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COMUNICARE
                    il
             RISCHIO
...e il rischio di non comunicare!!!
                       Roberto Raffaele PEPE
                 rrp
Analisi del
        rischio


valutazione             gestione
               ...del
              rischio

          comunicazione
Inquadramento legislativo:
Legge 150 del 7-giu.-2000: obbligo per tutte le Pubbliche
           Amministrazioni italiane di dotarsi di
   “strutture e strumenti di comunicazione”….idonei.

  DPR n° 422 del 21-sett-2001 (regolamento attuativo)
       Direttiva sul programma delle iniziative di
   informazione e comunicazione istituzionale delle
               Amministrazioni dello Stato.
                     27-sett-2001
   Capitolo dedicato alle spese complessive per la
  Comunicazione e l’ Informazione (che non devono
                essere meno del 2%).
                                                        rrp
Arriva una notizia di emergenza (catastrofe, incidente ecc)



 L’ essere umano vuol sapere 3 cose:
          1)Voglio scappare
       2)Che cosa è successo
 3)Come stanno le persone a me care


        RISK COMUNICATION


  1) Corretta formazione sulle vie di fuga e sulla sicurezza
           2) Informazione C.B.S. sull’ accaduto
      3) Informazione C.B.S. su come stanno gli altri
Esempi di utilizzo di una corretta
 “Comunicazione del RISCHIO”:
-Attivazione da parte della C.O. di una
     ambulanza per recarsi………..
   -Attivazione del PMA da parte del
comandante per una emergenza……..
   -in corso di lavori logistici….per la
           sicurezza sul lavoro
 -in corso di attività sanitarie….per la
        sicurezza degli operatori.
               -Crash aereo
       IL TUTTO SIA in patria che
              in T.O. esteri!!!

         rrp
DEFINIZIONE
                            di
               “Comunicazione del RISCHIO”

              Reg. C.E. n° 178/02 art. 3 n° 13



 E’ lo scambio interattivo - nell’ intero arco del processo di
 analisi del RISCHIO - di informazioni e pareri riguardanti
gli elementi di pericolo e i rischi, i fattori connessi al rischio
                e alla percezione del rischio.




                                rrp
FILM “Cassandra Crossing” 1976   Attori: Burt Lancaster
                                           Sophia Loren
                                           Richard Harris
B.M.J. 2003; 327:691-2.


 “COMMUNICATING RISK”
                  Edwards A.


                 rrp
Comitato Regionale Veneto
Convegno 3 marzo 2003            di
                              BIOETICA


        “Etica della comunicazione
                      in
                   Sanità”.
                        rrp
L’ Europa è invasa dalla                  Autostrada TO-MI…
influenza aviaria….                       numerosi e fitti banchi di
                                          nebbia con rischio di
Il ministro della Salute invita i         tamponamenti a catena…
sindaci a relazionare in
merito…                                   La P.C. e il 118 allertati…


 Comunicazione                             Comunicazione

   S-CORRETTA                                CORRETTA

    del RISCHIO                              del RISCHIO


                                    rrp
La “comunicazione del RISCHIO” perdura sia
                      nella
 fase di attenzione, pre-allarme, allarme che
           emergenza e durante tutto
    l’ andamento bifasico della catastrofe,
                  perciò sia nel
       momento di risposta rapida che in
                   quello della
                risposta differita.
         (G.U. 12 maggio 2001. n° 109)
                     rrp
(D.M. 13 feb. 2003)
             CATASTROFE
Evento prevedibile: fase di attenzione
                     fase di pre-allarme

 Evento imprevedibile: fase di allarme
                        fase di emergenza

     Andamento bifasico: risposta rapida
                           risposta differita


                              rrp
D.M. 13 febbraio 2003
Fase di allarme= si cerca di tipizzare e quantificare
                 l’ evento catastrofico.
Fase di emergenza= scattano tutti gli interventi
                      necessari al soccorso.
Andamento bifasico= fase rapida: prime ore dopo
             la calamità ed è fatta dai sopravvissuti
              o “testimoni” e dalle risorse locali residue.
 Andamento bifasico= fase differita: ore successive
       all’ evento catastrofico con apporto di
       aiuti esterni rispetto all’ area interessata.
                             rrp
2000 anni fa
Metodo AUGUSTUS                       Imperatore Ottaviano Augusto




“Il valore della pianificazione diminuisce con la complessità
                    dello stato delle cose”.


   Cioè una visione unitaria fra il percorso della natura e
             la gestione della cosa pubblica.


Non si può pianificare nei minimi particolari una emergenza
  perché l’ evento al suo “esplodere” è sempre diverso.
                                                                     rrp
Perciò qualsiasi tipo di risposta ad un evento
               catastrofico, o
      comunque nefasto, deve essere:
             •SEMPLICE
            •FLESSIBILE
             rrp
EMERGENZA
                                     Comunicazione
                 Comunicazione
Comunicazione                             del
                   strategica
                                       RISCHIO

                   Razionalizzare
                 l’ evento nefasto
                         e
                trasmetterlo bene



                        rrp
                        rrp
IMPARARE:

           a far sì che la nostra comunicazione diventi
                            STRATEGICA


            a gestire la comunicazione STRATEGICA
            a gestire i processi informativi.
 N.B. se la comunicazione NON diventa STRATEGICA,
 i protagonisti (esperti, la popolazione ecc.) tenderanno
      ad enfatizzare i problemi di giustizia ed equità,
             alimentando l’ ostilità fra le parti.
                            rrp
                            rrp
“Communicatio facit civitatem”


          Tommaso d’ Aquino, XIIIsec. d.C.




               rrp
Che cosa significa “comunicare”



Scambiarsi informazioni o trasmettere un
messaggio da un emittente ad un ricevente
e ottenere una reazione di questi al messaggio.


                                              rrp
Gli “elementi della comunicazione”
                              secondo Jakobson (1966)


               2) contatto
               3) messaggio
1) emittente                    6) destinatario
               4) codice
               5) contesto




                                                           rrp
L’ uomo è un essere:
             pensante
                 emotivo
                    socializzante

unicante.
 La comunicazione non è solo un mezzo, bensì un
    elemento costitutivo del soggetto “UOMO”.
                                                rrp
Secondo James W. Carey

• Trasmissione di un   • E’ un rituale che
  messaggio che          prevede:
  prevede:               partecipazione,
  emittente,             condivisione degli
  canale,                eventi,
  ricevente,             fiducia,
  feed-back.             lavoro di gruppo,
                         ecc…ecc…
  contenuto              relazione


                                              rrp
Che cosa è il feed-back
E’ il messaggio di ritorno, ed
esprime il grado di:
-assenso-dissenso
-accettazione-rifiuto
-comprensione-confusione
                                 Per mezzo di:
                                 -gesti
                                 -espressioni
                                 -suoni o interlocuzioni
                                 -messaggi verbali
                                 -utilizzo di media

                                                           rrp
FILM “Qualcosa è cambiato” 1997   (con Jack Nicholson)
La comunicazione UMANA:

Modello matematico

       Modello semiotico


                Modello pragmatico


                      Modello sociologico


                             Modello psicologico.

                                                    rrp
Comunicazione
           non
         verbale (C.N.V.)
CORPOREA               PARAVERBALE
Sguardo                Tono di voce
Sorriso                Esitazione
Gesti                  Volume del parlato
Posizione del corpo    Pause
Distanza               Ritmo e velocità
Abbigliamento          Sottolineature


                                            rrp
DISTORSIONE
                (Principio di WARREN G. BENNIS)



 Ciò che l’ emittente (A) ha intenzione di
comunicare non è ciò che il ricevente (B)
             capisce ma vi è un
       “ARCO di DISTORSIONE”
             in cui A comunica
      ma non è nelle sue intenzioni.
                                                  rrp
PERCEZIONE della REALTA’




Grazie alla percezione noi interpretiamo la realtà. Non
percepiamo tutti i particolari di un campo con lo stesso
risalto ma solo ciò che siamo motivati o educati a
percepire…tutto il resto finisce nello sfondo.



                                                           rrp
FILM “Schindler’s List” 1993 Regista: Steven Spielberg
Cosa succede quando normalmente comunichiamo?
                  100 ciò che ho intenzione di dire
                       70 ciò che dico veramente
                       40 ciò che l’ altro ha sentito
                       20 ciò che l’ altro ha capito
                       10 ciò che l’ altro ha ritenuto.
Imbuto di Levionnois



 Ecco perché si usano i CODICI!!!
                                                          rrp
FILM “La gente mormora” 1951 (con Cary Grant)
La comunicazione umana:
                         modello psicologico.
 La comunicazione produce e sostiene la definizione
               di sé e dell’ altro.

  ...ecco come sono, come mi vedo e come mi presento.
                 Contemporaneamente:
ecco come ti vedo, ecco come tu sei secondo me, ecco che
                 tipo di relazione ci lega.

relazione fra coniugi, fra genitori e figli, fra amici, fra amanti,
fra colleghi, fra docente e discente, fra capo e collaboratore,
                              ecc.

           Concetto di “MASCHERA”
                                                                  rrp
FILM: “Eyes Wide Shut” 1999 (Regista: Stanley Kubrik
                                         Attori: Tom Cruise-Nicole
                      Kidman)
Carta d’identità
          ANALOGICA
   L’ immagine che la persona verso cui
ci rivolgiamo parlando, ci evoca o rievoca.

   “…capire chi mi sta di fronte”
                                         rrp
Il ciclo O.R.G.I.
                  Osservazione
                   Reazione
                    Giudizio
                   Intervento
     Un buon controllo del “ciclo ORGI” facilita i rapporti
interpersonali, la gestione delle riunioni e la comunicazione.
     Per non sbagliare nel comunicare devo aspettare,
      darmi una pausa per giudicare in modo corretto,
              ed intervenire in modo adeguato.
       Invece di parlare subito devo sapere stare ad
   ascoltare e chiedere o comunicare al momento giusto.
                                                             rrp
Il ciclo O.R.G.I.
                                    Osservazione
                                     Reazione
                                      Giudizio
                                     Intervento




N.B. La scelta del momento
      in cui avviare la
comunicazione NON deve
  essere sottovalutata!!!                     rrp
….NON SOTTOVALUTARE:




QUANDO
            si introduce un discorso
            cioè… si decide di comunicare!!!

COME




                                               rrp
La BUONA COMUNICAZIONE
deve avvenire sia in senso verticale
che in senso orizzontale.

Sia in ambiente civile che militare
è perciò fondamentale conoscere
la “CATENA di COMANDO” e “l’USO
dei CODICI”.


Conoscersi (importanza del “gruppo” e della
amalgama) e ri-conoscersi mentre si sta
comunicando fra “ATTORI” è fondamentale.


                                              rrp
FILM “U-571” del 2000, USA, regia: Jonathan Mostow
“Fare gruppo” è utile per rendere meno rigida
  la nostra “maschera” e per conoscere i sistemi
  comunicativi dell’ Altro.

Ecco l’ importanza dell’ amalgama, delle esercitazioni,
dei work-shop e conferenze-dibattiti per capire chi siamo,
quali mezzi abbiamo a disposizione, chi sono gli “Altri”,
come gli “Altri” mi vedono e per quali obiettivi comuni
lavoriamo insieme.
                                                        rrp
Un buon arciere, quando la sua freccia non
        arriva al centro del bersaglio, cerca le cause
        in se stesso e NON accusa nessuno. (Confucio)




Se la mia comunicazione è errata, devo
lavorare su me stesso ricordando che un
buon comunicatore è responsabile al 100%
dei risultati che riesce ad ottenere.
                                                    rrp
L’ efficacia di una comunicazione si basa
sulla percezione del ricevente e non sulle
intenzioni dell’ emittente.
                                             rrp
Fattori che condizionano
             la comunicazione

Personali                  Del rapporto


Ansia                      Linguaggio
Difese                     Carisma
Cultura                    Ostilità
Ricordi del passato        Emotività
Prevenzioni                Disinteresse
Carattere introverso       Antipatia

                                          rrp
La mappa non è il territorio




Ognuno ha una propria
rappresentazione interna
      della realtà



Canale sensoriale preferenziale




       P.N.L.                     rr
P.N.L. (Programmazione
                                  Neuro
                                Linguistica).


John Grinder                        Richard Bandler
 Docente di                            allora studente
 linguistica                           in matematica




  Negli anni ‘70 hanno studiato il modo di comunicare
         dei migliori oratori del mondo e hanno
                   creato dei “modelli”.
                                                         rrp
…..la tecnica della “comunicazione” ha
                    dei limiti?




Come ogni tecnica “umana” ha dei
        limiti ed essi sono:
  1)Fattore “bugia” o del mentire
         2) non è semplice
DEFINIZIONE
                          di
             “Comunicazione del RISCHIO”


              Reg. C.E. n° 178/02 art. 3 n° 13


 E’ lo scambio interattivo - nell’ intero arco del processo di
 analisi del RISCHIO - di informazioni e pareri riguardanti
gli elementi di pericolo e i rischi, i fattori connessi al rischio
                e alla percezione del rischio.

                                rrp
                                rrp
FILM “Cassandra Crossing” 1976 Attori: Burt Lancaster
                                              Sophia Loren
                                              Richard Harris
Concetto di RISCHIO:

   è una misura del pericolo per la salute
   derivante dall’ esposizione ad un evento
                     nocivo
                       e
       la probabilità che si manifesti
   suddetto pericolo cioè l’ impatto nocivo
      sulla popolazione derivante da tale
                  esposizione.

                                              rrp
RISCHIO=PERICOLOSITA’ x VULNERABILITA’




R= P x V
Agendo sui due parametri
 si può ridurre il rischio.
                      rrp
Analisi del RISCHIO
Risk Identification      identificare il pericolo di rischio



Risk Assessment       tipologia e quantificazione del rischio
                                   (valutazione)


Risk Management               gestione del rischio



Risk Communication          comunicazione del rischio.

                                                               rrp
Sfera della “Comunicazione del RISCHIO”

  esperti                                        non esperti


TECNOSFERA                 mass media        DEMOSFERA
                 imprese


                  amministrazione
                    pubblica
                           gruppi di pressione

                università consumatori




                                                               rrp
Lo scambio interattivo delle informazioni e dei pareri
         avviene fra ATTORI che sono:


    TECNOSFERA
   TECNOSFERA                     DEMOSFERA
                                 DEMOSFERA

                                    Cittadini
       Università                 Non esperti
         Esperti                  Mass media
        Imprese                Gruppi di pressione
                                  Consumatori

     Dominio della                Dominio del
   STIMA dei RISCHI           RISCHIO PERCEPITO

                                                         rrp
Valutazione scientifica                              Percezione del rischio
      del rischio                                    OPINIONE PUBBLICA
  Risk Assessment                 VUOTO
                               INFORMATIVO




 Letteratura scientifica                                     media
   Rapporti Ufficiali                                osservazioni sul campo
   Autorità preposte                                      focus group


                          VUOTO INFORMATIVO che la
                           “Comunicazione del Rischio”
                                deve colmare.
                                                                              rrp
ESPERTI


        accettabilità
            del
         RISCHIO



MEDIA                   AUTORITA’



           soglia
             di
        accettabilità


        PUBBLICO               rrp
ESPERTI
                dalle fasi iniziali


                 accettabilità
                     del
                  RISCHIO


COMUNICATORE
     nella                            AUTORITA’
  fase finale




                     soglia
                       di
                  accettabilità

                     PUBBLICO
                                                  rrp
STIMA dei RISCHI          Analisi quantitativa


                              fatta dagli
                              ESPERTI


RISCHIO PERCEPITO           Come si calcola?
   (dal PUBBLICO)

                           paradigma psicometrico
                                 di P. Slovic
                    rrp
Paradigma psicometrico di P. Slovic
  Il rischio è individualmente controllabile?            F
                                                         I
  Il rischio è giusto o ingiusto?

 Il rischio è imposto o accettato dagli altri?

E’ una minaccia conosciuta o misteriosa?                 D
Le conseguenze del rischio sono immediate o differite?   U
Possono avere effetti sulle generazioni future?

Le conseguenze sono locali o planetarie?
                                                         C
Quale sarà il numero delle persone esposte?              I
  Le autorità e gli esperti sono affidabili?
rrp
                                                         A
“Società del RISCHIO” (Ulrich Beck - 1986)

       Differenza fra rischio e pericolo: il pericolo è
     reale, il rischio è potenziale. L’ uomo moderno
     è più esposto all’ insicurezza del rischio che ai
      danni del pericolo: nella società medioevale il
      pericolo morte aveva un odore, puzzava, lo si
     “poteva toccare”. Nella società attuale il rischio
      morte viene da particelle invisibili, “irreali” che
       NON danno ne odori ne emozioni fanno più
                            paura.


                            rrp
1660
 viene fondata la Royal Society per
       divulgare il “SAPERE”.

                 1667
Thomas Sprat, vescovo di Rochester
 disse: “il linguaggio adottato dalla
 Royal Society deve essere Diretto
         Nudo e Naturale”.

                 rrp
Linguaggio C.B.S.

           C lear (chiaro)
            B rief (breve)
          S incere (sincero)

che è alla base del Sistema Discorsivo
  Utilitaristico (UDS) nato in G.B. e
                  U.S.A.

                  rrp
KISS

keep it simple…
    stupid
       rrp
parlando
         quando
        introdurlo
                       al telefono
Argomento
  (topic)
                       per iscritto
                         5W1H
           come
        introdurlo
                          orale
                          CBS

                 rrp
regola nella
  COMUNICAZIONE
     SCRITTA
        5W1H       giornalismo



Who               Chi
Where            Dove
When            Quando
What             Cosa
 Why            Perchè

How       rrp   Come
Direttive Comunitarie “SEVESO” 1982-1996-2003




Sono un esempio di come i vertici governativi preposti
           a tutelare la comunità abbiano
           “codificato” l’ importanza della
             comunicazione del RISCHIO
                   che deve essere
     sincera, semplice e chiara, e le modalità del
   flusso di informazioni relative al rischio stesso.


                          rrp
Chi comunica il “RISCHIO” deve:
     saper osservare e
     non solo guardare
        astenersi da giudizi di alcun tipo
             stare calmo
                    C chiaro
                    B breve
                    S sincero
                                 sia per far fronte al
           per ottimizzare le        “RISCHIO”
               risorse...
                                    sia per fra fronte al
                           rrp
                                 “RISCHIO EVOLUTIVO”
saggezza



coraggio              serenità



   Bisogna avere la serenità di accettare
quello che non si può cambiare, il coraggio
  di cambiare quello che va cambiato e la
saggezza (phronesis) per distinguere le due
                   cose.

               rrp
il tutto mescolato ad un animo umano capace di
           accogliere questa massima:
“NON PRENDERSI MAI TROPPO SUL SERIO”.

                                       R.R. PEPE




                       rrp

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  • 1. COMUNICARE il RISCHIO ...e il rischio di non comunicare!!! Roberto Raffaele PEPE rrp
  • 2. Analisi del rischio valutazione gestione ...del rischio comunicazione
  • 3. Inquadramento legislativo: Legge 150 del 7-giu.-2000: obbligo per tutte le Pubbliche Amministrazioni italiane di dotarsi di “strutture e strumenti di comunicazione”….idonei. DPR n° 422 del 21-sett-2001 (regolamento attuativo) Direttiva sul programma delle iniziative di informazione e comunicazione istituzionale delle Amministrazioni dello Stato. 27-sett-2001 Capitolo dedicato alle spese complessive per la Comunicazione e l’ Informazione (che non devono essere meno del 2%). rrp
  • 4. Arriva una notizia di emergenza (catastrofe, incidente ecc) L’ essere umano vuol sapere 3 cose: 1)Voglio scappare 2)Che cosa è successo 3)Come stanno le persone a me care RISK COMUNICATION 1) Corretta formazione sulle vie di fuga e sulla sicurezza 2) Informazione C.B.S. sull’ accaduto 3) Informazione C.B.S. su come stanno gli altri
  • 5. Esempi di utilizzo di una corretta “Comunicazione del RISCHIO”: -Attivazione da parte della C.O. di una ambulanza per recarsi……….. -Attivazione del PMA da parte del comandante per una emergenza…….. -in corso di lavori logistici….per la sicurezza sul lavoro -in corso di attività sanitarie….per la sicurezza degli operatori. -Crash aereo IL TUTTO SIA in patria che in T.O. esteri!!! rrp
  • 6. DEFINIZIONE di “Comunicazione del RISCHIO” Reg. C.E. n° 178/02 art. 3 n° 13 E’ lo scambio interattivo - nell’ intero arco del processo di analisi del RISCHIO - di informazioni e pareri riguardanti gli elementi di pericolo e i rischi, i fattori connessi al rischio e alla percezione del rischio. rrp
  • 7. FILM “Cassandra Crossing” 1976 Attori: Burt Lancaster Sophia Loren Richard Harris
  • 8. B.M.J. 2003; 327:691-2. “COMMUNICATING RISK” Edwards A. rrp
  • 9. Comitato Regionale Veneto Convegno 3 marzo 2003 di BIOETICA “Etica della comunicazione in Sanità”. rrp
  • 10. L’ Europa è invasa dalla Autostrada TO-MI… influenza aviaria…. numerosi e fitti banchi di nebbia con rischio di Il ministro della Salute invita i tamponamenti a catena… sindaci a relazionare in merito… La P.C. e il 118 allertati… Comunicazione Comunicazione S-CORRETTA CORRETTA del RISCHIO del RISCHIO rrp
  • 11. La “comunicazione del RISCHIO” perdura sia nella fase di attenzione, pre-allarme, allarme che emergenza e durante tutto l’ andamento bifasico della catastrofe, perciò sia nel momento di risposta rapida che in quello della risposta differita. (G.U. 12 maggio 2001. n° 109) rrp
  • 12. (D.M. 13 feb. 2003) CATASTROFE Evento prevedibile: fase di attenzione fase di pre-allarme Evento imprevedibile: fase di allarme fase di emergenza Andamento bifasico: risposta rapida risposta differita rrp
  • 13. D.M. 13 febbraio 2003 Fase di allarme= si cerca di tipizzare e quantificare l’ evento catastrofico. Fase di emergenza= scattano tutti gli interventi necessari al soccorso. Andamento bifasico= fase rapida: prime ore dopo la calamità ed è fatta dai sopravvissuti o “testimoni” e dalle risorse locali residue. Andamento bifasico= fase differita: ore successive all’ evento catastrofico con apporto di aiuti esterni rispetto all’ area interessata. rrp
  • 14. 2000 anni fa Metodo AUGUSTUS Imperatore Ottaviano Augusto “Il valore della pianificazione diminuisce con la complessità dello stato delle cose”. Cioè una visione unitaria fra il percorso della natura e la gestione della cosa pubblica. Non si può pianificare nei minimi particolari una emergenza perché l’ evento al suo “esplodere” è sempre diverso. rrp
  • 15. Perciò qualsiasi tipo di risposta ad un evento catastrofico, o comunque nefasto, deve essere: •SEMPLICE •FLESSIBILE rrp
  • 16. EMERGENZA Comunicazione Comunicazione Comunicazione del strategica RISCHIO Razionalizzare l’ evento nefasto e trasmetterlo bene rrp rrp
  • 17. IMPARARE: a far sì che la nostra comunicazione diventi STRATEGICA  a gestire la comunicazione STRATEGICA  a gestire i processi informativi. N.B. se la comunicazione NON diventa STRATEGICA, i protagonisti (esperti, la popolazione ecc.) tenderanno ad enfatizzare i problemi di giustizia ed equità, alimentando l’ ostilità fra le parti. rrp rrp
  • 18. “Communicatio facit civitatem” Tommaso d’ Aquino, XIIIsec. d.C. rrp
  • 19. Che cosa significa “comunicare” Scambiarsi informazioni o trasmettere un messaggio da un emittente ad un ricevente e ottenere una reazione di questi al messaggio. rrp
  • 20. Gli “elementi della comunicazione” secondo Jakobson (1966) 2) contatto 3) messaggio 1) emittente 6) destinatario 4) codice 5) contesto rrp
  • 21. L’ uomo è un essere: pensante emotivo socializzante unicante. La comunicazione non è solo un mezzo, bensì un elemento costitutivo del soggetto “UOMO”. rrp
  • 22. Secondo James W. Carey • Trasmissione di un • E’ un rituale che messaggio che prevede: prevede: partecipazione, emittente, condivisione degli canale, eventi, ricevente, fiducia, feed-back. lavoro di gruppo, ecc…ecc… contenuto relazione rrp
  • 23. Che cosa è il feed-back E’ il messaggio di ritorno, ed esprime il grado di: -assenso-dissenso -accettazione-rifiuto -comprensione-confusione Per mezzo di: -gesti -espressioni -suoni o interlocuzioni -messaggi verbali -utilizzo di media rrp
  • 24. FILM “Qualcosa è cambiato” 1997 (con Jack Nicholson)
  • 25. La comunicazione UMANA: Modello matematico Modello semiotico Modello pragmatico Modello sociologico Modello psicologico. rrp
  • 26. Comunicazione non verbale (C.N.V.) CORPOREA PARAVERBALE Sguardo Tono di voce Sorriso Esitazione Gesti Volume del parlato Posizione del corpo Pause Distanza Ritmo e velocità Abbigliamento Sottolineature rrp
  • 27. DISTORSIONE (Principio di WARREN G. BENNIS) Ciò che l’ emittente (A) ha intenzione di comunicare non è ciò che il ricevente (B) capisce ma vi è un “ARCO di DISTORSIONE” in cui A comunica ma non è nelle sue intenzioni. rrp
  • 28. PERCEZIONE della REALTA’ Grazie alla percezione noi interpretiamo la realtà. Non percepiamo tutti i particolari di un campo con lo stesso risalto ma solo ciò che siamo motivati o educati a percepire…tutto il resto finisce nello sfondo. rrp
  • 29. FILM “Schindler’s List” 1993 Regista: Steven Spielberg
  • 30. Cosa succede quando normalmente comunichiamo? 100 ciò che ho intenzione di dire 70 ciò che dico veramente 40 ciò che l’ altro ha sentito 20 ciò che l’ altro ha capito 10 ciò che l’ altro ha ritenuto. Imbuto di Levionnois Ecco perché si usano i CODICI!!! rrp
  • 31. FILM “La gente mormora” 1951 (con Cary Grant)
  • 32. La comunicazione umana: modello psicologico. La comunicazione produce e sostiene la definizione di sé e dell’ altro. ...ecco come sono, come mi vedo e come mi presento. Contemporaneamente: ecco come ti vedo, ecco come tu sei secondo me, ecco che tipo di relazione ci lega. relazione fra coniugi, fra genitori e figli, fra amici, fra amanti, fra colleghi, fra docente e discente, fra capo e collaboratore, ecc. Concetto di “MASCHERA” rrp
  • 33. FILM: “Eyes Wide Shut” 1999 (Regista: Stanley Kubrik Attori: Tom Cruise-Nicole Kidman)
  • 34. Carta d’identità ANALOGICA L’ immagine che la persona verso cui ci rivolgiamo parlando, ci evoca o rievoca. “…capire chi mi sta di fronte” rrp
  • 35. Il ciclo O.R.G.I. Osservazione Reazione Giudizio Intervento Un buon controllo del “ciclo ORGI” facilita i rapporti interpersonali, la gestione delle riunioni e la comunicazione. Per non sbagliare nel comunicare devo aspettare, darmi una pausa per giudicare in modo corretto, ed intervenire in modo adeguato. Invece di parlare subito devo sapere stare ad ascoltare e chiedere o comunicare al momento giusto. rrp
  • 36. Il ciclo O.R.G.I. Osservazione Reazione Giudizio Intervento N.B. La scelta del momento in cui avviare la comunicazione NON deve essere sottovalutata!!! rrp
  • 37. ….NON SOTTOVALUTARE: QUANDO si introduce un discorso cioè… si decide di comunicare!!! COME rrp
  • 38. La BUONA COMUNICAZIONE deve avvenire sia in senso verticale che in senso orizzontale. Sia in ambiente civile che militare è perciò fondamentale conoscere la “CATENA di COMANDO” e “l’USO dei CODICI”. Conoscersi (importanza del “gruppo” e della amalgama) e ri-conoscersi mentre si sta comunicando fra “ATTORI” è fondamentale. rrp
  • 39. FILM “U-571” del 2000, USA, regia: Jonathan Mostow
  • 40. “Fare gruppo” è utile per rendere meno rigida la nostra “maschera” e per conoscere i sistemi comunicativi dell’ Altro. Ecco l’ importanza dell’ amalgama, delle esercitazioni, dei work-shop e conferenze-dibattiti per capire chi siamo, quali mezzi abbiamo a disposizione, chi sono gli “Altri”, come gli “Altri” mi vedono e per quali obiettivi comuni lavoriamo insieme. rrp
  • 41. Un buon arciere, quando la sua freccia non arriva al centro del bersaglio, cerca le cause in se stesso e NON accusa nessuno. (Confucio) Se la mia comunicazione è errata, devo lavorare su me stesso ricordando che un buon comunicatore è responsabile al 100% dei risultati che riesce ad ottenere. rrp
  • 42. L’ efficacia di una comunicazione si basa sulla percezione del ricevente e non sulle intenzioni dell’ emittente. rrp
  • 43. Fattori che condizionano la comunicazione Personali Del rapporto Ansia Linguaggio Difese Carisma Cultura Ostilità Ricordi del passato Emotività Prevenzioni Disinteresse Carattere introverso Antipatia rrp
  • 44. La mappa non è il territorio Ognuno ha una propria rappresentazione interna della realtà Canale sensoriale preferenziale P.N.L. rr
  • 45. P.N.L. (Programmazione Neuro Linguistica). John Grinder Richard Bandler Docente di allora studente linguistica in matematica Negli anni ‘70 hanno studiato il modo di comunicare dei migliori oratori del mondo e hanno creato dei “modelli”. rrp
  • 46. …..la tecnica della “comunicazione” ha dei limiti? Come ogni tecnica “umana” ha dei limiti ed essi sono: 1)Fattore “bugia” o del mentire 2) non è semplice
  • 47. DEFINIZIONE di “Comunicazione del RISCHIO” Reg. C.E. n° 178/02 art. 3 n° 13 E’ lo scambio interattivo - nell’ intero arco del processo di analisi del RISCHIO - di informazioni e pareri riguardanti gli elementi di pericolo e i rischi, i fattori connessi al rischio e alla percezione del rischio. rrp rrp
  • 48. FILM “Cassandra Crossing” 1976 Attori: Burt Lancaster Sophia Loren Richard Harris
  • 49. Concetto di RISCHIO: è una misura del pericolo per la salute derivante dall’ esposizione ad un evento nocivo e la probabilità che si manifesti suddetto pericolo cioè l’ impatto nocivo sulla popolazione derivante da tale esposizione. rrp
  • 50. RISCHIO=PERICOLOSITA’ x VULNERABILITA’ R= P x V Agendo sui due parametri si può ridurre il rischio. rrp
  • 51. Analisi del RISCHIO Risk Identification identificare il pericolo di rischio Risk Assessment tipologia e quantificazione del rischio (valutazione) Risk Management gestione del rischio Risk Communication comunicazione del rischio. rrp
  • 52. Sfera della “Comunicazione del RISCHIO” esperti non esperti TECNOSFERA mass media DEMOSFERA imprese amministrazione pubblica gruppi di pressione università consumatori rrp
  • 53. Lo scambio interattivo delle informazioni e dei pareri avviene fra ATTORI che sono: TECNOSFERA TECNOSFERA DEMOSFERA DEMOSFERA Cittadini Università Non esperti Esperti Mass media Imprese Gruppi di pressione Consumatori Dominio della Dominio del STIMA dei RISCHI RISCHIO PERCEPITO rrp
  • 54. Valutazione scientifica Percezione del rischio del rischio OPINIONE PUBBLICA Risk Assessment VUOTO INFORMATIVO Letteratura scientifica media Rapporti Ufficiali osservazioni sul campo Autorità preposte focus group VUOTO INFORMATIVO che la “Comunicazione del Rischio” deve colmare. rrp
  • 55. ESPERTI accettabilità del RISCHIO MEDIA AUTORITA’ soglia di accettabilità PUBBLICO rrp
  • 56. ESPERTI dalle fasi iniziali accettabilità del RISCHIO COMUNICATORE nella AUTORITA’ fase finale soglia di accettabilità PUBBLICO rrp
  • 57. STIMA dei RISCHI Analisi quantitativa fatta dagli ESPERTI RISCHIO PERCEPITO Come si calcola? (dal PUBBLICO) paradigma psicometrico di P. Slovic rrp
  • 58. Paradigma psicometrico di P. Slovic Il rischio è individualmente controllabile? F I Il rischio è giusto o ingiusto? Il rischio è imposto o accettato dagli altri? E’ una minaccia conosciuta o misteriosa? D Le conseguenze del rischio sono immediate o differite? U Possono avere effetti sulle generazioni future? Le conseguenze sono locali o planetarie? C Quale sarà il numero delle persone esposte? I Le autorità e gli esperti sono affidabili? rrp A
  • 59. “Società del RISCHIO” (Ulrich Beck - 1986) Differenza fra rischio e pericolo: il pericolo è reale, il rischio è potenziale. L’ uomo moderno è più esposto all’ insicurezza del rischio che ai danni del pericolo: nella società medioevale il pericolo morte aveva un odore, puzzava, lo si “poteva toccare”. Nella società attuale il rischio morte viene da particelle invisibili, “irreali” che NON danno ne odori ne emozioni fanno più paura. rrp
  • 60. 1660 viene fondata la Royal Society per divulgare il “SAPERE”. 1667 Thomas Sprat, vescovo di Rochester disse: “il linguaggio adottato dalla Royal Society deve essere Diretto Nudo e Naturale”. rrp
  • 61. Linguaggio C.B.S. C lear (chiaro) B rief (breve) S incere (sincero) che è alla base del Sistema Discorsivo Utilitaristico (UDS) nato in G.B. e U.S.A. rrp
  • 63. parlando quando introdurlo al telefono Argomento (topic) per iscritto 5W1H come introdurlo orale CBS rrp
  • 64. regola nella COMUNICAZIONE SCRITTA 5W1H giornalismo Who Chi Where Dove When Quando What Cosa Why Perchè How rrp Come
  • 65. Direttive Comunitarie “SEVESO” 1982-1996-2003 Sono un esempio di come i vertici governativi preposti a tutelare la comunità abbiano “codificato” l’ importanza della comunicazione del RISCHIO che deve essere sincera, semplice e chiara, e le modalità del flusso di informazioni relative al rischio stesso. rrp
  • 66. Chi comunica il “RISCHIO” deve: saper osservare e non solo guardare astenersi da giudizi di alcun tipo stare calmo C chiaro B breve S sincero sia per far fronte al per ottimizzare le “RISCHIO” risorse... sia per fra fronte al rrp “RISCHIO EVOLUTIVO”
  • 67. saggezza coraggio serenità Bisogna avere la serenità di accettare quello che non si può cambiare, il coraggio di cambiare quello che va cambiato e la saggezza (phronesis) per distinguere le due cose. rrp
  • 68. il tutto mescolato ad un animo umano capace di accogliere questa massima: “NON PRENDERSI MAI TROPPO SUL SERIO”. R.R. PEPE rrp