SlideShare une entreprise Scribd logo
1  sur  84
Tecniche di Diagnostica per Immagini



 Dr. Andrea Bellobuono
RAGGI X: PRODUZIONE IN DIAGNOSTICA


                        TUBO A RAGGI X
                                     raggi X
                   generatore di
                    corrente

                                                 +   anodo

                            catodo
                                         vuoto




                   generatore di
                   alta tensione
Raggi X:

Radiazione       elettromagnetica      di
lunghezza d’onda inferiore a quella della
luce visibile (550 nm): 0.055 nm.
Caratteristiche dei Raggi X:
 attraversano i materiali che assorbono o riflettono la luce
  visibile;
 Vengono convertiti in impulsi elettrici da cristalli di selenio,
  silicio ecc…
 sono in grado di produrre un’immagine su pellicola fotografica;
 provocano la fluorescenza di alcune sostanze, cioè l’emissione
  di radiazioni di lunghezza d’onda maggiore (ad esempio quelle
  delle radiazioni visibili);
 causano modificazioni biologiche;
 ionizzano i gas (staccano elettroni, producendo ioni).
Formazione dei Raggi X:

                dall’urto di elettroni veloci
                     contro un metallo

Tubo radiogeno: anodo (+) e catodo (-), con
differenza di potenziale (migliaia di volt): gli elettroni
emessi     dal   filamento   del    catodo     riscaldato
all’incandescenza vengono accelerati contro una
piastrina (tungsteno, molibdeno ecc.) dell’anodo.
Radiografia:

Registrazione fotografica visibile prodotta
dal passaggio dei Raggi X
attraverso un oggetto.
Assorbimento dei raggi X:
Non tutti i raggi X che colpiscono un oggetto lo penetrano: alcuni
vengono assorbiti. Quelli che passano formano l’immagine aerea
(fascio radiogeno modulato in uscita dal paziente).
I fattori che influiscono sull’assorbimento dei raggi X sono:

1. Spessore del materiale assorbente
2. Densità del materiale assorbente
3. Numero atomico del materiale assorbente (in       proporzione
all’energia dei raggi X)
5. Energia dei raggi X (Chilovoltaggio).
Fascio emergente
                       (immagine aerea)
Fascio incidente




                         aria

                     muscolo




              osso
                                          Rilevatore di
                                          immagine
Assorbimento differenziato del corpo umano:



  Quando il fascio dei raggi X emerge dal
  corpo, zone diverse del fascio contengono
  differenti intensità di radiazione, derivanti
  dal diverso grado di assorbimento nel
  momento in cui il fascio attraversa il corpo.
Recettori di immagine:
Trasformano l’immagine invisibile della radiazione emergente in
   immagine visibile. Possono essere:

1. Pellicole radiografiche: strati di alogenuro d’argento su
  supporto plastico.
2. Semiconduttori che assorbono i raggi X per produrre impulsi
    elettrici.
3. Schermi fluorescenti: materiali fluorescenti
  (fosfòri) che convertono l’energia radiante in luce visibile.
Tomografia computerizzata:
Il corpo viene attraversato da un pennello sottile di raggi X, che
ruota intorno all’asse longitudinale del paziente.
Il fascio emergente viene rilevato da “detettori” che ruotano in
sincronia con il tubo e che forniscono una rappresentazione
numerica dell’attenuazione del fascio.
I dati delle singole misurazioni (circa 30.000 per ogni scansione =
rotazione intorno alla circonferenza corporea) vengono elaborati e
ricostruiti su di una ideale griglia di unità di volume (voxel), che
permette di ricostruire le relazioni spaziali delle strutture che
hanno attenuato il fascio.
La     rappresentazione     iconografica     avviene    assegnando
arbitrariamente diversi valori della scala dei grigi ai valori
numerici che identificano i voxel in una immagine bidimensionale.
Valori di densità:


A ciascun elemento di volume corporeo (voxel)
viene assegnato un valore di attenuazione che
rispecchia il valore medio dell’assorbimento di
radiazioni del corrispondente volume di tessuto. La
densità viene misurata in Unità Hounsfield (HU),
calibrando la TC in modo da assegnare il valore 0
all’acqua e -1000 all’aria.
Valori di densità:

   tessuti         H.U.           fluidi         H.U.
 osso compatto    > 250       sangue coagulato   80 + 10
osso spongioso    130 + 100     sangue venoso    55 + 5
        tiroide   70 + 10               plasma   27 + 2
        fegato    65 + 5              essudato   >18 + 2
       muscolo    45 + 5             trasudato   <18 + 2
          milza   45 + 5
      pancreas    40 + 10
           rene   30 + 10
        grasso    - 65 + 10
BONE
                       1000
                        900
                        800
                        700
                        600
                        500
                        400
                        300
                        200
                        100
       TISSUE             0
                FAT    -100
                       -200
                       -300
                       -400
                       -500
                       -600
                       -700
                       -800
                              WW454   WL+20
 LUNG TISSUE           -900
                      -1000
1000
  900
  800
  700
  600
  500
  400
  300
  200
  100
    0
 -100
 -200
 -300
 -400
 -500
 -600
 -700
        WW1444 WL-588
 -800
 -900
-1000
1000
  900
  800
  700
  600
  500
  400
  300
  200
  100
    0
 -100
 -200
 -300
 -400
 -500
 -600
 -700   WW2098 WL+340
 -800
 -900
-1000
1000
  900
  800
  700
  600
  500
  400
  300
  200
  100
    0
 -100
 -200
 -300
 -400
 -500
 -600
 -700   WW244 WL+41
 -800
 -900
-1000
TC spirale:
Acquisizione dei dati di attenuazione del
fascio durante il movimento di rotazione
continua del sistema tubo-detettori, mentre
si effettua un movimento di traslazione
longitudinale del lettino.
TC spirale multidettore (multislice):

Velocità:    acquisizione di immagini di un intero organo (es.
              polmone) in 4-12” (una sola fase inspiratoria)
             acquisizione durante il picco di opacizzazione
              vascolare (arteriosa o venosa).
             CT-angio, immagini bifasiche (fegato ecc...)




Volume:      ricostruzioni dello spessore desiderato, sovrapposte
              ecc..
             ricostruzioni multiplanari
             ricostruzioni tridimensionali
Mezzi di contrasto
Vengono definiti mezzi di contrasto
tutte le sostanze che, introdotte nel
corpo umano, modificano la densità (e
dunque la radio-opacità), di una
struttura anatomica, così da renderla
visibile nell’immagine radiografica
Esami radiologici con
contrasto iniettivo
Apparato urinario:    Urografia
                      Cistografia
                      uretrografia

 App. genitale f.:    Isterosalpingografia

      Angiografia:    Arteriografia
                      Flebografia
            TC
Mezzi di contrasto iniettivi:
 Idrosolubili: soluzioni sterili, isotoniche, di componenti organici
 con   atomi di iodio legati a strutture aromatiche
Reazioni ai mezzi di contrasto
  Pseudo allergiche o anafilattoidi:
 non prevedibili
 non dipendenti dalla dose o concentrazione


 Chemiotossiche:
 specifici effetti fisiochimici sugli organi
  ed ivasi perfusi
 dipendenti dalla dose e dalla concentrazione
Controindicazioni all’uso
dei m.d.c. iodati

   M. di Waldenstrom
   Mieloma multiplo
   Ipertiroidismo
   Grave insufficienza epatica o renale
Tossicità dei m.d.c.
  legata a:
                 effetti vascolari:
                   Ipervolemia  aumento gittata cardiaca ipertensione,
                                  


                   alternata permeabilità  microtrombi
     Iper-         vasodilatazione  dolori, senso di calore ecc.
osmolarità
                 effetti renali: vasocostrizione  permeabilità
                                                     


                   glomerulare  proteinuria, enzimuria

                effetti cardiaci: vasodilatazione coronarica, bradicardia
                           sinusale e ritardi di conduzione

 Legame con ioni Ca: riduzione della contrattilità miocardica,
           alterazioni enzimatiche con inibizione meccanismi di
           coagulazione.
 Concentrazione cationi  riduzione della contrattilità cardiaca,
                    aritmie cardiache (fino alla fibrillazione
                    ventricolare)
Reazioni ai m.d.c.
  Lievi          5-8%

  Moderate       1-2%

  Gravi       0.05-0.1%

  Mortalità      1:75.000
SUONI E ULTRASUONI
                 Che cosa è il suono?
      Il suono è una forma di energia meccanica che
  si propaga in un mezzo sotto forma di onde elastiche.




Movimento vibratorio periodico delle particelle del mezzo
per rarefazione e compressione attorno ad una posizione
di equilibrio
Parametro fondamentale relativo alle onde è la

                   frequenza
     I suoni percepibili all’orecchio umano
       hanno una frequenza compresa fra
               16000 e 20000 Hz.


      < 16000 Hz                   >20000 Hz


 INFRASUONI                      ULTRASUONI

                        (non percepibili all’orecchio umano)
Che cosa sono gli ultrasuoni?



   Sono vibrazioni meccaniche (onde elastiche) con
    frequenza di soglia superiore a quella udibile
          dall’orecchio umano ( > 20 KHz).
In diagnostica ecografica si impiegano ultrasuoni con
         frequenze comprese fra 3 e 10 MHz
Come si producono gli ultrasuoni?

Sfruttando il fenomeno PIEZOELETTRICO
       (1880, Jacques e Pierre Curie).


 Questo si verifica in diverse sostanze che si
deformano quando si applichi loro una certa
tensione (entrano cioè in vibrazione con una
  frequenza uguale a quella della tensione
 applicata) . Il fenomeno è REVERSIBILE
Come si producono gli ultrasuoni?

    Per generare gli ultrasuoni si utilizzano
TRASDUTTORI (o sonde) capaci di trasformare
  l’energia elettrica in meccanica e viceversa,
 utilizzando il fenomeno PIEZOELETTRICO
I trasduttori contengono numerosi cristalli piezoelettrici
   giustapposti ed orientati secondo diverse geometrie
 (sonde lineari o convex): tanto più ridotto è lo spessore
     del cristallo, tanto più elevata è la frequenza di
                emissione degli impulsi US

                                      fragile


  cristallo
  piezoelettrico                         costoso
emissione US


Ecografo, sonda
                      tessuti




                  registrazione US
Nella formazione dell’immagine in US si realizza una
     interazione fra il fascio ultrasonoro e il mezzo
attraversato. Tale interazione è condizionata da fattori
                     diversi legati a:



                   1.caratteristiche degli ultrasuoni



  2.caratteristiche del mezzo attraversato (tessuti)
1.Caratteristiche degli ultrasuoni
che concorrono alla formazione dell’immagine

                  frequenza

Tanto maggiore è la frequenza dell’onda ultrasonora

  quanto maggiore sarà il dettaglio dell’immagine

  con una scarsa capacità del fascio di avanzare e
                    viceversa
trasduttori ad elevata frequenza (8-13 Mhz)
            generalmente sonde lineari


       • Strutture superficiali
       • elevato dettaglio

 trasduttori a bassa frequenza (2-5 Mhz)
            generalmente sonde convex


        • Strutture profonde
        • elevata penetrazione
interazione degli ultrasuoni

 L’onda sonora prodotta dal trasduttore stimolato
     si propaga nel mezzo ma, per la diversa
impedenza acustica dei tessuti attraversati, subisce
   una serie di interazioni con la materia e cioè
  RIFLESSIONE-RIFRAZIONE-DIFFUSIONE
  fenomeni che condizionano la formazione delle
                    immagini US
Impedenza acustica


    misura le forze del mezzo attraversato che si
    oppongono al passaggio dell’onda acustica.



 in corrispondenza delle superfici di separazione fra
tessuti di diversa impedenza acustica, dette interfacie,
     si realizzano fenomeni di RIFLESSIONE di
            DIFFUSIONE e RIFRAZIONE
riflessione
 Una parte dell’energia del fascio ultrasonoro che
  incontra una interfacie acustica con incidenza
 perpendicolare viene trasmessa e procede il suo
                    cammino.

l’altra parte viene riflessa con direzione parallela al
                   fascio incidente


               immagine di parete
La parte di energia del fascio riflessa in questo modo
    costituisce l’eco di ritorno che concorre alla
  formazione dell’immagine secondo tale regola:




    L’energia dell’eco riflessa sarà tanto
  maggiore quanto più alta è la differenza di
 impedenza acustica a livello di un’interfacie
                e vice versa.
La percentuale di riflessione varierà a seconda dei
                    diversi tessuti:



                                     immagine “nera”

molto bassa (1%) → acqua
assai elevata (99%) → tessuto osseo/aria



                                immagine “bianca”
Cisti mammaria:lesione
                                   anecogena con rinforzo
                                   acustico posteriore




Calcoli della colecisti: lesioni
iperecogene con cono
d’ombra posteriore
Nella formazione dell’immagine ecografica


Gli echi si formano quando il fascio di US raggiunge
l’interfaccia tra mezzi a diversa impedenza acustica




                                                       iA

                                                       iB
       TENDINE             collagen
                           e
L’impatto del fascio con particelle
•di ridotte dimensioni
•di morfologia irregolare
provoca la diffusione del fascio in ogni direzione




 In parte il fascio diffonde anche in direzione del
   trasduttore provocando un’immagine meno
            definita e dando origine all’
          “EFFETTO PARENCHIMA”
ECOTOMOGRAFIA:
  Impiego clinico




      abuso
IMPIEGHI CLASSICI
               1-Ecografia addominale
                        fegato:
•alterazioni focali
•pervietà della vena porta
•Mal. calcolotica della colecisti e stato di parete
• Valutazione sistema biliare (dilatazioni?), tipo di
ittero
•valutazione presenza di liquido libero
Metastasi da carcinoma
mammario
Adenoma epatico:lesione ipoecogena




Angioma epatico: lesione iperecogena
RISONANZA MAGNETICA


        magnete



                  bobine RF
gradienti
(interni)




            Magnete           Gradiente   Babina a radiofrequenza
Magnetizzazione



                  In assenza di campo magnetico
                   protoni orientati casualmente




     M           In presenza di campo magnetico
                I protoni tendono ad orientarsi
B0              parallelamente o anti-parallelamente al
                campo magnetico esterno
Segnale RM

           In Risonanza Magnetica si vuole
     B0    misurare la magnetizzazione totale
           M z.
           Tale magnetizzazione tuttavia non
Mz         può essere misurata direttamente
           poichè è diretta nella stessa
           direzione del campo magnetico
           esterno B0 ed è di intensità molto
           inferiore
                               soluzione

            IMPULSO A RADIOFREQUENZA
Impulso a radiofrequenza
L’effetto di un impulso a RF in risonanza (cioè alla frequenza di Larmor) è
quello di ruotare la magnetizzazione macroscopica di un angolo α (flip
angle).
I protoni che assorbono energia passano da un livello energetico inferiore
ad uno superiore


       Impulso a 90°                            Impulso a 180°
         z     Mz                                  Mz                     RF
                                RF


          90°                   y               180°
 x                   Mxy


                                                 -Mz
Come interpretare le immagini:
       Il liquor è nero, la sostanza grigia è
       più scura
       (più grigia) della sostanza bianca =
       Immagine T1w


       Il liquor ha una intensità più elevata di
              quella della sostanza bianca
         e di quella grigia = Immagine T2w
Sequenze T1   T2
IMMAGINI



T1 maggior dettaglio anatomico

T2 sensibilità alle differenze tissutali
Sequenze T1   T2
1) La RM non fornisce immagini diagnostiche
   di
   Polmone
   Osso (struttura trabecolare)

2) La TC è limitata
   Encefalo e pelvi (per attenuazione del
     fascio)
   Sostanza bianca/grigia ecc
La RM ha applicazioni particolari:

•   Caratterizzazione tissutale
•   Dettaglio parti molli
•   Uro-RM
•   Colangio-RM
• Fibroma
• Endometrio
• Miometrio
Sequenze colangioRM
La scelta del tipo di esame dipende:

1. Il paziente può fare l’esame ?

1. Posso vedere l’organo che voglio indagare ?

1. Con che tecnica vedo meglio quello che mi
   aspetto di trovare ?
Rachide
VANTAGGI RM


1. Assenza uso di radiazioni ionizzanti
2. Multiparametricità
3. Multiplanarietà
4. Elevata risoluzione contrasto
PROBLEMATICHE RM


1. Costi elevati
2. Lunghi tempi di esecuzione esame
3. Difficile monitoraggio del paziente
4. Controindicazioni in alcuni pz.
Grazie per l’attenzione

Contenu connexe

Tendances

Contrast media in CT
Contrast media in CTContrast media in CT
Contrast media in CT
Kyle Rousseau
 

Tendances (20)

Ct mri urography
Ct mri urographyCt mri urography
Ct mri urography
 
Ct physics – II
Ct physics – IICt physics – II
Ct physics – II
 
Helical and Multislice CT
Helical and Multislice CTHelical and Multislice CT
Helical and Multislice CT
 
MSCT ppt
MSCT  pptMSCT  ppt
MSCT ppt
 
Basics of CT
Basics of CTBasics of CT
Basics of CT
 
Contrast media in CT
Contrast media in CTContrast media in CT
Contrast media in CT
 
Digital Breast Tomosynthesis
Digital Breast TomosynthesisDigital Breast Tomosynthesis
Digital Breast Tomosynthesis
 
Ct brain basics and anatomy
Ct brain basics and anatomyCt brain basics and anatomy
Ct brain basics and anatomy
 
Interventional radiology part 2 final-Dr Chandni Wadhwani
Interventional radiology part 2 final-Dr Chandni WadhwaniInterventional radiology part 2 final-Dr Chandni Wadhwani
Interventional radiology part 2 final-Dr Chandni Wadhwani
 
MRI PHYSICS PART 2 BY GKM.pptx
MRI PHYSICS PART 2 BY GKM.pptxMRI PHYSICS PART 2 BY GKM.pptx
MRI PHYSICS PART 2 BY GKM.pptx
 
Post Processing of CT Thorax
Post Processing of CT ThoraxPost Processing of CT Thorax
Post Processing of CT Thorax
 
Magnetic Resonance Perfusion
Magnetic Resonance PerfusionMagnetic Resonance Perfusion
Magnetic Resonance Perfusion
 
BASIC MRI SEQUENCES
BASIC MRI SEQUENCESBASIC MRI SEQUENCES
BASIC MRI SEQUENCES
 
Ct virtual endoscopy 1
Ct virtual endoscopy 1Ct virtual endoscopy 1
Ct virtual endoscopy 1
 
PARAMETERS AND ASSOCIATED Trade-Offs, MRI
PARAMETERS AND ASSOCIATED  Trade-Offs, MRIPARAMETERS AND ASSOCIATED  Trade-Offs, MRI
PARAMETERS AND ASSOCIATED Trade-Offs, MRI
 
Mri make easy
Mri make easyMri make easy
Mri make easy
 
Knobology ge
Knobology geKnobology ge
Knobology ge
 
Dual Energy CT - SIEMENS
Dual Energy CT - SIEMENSDual Energy CT - SIEMENS
Dual Energy CT - SIEMENS
 
MRI Brain
MRI BrainMRI Brain
MRI Brain
 
Gamma Camera Image Quality
Gamma Camera Image QualityGamma Camera Image Quality
Gamma Camera Image Quality
 

Similaire à Radiodiagnostica ab ok12

Implicazioni mediche e biologiche derivanti dall’utilizzo dei principali elet...
Implicazioni mediche e biologiche derivanti dall’utilizzo dei principali elet...Implicazioni mediche e biologiche derivanti dall’utilizzo dei principali elet...
Implicazioni mediche e biologiche derivanti dall’utilizzo dei principali elet...
Roberto Bonin
 
118 una prentazione sul rumore 02.10.09 presente in rete
118   una prentazione sul rumore 02.10.09 presente in rete118   una prentazione sul rumore 02.10.09 presente in rete
118 una prentazione sul rumore 02.10.09 presente in rete
http://www.studioingvolpi.it
 
Test per cacolare_la_dose_annuale_di_radiazione
Test per cacolare_la_dose_annuale_di_radiazioneTest per cacolare_la_dose_annuale_di_radiazione
Test per cacolare_la_dose_annuale_di_radiazione
Giuseppe Filipponi
 

Similaire à Radiodiagnostica ab ok12 (13)

Ecoanatomia vasi periferici
Ecoanatomia vasi perifericiEcoanatomia vasi periferici
Ecoanatomia vasi periferici
 
Dott. tasca radiazioni ionizzanti
Dott. tasca  radiazioni ionizzantiDott. tasca  radiazioni ionizzanti
Dott. tasca radiazioni ionizzanti
 
Implicazioni mediche e biologiche derivanti dall’utilizzo dei principali elet...
Implicazioni mediche e biologiche derivanti dall’utilizzo dei principali elet...Implicazioni mediche e biologiche derivanti dall’utilizzo dei principali elet...
Implicazioni mediche e biologiche derivanti dall’utilizzo dei principali elet...
 
La TAC
La TACLa TAC
La TAC
 
118 una prentazione sul rumore 02.10.09 presente in rete
118   una prentazione sul rumore 02.10.09 presente in rete118   una prentazione sul rumore 02.10.09 presente in rete
118 una prentazione sul rumore 02.10.09 presente in rete
 
tecnologia in ambito della senologia
tecnologia in ambito della senologiatecnologia in ambito della senologia
tecnologia in ambito della senologia
 
Danni da rumore
Danni da rumoreDanni da rumore
Danni da rumore
 
Rischio campi elettromagnetici
Rischio campi elettromagneticiRischio campi elettromagnetici
Rischio campi elettromagnetici
 
Principi di spettroscopia
Principi di spettroscopiaPrincipi di spettroscopia
Principi di spettroscopia
 
Test per cacolare_la_dose_annuale_di_radiazione
Test per cacolare_la_dose_annuale_di_radiazioneTest per cacolare_la_dose_annuale_di_radiazione
Test per cacolare_la_dose_annuale_di_radiazione
 
Pattern neurofunzionali e brain imaging nei disturbi dello spettro affettivo ...
Pattern neurofunzionali e brain imaging nei disturbi dello spettro affettivo ...Pattern neurofunzionali e brain imaging nei disturbi dello spettro affettivo ...
Pattern neurofunzionali e brain imaging nei disturbi dello spettro affettivo ...
 
2005 terni, università di medicina. corso di elettrofisiologia, la biofisica...
2005 terni, università di medicina. corso di elettrofisiologia, la biofisica...2005 terni, università di medicina. corso di elettrofisiologia, la biofisica...
2005 terni, università di medicina. corso di elettrofisiologia, la biofisica...
 
Radioterapia
RadioterapiaRadioterapia
Radioterapia
 

Radiodiagnostica ab ok12

  • 1. Tecniche di Diagnostica per Immagini Dr. Andrea Bellobuono
  • 2. RAGGI X: PRODUZIONE IN DIAGNOSTICA TUBO A RAGGI X raggi X generatore di corrente + anodo catodo vuoto generatore di alta tensione
  • 3.
  • 4.
  • 5. Raggi X: Radiazione elettromagnetica di lunghezza d’onda inferiore a quella della luce visibile (550 nm): 0.055 nm.
  • 6. Caratteristiche dei Raggi X:  attraversano i materiali che assorbono o riflettono la luce visibile;  Vengono convertiti in impulsi elettrici da cristalli di selenio, silicio ecc…  sono in grado di produrre un’immagine su pellicola fotografica;  provocano la fluorescenza di alcune sostanze, cioè l’emissione di radiazioni di lunghezza d’onda maggiore (ad esempio quelle delle radiazioni visibili);  causano modificazioni biologiche;  ionizzano i gas (staccano elettroni, producendo ioni).
  • 7. Formazione dei Raggi X: dall’urto di elettroni veloci contro un metallo Tubo radiogeno: anodo (+) e catodo (-), con differenza di potenziale (migliaia di volt): gli elettroni emessi dal filamento del catodo riscaldato all’incandescenza vengono accelerati contro una piastrina (tungsteno, molibdeno ecc.) dell’anodo.
  • 8.
  • 9. Radiografia: Registrazione fotografica visibile prodotta dal passaggio dei Raggi X attraverso un oggetto.
  • 10. Assorbimento dei raggi X: Non tutti i raggi X che colpiscono un oggetto lo penetrano: alcuni vengono assorbiti. Quelli che passano formano l’immagine aerea (fascio radiogeno modulato in uscita dal paziente). I fattori che influiscono sull’assorbimento dei raggi X sono: 1. Spessore del materiale assorbente 2. Densità del materiale assorbente 3. Numero atomico del materiale assorbente (in proporzione all’energia dei raggi X) 5. Energia dei raggi X (Chilovoltaggio).
  • 11. Fascio emergente (immagine aerea) Fascio incidente aria muscolo osso Rilevatore di immagine
  • 12. Assorbimento differenziato del corpo umano: Quando il fascio dei raggi X emerge dal corpo, zone diverse del fascio contengono differenti intensità di radiazione, derivanti dal diverso grado di assorbimento nel momento in cui il fascio attraversa il corpo.
  • 13.
  • 14.
  • 15.
  • 16.
  • 17.
  • 18. Recettori di immagine: Trasformano l’immagine invisibile della radiazione emergente in immagine visibile. Possono essere: 1. Pellicole radiografiche: strati di alogenuro d’argento su supporto plastico. 2. Semiconduttori che assorbono i raggi X per produrre impulsi elettrici. 3. Schermi fluorescenti: materiali fluorescenti (fosfòri) che convertono l’energia radiante in luce visibile.
  • 19. Tomografia computerizzata: Il corpo viene attraversato da un pennello sottile di raggi X, che ruota intorno all’asse longitudinale del paziente. Il fascio emergente viene rilevato da “detettori” che ruotano in sincronia con il tubo e che forniscono una rappresentazione numerica dell’attenuazione del fascio.
  • 20. I dati delle singole misurazioni (circa 30.000 per ogni scansione = rotazione intorno alla circonferenza corporea) vengono elaborati e ricostruiti su di una ideale griglia di unità di volume (voxel), che permette di ricostruire le relazioni spaziali delle strutture che hanno attenuato il fascio. La rappresentazione iconografica avviene assegnando arbitrariamente diversi valori della scala dei grigi ai valori numerici che identificano i voxel in una immagine bidimensionale.
  • 21. Valori di densità: A ciascun elemento di volume corporeo (voxel) viene assegnato un valore di attenuazione che rispecchia il valore medio dell’assorbimento di radiazioni del corrispondente volume di tessuto. La densità viene misurata in Unità Hounsfield (HU), calibrando la TC in modo da assegnare il valore 0 all’acqua e -1000 all’aria.
  • 22. Valori di densità: tessuti H.U. fluidi H.U. osso compatto > 250 sangue coagulato 80 + 10 osso spongioso 130 + 100 sangue venoso 55 + 5 tiroide 70 + 10 plasma 27 + 2 fegato 65 + 5 essudato >18 + 2 muscolo 45 + 5 trasudato <18 + 2 milza 45 + 5 pancreas 40 + 10 rene 30 + 10 grasso - 65 + 10
  • 23. BONE 1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 TISSUE 0 FAT -100 -200 -300 -400 -500 -600 -700 -800 WW454 WL+20 LUNG TISSUE -900 -1000
  • 24. 1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 -100 -200 -300 -400 -500 -600 -700 WW1444 WL-588 -800 -900 -1000
  • 25. 1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 -100 -200 -300 -400 -500 -600 -700 WW2098 WL+340 -800 -900 -1000
  • 26. 1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 -100 -200 -300 -400 -500 -600 -700 WW244 WL+41 -800 -900 -1000
  • 27.
  • 28. TC spirale: Acquisizione dei dati di attenuazione del fascio durante il movimento di rotazione continua del sistema tubo-detettori, mentre si effettua un movimento di traslazione longitudinale del lettino.
  • 29. TC spirale multidettore (multislice): Velocità:  acquisizione di immagini di un intero organo (es. polmone) in 4-12” (una sola fase inspiratoria)  acquisizione durante il picco di opacizzazione vascolare (arteriosa o venosa).  CT-angio, immagini bifasiche (fegato ecc...) Volume:  ricostruzioni dello spessore desiderato, sovrapposte ecc..  ricostruzioni multiplanari  ricostruzioni tridimensionali
  • 30.
  • 31. Mezzi di contrasto Vengono definiti mezzi di contrasto tutte le sostanze che, introdotte nel corpo umano, modificano la densità (e dunque la radio-opacità), di una struttura anatomica, così da renderla visibile nell’immagine radiografica
  • 32. Esami radiologici con contrasto iniettivo Apparato urinario:  Urografia  Cistografia  uretrografia App. genitale f.:  Isterosalpingografia Angiografia:  Arteriografia  Flebografia TC
  • 33. Mezzi di contrasto iniettivi: Idrosolubili: soluzioni sterili, isotoniche, di componenti organici con atomi di iodio legati a strutture aromatiche
  • 34.
  • 35. Reazioni ai mezzi di contrasto Pseudo allergiche o anafilattoidi:  non prevedibili  non dipendenti dalla dose o concentrazione Chemiotossiche:  specifici effetti fisiochimici sugli organi ed ivasi perfusi  dipendenti dalla dose e dalla concentrazione
  • 36. Controindicazioni all’uso dei m.d.c. iodati  M. di Waldenstrom  Mieloma multiplo  Ipertiroidismo  Grave insufficienza epatica o renale
  • 37. Tossicità dei m.d.c. legata a: effetti vascolari: Ipervolemia  aumento gittata cardiaca ipertensione,  alternata permeabilità  microtrombi Iper- vasodilatazione  dolori, senso di calore ecc. osmolarità effetti renali: vasocostrizione  permeabilità  glomerulare  proteinuria, enzimuria effetti cardiaci: vasodilatazione coronarica, bradicardia sinusale e ritardi di conduzione Legame con ioni Ca: riduzione della contrattilità miocardica, alterazioni enzimatiche con inibizione meccanismi di coagulazione. Concentrazione cationi  riduzione della contrattilità cardiaca, aritmie cardiache (fino alla fibrillazione ventricolare)
  • 38. Reazioni ai m.d.c. Lievi 5-8% Moderate 1-2% Gravi 0.05-0.1% Mortalità 1:75.000
  • 39.
  • 40. SUONI E ULTRASUONI Che cosa è il suono? Il suono è una forma di energia meccanica che si propaga in un mezzo sotto forma di onde elastiche. Movimento vibratorio periodico delle particelle del mezzo per rarefazione e compressione attorno ad una posizione di equilibrio
  • 41. Parametro fondamentale relativo alle onde è la frequenza I suoni percepibili all’orecchio umano hanno una frequenza compresa fra 16000 e 20000 Hz. < 16000 Hz >20000 Hz INFRASUONI ULTRASUONI (non percepibili all’orecchio umano)
  • 42. Che cosa sono gli ultrasuoni? Sono vibrazioni meccaniche (onde elastiche) con frequenza di soglia superiore a quella udibile dall’orecchio umano ( > 20 KHz). In diagnostica ecografica si impiegano ultrasuoni con frequenze comprese fra 3 e 10 MHz
  • 43. Come si producono gli ultrasuoni? Sfruttando il fenomeno PIEZOELETTRICO (1880, Jacques e Pierre Curie). Questo si verifica in diverse sostanze che si deformano quando si applichi loro una certa tensione (entrano cioè in vibrazione con una frequenza uguale a quella della tensione applicata) . Il fenomeno è REVERSIBILE
  • 44. Come si producono gli ultrasuoni? Per generare gli ultrasuoni si utilizzano TRASDUTTORI (o sonde) capaci di trasformare l’energia elettrica in meccanica e viceversa, utilizzando il fenomeno PIEZOELETTRICO
  • 45. I trasduttori contengono numerosi cristalli piezoelettrici giustapposti ed orientati secondo diverse geometrie (sonde lineari o convex): tanto più ridotto è lo spessore del cristallo, tanto più elevata è la frequenza di emissione degli impulsi US fragile cristallo piezoelettrico costoso
  • 46. emissione US Ecografo, sonda tessuti registrazione US
  • 47. Nella formazione dell’immagine in US si realizza una interazione fra il fascio ultrasonoro e il mezzo attraversato. Tale interazione è condizionata da fattori diversi legati a: 1.caratteristiche degli ultrasuoni 2.caratteristiche del mezzo attraversato (tessuti)
  • 48. 1.Caratteristiche degli ultrasuoni che concorrono alla formazione dell’immagine frequenza Tanto maggiore è la frequenza dell’onda ultrasonora quanto maggiore sarà il dettaglio dell’immagine con una scarsa capacità del fascio di avanzare e viceversa
  • 49. trasduttori ad elevata frequenza (8-13 Mhz) generalmente sonde lineari • Strutture superficiali • elevato dettaglio trasduttori a bassa frequenza (2-5 Mhz) generalmente sonde convex • Strutture profonde • elevata penetrazione
  • 50. interazione degli ultrasuoni L’onda sonora prodotta dal trasduttore stimolato si propaga nel mezzo ma, per la diversa impedenza acustica dei tessuti attraversati, subisce una serie di interazioni con la materia e cioè RIFLESSIONE-RIFRAZIONE-DIFFUSIONE fenomeni che condizionano la formazione delle immagini US
  • 51. Impedenza acustica misura le forze del mezzo attraversato che si oppongono al passaggio dell’onda acustica. in corrispondenza delle superfici di separazione fra tessuti di diversa impedenza acustica, dette interfacie, si realizzano fenomeni di RIFLESSIONE di DIFFUSIONE e RIFRAZIONE
  • 52. riflessione Una parte dell’energia del fascio ultrasonoro che incontra una interfacie acustica con incidenza perpendicolare viene trasmessa e procede il suo cammino. l’altra parte viene riflessa con direzione parallela al fascio incidente immagine di parete
  • 53. La parte di energia del fascio riflessa in questo modo costituisce l’eco di ritorno che concorre alla formazione dell’immagine secondo tale regola: L’energia dell’eco riflessa sarà tanto maggiore quanto più alta è la differenza di impedenza acustica a livello di un’interfacie e vice versa.
  • 54. La percentuale di riflessione varierà a seconda dei diversi tessuti: immagine “nera” molto bassa (1%) → acqua assai elevata (99%) → tessuto osseo/aria immagine “bianca”
  • 55. Cisti mammaria:lesione anecogena con rinforzo acustico posteriore Calcoli della colecisti: lesioni iperecogene con cono d’ombra posteriore
  • 56. Nella formazione dell’immagine ecografica Gli echi si formano quando il fascio di US raggiunge l’interfaccia tra mezzi a diversa impedenza acustica iA iB TENDINE collagen e
  • 57. L’impatto del fascio con particelle •di ridotte dimensioni •di morfologia irregolare provoca la diffusione del fascio in ogni direzione In parte il fascio diffonde anche in direzione del trasduttore provocando un’immagine meno definita e dando origine all’ “EFFETTO PARENCHIMA”
  • 58. ECOTOMOGRAFIA: Impiego clinico abuso
  • 59. IMPIEGHI CLASSICI 1-Ecografia addominale fegato: •alterazioni focali •pervietà della vena porta •Mal. calcolotica della colecisti e stato di parete • Valutazione sistema biliare (dilatazioni?), tipo di ittero •valutazione presenza di liquido libero
  • 60.
  • 61.
  • 63. Adenoma epatico:lesione ipoecogena Angioma epatico: lesione iperecogena
  • 64.
  • 65. RISONANZA MAGNETICA magnete bobine RF gradienti (interni) Magnete Gradiente Babina a radiofrequenza
  • 66. Magnetizzazione In assenza di campo magnetico protoni orientati casualmente M In presenza di campo magnetico I protoni tendono ad orientarsi B0 parallelamente o anti-parallelamente al campo magnetico esterno
  • 67. Segnale RM In Risonanza Magnetica si vuole B0 misurare la magnetizzazione totale M z. Tale magnetizzazione tuttavia non Mz può essere misurata direttamente poichè è diretta nella stessa direzione del campo magnetico esterno B0 ed è di intensità molto inferiore soluzione IMPULSO A RADIOFREQUENZA
  • 68. Impulso a radiofrequenza L’effetto di un impulso a RF in risonanza (cioè alla frequenza di Larmor) è quello di ruotare la magnetizzazione macroscopica di un angolo α (flip angle). I protoni che assorbono energia passano da un livello energetico inferiore ad uno superiore Impulso a 90° Impulso a 180° z Mz Mz RF RF 90° y 180° x Mxy -Mz
  • 69. Come interpretare le immagini: Il liquor è nero, la sostanza grigia è più scura (più grigia) della sostanza bianca = Immagine T1w Il liquor ha una intensità più elevata di quella della sostanza bianca e di quella grigia = Immagine T2w
  • 71. IMMAGINI T1 maggior dettaglio anatomico T2 sensibilità alle differenze tissutali
  • 73. 1) La RM non fornisce immagini diagnostiche di Polmone Osso (struttura trabecolare) 2) La TC è limitata Encefalo e pelvi (per attenuazione del fascio) Sostanza bianca/grigia ecc
  • 74.
  • 75.
  • 76. La RM ha applicazioni particolari: • Caratterizzazione tissutale • Dettaglio parti molli • Uro-RM • Colangio-RM
  • 79.
  • 80. La scelta del tipo di esame dipende: 1. Il paziente può fare l’esame ? 1. Posso vedere l’organo che voglio indagare ? 1. Con che tecnica vedo meglio quello che mi aspetto di trovare ?
  • 82. VANTAGGI RM 1. Assenza uso di radiazioni ionizzanti 2. Multiparametricità 3. Multiplanarietà 4. Elevata risoluzione contrasto
  • 83. PROBLEMATICHE RM 1. Costi elevati 2. Lunghi tempi di esecuzione esame 3. Difficile monitoraggio del paziente 4. Controindicazioni in alcuni pz.

Notes de l'éditeur

  1. L’esame radiografico del torace è uno dei capisaldi della diagnostica radiologica. Tecnicamente assai semplice, esso consiste nella ripresa di due radiogrammi, frontale e laterale, eseguite a distanza (tele radiografia: per ridurre al minimo l’ingrandimento e le relative sfumature) ed in apnea inspiratoria. Dalla radiografia del torace si ottengono numerosissime informazioni, sia sui polmoni che sul mediastino, le pleure, i diaframmi, il cuore e i grossi vasi.
  2. I raggi X sono radiazioni ionizzanti che fanno parte dell’ampio spettro delle onde elettromagnetiche: a differenza della luce e grazie alla loro lunghezza d’onda oltre 10.000 volte più corta, essi hanno tuttavia il potere di penetrare nella materia, poiché la loro lunghezza d’onda è inferiore alla distanza media esistente tra gli atomi di cui la materia stessa è costituita. Essi si propagano comunque in linea retta e sono in grado di indurre fluorescenza (che ne permette la rappresentazione su schermi televisivi) e di impressionare pellicole radiografiche.
  3. I raggi X vengono prodotti in apparecchi appositi (macchine radiogene), che sono regolabili dall’operatore e che sono attive solo al passaggio della corrente elettrica. L’elemento costitutivo essenziale di un apparecchio radiologico è il tubo radiogeno : si tratta di un’ampolla di vetro a vuoto spinto nella quale un fascio di elettroni prodotti dall’incandescenza del catodo viene accelerato in un campo elettrico ad alto potenziale; l’urto degli elettroni sull’anodo, costituito da metallo pesante (tungsteno, molibdeno), genera i raggi X. Il tubo è schermato da materiale che arresta i raggi X (piombo) e ne lascia uscire, da una finestrella, solo un fascio sottile e collimato che viene diretto sulla regione da esaminare.
  4. La radiologia sfrutta l&apos;interazione del corpo umano con fasci di particolari onde elettromagnetiche, dette raggi x, la cui lunghezza d&apos;onda è assai più corta di quella delle onde radio e della luce e appartiene alla banda compresa fra 0,001 e 1 nm. Di conseguenza, vista la proporzionalità inversa tra lunghezza d&apos;onda e frequenza, possiamo anche definire i raggi x come onde elettromagnetiche ad alta frequenza. I raggi x vengono prodotti in appositi tubi radiologici che sono delle ampolle di vetro sotto vuoto spinto nelle quali si applica una elevata differenza di potenziale elettrico (decine di migliaia di volt). Questa ha l&apos;effetto di accelerare fortemente un fascio di elettroni emessi da una spiralina incandescente: gli elettroni vanno così a colpire ad alta energia un bersaglio formato da un metallo pesante, in genere tungsteno, il quale, per un fenomeno fisico assai complesso, emette radiazioni che appartengono appunto alla banda dei raggi x.
  5. Nell’attraversare il corpo, i raggi X subiscono un indebolimento che dipende dallo spessore, dalla densità e dal numero atomico degli elementi costitutivi. Il fascio di raggi X che ha attraversato la parte da esaminare è modificato in conseguenza delle interazioni subite, con una intensità più o meno ridotta a seconda delle diverse opacità delle strutture incontrate sul suo cammino. Il fascio così modulato ( radiazione emergente ), dopo aver attraversato un segmento di corpo umano, contiene le informazioni sulla densità dei suoi componenti, che possono venire rappresentate su pellicole, su monitor televisivi o misurate e tradotte in informazioni per un computer. Le immagini ottenute sono fondamentalmente di due tipi: immagini statiche (fotografiche, su pellicola: radiografia ), o immagini dinamiche (visualmente in movimento: radioscopia o fluoroscopia).
  6. Principio comune a tutte le tecniche di rivelazione dell’immagine è l’utilizzo di sistemi che interagiscono con il fascio emergente e si modificano in modo da fornire un segnale visibile. La base di tutti i rilevatori di immagini radiografiche è quindi la conversione di un fotone di raggi X (energia non visibile) in un segnale luminoso (energia visibile).
  7. La lettura corretta dell’esame radiografico del torace risulta in pratica difficile perché la radiografia comprende la proiezione dell’insieme di strutture rappresentate e sovrapposte in un’unica immagine bidimensionale. Una corretta analisi dei componenti dell’immagine del torace richiede la sua scomposizione in cinque diversi gruppi di strutture elementari: campi polmonari mediastino e ili cuore diaframma gabbia toracica
  8. Il polmone, nel soggetto normale, è dotato di una radiotrasparenza caratteristica ed omogenea, per la presenza di aria negli alveoli. Questa trasparenza non è peraltro completa, perché le fini strutture fibrose e vascolari che comprendono i setti intralveolari e le ramificazioni bronchiolari e vasali periferiche si proiettano come un insieme di tenui radio-opacità lamellari e reticolari, che appaiono caratteristicamente più densi e frequenti in sede para-ilare, mentre sono più rade e tenui in periferia e viene definito “interstizio” o “trama interstiziale” .
  9. Sistemi di rilevazione dell’immagine:   Radioscopia o Fluoroscopia (Amplificatore di brillanza, Radioscopia televisiva). Consiste nella visualizzazione diretta in tempo reale delle immagini prodotte dal fascio di raggi che ha attraversato il corpo del paziente: essa fornisce dunque un’immagine cinetica. Il fascio di raggi X colpisce uno schermo fluorescente che emette a sua volta fotoni luminosi. I fotoni luminosi vengono trasformati in elettroni da un fotocatodo, per effetto fotoelettrico: questi vengono accelerati in un tubo fotomoltiplicatore,. in modo che il segnale sia amplificato. Alla fine gli elettroni accelerati vengono ritrasformati in luce visibile da uno schermo fluorescente che viene ripreso da una telecamera e trasformato in un segnale televisivo che può quindi essere trasmesso e osservato su un monitor televisivo. Pellicola Radiografica. La pellicola o film è il sistema di rilevazione dell’immagine più classico e comune: essa permette di produrre un documento iconografico ricco di dettaglio (sia spaziale che di contrasto), che rimane fisso e permanente e facilmente trasferibile. La pellicola è costituita da un supporto plastico su cui sono spalmati elementi chimici sensibili (microcristalli di alogenuri di Argento) che rivelano l’immagine latente allo stesso modo delle pellicole fotografiche. I microcristalli modificano la loro struttura chimica per effetto dei quanti di radiazione luminosa e/o ionizzante: il procedimento di sviluppo fotografico rende poi visibile l’immagine come una gradazione di grigi in cui il nero rappresenta la zona che ha ricevuto più radiazioni (cioè dove il corpo ne ha assorbite di meno) e il bianco quella che non ne ha ricevute (in corrispondenza di dove ne sono state assorbite di più, come per esempio dall’osso). Gli schermi di rinforzo , inseriti nella cassetta porta pellicole (perché ovviamente la pellicola non può essere esposta alla luce), sono schermi luminescenti trasparenti che, trasformando la radiazione ionizzante in luminosa, rendono più efficace l’esposizione della pellicola e la rilevazione del segnale. I rilevatori digitali permettono di ottenere l’immagine latente in formato digitale tramite detettori che attribuiscono un valore numerico ad ogni piccola area di radiazione emergente. Essi caratterizzano la Tomografia Computerizzata e sono da molti anni impiegati in Angiografia, mentre il loro uso si sta sempre più diffondendo in fluoroscopia e anche in radiologia convenzionale, cioè nelle rappresentazioni statiche come quelle del torace e dell’osso.
  10. La TC è una metodica che, sfruttando il principio che sta alla base della radiologia convenzionale, cioè i raggi X, grazie all‟uso di computer, consente di ottenere delle immagini che riproducono in sezioni assiali il segmento del corpo esaminato. Nella TC un fascio di raggi X strettamente collimato e conformato a ventaglio o a pennello attraversa sezioni corporee successive e contigue. Suddividendo ogni sezione in piccole unità di volume (voxel), ed utilizzando dei detettori per misurare la attenuazione del fascio per ogni traiettoria, è possibile determinare (con un enorme numero di calcoli matematici),il coefficiente di assorbimento, cioè la densità, di ogni unità di volume (voxel), la cui rappresentazione bidimensionale è il pixel (picture element). Le informazioni così ottenute sono elaborate dal computer e tradotte su monitor in scala dei grigi, a formare l‟immagine anatomica della sezione corporea prescelta.
  11. La metodica è molto sensibile, con un alto potere di risoluzione, cioè capacità di discernere punti molto vicini e dunque di vedere lesioni molto piccole. Un miglioramento della risoluzione di contrasto si può ottenere anche somministrando un mezzo di contrasto per via endovenosa e avvalendosi della diversa diffusibilità che esso presenta nelle differenti strutture e nei differenti tessuti . Attualmente lo “stato dell‟arte” è rappresentato dalla TC volumetrica (detta anche spirale o elicoidale) “multidetettore” (o “multislice”), in cui la scansione di un volume viene ottenuta attraverso l‟acquisizione continua di dati resa possibile dalla rotazione, senza interruzione, del tubo radiogeno intorno al letto porta paziente, che ha un avanzamento continuo e dalla presenza, dal lato opposto al tubo, di una fila di detettori (da 8 a 156) che rilevano contemporaneamente il segnale di diverse “fette” contigue del corpo del paziente. Il principale vantaggio di questo sistema è rappresentato dalla possibilità di poter ricostruire dal volume acquisito immagini assiali in una qualsiasi posizione lungo l‟asse corporeo longitudinale. Poiché il volume dei dati acquisito è continuo e non viene gravato da movimenti irregolari (ad esempio quelli del respiro, in quanto il paziente mantiene l‟apnea durante l‟acquisizione), le ricostruzioni multiplanari (coronali, sagittale o tridimensionali) risultano libere da artefatti di movimento. Inoltre, l‟elevata velocità di acquisizione della TC spirale consente di ottenere l‟ottimizzazione d‟impiego del m.d.c. iniettato in circolo, sia per quanto riguarda la quantità, sia per quanto riguarda le migliori condizioni di opacizzazione nelle diverse fasi (arteriosa, capillare, venosa e tardiva), in rapporto al quesito diagnostico che deve essere risolto. Le dimensioni del voxel dipendono dalla definizione spaziale dell‟apparecchiatura e dalla collimazione del fascio: possono variare da 0.3 cm3 a 1 mm3.
  12. I dati forniti dalla TC sono un numero (espresso in Unità Hounsfield, H.U.), che rappresenta una misura di densità per ogni unità di volume (voxel). La TC viene tarata (tutte le mattine!) così da assegnare un valore –1000 H.U. all‟aria e 0 H.U. all‟acqua.
  13. Nella rappresentazione sul monitor della TC, l‟operatore assegna in modo arbitrario un valore alla scala dei grigi che permette di visualizzare l‟immagine. La scala dei grigi è definita da due parametri: il livello della finestra (WL=window level) e l‟ampiezza della finestra (WW=window width). Il livello della finestra indica la densità di interesse: posso “guardare” la stessa immagine con un livello di –600 H.U., per “vedere” il parenchima polmonare (bassa densità), di 30 H.U., per vedere le strutture mediastiniche (densità parenchimale), o di +300 H.U. per vedere le strutture dell‟osso (alta densità). Utilizzo l‟ampiezza della finestra, “aprendola” o “chiudendola” per assegnare un determinato livello di grigio a un range grande o piccolo di densità: in pratica, con finestra piccola (o “chiusa”), siamo in grado di distinguere piccole differenze di densità (come ad esempio nel parenchima epatico, tra le 40 H.U. del parenchima normale e le 25-30 H.U. di una lesione), mentre con finestra grande (o “aperta”) abbiamo una visione più panoramica delle diverse strutture a diversa densità che costituiscono l‟organo in esame. A tutte le densità al di fuori della mia finestra (più grandi o più piccole del mio range) viene assegnato lo stesso colore agli estremi della scala dei grigi (bianco o nero).
  14. I mezzi di contrasto iodati devono la loro radio-opacità alla presenza di uno o più atomi di iodio. Nella gran maggioranza dei casi vengono impiegati sotto forma di mezzi di contrasto idrosolubili: e vengono preparati in formulazioni compatibili con l‟iniezione nel torrente sanguigno (sterilità, carico osmotico, tollerabilità da parte degli endoteli vascolari).
  15. La maggior parte mezzi di contrasto iniettivi possiede una propria cinetica di eliminazione, principalmente attraverso l‟emuntorio renale. Il mezzo di contrasto iodato (in formulazione idrosolubile e iniettiva) viene somministrato per via endovenosa, circola insieme al sangue e viene eliminato per filtrazione glomerulare dal rene, concentrato nelle vie escretrici urinarie dai meccanismi di concentrazione tubulare, rendendo la sua concentrazione a livello urinario sufficiente a rendere le urine radio-opache e qundi evidenti all‟esame con raggi-X. Su questo principio si basa l‟urografia. La compatibilità di questi preparati con il torrente sanguigno permette lo studio contrastografico diretto dei vasi: angiografia (art Il mezzo di contrasto iniettato endovena raggiunge, pressoché indiluito, il cuore, dove si mescola con il sangue, passa attraverso il circolo polmonare e raggiunge le sezioni sinistre del cuore, l‟aorta, i suoi rami e le arterie dei singoli organi o strutture che devono essere studiati. Questo è l‟impiego caratteristico per la Tomografia Computerizzata (TC), perché diventa così possibile valutare la vascolarizzazione di una lesione, in modo da caratterizzare per esempio le alterazioni non vascolarizzate (cisti o aree necrotiche), che vengono meno perfuse e si differenziano meglio dai tessuti normali; oppure, con lo stesso principio, definire lesioni con elevata vascolarizzazione (come i tumori o i processi infiammatori). flebografia).
  16. Una volta giunto nel letto capillare, il contrasto diffonde rapidamente attraverso le membrane capillari e passa dal sangue circolante agli spazi extracellulari. In questo modo i mezzi di contrasto vascolari, non consentono solo di visualizzare il lume dei vasi ematici e delle vie escretrici urinarie, ma, diffondendo nei tessuti, permettono di migliorarne il contrasto e di mettere in evidenza la differente costituzione degli spazi interstiziali dei tessuti o delle lesioni. Fa eccezione il cervello, dove la barriera emato-encefalica impedisce al contrasto di diffondere negli spazi extravascolari: in questa sede la diagnostica per immagini evidenza accumuli di contrasto derivanti da un danno della barriera, come si verifica in molti processi patologici. Il meccanismo di diffusione del mezzo di contrasto attraverso la parete capillare è un meccanismo passivo: questo processo di diffusione fa diminuire la concentrazione di mezzo di contrasto nel sangue. Quando la concentrazione nel sangue diventa inferiore a quella negli spazi extracellulari, il contrasto diffonde da questi ultimi verso il torrente ematico, dove viene di nuovo ridistribuito.
  17. Le reazioni ai mezzi di contrasto iniettivi costituiscono uno dei problemi principali al loro impiego. Gli effetti indesiderati della somministrazione endovenosa sono fondamentalmente di due tipi, tossici o allergici. Le reazioni tossiche sono legate alle caratteristiche fisico-chimiche delle sostanze e determinano le controindicazioni al loro impiego. Il legame di queste molecole con proteine anomale circolanti (come nel morbo di Waldenstrom o nel mieloma multiplo) può creare gravi danni tubulari. Il loro contenuto in iodio può determinare crisi tossiche nell’ipertiroidismo. Gli effetti tossici generali possono essere aggravati se il mezzo di contrasto non viene eliminato in tempi brevi dal circolo nei pazienti con grave insufficienza epatica o renale. Le reazioni allergiche sono, come è noto, difficili da prevedere e non dipendono dalla dose somministrata.
  18. Oggi in Italia non vi è chi non abbia sentito parlare di ecografia e, se dai dati più recenti, risulta che ogni anno vengono eseguiti circa 10 milioni di esami ecografici, in ogni nucleo familiare almeno un componente si è sottoposto a questo tipo di indagine. Eppure, tuttora, è necessario puntualizzare le indicazioni corrette dell‟esame che spesso viene sopravvalutato, nella falsa aspettativa che possa “vedere” tutti gli organi interni . Questo è un esempio di rappresentazione del tripode celiaco ottenuta con TC volumetrica e con ecografia con color-Doppler.
  19. L‟etimologia del termine ecografia significa “scrittura dei suoni”. I suoni si misurano in oscillazioni nell‟unità di tempo come Hertz (Hz), ma l‟ecografia impiega suoni molto al di sopra della soglia percepibile dall‟orecchio umano - gli ultrasuoni (US) - misurati in Mega Hz (MHz). Gli ultrasuoni consistono in vibrazioni meccaniche con frequenze di soglia maggiore rispetto a quella udibile dall‟orecchio umano (&lt;16 MHz). Il campo di applicazione degli ultrasuoni in diagnostica medica impiega frequenze comprese fra 3 e 15 MHz.
  20. Con il termine trasduttore si intende un dispositivo idoneo ad utilizzare il fenomeno della piezoelettricità. Il trasduttore è costituito da materiale piezoelettrico di tipo cristallino: attualmente in diagnostica ecografica vengono impiegati materiali sintetici ceramici, come il PZT (zirconato-titanato di piombo) facilmente malleabili.
  21. Quando le onde ultrasonore si propagano nei tessuti, incontrando superfici di separazione tra due mezzi differenti, l‟energia può attenuarsi per fenomeni di riflessione, rifrazione, diffusione ed assorbimento.
  22. Normale parenchima epatico: cfr con parenchima renale in alto. Confluenza delle vene sovraepatiche in basso
  23. Tronco della vena porta Colecicisti normale 8nota il rinforzo di parete posteriore
  24. Il fegato può essere indagato con ecografia, TC e RM: ecco la stessa paziente, con un adenoma, che appare ipoecogeno, lievemente iperdenso in fase arteriosa con TC e iperintenso in RM
  25. Per tomografia e risonanza magnetica (RM) si intende la realizzazione di immagini di sezioni corporee mediante il fenomeno fisico della risonanza magnetica nucleare (RMN). Fondamentali vamtaggi della RM sono: 1. assenza di radiazioni ionizzanti; 2. multiparametricità; 3. multiplanarietà; 4. elevata risoluzione di contrasto per i tessuti molli Sono responsivi del fenomeno RMN i nuclei atomici con numero dispari di protoni e/o neutroni. Infatti, quando sono “spaiate”, tali particelle conferiscono a tutto il nucleo una proprietà intrinseca, denominata spin, descrivibile come un moto rotatorio del nucleo intorno intorno al proprio asse, quantificato perciò da un momento angolare. Poiché cariche elettriche in movimento generano campi magnetici, allo spin nucleare si associa un momento magnetico, che può essere rappresentato da un vettore che ne indica direzione, verso e modulo. Possono fornire un segnale di RM adatto alla formazione di immagini i nuclei di diversi elementi, quali 1H, 13C, 31P, 23Na, ma la formazione di immagini basate su nuclei diversi da 1H è da considerarsi sperimentale. D‟altronde l‟1H è quantitativamente più rappresentato (10% del peso di un uomo di 70 Kg) ed è dotato di comportamento magnetico ottimale. Solo i nuclei di 1H dell‟acqua e dei lipidi sono effettivamente in gioco nell‟imaging: i rimanenti non sono rilevati poiché presenti in scarsa quantità o mascherati dalla loro sruttura molecolare.
  26. In assenza di campi magnetici esterni di sufficiente intensità, i nuclei di 1H sono orientati casualmente, in tutte le direzioni dello spazio. La magnetizzazione macroscopica (MM) risultante, cioè la somma vettoriale dei singoli momenti magnetici relativi a ciascun nucleo di 1H, è uguale a 0. Se sottoponiamo gli stessi nuclei di 1H all‟azione di un campo magnetico statico (CMS) – per esempio introducendo il paziente all‟interno di una magnete di grandi dimensioni -, questi sono forzati ad orientarsi dìnella direzione del campo, con verso parallelo (spin in su) o antiparallelo (spin in giù) a quello del CMS
  27. I nuclei di 1H, già orientati dal CMS, costituiscono un sistema di spin che può essere perturbato mediante una irradiazione elettromagnetica RF, emessa da una bobina trasmittente (in sostanza un‟antenna radio). Tale radiazione RF è applicata perpendicolarmente all‟asse del CMS e, oscillando con frequenza prossima a quella a quella di precessione, determina cessione di energia ai nuclei di 1H. Si noti che le RF attraversano i tessuti biologici senza provocare fenomeni di ionizzazione, tipici invece delle radiazioni X.
  28. Al cessare dell‟impulso RF i nucleo di 1H appena eccitati tendono a ritornare progressivamente alla posizione di riposo, restituendo all‟ambiente l‟energia assorbita. Tale fenomeno, detto rilassamento, avviene con restituzione di energia sottoforma di onde RF, che costituiscono il segnale RM, rilevabile da una bobina ricevente
  29. Scansioni TC e RM di una sezione di polmone sinistro con un nodulo polmonare: l’immagine RM è estremamente meno informativa di quella della TC !
  30. Scansioni TC e RM della fossa cranica posteriore: l’immagine TC è più “povera” di informazioni perché il fascio di radiazioni è attenuato dalle pareti ossee e non mette in evidenza la piccola metastasi cerebellare che si vede bene in RM