3. L azione sussidiaria
del
Comitato ONA Cosenza
2016
Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e delle convenzioni internazionali
Prima edizione: 30 settembre 2016
ISBN 978-88-99182-16-8
4. Indice
1 Il progetto di alternanza Scuola/Lavoro, ex art. 4 legge
53/2003, presso I.T.C.G.T. Liceo G.B. Falcone di Acri (CS),
a.a. 2015-2016
2 Convegno: Il pericolo amianto in Calabria: quali tutele? ,
Aula Magna IPSIA ITE E. ALETTI , Trebisacce (CS), 28
aprile 2016
3 Aspetti del rapporto con le Istituzioni:
· Le segnalazioni ed i contributi a mezzo stampa
· Il confronto pubblico con la Regione Calabria, Luzzi (CS),
22 aprile 2016
· Le Osservazioni al PRAC (Piano Regionale Amianto)
· Le adesioni dei Comuni
5. Costituzione della
Repubblica Italiana
Art. 118, quarto comma:
Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e
Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei
cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di
attività di interesse generale, sulla base del principio
di sussidiarietà.
12. OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO
COMITATO PROVINCIALE COSENZA
Via Trieste, pal. Piacentini
87040 MONTALTO UFFUGO (Cs)
__________________________________________________________________________________
Cod. Fisc. 98089640787 tel/fax 0984 934570 E-mail: onacosenza@gmail.com www.onacosenza.it
SINTESI PROGETTO/ATTIVITÀ _ a.s. 2015/2016
Sezione 1 Descrittiva
1.1 Denominazione progetto
IL CALCESTRUZZO PER USO STRUTTURALE: caratteristiche, prelievo e controllo della resistenza (NTC 2008)
1.2 Responsabile progetto
Prof.ssa Annunziata Viteritti
1.3 Obiettivi
Descrivere gli obiettivi misurabili che si intendono perseguire, i destinatari a cui si rivolge, le finalità e le
metodologie utilizzate. Illustrare eventuali rapporti con altre istituzioni.
Obiettivi: Rendere l allievo autonomo rispetto a scelte che interessano l uso e la tipologia di calcestruzzo.
Acquisire il concetto di controllo di qualità del calcestruzzo e dei suoi componenti
Conoscere la normativa suoi materiali per uso strutturale (NTC 2008)
Destinatari: studenti classe QUINTA ITG CAT Acri
Finalità: Saper stabilire l esito della qualità di un calcestruzzo rispetto alle sue caratteristiche ed agli
impieghi. Acquisire la consapevolezza che un buon calcestruzzo garantisce la realizzazione di strutture
adeguate sotto l aspetto strutturale e sismico.
Metodologie: L attuazione del progetto richiede metodologie di approccio integrate e multidisciplinari. Ci si
avvarrà di lezioni specifiche, visite guidate in cantiere ed in laboratorio strutture, questionari strutturati.
1.4 Durata e periodo
Descrivere l arco temporale nel quale il progetto si attua, illustrare le fasi operative
Il progetto si articolerà con lezioni teoriche pratiche (visite in cantiere e laboratori), cosi stabilite:
-lezioni introduttive presso la sede scolastica con verifica dei prerequisiti ( 4 ore, pomeriggio)
-visita in cantiere ove si confeziona la miscela di calcestruzzo (4 ore, mattina)
-visita in laboratorio per i controlli di qualità del calcestruzzo e dei suoi componenti ( 3 ore, pomeriggio)
- verifica e test conclusivo presso la sede scolastica (4 ore, pomeriggio)
TOTALE ORE 15
Periodo e calendario di svolgimento del progetto: 5 aprile 2016 (pomeriggio, 4 h)
6 aprile 2016 (mattina e pomeriggio, 7 h)
7 aprile 2016 (pomeriggio, 4h)
13. 1.5 Risorse umane
Indicare i profili di riferimento dei docenti, dei non docenti e dei collaboratori che si prevede di utilizzare.
Indicare i nominativi delle persone che ricopriranno ruoli rilevanti.
Tutor scolastico: prof.ssa Annunziata Viteritti
Tutor aziendale: geol. Beniamino Falvo
Esperti: geol. Beniamino Falvo, ing. Giuseppe Infusini
Responsabile impianto confezionamento calcestruzzo
Responsabile del laboratorio di strutture
1.6 Beni e servizi
Indicare le risorse logistiche ed organizzative che si prevede di utilizzare per la realizzazione.
-Sede scolastica
-Impianto di calcestruzzi Nuova Demar S.r.l., Via Padula S. Pietro in Guarano
-Laboratorio Geo.Cal S.r.l., Via Danoli, C.da Lecco - Rende
1.7 Assicurazione alunni: a carico della scuola
Il responsabile del progetto
(prof.ssa Annunziata Viteritti)
Il Coordinatore Prov.le ONA Cs
(ing. Giuseppe Infusini)
15. OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO
COMITATO PROVINCIALE COSENZA
IL CALCESTRUZZO PER USO STRUTTURALE:
caratteristiche, prelievo e controllo della resistenza (NTC 2008)
CALENDARIO LEZIONE
classe 5^ ITG CAT Acri
Tutor scolastico: prof.ssa Annunziata Viteritti
Tutor aziendale: geol. Beniamino Falvo
Docente esperto esterno: ing. Giuseppe Infusini
giorno dalle ore alle ore n°ore docente
05.04.2016 lezioni 14:30
16:30
16:30
18:30
2
2
geol. Beniamino Falvo
ing. Giuseppe Infusini
06.04.2016-
attività laboratoriale
9::00
14:30
13.00
17:30
4
3
visita impianto di betonaggio
visita Lab. Ufficiale prove materiali
07.04.2016 -lezione
test di verifica
14:30
17:30
17:30
18:30
3
1
ing. Giuseppe Infusini
Infusini-Falvo
tot. ore 15
17. ISTITUTO TECNICO STATALE
LICEO DELLE SCIENZE UMANE G.B. FALCONE
ACRI (CS)
Alternanza Scuola Lavoro Legge 53/2003 art. 4
Test di verifica per il corso di ASL sui materiali da costruzione
IL CALCESTRUZZO PER USO STRUTTURALE: caratteristiche, prelievo e controllo della resistenza
1) Cosa rappresenta il peso specifico:
a)___peso in Kg di una determinata sostanza
b)___peso della unità di volume di una sostanza
c)___peso di una sostanza riferita al mc di acqua
d)___nessuna delle precedenti
2) Quanto è, all incirca, il peso specifico di un calcestruzzo
a) ___minore del peso dell acqua
b) ___uguale al peso dell acqua
c) ___2,5 volte il peso dell acqua
d) ___5 volte il peso dell acqua
3) Come si misura la capacità portante di un terreno
a) ___Ton/mc
b) ___Kg/cmq
c) ___Kg/m
d) ___Gr/cc
4) Qual è l aggregato (inerte)migliore da utilizzare per il confezionamento di
un calcestruzzo
a) ___quello derivante da rocce calcaree
b) ___quello derivante da rocce arenacee
c) ___quello derivante da rocce gessose
d) ___quello derivante da rocce granitiche
5) Per un aggregato quale è la forma più indicata a fare presa con il cemento
a) ___forma piana e levigata
b) ___forma rotondeggiante e liscia
c) ___forma scistosa ed ondulata
d) ___forma rotondeggiante e scabra
6) Un cemento, per la confezione di un cls da quale rocce può derivare
a) ___da rocce granitiche
b) ___da rocce argillose
c) ___da rocce calcaree
d) ___da rocce marnose (calcari ed argille)
7) Indicare e, se del caso, disporre, in senso decrescente, la granulometria
di una sostanza, a partire da quella con diametro maggiore
a)___limo
b)___ghiaia
c)___sabbia
d)___argilla
8) Quale normativa ha previsto, per prima, il controllo dei materiali da
costruzione, da parte dei laboratori autorizzati dal Ministero dei LL.PP.
a)___Norme per la disciplina delle opere in cemento armato (L. 1086/71)
b)___Legge sulle costruzioni in zona sismica (L. n. 64/74)
c)___Testo unico in materia edilizia (D.P.R. n. 380/2001)
d)___Nuove Norme tecniche sulle costruzioni (NTC 2008)
9) Cosa significa UNI EN seguito da un numero
a)___indica la confezione di un calcestruzzo
b)___è una norma che riguarda il mondo delle costruzioni
c)___una norma tecnica italiana su una direttiva europea
d)___una norma che fa riferimento ad una unità di misura
18. 10) Cosa rappresenta un manuale di qualità
a)___un testo che riporta le materie prime dei prodotti
b)___accorgimenti per ottenere la qualità di un prodotto
c)___procedure per consentire che un prodotto risponda a requisiti di qualità
d)___un testo che raccoglie le norme per l imballaggio di prodotti edili
11) Cosa rappresenta per una merce o un prodotto la marcatura CE
a)___la classifica merceologica di un determinato prodotto
b)___la marca di un prodotto
c)___un prodotto che deve essere esportato in Europa
d)___un requisito di qualità affinchè un prodotto possa essere commercializzato
12) Un calcestruzzo con Rck 300 Kg/cm2
corrisponde in N/mm2
al valore di:
a)___ 300 N/mm2
b)___ 30 N/mm2
c)___ 3 N/mm2
d)___ 3,5 N/mm2
13) Come si misura la resistenza di un cls
a) ___Kg/cm2
b) ___N/mm2
c) ___Kg/cm3
d) ___Ton/m3
14) Di un cls indurito si possiedono campioni di materiale sia sotto forma di cubi
che di cilindri. Qual è la relazione tra la resistenza caratteristica cubica(Rck)
e quella cilindrica (fck)?
a) ___ Rck < fck
b) ___ Rck = fck
c) ___ Rck > fck
d) ___ Non raffrontabile
15) A quanto equivalgono 15 ton/m3
?
a)___ 150 Kg/m3
b)___ 1,5 Kg/m3
c)___ 1500 Kg/m3
d)___ 15000 Kg/m3
L Test definitivi
1) Un impianto di betonaggio come deve approntare una fornitura:
a) Miscelando i component i il giorno precedente
b) appena riceve l ordine
dalla committenza
c) In dipendenza della disponibilità degli operatori
d) In tempo strettamente necessario alla ricarica sul mezzo di trasporto
2) Quale documento accompagna il carico del cls
a) Un fogliettino del committente su cui viene annotata la quantità di cls
b) Un block notes del fornitore dell impianto
c) Una bolla di consegna si cui viene annotata la designazione, la data di
spedizione, il numero
di serie, il numero della norma
d) Un appunto qualsiasi per ricordare la quantità fornita
3) Il laboratorio di cantiere a che cosa serve
a) A valutare la resistenza di un cls appena confezionato
b) a 7 e 28 gg per
determinare la resistenza delle varie miscele
c) Ad evitare di ricorrere ad un laboratorio autorizzato
d) A convincere la committenza sulla bontà del proprio cls
19. 4) Come si confeziona un campione di cls per sottoporre a prova di
laboratorio
a) Si utilizza un contenitore qualsiasi da portare poi in laboratorio
b) Si utilizzano contenitori cubici di lato 15 cm su cui annotare la data e
l utilizzo, da portare successivamente al laboratorio
c) Si prende un sacchetto di cls da portare al laboratorio
d) Si utilizzano contenitori cilindrici o tronco conici per campioni di cls
da sottoporre poi a prove di laboratorio
5) Cosa è l organigramma di una determinata azienda riportato in un manuale
di qualità
a) L elenco dei soci proprietari della azienda
b) La composizione e le mansioni di tutte le risorse umane di una
azienda
c) I tecnici di una determinata azienda
d) L amministratore o i rappresentanti legali dell azienda
6) Una direttiva europea come viene classificata in Italia
a) Con la norma EN
b) Con la norma UNI ISO
c) Con la norma UNI EN
d) Si fa riferimento soltanto alla direttiva europea
7) Cosa rappresenta una curva granulometrica di un materiale da classificare
a) Una curva della composizione percentuale delle varie frazioni di un
materiale su un determinato asse cartesiano
b) Una curva che rappresenta la quantità di materiale grossolano di una
terra
c) Una curva che rappresenta la quantità di materiale fine di una terra
d) Una curva che separa la quantità di materiale grossolano da quello fine
8) Cosa rappresenta un verbale di accettazione nella documentazione di un
laboratorio di prove
a) Un documento di protesta verso il committente
b) Un documento che rappresenta una anomalia nella gestione di un cantiere
c) Una irregolarità riscontrata in laboratorio
d) Un documento di ingresso del materiale in laboratorio con i dati del
committente, dell impresa, dell opera e del materiale da esaminare
9) Cosa è la certificazione che rilascia il laboratorio
a) Una documentazione sulla idoneità dell opera
b) Un documento attestante le caratteristiche del campione sottoposto a
prova
c) Un documento del manuale di qualità che rimane in laboratorio
d) Una procedura di prova
10) La resistenza a compressione di un cls deve essere effettuata su
a) Calcestruzzo fresco appena miscelato
b) appena arrivato in laboratorio
c) Dopo 28 gg
d) Quando lo richiede il committente
11) Sul certificato di laboratorio viene indicato
a) La conformità del cls alla struttura da realizzare
b) Il tipo di cls che è stato utilizzato
c) La resistenza a compressione del campione di cls esaminato
d) Una valutazione delle idoneità della struttura a cui fa riferimento il
campione esaminato
20. 12) Quanto pesa, all incirca, il peso di un cubetto di cls compattato dim. cm
15x15x15?
a)___da 4 a 6 Kg
b)___da 8 a 10 Kg
d)___ da 10 a 12 Kg
e)___ da 6 a 8 Kg
13) La rettifica dei cubetti in cls si effettua in laboratorio per:
a)___pulire il materiale
b)___per rendere le superfici perfettamente piane
c)___per togliere la parte di cls carbonatata
d)___nessuna delle precedenti
14) La tipologia di rottura di un provino in cls dim 15x15x15 di ottima
consistenza e resistenza è del tipo:
a)___con lesione centrale in modo da formare due parti uguali
b)___con lesioni e rotture in tutte le parti
c)___con schiacciamento totale
d)___con schiacciamento tale da formare una forma a clessidra
15) La carbonatazione del calcestruzzo è rilevabile con l aggiunta di un
indicatore incolore che restituisce una colorazione:
a)___gialla
b)____rossa
c)___violetta
d)____verde
COGNOME E NOME__________________________________ Risposte esatte ___/15
Il Tutor aziendale
(geol. Beniamino Falvo)
Il Tutor interno
(prof.ssa Annunziata Viteritti)
Acri, li 7.04.2016
21. Conoscere il calcestruzzo.
Ing. Giuseppe Infusini
Coordinatore Provinciale
Osservatorio Nazionale sull Amianto Cosenza
Via Trieste pal. Piacentini 87040 Montalto Uffugo (CS)
e-mail: onacosenza@gmail.com
22. 1
ING. GIUSEPPE INFUSINI
Coordinatore Provinciale ONA Cosenza
CONOSCERE IL CALCESTRUZZO
Acri, 5-7 Aprile 2016
IL CALCESTRUZZO
Il calcestruzzo e un materiale artificiale formato da inerti
(o aggregati), da un legante o agglomerante (cemento) e
dall acqua, opportunamente dosati e preparati. Possono
essere aggiunti, secondo le necessità, di additivi e/o
minerali (filler) che influenzano le caratteristiche fisiche o
chimiche del conglomerato sia fresco che sia indurito.
Il calcestruzzo rinforzato con armature in acciaio prende il
nome di calcestruzzo armato o, più comunemente, di
cemento armato.
Quando i ferri dell armatura sono pretesi si parla di
calcestruzzo armato precompresso.
23. 2
ORIGINE DEL CALCESTRUZZO
Un primo tipo di calcestruzzo, avente per legante la pozzolana
mista a calce, fu impiegato dai romani (calce e pozzolana) con il
nome di "betunium"; dal nome latino deriva quello di "beton" usato
oggi da francesi e tedeschi.
Fu adoperato dai Romani per getti di fondazioni e come materiale
di riempimento di cinture e di ossature murarie di opere in
elevazione.
Grazie alla sua facilità di posa in opera ed alla sua economicità, il
calcestruzzo è diventato il materiale da costruzione più diffuso
nei paesi industrializzati, essendo il suo impiego destinato alla
realizzazione di strutture sia con tipologia e dimensioni tradizionali,
che per grandi e complesse opere di ingegneria sia civile che
infrastrutturale.
La cupola del Pantheon
esempio di impiego del
betunium
24. 3
LA POZZOLANA
roccia vulcanica, prevalentemente cavata nella zona
di Pozzuoli, con proprieta leganti, ricca di silicati di
alluminio, frantumata o ridotta a sabbia e mescolata
con acqua, anche con l aggiunta di calce.
una cava
Nel 1824 Joseph ASPDIN realizza il primo legante idraulico in modo
industriale, brevettando il CEMENTO PORTLAND (dall isola di
Portland, in Inghilterra).
Le materie prime per la produzione del Portland sono minerali
contenenti:
-ossido di calcio CaO (44%),
-ossido di silicio SiO2 (14,5%),
-ossido di alluminioAl2O3 (3,5%),
-ossido di ferro Fe2O3 (2 %)
- ossido di magnesio MgO (1,6%).
L'estrazione avviene in miniere, ed in alcuni casi si aggiungeva argilla
(Al2 2SiO2 2H2O) o calcare (CaCO3), oppure minerale di ferro, bauxite
o altri materiali residui di fonderia.
LA NASCITA DEL CEMENTO PORTLAND
25. 4
Verso la metà dell 800 si iniziò ad utilizzare insieme calcestruzzo e ferro.
Fronçois Hennebique (1842-1921, ingegnere francese) costruì nel 1888 un
solaio in cemento armato e inventò la staffa.
Joseph Monier (1823-1906), giardiniere francese, riconosciuto come il
primo ideatore del cemento armato, realizzò strutture (scale,travi,
coperture) usando calcestruzzo e rete metallica (brevetto Monier 1870);
Iniziarono importanti realizzazioni ad opera di progettisti quali: Perret
(Francia), Wright (Svizzera), Le Corbusier (Francia), ecc.
In Italia i primi più importanti furono Michelucci e Nervi.
In Italia 1916 Giacomo Matté Trucco realizza la fabbrica Fiat del Lingotto a
Torino.
LE PRIME OPERE IN CALCESTRUZZO ARMATO
LE AGGIUNTE MINERALI
Le aggiunte minerali sono materiali finemente suddivisi utilizzati
nel calcestruzzo allo scopo di migliorare certe proprietà o di ottenere proprietà
speciali.
SU CHE COSAAGISCONO
In generale le aggiunte agiscono sulla lavorabilità, sul tempo di presa, sullo
sviluppo della resistenza meccanica e sulla resistenza all'attacco chimico
Tipo I: filler e pigmenti
Materiali che, grazie alla loro granulometria, vengono utilizzati come inerti
finissimi i quali vanno ad occupare gli spazi lasciati liberi dai granuli di cemento
rendendo la matrice cementizia molto compatta (es. calcare finemente
macinato).
Tipo II: pozzolana
Fanno parte quelle aggiunte che prendono parte alla reazione di idratazione del
cemento e pertanto apportano particolari caratteristiche della pasta cementizia,
quali il miglioramento delle caratteristiche di resistenza meccanica oppure
per migliorare la durabilità.
26. 5
ADDITIVI
Gli additivi veri e propri sono prodotti generalmente di origine
organica, naturali o sintetici, sia liquidi che in polvere, che, introdotti in
piccole quantità nell'impasto del calcestruzzo, tramite un'azione
chimica o fisica, inducono particolari modifiche nelle proprietà del
calcestruzzo fresco e indurito
I principali additivi usati sono:
-Fluidificanti
-Plastificanti
-Acceleranti
-Ritardanti
-Antiritiro
-Antigelo
UNO SGUARDO AI COMPONENTI: QUALITA E DOSATURA
GLI INERTI (naturali, artificiali)
Devono essere privi di sostanze capaci di ostacolare la presa e l indurimento
del getto. Essi formano lo scheletro solido del calcestruzzo e ne costituiscono
la percentuale prevalente in peso e volume: la loro qualità è determinante per
la buona riuscita del calcestruzzo. Per ottenere un prodotto compatto, gli inerti
devono essere ben assortiti in grossezza in modo da occupare al massimo I
vuoti dell impasto. La miscela migliore è quella a cui corrisponde una
densità apparente più elevata.
In base al loro diametro si usa suddividerli in
Inerti a grana grossa (ghiaia o pietrisco)
Inerti a grana fine (sabbia)
Il pietrisco è preferibile alla ghiaia, la ghiaia di cava a quella di fiume.
REQUISITI ESSENZIALI
a) assenza di sostanze organiche rallentano il processo di idratazione;
b) Assenza di sostanze argillose impediscono una buona adesione tra gli
aggregati ed il cemento;
c) gli inerti grossi non devono essere costituiti da rocce tenere di bassa
resistenza;
d) le sabbie devono essere di tipo siliceo piuttosto che calcareo.
27. 6
LA SCELTA DEGLI INERTI
Per ottenere un buon calcestruzzo, quindi, occorre che
la miscela di inerti abbia una corretta granulometria,
ottenuta mescolando in proporzioni opportune inerti di
tipo diverso.
LA COMPOSIZIONE GRANULOMETRICA DEGLI INERTI
Le prime ricerche sulla composizione granulometrica hanno stabilito
che i calcestruzzi più compatti sono anche i più resistenti e che, a
parità di contenuto di cemento, la resistenza cresce con
l aumentare del diametro dei costituenti di maggior grossezza
Teoricamente la composizione sarebbe perfetta quando i vuoti degli
elementi di una data classe risultassero esattamente riempiti dal
materiale compreso nelle classi precedenti, cioè del materiale più
minuto.
Per realizzare un conglomerato con la massima densità possibile, cioè
con il minor contenuto di vuoti interstiziali tra i singoli granuli, si fa
riferimento alla curva di Fuller che per una data miscela, fornisce in
funzione del diametro, la percentuale in peso degli inerti passanti nei
setacci con fori di diametro crescente
(UNI EN 932:2001 e UNI EN 933:1999; peso specifico variabile tra 1400 e 2000 Kg/mc).
28. 7
LA CURVA DI FULLER
Nell equazione PCi è la percentuale di
materiale passante al setaccio con apertura d;
Dmax è la massima dimensione ("diametro
massimo") dell elemento lapideo più grosso.
PROBLEMI CON LA LAVORABILITA
(facilità di lavorazione e di posa in opera; consistenza e fluidità)
In ogni caso, un calcestruzzo che soddisfa granulometricamente
l equazione di Fuller e quindi presenta il massimo impacchettamento
possibile per i suoi granuli solidi (cemento + aggregato), non
coincide con un sistema che, miscelato con acqua, possa essere
facilmente messo in opera.
In pratica, un calcestruzzo che granulometricamente soddisfa
l equazione, proprio per il denso impacchettamento dei suoi granuli,
si presenta scarsamente lavorabile e richiede, pertanto, mezzi di
compattazionemolto sofisticati per essere messo in opera.
Per questo motivo, Bolomey ha suggerito di modificare leggermente
la curva granulometrica ottimale introducendo un parametro A che
tenga conto anche della lavorabilità richiesta e del tipo di aggregato
disponibile (alluvionale o frantumato).
UN CALCESTRUZZO MOLTO CONSISTENTE, POCO FLUIDO,
SARÀ POCO LAVORABILE E VICEVERSA
29. 8
LE DOSATURE DEGLI INERTI
UN ESEMPIO DI COMPOSIZIONE DEL CALCESTRUZZO
ESEMPIO DI CONFEZIONAMENTO
Peso specifico del calcestruzzo in opera: 2400 Kg/mc
Cemento: 300 Kg per mc di cls
Rapporto acqua/cemento: 0,50 (150 litri)
Peso totale degli inerti: 1950 Kg
Questo aggregato dovrà contenere i diversi tipi di inerte nelle giuste proporzioni,
scelte in base alla curva granulometrica.
Per es. pietrisco n° 3 (20%) = Kg 390
pietrisco n° 2 (20%) = Kg 390
pietrisco n°1 (30%) = Kg 585
sabbia (30%) = Kg 585
peso complessivo Kg 1950
30. 9
ALTRO ESEMPIO DI COMPOSIZIONE PER MC D IMPASTO
L ACQUA NEL CALCESTRUZZO
L acqua per l impasto deve essere limpida, non contenere sali
(solfati e cloruri) in percentuali dannose e non essere aggressiva.
Sono da escludersi le acque degli scarichi industriali e civili (DM
30.05.1972).
Il rapporto A/C è il fattore principale che regola la resistenza
del calcestruzzo. A parità di contenuto di cemento risulta
maggiormente resistente una miscela con un minore contenuto di
acqua. Più alto è il peso specifico del cls, minore è il rapporto
A/C.
Nell intervallo di valori di A/C da 0,45 a 0,60 al diminuire del
rapporto A/C si ha un aumento della durabilità dei manufatti, a
discapito però della lavorabilità in fase di posa in opera.
La quantità d'acqua contenuta nell'impasto influisce anche sulla
maturazione del conglomerato cementizio: un rapporto molto
elevato, superiore a 0,60 può indurre un'evaporazione intensa
nella fase di presa del legante, generando delle micro lesioni
all'interno del manufatto che ne possono pregiudicare il
comportamento futuro.
31. 10
IL RAPPORTO ACQUA CEMENTO
Per migliorare la qualità del
calcestruzzo, non a scapito
della resistenza, occorre
mantenere costante il
rapporto A/C ed aumentare il
dosaggio del cemento.
Quest ultimo, però, oltre ad un
limite economico presenta un
limite tecnico: un eccessivo
aumento di cemento comporta
un aumento del ritiro del cls. In
questi casi bisogna ricorrere
all aggiunta di opportuni additivi
fluidificanti.
IL LEGANTE
Leganti aerei: possono indurire soltanto in aria (gesso, calce)
Leganti idraulici: possono indurire anche in acqua (calce idraulica,
cemento)
Cementi: Sono quei leganti di natura idraulica capaci di
raggiungere, dopo la presa ed il conseguente indurimento,
resistenze meccaniche molto elevate. I tempi di presa, relativi alle
varie qualità dei cementi, sono fissati dalle norme:
32. 11
IL CEMENTO PORTLAND
Il cemento (di tipo Portland) si ottiene cuocendo ad alta temperatura (1400
1500 °C) una miscela di calcare ed argilla (nella proporzione di circa
1:3) e quindi macinando finemente il prodotto di cottura (clinker).
Diversi tipi di cemento (artificiali) si ottengono modificandone la
composizione: aggiungendo pozzolana si ottiene il cemento pozzolanico,
con l aggiunta di loppa d alto forno si ottiene il cemento d alto forno, ecc.
Dal punto di vista chimico, quindi, il cemento è una miscela di
silicati ed alluminati di calcio che, anche in virtù della finissima
macinazione, sono in grado di reagire rapidamente con l acqua
formando una massa dura, simile alla pietra.
Composizione tipica della miscela di partenza
CALCARE 76-78%
ARGILLA 22-24
Composizione del clinker:
CaO 64-68%; SiO2 20-23%; Al2O3 3-8%; Fe2O3 0,5.-5% oltre che ad una
piccola percentuale di ossido di magnesio e di gesso da aggiungere
durante la macinazione.
PRESA, INDURIMENTO, RITIRO
Il meccanismo della presa e dell indurimento del cemento si può
suddividere in due fasi:
1. L acqua di impasto venendo a contatto con i granuli di cemento,
forma una sostanza gelatinosa che riveste i granuli stessi e li salda.
Durante tale periodo, solo la parte superficiale dei granuli viene
idratata, poiché la massa gelatinosa ostacola il passaggio in
profondità dell acqua di impasto. Tale fenomeno fa aumentare
umentare i tempi di indurimento dell impasto, e per tale motivo è
importante che ilcemento cemento sia macinato il più fine possibile,
2. All interno della massa gelatinosa si formano dei cristalli di silicati e
idrato di calcio, cristalli che concorrono a collegare ancora più
intimamente i granuli. Per tale fenomeno il calcestruzzo aumenta la
sua resistenza con il passare del tempo.
IL RITIRO IGROMETRICO: è volumico e lineare. Le variazioni
aumentano nel primo periodo di stagionatura (dal completamento
della presa fino a 3-6 mesi) Cresce con alte dosature di acqua e di
cemento, al peggiorare della granulazione e col grado di porosità
degli inerti. In condizioni medie il ritiro massimo lineare, cui si
perviene dopo parecchi mesi, è pari a a 0,5 mm/metro
33. 12
LA PLASTICITA DEL CALCESTRUZZO
E L ASSENZA DI SCOMPOSIZIONI ED UNIFORMITA
IN TUTTE LE PARTI DEL CALCESTRUZZO.
Aumenta con il contenuto di sabbia fine oppure per aggiunta di
additivi plastificanti, i quali aumentano la viscosità e la coesione tra
le varie parti del calcestruzzo
RAPPRESENTAZIONE
GRAFICA DEL CICLO
COMPLETO DELLA
PRODUZIONE DEL
CALCESTRUZZO
35. 14
CALCESTRUZZO NON STRUTTURALE
Datisintetici dei calcestruzzi per impieghi non strutturali
Nome
prodotto
Classe di
consistenza
D. max aggregato in
mm.
Ambiente di
esposizione
Massimo rapporto
a/c
Minima classe di
resistenza
C10
S3
S4
25 n.d. n.d Rck 10
C15
S3
S4
25 n.d. n.d. Rck 15
Per calcestuzzo non strutturale si intende un calcestruzzo che non è
soggetto a particolari situazioni di degrado e fanno parte della classe di
esposizione X0 non avendo caratteristiche di durabilità. Anche in questo
caso, come tutti i calcestruzzi, è possibile fornire il calcestruzzo di diverse
resistenze e consistenza.
Questa gamma di calcestruzzi sono utilizzati comunemente per la
realizzazione di opere accessorie come muri di recinzione, cordoli,
riempimenti, ecc.
Questi conglomerati non ricadono nelle norme UNI e nelle relative linee
guida del Consiglio Superiore dei LL.PP
36. 15
CALCESTRUZZO STRUTTURALE
E QUELLO DESCRITTO DALLA NTC 2008 punto 11
(armato, non armato, normale e precompresso)
I materiali ed i prodotti per uso strutturale, utilizzati nelle opere
soggette alle presenti norme, devono essere:
-accettati dal Direttore dei lavori mediante acquisizione e verifica
della documentazione di qualificazione, nonché mediante
eventuali prove sperimentali di accettazione.
SPECIFICHE PER IL CALCESTRUZZO (11.2.1)
IL CALCESTRUZZO ALL ATTO DEL PROGETTO
deve essere CARATTERIZZATO in funzione della classe
di resistenza (Rck), della classe di consistenza (slump) e
della dimensione nominale massima dell aggregato,
nonché della classe di esposizione (UNI EN 206 UNI
11104)
Tali parametri che costituiscono le prescrizioni del
CALCESTRUZZO A PRESTAZIONE GARANTITA devono
essere indicati negli elaborati grafici del progetto strutturale.
Possono essere previsti requisiti aggiuntivi (resistenza alla
penetrazione dell acqua, contenuto d aria, ecc.)
37. 16
LE CLASSI DI RESISTENZA DEL CALCESTRUZZO
La classe di resistenza è contraddistinta dai valori caratteristici
delle resistenze cubica Rck e cilindrica fck a compressione
uniassiale, misurate su provini normalizzati e cioè rispettivamente
su cilindri di diametro 150 mm e di altezza 300 mm e su cubi di
spigolo 150 mm.
Norme richiamate per ottenere le prestazioni richieste:
- UNI ENV 13670-1:2001
-Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e
per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del
calcestruzzo pubblicate dal Servizio Tecnico Centrale del
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
-UNI EN 206-1: 2006
-requisito di DURABILITA delle opere
LE NUOVE CLASSI PREVISTE DALLE NTC 2008
Le norme che sono state recepite dal D.M. 14 gennaio 2008,
attualmente in vigore e pertanto divenute cogenti anche dal punto di
vista legale per tutte le opere in c.a., e c.a.p. regolamentate dalla Legge
n. 1086/1971, individuano per i calcestruzzi normale e pesante le
seguenti classi:
C8/10; C12/15; C16/20; C20/25; C25/30; C28/35 ecc
Per ogni classe di resistenza, il primo dei valori rappresenta fck e il secondo
Rck, ambedue espressi N/mm2.
In base ai valori della resistenza caratteristica a compressione, i calcestruzzi
sono suddivisi nei seguenti campi:
calcestruzzo non strutturale: C8/10 C12/15
calcestruzzo ordinario (NSC Normal Strenght Concrete): C16/20 C45/55
calcestruzzo ad alte prestazioni(HPC): C50/60 C60/75
calcestruzzo ad alta resistenza(HSC): C70/85 C100/120.
NOTA: la resistenza caratteristica determinale sollecitazioni
ammissibili nel calcestruzzo
38. 17
NOVITÀ SULLE NORME TECNICHE
PER LE COSTRUZIONI DM 14.1.2008
Il D.M. del 14.01.2008 obbliga il progettista a preservare la
struttura dalla perdita di sicurezza per tutta la durata della
Vita nominale di progetto (numero di anni nel quale la
struttura deve poter essere utilizzata per lo scopo al quale è
destinata).
IL PROGETTISTA DEVE:
Valutare i rischi connessi all ambiente prescrivendo calcestruzzi
idonei alla classe di esposizione ambientale
Prescrivere copriferri sufficientemente spessi
Prescrivere una corretta messa in opera del calcestruzzo
Prescrivere la corretta maturazione dei getti
FPC
Controllo del
Processo di
Fabbrica (in
Inglese, Factory
Production
Control, in
sigla FPC) il
controllo interno
permanente del
processo di
produzione
esercitato dal
produttore
39. 18
COPRIFERRO
L armatura resistente deve essere protetta da un adeguato
ricoprimento di calcestruzzo. Gli elementi strutturali devono essere
verificati allo stato limite di fessurazione secondo il § 4.1.2.2.4.
Al fine della protezione delle armature dalla corrosione, lo strato di
ricoprimento di calcestruzzo (copriferro) deve essere dimensionato
in funzione dell aggressività dell ambiente e della sensibilità delle
armature alla corrosione, tenendo anche conto delle tolleranze di posa
delle armature.
Per consentire un omogeneo getto del calcestruzzo, il copriferro e
l interferro delle armature devono essere rapportati alla dimensione
massima degli inerti impiegati.
Il copriferro e l interferro delle armature devono essere dimensionati anche
con riferimento al necessario sviluppo delle tensioni di aderenza con il
Calcestruzzo.
Classi di esposizione ambientale (EN 206-1, prospetto 1)
classe Ambiente/agenti di degrado
X0 assenza di rischio di corrosione delle armature o di attacco del cls.
XC corrosionedelle armature indotta da carbonatazione
XD
corrosionedelle armature indotta da cloruri esclusi quelli provenienti
dall acqua di mare
XS corrosioneda cloruri presenti nell acqua di mare
XF
degrado del cls. provocato da cicli di gelo/disgelo con o senza sali
disgelanti
XA attacco chimico del calcestruzzo
40. 19
Le norme
introducono 6
classi di
esposizione per il
calcestruzzo
strutturale e 17
sottoclassi in
funzione dell entità
del degrado (dove
oltre al massimo
rapporto A/C e al
minimo contenuti
di cemento viene
indicata anche la
minima classe di
resistenza tutto
per garantire la
durabilità del
materiale).
38
CLASSI DI ESPOSIZIONE AMBIENTALE
ESEMPIO DI UTILIZZO PER DIFFERENTI ELEMENTI STRUTTURALI
falda freatica
PT aperto
Facciata
XC4
copertura
XC1
XC3
XC2;
imp.
XC2; imp.
XC4
XC4
41. 20
LA CARBONATAZIONE
Il fenomeno della carbonatazione consiste in una reazione chimica che trasforma l idrossido
di calcio (CaOH)2 della pasta cementizia in carbonato di calcio attraverso l azione dell anidride
carbonica dell aria, determinando un abbassamento del pH. Di per sé il fenomeno non
pregiudica la qualità del calcestruzzo, ma il suo verificarsi, specialmente in malte porose,
quando porta alla formazione di strati basici, si verificano le condizioni chimico-fisiche che
consentono all ossigeno contenuto nell aria a raggiungere il ferro di armatura con la sua
conseguente ossidazione, che continua nel tempo. Il ferro corroso, possedendo un maggiore
volume rispetto allo stato originario provoca fessurazione e distacco del copriferro. Il fenomeno
di corrosione, in tal caso, proseguirà nel tempo e può compromettere seriamente la resistenza
delle strutture
LA CARBONATAZIONE VISTA IN LABORATORIO
calcestruzzo
carbonatato
42. 21
CLASSI DI CONSISTENZA DEL CALCESTRUZZO
La lavorabilità del calcestruzzo fresco, designata con il termine consistenza
dalla normativa vigente, è un indice delle proprietà e del comportamento
del calcestruzzo nell intervallo di tempo tra la produzione e la compattazione
dell impasto in situ nella cassaforma.
Secondo le norme la consistenza deve essere determinata mediante le
seguenti prove dai cui risultati vengono definite le classe di consistenza del
calcestruzzo.
La misura della lavorabilità deve essere condotta dopo aver proceduto a
scaricare dalla betoniera almeno 0,3 m³ di calcestruzzo.
Classi di consistenza mediante abbassamento al cono di Abrams:
S1 consistenza umida: abbassamento (slump) da 10 a 40 mm
S2 consistenza plastica: abbassamento (slump) da 50 a 90 mm
S3 consistenza semifluida: abbassamento (slump) da 100 a 150 mm
S4 consistenza fluida: abbassamento (slump) da 160 a 210 mm
S5 consistenza superfluida: abbassamento (slump) 220 mm.
UNO DEI TANTI COMPITI IMPORTANTI DEL D.L.
Tutti i materiali e i prodotti da utilizzarsi ai fini strutturali, compreso il
calcestruzzo preconfezionato, devono essere identificati, certificati e
accettati dal direttore dei lavori mediante controllo delle certificazioni e
mediante le prove sperimentalipreviste.
44. 23
I CONTROLLI DI ACCETTAZIONE (A B)
Il controllo di tipo A (11.2.5.1) è riferito a un quantitativo di miscela
omogenea minore o uguale a 300 m3. Ogni controllo di accettazione di
tipo A è rappresentato da 3 prelievi ciascuno dei quali eseguiti su un
massimo di 100 m3 di miscela omogenea. Risulta quindi un controllo di
accettazione ogni 300 m3 massimo di getto
Il controllo di accettazione è positivo e il quantitativo di calcestruzzo si
considera accettato se risultano soddisfatte entrambe le disequazioni:
R1 Rck - 3,5 (N/mm2)
Rm Rck + 3,5 (N/mm2)
R1 è il valore minore della resistenza dei prelievi.
Rm è la resistenza media dei 3 prelievi
QUANTI PROVINI PRELEVARE?
La norma definisce prelievo il quantitativo necessario di
calcestruzzo per la confezione di n°2 provini.
Va eseguito al momento della posa in opera e alla presenza
del D.L. o persona di sua fiducia
RESISTENZA DI PRELIEVO :
Il valore medio della resistenza a compressione dei 2 provini
costituisce la resistenza di prelievo
49. 28
COMPITI DELLA D.L. IN FASE DI ESECUZIONE DELL OPERA
Il Direttore dei Lavori, alla scadenza dei 28 giorni di
maturazione, deve provvedere a consegnare personalmente
(o per persona di sua fiducia) i provini a un laboratorio prove
di cui all art. 59 del DPR n. 380/2001 (art. 20 legge 1086/71).
Il D.L. dovrà sottoscrivere la richiesta di prova che oltre alle
informazioni di carattere generale (committente, opera,
impresa ecc.) dovrà contenere precise indicazioni sulla
posizione delle strutture interessate da ciascun prelievo .
Oltre alla data del prelievo va menzionato il numero del
verbale di prelievo.
I risultati delle prove non richieste dalla D.L. non possono
essere utilizzati per il controllo di accettazione.
CONCLUSIONI
Nelle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni emanate con D.M. del
14.01.2008 ci sono molte e significative novità circa le responsabilità
attribuite ai vari attori nel campo delle costruzioni in calcestruzzo.
Le più importanti e le più innovative riguardano gli obblighi del
Progettista che, oltre al calcolo strutturale degli elementi, deve dare
indicazioni sulla posa in opera, sulla stagionatura e sulle caratteristiche
del calcestruzzo; in particolare, deve indicare il valore della Rck che
tenga conto anche della durabilità della struttura in relazione
all ambiente dove sorge l opera e la vita di servizio precisata nel
progetto.
Accanto a questi obblighi le Norme Tecniche per le Costruzioni
lasciano al Progettista la responsabilità di scegliere se far riferimento
anche ad altra letteratura tecnica consolidata o ad altre normative
internazionali. Insomma le nuove NTC dichiarano chi deve fare che
cosa, ma lasciano aperta la scelta sul come fare, ovvero sostituiscono
una impostazione essenzialmente prestazionale a quella
prevalentemente prescrittiva delle precedenti normative.
50. 29
IL CEMENTIFICIO DI CASTROVILLARI
IL FORNO ROTATIVO
LA CAVA DI CALCARE
IL CEMENTIFICIO ITALCEMENTI DI CASTROVILLARI
(vista panoramica)
51. 30
IL CEMENTIFICIO ITALCEMENTI DI CASTROVILLARI
(la planimetria dello stabilimento)
ESEMPI DIMOSTRATIVI DI OPERE
STRUTTURALI IN CEMENTO ARMATO
(altre opere sul sito www.infusini.it)
55. 34
IL SOLAIO DI COPERTURA (carpenteria ed armatura)
LA VIBRAZIONE DEL CALCESTRUZZO DURANTE IL GETTO
56. 35
UN SOLAIO PRONTO PER IL GETTO
VISTA DEL RUSTICO DELL EDIFICIO
EDIFICIO IN CORSO DI
COSTRUZIONE
EDIFICIO ULTIMATO
57. 36
IL DEGRADO STRUTTURALE:
IL CASO TRATTATO IN UNA CONSULENZA TECNICA D UFFICIO
(la Relazione è scaricabile dal sito www.infusini.it)
UNA PARATIA DI PALI IN C.A. DI CATTIVA CONSISTENZA
58. 37
I MURI REALIZZATI PER IL RINFORZO DELLA PARATIA
ESTREMITÀ SUPERIORE DI ALCUNI PALI
Si nota la disomogeneità del calcestruzzo, l irregolarità strutturale del
palo, l avanzata corrosione dei ferri di armatura privi del copriferro ed
l insufficiente interferro
59. 38
Si riscontra scarsa resistenza alla penetrazione operando con scalpello e mazzetta per almeno
per 7-8 cm. Il calcestruzzo, in questo strato, si distacca e si sgretola senza particolare difficoltà.
Il particolare colore assunto dal calcestruzzo è ascrivibile al suo probabile mescolamento con
acqua e materiale terroso durante la fase del getto. Si conferma l ossidazione generalizzata delle
armature prive del copriferro.
L ENTITÀ DEL DEGRADO
PARTICOLARE
DEL DEGRADO
Il calcestruzzo dello strato superiore, rimosso con la sola azione del martello, rimane
legato ad esso per la presenza di umidità nel materiale stesso. Infatti la parte rimossa è
umida al tatto, circostanza questa che conferma quanto sostenuto dal geologo a
riguardo della circolazione idrica superficiale.
61. 40
GLI EFFETTI DEL SISMA SULLE OPERE STRUTTURALI
(terremoto in Umbria dic. 2009)
GLI EFFETTI DI UN TERREMOTO SULLE STRUTTUREGLI EFFETTI DI UN TERREMOTO SULLE STRUTTURE
Collasso strutturale con espulsione esterna dei pilastri in c.a. e schiacciamento del piano primo
da parte dei piani sovrastanti per il cedimento del nodo pilastro-trave non adeguatamente
armato.
62. 41
Collasso strutturale con espulsione esterna dei pilastri in c.a. e schiacciamento del piano terra
per il cedimento del nodo pilastro-trave non adeguatamente armato.
L AQUILA (dic. 2009): Palazzo del governo
63. 42
L Aquila: un edificio in collasso strutturale
ESEMPIO DI BONIFICA DELL AMIANTO
64. 43
INCAPSULAMENTO
Consiste nel trattare il materiale con
prodotti penetranti per inglobare le fibre e
ripristinare l aderenza al supporto oppure
ricoprenti per costituire una pellicola di
protezione sulla superficie. È il trattamento
consigliato dalla normativa per i materiali poco
friabili di tipo cementizio. I tempi
dell intervento risultano contenuti. Non
richiede l applicazione di materiale sostitutivo
e non produce rifiuti. Occorre verificare
periodicamente l efficacia dell incapsulamento
che, se danneggiato o deteriorato, va ripetuto.
L eventuale rimozione di materiale incapsulato
è più difficoltosa. Prima di decidere
l attuazione di un intervento di
incapsulamento, occorre valutare l idoneità
del materiale a supportare il peso
dell incapsulante.
CONFINAMENTO e/o RIVESTIMENTO
Consiste nella installazione
di una barriera a tenuta
che isola il materiale
contenente amianto dal
resto dell ambiente. Le
tubazioni, le caldaie, ecc..
possono essere rivestite
con guaine plastiche e
metalliche, nastri telati.
65. 44
INCONVENIENTI
Il principale inconveniente di
questi ultimi due tipi di
bonifica è rappresentato dalla
permanenza nell edificio del
materiale di amianto e della
conseguente necessità di
mantenere un programma di
controllo e manutenzione
da parte del proprietario
dell immobile.
Consiste nella eliminazione
del materiale contenente
amianto mediante
asportazione completa e
smaltimento. E necessaria
in caso di demolizione di
strutture e/o impianti con
presenza di amianto
RIMOZIONE
66. 45
UN RECENTE INTERVENTO DI
RIMOZIONE DI COPERTURA IN
ETERNIT
Situazione ante bonifica
di un edificio nel comune di
Castrolibero
Fasi bonifica
77. Atti del
convegno
Il pericolo Amianto in
Calabria:
quali tutele?
Trebisacce (CS), 28 aprile 2016
Aula Magna IPSIA ITI E. Aletti
78.
79. Amianto e sicurezza.
Ing. Luisa Ferro
Dott. Francesco De Vincenti
Centro di Geologia e Amianto
Agenzia Regionale per la Protezione
dell Ambiente della Calabria
Via della Pace, 6 87040 Castrolibero (CS)
e-mail: crra.ultrastrutture@pec.arpacal.it
80. 1
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
81. 2
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
L amianto è un minerale con struttura microcristallina di aspetto fibroso presente in natura. In
Calabria, ad esempio, sono presenti degli affioramenti ofiolitici contenenti amianto nelle zone
del monte Reventino. Queste rocce, comunemente denominate rocce verdi sono state
utilizzate in svariati modi (manufatti ornamentali, pavimentazioni, calcestruzzo ecc.ecc.) con i
conseguentirischi di dispersione di fibre di amianto.
La consistenza fibrosa dell'amianto costituisce il maggiore elemento di pericolosità. Se
deteriorato, infatti, può rilasciare fibre potenzialmente inalabili, causa di gravi patologie
all'apparato respiratorio quali l'asbestosi, il cancro polmonare ed il mesotelioma.
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
Lamianto appartiene alla classe dei silicati e alla serie mineralogiche degli
anfiboli e dei serpentini
82. 3
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTO E SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
Le ottime proprietà riconosciute all'amianto quali termo-resistenza, fono-assorbenza, ecc. e la
sua economicità hanno favorito un ampio utilizzo industriale. Per anni, infatti, è stato
considerato un materiale versatile ed è stato impiegato nelle più svariate applicazioni
industriali ed edilizie quali la produzione di manufatti in "Cemento-Amianto" per la
realizzazione di prodotti come lastre, condutture e altro. Malgrado la Legge n. 257 del 27-3-92
Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto ne abbia proibito la produzione e
l'impiego, il rischio di esposizione a tale minerale permane in quanto i materiali di amianto e
contenenti amiantosono situati, ancora oggi, in molte strutture pubblichee private.
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
Conoscere dove e in quali condizioni questo materiale si trova è dunque di fondamentale
importanza. Per tale motivo i controlli per l'accertamento della presenza di amianto e per la
valutazione dello stato di degrado rappresentano gli strumenti più efficaci di prevenzione a
tutela dal rischio amianto.
L amianto è pericoloso quando si trova nelle condizioni di disperdere le sue fibre nell ambiente
per qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, termica ecc. ecc
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
83. 4
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
I tecnici del CGA, all arrivo di una richiesta di campionamento, valutano il tipo di prelievo da
effettuare (massivo o aero-disperso) i dispositivi di protezione individuale (DPI) più idonei
da indossare per l attività da svolgere, le attrezzature da utilizzare ed eventuali mezzi
supplementari.
Il campionamento viene eseguito seguendo le specifiche del D.M. 06/09/94.
I DPI da adoperare per il campionamento massivo e aero-disperso sono:
Facciale filtrante FFP3
Occhiali protettivi
Guanti monouso
Tuta integrale monouso con cappuccio in tessuto resistentealle abrasioni e ai tagli
Calzari monouso in tessuto resistentealle abrasioni e ai tagli.
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AMIANTO E SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
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84. 5
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AMIANTOE SICUREZZA
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RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
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AMIANTOE SICUREZZA
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85. 6
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86. 7
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87. 8
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AMIANTOE SICUREZZA
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RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
C a m p i o n a t o r e
a d a l t o f l u s s o
N a s e l l o M e m b r a n a i n
e s t e r i m i s t i d i
c e l l u l o s a
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AMIANTOE SICUREZZA
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RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
88. 9
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AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
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AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
89. 10
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PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
Campione massivo Metallizzatore Campione metallizzato
90. 11
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AMIANTOE SICUREZZA
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Microscopio Elettronico a Scansione
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
C a m pione a e r odis pe r s o out door
Fibra di t r e m olit e
91. 12
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PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
C a m pione a e r odis pe r s o indoor
Fibra di a m os it e
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PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
C a m pione m a s s iv o
Fa s c io di f ibr e di c r is ot ilo
92. 13
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
C a m pione m a s s iv o
Fa s c io di f ibr e di c r oc idolit e
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
C a m pione m a s s iv o
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
Fa s c io di f ibr e di t r e m olit e
93. 14
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
C r is ot ilo
C a m pione m a s s iv o di v inil- a m ia nt o
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
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AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
C a m pione m a s s iv o
Fibr e di la na di r oc c ia
94. 15
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
C a m pione m a s s iv o
Fibr e di la na di v e t r o
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
Ke v la r
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
C a m pione m a s s iv o
P r im a D opo
95. 16
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
26 Febbraio 2016, Montalto Uffugo
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
96. Il rischio amianto:
stato dell arte e prospettive future.
Ing. Giuseppe Infusini
Coordinatore Provinciale
Osservatorio Nazionale sull Amianto Cosenza
Via Trieste pal. Piacentini 87040 Montalto Uffugo (CS)
e-mail: onacosenza@gmail.com
97. 1
IL RISCHIO AMIANTO: STATO DELL ARTE E PROSPETTIVE FUTUREIL RISCHIO AMIANTO: STATO DELL ARTE E PROSPETTIVE FUTURE
ING. GIUSEPPE INFUSINI
Coordinatore Provinciale ONA Cosenza
NEL DOPOGUERRA INIZIA LA PRODUZIONE MASSICCIA DI AMIANTO
MOTIVAZIONI
- ottime proprietà tecnologiche: resistenza alla fusione, flessibilità,
incombustibilità, resistenza all'usura, al grado di isolamento termico ed
elettrico, resistenza agli agenti chimici e microbiologici
- Economicità, facilità e managevolezza nell applicazione
PROVENIENZA DELLA MATERIA PRIMA IN ITALIA:
-45% dal mercato estero (soprattutto dal Sudafrica)
-55% dal mercato nazionale.
In Italia gli stabilimentidi lavorazione sono stati circa 50.
Complessivamente sono state prodotte 3.748.550 tonnellate di
amianto grezzo ed importate 1.900.885 tonnellate.
98. 2
DA DOVE VENIVA ESTRATTO L AMIANTO?
LA CAVA DI BALANGERO (100.000 t/anno)
109. 13
SERBATOI E CANNE FUMARIE
DA QUANDO SI MUORE A CAUSA DELL AMIANTO?
OGGI 28 APRILE 2016
GIORNATA MONDIALE DELLE VITTIME DELL AMIANTO
110. 14
AMIANTO: UNA TRAGEDIA DI STATO
INIZIATA DAI PRIMI ANNI DEL 900
Nel 1973 l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul
Cancro (IARC), ha stabilito che vi è un'evidenza
sufficiente che l'amianto induce nell'uomo tumori del
polmone, della pleura, del peritoneo e, con minore
evidenza, anche di altri organi (laringe, apparato
digerente, linfomi)
Amianto: indicazione grafica degli organi umani che possono essere raggiunti dalle fibre
111. 15
QUALI ESPOSIZIONI CONTANO DI PIU ?
POSSIAMO DIRE CHE TUTTE LE ESPOSIZIONI CONTANO.
CONCORDANZA NELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA:
NESSUNA DOSE SOGLIA
NON SI PUO STABILIRE UN LIMITEAL DI SOTTO DEL QUALE SI E CERTI
DI NON POTER CONTRARRE ALCUNA MALATTIA COLLEGATA CON LA
PRESENZA DI AMIANTO
- IL MESOTELIOMAED IL TUMORE DEL POLMONE POSSONO INSORGERE
ANCHE A SEGUITO DI ESPOSIZIONI AD AMIANTO DI BASSA INTENSITÀ E DI
BREVE DURATA (Selikoff, 1978)
-IL RISCHIO DI SVILUPPARE IL TUMOREAUMENTA CON L INTENSITA E
LA DURATA ALL ESPOSIZIONE
-LA PERMANENZA DELLE FIBRE NEGLI ORGANI AUMENTA CON LA DOSE
TABELLA CASI MESOTELIOMI (INAIL 2015)
112. 16
AMIANTO: 1 MORTO OGNI 2 ORE
Ogni anno in Italia muoiono ancora 5.000
persone a causa della fibra killer
dopo 23 anni dalla sua messa al bando,
l amianto è ancora diffusissimo
I circa 2 miliardi di mq di lastre di cemento amianto presenti sul territorio
nazionale, delle quali molte sono ormai già deteriorate, sono un rischio
concreto per la diffusione di fibrille, quelle ancora integre sono un rischio
potenziale
QUANDO E INTERVENUTA LA NORMATIVA
ITALIANA SUL DIVIETO DELL USO DI
PRODOTTI A BASE DI AMIANTO?
113. 17
LA LEGGE N°257/92 del 27.03.1992
NORME RELATIVE ALLA CESSAZIONE DELL IMPIEGO DELL AMIANTO
con qualche eccezione (art. 1-c. 2)
QUANTO AMIANTO C E IN ITALIA ED IN CALABRIA E
QUALI SONO LE TUTELE MESSE IN CAMPO DALLE
ISTITUZIONI ?
114. 18
I DATI DEL TELERILEVAMENTO
- IN CALABRIA VI SONO 10.702.034 MQ DI
COPERTURE IN ETERNIT
-A TREBISACCE VE NE SONO 5.418
INTERVENTI URGENTI PER LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE DEI
CITTADINI: NORME RELATIVE ALL'ELIMINAZIONEDEI RISCHI DERIVANTI
DALLA ESPOSIZIONEA SITI E MANUFATTI CONTENENTI AMIANTO (in
attuazione della L. 257/92)
La Regione Calabria, con la Legge, intende predisporre gli strumenti
necessari per la SALVAGUARDIA DELLA SALUTE DEI CITTADINI (art.1)
-DEVE PREDISPORRE UN PIANO DECENNALE PER L ELIMINAZIONE
DELL AMIANTO ANTROPICO NEL TERRITORIO REGIONALE
entro 180 gg approva il PRACentro 180 gg approva il PRAC -- art.4 (tratta il censimento, la mappatura, ilart.4 (tratta il censimento, la mappatura, il
piano di smaltimento dei rifiuti, gli indirizzi per la redazione del PAC, lapiano di smaltimento dei rifiuti, gli indirizzi per la redazione del PAC, la
definizione delle linee guida per la predisposizione didefinizione delle linee guida per la predisposizione di incentiviincentivi per laper la
rimozionedell'amianto, ecc .rimozionedell'amianto, ecc . -- art. 5)art. 5)
LA LEGGE REGIONALE 27 aprile 2011, n° 14
115. 19
L IMPORTANZA DEL PRAC
(PIANO REGIONALE AMIANTO CALABRIA)
(approvazione del Documento Prelim. DGR 127 del 30.04.2015)
IL PRAC PROGRAMMA GLI INTERVENTI FINALIZZATI
ALLA ELIMINAZIONE ENTRO 10 ANNI DALLA SUA
ADOZIONE DELL AMIANTO PRESENTE NEGLI AMBIENTI
DI VITA E DI LAVORO
QUELLO APPROVATO DALLA GIUNTA REGIONALE E
UN DOCUMENTO VUOTO CHE NON RISPETTA LA
REALTA E LE ESIGENZE DEL TERRITORIO CALABRESE,
NE OSSERVA I CONTENUTI IMPOSTI DALLA L. 257/92.
LE MANCHEVOLEZZE DELLA REGIONE CALABRIA
NON FORNISCE I DATI SULLE BONIFICHE AL MINISTERO DELL AMBIENTE
NON HA ESEGUITO IL CENSIMENTO DEI SITI CONTAMINATI DALL AMIANTO
(SITI AD ALTO RISCHIO)
NON HA MAI PREVISTO CONTRIBUTI AI CITTADINI PER LE BONIFICHE
DELL AMIANTO (lo hanno fatto altre regioni)
HA APPROVATO IL DOCUMENTO PRELIMINARE DEL PRAC IN ASSENZA DI
DATI SULLA PRESENZA DI AMIANTO
NON HA DATO SEGUITO ALLE DISPOSIZIONI DELLE LEGGE REGIONALE
14/2011 PER SALVAGUARDIA DELLA SALUTE DEI CITTADINI
DALL ESPOSIZIONE ALL AMIANTO
HA APPROVATO IL PIANO OPERATIVO REGIONALE (POR CALABRIA 2014-
2020 risorse totali 2.378.956.842) SENZA PREVEDERE INTERVENTI
D INVESTIMENTO PER LA BONIFICA DI AREE INQUINATE DALL AMIANTO E
PER L EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEGLI EDIFICI PRIVATI
RISULTATO:
I COMUNI ED I CITTADINI NON POTRANNO ACCEDERE A
CONTRIBUTI PER LA RIMOZIONE DELL AMIANTO DALLA
PROPRIE CASE
116. 20
LE DENUNCE E GLI ALLARMILE DENUNCE E GLI ALLARMI
DELL ONA COSENZADELL ONA COSENZA
RITENIAMO CHE LA RISPOSTA DELLE ISTITUZIONI AL
PERICOLO AMIANTO IN CALABRIA SIA DEL TUTTO
INCONSISTENTE
Sul territorio regionale incombono situazioni di notevole inquinamento
ambientale per la presenza di coperture in cemento amianto in stato di
avanzato degrado, riguardanti vecchi opifici dismessi ed agglomerati
urbani con presenza massiccia di amianto.
In queste situazioni il danno ambientale aumenta in modo
esponenziale con notevole rischio per la salute pubblica.
LA TUTELADAL RISCHIO AMIANTO DA PARTE DELLE ISTITUZIONI
È, PERTANTO, QUASI ASSENTE
120. 24
LA TUTELA POSSIBILE:
L EDUCAZIONE AMBIENTALE NELLE
SCUOLE PER VINCERE LA BATTAGLIA
CONTRO L AMIANTO
CON I PROGETTI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE SI PERSEGUE LO
SVILUPPO PERSONALE DEGLI ALLIEVI IN MODO DA CONTRIBUIRE ALLO
SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA SOCIETÀ IN CUI VIVE
LA NECESSITA DI UNA COSCIENZA AMBIENTALE
Lo sviluppo della coscienza ambientale deve essere parte
integrante della formazione della cittadinanza attiva dei
giovani (Congresso di Stoccolma UNESCO 1972)
UNA NAZIONE MODERNA ED EUROPEA, PER POTER CRESCERE E
SVILUPPARSI, DEVE SOSTENERE, SOPRATTUTTO, POLITICHE CHE
MIRINO AD UN PROCESSO DI TRASFORMAZIONE CULTURALE CHE
COINVOLGA LE GIOVANI GENERAZIONI RENDENDOLI CONSAPEVOLI
E SENSIBILI ALLE PROBLEMATICHE AMBIENTALI.
RITENGO CHE LA REGIONE CALABRIA DEBBA FARE LA SUA PARTE
IN QUESTO PROCESSO, RICONOSCENDO E TUTELANDO IL PROPRIO
PATRIMONIO CULTURALE, ARTISTICO, STORICO ED AMBIENTALE
127. zoom24.it; cn24.it; quicosenza.it
L’ONA DENUNCIA: NEL POR CALABRIA LA PAROLA
“AMIANTO” NON ESISTE
29/04/2016 11:50 Cosenza
Nessun investimento specifica per le bonifiche dall’eternit nella programmazione
presentata in Regione due giorni fa. Infusini: “Siamo stupiti e indignati. Un’omissione che
va contro le aspettative dei cittadini”
Prosegue l’impegno dell’Ona, l’Osservatorio Amianto di Cosenza, per l’educazione ambientale nelle
scuole. Dopo gli incontri di febbraio con gli studenti di alcune scuole della provincia, si è svolto giovedì
scorso all’Ipsia-Iti “Aletti” di Trebisacce il convegno “Il pericolo amianto in Calabria: quali
tutele?”. All’incontro hanno preso parte il dirigente scolastico Leonardo Viafora e la docente Mirella
Franco; Giuseppe Infusini,coordinatore provinciale dell’Ona Cosenza; Maria Laura Corradi, ricercatrice in
Salute e Ambiente all’Unical;Francesco De Vincenti e Luisa Ferro, componenti del Centro Geologia e
Amianto dell’Arpacal; il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo, l’ispettore emerito del Miur Francesco
Fusca e la giornalista Mariassunta Veneziano in veste di moderatrice.
L'evento rientra nel programma “Eco-Schools” per l’educazione ambientale e fa parte degli incontri formativi
e di orientamento del percorso in alternanza scuola-lavoro che l'Ona Cosenza si è impegnata a svolgere
secondo quanto stabilito dalla convenzione stipulata con l'istituto "Aletti".
Nel suo intervento "Il rischio amianto in Calabria: stato dell'arte e prospettive future", il coordinatore
dell’Ona Giuseppe Infusini, dopo aver mostrato i recenti dati del telerilevamento delle coperture in eternit
degli edifici in Calabria, che ammontano a circa 11 milioni di mq, ha messo ancora una volta in evidenza la
mancanza di risposte da parte delle istituzioni alle numerose sollecitazioni dell’associazione. “I dati sulla
presenza di amianto in Calabria – ha dichiarato Infusini – confermano la nostra preoccupazione sul rischio
esposizione dei cittadini e gli allarmi che abbiamo lanciato attraverso i numerosi convegni e comunicati
stampa ci danno, purtroppo, ragione. Sul territorio regionale incombono situazioni di notevole inquinamento
ambientale per la presenza di coperture in cemento amianto in stato di avanzato degrado, riguardanti vecchi
opifici dismessi e agglomerati urbani con presenza massiccia di amianto. In queste situazioni il danno
ambientale aumenta in modo esponenziale con notevole rischio per la salute pubblica. Per questo motivo
128. siamo stupiti e nello stesso tempo indignati dalla constatazione che la programmazione comunitaria del POR
Calabria 2014-2020, presentata mercoledì scorso in regione dal presidente Oliverio come sfida per il riscatto
della Calabria, non contenga all'interno degli obiettivi tematici 4 e 6 interventi d'investimento per le bonifiche
di aree inquinate dall'amianto e per l'efficientamento energetico degli edifici privati. Insomma la parola
"amianto" non esiste nel POR Calabria, parola e investimenti che esistono invece, per esempio, nel POR
Puglia. Non è possibile che dopo due audizioni del sottoscritto in commissione Ambiente della Regione nel
corso delle quali ho specificatamente richiesto priorità d'investimenti per le bonifiche dell'amianto, la giunta
regionale non dia seguito agli impegni assunti dalla commissione. Devo quindi far rilevare che in queste
condizioni i cittadini, dei quasi 2 miliardi e mezzo del POR Calabria, non vedranno un euro di contributo
per la bonifica dell'amianto – conclude Infusini - e, qualora non vi fossero altre forme di sostegno finanziario,
sarebbe molto grave la responsabilità politico-istituzionale di questa omissione che va contro le aspettative
dei cittadini calabresi in tema di tutela della salute ambientale".
145. OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO
COMITATO PROVINCIALE COSENZA
Via Trieste, pal. Piacentini
87040 MONTALTO UFFUGO (Cs)
__________________________________________________________________________________
Cod. Fisc. 98089640787 tel/fax 0984 934570 E-mail: onacosenza@gmail.com www.onacosenza.it
Oggetto: VAS OSSERVAZIONI AL RAPPORTO PRELIMINARE AMBIENTALE DEL
DOCUMENTO PRELIMINARE DEL PIANO REGIONALE AMIANTO
PREMESSO CHE:
- L Associazione di volontariato Onlus ONA Cosenza ha partecipato alle riunioni dell USA
in qualità di organismo di consultazione, ma non sono stati tenuti, in debita considerazione, i
contributi apportati alla discussione nell ambito del PRAC ed i relativi suggerimenti;
- Va considerato che l ONA condivide gli obiettivi della L.R. 14/2011 e, quali punti
qualificanti, individua sia la programmazione del piano decennale di bonifica dell amianto
che, per la sua attuazione, i necessari incentivi da erogare agli enti pubblici ed ai privati.
Invece, nel PRAC, nonostante la sollecitazione dell ONA Cosenza, è carente tutto questo e
le risorse finanziarie previste sono destinate soltanto agli organismi direttamente interessati
e coinvolti alla gestione dell amianto ( ASP, ArpaCal );
- Nel testo della delibera di G.R. n°127 del 27.04.2015 (con la quale si approva il Documento
in oggetto) si richiama la seduta del 28.07.2014 nella quale l Unità Speciale Amianto
.ha condiviso all unanimità dei presenti il Documento preliminare denominato Piano
Regionale Amianto per la Regione Calabria . A tal proposito si precisa che l ONA
Cosenza non ha ricevuto alcun avviso di convocazione della citata seduta e che, pertanto,
non era presente alla stessa;
- Il Documento preliminare di che trattasi è in gran parte privo dei contenuti imposti
dalla Legge Regionale 14/2011, specificatamente quelli di cui agli articoli 5 e 11 ed è,
quindi, un documento incompleto (assenza di attività di censimento e mappatura
dell amianto, assenza di dati sulle bonifiche e sui siti d amianto, assenza di campagne di
informazione, di incentivi economici, delle linee guida per i Piani Comunali Amianto,
ecc.., così come anche denunciato da Legambiente nel report di Marzo 2015);
- La situazione in Calabria è stata finora sottovaluta tant è che la Legge Regionale 14/2011
giunge tra le ultime che, con ritardo, hanno attuato le disposizioni conseguenti alla L.
257/92, legge che ha messo a bando l amianto dal territorio italiano. Allo stato non risulta
alcun avanzamento in ordine alla realizzazione degli obiettivi della Legge 14 malgrado la
consapevolezza che sul territorio regionale incombono situazioni di notevole inquinamento
ambientale: molte aree del territorio presentano strutture, per lo più vecchi opifici, in
notevole stato di degrado che necessitano di urgenti interventi di messa in sicurezza e
definitiva bonifica. In queste situazioni il danno ambientale aumenta in modo esponenziale
con notevole rischio per la salute pubblica.
TUTTO CIÒ PREMESSO
146. L ONA COSENZA FORMULA LE SEGUENTI OSSERVAZIONI AL CITATO
DOCUMENTO ritenute strettamente qualificanti per l armonizzazione del PRAC alla L.R.
14/2011, osservazioni da tenere in considerazione per la sua stesura definitiva del PRAC.
1 Incentivi economici per la bonifica dell amianto sia ad enti pubblici che a privati.
Concordemente alla Legge Regionale 14/2011 devono essere previsti, nel PRAC,
adeguate forme di incentivi sia ad enti pubblici proprietari di strutture con amianto che a
privati, come peraltro attuato in molti altri Piani di altre regioni d Italia. Nel Documento
approvato, invece, non sono previste forme alcune di incentivi, né a soggetti pubblici né
a privati.
Pertanto, in osservanza alle perentorie indicazioni della legge regionale (art. 11
comma 4 ), devono essere previsti contributi in conto capitale, per gli interventi di
bonifica (rimozione e smaltimento) di manufatti contenenti amianto presenti su edifici o
aree di proprietà pubblica e privata, nelle seguenti misure:
a) per un importo del 100% della spesa ritenuta ammissibile agli enti locali e soggetti
pubblici;
b) per un importo pari al 60 % della spesa ritenuta ammissibile ai soggetti privati.
2 Siti artigianali e/o industriali dismessi, altamente inquinanti.
E previsto nel PRAC ( 4.4 ), soltanto, un inserimento di tali siti in un registro pubblico
non chiaramente definito. L ONA Cosenza richiede, invece, da subito, l individuazione
e classificazione di tali siti ai fini degli interventi di bonifica. Si tratta di siti ad alto
rischio sanitario- ambientale quali opifici dismessi sottoposti a curatele fallimentari
(per es. ex fabbrica di laterizi di S. Caterina Albanese (Cs), di Marina di S. Lorenzo
(RC), ex Russo Pavimenti di Rose (Cs), ecc..) per i quali i Comuni non sono nelle
condizioni economiche per affrontare la spesa; in tali casi è necessario il censimento
di tali siti, corredato da analisi di rischio effettuate da tecnici specializzati nel settore,
al fine di comporre una graduatoria di priorità in base allo stato di pericolosità (L. R.le
14/2011, art. 5, comma 1, lett. d). Tale graduatoria deve essere contenuta nel PRAC e
deve prevedere l intervento regionale ai sensi dell art. 11, comma 1, della L. R.le
14/2011 (sito dichiarato di pubblica utilità sottoposto a provvedimento di recupero
ambientale), anche in deroga alle complesse procedure delle azioni fallimentari
pendenti su tali siti, ove attivate.
N.B.: Quanto sopra richiesto concorda con la risposta del Ministero dell Ambiente
all interrogazione parlamentare n° 4-00613 che si allega. In tale risposta si sottolinea:
l intervento regionale è ammissibile solo secondo l ordine di priorità fissato dal Piano
Regionale Amianto . Il PRAC conterrà il censimento, la mappatura georeferenziata delle
zone interessate la definizione degli obblighi per i proprietari, le attività di competenza dei
Comuni .
NULLA DI TUTTO QUESTO E PRESENTE NEL DOCUMENTO PRELIMINARE APPROVATO!!
3 Autosmaltimento (parag. 11 del Documento).
Per quanto riguarda la bonifica di moderate quantità di MAC (materiali contenenti
amianto), utilizzate in passato per finalità contenute e particolari ( es. lastre di copertura
di vecchi e modesti manufatti, canne fumarie, vasche per acqua, ecc.), o se in presenza
di materiali abbandonati nei terreni, a volte anche all insaputa dei proprietari, si deve
prevedere una forma semplificata di procedure per la bonifica che consenta di ridurre
notevolmente i costi ai cittadini.
Il contenuto dell art. 11, quindi, deve intendersi come semplice autonoma
movimentazione dei materiali contenenti amianto non in posto (ossia non fissati e
solidarizzati a strutture) al fine di facilitare il successivo conferimento al servizio
pubblico ovvero al soggetto incaricato a provvedere allo smaltimento. Tale soggetto
147. deve essere individuato dal Comune con appalti annuali esperiti nelle forme di legge, al
fine di fissare prezzi competitivi per la bonifica.
Tale osservazione prende spunto dalla considerazione che le attività di rimozione prima
citate, rappresentano la fase in cui la possibilità di rilascio di fibre di amianto è elevata.
Quindi l ONA Cosenza chiede che il suddetto paragrafo venga così formulato:
Lo smaltimento di materiali contenenti amianto, indipendentemente dalle quantità,
deve essere effettuato da ditte specializzate ed autorizzate. Allo stesso modo lo è la
rimozione di materiali in posto (coperture, canne fumarie, serbatoi, guarnizioni, ecc..)
per la quale sono necessarie attività di manipolazione, quali smontaggio, distacco da
pareti, tubazioni, ecc..
In questo caso il cittadino autonomamente provvederà alla messa in sicurezza del
materiale in modo che il medesimo non possa venire in contatto con persone o situazioni
che ne potrebbero aumentare il degrado (per es. urti, effetti di agenti atmosferici, ecc..).
Il cittadino-proprietario che effettua autonomamente la movimentazione deve
provvedere a trasmettere una comunicazione al Comune in cui vanno riportati i seguenti
dati:
- Luogo in cui è presente il materiale da smaltire
- Nome di chi effettua la movimentazione
- Le quantità di materiale interessato e la tipologia
- Il luogo in cui è stoccato il materiale da smaltire.
Il Comune, dotato dello sportello amianto previsto dalla L. R 14/2011, provvederà a
fornire tutto il supporto necessario sia riguardo agli aspetti tecnici che amministrativi e
l indicazione della ditta specializzata che provvederà alla rimozione e smaltimento.
Montalto Uffugo, li 29.07.2015
ONA Cosenza Osservatorio Nazionale Amianto sez. Provinciale di Cosenza
Ing. Giuseppe Infusini - Coordinatore Provinciale
Geol. Beniamino Falvo - Commissario Regionale
Geol. Franco Falco - Responsabile Scientifico
Ing. Antonio Misurelli - Tesoriere
IL COORDINATORE PROVINCIALE ONA CS
(Ing. Giuseppe Infusini)
153. ---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: GIUSEPPE INFUSINI-ONA CS <onacosenza@gmail.com>
Date: 22 settembre 2016 21:30
Oggetto: LA REGIONE ACCOGLIE LE OSSERVAZIONI DELL'ONA
A:
Carissimi soci,
è con viva soddisfazione che vi comunico un primo significativo successo dell'attività
della nostra Associazione. La Regione Calabria ha accolto le osservazioni al PRAC (Piano
Regionale Amianto) che avevamo inoltrato nel settembre 2015 dopo la sua prima pubblicazione.
Sono state accolte interamente le due osservazioni riguardanti:
- Gli incentivi economici per bonifica amianto per enti pubblici (100%) e privati (60%);
- L'autorimozione (la semplificazione delle procedure di bonifica per modeste quantità
manufatti contenenti amianto);
e parzialmente quella riguardante gli interventi per i siti artigianali e/o industriali dismessi,
altamente inquinanti.
Si tratta di un fatto importante che attendavamo da anni tanto più se si pensa che nessun ente ha
prodotto osservazioni con queste finalità. Infatti in totale sono state prodotte 10 osservazioni (3
sono le nostre) delle quali 4 non sono altro che domande poste dall'Ente Parco nazionale del Pollino
e 3 sono raccomandazioni prodotte dall'Arpacal.
LE VERE OSSERVAZIONI LE ABBIAMO POSTE NOI. Sono quelle che interessano i cittadini
sia sotto l'aspetto economico che della salute ambientale. Si tratta ora di vigilare sull'impegno
assunto nel PRAC, dalla regione, per il reperimento dei fondi necessari (comunitari, nazionali o
regionale) ad incentivare le bonifiche.
Sono certo che il dott. Rucco (segretario generale ONA) ed il presidente avv. Bonanni
accoglieranno anche loro con soddisfazione questo importante risultato conseguito dalla sezione
calabrese dell'ONA che mi onoro di dirigere.
La Gazzetta del Sud ha pubblicato questa importante notizia ed ha riportato i dati che gli abbiamo
fornito sull'amianto presente in Calabria e nella provincia di Cosenza.
Vi allego l'articolo di oggi ed il documento di sintesi delle osservazioni pubblicato dalla regione.
Un caro saluto
Giuseppe Infusini
* ONA COSENZA*
Via Trieste, pal. Piacentini
87040 Montalto Uffugo (Cs)
tel/fax 0984 934570 - www.onacosenza.it
Coordinatore: ing. Giuseppe Infusini
cell. 3383116887 - www.infusini.it
Vice Coord.: geologo Beniamino Falvo
cell. 330866564
154.
155. Le adesioni dei Comuni:
Acri, Cosenza, Luzzi, Malvito,
Paterno Calabro, Rose,
San Marco Argentano,
Santa Caterina Albanese, Saracena,
Spezzano Albanese, Tarsia
156.
157.
158.
159.
160.
161.
162.
163.
164.
165.
166.
167.
168.
169.
170.
171. Comune di Paterno Calabro
Provincia di Cosenza
Delibera n° 6 del 23/01/2015
OGGETTO:
L'anno duemilaquindici il giorno ventitre del mese di gennaio alle ore 12,15 nella preposta sala
delle adunanze, convocata nei previsti modi la Giunta si è riunita con la presenza dei Signori:
ADESIONE E SOSTEGNO ALL'ASSOCIAZIONE "ONA/ONLUS" - COMITATO PROVINCIALE DI COSENZA .
Deliberazione in Copia della Giunta
Della presente deliberazione viene iniziata la pubblicazione in questo albo Pretorio il 11/02/2015 e per quindici giorni
consecutivi.
Carica
Sindaco Lucia Papaianni
Nominativ
o
Presente
ASSESSORE Francesco Mandarino
ASSESSORE Gennaro Borrelli
Partecipa alla riunione il segretario Comunale Giovanni Farina che provvede alla redazione del
presente verbale.
Risultato che gli intervenuti sono in numero legale, assume la presidenza il Sindaco Lucia
Papaianni
Presenti: 3
176. Pareri sulla proposta di deliberazione (art. 49 D.L.vo 18/08/2000 n° 267)
PER LA REGOLARITA' TECNICA
Si esprime parere FAVOREVOLE
UFFICIO
Data 23/01/2015
Il Responsabile del Servizio
Lucia PapaianniF.to
PER LA REGOLARITA' CONTABILE
Si esprime parere FAVOREVOLE
UFFICIO DI RAGIONERIA
Il Responsabile del Servizio
Lucia PapaianniF.to
Visto se ne attesta la copertura finanziaria (art. 153, comma 5)
Il relativo impegno di spesa, per complessivi € 0 viene annotato sul Capitolo Codice del bilancio 2015
Il Responsabile del Servizio Finanziario
Lucia PapaianniF.to
La presente deliberazione viene letta, approvata e sottoscritta.
Il Segretario Comunale
Giovanni FarinaF.to
Il Sindaco
Lucia PapaianniF.to
Della suestesa deliberazione viene iniziata la pubblicazione in questo albo Pretorio il 11/02/2015 e per quindici giorni
consecutivi.
Trasmessa in elenco ai Capigruppo Consiliari (art. 125 D.L.vo 267/2000) con nota del 11/02/2015
Prot. n° 632
Data 11/02/2015
Il Segretario Comunale
Giovanni FarinaF.toL'incaricato del Servizio
La suestesa deliberazione:
è stata dichiarata immediatamente eseguibile e divenuta esecutiva (art. 134, comma 4, D.Lgs. n° 267 del
18/08/2000)
è divenuta esecutiva trascorsi dieci giorni dalla pubblicazione (art. 134, comma 4, D.Lgs. n° 267 del 18/08/2000)
Data 11/02/2015
Il Segretario Comunale
Giovanni FarinaF.to
E’ copia conforme all’originale e si rilascia in carta libera per uso amministrativo e d’ufficio.
Il Responsabile del Servizio Amministrativo
Lucia Papaianni
177.
178.
179.
180.
181.
182.
183.
184.
185.
186.
187.
188.
189.
190.
191.
192.
193.
194. Comune di Spezzano Albanese
Provincia di Cosenza
VERBALE DI DELIBERAZIONE
DELLA GIUNTA COMUNALE
del If //2/2014
OGGETTO: Adesione Osservatorio Nazionale Amianto.
~> del mese di Dicembre alle ore j 4- e minuti
nella sala delle adunanze del Comune suddetto, convocata, con appositi avvisi, la Giunta
L'anno duemilaquattordici il giorno
Municipale si è riunita con la presenza dei Signori:
Cognome e Nome
1.
3.
4.
5.
Dott. NOCITI
Ing. LIGUORI
D.ssa MARINI
MUIA'
GALIZIA
Ferdinando
Giuseppe
Caterina
Giuseppe
Maria
Sindaco
Vice Sindaco
Assessore
Assessore
Assessore
Totale Presenti:
Totale Assenti:
Presente
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0 (
Assiste alla seduta il Segretario Comunale D.SSA LOREDANA LATRONICO.
Il Presidente, riconosciuta legale l'adunanza, dichiara aperta la seduta.
Premesso che sulla proposta della presente deliberazione sono stati acquisiti ai sensi dell'ari. 49
D.L.vo 267/00 e s.m. i pareri:
195. IL RESPONSABILE DELL'AREA INTERESSATA
Per quanto riguarda la regolarità tecnica, esprime parere:
F A V O R E V O L E
N O N F A V O R E V O L E
DATA
IL RESPONSABILE DEL
Per quanto concerne la regolarità contabile, esprime parere:
F A V O R E V OLE
N O N F A V O R E V O L E
COPERTURA FINANZIARLV SI
DATA
NO
II Responsabile
LA GIUNTACOMUNALE
Premesso che: il 5 settembre 2011 l'Assemblea straordinaria dei Soci ha approvato lo Statuto
dell'Associazione, senza finalità di lucro, denominata "Osservatorio Nazionale sull'Amianto"-
"Ona/Onlus in breve "Ona/Onlus";
Che ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 10 del Decreto legislativo 4 dicembre 1997, n.
460, l'Associazione assume nella propria denominazione la qualificazione di "Organizzazione
non lucrativa di utilità sociale" che, ne costituisce peculiare segno distintivo ed a tale scopo la
denominazione "Onlus" viene inserita in ogni comunicazione e manifestazione esterna;
Visto l'articolo 3 del citato Statuto il quale elenca gli scopi dell'Associazione consistenti nel
perseguimento delle finalità di solidarietà sociale, di rappresentanza, assistenza morale e
materiale delle vittime dell'amianto e degli altri patogeni e dei loro familiari, nonché dei
lavoratori esposti ad amianto e ad altri rischi professionali, promovendo la tutela della salute e
delle condizioni di vita di ogni persona;
Considerato che l'Associazione ha sede in Roma —Via Crescenzio n. 2, scala 13, interno 3,
ma si possono istituire sedi secondarie, filiali, succursali, agenzie e rappresentanza in altre
località del territorio nazionale e all'estero;
Visto l'atto datato 1 novembre 2011, con cui si costituisce, a norma dell'articolo 18 della
Costituzione, degli articolo 36-37 e 38 del Codice Civile, del Decreto legislativo 460/1977 e
della Legge 266/2001 la Associazione "Ona/Onlus" - Comitato Provinciale di Cosenza non a
fini di lucro periferica dell'Associazione "Osservatorio Nazionale sull'Amianto- Ona/Onlus";
Atteso che l'Associazione "Ona/Onlus" Comitato Provinciale di Cosenza" non ha fini di lucro,
ma il suo scopo è di perseguire, in ambito locale, gli scopi e le finalità dell'Associazione
"Ona/Onlus";
196. Accertato che nel nostro territorio l'amianto è presente in molte strutture edili e che numerosi
sono i casi di lavoratori che, esposti ad agenti tossici patogeni, hanno perso la propria vita;
Ritenuto di condividere gli scopi e le finalità dell'Associazione " Ona/Onlus" di aderire e
sostenere l'attività dell'Associazione "Ona/Onlus" Comitato Provinciale di Cosenza in modo
volontario e gratuito, patrocinando ogni iniziativa, in ragione delle proprie risorse umane e
finanziarie disponibili;
VISTO il Decreto Legislativo n. 267/2000 e successive modificazioni ed integrazioni;
VISTO il Regolamento di Contabilità;
VISTO il Regolamento degli Uffici e dei Servizi;
VISTO lo Statuto Comunale;
Con voto unanimereso ed accertato a norma di legge:
DELIBERA
1) Di richiamare la narrativa quale parte integrante e sostanziale del presente atto;
2) Di condividere gli scopi e le finalità dell'Associazione "Ona/Onlus";
3) Di aderire e sostenere l'attività dell'Associazione "Ona/Onlus" Comitato Provinciale di
Cosenza in modo volontario e gratuito, patrocinando ogni iniziativa in ragione delle proprie
risorse, umane e finanziarie, disponibili;
4) Di dare atto che l'adesione non comporta alcun esposto finanziario;
5) Di demandare al Sindaco per la firma della lettera di adesione.
Di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, comma 4,
del d.lgs. n° 267/2000.
197. Letto, approvato e sottoscritto
II Sindaco
D&C FerdinandoNOCITI
C E R T I F I C A T O P U B B L I C A Z I O N E
II sottoscritto Segretario Comunale attesta che la presente deliberazione è stata pubblicataall'Albo Pretorio del
Comune per 15 giorni consecutivi con decorrenza dal i^/J^/2014 ed è contestualmentecomunicata
V Ai Signori
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Capi Gruppo consiliari come prescritto dall'ari. 125 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 con nota
20 14 prot. N.
Alla Prefettura di COSENZA ai sensi deH'a$t.l35, 2° comma del D.Lgs. 18 agosto 2000/iT^S?
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Spezzano Albanese, lì _/ 72014
roredan a BATRONICO
D I C H I A R A Z I O N E D I E S E C U T I V I T À
DIVENUTA ESECUTIVA IN DATA
Essendo stata dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi dell'Alt. 134, comma 4,_del D.L.vo n.
267/2000.
Dopo trascorsi i 10 giorni di pubblicazione ai sensi del 67/2000.
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Spezzano Albanese, lì / /2014
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