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1  sur  201
OSSERVATORIO NAZIONALE SULL AMIANTO
ONA Onlus
L azione
Sussidiaria
del Comitato ONA
Cosenza
2016
A cura di Michele Rucco, Segretario Generale dell Osservatorio
Nazionale sull Amianto ONA Onlus
©Osservatorio Nazionale sull Amianto ONA Onlus
Proprietà letteraria riservata
ISBN 978-88-99182-16-8
Osservatorio Nazionale sull Amianto ONA Onlus
Via Crescenzio, 2 00193 Roma
http://osservatorioamianto.jimdo.com/
Email osservatorioamianto@gmail.com
Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% del
volume.
Sono vietate in tutti i Paesi la traduzione, la riproduzione, la memorizzazione elettronica e
l adattamento, anche parziali, con qualsiasi mezzo effettuate, per finalità di carattere
professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale
senza la specifica autorizzazione dell Editore.
L azione sussidiaria
del
Comitato ONA Cosenza
2016
Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e delle convenzioni internazionali
Prima edizione: 30 settembre 2016
ISBN 978-88-99182-16-8
Indice
1 Il progetto di alternanza Scuola/Lavoro, ex art. 4 legge
53/2003, presso I.T.C.G.T. Liceo G.B. Falcone di Acri (CS),
a.a. 2015-2016
2 Convegno: Il pericolo amianto in Calabria: quali tutele? ,
Aula Magna IPSIA ITE E. ALETTI , Trebisacce (CS), 28
aprile 2016
3 Aspetti del rapporto con le Istituzioni:
· Le segnalazioni ed i contributi a mezzo stampa
· Il confronto pubblico con la Regione Calabria, Luzzi (CS),
22 aprile 2016
· Le Osservazioni al PRAC (Piano Regionale Amianto)
· Le adesioni dei Comuni
Costituzione della
Repubblica Italiana
Art. 118, quarto comma:
Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e
Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei
cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di
attività di interesse generale, sulla base del principio
di sussidiarietà.
Atti del
Progetto di
Alternanza
Scuola - Lavoro
Legge 53/2003, art. 4
I.T.C.G.T. LICEO G.B. FALCONE
Acri (CS)
La convenzione
Il progetto
OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO
COMITATO PROVINCIALE COSENZA
Via Trieste, pal. Piacentini
87040 MONTALTO UFFUGO (Cs)
__________________________________________________________________________________
Cod. Fisc. 98089640787 tel/fax 0984 934570 E-mail: onacosenza@gmail.com www.onacosenza.it
SINTESI PROGETTO/ATTIVITÀ _ a.s. 2015/2016
Sezione 1 Descrittiva
1.1 Denominazione progetto
IL CALCESTRUZZO PER USO STRUTTURALE: caratteristiche, prelievo e controllo della resistenza (NTC 2008)
1.2 Responsabile progetto
Prof.ssa Annunziata Viteritti
1.3 Obiettivi
Descrivere gli obiettivi misurabili che si intendono perseguire, i destinatari a cui si rivolge, le finalità e le
metodologie utilizzate. Illustrare eventuali rapporti con altre istituzioni.
Obiettivi: Rendere l allievo autonomo rispetto a scelte che interessano l uso e la tipologia di calcestruzzo.
Acquisire il concetto di controllo di qualità del calcestruzzo e dei suoi componenti
Conoscere la normativa suoi materiali per uso strutturale (NTC 2008)
Destinatari: studenti classe QUINTA ITG CAT Acri
Finalità: Saper stabilire l esito della qualità di un calcestruzzo rispetto alle sue caratteristiche ed agli
impieghi. Acquisire la consapevolezza che un buon calcestruzzo garantisce la realizzazione di strutture
adeguate sotto l aspetto strutturale e sismico.
Metodologie: L attuazione del progetto richiede metodologie di approccio integrate e multidisciplinari. Ci si
avvarrà di lezioni specifiche, visite guidate in cantiere ed in laboratorio strutture, questionari strutturati.
1.4 Durata e periodo
Descrivere l arco temporale nel quale il progetto si attua, illustrare le fasi operative
Il progetto si articolerà con lezioni teoriche pratiche (visite in cantiere e laboratori), cosi stabilite:
-lezioni introduttive presso la sede scolastica con verifica dei prerequisiti ( 4 ore, pomeriggio)
-visita in cantiere ove si confeziona la miscela di calcestruzzo (4 ore, mattina)
-visita in laboratorio per i controlli di qualità del calcestruzzo e dei suoi componenti ( 3 ore, pomeriggio)
- verifica e test conclusivo presso la sede scolastica (4 ore, pomeriggio)
TOTALE ORE 15
Periodo e calendario di svolgimento del progetto: 5 aprile 2016 (pomeriggio, 4 h)
6 aprile 2016 (mattina e pomeriggio, 7 h)
7 aprile 2016 (pomeriggio, 4h)
1.5 Risorse umane
Indicare i profili di riferimento dei docenti, dei non docenti e dei collaboratori che si prevede di utilizzare.
Indicare i nominativi delle persone che ricopriranno ruoli rilevanti.
Tutor scolastico: prof.ssa Annunziata Viteritti
Tutor aziendale: geol. Beniamino Falvo
Esperti: geol. Beniamino Falvo, ing. Giuseppe Infusini
Responsabile impianto confezionamento calcestruzzo
Responsabile del laboratorio di strutture
1.6 Beni e servizi
Indicare le risorse logistiche ed organizzative che si prevede di utilizzare per la realizzazione.
-Sede scolastica
-Impianto di calcestruzzi Nuova Demar S.r.l., Via Padula S. Pietro in Guarano
-Laboratorio Geo.Cal S.r.l., Via Danoli, C.da Lecco - Rende
1.7 Assicurazione alunni: a carico della scuola
Il responsabile del progetto
(prof.ssa Annunziata Viteritti)
Il Coordinatore Prov.le ONA Cs
(ing. Giuseppe Infusini)
Il calendario delle lezioni
OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO
COMITATO PROVINCIALE COSENZA
IL CALCESTRUZZO PER USO STRUTTURALE:
caratteristiche, prelievo e controllo della resistenza (NTC 2008)
CALENDARIO LEZIONE
classe 5^ ITG CAT Acri
Tutor scolastico: prof.ssa Annunziata Viteritti
Tutor aziendale: geol. Beniamino Falvo
Docente esperto esterno: ing. Giuseppe Infusini
giorno dalle ore alle ore n°ore docente
05.04.2016 lezioni 14:30
16:30
16:30
18:30
2
2
geol. Beniamino Falvo
ing. Giuseppe Infusini
06.04.2016-
attività laboratoriale
9::00
14:30
13.00
17:30
4
3
visita impianto di betonaggio
visita Lab. Ufficiale prove materiali
07.04.2016 -lezione
test di verifica
14:30
17:30
17:30
18:30
3
1
ing. Giuseppe Infusini
Infusini-Falvo
tot. ore 15
Il test di verifica
ISTITUTO TECNICO STATALE
LICEO DELLE SCIENZE UMANE G.B. FALCONE
ACRI (CS)
Alternanza Scuola Lavoro Legge 53/2003 art. 4
Test di verifica per il corso di ASL sui materiali da costruzione
IL CALCESTRUZZO PER USO STRUTTURALE: caratteristiche, prelievo e controllo della resistenza
1) Cosa rappresenta il peso specifico:
a)___peso in Kg di una determinata sostanza
b)___peso della unità di volume di una sostanza
c)___peso di una sostanza riferita al mc di acqua
d)___nessuna delle precedenti
2) Quanto è, all incirca, il peso specifico di un calcestruzzo
a) ___minore del peso dell acqua
b) ___uguale al peso dell acqua
c) ___2,5 volte il peso dell acqua
d) ___5 volte il peso dell acqua
3) Come si misura la capacità portante di un terreno
a) ___Ton/mc
b) ___Kg/cmq
c) ___Kg/m
d) ___Gr/cc
4) Qual è l aggregato (inerte)migliore da utilizzare per il confezionamento di
un calcestruzzo
a) ___quello derivante da rocce calcaree
b) ___quello derivante da rocce arenacee
c) ___quello derivante da rocce gessose
d) ___quello derivante da rocce granitiche
5) Per un aggregato quale è la forma più indicata a fare presa con il cemento
a) ___forma piana e levigata
b) ___forma rotondeggiante e liscia
c) ___forma scistosa ed ondulata
d) ___forma rotondeggiante e scabra
6) Un cemento, per la confezione di un cls da quale rocce può derivare
a) ___da rocce granitiche
b) ___da rocce argillose
c) ___da rocce calcaree
d) ___da rocce marnose (calcari ed argille)
7) Indicare e, se del caso, disporre, in senso decrescente, la granulometria
di una sostanza, a partire da quella con diametro maggiore
a)___limo
b)___ghiaia
c)___sabbia
d)___argilla
8) Quale normativa ha previsto, per prima, il controllo dei materiali da
costruzione, da parte dei laboratori autorizzati dal Ministero dei LL.PP.
a)___Norme per la disciplina delle opere in cemento armato (L. 1086/71)
b)___Legge sulle costruzioni in zona sismica (L. n. 64/74)
c)___Testo unico in materia edilizia (D.P.R. n. 380/2001)
d)___Nuove Norme tecniche sulle costruzioni (NTC 2008)
9) Cosa significa UNI EN seguito da un numero
a)___indica la confezione di un calcestruzzo
b)___è una norma che riguarda il mondo delle costruzioni
c)___una norma tecnica italiana su una direttiva europea
d)___una norma che fa riferimento ad una unità di misura
10) Cosa rappresenta un manuale di qualità
a)___un testo che riporta le materie prime dei prodotti
b)___accorgimenti per ottenere la qualità di un prodotto
c)___procedure per consentire che un prodotto risponda a requisiti di qualità
d)___un testo che raccoglie le norme per l imballaggio di prodotti edili
11) Cosa rappresenta per una merce o un prodotto la marcatura CE
a)___la classifica merceologica di un determinato prodotto
b)___la marca di un prodotto
c)___un prodotto che deve essere esportato in Europa
d)___un requisito di qualità affinchè un prodotto possa essere commercializzato
12) Un calcestruzzo con Rck 300 Kg/cm2
corrisponde in N/mm2
al valore di:
a)___ 300 N/mm2
b)___ 30 N/mm2
c)___ 3 N/mm2
d)___ 3,5 N/mm2
13) Come si misura la resistenza di un cls
a) ___Kg/cm2
b) ___N/mm2
c) ___Kg/cm3
d) ___Ton/m3
14) Di un cls indurito si possiedono campioni di materiale sia sotto forma di cubi
che di cilindri. Qual è la relazione tra la resistenza caratteristica cubica(Rck)
e quella cilindrica (fck)?
a) ___ Rck < fck
b) ___ Rck = fck
c) ___ Rck > fck
d) ___ Non raffrontabile
15) A quanto equivalgono 15 ton/m3
?
a)___ 150 Kg/m3
b)___ 1,5 Kg/m3
c)___ 1500 Kg/m3
d)___ 15000 Kg/m3
L Test definitivi
1) Un impianto di betonaggio come deve approntare una fornitura:
a) Miscelando i component i il giorno precedente
b) appena riceve l ordine
dalla committenza
c) In dipendenza della disponibilità degli operatori
d) In tempo strettamente necessario alla ricarica sul mezzo di trasporto
2) Quale documento accompagna il carico del cls
a) Un fogliettino del committente su cui viene annotata la quantità di cls
b) Un block notes del fornitore dell impianto
c) Una bolla di consegna si cui viene annotata la designazione, la data di
spedizione, il numero
di serie, il numero della norma
d) Un appunto qualsiasi per ricordare la quantità fornita
3) Il laboratorio di cantiere a che cosa serve
a) A valutare la resistenza di un cls appena confezionato
b) a 7 e 28 gg per
determinare la resistenza delle varie miscele
c) Ad evitare di ricorrere ad un laboratorio autorizzato
d) A convincere la committenza sulla bontà del proprio cls
4) Come si confeziona un campione di cls per sottoporre a prova di
laboratorio
a) Si utilizza un contenitore qualsiasi da portare poi in laboratorio
b) Si utilizzano contenitori cubici di lato 15 cm su cui annotare la data e
l utilizzo, da portare successivamente al laboratorio
c) Si prende un sacchetto di cls da portare al laboratorio
d) Si utilizzano contenitori cilindrici o tronco conici per campioni di cls
da sottoporre poi a prove di laboratorio
5) Cosa è l organigramma di una determinata azienda riportato in un manuale
di qualità
a) L elenco dei soci proprietari della azienda
b) La composizione e le mansioni di tutte le risorse umane di una
azienda
c) I tecnici di una determinata azienda
d) L amministratore o i rappresentanti legali dell azienda
6) Una direttiva europea come viene classificata in Italia
a) Con la norma EN
b) Con la norma UNI ISO
c) Con la norma UNI EN
d) Si fa riferimento soltanto alla direttiva europea
7) Cosa rappresenta una curva granulometrica di un materiale da classificare
a) Una curva della composizione percentuale delle varie frazioni di un
materiale su un determinato asse cartesiano
b) Una curva che rappresenta la quantità di materiale grossolano di una
terra
c) Una curva che rappresenta la quantità di materiale fine di una terra
d) Una curva che separa la quantità di materiale grossolano da quello fine
8) Cosa rappresenta un verbale di accettazione nella documentazione di un
laboratorio di prove
a) Un documento di protesta verso il committente
b) Un documento che rappresenta una anomalia nella gestione di un cantiere
c) Una irregolarità riscontrata in laboratorio
d) Un documento di ingresso del materiale in laboratorio con i dati del
committente, dell impresa, dell opera e del materiale da esaminare
9) Cosa è la certificazione che rilascia il laboratorio
a) Una documentazione sulla idoneità dell opera
b) Un documento attestante le caratteristiche del campione sottoposto a
prova
c) Un documento del manuale di qualità che rimane in laboratorio
d) Una procedura di prova
10) La resistenza a compressione di un cls deve essere effettuata su
a) Calcestruzzo fresco appena miscelato
b) appena arrivato in laboratorio
c) Dopo 28 gg
d) Quando lo richiede il committente
11) Sul certificato di laboratorio viene indicato
a) La conformità del cls alla struttura da realizzare
b) Il tipo di cls che è stato utilizzato
c) La resistenza a compressione del campione di cls esaminato
d) Una valutazione delle idoneità della struttura a cui fa riferimento il
campione esaminato
12) Quanto pesa, all incirca, il peso di un cubetto di cls compattato dim. cm
15x15x15?
a)___da 4 a 6 Kg
b)___da 8 a 10 Kg
d)___ da 10 a 12 Kg
e)___ da 6 a 8 Kg
13) La rettifica dei cubetti in cls si effettua in laboratorio per:
a)___pulire il materiale
b)___per rendere le superfici perfettamente piane
c)___per togliere la parte di cls carbonatata
d)___nessuna delle precedenti
14) La tipologia di rottura di un provino in cls dim 15x15x15 di ottima
consistenza e resistenza è del tipo:
a)___con lesione centrale in modo da formare due parti uguali
b)___con lesioni e rotture in tutte le parti
c)___con schiacciamento totale
d)___con schiacciamento tale da formare una forma a clessidra
15) La carbonatazione del calcestruzzo è rilevabile con l aggiunta di un
indicatore incolore che restituisce una colorazione:
a)___gialla
b)____rossa
c)___violetta
d)____verde
COGNOME E NOME__________________________________ Risposte esatte ___/15
Il Tutor aziendale
(geol. Beniamino Falvo)
Il Tutor interno
(prof.ssa Annunziata Viteritti)
Acri, li 7.04.2016
Conoscere il calcestruzzo.
Ing. Giuseppe Infusini
Coordinatore Provinciale
Osservatorio Nazionale sull Amianto Cosenza
Via Trieste pal. Piacentini 87040 Montalto Uffugo (CS)
e-mail: onacosenza@gmail.com
1
ING. GIUSEPPE INFUSINI
Coordinatore Provinciale ONA Cosenza
CONOSCERE IL CALCESTRUZZO
Acri, 5-7 Aprile 2016
IL CALCESTRUZZO
Il calcestruzzo e un materiale artificiale formato da inerti
(o aggregati), da un legante o agglomerante (cemento) e
dall acqua, opportunamente dosati e preparati. Possono
essere aggiunti, secondo le necessità, di additivi e/o
minerali (filler) che influenzano le caratteristiche fisiche o
chimiche del conglomerato sia fresco che sia indurito.
Il calcestruzzo rinforzato con armature in acciaio prende il
nome di calcestruzzo armato o, più comunemente, di
cemento armato.
Quando i ferri dell armatura sono pretesi si parla di
calcestruzzo armato precompresso.
2
ORIGINE DEL CALCESTRUZZO
Un primo tipo di calcestruzzo, avente per legante la pozzolana
mista a calce, fu impiegato dai romani (calce e pozzolana) con il
nome di "betunium"; dal nome latino deriva quello di "beton" usato
oggi da francesi e tedeschi.
Fu adoperato dai Romani per getti di fondazioni e come materiale
di riempimento di cinture e di ossature murarie di opere in
elevazione.
Grazie alla sua facilità di posa in opera ed alla sua economicità, il
calcestruzzo è diventato il materiale da costruzione più diffuso
nei paesi industrializzati, essendo il suo impiego destinato alla
realizzazione di strutture sia con tipologia e dimensioni tradizionali,
che per grandi e complesse opere di ingegneria sia civile che
infrastrutturale.
La cupola del Pantheon
esempio di impiego del
betunium
3
LA POZZOLANA
roccia vulcanica, prevalentemente cavata nella zona
di Pozzuoli, con proprieta leganti, ricca di silicati di
alluminio, frantumata o ridotta a sabbia e mescolata
con acqua, anche con l aggiunta di calce.
una cava
Nel 1824 Joseph ASPDIN realizza il primo legante idraulico in modo
industriale, brevettando il CEMENTO PORTLAND (dall isola di
Portland, in Inghilterra).
Le materie prime per la produzione del Portland sono minerali
contenenti:
-ossido di calcio CaO (44%),
-ossido di silicio SiO2 (14,5%),
-ossido di alluminioAl2O3 (3,5%),
-ossido di ferro Fe2O3 (2 %)
- ossido di magnesio MgO (1,6%).
L'estrazione avviene in miniere, ed in alcuni casi si aggiungeva argilla
(Al2 2SiO2 2H2O) o calcare (CaCO3), oppure minerale di ferro, bauxite
o altri materiali residui di fonderia.
LA NASCITA DEL CEMENTO PORTLAND
4
Verso la metà dell 800 si iniziò ad utilizzare insieme calcestruzzo e ferro.
Fronçois Hennebique (1842-1921, ingegnere francese) costruì nel 1888 un
solaio in cemento armato e inventò la staffa.
Joseph Monier (1823-1906), giardiniere francese, riconosciuto come il
primo ideatore del cemento armato, realizzò strutture (scale,travi,
coperture) usando calcestruzzo e rete metallica (brevetto Monier 1870);
Iniziarono importanti realizzazioni ad opera di progettisti quali: Perret
(Francia), Wright (Svizzera), Le Corbusier (Francia), ecc.
In Italia i primi più importanti furono Michelucci e Nervi.
In Italia 1916 Giacomo Matté Trucco realizza la fabbrica Fiat del Lingotto a
Torino.
LE PRIME OPERE IN CALCESTRUZZO ARMATO
LE AGGIUNTE MINERALI
Le aggiunte minerali sono materiali finemente suddivisi utilizzati
nel calcestruzzo allo scopo di migliorare certe proprietà o di ottenere proprietà
speciali.
SU CHE COSAAGISCONO
In generale le aggiunte agiscono sulla lavorabilità, sul tempo di presa, sullo
sviluppo della resistenza meccanica e sulla resistenza all'attacco chimico
Tipo I: filler e pigmenti
Materiali che, grazie alla loro granulometria, vengono utilizzati come inerti
finissimi i quali vanno ad occupare gli spazi lasciati liberi dai granuli di cemento
rendendo la matrice cementizia molto compatta (es. calcare finemente
macinato).
Tipo II: pozzolana
Fanno parte quelle aggiunte che prendono parte alla reazione di idratazione del
cemento e pertanto apportano particolari caratteristiche della pasta cementizia,
quali il miglioramento delle caratteristiche di resistenza meccanica oppure
per migliorare la durabilità.
5
ADDITIVI
Gli additivi veri e propri sono prodotti generalmente di origine
organica, naturali o sintetici, sia liquidi che in polvere, che, introdotti in
piccole quantità nell'impasto del calcestruzzo, tramite un'azione
chimica o fisica, inducono particolari modifiche nelle proprietà del
calcestruzzo fresco e indurito
I principali additivi usati sono:
-Fluidificanti
-Plastificanti
-Acceleranti
-Ritardanti
-Antiritiro
-Antigelo
UNO SGUARDO AI COMPONENTI: QUALITA E DOSATURA
GLI INERTI (naturali, artificiali)
Devono essere privi di sostanze capaci di ostacolare la presa e l indurimento
del getto. Essi formano lo scheletro solido del calcestruzzo e ne costituiscono
la percentuale prevalente in peso e volume: la loro qualità è determinante per
la buona riuscita del calcestruzzo. Per ottenere un prodotto compatto, gli inerti
devono essere ben assortiti in grossezza in modo da occupare al massimo I
vuoti dell impasto. La miscela migliore è quella a cui corrisponde una
densità apparente più elevata.
In base al loro diametro si usa suddividerli in
Inerti a grana grossa (ghiaia o pietrisco)
Inerti a grana fine (sabbia)
Il pietrisco è preferibile alla ghiaia, la ghiaia di cava a quella di fiume.
REQUISITI ESSENZIALI
a) assenza di sostanze organiche rallentano il processo di idratazione;
b) Assenza di sostanze argillose impediscono una buona adesione tra gli
aggregati ed il cemento;
c) gli inerti grossi non devono essere costituiti da rocce tenere di bassa
resistenza;
d) le sabbie devono essere di tipo siliceo piuttosto che calcareo.
6
LA SCELTA DEGLI INERTI
Per ottenere un buon calcestruzzo, quindi, occorre che
la miscela di inerti abbia una corretta granulometria,
ottenuta mescolando in proporzioni opportune inerti di
tipo diverso.
LA COMPOSIZIONE GRANULOMETRICA DEGLI INERTI
Le prime ricerche sulla composizione granulometrica hanno stabilito
che i calcestruzzi più compatti sono anche i più resistenti e che, a
parità di contenuto di cemento, la resistenza cresce con
l aumentare del diametro dei costituenti di maggior grossezza
Teoricamente la composizione sarebbe perfetta quando i vuoti degli
elementi di una data classe risultassero esattamente riempiti dal
materiale compreso nelle classi precedenti, cioè del materiale più
minuto.
Per realizzare un conglomerato con la massima densità possibile, cioè
con il minor contenuto di vuoti interstiziali tra i singoli granuli, si fa
riferimento alla curva di Fuller che per una data miscela, fornisce in
funzione del diametro, la percentuale in peso degli inerti passanti nei
setacci con fori di diametro crescente
(UNI EN 932:2001 e UNI EN 933:1999; peso specifico variabile tra 1400 e 2000 Kg/mc).
7
LA CURVA DI FULLER
Nell equazione PCi è la percentuale di
materiale passante al setaccio con apertura d;
Dmax è la massima dimensione ("diametro
massimo") dell elemento lapideo più grosso.
PROBLEMI CON LA LAVORABILITA
(facilità di lavorazione e di posa in opera; consistenza e fluidità)
In ogni caso, un calcestruzzo che soddisfa granulometricamente
l equazione di Fuller e quindi presenta il massimo impacchettamento
possibile per i suoi granuli solidi (cemento + aggregato), non
coincide con un sistema che, miscelato con acqua, possa essere
facilmente messo in opera.
In pratica, un calcestruzzo che granulometricamente soddisfa
l equazione, proprio per il denso impacchettamento dei suoi granuli,
si presenta scarsamente lavorabile e richiede, pertanto, mezzi di
compattazionemolto sofisticati per essere messo in opera.
Per questo motivo, Bolomey ha suggerito di modificare leggermente
la curva granulometrica ottimale introducendo un parametro A che
tenga conto anche della lavorabilità richiesta e del tipo di aggregato
disponibile (alluvionale o frantumato).
UN CALCESTRUZZO MOLTO CONSISTENTE, POCO FLUIDO,
SARÀ POCO LAVORABILE E VICEVERSA
8
LE DOSATURE DEGLI INERTI
UN ESEMPIO DI COMPOSIZIONE DEL CALCESTRUZZO
ESEMPIO DI CONFEZIONAMENTO
Peso specifico del calcestruzzo in opera: 2400 Kg/mc
Cemento: 300 Kg per mc di cls
Rapporto acqua/cemento: 0,50 (150 litri)
Peso totale degli inerti: 1950 Kg
Questo aggregato dovrà contenere i diversi tipi di inerte nelle giuste proporzioni,
scelte in base alla curva granulometrica.
Per es. pietrisco n° 3 (20%) = Kg 390
pietrisco n° 2 (20%) = Kg 390
pietrisco n°1 (30%) = Kg 585
sabbia (30%) = Kg 585
peso complessivo Kg 1950
9
ALTRO ESEMPIO DI COMPOSIZIONE PER MC D IMPASTO
L ACQUA NEL CALCESTRUZZO
L acqua per l impasto deve essere limpida, non contenere sali
(solfati e cloruri) in percentuali dannose e non essere aggressiva.
Sono da escludersi le acque degli scarichi industriali e civili (DM
30.05.1972).
Il rapporto A/C è il fattore principale che regola la resistenza
del calcestruzzo. A parità di contenuto di cemento risulta
maggiormente resistente una miscela con un minore contenuto di
acqua. Più alto è il peso specifico del cls, minore è il rapporto
A/C.
Nell intervallo di valori di A/C da 0,45 a 0,60 al diminuire del
rapporto A/C si ha un aumento della durabilità dei manufatti, a
discapito però della lavorabilità in fase di posa in opera.
La quantità d'acqua contenuta nell'impasto influisce anche sulla
maturazione del conglomerato cementizio: un rapporto molto
elevato, superiore a 0,60 può indurre un'evaporazione intensa
nella fase di presa del legante, generando delle micro lesioni
all'interno del manufatto che ne possono pregiudicare il
comportamento futuro.
10
IL RAPPORTO ACQUA CEMENTO
Per migliorare la qualità del
calcestruzzo, non a scapito
della resistenza, occorre
mantenere costante il
rapporto A/C ed aumentare il
dosaggio del cemento.
Quest ultimo, però, oltre ad un
limite economico presenta un
limite tecnico: un eccessivo
aumento di cemento comporta
un aumento del ritiro del cls. In
questi casi bisogna ricorrere
all aggiunta di opportuni additivi
fluidificanti.
IL LEGANTE
Leganti aerei: possono indurire soltanto in aria (gesso, calce)
Leganti idraulici: possono indurire anche in acqua (calce idraulica,
cemento)
Cementi: Sono quei leganti di natura idraulica capaci di
raggiungere, dopo la presa ed il conseguente indurimento,
resistenze meccaniche molto elevate. I tempi di presa, relativi alle
varie qualità dei cementi, sono fissati dalle norme:
11
IL CEMENTO PORTLAND
Il cemento (di tipo Portland) si ottiene cuocendo ad alta temperatura (1400
1500 °C) una miscela di calcare ed argilla (nella proporzione di circa
1:3) e quindi macinando finemente il prodotto di cottura (clinker).
Diversi tipi di cemento (artificiali) si ottengono modificandone la
composizione: aggiungendo pozzolana si ottiene il cemento pozzolanico,
con l aggiunta di loppa d alto forno si ottiene il cemento d alto forno, ecc.
Dal punto di vista chimico, quindi, il cemento è una miscela di
silicati ed alluminati di calcio che, anche in virtù della finissima
macinazione, sono in grado di reagire rapidamente con l acqua
formando una massa dura, simile alla pietra.
Composizione tipica della miscela di partenza
CALCARE 76-78%
ARGILLA 22-24
Composizione del clinker:
CaO 64-68%; SiO2 20-23%; Al2O3 3-8%; Fe2O3 0,5.-5% oltre che ad una
piccola percentuale di ossido di magnesio e di gesso da aggiungere
durante la macinazione.
PRESA, INDURIMENTO, RITIRO
Il meccanismo della presa e dell indurimento del cemento si può
suddividere in due fasi:
1. L acqua di impasto venendo a contatto con i granuli di cemento,
forma una sostanza gelatinosa che riveste i granuli stessi e li salda.
Durante tale periodo, solo la parte superficiale dei granuli viene
idratata, poiché la massa gelatinosa ostacola il passaggio in
profondità dell acqua di impasto. Tale fenomeno fa aumentare
umentare i tempi di indurimento dell impasto, e per tale motivo è
importante che ilcemento cemento sia macinato il più fine possibile,
2. All interno della massa gelatinosa si formano dei cristalli di silicati e
idrato di calcio, cristalli che concorrono a collegare ancora più
intimamente i granuli. Per tale fenomeno il calcestruzzo aumenta la
sua resistenza con il passare del tempo.
IL RITIRO IGROMETRICO: è volumico e lineare. Le variazioni
aumentano nel primo periodo di stagionatura (dal completamento
della presa fino a 3-6 mesi) Cresce con alte dosature di acqua e di
cemento, al peggiorare della granulazione e col grado di porosità
degli inerti. In condizioni medie il ritiro massimo lineare, cui si
perviene dopo parecchi mesi, è pari a a 0,5 mm/metro
12
LA PLASTICITA DEL CALCESTRUZZO
E L ASSENZA DI SCOMPOSIZIONI ED UNIFORMITA
IN TUTTE LE PARTI DEL CALCESTRUZZO.
Aumenta con il contenuto di sabbia fine oppure per aggiunta di
additivi plastificanti, i quali aumentano la viscosità e la coesione tra
le varie parti del calcestruzzo
RAPPRESENTAZIONE
GRAFICA DEL CICLO
COMPLETO DELLA
PRODUZIONE DEL
CALCESTRUZZO
13
LE PRIME NORME SUI LEGANTI IDRAULICI
14
CALCESTRUZZO NON STRUTTURALE
Datisintetici dei calcestruzzi per impieghi non strutturali
Nome
prodotto
Classe di
consistenza
D. max aggregato in
mm.
Ambiente di
esposizione
Massimo rapporto
a/c
Minima classe di
resistenza
C10
S3
S4
25 n.d. n.d Rck 10
C15
S3
S4
25 n.d. n.d. Rck 15
Per calcestuzzo non strutturale si intende un calcestruzzo che non è
soggetto a particolari situazioni di degrado e fanno parte della classe di
esposizione X0 non avendo caratteristiche di durabilità. Anche in questo
caso, come tutti i calcestruzzi, è possibile fornire il calcestruzzo di diverse
resistenze e consistenza.
Questa gamma di calcestruzzi sono utilizzati comunemente per la
realizzazione di opere accessorie come muri di recinzione, cordoli,
riempimenti, ecc.
Questi conglomerati non ricadono nelle norme UNI e nelle relative linee
guida del Consiglio Superiore dei LL.PP
15
CALCESTRUZZO STRUTTURALE
E QUELLO DESCRITTO DALLA NTC 2008 punto 11
(armato, non armato, normale e precompresso)
I materiali ed i prodotti per uso strutturale, utilizzati nelle opere
soggette alle presenti norme, devono essere:
-accettati dal Direttore dei lavori mediante acquisizione e verifica
della documentazione di qualificazione, nonché mediante
eventuali prove sperimentali di accettazione.
SPECIFICHE PER IL CALCESTRUZZO (11.2.1)
IL CALCESTRUZZO ALL ATTO DEL PROGETTO
deve essere CARATTERIZZATO in funzione della classe
di resistenza (Rck), della classe di consistenza (slump) e
della dimensione nominale massima dell aggregato,
nonché della classe di esposizione (UNI EN 206 UNI
11104)
Tali parametri che costituiscono le prescrizioni del
CALCESTRUZZO A PRESTAZIONE GARANTITA devono
essere indicati negli elaborati grafici del progetto strutturale.
Possono essere previsti requisiti aggiuntivi (resistenza alla
penetrazione dell acqua, contenuto d aria, ecc.)
16
LE CLASSI DI RESISTENZA DEL CALCESTRUZZO
La classe di resistenza è contraddistinta dai valori caratteristici
delle resistenze cubica Rck e cilindrica fck a compressione
uniassiale, misurate su provini normalizzati e cioè rispettivamente
su cilindri di diametro 150 mm e di altezza 300 mm e su cubi di
spigolo 150 mm.
Norme richiamate per ottenere le prestazioni richieste:
- UNI ENV 13670-1:2001
-Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e
per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del
calcestruzzo pubblicate dal Servizio Tecnico Centrale del
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
-UNI EN 206-1: 2006
-requisito di DURABILITA delle opere
LE NUOVE CLASSI PREVISTE DALLE NTC 2008
Le norme che sono state recepite dal D.M. 14 gennaio 2008,
attualmente in vigore e pertanto divenute cogenti anche dal punto di
vista legale per tutte le opere in c.a., e c.a.p. regolamentate dalla Legge
n. 1086/1971, individuano per i calcestruzzi normale e pesante le
seguenti classi:
C8/10; C12/15; C16/20; C20/25; C25/30; C28/35 ecc
Per ogni classe di resistenza, il primo dei valori rappresenta fck e il secondo
Rck, ambedue espressi N/mm2.
In base ai valori della resistenza caratteristica a compressione, i calcestruzzi
sono suddivisi nei seguenti campi:
calcestruzzo non strutturale: C8/10 C12/15
calcestruzzo ordinario (NSC Normal Strenght Concrete): C16/20 C45/55
calcestruzzo ad alte prestazioni(HPC): C50/60 C60/75
calcestruzzo ad alta resistenza(HSC): C70/85 C100/120.
NOTA: la resistenza caratteristica determinale sollecitazioni
ammissibili nel calcestruzzo
17
NOVITÀ SULLE NORME TECNICHE
PER LE COSTRUZIONI DM 14.1.2008
Il D.M. del 14.01.2008 obbliga il progettista a preservare la
struttura dalla perdita di sicurezza per tutta la durata della
Vita nominale di progetto (numero di anni nel quale la
struttura deve poter essere utilizzata per lo scopo al quale è
destinata).
IL PROGETTISTA DEVE:
Valutare i rischi connessi all ambiente prescrivendo calcestruzzi
idonei alla classe di esposizione ambientale
Prescrivere copriferri sufficientemente spessi
Prescrivere una corretta messa in opera del calcestruzzo
Prescrivere la corretta maturazione dei getti
FPC
Controllo del
Processo di
Fabbrica (in
Inglese, Factory
Production
Control, in
sigla FPC) il
controllo interno
permanente del
processo di
produzione
esercitato dal
produttore
18
COPRIFERRO
L armatura resistente deve essere protetta da un adeguato
ricoprimento di calcestruzzo. Gli elementi strutturali devono essere
verificati allo stato limite di fessurazione secondo il § 4.1.2.2.4.
Al fine della protezione delle armature dalla corrosione, lo strato di
ricoprimento di calcestruzzo (copriferro) deve essere dimensionato
in funzione dell aggressività dell ambiente e della sensibilità delle
armature alla corrosione, tenendo anche conto delle tolleranze di posa
delle armature.
Per consentire un omogeneo getto del calcestruzzo, il copriferro e
l interferro delle armature devono essere rapportati alla dimensione
massima degli inerti impiegati.
Il copriferro e l interferro delle armature devono essere dimensionati anche
con riferimento al necessario sviluppo delle tensioni di aderenza con il
Calcestruzzo.
Classi di esposizione ambientale (EN 206-1, prospetto 1)
classe Ambiente/agenti di degrado
X0 assenza di rischio di corrosione delle armature o di attacco del cls.
XC corrosionedelle armature indotta da carbonatazione
XD
corrosionedelle armature indotta da cloruri esclusi quelli provenienti
dall acqua di mare
XS corrosioneda cloruri presenti nell acqua di mare
XF
degrado del cls. provocato da cicli di gelo/disgelo con o senza sali
disgelanti
XA attacco chimico del calcestruzzo
19
Le norme
introducono 6
classi di
esposizione per il
calcestruzzo
strutturale e 17
sottoclassi in
funzione dell entità
del degrado (dove
oltre al massimo
rapporto A/C e al
minimo contenuti
di cemento viene
indicata anche la
minima classe di
resistenza tutto
per garantire la
durabilità del
materiale).
38
CLASSI DI ESPOSIZIONE AMBIENTALE
ESEMPIO DI UTILIZZO PER DIFFERENTI ELEMENTI STRUTTURALI
falda freatica
PT aperto
Facciata
XC4
copertura
XC1
XC3
XC2;
imp.
XC2; imp.
XC4
XC4
20
LA CARBONATAZIONE
Il fenomeno della carbonatazione consiste in una reazione chimica che trasforma l idrossido
di calcio (CaOH)2 della pasta cementizia in carbonato di calcio attraverso l azione dell anidride
carbonica dell aria, determinando un abbassamento del pH. Di per sé il fenomeno non
pregiudica la qualità del calcestruzzo, ma il suo verificarsi, specialmente in malte porose,
quando porta alla formazione di strati basici, si verificano le condizioni chimico-fisiche che
consentono all ossigeno contenuto nell aria a raggiungere il ferro di armatura con la sua
conseguente ossidazione, che continua nel tempo. Il ferro corroso, possedendo un maggiore
volume rispetto allo stato originario provoca fessurazione e distacco del copriferro. Il fenomeno
di corrosione, in tal caso, proseguirà nel tempo e può compromettere seriamente la resistenza
delle strutture
LA CARBONATAZIONE VISTA IN LABORATORIO
calcestruzzo
carbonatato
21
CLASSI DI CONSISTENZA DEL CALCESTRUZZO
La lavorabilità del calcestruzzo fresco, designata con il termine consistenza
dalla normativa vigente, è un indice delle proprietà e del comportamento
del calcestruzzo nell intervallo di tempo tra la produzione e la compattazione
dell impasto in situ nella cassaforma.
Secondo le norme la consistenza deve essere determinata mediante le
seguenti prove dai cui risultati vengono definite le classe di consistenza del
calcestruzzo.
La misura della lavorabilità deve essere condotta dopo aver proceduto a
scaricare dalla betoniera almeno 0,3 m³ di calcestruzzo.
Classi di consistenza mediante abbassamento al cono di Abrams:
S1 consistenza umida: abbassamento (slump) da 10 a 40 mm
S2 consistenza plastica: abbassamento (slump) da 50 a 90 mm
S3 consistenza semifluida: abbassamento (slump) da 100 a 150 mm
S4 consistenza fluida: abbassamento (slump) da 160 a 210 mm
S5 consistenza superfluida: abbassamento (slump) 220 mm.
UNO DEI TANTI COMPITI IMPORTANTI DEL D.L.
Tutti i materiali e i prodotti da utilizzarsi ai fini strutturali, compreso il
calcestruzzo preconfezionato, devono essere identificati, certificati e
accettati dal direttore dei lavori mediante controllo delle certificazioni e
mediante le prove sperimentalipreviste.
22
Il campo di applicazione è indicativo
23
I CONTROLLI DI ACCETTAZIONE (A B)
Il controllo di tipo A (11.2.5.1) è riferito a un quantitativo di miscela
omogenea minore o uguale a 300 m3. Ogni controllo di accettazione di
tipo A è rappresentato da 3 prelievi ciascuno dei quali eseguiti su un
massimo di 100 m3 di miscela omogenea. Risulta quindi un controllo di
accettazione ogni 300 m3 massimo di getto
Il controllo di accettazione è positivo e il quantitativo di calcestruzzo si
considera accettato se risultano soddisfatte entrambe le disequazioni:
R1 Rck - 3,5 (N/mm2)
Rm Rck + 3,5 (N/mm2)
R1 è il valore minore della resistenza dei prelievi.
Rm è la resistenza media dei 3 prelievi
QUANTI PROVINI PRELEVARE?
La norma definisce prelievo il quantitativo necessario di
calcestruzzo per la confezione di n°2 provini.
Va eseguito al momento della posa in opera e alla presenza
del D.L. o persona di sua fiducia
RESISTENZA DI PRELIEVO :
Il valore medio della resistenza a compressione dei 2 provini
costituisce la resistenza di prelievo
24
CONTROLLO DI ACCETTAZIONE TIPO A: Rck=30 N/mm2
CONTROLLO DI ACCETTAZIONE TIPO A: Rck=30 N/mm2
25
IL VERBALE DI
PRELIEVO DEL D.L.
LA RICHIESTA DEL D.L.
26
IL VERBALE DI
CONFORMITA DEL
LABORATORIO
IL VERBALE DI
ACCETTAZIONE DEL
LABORATORIO
27
IL CERTIFICATO
FINALE DEL
LABORATORIO
IN SINTESI
28
COMPITI DELLA D.L. IN FASE DI ESECUZIONE DELL OPERA
Il Direttore dei Lavori, alla scadenza dei 28 giorni di
maturazione, deve provvedere a consegnare personalmente
(o per persona di sua fiducia) i provini a un laboratorio prove
di cui all art. 59 del DPR n. 380/2001 (art. 20 legge 1086/71).
Il D.L. dovrà sottoscrivere la richiesta di prova che oltre alle
informazioni di carattere generale (committente, opera,
impresa ecc.) dovrà contenere precise indicazioni sulla
posizione delle strutture interessate da ciascun prelievo .
Oltre alla data del prelievo va menzionato il numero del
verbale di prelievo.
I risultati delle prove non richieste dalla D.L. non possono
essere utilizzati per il controllo di accettazione.
CONCLUSIONI
Nelle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni emanate con D.M. del
14.01.2008 ci sono molte e significative novità circa le responsabilità
attribuite ai vari attori nel campo delle costruzioni in calcestruzzo.
Le più importanti e le più innovative riguardano gli obblighi del
Progettista che, oltre al calcolo strutturale degli elementi, deve dare
indicazioni sulla posa in opera, sulla stagionatura e sulle caratteristiche
del calcestruzzo; in particolare, deve indicare il valore della Rck che
tenga conto anche della durabilità della struttura in relazione
all ambiente dove sorge l opera e la vita di servizio precisata nel
progetto.
Accanto a questi obblighi le Norme Tecniche per le Costruzioni
lasciano al Progettista la responsabilità di scegliere se far riferimento
anche ad altra letteratura tecnica consolidata o ad altre normative
internazionali. Insomma le nuove NTC dichiarano chi deve fare che
cosa, ma lasciano aperta la scelta sul come fare, ovvero sostituiscono
una impostazione essenzialmente prestazionale a quella
prevalentemente prescrittiva delle precedenti normative.
29
IL CEMENTIFICIO DI CASTROVILLARI
IL FORNO ROTATIVO
LA CAVA DI CALCARE
IL CEMENTIFICIO ITALCEMENTI DI CASTROVILLARI
(vista panoramica)
30
IL CEMENTIFICIO ITALCEMENTI DI CASTROVILLARI
(la planimetria dello stabilimento)
ESEMPI DIMOSTRATIVI DI OPERE
STRUTTURALI IN CEMENTO ARMATO
(altre opere sul sito www.infusini.it)
31
MICROPALI PER RINFORZARE UNA FONDAZIONE ESISTENTE
PARATIA DI PALI
32
LA PARATIA CON IN TESTA UN MURO
VISTA DELLA SOMMITA DELLA PARATIA
33
RAFFRONTO CON LO STATO ATTUALE
L EDIFICIO POSTO A VALLE DELLA PARATIA
34
IL SOLAIO DI COPERTURA (carpenteria ed armatura)
LA VIBRAZIONE DEL CALCESTRUZZO DURANTE IL GETTO
35
UN SOLAIO PRONTO PER IL GETTO
VISTA DEL RUSTICO DELL EDIFICIO
EDIFICIO IN CORSO DI
COSTRUZIONE
EDIFICIO ULTIMATO
36
IL DEGRADO STRUTTURALE:
IL CASO TRATTATO IN UNA CONSULENZA TECNICA D UFFICIO
(la Relazione è scaricabile dal sito www.infusini.it)
UNA PARATIA DI PALI IN C.A. DI CATTIVA CONSISTENZA
37
I MURI REALIZZATI PER IL RINFORZO DELLA PARATIA
ESTREMITÀ SUPERIORE DI ALCUNI PALI
Si nota la disomogeneità del calcestruzzo, l irregolarità strutturale del
palo, l avanzata corrosione dei ferri di armatura privi del copriferro ed
l insufficiente interferro
38
Si riscontra scarsa resistenza alla penetrazione operando con scalpello e mazzetta per almeno
per 7-8 cm. Il calcestruzzo, in questo strato, si distacca e si sgretola senza particolare difficoltà.
Il particolare colore assunto dal calcestruzzo è ascrivibile al suo probabile mescolamento con
acqua e materiale terroso durante la fase del getto. Si conferma l ossidazione generalizzata delle
armature prive del copriferro.
L ENTITÀ DEL DEGRADO
PARTICOLARE
DEL DEGRADO
Il calcestruzzo dello strato superiore, rimosso con la sola azione del martello, rimane
legato ad esso per la presenza di umidità nel materiale stesso. Infatti la parte rimossa è
umida al tatto, circostanza questa che conferma quanto sostenuto dal geologo a
riguardo della circolazione idrica superficiale.
39
PALI COMPLETAMENTE SVESTITI
DEL COPRIFERRO E CON
PRESENZA DI VUOTI
LA FONDAZIONE
DELL EDIFICIO
L EDIFICIO OGGI
40
GLI EFFETTI DEL SISMA SULLE OPERE STRUTTURALI
(terremoto in Umbria dic. 2009)
GLI EFFETTI DI UN TERREMOTO SULLE STRUTTUREGLI EFFETTI DI UN TERREMOTO SULLE STRUTTURE
Collasso strutturale con espulsione esterna dei pilastri in c.a. e schiacciamento del piano primo
da parte dei piani sovrastanti per il cedimento del nodo pilastro-trave non adeguatamente
armato.
41
Collasso strutturale con espulsione esterna dei pilastri in c.a. e schiacciamento del piano terra
per il cedimento del nodo pilastro-trave non adeguatamente armato.
L AQUILA (dic. 2009): Palazzo del governo
42
L Aquila: un edificio in collasso strutturale
ESEMPIO DI BONIFICA DELL AMIANTO
43
INCAPSULAMENTO
Consiste nel trattare il materiale con
prodotti penetranti per inglobare le fibre e
ripristinare l aderenza al supporto oppure
ricoprenti per costituire una pellicola di
protezione sulla superficie. È il trattamento
consigliato dalla normativa per i materiali poco
friabili di tipo cementizio. I tempi
dell intervento risultano contenuti. Non
richiede l applicazione di materiale sostitutivo
e non produce rifiuti. Occorre verificare
periodicamente l efficacia dell incapsulamento
che, se danneggiato o deteriorato, va ripetuto.
L eventuale rimozione di materiale incapsulato
è più difficoltosa. Prima di decidere
l attuazione di un intervento di
incapsulamento, occorre valutare l idoneità
del materiale a supportare il peso
dell incapsulante.
CONFINAMENTO e/o RIVESTIMENTO
Consiste nella installazione
di una barriera a tenuta
che isola il materiale
contenente amianto dal
resto dell ambiente. Le
tubazioni, le caldaie, ecc..
possono essere rivestite
con guaine plastiche e
metalliche, nastri telati.
44
INCONVENIENTI
Il principale inconveniente di
questi ultimi due tipi di
bonifica è rappresentato dalla
permanenza nell edificio del
materiale di amianto e della
conseguente necessità di
mantenere un programma di
controllo e manutenzione
da parte del proprietario
dell immobile.
Consiste nella eliminazione
del materiale contenente
amianto mediante
asportazione completa e
smaltimento. E necessaria
in caso di demolizione di
strutture e/o impianti con
presenza di amianto
RIMOZIONE
45
UN RECENTE INTERVENTO DI
RIMOZIONE DI COPERTURA IN
ETERNIT
Situazione ante bonifica
di un edificio nel comune di
Castrolibero
Fasi bonifica
46
Fasi bonifica
Situazione dopo
la ricopertura
47
GRAZIE PER L ATTENZIONE
Documentazione fotografica.
La firma della convenzione
Gli attori del progetto
Le lezioni 1
Le lezioni 2
Rassegna stampa.
Atti del
convegno
Il pericolo Amianto in
Calabria:
quali tutele?
Trebisacce (CS), 28 aprile 2016
Aula Magna IPSIA ITI E. Aletti
Amianto e sicurezza.
Ing. Luisa Ferro
Dott. Francesco De Vincenti
Centro di Geologia e Amianto
Agenzia Regionale per la Protezione
dell Ambiente della Calabria
Via della Pace, 6 87040 Castrolibero (CS)
e-mail: crra.ultrastrutture@pec.arpacal.it
1
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
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AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
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Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
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AMIANTOE SICUREZZA
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RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
L amianto è un minerale con struttura microcristallina di aspetto fibroso presente in natura. In
Calabria, ad esempio, sono presenti degli affioramenti ofiolitici contenenti amianto nelle zone
del monte Reventino. Queste rocce, comunemente denominate rocce verdi sono state
utilizzate in svariati modi (manufatti ornamentali, pavimentazioni, calcestruzzo ecc.ecc.) con i
conseguentirischi di dispersione di fibre di amianto.
La consistenza fibrosa dell'amianto costituisce il maggiore elemento di pericolosità. Se
deteriorato, infatti, può rilasciare fibre potenzialmente inalabili, causa di gravi patologie
all'apparato respiratorio quali l'asbestosi, il cancro polmonare ed il mesotelioma.
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AMIANTOE SICUREZZA
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Lamianto appartiene alla classe dei silicati e alla serie mineralogiche degli
anfiboli e dei serpentini
3
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AMIANTO E SICUREZZA
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Le ottime proprietà riconosciute all'amianto quali termo-resistenza, fono-assorbenza, ecc. e la
sua economicità hanno favorito un ampio utilizzo industriale. Per anni, infatti, è stato
considerato un materiale versatile ed è stato impiegato nelle più svariate applicazioni
industriali ed edilizie quali la produzione di manufatti in "Cemento-Amianto" per la
realizzazione di prodotti come lastre, condutture e altro. Malgrado la Legge n. 257 del 27-3-92
Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto ne abbia proibito la produzione e
l'impiego, il rischio di esposizione a tale minerale permane in quanto i materiali di amianto e
contenenti amiantosono situati, ancora oggi, in molte strutture pubblichee private.
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
Conoscere dove e in quali condizioni questo materiale si trova è dunque di fondamentale
importanza. Per tale motivo i controlli per l'accertamento della presenza di amianto e per la
valutazione dello stato di degrado rappresentano gli strumenti più efficaci di prevenzione a
tutela dal rischio amianto.
L amianto è pericoloso quando si trova nelle condizioni di disperdere le sue fibre nell ambiente
per qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, termica ecc. ecc
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AMIANTOE SICUREZZA
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I tecnici del CGA, all arrivo di una richiesta di campionamento, valutano il tipo di prelievo da
effettuare (massivo o aero-disperso) i dispositivi di protezione individuale (DPI) più idonei
da indossare per l attività da svolgere, le attrezzature da utilizzare ed eventuali mezzi
supplementari.
Il campionamento viene eseguito seguendo le specifiche del D.M. 06/09/94.
I DPI da adoperare per il campionamento massivo e aero-disperso sono:
Facciale filtrante FFP3
Occhiali protettivi
Guanti monouso
Tuta integrale monouso con cappuccio in tessuto resistentealle abrasioni e ai tagli
Calzari monouso in tessuto resistentealle abrasioni e ai tagli.
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C a m p i o n a t o r e
a d a l t o f l u s s o
N a s e l l o M e m b r a n a i n
e s t e r i m i s t i d i
c e l l u l o s a
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AMIANTOE SICUREZZA
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AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
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Campione massivo Metallizzatore Campione metallizzato
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AMIANTOE SICUREZZA
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Microscopio Elettronico a Scansione
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AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
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C a m pione a e r odis pe r s o out door
Fibra di t r e m olit e
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AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
C a m pione a e r odis pe r s o indoor
Fibra di a m os it e
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
C a m pione m a s s iv o
Fa s c io di f ibr e di c r is ot ilo
13
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
C a m pione m a s s iv o
Fa s c io di f ibr e di c r oc idolit e
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
C a m pione m a s s iv o
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
Fa s c io di f ibr e di t r e m olit e
14
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
C r is ot ilo
C a m pione m a s s iv o di v inil- a m ia nt o
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
C a m pione m a s s iv o
Fibr e di la na di r oc c ia
15
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
C a m pione m a s s iv o
Fibr e di la na di v e t r o
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
Ke v la r
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
C a m pione m a s s iv o
P r im a D opo
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Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
28 APRILE 2016, TREBISACCE
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto
PP_REV_311212
AMIANTOE SICUREZZA
26 Febbraio 2016, Montalto Uffugo
RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
Il rischio amianto:
stato dell arte e prospettive future.
Ing. Giuseppe Infusini
Coordinatore Provinciale
Osservatorio Nazionale sull Amianto Cosenza
Via Trieste pal. Piacentini 87040 Montalto Uffugo (CS)
e-mail: onacosenza@gmail.com
1
IL RISCHIO AMIANTO: STATO DELL ARTE E PROSPETTIVE FUTUREIL RISCHIO AMIANTO: STATO DELL ARTE E PROSPETTIVE FUTURE
ING. GIUSEPPE INFUSINI
Coordinatore Provinciale ONA Cosenza
NEL DOPOGUERRA INIZIA LA PRODUZIONE MASSICCIA DI AMIANTO
MOTIVAZIONI
- ottime proprietà tecnologiche: resistenza alla fusione, flessibilità,
incombustibilità, resistenza all'usura, al grado di isolamento termico ed
elettrico, resistenza agli agenti chimici e microbiologici
- Economicità, facilità e managevolezza nell applicazione
PROVENIENZA DELLA MATERIA PRIMA IN ITALIA:
-45% dal mercato estero (soprattutto dal Sudafrica)
-55% dal mercato nazionale.
In Italia gli stabilimentidi lavorazione sono stati circa 50.
Complessivamente sono state prodotte 3.748.550 tonnellate di
amianto grezzo ed importate 1.900.885 tonnellate.
2
DA DOVE VENIVA ESTRATTO L AMIANTO?
LA CAVA DI BALANGERO (100.000 t/anno)
3
ETERNIT LA FABBRICA DELLA MORTE
LA CAVA DI BALANGERO OGGI
4
AMIANTO: PER QUALI IMPIEGHI
E STATO UTILIZZATO?
3500 PRODOTTI PER DIVERSE APPLICAZIONI
5
6
Centrale
Termoelettrica del
Mercure (anni 70)
ISOLAMENTO TERMICO ED ACUSTICO
7
assenza di DPI
L AMIANTO A SPRUZZO
8
CONDOTTE IDRICHE E FOGNARIE
TUBI DI SCARICO
9
CONDOTTE IDRICHE ex
Consorzio di Bonifica
(foto settembre 2015)
NAVI E CARROZZE FERROVIARIE
10
L AMIANTO NELLE CASE
11
COSENZA, via Don Minzoni
COSENZA, via Popilia
12
S. CATERINA ALBANESE
PAVIMENTI CIVILI ED INDUSTRIALI
13
SERBATOI E CANNE FUMARIE
DA QUANDO SI MUORE A CAUSA DELL AMIANTO?
OGGI 28 APRILE 2016
GIORNATA MONDIALE DELLE VITTIME DELL AMIANTO
14
AMIANTO: UNA TRAGEDIA DI STATO
INIZIATA DAI PRIMI ANNI DEL 900
Nel 1973 l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul
Cancro (IARC), ha stabilito che vi è un'evidenza
sufficiente che l'amianto induce nell'uomo tumori del
polmone, della pleura, del peritoneo e, con minore
evidenza, anche di altri organi (laringe, apparato
digerente, linfomi)
Amianto: indicazione grafica degli organi umani che possono essere raggiunti dalle fibre
15
QUALI ESPOSIZIONI CONTANO DI PIU ?
POSSIAMO DIRE CHE TUTTE LE ESPOSIZIONI CONTANO.
CONCORDANZA NELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA:
NESSUNA DOSE SOGLIA
NON SI PUO STABILIRE UN LIMITEAL DI SOTTO DEL QUALE SI E CERTI
DI NON POTER CONTRARRE ALCUNA MALATTIA COLLEGATA CON LA
PRESENZA DI AMIANTO
- IL MESOTELIOMAED IL TUMORE DEL POLMONE POSSONO INSORGERE
ANCHE A SEGUITO DI ESPOSIZIONI AD AMIANTO DI BASSA INTENSITÀ E DI
BREVE DURATA (Selikoff, 1978)
-IL RISCHIO DI SVILUPPARE IL TUMOREAUMENTA CON L INTENSITA E
LA DURATA ALL ESPOSIZIONE
-LA PERMANENZA DELLE FIBRE NEGLI ORGANI AUMENTA CON LA DOSE
TABELLA CASI MESOTELIOMI (INAIL 2015)
16
AMIANTO: 1 MORTO OGNI 2 ORE
Ogni anno in Italia muoiono ancora 5.000
persone a causa della fibra killer
dopo 23 anni dalla sua messa al bando,
l amianto è ancora diffusissimo
I circa 2 miliardi di mq di lastre di cemento amianto presenti sul territorio
nazionale, delle quali molte sono ormai già deteriorate, sono un rischio
concreto per la diffusione di fibrille, quelle ancora integre sono un rischio
potenziale
QUANDO E INTERVENUTA LA NORMATIVA
ITALIANA SUL DIVIETO DELL USO DI
PRODOTTI A BASE DI AMIANTO?
17
LA LEGGE N°257/92 del 27.03.1992
NORME RELATIVE ALLA CESSAZIONE DELL IMPIEGO DELL AMIANTO
con qualche eccezione (art. 1-c. 2)
QUANTO AMIANTO C E IN ITALIA ED IN CALABRIA E
QUALI SONO LE TUTELE MESSE IN CAMPO DALLE
ISTITUZIONI ?
18
I DATI DEL TELERILEVAMENTO
- IN CALABRIA VI SONO 10.702.034 MQ DI
COPERTURE IN ETERNIT
-A TREBISACCE VE NE SONO 5.418
INTERVENTI URGENTI PER LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE DEI
CITTADINI: NORME RELATIVE ALL'ELIMINAZIONEDEI RISCHI DERIVANTI
DALLA ESPOSIZIONEA SITI E MANUFATTI CONTENENTI AMIANTO (in
attuazione della L. 257/92)
La Regione Calabria, con la Legge, intende predisporre gli strumenti
necessari per la SALVAGUARDIA DELLA SALUTE DEI CITTADINI (art.1)
-DEVE PREDISPORRE UN PIANO DECENNALE PER L ELIMINAZIONE
DELL AMIANTO ANTROPICO NEL TERRITORIO REGIONALE
entro 180 gg approva il PRACentro 180 gg approva il PRAC -- art.4 (tratta il censimento, la mappatura, ilart.4 (tratta il censimento, la mappatura, il
piano di smaltimento dei rifiuti, gli indirizzi per la redazione del PAC, lapiano di smaltimento dei rifiuti, gli indirizzi per la redazione del PAC, la
definizione delle linee guida per la predisposizione didefinizione delle linee guida per la predisposizione di incentiviincentivi per laper la
rimozionedell'amianto, ecc .rimozionedell'amianto, ecc . -- art. 5)art. 5)
LA LEGGE REGIONALE 27 aprile 2011, n° 14
19
L IMPORTANZA DEL PRAC
(PIANO REGIONALE AMIANTO CALABRIA)
(approvazione del Documento Prelim. DGR 127 del 30.04.2015)
IL PRAC PROGRAMMA GLI INTERVENTI FINALIZZATI
ALLA ELIMINAZIONE ENTRO 10 ANNI DALLA SUA
ADOZIONE DELL AMIANTO PRESENTE NEGLI AMBIENTI
DI VITA E DI LAVORO
QUELLO APPROVATO DALLA GIUNTA REGIONALE E
UN DOCUMENTO VUOTO CHE NON RISPETTA LA
REALTA E LE ESIGENZE DEL TERRITORIO CALABRESE,
NE OSSERVA I CONTENUTI IMPOSTI DALLA L. 257/92.
LE MANCHEVOLEZZE DELLA REGIONE CALABRIA
NON FORNISCE I DATI SULLE BONIFICHE AL MINISTERO DELL AMBIENTE
NON HA ESEGUITO IL CENSIMENTO DEI SITI CONTAMINATI DALL AMIANTO
(SITI AD ALTO RISCHIO)
NON HA MAI PREVISTO CONTRIBUTI AI CITTADINI PER LE BONIFICHE
DELL AMIANTO (lo hanno fatto altre regioni)
HA APPROVATO IL DOCUMENTO PRELIMINARE DEL PRAC IN ASSENZA DI
DATI SULLA PRESENZA DI AMIANTO
NON HA DATO SEGUITO ALLE DISPOSIZIONI DELLE LEGGE REGIONALE
14/2011 PER SALVAGUARDIA DELLA SALUTE DEI CITTADINI
DALL ESPOSIZIONE ALL AMIANTO
HA APPROVATO IL PIANO OPERATIVO REGIONALE (POR CALABRIA 2014-
2020 risorse totali 2.378.956.842) SENZA PREVEDERE INTERVENTI
D INVESTIMENTO PER LA BONIFICA DI AREE INQUINATE DALL AMIANTO E
PER L EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEGLI EDIFICI PRIVATI
RISULTATO:
I COMUNI ED I CITTADINI NON POTRANNO ACCEDERE A
CONTRIBUTI PER LA RIMOZIONE DELL AMIANTO DALLA
PROPRIE CASE
20
LE DENUNCE E GLI ALLARMILE DENUNCE E GLI ALLARMI
DELL ONA COSENZADELL ONA COSENZA
RITENIAMO CHE LA RISPOSTA DELLE ISTITUZIONI AL
PERICOLO AMIANTO IN CALABRIA SIA DEL TUTTO
INCONSISTENTE
Sul territorio regionale incombono situazioni di notevole inquinamento
ambientale per la presenza di coperture in cemento amianto in stato di
avanzato degrado, riguardanti vecchi opifici dismessi ed agglomerati
urbani con presenza massiccia di amianto.
In queste situazioni il danno ambientale aumenta in modo
esponenziale con notevole rischio per la salute pubblica.
LA TUTELADAL RISCHIO AMIANTO DA PARTE DELLE ISTITUZIONI
È, PERTANTO, QUASI ASSENTE
21
22
LE IMMAGINI CHE NON
VORREMMO VEDERE
CORIGLIANO-ROSSANO
23
SIBARITIDE
Abbandono
irresponsabile di
materiale in
cemento amianto
24
LA TUTELA POSSIBILE:
L EDUCAZIONE AMBIENTALE NELLE
SCUOLE PER VINCERE LA BATTAGLIA
CONTRO L AMIANTO
CON I PROGETTI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE SI PERSEGUE LO
SVILUPPO PERSONALE DEGLI ALLIEVI IN MODO DA CONTRIBUIRE ALLO
SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA SOCIETÀ IN CUI VIVE
LA NECESSITA DI UNA COSCIENZA AMBIENTALE
Lo sviluppo della coscienza ambientale deve essere parte
integrante della formazione della cittadinanza attiva dei
giovani (Congresso di Stoccolma UNESCO 1972)
UNA NAZIONE MODERNA ED EUROPEA, PER POTER CRESCERE E
SVILUPPARSI, DEVE SOSTENERE, SOPRATTUTTO, POLITICHE CHE
MIRINO AD UN PROCESSO DI TRASFORMAZIONE CULTURALE CHE
COINVOLGA LE GIOVANI GENERAZIONI RENDENDOLI CONSAPEVOLI
E SENSIBILI ALLE PROBLEMATICHE AMBIENTALI.
RITENGO CHE LA REGIONE CALABRIA DEBBA FARE LA SUA PARTE
IN QUESTO PROCESSO, RICONOSCENDO E TUTELANDO IL PROPRIO
PATRIMONIO CULTURALE, ARTISTICO, STORICO ED AMBIENTALE
Documentazione fotografica
della manifestazione.
I relatori
La sala
Ing. Giuseppe Infusini
Prof.ssa Laura Corradi (Unical)
Ing. Luisa Ferro e dott. Francesco De Vincenti (Arpacal)
Francesco Fusca (Ispettore emerito Miur)
Avv. Francesco Mundo (Sindaco di Trebisacce)
I relatori e gli organizzatori
Rassegna stampa.
zoom24.it; cn24.it; quicosenza.it
L’ONA DENUNCIA: NEL POR CALABRIA LA PAROLA
“AMIANTO” NON ESISTE
29/04/2016 11:50 Cosenza
Nessun investimento specifica per le bonifiche dall’eternit nella programmazione
presentata in Regione due giorni fa. Infusini: “Siamo stupiti e indignati. Un’omissione che
va contro le aspettative dei cittadini”
Prosegue l’impegno dell’Ona, l’Osservatorio Amianto di Cosenza, per l’educazione ambientale nelle
scuole. Dopo gli incontri di febbraio con gli studenti di alcune scuole della provincia, si è svolto giovedì
scorso all’Ipsia-Iti “Aletti” di Trebisacce il convegno “Il pericolo amianto in Calabria: quali
tutele?”. All’incontro hanno preso parte il dirigente scolastico Leonardo Viafora e la docente Mirella
Franco; Giuseppe Infusini,coordinatore provinciale dell’Ona Cosenza; Maria Laura Corradi, ricercatrice in
Salute e Ambiente all’Unical;Francesco De Vincenti e Luisa Ferro, componenti del Centro Geologia e
Amianto dell’Arpacal; il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo, l’ispettore emerito del Miur Francesco
Fusca e la giornalista Mariassunta Veneziano in veste di moderatrice.
L'evento rientra nel programma “Eco-Schools” per l’educazione ambientale e fa parte degli incontri formativi
e di orientamento del percorso in alternanza scuola-lavoro che l'Ona Cosenza si è impegnata a svolgere
secondo quanto stabilito dalla convenzione stipulata con l'istituto "Aletti".
Nel suo intervento "Il rischio amianto in Calabria: stato dell'arte e prospettive future", il coordinatore
dell’Ona Giuseppe Infusini, dopo aver mostrato i recenti dati del telerilevamento delle coperture in eternit
degli edifici in Calabria, che ammontano a circa 11 milioni di mq, ha messo ancora una volta in evidenza la
mancanza di risposte da parte delle istituzioni alle numerose sollecitazioni dell’associazione. “I dati sulla
presenza di amianto in Calabria – ha dichiarato Infusini – confermano la nostra preoccupazione sul rischio
esposizione dei cittadini e gli allarmi che abbiamo lanciato attraverso i numerosi convegni e comunicati
stampa ci danno, purtroppo, ragione. Sul territorio regionale incombono situazioni di notevole inquinamento
ambientale per la presenza di coperture in cemento amianto in stato di avanzato degrado, riguardanti vecchi
opifici dismessi e agglomerati urbani con presenza massiccia di amianto. In queste situazioni il danno
ambientale aumenta in modo esponenziale con notevole rischio per la salute pubblica. Per questo motivo
siamo stupiti e nello stesso tempo indignati dalla constatazione che la programmazione comunitaria del POR
Calabria 2014-2020, presentata mercoledì scorso in regione dal presidente Oliverio come sfida per il riscatto
della Calabria, non contenga all'interno degli obiettivi tematici 4 e 6 interventi d'investimento per le bonifiche
di aree inquinate dall'amianto e per l'efficientamento energetico degli edifici privati. Insomma la parola
"amianto" non esiste nel POR Calabria, parola e investimenti che esistono invece, per esempio, nel POR
Puglia. Non è possibile che dopo due audizioni del sottoscritto in commissione Ambiente della Regione nel
corso delle quali ho specificatamente richiesto priorità d'investimenti per le bonifiche dell'amianto, la giunta
regionale non dia seguito agli impegni assunti dalla commissione. Devo quindi far rilevare che in queste
condizioni i cittadini, dei quasi 2 miliardi e mezzo del POR Calabria, non vedranno un euro di contributo
per la bonifica dell'amianto – conclude Infusini - e, qualora non vi fossero altre forme di sostegno finanziario,
sarebbe molto grave la responsabilità politico-istituzionale di questa omissione che va contro le aspettative
dei cittadini calabresi in tema di tutela della salute ambientale".
Aspetti del
rapporto con le
Istituzioni
Le segnalazioni e
i contributi
a mezzo stampa
Il confronto pubblico
con la Regione Calabria
Luzzi, 22 aprile 2016
Le osservazioni al PRAC
(Piano Regionale Amianto)
OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO
COMITATO PROVINCIALE COSENZA
Via Trieste, pal. Piacentini
87040 MONTALTO UFFUGO (Cs)
__________________________________________________________________________________
Cod. Fisc. 98089640787 tel/fax 0984 934570 E-mail: onacosenza@gmail.com www.onacosenza.it
Oggetto: VAS OSSERVAZIONI AL RAPPORTO PRELIMINARE AMBIENTALE DEL
DOCUMENTO PRELIMINARE DEL PIANO REGIONALE AMIANTO
PREMESSO CHE:
- L Associazione di volontariato Onlus ONA Cosenza ha partecipato alle riunioni dell USA
in qualità di organismo di consultazione, ma non sono stati tenuti, in debita considerazione, i
contributi apportati alla discussione nell ambito del PRAC ed i relativi suggerimenti;
- Va considerato che l ONA condivide gli obiettivi della L.R. 14/2011 e, quali punti
qualificanti, individua sia la programmazione del piano decennale di bonifica dell amianto
che, per la sua attuazione, i necessari incentivi da erogare agli enti pubblici ed ai privati.
Invece, nel PRAC, nonostante la sollecitazione dell ONA Cosenza, è carente tutto questo e
le risorse finanziarie previste sono destinate soltanto agli organismi direttamente interessati
e coinvolti alla gestione dell amianto ( ASP, ArpaCal );
- Nel testo della delibera di G.R. n°127 del 27.04.2015 (con la quale si approva il Documento
in oggetto) si richiama la seduta del 28.07.2014 nella quale l Unità Speciale Amianto
.ha condiviso all unanimità dei presenti il Documento preliminare denominato Piano
Regionale Amianto per la Regione Calabria . A tal proposito si precisa che l ONA
Cosenza non ha ricevuto alcun avviso di convocazione della citata seduta e che, pertanto,
non era presente alla stessa;
- Il Documento preliminare di che trattasi è in gran parte privo dei contenuti imposti
dalla Legge Regionale 14/2011, specificatamente quelli di cui agli articoli 5 e 11 ed è,
quindi, un documento incompleto (assenza di attività di censimento e mappatura
dell amianto, assenza di dati sulle bonifiche e sui siti d amianto, assenza di campagne di
informazione, di incentivi economici, delle linee guida per i Piani Comunali Amianto,
ecc.., così come anche denunciato da Legambiente nel report di Marzo 2015);
- La situazione in Calabria è stata finora sottovaluta tant è che la Legge Regionale 14/2011
giunge tra le ultime che, con ritardo, hanno attuato le disposizioni conseguenti alla L.
257/92, legge che ha messo a bando l amianto dal territorio italiano. Allo stato non risulta
alcun avanzamento in ordine alla realizzazione degli obiettivi della Legge 14 malgrado la
consapevolezza che sul territorio regionale incombono situazioni di notevole inquinamento
ambientale: molte aree del territorio presentano strutture, per lo più vecchi opifici, in
notevole stato di degrado che necessitano di urgenti interventi di messa in sicurezza e
definitiva bonifica. In queste situazioni il danno ambientale aumenta in modo esponenziale
con notevole rischio per la salute pubblica.
TUTTO CIÒ PREMESSO
L ONA COSENZA FORMULA LE SEGUENTI OSSERVAZIONI AL CITATO
DOCUMENTO ritenute strettamente qualificanti per l armonizzazione del PRAC alla L.R.
14/2011, osservazioni da tenere in considerazione per la sua stesura definitiva del PRAC.
1 Incentivi economici per la bonifica dell amianto sia ad enti pubblici che a privati.
Concordemente alla Legge Regionale 14/2011 devono essere previsti, nel PRAC,
adeguate forme di incentivi sia ad enti pubblici proprietari di strutture con amianto che a
privati, come peraltro attuato in molti altri Piani di altre regioni d Italia. Nel Documento
approvato, invece, non sono previste forme alcune di incentivi, né a soggetti pubblici né
a privati.
Pertanto, in osservanza alle perentorie indicazioni della legge regionale (art. 11
comma 4 ), devono essere previsti contributi in conto capitale, per gli interventi di
bonifica (rimozione e smaltimento) di manufatti contenenti amianto presenti su edifici o
aree di proprietà pubblica e privata, nelle seguenti misure:
a) per un importo del 100% della spesa ritenuta ammissibile agli enti locali e soggetti
pubblici;
b) per un importo pari al 60 % della spesa ritenuta ammissibile ai soggetti privati.
2 Siti artigianali e/o industriali dismessi, altamente inquinanti.
E previsto nel PRAC ( 4.4 ), soltanto, un inserimento di tali siti in un registro pubblico
non chiaramente definito. L ONA Cosenza richiede, invece, da subito, l individuazione
e classificazione di tali siti ai fini degli interventi di bonifica. Si tratta di siti ad alto
rischio sanitario- ambientale quali opifici dismessi sottoposti a curatele fallimentari
(per es. ex fabbrica di laterizi di S. Caterina Albanese (Cs), di Marina di S. Lorenzo
(RC), ex Russo Pavimenti di Rose (Cs), ecc..) per i quali i Comuni non sono nelle
condizioni economiche per affrontare la spesa; in tali casi è necessario il censimento
di tali siti, corredato da analisi di rischio effettuate da tecnici specializzati nel settore,
al fine di comporre una graduatoria di priorità in base allo stato di pericolosità (L. R.le
14/2011, art. 5, comma 1, lett. d). Tale graduatoria deve essere contenuta nel PRAC e
deve prevedere l intervento regionale ai sensi dell art. 11, comma 1, della L. R.le
14/2011 (sito dichiarato di pubblica utilità sottoposto a provvedimento di recupero
ambientale), anche in deroga alle complesse procedure delle azioni fallimentari
pendenti su tali siti, ove attivate.
N.B.: Quanto sopra richiesto concorda con la risposta del Ministero dell Ambiente
all interrogazione parlamentare n° 4-00613 che si allega. In tale risposta si sottolinea:
l intervento regionale è ammissibile solo secondo l ordine di priorità fissato dal Piano
Regionale Amianto . Il PRAC conterrà il censimento, la mappatura georeferenziata delle
zone interessate la definizione degli obblighi per i proprietari, le attività di competenza dei
Comuni .
NULLA DI TUTTO QUESTO E PRESENTE NEL DOCUMENTO PRELIMINARE APPROVATO!!
3 Autosmaltimento (parag. 11 del Documento).
Per quanto riguarda la bonifica di moderate quantità di MAC (materiali contenenti
amianto), utilizzate in passato per finalità contenute e particolari ( es. lastre di copertura
di vecchi e modesti manufatti, canne fumarie, vasche per acqua, ecc.), o se in presenza
di materiali abbandonati nei terreni, a volte anche all insaputa dei proprietari, si deve
prevedere una forma semplificata di procedure per la bonifica che consenta di ridurre
notevolmente i costi ai cittadini.
Il contenuto dell art. 11, quindi, deve intendersi come semplice autonoma
movimentazione dei materiali contenenti amianto non in posto (ossia non fissati e
solidarizzati a strutture) al fine di facilitare il successivo conferimento al servizio
pubblico ovvero al soggetto incaricato a provvedere allo smaltimento. Tale soggetto
deve essere individuato dal Comune con appalti annuali esperiti nelle forme di legge, al
fine di fissare prezzi competitivi per la bonifica.
Tale osservazione prende spunto dalla considerazione che le attività di rimozione prima
citate, rappresentano la fase in cui la possibilità di rilascio di fibre di amianto è elevata.
Quindi l ONA Cosenza chiede che il suddetto paragrafo venga così formulato:
Lo smaltimento di materiali contenenti amianto, indipendentemente dalle quantità,
deve essere effettuato da ditte specializzate ed autorizzate. Allo stesso modo lo è la
rimozione di materiali in posto (coperture, canne fumarie, serbatoi, guarnizioni, ecc..)
per la quale sono necessarie attività di manipolazione, quali smontaggio, distacco da
pareti, tubazioni, ecc..
In questo caso il cittadino autonomamente provvederà alla messa in sicurezza del
materiale in modo che il medesimo non possa venire in contatto con persone o situazioni
che ne potrebbero aumentare il degrado (per es. urti, effetti di agenti atmosferici, ecc..).
Il cittadino-proprietario che effettua autonomamente la movimentazione deve
provvedere a trasmettere una comunicazione al Comune in cui vanno riportati i seguenti
dati:
- Luogo in cui è presente il materiale da smaltire
- Nome di chi effettua la movimentazione
- Le quantità di materiale interessato e la tipologia
- Il luogo in cui è stoccato il materiale da smaltire.
Il Comune, dotato dello sportello amianto previsto dalla L. R 14/2011, provvederà a
fornire tutto il supporto necessario sia riguardo agli aspetti tecnici che amministrativi e
l indicazione della ditta specializzata che provvederà alla rimozione e smaltimento.
Montalto Uffugo, li 29.07.2015
ONA Cosenza Osservatorio Nazionale Amianto sez. Provinciale di Cosenza
Ing. Giuseppe Infusini - Coordinatore Provinciale
Geol. Beniamino Falvo - Commissario Regionale
Geol. Franco Falco - Responsabile Scientifico
Ing. Antonio Misurelli - Tesoriere
IL COORDINATORE PROVINCIALE ONA CS
(Ing. Giuseppe Infusini)
AutoreRif.Parere
Rif.
Osservazion
e
OggettoRecepimento
ONA
COSENZA
Prot.27140
del
17/09/2015
n.1Incentivieconomiciperbonificaamiantoperentipubblicieprivati
ACCOLTA
PRAC-Capitolo15.1
ONA
COSENZA
Prot.27140
del
17/09/2015
n.2Sitiartigianalie/oindustrialidismessi,altamenteinquinanti.
PARZIALMENTE
ACCOLTA
PRAC-Capitolo6.3
ONA
COSENZA
Prot.27140
del
17/09/2015
n.3Autosmaltimento
ACCOLTA
PRAC-Capitolo15
EnteParco
Nazionale
delPollino
Prot,174689
del
03/06/2015
1
Aisensidellanormativavigente,i1documentoriportaunelencodisoggettiindividuaticome
referentiperlaconsultazionedelpresentedocumentoedelrapportoambientalenellastesura
definitiva?
L'elencodovrebbeincludere:
-Altreassociazionidicategoria(industriali,artigiani,coltivatori,commercianti,operatorituristici,
etc.);
-AmministrazioniComunali;
-AssociazioneItalianaEspostiAmiantoeinoltreoccorrerebbeverificaresulterritorio
regionalediAssociazioniriconosciutedivittimediamiantoedisimili.
ACCOLTA
RAPRAC§3.1
EnteParco
Nazionale
delPollino
Prot,174689
del
03/06/2015
2
I1documentoriportailquadronormativoeprogrammaticodiriferimento(internazionale,nazionale
eregionale)perladefinizionedegliobiettiviambientali?
diriferimentononvièaccennoallaleggeL.394/91edss.mm.eii.,in
particolareall'articolo7comma1letteradcheprevede:"Aicomuniedalleprovinceilcuiterritorioè
compreso,intuttooinparte,entroiconfinidiunparconazionale,eaquelliilcuiterritorioècompreso,
intuttooinparte,entroiconfinidiunparconaturaleregionale,nell'ordine,èattribuitaprioritànella
concessioneUnioneeuropea,statalieregionalirichiestiperlarealizzazione,sul
territoriocompresoentroiconfinidelparcostesso,deiseguentiinterventi,impiantiedopereprevisti
nelpianoperilparcodicui,rispettivamente,agliarticoli12e25:...d)opereigienicheedidropotabili
edirisanamentodell'acqua,dell'ariaedelsuolo;d)operediconservazioneedirestauroambientale
delterritorio,ivicompreseleattivitàagricoleeforestali;"Aparerescriventetaleomissione
puòesseredeterminanteallapredisposizionedeglistrumentifinanziaridisupportoalPRAC,tantopiù
cheiprincipiispiratoridisuccitataleggefannoriferimentoall'art.9edall'art.32dellaCostituzione
Italiana.
ACCOLTA
RAPRACcapitolo1
AutoreRif.Parere
Rif.
Osservazion
e
OggettoRecepimento
EnteParco
Nazionale
delPollino
Prot,174689
del
03/06/2015
3
Ladescrizionedelcontestoambientaleèfinalizzataafaremergereaspettirilevantidellostato
dell'ambienteepertinentialpiano/programmainoggetto.
I1PianoNazionalesull'Amiantoevidenziaunagravecriticitàterritorio,percuigranpartedelmateriale
dibonificavienetrasportatoinGermania,conforteaggraviointerminididispendiodellerisorse
nazionali.
LaddoveilPianoregionale2007,prevedevan.3discaricheregionali,mairealizzate,ilPianoinoggetto
nonprevedealcunaopera,nétantomenomisurefinanziaredestinateatalescopo.Inparticolarenon
emergonolecriticitàchehannoconcorsoallaimpossibilitàdirealizzaregliimpiantididiscarica
previstinel2007,chepossanogiustificareleprevisioniattuali,nètantomenoilritardoelecriticità
nell'attuazionedellaricognizioneambientale(secondoilPianoNazionaleAmiantodel2013,tratuttele
regioniitalianesololaCalabriaelaSicilianonavevanofattopervenirealcundatosullamappatura
delleareecontaminate.).
NONACCOLTAin
rifiutospecialeecome
talesoggettoallibero
mercato.Pertanto,è
facoltàdeldetentoredel
rifiutospecialecomee
dovesmaltirlo.
EnteParco
Nazionale
delPollino
Prot,174689
del
03/06/2015
4
Ildocumentoriportaidati,gliindicatorielebasiinformativeutiliperl'analisidelcontesto-
ambientale?
edopereinareaparco.
Visteledifficoltàdiattuazionedeiprogrammipassatiepergarantirel'EfficienzadelPianosarebbe
necessarioconsiderare:
-esplicitamentelacomponentetempo,conriferimentoalraggiungimentodeirisultatiattesi,
odegliindicatoridell'analisiDIPSR,perilcontrollodeglieffettidelleprevisionidelpiano.
Sitrattadellapartedelmonitoraggiopiùstrettamenteoperativa,tesaaraccoglieredatie
informazionirelativeallamessainattodelleazionipreviste(attivitàdibonifica,di
censimento/mappatura,etc.).
rispettoalleprevisioni.
-iedaassegnarealleProvince,
aicomuni,alleAziendesanitarielocalieaglialtriorganiprevisti,perassicurareladotazione
strumentalenecessariaallosvolgimentodellefunzioniattesedalPiano:es.Ifinanziamentipergli
interventidibonificasulpatrimoniopubblico/annoedifinanziamentipergliinterventidibonificasu
patrimonioprivato/anno.
-dipredisporreacadenzatemporaledefinitaes.ogni6mesioannualmentedelleverifichedellostato
diattuazione,prevedendoadesempioincontritraisoggetticoinvolti.
-didefinirenelRapportoAmbientaleDefinitivoenelPRCA,unmetododicalcoloaffidabiledelle
prioritàdiinterventoasecondadelledifferenticategorie.
ACCOLTA
RAPRACcapitolo13
AutoreRif.Parere
Rif.
Osservazion
e
OggettoRecepimento
EnteParco
Nazionale
delPollino
Prot,174689
del
03/06/2015
4
Aifinidellosvolgimentodellaproceduradivalutazioneambientalestrategicaedellerelativefasi
isensidellanormativavigente,ritenetevisianosuggerimentie/oaspetti
dafaremergerocontributiutilidapoterfornire?
Puressendoriportatochiaramenteneldocumentoedallanormativacheisitididiscaricanonpotranno
esserelocalizzatiinareaParco,perciòcheconcernel'assoggettabilitàallaValutazionediIncidenza
delPianodeisingoliprogettidibonifica,èopportunoevidenziarecheessipotrannoesseresottopostidi
voltainvoltaaValutazionediIncidenzaoaddiritturaaValutazioneImpattoAmbientaleasecondadella
tipologiadiprogetto,delletecnichedibonificautilizzateediimpattipossibilidellostessosuflora,fauna
edhabitatprotettidallarelativanormativa.
ACCOLTA
RAPRACcapitolo11
Arpacal
Prot263813
del10/9/2015
1
Rispettoaquestoultimopuntooccorreprecisarechel'AutoritàProcedente,sebbenedichiaridi
utilizzareloschemaDPSIR(DrivingForces,Pressioni,Stato)ImpattieRisposte),inrealtàapplichiil
modelloPSR(Pressioni,Stato,Risposte),dicuiilprimocostituisceun'evoluzioneottenuta
scorporandodallacomponentePressioni,laquantificazionedeifenomenichelegenerano(Driving
Forces)e,dalladescrizionedellaqualitàdell'ambienteedellerisorse(Stato),ladescrizionedei
cambiamentisignificativiindotti(Impatti).Allepagine16e17delRapportoPreliminaresonoinfatti
elencati2indicatoridiStato,8diRisposta,2diPressioneenessunindicatorediDrivingForcesedi
Impatti.Sisuggeriscepertantodiindividuareulterioriindicatorichepermettanodicompletarele
cinquetipologieprevistedalmodelloDPSIR.
ACCOLTA
Parzialmente
RAPRACcapitolo13
Arpacal
Prot263813
del10/9/2015
2
Siraccomanda,inoltre,dieffettuareun'analisidellacoerenzadelPianochevalutilacompatibilitàdella
pianificazionerispettosiaadocumentiredattidadifferentilivellidigovernoeperunambito
territorialepiùvastoopiùlimitato(coerenzaverticale),siaadocumentiprodottidalmedesimolivello
digoverno(coerenzaorizzontale)equindiriferitiallostessoambitoterritoriale.Lafinalitàèquelladi
escluderel'esistenzadiconflittualitàeindividuaresinergiepositivedavalorizzaretraobiettivie
strategiedifferenti.
ACCOLTA
RAcapitolo9
Arpacal
Prot263813
del10/9/2015
3
SirammentainfinechedovrannoesserecondivisiicontenutidelPianodimonitoraggiodefinitivo,
effettuatoavvalendosiregionalesecondoquantodispostodall'art.28delRegolamenton.
3/2008.
ACCOLTA
RAcapitolo14
---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: GIUSEPPE INFUSINI-ONA CS <onacosenza@gmail.com>
Date: 22 settembre 2016 21:30
Oggetto: LA REGIONE ACCOGLIE LE OSSERVAZIONI DELL'ONA
A:
Carissimi soci,
è con viva soddisfazione che vi comunico un primo significativo successo dell'attività
della nostra Associazione. La Regione Calabria ha accolto le osservazioni al PRAC (Piano
Regionale Amianto) che avevamo inoltrato nel settembre 2015 dopo la sua prima pubblicazione.
Sono state accolte interamente le due osservazioni riguardanti:
- Gli incentivi economici per bonifica amianto per enti pubblici (100%) e privati (60%);
- L'autorimozione (la semplificazione delle procedure di bonifica per modeste quantità
manufatti contenenti amianto);
e parzialmente quella riguardante gli interventi per i siti artigianali e/o industriali dismessi,
altamente inquinanti.
Si tratta di un fatto importante che attendavamo da anni tanto più se si pensa che nessun ente ha
prodotto osservazioni con queste finalità. Infatti in totale sono state prodotte 10 osservazioni (3
sono le nostre) delle quali 4 non sono altro che domande poste dall'Ente Parco nazionale del Pollino
e 3 sono raccomandazioni prodotte dall'Arpacal.
LE VERE OSSERVAZIONI LE ABBIAMO POSTE NOI. Sono quelle che interessano i cittadini
sia sotto l'aspetto economico che della salute ambientale. Si tratta ora di vigilare sull'impegno
assunto nel PRAC, dalla regione, per il reperimento dei fondi necessari (comunitari, nazionali o
regionale) ad incentivare le bonifiche.
Sono certo che il dott. Rucco (segretario generale ONA) ed il presidente avv. Bonanni
accoglieranno anche loro con soddisfazione questo importante risultato conseguito dalla sezione
calabrese dell'ONA che mi onoro di dirigere.
La Gazzetta del Sud ha pubblicato questa importante notizia ed ha riportato i dati che gli abbiamo
fornito sull'amianto presente in Calabria e nella provincia di Cosenza.
Vi allego l'articolo di oggi ed il documento di sintesi delle osservazioni pubblicato dalla regione.
Un caro saluto
Giuseppe Infusini
* ONA COSENZA*
Via Trieste, pal. Piacentini
87040 Montalto Uffugo (Cs)
tel/fax 0984 934570 - www.onacosenza.it
Coordinatore: ing. Giuseppe Infusini
cell. 3383116887 - www.infusini.it
Vice Coord.: geologo Beniamino Falvo
cell. 330866564
Le adesioni dei Comuni:
Acri, Cosenza, Luzzi, Malvito,
Paterno Calabro, Rose,
San Marco Argentano,
Santa Caterina Albanese, Saracena,
Spezzano Albanese, Tarsia
Comune di Paterno Calabro
Provincia di Cosenza
Delibera n° 6 del 23/01/2015
OGGETTO:
L'anno duemilaquindici il giorno ventitre del mese di gennaio alle ore 12,15 nella preposta sala
delle adunanze, convocata nei previsti modi la Giunta si è riunita con la presenza dei Signori:
ADESIONE E SOSTEGNO ALL'ASSOCIAZIONE "ONA/ONLUS" - COMITATO PROVINCIALE DI COSENZA .
Deliberazione in Copia della Giunta
Della presente deliberazione viene iniziata la pubblicazione in questo albo Pretorio il 11/02/2015 e per quindici giorni
consecutivi.
Carica
Sindaco Lucia Papaianni
Nominativ
o
Presente
ASSESSORE Francesco Mandarino
ASSESSORE Gennaro Borrelli
Partecipa alla riunione il segretario Comunale Giovanni Farina che provvede alla redazione del
presente verbale.
Risultato che gli intervenuti sono in numero legale, assume la presidenza il Sindaco Lucia
Papaianni
Presenti: 3
LA GIUNTA
Pareri sulla proposta di deliberazione (art. 49 D.L.vo 18/08/2000 n° 267)
PER LA REGOLARITA' TECNICA
Si esprime parere FAVOREVOLE
UFFICIO
Data 23/01/2015
Il Responsabile del Servizio
Lucia PapaianniF.to
PER LA REGOLARITA' CONTABILE
Si esprime parere FAVOREVOLE
UFFICIO DI RAGIONERIA
Il Responsabile del Servizio
Lucia PapaianniF.to
Visto se ne attesta la copertura finanziaria (art. 153, comma 5)
Il relativo impegno di spesa, per complessivi € 0 viene annotato sul Capitolo Codice del bilancio 2015
Il Responsabile del Servizio Finanziario
Lucia PapaianniF.to
La presente deliberazione viene letta, approvata e sottoscritta.
Il Segretario Comunale
Giovanni FarinaF.to
Il Sindaco
Lucia PapaianniF.to
Della suestesa deliberazione viene iniziata la pubblicazione in questo albo Pretorio il 11/02/2015 e per quindici giorni
consecutivi.
Trasmessa in elenco ai Capigruppo Consiliari (art. 125 D.L.vo 267/2000) con nota del 11/02/2015
Prot. n° 632
Data 11/02/2015
Il Segretario Comunale
Giovanni FarinaF.toL'incaricato del Servizio
La suestesa deliberazione:
è stata dichiarata immediatamente eseguibile e divenuta esecutiva (art. 134, comma 4, D.Lgs. n° 267 del
18/08/2000)
è divenuta esecutiva trascorsi dieci giorni dalla pubblicazione (art. 134, comma 4, D.Lgs. n° 267 del 18/08/2000)
Data 11/02/2015
Il Segretario Comunale
Giovanni FarinaF.to
E’ copia conforme all’originale e si rilascia in carta libera per uso amministrativo e d’ufficio.
Il Responsabile del Servizio Amministrativo
Lucia Papaianni
Comune di Spezzano Albanese
Provincia di Cosenza
VERBALE DI DELIBERAZIONE
DELLA GIUNTA COMUNALE
del If //2/2014
OGGETTO: Adesione Osservatorio Nazionale Amianto.
~> del mese di Dicembre alle ore j 4- e minuti
nella sala delle adunanze del Comune suddetto, convocata, con appositi avvisi, la Giunta
L'anno duemilaquattordici il giorno
Municipale si è riunita con la presenza dei Signori:
Cognome e Nome
1.
3.
4.
5.
Dott. NOCITI
Ing. LIGUORI
D.ssa MARINI
MUIA'
GALIZIA
Ferdinando
Giuseppe
Caterina
Giuseppe
Maria
Sindaco
Vice Sindaco
Assessore
Assessore
Assessore
Totale Presenti:
Totale Assenti:
Presente
<==>o
0 (
Assiste alla seduta il Segretario Comunale D.SSA LOREDANA LATRONICO.
Il Presidente, riconosciuta legale l'adunanza, dichiara aperta la seduta.
Premesso che sulla proposta della presente deliberazione sono stati acquisiti ai sensi dell'ari. 49
D.L.vo 267/00 e s.m. i pareri:
IL RESPONSABILE DELL'AREA INTERESSATA
Per quanto riguarda la regolarità tecnica, esprime parere:
F A V O R E V O L E
N O N F A V O R E V O L E
DATA
IL RESPONSABILE DEL
Per quanto concerne la regolarità contabile, esprime parere:
F A V O R E V OLE
N O N F A V O R E V O L E
COPERTURA FINANZIARLV SI
DATA
NO
II Responsabile
LA GIUNTACOMUNALE
Premesso che: il 5 settembre 2011 l'Assemblea straordinaria dei Soci ha approvato lo Statuto
dell'Associazione, senza finalità di lucro, denominata "Osservatorio Nazionale sull'Amianto"-
"Ona/Onlus in breve "Ona/Onlus";
Che ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 10 del Decreto legislativo 4 dicembre 1997, n.
460, l'Associazione assume nella propria denominazione la qualificazione di "Organizzazione
non lucrativa di utilità sociale" che, ne costituisce peculiare segno distintivo ed a tale scopo la
denominazione "Onlus" viene inserita in ogni comunicazione e manifestazione esterna;
Visto l'articolo 3 del citato Statuto il quale elenca gli scopi dell'Associazione consistenti nel
perseguimento delle finalità di solidarietà sociale, di rappresentanza, assistenza morale e
materiale delle vittime dell'amianto e degli altri patogeni e dei loro familiari, nonché dei
lavoratori esposti ad amianto e ad altri rischi professionali, promovendo la tutela della salute e
delle condizioni di vita di ogni persona;
Considerato che l'Associazione ha sede in Roma —Via Crescenzio n. 2, scala 13, interno 3,
ma si possono istituire sedi secondarie, filiali, succursali, agenzie e rappresentanza in altre
località del territorio nazionale e all'estero;
Visto l'atto datato 1 novembre 2011, con cui si costituisce, a norma dell'articolo 18 della
Costituzione, degli articolo 36-37 e 38 del Codice Civile, del Decreto legislativo 460/1977 e
della Legge 266/2001 la Associazione "Ona/Onlus" - Comitato Provinciale di Cosenza non a
fini di lucro periferica dell'Associazione "Osservatorio Nazionale sull'Amianto- Ona/Onlus";
Atteso che l'Associazione "Ona/Onlus" Comitato Provinciale di Cosenza" non ha fini di lucro,
ma il suo scopo è di perseguire, in ambito locale, gli scopi e le finalità dell'Associazione
"Ona/Onlus";
Accertato che nel nostro territorio l'amianto è presente in molte strutture edili e che numerosi
sono i casi di lavoratori che, esposti ad agenti tossici patogeni, hanno perso la propria vita;
Ritenuto di condividere gli scopi e le finalità dell'Associazione " Ona/Onlus" di aderire e
sostenere l'attività dell'Associazione "Ona/Onlus" Comitato Provinciale di Cosenza in modo
volontario e gratuito, patrocinando ogni iniziativa, in ragione delle proprie risorse umane e
finanziarie disponibili;
VISTO il Decreto Legislativo n. 267/2000 e successive modificazioni ed integrazioni;
VISTO il Regolamento di Contabilità;
VISTO il Regolamento degli Uffici e dei Servizi;
VISTO lo Statuto Comunale;
Con voto unanimereso ed accertato a norma di legge:
DELIBERA
1) Di richiamare la narrativa quale parte integrante e sostanziale del presente atto;
2) Di condividere gli scopi e le finalità dell'Associazione "Ona/Onlus";
3) Di aderire e sostenere l'attività dell'Associazione "Ona/Onlus" Comitato Provinciale di
Cosenza in modo volontario e gratuito, patrocinando ogni iniziativa in ragione delle proprie
risorse, umane e finanziarie, disponibili;
4) Di dare atto che l'adesione non comporta alcun esposto finanziario;
5) Di demandare al Sindaco per la firma della lettera di adesione.
Di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, comma 4,
del d.lgs. n° 267/2000.
Letto, approvato e sottoscritto
II Sindaco
D&C FerdinandoNOCITI
C E R T I F I C A T O P U B B L I C A Z I O N E
II sottoscritto Segretario Comunale attesta che la presente deliberazione è stata pubblicataall'Albo Pretorio del
Comune per 15 giorni consecutivi con decorrenza dal i^/J^/2014 ed è contestualmentecomunicata
V Ai Signori
- del_/l/j£
Capi Gruppo consiliari come prescritto dall'ari. 125 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 con nota
20 14 prot. N.
Alla Prefettura di COSENZA ai sensi deH'a$t.l35, 2° comma del D.Lgs. 18 agosto 2000/iT^S?
i 1^? f
N. ^6(s •r/flei Registro Pubblicazioni
Spezzano Albanese, lì _/ 72014
roredan a BATRONICO
D I C H I A R A Z I O N E D I E S E C U T I V I T À
DIVENUTA ESECUTIVA IN DATA
Essendo stata dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi dell'Alt. 134, comma 4,_del D.L.vo n.
267/2000.
Dopo trascorsi i 10 giorni di pubblicazione ai sensi del 67/2000.
naie
iNICO
Spezzano Albanese, lì / /2014
unale
QNICO
L'azione sussidiaria del Comitato ONA Cosenza
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L'azione sussidiaria del Comitato ONA Cosenza

  • 1. OSSERVATORIO NAZIONALE SULL AMIANTO ONA Onlus L azione Sussidiaria del Comitato ONA Cosenza 2016
  • 2. A cura di Michele Rucco, Segretario Generale dell Osservatorio Nazionale sull Amianto ONA Onlus ©Osservatorio Nazionale sull Amianto ONA Onlus Proprietà letteraria riservata ISBN 978-88-99182-16-8 Osservatorio Nazionale sull Amianto ONA Onlus Via Crescenzio, 2 00193 Roma http://osservatorioamianto.jimdo.com/ Email osservatorioamianto@gmail.com Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% del volume. Sono vietate in tutti i Paesi la traduzione, la riproduzione, la memorizzazione elettronica e l adattamento, anche parziali, con qualsiasi mezzo effettuate, per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale senza la specifica autorizzazione dell Editore.
  • 3. L azione sussidiaria del Comitato ONA Cosenza 2016 Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e delle convenzioni internazionali Prima edizione: 30 settembre 2016 ISBN 978-88-99182-16-8
  • 4. Indice 1 Il progetto di alternanza Scuola/Lavoro, ex art. 4 legge 53/2003, presso I.T.C.G.T. Liceo G.B. Falcone di Acri (CS), a.a. 2015-2016 2 Convegno: Il pericolo amianto in Calabria: quali tutele? , Aula Magna IPSIA ITE E. ALETTI , Trebisacce (CS), 28 aprile 2016 3 Aspetti del rapporto con le Istituzioni: · Le segnalazioni ed i contributi a mezzo stampa · Il confronto pubblico con la Regione Calabria, Luzzi (CS), 22 aprile 2016 · Le Osservazioni al PRAC (Piano Regionale Amianto) · Le adesioni dei Comuni
  • 5. Costituzione della Repubblica Italiana Art. 118, quarto comma: Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà.
  • 6. Atti del Progetto di Alternanza Scuola - Lavoro Legge 53/2003, art. 4 I.T.C.G.T. LICEO G.B. FALCONE Acri (CS)
  • 8.
  • 9.
  • 10.
  • 12. OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO COMITATO PROVINCIALE COSENZA Via Trieste, pal. Piacentini 87040 MONTALTO UFFUGO (Cs) __________________________________________________________________________________ Cod. Fisc. 98089640787 tel/fax 0984 934570 E-mail: onacosenza@gmail.com www.onacosenza.it SINTESI PROGETTO/ATTIVITÀ _ a.s. 2015/2016 Sezione 1 Descrittiva 1.1 Denominazione progetto IL CALCESTRUZZO PER USO STRUTTURALE: caratteristiche, prelievo e controllo della resistenza (NTC 2008) 1.2 Responsabile progetto Prof.ssa Annunziata Viteritti 1.3 Obiettivi Descrivere gli obiettivi misurabili che si intendono perseguire, i destinatari a cui si rivolge, le finalità e le metodologie utilizzate. Illustrare eventuali rapporti con altre istituzioni. Obiettivi: Rendere l allievo autonomo rispetto a scelte che interessano l uso e la tipologia di calcestruzzo. Acquisire il concetto di controllo di qualità del calcestruzzo e dei suoi componenti Conoscere la normativa suoi materiali per uso strutturale (NTC 2008) Destinatari: studenti classe QUINTA ITG CAT Acri Finalità: Saper stabilire l esito della qualità di un calcestruzzo rispetto alle sue caratteristiche ed agli impieghi. Acquisire la consapevolezza che un buon calcestruzzo garantisce la realizzazione di strutture adeguate sotto l aspetto strutturale e sismico. Metodologie: L attuazione del progetto richiede metodologie di approccio integrate e multidisciplinari. Ci si avvarrà di lezioni specifiche, visite guidate in cantiere ed in laboratorio strutture, questionari strutturati. 1.4 Durata e periodo Descrivere l arco temporale nel quale il progetto si attua, illustrare le fasi operative Il progetto si articolerà con lezioni teoriche pratiche (visite in cantiere e laboratori), cosi stabilite: -lezioni introduttive presso la sede scolastica con verifica dei prerequisiti ( 4 ore, pomeriggio) -visita in cantiere ove si confeziona la miscela di calcestruzzo (4 ore, mattina) -visita in laboratorio per i controlli di qualità del calcestruzzo e dei suoi componenti ( 3 ore, pomeriggio) - verifica e test conclusivo presso la sede scolastica (4 ore, pomeriggio) TOTALE ORE 15 Periodo e calendario di svolgimento del progetto: 5 aprile 2016 (pomeriggio, 4 h) 6 aprile 2016 (mattina e pomeriggio, 7 h) 7 aprile 2016 (pomeriggio, 4h)
  • 13. 1.5 Risorse umane Indicare i profili di riferimento dei docenti, dei non docenti e dei collaboratori che si prevede di utilizzare. Indicare i nominativi delle persone che ricopriranno ruoli rilevanti. Tutor scolastico: prof.ssa Annunziata Viteritti Tutor aziendale: geol. Beniamino Falvo Esperti: geol. Beniamino Falvo, ing. Giuseppe Infusini Responsabile impianto confezionamento calcestruzzo Responsabile del laboratorio di strutture 1.6 Beni e servizi Indicare le risorse logistiche ed organizzative che si prevede di utilizzare per la realizzazione. -Sede scolastica -Impianto di calcestruzzi Nuova Demar S.r.l., Via Padula S. Pietro in Guarano -Laboratorio Geo.Cal S.r.l., Via Danoli, C.da Lecco - Rende 1.7 Assicurazione alunni: a carico della scuola Il responsabile del progetto (prof.ssa Annunziata Viteritti) Il Coordinatore Prov.le ONA Cs (ing. Giuseppe Infusini)
  • 15. OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO COMITATO PROVINCIALE COSENZA IL CALCESTRUZZO PER USO STRUTTURALE: caratteristiche, prelievo e controllo della resistenza (NTC 2008) CALENDARIO LEZIONE classe 5^ ITG CAT Acri Tutor scolastico: prof.ssa Annunziata Viteritti Tutor aziendale: geol. Beniamino Falvo Docente esperto esterno: ing. Giuseppe Infusini giorno dalle ore alle ore n°ore docente 05.04.2016 lezioni 14:30 16:30 16:30 18:30 2 2 geol. Beniamino Falvo ing. Giuseppe Infusini 06.04.2016- attività laboratoriale 9::00 14:30 13.00 17:30 4 3 visita impianto di betonaggio visita Lab. Ufficiale prove materiali 07.04.2016 -lezione test di verifica 14:30 17:30 17:30 18:30 3 1 ing. Giuseppe Infusini Infusini-Falvo tot. ore 15
  • 16. Il test di verifica
  • 17. ISTITUTO TECNICO STATALE LICEO DELLE SCIENZE UMANE G.B. FALCONE ACRI (CS) Alternanza Scuola Lavoro Legge 53/2003 art. 4 Test di verifica per il corso di ASL sui materiali da costruzione IL CALCESTRUZZO PER USO STRUTTURALE: caratteristiche, prelievo e controllo della resistenza 1) Cosa rappresenta il peso specifico: a)___peso in Kg di una determinata sostanza b)___peso della unità di volume di una sostanza c)___peso di una sostanza riferita al mc di acqua d)___nessuna delle precedenti 2) Quanto è, all incirca, il peso specifico di un calcestruzzo a) ___minore del peso dell acqua b) ___uguale al peso dell acqua c) ___2,5 volte il peso dell acqua d) ___5 volte il peso dell acqua 3) Come si misura la capacità portante di un terreno a) ___Ton/mc b) ___Kg/cmq c) ___Kg/m d) ___Gr/cc 4) Qual è l aggregato (inerte)migliore da utilizzare per il confezionamento di un calcestruzzo a) ___quello derivante da rocce calcaree b) ___quello derivante da rocce arenacee c) ___quello derivante da rocce gessose d) ___quello derivante da rocce granitiche 5) Per un aggregato quale è la forma più indicata a fare presa con il cemento a) ___forma piana e levigata b) ___forma rotondeggiante e liscia c) ___forma scistosa ed ondulata d) ___forma rotondeggiante e scabra 6) Un cemento, per la confezione di un cls da quale rocce può derivare a) ___da rocce granitiche b) ___da rocce argillose c) ___da rocce calcaree d) ___da rocce marnose (calcari ed argille) 7) Indicare e, se del caso, disporre, in senso decrescente, la granulometria di una sostanza, a partire da quella con diametro maggiore a)___limo b)___ghiaia c)___sabbia d)___argilla 8) Quale normativa ha previsto, per prima, il controllo dei materiali da costruzione, da parte dei laboratori autorizzati dal Ministero dei LL.PP. a)___Norme per la disciplina delle opere in cemento armato (L. 1086/71) b)___Legge sulle costruzioni in zona sismica (L. n. 64/74) c)___Testo unico in materia edilizia (D.P.R. n. 380/2001) d)___Nuove Norme tecniche sulle costruzioni (NTC 2008) 9) Cosa significa UNI EN seguito da un numero a)___indica la confezione di un calcestruzzo b)___è una norma che riguarda il mondo delle costruzioni c)___una norma tecnica italiana su una direttiva europea d)___una norma che fa riferimento ad una unità di misura
  • 18. 10) Cosa rappresenta un manuale di qualità a)___un testo che riporta le materie prime dei prodotti b)___accorgimenti per ottenere la qualità di un prodotto c)___procedure per consentire che un prodotto risponda a requisiti di qualità d)___un testo che raccoglie le norme per l imballaggio di prodotti edili 11) Cosa rappresenta per una merce o un prodotto la marcatura CE a)___la classifica merceologica di un determinato prodotto b)___la marca di un prodotto c)___un prodotto che deve essere esportato in Europa d)___un requisito di qualità affinchè un prodotto possa essere commercializzato 12) Un calcestruzzo con Rck 300 Kg/cm2 corrisponde in N/mm2 al valore di: a)___ 300 N/mm2 b)___ 30 N/mm2 c)___ 3 N/mm2 d)___ 3,5 N/mm2 13) Come si misura la resistenza di un cls a) ___Kg/cm2 b) ___N/mm2 c) ___Kg/cm3 d) ___Ton/m3 14) Di un cls indurito si possiedono campioni di materiale sia sotto forma di cubi che di cilindri. Qual è la relazione tra la resistenza caratteristica cubica(Rck) e quella cilindrica (fck)? a) ___ Rck < fck b) ___ Rck = fck c) ___ Rck > fck d) ___ Non raffrontabile 15) A quanto equivalgono 15 ton/m3 ? a)___ 150 Kg/m3 b)___ 1,5 Kg/m3 c)___ 1500 Kg/m3 d)___ 15000 Kg/m3 L Test definitivi 1) Un impianto di betonaggio come deve approntare una fornitura: a) Miscelando i component i il giorno precedente b) appena riceve l ordine dalla committenza c) In dipendenza della disponibilità degli operatori d) In tempo strettamente necessario alla ricarica sul mezzo di trasporto 2) Quale documento accompagna il carico del cls a) Un fogliettino del committente su cui viene annotata la quantità di cls b) Un block notes del fornitore dell impianto c) Una bolla di consegna si cui viene annotata la designazione, la data di spedizione, il numero di serie, il numero della norma d) Un appunto qualsiasi per ricordare la quantità fornita 3) Il laboratorio di cantiere a che cosa serve a) A valutare la resistenza di un cls appena confezionato b) a 7 e 28 gg per determinare la resistenza delle varie miscele c) Ad evitare di ricorrere ad un laboratorio autorizzato d) A convincere la committenza sulla bontà del proprio cls
  • 19. 4) Come si confeziona un campione di cls per sottoporre a prova di laboratorio a) Si utilizza un contenitore qualsiasi da portare poi in laboratorio b) Si utilizzano contenitori cubici di lato 15 cm su cui annotare la data e l utilizzo, da portare successivamente al laboratorio c) Si prende un sacchetto di cls da portare al laboratorio d) Si utilizzano contenitori cilindrici o tronco conici per campioni di cls da sottoporre poi a prove di laboratorio 5) Cosa è l organigramma di una determinata azienda riportato in un manuale di qualità a) L elenco dei soci proprietari della azienda b) La composizione e le mansioni di tutte le risorse umane di una azienda c) I tecnici di una determinata azienda d) L amministratore o i rappresentanti legali dell azienda 6) Una direttiva europea come viene classificata in Italia a) Con la norma EN b) Con la norma UNI ISO c) Con la norma UNI EN d) Si fa riferimento soltanto alla direttiva europea 7) Cosa rappresenta una curva granulometrica di un materiale da classificare a) Una curva della composizione percentuale delle varie frazioni di un materiale su un determinato asse cartesiano b) Una curva che rappresenta la quantità di materiale grossolano di una terra c) Una curva che rappresenta la quantità di materiale fine di una terra d) Una curva che separa la quantità di materiale grossolano da quello fine 8) Cosa rappresenta un verbale di accettazione nella documentazione di un laboratorio di prove a) Un documento di protesta verso il committente b) Un documento che rappresenta una anomalia nella gestione di un cantiere c) Una irregolarità riscontrata in laboratorio d) Un documento di ingresso del materiale in laboratorio con i dati del committente, dell impresa, dell opera e del materiale da esaminare 9) Cosa è la certificazione che rilascia il laboratorio a) Una documentazione sulla idoneità dell opera b) Un documento attestante le caratteristiche del campione sottoposto a prova c) Un documento del manuale di qualità che rimane in laboratorio d) Una procedura di prova 10) La resistenza a compressione di un cls deve essere effettuata su a) Calcestruzzo fresco appena miscelato b) appena arrivato in laboratorio c) Dopo 28 gg d) Quando lo richiede il committente 11) Sul certificato di laboratorio viene indicato a) La conformità del cls alla struttura da realizzare b) Il tipo di cls che è stato utilizzato c) La resistenza a compressione del campione di cls esaminato d) Una valutazione delle idoneità della struttura a cui fa riferimento il campione esaminato
  • 20. 12) Quanto pesa, all incirca, il peso di un cubetto di cls compattato dim. cm 15x15x15? a)___da 4 a 6 Kg b)___da 8 a 10 Kg d)___ da 10 a 12 Kg e)___ da 6 a 8 Kg 13) La rettifica dei cubetti in cls si effettua in laboratorio per: a)___pulire il materiale b)___per rendere le superfici perfettamente piane c)___per togliere la parte di cls carbonatata d)___nessuna delle precedenti 14) La tipologia di rottura di un provino in cls dim 15x15x15 di ottima consistenza e resistenza è del tipo: a)___con lesione centrale in modo da formare due parti uguali b)___con lesioni e rotture in tutte le parti c)___con schiacciamento totale d)___con schiacciamento tale da formare una forma a clessidra 15) La carbonatazione del calcestruzzo è rilevabile con l aggiunta di un indicatore incolore che restituisce una colorazione: a)___gialla b)____rossa c)___violetta d)____verde COGNOME E NOME__________________________________ Risposte esatte ___/15 Il Tutor aziendale (geol. Beniamino Falvo) Il Tutor interno (prof.ssa Annunziata Viteritti) Acri, li 7.04.2016
  • 21. Conoscere il calcestruzzo. Ing. Giuseppe Infusini Coordinatore Provinciale Osservatorio Nazionale sull Amianto Cosenza Via Trieste pal. Piacentini 87040 Montalto Uffugo (CS) e-mail: onacosenza@gmail.com
  • 22. 1 ING. GIUSEPPE INFUSINI Coordinatore Provinciale ONA Cosenza CONOSCERE IL CALCESTRUZZO Acri, 5-7 Aprile 2016 IL CALCESTRUZZO Il calcestruzzo e un materiale artificiale formato da inerti (o aggregati), da un legante o agglomerante (cemento) e dall acqua, opportunamente dosati e preparati. Possono essere aggiunti, secondo le necessità, di additivi e/o minerali (filler) che influenzano le caratteristiche fisiche o chimiche del conglomerato sia fresco che sia indurito. Il calcestruzzo rinforzato con armature in acciaio prende il nome di calcestruzzo armato o, più comunemente, di cemento armato. Quando i ferri dell armatura sono pretesi si parla di calcestruzzo armato precompresso.
  • 23. 2 ORIGINE DEL CALCESTRUZZO Un primo tipo di calcestruzzo, avente per legante la pozzolana mista a calce, fu impiegato dai romani (calce e pozzolana) con il nome di "betunium"; dal nome latino deriva quello di "beton" usato oggi da francesi e tedeschi. Fu adoperato dai Romani per getti di fondazioni e come materiale di riempimento di cinture e di ossature murarie di opere in elevazione. Grazie alla sua facilità di posa in opera ed alla sua economicità, il calcestruzzo è diventato il materiale da costruzione più diffuso nei paesi industrializzati, essendo il suo impiego destinato alla realizzazione di strutture sia con tipologia e dimensioni tradizionali, che per grandi e complesse opere di ingegneria sia civile che infrastrutturale. La cupola del Pantheon esempio di impiego del betunium
  • 24. 3 LA POZZOLANA roccia vulcanica, prevalentemente cavata nella zona di Pozzuoli, con proprieta leganti, ricca di silicati di alluminio, frantumata o ridotta a sabbia e mescolata con acqua, anche con l aggiunta di calce. una cava Nel 1824 Joseph ASPDIN realizza il primo legante idraulico in modo industriale, brevettando il CEMENTO PORTLAND (dall isola di Portland, in Inghilterra). Le materie prime per la produzione del Portland sono minerali contenenti: -ossido di calcio CaO (44%), -ossido di silicio SiO2 (14,5%), -ossido di alluminioAl2O3 (3,5%), -ossido di ferro Fe2O3 (2 %) - ossido di magnesio MgO (1,6%). L'estrazione avviene in miniere, ed in alcuni casi si aggiungeva argilla (Al2 2SiO2 2H2O) o calcare (CaCO3), oppure minerale di ferro, bauxite o altri materiali residui di fonderia. LA NASCITA DEL CEMENTO PORTLAND
  • 25. 4 Verso la metà dell 800 si iniziò ad utilizzare insieme calcestruzzo e ferro. Fronçois Hennebique (1842-1921, ingegnere francese) costruì nel 1888 un solaio in cemento armato e inventò la staffa. Joseph Monier (1823-1906), giardiniere francese, riconosciuto come il primo ideatore del cemento armato, realizzò strutture (scale,travi, coperture) usando calcestruzzo e rete metallica (brevetto Monier 1870); Iniziarono importanti realizzazioni ad opera di progettisti quali: Perret (Francia), Wright (Svizzera), Le Corbusier (Francia), ecc. In Italia i primi più importanti furono Michelucci e Nervi. In Italia 1916 Giacomo Matté Trucco realizza la fabbrica Fiat del Lingotto a Torino. LE PRIME OPERE IN CALCESTRUZZO ARMATO LE AGGIUNTE MINERALI Le aggiunte minerali sono materiali finemente suddivisi utilizzati nel calcestruzzo allo scopo di migliorare certe proprietà o di ottenere proprietà speciali. SU CHE COSAAGISCONO In generale le aggiunte agiscono sulla lavorabilità, sul tempo di presa, sullo sviluppo della resistenza meccanica e sulla resistenza all'attacco chimico Tipo I: filler e pigmenti Materiali che, grazie alla loro granulometria, vengono utilizzati come inerti finissimi i quali vanno ad occupare gli spazi lasciati liberi dai granuli di cemento rendendo la matrice cementizia molto compatta (es. calcare finemente macinato). Tipo II: pozzolana Fanno parte quelle aggiunte che prendono parte alla reazione di idratazione del cemento e pertanto apportano particolari caratteristiche della pasta cementizia, quali il miglioramento delle caratteristiche di resistenza meccanica oppure per migliorare la durabilità.
  • 26. 5 ADDITIVI Gli additivi veri e propri sono prodotti generalmente di origine organica, naturali o sintetici, sia liquidi che in polvere, che, introdotti in piccole quantità nell'impasto del calcestruzzo, tramite un'azione chimica o fisica, inducono particolari modifiche nelle proprietà del calcestruzzo fresco e indurito I principali additivi usati sono: -Fluidificanti -Plastificanti -Acceleranti -Ritardanti -Antiritiro -Antigelo UNO SGUARDO AI COMPONENTI: QUALITA E DOSATURA GLI INERTI (naturali, artificiali) Devono essere privi di sostanze capaci di ostacolare la presa e l indurimento del getto. Essi formano lo scheletro solido del calcestruzzo e ne costituiscono la percentuale prevalente in peso e volume: la loro qualità è determinante per la buona riuscita del calcestruzzo. Per ottenere un prodotto compatto, gli inerti devono essere ben assortiti in grossezza in modo da occupare al massimo I vuoti dell impasto. La miscela migliore è quella a cui corrisponde una densità apparente più elevata. In base al loro diametro si usa suddividerli in Inerti a grana grossa (ghiaia o pietrisco) Inerti a grana fine (sabbia) Il pietrisco è preferibile alla ghiaia, la ghiaia di cava a quella di fiume. REQUISITI ESSENZIALI a) assenza di sostanze organiche rallentano il processo di idratazione; b) Assenza di sostanze argillose impediscono una buona adesione tra gli aggregati ed il cemento; c) gli inerti grossi non devono essere costituiti da rocce tenere di bassa resistenza; d) le sabbie devono essere di tipo siliceo piuttosto che calcareo.
  • 27. 6 LA SCELTA DEGLI INERTI Per ottenere un buon calcestruzzo, quindi, occorre che la miscela di inerti abbia una corretta granulometria, ottenuta mescolando in proporzioni opportune inerti di tipo diverso. LA COMPOSIZIONE GRANULOMETRICA DEGLI INERTI Le prime ricerche sulla composizione granulometrica hanno stabilito che i calcestruzzi più compatti sono anche i più resistenti e che, a parità di contenuto di cemento, la resistenza cresce con l aumentare del diametro dei costituenti di maggior grossezza Teoricamente la composizione sarebbe perfetta quando i vuoti degli elementi di una data classe risultassero esattamente riempiti dal materiale compreso nelle classi precedenti, cioè del materiale più minuto. Per realizzare un conglomerato con la massima densità possibile, cioè con il minor contenuto di vuoti interstiziali tra i singoli granuli, si fa riferimento alla curva di Fuller che per una data miscela, fornisce in funzione del diametro, la percentuale in peso degli inerti passanti nei setacci con fori di diametro crescente (UNI EN 932:2001 e UNI EN 933:1999; peso specifico variabile tra 1400 e 2000 Kg/mc).
  • 28. 7 LA CURVA DI FULLER Nell equazione PCi è la percentuale di materiale passante al setaccio con apertura d; Dmax è la massima dimensione ("diametro massimo") dell elemento lapideo più grosso. PROBLEMI CON LA LAVORABILITA (facilità di lavorazione e di posa in opera; consistenza e fluidità) In ogni caso, un calcestruzzo che soddisfa granulometricamente l equazione di Fuller e quindi presenta il massimo impacchettamento possibile per i suoi granuli solidi (cemento + aggregato), non coincide con un sistema che, miscelato con acqua, possa essere facilmente messo in opera. In pratica, un calcestruzzo che granulometricamente soddisfa l equazione, proprio per il denso impacchettamento dei suoi granuli, si presenta scarsamente lavorabile e richiede, pertanto, mezzi di compattazionemolto sofisticati per essere messo in opera. Per questo motivo, Bolomey ha suggerito di modificare leggermente la curva granulometrica ottimale introducendo un parametro A che tenga conto anche della lavorabilità richiesta e del tipo di aggregato disponibile (alluvionale o frantumato). UN CALCESTRUZZO MOLTO CONSISTENTE, POCO FLUIDO, SARÀ POCO LAVORABILE E VICEVERSA
  • 29. 8 LE DOSATURE DEGLI INERTI UN ESEMPIO DI COMPOSIZIONE DEL CALCESTRUZZO ESEMPIO DI CONFEZIONAMENTO Peso specifico del calcestruzzo in opera: 2400 Kg/mc Cemento: 300 Kg per mc di cls Rapporto acqua/cemento: 0,50 (150 litri) Peso totale degli inerti: 1950 Kg Questo aggregato dovrà contenere i diversi tipi di inerte nelle giuste proporzioni, scelte in base alla curva granulometrica. Per es. pietrisco n° 3 (20%) = Kg 390 pietrisco n° 2 (20%) = Kg 390 pietrisco n°1 (30%) = Kg 585 sabbia (30%) = Kg 585 peso complessivo Kg 1950
  • 30. 9 ALTRO ESEMPIO DI COMPOSIZIONE PER MC D IMPASTO L ACQUA NEL CALCESTRUZZO L acqua per l impasto deve essere limpida, non contenere sali (solfati e cloruri) in percentuali dannose e non essere aggressiva. Sono da escludersi le acque degli scarichi industriali e civili (DM 30.05.1972). Il rapporto A/C è il fattore principale che regola la resistenza del calcestruzzo. A parità di contenuto di cemento risulta maggiormente resistente una miscela con un minore contenuto di acqua. Più alto è il peso specifico del cls, minore è il rapporto A/C. Nell intervallo di valori di A/C da 0,45 a 0,60 al diminuire del rapporto A/C si ha un aumento della durabilità dei manufatti, a discapito però della lavorabilità in fase di posa in opera. La quantità d'acqua contenuta nell'impasto influisce anche sulla maturazione del conglomerato cementizio: un rapporto molto elevato, superiore a 0,60 può indurre un'evaporazione intensa nella fase di presa del legante, generando delle micro lesioni all'interno del manufatto che ne possono pregiudicare il comportamento futuro.
  • 31. 10 IL RAPPORTO ACQUA CEMENTO Per migliorare la qualità del calcestruzzo, non a scapito della resistenza, occorre mantenere costante il rapporto A/C ed aumentare il dosaggio del cemento. Quest ultimo, però, oltre ad un limite economico presenta un limite tecnico: un eccessivo aumento di cemento comporta un aumento del ritiro del cls. In questi casi bisogna ricorrere all aggiunta di opportuni additivi fluidificanti. IL LEGANTE Leganti aerei: possono indurire soltanto in aria (gesso, calce) Leganti idraulici: possono indurire anche in acqua (calce idraulica, cemento) Cementi: Sono quei leganti di natura idraulica capaci di raggiungere, dopo la presa ed il conseguente indurimento, resistenze meccaniche molto elevate. I tempi di presa, relativi alle varie qualità dei cementi, sono fissati dalle norme:
  • 32. 11 IL CEMENTO PORTLAND Il cemento (di tipo Portland) si ottiene cuocendo ad alta temperatura (1400 1500 °C) una miscela di calcare ed argilla (nella proporzione di circa 1:3) e quindi macinando finemente il prodotto di cottura (clinker). Diversi tipi di cemento (artificiali) si ottengono modificandone la composizione: aggiungendo pozzolana si ottiene il cemento pozzolanico, con l aggiunta di loppa d alto forno si ottiene il cemento d alto forno, ecc. Dal punto di vista chimico, quindi, il cemento è una miscela di silicati ed alluminati di calcio che, anche in virtù della finissima macinazione, sono in grado di reagire rapidamente con l acqua formando una massa dura, simile alla pietra. Composizione tipica della miscela di partenza CALCARE 76-78% ARGILLA 22-24 Composizione del clinker: CaO 64-68%; SiO2 20-23%; Al2O3 3-8%; Fe2O3 0,5.-5% oltre che ad una piccola percentuale di ossido di magnesio e di gesso da aggiungere durante la macinazione. PRESA, INDURIMENTO, RITIRO Il meccanismo della presa e dell indurimento del cemento si può suddividere in due fasi: 1. L acqua di impasto venendo a contatto con i granuli di cemento, forma una sostanza gelatinosa che riveste i granuli stessi e li salda. Durante tale periodo, solo la parte superficiale dei granuli viene idratata, poiché la massa gelatinosa ostacola il passaggio in profondità dell acqua di impasto. Tale fenomeno fa aumentare umentare i tempi di indurimento dell impasto, e per tale motivo è importante che ilcemento cemento sia macinato il più fine possibile, 2. All interno della massa gelatinosa si formano dei cristalli di silicati e idrato di calcio, cristalli che concorrono a collegare ancora più intimamente i granuli. Per tale fenomeno il calcestruzzo aumenta la sua resistenza con il passare del tempo. IL RITIRO IGROMETRICO: è volumico e lineare. Le variazioni aumentano nel primo periodo di stagionatura (dal completamento della presa fino a 3-6 mesi) Cresce con alte dosature di acqua e di cemento, al peggiorare della granulazione e col grado di porosità degli inerti. In condizioni medie il ritiro massimo lineare, cui si perviene dopo parecchi mesi, è pari a a 0,5 mm/metro
  • 33. 12 LA PLASTICITA DEL CALCESTRUZZO E L ASSENZA DI SCOMPOSIZIONI ED UNIFORMITA IN TUTTE LE PARTI DEL CALCESTRUZZO. Aumenta con il contenuto di sabbia fine oppure per aggiunta di additivi plastificanti, i quali aumentano la viscosità e la coesione tra le varie parti del calcestruzzo RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEL CICLO COMPLETO DELLA PRODUZIONE DEL CALCESTRUZZO
  • 34. 13 LE PRIME NORME SUI LEGANTI IDRAULICI
  • 35. 14 CALCESTRUZZO NON STRUTTURALE Datisintetici dei calcestruzzi per impieghi non strutturali Nome prodotto Classe di consistenza D. max aggregato in mm. Ambiente di esposizione Massimo rapporto a/c Minima classe di resistenza C10 S3 S4 25 n.d. n.d Rck 10 C15 S3 S4 25 n.d. n.d. Rck 15 Per calcestuzzo non strutturale si intende un calcestruzzo che non è soggetto a particolari situazioni di degrado e fanno parte della classe di esposizione X0 non avendo caratteristiche di durabilità. Anche in questo caso, come tutti i calcestruzzi, è possibile fornire il calcestruzzo di diverse resistenze e consistenza. Questa gamma di calcestruzzi sono utilizzati comunemente per la realizzazione di opere accessorie come muri di recinzione, cordoli, riempimenti, ecc. Questi conglomerati non ricadono nelle norme UNI e nelle relative linee guida del Consiglio Superiore dei LL.PP
  • 36. 15 CALCESTRUZZO STRUTTURALE E QUELLO DESCRITTO DALLA NTC 2008 punto 11 (armato, non armato, normale e precompresso) I materiali ed i prodotti per uso strutturale, utilizzati nelle opere soggette alle presenti norme, devono essere: -accettati dal Direttore dei lavori mediante acquisizione e verifica della documentazione di qualificazione, nonché mediante eventuali prove sperimentali di accettazione. SPECIFICHE PER IL CALCESTRUZZO (11.2.1) IL CALCESTRUZZO ALL ATTO DEL PROGETTO deve essere CARATTERIZZATO in funzione della classe di resistenza (Rck), della classe di consistenza (slump) e della dimensione nominale massima dell aggregato, nonché della classe di esposizione (UNI EN 206 UNI 11104) Tali parametri che costituiscono le prescrizioni del CALCESTRUZZO A PRESTAZIONE GARANTITA devono essere indicati negli elaborati grafici del progetto strutturale. Possono essere previsti requisiti aggiuntivi (resistenza alla penetrazione dell acqua, contenuto d aria, ecc.)
  • 37. 16 LE CLASSI DI RESISTENZA DEL CALCESTRUZZO La classe di resistenza è contraddistinta dai valori caratteristici delle resistenze cubica Rck e cilindrica fck a compressione uniassiale, misurate su provini normalizzati e cioè rispettivamente su cilindri di diametro 150 mm e di altezza 300 mm e su cubi di spigolo 150 mm. Norme richiamate per ottenere le prestazioni richieste: - UNI ENV 13670-1:2001 -Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo pubblicate dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici -UNI EN 206-1: 2006 -requisito di DURABILITA delle opere LE NUOVE CLASSI PREVISTE DALLE NTC 2008 Le norme che sono state recepite dal D.M. 14 gennaio 2008, attualmente in vigore e pertanto divenute cogenti anche dal punto di vista legale per tutte le opere in c.a., e c.a.p. regolamentate dalla Legge n. 1086/1971, individuano per i calcestruzzi normale e pesante le seguenti classi: C8/10; C12/15; C16/20; C20/25; C25/30; C28/35 ecc Per ogni classe di resistenza, il primo dei valori rappresenta fck e il secondo Rck, ambedue espressi N/mm2. In base ai valori della resistenza caratteristica a compressione, i calcestruzzi sono suddivisi nei seguenti campi: calcestruzzo non strutturale: C8/10 C12/15 calcestruzzo ordinario (NSC Normal Strenght Concrete): C16/20 C45/55 calcestruzzo ad alte prestazioni(HPC): C50/60 C60/75 calcestruzzo ad alta resistenza(HSC): C70/85 C100/120. NOTA: la resistenza caratteristica determinale sollecitazioni ammissibili nel calcestruzzo
  • 38. 17 NOVITÀ SULLE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI DM 14.1.2008 Il D.M. del 14.01.2008 obbliga il progettista a preservare la struttura dalla perdita di sicurezza per tutta la durata della Vita nominale di progetto (numero di anni nel quale la struttura deve poter essere utilizzata per lo scopo al quale è destinata). IL PROGETTISTA DEVE: Valutare i rischi connessi all ambiente prescrivendo calcestruzzi idonei alla classe di esposizione ambientale Prescrivere copriferri sufficientemente spessi Prescrivere una corretta messa in opera del calcestruzzo Prescrivere la corretta maturazione dei getti FPC Controllo del Processo di Fabbrica (in Inglese, Factory Production Control, in sigla FPC) il controllo interno permanente del processo di produzione esercitato dal produttore
  • 39. 18 COPRIFERRO L armatura resistente deve essere protetta da un adeguato ricoprimento di calcestruzzo. Gli elementi strutturali devono essere verificati allo stato limite di fessurazione secondo il § 4.1.2.2.4. Al fine della protezione delle armature dalla corrosione, lo strato di ricoprimento di calcestruzzo (copriferro) deve essere dimensionato in funzione dell aggressività dell ambiente e della sensibilità delle armature alla corrosione, tenendo anche conto delle tolleranze di posa delle armature. Per consentire un omogeneo getto del calcestruzzo, il copriferro e l interferro delle armature devono essere rapportati alla dimensione massima degli inerti impiegati. Il copriferro e l interferro delle armature devono essere dimensionati anche con riferimento al necessario sviluppo delle tensioni di aderenza con il Calcestruzzo. Classi di esposizione ambientale (EN 206-1, prospetto 1) classe Ambiente/agenti di degrado X0 assenza di rischio di corrosione delle armature o di attacco del cls. XC corrosionedelle armature indotta da carbonatazione XD corrosionedelle armature indotta da cloruri esclusi quelli provenienti dall acqua di mare XS corrosioneda cloruri presenti nell acqua di mare XF degrado del cls. provocato da cicli di gelo/disgelo con o senza sali disgelanti XA attacco chimico del calcestruzzo
  • 40. 19 Le norme introducono 6 classi di esposizione per il calcestruzzo strutturale e 17 sottoclassi in funzione dell entità del degrado (dove oltre al massimo rapporto A/C e al minimo contenuti di cemento viene indicata anche la minima classe di resistenza tutto per garantire la durabilità del materiale). 38 CLASSI DI ESPOSIZIONE AMBIENTALE ESEMPIO DI UTILIZZO PER DIFFERENTI ELEMENTI STRUTTURALI falda freatica PT aperto Facciata XC4 copertura XC1 XC3 XC2; imp. XC2; imp. XC4 XC4
  • 41. 20 LA CARBONATAZIONE Il fenomeno della carbonatazione consiste in una reazione chimica che trasforma l idrossido di calcio (CaOH)2 della pasta cementizia in carbonato di calcio attraverso l azione dell anidride carbonica dell aria, determinando un abbassamento del pH. Di per sé il fenomeno non pregiudica la qualità del calcestruzzo, ma il suo verificarsi, specialmente in malte porose, quando porta alla formazione di strati basici, si verificano le condizioni chimico-fisiche che consentono all ossigeno contenuto nell aria a raggiungere il ferro di armatura con la sua conseguente ossidazione, che continua nel tempo. Il ferro corroso, possedendo un maggiore volume rispetto allo stato originario provoca fessurazione e distacco del copriferro. Il fenomeno di corrosione, in tal caso, proseguirà nel tempo e può compromettere seriamente la resistenza delle strutture LA CARBONATAZIONE VISTA IN LABORATORIO calcestruzzo carbonatato
  • 42. 21 CLASSI DI CONSISTENZA DEL CALCESTRUZZO La lavorabilità del calcestruzzo fresco, designata con il termine consistenza dalla normativa vigente, è un indice delle proprietà e del comportamento del calcestruzzo nell intervallo di tempo tra la produzione e la compattazione dell impasto in situ nella cassaforma. Secondo le norme la consistenza deve essere determinata mediante le seguenti prove dai cui risultati vengono definite le classe di consistenza del calcestruzzo. La misura della lavorabilità deve essere condotta dopo aver proceduto a scaricare dalla betoniera almeno 0,3 m³ di calcestruzzo. Classi di consistenza mediante abbassamento al cono di Abrams: S1 consistenza umida: abbassamento (slump) da 10 a 40 mm S2 consistenza plastica: abbassamento (slump) da 50 a 90 mm S3 consistenza semifluida: abbassamento (slump) da 100 a 150 mm S4 consistenza fluida: abbassamento (slump) da 160 a 210 mm S5 consistenza superfluida: abbassamento (slump) 220 mm. UNO DEI TANTI COMPITI IMPORTANTI DEL D.L. Tutti i materiali e i prodotti da utilizzarsi ai fini strutturali, compreso il calcestruzzo preconfezionato, devono essere identificati, certificati e accettati dal direttore dei lavori mediante controllo delle certificazioni e mediante le prove sperimentalipreviste.
  • 43. 22 Il campo di applicazione è indicativo
  • 44. 23 I CONTROLLI DI ACCETTAZIONE (A B) Il controllo di tipo A (11.2.5.1) è riferito a un quantitativo di miscela omogenea minore o uguale a 300 m3. Ogni controllo di accettazione di tipo A è rappresentato da 3 prelievi ciascuno dei quali eseguiti su un massimo di 100 m3 di miscela omogenea. Risulta quindi un controllo di accettazione ogni 300 m3 massimo di getto Il controllo di accettazione è positivo e il quantitativo di calcestruzzo si considera accettato se risultano soddisfatte entrambe le disequazioni: R1 Rck - 3,5 (N/mm2) Rm Rck + 3,5 (N/mm2) R1 è il valore minore della resistenza dei prelievi. Rm è la resistenza media dei 3 prelievi QUANTI PROVINI PRELEVARE? La norma definisce prelievo il quantitativo necessario di calcestruzzo per la confezione di n°2 provini. Va eseguito al momento della posa in opera e alla presenza del D.L. o persona di sua fiducia RESISTENZA DI PRELIEVO : Il valore medio della resistenza a compressione dei 2 provini costituisce la resistenza di prelievo
  • 45. 24 CONTROLLO DI ACCETTAZIONE TIPO A: Rck=30 N/mm2 CONTROLLO DI ACCETTAZIONE TIPO A: Rck=30 N/mm2
  • 46. 25 IL VERBALE DI PRELIEVO DEL D.L. LA RICHIESTA DEL D.L.
  • 47. 26 IL VERBALE DI CONFORMITA DEL LABORATORIO IL VERBALE DI ACCETTAZIONE DEL LABORATORIO
  • 49. 28 COMPITI DELLA D.L. IN FASE DI ESECUZIONE DELL OPERA Il Direttore dei Lavori, alla scadenza dei 28 giorni di maturazione, deve provvedere a consegnare personalmente (o per persona di sua fiducia) i provini a un laboratorio prove di cui all art. 59 del DPR n. 380/2001 (art. 20 legge 1086/71). Il D.L. dovrà sottoscrivere la richiesta di prova che oltre alle informazioni di carattere generale (committente, opera, impresa ecc.) dovrà contenere precise indicazioni sulla posizione delle strutture interessate da ciascun prelievo . Oltre alla data del prelievo va menzionato il numero del verbale di prelievo. I risultati delle prove non richieste dalla D.L. non possono essere utilizzati per il controllo di accettazione. CONCLUSIONI Nelle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni emanate con D.M. del 14.01.2008 ci sono molte e significative novità circa le responsabilità attribuite ai vari attori nel campo delle costruzioni in calcestruzzo. Le più importanti e le più innovative riguardano gli obblighi del Progettista che, oltre al calcolo strutturale degli elementi, deve dare indicazioni sulla posa in opera, sulla stagionatura e sulle caratteristiche del calcestruzzo; in particolare, deve indicare il valore della Rck che tenga conto anche della durabilità della struttura in relazione all ambiente dove sorge l opera e la vita di servizio precisata nel progetto. Accanto a questi obblighi le Norme Tecniche per le Costruzioni lasciano al Progettista la responsabilità di scegliere se far riferimento anche ad altra letteratura tecnica consolidata o ad altre normative internazionali. Insomma le nuove NTC dichiarano chi deve fare che cosa, ma lasciano aperta la scelta sul come fare, ovvero sostituiscono una impostazione essenzialmente prestazionale a quella prevalentemente prescrittiva delle precedenti normative.
  • 50. 29 IL CEMENTIFICIO DI CASTROVILLARI IL FORNO ROTATIVO LA CAVA DI CALCARE IL CEMENTIFICIO ITALCEMENTI DI CASTROVILLARI (vista panoramica)
  • 51. 30 IL CEMENTIFICIO ITALCEMENTI DI CASTROVILLARI (la planimetria dello stabilimento) ESEMPI DIMOSTRATIVI DI OPERE STRUTTURALI IN CEMENTO ARMATO (altre opere sul sito www.infusini.it)
  • 52. 31 MICROPALI PER RINFORZARE UNA FONDAZIONE ESISTENTE PARATIA DI PALI
  • 53. 32 LA PARATIA CON IN TESTA UN MURO VISTA DELLA SOMMITA DELLA PARATIA
  • 54. 33 RAFFRONTO CON LO STATO ATTUALE L EDIFICIO POSTO A VALLE DELLA PARATIA
  • 55. 34 IL SOLAIO DI COPERTURA (carpenteria ed armatura) LA VIBRAZIONE DEL CALCESTRUZZO DURANTE IL GETTO
  • 56. 35 UN SOLAIO PRONTO PER IL GETTO VISTA DEL RUSTICO DELL EDIFICIO EDIFICIO IN CORSO DI COSTRUZIONE EDIFICIO ULTIMATO
  • 57. 36 IL DEGRADO STRUTTURALE: IL CASO TRATTATO IN UNA CONSULENZA TECNICA D UFFICIO (la Relazione è scaricabile dal sito www.infusini.it) UNA PARATIA DI PALI IN C.A. DI CATTIVA CONSISTENZA
  • 58. 37 I MURI REALIZZATI PER IL RINFORZO DELLA PARATIA ESTREMITÀ SUPERIORE DI ALCUNI PALI Si nota la disomogeneità del calcestruzzo, l irregolarità strutturale del palo, l avanzata corrosione dei ferri di armatura privi del copriferro ed l insufficiente interferro
  • 59. 38 Si riscontra scarsa resistenza alla penetrazione operando con scalpello e mazzetta per almeno per 7-8 cm. Il calcestruzzo, in questo strato, si distacca e si sgretola senza particolare difficoltà. Il particolare colore assunto dal calcestruzzo è ascrivibile al suo probabile mescolamento con acqua e materiale terroso durante la fase del getto. Si conferma l ossidazione generalizzata delle armature prive del copriferro. L ENTITÀ DEL DEGRADO PARTICOLARE DEL DEGRADO Il calcestruzzo dello strato superiore, rimosso con la sola azione del martello, rimane legato ad esso per la presenza di umidità nel materiale stesso. Infatti la parte rimossa è umida al tatto, circostanza questa che conferma quanto sostenuto dal geologo a riguardo della circolazione idrica superficiale.
  • 60. 39 PALI COMPLETAMENTE SVESTITI DEL COPRIFERRO E CON PRESENZA DI VUOTI LA FONDAZIONE DELL EDIFICIO L EDIFICIO OGGI
  • 61. 40 GLI EFFETTI DEL SISMA SULLE OPERE STRUTTURALI (terremoto in Umbria dic. 2009) GLI EFFETTI DI UN TERREMOTO SULLE STRUTTUREGLI EFFETTI DI UN TERREMOTO SULLE STRUTTURE Collasso strutturale con espulsione esterna dei pilastri in c.a. e schiacciamento del piano primo da parte dei piani sovrastanti per il cedimento del nodo pilastro-trave non adeguatamente armato.
  • 62. 41 Collasso strutturale con espulsione esterna dei pilastri in c.a. e schiacciamento del piano terra per il cedimento del nodo pilastro-trave non adeguatamente armato. L AQUILA (dic. 2009): Palazzo del governo
  • 63. 42 L Aquila: un edificio in collasso strutturale ESEMPIO DI BONIFICA DELL AMIANTO
  • 64. 43 INCAPSULAMENTO Consiste nel trattare il materiale con prodotti penetranti per inglobare le fibre e ripristinare l aderenza al supporto oppure ricoprenti per costituire una pellicola di protezione sulla superficie. È il trattamento consigliato dalla normativa per i materiali poco friabili di tipo cementizio. I tempi dell intervento risultano contenuti. Non richiede l applicazione di materiale sostitutivo e non produce rifiuti. Occorre verificare periodicamente l efficacia dell incapsulamento che, se danneggiato o deteriorato, va ripetuto. L eventuale rimozione di materiale incapsulato è più difficoltosa. Prima di decidere l attuazione di un intervento di incapsulamento, occorre valutare l idoneità del materiale a supportare il peso dell incapsulante. CONFINAMENTO e/o RIVESTIMENTO Consiste nella installazione di una barriera a tenuta che isola il materiale contenente amianto dal resto dell ambiente. Le tubazioni, le caldaie, ecc.. possono essere rivestite con guaine plastiche e metalliche, nastri telati.
  • 65. 44 INCONVENIENTI Il principale inconveniente di questi ultimi due tipi di bonifica è rappresentato dalla permanenza nell edificio del materiale di amianto e della conseguente necessità di mantenere un programma di controllo e manutenzione da parte del proprietario dell immobile. Consiste nella eliminazione del materiale contenente amianto mediante asportazione completa e smaltimento. E necessaria in caso di demolizione di strutture e/o impianti con presenza di amianto RIMOZIONE
  • 66. 45 UN RECENTE INTERVENTO DI RIMOZIONE DI COPERTURA IN ETERNIT Situazione ante bonifica di un edificio nel comune di Castrolibero Fasi bonifica
  • 68. 47 GRAZIE PER L ATTENZIONE
  • 70. La firma della convenzione
  • 71. Gli attori del progetto
  • 72. Le lezioni 1 Le lezioni 2
  • 74.
  • 75.
  • 76.
  • 77. Atti del convegno Il pericolo Amianto in Calabria: quali tutele? Trebisacce (CS), 28 aprile 2016 Aula Magna IPSIA ITI E. Aletti
  • 78.
  • 79. Amianto e sicurezza. Ing. Luisa Ferro Dott. Francesco De Vincenti Centro di Geologia e Amianto Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria Via della Pace, 6 87040 Castrolibero (CS) e-mail: crra.ultrastrutture@pec.arpacal.it
  • 80. 1 PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
  • 81. 2 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti L amianto è un minerale con struttura microcristallina di aspetto fibroso presente in natura. In Calabria, ad esempio, sono presenti degli affioramenti ofiolitici contenenti amianto nelle zone del monte Reventino. Queste rocce, comunemente denominate rocce verdi sono state utilizzate in svariati modi (manufatti ornamentali, pavimentazioni, calcestruzzo ecc.ecc.) con i conseguentirischi di dispersione di fibre di amianto. La consistenza fibrosa dell'amianto costituisce il maggiore elemento di pericolosità. Se deteriorato, infatti, può rilasciare fibre potenzialmente inalabili, causa di gravi patologie all'apparato respiratorio quali l'asbestosi, il cancro polmonare ed il mesotelioma. Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti Lamianto appartiene alla classe dei silicati e alla serie mineralogiche degli anfiboli e dei serpentini
  • 82. 3 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTO E SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE Le ottime proprietà riconosciute all'amianto quali termo-resistenza, fono-assorbenza, ecc. e la sua economicità hanno favorito un ampio utilizzo industriale. Per anni, infatti, è stato considerato un materiale versatile ed è stato impiegato nelle più svariate applicazioni industriali ed edilizie quali la produzione di manufatti in "Cemento-Amianto" per la realizzazione di prodotti come lastre, condutture e altro. Malgrado la Legge n. 257 del 27-3-92 Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto ne abbia proibito la produzione e l'impiego, il rischio di esposizione a tale minerale permane in quanto i materiali di amianto e contenenti amiantosono situati, ancora oggi, in molte strutture pubblichee private. RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti Conoscere dove e in quali condizioni questo materiale si trova è dunque di fondamentale importanza. Per tale motivo i controlli per l'accertamento della presenza di amianto e per la valutazione dello stato di degrado rappresentano gli strumenti più efficaci di prevenzione a tutela dal rischio amianto. L amianto è pericoloso quando si trova nelle condizioni di disperdere le sue fibre nell ambiente per qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, termica ecc. ecc Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
  • 83. 4 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti I tecnici del CGA, all arrivo di una richiesta di campionamento, valutano il tipo di prelievo da effettuare (massivo o aero-disperso) i dispositivi di protezione individuale (DPI) più idonei da indossare per l attività da svolgere, le attrezzature da utilizzare ed eventuali mezzi supplementari. Il campionamento viene eseguito seguendo le specifiche del D.M. 06/09/94. I DPI da adoperare per il campionamento massivo e aero-disperso sono: Facciale filtrante FFP3 Occhiali protettivi Guanti monouso Tuta integrale monouso con cappuccio in tessuto resistentealle abrasioni e ai tagli Calzari monouso in tessuto resistentealle abrasioni e ai tagli. Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTO E SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
  • 84. 5 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
  • 85. 6 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
  • 86. 7 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
  • 87. 8 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti C a m p i o n a t o r e a d a l t o f l u s s o N a s e l l o M e m b r a n a i n e s t e r i m i s t i d i c e l l u l o s a Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
  • 88. 9 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
  • 89. 10 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti Campione massivo Metallizzatore Campione metallizzato
  • 90. 11 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE Microscopio Elettronico a Scansione RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti C a m pione a e r odis pe r s o out door Fibra di t r e m olit e
  • 91. 12 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti C a m pione a e r odis pe r s o indoor Fibra di a m os it e Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti C a m pione m a s s iv o Fa s c io di f ibr e di c r is ot ilo
  • 92. 13 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE C a m pione m a s s iv o Fa s c io di f ibr e di c r oc idolit e RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE C a m pione m a s s iv o RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti Fa s c io di f ibr e di t r e m olit e
  • 93. 14 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE C r is ot ilo C a m pione m a s s iv o di v inil- a m ia nt o RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti C a m pione m a s s iv o Fibr e di la na di r oc c ia
  • 94. 15 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti C a m pione m a s s iv o Fibr e di la na di v e t r o Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE Ke v la r RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti C a m pione m a s s iv o P r im a D opo
  • 95. 16 Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 28 APRILE 2016, TREBISACCE RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria - Centro di Geologia e Amianto PP_REV_311212 AMIANTOE SICUREZZA 26 Febbraio 2016, Montalto Uffugo RELATORI : Ing. Luisa Ferro e Dott. Francesco De Vincenti
  • 96. Il rischio amianto: stato dell arte e prospettive future. Ing. Giuseppe Infusini Coordinatore Provinciale Osservatorio Nazionale sull Amianto Cosenza Via Trieste pal. Piacentini 87040 Montalto Uffugo (CS) e-mail: onacosenza@gmail.com
  • 97. 1 IL RISCHIO AMIANTO: STATO DELL ARTE E PROSPETTIVE FUTUREIL RISCHIO AMIANTO: STATO DELL ARTE E PROSPETTIVE FUTURE ING. GIUSEPPE INFUSINI Coordinatore Provinciale ONA Cosenza NEL DOPOGUERRA INIZIA LA PRODUZIONE MASSICCIA DI AMIANTO MOTIVAZIONI - ottime proprietà tecnologiche: resistenza alla fusione, flessibilità, incombustibilità, resistenza all'usura, al grado di isolamento termico ed elettrico, resistenza agli agenti chimici e microbiologici - Economicità, facilità e managevolezza nell applicazione PROVENIENZA DELLA MATERIA PRIMA IN ITALIA: -45% dal mercato estero (soprattutto dal Sudafrica) -55% dal mercato nazionale. In Italia gli stabilimentidi lavorazione sono stati circa 50. Complessivamente sono state prodotte 3.748.550 tonnellate di amianto grezzo ed importate 1.900.885 tonnellate.
  • 98. 2 DA DOVE VENIVA ESTRATTO L AMIANTO? LA CAVA DI BALANGERO (100.000 t/anno)
  • 99. 3 ETERNIT LA FABBRICA DELLA MORTE LA CAVA DI BALANGERO OGGI
  • 100. 4 AMIANTO: PER QUALI IMPIEGHI E STATO UTILIZZATO? 3500 PRODOTTI PER DIVERSE APPLICAZIONI
  • 101. 5
  • 102. 6 Centrale Termoelettrica del Mercure (anni 70) ISOLAMENTO TERMICO ED ACUSTICO
  • 103. 7 assenza di DPI L AMIANTO A SPRUZZO
  • 104. 8 CONDOTTE IDRICHE E FOGNARIE TUBI DI SCARICO
  • 105. 9 CONDOTTE IDRICHE ex Consorzio di Bonifica (foto settembre 2015) NAVI E CARROZZE FERROVIARIE
  • 107. 11 COSENZA, via Don Minzoni COSENZA, via Popilia
  • 108. 12 S. CATERINA ALBANESE PAVIMENTI CIVILI ED INDUSTRIALI
  • 109. 13 SERBATOI E CANNE FUMARIE DA QUANDO SI MUORE A CAUSA DELL AMIANTO? OGGI 28 APRILE 2016 GIORNATA MONDIALE DELLE VITTIME DELL AMIANTO
  • 110. 14 AMIANTO: UNA TRAGEDIA DI STATO INIZIATA DAI PRIMI ANNI DEL 900 Nel 1973 l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), ha stabilito che vi è un'evidenza sufficiente che l'amianto induce nell'uomo tumori del polmone, della pleura, del peritoneo e, con minore evidenza, anche di altri organi (laringe, apparato digerente, linfomi) Amianto: indicazione grafica degli organi umani che possono essere raggiunti dalle fibre
  • 111. 15 QUALI ESPOSIZIONI CONTANO DI PIU ? POSSIAMO DIRE CHE TUTTE LE ESPOSIZIONI CONTANO. CONCORDANZA NELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA: NESSUNA DOSE SOGLIA NON SI PUO STABILIRE UN LIMITEAL DI SOTTO DEL QUALE SI E CERTI DI NON POTER CONTRARRE ALCUNA MALATTIA COLLEGATA CON LA PRESENZA DI AMIANTO - IL MESOTELIOMAED IL TUMORE DEL POLMONE POSSONO INSORGERE ANCHE A SEGUITO DI ESPOSIZIONI AD AMIANTO DI BASSA INTENSITÀ E DI BREVE DURATA (Selikoff, 1978) -IL RISCHIO DI SVILUPPARE IL TUMOREAUMENTA CON L INTENSITA E LA DURATA ALL ESPOSIZIONE -LA PERMANENZA DELLE FIBRE NEGLI ORGANI AUMENTA CON LA DOSE TABELLA CASI MESOTELIOMI (INAIL 2015)
  • 112. 16 AMIANTO: 1 MORTO OGNI 2 ORE Ogni anno in Italia muoiono ancora 5.000 persone a causa della fibra killer dopo 23 anni dalla sua messa al bando, l amianto è ancora diffusissimo I circa 2 miliardi di mq di lastre di cemento amianto presenti sul territorio nazionale, delle quali molte sono ormai già deteriorate, sono un rischio concreto per la diffusione di fibrille, quelle ancora integre sono un rischio potenziale QUANDO E INTERVENUTA LA NORMATIVA ITALIANA SUL DIVIETO DELL USO DI PRODOTTI A BASE DI AMIANTO?
  • 113. 17 LA LEGGE N°257/92 del 27.03.1992 NORME RELATIVE ALLA CESSAZIONE DELL IMPIEGO DELL AMIANTO con qualche eccezione (art. 1-c. 2) QUANTO AMIANTO C E IN ITALIA ED IN CALABRIA E QUALI SONO LE TUTELE MESSE IN CAMPO DALLE ISTITUZIONI ?
  • 114. 18 I DATI DEL TELERILEVAMENTO - IN CALABRIA VI SONO 10.702.034 MQ DI COPERTURE IN ETERNIT -A TREBISACCE VE NE SONO 5.418 INTERVENTI URGENTI PER LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE DEI CITTADINI: NORME RELATIVE ALL'ELIMINAZIONEDEI RISCHI DERIVANTI DALLA ESPOSIZIONEA SITI E MANUFATTI CONTENENTI AMIANTO (in attuazione della L. 257/92) La Regione Calabria, con la Legge, intende predisporre gli strumenti necessari per la SALVAGUARDIA DELLA SALUTE DEI CITTADINI (art.1) -DEVE PREDISPORRE UN PIANO DECENNALE PER L ELIMINAZIONE DELL AMIANTO ANTROPICO NEL TERRITORIO REGIONALE entro 180 gg approva il PRACentro 180 gg approva il PRAC -- art.4 (tratta il censimento, la mappatura, ilart.4 (tratta il censimento, la mappatura, il piano di smaltimento dei rifiuti, gli indirizzi per la redazione del PAC, lapiano di smaltimento dei rifiuti, gli indirizzi per la redazione del PAC, la definizione delle linee guida per la predisposizione didefinizione delle linee guida per la predisposizione di incentiviincentivi per laper la rimozionedell'amianto, ecc .rimozionedell'amianto, ecc . -- art. 5)art. 5) LA LEGGE REGIONALE 27 aprile 2011, n° 14
  • 115. 19 L IMPORTANZA DEL PRAC (PIANO REGIONALE AMIANTO CALABRIA) (approvazione del Documento Prelim. DGR 127 del 30.04.2015) IL PRAC PROGRAMMA GLI INTERVENTI FINALIZZATI ALLA ELIMINAZIONE ENTRO 10 ANNI DALLA SUA ADOZIONE DELL AMIANTO PRESENTE NEGLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO QUELLO APPROVATO DALLA GIUNTA REGIONALE E UN DOCUMENTO VUOTO CHE NON RISPETTA LA REALTA E LE ESIGENZE DEL TERRITORIO CALABRESE, NE OSSERVA I CONTENUTI IMPOSTI DALLA L. 257/92. LE MANCHEVOLEZZE DELLA REGIONE CALABRIA NON FORNISCE I DATI SULLE BONIFICHE AL MINISTERO DELL AMBIENTE NON HA ESEGUITO IL CENSIMENTO DEI SITI CONTAMINATI DALL AMIANTO (SITI AD ALTO RISCHIO) NON HA MAI PREVISTO CONTRIBUTI AI CITTADINI PER LE BONIFICHE DELL AMIANTO (lo hanno fatto altre regioni) HA APPROVATO IL DOCUMENTO PRELIMINARE DEL PRAC IN ASSENZA DI DATI SULLA PRESENZA DI AMIANTO NON HA DATO SEGUITO ALLE DISPOSIZIONI DELLE LEGGE REGIONALE 14/2011 PER SALVAGUARDIA DELLA SALUTE DEI CITTADINI DALL ESPOSIZIONE ALL AMIANTO HA APPROVATO IL PIANO OPERATIVO REGIONALE (POR CALABRIA 2014- 2020 risorse totali 2.378.956.842) SENZA PREVEDERE INTERVENTI D INVESTIMENTO PER LA BONIFICA DI AREE INQUINATE DALL AMIANTO E PER L EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEGLI EDIFICI PRIVATI RISULTATO: I COMUNI ED I CITTADINI NON POTRANNO ACCEDERE A CONTRIBUTI PER LA RIMOZIONE DELL AMIANTO DALLA PROPRIE CASE
  • 116. 20 LE DENUNCE E GLI ALLARMILE DENUNCE E GLI ALLARMI DELL ONA COSENZADELL ONA COSENZA RITENIAMO CHE LA RISPOSTA DELLE ISTITUZIONI AL PERICOLO AMIANTO IN CALABRIA SIA DEL TUTTO INCONSISTENTE Sul territorio regionale incombono situazioni di notevole inquinamento ambientale per la presenza di coperture in cemento amianto in stato di avanzato degrado, riguardanti vecchi opifici dismessi ed agglomerati urbani con presenza massiccia di amianto. In queste situazioni il danno ambientale aumenta in modo esponenziale con notevole rischio per la salute pubblica. LA TUTELADAL RISCHIO AMIANTO DA PARTE DELLE ISTITUZIONI È, PERTANTO, QUASI ASSENTE
  • 117. 21
  • 118. 22 LE IMMAGINI CHE NON VORREMMO VEDERE CORIGLIANO-ROSSANO
  • 120. 24 LA TUTELA POSSIBILE: L EDUCAZIONE AMBIENTALE NELLE SCUOLE PER VINCERE LA BATTAGLIA CONTRO L AMIANTO CON I PROGETTI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE SI PERSEGUE LO SVILUPPO PERSONALE DEGLI ALLIEVI IN MODO DA CONTRIBUIRE ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA SOCIETÀ IN CUI VIVE LA NECESSITA DI UNA COSCIENZA AMBIENTALE Lo sviluppo della coscienza ambientale deve essere parte integrante della formazione della cittadinanza attiva dei giovani (Congresso di Stoccolma UNESCO 1972) UNA NAZIONE MODERNA ED EUROPEA, PER POTER CRESCERE E SVILUPPARSI, DEVE SOSTENERE, SOPRATTUTTO, POLITICHE CHE MIRINO AD UN PROCESSO DI TRASFORMAZIONE CULTURALE CHE COINVOLGA LE GIOVANI GENERAZIONI RENDENDOLI CONSAPEVOLI E SENSIBILI ALLE PROBLEMATICHE AMBIENTALI. RITENGO CHE LA REGIONE CALABRIA DEBBA FARE LA SUA PARTE IN QUESTO PROCESSO, RICONOSCENDO E TUTELANDO IL PROPRIO PATRIMONIO CULTURALE, ARTISTICO, STORICO ED AMBIENTALE
  • 123. Ing. Giuseppe Infusini Prof.ssa Laura Corradi (Unical)
  • 124. Ing. Luisa Ferro e dott. Francesco De Vincenti (Arpacal) Francesco Fusca (Ispettore emerito Miur)
  • 125. Avv. Francesco Mundo (Sindaco di Trebisacce) I relatori e gli organizzatori
  • 127. zoom24.it; cn24.it; quicosenza.it L’ONA DENUNCIA: NEL POR CALABRIA LA PAROLA “AMIANTO” NON ESISTE 29/04/2016 11:50 Cosenza Nessun investimento specifica per le bonifiche dall’eternit nella programmazione presentata in Regione due giorni fa. Infusini: “Siamo stupiti e indignati. Un’omissione che va contro le aspettative dei cittadini” Prosegue l’impegno dell’Ona, l’Osservatorio Amianto di Cosenza, per l’educazione ambientale nelle scuole. Dopo gli incontri di febbraio con gli studenti di alcune scuole della provincia, si è svolto giovedì scorso all’Ipsia-Iti “Aletti” di Trebisacce il convegno “Il pericolo amianto in Calabria: quali tutele?”. All’incontro hanno preso parte il dirigente scolastico Leonardo Viafora e la docente Mirella Franco; Giuseppe Infusini,coordinatore provinciale dell’Ona Cosenza; Maria Laura Corradi, ricercatrice in Salute e Ambiente all’Unical;Francesco De Vincenti e Luisa Ferro, componenti del Centro Geologia e Amianto dell’Arpacal; il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo, l’ispettore emerito del Miur Francesco Fusca e la giornalista Mariassunta Veneziano in veste di moderatrice. L'evento rientra nel programma “Eco-Schools” per l’educazione ambientale e fa parte degli incontri formativi e di orientamento del percorso in alternanza scuola-lavoro che l'Ona Cosenza si è impegnata a svolgere secondo quanto stabilito dalla convenzione stipulata con l'istituto "Aletti". Nel suo intervento "Il rischio amianto in Calabria: stato dell'arte e prospettive future", il coordinatore dell’Ona Giuseppe Infusini, dopo aver mostrato i recenti dati del telerilevamento delle coperture in eternit degli edifici in Calabria, che ammontano a circa 11 milioni di mq, ha messo ancora una volta in evidenza la mancanza di risposte da parte delle istituzioni alle numerose sollecitazioni dell’associazione. “I dati sulla presenza di amianto in Calabria – ha dichiarato Infusini – confermano la nostra preoccupazione sul rischio esposizione dei cittadini e gli allarmi che abbiamo lanciato attraverso i numerosi convegni e comunicati stampa ci danno, purtroppo, ragione. Sul territorio regionale incombono situazioni di notevole inquinamento ambientale per la presenza di coperture in cemento amianto in stato di avanzato degrado, riguardanti vecchi opifici dismessi e agglomerati urbani con presenza massiccia di amianto. In queste situazioni il danno ambientale aumenta in modo esponenziale con notevole rischio per la salute pubblica. Per questo motivo
  • 128. siamo stupiti e nello stesso tempo indignati dalla constatazione che la programmazione comunitaria del POR Calabria 2014-2020, presentata mercoledì scorso in regione dal presidente Oliverio come sfida per il riscatto della Calabria, non contenga all'interno degli obiettivi tematici 4 e 6 interventi d'investimento per le bonifiche di aree inquinate dall'amianto e per l'efficientamento energetico degli edifici privati. Insomma la parola "amianto" non esiste nel POR Calabria, parola e investimenti che esistono invece, per esempio, nel POR Puglia. Non è possibile che dopo due audizioni del sottoscritto in commissione Ambiente della Regione nel corso delle quali ho specificatamente richiesto priorità d'investimenti per le bonifiche dell'amianto, la giunta regionale non dia seguito agli impegni assunti dalla commissione. Devo quindi far rilevare che in queste condizioni i cittadini, dei quasi 2 miliardi e mezzo del POR Calabria, non vedranno un euro di contributo per la bonifica dell'amianto – conclude Infusini - e, qualora non vi fossero altre forme di sostegno finanziario, sarebbe molto grave la responsabilità politico-istituzionale di questa omissione che va contro le aspettative dei cittadini calabresi in tema di tutela della salute ambientale".
  • 129.
  • 130. Aspetti del rapporto con le Istituzioni
  • 131. Le segnalazioni e i contributi a mezzo stampa
  • 132.
  • 133.
  • 134.
  • 135.
  • 136.
  • 137.
  • 138.
  • 139. Il confronto pubblico con la Regione Calabria Luzzi, 22 aprile 2016
  • 140.
  • 141.
  • 142.
  • 143.
  • 144. Le osservazioni al PRAC (Piano Regionale Amianto)
  • 145. OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO COMITATO PROVINCIALE COSENZA Via Trieste, pal. Piacentini 87040 MONTALTO UFFUGO (Cs) __________________________________________________________________________________ Cod. Fisc. 98089640787 tel/fax 0984 934570 E-mail: onacosenza@gmail.com www.onacosenza.it Oggetto: VAS OSSERVAZIONI AL RAPPORTO PRELIMINARE AMBIENTALE DEL DOCUMENTO PRELIMINARE DEL PIANO REGIONALE AMIANTO PREMESSO CHE: - L Associazione di volontariato Onlus ONA Cosenza ha partecipato alle riunioni dell USA in qualità di organismo di consultazione, ma non sono stati tenuti, in debita considerazione, i contributi apportati alla discussione nell ambito del PRAC ed i relativi suggerimenti; - Va considerato che l ONA condivide gli obiettivi della L.R. 14/2011 e, quali punti qualificanti, individua sia la programmazione del piano decennale di bonifica dell amianto che, per la sua attuazione, i necessari incentivi da erogare agli enti pubblici ed ai privati. Invece, nel PRAC, nonostante la sollecitazione dell ONA Cosenza, è carente tutto questo e le risorse finanziarie previste sono destinate soltanto agli organismi direttamente interessati e coinvolti alla gestione dell amianto ( ASP, ArpaCal ); - Nel testo della delibera di G.R. n°127 del 27.04.2015 (con la quale si approva il Documento in oggetto) si richiama la seduta del 28.07.2014 nella quale l Unità Speciale Amianto .ha condiviso all unanimità dei presenti il Documento preliminare denominato Piano Regionale Amianto per la Regione Calabria . A tal proposito si precisa che l ONA Cosenza non ha ricevuto alcun avviso di convocazione della citata seduta e che, pertanto, non era presente alla stessa; - Il Documento preliminare di che trattasi è in gran parte privo dei contenuti imposti dalla Legge Regionale 14/2011, specificatamente quelli di cui agli articoli 5 e 11 ed è, quindi, un documento incompleto (assenza di attività di censimento e mappatura dell amianto, assenza di dati sulle bonifiche e sui siti d amianto, assenza di campagne di informazione, di incentivi economici, delle linee guida per i Piani Comunali Amianto, ecc.., così come anche denunciato da Legambiente nel report di Marzo 2015); - La situazione in Calabria è stata finora sottovaluta tant è che la Legge Regionale 14/2011 giunge tra le ultime che, con ritardo, hanno attuato le disposizioni conseguenti alla L. 257/92, legge che ha messo a bando l amianto dal territorio italiano. Allo stato non risulta alcun avanzamento in ordine alla realizzazione degli obiettivi della Legge 14 malgrado la consapevolezza che sul territorio regionale incombono situazioni di notevole inquinamento ambientale: molte aree del territorio presentano strutture, per lo più vecchi opifici, in notevole stato di degrado che necessitano di urgenti interventi di messa in sicurezza e definitiva bonifica. In queste situazioni il danno ambientale aumenta in modo esponenziale con notevole rischio per la salute pubblica. TUTTO CIÒ PREMESSO
  • 146. L ONA COSENZA FORMULA LE SEGUENTI OSSERVAZIONI AL CITATO DOCUMENTO ritenute strettamente qualificanti per l armonizzazione del PRAC alla L.R. 14/2011, osservazioni da tenere in considerazione per la sua stesura definitiva del PRAC. 1 Incentivi economici per la bonifica dell amianto sia ad enti pubblici che a privati. Concordemente alla Legge Regionale 14/2011 devono essere previsti, nel PRAC, adeguate forme di incentivi sia ad enti pubblici proprietari di strutture con amianto che a privati, come peraltro attuato in molti altri Piani di altre regioni d Italia. Nel Documento approvato, invece, non sono previste forme alcune di incentivi, né a soggetti pubblici né a privati. Pertanto, in osservanza alle perentorie indicazioni della legge regionale (art. 11 comma 4 ), devono essere previsti contributi in conto capitale, per gli interventi di bonifica (rimozione e smaltimento) di manufatti contenenti amianto presenti su edifici o aree di proprietà pubblica e privata, nelle seguenti misure: a) per un importo del 100% della spesa ritenuta ammissibile agli enti locali e soggetti pubblici; b) per un importo pari al 60 % della spesa ritenuta ammissibile ai soggetti privati. 2 Siti artigianali e/o industriali dismessi, altamente inquinanti. E previsto nel PRAC ( 4.4 ), soltanto, un inserimento di tali siti in un registro pubblico non chiaramente definito. L ONA Cosenza richiede, invece, da subito, l individuazione e classificazione di tali siti ai fini degli interventi di bonifica. Si tratta di siti ad alto rischio sanitario- ambientale quali opifici dismessi sottoposti a curatele fallimentari (per es. ex fabbrica di laterizi di S. Caterina Albanese (Cs), di Marina di S. Lorenzo (RC), ex Russo Pavimenti di Rose (Cs), ecc..) per i quali i Comuni non sono nelle condizioni economiche per affrontare la spesa; in tali casi è necessario il censimento di tali siti, corredato da analisi di rischio effettuate da tecnici specializzati nel settore, al fine di comporre una graduatoria di priorità in base allo stato di pericolosità (L. R.le 14/2011, art. 5, comma 1, lett. d). Tale graduatoria deve essere contenuta nel PRAC e deve prevedere l intervento regionale ai sensi dell art. 11, comma 1, della L. R.le 14/2011 (sito dichiarato di pubblica utilità sottoposto a provvedimento di recupero ambientale), anche in deroga alle complesse procedure delle azioni fallimentari pendenti su tali siti, ove attivate. N.B.: Quanto sopra richiesto concorda con la risposta del Ministero dell Ambiente all interrogazione parlamentare n° 4-00613 che si allega. In tale risposta si sottolinea: l intervento regionale è ammissibile solo secondo l ordine di priorità fissato dal Piano Regionale Amianto . Il PRAC conterrà il censimento, la mappatura georeferenziata delle zone interessate la definizione degli obblighi per i proprietari, le attività di competenza dei Comuni . NULLA DI TUTTO QUESTO E PRESENTE NEL DOCUMENTO PRELIMINARE APPROVATO!! 3 Autosmaltimento (parag. 11 del Documento). Per quanto riguarda la bonifica di moderate quantità di MAC (materiali contenenti amianto), utilizzate in passato per finalità contenute e particolari ( es. lastre di copertura di vecchi e modesti manufatti, canne fumarie, vasche per acqua, ecc.), o se in presenza di materiali abbandonati nei terreni, a volte anche all insaputa dei proprietari, si deve prevedere una forma semplificata di procedure per la bonifica che consenta di ridurre notevolmente i costi ai cittadini. Il contenuto dell art. 11, quindi, deve intendersi come semplice autonoma movimentazione dei materiali contenenti amianto non in posto (ossia non fissati e solidarizzati a strutture) al fine di facilitare il successivo conferimento al servizio pubblico ovvero al soggetto incaricato a provvedere allo smaltimento. Tale soggetto
  • 147. deve essere individuato dal Comune con appalti annuali esperiti nelle forme di legge, al fine di fissare prezzi competitivi per la bonifica. Tale osservazione prende spunto dalla considerazione che le attività di rimozione prima citate, rappresentano la fase in cui la possibilità di rilascio di fibre di amianto è elevata. Quindi l ONA Cosenza chiede che il suddetto paragrafo venga così formulato: Lo smaltimento di materiali contenenti amianto, indipendentemente dalle quantità, deve essere effettuato da ditte specializzate ed autorizzate. Allo stesso modo lo è la rimozione di materiali in posto (coperture, canne fumarie, serbatoi, guarnizioni, ecc..) per la quale sono necessarie attività di manipolazione, quali smontaggio, distacco da pareti, tubazioni, ecc.. In questo caso il cittadino autonomamente provvederà alla messa in sicurezza del materiale in modo che il medesimo non possa venire in contatto con persone o situazioni che ne potrebbero aumentare il degrado (per es. urti, effetti di agenti atmosferici, ecc..). Il cittadino-proprietario che effettua autonomamente la movimentazione deve provvedere a trasmettere una comunicazione al Comune in cui vanno riportati i seguenti dati: - Luogo in cui è presente il materiale da smaltire - Nome di chi effettua la movimentazione - Le quantità di materiale interessato e la tipologia - Il luogo in cui è stoccato il materiale da smaltire. Il Comune, dotato dello sportello amianto previsto dalla L. R 14/2011, provvederà a fornire tutto il supporto necessario sia riguardo agli aspetti tecnici che amministrativi e l indicazione della ditta specializzata che provvederà alla rimozione e smaltimento. Montalto Uffugo, li 29.07.2015 ONA Cosenza Osservatorio Nazionale Amianto sez. Provinciale di Cosenza Ing. Giuseppe Infusini - Coordinatore Provinciale Geol. Beniamino Falvo - Commissario Regionale Geol. Franco Falco - Responsabile Scientifico Ing. Antonio Misurelli - Tesoriere IL COORDINATORE PROVINCIALE ONA CS (Ing. Giuseppe Infusini)
  • 148.
  • 149.
  • 150. AutoreRif.Parere Rif. Osservazion e OggettoRecepimento ONA COSENZA Prot.27140 del 17/09/2015 n.1Incentivieconomiciperbonificaamiantoperentipubblicieprivati ACCOLTA PRAC-Capitolo15.1 ONA COSENZA Prot.27140 del 17/09/2015 n.2Sitiartigianalie/oindustrialidismessi,altamenteinquinanti. PARZIALMENTE ACCOLTA PRAC-Capitolo6.3 ONA COSENZA Prot.27140 del 17/09/2015 n.3Autosmaltimento ACCOLTA PRAC-Capitolo15 EnteParco Nazionale delPollino Prot,174689 del 03/06/2015 1 Aisensidellanormativavigente,i1documentoriportaunelencodisoggettiindividuaticome referentiperlaconsultazionedelpresentedocumentoedelrapportoambientalenellastesura definitiva? L'elencodovrebbeincludere: -Altreassociazionidicategoria(industriali,artigiani,coltivatori,commercianti,operatorituristici, etc.); -AmministrazioniComunali; -AssociazioneItalianaEspostiAmiantoeinoltreoccorrerebbeverificaresulterritorio regionalediAssociazioniriconosciutedivittimediamiantoedisimili. ACCOLTA RAPRAC§3.1 EnteParco Nazionale delPollino Prot,174689 del 03/06/2015 2 I1documentoriportailquadronormativoeprogrammaticodiriferimento(internazionale,nazionale eregionale)perladefinizionedegliobiettiviambientali? diriferimentononvièaccennoallaleggeL.394/91edss.mm.eii.,in particolareall'articolo7comma1letteradcheprevede:"Aicomuniedalleprovinceilcuiterritorioè compreso,intuttooinparte,entroiconfinidiunparconazionale,eaquelliilcuiterritorioècompreso, intuttooinparte,entroiconfinidiunparconaturaleregionale,nell'ordine,èattribuitaprioritànella concessioneUnioneeuropea,statalieregionalirichiestiperlarealizzazione,sul territoriocompresoentroiconfinidelparcostesso,deiseguentiinterventi,impiantiedopereprevisti nelpianoperilparcodicui,rispettivamente,agliarticoli12e25:...d)opereigienicheedidropotabili edirisanamentodell'acqua,dell'ariaedelsuolo;d)operediconservazioneedirestauroambientale delterritorio,ivicompreseleattivitàagricoleeforestali;"Aparerescriventetaleomissione puòesseredeterminanteallapredisposizionedeglistrumentifinanziaridisupportoalPRAC,tantopiù cheiprincipiispiratoridisuccitataleggefannoriferimentoall'art.9edall'art.32dellaCostituzione Italiana. ACCOLTA RAPRACcapitolo1
  • 151. AutoreRif.Parere Rif. Osservazion e OggettoRecepimento EnteParco Nazionale delPollino Prot,174689 del 03/06/2015 3 Ladescrizionedelcontestoambientaleèfinalizzataafaremergereaspettirilevantidellostato dell'ambienteepertinentialpiano/programmainoggetto. I1PianoNazionalesull'Amiantoevidenziaunagravecriticitàterritorio,percuigranpartedelmateriale dibonificavienetrasportatoinGermania,conforteaggraviointerminididispendiodellerisorse nazionali. LaddoveilPianoregionale2007,prevedevan.3discaricheregionali,mairealizzate,ilPianoinoggetto nonprevedealcunaopera,nétantomenomisurefinanziaredestinateatalescopo.Inparticolarenon emergonolecriticitàchehannoconcorsoallaimpossibilitàdirealizzaregliimpiantididiscarica previstinel2007,chepossanogiustificareleprevisioniattuali,nètantomenoilritardoelecriticità nell'attuazionedellaricognizioneambientale(secondoilPianoNazionaleAmiantodel2013,tratuttele regioniitalianesololaCalabriaelaSicilianonavevanofattopervenirealcundatosullamappatura delleareecontaminate.). NONACCOLTAin rifiutospecialeecome talesoggettoallibero mercato.Pertanto,è facoltàdeldetentoredel rifiutospecialecomee dovesmaltirlo. EnteParco Nazionale delPollino Prot,174689 del 03/06/2015 4 Ildocumentoriportaidati,gliindicatorielebasiinformativeutiliperl'analisidelcontesto- ambientale? edopereinareaparco. Visteledifficoltàdiattuazionedeiprogrammipassatiepergarantirel'EfficienzadelPianosarebbe necessarioconsiderare: -esplicitamentelacomponentetempo,conriferimentoalraggiungimentodeirisultatiattesi, odegliindicatoridell'analisiDIPSR,perilcontrollodeglieffettidelleprevisionidelpiano. Sitrattadellapartedelmonitoraggiopiùstrettamenteoperativa,tesaaraccoglieredatie informazionirelativeallamessainattodelleazionipreviste(attivitàdibonifica,di censimento/mappatura,etc.). rispettoalleprevisioni. -iedaassegnarealleProvince, aicomuni,alleAziendesanitarielocalieaglialtriorganiprevisti,perassicurareladotazione strumentalenecessariaallosvolgimentodellefunzioniattesedalPiano:es.Ifinanziamentipergli interventidibonificasulpatrimoniopubblico/annoedifinanziamentipergliinterventidibonificasu patrimonioprivato/anno. -dipredisporreacadenzatemporaledefinitaes.ogni6mesioannualmentedelleverifichedellostato diattuazione,prevedendoadesempioincontritraisoggetticoinvolti. -didefinirenelRapportoAmbientaleDefinitivoenelPRCA,unmetododicalcoloaffidabiledelle prioritàdiinterventoasecondadelledifferenticategorie. ACCOLTA RAPRACcapitolo13
  • 152. AutoreRif.Parere Rif. Osservazion e OggettoRecepimento EnteParco Nazionale delPollino Prot,174689 del 03/06/2015 4 Aifinidellosvolgimentodellaproceduradivalutazioneambientalestrategicaedellerelativefasi isensidellanormativavigente,ritenetevisianosuggerimentie/oaspetti dafaremergerocontributiutilidapoterfornire? Puressendoriportatochiaramenteneldocumentoedallanormativacheisitididiscaricanonpotranno esserelocalizzatiinareaParco,perciòcheconcernel'assoggettabilitàallaValutazionediIncidenza delPianodeisingoliprogettidibonifica,èopportunoevidenziarecheessipotrannoesseresottopostidi voltainvoltaaValutazionediIncidenzaoaddiritturaaValutazioneImpattoAmbientaleasecondadella tipologiadiprogetto,delletecnichedibonificautilizzateediimpattipossibilidellostessosuflora,fauna edhabitatprotettidallarelativanormativa. ACCOLTA RAPRACcapitolo11 Arpacal Prot263813 del10/9/2015 1 Rispettoaquestoultimopuntooccorreprecisarechel'AutoritàProcedente,sebbenedichiaridi utilizzareloschemaDPSIR(DrivingForces,Pressioni,Stato)ImpattieRisposte),inrealtàapplichiil modelloPSR(Pressioni,Stato,Risposte),dicuiilprimocostituisceun'evoluzioneottenuta scorporandodallacomponentePressioni,laquantificazionedeifenomenichelegenerano(Driving Forces)e,dalladescrizionedellaqualitàdell'ambienteedellerisorse(Stato),ladescrizionedei cambiamentisignificativiindotti(Impatti).Allepagine16e17delRapportoPreliminaresonoinfatti elencati2indicatoridiStato,8diRisposta,2diPressioneenessunindicatorediDrivingForcesedi Impatti.Sisuggeriscepertantodiindividuareulterioriindicatorichepermettanodicompletarele cinquetipologieprevistedalmodelloDPSIR. ACCOLTA Parzialmente RAPRACcapitolo13 Arpacal Prot263813 del10/9/2015 2 Siraccomanda,inoltre,dieffettuareun'analisidellacoerenzadelPianochevalutilacompatibilitàdella pianificazionerispettosiaadocumentiredattidadifferentilivellidigovernoeperunambito territorialepiùvastoopiùlimitato(coerenzaverticale),siaadocumentiprodottidalmedesimolivello digoverno(coerenzaorizzontale)equindiriferitiallostessoambitoterritoriale.Lafinalitàèquelladi escluderel'esistenzadiconflittualitàeindividuaresinergiepositivedavalorizzaretraobiettivie strategiedifferenti. ACCOLTA RAcapitolo9 Arpacal Prot263813 del10/9/2015 3 SirammentainfinechedovrannoesserecondivisiicontenutidelPianodimonitoraggiodefinitivo, effettuatoavvalendosiregionalesecondoquantodispostodall'art.28delRegolamenton. 3/2008. ACCOLTA RAcapitolo14
  • 153. ---------- Messaggio inoltrato ---------- Da: GIUSEPPE INFUSINI-ONA CS <onacosenza@gmail.com> Date: 22 settembre 2016 21:30 Oggetto: LA REGIONE ACCOGLIE LE OSSERVAZIONI DELL'ONA A: Carissimi soci, è con viva soddisfazione che vi comunico un primo significativo successo dell'attività della nostra Associazione. La Regione Calabria ha accolto le osservazioni al PRAC (Piano Regionale Amianto) che avevamo inoltrato nel settembre 2015 dopo la sua prima pubblicazione. Sono state accolte interamente le due osservazioni riguardanti: - Gli incentivi economici per bonifica amianto per enti pubblici (100%) e privati (60%); - L'autorimozione (la semplificazione delle procedure di bonifica per modeste quantità manufatti contenenti amianto); e parzialmente quella riguardante gli interventi per i siti artigianali e/o industriali dismessi, altamente inquinanti. Si tratta di un fatto importante che attendavamo da anni tanto più se si pensa che nessun ente ha prodotto osservazioni con queste finalità. Infatti in totale sono state prodotte 10 osservazioni (3 sono le nostre) delle quali 4 non sono altro che domande poste dall'Ente Parco nazionale del Pollino e 3 sono raccomandazioni prodotte dall'Arpacal. LE VERE OSSERVAZIONI LE ABBIAMO POSTE NOI. Sono quelle che interessano i cittadini sia sotto l'aspetto economico che della salute ambientale. Si tratta ora di vigilare sull'impegno assunto nel PRAC, dalla regione, per il reperimento dei fondi necessari (comunitari, nazionali o regionale) ad incentivare le bonifiche. Sono certo che il dott. Rucco (segretario generale ONA) ed il presidente avv. Bonanni accoglieranno anche loro con soddisfazione questo importante risultato conseguito dalla sezione calabrese dell'ONA che mi onoro di dirigere. La Gazzetta del Sud ha pubblicato questa importante notizia ed ha riportato i dati che gli abbiamo fornito sull'amianto presente in Calabria e nella provincia di Cosenza. Vi allego l'articolo di oggi ed il documento di sintesi delle osservazioni pubblicato dalla regione. Un caro saluto Giuseppe Infusini * ONA COSENZA* Via Trieste, pal. Piacentini 87040 Montalto Uffugo (Cs) tel/fax 0984 934570 - www.onacosenza.it Coordinatore: ing. Giuseppe Infusini cell. 3383116887 - www.infusini.it Vice Coord.: geologo Beniamino Falvo cell. 330866564
  • 154.
  • 155. Le adesioni dei Comuni: Acri, Cosenza, Luzzi, Malvito, Paterno Calabro, Rose, San Marco Argentano, Santa Caterina Albanese, Saracena, Spezzano Albanese, Tarsia
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  • 171. Comune di Paterno Calabro Provincia di Cosenza Delibera n° 6 del 23/01/2015 OGGETTO: L'anno duemilaquindici il giorno ventitre del mese di gennaio alle ore 12,15 nella preposta sala delle adunanze, convocata nei previsti modi la Giunta si è riunita con la presenza dei Signori: ADESIONE E SOSTEGNO ALL'ASSOCIAZIONE "ONA/ONLUS" - COMITATO PROVINCIALE DI COSENZA . Deliberazione in Copia della Giunta Della presente deliberazione viene iniziata la pubblicazione in questo albo Pretorio il 11/02/2015 e per quindici giorni consecutivi. Carica Sindaco Lucia Papaianni Nominativ o Presente ASSESSORE Francesco Mandarino ASSESSORE Gennaro Borrelli Partecipa alla riunione il segretario Comunale Giovanni Farina che provvede alla redazione del presente verbale. Risultato che gli intervenuti sono in numero legale, assume la presidenza il Sindaco Lucia Papaianni Presenti: 3
  • 173.
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  • 176. Pareri sulla proposta di deliberazione (art. 49 D.L.vo 18/08/2000 n° 267) PER LA REGOLARITA' TECNICA Si esprime parere FAVOREVOLE UFFICIO Data 23/01/2015 Il Responsabile del Servizio Lucia PapaianniF.to PER LA REGOLARITA' CONTABILE Si esprime parere FAVOREVOLE UFFICIO DI RAGIONERIA Il Responsabile del Servizio Lucia PapaianniF.to Visto se ne attesta la copertura finanziaria (art. 153, comma 5) Il relativo impegno di spesa, per complessivi € 0 viene annotato sul Capitolo Codice del bilancio 2015 Il Responsabile del Servizio Finanziario Lucia PapaianniF.to La presente deliberazione viene letta, approvata e sottoscritta. Il Segretario Comunale Giovanni FarinaF.to Il Sindaco Lucia PapaianniF.to Della suestesa deliberazione viene iniziata la pubblicazione in questo albo Pretorio il 11/02/2015 e per quindici giorni consecutivi. Trasmessa in elenco ai Capigruppo Consiliari (art. 125 D.L.vo 267/2000) con nota del 11/02/2015 Prot. n° 632 Data 11/02/2015 Il Segretario Comunale Giovanni FarinaF.toL'incaricato del Servizio La suestesa deliberazione: è stata dichiarata immediatamente eseguibile e divenuta esecutiva (art. 134, comma 4, D.Lgs. n° 267 del 18/08/2000) è divenuta esecutiva trascorsi dieci giorni dalla pubblicazione (art. 134, comma 4, D.Lgs. n° 267 del 18/08/2000) Data 11/02/2015 Il Segretario Comunale Giovanni FarinaF.to E’ copia conforme all’originale e si rilascia in carta libera per uso amministrativo e d’ufficio. Il Responsabile del Servizio Amministrativo Lucia Papaianni
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  • 194. Comune di Spezzano Albanese Provincia di Cosenza VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE del If //2/2014 OGGETTO: Adesione Osservatorio Nazionale Amianto. ~> del mese di Dicembre alle ore j 4- e minuti nella sala delle adunanze del Comune suddetto, convocata, con appositi avvisi, la Giunta L'anno duemilaquattordici il giorno Municipale si è riunita con la presenza dei Signori: Cognome e Nome 1. 3. 4. 5. Dott. NOCITI Ing. LIGUORI D.ssa MARINI MUIA' GALIZIA Ferdinando Giuseppe Caterina Giuseppe Maria Sindaco Vice Sindaco Assessore Assessore Assessore Totale Presenti: Totale Assenti: Presente <==>o 0 ( Assiste alla seduta il Segretario Comunale D.SSA LOREDANA LATRONICO. Il Presidente, riconosciuta legale l'adunanza, dichiara aperta la seduta. Premesso che sulla proposta della presente deliberazione sono stati acquisiti ai sensi dell'ari. 49 D.L.vo 267/00 e s.m. i pareri:
  • 195. IL RESPONSABILE DELL'AREA INTERESSATA Per quanto riguarda la regolarità tecnica, esprime parere: F A V O R E V O L E N O N F A V O R E V O L E DATA IL RESPONSABILE DEL Per quanto concerne la regolarità contabile, esprime parere: F A V O R E V OLE N O N F A V O R E V O L E COPERTURA FINANZIARLV SI DATA NO II Responsabile LA GIUNTACOMUNALE Premesso che: il 5 settembre 2011 l'Assemblea straordinaria dei Soci ha approvato lo Statuto dell'Associazione, senza finalità di lucro, denominata "Osservatorio Nazionale sull'Amianto"- "Ona/Onlus in breve "Ona/Onlus"; Che ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 10 del Decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, l'Associazione assume nella propria denominazione la qualificazione di "Organizzazione non lucrativa di utilità sociale" che, ne costituisce peculiare segno distintivo ed a tale scopo la denominazione "Onlus" viene inserita in ogni comunicazione e manifestazione esterna; Visto l'articolo 3 del citato Statuto il quale elenca gli scopi dell'Associazione consistenti nel perseguimento delle finalità di solidarietà sociale, di rappresentanza, assistenza morale e materiale delle vittime dell'amianto e degli altri patogeni e dei loro familiari, nonché dei lavoratori esposti ad amianto e ad altri rischi professionali, promovendo la tutela della salute e delle condizioni di vita di ogni persona; Considerato che l'Associazione ha sede in Roma —Via Crescenzio n. 2, scala 13, interno 3, ma si possono istituire sedi secondarie, filiali, succursali, agenzie e rappresentanza in altre località del territorio nazionale e all'estero; Visto l'atto datato 1 novembre 2011, con cui si costituisce, a norma dell'articolo 18 della Costituzione, degli articolo 36-37 e 38 del Codice Civile, del Decreto legislativo 460/1977 e della Legge 266/2001 la Associazione "Ona/Onlus" - Comitato Provinciale di Cosenza non a fini di lucro periferica dell'Associazione "Osservatorio Nazionale sull'Amianto- Ona/Onlus"; Atteso che l'Associazione "Ona/Onlus" Comitato Provinciale di Cosenza" non ha fini di lucro, ma il suo scopo è di perseguire, in ambito locale, gli scopi e le finalità dell'Associazione "Ona/Onlus";
  • 196. Accertato che nel nostro territorio l'amianto è presente in molte strutture edili e che numerosi sono i casi di lavoratori che, esposti ad agenti tossici patogeni, hanno perso la propria vita; Ritenuto di condividere gli scopi e le finalità dell'Associazione " Ona/Onlus" di aderire e sostenere l'attività dell'Associazione "Ona/Onlus" Comitato Provinciale di Cosenza in modo volontario e gratuito, patrocinando ogni iniziativa, in ragione delle proprie risorse umane e finanziarie disponibili; VISTO il Decreto Legislativo n. 267/2000 e successive modificazioni ed integrazioni; VISTO il Regolamento di Contabilità; VISTO il Regolamento degli Uffici e dei Servizi; VISTO lo Statuto Comunale; Con voto unanimereso ed accertato a norma di legge: DELIBERA 1) Di richiamare la narrativa quale parte integrante e sostanziale del presente atto; 2) Di condividere gli scopi e le finalità dell'Associazione "Ona/Onlus"; 3) Di aderire e sostenere l'attività dell'Associazione "Ona/Onlus" Comitato Provinciale di Cosenza in modo volontario e gratuito, patrocinando ogni iniziativa in ragione delle proprie risorse, umane e finanziarie, disponibili; 4) Di dare atto che l'adesione non comporta alcun esposto finanziario; 5) Di demandare al Sindaco per la firma della lettera di adesione. Di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, comma 4, del d.lgs. n° 267/2000.
  • 197. Letto, approvato e sottoscritto II Sindaco D&C FerdinandoNOCITI C E R T I F I C A T O P U B B L I C A Z I O N E II sottoscritto Segretario Comunale attesta che la presente deliberazione è stata pubblicataall'Albo Pretorio del Comune per 15 giorni consecutivi con decorrenza dal i^/J^/2014 ed è contestualmentecomunicata V Ai Signori - del_/l/j£ Capi Gruppo consiliari come prescritto dall'ari. 125 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 con nota 20 14 prot. N. Alla Prefettura di COSENZA ai sensi deH'a$t.l35, 2° comma del D.Lgs. 18 agosto 2000/iT^S? i 1^? f N. ^6(s •r/flei Registro Pubblicazioni Spezzano Albanese, lì _/ 72014 roredan a BATRONICO D I C H I A R A Z I O N E D I E S E C U T I V I T À DIVENUTA ESECUTIVA IN DATA Essendo stata dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi dell'Alt. 134, comma 4,_del D.L.vo n. 267/2000. Dopo trascorsi i 10 giorni di pubblicazione ai sensi del 67/2000. naie iNICO Spezzano Albanese, lì / /2014 unale QNICO