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Il dolore neuropatico nel
paziente geriatrico
Dr. Piero Secreto
S.C.Geriatria -U.O. Alzheimer
Presidio Ospedaliero “Beata Vergine Consolata”
Fatebenefratelli
San Maurizio Canavese (Torino)
2
CONTESTO E RAZIONALE
• Il dolore rappresenta una esperienza comune nel
paziente geriatrico
L’80% degli anziani ultra ottantenni soffre di una patologia
cronica che provoca dolore
Pergolizzi J, Ahlbeck K, Aldington D, et al. The development of chronic pain: physiological
change necessitates a multidisciplinary approach to treatment. Curr Med Res Opin, 2017; 29 (9):
1127-35
IPASVI. Un anziano su due soffre di dolore cronico e uno su dieci ha bisogno di assistenza
costante, 2011
• Scarsa valutazione del dolore nel paziente con
Demenza
• Diminuzione della capacità di riferire dolore con l’aumento del
declino cognitivo
Paoletti F, Moretto G, SossiV et al. Valutazione del dolore nei soggetti anziani con
deterioramento cognitivo: indagine di prevalenza attraverso l’utilizzo della scala Doloplus-2;
Rivista l’Infermiere, 2016;
CONTESTO E RAZIONALE - 2
• Anche se valutato, il dolore non è trattato o, se lo è,
in maniera non idonea.
Se non trattato il dolore ha conseguenze inevitabili che incidono sulla qualità
della vita
MalaraA, De Biase GA, Bettarini F, et al. Pain assessment in elderly with behavioral and
psychological symptoms of dementia. Journal of Alzheimer’s Disease, 2016 (50): 1217-25
La presenza di declino cognitivo è un fattore predittivo di scarso controllo
del dolore.
Rebesan M, Rebellato M. La valutazione del dolore in geriatria: l’anziano con deficit cognitivi.
Pain Nursing Magazine, 2012; 3
Solo il 25% delle persone dementi con più di 85 anni riceve un trattamento
analgesico
Stolee P, Hiller L, Esbaugh J, Bol N, McKellar L, Gauthier N. Instruments for the assessment of
pain in older persons with cognitive impairment. Journal of the American Geriatric Society, 2005;
53 (2): 319-26
Kunz M, MyliusV, Schepelmann K, Lautenbacher S. Loss in executive functioning best explains
changes in pain responsiveness in patients with dementia-related cognitive decline. Behav
Neurol, 2015
3
4
Le “barriere” ad un adeguato trattamento
antalgico nel pz geriatrico (1)
Del paziente e dei suoi famigliari:
• Un buon paziente disturba poco il medico
• L’età è un analgesico naturale
• Riluttanza a seguire le prescrizioni
• Timore di manovre invasive
• Disponibilità finanziarie (farmaci di fascia C)
• Livello socio-culturale (fobia dei morfinici)
5
Le “barriere” ad un adeguato trattamento
antalgico nel pz geriatrico (2)
Dei Sanitari:
• Troppe variabili farmacocinetiche e farmacodinamiche
• Il dolore di cui si lamentano i pazienti “non è reale” o è
esagerato
• L’anziano tollera meglio il dolore
• L’anziano risponde meno bene agli oppiacei
• Scarsa attenzione alla valutazione del dolore
• Scarsa formazione del personale (ospedali, università, strutture
di ricovero).
• Confusione terminologica fra tolleranza, dipendenza fisica e
dipendenza psichica
DOLORE NEUROPATICO
Difficile da controllare
Riduce la qualità di vita
Definizione: dolore che nasce quale diretta
conseguenza di lesione o malattia del sistema
somatosensoriale (Def. IASP - International
Association for the Study of Pain)
Descrive un sintomo o un meccanismo
più che uno specifica patologia
NEUROPATIE
NEUROPATIA CARATTERISTICHE ED ESEMPI
Diabetica Il Diabete è una delle cause più comuni di neuropatia. Si manifesta nel corso della
malattia, ma talora può essere presente precocemente. Si tratta di una neuropatia
prevalentemente sensitiva (parestesie, dolori), cui possono associarsi disturbi
autonomici e deficit dei nervi cranici.
Alcool e sostanze
tossiche
L’abuso di alcool è una causa frequente di neuropatia. Altre sostanze tossiche che
possono danneggiare i nervi sono: piombo (neuropatia motoria); arsenico, mercurio
(neuropatia sensitiva); solventi organici e insetticidi.
Farmaci Numerosi farmaci possono indurre neuropatia. Tra questi vincristina e cisplatino, usati
nella terapia anti-tumorale; nitrofurantoina, utilizzata in alcune patologie renali
croniche; amiodarone, usato nelle aritmie cardiache; disulfiram, usato nell’alcoolismo;
e dapsone, utilizzato nella terapia della lebbra.
Deficit nutrizionali
(neuropatie carenziali)
Deficit di vitamina B12, B1 (tiamina), B6 (piridossina) e vitamina E possono causare
polineuropatie con degenerazione assonale. La carenza vitaminica può essere dovuta a
un inadeguato regime dietetico o a un problema di malassorbimento a livello gastrico o
intestinale. Anche eccessi di vitamina B6 possono causare una neuropatia.
Neuropatie immuno-
mediate
Il ruolo del sistema immunitario è proteggere l’organismo contro agenti infettivi
esterni. Talora, tuttavia, per ragioni sconosciute, il sistema immunitario attacca parti
del nostro organismo causando l’insorgenza di malattie autoimmuni. Se ad essere
“attaccati” sono i nervi periferici, si possono sviluppare neuropatie immuno-mediate
(cioè causate da un’alterazione del sistema immunitario). Esempi: Sindrome di Guillain-
Barrè, Neuropatie croniche con autoanticorpi verso i nervi periferici, Neuropatie
associate a vasculiti ecc..)
ACQUISITE
9
VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE
DEL DOLORE
• Mc Gill Pain Questionnaire (M.P.Q.) di Melzack
• SF-MPQ (versione ridotta)
• SF-12
Dolore cronico – alterazioni della qualità di vita incidono
molto sul paziente
-Melzack R. The McGill Pain Questionnaire: major properties and
scoring methods. Pain 1975 Sep;1(3): 277-99
-Melzack R. The short form of McGill Pain Questionnaire. Pain 1987;
30:191-197
-Guarnera G. et al.Pain and quality of life in patients with vascular leg
ulcers: An Italian multicenter study. Journal of Wound Care 2007
10
VALUTAZIONE
MULTIDIMENSIONALE DEL DOLORE
• Importanza della rilevazione della qualità
del sintomo doloroso
• Nocicettivo e/o neuropatico?
Indirizzo terapeutico
Buonocore M., Bonezzi C. Sindromi algiche neuropatiche: dalla
diagnosi al reinserimento professionale. Proposta di un modello per
una rapida valutazione ed una terapia basata sul meccanismo
patogenetico. G Ital Med Lav Erg 2001; 23:3, 484-493
11
12
VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE
DEL DOLORE
Sharp ACUTO
Throbbing PULSANTE
Gnawing ROSICCHIARE
Tender TENERO
Splitting FEROCE
Burning BRUCIANTE
Stabbing TRAFITTIVO
Stinging PUNGENTE
Aching DOLOROSO
Tingling PIZZICARE
Dolore nocicettivo Dolore neuropatico
-Luc Tèot.Pour une melleure prse en charge de la douleur del maladies porteurs del palies. Soins.
2007 Jan-FEB.; (712):34-38
-Dorothy B, Doughty. Strategies for Minimizing Chronic Wound Pain. Home Healthcare Nurse.
Vol.22 no.11 November 2004:784-87
-Chiefari M., Genovese E. Fisiopatologia del dolore vascolare. Pathos vol 10,num 4.
13
Anziano con demenza /
indicatori di dolore
• Osservazione comportamentale (variazioni
rispetto al normale modello comportamentale)
• Profonda conoscenza del paziente con alterata
cognitività
Stein W.M., Ferrel B.A. Pain in the nursing home. Clinical Geriatric
Medicine 1996, 12(3): 601-613.
Herr K.A., Mobil P.R. Chronic pain in the elderly. In: Smithson E.,
Tripp-Reiner T. (Eds) “Advances in gerontological nursing: chronic
illness and the older adult” 1997, Springer, N:Y.
14
Anziano con demenza /
indicatori di dolore
• Variabilità inter/intraindividuale della risposta
comportamentale del paziente al dolore.
reazioni verbali espressione del viso
pianto, brontolii, comportamento,
gemiti, lamenti tempo di riposo
Price P. La valutazione del dolore. Wound Pain Management (WPM)
Model© Helios III/IV 2003
16
La ricerca di allodinia o iperalgesia nella
cute perilesionale sono elementi
complementari che aiutano nella definizione
di presenza di dolore con prevalente
componente neuropatica.
Buonocore M., Bonezzi C. Sindromi algiche neuropatiche: dalla
diagnosi al reinserimento professionale. Proposta di un modello per
una rapida valutazione ed una terapia basata sul meccanismo
patogenetico. G Ital Med Lav Erg 2001; 23:3, 484-493
Il “Dolore Totale”
Sofferenza
ontologica
dell’essere
“Il paziente demente sembra essere, almeno
apparentemente, libero dalla sofferenza e
dalla paura della morte”
(Niava V. 2002)
?
La sofferenza non è “solo” il dolore...
Non è sufficiente “nascondersi” dietro la
somministrazione di un farmaco,spesso pretesto per
tranquillizzare la coscienza di chi lo prescrive.
Ascolto
Compassione Speranza
●Dolore/Consolazione
“Curare quando è possibile,lenire il dolore per
quanto possibile, consolare sempre”. (Adagio
inglese medioevale)
● La verità non è contraria alla speranza
Presenza
Sir Luke Fildes, The Doctor 1891
La scala del dolore dell’OMS
La sostituzione di un farmaco con un
altro, nell’ambito della stessa
categoria, dovrebbe essere
sperimentata prima di cambiare
completamente terapia
Iniziare con schemi terapeutici più
semplici e meno invasivi
Dolore lieve/moderato: aspirina, paracetamolo, FANS (Step 1)
Dolore persistente o in aumento: oppioide debole ( Step 2)
Dolore persistente o che passa da moderato a severo:
aumentare la dose o la potenza dell’oppioide ( Step 3)
Dolore Neuropatico / farmaci
adiuvanti
• Anticonvulsivanti
• Antidepressivi Triciclici e SSRI
• Stabilizzanti di Membrana
• Benzodiazepine
• Gabapentinoidi
25
Nutraceuticals: Evidence of Benefit in Clinical
Practice?
Qin M. Chen, PhD (Editor in Chief, The American Journal of Medicine)
Joseph S. Alpert, MD September 2016Volume 129, Issue 9, p897-1014, e165-e217
“Despite the lack of scientific evidence for or
against the use of these products, they continue
to be widely ingested throughout the world“
Rallentamento della degenerazione
neuronale?
• Furthermore, based on their chemical structure,
phytochemicals do not appear to be cytotoxic.
X.-Y. Mao, D.-F. Cao, X. Li et al., “Huperzine a ameliorates cognitive deficits in
streptozotocin-induced diabetic rats,” International Journal of Molecular
Sciences, vol. 15, no. 5, pp. 7667–7683, 2014.
• In addition, they provide an appropriate
environment for the maintenance of mature
neurons and allow neurons to regenerate.
M. H. Kim, S. Kim, and W. M. Yang, “Mechanisms of action of phytochemicals
from medicinal herbs in the treatment of Alzheimer’s disease,” Planta Medica,
vol. 80, no. 15, pp. 1249 -1258, 2014.
• Review Article
• Phytochemicals That Regulate Neurodegenerative Disease by Targeting
Neurotrophins: A Comprehensive Review
• Ramu Venkatesan,1 Eunhee Ji,1 and Sun Yeou Kim1,2,3
• 1College of Pharmacy, Gachon University, No. 191, Hambakmoero, Yeonsu-gu, Incheon 406-799, Republic of Korea
• 2GachonMedical Research Institute, GilMedical Center, Inchon 405-760, Republic of Korea
• 3Gachon Institute of Pharmaceutical Science, Gachon University, No. 191 Hambakmoe-ro, Yeonsu-gu, Incheon 406-799, Republic of Korea
• Correspondence should be addressed to Sun Yeou Kim; sunnykim@gachon.ac.kr
• Received 12 March 2015; Revised 17 April 2015; Accepted 24 April 2015
• Academic Editor: Antoni Camins
• Copyright © 2015 Ramu Venkatesan et al. This is an open access article distributed under the Creative Commons Attribution
• License, which permits unrestricted use, distribution, and reproduction in any medium, provided the original work is properly
• cited.
• Alzheimer’s disease (AD), characterized by progressive dementia and deterioration of cognitive function, is an unsolved social
• and medical problem. Age, nutrition, and toxins are the most common causes of AD. However, currently no credible treatment
• is available for AD. Traditional herbs and phytochemicals may delay its onset and slow its progression and also allow recovery by
• targeting multiple pathological causes by antioxidative, anti-inflammatory, and antiamyloidogenic properties. They also regulate
• mitochondrial stress, apoptotic factors, free radical scavenging system, and neurotrophic factors. Neurotrophins such as BDNF,
• NGF, NT3, and NT4/5 play a vital role in neuronal and nonneuronal responses to AD. Neurotrophins depletion accelerates
• the progression of AD and therefore, replacing such neurotrophins may be a potential treatment for neurodegenerative disease.
• Here, we review the phytochemicals that mediate the signaling pathways involved in neuroprotection specifically neurotrophinmediated
• activation of Trk receptors and members of p75NTR superfamily.We focus on representative phenolic derivatives, iridoid
• glycosides, terpenoids, alkaloids, and steroidal saponins as regulators of neurotrophin-mediated neuroprotection. Although these
• phytochemicals have attracted attention owing to their in vitro neurotrophin potentiating activity, their in vivo and clinical efficacy
• trials has yet to be established. Therefore, further research is necessary to prove the neuroprotective effects in preclinical models
• and in humans.
1:Diosniposide B, 2: Diosgenin, 3: Cyanidin-3-glucopyranoside, 4: 3,7-dihydroxy-2,4,6-trimethoxy-phenanthrene, 5: Spicatoside A, 6: Quercetin, 7: Apigenin, 8: Ginsenoside Rg3, 9:Rosmarinic
acid, 10: Ginkgolide B, 11: Limonoid, 12: 4,6-dimethoxy phenanthrene-2,3,7-triol, 13: Furostanol, 14: Coreajaponins B, 15: Quinicacid, 16: Luteolin-7-O-𝛽-glucopyranoside, 17: Kaempferol, 18:
(−)-4,5-dicaffeoyl quinic acid, 19: (−)-3,5-dicaffeoyl mucoquinic acid, 20:(−)-3,4-dicaffeoylmucoquinic acid, 21: Ginsenosides, 22: Panaxynol, 23: Nigranoic acid, 24: Clerodane diterpenoids, 25:
Ligraminol E4-O-𝛽-d-xyloside, 26: Geniposidic acid, 27: Epigallocatechin-3-galate, 28: Curcumin, 29: Resveratrol, 30: Berberine, 31: 6-shogaol, 32: Oleuropein,
Scetticismo
Consapevolezza
NUTRACEUTICA STRATEGIE
A. valutare la
presenza di
ridotti livelli di
metaboliti
chiave e
supplementarli
nella dieta
B. rivalutare
strategie
tradizionali
C. cercare una
base
fisiopatologica
Helga E. de Vries , Markus Schwaninger
Ransohoff , Science. 2016
“Accumulating evidence suggests that neurodegeneration
occurs in part because the environment is affected during
disease in a cascade of processes collectively termed
neuroinflammation. These observations
indicate that therapies targeting glial cells might provide
benefit for those afflicted by
neurodegenerative disorders.”
ECCESSO DI
RADICALI LIBERI E
MECCANISMI
CELLULARI REDOX
PROCESSO DI
INVECCHIAMENTO,
PD, AD
Malattie
neurodegenerative
Ischemia cardiaca e
cerebrale
Danni al DNA
Disturbi reumatici e
polmonari
diabete tumori
Disfunzioni
cardiovascolari
Stress ossidativo
Acido Alfa-Lipoico
AZIONE ANTINFIAMMATORIA
AZIONE NEUROTROFICA E NEUROPROTETTIVA
AZIONE ANTIOSSIDANTE
Detto anche acido Tioctico è un composto disofuro
cofattore in numerose reazioni vitali che producono
energia per l’organismo
Potente Antiossidante Biologico. Insieme al suo
metabolita ridotto Acido Diidrolipoico (DHLA) forma
Una potente coppia redox in grado di esercitare un’importante
Azione scavenger nei confronti di numerose specie radicaliche.
NUTRACEUTICA STRATEGIE
A. valutare la
presenza di
ridotti livelli di
metaboliti chiave
e supplementarli
nella dieta
Acido alfa lipoico
• Azione sul SNC: -favorisce captazione di glucosio e O2
- az trofica sulle cell di Schwann e sui neuroni corticali cerebrali
- aumento velocità impulsi nervosi
• Azione vasale: -favorisce irrorazione cerebrale e il tono venoso
-regolarizzazione del tono della muscolatura liscia vasale
-aumento del flusso ematico a livello delle terminazioni nervose
• Azione antiaggregante: riduzione della viscosità del sangue
per inibizione specifica del recettore per il PAF
• Azione antiossidante: scavenger dei radicali liberi
L-Acetilcarnitina
AZIONE ANTIOSSIDANTE
Protegge le cellule nervose dalla perossidazione di membrana
RALLENTA IL DETERIORAMENTO CELLULARE A CARICO DELLE CELLULE NERVOSE
CHE SI VERIFICA IN SITUAZIONI DI STRESS OSSIDATIVO ED INVECCHIAMENTO
L-Acetilcarnitina
PROFILO ANTALGICO
AZIONE NEUROTROFICA E NEUROPROTETTIVA
AZIONE ANTIOSSIDANTE
è una forma acetilata della L-Carnitina, un ammonio quaternario derivato
da due aminoacidi, la lisina e la metionina.
Svolge un ruolo indispensabile per il corretto METABOLISMO ENERGETICO
CELLULARE E TRASMETTITORIALE a livello del S.N.C.
L-Acetilcarnitina
AZIONE NEUROTROFICA E NEUROPROTETTIVA
Incrementa i livelli di NGF (Nerve Growth Factor) e ne potenzia l’attività
Evita la perdita dei recettori per l’NGF
Accelera il metabolismo mitocondriale. Incrementa la produzione di energia (ATP)
senza la quale i meccanismo riparativi non possono aver luogo
Incrementa la velocità di conduzione nervosa
FAVORISCE LA RIGENERAZIONE DELLE FIBRE NERVOSE
RIDUCE LA PERDITA DI SENSIBILITÁ
NUTRACEUTICA STRATEGIE
A. valutare la
presenza di
ridotti livelli di
metaboliti
chiave e
supplementarli
nella dieta
B. rivalutare
strategie
tradizionali
A volte ritornano….
La fosfatidilcolina , il fosfolipide più abbondante nel cervello, si forma
principalmente attraverso una via metabolica nota come via metabolica di
Kennedy
Uridina (e Citicolina)
Inibizione fibrillogenesi
Neuroprotezione
Mantenimento massa ippocampale
Attivazione colinergica
Protezione dell’integrità e della funzionalità
delle membrane neuronali
RIDUCE LA SINTOMATOLOGIA DOLOROSA
URIDINA MONOFOSFATO
PROFILO ANTALGICO
Interazione con i recettori P2Y delle cellule Schwann
Cambiamenti nel citoscheletro delle
cellule gliali alterate
In modelli di dolore neuropatico la somministrazione di Uridina ha prodotto effetti analgesici
Andò R.D., Mehesz B. et al. A comparative analysis of the activity of ligands acting at P2X and P2Y receptor subtypes in
models of neuropathic, acute and inflammatory pain. Br J Pharmacol 2010;159(5):1106-17.
CORRETTA PROCESSAZIONE DEL SEGNALE IN ENTRATA
CONTROLLO DEL DOLORE
Primo approccio terapeutico?
• Based on the above review, several pieces of
evidence suggest that naturally occurring
phytochemicals that affect neurotrophins and
downstream signaling targets should be a first-
line treatment of several types of
neurodegenerative disease.
(R. Venkatesan 2015)
Alternativa alla terapia
«convenzionale»?
• «Phytochemicals may be an alternative to
other conventional treatment methods…»
(Mory K. 2011)
I vecchi sono abituati ai «Rimedi
Naturali»
• Riscoperta?
• Continuum culturale?
• Migliore compliance terapeutica?
• La nutraceutica studia gli estratti di piante,
animali, minerali e microrganismi accomunati
da una funzione benefica sulla salute
dell'uomo. Intendiamo con nutraceutico un
prodotto isolato dall'alimento da cui viene
estratto, confezionato spesso come una pillola
o un medicinale. Ma esistono degli alimenti
nutraceutici?
• Journal of Agricultural and Food Chemistry. 2010. DOI: 10.1021/jf9029332.
Blueberry Supplementation Improves Memory in Older Adults
Krikorian R, Shidler MD, Nash TA, Kalt W, Vinqvist-Tymchuk MR, Shukitt-Hale B, Joseph JA
ABSTRACT
The prevalence of dementia is increasing with expansion of the older adult population. In the absence of effective therapy, preventive approaches
are essential to address this public health problem. Blueberries contain polyphenolic compounds, most prominently anthocyanins, which have
antioxidant and anti-inflammatory effects. In addition, anthocyanins have been associated with increased neuronal signaling in brain centers,
mediating memory function as well as improved glucose disposal, benefits that would be expected to mitigate neurodegeneration. This study
investigated the effects of daily consumption of wild blueberry juice in a sample of nine older adults with early memory changes. At 12 weeks,
improved paired associate learning (p = 0.009) and word list recall (p = 0.04) were observed. In addition, there were trends suggesting reduced
depressive symptoms (p = 0.08) and lower glucose levels (p = 0.10). We also compared the memory performances of the blueberry subjects with a
demographically matched sample who consumed a berry placebo beverage in a companion trial of identical design and observed comparable results
for paired associate learning. The findings of this preliminary study suggest that moderate-term blueberry supplementation can confer
neurocognitive benefit and establish a basis for more comprehensive human trials to study preventive potential and neuronal mechanisms.
Commento
L’assunzione di un drink al giorno di circa 500 ml di succo di mirtillo (l’equivalente di 6-9 ml per Kg di peso corporeo/die) per 12 settimane, è stata
associata ad un migliore apprendimento ed un incremento della memoria nelle persone anziane con problemi di memoria, oltre che una riduzione di
sintomi depressivi e dei livelli di glucosio. Lo studio in questione potrebbe rappresentare uno spunto per studi futuri, per esaminare se i cambiamenti
a livello della funzione cognitiva possono essere associati al miglioramento osservabile a livello del metabolismo. Questo è il primo trial clinico per la
valutazione dei potenziali benefici dei mirtilli sulla funzione cerebrale negli anziani aventi un aumentato rischio di demenza e Alzheimer. La
supplemetazione con mirtilli, infatti, può prevenire o attenuare il processo di neurodegenerazione grazie agli effetti benefici dei flavonoidi contenuti
nei mirtilli, in particolare di antociani e flavanoli. I flavonoidi attraversano la barriera emato-encefalica, esercitando i loro effetti benefici
sull’apprendimento e la memoria, migliorando le connessioni neuronali esistenti, la comunicazione cellulare e stimolando la rigenerazione neuronale.
«Integratori alimentari»
• Lavori Scientifici
• Varie
• Vit A: » incrementa la produzione di energia
• Cioccolato: » il consumo di cioccolato fondente può migliorare lo stress
e ha effetti benefici sulla microflora intestinale
• Soia: » alimenti a base di soia possono far diminuire le fratture
• Alghe: » 2 studi clinici (fase I e fase II) dimostrano che un estratto di
alghe può ridurre i sintomi della osteoartrite
• Albero del karité: » gli estratti di Karité in associazione con di omega-3,
vitamine e minerali, riducono l’osteoartrite
• Acidi grassi omega-3: » gli omega-3 possono migliorare i disturbi
psicotici
• Probiotici: » prevenzione delle allergie al latte vaccino
• Probiotici: » prevenzione delle malattie delle alte vie respiratorie
• Spirulina: » la C-ficocianina ricavata dalla spirulina può ridurre la
iperalgesia
• Teanina: » supplementazioni di cistina e/o teanina per aumentare
l’efficienza immunitaria di atleti esposti a periodi prolungati di esercizio
intenso
• Picnogenolo: » prevenzione delle retinopatie
• Melone: » stress e fatica
• Barbabietola: » tolleranza dell’esercizio fisico
• Vitamina D: » prevenzione del rischio di cadute
• Acidi grassi omega-3: » prevenzione della degenerazione della macula
• Formula a base di erbe: » mostra effetti benefici sulla salute del seno
• Spirulina:» numerosi benefici per la salute
• Omega-3:» le forme più biodisponibili
• Antiossidanti:» migliorano la fertilità
• Ginsenosidi:» azione neuroprotettiva in patologie neurodegenerative
e nell'ictus
• Bevande a base di caffeina, creatina e proteine del
latte:» massimizzano le prestazioni fisiche
• Integratori di erbe:» dimostrano un potenziale ansiolitico
• Nitrati:» possono incrementare la circolazione cerebrale
• Omega-3:» livelli di ALA in non consumatori di pesce
• Frutto della passione:» l’estratto può migliorare la salute delle
ginocchio
• Estratto di corteccia di larice:» può migliorare le difese immunitarie
• Curcumina:» può ridurre il dolore in pazienti con osteoartrite
• Zenzero:» apporta vantaggi alla salute della prostata
• Vitamina D:» può ridurre la depressione nelle donne
• Omega-3:» diminuiscono le probabilità di sviluppare allergie nei
bambini
• Omega-3:» benefici contro ansia nell’uomo
• Probiotici:» rafforzano le difese immunitarie
• Probiotici:» la loro assunzione è correlata ad una percentuale inferiore
di complicazioni in donne al primo parto
• Ribes nero:» l’estratto mostra un potenziale anti-asmatico
• Acido folico:» la sua assunzione durante la gravidanza può influenzare
il rischio di asma
• Luteina:» una meta-analisi supporta i suoi benefici per la salute degli
occhi
• Succo di barbabietole:» migliora la circolazione sanguigna a livello
cerebrale
• Probiotici:» non prevengono la colite ricorrente
• Magnesio:» può avere un ruolo importante nel controllo della glicemia
in pazienti con diabete di tipo 2
• CLA:» impedisce la perdita di massa muscolare legata all’età
• Curcumina:» mostra un potenziale terapeutico per la salute oculare
• Polpa di açai:» ha effetti neuroprotettivi
• Luteina e zeaxantina:» possono ridurre il rischio di cataratta
• Estratto di corteccia di pino:» può ridurre i sintomi legati alla
menopausa
• Estratto di mora selvatica:» ha una azione neuroprotettiva
• Succo d'uva:» mostra dei benefici a livello cerebrale
• Estratto di olivello spinoso:» mostra benefici nella pratica dell’attività
fisica
• Fagomina:» può avere un effetto antidiabetico
• Omega-3:» possono ridurre i sintomi depressivi
Nutraceutico/Nutriceutico
• Nutri(mento) + (farma)ceutico
• “Functional foods”
• “Alimento-farmaco”: alimento con
componenti nutrizionali selezionate con
proprietà “curative” di principi attivi naturali
• Sostanze nutraceutiche normalmente derivate
dalle piante, dagli alimenti e da forme
microbiche
• European Nutraceutical Association
• Welcome to the website of the European Nutraceutical Association
(ENA)!
The ENA is a scientific society committed to the product group of
nutraceuticals.
Nutraceuticals are nutritional products that provide health and
medical benefits, including the prevention and treatment of
disease. In contrast to pharmaceuticals however, these are not
synthetic substances or chemical compounds formulated for
specific indications. These are products that contain nutrients
(partly in concentrated form) and mostly are assigned to the
category of food. Dietary supplements are a typical example for
nutraceuticals, but also dietetic and functional foods may be
counted among these products.
La Nutraceutica è un neologismo sincratico da
“nutrizione” e “farmaceutica” e si riferisce allo studio
di alimenti che hanno una funzione benefica sulla
salute umana
Gli alimenti nutraceutici vengono comunemente anche
definiti alimenti funzionali, pharma food o
farmalimenti
Condizioni mediche e fisiologiche con forte
impatto sullo sviluppo di sostanze e prodotti
mirati
Il mercato dei nutraceutici è in
controtendenza rispetto alla flessione
generale dei consumi
FONTE: NIELSENMARKET-TRACK
3 italiani su 4 hanno utilizzato un integratore
nell’ultimo anno (in media 3,5 vv)
FONTE: EURISKO
Il mercato in farmacia
Cresce il ruolo del medico nella scelta
dell’integratore…
FONTE: EURISKO
…che assume un ruolo determinante
nei segmenti in cui compete con i
farmaci
FONTE: NIELSEN MARKET TRACK
63
64
COMPONENTE NEUROPATICA DEL
DOLORE DA L.C.C. / SCALA LANSS
• La scala LANSS del dolore e la successiva Self LANSS
(S – LANSS); sono scale validate per l’identificazione della
componente neuropatica del dolore, ( la validazione in
italiano è in corso di esecuzione) e il loro utilizzo è
raccomandato nella fase iniziale di valutazione del paziente
con lesione cutanea cronica.
-Bennett M:The LANSS pain scale: the Leeds assessment of neuropathic symptoms and
signs. Pain 2001;92 (1-2):147-57
-Bennett M: The S-LANSS score for identifying pain of predominantly neuropathic origin:
validation for use in clinical and postal research. J Pain 2005;6(3):149-58.
-Weingarten T.N.et all: Validation of the S-LANSS in the community setting. Pain,
2007;132(1-2):189-94
Capire il dolore: riconoscerlo
Neuropatico : risposta inappropriata a una lesione primaria o a una disfunzione del
sistema nervoso. E’ il principale fattore nello sviluppo del dolore cronico ed è spesso
associato a sensazioni alterate dovute a pressioni, impulsi luminosi, variazioni di
temperatura che provocano dolore intenso (ALLODINIA )
ATTENZIONE:
v Assenza di stimolo evidente
v Il dolore è insolito, dissimile dal dolore somatico.
v Può persistere malgrado la terapia antalgica
Nocicettivo (viscerale e somatico) : risposta fisiologica appropriata ad uno stimolo
doloroso. E’ dovuto a un danno ai tessuti, e di solito è limitato nel tempo. Quando le ferite
si rimarginano lentamente la risposta infiammatoria prolungata può provocare una
aumentata sensibilità
ATTENZIONE:
v I pazienti con sensibilità aumentata provano dolore al minimo tocco e proveranno un dolore
intenso durante le procedure associate alla medicazione
v Considerare dolorose tutte le ferite
v Le ferite nel tempo possono diventare più dolorose
v La cute interno alla ferita può diventare sensibile e dolorosa
v Per alcuni pazienti anche il tocco più leggero o il semplice movimento dell’aria vicino alla ferita può
essere intensamente doloroso
Capireil dolore: misurarlo
Il dolore deve venire considerato come il “5° segno vitale”
Bisogna registrare il dolore dei pazienti ogni qualvolta si registrano frequenza cardiaca,
pressione arteriosa, temperatura, e frequenza respiratoria
Il personale medico e paramedico deve considerare l’evidenza di un dolore non
controllato come un “allarme rosso”
Le Scale:
Unidimensionali:
Analogiche visive (VAS)
Scale numeriche (NRS)
Scale verbali(VRS)
Multidimensionali:
BPI
MPQ
PAINAD (Pain in Adults with Dementia)
Capire il dolore: valutare e trattare:
Dolore acuto:
v Il paziente mostra disagio/fastidio
v Vi è una risposta “autonomica” al dolore: aumento della
pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e/o respiratoria,
sudorazione, midriasi
v Presenza di posizione di difesa: maschera facciale di dolore,
pianto, lamento
Dolore cronico:
v Stato in cui il paziente prova dolore continuo od intermittente
di durata superiore ai 6 mesi
v Valutare le caratteristiche
v Rilevare le manifestazioni di malessere: collera, frustazione,
depressione
Dolore operativo Analgesico a breve termine
Analgesico a
lungo termine
Analgesico a
lungo termine
La scala del dolore dell’OMS
La sostituzione di un farmaco con un
altro, nell’ambito della stessa
categoria, dovrebbe essere
sperimentata prima di cambiare
completamente terapia
Iniziare con schemi terapeutici più
semplici e meno invasivi
Dolore lieve/moderato: aspirina, paracetamolo, FANS (Step 1)
Dolore persistente o in aumento: oppioide debole ( Step 2)
Dolore persistente o che passa da moderato a severo:
aumentare la dose o la potenza dell’oppioide ( Step 3)
Stress ossidativo
Condizione fisica nella quale si rileva
un’elevata presenza di radicali liberi
nell’organismo. Un radicale libero è una
molecola o un atomo particolarmente
reattivo che contiene un elettrone spaiato
nel suo orbitale più esterno. Sono,
pertanto, altamente instabili e cercano di
tornare alla stabilità rubando l’elettrone
mancante ad ogni atomo nelle vicinanze.
REAZIONE A CATENA.
proteine, lipidi, carboidrati e DNA
ECCESSO DI
RADICALI LIBERI E
MECCANISMI
CELLULARI REDOX
PROCESSO DI
INVECCHIAMENTO,
PD, AD
Malattie
neurodegenerative
Ischemia cardiaca e
cerebrale
Danni al DNA
Disturbi reumatici e
polmonari
diabete tumori
Disfunzioni
cardiovascolari
Stress ossidativo
• European Journal of Nutrition. Published online qheqd of print, doi: 10.1007/s00394-012-0307-7
Neuroprotective effects of digested polyphenols from wild blackberry species.
Tavares L, Figueira I, McDougall GJ, Vieira HLA, Stewart D, Alves PM, Ferreira RB, Santos CN
ABSTRACT
Blackberry ingestion has been demonstrated to attenuate brain degenerative processes with the benefits ascribed to the (poly)phenolic components.
The aim of this work was to evaluate the neuroprotective potential of two wild blackberry species in a neurodegeneration cell model and compare
them with a commercial variety. This work encompasses chemical characterization before and after an in vitro digestion and the assessment of
neuroprotection by digested metabolites. Some studies targeting redox/cell death systems were also performed to assess possible neuroprotective
molecular mechanisms. The three blackberry extracts presented some quantitative differences in polyphenol composition that could be responsible
for the different responses in the neurodegeneration cell model. Commercial blackberry extracts were ineffective but both wild blackberries, Rubus
brigantinus and Rubus vagabundus, presented neuroprotective effects. It was verified that a diminishment of intracellular ROS levels, modulation of
glutathione levels and activation of caspases occurred during treatment. The last effect suggests a preconditioning effect since caspase activation
was not accompanied by diminution in cell death and loss of functionality. This is the first time that metabolites obtained from an in vitro digested
food matrix, and tested at levels approaching the concentrations found in human plasma, have been described as inducing an adaptative response.
Commento
Un recente studio ha evidenziato che i metaboliti contenuti negli estratti di mora selvatica riducono i livelli delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) e
attivano degli enzimi, chiamati caspasi, che svolgono un ruolo importante nella morte cellulare (l’apopotosi). L’attivazione delle caspasi è di solito
associata alla morte cellulare (e quindi alla neurodegenerazione), in questo caso però l’estratto, nonostante aumenti l’attività di questi enzimi, non è
accompagnato da una riduzione della vitalità cellulare, bensì è protettivo. Nello studio sono state prese in considerazione due diverse varietà di
mora: è stata osservata una differenza quantitativa nella composizione dei polifenoli presenti nell’estratto. Successivamente gli estratti sono stati
sottoposti a condizioni simili a quelle del tratto gastrointestinale e testati su cellule cerebrali: mentre gli estratti di mora commerciali non hanno
dimostrato effetti benefici, quelli di mora selvatica sono stati associati ad una diminuzione dei livelli di ROS ed all’attivazione delle caspasi che sono
associate ad un effetto antiossidante sulle cellule.
Succo d’uva
• Journal of Agricultural and Food Chemistry. 2012. Published online ahead of print, ASAP Article, DOI: 10.1021/jf300277g
Concord Grape Juice Supplementation and Neurocognitive Function in Human Aging.
Krikorian R, Boespflug EL, Fleck DE, Stein AL, Wightman JD, Shidler MD, Sadat-Hossieny S
ABSTRACT
Polyphenol compounds found in berry fruits, in particular flavonoids, have been associated with health benefits including improvement in cognition
and neuronal function with aging. Concord grape juice contains polyphenols, including anthocyanins and flavanols, and previous research has shown
improvement in a number of human health conditions with grape juice supplementation. In the current study, older adult subjects with mild
cognitive impairment consumed Concord grape juice or placebo for 16 weeks and were administered assessments of memory function and brain
activation pre- and postintervention. Participants who consumed grape juice showed reduced semantic interference on memory tasks. Relatively
greater activation in anterior and posterior regions of the right hemisphere was also observed with functional magnetic resonance imaging in the
grape juice treated subjects. These findings provide further evidence that Concord grape juice can enhance neurocognitive function in older adults
with mild memory decline.
Commento
Il succo d’uva è una ricca fonte di polifenoli, potenti antiossidanti in grado di esercitare un effetto antiossidante. Precedentemente è stato
sottolineato che il suo consumo riduce l’invecchiamento a livello neuronale nei ratti (Nutrition, 2006, Vol. 22, pp 295-302), mentre un altro studio di
gruppo ha rilevato che il consumo giornaliero può migliorare la memoria nelle persone anziane con lieve compromissione della funzione cerebrale
(British Journal of Nutrition, 2010, vol. 103, pp 730-734). In uno studio recente sono state reclutate 21 persone con un’età media di 76 anni, tutti
aventi un lieve decadimento cognitivo. In seguito all’assunzione di una bevanda di succo d’uva pari a 6,3-7,8 ml/kg è stato osservato un minor
numero di errori in compiti dove era richiesto uno sforzo mnemonico. Inoltre, la risonanza magnetica ha mostrato una maggiore attivazione delle
regioni anteriore e posteriore sul lato destro del cervello e quindi un aumento dell’attività neuronale. Quindi il consumo di un bicchiere di succo
d’uva alla dieta quotidiana può migliorare le prestazioni della memoria e migliorare la funzionalità neurocognitiva di persone anziane con declino
della memoria breve.
Acido Alfa-Lipoico
AZIONE ANTIOSSIDANTE
Numerosi studi hanno confermato che i processi di ossidazione sono coinvolti nell’insorgenza e nel
peggioramento del Dolore Neuropatico. Lo Stress ossidativo è considerato un importante determinante
delle condizioni patologiche degenerative e dolorose dei nervi periferici.
È dunque utile associare, nel trattamento del dolore neuropatico, ad attivi con profilo
antalgico, sostanze con azione antiossidante in grado di contrastare la formazione
e la progressione dei radicali liberi.
FAVORISCE LA FORMAZIONE DELLE MEMBRANE NEURONALI
E LA RIPARAZIONE DEI NERVI
AZIONE NEUROTROFICA
URIDINA MONOFOSFATO
Ciclo Kennedy
Kennedy e Weiss, 1956
AZIONE NEUROTROFICA
URIDINA MONOFOSFATO
Supporta l’attivazione di meccanismi di riparazione nei casi di lesione
dei nervi periferici
È coinvolta nella formazione della Fosfatidilcolina delle membrane
neuronali attraverso il Ciclo Kennedy
SUPPORTA LA RIPARAZIONE DEI NERVI
La fosfatidilcolina , il fosfolipide più abbondante nel cervello, si forma
principalmente attraverso una via metabolica nota come via metabolica di
Kennedy
• J Neurosci. 2009 Jul 15;29(28):9078-89. doi: 10.1523/JNEUROSCI.1071-09.2009.
• Beta-amyloid oligomers induce phosphorylation of tau and inactivation of insulin receptor substrate via c-Jun N-
terminal kinase signaling: suppression by omega-3 fatty acids and curcumin.
• Ma QL1, Yang F, Rosario ER, Ubeda OJ, Beech W, Gant DJ, Chen PP, Hudspeth B, Chen C, Zhao Y, Vinters HV,
Frautschy SA, Cole GM.
• Author information
• Abstract
• Both insulin resistance (type II diabetes) and beta-amyloid (Abeta) oligomers are implicated in Alzheimer's disease
(AD). Here, we investigate the role of Abeta oligomer-induced c-Jun N-terminal kinase (JNK) activation leading to
phosphorylation and degradation of the adaptor protein insulin receptor substrate-1 (IRS-1). IRS-1 couples insulin
and other trophic factor receptors to downstream kinases and neuroprotective signaling. Increased phospho-IRS-1
is found in AD brain and insulin-resistant tissues from diabetics. Here, we report Abeta oligomers significantly
increased active JNK and phosphorylation of IRS-1 (Ser616) and tau (Ser422) in cultured hippocampal neurons,
whereas JNK inhibition blocked these responses. The omega-3 fatty acid docosahexaenoic acid (DHA) similarly
inhibited JNK and the phosphorylation of IRS-1 and tau in cultured hippocampal neurons. Feeding 3xTg-AD
transgenic mice a diet high in saturated and omega-6 fat increased active JNK and phosphorylated IRS-1 and tau.
Treatment of the 3xTg-AD mice on high-fat diet with fish oil or curcumin or a combination of both for 4 months
reduced phosphorylated JNK, IRS-1, and tau and prevented the degradation of total IRS-1. This was accompanied
by improvement in Y-maze performance. Mice fed with fish oil and curcumin for 1 month had more significant
effects on Y-maze, and the combination showed more significant inhibition of JNK, IRS-1, and tau phosphorylation.
These data indicate JNK mediates Abeta oligomer inactivation of IRS-1 and phospho-tau pathology and that
dietary treatment with fish oil/DHA, curcumin, or a combination of both has the potential to improve
insulin/trophic signaling and cognitive deficits in AD.
Stone JG, et al. Frontiers in Alzheimer’s disease therapeutics. Ther Adv Chronic Dis 2011; 2: 9-23
Pharmacological treatment of AD
Preventative
Disease-
modifying
L-Acetilcarnitina
PROFILO ANTALGICO
Up-regulation selettiva dei recettori per il Glutammato mGlu2
I recettori per il Glutammato appartengono alla famiglia
di recettori associati a proteine G e mediano l’attivazione di
molteplici sistemi di trasduzione tra cui quelli del:
CONTROLLO DEL DOLORE
«Placebo» ?
• «Natural phytochemicals may be less toxic
than novel synthetic drugs…»
• «There are many questions concerning their
specific medicinal effects and reproducibility,
mechanism of action, and the identify of the
active ingredients»
(J. Kim 2012)
Curcumin
• «…it has been used to treat biliary disorders,
coughs,diabetic ulcers, hepatic disorders,
rheumatism, and sinusitis.»
• (D. Akbik, M. Ghadiri, W. Chrzanowski, and R. Rohanizadeh,“Curcumin as a
wound healing agent,” Life Sciences, vol. 116, no.1, pp. 1–7, 2014.)
!
Una promessa per il futuro?
Anche di fronte all’incertezza sociale
ed economica…la salute resta un
valore chiave
FONTE: EURISKO – RANKING VALORI DEGLI INDIVIDUI
Approcci non farmacologici ed
“anticonvenzionali”
• “Pigrizia e apatia sono cattive
compagne di vita”
l Attività fisica
l Alimentazione
l Vivacità intellettuale
l Relazioni sociali
86
Le “barriere” ad un adeguato trattamento
antalgico nel pz geriatrico (3)
Delle Istituzioni
• Poca cultura nella terapia del dolore nelle cure palliative
• Scarsa disponibilità di farmaci oppiacei
• Difficoltà prescrittive non del tutto risolte (ricettario,
smaltimento e conservazione degli oppiacei)
• Scarsa formazione del personale (ospedali, università,
strutture di ricovero).
Acido Alfa-Lipoico
AZIONE ANTIOSSIDANTE
DIRETTA
INDIRETTA
Agisce sia nella fase acquosa (Citoplasmatica) sia nella fase lipidica
(Membrane cellulari).
riesce a penetrare in ogni parte dei neuroni proteggendoli da eventuali danni e
preservandoli dalla degenerazione
protegge l’organismo dai danni causati dai radicali liberi intra ed extracellulari
Rigenera antiossidanti (Vitamine C ed E, Glutatione, Coenzima Q10)
dallo stato ossidato allo stato attivo.
Agisce sulla microcircolazione, migliorando il flusso ematico
AUMENTO DEL FLUSSO SANGUIGNO A LIVELLO DELLE TERMINAZIONI NERVOSE
MIGLIORAMENTO DELLA VELOCITÁ DI CONDUZIONE DEGLI IMPULSI NERVOSI
I vecchi sono abituati ai «Rimedi
Naturali»
• Riscoperta?
• Continuum culturale?
• Migliore compliance terapeutica?

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Il dolore neuropatico nel paziente geriatrico - Piero Secreto

  • 1. Il dolore neuropatico nel paziente geriatrico Dr. Piero Secreto S.C.Geriatria -U.O. Alzheimer Presidio Ospedaliero “Beata Vergine Consolata” Fatebenefratelli San Maurizio Canavese (Torino)
  • 2. 2 CONTESTO E RAZIONALE • Il dolore rappresenta una esperienza comune nel paziente geriatrico L’80% degli anziani ultra ottantenni soffre di una patologia cronica che provoca dolore Pergolizzi J, Ahlbeck K, Aldington D, et al. The development of chronic pain: physiological change necessitates a multidisciplinary approach to treatment. Curr Med Res Opin, 2017; 29 (9): 1127-35 IPASVI. Un anziano su due soffre di dolore cronico e uno su dieci ha bisogno di assistenza costante, 2011 • Scarsa valutazione del dolore nel paziente con Demenza • Diminuzione della capacità di riferire dolore con l’aumento del declino cognitivo Paoletti F, Moretto G, SossiV et al. Valutazione del dolore nei soggetti anziani con deterioramento cognitivo: indagine di prevalenza attraverso l’utilizzo della scala Doloplus-2; Rivista l’Infermiere, 2016;
  • 3. CONTESTO E RAZIONALE - 2 • Anche se valutato, il dolore non è trattato o, se lo è, in maniera non idonea. Se non trattato il dolore ha conseguenze inevitabili che incidono sulla qualità della vita MalaraA, De Biase GA, Bettarini F, et al. Pain assessment in elderly with behavioral and psychological symptoms of dementia. Journal of Alzheimer’s Disease, 2016 (50): 1217-25 La presenza di declino cognitivo è un fattore predittivo di scarso controllo del dolore. Rebesan M, Rebellato M. La valutazione del dolore in geriatria: l’anziano con deficit cognitivi. Pain Nursing Magazine, 2012; 3 Solo il 25% delle persone dementi con più di 85 anni riceve un trattamento analgesico Stolee P, Hiller L, Esbaugh J, Bol N, McKellar L, Gauthier N. Instruments for the assessment of pain in older persons with cognitive impairment. Journal of the American Geriatric Society, 2005; 53 (2): 319-26 Kunz M, MyliusV, Schepelmann K, Lautenbacher S. Loss in executive functioning best explains changes in pain responsiveness in patients with dementia-related cognitive decline. Behav Neurol, 2015 3
  • 4. 4 Le “barriere” ad un adeguato trattamento antalgico nel pz geriatrico (1) Del paziente e dei suoi famigliari: • Un buon paziente disturba poco il medico • L’età è un analgesico naturale • Riluttanza a seguire le prescrizioni • Timore di manovre invasive • Disponibilità finanziarie (farmaci di fascia C) • Livello socio-culturale (fobia dei morfinici)
  • 5. 5 Le “barriere” ad un adeguato trattamento antalgico nel pz geriatrico (2) Dei Sanitari: • Troppe variabili farmacocinetiche e farmacodinamiche • Il dolore di cui si lamentano i pazienti “non è reale” o è esagerato • L’anziano tollera meglio il dolore • L’anziano risponde meno bene agli oppiacei • Scarsa attenzione alla valutazione del dolore • Scarsa formazione del personale (ospedali, università, strutture di ricovero). • Confusione terminologica fra tolleranza, dipendenza fisica e dipendenza psichica
  • 6.
  • 7. DOLORE NEUROPATICO Difficile da controllare Riduce la qualità di vita Definizione: dolore che nasce quale diretta conseguenza di lesione o malattia del sistema somatosensoriale (Def. IASP - International Association for the Study of Pain) Descrive un sintomo o un meccanismo più che uno specifica patologia
  • 8. NEUROPATIE NEUROPATIA CARATTERISTICHE ED ESEMPI Diabetica Il Diabete è una delle cause più comuni di neuropatia. Si manifesta nel corso della malattia, ma talora può essere presente precocemente. Si tratta di una neuropatia prevalentemente sensitiva (parestesie, dolori), cui possono associarsi disturbi autonomici e deficit dei nervi cranici. Alcool e sostanze tossiche L’abuso di alcool è una causa frequente di neuropatia. Altre sostanze tossiche che possono danneggiare i nervi sono: piombo (neuropatia motoria); arsenico, mercurio (neuropatia sensitiva); solventi organici e insetticidi. Farmaci Numerosi farmaci possono indurre neuropatia. Tra questi vincristina e cisplatino, usati nella terapia anti-tumorale; nitrofurantoina, utilizzata in alcune patologie renali croniche; amiodarone, usato nelle aritmie cardiache; disulfiram, usato nell’alcoolismo; e dapsone, utilizzato nella terapia della lebbra. Deficit nutrizionali (neuropatie carenziali) Deficit di vitamina B12, B1 (tiamina), B6 (piridossina) e vitamina E possono causare polineuropatie con degenerazione assonale. La carenza vitaminica può essere dovuta a un inadeguato regime dietetico o a un problema di malassorbimento a livello gastrico o intestinale. Anche eccessi di vitamina B6 possono causare una neuropatia. Neuropatie immuno- mediate Il ruolo del sistema immunitario è proteggere l’organismo contro agenti infettivi esterni. Talora, tuttavia, per ragioni sconosciute, il sistema immunitario attacca parti del nostro organismo causando l’insorgenza di malattie autoimmuni. Se ad essere “attaccati” sono i nervi periferici, si possono sviluppare neuropatie immuno-mediate (cioè causate da un’alterazione del sistema immunitario). Esempi: Sindrome di Guillain- Barrè, Neuropatie croniche con autoanticorpi verso i nervi periferici, Neuropatie associate a vasculiti ecc..) ACQUISITE
  • 9. 9 VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE DEL DOLORE • Mc Gill Pain Questionnaire (M.P.Q.) di Melzack • SF-MPQ (versione ridotta) • SF-12 Dolore cronico – alterazioni della qualità di vita incidono molto sul paziente -Melzack R. The McGill Pain Questionnaire: major properties and scoring methods. Pain 1975 Sep;1(3): 277-99 -Melzack R. The short form of McGill Pain Questionnaire. Pain 1987; 30:191-197 -Guarnera G. et al.Pain and quality of life in patients with vascular leg ulcers: An Italian multicenter study. Journal of Wound Care 2007
  • 10. 10 VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE DEL DOLORE • Importanza della rilevazione della qualità del sintomo doloroso • Nocicettivo e/o neuropatico? Indirizzo terapeutico Buonocore M., Bonezzi C. Sindromi algiche neuropatiche: dalla diagnosi al reinserimento professionale. Proposta di un modello per una rapida valutazione ed una terapia basata sul meccanismo patogenetico. G Ital Med Lav Erg 2001; 23:3, 484-493
  • 11. 11
  • 12. 12 VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE DEL DOLORE Sharp ACUTO Throbbing PULSANTE Gnawing ROSICCHIARE Tender TENERO Splitting FEROCE Burning BRUCIANTE Stabbing TRAFITTIVO Stinging PUNGENTE Aching DOLOROSO Tingling PIZZICARE Dolore nocicettivo Dolore neuropatico -Luc Tèot.Pour une melleure prse en charge de la douleur del maladies porteurs del palies. Soins. 2007 Jan-FEB.; (712):34-38 -Dorothy B, Doughty. Strategies for Minimizing Chronic Wound Pain. Home Healthcare Nurse. Vol.22 no.11 November 2004:784-87 -Chiefari M., Genovese E. Fisiopatologia del dolore vascolare. Pathos vol 10,num 4.
  • 13. 13 Anziano con demenza / indicatori di dolore • Osservazione comportamentale (variazioni rispetto al normale modello comportamentale) • Profonda conoscenza del paziente con alterata cognitività Stein W.M., Ferrel B.A. Pain in the nursing home. Clinical Geriatric Medicine 1996, 12(3): 601-613. Herr K.A., Mobil P.R. Chronic pain in the elderly. In: Smithson E., Tripp-Reiner T. (Eds) “Advances in gerontological nursing: chronic illness and the older adult” 1997, Springer, N:Y.
  • 14. 14 Anziano con demenza / indicatori di dolore • Variabilità inter/intraindividuale della risposta comportamentale del paziente al dolore. reazioni verbali espressione del viso pianto, brontolii, comportamento, gemiti, lamenti tempo di riposo Price P. La valutazione del dolore. Wound Pain Management (WPM) Model© Helios III/IV 2003
  • 15.
  • 16. 16 La ricerca di allodinia o iperalgesia nella cute perilesionale sono elementi complementari che aiutano nella definizione di presenza di dolore con prevalente componente neuropatica. Buonocore M., Bonezzi C. Sindromi algiche neuropatiche: dalla diagnosi al reinserimento professionale. Proposta di un modello per una rapida valutazione ed una terapia basata sul meccanismo patogenetico. G Ital Med Lav Erg 2001; 23:3, 484-493
  • 17.
  • 20. “Il paziente demente sembra essere, almeno apparentemente, libero dalla sofferenza e dalla paura della morte” (Niava V. 2002) ?
  • 21. La sofferenza non è “solo” il dolore... Non è sufficiente “nascondersi” dietro la somministrazione di un farmaco,spesso pretesto per tranquillizzare la coscienza di chi lo prescrive. Ascolto Compassione Speranza
  • 22. ●Dolore/Consolazione “Curare quando è possibile,lenire il dolore per quanto possibile, consolare sempre”. (Adagio inglese medioevale) ● La verità non è contraria alla speranza
  • 23. Presenza Sir Luke Fildes, The Doctor 1891
  • 24. La scala del dolore dell’OMS La sostituzione di un farmaco con un altro, nell’ambito della stessa categoria, dovrebbe essere sperimentata prima di cambiare completamente terapia Iniziare con schemi terapeutici più semplici e meno invasivi Dolore lieve/moderato: aspirina, paracetamolo, FANS (Step 1) Dolore persistente o in aumento: oppioide debole ( Step 2) Dolore persistente o che passa da moderato a severo: aumentare la dose o la potenza dell’oppioide ( Step 3)
  • 25. Dolore Neuropatico / farmaci adiuvanti • Anticonvulsivanti • Antidepressivi Triciclici e SSRI • Stabilizzanti di Membrana • Benzodiazepine • Gabapentinoidi 25
  • 26. Nutraceuticals: Evidence of Benefit in Clinical Practice? Qin M. Chen, PhD (Editor in Chief, The American Journal of Medicine) Joseph S. Alpert, MD September 2016Volume 129, Issue 9, p897-1014, e165-e217 “Despite the lack of scientific evidence for or against the use of these products, they continue to be widely ingested throughout the world“
  • 27.
  • 28. Rallentamento della degenerazione neuronale? • Furthermore, based on their chemical structure, phytochemicals do not appear to be cytotoxic. X.-Y. Mao, D.-F. Cao, X. Li et al., “Huperzine a ameliorates cognitive deficits in streptozotocin-induced diabetic rats,” International Journal of Molecular Sciences, vol. 15, no. 5, pp. 7667–7683, 2014. • In addition, they provide an appropriate environment for the maintenance of mature neurons and allow neurons to regenerate. M. H. Kim, S. Kim, and W. M. Yang, “Mechanisms of action of phytochemicals from medicinal herbs in the treatment of Alzheimer’s disease,” Planta Medica, vol. 80, no. 15, pp. 1249 -1258, 2014.
  • 29. • Review Article • Phytochemicals That Regulate Neurodegenerative Disease by Targeting Neurotrophins: A Comprehensive Review • Ramu Venkatesan,1 Eunhee Ji,1 and Sun Yeou Kim1,2,3 • 1College of Pharmacy, Gachon University, No. 191, Hambakmoero, Yeonsu-gu, Incheon 406-799, Republic of Korea • 2GachonMedical Research Institute, GilMedical Center, Inchon 405-760, Republic of Korea • 3Gachon Institute of Pharmaceutical Science, Gachon University, No. 191 Hambakmoe-ro, Yeonsu-gu, Incheon 406-799, Republic of Korea • Correspondence should be addressed to Sun Yeou Kim; sunnykim@gachon.ac.kr • Received 12 March 2015; Revised 17 April 2015; Accepted 24 April 2015 • Academic Editor: Antoni Camins • Copyright © 2015 Ramu Venkatesan et al. This is an open access article distributed under the Creative Commons Attribution • License, which permits unrestricted use, distribution, and reproduction in any medium, provided the original work is properly • cited. • Alzheimer’s disease (AD), characterized by progressive dementia and deterioration of cognitive function, is an unsolved social • and medical problem. Age, nutrition, and toxins are the most common causes of AD. However, currently no credible treatment • is available for AD. Traditional herbs and phytochemicals may delay its onset and slow its progression and also allow recovery by • targeting multiple pathological causes by antioxidative, anti-inflammatory, and antiamyloidogenic properties. They also regulate • mitochondrial stress, apoptotic factors, free radical scavenging system, and neurotrophic factors. Neurotrophins such as BDNF, • NGF, NT3, and NT4/5 play a vital role in neuronal and nonneuronal responses to AD. Neurotrophins depletion accelerates • the progression of AD and therefore, replacing such neurotrophins may be a potential treatment for neurodegenerative disease. • Here, we review the phytochemicals that mediate the signaling pathways involved in neuroprotection specifically neurotrophinmediated • activation of Trk receptors and members of p75NTR superfamily.We focus on representative phenolic derivatives, iridoid • glycosides, terpenoids, alkaloids, and steroidal saponins as regulators of neurotrophin-mediated neuroprotection. Although these • phytochemicals have attracted attention owing to their in vitro neurotrophin potentiating activity, their in vivo and clinical efficacy • trials has yet to be established. Therefore, further research is necessary to prove the neuroprotective effects in preclinical models • and in humans.
  • 30. 1:Diosniposide B, 2: Diosgenin, 3: Cyanidin-3-glucopyranoside, 4: 3,7-dihydroxy-2,4,6-trimethoxy-phenanthrene, 5: Spicatoside A, 6: Quercetin, 7: Apigenin, 8: Ginsenoside Rg3, 9:Rosmarinic acid, 10: Ginkgolide B, 11: Limonoid, 12: 4,6-dimethoxy phenanthrene-2,3,7-triol, 13: Furostanol, 14: Coreajaponins B, 15: Quinicacid, 16: Luteolin-7-O-𝛽-glucopyranoside, 17: Kaempferol, 18: (−)-4,5-dicaffeoyl quinic acid, 19: (−)-3,5-dicaffeoyl mucoquinic acid, 20:(−)-3,4-dicaffeoylmucoquinic acid, 21: Ginsenosides, 22: Panaxynol, 23: Nigranoic acid, 24: Clerodane diterpenoids, 25: Ligraminol E4-O-𝛽-d-xyloside, 26: Geniposidic acid, 27: Epigallocatechin-3-galate, 28: Curcumin, 29: Resveratrol, 30: Berberine, 31: 6-shogaol, 32: Oleuropein,
  • 32. NUTRACEUTICA STRATEGIE A. valutare la presenza di ridotti livelli di metaboliti chiave e supplementarli nella dieta B. rivalutare strategie tradizionali C. cercare una base fisiopatologica
  • 33. Helga E. de Vries , Markus Schwaninger
  • 34. Ransohoff , Science. 2016 “Accumulating evidence suggests that neurodegeneration occurs in part because the environment is affected during disease in a cascade of processes collectively termed neuroinflammation. These observations indicate that therapies targeting glial cells might provide benefit for those afflicted by neurodegenerative disorders.”
  • 35. ECCESSO DI RADICALI LIBERI E MECCANISMI CELLULARI REDOX PROCESSO DI INVECCHIAMENTO, PD, AD Malattie neurodegenerative Ischemia cardiaca e cerebrale Danni al DNA Disturbi reumatici e polmonari diabete tumori Disfunzioni cardiovascolari Stress ossidativo
  • 36. Acido Alfa-Lipoico AZIONE ANTINFIAMMATORIA AZIONE NEUROTROFICA E NEUROPROTETTIVA AZIONE ANTIOSSIDANTE Detto anche acido Tioctico è un composto disofuro cofattore in numerose reazioni vitali che producono energia per l’organismo Potente Antiossidante Biologico. Insieme al suo metabolita ridotto Acido Diidrolipoico (DHLA) forma Una potente coppia redox in grado di esercitare un’importante Azione scavenger nei confronti di numerose specie radicaliche.
  • 37. NUTRACEUTICA STRATEGIE A. valutare la presenza di ridotti livelli di metaboliti chiave e supplementarli nella dieta
  • 38. Acido alfa lipoico • Azione sul SNC: -favorisce captazione di glucosio e O2 - az trofica sulle cell di Schwann e sui neuroni corticali cerebrali - aumento velocità impulsi nervosi • Azione vasale: -favorisce irrorazione cerebrale e il tono venoso -regolarizzazione del tono della muscolatura liscia vasale -aumento del flusso ematico a livello delle terminazioni nervose • Azione antiaggregante: riduzione della viscosità del sangue per inibizione specifica del recettore per il PAF • Azione antiossidante: scavenger dei radicali liberi
  • 39. L-Acetilcarnitina AZIONE ANTIOSSIDANTE Protegge le cellule nervose dalla perossidazione di membrana RALLENTA IL DETERIORAMENTO CELLULARE A CARICO DELLE CELLULE NERVOSE CHE SI VERIFICA IN SITUAZIONI DI STRESS OSSIDATIVO ED INVECCHIAMENTO
  • 40. L-Acetilcarnitina PROFILO ANTALGICO AZIONE NEUROTROFICA E NEUROPROTETTIVA AZIONE ANTIOSSIDANTE è una forma acetilata della L-Carnitina, un ammonio quaternario derivato da due aminoacidi, la lisina e la metionina. Svolge un ruolo indispensabile per il corretto METABOLISMO ENERGETICO CELLULARE E TRASMETTITORIALE a livello del S.N.C.
  • 41. L-Acetilcarnitina AZIONE NEUROTROFICA E NEUROPROTETTIVA Incrementa i livelli di NGF (Nerve Growth Factor) e ne potenzia l’attività Evita la perdita dei recettori per l’NGF Accelera il metabolismo mitocondriale. Incrementa la produzione di energia (ATP) senza la quale i meccanismo riparativi non possono aver luogo Incrementa la velocità di conduzione nervosa FAVORISCE LA RIGENERAZIONE DELLE FIBRE NERVOSE RIDUCE LA PERDITA DI SENSIBILITÁ
  • 42. NUTRACEUTICA STRATEGIE A. valutare la presenza di ridotti livelli di metaboliti chiave e supplementarli nella dieta B. rivalutare strategie tradizionali
  • 44. La fosfatidilcolina , il fosfolipide più abbondante nel cervello, si forma principalmente attraverso una via metabolica nota come via metabolica di Kennedy
  • 45. Uridina (e Citicolina) Inibizione fibrillogenesi Neuroprotezione Mantenimento massa ippocampale Attivazione colinergica Protezione dell’integrità e della funzionalità delle membrane neuronali
  • 46. RIDUCE LA SINTOMATOLOGIA DOLOROSA URIDINA MONOFOSFATO PROFILO ANTALGICO Interazione con i recettori P2Y delle cellule Schwann Cambiamenti nel citoscheletro delle cellule gliali alterate In modelli di dolore neuropatico la somministrazione di Uridina ha prodotto effetti analgesici Andò R.D., Mehesz B. et al. A comparative analysis of the activity of ligands acting at P2X and P2Y receptor subtypes in models of neuropathic, acute and inflammatory pain. Br J Pharmacol 2010;159(5):1106-17. CORRETTA PROCESSAZIONE DEL SEGNALE IN ENTRATA CONTROLLO DEL DOLORE
  • 47. Primo approccio terapeutico? • Based on the above review, several pieces of evidence suggest that naturally occurring phytochemicals that affect neurotrophins and downstream signaling targets should be a first- line treatment of several types of neurodegenerative disease. (R. Venkatesan 2015)
  • 48. Alternativa alla terapia «convenzionale»? • «Phytochemicals may be an alternative to other conventional treatment methods…» (Mory K. 2011)
  • 49. I vecchi sono abituati ai «Rimedi Naturali» • Riscoperta? • Continuum culturale? • Migliore compliance terapeutica?
  • 50.
  • 51. • La nutraceutica studia gli estratti di piante, animali, minerali e microrganismi accomunati da una funzione benefica sulla salute dell'uomo. Intendiamo con nutraceutico un prodotto isolato dall'alimento da cui viene estratto, confezionato spesso come una pillola o un medicinale. Ma esistono degli alimenti nutraceutici?
  • 52. • Journal of Agricultural and Food Chemistry. 2010. DOI: 10.1021/jf9029332. Blueberry Supplementation Improves Memory in Older Adults Krikorian R, Shidler MD, Nash TA, Kalt W, Vinqvist-Tymchuk MR, Shukitt-Hale B, Joseph JA ABSTRACT The prevalence of dementia is increasing with expansion of the older adult population. In the absence of effective therapy, preventive approaches are essential to address this public health problem. Blueberries contain polyphenolic compounds, most prominently anthocyanins, which have antioxidant and anti-inflammatory effects. In addition, anthocyanins have been associated with increased neuronal signaling in brain centers, mediating memory function as well as improved glucose disposal, benefits that would be expected to mitigate neurodegeneration. This study investigated the effects of daily consumption of wild blueberry juice in a sample of nine older adults with early memory changes. At 12 weeks, improved paired associate learning (p = 0.009) and word list recall (p = 0.04) were observed. In addition, there were trends suggesting reduced depressive symptoms (p = 0.08) and lower glucose levels (p = 0.10). We also compared the memory performances of the blueberry subjects with a demographically matched sample who consumed a berry placebo beverage in a companion trial of identical design and observed comparable results for paired associate learning. The findings of this preliminary study suggest that moderate-term blueberry supplementation can confer neurocognitive benefit and establish a basis for more comprehensive human trials to study preventive potential and neuronal mechanisms. Commento L’assunzione di un drink al giorno di circa 500 ml di succo di mirtillo (l’equivalente di 6-9 ml per Kg di peso corporeo/die) per 12 settimane, è stata associata ad un migliore apprendimento ed un incremento della memoria nelle persone anziane con problemi di memoria, oltre che una riduzione di sintomi depressivi e dei livelli di glucosio. Lo studio in questione potrebbe rappresentare uno spunto per studi futuri, per esaminare se i cambiamenti a livello della funzione cognitiva possono essere associati al miglioramento osservabile a livello del metabolismo. Questo è il primo trial clinico per la valutazione dei potenziali benefici dei mirtilli sulla funzione cerebrale negli anziani aventi un aumentato rischio di demenza e Alzheimer. La supplemetazione con mirtilli, infatti, può prevenire o attenuare il processo di neurodegenerazione grazie agli effetti benefici dei flavonoidi contenuti nei mirtilli, in particolare di antociani e flavanoli. I flavonoidi attraversano la barriera emato-encefalica, esercitando i loro effetti benefici sull’apprendimento e la memoria, migliorando le connessioni neuronali esistenti, la comunicazione cellulare e stimolando la rigenerazione neuronale.
  • 53. «Integratori alimentari» • Lavori Scientifici • Varie • Vit A: » incrementa la produzione di energia • Cioccolato: » il consumo di cioccolato fondente può migliorare lo stress e ha effetti benefici sulla microflora intestinale • Soia: » alimenti a base di soia possono far diminuire le fratture • Alghe: » 2 studi clinici (fase I e fase II) dimostrano che un estratto di alghe può ridurre i sintomi della osteoartrite • Albero del karité: » gli estratti di Karité in associazione con di omega-3, vitamine e minerali, riducono l’osteoartrite • Acidi grassi omega-3: » gli omega-3 possono migliorare i disturbi psicotici • Probiotici: » prevenzione delle allergie al latte vaccino • Probiotici: » prevenzione delle malattie delle alte vie respiratorie • Spirulina: » la C-ficocianina ricavata dalla spirulina può ridurre la iperalgesia • Teanina: » supplementazioni di cistina e/o teanina per aumentare l’efficienza immunitaria di atleti esposti a periodi prolungati di esercizio intenso • Picnogenolo: » prevenzione delle retinopatie • Melone: » stress e fatica • Barbabietola: » tolleranza dell’esercizio fisico • Vitamina D: » prevenzione del rischio di cadute • Acidi grassi omega-3: » prevenzione della degenerazione della macula • Formula a base di erbe: » mostra effetti benefici sulla salute del seno • Spirulina:» numerosi benefici per la salute • Omega-3:» le forme più biodisponibili • Antiossidanti:» migliorano la fertilità • Ginsenosidi:» azione neuroprotettiva in patologie neurodegenerative e nell'ictus • Bevande a base di caffeina, creatina e proteine del latte:» massimizzano le prestazioni fisiche • Integratori di erbe:» dimostrano un potenziale ansiolitico • Nitrati:» possono incrementare la circolazione cerebrale • Omega-3:» livelli di ALA in non consumatori di pesce • Frutto della passione:» l’estratto può migliorare la salute delle ginocchio • Estratto di corteccia di larice:» può migliorare le difese immunitarie • Curcumina:» può ridurre il dolore in pazienti con osteoartrite • Zenzero:» apporta vantaggi alla salute della prostata • Vitamina D:» può ridurre la depressione nelle donne • Omega-3:» diminuiscono le probabilità di sviluppare allergie nei bambini • Omega-3:» benefici contro ansia nell’uomo • Probiotici:» rafforzano le difese immunitarie • Probiotici:» la loro assunzione è correlata ad una percentuale inferiore di complicazioni in donne al primo parto • Ribes nero:» l’estratto mostra un potenziale anti-asmatico • Acido folico:» la sua assunzione durante la gravidanza può influenzare il rischio di asma • Luteina:» una meta-analisi supporta i suoi benefici per la salute degli occhi • Succo di barbabietole:» migliora la circolazione sanguigna a livello cerebrale • Probiotici:» non prevengono la colite ricorrente • Magnesio:» può avere un ruolo importante nel controllo della glicemia in pazienti con diabete di tipo 2 • CLA:» impedisce la perdita di massa muscolare legata all’età • Curcumina:» mostra un potenziale terapeutico per la salute oculare • Polpa di açai:» ha effetti neuroprotettivi • Luteina e zeaxantina:» possono ridurre il rischio di cataratta • Estratto di corteccia di pino:» può ridurre i sintomi legati alla menopausa • Estratto di mora selvatica:» ha una azione neuroprotettiva • Succo d'uva:» mostra dei benefici a livello cerebrale • Estratto di olivello spinoso:» mostra benefici nella pratica dell’attività fisica • Fagomina:» può avere un effetto antidiabetico • Omega-3:» possono ridurre i sintomi depressivi
  • 54. Nutraceutico/Nutriceutico • Nutri(mento) + (farma)ceutico • “Functional foods” • “Alimento-farmaco”: alimento con componenti nutrizionali selezionate con proprietà “curative” di principi attivi naturali • Sostanze nutraceutiche normalmente derivate dalle piante, dagli alimenti e da forme microbiche
  • 55. • European Nutraceutical Association • Welcome to the website of the European Nutraceutical Association (ENA)! The ENA is a scientific society committed to the product group of nutraceuticals. Nutraceuticals are nutritional products that provide health and medical benefits, including the prevention and treatment of disease. In contrast to pharmaceuticals however, these are not synthetic substances or chemical compounds formulated for specific indications. These are products that contain nutrients (partly in concentrated form) and mostly are assigned to the category of food. Dietary supplements are a typical example for nutraceuticals, but also dietetic and functional foods may be counted among these products.
  • 56. La Nutraceutica è un neologismo sincratico da “nutrizione” e “farmaceutica” e si riferisce allo studio di alimenti che hanno una funzione benefica sulla salute umana Gli alimenti nutraceutici vengono comunemente anche definiti alimenti funzionali, pharma food o farmalimenti
  • 57. Condizioni mediche e fisiologiche con forte impatto sullo sviluppo di sostanze e prodotti mirati
  • 58. Il mercato dei nutraceutici è in controtendenza rispetto alla flessione generale dei consumi FONTE: NIELSENMARKET-TRACK
  • 59. 3 italiani su 4 hanno utilizzato un integratore nell’ultimo anno (in media 3,5 vv) FONTE: EURISKO
  • 60. Il mercato in farmacia
  • 61. Cresce il ruolo del medico nella scelta dell’integratore… FONTE: EURISKO
  • 62. …che assume un ruolo determinante nei segmenti in cui compete con i farmaci FONTE: NIELSEN MARKET TRACK
  • 63. 63
  • 64. 64 COMPONENTE NEUROPATICA DEL DOLORE DA L.C.C. / SCALA LANSS • La scala LANSS del dolore e la successiva Self LANSS (S – LANSS); sono scale validate per l’identificazione della componente neuropatica del dolore, ( la validazione in italiano è in corso di esecuzione) e il loro utilizzo è raccomandato nella fase iniziale di valutazione del paziente con lesione cutanea cronica. -Bennett M:The LANSS pain scale: the Leeds assessment of neuropathic symptoms and signs. Pain 2001;92 (1-2):147-57 -Bennett M: The S-LANSS score for identifying pain of predominantly neuropathic origin: validation for use in clinical and postal research. J Pain 2005;6(3):149-58. -Weingarten T.N.et all: Validation of the S-LANSS in the community setting. Pain, 2007;132(1-2):189-94
  • 65. Capire il dolore: riconoscerlo Neuropatico : risposta inappropriata a una lesione primaria o a una disfunzione del sistema nervoso. E’ il principale fattore nello sviluppo del dolore cronico ed è spesso associato a sensazioni alterate dovute a pressioni, impulsi luminosi, variazioni di temperatura che provocano dolore intenso (ALLODINIA ) ATTENZIONE: v Assenza di stimolo evidente v Il dolore è insolito, dissimile dal dolore somatico. v Può persistere malgrado la terapia antalgica Nocicettivo (viscerale e somatico) : risposta fisiologica appropriata ad uno stimolo doloroso. E’ dovuto a un danno ai tessuti, e di solito è limitato nel tempo. Quando le ferite si rimarginano lentamente la risposta infiammatoria prolungata può provocare una aumentata sensibilità ATTENZIONE: v I pazienti con sensibilità aumentata provano dolore al minimo tocco e proveranno un dolore intenso durante le procedure associate alla medicazione v Considerare dolorose tutte le ferite v Le ferite nel tempo possono diventare più dolorose v La cute interno alla ferita può diventare sensibile e dolorosa v Per alcuni pazienti anche il tocco più leggero o il semplice movimento dell’aria vicino alla ferita può essere intensamente doloroso
  • 66. Capireil dolore: misurarlo Il dolore deve venire considerato come il “5° segno vitale” Bisogna registrare il dolore dei pazienti ogni qualvolta si registrano frequenza cardiaca, pressione arteriosa, temperatura, e frequenza respiratoria Il personale medico e paramedico deve considerare l’evidenza di un dolore non controllato come un “allarme rosso” Le Scale: Unidimensionali: Analogiche visive (VAS) Scale numeriche (NRS) Scale verbali(VRS) Multidimensionali: BPI MPQ PAINAD (Pain in Adults with Dementia)
  • 67. Capire il dolore: valutare e trattare: Dolore acuto: v Il paziente mostra disagio/fastidio v Vi è una risposta “autonomica” al dolore: aumento della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e/o respiratoria, sudorazione, midriasi v Presenza di posizione di difesa: maschera facciale di dolore, pianto, lamento Dolore cronico: v Stato in cui il paziente prova dolore continuo od intermittente di durata superiore ai 6 mesi v Valutare le caratteristiche v Rilevare le manifestazioni di malessere: collera, frustazione, depressione Dolore operativo Analgesico a breve termine Analgesico a lungo termine Analgesico a lungo termine
  • 68. La scala del dolore dell’OMS La sostituzione di un farmaco con un altro, nell’ambito della stessa categoria, dovrebbe essere sperimentata prima di cambiare completamente terapia Iniziare con schemi terapeutici più semplici e meno invasivi Dolore lieve/moderato: aspirina, paracetamolo, FANS (Step 1) Dolore persistente o in aumento: oppioide debole ( Step 2) Dolore persistente o che passa da moderato a severo: aumentare la dose o la potenza dell’oppioide ( Step 3)
  • 69. Stress ossidativo Condizione fisica nella quale si rileva un’elevata presenza di radicali liberi nell’organismo. Un radicale libero è una molecola o un atomo particolarmente reattivo che contiene un elettrone spaiato nel suo orbitale più esterno. Sono, pertanto, altamente instabili e cercano di tornare alla stabilità rubando l’elettrone mancante ad ogni atomo nelle vicinanze. REAZIONE A CATENA. proteine, lipidi, carboidrati e DNA
  • 70. ECCESSO DI RADICALI LIBERI E MECCANISMI CELLULARI REDOX PROCESSO DI INVECCHIAMENTO, PD, AD Malattie neurodegenerative Ischemia cardiaca e cerebrale Danni al DNA Disturbi reumatici e polmonari diabete tumori Disfunzioni cardiovascolari Stress ossidativo
  • 71. • European Journal of Nutrition. Published online qheqd of print, doi: 10.1007/s00394-012-0307-7 Neuroprotective effects of digested polyphenols from wild blackberry species. Tavares L, Figueira I, McDougall GJ, Vieira HLA, Stewart D, Alves PM, Ferreira RB, Santos CN ABSTRACT Blackberry ingestion has been demonstrated to attenuate brain degenerative processes with the benefits ascribed to the (poly)phenolic components. The aim of this work was to evaluate the neuroprotective potential of two wild blackberry species in a neurodegeneration cell model and compare them with a commercial variety. This work encompasses chemical characterization before and after an in vitro digestion and the assessment of neuroprotection by digested metabolites. Some studies targeting redox/cell death systems were also performed to assess possible neuroprotective molecular mechanisms. The three blackberry extracts presented some quantitative differences in polyphenol composition that could be responsible for the different responses in the neurodegeneration cell model. Commercial blackberry extracts were ineffective but both wild blackberries, Rubus brigantinus and Rubus vagabundus, presented neuroprotective effects. It was verified that a diminishment of intracellular ROS levels, modulation of glutathione levels and activation of caspases occurred during treatment. The last effect suggests a preconditioning effect since caspase activation was not accompanied by diminution in cell death and loss of functionality. This is the first time that metabolites obtained from an in vitro digested food matrix, and tested at levels approaching the concentrations found in human plasma, have been described as inducing an adaptative response. Commento Un recente studio ha evidenziato che i metaboliti contenuti negli estratti di mora selvatica riducono i livelli delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) e attivano degli enzimi, chiamati caspasi, che svolgono un ruolo importante nella morte cellulare (l’apopotosi). L’attivazione delle caspasi è di solito associata alla morte cellulare (e quindi alla neurodegenerazione), in questo caso però l’estratto, nonostante aumenti l’attività di questi enzimi, non è accompagnato da una riduzione della vitalità cellulare, bensì è protettivo. Nello studio sono state prese in considerazione due diverse varietà di mora: è stata osservata una differenza quantitativa nella composizione dei polifenoli presenti nell’estratto. Successivamente gli estratti sono stati sottoposti a condizioni simili a quelle del tratto gastrointestinale e testati su cellule cerebrali: mentre gli estratti di mora commerciali non hanno dimostrato effetti benefici, quelli di mora selvatica sono stati associati ad una diminuzione dei livelli di ROS ed all’attivazione delle caspasi che sono associate ad un effetto antiossidante sulle cellule.
  • 72. Succo d’uva • Journal of Agricultural and Food Chemistry. 2012. Published online ahead of print, ASAP Article, DOI: 10.1021/jf300277g Concord Grape Juice Supplementation and Neurocognitive Function in Human Aging. Krikorian R, Boespflug EL, Fleck DE, Stein AL, Wightman JD, Shidler MD, Sadat-Hossieny S ABSTRACT Polyphenol compounds found in berry fruits, in particular flavonoids, have been associated with health benefits including improvement in cognition and neuronal function with aging. Concord grape juice contains polyphenols, including anthocyanins and flavanols, and previous research has shown improvement in a number of human health conditions with grape juice supplementation. In the current study, older adult subjects with mild cognitive impairment consumed Concord grape juice or placebo for 16 weeks and were administered assessments of memory function and brain activation pre- and postintervention. Participants who consumed grape juice showed reduced semantic interference on memory tasks. Relatively greater activation in anterior and posterior regions of the right hemisphere was also observed with functional magnetic resonance imaging in the grape juice treated subjects. These findings provide further evidence that Concord grape juice can enhance neurocognitive function in older adults with mild memory decline. Commento Il succo d’uva è una ricca fonte di polifenoli, potenti antiossidanti in grado di esercitare un effetto antiossidante. Precedentemente è stato sottolineato che il suo consumo riduce l’invecchiamento a livello neuronale nei ratti (Nutrition, 2006, Vol. 22, pp 295-302), mentre un altro studio di gruppo ha rilevato che il consumo giornaliero può migliorare la memoria nelle persone anziane con lieve compromissione della funzione cerebrale (British Journal of Nutrition, 2010, vol. 103, pp 730-734). In uno studio recente sono state reclutate 21 persone con un’età media di 76 anni, tutti aventi un lieve decadimento cognitivo. In seguito all’assunzione di una bevanda di succo d’uva pari a 6,3-7,8 ml/kg è stato osservato un minor numero di errori in compiti dove era richiesto uno sforzo mnemonico. Inoltre, la risonanza magnetica ha mostrato una maggiore attivazione delle regioni anteriore e posteriore sul lato destro del cervello e quindi un aumento dell’attività neuronale. Quindi il consumo di un bicchiere di succo d’uva alla dieta quotidiana può migliorare le prestazioni della memoria e migliorare la funzionalità neurocognitiva di persone anziane con declino della memoria breve.
  • 73. Acido Alfa-Lipoico AZIONE ANTIOSSIDANTE Numerosi studi hanno confermato che i processi di ossidazione sono coinvolti nell’insorgenza e nel peggioramento del Dolore Neuropatico. Lo Stress ossidativo è considerato un importante determinante delle condizioni patologiche degenerative e dolorose dei nervi periferici. È dunque utile associare, nel trattamento del dolore neuropatico, ad attivi con profilo antalgico, sostanze con azione antiossidante in grado di contrastare la formazione e la progressione dei radicali liberi.
  • 74. FAVORISCE LA FORMAZIONE DELLE MEMBRANE NEURONALI E LA RIPARAZIONE DEI NERVI AZIONE NEUROTROFICA URIDINA MONOFOSFATO Ciclo Kennedy Kennedy e Weiss, 1956
  • 75. AZIONE NEUROTROFICA URIDINA MONOFOSFATO Supporta l’attivazione di meccanismi di riparazione nei casi di lesione dei nervi periferici È coinvolta nella formazione della Fosfatidilcolina delle membrane neuronali attraverso il Ciclo Kennedy SUPPORTA LA RIPARAZIONE DEI NERVI
  • 76. La fosfatidilcolina , il fosfolipide più abbondante nel cervello, si forma principalmente attraverso una via metabolica nota come via metabolica di Kennedy
  • 77.
  • 78. • J Neurosci. 2009 Jul 15;29(28):9078-89. doi: 10.1523/JNEUROSCI.1071-09.2009. • Beta-amyloid oligomers induce phosphorylation of tau and inactivation of insulin receptor substrate via c-Jun N- terminal kinase signaling: suppression by omega-3 fatty acids and curcumin. • Ma QL1, Yang F, Rosario ER, Ubeda OJ, Beech W, Gant DJ, Chen PP, Hudspeth B, Chen C, Zhao Y, Vinters HV, Frautschy SA, Cole GM. • Author information • Abstract • Both insulin resistance (type II diabetes) and beta-amyloid (Abeta) oligomers are implicated in Alzheimer's disease (AD). Here, we investigate the role of Abeta oligomer-induced c-Jun N-terminal kinase (JNK) activation leading to phosphorylation and degradation of the adaptor protein insulin receptor substrate-1 (IRS-1). IRS-1 couples insulin and other trophic factor receptors to downstream kinases and neuroprotective signaling. Increased phospho-IRS-1 is found in AD brain and insulin-resistant tissues from diabetics. Here, we report Abeta oligomers significantly increased active JNK and phosphorylation of IRS-1 (Ser616) and tau (Ser422) in cultured hippocampal neurons, whereas JNK inhibition blocked these responses. The omega-3 fatty acid docosahexaenoic acid (DHA) similarly inhibited JNK and the phosphorylation of IRS-1 and tau in cultured hippocampal neurons. Feeding 3xTg-AD transgenic mice a diet high in saturated and omega-6 fat increased active JNK and phosphorylated IRS-1 and tau. Treatment of the 3xTg-AD mice on high-fat diet with fish oil or curcumin or a combination of both for 4 months reduced phosphorylated JNK, IRS-1, and tau and prevented the degradation of total IRS-1. This was accompanied by improvement in Y-maze performance. Mice fed with fish oil and curcumin for 1 month had more significant effects on Y-maze, and the combination showed more significant inhibition of JNK, IRS-1, and tau phosphorylation. These data indicate JNK mediates Abeta oligomer inactivation of IRS-1 and phospho-tau pathology and that dietary treatment with fish oil/DHA, curcumin, or a combination of both has the potential to improve insulin/trophic signaling and cognitive deficits in AD.
  • 79. Stone JG, et al. Frontiers in Alzheimer’s disease therapeutics. Ther Adv Chronic Dis 2011; 2: 9-23 Pharmacological treatment of AD Preventative Disease- modifying
  • 80. L-Acetilcarnitina PROFILO ANTALGICO Up-regulation selettiva dei recettori per il Glutammato mGlu2 I recettori per il Glutammato appartengono alla famiglia di recettori associati a proteine G e mediano l’attivazione di molteplici sistemi di trasduzione tra cui quelli del: CONTROLLO DEL DOLORE
  • 81. «Placebo» ? • «Natural phytochemicals may be less toxic than novel synthetic drugs…» • «There are many questions concerning their specific medicinal effects and reproducibility, mechanism of action, and the identify of the active ingredients» (J. Kim 2012)
  • 82. Curcumin • «…it has been used to treat biliary disorders, coughs,diabetic ulcers, hepatic disorders, rheumatism, and sinusitis.» • (D. Akbik, M. Ghadiri, W. Chrzanowski, and R. Rohanizadeh,“Curcumin as a wound healing agent,” Life Sciences, vol. 116, no.1, pp. 1–7, 2014.) !
  • 83. Una promessa per il futuro?
  • 84. Anche di fronte all’incertezza sociale ed economica…la salute resta un valore chiave FONTE: EURISKO – RANKING VALORI DEGLI INDIVIDUI
  • 85. Approcci non farmacologici ed “anticonvenzionali” • “Pigrizia e apatia sono cattive compagne di vita” l Attività fisica l Alimentazione l Vivacità intellettuale l Relazioni sociali
  • 86. 86 Le “barriere” ad un adeguato trattamento antalgico nel pz geriatrico (3) Delle Istituzioni • Poca cultura nella terapia del dolore nelle cure palliative • Scarsa disponibilità di farmaci oppiacei • Difficoltà prescrittive non del tutto risolte (ricettario, smaltimento e conservazione degli oppiacei) • Scarsa formazione del personale (ospedali, università, strutture di ricovero).
  • 87. Acido Alfa-Lipoico AZIONE ANTIOSSIDANTE DIRETTA INDIRETTA Agisce sia nella fase acquosa (Citoplasmatica) sia nella fase lipidica (Membrane cellulari). riesce a penetrare in ogni parte dei neuroni proteggendoli da eventuali danni e preservandoli dalla degenerazione protegge l’organismo dai danni causati dai radicali liberi intra ed extracellulari Rigenera antiossidanti (Vitamine C ed E, Glutatione, Coenzima Q10) dallo stato ossidato allo stato attivo. Agisce sulla microcircolazione, migliorando il flusso ematico AUMENTO DEL FLUSSO SANGUIGNO A LIVELLO DELLE TERMINAZIONI NERVOSE MIGLIORAMENTO DELLA VELOCITÁ DI CONDUZIONE DEGLI IMPULSI NERVOSI
  • 88. I vecchi sono abituati ai «Rimedi Naturali» • Riscoperta? • Continuum culturale? • Migliore compliance terapeutica?