Liceo scientifico “G. Vailati”
A.S. 2010 – 2011
Classe III A
Lavoro realizzato da S. Borelli, G. Laglia, S.
Tuzzi, nell’ambito di un’attività di
webquest coordinata dal Prof. P.
Volpones
2. Nel filosofare di Platone troviamo due
contraddizioni: da una parte la condanna della
scrittura e l’abbondanza delle opere scritte,
dall’altra egli fa del dialogo lo strumento del lògos,
ovvero dell’argomentazione, e ricorre spesso al
mito, proponendolo come la rivelazione di un
sapere misterioso che può solo essere raccontato e
non argomentato.
3. Il mito va infatti inteso come esposizione di un
pensiero ancora nella forma di racconto, quindi
non come ragionamento puro e rigoroso. Esso ha
una funzione allegorica e didascalica, presenta
cioè una serie di concetti attraverso immagini
che facilitano il significato di un discorso
piuttosto complesso, cercando di renderne
comprensibili i problemi.
4. Platone nei suoi dialoghi,quindi,comunica
attraverso i miti che svolgono funzione
filosofiche diverse. Nelle pagine conclusive
del Fedone Socrate, dopo aver discusso una
serie di argomentazioni a sostegno
dell’immortalità dell’anima,narra del mito
dell’aldilà, concludendo il suo racconto con la
funzione del mito.
5. Il brano sottolinea la funzione del mito come
sviluppo del logos. Il mito dell’aldilà poggia
sulla dimostrazione dell’immortalità
dell’anima di Socrate; in più Platone collega
il destino dell’anima con le scelte che l’uomo
ha fatto durante la vita.
6. Oltre alla funzione del mito come sviluppo
del logos ne esistono altre:
Ø
Il mito come introduzione del logos , cioè
a un problema che viene sviluppato in
forma argomentativa;
Ø
Il mito come integrazione al logos, quando
non si può argomentare ciò di cui si è
parlato.
7. Il tema dell’immortalità dell’anima viene ripreso
anche nel Menone. Questo viene spiegato, però,
attraverso la rivelazione: dopo un lungo dialogo in
stile socratico, Socrate afferma, senza averla
dimostrata ,l’immortalità dell’anima.
La rivelazione svolge la stessa funzione del mito.
Essi sono, infatti, strettamente legati alla teoria
dell’anamnesi: l’anima ha già in se la conoscenza, si
tratta solo di risvegliarla.
8. Liceo scientifico “G. Vailati”
A.S. 2010 – 2011
Classe III A
realizzato da S. Borelli, G. Laglia, S.
Tuzzi, nell’ambito di un’attività di
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