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2. Sicurezza | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE |
Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 94
PerIColo
ProtezIone
2.4.1 tornio a comando manuale
D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 12840:2003
Macchina utensile, ad asportazione di truciolo, nella quale il movimento principale è la rotazione del pezzo
rispetto all’utensile. Il pezzo da lavorare viene bloccato nel mandrino o autocentrante e fatto ruotare con
esso a velocità predeterminata.
2.4.1.1 elementI DI PerIColo
Impigliamento e trascinamento con i morsetti, col mandrino o con il pezzo in rotazione
Il mandrino deve essere protetto da un riparo mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) che impe-
disca l’accesso diretto alla zona di lavoro.
ATTENZIONE! Se il riparo non protegge completamente la zona pericolosa tutte le operazioni con il man-
drino in rotazione devono essere efettuate da personale speciicatamente addestrato e che non indossi
elementi che possano essere aferrati e impigliati dal mandrino in rotazione (braccialetti, collane, maniche
larghe, capelli lunghi sciolti, guanti, ecc.).
2.4 PrInCIPAlI mACChIne
2. Sicurezza
4. Principali macchine
| EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE |
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Nella lavorazione da “barra” tutta la parte sporgente di questa deve essere completamente racchiusa all’in-
terno di un riparo isso (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) o mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2)
in grado di impedire il contatto con la barra in rotazione e di contenere eventuali deformazioni della barra
stessa.
2.4.1.1A mAnDrIno DI rotAzIone
Al ine di evitare contatti con il mandrino in rotazione a causa del suo movimento di inerzia succes-
sivo alla apertura del riparo è necessario dotare il tornio di un sistema di frenatura o di un sistema di
interblocco con bloccaggio del riparo (vedi 5.4 “Dispositivi di protezione degli occhi e del viso”).
Proiezione di trucioli e altri materiali
Sul carrello portautensili deve essere presente un riparo mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2),
largo almeno quanto il carrello stesso, che protegga frontalmente l’operatore dalla proiezione di trucioli o
da altro materiale durante la lavorazione. Il riparo deve consentire una buona visibilità e deve costantemen-
te essere mantenuto pulito e trasparente.
Nella parte posteriore della macchina deve essere installato un riparo paraspruzzi atto ad intercettare qua-
lunque proiezione di trucioli o altro materiale che possa investire le persone che si trovano sul retro del
tornio
Nel caso in cui i ripari presenti sulla macchina non proteggano completamente la zona da cui possono es-
sere proiettati verso l’operatore trucioli o frammenti o liquido lubrorefrigerante, l’operatore deve indossare
occhiali antinfortunistici (vedi 5.4 “Dispositivi di protezione degli occhi e del viso”).
2.4.1.1b rIPAro PArASPruzzI
Tale riparo (vedi 2.2.3 “Ripari”) deve essere issato alla macchina ed estendersi per tutta la lunghezza
dell’area di lavorazione o, per macchine con corsa maggiore di 2.000 mm, essere issato al carrello ed
avere almeno la stessa larghezza del carrello.
contatto con organi di trasmissione del moto
Le barre di trasmissione che possono impigliare e trascinare durante la loro rotazione devono essere protet-
te completamente tramite idonei ripari issi (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) o mobili interbloccati (vedi “Ripari
mobili” in 2.2.3.2)
Sono anche disponibili protezioni retrattili da installarsi da un lato sulla slitta trasversale e dall’altro sul bor-
do vasca raccolta sfridi. Tali protezioni anche se non complete, vengono normalmente ritenute suicienti
ad impedire il contatto accidentale con le barre di trasmissione del moto.
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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Schiacciamento e urto da silamento della contropunta
Deve essere presente un fermo meccanico per impedire che la contropunta sia involontariamente estratta
dall’estremità del banco durante la regolazione manuale della sua posizione.
2.4.1.2 orgAnI DI ComAnDo
Avviamento
L’avviamento della rotazione del mandrino deve poter avvenire solo utilizzando speciici dispositivi di co-
mando (vedi 2.2.6.1 “Avviamento”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale
(es. leva con doppio movimento, pulsante protetto con anello di guardia, ecc.).
2.4.1.2A bloCCAggIo Del Pezzo
Per il caricamento/scarico manuale, si devono fornire mezzi per impedire che le dita siano intrappo-
late. Tali mezzi possono includere ad esempio per gli autocentranti motorizzati:
1) corsa delle ganasce regolabile non maggiore di 4 mm o un riparo che soddisfa le distanze di sicu-
rezza (vedi 2.2.4 “Distanze di sicurezza”)
4) il comando per il dispositivo di bloccaggio del pezzo deve essere controllato con le mani al di fuori
della zona di lavoro, per esempio mediante un comando a due mani insieme a un supporto del
pezzo retraibile.
Riavviamento inatteso
Il riavviamento inatteso (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle
macchine”) della macchina in seguito al ripristino dell’ener-
gia elettrica deve essere impedito tramite un apposito di-
spositivo.
Arresto
Il comando di arresto deve porre la macchina in condizioni
di fermo senza provocare situazioni di pericolo.
2.4.1.2b ArreSto oPerAtIVo Del mAnDrIno PrInCIPAle
Quando si aziona un arresto (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) operativo della macchina non occorre rimuovere
l’alimentazione di energia ai motori di comando dei vari movimenti ma in tal caso per garantire il
fermo delle parti pericolose questo deve essere monitorato con dispositivi altamente aidabili dotati
di doppia circuitazione.
Arresto di emergenza
Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto
d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore. Se si rende necessario, in
base alla dimensione del tornio o alle possibili diverse postazioni di lavoro, i comandi di arresto d’emergen-
za devono essere più di uno.
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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Volantini di manovra
Il pericolo di impigliamento, intrappolamento e urto risultante dalla rotazione motorizzata dei volantini di
manovra, deve essere impedito per esempio mediante il disinnesto automatico dei volantini oppure utiliz-
zando volantini piani, lisci e ad anima piena.
2.4.1.3 ergonomIA
Posizionamento
La macchina deve essere installata in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche durante l’uti-
lizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di sollevamento).
Pedana
Sotto i piedi dell’operatore deve essere collocata una pedana, possibilmente in legno o materiale plastico,
di tipo grigliato che consenta il passaggio dei trucioli pur mantenendo una buona calpestabilità. L’altezza
della pedana deve tenere conto degli aspetti ergonomici.
cambio del mandrino
Ilcambiodeldispositivodibloccaggiodelpezzodeveavveniretenendocontodelsuopeso.L’operatoredovràave-
re a disposizione idonee attrezzature sia per la sua movimentazione sia per il corretto posizionamento sul tornio.
2.4.1.4 IgIene Del lAVoro
Emissioni
La macchina deve essere dotata di un idoneo impianto di aspirazione localizzata (vedi 3.6 “Impianti di ven-
tilazione e aspirazione localizzata”).
Rumore
Informarsi sul livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni
del datore di lavoro.
2.4.1.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle
Deve essere fatta una attenta valutazione sulle lavorazioni per poi deinire le modalità di utilizzo dei DPI:
Occhiali antinfortunistici (vedi 5.4 “Dispositivi di protezione degli occhi e del viso”)
sono necessari durante la lavorazione se i ripari racchiudono completamente la zona di lavoro ed
impediscono la proiezione di trucioli in qualunque direzione.
Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico e im-
permeabilizzati in presenza di luidi lubrorefrigeranti. I guanti possono costituire un pericolo di im-
pigliamento durante la rotazione del mandrino se i ripari non racchiudono completamente la zona
di lavoro, rendendo impossibile qualsiasi accesso durante la rotazione. In tal caso i guanti devono
essere indossati solo a mandrino fermo, per le operazioni di cambio e preparazione del pezzo.
Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione
(S1). Nel caso in cui si producano trucioli in grado di perforare la suola della scarpa questa deve
avere la lamina antiperforazione (S1P).
Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”).
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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2.4.1.6 IStruzIonI Per l’uSo
La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com-
prendente un programma d’ispezioni periodiche.
2.4.1.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro
Prima dell’utilizzo
(vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu-
rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”).
(vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”).
(vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”)
(vedi 2.2.6.1 “Avviamento”).
(consultare le tabelle o i diagrammi presenti sul tornio).
anche il disco girabrida e la brida stessa.
volta rilasciate).
-
mento possa perdere di stabilità e cadere.
-
sarie alla lavorazione (per evitare il surriscaldamento e la formazione di fumi).
richiesto l’installazione).
2.4.1.7A eSPulSIone DellA ChIAVe DI SerrAggIo
Deve essere impossibile avviare il mandrino se la chiave è ancora inserita. A tale scopo è suiciente
la presenza di un riparo mobile interbloccato correttamente posizionato o l’adozione di una chiave
auto-espellente.
Durante l’utilizzo
-
2. Sicurezza
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sabile ai ini di una speciica lavorazione, dovranno essere adottate immediatamente altre misure di
sicurezza quali ad esempio velocità di lavorazione molto lente e comandi ad azione mantenuta.
la levigatura con tela abrasiva, la sbavatura con lime o raschietti. Questa tipologia di macchina non è
suicientemente sicura per questo tipo di utilizzo.
-
chetti) montati sulla struttura della macchina.
-
l’estremità e di elsa di protezione per la mano.
ine lavoro, prima di mangiare, di andare in bagno e di mettersi i guanti).
datore di lavoro.
Dopo l’utilizzo
macchina (in particolare il posto di lavoro).
2. Sicurezza
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PerIColo
ProtezIone
2.4.2 trapano a colonna manuale
D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 12717:2003
Macchina utensile per forare il metallo a freddo utilizzando un utensile da taglio rotante.
Il pezzo è fermo e bloccato meccanicamente su una tavola issa.
2.4.2.1 elementI DI PerIColo
Impigliamento e trascinamento con il mandrino o con l’utensile in rotazione
Il mandrino/utensile deve essere protetto da un riparo isso regolabile o un riparo mobile interbloccato
(vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) che impedisca l’accesso diretto alla zona di lavoro. L’apertura del riparo mo-
bile interbloccato deve causare l’arresto immediato della macchina, la sua chiusura non deve comandare
direttamente l’avviamento. Per particolari esigenze lavorative si può utilizzare un’asta sensibile di sicurezza,
da applicare vicino al mandrino/utensile.
2.4.2.1A eSemPI DI rIPArI fISSI regolAbIlI
Questi ripari (vedi “Ripari regolabili” in 2.2.3.2) consentono di essere regolati anche senza l’uso di attrezzi.
La loro rimozione ad es. per la sostituzione degli utensili, può avvenire solo con l’uso di attrezzi.
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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2.4.2.1b AStA SenSIbIle DI SICurezzA
Laddove il riparo è sostituito da un dispositivo di protezione quale ad esempio un dispositivo sensibi-
le telescopico, questo deve essere posto a non più di 150 mm dal diametro esterno di ogni mandrino
della macchina e nel primo quadrante di rotazione rispetto alla posizione dell’operatore.
L’impianto frenante del mandrino associato ad un dispositivo sensibile deve assicurare le seguenti
caratteristiche minime:
numero di giri/min del mandrino numero di giri max. per l’arresto
n ≤ 250 1
250 < n ≤ 1000 2
1000 < n ≤ 1500 3
n > 1500 4
Proiezione di trucioli o altri materiali
Frontalmente al mandrino/utensile deve essere presente un riparo isso regolabile o un riparo mobile inter-
bloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) che protegga frontalmente l’operatore dalla proiezione di trucioli o
da altro materiale durante la lavorazione. L’apertura del riparo mobile interbloccato deve causare l’arresto
immediato della macchina, la sua chiusura non deve comandare direttamente l’avviamento.
Il riparo deve consentire una buona visibilità.
Urto ferite e trascinamento dalla rotazione del pezzo
Il pezzo deve essere bloccato saldamente alla tavola porta pezzi con morse, grife o altri sistemi di trattenuta.
È assolutamente vietato trattenere in posizione il pezzo con le mani.
2.4.2.1C SIStemI DI trAttenutA Del Pezzo In lAVorAzIone
Esempio di sistema di trattenuta del pezzo.
2. Sicurezza
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Impigliamento e schiacciamento con gli organi di trasmissione del moto quale il variatore di velocità
Le pulegge e le cinghie devono essere protette completamente da un riparo isso (vedi “Ripari issi” in
2.2.3.2) o un riparo mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2). L’apertura del riparo mobile inter-
bloccato deve causare l’arresto immediato della macchina, la sua chiusura non deve comandare diretta-
mente l’avviamento.
2.4.2.2 orgAnI DI ComAnDo
Avviamento
L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utilizzando speciici dispositivi di comando (vedi
2.2.6.1 “Avviamento”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale (es. leve con
doppio movimento, pulsanti protetti con anello di guardia, pedali con cuia, ecc.).
Riavviamento Inatteso
Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi-
no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo.
Arresto
La macchina deve disporre di un dispositivo di comando (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) che consenta l’arresto in
condizioni di sicurezza.
Arresto di emergenza
Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto
d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore.
2.4.2.3 ergonomIA
Posizionamento
Le macchine devono essere installate in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche du-
rante l’utilizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di
sollevamento).
Pedana
Sotto i piedi dell’operatore deve essere collocata una pedana, possibilmente in legno o materiale plastico,
di tipo grigliato che consenta il passaggio dei trucioli pur mantenendo una buona calpestabilità. L’altezza
della pedana deve tenere conto degli aspetti ergonomici.
2.4.2.4 IgIene Del lAVoro
Rumore
Informarsi del livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni
del datore di lavoro.
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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2.4.2.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle
Deve essere fatta una attenta valutazione sulle lavorazioni per poi deinire le modalità di utilizzo dei DPI:
Occhiali antinfortunistici (vedi 5.4 “Dispositivi di protezione degli occhi e del viso”).
Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico e
impermeabilizzati in presenza di luidi lubrorefrigeranti, i guanti non possono essere indossati
durante la rotazione del mandrino ma solo nel cambio e nella preparazione del pezzo.
Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione
(S1). Nel caso in cui si producano trucioli tali da poter perforare la suola della scarpa questa deve
avere la lamina antiperforazione (S1P).
Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”).
2.4.2.6 IStruzIonI Per l’uSo
La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com-
prendente un programma d’ispezioni periodiche.
2.4.2.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro
Prima dell’utilizzo
(vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu-
rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”).
delle dimensioni del pezzo.
(vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”).
(vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”)
pezzo) eicacemente ancorato alla tavola porta pezzi.
2. Sicurezza
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Durante l’utilizzo
ine lavoro, prima di mangiare, di andare in bagno e di mettersi i guanti).
datore di lavoro.
Dopo l’utilizzo
2. Sicurezza
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PerIColo
ProtezIone
2.4.3 troncatrice
D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 13898:2007
Macchina utensile per il sezionamento a freddo dei metalli mediante una lama rotante, il pezzo viene bloc-
cato meccanicamente sul piano di lavoro.
2.4.3.1 elementI DI PerIColo
contatto con la lama
Tutte le macchine devono avere un riparo isso (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) che protegge la parte superiore
della lama.
Al riparo isso (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) della parte superiore della lama deve essere associato un riparo
autoregolabile (vedi “Ripari regolabili” in 2.2.3.2) che protegge la parte inferiore della lama quando la mac-
china non è in posizione di lavoro. Facendo scendere la lama per eseguire il taglio, il riparo autoregolabile
(vedi “Ripari regolabili” in 2.2.3.2) scopre gradualmente la porzione di questa destinata alla lavorazione.
Sulla macchina deve essere presente un dispositivo che richiami la testa in posizione alta di riposo.
2.4.3.2 orgAnI DI ComAnDo
Avviamento
L’avviamento della rotazione della lama deve avvenire solo utilizzando lo speciico dispositivo di coman-
do (vedi 2.2.6.1 “Avviamento”) posto sull’impugnatura, del tipo ad azione mantenuta (vedi 2.2.6.2 “Azione
mantenuta”), e protetto contro il rischio di azionamento accidentale.
2. Sicurezza
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Riavviamento Inatteso
Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi-
no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo.
Arresto di emergenza
Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto
d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore.
2.4.3.3 ergonomIA
Posizionamento
Le macchine devono essere installate in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche du-
rante l’utilizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di
sollevamento).
Pedana
Sotto i piedi dell’operatore deve essere collocata una pedana, possibilmente in legno o materiale plastico,
di tipo grigliato che consenta il passaggio dei trucioli pur mantenendo una buona calpestabilità. L’altezza
della pedana deve tenere conto degli aspetti ergonomici.
2.4.3.4 IgIene Del lAVoro
Rumore
Informarsi del livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni
del datore di lavoro.
2.4.3.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle
Deve essere fatta una attenta valutazione sulle lavorazioni per poi deinire le modalità di utilizzo dei DPI:
Occhiali antinfortunistici (vedi 5.4 “Dispositivi di protezione degli occhi e del viso”).
Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico e
rischio di impigliamento se il riparo autoregolabile della lama non è correttamente posizionato.
Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione
(S1). Nel caso in cui si producano trucioli tali da poter perforare la suola della scarpa questa deve
avere la lamina antiperforazione (S1P).
Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”).
2. Sicurezza
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2.4.3.6 IStruzIonI Per l’uSo
La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com-
prendente un programma d’ispezioni periodiche.
2.4.3.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro
Prima dell’utilizzo
(vedi 2.2.3 “Ripari”).
(vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”).
-
sarie alla lavorazione (per evitare il surriscaldamento e la formazione di fumi).
Durante l’utilizzo
(vedi 2.2.3 “Ripari”) posti a protezione della lama. Se la loro disattivazione
dovesse essere indispensabile ai ini di una speciica lavorazione, dovranno essere adottate immediata-
mente altre misure di sicurezza.
ine lavoro, prima di mangiare, di andare in bagno e di mettersi i guanti).
datore di lavoro.
rimuovere eventuali trucioli solo a macchina ferma.
Dopo l’utilizzo
circostante (in particolare il posto di lavoro).
2. Sicurezza
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PerIColo
ProtezIone
2.4.4 fresatrice
D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 13128:2007
Macchina utensile ad asportazione di truciolo nella quale i movimenti principali sono la rotazione dell’uten-
sile e gli spostamenti della tavola su cui è issato il pezzo da lavorare. L’utensile può essere posizionato ver-
ticalmente, orizzontalmente ed inclinato rispetto alla tavola che a sua volta può traslare sui tre assi.
2.4.4.1 elementI DI PerIColo
contatto con l’utensile e proiezioni di materiale
Su tutte le macchine l’accesso alla zona di lavoro dell’utensile deve essere impedito tramite riparo mobile inter-
bloccato(vedi“Riparimobili”in2.2.3.2)diidoneedimensionie,seladimensionedeipezzidalavorareoilsistema
di bloccaggio di tali pezzi non ne impediscono il posizionamento, issati alla tavola.
Il riparo deve consentire una buona visibilità e deve costantemente essere mantenuto pulito e trasparente.
ATTENZIONE! I ripari potrebbero non proteggere completamente la zona pericolosa. Tutte le operazioni
con il mandrino in rotazione devono essere efettuate da personale speciicatamente addestrato e che non
indossi elementi che possano essere aferrati e impigliati dal mandrino in rotazione (braccialetti, collane,
maniche larghe, capelli lunghi sciolti, guanti, ecc.).
Il riparo ha anche la funzione di impedire che il materiale di lavorazio-
ne possa investire gli operatori addetti o altre persone che possono
transitare nelle immediate vicinanze.
Nel caso in cui i ripari presenti sulla macchina non proteggano com-
pletamente la zona da cui possono essere proiettati verso l’operatore
trucioli o frammenti o liquido lubrorefrigerante, l’operatore deve in-
dossare occhiali antinfortunistici.
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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Schiacciamenti e/o contatto con elementi mobili pericolosi
La zona di cambio automatico degli utensili deve essere resa inaccessibile durante il moto tramite riparo
isso (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) o mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) o una combinazione
dei due.
contatto con organi di trasmissione del moto
Gli elementi di trasmissione del moto devono essere racchiusi completamente tramite ripari issi (vedi “Ri-
pari issi” in 2.2.3.2) o mobili interbloccati (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) nel caso sia richiesto un accesso
frequente (cioè più di una volta per turno) alla zona di protezione.
2.4.4.2 orgAnI DI ComAnDo
Avviamento
L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utilizzando speciici dispositivi di comando (vedi
2.2.6.1 “Avviamento”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale (es. pulsanti
protetti con anello di guardia).
Riavviamento Inatteso
Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi-
no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo.
Arresto
La macchina deve disporre di un dispositivo di comando (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) che consenta l’arresto in
condizioni di sicurezza.
Arresto di emergenza
Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto
d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore.
Se si rende necessario, in base alla dimensione della macchina o alle possibili diverse postazioni di lavoro, i
comandi di arresto d’emergenza devono essere più di uno.
Volantini di manovra
Il pericolo di impigliamento, intrappolamento e urto risultante dalla rotazione motorizzata dei volantini di
manovra, deve essere impedito per esempio mediante il disinnesto automatico dei volantini oppure utiliz-
zando volantini piani, lisci e ad anima piena.
2.4.4.3 ergonomIA
Posizionamento
La fresatrice deve essere installata in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche durante l’uti-
lizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di sollevamento).
Pedana
Sotto i piedi dell’operatore deve essere collocata una pedana, possibilmente in legno o materiale plastico,
di tipo grigliato che consenta il passaggio dei trucioli pur mantenendo una buona calpestabilità. L’altezza
della pedana deve tenere conto degli aspetti ergonomici.
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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2.4.4.4 IgIene Del lAVoro
Emissioni
La macchina deve essere dotata di un idoneo impianto di aspirazione localizzata (vedi 3.6 “Impianti di ven-
tilazione e aspirazione localizzata”).
Rumore
Informarsi sul livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni
del datore di lavoro.
2.4.4.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle
Deve essere fatta una attenta valutazione sulle lavorazioni per poi deinire le modalità di utilizzo dei DPI:
Occhiali antinfortunistici (vedi 5.4 “Dispositivi di protezione degli occhi e del viso”) gli occhiali non
sono necessari durante la lavorazione se i ripari racchiudono completamente la zona di lavoro ed
impediscono la proiezione di trucioli in qualunque direzione.
Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico e
impermeabilizzati in presenza di luidi lubrorefrigeranti. I guanti possono costituire un pericolo
di impigliamento durante la rotazione dell’utensile se i ripari non racchiudono completamente
la zona di lavoro, rendendo impossibile qualsiasi accesso durante la rotazione. In tal caso i guanti
devono essere indossati solo con l’utensile fermo, per le operazioni di cambio e preparazione del
pezzo.
Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione
(S1). Nel caso in cui si producano trucioli in grado di perforare la suola della scarpa questa deve
avere la lamina antiperforazione (S1P).
Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”).
2.4.4.6 IStruzIonI Per l’uSo
La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com-
prendente un programma d’ispezioni periodiche.
2.4.4.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro
Prima dell’utilizzo
(vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu-
rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”).
(vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”).
(vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”)
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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-
sarie alla lavorazione (per evitare il surriscaldamento e la formazione di fumi).
Durante l’utilizzo
-
sabile ai ini di una speciica lavorazione, dovranno essere adottate immediatamente altre misure di
sicurezza quali ad esempio velocità di lavorazione molto lente e comandi ad azione mantenuta.
ultimata o a macchina ferma).
ine lavoro, prima di mangiare, di andare in bagno e di mettersi i guanti).
datore di lavoro.
Dopo l’utilizzo
macchina (in particolare il posto di lavoro).
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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PerIColo
ProtezIone
2.4.5 Sega a nastro
D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All.I, UNI EN 13898:2007
Macchina utensile per il taglio a freddo dei metalli tramite un utensile costituito da un nastro metallico
dentato (lama). Il pezzo viene mantenuto bloccato sul piano macchina mentre la testa, all’interno della
quale scorre il nastro dentato, viene abbassata manualmente o automaticamente, per efettuare il taglio. La
lavorazione avviene con abbondante uso di luido lubrorefrigerante.
2.4.5.1 elementI DI PerIColo
Impigliamento, trascinamento e contatto con il nastro in movimento
Il nastro dentato scorre tra due pulegge e l’intero percorso deve essere protetto. L’unico tratto di nastro dentato
che può restare scoperto e privo di protezione è quello strettamente necessario alla lavorazione (tratto attivo).
La restante parte deve essere protetta come segue:
Volani di rinvio e parte superiore del percorso del nastro: ripari issi (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2), riparo
mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) con bloccaggio del riparo (vedi “Ripari mobili inter-
bloccati con bloccaggio del riparo” in 2.2.3.2) se l’inerzia della macchina è elevata.
Parte inferiore del percorso del nastro: i tratti di nastro non attivi devono essere protetti con ripari issi
(vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) e con ripari regolabili (vedi “Ripari regolabili” in 2.2.3.2)
trAtto AttIVo Del nAStro DentAto
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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Schiacciamento dal sistema di avanzamento automatico e serraggio del pezzo.
Le macchine con sistema automatico per l’avanzamento e/o serraggio del pezzo devono essere dotate di
ripari issi (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) e mobili interbloccati (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) atti ad impedire
l’accesso a tale zona durante i movimenti automatizzati.
Urto, ferite e trascinamento dalla rotazione del pezzo
Il pezzo deve essere bloccato saldamente alla tavola porta pezzi con morse, grife o altri sistemi di trattenuta.
È assolutamente vietato trattenere in posizione il pezzo con le mani.
2.4.5.2 orgAnI DI ComAnDo
Avviamento
L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utilizzando speciici dispositivi di comando (vedi
2.2.6.1 “Avviamento”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale (es. pulsanti
protetti con anello di guardia, pedali con cuia, ecc.).
Le macchine con la testa a bilanciere, che può essere abbassata manualmente, devono avere il pulsante di
comando dell’avviamento collocato direttamente sulla impugnatura predisposta per l’abbassamento. Tale
pulsante, oltre a quanto già detto sopra, deve essere del tipo ad azione mantenuta (vedi 2.2.6.2 “Azione
mantenuta”).
Riavviamento Inatteso
Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi-
no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo.
Arresto
La macchina deve disporre di un dispositivo di comando (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) che consenta l’arresto in
condizioni di sicurezza.
Arresto di emergenza
Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto
d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore.
2.4.5.3 ergonomIA
Posizionamento
Le macchine devono essere installate in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche du-
rante l’utilizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di
sollevamento).
Pedana
Sotto i piedi dell’operatore deve essere collocata una pedana, possibilmente in legno o materiale plastico,
di tipo grigliato che consenta il passaggio dei trucioli pur mantenendo una buona calpestabilità. L’altezza
della pedana deve tenere conto degli aspetti ergonomici.
2. Sicurezza
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2.4.5.4 IgIene Del lAVoro
Rumore
Informarsi del livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni
del datore di lavoro.
2.4.5.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle
Deve essere fatta una attenta valutazione sulle lavorazioni per poi deinire le modalità di utilizzo dei DPI:
Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico e
impermeabilizzati in presenza di luidi lubrorefrigeranti, i guanti non possono essere indossati in
prossimità del nastro in movimento.
Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione
(S1).
Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”).
2.4.5.6 IStruzIonI Per l’uSo
La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com-
prendente un programma d’ispezioni periodiche.
2.4.5.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro
Prima dell’utilizzo
(vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu-
rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”).
(vedi “Ripari regolabili” in 2.2.3.2), sul tratto di nastro dentato non atti-
vo, sia posizionato in modo da lasciarne scoperto il minimo tratto indispensabile alla lavorazione.
(vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”).
(vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”).
2. Sicurezza
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Durante l’utilizzo
Posizionare o togliere i pezzi solo a macchina ferma.
Abbassare la lama lentamente in modo da evitare il contatto brusco sul pezzo.
In caso di blocco della lama sul pezzo azionare l’arresto di emergenza.
Rimuovere i trucioli solo a macchina ferma.
Evitare l’uso dell’aria compressa (ad esempio per la pulizia dei pezzi, ecc.).
Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o guasti al preposto
Evitare di imbrattarsi mani e vestiario con luidi lubrorefrigeranti (non indossare tute sporche o scarpe
ine lavoro, prima di mangiare, di andare in bagno e di mettersi i guanti).
Contenere eventuali spandimenti di luidi lubrorefrigeranti con appositi materiali o sostanze forniti dal
datore di lavoro.
Dopo l’utilizzo
Spegnere la macchina.
Lasciare pulita e in ordine la zona circostante la macchina (in particolare il posto di lavoro).
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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2.4.6 Seghetto alternativo
D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 13898:2007
Macchina utensile per il taglio a freddo dei metalli tramite un utensile costituito da una lama dentata il cui
movimento alternato è dato da un sistema biella-manovella. Il pezzo viene bloccato sul piano macchina
mentre la testa, sulla quale è montata la lama, si abbassa automaticamente in seguito all’avviamento.
2.4.6.1 elementI DI PerIColo
contatto con la lama in movimento
Su questa macchina i rischi prevalenti sono:
Urto da parte della testa porta-lama, in movimento alternato (avanti e indietro), contro una parte del
I tre elementi di pericolo citati, normalmente non comportano un elevato rischio in quanto il movimento
della lama è limitato e non veloce.
Una attenta valutazione sulla macchina e sull’ambiente circostante deve essere in grado di deinire le pro-
tezioni ed i dispositivi di sicurezza di cui dotare l’attrezzatura, in quanto non sempre essi garantiscono un
miglioramento della sicurezza.
Le protezioni normalmente collocate sulla macchina consistono in:
Protezione alla lama: mediante ripari issi (vedi 2.2.3.2 “Ripari Fissi”) la cui posizione deve essere regolabile
mediante un attrezzo, che consenta il posizionamento ed il passaggio del materiale da tagliare. I ripari de-
vono essere collocati su entrambi i lati della lama in modo da lasciare scoperto solo il tratto necessario alla
lavorazione.
Protezione sistema biella-manovella: mediante un carter di protezione isso (vedi 2.2.3.2 “Ripari Fissi”) o un
riparo mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) che impediscano l’accesso alla zona quando la
macchina è in funzione.
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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Urto ferite e trascinamento dalla rotazione del pezzo
Il pezzo deve sempre essere saldamente bloccato sulla tavola
porta pezzi con morse, grife o altri sistemi di trattenuta.
È assolutamente vietato trattenere in posizione il pezzo con le
mani.
2.4.6.2 orgAnI DI ComAnDo
Avviamento
L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utiliz-
zando speciici dispositivi di comando (vedi 2.2.6.1 “Avviamen-
to”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento
accidentale (es.pulsanti protetti con anello di guardia, pedali
con cuia, ecc.).
Riavviamento Inatteso
Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi-
no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo.
Arresto
La macchina deve disporre di un dispositivo di comando (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) che consenta l’arresto in
condizioni di sicurezza
Arresto di emergenza
Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto
d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore.
2.4.6.3 ergonomIA
Posizionamento
Le macchine devono essere installate in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche du-
rante l’utilizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di
sollevamento).
2.4.6.4 IgIene Del lAVoro
Rumore
Informarsi del livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni
del datore di lavoro.
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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2.4.6.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle
Deve essere fatta una attenta valutazione sulle lavorazioni per poi deinire le modalità di utilizzo dei DPI:
Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico e
impermeabilizzati in presenza di luidi lubrorefrigeranti, i guanti non possono essere indossati
quando si opera sulla macchina in movimento ma solo per le operazioni di cambio materiale,
rimozione pezzi, pulizia e sempre assolutamente a macchina ferma.
Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione
(S1).
Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”).
2.4.6.6 IStruzIonI Per l’uSo.
La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com-
prendente un programma d’ispezioni periodiche.
2.4.6.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro
Prima dell’utilizzo
Prendere visione delle Istruzioni per l’uso ed essere formati all’utilizzo in sicurezza della macchina.
Veriicare la presenza ed il corretto posizionamento dei ripari (vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu-
rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”).
Veriicare il funzionamento dei dispositivi di interblocco dei ripari (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”).
Veriicare il funzionamento del pulsante di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”).
Veriicare la presenza di un dispositivo per il issaggio del pezzo (in relazione alla forma e dimensioni del
pezzo) eicacemente ancorato alla tavola porta pezzi.
Bloccare il pezzo in lavorazione (non trattenerlo con le mani).
Indirizzare correttamente l’ugello del luido lubro-refrigerante (se necessario).
Indossare indumenti che non possano impigliarsi all’utensile (ad es. sciarpe, tute o camici con maniche
Indossare i DPI indicati in questa scheda.
Durante l’utilizzo
Posizionare o togliere i pezzi solo a macchina ferma.
Abbassare la lama lentamente in modo da evitare il contatto brusco sul pezzo.
In caso di blocco della lama sul pezzo azionare l’arresto di emergenza.
Rimuovere i trucioli solo a macchina ferma.
Evitare l’uso dell’aria compressa (ad esempio per la pulizia dei pezzi, ecc.).
Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o guasti al preposto.
2. Sicurezza
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Evitare di imbrattarsi mani e vestiario con luidi lubrorefrigeranti (non indossare tute sporche o scarpe
ine lavoro, prima di mangiare, di andare in bagno e di mettersi i guanti).
Contenere eventuali spandimenti di luidi lubrorefrigeranti con appositi materiali o sostanze forniti dal
datore di lavoro.
Dopo l’utilizzo
Spegnere la macchina.
Lasciare pulita e in ordine la zona circostante la macchina (in particolare il posto di lavoro).
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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PerIColo
ProtezIone
2.4.7 molatrice fissa
D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I,
DIAMETROMAX...
NUMEROGIRIMAX...
Macchina, per lavorazioni di sgrossatura, sbavatura, ailatura, che opera tramite un utensile rotante, a for-
ma di disco, realizzato da un impasto di materiale abrasivo (mola). Normalmente la macchina è dotata di
due mole aiancate, di diversa granulometria o forma, che ruotano contemporaneamente. Il pezzo da
lavorare deve essere appoggiato sulla apposita mensolina (poggiapezzo) e deve essere saldamente tratte-
nuto dall’operatore o con apposite attrezzature.
2.4.7.1 elementI DI PerIColo
contatto, schiacciamento e abrasione con l’utensile in rotazione (mola)
L’utensile deve essere protetto da un robusto riparo isso (vedi 2.2.3.2 “Ripari Fissi”) (cuia), che protegge
tutto il tratto di circonferenza della mola non necessario alla lavorazione (normalmente ¾ di essa).
Il restante tratto di circonferenza della mola resta scoperto ed accessibile per consentire la lavorazione.
Deve essere presente un poggiapezzi a supericie piana, registrabile, posto anteriormente al tratto di mola
scoperto, per agevolare l’operatore a mantenere stabilmente il pezzo. Il poggiapezzi deve essere mantenu-
to ad una distanza massima di 2 mm dalla mola in rotazione per impedire l’incunearsi del pezzo.
2. Sicurezza
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Proiezione di schegge o altri materiali
Sulla parte superiore della cuia deve essere presente uno schermo paraschegge, facilmente regolabile e
in materiale infrangibile per intercettare la gran parte delle schegge e particelle di mola o di materiale lavo-
rato che possono essere proiettate verso il volto dell’operatore.
Lo schermo deve essere perfettamente trasparente per consentire una buona visibilità durante la lavorazione.
Scoppio della mola
Particolare attenzione deve essere posta al diametro ed al massimo nu-
mero di giri sostenibile dalla mola, che devono essere compatibili con
le caratteristiche della macchina. In caso contrario potrebbe veriicarsi
lo scoppio vero e proprio della mola, con grave pericolo per l’operatore
addetto e per le persone circostanti.
A tal proposito deve essere esposto in prossimità della molatrice un car-
tello indicante il diametro massimo della mola che può essere montata
in relazione al tipo di impasto ed al numero dei giri del relativo albero.
Il montaggio e il cambio delle mole deve essere eseguito da personale esperto ed addestrato in quanto
anche un errore in questa fase (ad esempio un eccessivo serraggio o posizionamento) può provocare lo
scoppio della mola.
2.4.7.2 orgAnI DI ComAnDo
Avviamento
L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utilizzando speciici dispositivi di comando (vedi
2.2.6.1 “Avviamento”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale (es. pulsanti
protetti con anello di guardia).
Riavviamento Inatteso
Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi-
no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo.
Arresto di emergenza
Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto
d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore.
2.4.7.3 ergonomIA
Posizionamento
La macchina deve essere installata in modo sicuro e stabile e garantendo il libero accesso alla zona di lavoro.
È buona norma installare le molatrici a ridosso di una parete.
2.4.7.4 IgIene Del lAVoro
Rumore
Informarsi del livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni
del datore di lavoro.
2. Sicurezza
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Emissioni
Nel caso in cui la molatrice venga utilizzata metodicamente ed in modo continuativo, la macchina deve es-
sere dotata di un idoneo impianto di aspirazione localizzata (vedi 3.6 “Impianti di ventilazione e aspirazione
localizzata”).
In assenza di impianto di aspirazione localizzata, quando la molatrice viene usata per lavorazioni prolun-
gate, l’operatore deve indossare una mascherina di protezione delle vie respiratorie (vedi 5.5 “Dispositivi di
protezione delle vie respiratorie”).
2.4.7.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle
Deve essere fatta una attenta valutazione sulle lavorazioni per poi deinire le modalità di utilizzo dei DPI:
Occhiali antinfortunistici (vedi 5.4 “Dispositivi di protezione degli occhi e del viso”)
l’uso anche quando lo schermo paraschegge è correttamente posizionato in quanto le particelle
proiettate ad alta velocità possono rimbalzare e raggiungere il volto dell’operatore da più direzio-
ni. Si ricorda in proposito che i normali occhiali da vista non sono occhiali antinfortunistici.
Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico.
Guanti troppo spessi possono costituire un pericolo se si devono trattenere pezzi di piccole di-
mensioni.
Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione
(S1).
Mascherina di protezione delle vie respiratorie (vedi 5.5 “Dispositivi di protezione delle vie respira-
torie”), ad es. tipo FFP1S in presenza di polveri metalliche, nel caso in cui non essendo presente un
impianto di aspirazione localizzata si debbano eseguire lavorazioni prolungate.
Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”).
2.4.7.6 IStruzIonI Per l’uSo
La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com-
prendente un programma d’ispezioni periodiche.
2.4.7.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro
Prima dell’utilizzo
(vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu-
rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”).
(vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”).
2. Sicurezza
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Durante l’utilizzo
brevi periodi. Lasciare funzionare la mola a vuoto fra un periodo e l’altro, per darle il tempo di rafreddarsi.
Evitare l’uso dell’aria compressa per la pulizia della macchina.
Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o guasti al preposto
Se vengono rilevate vibrazioni anomale durante la lavorazione, spegnere immediatamente la macchina
e rivolgersi al preposto.
Dopo l’utilizzo
Spegnere la macchina.
Lasciare pulita e in ordine la zona circostante la macchina (in particolare il posto di lavoro).
2. Sicurezza
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PerIColo
ProtezIone
2.4.8 rettiicatrice
D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 13218:2006
Macchina operatrice che abbina la rotazione della mola abrasiva alla rotazione od alla traslazione tangen-
ziale del pezzo da lavorare bloccato sulla tavola. La mola viene portata a contatto con la supericie del pez-
zo in lavorazione ed esegue, con notevole precisione, lavori di initura.
2.4.8.1 elementI DI PerIColo
contatto con la mola, impigliamento con il pezzo in rotazione, schiacciamento tra mola e pezzo,
proiezione di materiale.
La mola deve essere munita di una robusta cuia metallica che circondi l’abrasivo per tutta la sua larghezza
e per la massima parte periferica.
Sulla struttura della macchina devono essere installati idonei ripari mobili e conformati in modo da rendere
inaccessibile l’utensile e proteggere dalla proiezione di materiale.
2.4.8.1A rIPArI mobIlI
A causa della velocità e dell’inerzia della mola in rotazione è diicile ottenerne l’arresto immediato
alla apertura di normali ripari mobili (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2). Questi pertanto devono essere
dotati di dispositivo di blocco del riparo (vedi “Ripari mobili interbloccati con bloccaggio del riparo”
in 2.2.3.2).
In alternativa è possibile collegare l’apertura del riparo mobile con l’immediato arretramento/allonta-
namento della testa porta-mola dal pezzo in lavorazione creando uno spazio di sicurezza tra i due. Tale
soluzione non è comunque ottimale in quanto permane un rischio residuo di contatto con elementi
ancora in moto. È pertanto necessario integrarla con misure e procedure di sicurezza supplementari.
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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contatto con organi di trasmissione del moto
Gli elementi di trasmissione del moto devono essere racchiusi completamente da ripari issi (vedi 2.2.3.1
“Ripari issi”) o mobili interbloccati (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) nel caso sia richiesto un accesso frequente
(cioè per più di una volta per turno) alla zona di protezione.
L’area di lavoro circostante deve essere segregata o protetta in modo tale da rendere inaccessibile la zona
di lavoro da tutte le direzioni e contenere la proiezione di materiale.
2.4.8.2 orgAnI DI ComAnDo
Avviamento
L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utilizzando speciici dispositivi di comando (vedi
2.2.6.1 “Avviamento”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale.
2.4.8.2A rISChIo DI AzIonAmento ACCIDentAle
Se il issaggio del pezzo sul piano di lavoro è del tipo a funzionamento magnetico, la macchina deve esse-
re provvista di un dispositivo che non permetta l’avviamento della mola a piano magnetico disattivato.
Riavviamento Inatteso
Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi-
no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo.
Arresto
La macchina deve disporre di un dispositivo di comando (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) che consenta l’arresto in
condizioni di sicurezza.
Arresto di emergenza
Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto
d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore e che consenta l’arresto in
condizioni di sicurezza.
2.4.8.2b ArreSto In ConDIzIonI DI SICurezzA
Se il issaggio del pezzo sul piano di lavoro è del tipo a funzionamento magnetico, il comando di
arresto non deve causare la disattivazione del piano magnetico prima che la mola non si sia comple-
tamente fermata o sia stata posta a distanza di sicurezza dal pezzo in lavorazione.
2.4.8.3 ergonomIA
Posizionamento
La macchina deve essere installata in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche durante l’uti-
lizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di sollevamento).
Particolare attenzione deve essere posta nel posizionamento delle rettiiche “tangenziali”. La distanza tra
questa e altre macchine o pareti, colonne o comunque elementi issi, deve tenere conto dell’ingombro
massimo della tavola che trasla e dello spazio residuo che non deve comportare rischio di schiacciamento
per le persone esposte (vedi 2.2.4 “Distanze di sicurezza”).
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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Pedana
Sotto i piedi dell’operatore deve essere collocata una pedana, possibilmente in legno o materiale plastico,
di tipo grigliato che consenta il passaggio dei trucioli pur mantenendo una buona calpestabilità. L’altezza
della pedana deve tenere conto degli aspetti ergonomici.
2.4.8.4 IgIene Del lAVoro
Emissioni
La macchina deve essere dotata di un idoneo impianto di aspirazione localizzata (vedi 3.6 “Impianti di ven-
tilazione e aspirazione localizzata”).
Rumore
Informarsi sul livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni
del datore di lavoro.
2.4.8.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle
Occhiali antinfortunistici (vedi 5.4 “Dispositivi di protezione degli occhi e del viso”) possono essere
omessi solo se i ripari proteggono completamente la zona di lavoro impedendo qualsiasi proiezio-
ne di materiale o luido lubrorefrigerante verso l’operatore.
Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico e
impermeabilizzati in quanto presenza di luidi lubrorefrigeranti. Deve essere fatto divieto di avvi-
cinarsi al pezzo od alla mola ancora in rotazione con le mani dotate di guanti.
Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione
(S1).
Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”).
2.4.8.6 IStruzIonI Per l’uSo
La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com-
prendente un programma d’ispezioni periodiche.
2.4.8.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro
Prima dell’utilizzo
(vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu-
rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”).
(vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”).
(vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”)
-
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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sarie alla lavorazione (per evitare il surriscaldamento e la formazione di fumi).
della magnetizzazione del pezzo o questi dovesse avere una supericie di appoggio ridotta, provvedere
al suo bloccaggio meccanico).
-
za (non usare mai una mola scaduta).
lavorazione.
Indossare i dispositivi di protezione individuale (DPI) indicati in questa scheda.
Durante l’utilizzo
Mantenere correttamente posizionati i ripari sulla macchina.
Non manomettere o eludere i dispositivi di sicurezza. Se la loro disattivazione dovesse essere indispen-
sabile ai ini di una speciica lavorazione, dovranno essere adottate immediatamente altre misure di
sicurezza quali velocità di lavorazione molto lente, comandi ad azione mantenuta, ecc…
Per il cambio della mola indossare sempre guanti di protezione (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i
rischi meccanici”).
Non lasciare mai la macchina funzionante senza controllo (allontanarsi dalla macchina solo a lavorazione
ultimata o a macchina ferma).
Efettuare i cambi pezzo solo dopo aver fermato o posto in condizioni di sicurezza la macchina.
Efettuare operazioni di pulizia solo a macchina ferma.
Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o guasti al preposto
Evitare di imbrattarsi mani e vestiario con luidi lubrorefrigeranti (non indossare tute sporche o scarpe
ine lavoro, prima di mangiare, di andare in bagno e di mettersi i guanti).
Contenere eventuali spandimenti di luidi lubrorefrigeranti con appositi materiali o sostanze forniti dal
datore di lavoro.
Dopo l’utilizzo
Spegnere la macchina.
Riporre le attrezzature e gli strumenti di misura negli appositi contenitori.
Lasciare pulita (da residui di lavorazione e luidi lubrorefrigeranti) e in ordine la macchina e la zona circo-
stante (in particolare il posto di lavoro).
Ripristinare il funzionamento di ripari eventualmente disattivati.
2. Sicurezza
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PerIColo
ProtezIone
2.4.9 Cesoia a ghigliottina
D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 13985:2005
Macchina composta da una lama issa ed una mobile per il taglio a freddo di lamiere metalliche
2.4.9.1 elementI DI PerIColo
Schiacciamento e cesoiamento dovuti ai premi lamiera e alla lama di taglio raggiungibili dal fronte
macchina.
a) Per cesoie meccaniche ad innesto meccanico, cesoie meccaniche ad innesto a frizione, cesoie idrauliche
i premi lamiera e la lama devono essere protetti da un Riparo isso. Tale riparo deve impedire l’accesso
alla zona di lavorazione (premilamiera, linea di taglio) durante il movimento pericoloso e allo stesso tem-
po permettere una suiciente visibilità della linea di taglio.
b) Per cesoie con innesto a frizione o idrauliche in alternativa al Riparo isso, può essere installato :
Un riparo mobile interbloccato. Tale riparo (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) deve impedire l’accesso alla
zona di lavorazione (premilamiera, linea di taglio) durante il movimento pericoloso. L’apertura del riparo
mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) deve causare l’arresto immediato della macchina, la
sua chiusura non deve comandare direttamente l’avviamento.
Barriere ottiche. Questo “riparo” immateriale posto davanti alla zona pericolosa realizza un’area protetta.
L’attraversamento della barriera durante la lavorazione deve causare l’arresto immediato della macchina,
la sua liberazione non deve comandare direttamente l’avviamento.
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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2.4.9.1A fronte mACChInA: rIPAro fISSo
Il riparo isso (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) posto frontalmente la macchina e a protezione della zona
di cesoiamento deve consentire una buona visibilità della linea di taglio. L’altezza della apertura di
alimentazione deve essere correlata alla distanza dal punto pericoloso più vicino (premilamiera) se-
condo quanto indicato nella igura sotto.
aLtezza DeLLe aPertUre Di aLimentaziOne DeL materiaLe e reLatiVe DiStanze minime Di SicUrezza
a - altezza dell’apertura di alimentazione (mm) B - relativa distanza minima di sicurezza (mm)
A ≤ 6 0
6 < A ≤ 7 15
7 < A ≤ 8 20
8 < A ≤ 10 40
10 < A ≤ 12 65
12 < A ≤ 16 90
16 < A ≤ 20 120
20 < A ≤ 22 165
22 < A ≤ 32 190
32 < A ≤ 35 230
35 < A ≤ 38 320
38 < A ≤ 48 400
48 < A ≤ 55 450
55 < A ≤ 120 850
aPertUra Di aLimentaziOne in Un riParO fiSSO SUL LatO frOntaLe Di Una ceSOia a ghigLiOttina
2.4.9.1b fronte mACChInA: rIPAro mobIle InterbloCCAto
Per le cesoie a frizione: con questo tipo di protezione, l’elettrovalvola del gruppo freno frizione deve
essere a doppio corpo.
2. Sicurezza
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2.4.9.1C fronte mACChInA: bArrIere ottIChe
Le barriere ottiche devono essere poste davanti alla zona pericolosa in modo da realizzare un’area
protetta.
L’accessoallazonapericolosadeveesserepossibilesoloattraversandolazonadirilevamentodellabarriera
distanza minima di sicurezza per la posizione della barriera ottica deve essere determinata tenendo conto
dei tempi di arresto complessivi della macchina. La conformazione della cesoia deve essere tale che la
tavola di alimentazione non permetta alle persone di sostare tra la barriera ottica e la zona pericolosa.
Non deve essere possibile avviare alcun movimento pericoloso mentre qualsiasi parte del corpo sta
interrompendo la barriera ottica.
Il riavviamento della macchina a seguito di arresto comandato dalla barriera ottica deve avvenire solo
in seguito ad una azione di ripristino (reset). I mezzi di ripristino devono essere posizionati in modo
che, vi sia una chiara visuale della zona pericolosa. Non vi deve essere più di un dispositivo di ripristi-
no per ciascuna zona di rilevamento.
Nota per le cesoie a frizione: con questo tipo di protezione, l’elettrovalvola del gruppo freno frizione
deve essere a doppio corpo.
Schiacciamento e cesoiamento dovuti ai premi lamiera e alla lama di taglio raggiungibili dai lati
della macchina.
I premi lamiera e la lama devono essere protetti da un Riparo isso (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2). Tale riparo deve
impedire l’accesso alla zona di lavorazione (premilamiera, linea di taglio) durante il movimento pericoloso.
cesoiamento, contusioni e/o schiacciamento dovuti al contatto con organi pericolosi raggiungibili
dal lato posteriore della macchina.
Gli elementi di pericolo sopra citati e presenti nella parte posteriore della macchina devono essere protetti
tramite:
ripari issi (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2)
2. Sicurezza
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b) Ripari mobili interbloccati (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) soli o abbinati a ripari issi. L’apertura del
riparo mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) deve causare l’arresto immediato della mac-
china, la sua chiusura non deve comandare direttamente l’avviamento.
c) Barriere ottiche. Questo “riparo” immateriale posto nella parte posteriore della macchina non deve
consentire il raggiungimento degli organi pericolosi durante il funzionamento. L’attraversamento di
questa barriera deve causare l’arresto immediato della macchina, la sua liberazione non deve comanda-
re direttamente l’avviamento.
2.4.9.1D retro mACChInA: rIPAro mobIle InterbloCCAto
I ripari mobili (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) devono arrestare tutti i movimenti pericolosi in fase di
apertura. Si deve garantire che, inchè il riparo non è chiuso, la lama, i registri posteriori motorizzati e
i dispositivi ausiliari non possono essere avviati, ossia il riparo deve essere interbloccato (vedi 2.2.5.1
“Dispositivi di interblocco”). Se è possibile l’accesso dell’intero corpo all’interno dell’area protetta, è
richiesto un comando di ripristino separato. Il dispositivo di ripristino deve essere posizionato fuori
dalla portata dell’area protetta con una chiara visuale della stessa.
2.4.9.1e retro mACChInA: bArrIere ottIChe
Barriere ottiche: Questo sistema deve essere costituito da almeno due fasci di luce separati posti ad
almeno 1200 mm dal punto pericoloso più vicino. Si deve fornire un ripristino nella parte posteriore
della cesoia a ghigliottina, il dispositivo deve essere posizionato fuori dalla portata dell’area protetta
con una chiara visuale della stessa.
Taglio urto dovuto alla caduta di pezzi tagliati o degli sfridi.
Nella parte posteriore per ridurre il rischio di lesione dovuto alla caduta dei pezzi tagliati o degli sfridi, deve
essere presente uno scivolo o altro dispositivo avente la stessa funzione.
2. Sicurezza
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2.4.9.2 orgAnI DI ComAnDo
Avviamento
L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utilizzando speciici dispositivi di comando (vedi
2.2.6.1 “Avviamento”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale (es. pulsanti
protetti con anello di guardia, pedali con protezione superiore, ecc.).
Gli interruttori a pedale devono consentire l’accesso da una sola direzione e con un solo piede. Non si de-
vono utilizzare pedali liberi.
Devono essere predisposti comandi da utilizzare nelle fasi di regolazione, manutenzione e lubriicazione.
2.4.9.2A ComAnDI DA utIlIzzAre nelle fASI DI regolAzIone, mAnutenzIone
e lubrIfICAzIone
Il movimento della lama, della traversa e dei registri posteriori durante le regolazioni di manutenzio-
ne e di lubriicazione deve potersi eseguire con i ripari e dispositivi di protezione in posizione ed ope-
rativi. Qualora ciò non sia praticabile, deve essere predisposto almeno uno dei dispositivi seguenti
nella posizione di regolazione:
a) dispositivo di comando ad azione mantenuta (vedi 2.2.6.2 “Azione mantenuta”)
b) dispositivo ad impulsi. (vedi 2.2.6 “Dispositivi di comando”)
Nei casi in cui sussiste il pericolo di lesione dovuto alla caduta per gravità della lama durante la ma-
nutenzione, si deve installare un dispositivo meccanico di trattenuta.
Riavviamento Inatteso
Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi-
no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo.
Arresto
La macchina deve disporre di un dispositivo di comando (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) che consenta l’arresto in
condizioni di sicurezza
Arresto di emergenza
Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto
d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore. Se si rende necessario, in
base alla dimensione e/o conformazione della cesoia o alle possibili diverse postazioni di lavoro, i comandi
di arresto d’emergenza devono essere più di uno.
2.4.9.3 ergonomIA
Posizionamento
La macchina deve essere installata in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche durante l’uti-
lizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di sollevamento).
2.4.9.4 IgIene Del lAVoro
Rumore
Informarsi sul livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni
del datore di lavoro.
2. Sicurezza
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2.4.9.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle
Deve essere fatta una attenta valutazione sulle lavorazioni per poi deinire le modalità di utilizzo dei DPI:
Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico e
impermeabilizzati in presenza di luidi lubrorefrigeranti.
Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione
(S1).
Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”).
2.4.9.6 IStruzIonI Per l’uSo
La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com-
prendente un programma d’ispezioni periodiche.
2.4.9.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro
Prima dell’utilizzo
(vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu-
rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”).
(vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”).
(vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”).
-
milamiera e alle lame). In caso segnalare la deformazione ed iniziare il lavoro solo dopo la regolarizzazione.
passare con le mani tra le lame).
-
te da un preposto).
-
nute da un preposto).
fonoisolanti, sistemi di scarico dei pezzi, piani di caduta antirombo.
Durante l’utilizzo
Nella fase di carico non mettere mai le mani tra le lamiere e il banco di carico.
2. Sicurezza
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Azionare il comando di taglio solo dopo aver posizionato bene la lamiera.
Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o guasti al preposto
Rimuovere periodicamente i pezzi tagliati dal piano di caduta antirombo (così si riduce il rumore).
Dopo l’utilizzo
Spegnere la macchina.
Lasciare libera e in ordine la zona circostante la macchina in particolare il posto di lavoro e la zona di
scarico dei pezzi.
2. Sicurezza
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PerIColo
ProtezIone
2.4.10 Pressa meccanica con innesto meccanico
D. Lgs. 81/08 All.V, D.P.R. 459/96 All.1, UNI EN 692/06
Macchina per la lavorazione a freddo della lamiera tramite la chiusura di uno stampo costituito da un elemento
mobile superiore (punzone) e una parte issa inferiore (matrice) opportunamente sagomati. Su questa tipologia
di macchina il ciclo di lavoro, una volta avviato, non può più essere arrestato ino al suo completamento. Un sem-
plice guasto al dispositivo di “innesto meccanico” può comportare la ripetizione incontrollata del colpo.
2.4.10.1 elementI DI PerIColo
Schiacciamento degli arti superiori tra le due parti dello stampo
Per l’utilizzo in sicurezza di queste presse indipendentemente dal tipo di ciclo di lavoro (automatico, semi-
automatico, manuale) la protezione del fronte macchina deve essere ottenuta con uno dei seguenti modi:
2. Sicurezza
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La segregazione può essere ottenuta applicando una piastra di trattenuta della lamiera, issata alla ma-
trice, di spessore suiciente a contenere la corsa del punzone ed impedirne così la fuoriuscita.
Le feritoie per l’ingresso e l’uscita del materiale non devono consentire per forma, dimensione e colloca-
zione di raggiungere l’organo pericoloso (vedi 2.2.4 “Distanze di sicurezza”).
(vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) posizionati in modo tale da impedire il rag-
giungimento della parte pericolosa (vedi 2.2.4 “Distanze di sicurezza”).
(vedi “Ripari mobili interbloccati con bloccaggio
del riparo” in 2.2.3.2) che impediscano il raggiungimento della zona pericolosa ino a che il punzone non
si è arrestato nella posizione di massima apertura dello stampo.
Queste tre modalità di protezione sono le sole considerate suicientemente sicure per questo tipo di pressa
e consentono l’uso di qualsiasi organo di comando, compreso il pedale, per l’inizio del ciclo.
Schiacciamento o trascinamento degli arti superiori per contatto con il volano in rotazione
Tutte le parti mobili del volano (fori, razze, cinghie) poste ad una altezza inferiore a 2,7 m dal piano di calpestio
devono essere protette con ripari issi a segregazione totale (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2).
Schiacciamento durante le fasi di cambio stampo o di manutenzione
Durante le fasi di cambio stampo, manutenzione o comunque quando è necessario introdursi anche solo in
parte tra gli elementi mobili superiore ed inferiore della pressa, deve essere inserito un dispositivo di sicu-
rezza (es. distanziale) che impedisca isicamente la discesa dell’elemento mobile superiore.
La combinazione delle misure di protezione deve proteggere tutte le persone esposte, e cioè quelle che posso-
no accedere alla zona pericolosa durante le attività di funzionamento, messa a punto, manutenzione, pulizia e
ispezione della macchina.
2. Sicurezza
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2.4.10.2 orgAnI DI ComAnDo
Avviamento
L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utilizzando speciici dispositivi di comando (vedi
2.2.6.1 “Avviamento”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale (es. pulsanti
protetti con anello di guardia, pedali con protezione superiore, ecc.) o, nel caso sia appositamente predi-
sposto, direttamente dalla chiusura del riparo interbloccato con bloccaggio del riparo (vedi “Ripari mobili
interbloccati con bloccaggio del riparo” in 2.2.3.2).
Sulle presse meccaniche con innesto meccanico, l’uso di comandi a due mani o di barriere immateriali sono
vietati in quanto non ofrono una adeguata sicurezza se non associati ad una delle tre modalità di protezio-
ne sopra descritte.
Riavviamento Inatteso
Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi-
no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo.
Arresto
La macchina deve disporre di un dispositivo di comando (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) che consenta l’arresto in
condizioni di sicurezza.
Arresto di emergenza
Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto
d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore. In presenza di più operatori
(grandi macchine) devono essere predisposti comandi di arresto di emergenza rapidamente azionabili da
ogni lavoratore.
2.4.10.3 ergonomIA
Posizionamento
Le macchine devono essere installate in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro durante
l’utilizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di solleva-
mento o trasporto delle lamiere, quali ad esempio banchi su ruote).
2.4.10.4 IgIene Del lAVoro
Rumore
Informarsi sul livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni
del datore di lavoro.
2. Sicurezza
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2.4.10.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle
Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico, an-
titaglio e impermeabilizzati se in presenza di oli.
Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione
(S1).
Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”).
2.4.10.6 IStruzIonI Per l’uSo
La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com-
prendente un programma di ispezioni periodiche.
2.4.10.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro
Prima dell’utilizzo
(vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu-
rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”).
(vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”).
(vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”).
preposto.
Durante l’utilizzo
Mantenere correttamente posizionati i ripari sulla macchina.
Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o guasti al proprio preposto.
Dopo l’utilizzo
Spegnere la macchina
Riporre le attrezzature e gli strumenti di misura negli appositi contenitori
Lasciare pulita e in ordine la macchina e la zona circostante (in particolare il posto di lavoro).
Ripristinare il funzionamento di ripari eventualmente disattivati.
2. Sicurezza
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PerIColo
ProtezIone
2.4.11 Pressa meccanica con innesto a frizione
D. Lgs. 81/08 All.V, D.P.R. 459/96 All.1, UNI EN 692/06
Macchina per la lavorazione a freddo della lamiera tramite la chiusura di uno stampo costituito da un ele-
mento mobile superiore (punzone) e una parte issa inferiore (matrice) opportunamente sagomati. Sono
caratterizzate dalla presenza di un meccanismo (freno-frizione) che permette di bloccare la corsa dell’ele-
mento mobile superiore in qualsiasi posizione.
2.4.11.1 elementI DI PerIColo
Schiacciamento degli arti superiori tra le due parti dello stampo
Per l’utilizzo in sicurezza delle presse meccaniche con innesto a frizione, la protezione della area di lavora-
zione (pressatura) può essere ottenuta con:
Stampi chiusi che impediscono per forma, dimensione e collocazione di raggiungere le parti pericolose
(vedi 2.2.4 “Distanze di sicurezza”), progettati e costruiti per essere intrinsecamente sicuri.
2. Sicurezza
4. Principali macchine
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La segregazione delle parti pericolose può essere ottenuta realizzando la piastra di trattenuta della
lamiera, issata alla matrice, di spessore suiciente da impedire che il punzone ne esca.
Le feritoie per l’ingresso e l’uscita del materiale non devono consentire per forma, dimensione e colloca-
zione di raggiungere l’organo pericoloso (vedi 2.2.4 “Distanze di sicurezza”).
(vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) posizionati in modo tale da impedire il rag-
giungimento della parte pericolosa.
(vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) con o senza bloccaggio del riparo (vedi “Ripari
mobili interbloccati con bloccaggio del riparo” in 2.2.3.2) che impediscano il raggiungimento della zona
pericolosa durante la discesa del punzone. Questi ripari, quando non vi siano altri pericoli, possono essere
aperti durante la fase di risalita del punzone senza arrestarne il moto (ripari ad apertura anticipata).
-
losarealizzaun’areaprotetta.L’attraversamentodellabarrieradurantelalavorazionecausal’arrestoimmediato
della macchina, la sua liberazione non comanda direttamente l’avviamento. Durante la fase di risalita, a condi-
zionechenon visiano elementidipericolo,èconsentito cheall’attraversamento dellabarrierail moto del pun-
zone prosegua ino al raggiungimento della posizione di massima apertura dello stampo (accesso anticipato).
-
po, durante la fase di risalita, a condizione che non vi siano elementi di pericolo, è consentito il rilascio
del comando il moto del punzone prosegua ino al raggiungimento della posizione di massima apertura
dello stampo (accesso anticipato).
La combinazione delle misure di protezione deve proteggere tutte le persone esposte, e cioè quelle che
possono accedere alla zona pericolosa durante le attività di funzionamento, messa a punto, manutenzione,
pulizia e ispezione della macchina.
2.4.11.1A ACCeSSo AllA zonA DI StAmPAggIo PrImA Del rAggIungImento DellA
PoSIzIone DI mASSImA APerturA Dello StAmPo (Punto morto SuPerIore)
Quando si intende accedere alla zona di stampaggio durante la fase di risalita, ad esempio aprendo
i ripari mobili interbloccati o attraversando una barriera immateriale è necessario che l’arresto della
slitta portastampo avvenga al punto morto superiore. Perché ciò sia garantito deve essere control-
lato automaticamente da appositi dispositivi ridondanti e dotati di sorveglianza automatica. Deve
inoltre essere controllata continuamente ed in modo automatico l’eicienza del sistema frenate (con-
trollo dell’oltre corsa).
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Ridondanza e sorveglianza automatica (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”)
Questi due elementi applicati alle elettrovalvole che alimentano il gruppo freno-frizione hanno il ine
di minimizzare il pericolo di ripetizione involontaria e di avvio accidentale del ciclo. La ridondanza
consiste nell’adottare almeno due elettrovalvole oppure utilizzarne una a doppio corpo (soluzione
migliore). Le due elettrovalvole o l’elettrovalvola a doppio corpo devono essere alimentate da circuiti
elettrici completamente separati tra loro. Questa soluzione assicura che il sistema di innesto della
pressa scarichi correttamente l’aria anche in caso di guasto singolo.
La sorveglianza automatica consiste nel continuo controllo del corretto funzionamento di ogni com-
ponente della elettrovalvola mediante appositi componenti di sicurezza.
controllo dell’oltrecorsa
I dispositivi di sorveglianza dell’oltrecorsa devono assicurare che, se durante l’arresto al punto morto
superiore viene superata la normale posizione di arresto di una entità superiore a quella indicata dal
costruttore della macchina non deve essere possibile l’inizio di un nuovo ciclo.
2.4.11.1b bArrIere ImmAterIAlI (vedi 2.2.5.3 “Barriere Immateriali”)
I sistemi di protezione costituiti da barriere immateriali devono soddisfare i requisiti seguenti:
autonomamente di ridondanza e sorveglianza automatica (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”)
-
-
colosa della pressa, devono essere forniti mezzi aggiuntivi, per esempio raggi ulteriori, per rivelare
la presenza di una persona in quella posizione. Le fasce non sorvegliate dai raggi devono avere
-
gimento degli organi pericolosi tenendo anche conto delle inerzie complessive della pressa: la
distanza deve essere calcolata adeguatamente (vedi 2.2.5.3 “Barriere Immateriali”).
2.4.11.1C ComAnDo A Due mAnI (vedi 2.2.5.2 “Comando a due mani”)
Il comando a due mani, utilizzabile solo nel caso ci sia un solo operatore addetto alla pressa, deve
sempre garantire le seguenti condizioni di sicurezza:
(vedi 2.2.6.2 “Azione mantenuta”) durante tutta la fase pericolosa (discesa del
Nel caso sulla pressa operino contemporaneamente più lavoratori, in assenza di altre protezioni oc-
corre l’attivazione di un numero di comandi a due mani pari al numero di lavoratori addetti.
I comandi a due mani devono essere posizionati ad una distanza di sicurezza tale da non consentire il
raggiungimento degli organi pericolosi tenendo anche conto delle inerzie complessive della pressa: la
distanza deve essere calcolata adeguatamente (vedi punto 2.3 del 2.2.5.2 “Comando a due mani”).
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Il corretto posizionamento del dispositivo di comando a due mani, alla dovuta distanza dalla zona
pericolosa, è fondamentale per assicurare la sicurezza dell’operatore.
Nel caso di utilizzo di una postazione mobile, è fondamentale per la sicurezza il suo corretto posizio-
namento vincolato a pavimento o a strutture isse.
2.4.11.1D DISPoSItIVo meCCAnICo DI trAttenutA
Il dispositivo deve essere in grado di assorbire l’intera forza della pressa, qualora ciò non sia possibile,
questo deve essere interbloccato al comando della pressa in modo tale che non sia possibile l’avvia-
mento della macchina.
Per presse con stampo di profondità > 800 mm e corsa > 500 mm il dispositivo deve essere issato e
integrato alla pressa.
Schiacciamento o trascinamento degli arti superiori per contatto con il volano in rotazione.
Tutte le parti mobili del volano (fori, razze, cinghie) poste ad una altezza inferiore a 2,7 m dal piano di calpe-
stio devono essere protette con ripari issi a segregazione totale (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2).
Schiacciamento durante le fasi di cambio stampo o di manutenzione
Durante le fasi di cambio stampo, manutenzione o comunque quando è necessario introdursi anche solo in
parte tra gli elementi mobili superiore ed inferiore della pressa, deve essere inserito un dispositivo meccani-
co di trattenuta (es. distanziale) che impedisca isicamente la discesa dell’elemento mobile superiore.
Schiacciamento durante le fasi di messa a punto stampo e regolazione corsa
Durante le fasi di messa a punto dello stampo o di regolazione della corsa qualora non sia possibile utiliz-
zare le protezioni attive durante il normale ciclo produttivo deve essere utilizzata una modalità di sicurezza
che prevede la velocità lenta di chiusura (≤ 10 mm/s) abbinata ad un dispositivo di comando ad azione
mantenuta. La selezione di questa modalità operativa prevede l’uso di un selettore modale a chiave (vedi
2.2.6.5 “Selettore modale di funzionamento”).
Con la pressa in modalità di velocità lenta devono essere attivi solo dispositivi di comando ad azione man-
tenuta.
La combinazione delle misure di protezione deve proteggere tutte le persone esposte, e cioè quelle che posso-
no accedere alla zona pericolosa durante le attività di funzionamento, messa a punto, manutenzione, pulizia e
ispezione della macchina.
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2.4.11.2 orgAnI DI ComAnDo
Avviamento
Questa macchina può funzionare in diverse modalità operative, ad esempio ciclo singolo, ciclo continuo, ad
impulsi, ecc. La selezione delle diverse modalità operative deve avvenire attraverso un apposito selettore mo-
dale a chiave (vedi 2.2.6.5 “Selettore modale di funzionamento”), tale selezione deve essere efettuata da per-
sonale esperto durante le fasi di piazzamento o messa a punto della macchina. Durante il normale funziona-
mento la chiave non deve rimanere inserita ma deve essere conservata a cura di un preposto appositamente
individuato. Utilizzando Stampi Chiusi correttamente progettati e intrinsecamente sicuri, l’avviamento della
macchina può avvenire tramite qualsiasi dispositivo di comando dell’avviamento (vedi 2.2.6.1 “Avviamento”)
purché ben riconoscibile e protetto contro il rischio di azionamento accidentale. Utilizzando Stampi Aperti la
scelta del dispositivo di avviamento del ciclo di lavoro riveste particolare importanza e deve essere efettuata
tenendo conto della modalità operativa selezionata e dei dispositivi di protezione utilizzati.
Avviamento con Comando a Due Mani in Ciclo Singolo - In queste condizioni di lavoro non si ritiene ne-
cessaria nessuna ulteriore protezione a condizione che l’operatore abbia il completo controllo dell’area di
lavoro. Se nella conduzione della macchina è richiesta la presenza di più operatori deve essere garantita la
sicurezza di ognuno di questi ad esempio dotandoli di altrettanti dispositivi di comando a due mani oppure
rendendo loro inaccessibile la zona di chiusura dello stampo durante la fase pericolosa.
Avviamento con Comando a Due Mani in Ciclo Continuo oppure con comando a Pedale in qualsiasi tipo
di ciclo - In queste condizioni di lavoro è necessario che la zona pericolosa sia resa completamente inac-
cessibile ad esempio tramite: Ripari issi, Ripari mobili interbloccati, (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) Barriere
immateriali (vedi 2.2.5.3 “Barriere immateriali”).
Avviamento con la chiusura del riparo - Se la zona pericolosa è completamente protetta con ripari mo-
bili interbloccati con bloccaggio del riparo (vedi “Ripari mobili interbloccati con bloccaggio del riparo” in
2.2.3.2) è possibile comandare l’avviamento della macchina direttamente con la chiusura del riparo stesso.
Se l’avviamento del ciclo viene comandato direttamente dalla chiusura del riparo non deve essere possibile
sostare tra riparo e zona pericolosa. Questa protezione è utilizzabile solo quando la lunghezza della corsa
non supera 600 mm e la profondità della tavola porta stampo non supera 1000 mm.
Riavviamento Inatteso
Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi-
no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo.
Arresto
La macchina deve disporre di un dispositivo di comando (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) che consenta l’arresto in
condizioni di sicurezza.
Arresto di emergenza
Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto
d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore. In presenza di più operato-
ri (grandi macchine) devono essere predisposti comandi di arresto di emergenza rapidamente azionabili da
ogni lavoratore addetto, incluso l’operatore (o gli operatori) sul retro della pressa.
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2.4.11.3 ergonomIA
Posizionamento
Le macchine devono essere installate in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro durante
l’utilizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di solleva-
mento o trasporto delle lamiere, quali ad esempio banchi su ruote).
2.4.11.4 IgIene Del lAVoro
Rumore
Informarsi sul livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni
del datore di lavoro.
2.4.11.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle
Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico, an-
titaglio e impermeabilizzati se in presenza di oli.
Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione
(S1).
Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”).
2.4.11.6 IStruzIonI Per l’uSo
La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com-
prendente un programma di ispezioni periodiche.
2.4.11.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro
Prima dell’utilizzo
(vedi 2.2.3 “Ripari”) e il funzionamento dei
dispositivi di sicurezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”).
(vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”).
(vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”)
preposto.
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Durante l’utilizzo
Dopo l’utilizzo
la parte mobile dello stampo superiore in modo sia appoggiato a quello inferiore.
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2.4.12 Pressa idraulica
D. Lgs. 81/08 All.V, D.P.R. 459/96 All.1, UNI EN 693/04
Macchina per la lavorazione a freddo della lamiera tramite l’accostamento di un elemento mobile (pun-
zone) a movimento alternativo e un elemento isso (stampo) opportunamente sagomati. L’energia viene
trasmessa per efetto di un luido in pressione.
2.4.12.1 elementI DI PerIColo
Schiacciamento degli arti superiori tra le due parti dello stampo
Per l’utilizzo in sicurezza delle presse idrauliche, la protezione della area di lavorazione (pressatura) può
essere ottenuta con:
Stampi chiusi, che impediscono per forma, dimensione e collocazione di raggiungere le parti pericolose
(vedi 2.2.4 “Distanze di sicurezza”) progettati e costruiti per essere intrinsecamente sicuri.
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La segregazione può essere ottenuta realizzando la piastra di trattenuta della lamiera, che è issata alla
matrice, di spessore suiciente da impedire che il punzone ne esca.
Le feritoie per l’ingresso e l’uscita del materiale non devono consentire per forma, dimensione e colloca-
zione di raggiungere l’organo pericoloso (vedi 2.2.4 “Distanze di sicurezza”).
(vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) posizionati in modo tale da impedire il rag-
giungimento della parte pericolosa.
(vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) con o senza bloccaggio del riparo (vedi “Ripari
mobili interbloccati con bloccaggio del riparo” in 2.2.3.2) che impediscano il raggiungimento della zona
pericolosa durante le fasi pericolose di chiusura e riapertura dello stampo. Durante la fase di riapertura
dello stampo, a condizione che non vi siano elementi di pericolo, è consentito che all’apertura del riparo il
moto del punzone prosegua ino al raggiungimento della posizione di massima apertura dello stampo.
-
rantito l’arresto della slitta portastampo nel più breve tempo possibile all’atto dell’apertura del riparo.
2.4.12.1A APerturA Del rIPAro
L’apertura del riparo deve comandare l’arresto del movimento pericoloso tramite appositi dispositivi
ridondanti dotati di sorveglianza automatica.
Deve inoltre essere controllato continuamente ed in modo automatico il punto di arresto per evitare
l’oltrecorsa.
Ridondanza e sorveglianza automatica (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”)
L’applicazione di questi dispositivi è inalizzata a garantire che, nel caso in cui uno di essi non svolga
la propria funzione, ne sia disponibile un altro per svolgere tale funzione.
Serve a minimizzare il pericolo di ripetizione involontaria o di avvio accidentale del ciclo.
La salita e la discesa del pistone devono essere comandate da due valvole idrauliche di ritenuta mon-
tate in serie, di cui una deve essere installata il più vicino possibile all’uscita del cilindro. Il corretto
funzionamento dei cassetti deve essere veriicato ad ogni ciclo mediante un sistema di rilevazione
con sensori di posizione elettromeccanici e circuiti cablati, ridondanti e monitorati.
controllo dell’oltrecorsa
I dispositivi di sorveglianza dell’oltrecorsa devono assicurare che, se viene superata la normale po-
sizione di arresto di un tratto superiore a quello speciicato dal costruttore, deve essere immediata-
mente inviato un segnale d’arresto e non deve essere possibile l’inizio di un nuovo ciclo.
pericolosa realizza un’area protetta. L’attraversamento della barriera durante la lavorazione causa l’arre-
sto immediato della macchina, la sua liberazione non comanda direttamente l’avviamento. Durante la
fase di risalita, a condizione che non vi siano elementi di pericolo, è consentito che all’attraversamento
della barriera il moto del punzone prosegua ino al raggiungimento della posizione di massima apertura
dello stampo (accesso anticipato).
2.4.12.1b mASSImA APerturA Dello StAmPo (Punto DI fIne CorSA SuPerIore)
Condizione di massima distanza, tra gli elementi mobili della macchina, riferita allo speciico ciclo di
lavoro. Il fermo degli elementi mobili deve essere controllato automaticamente da appositi dispositi-
vi ridondanti e dotati di sorveglianza automatica.
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  • 1. 2. Sicurezza | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 94 PerIColo ProtezIone 2.4.1 tornio a comando manuale D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 12840:2003 Macchina utensile, ad asportazione di truciolo, nella quale il movimento principale è la rotazione del pezzo rispetto all’utensile. Il pezzo da lavorare viene bloccato nel mandrino o autocentrante e fatto ruotare con esso a velocità predeterminata. 2.4.1.1 elementI DI PerIColo Impigliamento e trascinamento con i morsetti, col mandrino o con il pezzo in rotazione Il mandrino deve essere protetto da un riparo mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) che impe- disca l’accesso diretto alla zona di lavoro. ATTENZIONE! Se il riparo non protegge completamente la zona pericolosa tutte le operazioni con il man- drino in rotazione devono essere efettuate da personale speciicatamente addestrato e che non indossi elementi che possano essere aferrati e impigliati dal mandrino in rotazione (braccialetti, collane, maniche larghe, capelli lunghi sciolti, guanti, ecc.). 2.4 PrInCIPAlI mACChIne
  • 2. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 95 Nella lavorazione da “barra” tutta la parte sporgente di questa deve essere completamente racchiusa all’in- terno di un riparo isso (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) o mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) in grado di impedire il contatto con la barra in rotazione e di contenere eventuali deformazioni della barra stessa. 2.4.1.1A mAnDrIno DI rotAzIone Al ine di evitare contatti con il mandrino in rotazione a causa del suo movimento di inerzia succes- sivo alla apertura del riparo è necessario dotare il tornio di un sistema di frenatura o di un sistema di interblocco con bloccaggio del riparo (vedi 5.4 “Dispositivi di protezione degli occhi e del viso”). Proiezione di trucioli e altri materiali Sul carrello portautensili deve essere presente un riparo mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2), largo almeno quanto il carrello stesso, che protegga frontalmente l’operatore dalla proiezione di trucioli o da altro materiale durante la lavorazione. Il riparo deve consentire una buona visibilità e deve costantemen- te essere mantenuto pulito e trasparente. Nella parte posteriore della macchina deve essere installato un riparo paraspruzzi atto ad intercettare qua- lunque proiezione di trucioli o altro materiale che possa investire le persone che si trovano sul retro del tornio Nel caso in cui i ripari presenti sulla macchina non proteggano completamente la zona da cui possono es- sere proiettati verso l’operatore trucioli o frammenti o liquido lubrorefrigerante, l’operatore deve indossare occhiali antinfortunistici (vedi 5.4 “Dispositivi di protezione degli occhi e del viso”). 2.4.1.1b rIPAro PArASPruzzI Tale riparo (vedi 2.2.3 “Ripari”) deve essere issato alla macchina ed estendersi per tutta la lunghezza dell’area di lavorazione o, per macchine con corsa maggiore di 2.000 mm, essere issato al carrello ed avere almeno la stessa larghezza del carrello. contatto con organi di trasmissione del moto Le barre di trasmissione che possono impigliare e trascinare durante la loro rotazione devono essere protet- te completamente tramite idonei ripari issi (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) o mobili interbloccati (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) Sono anche disponibili protezioni retrattili da installarsi da un lato sulla slitta trasversale e dall’altro sul bor- do vasca raccolta sfridi. Tali protezioni anche se non complete, vengono normalmente ritenute suicienti ad impedire il contatto accidentale con le barre di trasmissione del moto.
  • 3. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 96 Schiacciamento e urto da silamento della contropunta Deve essere presente un fermo meccanico per impedire che la contropunta sia involontariamente estratta dall’estremità del banco durante la regolazione manuale della sua posizione. 2.4.1.2 orgAnI DI ComAnDo Avviamento L’avviamento della rotazione del mandrino deve poter avvenire solo utilizzando speciici dispositivi di co- mando (vedi 2.2.6.1 “Avviamento”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale (es. leva con doppio movimento, pulsante protetto con anello di guardia, ecc.). 2.4.1.2A bloCCAggIo Del Pezzo Per il caricamento/scarico manuale, si devono fornire mezzi per impedire che le dita siano intrappo- late. Tali mezzi possono includere ad esempio per gli autocentranti motorizzati: 1) corsa delle ganasce regolabile non maggiore di 4 mm o un riparo che soddisfa le distanze di sicu- rezza (vedi 2.2.4 “Distanze di sicurezza”) 4) il comando per il dispositivo di bloccaggio del pezzo deve essere controllato con le mani al di fuori della zona di lavoro, per esempio mediante un comando a due mani insieme a un supporto del pezzo retraibile. Riavviamento inatteso Il riavviamento inatteso (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristino dell’ener- gia elettrica deve essere impedito tramite un apposito di- spositivo. Arresto Il comando di arresto deve porre la macchina in condizioni di fermo senza provocare situazioni di pericolo. 2.4.1.2b ArreSto oPerAtIVo Del mAnDrIno PrInCIPAle Quando si aziona un arresto (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) operativo della macchina non occorre rimuovere l’alimentazione di energia ai motori di comando dei vari movimenti ma in tal caso per garantire il fermo delle parti pericolose questo deve essere monitorato con dispositivi altamente aidabili dotati di doppia circuitazione. Arresto di emergenza Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore. Se si rende necessario, in base alla dimensione del tornio o alle possibili diverse postazioni di lavoro, i comandi di arresto d’emergen- za devono essere più di uno.
  • 4. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 97 Volantini di manovra Il pericolo di impigliamento, intrappolamento e urto risultante dalla rotazione motorizzata dei volantini di manovra, deve essere impedito per esempio mediante il disinnesto automatico dei volantini oppure utiliz- zando volantini piani, lisci e ad anima piena. 2.4.1.3 ergonomIA Posizionamento La macchina deve essere installata in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche durante l’uti- lizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di sollevamento). Pedana Sotto i piedi dell’operatore deve essere collocata una pedana, possibilmente in legno o materiale plastico, di tipo grigliato che consenta il passaggio dei trucioli pur mantenendo una buona calpestabilità. L’altezza della pedana deve tenere conto degli aspetti ergonomici. cambio del mandrino Ilcambiodeldispositivodibloccaggiodelpezzodeveavveniretenendocontodelsuopeso.L’operatoredovràave- re a disposizione idonee attrezzature sia per la sua movimentazione sia per il corretto posizionamento sul tornio. 2.4.1.4 IgIene Del lAVoro Emissioni La macchina deve essere dotata di un idoneo impianto di aspirazione localizzata (vedi 3.6 “Impianti di ven- tilazione e aspirazione localizzata”). Rumore Informarsi sul livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni del datore di lavoro. 2.4.1.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle Deve essere fatta una attenta valutazione sulle lavorazioni per poi deinire le modalità di utilizzo dei DPI: Occhiali antinfortunistici (vedi 5.4 “Dispositivi di protezione degli occhi e del viso”) sono necessari durante la lavorazione se i ripari racchiudono completamente la zona di lavoro ed impediscono la proiezione di trucioli in qualunque direzione. Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico e im- permeabilizzati in presenza di luidi lubrorefrigeranti. I guanti possono costituire un pericolo di im- pigliamento durante la rotazione del mandrino se i ripari non racchiudono completamente la zona di lavoro, rendendo impossibile qualsiasi accesso durante la rotazione. In tal caso i guanti devono essere indossati solo a mandrino fermo, per le operazioni di cambio e preparazione del pezzo. Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione (S1). Nel caso in cui si producano trucioli in grado di perforare la suola della scarpa questa deve avere la lamina antiperforazione (S1P). Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”).
  • 5. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 98 2.4.1.6 IStruzIonI Per l’uSo La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com- prendente un programma d’ispezioni periodiche. 2.4.1.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro Prima dell’utilizzo (vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu- rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”). (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”). (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”) (vedi 2.2.6.1 “Avviamento”). (consultare le tabelle o i diagrammi presenti sul tornio). anche il disco girabrida e la brida stessa. volta rilasciate). - mento possa perdere di stabilità e cadere. - sarie alla lavorazione (per evitare il surriscaldamento e la formazione di fumi). richiesto l’installazione). 2.4.1.7A eSPulSIone DellA ChIAVe DI SerrAggIo Deve essere impossibile avviare il mandrino se la chiave è ancora inserita. A tale scopo è suiciente la presenza di un riparo mobile interbloccato correttamente posizionato o l’adozione di una chiave auto-espellente. Durante l’utilizzo -
  • 6. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 99 sabile ai ini di una speciica lavorazione, dovranno essere adottate immediatamente altre misure di sicurezza quali ad esempio velocità di lavorazione molto lente e comandi ad azione mantenuta. la levigatura con tela abrasiva, la sbavatura con lime o raschietti. Questa tipologia di macchina non è suicientemente sicura per questo tipo di utilizzo. - chetti) montati sulla struttura della macchina. - l’estremità e di elsa di protezione per la mano. ine lavoro, prima di mangiare, di andare in bagno e di mettersi i guanti). datore di lavoro. Dopo l’utilizzo macchina (in particolare il posto di lavoro).
  • 7. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 100 PerIColo ProtezIone 2.4.2 trapano a colonna manuale D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 12717:2003 Macchina utensile per forare il metallo a freddo utilizzando un utensile da taglio rotante. Il pezzo è fermo e bloccato meccanicamente su una tavola issa. 2.4.2.1 elementI DI PerIColo Impigliamento e trascinamento con il mandrino o con l’utensile in rotazione Il mandrino/utensile deve essere protetto da un riparo isso regolabile o un riparo mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) che impedisca l’accesso diretto alla zona di lavoro. L’apertura del riparo mo- bile interbloccato deve causare l’arresto immediato della macchina, la sua chiusura non deve comandare direttamente l’avviamento. Per particolari esigenze lavorative si può utilizzare un’asta sensibile di sicurezza, da applicare vicino al mandrino/utensile. 2.4.2.1A eSemPI DI rIPArI fISSI regolAbIlI Questi ripari (vedi “Ripari regolabili” in 2.2.3.2) consentono di essere regolati anche senza l’uso di attrezzi. La loro rimozione ad es. per la sostituzione degli utensili, può avvenire solo con l’uso di attrezzi.
  • 8. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 101 2.4.2.1b AStA SenSIbIle DI SICurezzA Laddove il riparo è sostituito da un dispositivo di protezione quale ad esempio un dispositivo sensibi- le telescopico, questo deve essere posto a non più di 150 mm dal diametro esterno di ogni mandrino della macchina e nel primo quadrante di rotazione rispetto alla posizione dell’operatore. L’impianto frenante del mandrino associato ad un dispositivo sensibile deve assicurare le seguenti caratteristiche minime: numero di giri/min del mandrino numero di giri max. per l’arresto n ≤ 250 1 250 < n ≤ 1000 2 1000 < n ≤ 1500 3 n > 1500 4 Proiezione di trucioli o altri materiali Frontalmente al mandrino/utensile deve essere presente un riparo isso regolabile o un riparo mobile inter- bloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) che protegga frontalmente l’operatore dalla proiezione di trucioli o da altro materiale durante la lavorazione. L’apertura del riparo mobile interbloccato deve causare l’arresto immediato della macchina, la sua chiusura non deve comandare direttamente l’avviamento. Il riparo deve consentire una buona visibilità. Urto ferite e trascinamento dalla rotazione del pezzo Il pezzo deve essere bloccato saldamente alla tavola porta pezzi con morse, grife o altri sistemi di trattenuta. È assolutamente vietato trattenere in posizione il pezzo con le mani. 2.4.2.1C SIStemI DI trAttenutA Del Pezzo In lAVorAzIone Esempio di sistema di trattenuta del pezzo.
  • 9. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 102 Impigliamento e schiacciamento con gli organi di trasmissione del moto quale il variatore di velocità Le pulegge e le cinghie devono essere protette completamente da un riparo isso (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) o un riparo mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2). L’apertura del riparo mobile inter- bloccato deve causare l’arresto immediato della macchina, la sua chiusura non deve comandare diretta- mente l’avviamento. 2.4.2.2 orgAnI DI ComAnDo Avviamento L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utilizzando speciici dispositivi di comando (vedi 2.2.6.1 “Avviamento”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale (es. leve con doppio movimento, pulsanti protetti con anello di guardia, pedali con cuia, ecc.). Riavviamento Inatteso Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi- no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo. Arresto La macchina deve disporre di un dispositivo di comando (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) che consenta l’arresto in condizioni di sicurezza. Arresto di emergenza Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore. 2.4.2.3 ergonomIA Posizionamento Le macchine devono essere installate in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche du- rante l’utilizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di sollevamento). Pedana Sotto i piedi dell’operatore deve essere collocata una pedana, possibilmente in legno o materiale plastico, di tipo grigliato che consenta il passaggio dei trucioli pur mantenendo una buona calpestabilità. L’altezza della pedana deve tenere conto degli aspetti ergonomici. 2.4.2.4 IgIene Del lAVoro Rumore Informarsi del livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni del datore di lavoro.
  • 10. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 103 2.4.2.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle Deve essere fatta una attenta valutazione sulle lavorazioni per poi deinire le modalità di utilizzo dei DPI: Occhiali antinfortunistici (vedi 5.4 “Dispositivi di protezione degli occhi e del viso”). Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico e impermeabilizzati in presenza di luidi lubrorefrigeranti, i guanti non possono essere indossati durante la rotazione del mandrino ma solo nel cambio e nella preparazione del pezzo. Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione (S1). Nel caso in cui si producano trucioli tali da poter perforare la suola della scarpa questa deve avere la lamina antiperforazione (S1P). Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”). 2.4.2.6 IStruzIonI Per l’uSo La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com- prendente un programma d’ispezioni periodiche. 2.4.2.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro Prima dell’utilizzo (vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu- rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”). delle dimensioni del pezzo. (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”). (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”) pezzo) eicacemente ancorato alla tavola porta pezzi.
  • 11. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 104 Durante l’utilizzo ine lavoro, prima di mangiare, di andare in bagno e di mettersi i guanti). datore di lavoro. Dopo l’utilizzo
  • 12. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 105 PerIColo ProtezIone 2.4.3 troncatrice D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 13898:2007 Macchina utensile per il sezionamento a freddo dei metalli mediante una lama rotante, il pezzo viene bloc- cato meccanicamente sul piano di lavoro. 2.4.3.1 elementI DI PerIColo contatto con la lama Tutte le macchine devono avere un riparo isso (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) che protegge la parte superiore della lama. Al riparo isso (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) della parte superiore della lama deve essere associato un riparo autoregolabile (vedi “Ripari regolabili” in 2.2.3.2) che protegge la parte inferiore della lama quando la mac- china non è in posizione di lavoro. Facendo scendere la lama per eseguire il taglio, il riparo autoregolabile (vedi “Ripari regolabili” in 2.2.3.2) scopre gradualmente la porzione di questa destinata alla lavorazione. Sulla macchina deve essere presente un dispositivo che richiami la testa in posizione alta di riposo. 2.4.3.2 orgAnI DI ComAnDo Avviamento L’avviamento della rotazione della lama deve avvenire solo utilizzando lo speciico dispositivo di coman- do (vedi 2.2.6.1 “Avviamento”) posto sull’impugnatura, del tipo ad azione mantenuta (vedi 2.2.6.2 “Azione mantenuta”), e protetto contro il rischio di azionamento accidentale.
  • 13. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 106 Riavviamento Inatteso Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi- no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo. Arresto di emergenza Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore. 2.4.3.3 ergonomIA Posizionamento Le macchine devono essere installate in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche du- rante l’utilizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di sollevamento). Pedana Sotto i piedi dell’operatore deve essere collocata una pedana, possibilmente in legno o materiale plastico, di tipo grigliato che consenta il passaggio dei trucioli pur mantenendo una buona calpestabilità. L’altezza della pedana deve tenere conto degli aspetti ergonomici. 2.4.3.4 IgIene Del lAVoro Rumore Informarsi del livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni del datore di lavoro. 2.4.3.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle Deve essere fatta una attenta valutazione sulle lavorazioni per poi deinire le modalità di utilizzo dei DPI: Occhiali antinfortunistici (vedi 5.4 “Dispositivi di protezione degli occhi e del viso”). Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico e rischio di impigliamento se il riparo autoregolabile della lama non è correttamente posizionato. Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione (S1). Nel caso in cui si producano trucioli tali da poter perforare la suola della scarpa questa deve avere la lamina antiperforazione (S1P). Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”).
  • 14. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 107 2.4.3.6 IStruzIonI Per l’uSo La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com- prendente un programma d’ispezioni periodiche. 2.4.3.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro Prima dell’utilizzo (vedi 2.2.3 “Ripari”). (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”). - sarie alla lavorazione (per evitare il surriscaldamento e la formazione di fumi). Durante l’utilizzo (vedi 2.2.3 “Ripari”) posti a protezione della lama. Se la loro disattivazione dovesse essere indispensabile ai ini di una speciica lavorazione, dovranno essere adottate immediata- mente altre misure di sicurezza. ine lavoro, prima di mangiare, di andare in bagno e di mettersi i guanti). datore di lavoro. rimuovere eventuali trucioli solo a macchina ferma. Dopo l’utilizzo circostante (in particolare il posto di lavoro).
  • 15. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 108 PerIColo ProtezIone 2.4.4 fresatrice D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 13128:2007 Macchina utensile ad asportazione di truciolo nella quale i movimenti principali sono la rotazione dell’uten- sile e gli spostamenti della tavola su cui è issato il pezzo da lavorare. L’utensile può essere posizionato ver- ticalmente, orizzontalmente ed inclinato rispetto alla tavola che a sua volta può traslare sui tre assi. 2.4.4.1 elementI DI PerIColo contatto con l’utensile e proiezioni di materiale Su tutte le macchine l’accesso alla zona di lavoro dell’utensile deve essere impedito tramite riparo mobile inter- bloccato(vedi“Riparimobili”in2.2.3.2)diidoneedimensionie,seladimensionedeipezzidalavorareoilsistema di bloccaggio di tali pezzi non ne impediscono il posizionamento, issati alla tavola. Il riparo deve consentire una buona visibilità e deve costantemente essere mantenuto pulito e trasparente. ATTENZIONE! I ripari potrebbero non proteggere completamente la zona pericolosa. Tutte le operazioni con il mandrino in rotazione devono essere efettuate da personale speciicatamente addestrato e che non indossi elementi che possano essere aferrati e impigliati dal mandrino in rotazione (braccialetti, collane, maniche larghe, capelli lunghi sciolti, guanti, ecc.). Il riparo ha anche la funzione di impedire che il materiale di lavorazio- ne possa investire gli operatori addetti o altre persone che possono transitare nelle immediate vicinanze. Nel caso in cui i ripari presenti sulla macchina non proteggano com- pletamente la zona da cui possono essere proiettati verso l’operatore trucioli o frammenti o liquido lubrorefrigerante, l’operatore deve in- dossare occhiali antinfortunistici.
  • 16. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 109 Schiacciamenti e/o contatto con elementi mobili pericolosi La zona di cambio automatico degli utensili deve essere resa inaccessibile durante il moto tramite riparo isso (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) o mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) o una combinazione dei due. contatto con organi di trasmissione del moto Gli elementi di trasmissione del moto devono essere racchiusi completamente tramite ripari issi (vedi “Ri- pari issi” in 2.2.3.2) o mobili interbloccati (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) nel caso sia richiesto un accesso frequente (cioè più di una volta per turno) alla zona di protezione. 2.4.4.2 orgAnI DI ComAnDo Avviamento L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utilizzando speciici dispositivi di comando (vedi 2.2.6.1 “Avviamento”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale (es. pulsanti protetti con anello di guardia). Riavviamento Inatteso Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi- no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo. Arresto La macchina deve disporre di un dispositivo di comando (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) che consenta l’arresto in condizioni di sicurezza. Arresto di emergenza Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore. Se si rende necessario, in base alla dimensione della macchina o alle possibili diverse postazioni di lavoro, i comandi di arresto d’emergenza devono essere più di uno. Volantini di manovra Il pericolo di impigliamento, intrappolamento e urto risultante dalla rotazione motorizzata dei volantini di manovra, deve essere impedito per esempio mediante il disinnesto automatico dei volantini oppure utiliz- zando volantini piani, lisci e ad anima piena. 2.4.4.3 ergonomIA Posizionamento La fresatrice deve essere installata in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche durante l’uti- lizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di sollevamento). Pedana Sotto i piedi dell’operatore deve essere collocata una pedana, possibilmente in legno o materiale plastico, di tipo grigliato che consenta il passaggio dei trucioli pur mantenendo una buona calpestabilità. L’altezza della pedana deve tenere conto degli aspetti ergonomici.
  • 17. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 110 2.4.4.4 IgIene Del lAVoro Emissioni La macchina deve essere dotata di un idoneo impianto di aspirazione localizzata (vedi 3.6 “Impianti di ven- tilazione e aspirazione localizzata”). Rumore Informarsi sul livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni del datore di lavoro. 2.4.4.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle Deve essere fatta una attenta valutazione sulle lavorazioni per poi deinire le modalità di utilizzo dei DPI: Occhiali antinfortunistici (vedi 5.4 “Dispositivi di protezione degli occhi e del viso”) gli occhiali non sono necessari durante la lavorazione se i ripari racchiudono completamente la zona di lavoro ed impediscono la proiezione di trucioli in qualunque direzione. Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico e impermeabilizzati in presenza di luidi lubrorefrigeranti. I guanti possono costituire un pericolo di impigliamento durante la rotazione dell’utensile se i ripari non racchiudono completamente la zona di lavoro, rendendo impossibile qualsiasi accesso durante la rotazione. In tal caso i guanti devono essere indossati solo con l’utensile fermo, per le operazioni di cambio e preparazione del pezzo. Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione (S1). Nel caso in cui si producano trucioli in grado di perforare la suola della scarpa questa deve avere la lamina antiperforazione (S1P). Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”). 2.4.4.6 IStruzIonI Per l’uSo La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com- prendente un programma d’ispezioni periodiche. 2.4.4.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro Prima dell’utilizzo (vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu- rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”). (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”). (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”)
  • 18. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 111 - sarie alla lavorazione (per evitare il surriscaldamento e la formazione di fumi). Durante l’utilizzo - sabile ai ini di una speciica lavorazione, dovranno essere adottate immediatamente altre misure di sicurezza quali ad esempio velocità di lavorazione molto lente e comandi ad azione mantenuta. ultimata o a macchina ferma). ine lavoro, prima di mangiare, di andare in bagno e di mettersi i guanti). datore di lavoro. Dopo l’utilizzo macchina (in particolare il posto di lavoro).
  • 19. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 112 PerIColo ProtezIone 2.4.5 Sega a nastro D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All.I, UNI EN 13898:2007 Macchina utensile per il taglio a freddo dei metalli tramite un utensile costituito da un nastro metallico dentato (lama). Il pezzo viene mantenuto bloccato sul piano macchina mentre la testa, all’interno della quale scorre il nastro dentato, viene abbassata manualmente o automaticamente, per efettuare il taglio. La lavorazione avviene con abbondante uso di luido lubrorefrigerante. 2.4.5.1 elementI DI PerIColo Impigliamento, trascinamento e contatto con il nastro in movimento Il nastro dentato scorre tra due pulegge e l’intero percorso deve essere protetto. L’unico tratto di nastro dentato che può restare scoperto e privo di protezione è quello strettamente necessario alla lavorazione (tratto attivo). La restante parte deve essere protetta come segue: Volani di rinvio e parte superiore del percorso del nastro: ripari issi (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2), riparo mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) con bloccaggio del riparo (vedi “Ripari mobili inter- bloccati con bloccaggio del riparo” in 2.2.3.2) se l’inerzia della macchina è elevata. Parte inferiore del percorso del nastro: i tratti di nastro non attivi devono essere protetti con ripari issi (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) e con ripari regolabili (vedi “Ripari regolabili” in 2.2.3.2) trAtto AttIVo Del nAStro DentAto
  • 20. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 113 Schiacciamento dal sistema di avanzamento automatico e serraggio del pezzo. Le macchine con sistema automatico per l’avanzamento e/o serraggio del pezzo devono essere dotate di ripari issi (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) e mobili interbloccati (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) atti ad impedire l’accesso a tale zona durante i movimenti automatizzati. Urto, ferite e trascinamento dalla rotazione del pezzo Il pezzo deve essere bloccato saldamente alla tavola porta pezzi con morse, grife o altri sistemi di trattenuta. È assolutamente vietato trattenere in posizione il pezzo con le mani. 2.4.5.2 orgAnI DI ComAnDo Avviamento L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utilizzando speciici dispositivi di comando (vedi 2.2.6.1 “Avviamento”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale (es. pulsanti protetti con anello di guardia, pedali con cuia, ecc.). Le macchine con la testa a bilanciere, che può essere abbassata manualmente, devono avere il pulsante di comando dell’avviamento collocato direttamente sulla impugnatura predisposta per l’abbassamento. Tale pulsante, oltre a quanto già detto sopra, deve essere del tipo ad azione mantenuta (vedi 2.2.6.2 “Azione mantenuta”). Riavviamento Inatteso Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi- no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo. Arresto La macchina deve disporre di un dispositivo di comando (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) che consenta l’arresto in condizioni di sicurezza. Arresto di emergenza Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore. 2.4.5.3 ergonomIA Posizionamento Le macchine devono essere installate in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche du- rante l’utilizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di sollevamento). Pedana Sotto i piedi dell’operatore deve essere collocata una pedana, possibilmente in legno o materiale plastico, di tipo grigliato che consenta il passaggio dei trucioli pur mantenendo una buona calpestabilità. L’altezza della pedana deve tenere conto degli aspetti ergonomici.
  • 21. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 114 2.4.5.4 IgIene Del lAVoro Rumore Informarsi del livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni del datore di lavoro. 2.4.5.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle Deve essere fatta una attenta valutazione sulle lavorazioni per poi deinire le modalità di utilizzo dei DPI: Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico e impermeabilizzati in presenza di luidi lubrorefrigeranti, i guanti non possono essere indossati in prossimità del nastro in movimento. Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione (S1). Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”). 2.4.5.6 IStruzIonI Per l’uSo La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com- prendente un programma d’ispezioni periodiche. 2.4.5.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro Prima dell’utilizzo (vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu- rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”). (vedi “Ripari regolabili” in 2.2.3.2), sul tratto di nastro dentato non atti- vo, sia posizionato in modo da lasciarne scoperto il minimo tratto indispensabile alla lavorazione. (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”). (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”).
  • 22. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 115 Durante l’utilizzo Posizionare o togliere i pezzi solo a macchina ferma. Abbassare la lama lentamente in modo da evitare il contatto brusco sul pezzo. In caso di blocco della lama sul pezzo azionare l’arresto di emergenza. Rimuovere i trucioli solo a macchina ferma. Evitare l’uso dell’aria compressa (ad esempio per la pulizia dei pezzi, ecc.). Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o guasti al preposto Evitare di imbrattarsi mani e vestiario con luidi lubrorefrigeranti (non indossare tute sporche o scarpe ine lavoro, prima di mangiare, di andare in bagno e di mettersi i guanti). Contenere eventuali spandimenti di luidi lubrorefrigeranti con appositi materiali o sostanze forniti dal datore di lavoro. Dopo l’utilizzo Spegnere la macchina. Lasciare pulita e in ordine la zona circostante la macchina (in particolare il posto di lavoro).
  • 23. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 116 2.4.6 Seghetto alternativo D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 13898:2007 Macchina utensile per il taglio a freddo dei metalli tramite un utensile costituito da una lama dentata il cui movimento alternato è dato da un sistema biella-manovella. Il pezzo viene bloccato sul piano macchina mentre la testa, sulla quale è montata la lama, si abbassa automaticamente in seguito all’avviamento. 2.4.6.1 elementI DI PerIColo contatto con la lama in movimento Su questa macchina i rischi prevalenti sono: Urto da parte della testa porta-lama, in movimento alternato (avanti e indietro), contro una parte del I tre elementi di pericolo citati, normalmente non comportano un elevato rischio in quanto il movimento della lama è limitato e non veloce. Una attenta valutazione sulla macchina e sull’ambiente circostante deve essere in grado di deinire le pro- tezioni ed i dispositivi di sicurezza di cui dotare l’attrezzatura, in quanto non sempre essi garantiscono un miglioramento della sicurezza. Le protezioni normalmente collocate sulla macchina consistono in: Protezione alla lama: mediante ripari issi (vedi 2.2.3.2 “Ripari Fissi”) la cui posizione deve essere regolabile mediante un attrezzo, che consenta il posizionamento ed il passaggio del materiale da tagliare. I ripari de- vono essere collocati su entrambi i lati della lama in modo da lasciare scoperto solo il tratto necessario alla lavorazione. Protezione sistema biella-manovella: mediante un carter di protezione isso (vedi 2.2.3.2 “Ripari Fissi”) o un riparo mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) che impediscano l’accesso alla zona quando la macchina è in funzione.
  • 24. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 117 Urto ferite e trascinamento dalla rotazione del pezzo Il pezzo deve sempre essere saldamente bloccato sulla tavola porta pezzi con morse, grife o altri sistemi di trattenuta. È assolutamente vietato trattenere in posizione il pezzo con le mani. 2.4.6.2 orgAnI DI ComAnDo Avviamento L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utiliz- zando speciici dispositivi di comando (vedi 2.2.6.1 “Avviamen- to”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale (es.pulsanti protetti con anello di guardia, pedali con cuia, ecc.). Riavviamento Inatteso Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi- no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo. Arresto La macchina deve disporre di un dispositivo di comando (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) che consenta l’arresto in condizioni di sicurezza Arresto di emergenza Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore. 2.4.6.3 ergonomIA Posizionamento Le macchine devono essere installate in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche du- rante l’utilizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di sollevamento). 2.4.6.4 IgIene Del lAVoro Rumore Informarsi del livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni del datore di lavoro.
  • 25. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 118 2.4.6.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle Deve essere fatta una attenta valutazione sulle lavorazioni per poi deinire le modalità di utilizzo dei DPI: Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico e impermeabilizzati in presenza di luidi lubrorefrigeranti, i guanti non possono essere indossati quando si opera sulla macchina in movimento ma solo per le operazioni di cambio materiale, rimozione pezzi, pulizia e sempre assolutamente a macchina ferma. Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione (S1). Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”). 2.4.6.6 IStruzIonI Per l’uSo. La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com- prendente un programma d’ispezioni periodiche. 2.4.6.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro Prima dell’utilizzo Prendere visione delle Istruzioni per l’uso ed essere formati all’utilizzo in sicurezza della macchina. Veriicare la presenza ed il corretto posizionamento dei ripari (vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu- rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”). Veriicare il funzionamento dei dispositivi di interblocco dei ripari (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”). Veriicare il funzionamento del pulsante di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”). Veriicare la presenza di un dispositivo per il issaggio del pezzo (in relazione alla forma e dimensioni del pezzo) eicacemente ancorato alla tavola porta pezzi. Bloccare il pezzo in lavorazione (non trattenerlo con le mani). Indirizzare correttamente l’ugello del luido lubro-refrigerante (se necessario). Indossare indumenti che non possano impigliarsi all’utensile (ad es. sciarpe, tute o camici con maniche Indossare i DPI indicati in questa scheda. Durante l’utilizzo Posizionare o togliere i pezzi solo a macchina ferma. Abbassare la lama lentamente in modo da evitare il contatto brusco sul pezzo. In caso di blocco della lama sul pezzo azionare l’arresto di emergenza. Rimuovere i trucioli solo a macchina ferma. Evitare l’uso dell’aria compressa (ad esempio per la pulizia dei pezzi, ecc.). Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o guasti al preposto.
  • 26. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 119 Evitare di imbrattarsi mani e vestiario con luidi lubrorefrigeranti (non indossare tute sporche o scarpe ine lavoro, prima di mangiare, di andare in bagno e di mettersi i guanti). Contenere eventuali spandimenti di luidi lubrorefrigeranti con appositi materiali o sostanze forniti dal datore di lavoro. Dopo l’utilizzo Spegnere la macchina. Lasciare pulita e in ordine la zona circostante la macchina (in particolare il posto di lavoro).
  • 27. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 120 PerIColo ProtezIone 2.4.7 molatrice fissa D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, DIAMETROMAX... NUMEROGIRIMAX... Macchina, per lavorazioni di sgrossatura, sbavatura, ailatura, che opera tramite un utensile rotante, a for- ma di disco, realizzato da un impasto di materiale abrasivo (mola). Normalmente la macchina è dotata di due mole aiancate, di diversa granulometria o forma, che ruotano contemporaneamente. Il pezzo da lavorare deve essere appoggiato sulla apposita mensolina (poggiapezzo) e deve essere saldamente tratte- nuto dall’operatore o con apposite attrezzature. 2.4.7.1 elementI DI PerIColo contatto, schiacciamento e abrasione con l’utensile in rotazione (mola) L’utensile deve essere protetto da un robusto riparo isso (vedi 2.2.3.2 “Ripari Fissi”) (cuia), che protegge tutto il tratto di circonferenza della mola non necessario alla lavorazione (normalmente ¾ di essa). Il restante tratto di circonferenza della mola resta scoperto ed accessibile per consentire la lavorazione. Deve essere presente un poggiapezzi a supericie piana, registrabile, posto anteriormente al tratto di mola scoperto, per agevolare l’operatore a mantenere stabilmente il pezzo. Il poggiapezzi deve essere mantenu- to ad una distanza massima di 2 mm dalla mola in rotazione per impedire l’incunearsi del pezzo.
  • 28. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 121 Proiezione di schegge o altri materiali Sulla parte superiore della cuia deve essere presente uno schermo paraschegge, facilmente regolabile e in materiale infrangibile per intercettare la gran parte delle schegge e particelle di mola o di materiale lavo- rato che possono essere proiettate verso il volto dell’operatore. Lo schermo deve essere perfettamente trasparente per consentire una buona visibilità durante la lavorazione. Scoppio della mola Particolare attenzione deve essere posta al diametro ed al massimo nu- mero di giri sostenibile dalla mola, che devono essere compatibili con le caratteristiche della macchina. In caso contrario potrebbe veriicarsi lo scoppio vero e proprio della mola, con grave pericolo per l’operatore addetto e per le persone circostanti. A tal proposito deve essere esposto in prossimità della molatrice un car- tello indicante il diametro massimo della mola che può essere montata in relazione al tipo di impasto ed al numero dei giri del relativo albero. Il montaggio e il cambio delle mole deve essere eseguito da personale esperto ed addestrato in quanto anche un errore in questa fase (ad esempio un eccessivo serraggio o posizionamento) può provocare lo scoppio della mola. 2.4.7.2 orgAnI DI ComAnDo Avviamento L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utilizzando speciici dispositivi di comando (vedi 2.2.6.1 “Avviamento”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale (es. pulsanti protetti con anello di guardia). Riavviamento Inatteso Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi- no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo. Arresto di emergenza Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore. 2.4.7.3 ergonomIA Posizionamento La macchina deve essere installata in modo sicuro e stabile e garantendo il libero accesso alla zona di lavoro. È buona norma installare le molatrici a ridosso di una parete. 2.4.7.4 IgIene Del lAVoro Rumore Informarsi del livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni del datore di lavoro.
  • 29. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 122 Emissioni Nel caso in cui la molatrice venga utilizzata metodicamente ed in modo continuativo, la macchina deve es- sere dotata di un idoneo impianto di aspirazione localizzata (vedi 3.6 “Impianti di ventilazione e aspirazione localizzata”). In assenza di impianto di aspirazione localizzata, quando la molatrice viene usata per lavorazioni prolun- gate, l’operatore deve indossare una mascherina di protezione delle vie respiratorie (vedi 5.5 “Dispositivi di protezione delle vie respiratorie”). 2.4.7.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle Deve essere fatta una attenta valutazione sulle lavorazioni per poi deinire le modalità di utilizzo dei DPI: Occhiali antinfortunistici (vedi 5.4 “Dispositivi di protezione degli occhi e del viso”) l’uso anche quando lo schermo paraschegge è correttamente posizionato in quanto le particelle proiettate ad alta velocità possono rimbalzare e raggiungere il volto dell’operatore da più direzio- ni. Si ricorda in proposito che i normali occhiali da vista non sono occhiali antinfortunistici. Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico. Guanti troppo spessi possono costituire un pericolo se si devono trattenere pezzi di piccole di- mensioni. Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione (S1). Mascherina di protezione delle vie respiratorie (vedi 5.5 “Dispositivi di protezione delle vie respira- torie”), ad es. tipo FFP1S in presenza di polveri metalliche, nel caso in cui non essendo presente un impianto di aspirazione localizzata si debbano eseguire lavorazioni prolungate. Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”). 2.4.7.6 IStruzIonI Per l’uSo La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com- prendente un programma d’ispezioni periodiche. 2.4.7.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro Prima dell’utilizzo (vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu- rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”). (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”).
  • 30. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 123 Durante l’utilizzo brevi periodi. Lasciare funzionare la mola a vuoto fra un periodo e l’altro, per darle il tempo di rafreddarsi. Evitare l’uso dell’aria compressa per la pulizia della macchina. Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o guasti al preposto Se vengono rilevate vibrazioni anomale durante la lavorazione, spegnere immediatamente la macchina e rivolgersi al preposto. Dopo l’utilizzo Spegnere la macchina. Lasciare pulita e in ordine la zona circostante la macchina (in particolare il posto di lavoro).
  • 31. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 124 PerIColo ProtezIone 2.4.8 rettiicatrice D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 13218:2006 Macchina operatrice che abbina la rotazione della mola abrasiva alla rotazione od alla traslazione tangen- ziale del pezzo da lavorare bloccato sulla tavola. La mola viene portata a contatto con la supericie del pez- zo in lavorazione ed esegue, con notevole precisione, lavori di initura. 2.4.8.1 elementI DI PerIColo contatto con la mola, impigliamento con il pezzo in rotazione, schiacciamento tra mola e pezzo, proiezione di materiale. La mola deve essere munita di una robusta cuia metallica che circondi l’abrasivo per tutta la sua larghezza e per la massima parte periferica. Sulla struttura della macchina devono essere installati idonei ripari mobili e conformati in modo da rendere inaccessibile l’utensile e proteggere dalla proiezione di materiale. 2.4.8.1A rIPArI mobIlI A causa della velocità e dell’inerzia della mola in rotazione è diicile ottenerne l’arresto immediato alla apertura di normali ripari mobili (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2). Questi pertanto devono essere dotati di dispositivo di blocco del riparo (vedi “Ripari mobili interbloccati con bloccaggio del riparo” in 2.2.3.2). In alternativa è possibile collegare l’apertura del riparo mobile con l’immediato arretramento/allonta- namento della testa porta-mola dal pezzo in lavorazione creando uno spazio di sicurezza tra i due. Tale soluzione non è comunque ottimale in quanto permane un rischio residuo di contatto con elementi ancora in moto. È pertanto necessario integrarla con misure e procedure di sicurezza supplementari.
  • 32. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 125 contatto con organi di trasmissione del moto Gli elementi di trasmissione del moto devono essere racchiusi completamente da ripari issi (vedi 2.2.3.1 “Ripari issi”) o mobili interbloccati (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) nel caso sia richiesto un accesso frequente (cioè per più di una volta per turno) alla zona di protezione. L’area di lavoro circostante deve essere segregata o protetta in modo tale da rendere inaccessibile la zona di lavoro da tutte le direzioni e contenere la proiezione di materiale. 2.4.8.2 orgAnI DI ComAnDo Avviamento L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utilizzando speciici dispositivi di comando (vedi 2.2.6.1 “Avviamento”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale. 2.4.8.2A rISChIo DI AzIonAmento ACCIDentAle Se il issaggio del pezzo sul piano di lavoro è del tipo a funzionamento magnetico, la macchina deve esse- re provvista di un dispositivo che non permetta l’avviamento della mola a piano magnetico disattivato. Riavviamento Inatteso Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi- no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo. Arresto La macchina deve disporre di un dispositivo di comando (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) che consenta l’arresto in condizioni di sicurezza. Arresto di emergenza Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore e che consenta l’arresto in condizioni di sicurezza. 2.4.8.2b ArreSto In ConDIzIonI DI SICurezzA Se il issaggio del pezzo sul piano di lavoro è del tipo a funzionamento magnetico, il comando di arresto non deve causare la disattivazione del piano magnetico prima che la mola non si sia comple- tamente fermata o sia stata posta a distanza di sicurezza dal pezzo in lavorazione. 2.4.8.3 ergonomIA Posizionamento La macchina deve essere installata in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche durante l’uti- lizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di sollevamento). Particolare attenzione deve essere posta nel posizionamento delle rettiiche “tangenziali”. La distanza tra questa e altre macchine o pareti, colonne o comunque elementi issi, deve tenere conto dell’ingombro massimo della tavola che trasla e dello spazio residuo che non deve comportare rischio di schiacciamento per le persone esposte (vedi 2.2.4 “Distanze di sicurezza”).
  • 33. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 126 Pedana Sotto i piedi dell’operatore deve essere collocata una pedana, possibilmente in legno o materiale plastico, di tipo grigliato che consenta il passaggio dei trucioli pur mantenendo una buona calpestabilità. L’altezza della pedana deve tenere conto degli aspetti ergonomici. 2.4.8.4 IgIene Del lAVoro Emissioni La macchina deve essere dotata di un idoneo impianto di aspirazione localizzata (vedi 3.6 “Impianti di ven- tilazione e aspirazione localizzata”). Rumore Informarsi sul livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni del datore di lavoro. 2.4.8.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle Occhiali antinfortunistici (vedi 5.4 “Dispositivi di protezione degli occhi e del viso”) possono essere omessi solo se i ripari proteggono completamente la zona di lavoro impedendo qualsiasi proiezio- ne di materiale o luido lubrorefrigerante verso l’operatore. Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico e impermeabilizzati in quanto presenza di luidi lubrorefrigeranti. Deve essere fatto divieto di avvi- cinarsi al pezzo od alla mola ancora in rotazione con le mani dotate di guanti. Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione (S1). Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”). 2.4.8.6 IStruzIonI Per l’uSo La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com- prendente un programma d’ispezioni periodiche. 2.4.8.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro Prima dell’utilizzo (vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu- rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”). (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”). (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”) -
  • 34. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 127 sarie alla lavorazione (per evitare il surriscaldamento e la formazione di fumi). della magnetizzazione del pezzo o questi dovesse avere una supericie di appoggio ridotta, provvedere al suo bloccaggio meccanico). - za (non usare mai una mola scaduta). lavorazione. Indossare i dispositivi di protezione individuale (DPI) indicati in questa scheda. Durante l’utilizzo Mantenere correttamente posizionati i ripari sulla macchina. Non manomettere o eludere i dispositivi di sicurezza. Se la loro disattivazione dovesse essere indispen- sabile ai ini di una speciica lavorazione, dovranno essere adottate immediatamente altre misure di sicurezza quali velocità di lavorazione molto lente, comandi ad azione mantenuta, ecc… Per il cambio della mola indossare sempre guanti di protezione (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”). Non lasciare mai la macchina funzionante senza controllo (allontanarsi dalla macchina solo a lavorazione ultimata o a macchina ferma). Efettuare i cambi pezzo solo dopo aver fermato o posto in condizioni di sicurezza la macchina. Efettuare operazioni di pulizia solo a macchina ferma. Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o guasti al preposto Evitare di imbrattarsi mani e vestiario con luidi lubrorefrigeranti (non indossare tute sporche o scarpe ine lavoro, prima di mangiare, di andare in bagno e di mettersi i guanti). Contenere eventuali spandimenti di luidi lubrorefrigeranti con appositi materiali o sostanze forniti dal datore di lavoro. Dopo l’utilizzo Spegnere la macchina. Riporre le attrezzature e gli strumenti di misura negli appositi contenitori. Lasciare pulita (da residui di lavorazione e luidi lubrorefrigeranti) e in ordine la macchina e la zona circo- stante (in particolare il posto di lavoro). Ripristinare il funzionamento di ripari eventualmente disattivati.
  • 35. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 128 PerIColo ProtezIone 2.4.9 Cesoia a ghigliottina D. Lgs. 81/08 All. V e VI, DPR 459/96 All. I, UNI EN 13985:2005 Macchina composta da una lama issa ed una mobile per il taglio a freddo di lamiere metalliche 2.4.9.1 elementI DI PerIColo Schiacciamento e cesoiamento dovuti ai premi lamiera e alla lama di taglio raggiungibili dal fronte macchina. a) Per cesoie meccaniche ad innesto meccanico, cesoie meccaniche ad innesto a frizione, cesoie idrauliche i premi lamiera e la lama devono essere protetti da un Riparo isso. Tale riparo deve impedire l’accesso alla zona di lavorazione (premilamiera, linea di taglio) durante il movimento pericoloso e allo stesso tem- po permettere una suiciente visibilità della linea di taglio. b) Per cesoie con innesto a frizione o idrauliche in alternativa al Riparo isso, può essere installato : Un riparo mobile interbloccato. Tale riparo (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) deve impedire l’accesso alla zona di lavorazione (premilamiera, linea di taglio) durante il movimento pericoloso. L’apertura del riparo mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) deve causare l’arresto immediato della macchina, la sua chiusura non deve comandare direttamente l’avviamento. Barriere ottiche. Questo “riparo” immateriale posto davanti alla zona pericolosa realizza un’area protetta. L’attraversamento della barriera durante la lavorazione deve causare l’arresto immediato della macchina, la sua liberazione non deve comandare direttamente l’avviamento.
  • 36. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 129 2.4.9.1A fronte mACChInA: rIPAro fISSo Il riparo isso (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) posto frontalmente la macchina e a protezione della zona di cesoiamento deve consentire una buona visibilità della linea di taglio. L’altezza della apertura di alimentazione deve essere correlata alla distanza dal punto pericoloso più vicino (premilamiera) se- condo quanto indicato nella igura sotto. aLtezza DeLLe aPertUre Di aLimentaziOne DeL materiaLe e reLatiVe DiStanze minime Di SicUrezza a - altezza dell’apertura di alimentazione (mm) B - relativa distanza minima di sicurezza (mm) A ≤ 6 0 6 < A ≤ 7 15 7 < A ≤ 8 20 8 < A ≤ 10 40 10 < A ≤ 12 65 12 < A ≤ 16 90 16 < A ≤ 20 120 20 < A ≤ 22 165 22 < A ≤ 32 190 32 < A ≤ 35 230 35 < A ≤ 38 320 38 < A ≤ 48 400 48 < A ≤ 55 450 55 < A ≤ 120 850 aPertUra Di aLimentaziOne in Un riParO fiSSO SUL LatO frOntaLe Di Una ceSOia a ghigLiOttina 2.4.9.1b fronte mACChInA: rIPAro mobIle InterbloCCAto Per le cesoie a frizione: con questo tipo di protezione, l’elettrovalvola del gruppo freno frizione deve essere a doppio corpo.
  • 37. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 130 2.4.9.1C fronte mACChInA: bArrIere ottIChe Le barriere ottiche devono essere poste davanti alla zona pericolosa in modo da realizzare un’area protetta. L’accessoallazonapericolosadeveesserepossibilesoloattraversandolazonadirilevamentodellabarriera distanza minima di sicurezza per la posizione della barriera ottica deve essere determinata tenendo conto dei tempi di arresto complessivi della macchina. La conformazione della cesoia deve essere tale che la tavola di alimentazione non permetta alle persone di sostare tra la barriera ottica e la zona pericolosa. Non deve essere possibile avviare alcun movimento pericoloso mentre qualsiasi parte del corpo sta interrompendo la barriera ottica. Il riavviamento della macchina a seguito di arresto comandato dalla barriera ottica deve avvenire solo in seguito ad una azione di ripristino (reset). I mezzi di ripristino devono essere posizionati in modo che, vi sia una chiara visuale della zona pericolosa. Non vi deve essere più di un dispositivo di ripristi- no per ciascuna zona di rilevamento. Nota per le cesoie a frizione: con questo tipo di protezione, l’elettrovalvola del gruppo freno frizione deve essere a doppio corpo. Schiacciamento e cesoiamento dovuti ai premi lamiera e alla lama di taglio raggiungibili dai lati della macchina. I premi lamiera e la lama devono essere protetti da un Riparo isso (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2). Tale riparo deve impedire l’accesso alla zona di lavorazione (premilamiera, linea di taglio) durante il movimento pericoloso. cesoiamento, contusioni e/o schiacciamento dovuti al contatto con organi pericolosi raggiungibili dal lato posteriore della macchina. Gli elementi di pericolo sopra citati e presenti nella parte posteriore della macchina devono essere protetti tramite: ripari issi (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2)
  • 38. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 131 b) Ripari mobili interbloccati (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) soli o abbinati a ripari issi. L’apertura del riparo mobile interbloccato (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) deve causare l’arresto immediato della mac- china, la sua chiusura non deve comandare direttamente l’avviamento. c) Barriere ottiche. Questo “riparo” immateriale posto nella parte posteriore della macchina non deve consentire il raggiungimento degli organi pericolosi durante il funzionamento. L’attraversamento di questa barriera deve causare l’arresto immediato della macchina, la sua liberazione non deve comanda- re direttamente l’avviamento. 2.4.9.1D retro mACChInA: rIPAro mobIle InterbloCCAto I ripari mobili (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) devono arrestare tutti i movimenti pericolosi in fase di apertura. Si deve garantire che, inchè il riparo non è chiuso, la lama, i registri posteriori motorizzati e i dispositivi ausiliari non possono essere avviati, ossia il riparo deve essere interbloccato (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”). Se è possibile l’accesso dell’intero corpo all’interno dell’area protetta, è richiesto un comando di ripristino separato. Il dispositivo di ripristino deve essere posizionato fuori dalla portata dell’area protetta con una chiara visuale della stessa. 2.4.9.1e retro mACChInA: bArrIere ottIChe Barriere ottiche: Questo sistema deve essere costituito da almeno due fasci di luce separati posti ad almeno 1200 mm dal punto pericoloso più vicino. Si deve fornire un ripristino nella parte posteriore della cesoia a ghigliottina, il dispositivo deve essere posizionato fuori dalla portata dell’area protetta con una chiara visuale della stessa. Taglio urto dovuto alla caduta di pezzi tagliati o degli sfridi. Nella parte posteriore per ridurre il rischio di lesione dovuto alla caduta dei pezzi tagliati o degli sfridi, deve essere presente uno scivolo o altro dispositivo avente la stessa funzione.
  • 39. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 132 2.4.9.2 orgAnI DI ComAnDo Avviamento L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utilizzando speciici dispositivi di comando (vedi 2.2.6.1 “Avviamento”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale (es. pulsanti protetti con anello di guardia, pedali con protezione superiore, ecc.). Gli interruttori a pedale devono consentire l’accesso da una sola direzione e con un solo piede. Non si de- vono utilizzare pedali liberi. Devono essere predisposti comandi da utilizzare nelle fasi di regolazione, manutenzione e lubriicazione. 2.4.9.2A ComAnDI DA utIlIzzAre nelle fASI DI regolAzIone, mAnutenzIone e lubrIfICAzIone Il movimento della lama, della traversa e dei registri posteriori durante le regolazioni di manutenzio- ne e di lubriicazione deve potersi eseguire con i ripari e dispositivi di protezione in posizione ed ope- rativi. Qualora ciò non sia praticabile, deve essere predisposto almeno uno dei dispositivi seguenti nella posizione di regolazione: a) dispositivo di comando ad azione mantenuta (vedi 2.2.6.2 “Azione mantenuta”) b) dispositivo ad impulsi. (vedi 2.2.6 “Dispositivi di comando”) Nei casi in cui sussiste il pericolo di lesione dovuto alla caduta per gravità della lama durante la ma- nutenzione, si deve installare un dispositivo meccanico di trattenuta. Riavviamento Inatteso Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi- no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo. Arresto La macchina deve disporre di un dispositivo di comando (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) che consenta l’arresto in condizioni di sicurezza Arresto di emergenza Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore. Se si rende necessario, in base alla dimensione e/o conformazione della cesoia o alle possibili diverse postazioni di lavoro, i comandi di arresto d’emergenza devono essere più di uno. 2.4.9.3 ergonomIA Posizionamento La macchina deve essere installata in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro anche durante l’uti- lizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di sollevamento). 2.4.9.4 IgIene Del lAVoro Rumore Informarsi sul livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni del datore di lavoro.
  • 40. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 133 2.4.9.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle Deve essere fatta una attenta valutazione sulle lavorazioni per poi deinire le modalità di utilizzo dei DPI: Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico e impermeabilizzati in presenza di luidi lubrorefrigeranti. Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione (S1). Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”). 2.4.9.6 IStruzIonI Per l’uSo La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com- prendente un programma d’ispezioni periodiche. 2.4.9.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro Prima dell’utilizzo (vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu- rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”). (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”). (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”). - milamiera e alle lame). In caso segnalare la deformazione ed iniziare il lavoro solo dopo la regolarizzazione. passare con le mani tra le lame). - te da un preposto). - nute da un preposto). fonoisolanti, sistemi di scarico dei pezzi, piani di caduta antirombo. Durante l’utilizzo Nella fase di carico non mettere mai le mani tra le lamiere e il banco di carico.
  • 41. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 134 Azionare il comando di taglio solo dopo aver posizionato bene la lamiera. Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o guasti al preposto Rimuovere periodicamente i pezzi tagliati dal piano di caduta antirombo (così si riduce il rumore). Dopo l’utilizzo Spegnere la macchina. Lasciare libera e in ordine la zona circostante la macchina in particolare il posto di lavoro e la zona di scarico dei pezzi.
  • 42. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 135 PerIColo ProtezIone 2.4.10 Pressa meccanica con innesto meccanico D. Lgs. 81/08 All.V, D.P.R. 459/96 All.1, UNI EN 692/06 Macchina per la lavorazione a freddo della lamiera tramite la chiusura di uno stampo costituito da un elemento mobile superiore (punzone) e una parte issa inferiore (matrice) opportunamente sagomati. Su questa tipologia di macchina il ciclo di lavoro, una volta avviato, non può più essere arrestato ino al suo completamento. Un sem- plice guasto al dispositivo di “innesto meccanico” può comportare la ripetizione incontrollata del colpo. 2.4.10.1 elementI DI PerIColo Schiacciamento degli arti superiori tra le due parti dello stampo Per l’utilizzo in sicurezza di queste presse indipendentemente dal tipo di ciclo di lavoro (automatico, semi- automatico, manuale) la protezione del fronte macchina deve essere ottenuta con uno dei seguenti modi:
  • 43. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 136 La segregazione può essere ottenuta applicando una piastra di trattenuta della lamiera, issata alla ma- trice, di spessore suiciente a contenere la corsa del punzone ed impedirne così la fuoriuscita. Le feritoie per l’ingresso e l’uscita del materiale non devono consentire per forma, dimensione e colloca- zione di raggiungere l’organo pericoloso (vedi 2.2.4 “Distanze di sicurezza”). (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) posizionati in modo tale da impedire il rag- giungimento della parte pericolosa (vedi 2.2.4 “Distanze di sicurezza”). (vedi “Ripari mobili interbloccati con bloccaggio del riparo” in 2.2.3.2) che impediscano il raggiungimento della zona pericolosa ino a che il punzone non si è arrestato nella posizione di massima apertura dello stampo. Queste tre modalità di protezione sono le sole considerate suicientemente sicure per questo tipo di pressa e consentono l’uso di qualsiasi organo di comando, compreso il pedale, per l’inizio del ciclo. Schiacciamento o trascinamento degli arti superiori per contatto con il volano in rotazione Tutte le parti mobili del volano (fori, razze, cinghie) poste ad una altezza inferiore a 2,7 m dal piano di calpestio devono essere protette con ripari issi a segregazione totale (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2). Schiacciamento durante le fasi di cambio stampo o di manutenzione Durante le fasi di cambio stampo, manutenzione o comunque quando è necessario introdursi anche solo in parte tra gli elementi mobili superiore ed inferiore della pressa, deve essere inserito un dispositivo di sicu- rezza (es. distanziale) che impedisca isicamente la discesa dell’elemento mobile superiore. La combinazione delle misure di protezione deve proteggere tutte le persone esposte, e cioè quelle che posso- no accedere alla zona pericolosa durante le attività di funzionamento, messa a punto, manutenzione, pulizia e ispezione della macchina.
  • 44. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 137 2.4.10.2 orgAnI DI ComAnDo Avviamento L’avviamento della macchina deve poter avvenire solo utilizzando speciici dispositivi di comando (vedi 2.2.6.1 “Avviamento”) ben riconoscibili e protetti contro il rischio di azionamento accidentale (es. pulsanti protetti con anello di guardia, pedali con protezione superiore, ecc.) o, nel caso sia appositamente predi- sposto, direttamente dalla chiusura del riparo interbloccato con bloccaggio del riparo (vedi “Ripari mobili interbloccati con bloccaggio del riparo” in 2.2.3.2). Sulle presse meccaniche con innesto meccanico, l’uso di comandi a due mani o di barriere immateriali sono vietati in quanto non ofrono una adeguata sicurezza se non associati ad una delle tre modalità di protezio- ne sopra descritte. Riavviamento Inatteso Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi- no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo. Arresto La macchina deve disporre di un dispositivo di comando (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) che consenta l’arresto in condizioni di sicurezza. Arresto di emergenza Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore. In presenza di più operatori (grandi macchine) devono essere predisposti comandi di arresto di emergenza rapidamente azionabili da ogni lavoratore. 2.4.10.3 ergonomIA Posizionamento Le macchine devono essere installate in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro durante l’utilizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di solleva- mento o trasporto delle lamiere, quali ad esempio banchi su ruote). 2.4.10.4 IgIene Del lAVoro Rumore Informarsi sul livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni del datore di lavoro.
  • 45. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 138 2.4.10.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico, an- titaglio e impermeabilizzati se in presenza di oli. Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione (S1). Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”). 2.4.10.6 IStruzIonI Per l’uSo La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com- prendente un programma di ispezioni periodiche. 2.4.10.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro Prima dell’utilizzo (vedi 2.2.3 “Ripari”) e dei dispositivi di sicu- rezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”). (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”). (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”). preposto. Durante l’utilizzo Mantenere correttamente posizionati i ripari sulla macchina. Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o guasti al proprio preposto. Dopo l’utilizzo Spegnere la macchina Riporre le attrezzature e gli strumenti di misura negli appositi contenitori Lasciare pulita e in ordine la macchina e la zona circostante (in particolare il posto di lavoro). Ripristinare il funzionamento di ripari eventualmente disattivati.
  • 46. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 139 PerIColo ProtezIone 2.4.11 Pressa meccanica con innesto a frizione D. Lgs. 81/08 All.V, D.P.R. 459/96 All.1, UNI EN 692/06 Macchina per la lavorazione a freddo della lamiera tramite la chiusura di uno stampo costituito da un ele- mento mobile superiore (punzone) e una parte issa inferiore (matrice) opportunamente sagomati. Sono caratterizzate dalla presenza di un meccanismo (freno-frizione) che permette di bloccare la corsa dell’ele- mento mobile superiore in qualsiasi posizione. 2.4.11.1 elementI DI PerIColo Schiacciamento degli arti superiori tra le due parti dello stampo Per l’utilizzo in sicurezza delle presse meccaniche con innesto a frizione, la protezione della area di lavora- zione (pressatura) può essere ottenuta con: Stampi chiusi che impediscono per forma, dimensione e collocazione di raggiungere le parti pericolose (vedi 2.2.4 “Distanze di sicurezza”), progettati e costruiti per essere intrinsecamente sicuri.
  • 47. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 140 La segregazione delle parti pericolose può essere ottenuta realizzando la piastra di trattenuta della lamiera, issata alla matrice, di spessore suiciente da impedire che il punzone ne esca. Le feritoie per l’ingresso e l’uscita del materiale non devono consentire per forma, dimensione e colloca- zione di raggiungere l’organo pericoloso (vedi 2.2.4 “Distanze di sicurezza”). (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) posizionati in modo tale da impedire il rag- giungimento della parte pericolosa. (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) con o senza bloccaggio del riparo (vedi “Ripari mobili interbloccati con bloccaggio del riparo” in 2.2.3.2) che impediscano il raggiungimento della zona pericolosa durante la discesa del punzone. Questi ripari, quando non vi siano altri pericoli, possono essere aperti durante la fase di risalita del punzone senza arrestarne il moto (ripari ad apertura anticipata). - losarealizzaun’areaprotetta.L’attraversamentodellabarrieradurantelalavorazionecausal’arrestoimmediato della macchina, la sua liberazione non comanda direttamente l’avviamento. Durante la fase di risalita, a condi- zionechenon visiano elementidipericolo,èconsentito cheall’attraversamento dellabarrierail moto del pun- zone prosegua ino al raggiungimento della posizione di massima apertura dello stampo (accesso anticipato). - po, durante la fase di risalita, a condizione che non vi siano elementi di pericolo, è consentito il rilascio del comando il moto del punzone prosegua ino al raggiungimento della posizione di massima apertura dello stampo (accesso anticipato). La combinazione delle misure di protezione deve proteggere tutte le persone esposte, e cioè quelle che possono accedere alla zona pericolosa durante le attività di funzionamento, messa a punto, manutenzione, pulizia e ispezione della macchina. 2.4.11.1A ACCeSSo AllA zonA DI StAmPAggIo PrImA Del rAggIungImento DellA PoSIzIone DI mASSImA APerturA Dello StAmPo (Punto morto SuPerIore) Quando si intende accedere alla zona di stampaggio durante la fase di risalita, ad esempio aprendo i ripari mobili interbloccati o attraversando una barriera immateriale è necessario che l’arresto della slitta portastampo avvenga al punto morto superiore. Perché ciò sia garantito deve essere control- lato automaticamente da appositi dispositivi ridondanti e dotati di sorveglianza automatica. Deve inoltre essere controllata continuamente ed in modo automatico l’eicienza del sistema frenate (con- trollo dell’oltre corsa).
  • 48. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 141 Ridondanza e sorveglianza automatica (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”) Questi due elementi applicati alle elettrovalvole che alimentano il gruppo freno-frizione hanno il ine di minimizzare il pericolo di ripetizione involontaria e di avvio accidentale del ciclo. La ridondanza consiste nell’adottare almeno due elettrovalvole oppure utilizzarne una a doppio corpo (soluzione migliore). Le due elettrovalvole o l’elettrovalvola a doppio corpo devono essere alimentate da circuiti elettrici completamente separati tra loro. Questa soluzione assicura che il sistema di innesto della pressa scarichi correttamente l’aria anche in caso di guasto singolo. La sorveglianza automatica consiste nel continuo controllo del corretto funzionamento di ogni com- ponente della elettrovalvola mediante appositi componenti di sicurezza. controllo dell’oltrecorsa I dispositivi di sorveglianza dell’oltrecorsa devono assicurare che, se durante l’arresto al punto morto superiore viene superata la normale posizione di arresto di una entità superiore a quella indicata dal costruttore della macchina non deve essere possibile l’inizio di un nuovo ciclo. 2.4.11.1b bArrIere ImmAterIAlI (vedi 2.2.5.3 “Barriere Immateriali”) I sistemi di protezione costituiti da barriere immateriali devono soddisfare i requisiti seguenti: autonomamente di ridondanza e sorveglianza automatica (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”) - - colosa della pressa, devono essere forniti mezzi aggiuntivi, per esempio raggi ulteriori, per rivelare la presenza di una persona in quella posizione. Le fasce non sorvegliate dai raggi devono avere - gimento degli organi pericolosi tenendo anche conto delle inerzie complessive della pressa: la distanza deve essere calcolata adeguatamente (vedi 2.2.5.3 “Barriere Immateriali”). 2.4.11.1C ComAnDo A Due mAnI (vedi 2.2.5.2 “Comando a due mani”) Il comando a due mani, utilizzabile solo nel caso ci sia un solo operatore addetto alla pressa, deve sempre garantire le seguenti condizioni di sicurezza: (vedi 2.2.6.2 “Azione mantenuta”) durante tutta la fase pericolosa (discesa del Nel caso sulla pressa operino contemporaneamente più lavoratori, in assenza di altre protezioni oc- corre l’attivazione di un numero di comandi a due mani pari al numero di lavoratori addetti. I comandi a due mani devono essere posizionati ad una distanza di sicurezza tale da non consentire il raggiungimento degli organi pericolosi tenendo anche conto delle inerzie complessive della pressa: la distanza deve essere calcolata adeguatamente (vedi punto 2.3 del 2.2.5.2 “Comando a due mani”).
  • 49. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 142 Il corretto posizionamento del dispositivo di comando a due mani, alla dovuta distanza dalla zona pericolosa, è fondamentale per assicurare la sicurezza dell’operatore. Nel caso di utilizzo di una postazione mobile, è fondamentale per la sicurezza il suo corretto posizio- namento vincolato a pavimento o a strutture isse. 2.4.11.1D DISPoSItIVo meCCAnICo DI trAttenutA Il dispositivo deve essere in grado di assorbire l’intera forza della pressa, qualora ciò non sia possibile, questo deve essere interbloccato al comando della pressa in modo tale che non sia possibile l’avvia- mento della macchina. Per presse con stampo di profondità > 800 mm e corsa > 500 mm il dispositivo deve essere issato e integrato alla pressa. Schiacciamento o trascinamento degli arti superiori per contatto con il volano in rotazione. Tutte le parti mobili del volano (fori, razze, cinghie) poste ad una altezza inferiore a 2,7 m dal piano di calpe- stio devono essere protette con ripari issi a segregazione totale (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2). Schiacciamento durante le fasi di cambio stampo o di manutenzione Durante le fasi di cambio stampo, manutenzione o comunque quando è necessario introdursi anche solo in parte tra gli elementi mobili superiore ed inferiore della pressa, deve essere inserito un dispositivo meccani- co di trattenuta (es. distanziale) che impedisca isicamente la discesa dell’elemento mobile superiore. Schiacciamento durante le fasi di messa a punto stampo e regolazione corsa Durante le fasi di messa a punto dello stampo o di regolazione della corsa qualora non sia possibile utiliz- zare le protezioni attive durante il normale ciclo produttivo deve essere utilizzata una modalità di sicurezza che prevede la velocità lenta di chiusura (≤ 10 mm/s) abbinata ad un dispositivo di comando ad azione mantenuta. La selezione di questa modalità operativa prevede l’uso di un selettore modale a chiave (vedi 2.2.6.5 “Selettore modale di funzionamento”). Con la pressa in modalità di velocità lenta devono essere attivi solo dispositivi di comando ad azione man- tenuta. La combinazione delle misure di protezione deve proteggere tutte le persone esposte, e cioè quelle che posso- no accedere alla zona pericolosa durante le attività di funzionamento, messa a punto, manutenzione, pulizia e ispezione della macchina.
  • 50. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 143 2.4.11.2 orgAnI DI ComAnDo Avviamento Questa macchina può funzionare in diverse modalità operative, ad esempio ciclo singolo, ciclo continuo, ad impulsi, ecc. La selezione delle diverse modalità operative deve avvenire attraverso un apposito selettore mo- dale a chiave (vedi 2.2.6.5 “Selettore modale di funzionamento”), tale selezione deve essere efettuata da per- sonale esperto durante le fasi di piazzamento o messa a punto della macchina. Durante il normale funziona- mento la chiave non deve rimanere inserita ma deve essere conservata a cura di un preposto appositamente individuato. Utilizzando Stampi Chiusi correttamente progettati e intrinsecamente sicuri, l’avviamento della macchina può avvenire tramite qualsiasi dispositivo di comando dell’avviamento (vedi 2.2.6.1 “Avviamento”) purché ben riconoscibile e protetto contro il rischio di azionamento accidentale. Utilizzando Stampi Aperti la scelta del dispositivo di avviamento del ciclo di lavoro riveste particolare importanza e deve essere efettuata tenendo conto della modalità operativa selezionata e dei dispositivi di protezione utilizzati. Avviamento con Comando a Due Mani in Ciclo Singolo - In queste condizioni di lavoro non si ritiene ne- cessaria nessuna ulteriore protezione a condizione che l’operatore abbia il completo controllo dell’area di lavoro. Se nella conduzione della macchina è richiesta la presenza di più operatori deve essere garantita la sicurezza di ognuno di questi ad esempio dotandoli di altrettanti dispositivi di comando a due mani oppure rendendo loro inaccessibile la zona di chiusura dello stampo durante la fase pericolosa. Avviamento con Comando a Due Mani in Ciclo Continuo oppure con comando a Pedale in qualsiasi tipo di ciclo - In queste condizioni di lavoro è necessario che la zona pericolosa sia resa completamente inac- cessibile ad esempio tramite: Ripari issi, Ripari mobili interbloccati, (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) Barriere immateriali (vedi 2.2.5.3 “Barriere immateriali”). Avviamento con la chiusura del riparo - Se la zona pericolosa è completamente protetta con ripari mo- bili interbloccati con bloccaggio del riparo (vedi “Ripari mobili interbloccati con bloccaggio del riparo” in 2.2.3.2) è possibile comandare l’avviamento della macchina direttamente con la chiusura del riparo stesso. Se l’avviamento del ciclo viene comandato direttamente dalla chiusura del riparo non deve essere possibile sostare tra riparo e zona pericolosa. Questa protezione è utilizzabile solo quando la lunghezza della corsa non supera 600 mm e la profondità della tavola porta stampo non supera 1000 mm. Riavviamento Inatteso Il riavviamento spontaneo (vedi 2.3 “Impianti elettrici delle macchine”) della macchina in seguito al ripristi- no dell’energia elettrica deve essere impedito tramite un apposito dispositivo. Arresto La macchina deve disporre di un dispositivo di comando (vedi 2.2.6.3 “Arresto”) che consenta l’arresto in condizioni di sicurezza. Arresto di emergenza Ogni macchina deve essere dotata di almeno un comando di arresto di emergenza (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”) collocato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore. In presenza di più operato- ri (grandi macchine) devono essere predisposti comandi di arresto di emergenza rapidamente azionabili da ogni lavoratore addetto, incluso l’operatore (o gli operatori) sul retro della pressa.
  • 51. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 144 2.4.11.3 ergonomIA Posizionamento Le macchine devono essere installate in modo da garantire il libero accesso alla zona di lavoro durante l’utilizzo di dispositivi forniti al ine di impostare/caricare/scaricare, ecc. (per esempio dispositivi di solleva- mento o trasporto delle lamiere, quali ad esempio banchi su ruote). 2.4.11.4 IgIene Del lAVoro Rumore Informarsi sul livello di esposizione personale relativo all’utilizzo della macchina e attenersi alle indicazioni del datore di lavoro. 2.4.11.5 DISPoSItIVI DI ProtezIone InDIVIDuAle Guanti (vedi 5.6.4 “Guanti di protezione contro i rischi meccanici”) contro il rischio meccanico, an- titaglio e impermeabilizzati se in presenza di oli. Scarpe antinfortunistiche (vedi 5.7 “Dispositivi di protezione dei piedi”) con puntale di protezione (S1). Protettori per l’udito (vedi 5.3 “Dispositivi di protezione dell’udito”). 2.4.11.6 IStruzIonI Per l’uSo La macchina deve essere corredata di manuale, in lingua italiana per il corretto uso e la manutenzione, com- prendente un programma di ispezioni periodiche. 2.4.11.7 AzIonI Per lA SICurezzA e l’IgIene Del lAVoro Prima dell’utilizzo (vedi 2.2.3 “Ripari”) e il funzionamento dei dispositivi di sicurezza (vedi 2.2.5 “Dispositivi di sicurezza”). (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”). (vedi 2.2.6.4 “Arresto d’emergenza”) preposto.
  • 52. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 145 Durante l’utilizzo Dopo l’utilizzo la parte mobile dello stampo superiore in modo sia appoggiato a quello inferiore.
  • 53. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 146 2.4.12 Pressa idraulica D. Lgs. 81/08 All.V, D.P.R. 459/96 All.1, UNI EN 693/04 Macchina per la lavorazione a freddo della lamiera tramite l’accostamento di un elemento mobile (pun- zone) a movimento alternativo e un elemento isso (stampo) opportunamente sagomati. L’energia viene trasmessa per efetto di un luido in pressione. 2.4.12.1 elementI DI PerIColo Schiacciamento degli arti superiori tra le due parti dello stampo Per l’utilizzo in sicurezza delle presse idrauliche, la protezione della area di lavorazione (pressatura) può essere ottenuta con: Stampi chiusi, che impediscono per forma, dimensione e collocazione di raggiungere le parti pericolose (vedi 2.2.4 “Distanze di sicurezza”) progettati e costruiti per essere intrinsecamente sicuri.
  • 54. 2. Sicurezza 4. Principali macchine | EBER | EBAM | INAIL | Reg. EMILIA RoMAgNA | Reg. MARchE | Prodotto distribuito gratuitamente per difondere la cultura della sicurezza all’interno delle imprese. 147 La segregazione può essere ottenuta realizzando la piastra di trattenuta della lamiera, che è issata alla matrice, di spessore suiciente da impedire che il punzone ne esca. Le feritoie per l’ingresso e l’uscita del materiale non devono consentire per forma, dimensione e colloca- zione di raggiungere l’organo pericoloso (vedi 2.2.4 “Distanze di sicurezza”). (vedi “Ripari issi” in 2.2.3.2) posizionati in modo tale da impedire il rag- giungimento della parte pericolosa. (vedi “Ripari mobili” in 2.2.3.2) con o senza bloccaggio del riparo (vedi “Ripari mobili interbloccati con bloccaggio del riparo” in 2.2.3.2) che impediscano il raggiungimento della zona pericolosa durante le fasi pericolose di chiusura e riapertura dello stampo. Durante la fase di riapertura dello stampo, a condizione che non vi siano elementi di pericolo, è consentito che all’apertura del riparo il moto del punzone prosegua ino al raggiungimento della posizione di massima apertura dello stampo. - rantito l’arresto della slitta portastampo nel più breve tempo possibile all’atto dell’apertura del riparo. 2.4.12.1A APerturA Del rIPAro L’apertura del riparo deve comandare l’arresto del movimento pericoloso tramite appositi dispositivi ridondanti dotati di sorveglianza automatica. Deve inoltre essere controllato continuamente ed in modo automatico il punto di arresto per evitare l’oltrecorsa. Ridondanza e sorveglianza automatica (vedi 2.2.5.1 “Dispositivi di interblocco”) L’applicazione di questi dispositivi è inalizzata a garantire che, nel caso in cui uno di essi non svolga la propria funzione, ne sia disponibile un altro per svolgere tale funzione. Serve a minimizzare il pericolo di ripetizione involontaria o di avvio accidentale del ciclo. La salita e la discesa del pistone devono essere comandate da due valvole idrauliche di ritenuta mon- tate in serie, di cui una deve essere installata il più vicino possibile all’uscita del cilindro. Il corretto funzionamento dei cassetti deve essere veriicato ad ogni ciclo mediante un sistema di rilevazione con sensori di posizione elettromeccanici e circuiti cablati, ridondanti e monitorati. controllo dell’oltrecorsa I dispositivi di sorveglianza dell’oltrecorsa devono assicurare che, se viene superata la normale po- sizione di arresto di un tratto superiore a quello speciicato dal costruttore, deve essere immediata- mente inviato un segnale d’arresto e non deve essere possibile l’inizio di un nuovo ciclo. pericolosa realizza un’area protetta. L’attraversamento della barriera durante la lavorazione causa l’arre- sto immediato della macchina, la sua liberazione non comanda direttamente l’avviamento. Durante la fase di risalita, a condizione che non vi siano elementi di pericolo, è consentito che all’attraversamento della barriera il moto del punzone prosegua ino al raggiungimento della posizione di massima apertura dello stampo (accesso anticipato). 2.4.12.1b mASSImA APerturA Dello StAmPo (Punto DI fIne CorSA SuPerIore) Condizione di massima distanza, tra gli elementi mobili della macchina, riferita allo speciico ciclo di lavoro. Il fermo degli elementi mobili deve essere controllato automaticamente da appositi dispositi- vi ridondanti e dotati di sorveglianza automatica.