4. Le Crociate
Dante e il trisavolo Cacciaguida, 1440 ca, Giovanni di Paolo
(miniatura)
5. Grazie a queste
guerre, che secondo
lo storico F. Cardini
sono
una forma di
pellegrinaggio
armato e secondo
altri una prima
forma di
colonizzazione
europea, i commerci
si estesero
considerevolmente
6. Le vere vincitrici furono le
Repubbliche marinare: ma anche
Firenze ne trasse indirettamente dei
vantaggi
7. Come conciliare il
Cristianesimo con questa
nuova volontà di conquista?
Da questo momento la
religione cristiana diventa
un’appendice dell’espansione
coloniale europea.
Firenze ne diventa il centro
commerciale, sfidando Pisa,
Genova, Venezia.
La prima testimonianza certa
del fiorentino è rintracciabile
in un libro di conti del 1211,
nel quale possiamo vedere il
fiorentino arcaico. http://ladante.arte.it/guida-
arte/ladante/timeline
8. Adattare la Chiesa al mondo che
cambia
San Miniato al Monte, visibile dall’Arno e dalle colline, capolavoro romanico
9. Iniziata nell’XI secolo dai Benedettini Cistercensi,
Olivetani (da Monte Oliveto , SI)
che erano stati il frutto di un’ ulteriore campagna di riforma interna alla
Chiesa cattolica
10. A San Miniato al Monte, dove da mille anni (il
millenario si compie proprio nel 2018) i Benedettini
Olivetani osservano la città dall’alto della collina e la
custodiscono con la preghiera. Qui vengono celebrate
in canto gregoriano due Messe ogni giorno.
12. Tra XII e XIII secolo
Frati minori Frati predicatori
13. Grazie ai nuovi ordini la Chiesa si
affermò tra le masse
I loro centri, S.M. Novella e S. Croce, divennero immensamente ricchi grazie ad
eredità e legati e fulcri del sapere teologico e della vita cittadina
14. Dante ricorda i due Santi riformatori
In Par., XI
La provedenza, che governa il mondo
con quel consiglio nel quale ogne
aspetto
creato è vinto pria che vada al fondo,
però che andasse ver’ lo suo diletto
la sposa di colui ch’ad alte grida
disposò lei col sangue benedetto,
in sé sicura e anche a lui più fida,
due principi ordinò in suo favore,
che quinci e quindi le fosser per guida.
L’un fu tutto serafico in ardore;
l’altro per sapienza in terra fue
di cherubica luce uno splendore.
16. L’Arte della Lana divenne la più ricca. Il
suo patrono era S. Stefano
17. Da ogni dove la lana giungeva a
Firenze
Qui era trattata in vario modo: smistata, lavata,
sgrassata, cardata, pettinata, lavata, tessuta,
rifinita, tinta.
18. Le tinture erano vegetali, minerali od
animali
come la materia prima (lana, lino, canapa, seta)
e come l’indispensabile fissativo (allume di
rocca) erano le protagoniste degli scambi
commerciali fiorentini in tutto il mondo allora
conosciuto
19. Ecco qualche colore naturale
Scotano o sommacco: colore violetto e
marrone Radice di robbia: colore rosso
20. Dalla pianta dell’indaco un
bell’azzurro
Da questo legno “pau brasil”
un rosso caratteristico;
da questo prenderà nome
dopo il 1492 il Brasile
21. Da questa “pianta da guado”
Un altro tipo di blu
Dal mollusco del murice
Il pregiato porpora
22. C’è chi fece molto danaro con
un’invenzione nata dal caso
Un antenato dei Rucellai
scoprì per caso che
l’ammoniaca contenuta
nell’orina facendo
reazione con la pianta
dell’oricello dava un bel
colore viola.
Dal business che ne seguì
trasse il simbolo della
famiglia, una vela al
vento
26. DENARO, COMMERCI, CONTESE E
RELIGIONE
I Medici giunsero a Firenze alla fine del Duecento; mercanti, banchieri,
poi Signori e Granduchi di Firenze ebbero anche due Papi : Leone X e
Clemente VII
27. Ma torniamo indietro: tra Duecento e
Trecento
Per organizzare questi traffici così importanti ed
estesi, i Fiorentini svilupparono i moderni
mezzi di circolazione del denaro
E dunque,
attraverso le
lettere, i
corrispondenti dei
mercanti toscani
entrano per la
prima volta in
contatto con la
lingua toscana e
fiorentina (fonte
http://ladante.art
e.it)
28. I mercanti fiorentini perfezionarono
Le società, le compagnie commerciali, gli
assegni, gli ordini di pagamento, le lettere di
credito, le cambiali, le polizze assicurative e
I libri di partita doppia
29. In questo periodo aprì anche a
Fabriano (attuali Marche)
La prima manifattura di carta in Italia
31. Dall’VIII al XIII secolo gli Arabi tennero il segreto
Il commercio europeo era in quei secoli modesto e primitivo e non aveva
gran bisogno di CARTA
32. Poi la carta si diffonde
e senza di essa lo sviluppo del commercio e del
moderno capitalismo sarebbe stato
impossibile, così come lo sviluppo degli studi e
la condivisione del sapere
33. Ecco dunque i fondamenti del
Rinascimento
Commerci, accumulo di capitali,
necessità di condivisione di
conoscenze
34. 1252: si conia a Firenze il Fiorino
3, 537 grammi a 24 carati
35. Per lungo tempo (un paio di secoli)
il fiorino fiorentino divenne la valuta di
riferimento per i commerci internazionali,
come fino a venti anni fa circa era il dollaro
statunitense
Dal 2015 le valute di riferimento sono
anche l'euro, lo yen, la sterlina inglese
e lo yuan cinese
37. La Chiesa proibiva questa
pratica: l’usura era un
peccato
Se il fedele donava alla
Chiesa con larghezza e
liberalità il suo “peccato”
era perdonato ed anche più
lieve il passaggio della sua
anima nella vita dopo la
morte: ecco perché la
Chiesa si inventa il
Purgatorio nel XIII secolo
Concilio di Lione, 1274
Come conciliare la
predicazione di
Francescani e
Domenicani e lo
sviluppo delle attività
mercantili nella
Firenze che stava
tumultuosamente
espandendosi?
38. La Chiesa cattolica aveva
per tutto il medioevo
controllato l’economia
laica e gestito una fonte
straordinaria di ricchezza
grazie ai pellegrinaggi
in
TERRASANTA
a ROMA
a SANTIAGO di
COMPOSTELA
Nel 1300 Bonifacio
VIII aveva indetto
IL PRIMO GIUBILEO
CATTOLICO
39. La decorazione delle Chiese aumentò
Più ricco il mercante, più sontuosa la sua
cappella, più generosi i suoi doni
40. Vennero chiamati i migliori artisti
i loro lavori erano un’ottima pubblicità per la
famiglia che li commissionava: a Santa Croce, i
banchieri Bardi e Peruzzi vollero Giotto
41. Ma stavano per arrivare due flagelli
terribili
In seguito all’inizio del lungo
conflitto noto come “guerra
dei cento anni”, intrapresa
tra il Regno di Inghilterra ed
il Regno di Francia nel 1337,
il sovrano inglese Edoardo
III non riuscì più a
rimborsare i prestiti
concessi dai banchieri
italiani che avevano
accordato credito illimitato
fino all’enorme importo di 1
milione e mezzo di fiorini
(900.00 fiorini i Bardi e
600.000 fiorini i Peruzzi). https://wsimag.com/it/economia-e-
politica/27406-la-prima-grande-
bancarotta-della-storia
42. Bancarotta
• A partire dal 1341 dichiararono bancarotta, in catastrofica
successione, tutte le principali compagnie bancarie fiorentine e le
case minori, il cui crollo travolse un grande numero di depositanti, dai
ricchi capitalisti ai piccoli risparmiatori, e coinvolse anche
commercianti e artigiani.
• L’impatto di tale crisi finanziaria fu devastante per l’economia urbana,
anche perché le compagnie svolgevano spesso, oltre all’attività
bancaria, l’attività mercantile e manifatturiera. Gli archivi storici
menzionano una lista di 350 cittadini fiorentini falliti, il crollo del
mercato immobiliare, ed il cronista coevo Giovanni Villani parla di una
situazione peggiore di una sconfitta in guerra: egli scrive che mai a
Firenze c’è stata “maggiore ruina e sconfitta”. Sempre il Villani
evidenzia la mancanza di liquidità corrente e scrive: “non rimane
quasi sostanza di pecunia ne’ nostri cittadini”. La prima grande
bancarotta della Storia aveva messo in ginocchio la città di Firenze.
https://wsimag.com/it/economia-e-politica/27406-
la-prima-grande-bancarotta-della-storia
43. E poi, la Peste nera
1348-1350: la città di Firenze si
riduce della metà e il mondo sembra
fermarsi.