3. L'acqua successivamente diverrà vapore, in caldaia subirà un processo chimico di demineralizzazione che e necessario per preservare il funzionamento e la durata nel tempo delle tubazioni ma soprattutto della caldaia
5. L'acqua usata nei cicli delle centrali termoelettriche può essere sia dolce che salata. In base alla sua provenienza essa subirà un diverso pretrattamento che nel caso sia acqua salata prende il nome di dissalamento ->
6. Il pretrattamento delle acque avviene in vasche con funzione di flocculazione e precipitazione di sostanze solide raggruppate appunto in flocculi ottenuti tramite prodotti chimici. L'acqua si purifica delle sostanze impure.
7.
8. Nella maggior parte delle centrali sono presenti diversi rigeneratori ovvero, scambiatori di calore nei quali il vapore, parzialmente espanso, spillato in bassa pressione, preriscalda l'acqua di alimento fino a 300°. Il calore sviluppato dalla combustione dei bruciatori permette di aumentare il calore dell'acqua, per ottenere vapore surriscaldato. Il vapore surriscaldato può a questo punto essere utilizzato per l'espansione in turbina.
10. Il vapore surriscaldato immesso in turbina trasforma la sua energia termica in lavoro e quindi in energia meccanica di movimento. Il moto della turbina, unita ad un alternatore consente la generazione di energia elettrica. Il vapore che ha lavorato in tutti i vari stadi di palettature della turbina si scarica in sotto vuoto in un condensatore. Nel condensatore, il vapore condensa in acqua che verrà reimmessa in ciclo grazie a delle pompe di estrazione.
12. Attualmente in Italia sono in attività diverse centrali. La più importante d'Italia è la centrale di Montalto di Castro, con 3600 MW di potenza. Una delle più importanti è quella di Porto Tolle, in provincia di Rovigo, situata sul delta del Po. Più piccola e di alcuni decenni più vecchia è la Centrale Marzocco a Livorno. Un'altra importante centrale termoelettrica italiana è quella di San Filippo del Mela.