportuno trasferire
meccanicamente le
tecniche di marketing alla
politica

9. /439
Il modello POP-SOP-MOP ha comunque
il vantaggio di schematizzare
(polarizzandole) tre opzioni di base, che
sono applicabili in maniera più o meno
rigorosa

10. /4310
P.O.P
(Product Oriented Party)

11. /43
POP: Product Oriented Party
Il partito orientato al «prodotto» (POP)
mantiene immutata la propria identità
politica senza fare ricorso ad alcuna
analisi di mercato
11

12. /43
Nel partito orientato al prodotto (POP) la
fedeltà alla tradizione è assoluta ed i
propri valori non sono negoziabili: si
comunicano tali e quali
12

13. /4313
Se il partito orientato al
prodotto fosse un frutto,
questa sarebbe la sua
comunicazione politica…

14. /4314
LA NOSTRA MELA CONTIENE VITAMINA B1, B2, B6, C

15. /4315
Della mela si
esalterebbero
caratteristiche e
proprietà

16. /4316
Il modello di marketing politico orientato
al prodotto è più comune nella prima
fase della comunicazione politica

17. /4317
Difficilmente il modello POP si applica «puro»
Oggi è più facilmente individuabile nelle
campagne fortemente ideologizzate

18. /4318
S.O.P
(Sales Oriented Party)

19. /43
SOP: Sales Oriented Party
Il partito orientato alla vendita (SOP)
mantiene immutata la propria identità
politica, ma impiega le ricerche di
mercato per definire meglio la propria
strategia di comunicazione
19

20. /4320
Se il partito orientato alla
vendita fosse un frutto,
questa sarebbe la sua
comunicazione politica…

21. /4321
UNA MELA AL GIORNO TOGLIE IL MEDICO DI TORNO

22. /4322
Della mela cambierebbe
la forma (come è
presentata) ma non la
sostanza (le vitamine
restano sempre lì)…

23. /4323
Il modello di marketing politico orientato
alla vendita è più comune nella terza
fase della comunicazione politica

24. /4324
Dal punto di vista di marketing il modello
SOP è generalmente più «sicuro» perché
consente di restare «fedeli» al proprio core
business (i valori), aumentando al tempo
stesso le opportunità di essere capiti ed
accettati da una fetta più ampia di elettorato

25. /4325
M.O.P
(Market Oriented Party)

26. /43
MOP: Market Oriented Party
Il partito orientato al mercato (MOP) adatta
la propria identità politica ai bisogni
dell’elettorato, che sono costantemente
monitorati attraverso le ricerche di mercato
26

27. /4327
Se il partito orientato al
mercato fosse un frutto,
questa sarebbe la sua
comunicazione politica…

28. /4328
BASTA MELE: ECCO LE FRAGOLE CHE VOLETE

29. /4329
A cambiare sarebbe non
solo la forma ma anche
la sostanza, sulla base di
cosa richiede il
«mercato» (l’elettorato)

30. /4330
Il modello di marketing politico orientato
al mercato è più comune nella seconda
fase della comunicazione politica

31. /4331
DIFFERENZE
(POP/SOP/MOP a confronto)

32. /43
Il sistema elettorale, la
cultura politica e il budget
incidono sulle scelte di
marketing politico
32

33. /43
Dal punto di vista della comunicazione, i
tre modelli (POP, SOP, MOP) si
differenziano per l’uso della ricerca di
mercato, che è completamente assente
nel modello POP puro
33

34. /43
1. Individuare bisogni, valori e priorità
degli elettori
2. Segmentare l’elettorato sulla base dei
risultati della ricerca
3. Condividere le informazioni con gli
iscritti e agevolare l’accettazione di un
eventuale cambiamento
34

35. /43
Modellare il prodotto-partito sulla base dei
dati raccolti tenendo conto di:
• sostenibilità di eventuali promesse
elettorali
• equilibrio fra domanda del «mercato» e
degli iscritti
• bisogni dei segmenti di elettorato chiave
• offerta e caratteristiche degli altri partiti
35

36. /43
L’eccessivo orientamento
al mercato appiattisce le
differenze fra i partiti e
promuove una politica di
breve periodo
36

37. /43
Il primo partito italiano che ha usato in
maniera estesa e professionale le tecniche
di marketing è stato Forza Italia
La strategia elettorale di Forza Italia è stata
sfruttare il crollo dei partiti della Prima
Repubblica per incarnare i valori e i bisogni
dell’elettorato ormai privi di rappresentanza
37

38. /43
In pieno stile MOP, Forza Italia ha fatto un
uso professionale dei sondaggi a scopo:
• di analisi dell’elettorato
• di formulazione della proposta
(posizionamento e differenziazione)
• di promozione
(inaugurando la «sondocrazia»)
38

39. /43
Oggi il PDL non è l’unico partito ad adottare
le tecniche di marketing politico
Tutti i partiti adottano almeno in parte alcuni
degli accorgimenti illustrati e riconducibili ai
tre modelli di base POP, SOP e MOP
39

40. /43
Più che al prodotto, vendita o mercato,
l’approccio di marketing dovrebbe essere
relazionale: costruire una rapporto
duraturo e basato sulla fiducia, che
preveda la partecipazione attiva del
cittadino e non si esaurisca con l’acquisto
del «prodotto» (il voto)
40

42. /43
Domande?
42

43. /4343
Se vuoi chiedermi
qualcosa puoi scrivermi
su Twitter @PieroZilio
con #PilloleComPol